Economy Vi aspettiamo in via Turati

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Economy Vi aspettiamo in via Turati
i ATTUALITÀ?
Vi aspettiamo in via Turati
FONDO PMI C'è la sede, negli ex uffici Gemina. E da lì il 13 partirà il giro d'Italia per presentare lo strumento voluto da Tremonti.
Il numero uno anticipa le prossime mosse. E apre a nuovi investitori.
di Ilaria Molinari
G
li hanno appena staccato
la porta dell'ufficio. Deve
essere lucidata e poi rimontata. Del resto si sa, una start-up
è una start-up. E Gabriele
Cappellini, amministratore delegato del Fondo italiano di investimento sgr (Fii), la società
di gestione pubblico-privata
che sta dando vita all'omonimo prodotto di private equity
per le piccole e medie imprese, fa buon viso a cattivo gioco.
Anzi, e quasi divertito: «Sono
circondato da geometri e architetti che stanno curando gli
ultimi dettagli» dice a Panorama Economy.
La sede (che ha cercato e
trovato lui) è in via Turati, nel
pieno centro di Milano, nel palazzo che in passato ha ospitato Gemina. Prestigiosa. Da lì
partirà per incontrare e selezionare le aziende nelle quali
investire gli 1,2 miliardi di euro che il fondo di private equity ha raccolto finora.
Il 25 agosto, in l'alti, è arrivata l'autorizzazione di Banca d'Italia che ha dato il via
libera alla sgr e approvato il
regolamento del fondo costituito da ministero dell'Economia, Cassa depositi e prestiti.
Associazione bancaria italiana (Abi), Confindustria e da
Unicredit, Intesa Sanpaolo e
Monte dei Paschi di Siena.
Ora saranno nominati i revisori del fondo, verranno aperte nuove sottoscrizioni e poi
si inizicranno a guardare i primi dossier. Il tutto entro la fine del mese.
Nel frattempo negli uffici di
via Turati, dove si sta costituendo il team di lavoro che a
28 ATTUALITÀ
regime conterà 20 persone, arrivano richieste di ogni tipo.
Le imprese interessate ad avere Fii nell'azionariato non sono poche, ma non tutte hanno
i requisiti adatti: a partire da
un giro d'affari non superiore a
100 milioni di euro e un piano
di crescita internazionale.
Per questo l'agenda di Cappellini prevede, a partire già da
settembre, una vera e propria
campagna di informazione,
concordata con Confindustria
e con le associazioni di categoria, per presentare agli imprenditori e direttamente sul
territorio le caratteristiche del
fondo e dunque selezionare le
proposte.
«Il 13 settembre con il presidente della sgr, Marco Vitale, saremo a Bergamo» racconta l'amministratore delegato.
«E poi gireremo tutta l'Italia».
1,2
miliardi
La dotazione del fondo per le Pmi
dopo I ingresso nel capitale delle sei
banche popolari.
10-100
milioni
La forchetta del giro d'affari che
dovranno avere le aziende in cui
investirà il fondo.
Intanto resta aperta la porta alle banche e ad altri investitori privati interessati a
scommettere sull'iniziativa.
Anche stranieri. Già il 25 agosto è stato comunicato l'ingresso nel capitale di Fii sgr dell'Istituto centrale delle banche
popolari, del Credito Valtellinese, della Banca popolare di
Milano, della Banca popolare
dell'Emilia-Romagna, di Ubi e
della Banca di Cividale, che
hanno apportato in totale 200
milioni di curo facendo salire
la dote del fondo da 1 a 1,2 miliardi di euro.
«La raccolta dura 18 mesi
ed è iniziata soltanto a marzo»
conclude l'amministratore delegato del fondo. «Ben vengano altri investitori: più capitali raccogliamo, maggiori saranno le potenzialità di investimento».