99942 Apophis - La fine della nostra civiltà

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99942 Apophis - La fine della nostra civiltà
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99942 Apophis - La fine della nostra civiltà
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99942 Apophis (in italiano 99942 Apòfi, meglio noto in passato con la designazione provvisoria 2004 MN4) è un asteroide
Near-Earth che ha causato un breve periodo di allarme nel dicembre 2004, poiché le osservazioni iniziali indicavano una
probabilità relativamente alta di collisione con la Terra nel 2029. L'eventualità di un impatto per il 13 aprile 2036 rimane
tangibile, mantenendo l'asteroide al livello 1 di pericolo di collisione sulla Scala Torino (dicembre 2005) con una probabilità
stimata d'impatto pari a 1 su 6250.
Scopritore:
Roy A. Tucker,
David J. Tholen e
Fabrizio Bernardi
Data della scoperta: 19 giugno 2004
Elementi orbitali:
Eccentricità (e) 0,191
Semiasse maggiore (a) 137,992 Gm (0,922 AU)
Perielio (q) 111,633 Gm (0,746 AU)
Afelio (Q) 164,351 Gm (1,099 AU)
Periodo orbitale (P) 323,587 g (0,89 a)
Velocità orbitale media 30,73 km/s
Inclinazione (i) 3,331°
Longitudine del nodo ascendente (Ω) 204,466°
Argomento del perielio (ω) 126,364°
Anomalia media (M) 111,000°
Caratteristiche fisiche:
Dimensioni 0,35 km
Massa 4,6×1010 kg
Densità ~2,7 g/cm³
Gravità superficiale 0,0001 m/s²
Velocità di fuga 0,0002 km/s
Periodo di rotazione Sconosciuto
Classe spettrale Sconosciuta
Magnitudine assoluta 19,2
Albedo 0,1?
Temperatura superficiale media ~290 K
Passaggi ravvicinati Possibile orbita dell'asteroide nel suo passaggio ravvicinato nel 2029, la barra bianca indica il limite
di incertezzaSi ritiene che il 13 aprile 2029 (un venerdì 13) Apophis si troverà a una distanza così ravvicinata da
raggiungere una magnitudine pari a 3,3, tanto da poter essere individuato a occhio nudo senza difficoltà. Questo incontro
ravvicinato sarà visibile in una vasta zona che comprende Europa, Africa e Asia occidentale. Storicamente, non sono mai
stati registrati altri incontri con oggetti di queste dimensioni e visibili a occhio nudo. Come conseguenza di questo
passaggio ravvicinato, Apophis passerà dalla classe di asteroidi Aten a quella degli Apollo.
Apophis è rimasto a lungo al livello 1 della Scala Torino poiché aveva una probabilità di impatto molto bassa, ma non pari
a zero, nel passaggio del 2036. L'incontro del 2029 altererà sostanzialmente l'orbita dell'oggetto, rendendo incerte ulteriori
previsioni in assenza di maggiori dati. "Se otteniamo misure radar nel 2013 [la prossima occasione favorevole],
dovremmo poter predire la posizione di 2004 MN4 almeno fino al 2070," ha dichiarato Jon Giorgini del Jet Propulsion
Laboratory.
Nel luglio 2005, l'ex astronauta Apollo Rusty Schweickart, come presidente della Fondazione B612, ha chiesto
formalmente alla NASA di valutare la possibilità che l'orbita dell'asteroide dopo il 2029 possa trovarsi in risonanza orbitale
con la Terra, il che aumenterebbe la probabilità di impatti futuri. Perché ciò avvenga, Apophis dovrebbe passare
precisamente in una determinata (e ridottissima) regione di spazio durante il passaggio ravvicinato del 2029, un "buco
della serratura gravitazionale" largo non più di 600 metri. Schweickart ha chiesto un'indagine sulla necessità di piazzare
un transponder sull'asteroide che permetterebbe di tracciare con maggior precisione la sua orbita definendone
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l'eventuale influenza dell'effetto Yarkovsky.
Nel febbraio 2007 Schweickart ha annunciato che la minaccia che Apophis colpisca la Terra il 13 aprile 2036, sta
diventando così concreta che le Nazioni Unite saranno invitate ad assumere il coordinamento di una missione spaziale
internazionale basata sul progetto innovativo di un «trattore gravitazionale» per deviare il corpo ed evitare il possibile
impatto con il nostro pianeta.
Nome Quando fu scoperto per la prima volta, all'oggetto venne assegnata la designazione provvisoria 2004 MN4 (a volte
scritto anche 2004 MN4), e le notizie e gli articoli scientifici su di esso hanno inizialmente utilizzato tale nome. Il 24
giugno 2005, una volta determinata con sufficiente precisione la sua orbita, ha ricevuto la designazione permanente
99942; si trattava del primo oggetto numerato con possibilità di collisione con la Terra. L'assegnazione di un numero
permanente lo ha abilitato a ricevere un nome e il 19 luglio 2005 è stato prontamente battezzato "Apophis", dal nome
greco del dio dell'Antico Egitto Apòfi, detto "il Distruttore", Nemesi di Ra, che dimora nelle oscurità eterne del Duat, il
mondo sotterraneo e tenta di distruggere il Sole nel suo ciclico passaggio notturno.
Anche se il richiamo alla divinità mitologica egizia può essere corretto, sembra che Tholen e Tucker (due dei co-scopritori
dell'asteroide) siano dei fan della serie televisiva di fantascienza Stargate SG-1. Nelle prime stagioni del telefilm,
l'antagonista principale era proprio un alieno che portava il nome del dio egizio Apophis e cercava ripetutamente di
attaccare la Terra.
Dati principali Apophis appartiene a un gruppo denominato "asteroidi Aten", pianetini la cui orbita ha un semiasse
maggiore inferiore a un'unità astronomica. Apophis, in particolare, ruota attorno al Sole con un periodo orbitale pari a circa
323 giorni, e la sua orbita lo porta ad attraversare per due volte quella della Terra a ogni rivoluzione.
In base alla luminosità osservata, si stima che le sue dimensioni siano pari a circa 415 metri; una stima più precisa,
basata sulle osservazioni spettroscopiche effettuate alle Isole Hawaii presso l'Infrared Telescope Facility della NASA da
Binzel, Rivkin, Bus e Tokunaga nel 2005, indica una dimensione di circa 320 m con una massa di 4,6×1010 kg.
In base ai dati del febbraio 2005, si prevede che il 13 aprile 2029 l'asteroide passerà a circa 36 350 chilometri di distanza
dalla superficie terrestre, una quota poco superiore a quella dei satelliti geostazionari, che è di 35 786 chilometri. La sua
luminosità apparente sarà di magnitudine 3,3 circa, con una velocità angolare massima di 42° all'ora. Si ritiene che un
passaggio così ravvicinato di un asteroide di questo tipo accada soltanto ogni 1 300 anni circa. Il massimo diametro
angolare apparente sarà soltanto di 2 secondi d'arco, il che significa che apparirà puntiforme e indistinguibile da una stella
per tutti i telescopi tranne quelli più grandi.
ScopertaApophis fu scoperto il 19 giugno 2004 dal Kitt Peak National Observatory, in Arizona, da Roy A. Tucker, David
J. Tholen e Fabrizio Bernardi del progetto di ricerca asteroidi finanziato dalla NASA all'Università delle Hawaii. Questo
gruppo osservò Apophis per due notti. Al nuovo oggetto, che naturalmente era ancora anonimo, venne assegnata la
designazione provvisoria di 2004 MN4.
Il 18 dicembre l'oggetto fu riscoperto in Australia da Gordon Garradd dall'Osservatorio di Siding Spring, un altro impianto
NASA che si occupa del rilevamento degli asteroidi Near-Earth. Ulteriori osservazioni da più parti del globo nei giorni
seguenti permisero al Minor Planet Center di confermare la correlazione con l'oggetto già scoperto a giugno.
A questo punto, la possibilità di un impatto per il 13 aprile 2029 furono calcolate dal sistema automatico SENTRY del
programma NASA per lo studio degli oggetti Near-Earth. NEODyS, un sistema automatico simile in uso all'Università di
Pisa, in Italia, e all'Università di Valladolid, in Spagna, confermarono la possibilità di una collisione fornendo previsioni simili
alle precedenti.
Nei giorni seguenti, ulteriori osservazioni permisero agli astronomi di restringere il cono di incertezza. Fu così che la
probabilità di impatto salì fino a raggiungere un picco del 2,7% (1 su 37). Tenendo conto delle dimensioni dell'oggetto, ciò
portava Apophis al livello quattro sui 10 previsti dalla Scala Torino e 1,10 sulla Scala Palermo, un'analoga scala più
tecnica, usate dagli scienziati per classificare la pericolosità di un asteroide in rotta di collisione con la Terra. In entrambi i
casi, questi sono i più alti valori mai raggiunti da qualunque oggetto che sia stato mai valutato su tali scale.
Il 27 dicembre sono state identificate alcune osservazioni pre-scoperta effettuate il 15 marzo 2004, il che ha consentito di
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calcolare un'orbita migliorata. [4] Il passaggio del 2029 sarà in effetti molto più ravvicinato di quello ipotizzato nelle prime
previsioni (quasi alla stessa distanza di un satellite geostazionario), ma l'incertezza dei calcoli è così piccola che il rischio
di impatto per quella data è stato escluso. Il passaggio ravvicinato del 2036 presenta ancora un certo rischio. A gennaio
2006, la probabilità cumulata della scala Palermo è -1,39, mentre sulla scala Torino Apophis è al livello 1.
Cronologia delle stime
Il primo rapporto NASA del 24 dicembre 2004 indicava una probabilità d'impatto di "1 su 300 circa", un dato ampiamente
diffuso dai media. Le stime reali della NASA erano in quel momento di 1 su 233; Apophis ottenne quindi una valutazione
di pericolosità pari al livello 2 della scala Torino, il primo asteroide in assoluto a raggiungere un livello superiore a 1.
Lo stesso giorno, sulla base di 64 osservazioni complessive, le stime vennero successivamente aggiornate a 1 su 62
(1,6 %), con conseguente aggiornamento del rapporto iniziale e un salto al livello 4 della scala Torino.
Il 25 dicembre le stime furono prima riportate a 1 su 42 (2,4 %) e più tardi, in quello stesso giorno, (sulla base di 101
osservazioni) a 1 su 45 (2,2 %). Allo stesso tempo, il diametro stimato dell'asteroide fu abbassato da 440 a 390 metri e la
sua massa da 1,2×1011 kg a 8,3×1010 kg.
Il 26 dicembre (sulla base di 169 osservazioni complessive) la probabilità d'impatto rimase stimata a 1 su 45 (2,2 %)
mentre le stime del diametro e della massa scesero rispettivamente a 380 m e 7,5×1010 kg.
Il 27 dicembre (sulla base di 176 osservazioni complessive) la probabilità d'impatto salì a 1 su 37 (2,7 %); il diametro fu
aumentato a 390 m e la massa a 7,9×1010 kg.
Il 27 dicembre, nel pomeriggio, una pre-scoperta aumentò l'arco temporale di osservazione a 287 giorni e permise calcoli
più accurati, riclassificando l'avvicinamento del 2029 al livello zero della scala Torino (nessuna minaccia). La probabilità
cumulativa di collisione fu stimata intorno allo 0,004%, un rischio più basso rispetto all'asteroide 2004 VD17, che ancora
una volta divenne l'oggetto più pericoloso (una posizione che aveva conservato fino al novembre del 2004). Un
passaggio nel 2053 comportava ancora un rischio minore d'impatto e, con la nuova orbita, Apophis rimase catalogato al
livello 1 della scala Torino.
Il 28 dicembre alle 12:23 GMT (sulla base di 139 osservazioni complessive) venne indicato il livello 1 sulla scala Torino
per il 2044-04-13,29 e il 2053-04-13,51.
Alle 01:10 GMT del 29 dicembre l'unico passaggio classificato a 1 sulla scala Torino era quello del 2053-04-13,51 sulla
base di 139 osservazioni lungo un arco di 287,71 giorni (da 2004-Mar-15,1104 a 2004-Dec-27,8243).
Alle 19:18 GMT del 29 dicembre, sulla base di 147 osservazioni lungo un arco di 288,92 giorni (da 2004-Mar-15,1104 a
2004-Dec-29,02821), gli incontri ravvicinati furono ridotti a 4 in totale.
Alle 13:46 GMT del 30 dicembre, nessun passaggio è classificato sopra il livello 0, sulla base di 157 osservazioni lungo
un arco di 289,33 giorni (da 2004-Mar-15,1104 a 2004-Dec-29,44434). L'incontro più pericoloso è stimato a 1 su 7 143
000.
Alle 22:34 GMT del 30 dicembre, sulla base di 157 osservazioni lungo un arco di 289,33 giorni (da 2004-Mar-15,1104 a
2004-Dec-29,44434), un passaggio al livello 1 (Scala Torino) e 3 altri passaggi al livello zero.
Alle 03:57 GMT on 2 gennaio 2005, sulla base di 182 osservazioni lungo un arco di 290,97 giorni (da 2004-Mar-15,1104
a 2004-Dec-31,07992), un passaggio al livello 1 (Scala Torino) e 19 altri passaggi al livello zero.
Alle 14:49 GMT del 3 gennaio, sulla base di 204 osservazioni lungo un arco di 292,72 giorni (da 2004-Mar-15,1104 a
2005-Jan-01,82787), un passaggio al livello 1 (Scala Torino) e 15 altri passaggi al livello zero.
Osservazioni radar estremamente precise compiute all'Osservatorio di Arecibo il 27, 28 e 30 gennaio perfezionarono
ulteriormente l'orbita e mostrarono che nell'incontro ravvicinato dell'aprile 2029 Apophis sarebbe passato a solo 5,6 raggi
terrestri di distanza, a metà circa della distanza precedentemente stimata.
Un'osservazione radar del 7 agosto 2005 ha rifinito ulteriormente l'orbita e ha escluso la possibilità di un impatto nel 2035.
Soltanto l'incontro del 2036 rimane al livello 1 della scala Torino.
Effetti di un possibile impatto La NASA inizialmente stimò l'energia che Apophis avrebbe liberato se avesse colpito il
nostro pianeta come equivalente a 1480 megaton di TNT (114 000 volte l'energia liberata da Little Boy, la bomba
atomica sganciata dagli Stati Uniti su Hiroshima, in Giappone). Una successiva stima più precisa indicò 870 megaton
(circa 65 500 volte la bomba di Hiroshima). Per fare un confronto, nell'impatto che ha generato il cratere di Barringer o
quello che ha causato l'evento di Tunguska si stima sia stata liberata un'energia pari a circa 10-20 megaton, l'eruzione
del vulcano Krakatoa nel 1883 ha approssimativamente generato l'equivalente di 200 megaton, mentre la Bomba Zar, il
più potente ordigno nucleare fatto esplodere, ha liberato un'energia pari a 57 megaton
Gli effetti esatti di ogni singolo impatto possono variare a seconda della composizione dell'asteroide, del luogo e
dell'angolo di impatto. In ogni caso, i danni causati sarebbero stati particolarmente ingenti su un'area dell'ordine delle
migliaia di chilometri quadrati mentre risultava improbabile l'eventualità di effetti globali duraturi, quali ad esempio un
"inverno da impatto".
In base all'ora prevista di impatto (13,89 aprile, ovvero circa le 21:20 UTC) ed al fatto che l'asteroide si sarebbe
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avvicinato alla Terra dall'esterno della sua orbita, la collisione con Apophis avrebbe probabilmente riguardato l'emisfero
orientale (fusi orari da +3 UTC a +10 UTC).
Ogni potenziale impatto sarebbe avvenuto alla velocità di 12,59 km/s.
Possibilità di deflessione
Fortunatamente, anche se si dovesse concretizzare la possibilità che Apophis sia effettivamente in rotta di collisione con
il nostro pianeta, le possibilità di deflettere l'asteroide dalla sua rotta sono molte. L'ESA ha stimato che una missione di
modeste dimensioni potrebbe essere mandata ad impattare l'asteroide causando una modifica della sua orbita
sufficiente ad evitare l'impatto. I ricercatori dell'en:Advanced Concepts Team hanno determinato una serie molto amplia
di finestre di lancio dove la missione sarebbe effettivamente efficace. La missione ESA denominata Don Quijotte è in
questo senso pionieristica in quanto si promette di dimostrare che è possibile deflettere alcune classi di asteroidi
utilizzando la tecnica dell'impatto cinetico, secondo molti la più adatta anche per il caso di Apophis.
Il "trattore gravitazionale" Le ultime ricerche evidenziano che gli asteroidi possono essere formati da materiale
incoerente, e nel caso dell'utilizzo di una bomba nel tentativo di neutralizzarli potrebbero invece essere trasformati in uno
sciame che colpirebbe ugualmente la Terra. Per aggirare questo rischio il ricercatore Ed Lu ha sviluppato il progetto di un
"trattore gravitazionale", descritto nei particolari in un articolo sulla rivista Nature, consistente in una astronave
teleguidata che entrerebbe nel campo gravitazionale di Apophis legandovisi, e tramite dei getti propulsori potrebbe
deviare la rotta dell'asteroide. Ed Lu ha precisato che la durata della missione di salvataggio sarebbe di circa 12 giorni,
per un costo complessivo di circa 300 milioni di
dollari. Lo staff di Niburu2012 vi terrà costantemente aggiornati in caso di nuovi eventi o fughedi notizie.
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