4. Il mercato del credito nella provincia di Ancona

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4. Il mercato del credito nella provincia di Ancona
4. Il mercato del credito nella provincia di Ancona
4.1.
Gli impieghi
Nel corso del 2012 il mercato del credito marchigiano ha attraversato una prolungata fase di incertezza
collegata direttamente con l’andamento dell’economia regionale, caratterizzata da una marcata contrazione
della domanda e della produzione industriale. E’ difficile stabilire in che misura il rallentamento dell’economia
influenzi il mercato del credito e quanto sia vero il contrario; i dati mostrano in ogni caso che le variazioni
tendono a differenziarsi in base alla tipologia di soggetto e all’attività economica svolta.
Un indicatore particolarmente importante, vista la sua sensibilità nel descrivere il grado di fiducia dei diversi
operatori economici, è quello degli impieghi, ovvero le risorse che il sistema finanziario mette a disposizione
dei diversi soggetti attivi nel territorio. Nel 2012 i prestiti bancari erogati a clientela residente nelle Marche si
sono ridotti dell’1,3%; questa variazione riflette principalmente la dinamica dei finanziamenti alle imprese (2,2% su base annua prendendo come riferimento il mese di dicembre) poiché il credito bancario alle famiglie
residenti ha continuato a crescere, seppure ad un tasso (+0,7%) inferiore al recente passato.
Per la provincia di Ancona si possono analizzare i dati mensili sugli impieghi forniti dalla Banca d’Italia,
calcolare la media mensile per ciascun anno e verificare gli eventuali scostamenti. Nel 2009 il valore medio
degli impieghi erogati a clientela residente è stato di poco superiore ai 15 miliardi di euro, nel 2012 è stato
invece mediamente superiore ai 16,6 miliardi di euro. Tuttavia gli ultimi 12 mesi sono stati caratterizzati da
un progressivo indebolimento dell’offerta di credito che ha riguardato, come nel caso regionale, soprattutto il
mondo delle imprese. Tra il 2011 e il 2012 il volume medio mensile degli impieghi si è ridotto dell’1,7%, ma
per le imprese private la contrazione è stata del 2,8% mentre il credito alle famiglie residenti è addirittura
cresciuto dell’1,5%.
Impieghi per attività economica della clientela nella provincia di Ancona, media mensile per anno –
valori in milioni di euro, 2009-2012
Media
Impieghi
Imprese private
Famiglie
2009
15.156,32
6.769,61
3.552,60
2010
15.991,22
6.635,54
4.122,68
2011
16.935,21
7.051,56
4.532,82
2012
16.653,13
6.854,32
4.602,91
Fonte: elaborazione su dati Banca d’Italia
E’ comunque evidente che il 2012 è stato in ogni caso, anche per le famiglie residenti vista il quasi totale
arresto della crescita del valore medio degli impieghi, un anno caratterizzato da una netta restrizione nelle
condizioni di erogazione del credito e di conseguente riduzione del reddito disponibile per i consumi.
31
Variazione annua del valore medio degli impieghi nella provincia di Ancona – 2010-2012
Media
Impieghi
Imprese private
Famiglie
2010
5,5%
-2,0%
16,0%
2011
5,9%
6,3%
9,9%
2012
-1,7%
-2,8%
1,5%
Fonte: elaborazione su dati Banca d’Italia
Nella provincia di Ancona si concentra il 36,3% degli impieghi bancari erogati da banche e casse depositi e
prestiti a soggetti residenti nelle Marche; si tratta di una quota molto importante, decisamente superiore a
quella di Pesaro e Urbino (25,7%) e soprattutto delle altre tre province che considerate insieme si collocano
agli stessi livelli di Ancona. Nella provincia dorica la distribuzione della clientela ricalca il dato nazionale (vdi
la tabella successiva), mentre nella altre province è quasi del tutto assente la componente rappresentata
dalle società finanziarie diverse dalle istituzioni finanziarie e monetarie. La quota più rilevante è data dalle
imprese diverse dalle società finanziarie e dalle famiglie, mentre le pubbliche amministrazioni raccolgono
appena più del 5% dei conferimenti complessivi da parte delle banche.
Prendendo in esame il mese di dicembre del 2011 e confrontandolo con il corrispettivo mese del 2012 si
osserva una contrazione del valore degli impieghi dell’1,2% a livello nazionale, del 2,6% nelle Marche e del
3,1% in provincia di Ancona. Questa differenza rispetto alla situazione generale italiana è riconducibile
essenzialmente all’andamento degli impieghi della pubblica amministrazione, diminuiti del 5% a fronte di un
incremento del 4% in Italia. Tuttavia in termini assoluti, a pesare è soprattutto il cattivo andamento
dell’erogazione di credito alle imprese, diminuito ovunque in maniera pesante ma in modo particolare nella
provincia dorica (-4,4% rispetto al –3,5% nazionale, nelle Marche solo in provincia di Fermo si osserva un
andamento ancora più preoccupante).
Impieghi bancari erogati da banche e casse depositi e prestiti per provincia di localizzazione della
clientela per settori di attività economica della clientela al 31/12/2012. Dati in milioni di euro
Province e regioni
Famiglie
Istituzioni
senza scopo
Unità non
Società
di lucro al Amministrazioni classificabili
non
servizio
pubbliche
e non
finanziarie
delle
classificate
famiglie
Società
finanziarie
diverse da
istituzioni
finanziarie
monetarie
Totale
Pesaro e Urbino
4.598
53
6.495
33
306
2
11.487
Ancona
5.638
1.932
7.740
65
875
1
16.252
Macerata
3.165
16
4.240
36
415
1
7.872
Ascoli Piceno
1.992
19
2.962
16
235
0
5.224
Fermo
MARCHE
ITALIA
1.617
3
2.113
18
148
1
3.899
17.010
2.023
23.550
168
1.979
6
44.734
599.440
179.245
860.462
10.134
267.765
Fonte: elaborazione su dati Banca d’Italia
32
311 1.917.357
Variazione su base annua degli impieghi bancari erogati da banche e casse depositi e prestiti per
provincia di localizzazione della clientela e per settori di attività economica della clientela. Variazione
dicembre 2011/2012
Province e regioni
Pesaro e Urbino
Famiglie
Società
finanziarie
diverse da
istituzioni
finanziarie
monetarie
-1,2%
4,5%
Istituzioni
senza scopo
Unità non
Società
di lucro al Amministrazioni classificabili
non
servizio
pubbliche
e non
finanziarie
delle
classificate
famiglie
-1,8%
-6,4%
-2,4%
236,1%
Totale
-1,6%
Ancona
-1,1%
-2,5%
-4,4%
2,3%
-5,0%
71,5%
-3,1%
Macerata
-2,2%
108,0%
-3,5%
7,0%
4,1%
-0,2%
-2,5%
Ascoli Piceno
-3,7%
257,7%
-1,9%
0,6%
4,8%
72,3%
-2,1%
Fermo
-2,2%
-28,2%
-5,8%
-7,5%
-1,0%
2,9%
-4,2%
MARCHE
-1,8%
-1,3%
-3,4%
0,1%
-1,4%
59,6%
-2,6%
ITALIA
-1,3%
3,8%
-3,5%
0,2%
4,0%
-37,8%
-1,2%
Fonte: elaborazione su dati Banca d’Italia
Il susseguirsi di trimestri segnati dalla riduzione della ricchezza prodotta ha progressivamente indebolito
imprese e famiglie, incidendo in tal modo anche sulla qualità del credito. Un segnale del deterioramento del
rapporto tra imprese/famiglie e il sistema del credito è fornito dall’andamento delle sofferenze e dal loro
peso sul volume complessivo degli affidamenti.
Nelle Marche il flusso di nuove sofferenze in rapporto ai prestiti vivi di inizio periodo è salito, alla fine del
2012, al 3,4% dal 2,3% di fine 2011; si tratta di un valore di poco inferiore al picco del 3,6% toccato nel terzo
trimestre del 2009. I soggetti che affrontano situazioni più complesse e rischiose sono le imprese, in
particolare quelle delle costruzioni per le quali il flusso di nuove sofferenze è salito addirittura fino al 7,5%1,
mentre per le manifatturiere al 4,1%.
Rapportando invece il volume del credito in sofferenza e lo stock complessivo di impieghi si osserva un
scostamento particolarmente ampio tra le province marchigiane e il resto del territorio nazionale: in Italia il
6% degli impieghi risulta in sofferenza alla fine di settembre de 2012, in aumento rispetto al 5,4% di nove
mesi prima, mentre nello stesso periodo il tasso di sofferenza del credito nelle Marche era dell’8,6%,
anch’esso in aumento rispetto al 7,93% di fine 2011. Nella provincia di Ancona, infine, si è verificato un
incremento dall’8,06% di fine 2011 all’8,53% di settembre 2012.
Il fenomeno delle sofferenze è strettamente collegato all’andamento del costo del denaro in un rapporto
reciproco che rischia di diventare, in fasi congiunturali negative come quella attuale, una spirale negativa che
coinvolge soprattutto le imprese. I tassi di interesse applicati in Italia dalle banche nel breve termine sono
passati dal 5,02% di fine 2010 al 6,66% di fine 2012, crescendo ulteriormente fino al 6,87% nel primo
trimestre del 2013. A pagare il conto più elevato di questa crescita dei costi delle risorse ottenute in prestito
sono soprattutto le piccole imprese, a cui viene applicato un tasso superiore alla media di due punti
percentuali.
1
Economie regionali. L’economia delle Marche, Banca d’Italia, giugno 2013
33
Sofferenze utilizzate nette e numero di affidati negli anni. Anni 2009-2012. Valori dell'utilizzato netto
in milioni di euro
UTILIZZATO NETTO
RAPPORTO
SOFFERENZE/IM
PIEGHI
NUMERO DI AFFIDATI
Province e regioni
2009
2010
2011
2012 (*)
2009
2010
2011
2012 (*)
AL 30- AL 319-2012 12-2011
Pesaro e Urbino
572
740
927
993
4.909
5.948
6.922
6.769
8,63
7,94
Ancona
949
1.107
1.351
1.405
6.480
7.773
9.178
9.100
8,53
8,06
Macerata
393
491
620
684
4.018
4.596
5.456
5.469
8,68
7,68
Ascoli Piceno
279
329
429
465
2.827
3.326
3.825
3.833
8,88
8,04
Fermo
229
260
316
328
2.388
2.745
3.191
3.127
8,37
7,76
2.927
3.642
3.875
20.622
24.388
28.572
28.298
8,61
7,93
75.709 104.315 114.936 724.862 867.085 1.065.949 1.082.179
5,97
5,38
MARCHE
ITALIA
2.420
58.783
Fonte: elaborazione su dati Banca d’Italia
* Dati al 30 settembre 2012
I finanziamenti a medio e lungo termine ottengono tassi leggermente più bassi e negli ultimi mesi si è
osservata una progressiva riduzione, anche se il livello di inizio 2013 è ancora nettamente superiore a quello
registrato alla fine del 2010. In questo caso si possono osservare le tendenze sia per i prestiti concessi alle
famiglie per l’acquisto di abitazioni che per i finanziamenti di lungo periodo alle imprese. Per la concessioni
di mutui alle famiglie, il tasso è sceso al 3,79% dopo essere giunto fino al 3,97% alla fine del 2011, ma nel
2010 era ancora sotto la soglia del 3%, mentre le imprese hanno dovuto anche pagare il 5% al termine del
2012 mentre due anni prima il tasso di sconto era del 3,32%.
Tassi di interesse bancari attivi, valori percentuali, anni 2010-2013
TASSI ATTIVI
Breve termine
di cui imprese medio - grandi
di cui piccole imprese
dic-10
dic-11
dic-12
mar-13
5,02
6,21
6,66
6,87
4,64
5,92
6,43
6,66
7,03
8,15
8,71
8,94
3,26
4,94
4,81
4,60
di cui famiglie per acquisto abitazioni
2,97
3,97
3,83
3,79
di cui imprese
3,32
4,83
5,01
4,70
Medio - lungo termine
Fonte: elaborazione su dati Banca d’Italia
Tutto il 2012 è stato caratterizzato da tensioni nelle condizioni di accesso al credito, caratterizzate da una
selettività particolarmente accentuata verso determinate categorie di imprese, specie quelle appartenenti al
settore dell’edilizia. Le tensioni si sono manifestate soprattutto in un aumento dei differenziali sui tassi di
interesse praticati dagli intermediari, nella richiesta di maggiori garanzie e nel rispetto di livelli minimi di
rating per la concessione del finanziamento.
Questo inasprimento delle condizioni di accesso al credito si è sovrapposto alle crescenti difficoltà di
mercato vissute dalla maggior parte delle imprese, che hanno dovuto far fronte ad una contrazione della
domanda e al conseguente peggioramento dei fatturati e allungamento dei tempi di pagamento. Al momento
non si prevedono sostanziali miglioramenti nelle condizioni di offerta, perdurando in tal modo un quadro
poco favorevole delineatosi già alla fine del 2011.
34
4.2.
I depositi
La raccolta di denaro da parte del sistema bancario ha conseguito risultati positivi anche nel 2012 grazie
all’incremento del 6,9% del volume di depositi, mentre è risultato molto più difficoltoso il collocamento delle
obbligazioni presso la clientela retail.
Nella provincia di Ancona lo stock di capitale depositato presso le banche del territorio ha quasi raggiunto i
10 miliardi di euro, il 9,5% in più del livello segnalato al termine del 2011.
Depositi presso banche e casse depositi e prestiti per provincia di localizzazione della clientela e per
settori di attività economica della clientela. Dati in milioni di euro
Province e regioni
Famiglie
Società
finanziarie
diverse da
istituzioni
finanziarie
monetarie
Istituzioni
senza scopo
Unità non
Società
di lucro al Amministrazioni classificabili
non
servizio
pubbliche
e non
finanziarie
classificate
delle
famiglie
Totale
Pesaro e Urbino
5.910
35
769
74
46
13
6.847
Ancona
7.881
267
1.174
174
440
34
9.968
Macerata
5.227
38
573
70
29
17
5.955
Ascoli Piceno
3.343
53
320
49
45
14
3.824
Fermo
MARCHE
ITALIA
2.310
8
483
29
36
9
2.875
24.671
401
3.319
396
596
87
29.469
867.131
106.340
185.743
21.599
32.325
8.615 1.221.753
Fonte: elaborazione su dati Banca d’Italia
La parte più consistente è ovviamente quella riferita alle famiglie, il cui peso sfiora l’80% del valore
complessivo (nella provincia di Macerata arriva all’88%, mediamente in Italia il dato si colloca poco al di sotto
del 71%), mentre ha uno scarso rilievo la componente delle imprese e delle società finanziarie, che
complessivamente forniscono il 14,5% dei depositi contro una media italiana del 24%.
L’incremento del volume di depositi nelle Marche è dovuto soprattutto alle scelte delle famiglie, ma nella
provincia dorica si segnala una tendenza all’ampliamento anche da parte delle istituzioni senza scopo di
lucro (che costituiscono comunque una frazione molto esigua del volume complessivo), delle pubbliche
amministrazioni e, soprattutto, delle imprese finanziarie e non finanziarie.
Dalle note della Banca d’Italia emerge come i depositi delle famiglie siano stat1 spinti soprattutto dalla
componente a scadenza maggiormente protratta, mentre i conti correnti continuano a non riscuotere
particolare attenzione da parte degli utenti.
35
Variazione su base annua dello stock di depositi presso banche e casse depositi e prestiti per
provincia di localizzazione della clientela e per settori di attività economica della clientela
Province e regioni
Pesaro e Urbino
Famiglie
Società
finanziarie
diverse da
istituzioni
finanziarie
monetarie
11,5%
-31,0%
Istituzioni
Unità non
senza scopo
Società
di lucro al Amministrazioni classificabili
non
e non
servizio
pubbliche
finanziarie
classificate
delle
famiglie
1,7%
-1,8%
-53,0%
-25,3%
Totale
8,7%
Ancona
9,7%
-15,0%
7,1%
14,4%
34,2%
6,4%
9,5%
Macerata
7,3%
-36,6%
-1,7%
-2,2%
-57,4%
-11,2%
4,9%
Ascoli Piceno
7,8%
-2,4%
-13,2%
2,5%
-13,8%
22,7%
5,2%
12,8%
9,8%
-33,3%
-2,2%
-25,0%
-15,3%
0,3%
MARCHE
9,6%
-17,6%
-5,9%
5,2%
0,2%
-4,1%
6,9%
ITALIA
8,5%
4,1%
8,9%
12,4%
-23,8%
-5,7%
6,9%
Fermo
Fonte: elaborazione su dati Banca d’Italia
4.3.
La rete bancaria
Alla fine del 2012 le banche presenti nelle Marche con almeno uno sportello erano 68, tre in meno rispetto a
dodici mesi prima; di queste 29 vi avevano anche sede legale e amministrativa (20 banche di credito
cooperativo e 9 società per azioni)2. A partire dal 2009 i numero degli sportelli aperti nella regione sono
diminuiti, passando dal picco di 1.237 nel 2009 agli attuali 1.178; nella provincia di Ancona il fenomeno ha
assunto andamenti analoghi, con una progressiva crescita fino al 2009 e la successiva razionalizzazione
della presenza degli istituti di credito nel territorio.
Attualmente gli sportelli sono 362, 7,6 ogni 10 mila abitanti, la stessa media marchigiana (Fermo si distingue
per una diffusione inferiore, mentre la provincia di Pesaro e Urbino è al di sopra della media con 8,5 sportelli
ogni 10 mila abitanti). A livello nazionale la diffusione è nettamente inferiore a quella marchigiana e si attesta
a 5,5 sportelli ogni 10 mila abitanti.
Nonostante la recente inversione di tendenza nella diffusione degli sportelli bancari, il territorio regionale
continua ad essere servito in maniera capillare dato che esiste almeno uno sportello in 212 dei 239 comuni
marchigiani.
2
Economie regionali. L’economia delle Marche, Banca d’Italia, giugno 2013
36
Numero di sportelli bancari attivi negli anni 2003-2012 e densità degli sportelli rispetto alla
popolazione
Regioni e province
Pesaro e Urbino
2003
276
2004
284
2005
301
2006
311
2007
319
2008
325
2009
331
2010
309
2011
304
2012
307
Densità
degli
sportelli
bancari
per 10.000
abitanti
(2011)
8,5
Ancona
320
332
350
362
370
383
379
375
371
362
7,6
Macerata
217
218
223
232
238
247
246
241
240
238
7,5
Ascoli Piceno
127
132
141
153
158
159
167
167
166
162
7,7
Fermo
102
105
106
107
109
113
114
113
111
109
6,2
1.042
1.071
1.121
1.165
1.194
1.227
1.237
1.205
1.192
1.178
7,6
30.501 30.951 31.504 32.335 33.230 34.168 34.030 33.634 33.608 32.529
5,5
MARCHE
ITALIA
Fonte: elaborazione su dati Banca d’Italia
37