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Supplemento al numero odierno di MF/Milano Finanza - Il quotidiano dei mercati finanziari Spedizione in A.P. 45% art. 1 c. 1 L. 46/04, DCB Milano
Direttore responsabile Paolo Panerai. Registrazione Tribunale di Milano n. 266 del 14/4/1989
N° 1 ANNO LXV marzo-aprile 2013
La Voce dei Bancari 1-2013_COP_la voce dei bancari 12/03/2013 15.02 Pagina 1
SOLIDARIETÀ
l
CUORE ERITREA, UN ALTRO
BAMBINO È TORNATO A SORRIDERE
CONVENZIONI
l
FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI
CURE TERMALI 2013
LA BANCA
CHE VERRÀ
(SE VERRÀ...!)
FILO DIRETTO
SPAZIO DONNA
IL FUTURO DELLA BANCA
È GIÀ QUI
SPECIALE CONGEDI
PARENTALI
ATTUALITÀ
BCC, TUTELATA
LA BIODIVERSITÀ
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EDITORIALE
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SINDACATO E SERVIZI
ATTUALITÀ
2 > Il futuro della banca è già qui
3 > QUOTA PERISCOPICA
4 > CCNL, tutelata la biodiversità
di Lando Maria Sileoni, Segretario generale FABI
5 > Dove regna la malinconia
6 > Vietato barare
LA BANCA CHE VERRÀ
(SE VERRÀ...!)
7 > Lavorare meglio, lavorare tutti
8 > Altro che rottamazione!
9 > Siamo nella stessa lacrima
SOLIDARIETÀ
11 > Cuore Eritrea, un altro bambino
è tornato a sorridere
12 > NUMBERS
QUADRI DIRETTIVI
13 > L’austerità non basta
SPAZIO APERTO
14 > Eterna illusione
BENESSERE
15 > Convenzioni termali 2013
SALUTE
19 > La vita senza orari è più a rischio
obesità e diabete
SPAZIO DONNA
20 > Europa a misura di donna
21 > Novità sui congedi parentali per le nascite
dal 2013
PENSIONATI
22 > L’Europa ricomincia da noi
IL PARERE LEGALE
23 > Il congedo matrimoniale
24 > FISCO
NONSOLOBANCA
L’ANGOLO DEL SOCIOLOGO
25 > Impara l’arte
HI TECH
26 > La superficie delle meraviglie
LA FABBRICA DEI SOGNI
27 > Educazione sentimentale nell’”Emilia
paranoica” degli anni ’80
PAESE CHE VAI, ITALIA CHE TROVI
28 > Mazzo di Valtellina
29 > SEGNALIBRO
ALTROTURISMO
A
l momento di andare in stampa, è giunta, a mercati chiusi, la notizia che Fitch (Agenzia di rating internazionale),
ha retrocesso di un livello il giudizio sul debito sovrano italiano, portandolo da A - a BBB +.
Il ribasso sarebbe dovuto all'incertezza emersa dalle recenti consultazioni politiche definite “inconcludenti”.
Motivato o meno, è pur vero che le elezioni non hanno prodotto stabili soluzioni di governo, essenziali per impostare
azioni di ripresa, di crescita e sviluppo. L’incertezza, insomma, perdura.
Nel frattempo, la recessione continua, senza sosta e senza sconti, ad erodere l'economia. Lo dimostrano, purtroppo, anche
i dati, diffusi dalla Banca d'Italia, relativi al mese di Gennaio sul credito. Da essi si deduce la sensibile riduzione dei prestiti
alle aziende ed alle famiglie (calati rispettivamente del -2,8% e del -0,6% annuo) cui si aggiunge, drammatico, l’incremento
delle sofferenze (crediti non rimborsati) che segnano un +17,5% annuo.
A gennaio le sofferenze totali del sistema hanno superato la soglia dei 126 miliardi di euro.
Le imprese italiane, attraverso Confindustria, hanno immediatamente obiettato che l'Italia si trova in piena emergenza
credito a causa delle banche e della loro cautela, estrema e distorsiva, nell’erogazione dei prestiti.
In realtà, a segnare questo periodo così profondamente difficile, sono molti i fatti, che occupano quotidianamente la
cronaca economica, politica e sociale.
L'insofferenza per i costi della politica e l'inefficienza della pubblica amministrazione, gli scandali che hanno investito
Gruppi industriali e bancari di prima grandezza, le tensioni occupazionali che, ormai costantemente, investono le aziende
ed il nostro settore: un settore apparentemente incapace di proporre una visione strategica a medio periodo, e che ricorre,
invece, sempre più spesso, alla leva della riduzione del personale.
Di fronte a questo quadro, occorre ragionare con concretezza, riflettendo su come dovrebbe essere un sistema bancario
efficiente, soprattutto da come dovrebbe funzionare una banca in un’economia di mercato concepita per il lavoro e non
per la speculazione.
Non temo affatto di passare per visionario, se provo ad esporre qualche concetto, peraltro già ripreso in precedenti interventi
della Fabi. In via principale, le aziende bancarie dovrebbero riscoprire la loro vocazione al servizio.
Il raggiungimento di quest’obiettivo sarà possibile non scrivendo concetti aulici nei Regolamenti e nei Codici interni, ma
dando attuazione pratica ad un progetto, che veda le persone agire per servire i clienti, un territorio e le sue attività economiche e sociali, impiegando i capitali raccolti.
Se tale vocazione sarà riscoperta, allora avremo davvero una banca che porrà, finalmente, il lavoro e le persone al centro,
considerandole un bene prezioso e non un costo da scaricare o un peso da sopportare.
Una banca che consideri persone – quindi soggetti con eguali diritti e doveri, pur con diverse responsabilità – tanto gli
impiegati, quanto i quadri, i dirigenti ed il top management. E una banca che rinunci a creare “aree protette” a difesa dei
privilegi di vertici e amministratori.
Al contrario, gli amministratori dovrebbero essere espressione diretta della comunità, cosa che mal si coniuga con il percepire
eccessivi benefici e compensi, sproporzionati al valore della loro attività produttiva.
Non è un’utopia immaginare amministratori che non cerchino la sedia perpetua, ma comprendano, invece, quanto la possibilità di “essere a tempo” rappresenti una garanzia per tutto il sistema e conferisca agli stessi maggiore autorevolezza e
credibilità. Non è, perciò, irragionevole pensare ad amministratori scelti in numero ristretto, per capacità e competenza –
e non cooptati per fedeltà! – che restino in carica per un massimo di due mandati e che, comunque, si ritirino dopo i 70
anni. Senza eccezioni e nepotismi di sorta.
È tempo di organismi societari snelli e lineari, composti da un limitato numero di persone competenti, rappresentative
del territorio, che svolgano a tempo definito la loro funzione, rispondendo del proprio operato con trasparenza e senso
etico. È questo il presupposto per il buon funzionamento della banca.
CONTINUA A PAGINA 2
30 > Atmosfere sospese
31 > Nel segno dell’uomo
CHI C’È C’È
32 > Il Cartellone di marzo-aprile 2013
Direttore editoriale
Lando Maria Sileoni
Capo redattore
Lodovico Antonini
Illustrazioni
Roberto Mangosi
Stampa
Elcograf, Beverate di Brivio (Lc)
Comitato di redazione
Gianfranco Luca Bertinotti
Mauro Bossola
Franco Casini
Giuliano De Filippis
Attilio Granelli
Mauro Morelli
Mauro Scarin
Lando Maria Sileoni
Collaboratori
Luca Riciputi,
esperto risorse umane
e consulente aziendale
Editing
Mariapaola Diversi
Grafica
Orione. Cultura, lavoro
e comunicazione (Bs)
Direzione, Redazione,
Amministrazione
00198 Roma - Via Tevere 46
Telefoni: 06-84.15.751/2/3/4
Fax: 06-85.59.220
Edizione web
Marco Ammendola
Direttore responsabile
Paolo Panerai
Domenico Secondulfo,
Ordinario di Sociologia Generale
Università di Verona
Flavia Gamberale
Silvia Saccomanno
Simona Sacconi
E-mail: [email protected] | Edizione web: http://www.fabi.it/pubblicazioni/voce-dei-bancari | www.fabi.it - E-mail: [email protected]
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FILO DIRETTO

ATTUALITÀ
LO SPORTELLO A PORTATA DI MANO
IL FUTURO DELLA BANCA È GIÀ QUI
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di Mauro Bossola, Segretario Generale Aggiunto FABI
L
a concorrenza tra le banche per
accaparrarsi i clienti si sta trasferendo dai saloni delle filiali e persino dai monitor dei personal computer
e sta per approdare direttamente nelle
mani dei consumatori.
Nella nuova frontiera asiatica, dove le
banche di tutto il mondo si sfidano per
la supremazia in economie a crescita sostenuta e dove i processi sono accelerati
e non richiedono i passaggi intermedi
che costano anni al vecchio mondo, le
aziende di credito si stanno rendendo
conto che il punto di contatto con la
clientela non è più puramente fisico.
Infatti, la tendenza è diventata quella
di saltare a piè pari i costosi insediamenti di filiali e agenzie, raggiungendo il cliente direttamente tramite le
piattaforme operative di smartphone e
tablet.
In Cina, in particolare, le banche, grazie
alla stretta collaborazione con le società
telefoniche, sono state in grado di aumentare considerevolmente le funzionalità disponibili e ad oggi contano oltre il
40% del mobile banking mondiale.
Naturalmente, la carenza di sportelli
bancari tradizionali in Asia è una causa
non indifferente nella diffusione di questa nuova accessibilità ai servizi bancari
e quel mercato presenta caratteristiche
del tutto peculiari.
I mercati occidentali reagiscono diversamente alla diffusione della “banca in tasca” e spesso i servizi mobili sono semplicemente quelli integrati ai servizi tradizionali e la loro velocità di diffusione
dipende, oltre che da fattori tecnologici,
anche da diversità sociali e culturali.
In Asia, per molti consumatori, il mobile banking è spesso il primo – e a volte
l’unico – modo per raggiungere la propria banca, senza spostamenti di molti
chilometri per raggiungere una filiale;
tuttavia, è innegabile come anche in città di milioni di abitanti si stia diffondendo un sistema alternativo a quello tradizionale di “andare in banca”.
Vi è un’altra ragione, per cui il mobile
banking sta prendendo piede non solo
nei mercati emergenti dell’Asia e del Sud
America; una ragione inconfessata e legata alla gestione delle informazioni.
L’invasione nella nostra vita economica
personale e familiare, non si limita, infatti, alla gestione del conto corrente, ma
penetra nel nostro sistema di acquisti,
tramite le vendite on line e le transazioni
su carta di credito, che costituiscono
un’enorme banca dati per i grandi gruppi di e-commerce, quali Amazon, Apple
o E-Bay, solo per citarne alcuni.
Senza dimenticare il ruolo delle società
di telecomunicazioni, che in tutto il
mondo stanno realizzando servizi di pagamento basati sull’uso di tecnologie incorporate nei telefoni cellulari, che con-
sentono ai clienti di acquistare qualsiasi
bene o servizio, dal costo del caffè, al ticket del parcheggio fino alla fattura dell’idraulico.
Le banche di tutto il mondo dovranno,
quindi, lottare e già lo stanno facendo,
per confermare il proprio ruolo nella
“catena di valore”.
Per prevenire la perdita di clienti/consumatori, non è escluso che vadano alla ricerca di una continuità di relazione a
basso costo (se pur a basso introito…),
che le metta al riparo da queste “nonbanche”, che finiscono per avere maggiori informazioni sui clienti delle banche stesse.
È chiaro che processi come quelli in atto
nei nuovi mercati non si presenteranno
nella stessa configurazione nei mercati
più tradizionali, come quello europeo.
Ma come la diffusione della vendita di
prodotti via internet, materiali come libri e articoli per la bellezza o la casa, immateriali come programmi ed applicazioni per i PC, sarebbe stata inimmaginabile fino ad una decina di anni fa.
Anche il settore dei servizi finanziari dovrà tenere conto di queste evoluzioni,
che si presentano non più come ipotesi
fantascientifiche, ma come un volto del
futuro che verrà. n

EDITORIALE
SEGUE DA PAGINA 1
Una banca che consideri la modularità delle risorse nel rispetto delle regole contrattuali, e non veda nel precariato e nell’allentamento delle tutele un’opportunità, bensì un limite.
Una banca che promuova il lavoro e rispetti i diritti.
Per quanto riguarda la politica creditizia, noi vorremmo una
banca capace di distinguere e valutare obiettivamente le differenti situazioni di merito creditizio, di attuare politiche di
sostegno e di sviluppo, attraverso valutazioni oggettive, non
preferenziali.
Allora, non sarà affatto difficile bandire, una volta per tutte,
la pretesa di far credito agli “amici di cordata” per assicurarsene il sostegno alla prossima scadenza di mandato o per
mascherare ritorni e provvigioni.
L’incremento delle sofferenze può essere fermato soprattutto con lo sviluppo e la ripresa, ma anche recidendo legami
impropri fra soggetti in conflitto d’interessi o con legami
relazionali che divengono vincoli.
2
In sintesi, le sofferenze non devono più essere figlie dei
campanilismi, dietro ai quali si nascondono interessi di
famiglie e di cordate legate, a doppio filo, alle direzioni
delle banche.
Nella nostra visione, non scorgiamo affatto spazio per i furbi o gli opportunisti, per manager mascherati da consulenti,
per promotori di interessi propri, per amministratori di mestiere, ma soltanto per persone che esprimono competenze
qualificate.
Persone che facciano del lavoro e del servizio alla comunità
economica un alto ideale da perseguire.
Vedremo se la stagione dei rinnovi assembleari, nelle banche popolari italiane, riuscirà a recepire, almeno in parte,
questa nostra impostazione generale.
Di certo, noi non mancheremo di perseguirla tenacemente,
perché essa corrisponde non già ad interessi di parte, ma al
bene dei lavoratori e dell’economia reale: un’economia che
ponga al centro di tutto le persone ed il lavoro. n
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QUOTA PERISCOPICA
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CONGEDO OBBLIGATORIO ANCHE PER I PAPÀ
Entra in vigore il Decreto del Ministero del Lavoro: anche il papà lavoratore dipendente
ha diritto a un giorno di congedo obbligatorio dal lavoro da utilizzare entro i primi cinque
mesi di vita del bambino
A
nche il papà lavoratore dipendente ha diritto a un giorno di
congedo obbligatorio dal lavoro
da utilizzare entro i primi cinque mesi di
vita del bambino. E potrà decidere di dedicare al figlio due ulteriori giorni lavorativi, sempre entro i primi cinque mesi
dalla nascita, nel caso in cui la madre ri-
nunci a due dei suoi. Per tutte e tre le
giornate al padre assente spetterà, a carico dell'Inps, un trattamento economico
pari al 100% della sua retribuzione. A
prevederlo è un decreto del ministero del
Lavoro, pubblicato a febbraio sulla «Gazzetta Ufficiale», che recepisce una disposizione della Legge Fornero.
I padri dei bimbi nati nel 2013 (la novità
non si applica infatti alle nascite di fine
2012) potranno così dedicare alle necessità del neonato un po' di tempo sottratto
alla carriera. Insomma, un primo passo
affinchè la conciliazione dei tempi di vita
e di lavoro non sia più solo ed esclusivamente un’incombenza femminile. n
Fuga dagli atenei del Belpaese
La crisi colpisce anche loro
Nell’anno accademico 2011-12 solo il 4% dei giovani stranieri
ha scelto l’Italia come meta di studio. Contemporaneamente
continua la migrazione dei “nostri”: nell’ultimo decennio
espatriate ogni anno 30mila persone tra i 20 e i 40 anni
La più grande banca spagnola nel 2012 ha ridotto di oltre
un terzo gli stipendi dei vertici. Il patriarca Emilio Botin, 79 anni,
nel 2012 ha guadagnato poco più di 3 milioni di euro,
il 32% in meno rispetto all’anno scorso
G
L
GLI STUDENTI STRANIERI
SNOBBANO LE
UNIVERSITÁ ITALIANE
li studenti stranieri snobbano le ca eccezione il Politecnico di Milano,
università italiane. Secondo
che quest’anno conta 3.509 studenti
l’Istat, infatti, solo il 4%
stranieri, iscritti alla laurea magistranell’anno 2011-12 ha deciso di
le. il 19% del totale. E se da un
intraprendere un percorso accaparte l’immigrazione intellettuale
demico nel Belpaese. Un’offerta
scarseggia in Italia, dall’altra sono
formativa ancora poco intersempre più numerosi i giovani
nazionale e in prospettiva
italiani che scelgono, per i
un mercato del lavoro inmotivi di cui sopra, di fuggigessato, scarsa competitivire oltreoceano. Secondo
tà e assenza di meritocral’Aire, l’anagrafe italiana rezia: questi gli scogli che
sidenti all’estero, nell’ultiimpediscono al sistema
ma decade sono espatriate
universitario italiano di esogni anno 30mila persone
sere attrattivo per un giovacon un’età compresa tra i
ne che viene dall’estero. Uni20 e i 40 anni. n
SANTANDER,
MANAGER
A STECCHETTO
a crisi colpisce anche i manager del
Santander, il colosso bancario spagnolo con filiali in tutto il mondo.
L’istituto iberico ha deciso infatti di ridurre di oltre un terzo gli stipendi dei vertici
dell’azienda. I profitti vanno giù e le quotazioni calano vertiginosamente? Per una
volta tanto, a farsi carico della disfatta sono anche i top manager. Si scopre così che
il patriarca, Emilio Botin, 79 anni, nel
2012 ha guadagnato poco più di 3 milioni
di euro, il 32% in meno rispetto all’anno
scorso. Per il signor Botin il guadagno più
basso di sempre, in linea con i conti della
banca che hanno registrato un calo degli
utili netti annuali del 59%. n
Nuova vittoria legale della FABI nelle Marche
EQUITALIA CENTRO, ILLEGITTIMO
IL TRASFERIMENTO DEL DIPENDENTE
Reintegrato il lavoratore part time di Equitalia trasferito nel 2006 dallo sportello di Macerata alla
filiale di Civitanova Marche. Motivo? Mancavano le ragioni tecnico organizzative per il trasferimento
e non gli era stata data la possibilità di rappresentare le sue necessità familiari
V
ittoria per la FABI Marchigiana
davanti al giudice del lavoro. E’
stato infatti reintegrato un dipendente part-time di Equitalia Marche Spa, oggi Equitalia Centro, trasferito nell’ottobre del 2006 dallo sportello di Macerata alla filiale di Civitanova
Marche, senza che gli venissero indicate
le ragioni tecnico organizzative del
provvedimento e gli fosse data la possibilità di rappresentare le sue necessità
famigliari.
Al dipendente, assistito legalmente dalla
FABI, è stato riconosciuto il reintegro in
primo e secondo grado di giudizio, oltre
al rimborso delle spese legali.
“Avremmo volentieri fatto a meno –
ha precisato la FABI di Ancona – di
assistere a tanta ostilità e spreco di
energie per un trasferimento, soprattutto in un settore in cui i colleghi do-
vrebbero essere “sostenuti” per tutto
quello che subiscono quotidianamente, alle prese con i contribuenti italiani
ingiustamente arrabbiati con loro e
con una classe politica che non li tutela ed è soltanto capace di strumentalizzarli”. n
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SINDACATO E SERVIZI
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BCC
I LAVORATORI BCC PROMUOVONO A PIENI VOTI IL LAVORO DEL SINDACATO
CCNL, TUTELATA LA BIODIVERSITÀ
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Esecutivo Nazionale Banche di Credito Cooperativo
S
i sono svolte nei mesi di febbraio
e marzo le previste assemblee per
l'approvazione dell'ipotesi d'accordo del rinnovo contrattuale del settore BCC.
Il consenso e l'apprezzamento dimostrato dai lavoratori e dalle lavoratrici, attraverso la loro importante partecipazione,
è stato diffuso e pressoché unanime.
Il risultato complessivo della trattativa
sancita il 21 dicembre scorso, dopo la
grande e straordinaria manifestazione
svoltasi a Roma il giorno prima, ha perfettamente colto, quindi, le attese e le
necessità della categoria dei lavoratori
del Credito Cooperativo.
Sono state mantenute con decisione le
forti peculiarità e le differenze che questo settore ha nei confronti del resto del
credito ordinario.
Sciolte le riserve, quindi, con comunicazione ufficiale resa a Federcasse inizia anzi continua! - adesso il percorso di attuazione e verifica di tutte le normative
che sono state introdotte o variate nel testo di rinnovo.
La determinata convinzione della FABI,
unitamente alle altre organizzazioni sindacali, di dare al settore un complessivo
quadro di rinnovate e ampliate garanzie e
tutele, riguardo alla stabilità del lavoro e
dei livelli occupazionali, si tradurrà in un
fitto calendario d’incontri con Federcasse.
Si provvederà a costituire, in primis, il
nuovo Fondo per l'occupazione e l'Ente
Bilaterale, dove le Parti Sociali potranno
usufruire di più ricca e importante stru-
mentazione, oltre a ulteriori procedure
per conseguire l'obiettivo irrinunciabile
di nuova e stabile occupazione, nonché
di mobilità sostenibile, resesi necessarie,
a maggior ragione, in questa delicata e
complessa fase del contesto socio economico del Paese.
Parimenti, saranno formalizzate e istituite quelle Commissioni Paritetiche, contemplate nel nuovo testo contrattuale,
che daranno la cifra sia dell'impegno
prodotto dalla FABI, sia della volontà di
Federcasse di mantenere gli impegni e le
dichiarazioni assunte e sottoscritte nei
patti di rinnovo.
La FABI si confronterà a tutto campo sui
temi della qualità della vita - personale e
professionale - delle pari opportunità,
della salute e sicurezza negli ambienti di
lavoro, dell'adeguamento delle normative sull'apprendistato, senza trascurare la
rilevante tematica afferente i "modelli
partecipativi" e l'ormai improcrastinabile
necessità di verificare le forme di coinvolgimento dei lavoratori e delle lavoratrici
nella vita dell'azienda cooperativa.
Cruciale, poi, diventerà la Commissione
deputata all'armonizzazione delle materie del lavoro, modificate dalla legge Fornero n.92/2012, che dovranno essere di-
scusse e disciplinate, tenendo ben presente le peculiari caratteristiche e le “biodiversità” del settore Cooperativo.
È del tutto chiaro ed evidente alla nostra
Organizzazione che il Settore e tutto il
Paese hanno la necessità di ritornare a
crescere, recuperando la competitività e
la produttività, credendo e investendo
fortemente nel lavoro e nei lavoratori,
che rimangono il fulcro e il perno centrale della prospettiva e della vita di ogni
singola azienda.
A livello territoriale si procederà nel frattempo all'avvio della negoziazione di secondo livello, che il rinnovo del CCNL
ha mantenuto e rafforzato, nonostante il
tentativo di Federcasse di indebolirla e
accentrarla.
Di conseguenza, tutta la capacità politica
e organizzativa della FABI sarà dispiegata per consentire la riuscita delle trattative che, a livello locale, dovranno integrare e implementare la contrattazione
nazionale.
Non mancherà, quindi, il lavoro sindacale nei prossimi mesi, anzi s’intensificherà notevolmente, e la FABI è perfettamente consapevole che dovrà essere di
sprone e di pungolo per consentire di
dare piena e puntuale applicazione ai
contenuti di un accordo nazionale che
rimane, con soddisfazione, la "casa comune" dei collaboratori del Credito
Cooperativo, dove tutti possano riconoscersi e muoversi con certezza del diritto
e rispetto della dignità della persona e
del lavoratore. n

CRISI: DAL 2007 TRE MILIONI DI DISOCCUPATI IN PIÙ
E UN'AZIENDA SU DUE È IN CRISI
I
n cinque anni, tra il 2007 il 2012, si contano 323 mila
occupati in meno nel Paese: a fronte di un calo di 1 milione 155 mila italiani, gli stranieri a lavoro aumentano
di 832 mila unità, frenando l'emorragia occupazionale. È
quanto emerge da dati Istat.
EMERGENZA AL SUD
Il crollo dell'occupazione negli ultimi 5 anni ha riguardato
soprattutto il Sud con 336.000 lavoratori in meno (-323.000
in tutta Italia dal 2007 al 2012). Il calo ha interessato nel Me-
4
ridione soprattutto gli uomini (390.000 in meno), i giovani
tra i 25 e i 34 anni (-305.000) e il settore industriale.
Nel 2012 un boom di protesti e di sofferenze ha messo in forte
difficoltà le PMI tanto che una su due sarebbe stata costretta
a rateizzare le retribuzioni ai propri collaboratori. Le imprese
fanno sempre più fatica a onorare assegni, cambiali, tratte: così
i protesti sono in forte aumento. Da inizio crisi i titoli di credito, che alla scadenza non hanno trovato copertura, sono cresciuti del 12,8%, e in capo alle aziende le sofferenze hanno
fatto registrare un'impennata spaventosa: + 165%. n
Bruno Pastorelli
NEWS
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SINDACATO E SERVIZI
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ATTUALITÀ
BANCA, PARADISO PERDUTO
DOVE REGNA LA MALINCONIA
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di Giuseppe Angelini, Segretario provinciale FABI Palermo – Dipartimento Comunicazione & Immagine
P
er comprendere in modo più
chiaro possibile il rapporto che
oggi esiste tra la “malinconia” e
le banche dobbiamo analizzare l’etimologia del termine. Malinconia deriva dal
greco “melanconia”, precisamente dall’unione di due termini: “melanòs” = nero (da cui, per esempio melanoma) e
“cholé” = bile (da cui per esempio, colecisti). Quindi, per i greci, melanconia significava letteralmente bile nera.
Più generalmente, oggi, ci riferiamo a
uno stato d’animo di tristezza e di abbattimento, il rallentamento, lo scoraggiamento, la perdita del tono vitale, il
senso di vuoto.
Con gli obiettivi impossibili da raggiungere, l’assenza totale di percorsi di carriera, le “promozioni miraggio”, gli esodi
obbligatori, i demansionamenti... chi
oggi non è melanconico?
Purtroppo, notiamo un aumento della
casistica, fra i colleghi, di chi prova “una
profonda tristezza”, di chi è moralmente
abbattuto, stressato, prostrato.
Uno dei primi esempi letterari di un
“melanconico” lo dona Omero nell’Iliade, quando racconta di Bellerofonte, che
subisce l’ira degli dei: “Ma quando fu in
odio anche lui a tutti gli dei, solitario vagava allora per la pianura Alea mangiandosi l´anima, evitando l´orma degli uo-
mini”. Bellerofonte, in realtà, è un uomo
probo e non ha fatto nulla contro gli dei,
anzi, ha superato innumerevoli prove,
proprio come il collega che riesce, per
esempio, a “mantenere” il rapporto con
il cliente, nonostante le poco accattivanti
proposte d’investimento. I mega dirigenti delle banche, come gli dei, non si
accontentano e vogliono sempre di più,
sempre più “nuovi” clienti (per Bellerofonte nuove imprese “ciclopiche”), quasi
si compiacciono di perseguitare il collega
Bellerofonte che è impotente di fronte
alla collera degli dei e diventa “melanconico”. Questo stato d’animo lo “avvita”
su se stesso perché, comunque, si sente
responsabile, anche se non ha nulla da
rimproverarsi.
Primo esempio scientifico della malinconia lo fornisce Ippocrate, sostenendo che
questa nasce per un eccesso di bile nel
corpo. Questo eccesso di bile porta alla
collera, proprio come, a distanza di secoli, accade oggi: pensiamo ai colleghi che
sono “adirati” neri per la mancanza di un
sistema incentivante obiettivo e ...”.
Attuali i versi di Dante Alighieri “Un dì
si venne a me Malinconia e disse: io voglio un poco stare teco”. Il guaio è che
con queste continue riorganizzazioni,
che si contraddicono nel tempo, mostrando scarsa “vera” progettualità, la
malinconia non ristà “un poco”, ma rischia di rimanere in eterno.
Nel 18° secolo, Richard Burton scriveva
“Anatomy of Melancholy” e proponeva,
come rimedio al melanconico, il classico
“salasso”, con applicazioni di sanguisughe. Crediamo che oggi il collega sia “salassato” con altro tipo di “applicazioni”,
ma ci rendiamo conto che anche questo
libro è quanto mai attuale.
In Italia, Giacomo Leopardi affermava:
“chi conosce intimamente il cuore umano e il mondo, conosce la vanità delle illusioni, e inclina alla malinconia”. Pensiamo a tutte quelle persone “illuse” da
fantomatici percorsi di carriera, fatti di
sacrifici, salti ad ostacoli, stress, che non
vedono alcunché alla fine del percorso
trovandosi sempre più “biliosi”.
Dobbiamo altresì ricordare Freud, che
nel 1915 in “Lutto e Malinconia” già nel
titolo sintetizza parecchio “l’habitat”
bancario: causa eccedenze di personale,
sempre meno colleghi in servizio, solo
esodi, rarissime assunzioni e migliaia di
posti di lavoro in meno.
Infine, non dimentichiamo Miguel De
Cervantes, in Don Chisciotte Della
Mancia: “La malinconia non è fatta né
per le bestie né per gli uomini: ma se
questi vi si abbandonano disperatamente
diventano bestie”. Non “abbandoniamoci”, proviamo a reagire, ognuno nel suo
piccolo può dare il suo contributo, non
cadiamo nell’errore di pensare che non si
possa fare nulla. Non cadiamo nel tranello del “potere forte”, che non vuole alcun
tipo di “voce contro”. Finiamola di essere
malinconici, tristi, adirati. Ricordiamoci
delle parole di Nietzsche, “Non con l’ira
ma con il riso si uccide”. n

NEWS
I
l Ministro dell'Economia ha disposto su proposta della Banca d'Italia
lo scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e controllo della
Banca Popolare di Spoleto. La proposta è
stata formulata "a seguito delle negative
risultanze degli accertamenti ispettivi", fa
sapere il Ministero in un comunicato.
Con provvedimento della Banca d'Italia
sono stati nominati gli Organi straordinari:
Giovanni Boccolini, Gianluca Brancadoro
e Nicola Stabile, commissari straordinari;
Silvano Corbella, Giovanni Domenichini
e Giuliana Scognamiglio, componenti del
Comitato di Sorveglianza.
Gli organi straordinari, si legge in una nota, operano sotto la supervisione della
Banca d'Italia e adotteranno tutte le misure necessarie a garantire la regolarizzazione dell'attività aziendale, nonché la
piena tutela dei diritti dei depositanti e
ISPEZIONI BANKITALIA
COMMISSARIATA LA BANCA
POPOLARE DI SPOLETO
Il ministero dell'Economia ha disposto, su proposta della Banca d'Italia,
lo scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e controllo
della Banca Popolare di Spoleto
dei creditori sociali. La clientela potrà,
quindi, continuare a rivolgersi agli sportelli della banca, che prosegue regolarmente la propria attività.
Il commissariamento trae origine da irregolarità amministrative ed organizzative
sulle procedure di controllo, da un’eccessiva ed incontrollata espansione del credito, da politiche organizzative non conformi alla natura dell’Istituto, alla scarsa
qualità del credito, ad abnormi incrementi dei costi dell’area dirigenziale (+20%).
La FABI aziendale di BPS denuncia che
“la banca ha bisogno urgente di piani
industriali per il futuro e di un’organizzazione corretta, incidendo con tagli,
non lineari, ma mirati sui centri di costo, salvaguardando i livelli occupazionali per poter ripartire verso un futuro
nuovo”. n
5
La Voce dei Bancari 1-2013_Interno_la voce dei bancari 12/03/2013 14.53 Pagina 6
SINDACATO E SERVIZI

ATTUALITÀ
Denunciata Unicredit per comportamento antisindacale a Ragusa
VIETATO BARARE
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di Gianni Di Gennaro, Segretario provinciale FABI Ragusa – Dipartimento Comunicazione & Immagine
I
Segretari provinciali di Fabi,
Fiba/Cisl e Fisac/Cgil di Ragusa,
hanno denunciato al Giudice del
Lavoro del locale Tribunale, Unicredit,
responsabile di avere reiteratamente violato l’articolo 28 della Legge 300 e per
avere tenuto un comportamento antisindacale.
Secondo i dirigenti delle tre Organizzazioni sindacali, la banca, nonostante sia
stata più volte informata, sin dal settembre del 2011, di comportamenti preferenziali verso una sigla sindacale, ha consentito ad un funzionario impegnato in
un ruolo di prestigio, che gli consente di
accedere con estrema facilità agli archivi
del personale dipendente, di svolgere attività sindacale, avvalendosi di mezzi e
risorse aziendali.
Il tutto è supportato da prove testimoniali, fotografiche e cartacee, che attestano con dovizia di particolari, quanto affermato dai sindacalisti denuncianti. Il
funzionario in questione, approfittando
dei vantaggi aziendali, ha persino costituito una Rappresentanza Sindacale
Aziendale a Vittoria, una città che dista
30 km dal capoluogo di provincia, Ragusa, utilizzando l’auto aziendale, ed ha
portato avanti la sua azione di proselitismo, all’interno di una dipendenza dove
si era recato, a suo dire, per svolgere attività di lavoro inerente le funzioni attribuitegli dall’azienda.
Come se ciò non bastasse, lo stesso,
qualche giorno prima, mentre si trovava
in una filiale del capoluogo, dove nella
sua qualità di Obp (Organization business partner) si era recato per seguire i
lavori di ristrutturazione in corso, intrattenendosi al telefono con un lavoratore,
in servizio presso una dipendenza di Comiso, altra città del ragusano, ma stavolta in qualità di sindacalista, lo ha rassicurato asserendo d’essere già intervenuto
nei confronti di un dirigente, per sollecitare il suo trasferimento presso la città
di Vittoria. Tale circostanza si è realmente verificata dopo pochi giorni dalla telefonata, e il lavoratore in questione,
guarda caso, era l’ottavo elemento indispensabile, per la costituzione della Rappresentanza sindacale.
Nonostante tutto ciò e nonostante le dichiarazioni rilasciate dai dirigenti azien-
dali ai vari livelli, dopo che il legale dei
sindacalisti denuncianti ha presentato ricorso al Tribunale, in data 13 febbraio
u.s. il funzionario, che nel frattempo ha
reso pubblica per il tramite della stampa
locale, la sua elezione a Responsabile
provinciale dell’organizzazione per cui
lavora, continuava a utilizzare risorse e
mezzi aziendali, auto compresa, per svolgere – indisturbato - la sua attività di
proselitismo sindacale.
Di qui l’evidente inerzia dell’azienda,
che ha continuato a favorire o, almeno,
a tollerare siffatto comportamento, ai
danni degli altri sindacati.
A meno che l’azienda, non riesca a dimostrare la sua totale estraneità e la sua
buona fede – cosa alquanto difficile visti
i fatti - l’ipotesi formulata nel ricorso, secondo cui l’azienda abbia provveduto a
costituire un sindacato di comodo, non
è assolutamente infondata.
L’ultima parola adesso spetterà al Giudice. n

NEWS
`~ëë~òáçåÉ
RISCHIO LICENZIAMENTO
PER TELEFONATE PRIVATE
DALL'UFFICIO
A
ncora una volta la Corte di Cassazione torna a fare chiarezza su
cosa si rischia a fare telefonate private dall'ufficio. Secondo i giudici del Palazzaccio si può anche perdere il posto di
lavoro. Le chiamate private effettuate dall'ufficio, infatti, possono ledere il rapporto fiduciario con l'azienda, se vengono
fatte da chi svolge un'attività che richiede
particolare attenzione. Il chiarimento arriva dalla Sezione Lavoro della Corte, che
ha confermato la legittimità di un licenziamento inflitto ad un addetto alla sorveglianza che lavorava all'ingresso di un
presidio ospedaliero.
Nell'arco di tre giornate aveva fatto diverse telefonate private, ciascuna della
durata di un'ora. Dopo l'accaduto l'istituto di vigilanza che aveva in appalto i
servizi, intimava il licenziamento al sorvegliante, dopo aver appreso l'esito dei
controlli effettuati dallo stesso ospedale.
6
Il caso finiva in Cassazione dove il lavoratore, che tra le altre cose aveva sostenuto che nel caso di specie era stata lesa la
sua privacy con dei controlli a distanza.
La Corte ha respinto il ricorso, facendo
notare che "è stato conferito giusto risalto al tipo di attività svolta dall'addetto alla sorveglianza all'ingresso del presidio
ospedaliero, che richiede particolare attenzione per evitare il rischio di intrusioni di soggetti non autorizzati, eventualmente pericolosi, in un ambiente quale
quello ospedaliero, evidenziandosi anche
il pregiudizio rispetto alla perdita di future commesse da parte della società che
aveva in appalto il servizio". E non basta:
la Cassazione ha spiegato che poco importa se "analoga inadempienza, commessa da altro dipendente, sia stata diversamente valutata dal datore di lavoro".
Tutto dipende dal tipo di posto che si occupa. n
IL GRAND CANYON
A PORTATA DI CLICK
L’
utopia degli esploratori, la mappa perfetta, ha conquistato da tempo Google.
Ma questa volta, anziché fra strade, palazzi e linee della metropolitana, quelli
di Maps ci portano sui sentieri del Grand Canyon, dove con passo deciso e
paziente, in 4 mesi, hanno messo insieme e lavorato 9500 foto in alta definizione.
Ed ecco che a portata di un click possiamo spostarci lungo il Bright Angel Trail e il
Sud Kaibab Trail, apprezzando sul nostro portatile o su un tablet gli scorci panoramici
di uno dei luoghi più maestosi e spettacolari del pianeta. Passiamo il ponte sospeso
sul Colorado e quasi possiamo sentirne la voce roca, gli schizzi freschi, tocchiamo con
mano le nuvole ammirate in decine di classici western.
Non tutto il Canyon è stato mappato, ma il tesoro offerto dal Trekker, un mini robot
con cuore Android, entrato in uno zaino e capace di scattare foto a 360 gradi ogni
2,5 secondi, è già sorprendente. Un esperimento riuscito che potrebbe ripetersi ora
in altri luoghi inaccessibili alle famose auto di Street View, dalle rovine di antiche civiltà agli angoli più remoti della Foresta Amazzonica. n
Bruno Pastorelli
La Voce dei Bancari 1-2013_Interno_la voce dei bancari 12/03/2013 14.53 Pagina 7
SINDACATO E SERVIZI

ATTUALITÀ
Cresce l'età pensionabile, il Fondo Esuberi non è più l'unica soluzione
LAVORARE MEGLIO
LAVORARE TUTTI
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di Marco Muratore, Segretario Coordinatore FABI Verona - Dipartimento Nazionale Comunicazione & Immagine
L
e recenti modifiche ai requisiti
pensionistici hanno ridotto drasticamente la possibilità di affrontare
le riorganizzazioni aziendali con il ricorso
al cosiddetto Fondo Esuberi. Gran parte
dei lavoratori del settore, che fino a qualche tempo fa avevano un orizzonte lavorativo in azienda di qualche anno e una
prospettiva di accompagnamento alla
pensione finanziato dal Fondo, vedono
oggi slittare di 5-7 anni questa prospettiva, mentre le aziende, in questa situazione
di carenza di risorse e di stretto controllo
dei costi, valutano eccessivi gli oneri che
tale soluzione comporta.
Esiste un'altra possibilità? È possibile affrontare l'invecchiamento della forza lavoro senza perdere competitività e senza
rinunciare all'assunzione di giovani? Parafrasando un motto molto in voga nel
decennio scorso, è possibile “lavorare meglio, lavorare tutti?”.
In un partecipatissimo convegno, organizzato da Mida, un'attiva società di consulenza aziendale, il mese scorso a Milano, ci
si chiedeva se è possibile offrire opportunità
per tutto l'arco della vita, con il presupposto che è necessario uscire dalla logica di
contrapposizione anziani/giovani, soprattutto laddove gli strumenti finora utilizzati
hanno vista smussata la loro efficacia. Gli
interventi di statistici e demografi hanno
dimostrato l'ineludibilità del processo
d’invecchiamento delle società occidentali, segnalando come in molti paesi questo fenomeno non abbia una correlazione
con una minore occupazione giovanile, soprattutto laddove, sembrerebbe strano, si riscontra
una maggior occupazione
delle fasce di età più elevate.
Analizzando meglio l'organizzazione sociale di
quei paesi, ci si rende
conto che la possibilità di
destinare meno ricchezza
alla copertura della spesa
pensionistica, sembrerebbe
liberare risorse per investire nell'occupazione
giovanile.
Dal punto di vista aziendale, esistono
esperienze positive anche in Italia.
Attraverso una ri-motivazione delle persone e una maggiore flessibilità della prestazione lavorativa, la permanenza
di personale ultracinquantacinquenne in azienda
viene agevolata. Ma
non solo: al personale
con maggiore esperienza sono affiancati
dei giovani, giovani
in formazione o giovani entusiasti, che
contaminano con la loro freschezza e la
loro apertura chi, dopo tanti anni di lavoro, ha l'esperienza e la competenza per
valutare preventivamente l'efficacia e la
praticabilità delle proposte di cambiamento.
E perché allora queste modalità nuove
non vengono riproposte nel settore del
Credito?
Ci sta pensando Unicredit, che vede proprio in questi giorni azienda e sindacati
uniti in una ricerca sui lavoratori più anziani, “Over 55 - essere senior in Unicredit”, la più vasta ricerca del genere mai effettuata in un'azienda italiana. L'obiettivo
condiviso è quello di individuare modalità di coinvolgimento e rimotivazione dei
lavoratori più anziani; adeguate forme di
flessibilità della prestazione lavorativa;
servizi che potrebbero agevolare la permanenza al lavoro; iniziative formative per
accompagnare la riqualificazione; nuove
forme di integrazione e di collaborazione
tra personale con maggiore esperienza e
giovani neoassunti.
Una nuova sfida è aperta, la FABI e le altre organizzazioni sindacali l'hanno raccolta, il Fondo Banche Assicurazioni ha
aperto un bando specifico per gli Over55,
le aziende si stanno muovendo: riusciremo a riorganizzare le banche per lavorare
meglio e lavorare tutti? n

NEWS
ALLARME ESPERTI
L
a precarietà nel lavoro, condizione
che a causa della crisi economica
caratterizza un'intera generazione,
mette in pericolo anche la salute.
I giovani precari hanno più probabilità di
ammalarsi di diabete perché accumulano
maggiori fattori di rischio.
È l'allarme degli esperti dell'Accademia di
Medicina francese, che hanno realizzato
un'indagine ad hoc in grado, per la prima
volta, di valutare le conseguenze della crisi
economica sui giovani che devono fare i
conti con un mondo del lavoro sempre
più privo di sicurezze. La ricerca su oltre
1700 persone è stata realizzata in una delle regioni d'oltralpe a più alto tasso di precariato e povertà, la Linguadoca. Ma i risultati, secondo gli esperti, sono indicativi
di una tendenza generalizzabile. Dai dati
emerge che, prima dei 65 anni, la percen-
GENERAZIONE PRECARIA
A RISCHIO
Aumentano percentuali di diabete
e malattie dismetaboliche
tuale dei diabetici è più elevata nei precari
rispetto agli altri, con il 7% contro il
4,4%, così come gli ipoglicemici intermedi 23% contro 19,5%.
E la previsione è al rialzo.
L'indagine indica che la popolazione più
precaria è costituita da persone generalmente più giovani, soprattutto maschi,
con percentuali più elevate di fumatori e
di sovrappeso, un livello d'istruzione superiore alle persone stabili più anziane.
A renderli vulnerabili al diabete le loro
condizioni di vita socioeconomiche, con
un'alimentazione povera di proteine animali nobili, di frutta e verdura e un eccesso di consumo di bibite zuccherate e
alimenti a base di farina e zuccheri.
A ciò si aggiunge che i problemi di denti,
frequenti, vengono curati poco e male.
Secondo l'indagine la precarietà influenza
sfavorevolmente l'equilibrio glicemico, la
diagnosi precoce, la presa in carico alla
cura del diabete. Inoltre, la malattia è vissuta peggio tra i precari, con una forte
percentuale di stati d'ansia e depressione.
In base a questi dati gli esperti raccomandano alle istituzioni un potenziamento
dello screening e diagnosi precoce e di
migliorare l'informazione, sia ai medici
sia ai cittadini, sui rischi di questa fascia
di popolazione emergente. n
7
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SINDACATO E SERVIZI

ATTUALITÀ
RIVOLUZIONE ALLO SPORTELLO: SI TORNA A SCUOLA
ALTRO CHE ROTTAMAZIONE!
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di Flavia Gamberale
A
ltro che rottamazione. La nuova
riforma targata Fornero ha definitivamente agganciato l’età
pensionabile all’aspettativa di vita e dunque, da qui ai prossimi anni, saranno
sempre di più gli ultracinquantacinquenni che resteranno inchiodati al desk
aziendale.
Secondo l’Eurostat, nel 2025 i lavoratori
senior rappresenteranno ben il 25% della forza lavoro impiegata in Europa.
Un “problema” non da poco con il quale
stanno già iniziando a fare i conti le grandi banche. Se fino a pochi mesi fa era
possibile, attraverso accordi negoziati con
i sindacati, mandare in prepensionamento in maniera indolore- per capirci su base volontaria e incentivata- i bancari over
55, adesso con i paletti imposti dalla riforma ciò diverrà sempre più difficile. E
così per la prima volta le industrie del
credito guardano ai lavoratori senior, gioco-forza, come risorse su cui puntare.
Proprio in Intesa Sanpaolo, Unicredit e
Ubi, tre big del sistema creditizio nostrano, sono infatti stati avviati dei progetti
formativi destinati appositamente agli
over 55. La fase in alcune banche è ancora interlocutoria: in Ubi e Unicredit,
ad esempio, al momento sono stati soltanto confezionati dei questionari che saranno poi recapitati ai diretti interessati
per sondarne disponibilità ed esigenze
formative e che dunque preludono alla
stesura di proposte formative. In Intesa
Sanpaolo è stato invece siglato un vero e
proprio accordo con i sindacati, che prevede sette piani di formazione con obiettivi già ben delineati e che saranno presto
presentati al Fondo Banche e assicurazioni per ottenere adeguati finanziamenti.
In Intesa i lavoratori coinvolti sono oltre
800, mentre in Ubi e Unicredit la platea
potenzialmente interessata al piano formativo è composta rispettivamente da
450 e circa10mila dipendenti. Un’iniziativa assolutamente impensabile fino a
pochi anni fa e che dimostra un rinno-
vato interesse delle aziende verso la categoria. “L’importante”, sottolinea Giuseppe Milazzo, Coordinatore FABI in
Intesa Sanpaolo, “è che questi piani non
siano specchietti per le allodole, ma funzionino concretamente e rispondano alle
reali esigenze dei lavoratori, cosa che accerteremo”. Come dire: riqualificazione
non dovrà far rima con demansionamento o sovraccarichi di responsabilità
non confacenti al proprio ruolo. Tutto il
contrario. La parola d’ordine, secondo
Paolo Citterio, Coordinatore FABI del
Gruppo Ubi sarà valorizzare l’esperienza.
“Il fatto che il Gruppo per la prima volta
investa nella formazione dei senior è po-
sitivo. Logicamente dovremmo poi vedere che piega prenderà quest’iniziativa”.
Sicuramente i formatori dovranno far leva
sulla motivazione, visto che il personale
con i capelli grigi spesso sembra averla già
persa per strada da un pezzo, come dimostrano le massicce adesioni ai piani d’esodo volontari e incentivati delle banche italiane. In Ubi solo nel mese scorso i lavoratori over 55 che hanno fatto domanda
per andare a casa sono stati oltre 800, contro i 650 preventivati. Un caso non certo
isolato nel mondo del credito. E la grande
fuga dei “saggi” la dice lunga sul gradimento della categoria degli over 55 rispetto al lavoro in banca. “Sono lavoratori
spesso marginalizzati”, spiega Marco Muratore, del Coordinamento FABI Unicredit, “questo perché fino a poco tempo fa
li si vedeva proiettati verso il prepensionamento”. Un meccanismo che dal 2001 ad
oggi ha consentito il ricambio generazionale negli istituti di credito, con circa 35
mila uscite complessive compensate da
nuove assunzioni di giovani.
Ma adesso, con la riforma previdenziale
e le pensioni che diventano un miraggio,
la vera sfida per aziende e sindacati sarà
far convivere e far cooperare le due generazioni. Senza che l’una soccomba
all’altra. E la formazione sarà probabilmente una leva da sfruttare. n

L
a Commissione Ue conferma la
situazione drammatica dell'occupazione in Europa: nel 2013, il
tasso di disoccupazione salirà al 12,2%
nell'Eurozona (era all'11,4% l'anno scorso) e all'11,1% (dal 10,5% del 2012) nell'Ue a 27 paesi. "L'attuale debolezza nel'attività economica porterà a un aumento della disoccupazione quest'anno", si
legge nel documento. Particolarmente
drammatiche le previsioni per Grecia
(27% di disoccupati nel 2013) e Spagna
(26,9%). La situazione dovrebbe leggermente migliorare l'anno prossimo, con
tassi di disoccupazione pari al 12,1% nell'Eurozona e all'11% nell'Ue a 27 paesi.
Peggiorano le stime della Commissione
europea sulla disoccupazione in Italia, che
è ora prevista raggiungere l'11,6% nel
2013 e il 12% nel 2014. Nelle ultime
previsioni pubblicate a novembre, la
8
NEWS
píáãÉ=rb
DISOCCUPAZIONE IN CRESCITA
SIA NEL 2013 SIA NEL 2014
Nel 2013, il tasso di disoccupazione salirà al 12,2% nell'Eurozona.
Particolarmente drammatiche le previsioni per Grecia e Spagna. Peggiorano le
stime anche per l'Italia, che nel 2014 potrebbe avere il 12% di disoccupazione
Commissione prevedeva un tasso di disoccupazione in Italia all'11,5% nel 2013
e al 11,8% nel 2014. La stima sulla disoccupazione nel 2012 resta invece immutata al 10,6%.
"Nel 2013, anche a causa di un'ulteriore
contrazione dell'attività economica, il tasso di occupazione è stimato in calo e il
tasso di disoccupazione è invece in crescita di un altro punto percentuale", segnala
la Commissione nel paragrafo dedicato
all'Italia nel documento sulle previsioni
economiche.
"L'aggiustamento nell'occupazione implica una ripresa della produttività, mentre l'incremento dei salari rimarrà contenuto, con una conseguente decelerazione
dei costi per unità di lavoro intorno
all'1%," aggiunge il documento della
Commissione. n
La Voce dei Bancari 1-2013_Interno_la voce dei bancari 12/03/2013 14.54 Pagina 9
SINDACATO E SERVIZI

ATTUALITÀ
Clienti e impiegati bancari vittime del profitto ad ogni costo
Siamo nella stessa lacrima
lÅÅçêêÉ=êáÑäÉííÉêÉ=ëìá=Ç~ååá=éêçîçÅ~íá=Ç~=ÇáêáÖÉåíá=~îáÇá=É=áåÅ~é~ÅáI=ÅÜÉ=Ñ~ååç=Åçää~ëë~êÉ=fëíáíìíá=ÅÉåíÉå~êá=
É=ÅÜÉ=åçå=ëá=éêÉçÅÅìé~åç=ÇÉä=Ñìíìêç=ÇÉääÉ=~òáÉåÇÉI=ÇÉá=ä~îçê~íçêáI=ÇÉá=ÅäáÉåíá=É=Çá=ãáÖäá~á~=Çá=Ñ~ãáÖäáÉK=
däá=áãéáÉÖ~íá=ëá=íêçî~åç=ëÉãéêÉ=éáª=ëéÉëëç=íê~=äÛáåÅìÇáåÉ=É=áä=ã~êíÉääç
di Maria Rosa Petrucci, Segretaria provinciale FABI Reggio Emilia
G
irovagando in rete, mi sono imbattuta in un interessante scambio di opinioni riprodotto sul
forum di una primaria associazione dei
consumatori.
Riporto le prime osservazioni degli utenti, perché possono fornire sia un’interessante testimonianza del “percepito” dei
clienti nei confronti della nostra categoria, sia un ulteriore spunto di riflessione
sull’entità dei danni - non solo economici - provocati dalle politiche dissennate che ormai da decine di anni ci propinano dirigenti “mordi e fuggi”, pronti
solo a raccogliere il frutto nell’immediato, senza preoccuparsi del futuro delle
singole aziende.
Nella discussione, relativa ai prodotti
bancari/pressioni commerciali il primo
utente, anonimo, probabilmente bancario, scrive (testuale, errori da stress compresi): “vorrei sapere perché si parla così
poco delle pressioni commerciali che i dipendenti bancari subiscono quotidianamente per raggungere i budget sulle vendite
di prodotti e servizi. In molti istituti sta
rasentando dei livelli insostenibili, generando stress e malesseri psicologici”.
Non passano dieci minuti che un secondo utente viene “in soccorso” al primo
e, anche qui testualmente, scrive: “In
molte famiglie si stanno rasentando dei livelli insostenibili, generando stress e malesseri psicologici per la spazzatura che viene
venduta loro... e risparmi di una vita andati in fumo... ne vogliamo parlare?”.
Ok, abbiamo capito. La situazione è dura
per tutti. Tanto per chi è di qua dallo sportello quanto per chi è seduto davanti.
a
d'informazione
del bimestrale
Tribunale
N edizione web
Registrazione
MY GENERATIO
ile:
ento FABI Giovani.
Direttore Responsab
cura del Coordinam
del 5 luglio 2012
di Roma n. 209/2012
Lando Maria Sileoni
inamento FABI
a cura del Coord
Giovani
Il nostro bancario allora reagisce e spiega: “per questi motivi è fondamentale che
la clientela delle banche si renda conto del
fatto che la consulenza prestata da i dipendenti bancari, pur nel rispetto della normativa (MIFID) non è mai disinteressata
in quanto risponde a logiche di
budget imposte dalle Direzioni
Centrali. Il bancario è una
persona con una coscienza, che
cerca comunque di mediare tra
esigenze spesso antitetiche. I veri responsabili dei disastri passati e futuri sono i banchieri,
che sono mossi da logiche di
profitti crescenti spesso a spese
dei clienti”.
Come dire: io e te, caro cliente, siamo sulla stessa barca.
Non è così. Sul forum a questo punto si scatenano gli
utenti esasperati. Il primo,
che si definisce “il padrino”
attacca: “Stai cercando di dire
che quando inchiappettano un
povero diavolo bisogna capirli
e scusarli perché anche loro tengono famiglia? Invece di tagliargli gli attributi come meriterebbero?”.
“Vecchio Martello”, altro utente, rincara
la dose citando anche Leo Longanesi:
“La bandiera degli italiani è uno straccio
bianco con scritto sopra: HO FAMIGLIA”.
È la crisi, direte. Il 2012 è stato un anno
terribile. L’ennesimo. Vero, ma la conversazione che vi ho riportato è del gennaio 2009. Sono passati più di quattro
anni e cos’è cambiato? Nulla. Mentre i
bilanci si sgretolano e gli “errori” dei manager fanno collassare istituti centenari,
il leitmotiv rimane lo stesso e le pressioni
commerciali diventano sempre più intense, mano a mano che emergono i
“buchi” di bilancio: bisogna vendere,
oppure la banca fallisce; se non si raggiunge il budget sono posti di lavoro in
meno; fate i risultati oppure...”.
Il bancario allo sportello accusa il colpo,
si colpevolizza, arriva quasi a convincersi di avere nelle proprie mani i destini
suoi e dei colleghi, non dorme di notte
e si lascia divorare dall’ansia al pensiero
di quelle statistiche di vendita mai abbastanza piene. Eppure, a ben guardare,
nessuna banca è mai fallita per il mancato raggiungimento del budget da parte dei suoi addetti di sportello; anzi, forse a volte è stato esattamente il contrario, perché col senno del
poi alcuni obiettivi mancati
sono risultati essere minori
danni da sistemare.
In realtà, i dissesti nei bilanci poggiano su ben altre
operazioni: acquisti di altre
banche a prezzi esorbitanti,
operazioni capestro alle piccole amministrazioni pubbliche col benestare dei
consigli d’amministrazione,
concessioni di fidi e regalie
agli amici degli amici. E
poiché tutto questo fa parte
della cronaca oramai da alcuni anni, non è certamente il bancario a meritarsi la
fine proposta dal nostro
“padrino”.
Qualcun altro dovrebbe
farsi più che un esame di
coscienza.
Chiudo con l’ultimo accorato intervento del nostro “semprepiùstressato” Bancario Ignoto: “Non sottovaluto il problema dei commerciali in genere
(di cui io peraltro non faccio parte, ma in
tutti i settori, quando è crisi, è come il gatto che si morde la coda; più rubo e più la
gente lo sa e diventa diffidente e non mi
compra più niente...”.
Proprio vero. n
[email protected]
Febbraio / Marzo
2013
IL DITO
E LA LUNA
ATTUALITÀ
o noi
Lo Stato siam
ATTUALITÀ
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Bancari con la
SCRITTO
DA GIOVANI
PER I GIOVANI
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La Voce dei Bancari 1-2013_Interno_la voce dei bancari 12/03/2013 14.54 Pagina 10
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z Bonifico Bancoposta: IBAN n. IT22 Z076 0113 6000 0001 2837 548
z Bonifico bancario: Cassa di Risparmio di Carrara
IBAN: IT75 Y061 1013 6030 0008 0982 180 - n. c/c 809821
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Per sostenere le nostre attività effettua una donazione
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SINDACATO E SERVIZI
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SOLIDARIETÀ
INTERVISTA A STEFANIA BERTARINI AL TERZO ANNO DI MISSIONE
Cuore Eritrea, un altro bambino
è tornato a sorridere
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di Simona Sacconi
È
il sorriso di un bambino a dare un
senso al progetto “Cuore Eritrea”.
Un progetto che ormai da quattro
anni vede lo svolgersi di missioni per portare assistenza sanitaria ai piccoli abitanti
della zona di Asmara. Bambini affetti da
cardiopatie e malattie reumatiche che,
grazie alla generosità di chi sostiene economicamente il progetto, alla solidarietà
di chi volontariamente partecipa alle missioni per portare il proprio contributo e
grazie alla professionalità dell’equipe medica e infermieristica che effettua gli interventi, tornano a sorridere.
La FABI ha in questo la sua parte: raccogliere ogni anno fondi utili alla prosecuzione delle operazioni e quella di partecipare attivamente con un proprio capitale
umano. Quest’ultimo ruolo è ricoperto ormai da tre missioni, da Stefania Bertarini,
del coordinamento Donne della FABI.
L’ultima missione in Eritrea è di novembre e anche in quest’occasione un altro
bambino è tornato a sorridere.
“L'equipe capitanata dal professor Bruno
Murzi, primario di Cardiochirurgia infantile all'ospedale del Cuore Pasquinucci
di Massa, in collaborazione con l'associazione “Un Cuore Un Mondo”, ha dato
ancora una volta prova di essere formata
da persone straordinariamente semplici,
che mettono a disposizione la loro incredibile professionalità e riescono a compiere quello che agli occhi di una persona come me risultano miracoli”. L’emozione è
forte, ancora una volta, per la terza volta.
no state individuate 67 malattie reumatiche in forma iniziale, che sono state inviate alla profilassi secondaria e che, quindi,
non progrediranno verso forme più gravi,
e 28 cardiopatie congenite misconosciute,
di cui una subito operata”.
È l’emozione di Stefania Bertarini.
Un’emozione che non è facile spiegare a
parole, perché è qualcosa che nasce dal
contatto con un mondo che sembra lontano anni luce dal nostro.
È già la terza missione, che cosa ti
spinge a tornare ogni anno in Eritrea?
“Sapere che quei bambini sono lì e aspettano. Le emozioni che sono in grado di
trasmettere con uno sguardo, con un
“grazie” o un sorriso è qualcosa che non
è facile spiegare. Non è possibile prendere
in giro quegli occhi o fare finta che a sole
5 ore di volo da noi si muore di polmonite, diarrea e tifo. Il mio cuore, ogni volta che torno in Italia, rimane comunque
là, con quei bambini e la loro sofferenza.
Ma molto si può fare anche da qui. I fondi purtroppo sono sempre meno e i materiali che servono per poter operare in
totale sicurezza arrivano sempre più difficilmente. Per questo non smetto mai di
lavorare per raccogliere finanziamenti e in
questo devo ringraziare la FABI, sia la Segreteria Nazionale sia le Strutture territoriali che non hanno mai fatto mancare il
loro supporto. E spero che quanto fatto
continui ancora”.
È partito nel 2012 anche il programma
di screening, in cosa consiste?
“La missione si è svolta lungo due binari:
quello degli interventi chirurgici e quello
degli screening relativi alle malattie reumatiche. Per quanto riguarda le operazioni
chirurgiche, le équipe mediche hanno operato 16 bambini di età variabile tra i pochi
Che ruolo svolgi personalmente in Eritrea?
mesi e i 13 anni. Tre di questi erano affetti
da malattia reumatica, mentre gli altri soffrivano di diverse cardiopatie congenite, alcune delle quali piuttosto complesse.
Per fortuna, tutti gli interventi chirurgici
hanno avuto un esito positivo, dando
buoni risultati. Non si può, tuttavia, tacere il fatto che – purtroppo – alcune decine
di bambini sottoposti a screening hanno
manifestato patologie in uno stadio talmente avanzato da rendere ormai inutile
ogni operazione chirurgica. La missione
prevede ch, per quattro volte l’anno, una
cardiologa vada in Eritrea per lo screening
nelle scuole. Con il 2012 è stato completato lo studio delle scuole di Asmara, con
un totale di 2.355 studenti controllati. So-
“Io dopo 3 anni sono diventata una provetta infermiera di terapia intensiva, perché ogni giorno all'alba correvo in ospedale a occuparmi dei piccoli che erano già
stati operati e che avevano bisogno di cure
amorevoli, che solo una donna in mezzo
a tante mamme e bambini riesce a dare
senza nemmeno accorgersene”.
Così come forse solo una donna può non
rimanere indifferente ad un “grazie mamma italiana” che i due piccoli adottati
l’anno passato dalla FABI hanno rivolto
alla nostra Stefania. A proposito, i due
bambini in questione, entrambi operati,
stanno bene.
“La mia speranza è che quello che è stato
fatto in questi anni dalla FABI e dal Coordinamento Donne sia sempre più appoggiato e pubblicizzato, anche perché i
bambini aspettano con impazienza l'arrivo dei dottori italiani per poter avere ancora la speranza di una vita migliore”.
“Vorrei chiedervi quindi – è l’appello di
Stefania – di pensare anche solo per un
attimo a tutti coloro che in questo momento sono ancora a svolgere con dovizia
il loro immenso aiuto a queste popolazioni in difficoltà”. n

NEWS
^ãÄáÉåíÉ
NEL 2012
SI È RISTRETTO
BUCO OZONO,
È IL PIÙ PICCOLO
DEGLI ULTIMI
10 ANNI
I
l buco dell'ozono sopra l'Antartide
nel 2012 si è ristretto ai livelli più
bassi degli ultimi 10 anni. A rilevarlo,
riferisce l'Agenzia spaziale europea (Esa),
è stato il sensore di ozono montato sul satellite meteorologico europeo MetOp.
Queste rilevazioni, spiega l'Esa, continuano il monitoraggio a lungo termine
di ozono atmosferico iniziate dai precedenti strumenti sui satelliti Ers-2 ed Envisat. "I satelliti – spiega l'Esa – mostrano che il buco dell'ozono sopra l'Antartide di recente era il più piccolo
osservato negli ultimi dieci anni. Le osservazioni a lungo termine rivelano anche che la tutela dell'ozono della Terra è
stata dagli accordi internazionali per
proteggere questo importante strato dell'atmosfera".
Dall'inizio degli anni 1980, ricorda l'Esa,
si è sviluppato sopra l'Antartide un fenomeno chiamato comunemente 'buco nell'ozono' nel corso della primavera locale,
che va da settembre a novembre, con una
conseguente diminuzione della concentrazione di ozono fino al 70%. n
11
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SINDACATO E SERVIZI

NUMB3RS
+ 81,5 miliardi
Nel 2012 il debito pubblico italiano è lievitato di 81,5 miliardi, attestandosi così a 1.988 miliardi
di euro. A incidere sui conti, per oltre un terzo, sono stati soprattutto gli aiuti finanziari ai
Paesi dell’area euro. È quanto emerge dall’ultimo bollettino sulla finanza pubblica della Banca
d’Italia.
374.124
NUMB3RS
di Flavia Gamberale
-186 mila
Mario Draghi batte Ben Bernanke, il potente capo delle Federal Reserve, ma è costretto ad inseguire, e ancora da lontano, il suo erede Ignazio Visco. Il numero uno della BCE ha, infatti,
guadagnato nel 2012 374.124 di euro. Una busta paga più che dignitosa, ma lontana anni luce
da quella dei super-banchieri americani.
-3.500
Ben 186mila sono i posti di lavoro persi nell’industria italiana negli ultimi due mesi del 2012:
104mila in meno a dicembre e 82mila a novembre. Disoccupazione in caduta libera, quindi, secondo il centro studi Confindustria che nel suo ultimi rapporto ha sottolineato come la “perdita
di impieghi è bruscamente accelerata”.
Nonostante goda di ottima salute, Lufthansa, la prima compagnia aerea dell’Europa continentale, ha deciso di calare la scure su 3500 dipendenti. Esuberi che fanno invidia alle ben più disastrate banche internazionali. Il piano industriale non prevede neanche il versamento dei dividendi agli azionisti, poiché, come annunciato dall’azienda, la priorità adesso è investire in
nuovi e costosi aerei per fare concorrenza alle compagnie orientali.
900 milioni
72 milioni CHF
Tanto mette sul piatto il Ministero dello sviluppo economico per azzerare il digital divide e accelerare lo sviluppo della banda ultralarga. I bandi sono rivolti ad aziende che operano nel
campo dell’It. Secondo il Ministero, la banda ultraveloce arriverà a 7 milioni di cittadini, di cui
4 milioni al Sud.
Buonuscita record per Daniel Vasella, il presidente del colosso farmaceutico Novartis. Abbandonare l’azienda gli ha fruttato ben 72milioni di franchi svizzeri, ovvero quasi 60 milioni di euro.
Una cifra che fa impallidire anche il manager Alessandro Profumo, liquidato nel 2010 da Unicredit con “soli” 40 milioni di euro.

PRIMAVERA PUNK CON I GREEN DAY
NEWS
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H
anno fatto tornare il punk-rock
nella musica mainstream, quella
musica da tutti ascoltata o, almeno, a tutti nota, e sono attualmente
considerati una delle più grandi punk
band del mondo.
I Green Day tornano dal vivo, in piena
forma, in un eccitante nuovo tour, che
prevede ben quattro imperdibili date italiane: Milano, Trieste, Roma, Bologna.
Il gruppo nasce alla fine degli anni ’80
dalle ceneri dei Sweet Children, la band
di Rodeo, California, in cui Billie Joe Armstrong (voce e chitarra) e Mike Dirnt
(basso e cori) si fanno le ossa sin da giovanissimi. Ai due si unisce Tré Cool, che
va a sostituire l’originario batterista Al Sobrante.
Nel 1989 esce il primo EP del gruppo –
per EP si intende una sorta di mini-album – “1000 HOURS”, seguito l’anno
successivo da un altro EP, “Slappy”, e dal
primo vero e proprio album, “39 Smoothie”.
Anni di lavoro e realizzazione di diversi
album li portano all’uscita, nel 2004, del
lavoro che segna, probabilmente, la loro
svolta, e che li fa conoscere al grande pubblico italiano: s’intitola “AMERICAN
IDIOT”, e contiene alcune canzoni strutturate in rock-opera, composte, cioè, di
più brani che vanno a creare una sorta di
“storia musicale”. È proprio questo album
12
LE DATE DEL TOUR
24 maggio Milano
Fiera Milano Live Di Rho
25 maggio Trieste
Piazza Unità d’Italia
5 giugno Roma
Ippodromo delle Capannelle
Rock in Roma
6 giugno Bologna
Unipol Arena
a riportare in primo piano, e in cima alle
classifiche, la band, che parte per un
trionfale tour.
La struttura musicale della rock-opera, rivelatasi vincente, è utilizzata anche negli
album successivi, come in “21st Century
Breakdown”.
L’album rappresenta un vero e proprio
manifesto politico sociale, un ammonimento contro il pericolo della rassegnazione per una generazione prostrata dopo
otto anni di governo Bush.
Sotto il profilo musicale, è particolarmente evidente il recupero di molti episodi
del classic rock degli Anni Settanta:
Queen, Springsteen, ma, soprattutto, gli
Who, gruppo rock leggendario, tra i precursori della rock-opera. Come dimenticare “Tommy”, o “Quadrophenia”?
Tanto per non deludere i fan, ormai abituati all’originalità del gruppo, anche l’ultimo album dei Green Day è uscito in ben
tre differenti ‘capitoli’. I tre capitoli della
“trilogia”, titolati molto essenzialmente
“¡UNO! ¡DOS! ¡TRE!”, ma con tanto di
punto esclamativo spagnolo, sono stati
pubblicati rispettivamente a settembre,
novembre e gennaio scorsi, a breve distanza dalla successiva partenza del tour.
Ricordiamo che già lo scorso settembre i
Green Day avrebbero dovuto esibirsi a
Bologna, ma un malore del cantante impedì alla band di salire sul palco dell’Indipendent Festival; migliaia i fan delusi,
ai quali consigliamo di non lasciarsi sfuggire questa vicinissima e vibrante primavera punk. n
Silvia Catalucci
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SINDACATO E SERVIZI

QUADRI DIRETTIVI
ASSEMBLEA DI EUROCADRES A BRUXELLES
L’AUSTERITÀ NON BASTA
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di Giuliano Xausa, Responsabile Nazionale Coordinamento Quadri direttivi
O
rario di lavoro, responsabilità,
formazione, salvaguardia delle
competenze che non riguardano
solo i quadri bancari italiani, ma che
coinvolgono tutta l’Europa e soprattutto
tutte le categorie, sono stati al centro del
dibattito dell’assemblea annuale di Eurocadres, tenutasi qualche tempo fa a Bruxelles.. Abbiamo, infatti, partecipato assieme all’Ufficio Relazioni Internazionali
all’importante appuntamento, che ci ha
fornito l’occasione di verificare il lavoro
svolto nel 2012. L’Eurocadres è un consiglio dei quadri europei, i cui aderenti sono le Organizzazioni Sindacali dei vari
Paesi che rappresentano la nostra categoria, tra le quali la FABI. Nata vent’anni fa
ha lo scopo di creare collegamenti tra i
sindacati che rappresentano i quadri direttivi di tutta Europa e di tutte le cate-
gorie. È riconosciuta dalla Comunità Europea quale interlocutore per il dialogo
sociale. Particolare importanza hanno
avuto gli interventi di Eurocadres presso
la UE sui temi delle pensioni e della salute
e sicurezza. Inoltre, l’assemblea è stata
un’occasione di franco confronto con i
rappresentanti degli altri Paesi europei,
provenienti dalle banche all’industria,
dalla scuola al commercio, dal terziario
alla ricerca (tema specifico del workshop).
Interessante è stato il contributo del rappresentante della Ces, la Confederazione
Europea dei Sindacati, che senza mezzi
termini, ha confermato che le previsioni
occupazionali sono ancora in peggioramento per tutta Europa, che le politiche
europee non stanno aiutando la ripresa
e che l’Europa è ormai entrata in recessione. Un dato per tutti la disoccupazio-
ne che ha raggiunto i 26 milioni di persone, 2 milioni in più rispetto a dicembre 2011.
Si sta riscontrando poi in tutti i Paesi europei, quindi non solo in Italia e non solo
nel settore del credito, il tentativo delle
controparti di rivedere i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro di tutte le categorie. Rivederli ovviamente al ribasso, anche quelli stipulati da poco tempo.
Gli interventi dei partecipanti sono stati unanimi: opporsi con tutti gli strumenti in nostro possesso al tentativo di
scaricare la crisi sui lavoratori. Unire,
invece, le forze di tutti i sindacati per
combattere la politica di mera austerità,
che si è dimostrata in questi anni economicamente inefficace e socialmente
disastrosa.
E in questo sforzo per riaffermare il primato dell’uomo e del lavoro sull’economia e la finanza, la FABI farà sentire tutto
il suo peso. n


NEWS
NEWS
FINALMENTE IL SINDACATO
ENTRA ALLA FOXCONN
`~ëë~òáçåÉ
Gli operai potranno eleggere i propri rappresentanti
MAI DIRE AL CAPO
“LEI NON CAPISCE UN C...”
S
D
volta 'democratica' per la multinazionale, dove i sindacati sono sempre stati controllati dalla dirigenza
aziendale e dalle amministrazioni locali.
Un milione 200mila operai degli stabilimenti cinesi avranno diritto al voto, rivela
in anteprima il Financial Times.
Operai della Foxconn avranno rappresentanti sindacali.
Foxconn è il più grande datore di lavoro
del settore privato del paese con 1,2 milioni di lavoratori. La multinazionale, che
produce componenti elettronici per diverse aziende tecnologiche, in particolare
la Apple, è pronta ad una svolta epocale,
che sarebbe stata concordata nonché sollecitata dal governo di Pechino.
Nota per la catena di suicidi degli operai
a causa delle condizioni di lavoro estreme,
la Foxconn è stata al centro dell'attenzione mondiale nonostante i tentativi della
proprietà di mettere a tacere lo scandalo.
Foxconn Technology, ha annunciato il Financial Times, ha deciso che si terranno
le elezioni sindacali nelle sue fabbriche in
Cina. Secondo l'articolo, le elezioni dovrebbero essere effettuate senza il coinvolgimento di alcun membro della dirigenza
aziendale.
Subito dopo le vacanze per il nuovo anno
lunare, nel mese di febbraio, la società, insieme ai membri del Fair Labor Association, un gruppo di lavoro con sede negli
USA - darà istruzioni ai lavoratori su come votare per i loro rappresentanti sindacali, dice il Financial Times. n
ire al datore di lavoro “lei non
capisce un cavolo”, ovviamente
nella versione più colorita, è reato. È quanto ricorda la Corte di Cassazione, che con la sentenza 234/2013 ha rimesso in discussione un precedente verdetto di assoluzione che un giudice di
pace aveva 'concesso' ad un lavoratore di
66 anni che, a ragione o a torto, si era così
rivolto al proprio capo nel corso di
un'animata discussione.
Secondo il giudice di pace non ci sarebbe
stato alcun reato, dato che quell'espressione è ormai entrata a far parte del
“gergo comune”, al punto
da non potersi considerare
offensiva, ma come avente
l'unico scopo di “comunicare
in modo efficace il proprio
dissenso”.
Di diverso avviso la Procura,
che ha invece presentato ricorso in Cassazione, sostenendo
che la frase non poteva che assumere una valenza ingiuriosa, manifestan-
dosi come una “volgare affermazione di
incompetenza” proprio perché “collocata
nell'ambito di quella discussione”.
Nella sua motivazione la Corte ha spiegato che “al di là della questione sull'attuale appartenenza o meno al parlare comune del termine volgare riportato nell'espressione contestata, è invero
l'espressione stessa, letta complessivamente e nel contesto in cui veniva pronunciata, ad assumere carattere ingiurioso, laddove vi veniva rimarcata con particolare
asprezza di tono, e nel corso di una discussione di lavoro, l'incompetenza della persona offesa nella materia oggetto
di discussione”.
Secondo i supremi giudici, quanto
dichiarato dal lavoratore nel corso della discussione esorbitava
“dalla mera manifestazione di
un contrasto di opinioni fra
l'imputato e la parte offesa,
presentandosi viceversa quale
offesa all'onore professionale di
quest'ultima in quanto tale”. n
13
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SINDACATO E SERVIZI

SPAZIO APERTO
LE ARMI DELLA PERSUASIONE
ETERNA ILLUSIONE
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ÅÜÉ=ä~=ÖÉåíÉ=åçå=áãé~êá=ä~=äÉòáçåÉ
di Gianfranco Amato, Presidente Centro Studi Nazionale “Pietro Desiderato”
L’
antico confronto tra Socrate e i
Sofisti ha rappresentato uno dei
“luoghi” privilegiati dove ha trovato origine la cultura occidentale.
Non da solo, ovviamente, ma pur sempre
un esempio, difficile da superare, di ragione dialettica, la quale coinvolge, nei
suoi dialoghi, le intelligenze migliori
dell’epoca.
La differenza tra Socrate (che parlava al
posto di Platone) e i suoi interlocutori –
tutti dotati di una lucida razionalità – si
può ricondurre sul terreno della morale.
Se i Sofisti, infatti, argomentavano con
obiettivi utilitaristici, rivolti al benessere
dei singoli, Socrate, attraverso il doppio registro simulazione/dissimulazione, smontava le costruzioni logico-formali degli avversari, indirizzando il risultato della discussione verso un’utilità comune, il bene
della polis.
L’arma principale era l’ironia, nel senso
originario, appunto di simulazione.
Ora, se trasferiamo questo schema ai nostri
giorni, nel nostro Paese, ma non solo, ci
accorgiamo che i contenuti ovviamente
cambiano, se pure non del tutto, ma le forme restano. Uno dei temi che non cambia,
ad esempio, è quello delle tasse: allora come adesso coinvolge l’eterno problema
della “giusta misura”, del rapporto tra il cittadino e lo Stato, della fedeltà fiscale.
Quello che certamente resta, dicevo, è la
riproposizione di forme invarianti, poiché
disponibili ad attraversare contenuti
differenti, nel tempo, nello spazio, persino nella loro natura.
Se questa breve considerazione è almeno
attendibile, dovrebbe portare ad una conclusione piuttosto semplice: come mai
non riusciamo ad imparare dallo svolgimento della Storia? Perché siamo indotti
a ricadere nell’errore di fidarsi della persuasione? Eppure dovremmo avere impa-
rato che la persuasione usa gli strumenti
della retorica, che sono gli stessi che usa
la pubblicità, alla quale non interessa
l’esercizio della ragione, bensì il serbatoio
delle emozioni.
Ora, una certa misura di emozioni è destinata a comporre la personalità di ciascuno:
è inevitabile ed anche auspicabile. Ma
quando questa finisce per prendere tutto il
campo, a superare i filtri del pensiero critico, allora il gioco è fatto, la retorica guida
indisturbata e conduce dove vuole: è il ter-
reno privilegiato della demagogia. Tale esito è ricorrente e ampiamente collaudato,
pressoché in tutti i campi: nella politica,
nell’economia, nella convivenza sociale,
persino nell’ambito, che sembrerebbe
esente, dell’arte, nelle sue diverse forme.
Si dice che la Storia insegna. A ben vedere
non sembra proprio.
Se così fosse Hitler non avrebbe invaso la
Russia, visto che poco più di un secolo
prima ci aveva provato qualcun altro. E
nemmeno l’Argentina avrebbe provato a
prendersi le isole Falkland, conoscendo
gli Inglesi.
Ma gli esempi potrebbero essere molti,
anche senza bisogno di scomodare le vicende militari.
C’è un antidoto nei confronti di questa
onda, che appare invincibile? Probabilmente sì, ma non si trova in farmacia.
È la capacità di vedere oltre il breve periodo, di guardare oltre il “giardino”, di
leggere la realtà per quello che ci propone,
anche negli aspetti negativi, e non per
quello che vorremmo che fosse.
La Storia non insegna, ma non è inutile e
nemmeno è la costruzione di un diavoletto maligno. Non insegna, ma giudica,
è questione di tempo: magari indugia, ma
prima o poi arriva, sempre.
Per questo Aristotele può dire: “Chi non
conosce il suo limite, tema il destino”. n

NEWS
fåíÉêåÉíã~åá~
RISCHIO DIPENDENZA
La vittima non vede l’ora di rifugiarsi nella sua realtà virtuale, accendendo
il computer o lo smartphone. In ansia se il download è lungo o se non c’è
“campo”. Sullo sfondo forme di autismo e di psicosi
D
opo quella da videopoker, gli
scienziati certificano un’altra
forma di dipendenza dei nostri
tempi, quella da internet: una vera e propria droga, che provoca assuefazione, ed
è capace di agire e cambiare il tono dell’umore. Lo studio l’hanno fatto l’Università di Milano e la Swansea University
inglese, ed è stato come leggere su un
tracciato le dinamiche mentali che si scatenano, quando restiamo per ore attac-
14
cati al nostro sito preferito, e soprattutto
quando siamo costretti a staccarci: repentino cambio del tono dell’umore, ansia,
depressione. L’effetto, proprio come
l’astinenza, è circolare: gli stessi sintomi
li prova anche chi non può accendere un
computer o attivare un telefonino, perché per esempio è a tavola con la famiglia, o sta al cinema. Non vede l’ora che
tutto finisca, per rifugiarsi nella sua realtà
virtuale. Ancora: questa inversione della
preferenza, a proprio agio in un mondo
di bit e immagini e relazioni spesso fasulle, mentre chi ci sta intorno sembra ordinario e noioso, sta spingendo i ricercatori a verificare l’associazione tra l’esposizione prolungata ad Internet e forme
lievi di autismo, o di psicosi. Casi estremi, certo: ma l’inquietudine di “non avere campo” o di un download troppo lento ha preso molti di noi: ed è il caso di
disintossicarsi. n
La Voce dei Bancari 1-2013_Interno_la voce dei bancari 12/03/2013 14.55 Pagina 15
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prescritte da SSN. Dettaglio a richiesta presso il Sab di Verona. Per prenotazioni ed informazioni è attivo tutti i giorni un servizio di
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15
La Voce dei Bancari 1-2013_Interno_la voce dei bancari 12/03/2013 14.55 Pagina 16
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La Voce de Banca 1 2013_ n e no_ a voce de banca
12 03 2013 15 17 Pag na 17
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La Voce dei Bancari 1-2013_Interno_la voce dei bancari 12/03/2013 14.55 Pagina 18
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estetici e di benessere presso il Centro Berzieri/Salsomaggiore e il Centro T-Spatium/
Tabiano. Terme di Tabiano: sconti medi del
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festività; lo sconto è esteso ai famigliari alloggiati nella stessa stanza.
TESSERA
FABI 2013
L'autonomia. La differenza.
18
La Voce dei Bancari 1-2013_Interno_la voce dei bancari 12/03/2013 14.56 Pagina 19
SINDACATO E SERVIZI

SALUTE
TURNISTI E SREGOLATI SONO AVVISATI
La vita senza orari
è più a rischio obesità e diabete
L
a vita 'fuori orario'? È una vita pericolosa. È il monito di un team
di scienziati.
Destinatari: i 'senza regole' in generale,
quelli che sono insofferenti alle lancette
dell'orologio, che lavorano fino a tardi o
mangiano quando capita incuranti del ciclo dei pasti.
Persone che, secondo i ricercatori della
statunitense Vanderbilt University, corrono reali rischi per la salute, tra cui quello
di sviluppare sindrome metabolica, obesità e diabete.
In un lavoro pubblicato su Current Biology, gli esperti riportano nuovi elementi
di prova a conferma della dura legge dei
ritmi circadiani inviolabili.
Il team Usa ha osservato che non conta
solo quello che i topi protagonisti dello
studio (e per estensione le persone) mangiano, ma anche quando lo mangiano.
E questo perché l'azione dell'insulina sale
e scende nell'arco delle 24 ore.
In più, i topi incapaci di stare nei tempi
per un motivo o un altro si bloccano in
una modalità di insulino-resistenza e mostrano inclinazione all'obesità. “Le 'impostazioni' metaboliche cambiano in fun-
^äáãÉåíá
AVOCADO COMBATTE CHILI
DI TROPPO E MALATTIE
METABOLICHE
È un frutto indispensabile per chi vuole perdere
peso e difendersi dalla malattie metaboliche
C
onsumare l’avocado secondo lo
studio del programma americano
National Health and Nutrition
Examination Survey, promosso dai Centers for disease controll and prevention
(Cdc) e pubblicato sulla rivista ‘Nutrition
Journal’, può migliorare la
qualità della dieta e abbassare i livelli di alcuni fattori
che influenzano negativamente il girovita.
Consumare il frutto arricchisce l'organismo di una
ricca gamma di proteine,
grassi monoinsaturi e polinsaturi e di micronutrienti.
E secondo i ricercatori “mangiare il
frutto aiuta chi vuole perdere peso influenzando positivamente l'indice di
massa corporeo (Imc) e può aiutare a
mantenere bassi i livelli di colesterolo
e ridurre il rischio di sindrome metabolica”. La ricerca, condotta tra il 2001
e il 2008 su 17.567 americani con
un’età maggiore di 19 anni, ha rivelato
che i 347 adulti (50% donne), che
hanno consumato l'avocado in ogni
momento della giornata
monitorato dalla ricerca,
hanno fatto registrare significati livelli positivi
degli indicatori di salute
rispetto a chi non ha
mangiato il frutto.
Ovvero: il 36% in più di
fibre alimentari, 23% di vitamina E, il
13% di magnesio, il 16% potassio e il
48% in più di vitamina K.
Inoltre, chi ha aggiunto l’avocado al regime alimentare ha avuto valori significativamente più bassi dell’Imc rispetto ai chi
non l’ha consumato. n
zione del momento della giornata”, spiega
Carl Johnson della Vanderbilt University.
Il suo team ha misurato accuratamente
l'insulina nei topi a diverse ore del giorno,
rilevando uno schema regolare.
I topi normali diventano resistenti all'insulina durante il giorno, quando gli animali notturni stanno dormendo.
Ma i roditori incapaci di rispettare gli orari, o per via di un difetto genetico o per
la costante esposizione alla luce, perdono
questo ritmo.
E guadagnano più peso con un'alimentazione ad alto contenuto di grassi.
Che le risposte all'insulina varino, nel
corso della giornata, ha un senso, riflettono gli autori dello studio, anche se non
nel modo in cui gli scienziati perlopiù
pensano.
L'evoluzione, osserva il team, favorirà
dunque organismi capaci di una risposta
ottimale all'ambiente circostante, che si
muove in modo ritmico.
L'azione dell'insulina e il metabolismo
degli zuccheri nel sangue sono legati al
momento della giornata e ai meccanismi
interni, che tengono traccia del tempo.
Purtroppo, rilevano gli esperti, rispettare
i ritmi è comunque difficile per noi umani, che viviamo nel comfort delle case,
dove le luci si accendono allo scatto di un
interruttore e il cibo è abbondante.
L'ultima riflessione dei ricercatori segna
un punto in favore della dieta mediterranea.
“Con il pasto principale al centro della
giornata è probabilmente la più sana”, dice Johnson.
Il suggerimento è poi quello di mangiare
una cena leggera ed evitare gli spuntini di
mezzanotte.
Le diete che limitano solo l'arco di tempo, in cui la gente deve mangiare, sicuramente non invertiranno l'epidemia di
obesità, ma potrebbero essere d'aiuto. n
Bruno Pastorelli
SPORT PER OVER 70 NON FA
INVECCHIARE CERVELLO
L
o sport aiuta a mantenersi giovani, anche a 70 anni. E non solo regalando un
fisico asciutto. L'attività fisica è un vero 'elisir' anche per il cervello, perché ne
blocca il restringimento, uno dei primi segnali dell'insorgenza dell'Alzheimer.
A stabilirlo, in uno studio pubblicato sulla rivista 'Neurology', sono gli esperti dell'università di Edimburgo. Le scansioni cerebrali di 638 persone, già oltre l'età della
pensione, hanno mostrato che le chiome grigie più attive avevano un processo di restringimento del cervello inferiore ai coetanei sedentari di almeno tre anni.
Lo sport, o anche una semplice
passeggiata più volte a settimana, batterebbe quindi l'allenamento mentale con i cruciverba
o gli scacchi, almeno stando a
quello che hanno scoperto gli
scienziati: "la ricerca non ha trovato un beneficio per le dimensioni del cervello da attività
mentali stimolanti, come giocare a scacchi o altri passatempi".
"Il nostro lavoro - afferma James
Goodwin, autore dello studio - ribadisce che in realtà non è mai troppo tardi per beneficiare dell'esercizio fisico. Attività che aumenta il flusso di sangue al cervello, fornendo l'ossigeno e le sostanze nutritive alle cellule cerebrali".
Quando i ricercatori hanno esaminato i fasci di fibre nervose della materia bianca presente nell'encefalo degli over 70, hanno scoperto che le persone più sportive aveva meno
punti danneggiati rispetto ai pigri. Inoltre avevano conservato più materia grigia. n
19
La Voce dei Bancari 1-2013_Interno_la voce dei bancari 12/03/2013 14.56 Pagina 20
SINDACATO E SERVIZI

SPAZIO DONNA
Il 2014 sarà l’anno europeo per la conciliazione dei tempi di lavoro e di vita familiare
EUROPA A MISURA DI DONNA
iÛråáçåÉ=ëí~=êáéÉåë~åÇç=ëÉ=ëíÉëë~=éÉê=êáìëÅáêÉ=~Ç=ÉëëÉêÉ=Åá∂=éÉê=Åìá=≠=ëí~í~=ÅêÉ~í~W=ìå~=ÑçåíÉ=Çá=ëçäìòáçåá
éÉê=á=éêçÄäÉãá=~=î~åí~ÖÖáç=Çá=íìííá=á=Åáíí~Çáåá=ÉìêçéÉáI=ÇçååÉ=áå=éêáãáë
di Cristiana De Pasquali, Responsabile Coordinamento Nazionale Donne FABI
I
l Parlamento Europeo, in data 7 febbraio 2013, con la firma di più della
metà degli europarlamentari (388)
ha adottato la dichiarazione scritta n.32,
in cui si chiede la designazione del 2014
come Anno Europeo per la conciliazione
tra la vita lavorativa e la vita familiare.
L'annuncio è stato dato da COFACE la
Confederazione Europea delle Organizzazioni per la Famiglia che ha promosso
la campagna di designazione.
L'adozione di questa dichiarazione è un
segnale importante per il Presidente della
Commissione europea ed i capi degli Stati membri e, in un certo senso, rappresenta anche la presa di coscienza formale dell'esistenza di un vero problema a livello
europeo; un problema che, in qualche
paese dell'Unione, ha già trovato molte
litiche di conciliazione anche per favorire
la competitività e la crescita delle aziende
stesse.
Tuttavia, se come scrive il Wall Street Journal, oltre oceano sembra che la stessa Mc
Kinsey si stia interrogando su come evitare
la dispersione dei talenti e delle competenze, ipotizzando un programma di riassunzioni delle consulenti che negli anni hanno
abbandonato l'attività per l'impossibilità
di conciliare lavoro e famiglia, qualcosa
forse sta davvero cambiando.
Se il 2014 sarà davvero l'anno europeo
della conciliazione, forse vorrà anche dire
che , in una nuova dimensione, in cui dev’essere possibile far vincere sia il capitale
umano sia quello economico. Un' Europa
a misura d'uomo e, in questo caso, soprattutto di donna. n
forme di soluzione, ma che in altre realtà
è ancora la questione irrisolta, che costringe le donne a dover scegliere tra famiglia e lavoro con tutto ciò che ne consegue.
Una questione che, nell'Europa della crisi, dell'austerità e del rigore assoluto, si è
ancora più accentuata, per i tagli al welfare ed ai servizi di sostegno per le famiglie, con una dinamica fallimentare, che
spinge quella che doveva essere l'Europa
dei popoli e dei diritti a livellarsi sempre
più verso il basso, seguendo le logiche della finanza, della massimizzazione dei profitti e dello spread. Una dinamica di cui
le donne sono tra le prime vittime, specialmente laddove le aziende ancora non
recepiscono nei fatti (e non solo nei codici etici) l'importanza di ripensare le po-

NEWS
`~ëë~òáçåÉ
METTERE
ALLA PORTA
IL CONIUGE
È REATO
M
eglio evitare battutine poco
eleganti alle proprie colleghe,
anche se apparentemente
"consenzienti". Potreste infatti ritrovarvi
condannati per ingiuria . Che non è propriamente un punto a favore nel curriculum professionale.
Quel che è accaduto ad un impiegato delle Poste potrebbe servire come monito a
molti uomini dalla battuta facile (che poi
ammettiamolo, molte donne gradiscono). Il signor Roberto T. si è visto infatti
annullare dalla Quinta Sezione Penale
della Cassazione, con la sentenza
8761/2013, un'assoluzione dal Tribunale
di Massa per ingiuria nei confronti di una
collega, Stefania M., a cui aveva ben pensato di dare della "pornodiva". La frase
incriminata sarebbe più precisamente
"Ah, c'è anche la pornodiva sulla piazza".
Ora, quali che fossero le mises o gli atteg-
20
C
acciare di casa il coniuge è reato. Lo ricorda la quinta sezione penale della Cassazione che ha confermato una condanna inflitta precedentemente ad un
51enne di Palermo dalla Corte d'appello della capitale siciliana.
L'uomo in realtà è stato ritenuto responsabile di una serie di reati (dalla violenza privata, alle lesioni personali finanche al danneggiamento e alle ingiurie ai danni della
moglie). Come ricostruiscono i giudici della Corte, nonostante al momento dell'atto
la moglie volesse tornare a casa soltanto temporaneamente per trascorrere del tempo
con il figlio (la donna già risiedeva dai propri genitori in attesa del verdetto definitivo
del tribunale) l'ex marito non aveva voluto accettare quel rientro in casa e l'aveva
messa alla porta. n
`~ëë~òáçåÉ
SANZIONATI GLI
APPREZZAMENTI VOLGARI
AD UNA COLLEGA
giamenti della signora in questione non
ci è dato sapere (e forse poco dovrebbe interessarci), fatto sta che quello che per
l'uomo doveva essere un semplice scambio di battute in un clima di "ilarità" e
"scherzo", rischia di trasformarsi in un incubo. Già il Giudice di Pace nel 2000
aveva inflitto all'uomo una multa di 400
euro quale risarcimento dei danni subiti
dalla collega; sentenza che però in appello
era stata annullata sulla base della "non
sussistenza del reato", in quanto l'impie-
gato aveva agito "per esuberanza e per familiarità con un certo tipo di scherzo nell'ambiente di lavoro". Insomma dare della "pornodiva" in un ambiente goliardico
altro non poteva essere che una "condotta
scherzosa".
A questo punto la donna ha fatto ricorso,
costituendosi parte civile, e gli ermellini
lo hanno accolto, sulla base del fatto che
"una donna possa tollerare delle avances
più o meno tra il serio e il faceto non
comporta affatto che ella si debba consi-
derare disposta a farsi prendere a male parole, così come, ancor prima, l'avere risposto con un sorriso alla condotta scherzosa di un collega non autorizza affatto
un altro uomo a ritenere che le sue battute siano altrettanto tollerate, o addirittura gradite". n
Bruno Pastorelli
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SINDACATO E SERVIZI

SPAZIO DONNA
PARI OPPORTUNITÀ
NOVITÀ SUI CONGEDI PARENTALI
PER LE NASCITE DAL 2013
Bonus Mensile
Possibilità per la madre di sostituire, in tutto o in parte, il congedo parentale con la
fruizione di servizi a tutela del bambino.
Il bonus bebè 2013 consiste esclusivamente nel pagamento di una baby sitter
o dell’asilo nido per un massimo di 6 mesi, da sfruttare nei primi 12 mesi di vita
del piccolo e per una quota massima di
300 euro.
Il bonus andrà a finanziare i servizi resi
dalla rete pubblica o privata accreditati
(con pagamento diretto dell’Inps alla
struttura) se invece la madre opterà per il
baby sitting riceverà un voucher con il
quale potrà pagare le persone che effettuano il servizio.
Avranno la precedenza coloro i quali hanno un valore Isee più basso mentre, a parità di “patrimonio”, farà fede l’ordine di
presentazione della domanda all’Inps. La
graduatoria sarà unica e su base nazionale.
Le modalità sono in corso di definizione.
TIPO DI ASSENZA
PERIODO E DURATA
SOGGETTI INTERESSATI
Congedo di maternità
1 o 2 mesi dalla data presunta del
parto
solo alla madre
dalla nascita fino a 3 o 4 mesi
alla madre o al padre solo in caso di
decesso o grave infermità della madre, abbandono o affido esclusivo
Congedo parentale
massimo 6 mesi individualmente,
entro l'8° anno di vita del bambino,
per un massimo di 10/11 mesi
sia alla madre che al padre
Congedo per malattia
senza limite fino ai 3 anni
5 giorni per genitore fino a 8 anni
alla madre o al padre
Riposi giornalieri
2 ore al giorno fino ad un anno di vita del bambino
alla madre o al padre solo nei casi
specifici
Trattamento
economico
Anzianità
di servizio
Ferie
Gratifica
natalizia
Contributi
figurativi
Congedo obbligatorio
del padre
Il congedo obbligatorio di un giorno è
fruibile dal padre, lavoratore dipendente,
entro il quinto mese di vita del figlio.
È usufruibile dal padre anche durante il
congedo di maternità della madre lavoratrice, in aggiunta ad esso.
Anche il padre adottivo o affidatario ne
ha diritto.
La disciplina del congedo obbligatorio si
applica alle nascite avvenute a partire dal
1 gennaio 2013.
Congedo
di maternità
100%
Si
Si
Si
Si
Congedo
parentale
30% - max per
sei mesi entro i
tre anni di età
Si
No
No
Si
Congedo
per malattia
No
Si
No
No
Si
Congedo facoltativo
del padre
Riposi
giornalieri
100%
Si
Si
Si
Si
Il congedo facoltativo di uno o due giorni
è fruibile dal padre, lavoratore dipendente, entro il quinto mese di vita del figlio.
E’ condizionato alla scelta della madre lavoratrice di NON fruire di altrettanti
giorni del proprio congedo di maternità,
con conseguente anticipazione del termine finale del congedo post partum. In tal
caso la madre avrà diritto a tre mesi meno
uno o due giorni ( la detrazione è pari al
numero di giorni di congedo facoltativo
fruiti dal padre). È usufruibile dal padre
anche durante il congedo di maternità
della madre lavoratrice.
Anche il padre adottivo o affidatario ne
ha diritto.
La disciplina del congedo facoltativo si
applica alle nascite avvenute a partire dal
1 gennaio 2013.
Altre agevolazioni
già in essere
Fondo nuovi nati: finanziamento a condizioni agevolate a cui le famiglie possono accedere senza limiti di reddito rivolgendosi ad una delle banche o degli intermediari finanziari che hanno aderito
all'iniziativa, il cui elenco, continuamente aggiornato, è pubblicato su www.fon-
donuovinati.it e sul sito www.abi.it. II finanziamento concesso, nella misura massima di 5.000 euro, può essere utilizzato
per qualunque tipo di spesa e deve essere
restituito in un periodo massimo di cinque anni.
La domanda va presentata entro il 30
giugno successivo all’anno di nascita o
adozione presso le banche compilando
apposito modulo.
Anticipo TFR nei periodi di fruizione dei
congedi parentali e per malattia del bambino. n
21
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SINDACATO E SERVIZI

PENSIONATI
2013 ANNO EUROPEO DEI CITTADINI
L’EUROPA RICOMINCIA DA NOI
mÉê=ìëÅáêÉ=Ç~ää~=Åêáëá=≠=åÉÅÉëë~êáç=~ÄÄ~åÇçå~êÉ=äÛáåÇáîáÇì~äáëãç=É=êáëÅçéêáêÉ=áä=î~äçêÉ=ÇÉääÛÉëëÉêÉ=é~êíÉ=
Çá=ìå~=Åçãìåáí¶K=få=ìå~=é~êçä~=íçêå~êÉ=~=é~êíÉÅáé~êÉ=áå=ã~åáÉê~=ë~å~=É=~ííáî~=~ää~=îáí~=éìÄÄäáÅ~K=
mÉêÅܨ=ÅçãÉ=ÇáÅÉî~=açå=jáä~åáW=fä=éêçÄäÉã~=ÇÉÖäá=~äíêá=≠=ìÖì~äÉ=~ä=ãáçK=pçêíáêåÉ=íìííá=áåëáÉãÉ=≠=éçäáíáÅ~K
pçêíáêåÉ=Ç~=ëçäç=≠=~î~êáòá~Ò
di Carlo Franchin, Responsabile Coordinamento Nazionale FABI Pensionati
L’
Unione Europea, sempre alla ricerca di una sua identità e di risposte concrete alle attese dei suoi 500
milioni di abitanti, propone il 2013 come
l’Anno Europeo dei cittadini. Di per sé è
una buona idea rimettere al centro di un
progetto d’integrazione continentale proprio le persone, i cittadini.
Ma cosa festeggiamo, in questo anno, noi
cittadini?
Un cittadino è tale perché fa parte di una
civitas, cioè di una comunità di persone
che vivono su uno stesso territorio.
Ma che cosa ci tiene insieme?
Ci tiene insieme il fatto di avere in comune dei beni come l’aria, l’acqua, la terra, i
parchi, le piazze, i monumenti, ma avere
delle cose in comune non ci rende automaticamente con-cittadini.
Quello che ci rende realmente con-cittadini sono le relazioni, o meglio i legami,
il pensarci non come individui, ma come
membri di una comunità, perché oltre alle cose bisogna avere in comune una consapevolezza, un modo di pensare, quella
cultura che spinge ognuno di noi a tenere
conto degli interessi degli altri, oltre che
dei nostri, come don Milani sintetizzava
in una frase:”Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne
tutti insieme è politica. Sortirne da solo è
avarizia”.
Per essere cittadini bisogna fare politica?
Sì, bisogna farlo, partendo dal presupposto che, se un cittadino non pensa e non
si comporta in termini politici, ripiomba
nella dimensione puramente individualistica della vita e disgrega quella comunità
di cui, volente o nolente, fa parte.
Festeggiare i legami comunitari significa,
allora, festeggiare anche la politica intesa
come partecipazione attiva alla vita pubblica, per sortirne insieme, qualunque sia
il problema. E i problemi di certo non
mancano sia come Comunità Europea,
sia come Paese Italia.
Gli schemi sociali classici sono saltati e
non si ripresteranno automaticamente,
perché la ripresa, quando ci sarà, non sarà
tale da porre rimedio da sola alle emergenze nel frattempo scoperte.
È il sistema che va posto in discussione,
cioè il meccanismo consumi – spesa – debito pubblico, abbandonando la logica
delle illusioni, che ha fatalmente mostrato
la propria assoluta inadeguatezza morale
e pratica.
Bisogna rivoluzionare questo modello
con il supporto di un pensiero nuovo, fermamente convinti che il lavoro consente
il dignitoso sostentamento, contribuisce
alla costruzione della società, esprime le
potenzialità di ciascuno nell’armonia generale e genera futuro per tutti.
Non possono essere accettate riforme che
negano il diritto al lavoro, che considerano i diritti come retaggio di conservatorismo, contrari al progresso.
La Giustizia chiede anche di superare lo
squilibrio tra chi ha il superfluo e chi
manca del necessario, rifiutare che sia il
capitale umano quello che per primo viene messo in discussione quando un’industria è in sofferenza.
Negli ultimi tempi sono stati chiesti ai
cittadini sacrifici pesanti e non sempre
proporzionalmente distribuiti, ma i cittadini hanno tenuto duro, avvertendo, intuitivamente, che stavano facendo quello
che bisognava fare.
Ora resta da saldare in modo anche visibile la disponibilità della gente con il costume pubblico e politico, perché c’è uno
sbilanciamento tra il desiderio popolare
di uscire dal tunnel e ciò che viene messo
in campo perché l’impresa riesca grazie all’iniziativa dei poteri pubblici.
Auspichiamo una classe politica complessivamente capace di sfidare i propri vizi
storici e cittadini che respingano comportamenti che resistono al cambiamento,
come il costume dell’evasione fiscale o
quello delle scorciatoie.
Il 2013, anno europeo dei cittadini e della
politica, dovrà segnare l’affermazione vincente della logica del merito, dell’obiettività, del non-familismo, della “fedeltà fiscale”
capace di produrre risultati in cifre consistenti per abbattere la tassazione generale.
Festeggiamo in questo 2013 anche la partecipazione attiva, positiva e propositiva,
perché il comportamento più stupido che
un cittadino può assumere è quello di cadere nell’illusione di potersi tirar fuori, di
fare come se vivesse altrove, invece vive
proprio qui.
Tocqueville ha scritto: “L’individuo è il
peggior nemico del cittadino” e in questi
tempi di antipolitica la frase è proprio di
attualità. n

I
l 20% dei 9 milioni di italiani che,
secondo il Censis, lo scorso anno sono stati costretti a rinunciare ad accedere ad alcune prestazioni sanitarie per
motivi economici, è infatti over 65.
Anziani che, sempre per la crisi, hanno ridotto anche l'acquisto di farmaci pagati
direttamente di tasca propria.
È quanto emerge da un rapporto aggiornato del Censis, illustrato da Ketty Vaccaro, responsabile welfare del Censis, a
margine di un incontro sulla sanità organizzato a Roma dall'associazione Pubblic
Affairs Association. Costrette a rinunciare
ad alcune prestazioni, soprattutto quelle
persone con meno risorse, che vivono in
condizioni socio-economiche più difficili:
ben il 40% dei 9 milioni totali.
Le cure che più spesso sono rimandate
per mancanza di soldi sono: le prestazioni
diagnostiche e le visite specialistiche.
In sostanza, come spiega l'esperta del
Censis, “sono state costrette a rinunciare
22
Crisi
2 MILIONI DI ANZIANI
RINUNCIANO A CURE
E TAGLIANO FARMACI
La crisi economica svuota i portafogli,
ma fa male anche alla salute. Soprattutto
quella dei più anziani
alle cure proprio quelle persone che ne
hanno più bisogno, che sono poi le stesse
che quando sono costrette a sottoporsi a
qualche esame, visita o cura, si sono rassegnate alle lunghe liste di attesa in strutture pubbliche o convenzionate, mentre
in altri tempi avrebbero fatto ricorso alle
strutture private, pagando interamente di
tasca propria la prestazione”. n
NEWS
La Voce dei Bancari 1-2013_Interno_la voce dei bancari 12/03/2013 14.56 Pagina 23
SINDACATO E SERVIZI

IL PARERE LEGALE
IL CONGEDO
MATRIMONIALE
QUESITO
Carissimi colleghi sono un’iscritta alla Fabi e lavoro in una piccola azienda di credito. Dovendomi sposare a breve, vorrei
sapere se il congedo matrimoniale deve
obbligatoriamente iniziare dal giorno delle nozze o è possibile una breve dilazione
temporale.
Grazie. Cordiali saluti.
(lettera firmata)
RISPOSTA
Con riferimento al tuo quesito sottoponiamo alla tua attenzione un’interessante
sentenza della Cassazione, Sezione Lavoro, del 6 giugno 2012, n.9150 con la quale i giudici si pronunciano sui presupposti
della concessione del “congedo matrimoniale” di cui all’art. unico del r.d.l. 24 giugno 1937 n.1334.
“Il congedo matrimoniale, non eccedente
la durata di 15 giorni, previsto dall’articolo
unico del r.d.l. n.1334 del 1937, convertito
in l. n.2387 del 1937, soddisfa le esigenze
personali del lavoratore occasionate dalle
nozze, rilevanti ex art.31 primo comma
Costituzione, dovendosi quindi la celebrazione del matrimonio intendersi come la
causa del diritto al congedo, non come il
“dies a quo” della relativa decorrenza. Ne
consegue che alla luce dei principi di buona
fede e correttezza ex artt. 1175 e 1375 c.c.,
il congedo per matrimonio spetta, in difetto di specifica disciplina collettiva, per il periodo tempestivamente richiesto dal lavoratore, anche se il giorno del matrimonio
non ricade in detto intervallo, purché vi sia
una ragionevole connessione, in senso temporale, con la data delle nozze”.
Nel caso in questione, la lavoratrice aveva
richiesto con largo anticipo di posticipare
il congedo di circa 10 giorni dal giorno
delle nozze ed il datore di lavoro, peraltro
senza comprovate ragioni organizzative e
produttive, aveva negato tale possibilità.
Per quanto riguarda, infine, il settore del
credito, sottolineiamo che i Contratti Nazionali prevedono espressamente che in
occasione del matrimonio sia concesso un
congedo straordinario retribuito di 15
giorni consecutivi di calendario non computabili come ferie e, quindi, concedono
piccoli spostamenti sulla fruizione dello
stesso congedo, che mantengano il necessario rapporto causale e temporale con
l’evento. n

FACSIMILE richiesta pareri legali
Spett.le
La Voce dei Bancari
Mensile di FABI
Federazione Autonoma Bancari Italiani
Via Tevere n. 46 - 00198 Roma
Data ………………….............…..
Il/La sig./sig.ra .………………………………………, iscritto/a
alla FABI (tessera n° .……..……), pone un quesito sul
seguente argomento inerente al proprio rapporto di
lavoro:
………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………
………………………………………….........................................
Allega copia della normativa convenzionale di
riferimento.
Firma del lavoratore
___________________________________________
Informativa e richiesta di consenso a norma del
d.lgs. 196 del 2003 (codice in materia di protezione
dei dati personali). I dati della presente scheda
saranno oggetto di trattamento informatico e
manuale da parte della rivista “La Voce dei Bancari”
per le seguenti finalità:
a) analisi giuridico-legale; b) risposta al quesito; c)
pubblicazione in forma anonima sulla rivista “La
Voce dei Bancari” del quesito e della risposta.
Titolare del trattamento dei dati è la rivista “La Voce
dei Bancari” e responsabile è il Direttore della
rivista, Paolo Panerai.
Le chiediamo di prestare il consenso per il
trattamento dei dati anche sensibili contenuti nella
presente scheda e nell’allegato promemoria, per
finalità editoriali relativamente alla pubblicazione
di quesiti e di risposte su “La Voce dei Bancari”.
Firma del lavoratore
N.B. Si informano i lettori che la Redazione si
riserva di rispondere e di pubblicare solo i quesiti
e le risposte di interesse generale.
NEWS
`~ëë~òáçåÉ
INDENNITÀ DI MATERNITÀ/PATERNITÀ
A CHI SPETTA? SEMPRE E SOLTANTO
AD UN SOLO GENITORE
U
na recente sentenza della Cassazione (n.809/2013) ha ribadito
che l'indennità di maternità (o
paternità) spetta ad uno solo dei genitori,
che siano biologici o adottivi, anche se
uno dei due è libero professionista.
A tentare di ribaltare questo principio è
stato proprio un avvocato, A.A.F., padre
adottivo di due gemellini dal 2002 che
aveva chiesto in Tribunale di vedere riconosciuta anche la sua indennità di libero
professionista (in aggiunta a quello della
moglie dipendente Alitalia), come dovuta
dalla Cassa Nazionale di Previdenza e Assicurazione Forense ai sensi degli art. 70
e 72 del dlgs n.151/2001. Articoli che però prevedono l'indennità solo per le professioniste donne.
Il Tribunale prima e la Corte d'Appello
poi avevano rigettato la richiesta del professionista, che aveva puntato peraltro
sull'incostituzionalità di questi articoli,
discriminanti appunto il sesso maschile.
Già in precedenza una sentenza della
Corte Costituzionale, la 385/2005, aveva
sancito l'illegittimità delle norme laddove
non è previsto che anche al padre spetti
di percepire l'indennità. Sta di fatto però
che l'avvocato non aveva dimostrato che
l'indennità richiesta fosse in alternativa a
quella accordata alla madre e la Corte
d'appello aveva così rigettato il ricorso.
A questo punto l'avvocato si è rivolto alla
Suprema Corte sostenendo che la Corte
d'Appello non avesse compreso il problema sollevato con il suo appello. E cioè
"perché le donne libere professioniste
possono fare cumulo e non gli uomini?".
E dato che la sentenza 385/2005 della
Corte Costituzionale aveva proprio elimi-
nato tale disparità, presumeva un accoglimento della propria richiesta automatico.
Risollevando dunque la questione dell'illegittimità degli art. 70 e 72 del dlgs
n.151/2001.
Ma la sentenza citata non aveva, come
hanno rammentato i giudici della Suprema Corte nella sentenza, abolito il "principio di alternatività e fungibilità tra i genitori adottivi, nel senso che la percezione
dell'indennità da parte dell'uno esclude il
diritto dell'altro, ancorché uno dei genitori sia libero professionista e l'altro lavoratore dipendente". Quindi respinta la richiesta perché "non trova giustificazione
il riconoscimento richiesto dal ricorrente
dell'indennizzo di maternità essendo pacifico che di detta indennità ha goduto la
madre, dipendente dell'Alitalia".
Respinta anche la questione d’illegittimità
costituzionale perché "il ricorrente non indica la norma che attribuisce il diritto della
donna professionista alla cumulabilità di
trattamento di maternità con quelli goduti
dal padre lavoratore dipendente". n
23
La Voce dei Bancari 1-2013_Interno_la voce dei bancari 12/03/2013 14.56 Pagina 24
SINDACATO E SERVIZI

FISCO
QUALE LIMITE PER I LAVORI
DI RISTRUTTURAZIONE FATTI A CAVALLO
FRA 2011 E 2012?
Ho sostenuto nel 2011 spese per ristrutturazione per un importo di 48.000 Euro
fruendo della detrazione del 36%. Ora con la prosecuzione dei lavori successivi
al 26 giugno 2012 quale è il limite massimo di spesa consentito per la detrazione Irpef del 50%?
Lettera firmata - Firenze
RISPOSTA
È utile precisare che nel caso di lavori eseguiti a cavallo d’anno (iniziati nel 2011 e
che proseguono nel 2012) in ogni caso,
con riferimento agli importi già pagati,
anteriormente al 26 giugno 2012, la detrazione è pari al 36% di 48.000 euro,
cioè 17.280 euro da ripartirsi in 10 quote
annuali, così come previsto dall’art.16 bis
del Tuir 917/1986 e dall’art.11 del D.L.
83/2012 convertito nella legge 134/2012.
Per quanto attiene, invece, agli importi
“pagati” a partire dal 26 giugno 2012 di
prosecuzione dell’intervento iniziato nel
2011, il limite massimo sul quale commisurare la detrazione complessivamente nei
due anni è pari a 96.000 euro. Di fatto rilevano, ai fini della detrazione 48.000 euro
già spesi nel 2011 e, eventualmente, ulteriori 48.000 euro, sostenuti a partire dal 26
giugno 2012.
LA MANCANZA DI REDDITI PUÒ FARE
PERDERE LA DETRAZIONE
Posseggo una seconda casa intestata solo a me sulla quale, nel 2011, ho sostenuto importanti spese di ristrutturazione edilizia che ho provveduto a detrarmi per la prima quota nel 730/2012 redditi 2011. Da quest’anno però non
ho più redditi. Vorrei sapere se posso continuare a detrarmi le ulteriori 9 quote
restanti negli anni successivi o al limite se posso trasferire le quote restanti a
mio marito.
Lettera Firmata - Genova
RISPOSTA
Purtroppo la situazione prospettata dalla nostra lettrice, non può trovare soluzione
positiva. Il diritto alla detrazione del 36% è sorto infatti in capo alla signora per il
100% (fatture intestate alla signora a
fronte di bonifici bancari a lei imputati).
Questa situazione non può essere modificata negli anni successivi a quello di ultimazione dei lavori. Pertanto la sopraggiunta incapienza della signora, priva di
reddito, fa perdere il diritto alla detrazione per la sua quota che non può essere
trasferita al marito anche se la moglie è
fiscalmente a suo carico. Una possibile
strada potrebbe essere quella della vendita dell’immobile al marito che consentirebbe il trasferimento del diritto alla detrazione per le quote restanti non detratte dalla moglie, in capo al marito. Sotto il
profilo fiscale però bisogna tenere presente che l’operazione non è neutra sotto il
profilo fiscale in quanto sarebbero comunque dovuti l’imposta di registro, ipotecaria
e catastale che è pari complessivamente al 10% del valore dell’immobile, se non
trattasi di prima casa.
24
a cura di Leonardo Comucci - Esperto fiscale
CESSIONE DI FABBRICATO
ANCHE CON L’OSPITALITÀ
Ospiterò gratuitamente in una casa di mia proprietà per un breve periodo (circa
2 mesi) la figlia della mia badante rumena e il suo fidanzato entrambi residenti
a Milano. Sono obbligato a comunicare la cessione del fabbricato alla Polizia,
anche non in presenza di un contratto di affitto e/o comodato?
Lettera firmata - Milano
RISPOSTA
La legge espressamente prevede che
chiunque ceda la proprietà o il godimento esclusivo a qualunque titolo,
per un tempo superiore ad un mese,
di un immobile è tenuto a darne comunicazione all’autorità di pubblica
sicurezza. Risulta, quindi, compresa
in questa ipotesi anche l’ospitalità
gratuita.
DETRAZIONE
PER FIGLI A CARICO
Sono una ragazza non coniugata con un figlio non riconosciuto dall’altro genitore. Poiché il mio reddito non è capiente per fruire delle detrazioni e comunque mi sono successivamente sposata con un altro soggetto diverso dal genitore naturale del figlio, vorrei sapere se l’attuale mio marito può beneficiare
della detrazione per il figlio, anche in assenza di un provvedimento di riconoscimento.
Lettera firmata - Roma
RISPOSTA
Va subito evidenziato che l’art.12 comma 1 lettera c) D.P.R. 917/86 riconosce la detrazione per figli a carico per ciascun figlio, compresi i figli naturali riconosciuti, i figli
adottivi e gli affidatari o affiliati. La condizione di figlio a carico, riconosciuta, indipendentemente dall’età del figlio e dalla convivenza con i genitori, fermo restando il
limite di reddito non superiore a € 2.840,51 previsto per
essere considerati familiari a carico, presuppone un
rapporto di parentela o di affiliazione con il soggetto che usufruisce della detrazione.
Pertanto, nel caso di figlio a carico della madre, successivamente
sposata con un soggetto diverso dal padre naturale del figlio, in assenza di un provvedimento per il riconoscimento, la detrazione
spetta esclusivamente alla madre, anche se
questa non può fruirne per incapienza
dell’imposta.
Chi avesse quesiti di carattere generale
attinenti alla materia fiscale, può inviarli
al numero di fax 06.233.222.788.
La Voce dei Bancari 1-2013_Interno_la voce dei bancari 12/03/2013 14.56 Pagina 25
NONSOLOBANCA

L’ANGOLO DEL SOCIOLOGO
LE RECENTI ELEZIONI SONO STATE VINTE DALLE NUOVE PIATTAFORME COMUNICATIVE
IMPARA L’ARTE
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di Domenico Secondulfo, Ordinario di Sociologia Generale - Università di Verona
Q
uelle appena terminate, sono
state certamente le elezioni in
cui si è potuto assistere allo scontro non soltanto tra partiti e visioni del
mondo e della società civile diverse, ma
tra modi di comunicare e piattaforme di
comunicazione altrettanto diverse. Mi riferisco alle due piattaforme di comunicazione utilizzate dai due partiti che hanno
costituito la sorpresa maggiore di queste
elezioni, uno per la propria consistenza e
uno per la propria rimonta elettorale: il
movimento Cinque Stelle di Grillo ed il
Partito della Libertà di Berlusconi.
Abbiamo assistito ad una rappresentazione quanto mai compiuta delle possibilità
di queste due piattaforme e strutture di
comunicazione: le reti telematiche da un
lato, i Mass media, con la televisione in
prima fila, dall'altro.
La televisione ha sfoderato il massimo
delle sue possibilità di orientamento dell'opinione e di ricostruzione della realtà,
grazie al magistrale utilizzo che ne ha fatto
il leader del Pdl, recuperando in pochissimo tempo uno svantaggio elettorale,
che sembrava assolutamente incolmabile.
A partire dal famoso intervento durante
la trasmissione di Santoro, il leader del
partito della libertà è riuscito, con un una
intensissima presenza mediatica, ad eclissare gran parte delle critiche e delle situazioni imbarazzanti che, di minuto in minuto, sia i contendenti politici sia la Magistratura gli mettevano di fronte,
riuscendo a travolgere, con la sua azione
mediatica, l’immagine che sovrastava sulla sua compagine politica e che aveva già
spinto molti a cercare fortuna in altri lidi.
Un'azione del tutto fondata sul carisma
personale che, non a caso, ha spinto molti
commentatori politici a osservare che non
è stata la rimonta del PdL, ma di Berlusconi e che, senza di lui, il partito sarebbe
quasi scomparso. Dall'altra parte abbiamo, invece, potuto assistere, per la prima
volta, al dispiegarsi delle capacità di agglutinamento e organizzazione, nascoste
nelle pieghe delle reti telematiche, ed all’enorme potere non solo comunicativo,
ma anche motivazionale e identificatorio
del sistema dei blog. Un movimento politico, che poi comunque al dovuto che
dovrà confrontarsi con un gioco struttu-
rato nel tempo ad immagine dei partiti,
non solo è nato, ma è anche riuscito a tenersi insieme ed a mobilitare una fetta
enorme e trasversale dell'elettorato, grazie
alle reti telematiche da un lato ed al vecchio sistema dei comizi dall'altro. L'utilizzo dei social media, infatti, ha il grande
difetto di congelare la partecipazione politica e questo per la struttura stessa che
la comunicazione mass mediatica pone in
essere: le persone sono collegate, ma sostanzialmente isolate nel privato delle loro
case; l'azione politica, apparentemente
pubblica grazie alla piattaforma comunicativa mediatica, in realtà non esce dal
privato dei salotti e delle cucine, e gli stessi leader appaiono in ogni caso distanti e
impersonali, come tutti i personaggi della
fittizia realtà televisiva.
La rete telematica da questo punto di vista
è ancora di più, collegando le persone neanche attraverso immagini e suoni ad alto
contenuto emozionale, ma nel 99% dei
casi attraverso parole scritte, un mezzo di
comunicazione molto poco emozionale,
ma molto legato alla razionalità. Molto
probabilmente, anche il messaggio implicito di queste due piattaforme, una di tipo
assolutamente emozionale e l'altra, invece,
più vicina alle forme razionali della parola
scritta e, infine, del giornale,
hanno mobilitato due
tipi diversi di elettorato e, soprattutto, hanno recuperato un elettorato ormai distante
dal mezzo televisivo e dalle sue seduzioni.
Come dicevamo, questo secondo mezzo
comunicativo, la rete telematica, pur avendo senz'altro il vantaggio di lasciare maggiore libertà di scelta, maggiore autonomia
mentale, maggiore capacità di ragionamento alle persone che la utilizzano (rispetto naturalmente alla televisione), sconta una molto maggiore freddezza e distanza, due caratteristiche che mal si
combinano con la politica. A questa freddezza il movimento Cinque Stelle ha saputo ovviare con il vecchio
sistema del comizio,
che – questa volta grazie ai rimbalzi proprio della televisione – ha dato al movimento un volto e un calore, che la rete non
sarebbe mai riuscita a donargli. Del resto,
l'accento sui problemi concreti, sulla necessità di azioni dirette e capaci di risultati
visibili, era stata una delle caratteristiche
distintive dei movimenti giovanili sin dal
tempo dei no global, che non a caso era
stati il primo movimento politico nato attraverso la rete telematica. Quello, però,
non è riuscito ad accumulare al suo interno
sufficiente calore per consolidarsi e durare
nel tempo. Cosa che, invece, è riuscita al
movimento Cinque Stelle, essenzialmente,
a mio parere, grazie ai comizi di piazza, che
hanno integrato alcune manchevolezze che
la rete telematica presenta, qualora sia utilizzata da movimenti di tipo politico. Gli
altri partiti, che non hanno saputo utilizzare né l'uno né l'altro mezzo, sono tristemente scomparsi. Ed anche il Partito Democratico, nonostante il consenso che aveva accumulato in fase pre-elezioni, non è
riuscito a trovare una piattaforma e uno
stile comunicativo, che riuscisse a tenere
insieme quell'opinione e quel consenso
diffuso che si era guadagnato, trasformandolo in un elettorato attivo.
La lezione che viene dalla recente campagna elettorale deve insegnare molto anche
al sindacato, anche se la FABI si è orientata verso le nuove piattaforme comunicative ormai da anni. n
[email protected]
Indispensabile indicare “FABI” nell’oggetto,
altrimenti l’antispammer cestinerà le mail
25
La Voce dei Bancari 1-2013_Interno_la voce dei bancari 12/03/2013 14.57 Pagina 26
NONSOLOBANCA

HI TECH
LA SUPERFICIE DELLE MERAVIGLIE
Surface offre la flessibilità di Windows in un tablet con una tastiera incredibile
S
ottile come un tablet di ultima generazione, ma perfettamente a suo
agio con un foglio Excel come con
un videogioco di ultima generazione. Microsoft Surface Windows RT è arrivato finalmente in Italia, portando con sé la carica innovativa di Windows 8 e una tastiera davvero incredibile, perfetta per
aumentare il comfort d’uso, affiancata al
display multitouch. Surface incarna del
resto il nuovo volto che Steve Ballmer sta
dando a Microsoft, ossia un punto di riferimento per consumatori e aziende non
solo per il software, ma anche per hardware e soluzioni complete. Sebbene Surface sia per molti versi il prodotto più iconico di questa strategia, Microsoft può in
effetti vantare un’esperienza ventennale
nella progettazione e costruzione di hardware, che si è già concretizzata in prodotti come Touch Mouse così come nelle
consolle Xbox e il rivoluzionario sistema
si controllo visivo Kinect.
Un look innovativo
per Windows 8
Il tablet di Microsoft si basa su Windows 8 RT, la versione del nuovo sistema operativo di Microsoft ottimizzata
per i dispositivi touch leggeri e maneggevoli e compatibile con i processori
Arm, gli stessi che supportano iPad e la
stragrande maggioranza dei tablet. Nel
caso di Surface Windows RT, Microsoft
ha scelto il chip Tegra 3 di Nvidia, un
potente quad-core abbinato a 2 Gb di
ram capace di supportare al meglio ogni
genere di programma, da quelli dedicati
alla fruizione di risorse internet ai software per la produttività personale come
l’ultima versione di Office, fino ai giochi tridimensionali. Una riserva di potenza che non va, però, a incidere negativamente sull’autonomia del tablet, che
raggiunge 8 ore in condizioni di utilizzo
reali, sempre collegato a internet tramite
la scheda Wi-Fi. Una particolarità di
Surface Windows RT riguarda proprio
la connessione alla Rete, che resta attiva
anche quando il tablet è in fase di standby per aggiornare messaggi e programmi, senza penalizzare l’autonomia del
dispositivo, che si può quindi lasciare
sempre in uno stato di riposo istantaneo, semplicemente chiudendo la custodia, che costituisce un’altra delle novità
più significative di Surface. Perfetto
complemento per Surface, Touch Cover
è una tastiera capace di proteggere il tablet, aggiungendo al tempo stesso un
26
notevole comfort nell’uso intenso, oltre
a un tocco fashion unico.
Una tastiera da provare. Lo speciale tessuto con cui è creata è, infatti, sensibile
alla pressione, rendendo così possibile
stampare sulla superficie non solo i tasti
di una normale tastiera, ma anche un
touchpad per controllare l’interfaccia di
Windows e di ogni applicazione in modo alternativo rispetto al display multitouch. Nel corso della prova sono bastate un paio d’ore per prendere confidenza
con questa tastiera, poco più spessa di
una normale custodia in tessuto, e raggiungere velocità di digitazione paragonabili a quelle tipiche con un ultrabook.
Microsoft ha, inoltre, messo a punto diverse versioni della Touch Cover, prodotte con diversi colori e perfino motivi
a tiratura limitata, realizzate in collaborazione con designer, stampate con una
particolare tecnica laser. Per chi preferisce, invece, il tocco più tradizionale di
una tastiera fisica è disponibile Type Cover, una custodia con tasti fisici che trasformano Surface in un vero e proprio
pc portatile. In entrambi i casi, infatti, il
tablet di Microsoft presenta un sostegno
estraibile capace di sostenere il dispositivo, oltre all’aggancio magnetico alle custodie, alquanto resistente. Non è, invece, necessario proteggere la parte posteriore di Surface, in quanto il corpo del
tablet è realizzato in una lega di magnesio fuso con una particolare tecnica chiamata VaporMg, che permette di ottenere
una superficie sottilissima tre volte più
leggera dell’alluminio.
Tutto di serie, ma
non mancano gli optional
L’incompatibilità con tutti i software
scritti per le precedenti versioni del sistema operativo Microsoft che caratterizza
Windows RT si è rivelata un limite davvero modesto, dal momento che il sistema offre già tutto quello che serve come
dotazione di serie. A fianco di tutti i programmi tipici di Windows, da Mail a Internet Explorer, dai player e store per musica e video, Maps e Skype, è, infatti, presente l’ultima versione di Office, ovvero
Word, Excel, PowerPoint e OneNote, il
programma per la gestione degli appunti
digitali che vede esaltata con Surface la
propria carica innovativa. Ottimizzate per
l’uso con dispositivi touch, le applicazioni
di Office consentono di creare, modificare e condividere senza limitazioni ogni genere di documento per l’uso professionale
o lavorativo. L’integrazione con SkyDrive,
il servizio di storage virtuale su piattaforma cloud, estende inoltre a utenti privati
e professionisti i vantaggi tipici di un ambiente server aziendale. Oltre a poter accedere a tutti i propri documenti, indipendentemente dallo specifico dispositivo
utilizzato, senza doversi preoccupare delle
diverse versioni dello stesso file, SkyDrive
permette di condividere file e document,
in modo più efficace e sicuro, della posta
elettronica. Lo Store digitale integrato in
Windows 8 permette, inoltre, di acquistare e installare decine di migliaia di applicazioni direttamente dal tablet, senza
doversi preoccupare di problemi come la
compatibilità e gli aggiornamenti, che
vengono automaticamente segnalati. Il
display multitouch da 10,6 pollici permette infine di utilizzare al meglio non
solo l’interfaccia e le potenzialità di Windows 8 RT, ma anche ogni genere di applicazione, potendo anche collegare all’uscita video e schermi ad alta definizione
per la condivisione di filmati e immagini.
Molto utile anche la presenza di una presa
usb standard, che permette di connettere
ogni dispositivo compatibile con Windows, dalle stampanti a dischi di ogni tipo, e un lettore di schede Micro SD per
espandere la memoria interna da 16 o 32
Gb, a cui va tolto lo spazio per il sistema
operativo e la suite completa di Office.
Interessante anche il prezzo fissato da Microsoft per Surface Windows RT, che parte da 487 euro della versione con 16 Gb
per arrivare a 691 per quella da 32 Gb e
tastiera Cover Touch. n
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LA FABBRICA DEI SOGNI
cinerubrica a cura di Valerio Carangella
Educazione sentimentale
nell’“Emilia paranoica” degli anni ’80
di Valerio Carangella
N
egli anni ’80 Giovanni Lindo
Ferretti, ai tempi del punk socialista all'emiliana dei CCCP, salmodiava nella canzone Emilia Paranoica
“aspetto un'emozione sempre più indefinibile”. E sono proprio le atmosfere e le
emozioni indefinibili ad essere dipinte ne
I Giorni Della Vendemmia, ritratte come
in una vecchia foto e che, ritrovata per caso in soffitta tra vecchi bauli e ricordi impolverati, riporta in vita un pezzo di quella Emilia rurale che, forse, dispersa da
qualche parte nella bassa, ancora sopravvive. Quella campagna degna delle migliori fotografie di Luigi Ghirri, caratterizzata da paesaggi immobili, attraversati
da piccole stradine assolate sulle quali, di
tanto in tanto, passa qualche bicicletta solitaria; il caldo umido di un qualsiasi settembre di vendemmia degli anni'80, il
frinire esasperato dei grilli nei pomeriggi
assolati che eccitano i sensi del giovane
protagonista del film.
In questo quadro, dai toni crepuscolari,
si svolge la storia dell'adolescente Elia che
cerca di sfuggire ai lenti ritmi della campagna, scanditi solo dal lavoro nella vigna
intervallato dalla recita del rosario (la madre, Maddalena, è una fervida credente)
e la fede comunista del padre William (il
lungometraggio comincia con la prematura scomparsa di Enrico Berlinguer). Vie
di fuga che Elia trova solo in piccoli gesti
quotidiani, nella lettura di Altri Libertini
del suo conterraneo Tondelli mentre mette sul giradischi un vecchio vinile di musica rock e si fuma una sigaretta, nella masturbazione dando libero sfogo ai sensi
che emergono prepotenti, strimpellando
la chitarra; gesti che in realtà celano un
emergente bisogno di un altrove, lo stesso
altrove che ha spinto il fratello maggiore,
Samuele, a lasciare la campagna per girare
l'Europa. Questa calma, apparente, sarà
interrotta dal ritorno di Samuele (non a
caso, in una scena simbolicamente molto
forte, vengono riportati versi della parabola del figliol prodigo) ma, soprattutto,
dall'arrivo della bella e disinvolta Emilia,
studentessa prossima alla laurea e nipote
ormai grande di una coppia di compaesani che, per guadagnarsi qualche soldo
per un viaggio che sogna da tempo, decide di dare una mano nei campi. Sfrontata
e sensuale, Emilia, gioca con l'inesperien-
za evidente di Elia, manifestata dagli atteggiamenti da uomo maturo ma che in
realtà trasudano una voglia matta di sperimentare quello che fino ad allora erano
state solo fantasie, segnando così l'estate
del giovane protagonista trasformandola
nell'indimenticabile estate di formazione.
Marco Righi, classe 1983, è riuscito a
portare sul grande schermo questa storia
delicata e ben riuscita, un po' avara di dialoghi, ma carica di atmosfere e malinconici rimandi dai sapori che scomodano
grandi nomi come Olmi e Pasolini. Il regista riesce ad emozionare senza sotterfugi, come il cinema dovrebbe fare, trasfe-
rendoci l'elettricità e la fisicità di quei corpi in fibrillazione, senza scadere nella banalità e nella volgarità; anche grazie all'aiuto dello sguardo penetrante di Lavinia Longhi e del volto di Marco
D'Agostin (giovanissimo ballerino formatosi nell'arte del Teatro Danza) che buca
l'obiettivo e che è stato in grado di sostenere una prova sorprendente, essendo per
la prima volta sullo schermo. Partito con
3 copie nelle sale emiliane, l'opera prima
di Righi (che ha curato anche la sceneggiatura ed il montaggio) sta girando da
quasi nove mesi nei cinema di tutta Italia
grazie al consenso di pubblico e critica,
ha partecipato a 22 festival internazionali
ed è candidato ai David di Donatello
2013, rivelandosi un piccolo miracolo del
cinema indipendente, soprattutto considerando tutte le difficoltà di un film low
budget. È la conferma che si può fare dell'ottimo cinema anche con scarsi mezzi,
ma non senza una storia autentica come
lo è l'estate di Elia, quel momento della
vita che tutti noi abbiamo conservato tra
le foto in soffitta e che rispolverare può
restituirci (come descrive Andrea Pazienza
nel suo racconto a fumetti) quel languido
brivido di “Una Estate”. n
I giorni della vendemmia
Italia, 2010
Regia Marco Righi
Sceneggiatura Marco Righi
Interpreti Lavinia Longhi,
Marco D'Agostin, Gian Marco Tavani,
Maurizio Tabani, Claudia Botti
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NONSOLOBANCA

PAESE CHE VAI, ITALIA CHE TROVI
MAZZO DI VALTELLINA
Isola incontaminata nel cuore dell'Italia industrializzata
di Vale
Q
uando si pensa alla Lombardia,
la prima immagine che balza alla mente è quella di un territorio altamente urbanizzato, produttivo,
dinamico, in cui la mano dell'uomo ha
inciso notevolmente sull'ambiente per
creare benessere e sviluppo. E, spesso,
soffermandosi su questo scenario ci si dimentica che esiste ancora una Lombardia in cui sopravvivono intatti sapori e
tradizioni di un tempo, gelosamente custoditi dalla gente del luogo insieme ad
arti, mestieri e scorci di natura incontaminata che, altrimenti, sarebbero stati
fagocitati da un'industrializzazione inevitabile per un territorio così proiettato
verso l'Europa.
Ma se ci si spinge nell'entroterra, alla ricerca di queste “isole incontaminate”,
non c'è rischio di rimanere delusi trovandosi di fronte ad uno scenario in cui la
natura si manifesta in tutta la sua grandezza. Lasciandosi alle spalle Milano e dirigendosi verso nord-est alla volta di Sondrio, il paesaggio che si prospetta è quello
di una valle colorata da meleti, vigneti
terrazzati e boschi, e sui fianchi delle
montagne, alpeggi e prati d'alta quota
sembrano quasi sorreggere le cime maestose ed i ghiacciai che coronano la valle.
Queste immagini sono le compagne di
viaggio durante il percorso che conduce
a Mazzo di Valtellina (Sondrio), comune
di 1.071 abitanti, adagiato sulle pendici
del passo del Mortirolo (1852 m, con cime che sfiorano i 3000), storica salita del
Giro D'Italia, famosa per una memorabile impresa sportiva di Marco Pantani
avvenuta nel '94.
Il borgo sorge ai piedi delle Alpi Orbie, sede dell'antico capitanato della Pieve di
Mazzo e, nell'altura che domina i palazzi
cinquecenteschi del borgo, svetta l'antica
Torre di Pedenale, fortezza a guardia del
transito dalla valle alla strada che conduce
al passo del Mortirolo, a testimonianza
(insieme alle restanti mura) di un antico
castello andato distrutto. Il volto medievale del paese che, insieme a quello rinascimentale, caratterizza l'arte del luogo, si
deve all'antica famiglia feudataria Von
Matsch (da cui il nome Mazzo), che si insediò in Valtellina nel XII sec. Di impronta medievale, oltre ai resti di Castelli disseminati per il territorio, sono da menzionare il Battistero di San Giovanni Battista
(unico esempio di edificio battesimale me-
28
tutto il mondo: la Bresaola della Valtellina
IGP; ottenuta seguendo il tradizionale
procedimento di salatura (ricoprendola di
sale aromatizzato con pepe, cannella,
chiodi di garofano, alloro, rosmarino e vino) ed essiccazione della carne (il pezzo
utilizzato è la coscia di carni brune alpine
o pezzate rosse). Ma la bresaola non è certo l'unico prodotto a rendere famosa la
cucina del luogo, ci sono i tipici formaggi
Bitto e Casera accompagnati dalle conserve fatte in casa e serviti con il salame di
cervo. Tra i primi piatti tradizionali da
non perdere assolutamente i Pizzoccheri
(tagliatelle ottenute dalla lavorazione di farina di grano saraceno) e la polenta Taragna. n
dioevale in Valtellina). Da visitare anche
la piazza ampia e suggestiva, contornata
da palazzi signorili (fregiati da graffiti di
epoca rinascimentale)e che introduce la
chiesa Pievana di Santo Stefano; il complesso chiesastico di Santa Maria, costruito nei secoli XI e XIII sopra un precedente luogo di culto del 759 d.C. Spostandosi
verso la contrada di Vione è possibile visitare anche la chiesa di Sant'Abbondio,
edificata il XV e il XVI sec. con un campanile in stile romanico, affreschi del 1587
e dipinti di Cipriano Valorsa.
Per respirare la storia del luogo basta anche solo passeggiare per la valle e osservare
le tante botteghe disseminate trai vicoli,
nelle quali gli artigiani lavorano legno,
pietra, metalli, tessuti e vetro proprio come si faceva un tempo, conservandone
inalterati i valori e la cultura. La stessa cura
nello svolgere un mestiere così come lo si
svolge da secoli, è affidata alla produzione
di uno dei prodotti ormai conosciuto in
Mangiare
Agriturismo Al Castagneto - Località Ca' della
Vedova, dove poter degustare la tipica polenta
taragna ed i pizzoccheri; albergo ristorante
Franca - via Roma 13, Tovo di S. Agata.
Dormire
B&B Il vecchio Mulino - Contrada Vione,
ricavato da una splendida costruzione tipica
della valle, risalente al 1790 e sede del
vecchio mulino, fiancheggiato da un piccolo
corso d'acqua con cascata ed immerso nel
verde di bellissimi castagni, proprio di fronte
al Mortirolo, mitica salita del "Giro d'italia";
Locanda Bellaguarda - via Prestino 7, Tovo di
S. Agata.
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NONSOLOBANCA
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a cura di Luca Riciputi, Consulente aziendale ed esperto Risorse umane
Giusella Finocchiaro
“PRIVACY E PROTEZIONE DEI
DATI PERSONALI. DISCIPLINA
E STRUMENTI OPERATIVI”
Collana Strumenti del diritto
Editore Zanichelli - Bologna 2012, pagg. 464 - € 69,00
I
l testo della Professoressa Finocchiaro – docente ordinario
di Diritto privato e di Diritto di internet presso l’Ateneo
Bolognese, pubblicista affermata e rappresentante dell’Italia presso la Commissione delle Nazioni Unite sul commercio
elettronico – offre una trattazione completa, esauriente ed aggiornata del diritto vigente in materia di privacy e di protezione
dei dati personali, con un’analisi approfondita del Codice per
la protezione dei dati personali e delle altre norme rilevanti,
della giurisprudenza, nonché degli atti emessi dal Garante per
la protezione dei dati personali.
Il quadro normativo si declina attraverso ulteriori diritti in
capo ai titolari dei dati personali e con nuovi obblighi oneri
e conseguenti rischi di non-compliance per i responsabili del trattamento.
Una particolare rilevanza assume il tema privacy nel settore del rapporto di lavoro e
degli adempimenti a questo connessi, non a caso è stato sottolineato che il diritto alla
riservatezza, nato quale diritto tipico dell’età dell’oro della borghesia( di diritto a
essere lasciati “soli ed in pace” parlarono per la prima volta i giuristi statunitensi
L.Brandeis e S.D.Warren nel 1890), abbia poi trovato il suo primo riconoscimento
in una legge che racchiudeva (e racchiude) le norme a garanzia della libertà e della dignità dei lavoratori (legge n. 300/70, più nota quale Statuto dei Lavoratori).
Il testo offre una disamina dell’applicazione della normativa sulla privacy e sulla protezione dei dati personali in tutti i settori: per quanto concerne i trattamenti dei dati
personali effettuati dai soggetti privati, dalle imprese e dalle società; oltre ai trattamenti
effettuati dalla pubblica amministrazione e quelli effettuati nella sanità.
L’analisi muove dalla riflessione teorica, ma giunge ad individuare strumenti e soluzioni
operative all’altezza delle più complesse esigenze della prassi. All’esame di numerosi casi
concreti è dedicata l’appendice.
Il volume risulta aggiornato alle ultime modifiche apportate nel 2011 dal c.d. “decreto
Salva-Italia” e nel 2012 dal c.d. “decreto semplificazioni”. n
SEGNALIBRO
L’autore, Davide Lamberti,
è iscritto FABI da sempre
ORGOGLIO GRANATA
ALL’ANGOLO DEL BAR
Il libro è in vendita sia su www.lulu.com e sia
su www.amazon.it nella categoria "libri stranieri"
R
acconti che parlano di Toro,
scritti brevi che si muovono in
equilibrio tra la grandezza del
passato e le miserie del presente. Un tifoso che prova a rinverdire la sua fede
granata tra malinconia, orgoglio e ironia, consapevole del fatto che il Toro
non può essere solamente un’idea legata
al passato, ma una passione
profonda, fatta di presente e
possibilmente di futuro.
Racconti scritti in un periodo tristissimo della storia
granata per provare a spiegare la grandezza del Toro, ben
al di là dei poveri risultati
calcistici degli ultimi decenni. Il tentativo di chiarire,
principalmente a se stesso e
ai propri figli, che tra una lacrima e una risata, il cuore Toro può e
deve ancora battere forte, non fosse altro che per “irrorare la vita di speranzosa
rassegnazione”
Il Torino e il granata delle sue maglie sono
indissolubilmente legati alla storia del calcio italiano.
Cento anni di vita, segnati da prestigiosi successi e grandi tragedie, che hanno
legato il pubblico in modo viscerale al
Toro.
Nato nel dicembre 1906, il club si è sempre contraddistinto per alcune peculiarità:
la passione, la grinta e lo spirito di sacrificio, caratteristiche fondamentali per legare il proprio nome ai colori granata. È
la sera del 3 dicembre 1906 a Torino, nel
palazzo che ancora oggi dal'angolo delle vie Pietro Micca e Botero s'affaccia su Piazza Solferino, dove esistevano
la birreria Voigt e il ristorante
Fiorina, oggi divenuto Bar
Norman.
Proprio in quel luogo in una
notte fredda e invernale dopo un’animata riunione nacque il “FOOTBALL CLUB
TORINO”.
Davide Lamberti, 44 anni, laureato in
Scienze Politiche, dipendente di una
BCC del Piemonte dal 2000, nonché
iscritto Fabi fin dalla prima ora; sposato
con Sofia e orgoglioso padre di Flavio e
Diego (futuri tifosi granata). È al suo secondo libro e vanta nel suo curriculum
un secondo posto al Concorso Nazionale
di letteratura granata. n

AVVISO AI NAVIGANTI
CERCATE UNA FARMACIA? ORA LA TROVATE
www.in-farmacia.it
di Bruno Pastorelli
A
quanti di noi, trovandosi fuori casa, in giro per l’Italia è successo di
dover cercare con urgenza una
farmacia e di non trovarla?
Ora c’è a disposizione sul Web il primo
portale italiano di ricerca on-line, che
consente agli utenti di scoprire in quale
farmacia della loro città è disponibile il
prodotto farmaceutico e parafarmaceutico che si sta cercando, fornendo preziose
informazioni sia sui prodotti sia sulla specifica farmacia.
Questo è un portale giovane, messo online nel giugno 2010, il portale ha già registrato un significativo successo raggiungendo nel mese di gennaio 2013 ben
150.000 visite, con 5.000 accessi giorna-
lieri ed oltre 9.000 pagine visitate quotidianamente.
Una volta che sia abbia avuto accesso sulla
pagina principale, ci si rende subito conto
della semplicità della ricerca – molto intuitiva e si può notare che, oltre allo spazio riservato per la ricerca stessa, vi è una
prima tabella con tutti i capoluoghi di
provincia italiani.
Cliccando il capoluogo, si accede alla
mappa (Google Maps) con evidenziati
tutti i comuni della provincia e le relative
farmacie; nella parte inferiore di questa
pagina, da un primo elenco di nomi delle
farmacie, si può accedere alla singola farmacia, sia dalla mappa della provincia sia
dall’elenco.
Sempre nella stessa pagina, sotto all’elenco in parola, si può vedere un secondo
elenco con i farmaci più ricercati e, di seguito, un ulteriore elenco con i farmaci
più rari in quella provincia.
Quando si accede alla singola farmacia, si
apre una mappa più dettagliata che si può
consultare sia con vista da satellite sia con
vista ibrida, inoltre è ben evidenziato il
nome della farmacia, l’indirizzo, il numero di telefono, la mail ecc..
Visto che il portale è molto giovane, e in
via di sviluppo, essendo unico nel suo genere, voglio considerarlo come un servizio in progress utilissimo al cittadino che,
quando cerca una farmacia, di solito, non
lo fa per divertimento. n
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ALTROTURISMO
REGGIO EMILIA, PALAZZO MAGNANI - SINO AL 21 APRILE 2013
ATMOSFERE SOSPESE
Ivano Bolondi. Fotografie 1980/2012
di Arturo
L
a Fondazione Palazzo Magnani sino al 21 aprile 2013 promuove un
importante appuntamento con la
fotografia. La cinquecentesca sede espositiva ospita la mostra “Ivano Bolondi. Fotografie 1980/2012. Atmosfere sospese”
che, nell’ottica della valorizzazione delle
eccellenze del territorio – uno degli obiettivi che la Fondazione ha posto tra i punti
di azione all’interno del proprio progetto
culturale – intende celebrare il grande fotografo reggiano Ivano Bolondi.
La mostra – curata dal prof. Massimo
Mussini, storico dell’arte – presenta oltre
180 scatti del fotografo realizzati in diversi
luoghi del mondo tra il 1980 e oggi, capaci
di raccontare il viaggio artistico e umano
di un uomo straordinario, sensibile e attento ad ogni aspetto visivo ed emozionale
che può celarsi nella realtà circostante.
Ivano Bolondi fotografo dagli anni settanta del Novecento e, senza mai passare
al professionismo, ha dedicato all’immaa
gine un ampio spazio della sua attività,
tanto da poter essere assimilato a un fotografo free lance per l’impegno creativo.
Alle sue origini vi è l’appartenenza a un
attivo circolo cinefotografico e, pertanto,
muove i primi passi guardando a Henry
Cartier Bresson, il mito dei fotografi amatoriali, ben presto superato dall’attenzione verso Luigi Ghirri, di cui coglie le proposte innovative del linguaggio fotografico italiano.
Fervido nell’immaginazione e creativo per
natura, utilizza queste doti nell’attività
imprenditoriale inventando congegni
meccanici venduti in tutto il mondo e le
riversa, in parallelo, nella ricerca fotografica, che affianca la sua passione per i
viaggi, intesi come occasione per conoscere altre realtà esistenziali.
Se inizialmente registra le esperienze di
viaggiatore con immagini narrative e con
l’attenzione alle particolarità dei luoghi,
seguendo una consolidata tradizione, nel
corso degli anni ottanta il suo linguaggio
fotografico subisce una sensibile trasformazione.
Nel primo decennio del nuovo secolo, in
parallelo al superamento del dibattito
sull’essenza ontologica della fotografia e
sul problema della sua referenzialità, determinato dall’introduzione della tecnologia digitale e dall’assimilazione della fotografia all’interno dell’attività artistica,
Bolondi modifica ulteriormente il suo approccio fotografico alla realtà. Anziché direttamente sull’ambiente, inizia a puntare
l’obiettivo con sempre maggiore frequenza verso l’immagine del circostante riflessa
da superfici specchianti e a utilizzare lo
sfocato al fine di contrastare l’abitudine
all’interpretazione referenziale della fotografia e per favorirne una lettura più
orientata alla sfera psicologica.
In tal modo raccontare le proprie sensazioni di fronte ai modelli di esistenza e
agli aspetti paesaggistici dei territori visi-
b
tati, diventa occasione per verificare non
tanto le differenze fra le varie culture,
quanto le analogie di risposta a bisogni
fondamentali e comuni.
A questa testimonianza dell’identità
umana, celata nella varietà delle forme
espressive, corrisponde il linguaggio fotografico utilizzato, sempre diretto e privo di rielaborazioni successive al momento della ripresa. Soltanto negli ultimi
tempi, a cominciare dal volume Quale
Cina (2012), Bolondi ha iniziato a modificare qualche fotografia con le tecnologie digitali, ritoccandone i valori cromatici allo scopo di evidenziare passaggi
tematici nell’impaginato del libro, così
come ha aggiunto brani di filmato negli
audiovisivi, da sempre utilizzati per presentare al pubblico le proprie ricerche fotografiche, manifestando, anche in queste trasformazioni del suo linguaggio
espressivo, l’attenzione costante all’evolversi delle arti visive odierne. n
IVANO BOLONDI. Fotografie 1980/2012
ATMOSFERE SOSPESE
Reggio Emilia, Palazzo Magnani
23 febbraio - 21 aprile 2013
Orari: apertura al pubblico sabato 23 febbraio ore 15.30
Da martedì a venerdì 10.00 -13.00 / 15.30 - 19.00
Sabato e Festivi 10.00 - 19.00
Chiuso lunedì
Lunedì 1 aprile aperto 10.00-19.00
Ingressi: Intero 7 €; Ridotto 5 €; Studenti 4 €
c
a) Spagna, 1992; b) Kenya, 1992; c) Spagna, 1993;
d) Giava (Indonesia) 2002; e) Mongolia, 2009; f) Sicilia, 2010
d
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ALTROTURISMO
PORDENONE, GALLERIA D'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA “ARMANDO PIZZINATO”
NEL SEGNO DELL’UOMO
Armando Pizzinato (1910-2004). Sino al 9 giugno 2013
di Arturo
S
ino al 9 giugno, la Galleria d’Arte
Moderna e Contemporanea che
all’artista è dedicata, propone l’organica antologica “Armando Pizzinato.
Nel segno dell’uomo” e la Galleria Sagittaria del Centro Culturale Casa A. Zanussi, sempre a Pordenone, propone “Armando Pizzinato.Il contesto pordenonese
(1925-1940)”.
Intorno alle due mostre, l’Omaggio della
Città al Maestro si completa con una serie
d’iniziative, incontri, visite guidate, testimonianze. Per riscoprire l’artista e l’uomo
e per approfondire decenni davvero fondamentali nella storia dell’arte italiana del
Novecento.
Armando Pizzinato: Bracciante ucciso, 1949.
Armando Pizzinato: Natura morta con teschio, 1941.
La mostra alla
Galleria d'Arte Moderna
e Contemporanea
“Armando Pizzinato”
A più di cent’anni dalla nascita di Armando Pizzinato sembra giunto il momento di
offrire una completa visione del suo lavoro
artistico che, mettendo l'opera al centro
dell'attenzione, saprà unire tutti i periodi
dell'artista, superando vecchie polemiche
e contrapposizioni, per riportarla all’essenza che fa di lui uno dei protagonisti più
importanti ed interessanti dell’intera seconda metà del Novecento italiano.
La mostra che Pordenone, città di appartenenza dell’artista, propone sino al 9 giugno 2013, punta ad offrire un approfondimento nuovo su Pizzinato, superando
vecchie polemiche e contrapposizioni,
consapevoli che, oggi, nulla è rimasto delle
accese discussioni di un'epoca ormai lontana e definitivamente tramontata e che,
almeno per quanto riguarda Pizzinato, pochi ricordano con precisione le sue parole,
e i più invece stancamente ripetono cose
dette da altri molti anni prima.
L’esposizione curata da Casimiro Di Crescenzo non si sottrae certo dall'obbligo di
raccontare l’appassionato dibattito culturale che infiammò l’Italia neorepubblicana,
ma intende separarsi dalla visione ultima
dell'artista solitario e indipendente, che fu
la sua scelta sofferta e meditata negli ultimi
anni di vita, e mostrare invece l'aspetto
battagliero e vivace di un artista che, s'impegnò a fondo, anche con scritti, per difendere la sua opera.
Ad ospitarla è la nuova Galleria d’Arte
Modena e Contemporanea di Pordenone,
Armando Pizzinato:
Mondine, 1951.
intitolata nel 2010 proprio al Maestro. Per
la città è anche un modo per ringraziare, a
posteriori, l’artista che, già in vita, volle legare un nucleo davvero ampio ed importante di sue opere e un ricco fondo di corrispondenze e altro importante materiale
al Museo Civico.
La mostra, promossa ed organizzata dall’Assessorato alle Attività Culturali del Comune in stretta collaborazione con l’Archivio Armando Pizzinato di Venezia, comprende 125 opere, molte delle quale
inedite o raramente esposte, che provengono da numerose collezioni private, ed
importanti musei tra cui il MAMbo di Bologna, il Museo del Novecento di Milano,
la Galleria del Premio Suzzara, Casa Cavazzini Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Udine, Ca’ Pesaro Galleria Internazionale d'Arte Moderna di Venezia e
Armando Pizzinato:
Operai in cantiere , 1961.
l’ASAC della Biennale di Venezia. Nelle tre
sezioni si potrà seguire l’evoluzione di Pizzinato, dalle opere giovanili al momento
della sua adesione al Realismo Italiano, alla
produzione che fa seguito alla scomparsa
della moglie, segnata dall’allontanamento
dai canoni del Realismo verso una adesione al Naturalismo, ad una libertà espressiva
non più compressa e, infine, all’astrattismo
geometrico.
Il focus sulle opere giovanili proposto in
apertura della mostra è necessario per capire
l’ambiente di coltura dell’arte di Pizzinato.
ARMANDO PIZZINATO (1910-2004)
NEL SEGNO DELL’UOMO
Reggio Emilia, Palazzo Magnani
Sino al 9 giugno 2013
Pordenone, Galleria d'Arte Moderna
e Contemporanea “Armando Pizzinato”
Informazioni e prenotazioni:
tel. 0434.523780 - 0434.392941
La sua passione per il disegno è contrastata
dalla madre, impegnata a sostenere la famiglia dopo il suicidio del marito. Il lavoro in
banca consente ad Armando di seguire le
lezioni di Pio Rossi, poi gli anni dell’Accademia di Venezia con Guidi, la borsa di studio che lo porta per tre anni a Roma dove
si confronta con quelli della Cometa e con
Guttuso. Quindi la guerra, la Resistenza e
il carcere. Infine, nel dopoguerra l’adesione
al Fronte Nuovo delle Arti di cui fu tra i
fondatori. La presa di posizione di Togliatti
contro l’astrattismo lo porta alla sofferta
adesione al Realismo, vissuto secondo una
personale estetica che tenta di coniugare
l’Umanesimo socialista alle strette esigenze
ideologiche del Partito Comunista. Sono
gli anni della partecipazione alla XXV
Biennale e della decorazione della Sala
Consigliare della Provincia di Parma.
L’abbandono del modello sociale di matrice comunista coincide, nel 1962, con la
scomparsa di Zaira, la sua prima moglie, e
con la conquista, dopo una crisi profonda,
di una nuova sensibilità e di nuovi entusiasmi. E’ il periodo dei grandi riconoscimenti ufficiali: la mostra alla Bevilacqua
La Masa, le grandi retrospettive di Mosca
e Leningrado, Berlino e Dresda, ma anche
a Pordenone e al Correr di Venezia. La sua
è una ricerca continua di nuovi orizzonti,
di nuove esperienze, riflesso di una rinnovata libertà interiore.
Ha inizio quello che Mazzariol, suo amico e
mentore, definì come il suo “Quarto tempo”: i grandi dipinti astratti e geometrici. Col
suo libro Poffabro, luogo magico del 1992,
la lotta è ora per la salvaguardia del paesaggio
davvero unico di queste sue terre. n
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I L CAR TE LLONE D I MARZ O - APRIL E 2013
ORCHESTRE DES CHAMPS-ELYSÉES
Modena, Teatro Comunale, il 9 aprile
MOSTRE D’ARTE ED EVENTI MUSEALI
DA BOTTICELLI A MATISSE. Volti e figure
Verona, Palazzo della Gran Guardia
Fino al 1° aprile
AIDA
Palermo, Teatro Massimo, dal 12 al 18 aprile
DAYS OF THE DINOSAUR
Napoli, Real Albergo dei Poveri
Fino al 1° aprile
ZUBIN MEHTA / JANINE JANSEN
Firenze, Teatro Comunale, il 13 e 14 aprile
Direttore: Zubin Mehta
Janine Jansen, violino
Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino
M. Musorgskij: La chovanscina, Preludio
Pëtr Il’ič Čajkovskij: Concerto in re maggiore op. 35
per violino e orchestra
G. Mahler: Sinfonia n. 1 in re maggiore Titano
GIAMBATTISTA TIEPOLO. Luce, forma, colore,
emozione
Passariano (UD), Villa Manin
Fino al 7 aprile
I GRANDI CAPOLAVORI DEL CORALLO
Catania, Fondazione Puglisi Cosentino
Fino al 5 maggio
LA BELLA ADDORMENTATA
Bologna, Europauditorium, il 16 aprile
GLI ANNI SESSANTA NELLE COLLEZIONI
GUGGENHEIM
Vercelli, Area Ex Chiesa di San Marco
Fino al 12 maggio
I SOLISTI DELLA MAHLER CHAMBER ORCHESTRA
Cremona, Fondazione Teatro Ponchielli, il 18 aprile
COPPELIA
Palermo, Politeama Garibaldi, il 20 e 21 aprile
PIETRO BEMBO e l’invenzione del Rinascimento
Padova, Palazzo del Monte
Fino al 19 maggio
RODOVAN VLATKOVIC
Napoli, Teatro San Carlo, dal 27 al 29 aprile
Radovan Vlatkovic, corno francese
Martina Filjak, pianoforte
Ensemble Strumentale del Teatro di San Carlo
THE CAMERA’S BLIND SPOT
Nuoro, Museo MAN
Dal 23 marzo al 26 maggio
NOVECENTO MAI VISTO. Opere dalle collezioni
bresciane. Da De Chirico a Cattelan e oltre
NOVECENTO MAI VISTO. Capolavori dalla Daimler Art
Collection. From Albers to Warhol to (now)
Brescia, Santa Giulia
Fino al 30 giugno
RIGOLETTO
Palermo, Teatro Massimo, dal 3 al 9 maggio
RENATO GUTTUSO. Il Realismo e l’attualità
dell’immagine
Aosta, Museo Archeologico Regionale
Dal 27 marzo al 22 settembre
TEATRO, CABARET, SPETTACOLI
UN TRAM CHE SI CHIAMA DESIDERIO
Milano, Piccolo Teatro Grassi, fino al 24 marzo
Autore: Tennessee Williams
Regia: Antonio Latella
Interpreti: L. Marinoni, V. Marchioni, E. Valgoi
MUSICA CLASSICA E OPERA LIRICA
GIOVANNI ALLEVI
Bergamo, Teatro Donizetti, il 10 aprile
Parma, Teatro Regio, il 16 aprile
THE FULL MONTY
Como, Teatro Sociale, il 23 aprile
MADAME BUTTERFLY
Catania, Teatro Bellini, il 19 al 27 marzo
LA MODESTIA
Torino, Teatro Carignano, fino al 24 marzo
Piacenza, Teatro Municipale, il 27 e 28 marzo
Roma, Teatro Argentina, dal 9 al 14 aprile
Autore: Rafael Spregelburd
Regia: Luca Ronconi
Interpreti: F. Ciocchetti, M.Paiato, P.Pierobon
GRAZIOLI / PETRUSHANSKI
Milano, Auditorium, dal 21 al 24 marzo
Boris Petrushanski, pianoforte
Direttore: Giuseppe Grazioli
I. Stravinskij: Pulcinella, suite
D. Šostakovič: Concerto per pianoforte e orchestra
n.2 op.102
S. Prokof’ev: Lieutenant Kijé, suite op.60
A. Khachaturian: Masquerade, suite
DA KRAPP A SENZA PAROLE
Milano, Teatro Carcano, fino al 24 marzo
Autore: Samuel Beckett
Regia: Glauco Mauri
Interprete: Glauco Mauri
NICOLA PIOVANI
Palermo, Politeama Garibaldi, il 22 e 23 marzo
RUBEN JAIS
Milano, Teatro alla Scala, il 29 marzo
Direttore: Ruben Jais
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
J. S.Bach: Passio D.N.J.C. secundum Matthaeum per
soli, coro e orchestra BWV 244
WAYNE MARSHALL
Genova, Teatro Carlo Felice, il 5 aprile
IL SOLISTA - L’OBOE E IL CORNO INGLESE
Brescia, Ridotto del Teatro Grande, il 7 aprile
WESSELING / NILSSON
Venezia, Palazzetto Bru Zane, il 1° maggio
Maria Riccarda Wesseling, mezzosoprano
Peter Nilsson, pianoforte
Musiche: R. Wagner, Th. Gouvy, H. Berlioz
FRANKENSTEIN JUNIOR
Trieste, Teatro Rossetti, Sala Generali,
fino al 24 marzo
Genova, Politeama, dall’11 al 13 aprile
Reggio Emilia, Teatro Valli, dal 19 al 21 aprile
Compagnia della Rancia
Regia: S.Marconi
REQUIEM FOR GROUND ZERO
Torino, Cavallerizza Reale Maneggio, il 27 e 28 marzo
Autore e interprete: Steven Berkoff
LA TORRE D’AVORIO
Imola (BO), Teatro Ebe Stignani, dal 2 al 7 aprile
Correggio (RE), Teatro Asioli, dal 30 aprile al 1° maggio
Modena, Teatro Storchi, dal 3 al 5 maggio
Autore: Ronald Harwood
Regia: Luca Zingaretti
Interpreti: Massimo De Francovich, Luca Zingaretti
MUSICA POP, ROCK & JAZZ
AFFARI DI CUORE
Modena, Cinema Teatro Michelangelo,
dal 2 al 4 aprile
Genova, Politeama, dal 5 al 7 aprile
Crevalcore (BO), Auditorium Polivalente, l’8 aprile
Budrio (BO), Teatro Consorziale, il 13 e 14 aprile
Autore: Colette Freedman
Regia: C. Noschese
Interpreti: M. D’Abbraccio, P. Quartullo
FRANCESCO DE GREGORI
Genova, Teatro Carlo Felice, il 26 marzo
Cremona, Teatro Ponchielli, il 27 marzo
L’AFFARISTA - MERCADET
Milano, Teatro Carcano, dal 3 al 14 aprile
Bergamo, Teatro Donizetti, dal 16 al 20 aprile
Autore: Honoré de Balzac
Regia: A. Calenda
Interpreti: M. Bargilli, G. Gleijeses
RE LEAR
Milano, Teatro Oscar, dal 5 al 21 aprile
Autore: W. Shakespeare
Regia: R. Magherini
Interpreti: A. Rosti, A. Raimondi
IL GUSTO DELL’INTIMITÀ
Napoli, Teatro Nuovo, il 6 e 7 aprile
Regia: M. Conte
Interpreti: M. Conte, C. Vitale
EROS RAMAZZOTTI
Pesaro, Adriatic Arena, il 2 aprile
Casalecchio di Reno (BO), Unipol Arena, il 3 aprile
NEGRITA
Trieste, Teatro Rossetti, il 29 marzo
ELIO E LE STORIE TESE LIVE 2013
Mestre (VE), Teatro Toniolo, il 27 marzo
La Spezia, Teatro Civico, il 20 aprile
Fermo, Teatro dell’Aquila, il 27 aprile
Senigallia (AN), Cineteatro La Fenice, il 28 aprile
Bologna, Europauditorium, il 30 aprile
MODENA CITY RAMBLERS
Trezzo sull’Adda (MI), Live Club, il 22 marzo
SAGI REI
Bologna, Teatro Duse, il 23 marzo
IRENE GRANDI E STEFANO BOLLANI
La Spezia, Teatro Civico, il 24 marzo
LITFIBA - TRILOGIA 1983-1989
Milano, Alcatraz, il 24 e 25 marzo
BALMORHEA
Ravenna, Bronson, il 26 marzo
EDOARDO BENNATO
Napoli, Teatro Trianon, il 31 marzo
MISTERO DOLOROSO
Milano, Piccolo Teatro Studio, dal 9 al 14 aprile
Autore: Anna Maria Ortese
Regia: Luca Ronconi
Interpreti: G. Ranzi
MARTA SUI TUBI
Milano, Alcatraz, il 4 aprile
Napoli, Teatro Trianon, il 12 aprile
Ravenna, Bronson, il 20 aprile
CABARET YIDDISH
Como, Teatro Sociale, il 12 aprile
Interprete: Moni Ovadia
RAPHAEL GUALAZZI - HAPPY MISTAKE TOUR
Senigallia (AN), Cineteatro La Fenice, il 6 aprile
Genova, Teatro Carlo Felice, il 21 aprile
Bologna, Europauditorium, l’11 maggio
RIII - RICCARDO TERZO
Imola (BO), Teatro Ebe Stignani, dal 16 al 22 aprile
Autore: V. Trevisan da W. Shakespeare
Regia: A. Gassman
Interprete: A. Gassman
MALIKA AYANE
Senigallia (AN), Cineteatro La Fenice, il 13 aprile
ERANO TUTTI MIEI FIGLI
Napoli, Teatro Mercadante, dal 17 al 28 aprile
Autore: Arthur Miller
Regia: G. Dipasquale
Interpreti: M. Rigillo, A. T. Rossini
PAOLO FRESU BRASS BANG
Como, Teatro Sociale, il 20 aprile
Imola (BO), Teatro dell’Osservanza, il 21 aprile
IL PICCOLO PRINCIPE
Milano, Teatro Carcano, dal 19 al 21 aprile
K. IL PROCESSO
Milano, Teatro Out Off, dal 23 al 28 aprile
Autore: Franz Kafka
Regia: P. Giorgio
Interpreti: A. Vasta, V. Scuderi
MEDEA
Trieste, Sala Tripcovich, il 28 aprile
LA DODICESIMA NOTTE
Torino, Teatro Astra, dal 7 al 9 maggio
ENRICO RAVA & PMJL - OMAGGIO A LESTER BOWIE
Imola (BO), Teatro dell’Osservanza, il 14 aprile
ASAF AVIDAN - DIFFERENT PULSES TOUR
Milano, Alcatraz, il 23 aprile
STEVE HACKETT BAND
Bologna, Auditorium Manzoni, il 27 aprile
ZUCCHERO - La Sesión Cubana World Tour 2013
Verona, Arena, il 30 aprile e il 1° e 2 maggio
MARK KNOPFLER
Torino, PalaOlimpico, 2 maggio
Assago (MI), Mediolanum Forum, il 3 maggio
ONE DIRECTION
Verona, Arena, 19 maggio
Assago (Mi), Mediolanum Forum, il 20 maggio
La Redazione declina ogni responsabilità per cambiamenti di programmi, date e luoghi degli eventi segnalati.
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La Voce dei Bancari 1-2013_COP_la voce dei bancari 12/03/2013 15.02 Pagina 3
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