Esperienze di sorveglianza e controllo nel settore
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Esperienze di sorveglianza e controllo nel settore
Azienda USL - Cesena Dipartimento di Sanità Pubblica “Il ruolo della Sanità Pubblica nella prevenzione della legionellosi” Cesena 31 maggio 2013 Esperienze di sorveglianza e di controllo nel settore termale e nelle piscine Legnani Pier Paolo Dip. Biomedico e Neuromotorio Università d Bologna LEGIONELLE e PISCINE (strutture sportive) Legionellosi in Emilia-Romagna Periodo di sorveglianza : 1999-2008 560 notifiche di legionellosi Tra le potenziali fonti di esposizione all’infezione rilevate dalla scheda di segnalazione risultano 20 casi (3,6%) che hanno frequentato le piscine nei 14 giorni precedenti all’insorgenza dei sintomi. Assessorato Politiche per la Salute Regione Emilia-Romagna PISCINE (strutture sportive) Per 1 anno (ad ogni stagione) è stata analizzata sia l’acqua calda sanitaria (docce) che l’acqua della vasca natatoria di 12 piscine di Bologna e dintorni. Legionella ( UFC/l UFC/l) è stata isolata nel 4,2% (2 positivi su 48) dei campioni di acqua delle vasche natatorie. Il titolo di cloro libero nei campioni positivi per legionella era pari a 0.30 mg/l 0.56 mg/l dei negativi. L’acqua calda sanitaria delle docce è risultata contaminata da legionella nel 56,2% dei campioni esaminati (27/48): nel 39,6 % dei campioni (10-19.000 UFC/l) con il sg. 1 tra 20-8790 UFC/l. Il 37,5% da altre specie (306.000 UFC/l). Assenza di legionelle con T dell’acqua delle docce > 43 C. E.Leoni et al, Water Res. 2001;35:3749-3753 I risultati hanno evidenziato che: Nelle piscine adibite ad attività natatoria il rischio potenziale di infezione da legionella non è legato all’attività in vasca ma piuttosto all’uso delle docce degli spogliatoi. In vasca, i corretti trattamenti di depurazione, la concentrazione di cloro (> 0,5 mg/l) e la più bassa temperatura dell’acqua o distruggono le legionelle o ne inibiscono lo sviluppo, assicurando all’acqua il mantenimento delle qualità microbiologiche previste dalla normativa. E. Leoni et al, Water Res. 2001;35:3749-3753 Negli ultimi anni il concetto di “cura termale” si è evoluto: sempre meno “medicalizzato”, sempre più orientato al recupero del benessere fisico e psichico dell'individuo. Centri Benessere, Beauty Farm Centri Wellness Negli stabilimenti termali si effettua la “crenoterapia”, una tecnica terapeutica che attraverso diverse metodologie utilizza gli effetti benefici esercitati sull’organismo dalle acque minerali naturali. Con le cure inalatorie ci si propone di far giungere le acque minerali a diretto contatto con le mucose delle vie respiratorie o addirittura a livello degli alveoli polmonari allo scopo di realizzare una terapia topica degli eventuali processi patologici che interessano l’albero respiratorio. B. Messina et al. “Medicina termale e termalismo”. Il Caleidoscopio, n. 132, 1999 . SPA SPA : “Salus per Aquam - salute attraverso l’acqua” SPA (definizione delle Guidelines OMS, 2006) Qualsiasi bacino, vasca, localizzata sia all’interno che all’esterno (o entrambi) contenente un corpo di acqua ad alta temperatura, per uso ricreativo o terapeutico, provvisto normalmente di un sistema di aerazione. Prevalenza di in sorgenti termali “ calde”, impianti termali e spa. Austria: 56,5% dei campioni da diversi siti di distribuzione dell’acqua (Zentralbl Hig Umweltmed, 1992, 192: 473-8) Turchia: 22% delle sorgenti e il 14,5% delle piscine termali (Mikrobyiol Bul, 2002, 36: 237-46) Tailandia: 72% dei campioni di 57 sorgenti (Southeast Asian J Trop Med Public Health, 2005, 36: 10-16) Taiwan: 23% dei campioni di 7 sorgenti, acqua tra 22 e 50 C (Water Res, 2006, 40: 3267-73); 21% delle 19 sorgenti e 11% (6/55) delle acque delle spa di 19 centri termali (J Toxicol Environ Health, 2007, 70:84-87) Ischia: 3 sorgenti termali contaminate su 66 temperature da 35,2 a 52 C (New Microbiol, 1996, 19: 315-20) esaminate, con Brescia: 35% dei campioni d’acqua termale di 3 spa di centri termali dalla provincia erano contaminati soprattutto da L. pneumophila sg 1. Legionella è stata trovata anche alle inalazioni (New Microbiol, 2001, 24: 259-64) Infezioni da associate ad impianti termali e spa Regno Unito: Aprile 2008 - 3 casi di febbre di Pontiac in un gruppo di persone (donne 24-37 anni) che frequentavano un centro con piscina e spa. Da una vasca spa fu isolata Legionella spp. (Eurosurveillance, 2008, 13:luglio 2008, rapid communications) I casi di legionellosi associati agli impianti termali sono sempre più spesso confermati da indagini biomolecolari (Microbiol Immunol, 1997, 41:197-202; Intern Med, 2002, 41:859-63; Microbiol Immunol, 2006, 50:371-7) Infezioni da associate ad impianti termali e spa Una importante epidemia si è verificata in Giappone nel luglio del 2002, associata a bagno in “natural spa”: 295 casi (tra sospetti e confermati), con un tasso di ospedalizzazione del 37% e 7 morti. Principale responsabile fu L. pneumophila SG 1 isolata oltre che dai pazienti anche dalle tubazioni, cisterne, filtri del bagno termale. (Kansenshogaku Zasshi, 2005, 79: 365-74). E. Leoni et al. Infect Control Hosp Epidemiol 2006; 27:716-721 x x Trattamento shock con biossido di cloro e acido peracetico Fase iniziale: disincrostazione con acido nitrico e lavaggio della rete con acqua minerale sulfurea. I^ prova: Disinfezione con biossido di cloro (Oxiclor). II^ prova: Disinfezione con acido peracetico (Oxagal). Ciascun prodotto chimico è stato immesso fino ad ottenere 20 ppm di principio attivo nei punti distali d’uso dell’acqua sulfurea e fatto agire per 12 ore. Al termine si è proceduto al lavaggio con acqua termale per eliminare il disinfettante residuo. Monitoraggio per 3 mesi dopo ogni prova. Medie geometriche 3,5 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 L. pneumophila (log cfu/l) Ps. aeruginosa (log cfu/100 ml) 1° 2° Campionamenti 3° E’ noto che negli impianti idrici complessi i serbatoi di accumulo, le diramazioni, le strozzature, le elettrovalvole, ecc, sono i fattori favorenti la loro trasformazione da veicolo d’infezione a serbatoio d’infezione per i batteri opportunisti “acquicoli”. In tal modo l’impianto idrico va incontro ad una “infezione cronica”, con una alternanza di momenti di remissione e di riacutizzazione della circolazione microbica in base alla tipologia degli interventi di bonifica, purtroppo senza mai ottenere “la guarigione” completa. Schema dell’impianto per la terapia inalatoria con l’inserimento degli UV e dell’ultrafiltrazione raggi UV Linee guida per la sorveglianza e il controllo delle infezioni da utilizzo GHOO¶DFTXDLQFHQWULWHUPDOLHULFUH Linee guida recanti indicazioni sulla legionellosi per i gestori di strutture turistico-ricettive e termali (G.U. n. 28 del 4/2/2005) Guidelines for safe recreational water environments Vo. 2, swimming pools and similar environments (WHO Guidelines, 2006) Deliberazione della Giunta regionale 21 luglio 2008, n. 1115 “Approvazione linee guida regionali per la sorveglianza e il controllo della legionellosi” Regione Emilia-Romagna, Bollettino Ufficiale, Anno 39, n.147, 22 agosto 2008. Linee guida - (G.U. n. 28 del 4/2/2005) Misure specifiche per stabilimenti termali Ogni 6 mesi, e ogni volta che ci sia una ripresa dell'attività dopo un periodo di chiusura dello stabilimento, deve essere effettuato un monitoraggio degli impianti per la ricerca di legionella; Nel caso in cui il campionamento ambientale rilevi la presenza di legionella ad una concentrazione superiore a 102 UFC/L, deve essere attuato un intervento di bonifica; In presenza di attrezzature per terapia inalatoria, i dispositivi per i trattamenti individuali devono essere ovviamente sostituiti per ogni paziente o sottoposti a trattamento sterilizzante. Controllo del rischio legionella negli stabilimenti termali Le attività di controllo della diffusione delle legionelle negli stabilimenti termali devono basarsi sulla applicazione di un rigido piano di autocontrollo elaborato seguendo i principi stabiliti dal sistema HACCP. Nello stabilimento termale oggetto della nostra ricerca lo Staff dirigenziale, in collaborazione con esperti del settore, ha elaborato un documento aziendale di “valutazione del rischio legionellosi” che ha portato alle seguenti decisioni: Ristrutturazione completa dell’impianto per la crenoterapia inalatoria con adozione dell’ultrafiltrazione dell’acqua minerale. Puntuale applicazione tecnica del piano di controllo del rischio legionella con precise indicazioni operative per lo Staff tecnico dello stabilimento termale. Fondamentale per la sicurezza dei frequentatori degli impianti termali è la formazione degli operatori del settore e la collaborazione tra le diverse professionalità (progettisti, gestori, manutentori, medici, esperti di sanità pubblica) che spesso operano in maniera disgiunta.