catalogo editoriale 2003

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catalogo editoriale 2003
LA PORTA DELLE LINGUE
CATALOGO
EDITORIALE
2003-2014
1
Il Ponte del Sale
Associazione per la Poesia
La quota socio annuale è di 60 euro
e dà diritto a ricevere ogni anno, direttamente a casa,
i libri in programmazione.
Prima edizione: marzo 2014
Tutti i diritti riservati
© Il Ponte del Sale, via Orti 32 - 45100 Rovigo
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Premessa dell'editore
“E in questo eccezionale filologo, che ha lavorato per tantissimi anni come correttore di bozze, ho trovato un esempio vivente di come sia stato possibile coniugare due anime tanto distanti: lo specialismo dell’erudizione e l’entusiasmo per
la rivoluzione.”
George Steiner a proposito di Sebastiano Timpanaro
Cura, qualità, rigore, gratuità dell’impresa... Sono questi e pochi altri, in fondo, i princìpi cui ci siamo attenuti in questi quasi undici anni: stampare e diffondere libri di poesia sul finire dell’era Gutenberg, spinti dall’entusiasmo di crederci
all’inizio, contemporanei di Comenio, o Manuzio e perfino di Boccaccio editore
di Dante.
Non è qui il caso di iniziare un discorso che sarebbe necessariamente molto
lungo e complesso e noioso sulla perenne marginalità, anzi mendicità della poesia
e dei poeti e sulle responsabilità, le fatiche e la tenacia dell’umana follìa.
Rallegriamoci invece di poter offrire oggi solo un segno di amicizia e di gioia.
Rovigo, 20 marzo 2014
Marco Munaro
LA PORTA DELLE LINGUE
ADLUJè
Anna Maria Farabbi
“Un libro innovativamente raro nella produzione
poetica contemporanea”.
Achille Serrao, “Periferie”, A. 8, n. 28, Ott.- Dic. 2003
Io so nbotto giallo ntol cervello tsitto
della solitudine. L’epo de lujo
che coce.
Lmiele.
So lmiele che nengue
drent’a la trippa dla notte:
ogne d’oro
lvento.
Io sono un’esplosione gialla nel cervello muto
della solitudine. L’ape di luglio
che scotta.
Il miele.
Sono il miele che nevica
dentro la pancia della notte
ungendo di oro
il vento.
Anna Maria Farabbi è nata nel 1959 a Perugia, dove vive.
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2003, pp. 112, A 12,00, esaurito
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LA PORTA DELLE LINGUE
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Ionio
e altri mari
Marco Munaro
“Ogni vero poeta compie la sua strada di parole partendo
approssimativamente da un punto, da una sostanza bruta;
nell’attrito col mondo, con la propria biografia, è costretto
a percorrere chilometri o millimetri. Dopo il mare, il viaggio, i luoghi piccoli e indifesi della propria origine, bisogna
approssimarsi a un altro luogo che li contenga tutti. Munaro
approda a un portico, un luogo protettivo che prepara l’entrata in una casa e accoglie, con lo sguardo, tutta la visione
delle cose. Rimbaud si fa selvaggio, totalmente altro, s’innesta nel viaggio come una curva o una concavità dello stesso
cammino. Sceglie di stare nello sguardo spalancato, per sempre. Munaro sosta in una pausa della vita, e da quel punto
può cogliere la mobilità del mondo”.
Sebastiano Aglieco, “hebenon”, a. X. Terza serie n. 4, 2005
Un meltemi buono ti accarezza la faccia,
seduto tu sulla vera di un pozzo
che offre al pellegrino acqua
e quintessenza della luce
e polvere d’oro della roccia (sale e sabbia);
in questo anello di ocra verde e blu
da questa brocca che trabocca
su questo boomerang di alghe spuma e ombra
scagliato laggiù…
e se ti volti, le aste le arelle
nei quaderni
tremano, ti riconoscono.
Marco Munaro è nato nel 1960 a Castelmassa e vive a Rovigo, dove insegna. Nel 2003 ha
fondato l’Associazione Il Ponte del Sale.
2003 esaurito, pp. 96, A 12,00, esaurito
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LA PORTA DELLE LINGUE
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Contar
Guido Carminati
“Curioso, simpatico, intrigante, esposto a un ventaglio di codici, linguaggi, sottocodici, Contar di Guido Carminati luccica nelle edizioni Il Ponte del sale. Aprendosi il ventaglio dà
aria, musica, spirito, gioia e capacità di sorprendere al tessuto
verbale.”
Alberto Cappi, “la voce di Mantova”, 12 febbraio 2004
Ove, per aventura, se incipita lo nostro contar,
co uno sogno pucchiano de adulescentia,
uno aviertimento alo lectorel et uno
ritracticolo dal vero de li errieri.
Guido Carminati è l’eteronimo di Sergio Fedele, nato nel 1958 a Este, dove vive.
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2003 esaurito, pp. 224, A 13,00, esaurito
LA PORTA DELLE LINGUE
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La Turbie
ed altri confini
Gianni Priano
“Priano approda con questa nuova raccolta alla sua prova più
sofferta e significativa. La Turbie, piccola località nel principato di Monaco che segnava il confine all’inizio del Novecento, è una metaforica “terra di nessuno” dove viene relegata
una delle tante figure eccentriche e combattive che popolano
le pagine di questo libro”.
Pasquale Di Palmo, “Letture”, n. 610, ottobre 2004
Ans ra front
a i o sagn d’Rembò
fanciuttèn rutt c’u s’po pì
gisc-tè. In vos rutt resc-ta
in vos rutt e mi a i o d’long
disset ogn, disset limèn
c’m’ fan cer sutta u su d’mzedì
e ra saira, ib riva a re me
souliers blessés.
Sulla fronte / ho il segno di Rimbaud / ragazzino rotto che non si può più /
aggiustare. Un vaso rotto rimane / un vaso rotto ed io ho sempre / diciassette
anni, diciassette lumini / che mi fanno chiaro sotto il sole di mezzogiorno / e
la sera, in riva alle mie / scarpe ferite.
Gianni Priano è nato nel 1962 a Genova, dove vive.
2004, pp. 96, A 12,00
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LA PORTA DELLE LINGUE
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I begli occhi
del ladro
Beppe Salvia
a cura di Pasquale Di Palmo
“Pochi libri meritano, come questo, di essere considerati un
evento: quel che ci si rivela, infatti, è una voce poetica tra le
più raffinate, inventive, sorprendenti degli ultimi decenni e
nello stesso tempo questa antologia documenta un lavoro in
prosa almeno altrettanto limato e visionario.”
Emanuele Trevi, “Il manifesto”, 24 ottobre 2004
È quasi primavera, io dipingo
già fuori sul terrazzo, tra odori
di mari lontani e queste vicine
piante di odori. La salvia la menta
il basilico e i sedani dipingo
su tele bianche con pochi colori.
Il verde perché son verdi le piante,
e bianco il bianco nulla della tela,
e il rosso dei tramonti su la vela
del cielo che apre un teatro vero
a questi miei pensieri. Io dipingo
la sera quando i tormenti più vivi
accendono il cielo e bruciano il cuore,
e all’alba quando già nulla è la vita.
Beppe Salvia è nato a Potenza nel 1954 ed è morto a Roma nel 1985.
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2004, pp. 160, A 13,00
LA PORTA DELLE LINGUE
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Un pennino
di stagno
Giuseppe Bevilacqua
introduzione di Andrea Zanzotto
“[...] I versi qui raccolti da Beppino non sono affatto “casuali” omaggi alla poesia, ma rispondono a un autentico ardore dell’animo […] La presente raccolta è ben degna del
traduttore di Celan in italiano […] Si va dalle pure e semplici
osservazioni su luoghi, viaggi, avvenimenti tragici o semplicemente curiosi, al rapido incontro con figure significative,
alle acute analisi che scoprono strati sottintesi, ai trasognati
abbandoni all’incanto della natura, anche nel suo essere terribilmente infida. [...]”
Dall’introduzione di Andrea Zanzotto
Ti scrivo, ti metto una conchiglia nella busta.
Imparerai così il tuo nome: tellina.
Il ‘ti’ è questo viola in gola alla conchiglia
che vi nasce,
‘elle’ è un rosa
difficile a paragonare.
Ma tellina è insieme una cosa bianca,
così chiamerei il tuo sguardo
ma poi subito l’invade la pupilla
che è bruna.
Domani ricevi e rovesci i frammenti,
leggi, e ridi, su ognuno
la sillaba colorata.
Giuseppe Bevilacqua è nato a Treviso nel 1926. Vive a Sesto Fiorentino.
2005, pp. 96, A 12,00
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LA PORTA DELLE LINGUE
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Ditta Al Farabi
Giselda Pontesilli
prefazione di Paolo Lagazzi
Premio Attilio Bertolucci 2006
“Poche volte, nella poesia contemporanea, una voce ci ha
toccato con tale semplicità e joie de vivre”
dalla prefazione di Paolo Lagazzi
Ora che il figlio silenzioso gioca
con l’acqua, con i sassi, con il luogo,
come faceva da piccolo e fa ancora,
la madre prova a cogliere l’ortica
a poco a poco
e ne raccoglie tanta
come faceva a Roma
quando stava in campagna
perché ne verrà buona, stasera, la minestra,
e con questa mentuccia
ci sarà, per secondo, un’insalata
da tanti mesi, ormai, dimenticata.
Giselda Pontesilli è nata a Roma nel 1955. Vive a Trieste.
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2006, pp. 112, A 13,00
LA PORTA DELLE LINGUE
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Dolore
della casa
Sebastiano Aglieco
“Sebastiano Aglieco, a mio modesto avviso, è uno dei nuovi
grandi che la poesia italiana contemporanea può vantare”.
Gian Ruggero Manzoni, lapoesiaelospirito.wordpress.com, 2006
“Dolore della casa è tra i più bei libri usciti in questi ultimi
anni”.
Giovanni Nuscis, lapoesiaelospirito.wordpress.com, 2006
Ho sognato gli altri questa notte
ma tu non sei venuta
hai portato la tempesta stamattina
il grigiore del tempo come a volte fanno
i morti, per mettersi in contatto con i vivi.
E se questo è un segno, se un aruspice
mi volesse spiegare, forse mi indicherebbe
il nome di un bambino.
… torneranno gli angeli nelle ali
mostrandoci una porta, un albero.
Questo sarà il dolore della casa.
Sebastiano Aglieco è nato a Sortino (Siracusa) nel 1961. Vive a Monza.
2006, pp. 104, A 13,00
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LA PORTA DELLE LINGUE
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Marine e altri
sortilegi
Pasquale Di Palmo
“... come Ritorno a Sovana lasciava intuire e come invece le
brevi liriche e le brevi prose di questo libro magnificamente
esplicitano, l’unica salute, per Di Palmo, finisce per risiedere
nel suo stesso fare poesia”.
Stefano Lecchini, “Gazzetta di Parma” 24 gennaio 2007
“E non sarà arbitrario immaginare che in qualche modo con la
follia abbia a che fare la scrittura di queste Marine, così rarefatta e concentrata da rasentare l’ossessione: un esercizio di rigore
e di misura, insomma, che non ubbidisce al criterio tradizionale di armonia e proporzione, semmai a una sorta di allucinata
necessità, di spiritato delirio difensivo volto ad arginare le furie
del cuore e della mente, l’insidiosa crudezza dei luoghi”
Giancarlo Pontiggia, “Testo”, 55, gennaio-Giugno 2008
Avanti miei ossicini,
ribadite nel vento
il disegno sbilenco
di un castello anatomico
con folgori di vene
azzurre che attraversano
feritoie e orifizi,
lo sguardo impietrito sull’erba
di parole bruciate come stoppie,
brucate dalle capre
che arrancano abbaglianti
verso la torre rovesciata del sangue.
Pasquale Di palmo è nato al Lido di Venezia nel 1958 e risiede a Ca’ Noghera (Venezia).
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2006, pp. 80, A 12,00
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Seguiamo
e accarezziamo
Marco Molinari
Prefazione di Milo De Angelis
“Marco Molinari continua dunque il suo appassionato cammino in compagnia dell’infanzia e della morte. Con lo sguardo rapito del fanciullo e quello affranto dell’addio, intreccia
l’inizio alla fine, la scuola alla paternità, i grandi amici perduti nel tempo alla loro anima ritrovata nella poesia. E ci offre
alcuni incontri tra i suoi più memorabili, sospesi fra realismo
e fiaba, asprezza e canzone”
dalla prefazione di Milo De Angelis
Prendere in mano una zolla
di terra. Grassa, greve, scura,
bagnata, terra. E spalmarla
in bocca per cantare. Un sogno,
ci dice. E cantare quell’albero
che viene dalla terra. Tutto
tace di lui, sospeso nel vuoto.
I grilli cercano il grido, pomeridiano.
Anche loro dicono terra.
Comincia la notte, mi aspetto
di guarire disteso sopra.
Marco Molinari è nato a Sustinente, Mantova, nel 1958, vive a Nogara, Verona.
2007, pp. 96, A 13,00
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Quando sarà
stato l’addio?
Luigi Bressan
con un disegno di Sergio Toppi
“... sulle ceneri dei ricordi, degli amici, della storia, della lingua e perfino della poesia, l’addio del titolo si converte in
nuovo inizio e, foscolianamente, in canto e guadagno imperituro.”
Maurizio Casagrande, “Lunarionuovo”, Nuova serie n. 25 (53/25),
a. XXIX, Gennaio 2008
“Sono versi che ti scavano dentro, quelli di Bressan, come
se mille occhi si spalancassero tutti insieme all’improvviso
mettendo a nudo impietosamente inquietudini e buchi neri.”
Anna De Simone, “Poesia” A. XXI n° 226, aprile 2008
Quest’ansa di fiume aveva la sua storia
olmi e ontani e l’ironia del vento
Dopo i fuochi della festa non un’anima
viene a specchiarsi nell’assenza
L’acqua e l’aria scintillano al freddo
il giovane anno continua a bruciare
Luigi Bressan è nato a Agna (Padova) nel 1941, vive a Codroipo (Udine).
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2007, pp. 144, A 14,00
LA PORTA DELLE LINGUE
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Il sacco
del curdo
Umberto Simone
“… uno dei poeti più raffinati e dotati della generazione di
mezzo, la generazione dei nati intorno alla metà del Novecento... Umberto Simone ha la consapevolezza di aver letto
tutti i libri e di essere una specie di «scampato» al «naufragio»
di quel maestoso galeone che una volta si chiamava Novecento.”
Giorgio Linguaglossa, “Polimnia” a. IV, n. 14-15-16, aprile-dicembre 2008
“… questo libro ha una voce profonda e da ogni punto
della riva del suo mare ci invita ad essere prossimi a noi
stessi, un corpo di moltissimi altri corpi splendidamente
intessuto.”
Fernanda Feraresso, cartesensibili.wordpress.com, 2009
Come Van Gogh, la libertà e la luce,
anche se, a dare ascolto all’esperienza,
di troppa luce spesso si impazzisce,
per troppa libertà spesso si muore ma non esiste scelta, per chi almeno una volta ha udito quel fragore
di azzurro contro azzurro sopra i campi di pannocchie.
Umberto Simone è nel 1949 a Monfalcone, vive a Pisa.
2008, pp. 96, A 13,00
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Le voci
di Bardiaga
Luciano Cecchinel
“Dalla lettura delle Voci di Bardiaga si esce con l’inquieta impressione di aver attraversato una voragine di natura e storia, tra il freddo della paura e il tepore muto del sole; col
senso vivo dell’accelerazione casuale e violenta che la storia
può imprimere, in certi frangenti caotici (come fu quello del
1943-’45), ai destini individuali. Ciò che più vibra in fondo
a questa poesia, e la libera da ogni vischio ideologico, rendendola grande, è la nuda pietà di cui è intessuta ogni parola: la
luce è luce anche di sangue.”
Matteo Giancotti, “Corriere del Veneto”, 24 ottobre 2008
Esangue immobile carezza,
sguardo lunare,
colmavi il flusso
interminabile dei prati
e con labbra di fragola selvosa
alitava il vento per lumeggianti
fessure di fienili
su legno e sogni
prima che ammutolito terrore
vorticasse da cava
buia disseminazione
su all’alba timida dei boschi.
Luciano Cecchinel è nato nel 1947 a Revine-Lago (Treviso), dove vive.
16
2008, pp. 64, A 11,00
LA PORTA DELLE LINGUE
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Horse category
Sebastiano Gatto
con una nota di Andrea Grillo
“… il dolore e l’abnegazione per vivere sono altrettanto inspiegabili ma hanno una luce nascosta, un’epica implicita che
si rivela infine nelle intense liriche ispirate alle lettere dal carcere del teologo Dietrich Bonhoeffer, impiccato dai nazisti
nel 1945.”
Matteo Giancotti, “Corriere del Veneto”, 2009
“È un libro scritto in piena concentrazione e in totale stato
di grazia.”
Stefano Raimondi, “Pulp”, 2009
Non di ultima spiaggia si tratta,
ma di impronte di sabbia
portate dagli anni alla porta
di casa.
Arenile di attese,
di dita nelle tasche a martoriarsi
con le chiavi, continuamente
a un passo dall’entrata.
Ancora un po’ di tempo per sapere
i moti di risacca e di marea;
per metterci alle spalle, senza leggerne
il finale, la predella istoriata.
Sebastiano Gatto è nato a Mestre nel 1975. Vive a Venezia.
2009, pp. 80, A 12,00
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LA PORTA DELLE LINGUE
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Nel corpo
vivo dell’aria
Marco Munaro
“Nella mescolanza felice di echi e movenze di un idillio realistico non privo di evocazioni surreali, la poesia di Munaro
prosegue il suo cammino con nuovi arricchimenti e respiri.”
Fernando Bandini, dalla motivazione del premio San Vito al Tagliamento 2010
“Il lirismo di Marco, sorridente, ironico, conquistato al sogno e all’immaginazione d’un’infanzia maestra di vita, ingloba un’epica iconica, simultanea, capace di rendere contestuali
vissuti archetipici e sospensioni recenti, come nell’assoluto
A palpét. La concentrazione è obbligo, la chiarezza pure: un
prodigio d’equilibrio, un dono ricco offerto con garbo e grazia inconfondibili.”
Luigi Bressan, “Atelier”, n. 69, a. XVIII, marzo 2013
Sono stato dagli ulivi, nell’interno.
Corpi di terra graniti sughere
piegate dal vento
Vacche e pecore del sole
brucano erba secca. Cantano.
… olivastri millenari… olivastri…
Sotto, un gregge o una
mandria (nei grigiastri)
Sopra, cosa fa il cielo là sopra?
Indovinare le nubi tra le fronde.
Creatura viva e morta,
che ti rinnovi
nella luce e nel buio
nell’arsura e nel vento
da sola?
Marco Munaro è nato nel 1960 a Castelmassa e vive a Rovigo, dove insegna. Nel 2003 ha
fondato l’Associazione Il Ponte del Sale.
18
2009, pp. 96, A 13,00
LA PORTA DELLE LINGUE
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Migratorie
non sono le vie
degli uccelli
Fernanda Ferraresso
“È il fascino della scrittura visionaria e onirica, che nella sua
intima inafferrabilità acquisisce un aspetto lieve e prossimo
al sacro.”
Maria Pina Ciancio, www.progettobabele.it
Te ne stavi a fare tana
sui merli scuri
un castello tra fori di luci e nero.
Te ne stavi arrotolata come una palla che avvolge il filo di una corsa.
Ti facevi lisciandoti
sempre più tonda.
Te ne stavi incrostata incastrata
nel tuo accampamento di eroi
belve pesci acque granchi e leoni
capri con le corna splendenti
tori e carretti: tutto un contado di stelle
un giardino di not(t)e.
Tu stavi al centro come un incontro
a mano a mano che il buio saliva
calavi nel pozzo un raggio alla volta
gorgogliando tutta la luce che avevi in corpo.
Fernanda Ferraresso è nata nel 1956 a Padova, dove vive.
2009, pp. 96, A 13,00
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LA PORTA DELLE LINGUE
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L’allocco
e altre cose
famigliari
Gianfranco Draghi
a cura di Marco Munaro
“Meravigliosamente enigmatica è in Draghi l’apparizione
degli animali, l’allocco, i labrador, la giumenta, gli uccelli, i
cavalli, spesso femmine e sovrannaturali in quanto più vicini
a quella mania amorosa in cui consiste la verità divina della
vita, l’eros che qui divampa dovunque e specie in quel culmine che è il Trio d’amor.”
dalla premessa di Marco Munaro
Allocco di due anni fa,
meglio ora dico
senza dubbio la mania
amorosa se capita male involtolata
fa energie sbagliate circuiti
brucianti, – ma io preferisco la poesia
meneghina del Porta, non essere Giovannin Bongee, dunque allocco costruiamoci
tenere cosce mani seni
che danno latte ai figli, mie avventure, presenti
e future, allocco guarda
col tuo sguardo fisso all’infinito…
Gianfranco Draghi è nato a Bologna nel 1924. Vive a Fiesole.
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2009, pp. 96, A 14,00
LA PORTA DELLE LINGUE
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Canzoniere
di sonno
e di stupore
Gianfranco Maretti Tregiardini
“Si dovrà a lungo parlare del nascondimento di Gianfranco
Maretti Tregiardini e del suo mondo immaginario, divenuto
reale a forza di visioni e attese, di fedeltà alla scrittura e alla
vita. Intanto, anche chi ha continuato a credere in lui, e con
lui, nella poesia, avrà da questo Canzoniere di sonno e di stupore l’acuta sorpresa di attraversare la struttura pulviscolare
della materia e di essere accolto da un vorticare di api su fiori
anch’essi immaginari appena ritornati alla luce. È l’arte acrobatica di un maestro del buio, di un Orfeo che non si volta, a stupirci, in affabulazioni sempre nuove rapite all’oblio,
traboccanti di desiderio e bellezza, fragranti di entusiasmi e
follia, e silenzi.”
Dal risvolto di copertina di Marco Munaro
Ho sognato di nuovo che ero
l’albero dai frutti dipinti.
Precipitavano a sorpresa tutti quanti
e sotto la gragnuola si acclamava.
Gianfranco Maretti Tregiardini è nato nel 1939 a Felonica (Mantova), dove vive.
2009, pp. 96, A 14,00
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LA PORTA DELLE LINGUE
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Ulona
Edoardo Zuccato
“In Ulona il dialetto diventa, come il corso d’acqua omonimo, lo scorrere stesso delle vite e dei destini dei personaggi
piccoli e grandi, presenti e passati, convocati sulla pagina
in un dialogo stupefacente, che può ricordare a tratti le voci
della Spoon River di Edgar Lee Masters.”
dalla motivazione della giuria del premio Tirinnanzi 2013
L’Ulona e i sò gent han cantâ i sò canzon;
ul rest duman, sa ‘l vegn sü ammó ul fiâ dul mond.
L’Olona e la sua gente hanno cantato le loro canzoni;
il resto domani, se salirà ancora il fiato del mondo.
Edoardo Zuccato è nato nel 1963 a Cassano Magnago (Varese), dove vive.
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2010, pp. 88, A 13,00
LA PORTA DELLE LINGUE
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Maliborghi
Luciano Caniato
“I versi, che talora sono roventi come il sole in agosto e talaltra duri e freddi come l’inverno sulla riva del fiume o lungo
le costole aperte delle colline, girano intorno alla fetta veneta
del belpaese che in tempi perduti affascinava i viaggiatori del
Grand Tour e sollecitava soste e ritorni e ricordi rapinosi.”
Sergio Garbato, “Il Resto del Carlino”, 12 giugno 2010
Belluno è un porto dove nessuna donna attende. Striature
no, proprio, solo pannelli
di silenzio infissi dall’abisso
al cielo con more di casuali
nubi sui comignoli. Scrigni
del cerchio in cui si schiuse
l’infanzia di mia madre pressoché scomparsi, con qualche
residua ombra in Valbelluna
e l’acqua sua che imbruna
un tramortito Piave.
Luciano Caniato è nato a Pontecchio Polesine nel 1946, vive a Conegliano Veneto.
2010, pp. 128, A 14,00
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LA PORTA DELLE LINGUE
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Bordertime
Albero Cappi
a cura di Marco Munaro
con dieci disegni di Vanni Cantà
BORDERTIME: tempo di confine e confine del tempo.
Nella nostra civiltà-limite sarà anche la città del tempo. Dalla
coltre traforata del confine s’inabissano o risalgono i miti, le
figure immaginarie che ora prendono parola e possono viverci accanto, quotidianamente agire con noi, dimorare, coabitare. Assieme: tra fumiganti cieli, terrorismo, paure, guerre,
speranza, incerte tracce, nomi destinali, sacrificio. La poesia
vuole essere favola, musica, voce, racconto.
La paura traccia graffiti
sul muro del tempo. Passa
un taxi tra le umide radici
del ponte. – Ehi, mi porterai
al confine dove giocano gli
oracoli? –
Sera è bombardata di stelle.
Pioggia: acqua fine del canto.
Alberto Cappi è nato a Revere nel 1940. È morto a Ostiglia nel 2009.
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2010, pp. 64, A 12,00
LA PORTA DELLE LINGUE
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Mistral
Ida Vallerugo
a cura di Anna De Simone
prefazione di Franco Loi
con un’incisione di Livio Ceschin
Premio “Salvo Basso” 2011
“Non è consueto ascoltare una simile solitudine così protesa
all’ascolto di sé e del mondo, una disperazione così colma di
speranza, un poeta così abbandonato al respiro del mondo.”
Dalla prefazione di Franco Loi
“Mistral sembra rimandare al sogno pasoliniano di una Provenza friulana restituita a nuova vita.”
dalla postfazione di Anna De Simone
Tanti fuèis secj in Provenza.
Mont in svendita. Provenza.
E tu, mint, Provenza viêrta e scura.
Ma tu, parcè discoritu, muârta poeta?
Quante foglie secche in Provenza. / Mondo in svendita, Provenza. / E tu,
mente, Provenza aperta e oscura. // Ma tu, perché parli, poeta morta?
Ida Vallerugo è nata nel 1946 a Meduno (Pordenone), dove vive.
2010, pp. 264, A 18,00
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Sofegón
carogna
Maurizio Casagrande
prefazione di Luigi Bressan
“Nella sua produzione si respira [...] un’aria di anarchismo,
di insofferenza alle maglie soffocanti del perbenismo neoborghese e agli stereotipi in voga nel desolato paesaggio della
contemporaneità; per alcuni versi, Casagrande sembra riprendere e continuare con esiti originali la lezione del maudit
Amedeo Giacomini.”
Matteo Vercesi, Un altro Veneto: 16 poeti in dialetto fra Novecento
e Duemila, edizioni Cofine, Roma 2014
Sa ti xe uno de coei
ca gà du cojoni cussí
ca sa coeo cal voe
ca nissuni gheo toe
sa te te alsi ‘a matina
e te ghè ciaro da rènte
tuti coanti i to afari
sa te te rangi in cuxina
sa te stè senpre insima
‘fa l’ojo
sa po’ te piase el formajo
sa no te xughi de tajo
mi te digo ca fursi
no ghemo gnente da disse
noantri
Se per caso sei uno di quelli / che c’ha due palle così / che sa ciò che vuole / e anche
come ottenerlo / se ti alzi al mattino / e hai già ben chiari da subito / tutti quanti i
tuoi obiettivi // se ti destreggi ai fornelli / se devi sempre sovrastare il prossimo / se
poi adori il formaggio / se non conosci il coraggio // io direi che forse / non abbiamo
nulla da dirci / noi due
Maurizio Casagrande è nato a Padova nel 1961. Vive a Cartura.
26
2011, pp. 88, A 13,00
LA PORTA DELLE LINGUE
24
Nel campiello
della mia notte
Antonio Mazzali
a cura di Marco Munaro
“Il mondo poetico di Antonio Mazzali, così morso e sfrangiato, così rotto e fratto, così malmenato, almeno per come è
possibile conoscerlo in questi versi composti tra i diciassette
e i ventitré anni, ha la scura pulsante densità del buco nero,
una strana e un po’ agghiacciante voracità di se stesso.”
Simone Gambacorta, “La città mensile”, gennaio 2012
Nella notte
mi lasci a fuggire
gli odori della vita.
Inseguito
dalla tua mente corre
e tende le sue reti il tempo.
Mi bacio le dita
di una mano
e di un regno lontano
eccomi re.
Antonio Mazzali è nato nel 1957 a Castelmassa, dove è morto nel 2001.
2011, pp. 64, A 12,00
27
LA PORTA DELLE LINGUE
25
Finìo de zogar
Andrea Longega
prefazione di Vivian Lamarque
“La voce di questo poeta (che vorremmo meno lontano,
meno isolano, meno isolato) è un miracolo che dura e ci tiene legati come zattere a una corda, la corda a tratti scompare,
la zattera ondeggia, ma nei suoi versi si continua a nuotare,
colmi di stupore, come in certi giorni insperati di fine settembre, consapevoli della grandezza del dono che il mare ci
fa, dono non previsto come di luglio o d’agosto, dono extra,
gratis, pura poesia.”
dalla prefazione di Vivian Lamarque
Merli che ve sento
prima che fassa matina
parléme co la vostra
vóse prima, come fusse
la nòte de Nadal.
Conteme del mondo
(savè de la Elvira? de la so tuta
de cinilia?)
e de quelo che ne l’aria
e in mèzo ai rami
se tramanda.
Conteme: raccontatemi. Savè: sapete.
Andrea Longega è nato a Venezia nel 1967, vive a Murano.
28
2012, pp. 88, A 13,00
LA PORTA DELLE LINGUE
26
Terramadre
Andrea Temporelli
Libro di formazione e ostinato progetto, Terramadre è la terra
dove è sorta “Atelier”, la città che l’autore ha fondato come
Marco Merlin. Lasciare i morti ai morti, dire con Kafka “fra
te e il mondo scegli il mondo” e non cadere, è il merito più
alto di questo poeta.
Tu sei gli anni più belli della vita,
gioventù che non torna,
e l’amore, l’amore senza fiato.
Tu sei slancio e ferita.
Presto sarai la piega delle labbra,
il solco accanto gli occhi e l’alta fronte.
Il tuo regno è di sale che corrode.
Sei la perdita in cui avanzo, il millennio
lasciato per un’epoca diversa.
Sei il proiettile puntato alle spalle
che non esplode.
Andrea Temporelli (alias Marco Merlin) è nato a Borgomanero (Novara) nel 1973.
2012, pp. 104, A 14,00
29
LA PORTA DELLE LINGUE
27
Peace & Love
Simone Cattaneo
Tutte le poesie
“Magari è una scemenza, uno scrupolo gratuito, ma non vorrei che, quando Simone Cattaneo, come spero e confido e
peroro, verrà riconosciuto e letto quanto merita, non vorrei
che si applicassero meccanismi proiettivi alla sua poesia, innescati dalla repressione poetica nazionale. O forse va bene lo
stesso, forse è anche così che i poeti vengono ascoltati: proprio perché dicono quel che il resto della loro epoca vorrebbe
dire, ma non è in grado di farlo.”
Tiziano Scarpa, “”Corriere della Sera La lettura”, 23 settembre 2012
“100&passa poesie sanguinarie, insanguinate. Questa è
l’opera che Simone ha destinato al tempo.”
Davide Brullo, “la voce di Romagna”, 25 aprile 2012
A fine agosto il tuono morde i lampi prima che piova e
il cielo sembra sempre avere bisogno di un’autopsia,
cammino sulla strada crivellata di buche come fosse
un costoso tappeto cinese, la neve gialla è ancora lontana,
la luce pare un caleidoscopio difettoso ed io vado
dove i ragazzi hanno denti d’oro larghi come gonne a fiori
e nessuno mi potrà più servire da bere vino tagliato con il solfato di rame.
Ormai è un furto ogni prospettiva di fuga.
Simone Cattaneo è nato nel 1974 a Saronno, dove è morto nel 2009.
30
2012, pp. 126, A 15,00, 2014 seconda edizione
LA PORTA DELLE LINGUE
28
La regina di Ica
Daniela Raimondi
prefazione di Anna Maria Farabbi
Premio Mario Luzi 2013
“Daniela Raimondi con violenza ci scaraventa a picco dentro
il pozzo oscuro del tempo, in una vertigine lirica dove la tragedia della perdita, della solitudine, della necessità diventa il
nostro rosario di viaggio.”
dalla prefazione di Anna Maria Farabbi
Ritornerò ai miei denti aguzzi,
alla criniera d’oro.
Riprenderò le piume lucenti
e le mie squame.
Lascerò il fruscío della mia anima
sull’erba piegata a ponente.
Liberata dal mio cadavere
e con il cuore leggero
come un foglio di carta bruciata.
Daniela Raimondi è nata a Sermide (Mantova) nel 1956 e vive tra Londra e la Sardegna.
2012, pp. 88, A 13,00
31
LA PORTA DELLE LINGUE
29
Abse
Anna Maria Farabbi
“Abse è un poema potente, incardinato nella terra e nell’Appennino, scritto con femminile totalità da una poetessa umbra, Anna Maria Farabbi, abituata ad abitare il margine come
un luogo centrale. Tutte le forze del creato si concentrano
in questa densa polpa fruttuosa, come la notte nelle tempie
fosforiche dei matti.”
Daniele Piccini, “Famiglia cristiana” n. 14, 2013
Ho attraversato l’abse, il nulla
nel nulla ho trovato un paese
nel paese sono entrata
attraversando questi nodi pubblici:
la prima porta
la bottega dell’acqua
l’osteria del buio rosso
la piazza
la scuola
la biblioteca
l’ostia
l’asilo
l’ospizio femminile
il cimitero
ho infilato ogni filo creaturale nella mia cruna interiore
nascendo questo poema
io viaggio e canto
portando ovunque comunque
l’io profondo nel mio corpo che è la mia casa
Anna Maria Farabbi è nata nel 1959 a Perugia, dove vive.
32
2013, pp. 144, A 17,00
LA PORTA DELLE LINGUE
30
66
Stefano Strazzabosco
“È un libro singolare 66 di Stefano Strazzabosco (1964): lo
muove una fede segreta e quasi alchemica nella parola (Legato a un palo il logaritmo dei secoli / dormicchia nel suo sonno
millenario). Nello spazio esplosivo del verbo, nel ritmo, nel
vincolo della rima il mondo è una scoperta e un mistero.”
Daniele Piccini, “Famiglia cristiana” n. 23, 2013
Giù fino ai nervi dell’anima
la cattedrale silenziosa e alta
dove un bambino gioca
in una pozza di sole
con la sua biglia rossa.
Stefano Strazzabosco è nato nel 1964 a Thiene. Vive e lavora a Vicenza.
2013, pp. 100, A 14,00
33
LA PORTA DELLE LINGUE
31
Compitu re vivi
Sebastiano Aglieco
prefazione di Maurizio Casagrande
“Con questo suo Compitu re vivi, Aglieco ci consegna un’opera che cerca e chiede verità, a partire da un’infanzia spaventata
e solitaria, tra ricordo e visione, estraneità ed appartenenza.
E l’uso del dialetto ha qui la capacità fortissima – tragica ma
anche malinconica, arcaica ma anche viva e palpitante – di
raggrumare il tempo e l’esistenza, in un ritorno che è ricerca
d’identità e di terra, di parola e di sangue.”
Mauro Germani, maurogermani.blogspot.com, 2013
Virìva na forma ’ntica
dd’occhi giràti a nu nenti:
vattìnni, làssimi accussì
nun aju nenti.
Nenti era tutta l’aria ca gilàva
na bbestia raggiàta rispiràva
supra u cantùni a mmànca ra muàrra.
Vedeva una forma antica / quegli occhi rivolti a un niente: / vattene, lasciami così
/ non ho niente. / Niente era tutta l’aria che gelava / una bestia feroce respirava /
sopra l’angolo a sinistra dell’armadio.
Sebastiano Aglieco è nato a Sortino (Siracusa) nel 1961. Vive a Monza.
34
2013, pp. 136 A 17,00
LA PORTA DELLE LINGUE
32
Rue des
étrangers
André Raymond
a cura di Antonio Alleva e Patrizia Vernisi
Per questo libro inedito e postumo Raymond André si affida ad Antonio Alleva, curatore “fratello”, e alla compagna di
una vita, Patrizia Vernisi. Ossia ai suoi più fedeli testimoni e
attentissimi custodi.
mi alzai presto quel mattino fuori c’era freddo
non era crudele né fiero non richiamava l’onnipresenza
dell’ombra della falce
aggiungerei l’azzurro
era un freddo felice
a cielo libero anche gli uccelli preferivano
guardarlo più che volarlo
mondieu io figlio della miniera mi venne in mente Dio
il Suo sguardo sospeso tra l’inizio e la fine
Poi la notte fu limpida.
André Raymond è nato nel 1956 a Bernissart (Belgio), è morto a Teramo nel 2010.
2014, pp. 96 A 14,00
35
LA PORTA DELLE LINGUE
33
Berenice
Marco Munaro
postfazioni di Luigi Bressan
e di Gianfranco Maretti Tregiardini
“Marco Munaro sembra aver scritto Berenice per placare sé
stesso come autore e come essere. Non come uomo, bensì
come essere, perché in questo libro lui è un essere dell’Ente.
Si cala totalmente pienamente ciecamente nel gran mar de
l’essere per naufragare e naufragare. Riemerge e vede lei, Berenice; naufraga e chiama lei, Berenice. Ogni immersione lo
purifica e lo trasforma, gli dà la veggenza perché gli dà l’oblio
di sé. Resta pensante, ma in forma d’albero, d’uccello, di macigno, di astro, di morto, di vivo, di risorto.”
dalla postfazione di Gianfranco Maretti Tregiardini
La finestra incornicia il tuo volto
il tuo volto alla finestra
È una finestra di pietre
dove si arrampica un sambuco che suona
Tu appari è un volto
di canali e fornaci,
di canali e dogane
eppure esisti, festeggi,
sei nel migliore dei mondi possibili
quello che sei è proprio in questa finestra
Esisti vero?
Sempre qui si capisce
carne e nervi
sangue fiorito nel mistero
Marco Munaro è nato nel 1960 a Castelmassa e vive a Rovigo, dove insegna. Nel 2003 ha
fondato l’Associazione Il Ponte del Sale.
36
2014, pp. 84, A 13,00
LA PORTA DELLE LINGUE
Tutte le poesie
in dialetto
Luigi Bressan
prefazione di Maurizio Casagrande
“A più di cinque lustri dal suo esordio nel dialetto di Agna era
quanto meno opportuno raccogliere i testi di Luigi Bressan
per salvarli dalla dispersione, riunendo in uno stesso volume
l’intera produzione in dialetto di un poeta che ha conosciuto
il destino di un precoce sradicamento dalla terra d’origine per
approdare giovanissimo al vicino Friuli, frattura solo in parte
ricomposta attraverso la mediazione del dialetto nativo.”
dalla prefazione di Maurizio Casagrande
Ze drio farse la soca secà incandìa
da la piova - osso pal can del sole vostra mare oncora bona da carne
par puoco romai vendù al marcà
sigando in boca in sen la carne rota
par puoco romai piova di’ so cavìji
e dì e note fintanto ch’i canai
se svena e riva ai ghebi ai gàtuli
ai curiàtuli partuto sta piova
che dura ’a senpre e la credìimo morta.
Sta maturando il ceppo seccato candito dalla pioggia - osso per il cane del sole - vostra
madre ancora buona da carne per poco ormai venduta al mercato gridando in bocca in
seno la carne rotta per poco ormai pioggia dei suoi capelli e dì e notte fintanto che i canali
si svenano e arrivano agli scavi agli scoli ai rigagnoli dappertutto questa pioggia che dura
da sempre e la credevamo morta.
Luigi Bressan è nato a Agna (Padova) nel 1941, vive a Codroipo (Udine).
2014, in preparazione
37
GLI ALBERI CAPOVOLTI
1-2
traduzione di Gianfranco Maretti Tregiardini
prefazione di Walter Loddi
postfazione di G.M. Tregiardini
con due disegni di Vittorio Bustaffa
testo latino a fronte
2006, pp. 108, A 15,00
“Fui preso d’amore, molti anni fa, venendo a conoscere l’arte compositiva dell’invito alle divinità nel primo libro (5-42), invito modulato con indugi e trapassi
tonali e ritorni che lo propongono, in successione, solenne, festoso, solenne, malinconico, ieratico, stordente: l’io poetante si frange in un numero sempre più
alto di chiamanti. Iniziai l’ingresso nella scrittura georgica, come traduttore segreto: il testo e io, soli, nella solitudine agreste d’un luogo chiamato Tregiardini.”
da I silenzi del testo di G.M. Tregiardini
traduzione e postfazione
di Gianfranco Maretti Tregiardini
con due disegni di Vittorio Bustaffa
testo latino a fronte
2008, pp. 108, A 15,00
“Se la parola detta è semplicemente parola, mentre quand’essa è felice esce cantata, Vergilio ha tentato una delle più alte illusioni per sé stesso e l’umanità?”
da La musica del testo di G.M. Tregiardini
38
Virgilio, Il canto della terra
GLI ALBERI CAPOVOLTI
3
GOTTFRIED BENN Poesie
a cura di Giuseppe Bevilacqua
testo tedesco a fronte
BENN
POESIE
ACURADIGIUSEPPE
B E V I L AC Q UA
I L P O N T E D E L
S A L E E D I Z I O N I
3
POI –
Quando, conosciuto
giovane, un
volto
I risultati
della
traduzione
sono “notevoliscui si rapì coi baci fulgore e pianto,
al primo tratto di vecchiezza si sia vòlto,
simiavendoe,colin
alcuni casi […] raggiungono una
vivere scontato il primo incanto.
perfezione
comparabile
con l’originale”
Arco, che un tempo
infallibile scoccava,
freccia rosso-piumata che nell’azzurro era sospesa,
e pur con i cembali ogni Lied risuonava:
“Prati a sera” – “Coppa di bagliori accesa” –
Paola Quadrelli, “Pulp” marzo/aprile 2009
Al primo tratto già il secondo si è associato,
sulla fronte, ahimè, si tiene all’erta
“Lagiàl’orarima,
scrive
Baudelaire, è un azzardo,
ultima, l’ora deserta
–
poi è notte, su tutto il viso amato.
perché è soprattutto in essa che echeggia
quell’esitazione prolungata tra suono e senso
con cui Valéry identificava la poesia. Giuseppe Bevilacqua raccoglie quella sfida e si azzarda a tradurre uno dei grandissimi poeti del
Novecento, Gottfried Benn, maestro dei più
radicali esperimenti formali e linguistici della
lirica d’avanguardia e insieme della rima, intesa non già quale espressione di sentimentalità tradizionale bensì quale forma perfetta in cui appare il Nulla.”
Claudio Magris, “Corriere della Sera”, 10 aprile 2009
Quando, conosciuto giovane, un volto
cui si rapì coi baci fulgore e pianto,
al primo tratto di vecchiezza si sia vòlto,
avendo col vivere scontato il primo incanto.
Arco, che un tempo infallibile scoccava,
freccia rosso-piumata che nell’azzurro era sospesa,
e pur con i cembali ogni Lied risuonava:
“Prati a sera” – “Coppa di bagliori accesa” –
Al primo tratto già il secondo si è associato,
già sulla fronte, ahimè, si tiene all’erta
l’ora ultima, l’ora deserta –
poi è notte, su tutto il viso amato.
2008, pp. 128, A 15,00
39
GLI ALBERI CAPOVOLTI
4-5
Virgilio avanza in solitudine dentro la morte e dentro la
VIRGILIO
ILCANTODELLE
vita, quella solitudine che
traduzione e postfazione
di– parole di Ettore Paratore –
«è tanto atta a riconciliare il singolo con l’umanità, perGianfranco Maretti
ché lo abituaTregiardini
a concepirla come idea come categoria, e
gli fa perdere il senso della sua contingente empirica bascon due disegni
sezza».di Vittorio Bustaffa
testo latino a fronte
MANDRIEGEOR
G I C H E L I B ROT E R Z O
ILPONTEDELSALEEDIZIONI
2010, pp. 108, A 16,00
“Vergilio avanza in solitudine dentro la morte e dentro la vita.”
da Il passo del testo di G.M. Tregiardini
PROLOGO
F e d ro
F AV O L E
ACURAdiAnnA
L i s AU s UA R d i
iLPOnTEdELsALEEdiZiOni
giocosa versificazione italiana di
Annalisa Usuardi
con cinque illustrazioni a colori di
Francesco Balsamo
e uno scritto di
Gianfranco Maretti Tregiardini
testo latino a fronte
2012, pp. 144, A 20,00
40
Virgilio, Il canto della terra
son d’Esòpo qui raccolte
le sue storie in prosa sciolte,
che in senari elaborate
da me sono ricreate.
del presente florilegio
chiaro appare il doppio pregio:
con diletto sa ammonire
chi prudente vuol sentire.
Ma se qualche maldicente
criticare vuol saccente
con calunnie diffamanti
fiere e piante qui parlanti,
ricordargli è mio dovere
che non sono storie vere,
ma giocose narrazioni
frutto arguto di finzioni.
Son d’Esòpo qui raccolte
le sue storie in prosa sciolte,
che in senari elaborate
da me sono ricreate.
Del presente florilegio
chiaro appare il doppio pregio:
con diletto sa ammonire
chi prudente vuol sentire.
Ma se qualche maldicente
criticare vuol saccente
con calunnie diffamanti
fiere e piante qui parlanti,
ricordargli è mio dovere
che non sono storie vere,
ma giocose narrazioni
frutto arguto di finzioni.
GLI ALBERI CAPOVOLTI
Virgilio
I LC a n to
D’a p I G E o R
GICHELIBRoQUaRto
ILpontEDELSaLEEDIZIonI
Maretti e Munaro appartengono a quella terra segnata da adige e po che è una sorta di mesopotamia poetica (adotto qui, e
adatto al nostro caso, una bella metafora di Giovanni Battista
pighi) idealmente governata dalla sovrana figura di un altro
poeta-editore, il mai abbastanza rimpianto Bino Rebellato, maestro d’arte, di cultura e di vita anche per le nuove generazioni.
Qualunque sia stata la forma concreta della collaborazione tra
i due, non c’è dubbio che Marco abbia seguito e incoraggiato
fin dall’origine l’ambiziosa avventura di Gianfranco con l’occhio sí dell’editore ma anzitutto con la convinta e appassionata
adesione del confratello poeta o, vorrei dire, con la dedizione
del correligionario. Cosí si spiega, certamente, la non comune
cura tipografica che abbellisce l’opera oltre i canoni consueti e
con le tavole di Vittorio Bustaffa; cosí anche, credo di poter supporre, dev’essersi creata nel lungo corso dell’opera una vicendevole consultazione e integrazione dei punti di vista, sfociati
infine in una vera e propria immedesimazione: ipotesi non solo
ragionevole per chi abbia, come me, una qualche conoscenza
diretta sia di Maretti sia di Munaro, ma suggerita e confortata
da testimonianze che di tanto in tanto mi raggiungevano, frammentarie e fuggevoli, dalla loro officina polesana. Sicché, e non
credo di sbagliare, sulla soglia della quarta georgica Gianfranco
Maretti tregiardini ha voluto suggellare nel segno della fraternità autoriale la maturata simbiosi culturale e artistica chiamando Marco Munaro a condividere sul campo l’ultima fatica. Il
risultato di cosí anomala opzione è qui sotto gli occhi di tutti;
e chi abbia già familiari i primi tre canti virgiliani firmati da
Maretti troverà, non senza meraviglia, che nonostante la doppia
firma il quarto ne ripete fedelmente l’identità stilistica e la felicità
formale.
Il segreto di questo lavoro a quattro mani potrà essere afferrato
nella sua genesi, come ho cercato di fare, non nel suo concretarsi in materia poetica: ciò appartiene al mistero dell’arte, per sé
insondabile. nella preziosa dedica a Bino Rebellato, nume tutelare direttamente chiamato in causa, i due autori hanno esposto
nel loro poetico modo le ragioni alte di questo approccio a Virgilio: facciamone tesoro.
6
traduzione di
Gianfranco Maretti Tregiardi & Marco Munaro
prefazione di Giorgio Bernardi Perini
postfazione di G. Maretti Tregiardini
e Marco Munaro
con due disegni di Vittorio Bustaffa
testo latino a fronte
Giorgio Bernardi perini
“Maretti e Munaro, appartengono a quella terra segnata da Adige e Po che è una
sorta di mesopotamia poetica (adotto qui, e adatto al nostro caso, una bella metafora di Giovanni Battista Pighi) idealmente governata dalla sovrana figura di un
altro poeta-editore, il mai abbastanza rimpianto Bino Rebellato, maestro d’arte,
di cultura e di vita anche per le nuove generazioni. Qualunque sia stata la forma
concreta della collaborazione tra i due, non c’è dubbio che Marco abbia seguito e
incoraggiato fin dall’origine l’ambiziosa avventura di Gianfranco con l’occhio sì
dell’editore ma anzitutto con la convinta e appassionata adesione del confratello
poeta o, vorrei dire, con la dedizione del correligionario. Così si spiega, certamente, la non comune cura tipografica che abbellisce l’opera oltre i canoni consueti.”
dalla prefazione di Giorgio Bernardi Perini
Da questi segni e guidati da questi esempi, taluni
hanno detto le api possiedono un elemento della divina mente
e respiro celeste: perché un dio trascorre per tutte
le terre e per quanto è il mare e il concavo cielo;
da lui animali armenti uomini, ogni specie di fiera
ogni essere, nascendo, prende il soffio della vita;
certo a lui ogni cosa si riconsegna e dissolta
ritorna; non c’è posto per la morte, e vola vitale
nell’ordine degli astri ed entra nel sublime del cielo.
2012, pp. 118, A 17,00
41
GLI ALBERI CAPOVOLTI
seconda edizione riveduta
corretta e annotata
a cura di Marco Munaro
A dieci anni dalla morte, a cento dalla nascita, Bino Rebellato (Cittadella 19142004), il grande amico, il maestro d’arte e di vita, entra nella collana degli ALBERI CAPOVOLTI con la naturale semplicità di un classico.
Non ho mai scritto il verso
che per tutta la vita
ho sognato di scrivere.
E non ho mai saputo
il vero puro timbro
della mia voce.
Di sorprenderla
ogni giorno m’illudo
in attimi di grazia
immacolata come l’alba
prima del mondo.
Dalla mia lingua muta
parla una voce
che non conosco.
42
2014, in preparazione
7
LA BELLA SCOLA
La Comedia di Dante letta dai poeti e illustrata
a cura di Marco Munaro
Leggere Dante è, prima di tutto, una sconvolgente esperienza emotiva ed estetica
e poi un’inesauribile avventura della mente. E chi meglio dei poeti che ancora
scrivono nella lingua di Dante, può restituirci la selva di passioni e di invenzioni
formali dalla quale nasce la poesia? Nessuno. Perché, commentando Dante, ogni
poeta ci rivela la sua concezione della poesia e, suo malgrado, se stesso come in
una luce creante e iniziale.
“L’Inferno, ovverosia la traslazione di Dante che viene posto da sé solo al centro
della sua anima e dell’intero universo, è l’uomo e il canto dell’uomo che per arrivare a Dio suona il liuto mirabile e inconfondibile del peccato. Parlo del liuto
come forza ammaliatrice, come di musica terrena che però solleva, come passione
iniziatica...”
Alda Merini
I
I primi sette canti dell’inferno letto dai poeti
Maretti, Merini, Caniato, Anedda, Farabbi,
Bressan, Villalta
illustrato da allievi del liceo Artistico
“C. Roccati” di Rovigo
in collaborazione con Il teatro del Lemming
2003, pp. 112, A 15,00
43
LA BELLA SCOLA
II
L’Inferno letto dai poeti canti VIII-XVII
Priano, Gualtieri, Brugnaro, Di Palmo,
Molinari, Damiani, Giacomini, Buffoni,
D’Elia, Zuccato
illustrato da allievi del liceo Artistico
“C. Roccati” di Rovigo
e dell’Istituto d’Arte “A. Corradini” di Este
in collaborazione con Il teatro del Lemming
2004, pp. 144, A 15,00
III
L’Inferno letto dai poeti canti XVIII-XXX
Turolo, Donati, Lo Russo, Loi, Fiori, Rondoni,
Held, Trinci, Cappi, Valesio, Cappello, Lolli,
Sanguineti
illustrato da Boso, Ferraresso, Gioso, La Scala,
Marchetti e allievi del liceo Artistico
“C. Roccati” di Rovigo
musicato, a cura di Contiero e De Pirro,
da Mosca, Pressato, Montanaro, Troncon,
Baratello, Zen, Piacentini, Furlani, Contierto,
Tiso, Furgeri, Ambrosini, Zanelli
in collaborazione con Il teatro del Lemming
2004, pp. 160, A 18,00
44
La Comedia di Dante letta dai poeti e illustrata
LA BELLA SCOLA
IV
L’Inferno letto dai poeti canti XXXI-XXXIV
Sissa, Aglieco, Cera Rosco, Munaro
musicato da allievi del Conservatorio
“F. Venezze” di Rovigo
a cura di De Pirro e Pressato
2005, pp. 88, A 13,00
V
Ombre come cosa salda. Il Purgatorio letto
dai poeti canti I-IX
Scabia, Simone, Gatto, Alleva, Di Monte,
Santi, Ielmini, Ferraresso, Draghi
illustrato da Bianchi, Boldrin, Grassi e allievi
dell’Istituto d’Arte “P. Selvatico” di Padova
e dell’Istituto d’Arte “A. Corradini” di Este
2009, pp. 112, A 16,00
La Comedia di Dante letta dai poeti e illustrata
45
LA BELLA SCOLA
VI
Ombre Come Cosa Salda
Il Purgatorio letto dai poeti Canti X-XXVII
Ombre come cosa salda. Il Purgatorio letto
dai poeti canti X-XXVII
Mikołajevski, Rizzante, Crico, Fantato,
Crosara, Brancale, Antonello, Panero, Pravo,
Scotto, Rueff, Fo, Arnaudo, Casagrande,
Morre, Panfido, Vallerugo, Dapunt
illustrato da Antaridi, Disan, Guerrato
e allievi del liceo Artistico
“C. Roccati” di Rovigo
2011, pp. 156, A 20,00
Ombre Come Cosa Salda
Il Paradiso terrestre
letto dai poeti Purgatorio canti XXVIII-XXXII
VII
Il paradiso terrestre letto dai poeti Purgatorio canti XXVIII-XXXII
Licciardello, Strazzabosco Mckendrick,
Raimondi, Rizzatello, Micó
disegni e note di Paolo Segalla
2014, imminente
46
La Comedia di Dante letta dai poeti e illustrata
LA BELLA SCOLA
I Poeti della Bella scola
Inferno
Purgatorio
1
2
3
4
5
6
7
1
2
3
4
5
6
7
8
9
Gianfranco Maretti
Alda Merini
Luciano Caniato
Antonella Anedda
Anna Maria Farabbi
Luigi Bressan
Gian Mario Villalta
8 Gianni Priano
9 Mariangela Gualtieri
10 Ferruccio Brugnaro
11 Pasquale Di Palmo
12 Marco Molinari
13 Claudio Damiani
14 Amedeo Giacomini
15 Franco Buffoni
16 Gianni D’Elia
17 Edoardo Zuccato
18 Antonio Turolo
19 Alba Donati
20 Rosaria Lo Russo
21 Franco Loi
22 Umberto Fiori
23 Davide Rondoni
24 Riccardo Held
25 Giacomo Trinci
26 Alberto Cappi
27 Paolo Valesio
28 Pier Luigi Cappello
29 Claudio Lolli
30 Edoardo Sanguineti
31 Giancarlo Sissa
32 Sebastiano Aglieco
33 Tiziana Cera Rosco
34 Marco Munaro
Giuliano Scabia
Umberto Simone
Sebastiano Gatto
Antonio Alleva
Nelvia Di Monte
Flavio Santi
Riccardo Ielmini
Fernanda Ferraresso
Gianfranco Draghi
10 Jarosław Mikołajewski
11 Massimo Rizzante
12 Ivan Crico
13 Gabriela Fantato
14 Erika Crosara
15 Domenico Brancale
16 Danni Antonello
17 Leopoldo María Panero
18 Ianus Pravo
19 Fabio Scotto
20 Martin Rueff
21 Alessandro Fo
22 Luca Arnaudo
23 Maurizio Casagrande
24 John Philipp Morre
25 Isabella Panfido
26 Ida Vallerugo
27 Roberta Dapunt
28 Nicola Licciardello
29 Stefano Strazzabosco
30 Jamie Mckendrick
31 Daniela Raimondi
32 Luca Rizzatello
33 José María Micó
La Comedia di Dante letta dai poeti e illustrata
47
ORBIS PICTUS Poesia, arte e scienza
Da Rimbaud a Rimbaud
Omaggio di poeti veneti contemporanei con
dodici opere figurative originali
a cura di Marco Munaro, prefazione di Marco
Munaro, postfazione di Gabriele Codifava
Traduzioni e testi di:
Fernando Bandini, Mario Benedetti, Giuseppe Bevilacqua, Loredana Bogliun, Luigi
Bressan, Luciano Caniato, Pierluigi Cappello, Maurizio Casagrande, Luciano Cecchinel,
Paola Cortelazzo, Igor De Marchi, Nelvia Di Monte, Pasquale Di Palmo, Sergio Fedele,
Giovanna Frene, Sergio Garbato, Sebastiano Gatto, Nicola Licciardello, Angioletta
Masiero, Gianfranco Maretti Tregiardini, Marco Molinari, Marco Munaro, Nico Naldini,
Andrea Ponso, Silvio Ramat, Alberto Rizzi, Maurizia Rossella, Flavio Santi, Giuliano
Scabia, Delmina Sivieri, Gianni Sparapan, Stefano Strazzabosco, Bianca Tarozzi, Giovanni
Turra, Gian Mario Villalta, Andrea Zanzotto
Illustrazioni di:
Nerella Barazzuol, Andrea Bruno, Silvia Carnevale Miino, Mariacristina Colombo, Pablo
Echaurren, Giosetta Fioroni, Erwan Le Gall, Loreto Martina, Giacomo Nanni, Paolo
Segalla, Michelangelo Setola, Nino Vincenzi
48
2004, pp. 152, A 20,00
1
ORBIS PICTUS Poesia, arte e scienza
“Arthur Rimbaud, un adolescente di Charleville (Francia), ha dato la squilla, ci
ha illuminato sul senso e la direzione che doveva avere la poesia per essere all’altezza del nostro tempo; che già era il suo. Poi ci ha lasciato. La sua missione era
compiuta. E noi…?”
Giuseppe Bevilacqua
“… caso unico, Rimbaud scrive la sua opera breve e immensa non regredendo ma
attraversando di corsa infanzia e adolescenza, per poi sparire. La corsa di questo
poeta ragazzo resta qualcosa di incomprensibile, il simbolo di un’ansia di libertà e
di assoluto che non ha paragoni.
Ma nelle foreste siderali della letteratura, la Via Lattea-Rimbaud continua a far
male più di ogni altra costellazione del pensiero umano. Perché?
Questo quaderno collettivo di traduzioni e di lettere al Veggente potrebbe essere
l’inizio di una risposta appena abbozzata da un’improbabile bottega veneta.”
dalla prefazione di Marco Munaro
“Questo libro veneto e universale, pur coi suoi inevitabili avvallamenti, è un pezzo di terra dove quel passo di ragazzo poeta è passato. Siamo felici che sia offerto,
per la libertà nostra e di chi alla poesia chiede tutto quello che lei, signora e mendicante, può dare. E aperto a offrire tutto quello che lei può chiedere in cambio.”
Davide Rondoni, “Poesia”, 193, aprile 2005
Quando la fronte del bimbo piena di rosse tormente
lo sciame bianco anela degl’indistinti sogni
s’accostano al suo letto due grandi leggiadre sorelle
con le fragili dita che hanno le unghie d’argento.
Arthur Rimbaud, Les chercheuses de poux, trad. di Andrea Zanzotto
Da Rimbaud a Rimbaud
49
ORBIS PICTUS Poesia, arte e scienza
L’Alfabeto Vivo
di Comenio
in ventiquattro carte figurate e a più voci
a cura di Mariacristina Colombo
prefazione di Marco Munaro
postfazione di Antonella Cagnolati
Oggi, che molti degli animali usati da Comenio non sono più presenze comuni
delle nostre giornate, il suo Alfabeto invita i bambini a riscoprirli e a farli tornare.
Ecco la cornacchia, l’agnello o il serpente e il lupo diventare, come in una metamorfosi dal ferino all’umano, parole, lettere: Cornix cornicàtur, la cornàcchia,
monàcchia gràcchia, à à: A a. Allitterazioni, onomatopee, fonosimbolismi immaginosi ed esatti, come quello della rana che – coax coàxat (gràcida) – non può
che spiegare la X. […] Le immagini (e i suoni registrati) erano (e sono) anch’esse
innanzitutto strumenti, nell’accezione più propria e meno servile, nelle mani del
maestro e dell’allievo, per diventare sapienti: cammino che egli, con uno dei gioci
di parola che lo hanno reso famoso, indicava con l’acrostico SAL (sale): sapere,
agere, loqui (essere sapienti, agire, parlare).
“E mentre Cartesio cercava di elaborare il suo metodo sotto una tenda da campo
e Pascal si nascondeva in campagna per scrivere le Lettere provinciali, Comenius
imbastiva il suo progetto per l’infanzia, fuggendo le persecuzioni e la follia degli
uomini”.
Sergio Garbato, “il Resto del Carlino”, 2 luglio 2005
50
2005, cofanetto con 24 carte a colori cm 15x21, CD audio e libro pp. 32, A 27,00
2
ORBIS PICTUS Poesia, arte e scienza
3
In un gorgo
di fedeltà
Dialoghi con venti poeti italiani
a cura di Maurizio Casagrande
fotografie di Arcangelo Piai
prefazione di Luigi Bressan
postprefazione di Maurizio Casagrande
e Gabriele Codifava
Venti dialoghi in forma di intervista con i seguenti poeti: Sebastiano Aglieco, Luciano Caniato,
Pierluigi Cappello, Luciano Cecchinel, Tiziana Cera Rosco, Azzurra D’Agostino, Nelvia
Di Monte, Pasquale Di Palmo, Anna Maria Farabbi, Alessandro Fo, Mariangela Gualtieri,
Gianfranco Maretti Tregiardini, Tino Minetto, Marco Molinari, Marco Munaro, Gianni
Priano, Ida Vallerugo, Gian Mario Villalta, Edoardo Zuccato.
“... è proprio la sensazione di un procedere sulla poesia, dentro la poesia, con
questo passo, a farmi prendere in considerazione la struttura del libro come evidenza che sfugge al primo sguardo: non una collezione di venti interviste ma una
partitura in venti canti. Ciascuno dei quali, prima di aprirsi alla parola, sosta su
un’immagine fotografata di luogo.”
dalla prefazione di Luigi Bressan
“Un volume di grande interesse, ricco di suggestioni, di letture, mai banale, mai
prolisso, sempre attento a una politica culturale di grande finezza. Indispensabile,
ma in quanti se ne accorgeranno?”
Guido Conti, “ItaliaOggi”, 24 giugno 2006
2006, pp. 312, A 29,50
51
ORBIS PICTUS Poesia, arte e scienza
4
Album Antonin Artaud
a cura di Pasquale Di Palmo
“Concepito come un album o una biografia per immagini, il volume si basa su
un’impostazione di taglio iconografico, supportato da una serie di didascalie che
suppliscono alla mancanza di testo, ripercorrendo, in maniera particolareggiata,
le vicissitudini esistenziali e artistiche di Artaud. Non è esente da tale intento ciò
che scrisse lo stesso Artaud, consapevole della dissociazione esistente tra pensiero
e linguaggio, dell’incapacità di rendere mediante gli strumenti linguistici aventi
a disposizione le infinite sfaccettature che ruotano intorno all’intuizione, all’idea
originaria: Tutta la scrittura è porcheria.”
Dalla premessa di Pasquale Di Palmo
“Che un simile monumento sia dovuto uscire per la prima volta in Italia, e per
un editore no-profit, la dice lunga su quanto una figura come Artaud resti una
crux, un’aporia, un asintoto estremo e infinitamente problematico. Qualcosa cioè
che – per fortuna – riesce ancora a farci paura.”
Andrea Cortellessa, “Stilos” n. 10, novembre 2010
52
2010, pp. 282, 444 illustrazioni, rilegato in tela con sovracoperta, A 36,00
ORBIS PICTUS Poesia, arte e scienza
5
Di passaggio
Tracce di viaggiatori in Polesine
da Dante a Herbert
raccontate da Sergio Garbato
disegnate da Gabbris Ferrari
I viaggiatori:
Dante, Giovanni Boccaccio, Borso d’Este e Federico III d’Austria, Federico da Montefeltro
e Ludovico Ariosto, Giovanni Pico della Mirandola e Poliziano, Marin Sanudo, Ruzante,
Enrico III di Valois, Michel de Montaigne, Giovan Battista Guarini, Cristina di Svezia,
Carlo Goldoni, Johann Caspar Goethe e Johann Wolfang Goethe, Charles de Brosses,
Leandro Moratin, Johann Gottfried Seume, Stendhal, Franz Grillparzer, George Byron,
François-René de Chateaubriand, Cristian Andersen, Charles Dickens,Théofile Gautier,
Pellegrino Artusi, Luigia Codemo, Giosue Carducci, Beniamino Gigli, Diego Valeri,
Marino Moretti, Arturo Benedetto Michelangeli, Maria Callas, Tommaso Landolfi, Dino
Buzzati, Giovanna Bemporad, Zbigniew Herbert.
Quanti, nel più remoto o nel recente passato, consapevoli o meno si
sono portati negli occhi l’anima del Polesine, il suo mistero, tornano
a interrogarci nelle sapienti, dolci novelle di Sergio e nelle allegre
fantasie di Gabbris.
Sergio Garbato è nato nel 1942, vive a Rovigo.
Gabbris Ferrari è nato e vive a Rovigo.
2013, pp. 208, A 24,00, con 49 tavole a colori
53
IL LABIRINTO DEL MONDO
Vénus Khoury-Ghata
Ortiche
prefazione, traduzione e cura di Fabio Scotto
con testo francese a fronte
“Un testo evocativo dalla parola lirica e quasi oracolare, forma poetica che mescola
mirabilmente le lingue dell’autrice – francese, arabo, aramaico – ma che parla
soprattutto la lingua” della sua infanzia libanese.
Ilaria Vitali, « Studi francesi », a. LII, n. 155, maggio-agosto 2008 Sedute sullo stesso uscio
le parole della mia lingua materna mi salutano con la mano
le sposto con lentezza come lei faceva con i suoi utensili di cucina
pentola scodella mestolo bassina hanno viaggiato di mano in mano
che parole evocano le migrazioni d’uomini e donne in fuga
da genocidi siccità fame
bambini e pollame stretti nello stesso fagotto parlavano
l’aramaico ciottoloso
l’arabo burrascoso delle tribù bellicose
o la lingua tintinnante come biglie di vetro nelle nostre tasche di bimbi
Vénus Khoury-Ghata nasce nel 1937 a Pshery (Libano settentrionale), vive a Parigi.
54
2007, pp. 56, A 13,00
1
IL LABIRINTO DEL MONDO
2
Karel Šebek
GUARDA
NEL BUIO,
COM’è
VARIOPINTO
prefazione di Pavel ReznÍcek
con una testimonianza di Eva Válková, postfazione di Jan Neyedly
traduzione dal ceco di Antonio Parente
Dalla sceneggiatura Starnuto, contenuta nel libro, Il Ponte del Sale ha prodotto
l’omonimo fotofilm di Cristina Boldrin e Disan Danilov, con Silvia Pat e Maurizio Casagrande.
“Karel Šebek non è però soltanto leggendario per essere sopravvissuto dal volo da
un quarto piano, né per essersi scontrato con una locomotiva, ma soprattutto per
la sua poesia nella quale un vorticante mulinello ghermisce la bottiglia con il segreto
della ragnatela illacerabile. Questa ragnatela illacerabile è la sua vita.”
Come sia difficile creare una poesia
lo sa soltanto chi ha scavato miniere nei deserti
per estrarre la piccola pepita d’oro del verso
e l’ha barattata subito dopo per una costoletta di maiale
quando ha intravisto all’ultimo momento il proprio viso da idiota
il mondo forgiato dal mio cranio
pieno di pulci saltellanti
almeno così me l’immagino
quando ti svesti ti intrufoli nel mio letto e sostieni di essere Šebek
Karel Šebek nasce a Vrchlabì nel 1941, è scomparso nel 1995.
2007, pp. 192, A 18,00
55
IL LABIRINTO DEL MONDO
3
Zbigniew Herbert
Rovigo
a cura di Andrea Ceccherelli, prefazione di Jarosław Mikołajevski
traduzioni di Alessandro Niero e Andrea Ceccherelli
testo polacco a fronte
“A chi paragonare l’Incomparabile? A chi paragonare Zbigniew Herbert, forse il
più importante poeta per la mia generazione (e non solo per la mia), per spiegare
in breve, con una fulminea associazione, ad un lettore italiano la bellezza, l’attualità, la precisione e il peso della parola poetica di Herbert? Viene in mente un
solo nome che, ovviamente, mi fa correre il rischio di cadere nel ridicolo: Dante.”
Dalla prefazione di Jarosław Mikołajewski
“Rovigo – che contiene alcune tra le più belle poesie di Herbert, molte delle quali
scritte appunto in Italia – è la testimonianza di un momento di passaggio: la fine
di un lungo, volontario esilio (prima a Berlino e poi a Parigi) e la ricapitolazione
della sua esistenza prima del ritorno a Varsavia: Vivevo inchiodato / tra il passato
e l’attimo presente / crocifisso molte volte dal luogo e dal tempo / Eppure felice molto
fiducioso / che il sacrificio non sarebbe stato vano.”
Francesco M. Cataluccio, “Il sole 24 ore”, 24 agosto 2008
AL SUONO DI QUALI CAMPANE COMPARI ROVIGO
Ridotta a una stazione a una virgola a una lettera cancellata
nulla solo una stazione – “arrivi” – “partenze”
e perché allora penso a teRovigo
Rovigo
Zbigniew Herbert nasce a Leopoli nel 1924, muore a Varsavia nel 1998.
56
2008, pp. 128, A 15,00
IL LABIRINTO DEL MONDO
4
Aurelio Arturo
CASA
al
Sud
prefazione di Fernando Herrera Gómez, postfazione di Martha Canfield
traduzione e cura di Stefano Strazzabosco
testo spagnolo a fronte
“In mezzo a un panorama cosí diseguale e variopinto, la voce di Aurelio Arturo
nomina come nessun’altra, con grande freschezza e musicalità, questo Paese in cui
il verde è di tutti i colori”: la Colombia.
dalla prefazione di Fernando Herrera Gómez
“Quella folgorante invasione della poesia non mi era mai accaduta prima e non
credo che mi accadrà mai più.”
Álvaro Mutis, Mi verdadero encuentro con Aurelio Arturo,
in “Obra e imagen”, Instituto Colombiano de Cultura, Bogotá, 1977; pp. 116-17
Non tutto era rudezza, un aureo filo di sogno
s’attorcigliava alla polpa dei miei incanti.
E se al nord il vecchio bosco ha un tic-tac profondo,
al sud il curvo vento porta frange di aroma.
(Io guardo le montagne. Sopra le lunghe cosce
della nutrice, il sonno mi allunga i capelli).
Aurelio Arturo nasce a La Unión nel Sud della Colombia, nel 1906. Muore a Bogotà nel
1974.
2009, pp. 160, A 18,00
57
IL LABIRINTO DEL MONDO
Miloš
Crnjaski
Lamento
per
Belgrado
prefazione di Massimo Rizzante, con uno scritto di Božidar Stanišić
traduzione e cura di Massimo Rizzante
testo serbo a fronte
“Questa prima traduzione italiana di uno dei grandi momenti della letteratura
serba arriva solo oggi, a più di cinquant’anni dalla composizione, grazie ad una
piccola casa editrice che crede nella poesia e nella sua perennità e grazie a un
traduttore come Massimo Rizzante che ha saputo trovare per ogni verso e ogni
parola la giusta pregnanza.”
Sergio Garbato, “Il Resto del Carlino”, 29 maggio 2010
Tu, intanto, brilli, ancora, attraverso il mio sogno oscuro,
nell’infinità delle nostre lacrime, eterno, nel buio, e nella polvere.
Il tuo sangue come la rugiada è caduto sulla pianura,
come un tempo, per alleviare i rantoli di tanti agonizzanti.
Ti stringo ancora una volta nella tua pietra scoscesa,
Te, e la Sava, e il tuo Danubio indolente.
Il Sole nasce nel mio sogno. Brilla! Balena! Tuona!
Il tuo nome, come un fulmine nel cielo sereno.
E quando il tuo vecchio orologio suonerà la mia ora,
quel nome sarà il mio ultimo sospiro.
Miloš Crnjaski nasce a Csongrád nel 1893, muore a Belgrado nel 1977.
58
2010 , pp. 72, A 15,00
5
IL LABIRINTO DEL MONDO
6
Patrick McGuinness
L’età della
sedia vuota
traduzione e cura di Giorgia Sensi
testo inglese a fronte
Ora lo assaporano i miei figli,
il francese del cortile vuoto che parlavo io;
spingono la lingua lungo la Lingua
e mentre sento incagliarsi le loro parole sento di nuovo le mie
e mi sveglio da quel sogno ricorrente nel quale
mi sveglio sempre, e interrompo quella prima riga
abortita della mia storia che mi ostino a incominciare:
che sono molto più giovane e ancora belga.
Patrick McGuinness è nato in Tunisia nel 1968; vive a Cardiff. È Professore di francese e
letterature comparate all’Università di Oxford.
2011, pp. 144, A 17,00
59
IL LABIRINTO DEL MONDO
Leopoldo Marìa Panero
Peter Pan
non è che
un nome
(poesie 1973-2009)
prefazione di Leopoldo Marìa Panero, postfazione di Ianus Pravo
traduzioni e cura di Sebastiano Gatto e Ianus Pravo
testo spagnolo a fronte
“Un libro che offre, in traduzione italiana e con testo a fronte, una panoramica
su uno dei poeti di lingua spagnola più importanti degli ultimi trent’anni, restituendo al lettore italiano il tratteggio della sua parabola creativa.”
Alessandro Mistorigo, “Poesia”, 275, Ottobre 2012
Qui sono io, Leopoldo María Panero
figlio di padre ubriaco
e fratello di un suicida
perseguitato da uccelli e ricordi
che mi insidiano ogni mattina
nascosti in cespugli
gridando che finisca la memoria
e il ricordo divenga azzurro, e gema
pregando il niente perché muoia.
Leopoldo Marìa Panero nasce a Madrid nel 1948. Dal 1997 vive volontariamente nell’ospedale psichiatrico di Las Palmas alle Canarie, dove muore nel 2014.
60
2011, pp. 160, A 18,00
7
IL LABIRINTO DEL MONDO
8
Krzysztof Karasek
Fuochi
di Bengala
e altre poesie
prefazione di Jarosław Mikołajewski
traduzione dal polacco e cura di Leonardo Masi
“Il più fresco e il più giovane Vecchio, come lo chiamiamo a volte, che resta (evitiamo i superlativi assoluti, sempre inverosimili, superflui e adeguati a ben altre
discipline di vita) fra i più toccanti, sorprendenti poeti polacchi del dopoguerra. E
mentre lo sto sostenendo, lui continua a scrivere. Una volta, qualche anno fa, ha
scritto quaranta poesie in un mese. Tutte stupende. Evviva Karasek. Hrabal della
poesia polacca? Un ceco della poesia polacca? Detto bene, ma non abbastanza.”
Dalla prefazione di Jarosław Mikołajewski
Pioggia nel cuore della notte, un lampo
ha strappato la tenda del cielo, la pioggia
batte un ritmico staccato, una partitura terribile
che inizia con rabbia
e finisce singhiozzando.
Krzysztof Karasek è nato nel 1937 a Varsavia, dove vive.
2011, pp. 112, A 16,50
61
IL LABIRINTO DEL MONDO
Jesús Urzagasti
L’albero
della tribù
prefazione di Jesús Urzagasti
traduzioni e cura di Claudio Cinti e Silvia Raccampo
postfazione di Juan Carlos Ramiro Quiroga
testo spagnolo a fronte
“Che altri festeggino pure di aver trovato nel Chaco giacimenti di petrolio e di gas;
noi, semplici lettori, possiamo essere felici di aver incontrato nella poesia di Urzagasti
quell’acqua, quell’essenza vitale che venne cercata invano dal sottufficiale boliviano
Miguel Navajas mentre scavava quel pozzo asciutto che dà origine, non solo alla letteratura della guerra del Chaco, ma anche alla coscienza nazionale della Bolivia.”
dalla postfazione di Juan Carlos Ramiro Quiroga
Ora che sono più morta della mia infanzia
nessuno può tapparmi la bocca.
Io sono Tania
colei che sognò il miele dei campi
all’ombra degli olmi.
Tania la guerrigliera.
Quando rammento il mio nome
in questo buio silenzio che mi circonda
rimonta il desiderio di bere la luce del giorno
con i miei occhi chiari.
Sono morta ma non me ne andrò dal mondo
perché anche nel profondo della terra
riposa la giustizia.
Sono bella, e anche il mio amante è bello.
Vediamo che cosa esce da questo folle amore.
Nel profondo della terra partorirò i miei figli.
Jesùs Urzagasti è nato nel 1941 in Bolivia, Gran Chaco. Muore a La Paz nel 2013.
62
2012, pp. 216, A 20,00
9
IL LABIRINTO DEL MONDO
10
Eugeniusz Tkaczyszyn-Dycki
Una notizia
dell’ultimo
minuto
traduzioni dal polacco
cura e prefazione di Alessandro Amenta e Lorenzo Costantino
“Chissà, per esempio, se la figura della madre del ciclo dyckiano non sia un
ribaltamento di un’altra figura materna, quella mariana del ciclo di un poeta barocco spesso citato a proposito di Dycki, Mikołaj Sęp-Szarzyński; e che attraverso
questo ribaltamento il poeta non attui una demitizzazione dell’intera tradizione
letteraria della madre-Polonia.”
dalla prefazione di Alessandro Amenta e Lorenzo Costantino
ogni aggressione di mia madre (a casa
in ospedale) aveva luogo in ucraino
non serve che io dica quanto temevo
la reazione di medici e infermieri
che mi guardavano in cagnesco
ogni aggressione di mio padre
polonizzato è quel cane rabbioso scambiato
per un altro cane cosa che alla fine fa due code
o anche di più
Eugeniusz Tkaczyszyn-Dycki è nato nel 1962 a Wólka Krowicka, vicino a Lubaczów.
2012, pp. 112, A 16,50
63
IL LABIRINTO DEL MONDO
Tomi Kontio
PARLA LA LUCE
CON VOCE di
CORNACCHIA
prefazione di Tomi Kontio, postfazione di Viola Parente-Čapkovà
traduzione di Antonio Parente
testo finlandese a fronte
“Una raccolta di straordinario potere visionario dove il mondo è circoscritto a
una dimensione paradossale, intessuta di incantesimi improvvisi che squarciano
la calma, destabilizzano equilibri, tolgono il sonno.”
Alessandra Pacelli, “Il Mattino di Napoli”, 29 dicembre 2013
La casa si leva in cima alla casa
e sussurra con voce di pietra all’orecchio della pietra.
Anche la pietra ha le sue voglie, come l’uomo la vita
e ogni voglia copra la vista.
Perciò le voci degli uccelli sono morte
e quelle dei fiori alla luce del vento.
Come cresce il sogno attraverso gli anni
si appoggia alla finestra come una quercia dalle cento cime
e sa che non altro può la vita
che desiderare la morte.
Tomi Kontio nasce nel 1966 a Helsinki, dove vive.
64
2013, pp 144, A 18,00
11
IL LABIRINTO DEL MONDO
12
Juan Gelman
L’accanito
cuore
amora
a cura di Stefano Strazzabosco
testo spagnolo a fronte
“La forza più estrema della parola di Juan nasce dall’essersi allontanato dalla superficie del dolore e della collera per affondare nelle sue radici, in quella zona vitale e mentale da cui la riflessione e l’azione possono ricominciare con un’efficacia
che altre volte non hanno avuto in mezzo al rumore e al furore. Trasformare in
positività l’abominevole somma dell’obbrobrio e della disgrazia: sì, ci sono ancora
alchimie possibili quando si è padroni del luogo e della formula, come lo sono
oggi le poesie di Juan.”
Julio Cortázar, 1981
Nel vestibolo del cuore
s’alza una casa vecchia
che il padre chiudeva a chiave ogni notte.
Il cortile con felci
amate dalla madre, il carbone
di polente ripetute, la sua luce
contro l’oscurità di pentole,
il cielo crollato.
Chi romperà quella rete?
Dov’è diretta?
Chi l’ha tessuta, che fili
hanno usato che tengono ancora?
Il suo abisso più profondo è il più alto.
Non rompere i suoi messaggi con
coltelli peggiori della morte.
Juan Gelman nasce a Buenos Aires nel 1930, muore a Città del Messico nel 2014.
2014, pp. 308, A 22,00
65
IL LABIRINTO DEL MONDO
Gillian Clarke
Una ricetta
per l’acqua
poesie scelte 1982-2009
cura e traduzione di Giorgia Sensi
testo inglese a fronte
Perfino nel cuore dell’inverno,
le lunghe notti, i giorni crepuscolari,
viene un momento in cui tra le nuvole filtra
un sole freddo, invisibile.
Allora il mare porta a casa il suo carico,
le pietre rilasciano i loro metalli
e un sussulto di sole accende stagni e pozze
finché ogni rivolo d’oro
è un Nilo, Tigri, Eufrate, Giordano
che formula luce.
Gillian Clarke è nata a Cardiff nel 1937, poeta nazionale del Galles, è una delle figure più
popolari e rappresentative della letteratura inglese contemporanea.
66
2014, imminente
13
FUORI COLLANA
1
Colloqui con Nino
a cura di Andrea Zanzotto
fotografie di Vincenzo Cottinelli
“È una sera di anni molto lontani, io, bambino, vado alla latteria e sul far della sera
il cielo assume un colore sempre più rosso. Un gruppo di persone, donne specialmente, guarda allarmato. Cresce il mormorio. Improvvisamente una persona aitante e sicura si fa avanti e dice ad alta voce: Ah, fémene, non sté preocuparve. Questo
che vedé (e indica il cielo) è un fatto causato dal sole che si specchia nel Mar Rosso”.
Mi è inevitabilmente sembrato che il protagonista dell’episodio e del mio stesso
ricorso di memoria non potesse che essere legato ad un ur-Nino.”
dalla prefazione di Andrea Zanzotto
“... questi indimenticabili Colloqui con Nino […] ripercorrono con rara perizia
espositiva l’itinerario esistenziale e affabulatorio del contadino veneto, morto quasi
centenario nel 1988. […]
D’altronde leggendo questo libro, si ha l’impressione di essere completamente immersi nel cuore delle atmosfere che si respirano nelle stesse raccolte del poeta di
Pieve di Soligo.”
Pasquale Di Palmo, “Poesia”, 199, novembre 2005
2005, pp. 152, A 19,50 Tiratura limitata a duecento esemplari, esaurito
67
FUORI COLLANA
2
Favolario
illustrato
scrittori e illustratori per i villaggi SOS
a cura di Stefano Strazzabosco
Tredici scrittori contemporanei e altrettanti illustratori danno vita a un progetto benefico
a favore dei Villaggi SOS italiani, con l’intento di opporsi al disagio usando la fantasia
(come fanno i bambini).
Favole di:
Tullio Avoledo, Davide Bregola, Giuseppe Caliceti, Patrizia Cavalli, Pasquale Di Palmo,
Tonino Guerra, Paolo Lanaro, Lia Levi, Valerio Magrelli, Giulio Mozzi, Mario Rigoni
Stern, Tiziano Scarpa, Gian Mario Villalta.
Illustrazioni di:
Milena Zanotelli, Anna Berton, Chiara Fedele, Alessandra Bagnoli, Lara Dabusti, Gessica
Tiziani, Mauro Mazzara, Michela Caruso, Aldo Egidio Boni, Chiara Donelli-Cornaro,
Damiano Bellino, Marina Marcolin, Chiara Pasqualotto, Marzia Ghezzo.
68
2007, pp. 148, A 10,00
FUORI COLLANA
3
Italo Lanfredini
La barca delle essenze pregiate.
Versi da versare e fischietti per sognare
“Caro poeta, in un secolare tronco di pioppo
ho scolpito una barca monossile di circa 7 metri di lunghezza. Dato il tanto legno “levato”,
ho deciso di farla navigare nel suo “brodo”. I
trucioli sgorbiati, emanano al calpestio, il rumore dell’acqua fino a diventare onde e mare... La
piroga trasporterà, chissà dove, brocche, anfore,
vasi (fitomorfi, zoomorfi e antropomorfi) che
conterranno, non le “solite” granaglie, spezie,
olii, profumi, ma essenze più pregiate: VERSI
DA VERSARE...”
Nei vasi in terracotta posati sul fondo della barca sono contenuti i versi dei poeti
e un messaggio di Italo Lanfredini 2002/2004, 2010/2011
I poeti della barca
Antonella Anedda Angioy
Maria Attanasio
Pier Luigi Bacchini
Umberto Bellintani
Tolmino Baldassari
Franco Buffoni
Hans Georg Bulla
Alberto Cappi
Dulce Chacon
Milo De Angelis
Gianni D’Elia
Nora Didier De Iungman
Flavio Ermini
Anna Maria Farabbi
Biancamaria Frabotta
Patrick McGuiness
Philippe Jaccottet
Vera Kalmykova
Krzyztof Karasek
Vesna Krmpotic
Katalin Ladik
Giorgio Luzzi
Valerio Magrelli
Marco Munaro
Giampiero Neri
Leopoldo María Panero
Umberto Piersanti
Maria Pia Quintavalla
Giovanni Raboni
Cesare Ruffato
Paolo Ruffilli
Gregorio Scalise
Evelina Schatz
Charles Tomlinson
Paolo Valesio
Italo Lanfredini è nato a Sabbioneta nel 1948. Vive e lavora a La Silenziosa (Commessaggio, MN).
2011, cartoline, A 22,00 - in occasione della Mostra, Rovigo, Verso il solstizio d’estate 2011 69
SAGGI IN 32
Noli altum sapere
Gianni Priano
Le violette di Saffo
Bianciardi, Pasolini, Pavese, Sbarbaro
“Occorre diffidare non già della parola educazione ma dell’abbinamento di questo termine con altri. Diffidare, pedagogicamente, di ogni educazione a qualcosa”
scrive Gianni Priano nelle Violette di Saffo. E ci regala quattro indimenticabili
ritratti di maestri: Bianciardi, Pasolini, Pavese, Sbarbaro.
I monti illimpiditi, il velenoso
biancore della notte: ma chi dice
la mia gioia se non l’eco svagata?
Mi proviene da secoli lontani
una vita, e ora nella bianca luce
la rinvergina un grido di ragazzo.
Pier Paolo Pasolini
Gianni Priano è nato nel 1962 a Genova, dove vive.
70
2011, pp. 128, A 11,00
1
SAGGI IN 32
2
Noli altum sapere
Silvio Ramat
Lungo
le bianche strade
provinciali
Valeri, Barolini, Pascutto, Rebellato,
Zanzotto, Bandini
Questo libro è anche un omaggio al Veneto, scrive Silvio Ramat, cioè “alla terra
nella quale vivo e (da più di sette lustri) insegno”. E lungo le bianche strade provinciali – con Valeri, Barolini, Pascutto, Rebellato, Zanzotto, Bandini – tornano,
una dopo l’altra, le stagioni del grande libro del Novecento, compitato nella memoria, e nella scienza, di un poeta.
I custodi invisibili
dei tesori che abbiamo sepolto da bambini
dentro le cavità dei tronchi o in fondo ai pozzi
sono adesso in quest’aria per vedere
la fine del millennio. Tenacemente come
il vilucchio dei bocci semichiusi
alle reti metalliche delle stazioni deserte,
si aggrappano alle incerte ultime primavere
del nostro eone...
Fernando Bandini
Silvio Ramat è nato a Firenze nel 1939 e vive a Padova, dove insegna letteratura italiana
contemporanea.
2013, pp. 240, A 14,00
71
SIMILIA Ut pictura poesis
Due
poesie di Marco Munaro
disegni di Giosetta Fioroni
dicembre 2012
Addio a Mirco
poesie di Pasquale Di Palmo
disegni di Pablo Echaurren
dicembre 2013
72
Edizioni non venali in duecento esemplari numerati riservati ai soci
I libri de Il Ponte del Sale
Catalogo 2003-2014 collezioni di poesia a cura di Marco Munaro
LA PORTA DELLE LINGUE
Collana di poesia contemporanea
1.Anna Maria Farabbi, Adlujè, 2003 esaurito
2.Marco Munaro, Ionio e altri mari, 2003 esaurito
3.Guido Carminati, Contar, 2003 esaurito
4.Gianni Priano, La Turbie ed altri confini, 2004 , a 12,00
5.Beppe Salvia, I begli occhi del ladro, a cura di Pasquale Di Palmo, 2004, a 13,00
6.Giuseppe Bevilacqua, Un pennino di stagno, introduzione di Andrea Zanzotto, 2005,
a 12,00
7.Giselda Pontesilli, Ditta Al Farabi, prefazione di Paolo Lagazzi, 2006, a 13,00
8.Sebastiano Aglieco, Dolore della casa, 2006, a 13.0
9.Pasquale Di Palmo, Marine e altri sortilegi, 2006, a 12,00
10.Marco Molinari, Seguiamo e accarezziamo, prefazione di Milo De Angelis, 2007,
a 13,00
11.Luigi Bressan, Quando sarà stato l’addio?, con un disegno di Sergio Toppi, 2007,
a 14,00
12.Umberto Simone, Il sacco del curdo, 2008, a 13,00
13.Luciano Cecchinel, Le voci di Bardiaga, 2008, a 11,00
14.Sebastiano Gatto, Horse category, con una nota di Andrea Grillo, 2009, a 12,00
15.Marco Munaro, Nel corpo vivo dell’aria, 2009, a 13,00
16.Fernanda Ferraresso, Migratorie non sono le vie degli uccelli, 2009, a 13,00
17.Gianfranco Draghi, L’allocco e altre cose famigliari, a cura di Marco Munaro, 2009,
a 14,00
18.Gianfranco Maretti Tregiardini, Canzoniere di sonno e di stupore, 2009, a 14,00
19.Edoardo Zuccato, Ulona, 2010, a 13,00
20.Luciano Caniato, Maliborghi, 2010, a 14,00
21.Albero Cappi, Bordertime, a cura di Marco Munaro, con dieci disegni di Vanni Cantà,
2010, a 12,00
22.Ida Vallerugo, Mistral, a cura di Anna De Simone, prefazione di Franco Loi, con
un’incisione di Livio Ceschin, 2010 , a 18,00
23.Maurizio Casagrande, Sofegón carogna, prefazione di Luigi Bressan, 2011, a 13,00
24.Antonio Mazzali, Nel campiello della mia notte, a cura di Marco Munaro, 2011,
a 12,00
25.Andrea Longega, Finìo de zogar, prefazione di Vivian Lamarque, 2012, a 13,00
26.Andrea Temporelli, Terramadre, 2012, a 14,00
27.Simone Cattaneo, Peace & Love. Tutte le poesie, 2012, a 15,00
28.Daniela Raimondi, La regina di Ica, prefazione di Anna Maria Farabbi, 2012,
a 13,00
29.Anna Maria Farabbi, Abse, 2013, a 17,00
30.Stefano Strazzabosco, 66, 2013, a 14,00
73
31.Sebastiano Aglieco, Compitu re vivi, prefazione di Maurizio Casagrande 2013,
a 17,00
32.André Raymond, Rue des étrangers, a cura di Antonio Alleva e Patrizia Vernisi, 2014
a 14,00
33.Marco Munaro, Berenice, postfazioni di Luigi Bressan e di Gianfranco Maretti Tregiardini, 2014, a 14,00
34.Luigi Bressan, Tutte le poesie in dialetto, prefazione di Maurizio Casagrande, 2014
35.Francesco Balsamo, Cresce a mazzetti il quadrifoglio, in preparazione
36.Alfonso Guida, Poesie per Tiziana, in preparazione
37.Vito Bonito, Resurrezione, in preparazione
38.Antonio Alleva, Ultime corrispondenze dal villaggio, in preparazione
39.Marco Molinari, Città a cui donasti il respiro, in preparazione
GLI ALBERI CAPOVOLTI
Collana di classici
1.Virgilio, Il canto dei campi. Georgiche Libro primo, traduzione di Gianfranco Maretti
Tregiardini, prefazione di Walter Loddi, con due disegni di Vittorio Bustaffa, testo
latino a fronte, 2006, a 15,00
2.Virgilio, Il canto degli alberi. Georgiche Libro secondo, traduzione di Gianfranco Maretti Tregiardini, con due disegni di Vittorio Bustaffa, testo latino a fronte, 2008,
a 15,00
3.Benn, Poesie, a cura di Giuseppe Bevilacqua, testo tedesco a fronte, 2008, a 15,00
4.Virgilio, Il canto delle mandrie. Georgiche Libro terzo, traduzione di Gianfranco Maretti Tregiardini, con due disegni di Vittorio Bustaffa, testo latino a fronte, 2010,
a 16,00
5.Fedro, Favole, giocosa versificazione italiana di Annalisa Usuardi, con cinque illustrazioni a colori di Francesco Balsamo e uno scritto di Gianfranco Maretti Tregiardini,
testo latino a fronte, 2012, a 20,00
6.Virgilio, Il canto d’api. Georgiche Libro quarto,traduzione di Gianfranco Maretti Tregiardi & Marco Munaro, prefazione di Giorgio Bernardi Perini, con due disegni di
Vittorio Bustaffa, testo latino a fronte, 2012, a 17,00
7. Bino Rebellato, In nessun posto e da per tutto Poesie 1929-2004, seconda edizione riveduta, corretta e annotata, a cura di Marco Munaro, 2014
8. Arnaut Daniel, Il canzoniere, a cura di Luca Rizzatello, in preparazione
LA BELLA SCOLA
La Comedia di Dante letta dai poeti e illustrata, a cura di Marco Munaro
1. I primi sette canti dell’inferno letto dai poeti Maretti, Merini, Caniato, Anedda, Farabbi,
Bressan, Villalta, 2003, a 15,00
2. L’Inferno letto dai poeti canti VIII-XVII Priano, Gualtieri, Brugnaro, Di Palmo, Molinari, Damiani, Giacomini, Buffoni, D’Elia, Zuccato, 2004, a 15,00
3. L’Inferno letto dai poeti canti XVIII-XXX Turolo, Donati, Lo Russo, Loi, Fiori, Rondoni, Held, Trinci, Cappi, Valesio, Cappello, Lolli, Sanguineti, 2004, a 18,00
74
4. L’Inferno letto dai poeti canti XXXI-XXXIV Sissa, Aglieco, Cera Rosco, Munaro, 2005,
a 13,00
5. Ombre come cosa salda. Il Purgatorio letto dai poeti canti I-IX Scabia, Simone, Gatto,
Alleva, Di Monte, Santi, Ielmini, Ferraresso, Draghi, 2009, a 16,00
6. Ombre come cosa salda. Il Purgatorio letto dai poeti canti X-XXVII Mikolajevski, Rizzante, Crico, Crosara, Brancale, Danni, Panero, Pravo, Scotto, Rueff, Fo, Arnaudo,
Casagrande, Moore, Panfido, Vallerugo, Dapunt, 2011, a 20,00
7. Il paradiso terrestre letto dai poeti Purgatorio canti XXVIII-XXXIII Licciardello, Strazzabosco, Mckendrick, Raimondi, Rizzatello, Micó, disegni e note di Paolo Segalla, 2014
ORBIS PICTUS
Poesia, arte e scienza
1. Da Rimbaud a Rimbaud. Omaggio di poeti veneti contemporanei con dodici opere figurative originali, a cura di Marco Munaro, 2004, a 20,00
2. L’Alfabeto Vivo di Comenio in ventiquattro carte figurate e a più voci, carte, libretto e
CD a cura di Mariacristina Colombo, 2004, a 27,00
3. In un gorgo di fedeltà. Dialoghi con venti poeti italiani, a cura di Maurizio Casagrande,
fotografie di Arcangelo Piai, 2006, a 29.50
4. Album Antonin Artaud, a cura di Pasquale Di Palmo, 444 illustrazioni, 2010, a 36,00
5. Di passaggio. Tracce di viaggiatori in Polesine da Dante a Herbert raccontate da Sergio
Garbato, disegnate da Gabbris Ferrari, 2013, a 24,00
IL LABIRINTO DEL MONDO
Collana di poesia straniera contemporanea
1.Vénus Khoury-Ghata, Ortiche, prefazione, traduzione e cura di Fabio Scotto, con
testo francese a fronte, 2007, a 13,00
2.Karel Šebek, Poesie, traduzione di Antonio Parente, prefazione di Pavel Reznìcek, con
una testimonianza di Eva Válková, postfazione di Jan Neyedly, traduzione dal ceco di
Antonio Parente, 2007, a 18,00
3.Zbigniew Herbert, Rovigo, a cura di Andrea Ceccherelli, prefazione di Jarosław
Mikołajevski, traduzioni di Alessandro Niero e Andrea Ceccherelli, testo polacco a
fronte, 2008, a 15,00
4.Aurelio Arturo, Casa al sud, prefazione di Fernando Herrera Gomez, postfazione di
Martha Canfield, traduzione e cura di Stefano Strazzabosco, testo spagnolo a fronte,
2009, a 18,00
5.Miloš Crnjaski, Lamento per Belgrado, prefazione di Massimo Rizzante, con uno scritto di Božidar Stanišić, traduzione e cura di Massimo Rizzante, testo serbo a fronte,
2010, a 15,00
6.Patrick McGuinness, L’età della sedia vuota, traduzione e cura di Giorgia Sensi, testo
inglese a fronte, 2011, a 17,00
7.Leopoldo María Panero, Peter Pan non è che un nome (poesie 1973-2009), prefazione
di Leopoldo María Panero, traduzioni e cura di Sebastiano Gatto e Ianus Pravo, postfazione di Ianus Pravo, testo spagnolo a fronte, 2011, a 18,00
75
8.Krzysztof Karasek, Fuochi di Bengala e altre poesie, prefazione di Jarosław Mikołajevski,
traduzione dal polacco e cura di Leonardo Masi, 2011, a 16.50
9.Jesús Urzagasti, L’albero della tribù, prefazione di Jesús Urzagasti, traduzioni e cura di
Claudio Cinti e Silvia Raccampo, postfazione di Juan Carlos Ramiro Quiroga, testo
spagnolo a fronte, 2012, a 20,00
10.Eugeniusz Tkaczyszyn-Dycki, Una notizia dell’ultimo minuto, traduzioni dal polacco,
cura e prefazione di Alessandro Amenta e Lorenzo Costantino, 2012, a 16.50
11.Tomi Kontio, Parla la luce con voce di cornacchia, prefazione di Tomi Konti, postfazione di Viola Parente-Čapková, traduzione di Antonio Parente, testo finlandese a fronte,
2013, a 18,00
12.Juan Gelman, L’accanito cuore amora, a cura di Stefano Strazzabosco, 2014, a 22,00
13.Gillan Clarke, Una ricetta d’acqua, a cura di Giorgia Sensi, testo inglese a fronte,
2014, a 18,00
14.César Moro, La tartaruga equestre, a cura di Stefano Strazzabosco, testo spagnolo a
fronte, in preparazione
15.Ferida Durakovic, Poesie, a cura di Božidar Stanišić, in preparazione
FUORI COLLANA
1.Colloqui con Nino, a cura di Andrea Zanzotto, fotografie di Vincenzo Cottinelli, 2005
esaurito
2.Favolario illustrato, scrittori e illustratori per i villaggi SOS, a cura di Stefano Strazzabosco, 2007, a 10,00 esaurito
3.Italo Lanfredini, La barca delle essenze pregiate. Versi da versare e fischietti per sognare,
cartoline, in occasione della Mostra, Rovigo, Verso il solstizio d’estate 2011, 4/19 giugno 2011, a 22,00
4.Catalogo editoriale 2003-2013, 2014
5.Quello che non ero, sovrascritture di Giorgio Bernardi Perini, in preparazione
SAGGI IN 32
Noli altum sapere
1.Gianni Priano, Le violette di Saffo. Bianciardi, Pasolini, Pavese, Sbarbaro, 2011, a 11,00
2.Silvio Ramat, Lungo le bianche strade provinciali. Valeri, Barolini, Pascutto, Rebellato,
Zanzotto, Bandini, 2013, a 14,00
SIMILIA
Ut pictura poesis
edizioni numerate non venali riservate ai soci
1.Due, poesie di Marco Munaro e disegni di Giosetta Fioroni, dicembre 2012
2.Addio a Mirco e altri versi di Pasquale Di Palmo, disegni di Pablo Echaurren, dicembre
2013
76
I fabbri de Il Ponte del Sale
poeti, scrittori e artisti
Sebastiano Aglieco, 11, 34, 45, 47
Antonio Alleva, 35, 45, 47
Claudio Ambrosini, 44
Alessandro Amenta, 63
Antonella Anedda, 43, 47, 69
Cristian Antaridi, 46
Danni Antonello, 46, 47
Luca Arnaudo, 46, 47
Maria Attanasio, 69
Tullio Avoledo, 68
Aurelio Arturo, 57
Pier Luigi Bacchini, 69
Alessandra Bagnoli, 68
Tolmino Baldassarri, 69
Francesco Balsamo, 40
Fernando Bandini, 48
Marino Baratello , 44
Nerella Barazzuol, 48
Damiano Bellino,68
Umberto Bellintani, 69
Mario Benedetti, 48
Gottfried Benn, 39
Giorgio Bernardi Perini, 41
Anna Berton, 68
Giuseppe Bevilacqua, 9, 39, 48-9
Gianni Bianchi, 45
Loredana Bogliun, 48
Cristina Boldrin, 45, 55
Aldo Egidio Boni, 68
Mirella Boso, 44
Domenico Brancale, 46, 47
Davide Bregola, 68
Luigi Bressan, 14, 26, 36, 37, 43, 48, 51
Ferruccio Brugnaro, 44, 47
Andrea Bruno, 48
Franco Buffoni, 44, 47, 69
Hans Gregor Bulla, 69
Vittorio Bustaffa, 38, 40, 41
Antonella Cagnolati, 50
Giuseppe Caliceti, 68
Martha Canfield, 57
Luciano Caniato, 23, 43, 47
Vanni Cantà, 24
Albero Cappi, 24, 44, 47, 69
Pierluigi Cappello, 44, 47, 48
Guido Carminati, 6
Silvia Carnevale Miino, 48
Michela Caruso, 68
Maurizio Casagrande, 26, 37, 46, 47, 48,
51, 55
Simone Cattaneo, 30
Patrizia Cavalli, 68
Andrea Ceccherelli, 56
Luciano Cecchinel, 16, 48
Tiziana Cera Rosco, 45, 47
Livio Ceschin, 25
Gillan Clarke, 66
Gabriele Codifava, 48, 51
Claudio Cinti, 62
Dulce Chacon, 69
Mariacristina Colombo, 48, 50
Comenio, 50
Massimo Contiero, 44
Paola Cortelazzo, 48
Lorenzo Costantino, 63
Vincenzo Cottinelli, 67
Ivan Crico, 46, 47
Miloš Crnjanski, 58
Erika Crosara, 46, 47
Lara Dabusti, 68
Azzurra D’Agostino, 51
Claudio Damiani, 44, 47
Disan Danilov, 46, 55
Roberta Dapunt, 46, 47
Milo De Angelis, 13, 69
Gianni D’Elia, 44, 47, 69
77
Igor De Marchi, 48
Carlo De Pirro, 44, 45
Anna De Simone, 25
Nora Didier De Iungman, 69
Nelvia Di Monte, 45, 47, 48
Pasquale Di Palmo, 8, 12, 44, 47, 48, 52,
68, 72
Alba Donati, 44, 47
Chiara Donelli-Cornaro, 68
Gianfranco Draghi, 20, 45, 47
Pablo Echaurren, 48, 72
Flavio Ermini, 69
Gabriela Fantato, 46, 47
Anna Maria Farabbi, 4, 31, 32, 43, 47, 69
Chiara Fedele, 68
Sergio Fedele, 6, 48
Fedro, 40
Fernanda Ferraresso, 19, 44, 45, 47
Gabbris Ferrari, 53
Giovanna Frene, 48
Umberto Fiori, 44, 47
Giosetta Fioroni, 48, 72
Alessandro Fo, 46,47
Biancamaria Frabotta, 69
Bianca Maria Furgeri, 44
Paolo Furlani, 44
Sergio Garbato, 48, 51
Sebastiano Gatto, 17, 45, 47, 48, 60
Juan Gelman, 65
Marzia Ghezzo, 68
Amedeo Giacomini, 44, 47
Laura Gioso, 44
Mariangela Gualtieri, 44, 47
Angela Grassi, 45
Andrea Grillo, 17
Tonino Guerra, 68
Wanda Guerrato, 46
Riccardo Held, 44, 47
Zbigniew Herbert, 56
78
Fernando Herrera Gómez, 57
Vera Kalmikova, 69
Krzysztof Karasek, 61, 69
Vénus Khoury-Ghata, 54
Tomi Kontio, 64
Vesna Krmpotic, 69
Riccardo Ielmini, 45, 47
Philippe Jaccottet, 69
Katalin Ladik, 69
Paolo Lagazzi, 10
Viviane Lamarque, 28
Paolo Lanaro, 68
Italo Lanfredini, 69
Erwan Le Gall, 48
Lia Levi, 68
Nicola Licciardello, 46, 47, 48
Franco Loi, 25, 44, 47
Walter Loddi, 38
Benito La Scala, 46
Claudio Lolli, 44, 47
Andrea Longega, 28
Rosaria Lo Russo, 44, 47
Giorgio Luzzi, 69
Valerio Magrelli, 68, 69
Lunia Marchetti, 44
Marina Marcolin, 68
Gianfranco Maretti Tregiardini, 21, 36, 38,
40, 41, 43, 47, 48
Loreto Martina, 48
Leonardo Masi, 61
Angioletta Masiero, 48
Antonio Mazzali, 27
Mauro Mazzara, 68
Patrick McGuinness, 59, 69
Jamie Mckendrick, 46, 47
Alda Merini, 43, 47
José María Micó, 47
Tino Minetto, 51
Jarosław Mikołajevski, 46, 47, 56, 61
Marco Molinari, 13, 44, 47, 48
Patrizia Montanaro , 44
John Philipp Morre, 46, 47
Luca Mosca , 44
Giulio Mozzi, 68
Marco Munaro, 3, 5, 18, 20, 21, 24, 27,
36, 41, 42, 43, 45, 47, 48-9, 50, 51, 69,
72
Nico Naldini, 48
Giacomo Nanni, 48
Gimpiero Neri, 69
Jan Neyedly, 55
Alessandro Niero, 56
Leopoldo María Panero, 46, 47, 60, 69
Isabella Panfido, 46, 47
Antonio Parente, 55, 64
Viola Parente- Čapkovà, 64
Chiara Pasqualotto, 68
Silvia Pat, 55
Arcangelo Piai, 51
Riccardo Piacentini, 44
Umberto Piersanti, 69
Andrea Ponso, 48
Giselda Pontesilli, 10
Ianus Pravo, 46, 47, 60
Giorgio Pressato, 44, 45
Gianni Priano, 7, 44, 47, 70
Maria Pia Quintavalla, 69
Giovanni Raboni, 69
Silvia Raccampo, 62
Daniela Raimondi, 31, 46, 47
André Raymond, 35
Silvio Ramat, 48, 71
Juan Carlos Ramiro Quiroga, 62
Bino Rebellato, 42
Pavel Reznícek, 55
Mario Rigoni Stern, 68
Arthur Rimbaud, 48
Massimo Rizzante, 46, 47, 58
Luca Rizzatello, 46, 47
Alberto Rizzi, 48
Davide Rondoni, 44, 47
Maurizia Rossella, 48
Martin Rueff, 46, 47
Cesare Ruffato, 69
Paolo Ruffilli, 69
Beppe Salvia, 8
Edoardo Sanguineti, 44, 47
Flavio Santi, 45, 47
Giuliano Scabia, 45, 47, 48
Gregorio Scalise, 69
Tiziano Scarpa, 68
Evelina Schatz, 69
Fabio Scotto, 46, 47, 54
Karel Šebek, 55
Paolo Segalla, 46, 48
Giorgia Sensi, 59, 66
Michelangelo Setola, 48
Umberto Simone, 15, 45, 47
Giancarlo Sissa, 45, 47
Delmina Sivieri, 48
Gianni Sparapan, 48
Božidar Stanišić,
Stefano Strazzabosco, 33, 46, 47, 48, 57,
65, 68
Bianca Tarozzi, 48
Teatro del Lemming, 43, 44
Andrea Temporelli, 29
Davide Tiso , 44
Gessica Tiziani, 68
Eugeniusz Tkaczyszyn-Dycki, 63
Charles Tomlinson, 69
Antonio Turolo, 44, 47
Sergio Toppi, 14
Giacomo Trinci, 44, 47
Paolo Troncon , 44
Giovanni Turra, 48
Jesús Urzagasti, 62
79
Annalisa Usuardi, 40
Paolo Valesio, 44, 47, 69
Ida Vallerugo, 25, 46, 47
Eva Válková,
Patrizia Vernisi, 35
Gian Mario Villalta, 43, 47, 48, 68
Nino Vincenzi, 48
Virgilio, 38, 40, 41
Aurelio Zanelli, 44
Milena Zanotelli, 68
Andrea Zanzotto, 9, 48-9, 67
Gabriella Zen , 44
Edoardo Zuccato, 22, 44, 47
Indice
Premessa dell’editore
3
Catalogo 2003-2014
4
Indice per collane
73
I fabbri del Ponte del sale
77
CATALOGO EDITORIALE
2003-2014
a cura di Marco Munaro
è stampato per conto
dell’Associazione Il Ponte del Sale
presso Grafica Atestina
in Este il 20 marzo 2014
via Orti 32, 45100 Rovigo