numeri della corsa 2

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numeri della corsa 2
I numeri della
corsa - 2
di Claudio Giorgi
Dopo aver dedicato ampio spazio al tesseramento, nella prima parte di questa analisi,
vediamo quello che ai tecnici interessa di più: l’attività agonistica, in particolare quella in
Italia.
L’attenzione sarà posta principalmente sulle ultime sei stagioni, dal 2010 al 2015, con
qualche approfondimento ulteriore per il 2015.
Nei riguardi dell’attività federale ufficiale, cioè campionati provinciali, regionali, italiani e
assimilati, negli anni abbiamo assistito a numerosi cambiamenti di regolamento, sia per la
divisione delle categorie sia, soprattutto, nella formulazione delle prove di gara. Quali che
fossero le intenzioni che hanno mosso queste iniziative, il grafico seguente ci dice quale è
stata la risposta:
7000
6000
5000
4000
3000
2000
tesserati
gareggiano
1000
0
2010
2011
2012
2013
2014
2015
NESSUNA risposta. Pur avendo una crescita del numero dei tesserati negli anni oggetto di
esame, il numero dei praticanti l’attività ufficiale federale è rimasto praticamente invariato
sotto i 3000 atleti, con piccole oscillazioni.
Nel 2015 meno di un tesserato su due ha fatto una qualsiasi prova di campionato.
Possiamo (e dobbiamo) chiederci se questa cosa sia normale o no. Tuttavia, prima di tentare
una risposta, già dobbiamo prendere atto che fare la destrezza dei tanti tipi proposti o le
rampe o dividere/riunire le categorie non ha cambiato assolutamente niente. Quindi, appare
del tutto filosofico stare a cambiare le regole come si è fatto finora, perché non ha prodotto
effetti. Se si vuole incidere sulla partecipazione attraverso le regole, occorre cercare
qualcos’altro, di totalmente diverso. Se, invece, gli obiettivi sono altri, come la
spettacolarità cercata con le sprint in corsia rispetto alla noia delle cronometro, allora nulla
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da eccepire.
Come già fatto per il tesseramento, diamo uno sguardo ai “cugini” dell’artistico per
vedere cosa succede a casa loro.
20000
18000
16000
14000
tesserati A
12000
gareggiano A
10000
8000
6000
4000
2000
0
2010
2011
2012
2013
2014
2015
Va subito detto che questo grafico NON include i numeri degli atleti partecipanti ai
Gruppi Spettacolo, che sono numerosi. Vanno stimati in almeno 1000 altri atleti, almeno
negli ultimi anni. Tuttavia, pure mettendo in conto questi, vediamo che l’artistico ha circa
solamente il 33% dei tesserati che gareggia in prove ufficiali della FIHP,
proporzionalmente meno di noi.
Alla luce di questo, la prima impressione negativa (troppo pochi partecipanti) va un po’
modificata: non è detto che tutti gli iscritti ad una società (e tutte le loro famiglie) siano
interessati all’attività che ci sta tanto a cuore. Anzi: per molti genitori l’attività agonistica
è una cosa vista tutt’al più con tolleranza, e a scuole finite basta così. A degli incalliti
agonisti, come siamo tutti noi, questo ragionamento può non piacere, ma non possiamo
decidere per gli altri.
L’artistico da tempo ha adottato un modello nel quale ci sono tre fasce di iscritti: la prima
fascia, la più numerosa, serve a dare sostentamento economico alle società; la seconda è
costituita dalle categorie di “divisione nazionale”, che ospitano atleti di livello modesto,
disposti tuttavia a pagare i costi (elevati) della partecipazione ai campionati; la terza e
ultima fascia ospita le categorie “agonistiche”, nelle quali ci sono relativamente pochi
atleti.
A riprova di questo, nel Lazio viene da anni organizzata una manifestazione detta “Trofeo
Lazio”, su tre prove a pagamento, alla quale partecipano ben 1000 atleti frammentati in
moltissime categorie, con TUTTI i partecipanti premiati. Ai regionali federali, invece,gli
iscritti sono poco più di 300.
Va anche rilevato che questo modello (molti iscritti e pochi praticanti “ufficiali”), pare
funzionare pur non essendo in nessun modo favorito dai regolamenti federali: quei circa
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700 atleti del trofeo Lazio che non fanno i regionali non portano nemmeno un punto alle
loro società, eppure la cosa funziona lo stesso.
Ecco che forse anche a noi servirebbe di individuare delle gare di basso livello, collocate
solo nel periodo primaverile, che consentano di premiare tutti e dare soddisfazione ad atleti
e famiglie, senza gravarli da un onere eccessivo come tendiamo troppo a fare.
Centriamo ora l’attenzione sull’attività Nazionale: indoor, pista, strada, maratona e
Trofeo Tiezzi.
Abbiamo tra 2200 e 2350 atleti ogni anno, complessivamente stabili, ma le età dei
partecipanti cambiano di anno in anno. Ecco cosa osserviamo in termini di partecipazione
negli ultimi anni, con riferimento alle categorie:
600
2012
2013
2014
2015
500
400
300
200
100
0
G
E
R
A
J
S
M
Mentre i “piccoli” tendono un po’ a crescere, tra Ragazzi e Juniores la tendenza generale è
a diminuire (ma nel prossimo grafico c’è una spiegazione). I Seniores sono stabili, mentre
la partecipazione dei Master è un po’ ballerina: quando le gare vengono proposte, loro
rispondono, ma non sempre sono state effettuate. Nel 2012, per esempio, la scelta di fare
una sola manifestazione a Legnago su strada (10Km e maratona) ha portato solo 50 atleti
circa.
Appare evidente che la logistica delle manifestazioni nazionali incide sulla partecipazione
assai più dei regolamenti di gara:
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700
600
500
2012
400
2013
300
2014
2015
200
100
0
Indoor
Tiezzi
Pista
Strada
Maratona
Mentre la presenza al campionato di Maratona è stabile e la presenza al Tiezzi è in
aumento, i campionati estivi hanno andamenti contraddittori. Sembrerebbe, in ogni caso,
che le sedi meno frequentate siano state le meno favorite, logisticamente parlando, e il mese
di settembre.
Un discorso a parte riguarda gli indoor: il balzo in basso del 2015 si abbina alla scelta di un
campionato su pista piana, che non è stato gradito dalle categorie maggiori.
Resta da discutere ancora una cosa, finora non messa in evidenza: la partecipazione ai
trofei. Questa analisi è fatta sui numeri del 2015.
trofei
italiani
regionali
provinciali
0
500
1000
1500
2000
2500
3000
I numeri della corsa - 2
Su un totale di 3259 atleti partecipanti all’attività (tutta, non solo quella federale), il grosso
delle presenze si localizza ai campionati regionali.
La partecipazione agli italiani è ovviamente più limitata, visto che coloro che hanno fatto
gli italiani erano anche ai regionali. Ma non sempre: 113 atleti hanno fatto solo attività di
campionato italiano, indoor o maratona.
La partecipazione ai provinciali è scarsa. Quasi tutti quelli dei provinciali fanno anche i
regionali (solo 182 atleti hanno fatto i provinciali senza poi partecipare ad altri eventi), così
che questa attività risulta essere solo una brutta copia dei regionali. Tanto varrebbe
spingerla più verso la promozione, con modalità del tutto diverse da quelle attuali.
L’attività di trofeo è la seconda in ordine di preferenza, di poco inferiore ai regionali. Ci
sono 212 atleti che hanno gareggiato solo ai trofei, facendo quindi attività utile alle società
solo in senso di promozione e senza tornaconti nei punteggi. Questo deve far pensare:
stiamo parlando di azioni fatte dalle società senza stimolo federale. E’ lodevole e andrebbe
premiato.
Allo stesso tempo, tuttavia, va notato come noi esageriamo nel chiedere agli atleti una
eccessiva presenza alle gare. In moltissimi casi un atleta fa oltre 60 gare in un anno (in un
caso ben 71!), e ci dobbiamo chiedere se non stiamo esagerando.
La partecipazione a tante (troppe) gare ha come conseguenza anche degli orari
eccessivamente onerosi per i partecipanti e per le giurie.
La corsa, del resto, soffre un po’ di gigantismo: la massima categoria in un solo anno
assegna la bellezza di 32 titoli italiani. Succede anche a livello internazionale, con 24 titoli
europei e 24 mondiali. Ma non saranno un po’ troppi? Mica siamo l’atletica leggera! Anche
nel semplice confronto con l’artistico salta fuori che un senior della corsa può competere
per 12 ori in una stagione (americane incluse; quest’anno 13 per via del roller cross),
mentre un atleta senior dell’artistico ha solo DUE ori italiani per i quali competere.
Sfugge completamente a questa analisi l’attività fatta dagli Enti di promozione e quella
spontanea e/o non regolamentata (fitness, PPUG, vintage). Sono fenomeni recenti che
sembrano prendere piede e ai quali la Federazione dovrebbe dare attenzione per le possibili
ricadute positive che potrebbero avere.
La terza e conclusiva parte di questa analisi dei numeri della corsa si occuperà dell’ambito
internazionale.