100303 Verbale Forum Donne

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100303 Verbale Forum Donne
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Forum Provinciale delle Donne – SINTESI DEI CONTENUTI
Convocazione 3 Marzo 2010 ore 17.30
SALUTO di VERA ROMITI, consigliera provinciale, delegata a presidente del Forum Provinciale delle
Donne
PRESIDENTE SONIA MASINI: in sede del Comitato delle Regioni dell’Unione Europea è stato
discusso un documento (parere) sui diritti dei bambini, nel corso della discussione l’intervento di
un pediatra inglese sui bambini disabili ha sottolineato l’importanza delle classi speciali. Una tale
visione testimonia quanto l’esperienza di reggio Emilia sia avanti rispetto all’Europa, ci sono infatti
paesi che hanno ancora le classi speciali per i bambini disabili. L’intenzione è quella di lavorarci
sopra come membro italiano del Comitato delle Regioni e di far discutere sull’esempio
dell’esperienza italiana di integrazione.
Ci ritroviamo oggi, dopo esserci incrociate varie volte in varie occasioni, per riprendere il
ragionamento del forum provinciale delle donne su cui Vera Romiti ci ha dato la sua disponibilità.
Vediamo il forum come uno strumento flessibile, in cui noi possiamo inserire quello che ci pare
importante, un luogo per le donne di Reggio Emilia dove trovarsi ed organizzare iniziative. Vi sono
presenti donne a vario titolo: amministratrici, associazioni, professioniste, singole cittadine.
Cosa fare? Non voglio essere io a dirlo, vorrei che fosse il frutto di una scelta comune e l'incontro
tra varie esperienze con un metodo informale, una forma non burocratica, per promuovere
iniziative e seguire dei filoni di attività. La provincia metterà a disposizione risorse (purtroppo
poche!) e progetti speciali.
Vorrei sottolineare il tema di legare le ragazze più giovani, passare a loro il testimone, lasciar loro
spazio con le loro letture dei problemi, con i loro desideri e le loro visioni di futuro.
Ad esempio, nel congresso della CGIL Bassoli oggi ha concluso con una frase di Foa sui giovani,
rimarcando il fatto che noi non li troviamo nelle forme tradizionali delle forme della politica e dei
sindacati per cui pensiamo che non se ne occupino, invece non è così: li troviamo infatti nelle
manifestazioni – come quella contro le mafie a Reggio Emilia, nei gruppi di lavoro nelle scuole,
nelle associazioni di volontariato. Ci sono forme di partecipazione che noi spesso non riusciamo a
intercettare, dobbiamo dar loro punti di riferimento, però a modo loro.
Proporrei magari di utilizzare gli spazi vuoti al piano terra per dare al forum accessibilità, una sede
che sia aperta e a disposizione.
Tema fondamentale è poi la crisi economica - applauso a Margherita Salvioli, prima donna
segretario di un sindacato a Reggio Emilia ed a Giorgia Iasoni, eletta a capo dell'associazione dei
giovani industriali. Il sistema reggiano nasce forte dal fatto di avere avuto le donne davvero
protagoniste, se una parte di queste donne non potrà più essere nei luoghi della produzione, del
lavoro e dei vertici, un sistema virtuoso rischia di franare sotto i colpi della crisi economica (mi ha
colpito molto la vicenda della “Mariella Burani”, tanti posti di lavoro, un marchio straordinario).
Dobbiamo pensare a modi nuovi, mettere in campo fantasia e creatività, per promuovere servizi e
professioni. Ci sono anche tanti elementi che ci fanno ben sperare. Sulle donne e le ragazze si può
fondare una ripresa su nuovi settori e nuove strategie. Esistono tante giovani serie, brave a scuola
ed impegnate nel lavoro, malgrado una forma strisciante di discriminazione ancora le colpisca. Ci
sono anche tante donne in ruoli di responsabilità (Presidente Provincia, Prefetto) chiediamo aiuto
anche a loro che sono in canali privilegiati, attraverso di loro possono avere spazio anche altre
donne che altrimenti resterebbero fuori.
VERA ROMITI: Forum come luogo di ascolto quindi, per sostenerci a vicenda e sapere che ci siamo,
darci visibilità, farci conoscere e invitare alle altre a partecipare. Vorremmo però che il Forum
diventasse anche operativo: i temi e gli stimoli sono tantissimi, occorre darsi degli obiettivi.
LILIANA COSI: importante invitare anche le donne importanti ed illustri e mandare un'esca alle
giovani, a partire dalla quinta liceo, incontrare i presidi ed invitare gli attori della scuola ad entrare
in contatto con noi. L'età dei 18 anni è molto importante.
MARGHERITA SALVIOLI: tra i tanti temi occorre identificare delle priorità, per contrastare il
proliferare di tavoli. Quello delle donne deve emergere per concretezza.
Alcune priorità da portare ad esempio: la crisi (promuovere un osservatorio provinciale sugli effetti
della crisi sulle donne, leggere la crisi in chiave di genere da cui escano proposte forti, ricordare
che sono molti i nuclei famigliari composti solo da donne e rette dal lavoro delle donne..
dobbiamo dirlo che queste donne non possono restare senza lavoro!), il lavoro e le condizioni
della donna che lavora (non solo il posto di lavoro in sé, ma anche la qualità del lavoro della donna
valutando a partire dai parametri, e dai limiti, della Strategia di Lisbona: il lavoro femminile è
ancora il peggio pagato) Approfittiamo dunque del forum delle donne per immaginare il futuro
dopo la crisi.
ANNA SALSI: va bene tenere come punto di riferimento la crisi, ricordare però che i nostri figli
sono stati abituati molto bene ed adesso si trovano in difficoltà. Occorre dare strumenti ai giovani
e consapevolezza perché si rendano conto di cosa vuol dire affidarsi sulle proprie forze. Occorre
poi anche fare davvero circolare le informazioni dal punto di vista progettuale.
GIORGIA IASONI: lavoro in un'azienda con il 40% di occupazione femminile e noto
quotidianamente la differenza tra i giovani maschi e le giovani donne, che hanno un
atteggiamento molto diverso. Come impresa, cerchiamo di creare per le donne degli orari flessibili:
leggevo proprio oggi sul Sole che 1 donna su 3 deve abbandonare il lavoro quando le nasce un
figlio e questo è davvero tragico.
Importante però anche creare delle nuove filiere dalle cadute di impresa, se parliamo di futuro
non possiamo pensar solo a salvare le attuali imprese. Questo è un atteggiamento che hanno
anche le banche, anziché dar credito ai giovani si concentrano sul salvataggio delle imprese in crisi.
Vorrei convocare le banche al tavolo dei giovani imprenditori perché diano credito ai giovani
imprenditori di prima generazione che hanno voglia di fare ma che non hanno le spalle coperte. I
giovani, e le donne in particolare, sono poi molto più propensi dei senior a creare aggregazioni di
impresa.
GINA PEDRONI: questi giovani imprenditori stanno davvero portando un'aria diversa, stimo Giorgia
e la ringrazio. Chiederei che il Forum facesse innanzi tutto una diffusione dei vari documenti che
escono, dal sindacato o dalle associazioni d'impresa, dai tavoli politici o culturali. Come dice anche
Sonia, ci si salva dalla crisi grazie all'innovazione, ma occorre che i giovani agiscano
autonomamente, non dobbiamo fare noi per loro.
Vorrei portare un esempio riguardo l’approccio dell’osservatorio nazionale della famiglia, di cui
faccio parte e che ha un concetto di famiglia spaventoso, direi medievale…. Io proporrei al forum
di partire da uno studio sull'impatto famigliare dei progetti avviati.
Ricordo infine la costituzione di una fondazione nazionale dedicata a Nilde Iotti, spero che diventi
un punto di riferimento nazionale ed europeo anche in relazione col ruolo europeo della
Presidente.
BARBARA CANTARELLI: a Novellara, dove sono vicesindaco, abbiamo costituito un gruppo donne
nella maggioranza sui temi della conciliazione e del ruolo politico delle donne. Come donna
amministratrice mi sento impreparata e credo che le donne, anche se hanno coraggio, siano
spesso impreparate e che lavorare e fare politica sia per loro molto faticoso. E’ fondamentale
ritrovarci e confrontarci, quando ci troviamo la discussione ci aiuta a tirare fuori le idee che
abbiamo dentro.
MARIA DALL’ASTA: come dirigente di un istituto professionale, mi preme dire che non dobbiamo
pensare solo alle 5° liceo, come è stato detto. Le liceali sono già strutturate, le ragazze più in
difficoltà sono quelle più deboli, quelle che frequentano i professionali e che non hanno ambizioni
ne’ grandi orizzonti come prospettive di vita. E' vero che dovranno prepararsi da sole con le loro
forze, ma noi – senza dare loro per forza la cose già fatte - dobbiamo offrire gli strumenti che
consentano loro di poter crescere.
CRISTINA MARCHESI: mi fa piacere che Confindustria prenda consapevolezza del tema della
conciliazione. Io lavoro nell’AUSL ed ho la fortuna di lavorare in un ente che ha sensibilità su
queste tematiche. Vorrei porre il tema delle scuole: ho un bambino piccolo e sono spaventata
dall'idea che mio figlio vada alle medie, come mamme vorremmo chiedere di avere una scuola
media a tempo semi pieno, poiché non tutti hanno i nonni e non tutti possono lasciare i ragazzi
soli a casa a 11 anni. Vorrei che una città come Reggio Emilia si ponesse questo tema, una città
laica non può lasciare alle istituzioni religiose il privilegio di una scuola media a tempo pieno.
Credo infatti che come paghiamo la retta dell’asilo potremmo essere disposte a pagare anche un
educatore in più alle scuole medie.
IONE BARTOLI: sono la più vecchia ma forse anche la più contenta perché qui trovo l'espressione
sincera di chi opera nei diversi momenti della vita sociale, economica, culturale, con una visione di
genere. Il forum deve svilupparsi e non solo incontrarsi ogni tanto, sennò si prederebbero per la
strada le donne di Reggio. E’ importante quindi che il forum si dia un programma, che le donne
sappiano muovere quel che c'è di positivo e facciano proposte.
Sono d'accordo sulla scelta del tema della crisi, così come sul fatto che le donne elette sentano
l'esigenza di trovarsi perché insieme possono decidere qualcosa e non trovarsi isolate.
Attualmente, resto impressionata da quante donne casalinghe siano alla caccia di un lavoro
domestico e come numerose famiglie con mariti disoccupati si basino sullo sforzo di queste donne:
si rende necessario un processo innovativo che superi questa situazione.
ELETTA BERTANI: personalmente, sento spesso la necessità di trovare radici, di recuperare la forza
delle donne che mi hanno preceduto. Contemporaneamente, se parliamo di giovani, sono
d'accordo sul fatto che dobbiamo superare gli stereotipi; li vedo anche io quando scendono in
piazza o nelle associazioni, mettendo in gioco le proprie capacità e la propria affermazione di sé. La
soluzione deve essere solidale e non individuale. Sono d’accordo che dobbiamo ricordare Nilde
Iotti, da un lato, ma anche le donne semplici che hanno saputo prendersi responsabilità e creare
reti: faccio l’esempio di VELIA VALLINI, prima amministratrice provinciale, per un incontro tra le
amministratrici di allora, del periodo dopo la guerra, e quelle nuove che devono affrontare nuove
difficoltà.
Il forum è importantissimo, una grande ricchezza, che dobbiamo giocare sulle proposte. E’
importante l'intreccio del tema del lavoro con quello del welfare e quello della scuola, siamo a un
degrado gravissimo della scuola pubblica proprio in un momento in cui tutto si gioca sul sapere.
DELIANA BERTANI: è necessario riproporre come donne un pensiero e un fare collettivo, come
facevano le nostre mamme, le più anziane e noi stesse quando andavamo in piazza. Un problema
di oggi, anche dei giovani, è la solitudine. Dobbiamo ricostruire i legami sociali.
LAURA SALSI: come altre volte, siamo state chiamate oggi dalla presidente per vedere se c'erano le
condizioni di intraprendere un percorso insieme, molte volte in passato non siamo riuscite a farlo
funzionare. Oggi dobbiamo prenderci la responsabilità di farlo funzionare, non possiamo più
rinviare. Il fatto di avere un luogo, di incontro, di ascolto e di messa in rete di donne giovani e
giovani amministratrici, ci può aiutare a condividere meglio il nostro ruolo. Questa volta dobbiamo
davvero impegnarci a fondo e darci operatività, nella responsabilità di aiutare i ragazzi a dotarsi gli
strumenti per camminare con le loro gambe e costruirsi il proprio futuro.
RUOZZI CINZIA: mi sento chiamata in causa dai vostri interventi stimolanti e dal fatto che il tema
delle donne è stato importante nella mia vita, grazie alle tante donne che ho incontrato. I ragazzi
di oggi non conoscono molte cose del passato: la lotta partigiana, la storia delle donne, la guerra.
Le ragazze di oggi sono divise tra i modelli televisivi della donna e quello che sentono di voler
essere: parto dall’esempio della mia scuola, l’istituto per geometri, dove molte ragazze studiano
per intraprendere quella che era una professione maschile; pongo poi il tema delle ragazze
straniere, divise tra tante identità.
KIMLIAN TANG: vorrei portare la mia esperienza personale e una esperienza di una mia cliente
come esempio. Io sono una ragazza madre con un ex marito violento, ho impiegato 8 mesi per
riuscire ad avere una casa popolare, se non avessi avuto l’aiuto della mia famiglia sarei stata in
mezzo a una strada, abbandonata anche dai servizi sociali. Io sono riuscita a saltarci fuori, ma ad
altre persone cosa può succedere? Conosco una signora straniera che lavora a casa di italiani ed
aspetta di essere regolarizzata, per questo è stata ricattata con una proposta di matrimonio.
Queste sono situazioni che capitano a molte donne, anche a molte italiane che perdono il lavoro
oltre o 40 anni e non riescono a reinserirsi. Sono importanti le iniziative per aiutare queste donne
a ricominciare: microcredito, rafforzamento delle reti, aiuti concreti.
NATALIA MARAMOTTI: vedo il forum come uno strumento utilissimo per mantenere in relazione le
donne che hanno un ruolo, nelle amministrazioni, nella scuola… Educare in ottica di genere è un
tema importante e delicato, sono tante le buone pratiche delle nostre realtà scolastiche, credo
occorra insistere su questo ed intervenire sui piani dell’offerta formativa lavorando sulla
condivisione.
Vedo il Forum come luogo dove portare e ricevere conoscenze, un luogo che ci permette di
conoscere quanto accade intorno a noi, cosa fanno gli altri. Porto l’esempio del tema della
conciliazione: la consulta dei tempi e degli orari ed il lavoro svolto dall’Amministrazione Comunale
può essere una base di partenza e spunto per noi; questo è un luogo di confronto per tutte coloro
che, sotto vari punti di vista, lavorano sulla conciliazione. La Provincia ha, competenza di area
vasta, giocato questo ruolo finanziando progetti in azienda sulla conciliazione.
CLELIA MORI: non sapevo che ci fosse questo forum e sono contenta che sia stato ripreso e di aver
saputo di questa convocazione. Abbiamo parlato di tante cose, molto di genere femminile, ma
poco di genere maschile: in questo modo ci viene a mancare “la metà della mela”. Se parliamo di
lavoro, come pensiamo di modificarne la struttura e l’organizzazione dei tempi senza cambiare la
mentalità maschile? Siamo sempre state abituate, anche grazie all’aiuto dei servizi, di metterci a
posto le cose da sole.
Vorrei ricordare il lavoro dell’associazione SEI DONNA che sta lavorando ad un manifesto dal titolo
“IMMAGINA CHE IL LAVORO…” in cui, approfittando della crisi, si prova ad immaginare un modello
nuovo. Non possiamo lavorare solo sui servizi affinché da lì arrivino le risposte alle donne, ma
pensare anche come modificare la mentalità maschile e la struttura economico - produttiva. Se
non modifichiamo la struttura, la struttura si dimentica di noi.
SARA BALDI SETTINO: faccio parte dell’associazione “TERRA DI DONNE” che si pone l’obiettivo di
mettere in rete tra loro le esperienze al femminile. Come donna giovane, mi sento di dire che i
giovani sentono il bisogno degli spazi per esprimersi e dei luoghi per trovarsi, oltre che per
avvicinarsi con più facilità alle istituzioni. Trovare spazi, prenderseli senza avere sempre bisogno
che qualcuno faccia volontariamente un passo indietro per lasciare spazio.
ROBERTA MORI: importanti la concretezza (noi amministratrici sappiamo bene di cosa parliamo
quando diciamo che è necessario agire e dare risposte) ed il rapporto con il consiglio provinciale,
con il quale ci impegniamo a relazionare periodicamente. Importante inoltre il tema del
pluralismo: secondo me è importante partire da noi e da quello che possiamo dare, in questo
forum c’è uno straordinario ventaglio di rappresentatività – grande ricchezza.
DONATELLA FERRARI : mi ha colpito il caso della ragazza straniera che è intervenuta prima, perché
molti sono i casi simili che mi vengono in mente pensando allo sportello che seguo come
consigliera provinciale di parità. E’ importante lavorare in sinergia tra tutti i soggetti del territorio,
l’ispettorato del lavoro, i vari sportelli - tra cui il nostro delle consigliere di parità – per fare rete ed
attivare azioni positive.
Sarebbe interessante anche analizzare tutti i dati sulla crisi economica che abbiamo raccolto e che
ci dicono molto di come la crisi abbia colpito le donne a Reggio Emilia. Per fare alcune
considerazioni sulla progettualità della provincia sulla crisi, vorrei esortare il forum ad aiutare
l’ente ad orientare nel modo migliore l’attuale progettazione che non è stata, in realtà, all’altezza
di quanto aveva bisogno il territorio.
GIULIANA CASSINADRI: Faccio parte di Confcommercio, associazione guidata da una donna, di cui
porto il saluto. Vorrei sottolineare l’importanza dei servizi per la famiglia (bambini, anziani),
essenziali per sostenere le donne nelle difficoltà che incontrano nella propria vita lavorativa.
VERA ROMITI: sono state dette tante cose, molto interessanti. E’ davvero una scommessa
utilizzare e far funzionare il forum e molto è il lavoro da fare. Avremo dunque anche una
collocazione a piano terra, per un ritrovo “fisico”. Ricordiamoci anche del tema della crisi e
dell’impatto sulle donne, è molto importante e ci ritroveremo sicuramente per lavorarci insieme.
Vorrei segnalarvi, come comunicazione, il testo “MA LE DONNE NO – come si vive nel paese più
maschilista d’Europa”, con prefazione di Nadia Urbinati.