SUD AMERICA

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SUD AMERICA
FOCUS PRODUZIONE AUTOVEICOLI – SUD AMERICA
SUD AMERICA – Nel 2014 rallenta l’economia nell’area: domanda interna
in contrazione e calo dell’export. Cala la produzione di autoveicoli del
17%
Nell’area considerata che include Argentina, Brasile e Venezuela, nel 2014 sono stati prodotti
complessivamente 3,78 milioni di veicoli completi con un calo del 17,3% rispetto al 2013.
Var. % annuali PIL
2013
2014
2015F
2016F
Mondo
3,4
3,4
3,5
3,8
America Latina e Caraibi
2,9
1,3
0,9
2,0
Brasile
2,7
0,1
-1,0
1,0
Argentina
2,9
0,5
-0,3
0,1
Venezuela
1,3
-4,0
-7,0
-4,0
Fonte: FMI Outlook April 2015
Secondo le ultime stime del Fondo Monetario Internazionale (FMI) pubblicate ad Aprile 2015,
il Pil del Brasile, in frenata dal 2010 del 7,5%, è cresciuto del 2,7% nel 2013, per appiattirsi a
+0,1% nel 2014, uno stallo che sembra rimanere anche per il 2015-2016. Il Brasile ha
conosciuto nell´ultimo decennio una crescita sostenuta, con un aumento della classe media
(oggi oltre il 57% della popolazione) accompagnata da una netta riduzione della povertà (circa
40 milioni di persone in 10 anni).
Sebbene gli effetti della crisi siano evidenti anche in Brasile, con un forte rallentamento della
crescita (nel 2014 i dati preliminari indicano un modesto 0,1%, e le previsioni per il prossimo
biennio sono decisamente prudenti -1,0% per il 2015 e 1,0% per il 2016), la solidità dei
fondamentali economici rimane uno dei punti di forza dell´economia brasiliana: un tasso
d´inflazione sceso dal 13% del 2003 al 6,3% di fine 2014; un debito pubblico contenuto (63%
del PIL a fine 2014), sebbene in aumento; un livello rassicurante di riserve internazionali
(circa 375 miliardi dollari, al sesto posto nel ranking mondiale); un mercato del lavoro di
piena occupazione, con un tasso di disoccupazione frizionale del 4,8%.
Negli anni 2003-2011 l'Argentina ha conosciuto tassi di crescita elevati (media del 7-8%
annuo) anche grazie agli alti prezzi internazionali delle materie prime agricole, come la soia.
Nel 2012 il panorama economico è radicalmente cambiato: secondo i dati ufficiali, il PIL è
stato dell’1,9% (8,9% nel 2011), nonostante la messa in atto di politiche monetarie e fiscali di
carattere espansivo. La crescita nel 2013, secondo la nuova metodologia di calcolo introdotta
dall'Esecutivo nel marzo 2014, è stata del 2,9% e nel 2014 dello 0,5%.
Per quanto riguarda l'inflazione nel 2014, secondo fonti ufficiali (INDEC) ha raggiunto il 23,9%
(istituti privati indicano tassi reali del 35-40%).
Il tasso di disoccupazione ufficiale nel 2014 è stato del 6,9%. Il peggioramento delle
condizioni del mondo del lavoro sta riducendo il potere contrattuale dei lavoratori, i quali per
il rinnovo dei contratti richiedono aumenti di circa il 30-40%.
Nel corso del 2013 la progressiva riduzione del surplus commerciale ha costituito un problema
rilevante per il governo alle prese con un aumento del deficit fiscale, crescente inflazione,
continua pressione sul tasso di cambio e costante caduta delle riserve valutarie.
Non avendo accesso al mercato internazionale dei capitali, l'Argentina può attualmente
contare solo sulle entrate derivanti dalle esportazioni per accantonare riserve internazionali e
far fronte ai suoi debiti in valuta estera. Soprattutto il passaggio da esportatore ad
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importatore netto di energia (dal 2011) ha avuto per l’Argentina pesanti riflessi negativi sulla
bilancia commerciale e delle partite correnti. Il Governo ha reagito al deficit di queste ultime
incrementando le restrizioni alle esportazioni, all’acquisto di valuta estera e all’esportazione
dei dividendi. Dopo le elezioni di medio termine dell’ottobre 2013 – a seguito di cambi
introdotti dalla Presidente Cristina Fernández de Kirchner nella squadra di governo – sono
state adottate misure per la correzione delle evidenti distorsioni macroeconomiche e per
contenere l’inflazione. Nel gennaio 2014 la Banca Centrale ha svalutato il peso di circa il 20%
e contestualmente annunciato l’aumento del tasso di interesse di base (fino al 25,6%), allo
scopo di ridurre la base monetaria di pesos circolante ed una flessibilizzazione nell'acquisto di
dollari da parte di privati (a determinate condizioni) per ridurre inflazione e pressione sul
tasso di cambio pesos/dollaro. In marzo 2014 il governo ha inoltre anticipato di voler tagliare
del 20% i sussidi ai prezzi di gas e acqua destinati ad uso privato e commerciale (esentando
settore industriale e i ceti a basso reddito) allo scopo di ridurre il crescente deficit fiscale.
Le elezioni presidenziali argentine del prossimo ottobre 2015 cambierebbero lo scenario
politico e l'eccesso di liquidità sulle piazze mondiali cerca mercati emergenti.
(Informazioni del MAE-Ministero degli Affari Esteri)
L'economia venezuelana è in enorme difficoltà nell’affrontare il “dopo-Chavez. Un'economia
in crisi profonda, un'inflazione al 60%, un bolivar in caduta libera sui mercati di cambi e il
prezzo del petrolio in picchiata sui mercati internazionali, provocano persino una scarsità di
beni di consumo basici nei supermercati venezuelani. Lo spettro di un default è stato
prospettato da alcuni analisti. In Venezuela il parlamento ha approvato una legge che
permette al presidente Nicolás Maduro di governare per decreto fino al 31 dicembre 2015.
ARGENTINA
Nel 2014 sono stati prodotti 617mila autoveicoli, il 22% in meno rispetto all’anno
precedente. La produzione ha riguardato 364mila auto (in calo del 28%) e 253mila veicoli
commerciali e industriali (-11%).
La produzione è in calo
dal 3° trimestre 2013.
L’export ha seguito lo
stesso andamento della
produzione, nel 2013
aveva riguardato oltre
433mila veicoli (+4,8% sul
2012), mentre nel 2014
registra
una riduzione
dei volumi dei veicoli
destinati all’estero del
17,4% e della domanda
interna del 36,3%.
Oltre il 77% delle vetture
esportate
ha
come
destinazione il Brasile,
che ha registrato un calo
della domanda interna
del 7,1% nel 2014. Ford è il primo produttore con una quota del 16,7% sul totale degli
autoveicoli prodotti nel Paese, seguono Toyota e Fiat, entrambi con il 15,5% di quota.
BRASILE
Nel 2014 il Brasile ha prodotto 3,15 milioni di veicoli, il 15% in meno rispetto al 2013, che
risultava invece in crescita del 9% sul 2012. Il calo produttivo fa perdere una posizione al
Brasile nella classifica mondiale dei paesi produttori di autoveicoli, sorpassato dal Messico.
Nel 2000 il Brasile si posizionava al 12° posto nella classifica mondiale dei paesi costruttori e
nel 2014 all’8°, seguito dalla Spagna (che avanza di 3 posizioni). L’export di veicoli
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assemblati ha riguardato 335mila veicoli assemblati (-41% sul 2013), pari al 10,6% della
produzione. In valore l’export degli autoveicoli ha toccato appena gli 8,7 miliardi di US$, il
33% in meno del 2013 (13miliardi di US$). Dal 2005 al 2013, gli investimenti nell'industria
autoveicolistica brasiliana sono cresciuti da 1 a 5 miliardi di dollari. A dicembre 2014
risultavano impiegati nell’industria auto brasiliana 144.600 addetti, l’8% in meno rispetto ad
un anno fa, pari ad una riduzione di 12.400 addetti. Nel 2005 il settore contava 94 mila
addetti.
Alcuni analisti non nascondono timori per un eccesso di capacità produttiva, le previsioni per
gli anni futuri rimangono ottimistiche e si basano
soprattutto sullo sviluppo delle
infrastrutture, la crescita di acquirenti della classe media, alcuni importanti eventi mondiali
che si svolgeranno nel Paese (Giochi Olimpici nel 2016).
VENEZUELA
La produzione 2014 nel Venezuela ha riguardato complessivamente 19.759 autoveicoli, il 72%
in meno rispetto al 2013, che risultava già in calo del 31% sul 2012. Si tratta dei volumi
produttivi dei Costruttori aderenti all’Associazione venezuelana CAVENEZ, che non includono
alcune Case automobilistiche russe e cinesi, come AutoVAZ e Chery International. Le
prospettive per il settore sono molto negative. La produzione si manterrà su questi bassi
livelli anche nei prossimi anni.
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/ DOMESTIC PRODUCTION OF MOTOR VEHICLE
PAESI
TIPO VEICOLO
ARGENTINA
(Adefa)
2012
var. %
2013/12
2014
var. %
2014/13
Passenger cars (A)
497.376
506.539
1,8
363.711
-28,2
Light trucks * (B)
246.087
257.622
4,7
233.131
-9,5
18.220
23.375
28,3
18.224
-22,0
2.812
3.471
23,4
2.263
-34,8
743.463
764.161
2,8
596.842
-21,9
267.119
284.468
6,5
253.618
-10,8
764.495
791.007
3,5
617.329
-22,0
2.589.236
2.722.979
5,2
2.314.789
-15,0
Light trucks (B)
643.689
762.201
18,4
658.426
-13,6
Medium-Heavy trucks ( C)
132.953
187.089
40,7
139.965
-25,2
36.630
40.111
9,5
32.938
-17,9
3.232.925
3.485.180
7,8
2.973.215
-14,7
813.272
989.401
21,7
831.329
-16,0
3.402.508
3.712.380
9,1
3.146.118
-15,3
104.083
71.753
-31,1
19.759
-72,5
4.271.086
4.575.140
7,1
3.783.206
-17,3
Medium-Heavy trucks ( C)
Bus (D)
Totale Light vehicles (A+B)
Totale trucks (B+C+D)
Totale
BRASILE**
(Anfavea)
2013
Passenger cars (A)
Bus (D)
Totale Light vehicles (A+B)
Totale trucks (B+C+D)
Totale
VENEZUELA
(Cavenez)
Totale autoveicoli
SUD AMERICA***
Totale AUTOVEICOLI
Nota - Dati elaborati da ANFIA
* include "utilitarios" e "furgones"
** escluso CKD
ADEFA: ASSOCIACION DE FABRICAS DE AUTOMOTORES; ANFAVEA: ASSOCIACAO NACIONAL DOS FABRICANTES DE VEICULOS AUTOMOTORES; CAVENEZ: CAMAR
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