Le carie - ipsaameloni

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Le carie - ipsaameloni
A.S 2012/2013
Tesi di maturità di:
Pamela Sedda
VB odontotecnico
Le carie
Istituto professionale per i servizi sociali Galileo-Galilei
indirizzo odontotecnico
Oristano
Indice
Gnatologia...................................................................... pag.3-6
Laboratorio...................................................................pag.7-11
Inglese............................................................................pag.12-13
(Curiosità)....................................................................................pag.14
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Gnatologia
Le carie :
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•
•
cos'è la carie
cause (predisponenti e determinanti)
processo carioso
patologie della polpa dentaria
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Cos'è la carie
Le carie
La carie dentaria è un processo distruttivo, che si svolge a spese della sostanza dura
del dente; non ha carattere infiammatorio e si compone di due fenomeni: la
demineralizzazione del dente e la dissoluzione dei tessuti organici, senza il
concorso di fenomeni riparativi. La carie va considerata come l'esito di un
fenomeno biochimico complesso, in quanto porta una modificazione nell'equilibrio
elettrolitico e osmotico esistente in condizioni normali tra saliva e smalto. Nello
smalto determina un'alterazione irreversibile con conseguente indebolimento del
tessuto, reso incapace di opporsi all'aggressione dei batteri presenti nella cavità
orale, essi possono cosi iniziare a distruggere la corteccia.
Le cause
L'eziologia non è del tutto chiara, tuttavia si conoscono cause predisponenti o
indirette e cause determinanti o dirette.
Per quanto riguarda le cause predisponenti vari fattori sono cause di insorgenza del
processo morboso quali:
-cattiva igiene orale (i batteri della placca che causano le carie vengono tenuti sotto
controllo dall'igiene orale quotidiana)
-razza (i poli più evoluti sono i più soggetti alle carie)
-l'ereditarietà (da genitori con bocca diffusamente colpita nasceranno figli
predisposti all'insorgenza delle carie)
-fattori costituzionali (i longilinei sarebbero i più colpiti per la loro forma più
ristretta delle arcate che favorisce il ristagno alimentare)
-età (l'età più colpita è quella giovanile, la possibilità di insorgenza inizia con la
dentatura decidua sino ai 25 anni)
-sesso (le donne sono più colpite, probabilmente per l'influenza di gravidanza e
allattamento)
-alimentazione (l'uso abbondante di zuccheri conduce un aumento dello stato
acido della saliva )
-fattori climatici (i popoli delle regioni più calde sono meno soggetti all'azione
cariogena perché le radiazioni solari calcificano meglio lo scheletro e comportano
una migliore mineralizzazione dei denti)
-fattori patologici (vi è un rapporto tra carie e varie malattie generali)
-fattori fisiologici (l'allattamento provoca una modificazione del pH della saliva
mentre la gravidanza una mobilizzazione del calcio dai tessuti duri).
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Tra le cause determinanti invece abbiamo varie teorie, distinguiamo quella
esogena e quelle endogena.
La teoria esogena si basa sul presupposto che la presenza di sostanze acide
agirebbe dall'esterno sulle sostanze dure del dente, provocando una
demineralizzazione e una successiva dissoluzione della sostanza fondamentale.
Mentre la teoria endogena è l'alterazione dell'equilibrio tra saliva e dente in
rapporto a particolari condizioni patologiche dell'organismo che porterebbe
all'insorgenza della lesione cariosa.
Processo carioso
La carie dentale ha inizio nei punti in cui si ha un ristagno alimentare con
formazione di placca. Possiamo classificare le carie tramite le classi di Black a
seconda dei punti in cui si trova la lesione cariosa:
I. solchi e fossette
II. cavità sulle superfici prossimali dei denti posteriori
III. cavità sulle superfici prossimali dei denti anteriori
IV.cavità sulle superfici prossimali dei denti anteriori con interessamento
dell'angolo incisale
V. cavità al livello cervicale (del colletto)
Un dente affetto da carie presenta una mineralizzazione dello smalto, esso perde
traslucidità, diventa opaco e la superficie è irregolare e ruvida. Il decorso clinico ha
un andamento lento portando alla formazione di una cavità conica o a cratere con
interessamento ala dentina, qui presenta la forma di un cono con la punta rivolta
verso la polpa. L'aspetto radiologico delle lesioni cariose è la perdita di sostanza
coronale con scomparsa della parete smaltea e penetrazione entro la dentina fino
alla cavità pulpare.
Patologie della polpa dentare
Con il termine pulpopatie vengono classificate tutte le affezioni della polpa
dentaria di natura infiammatoria (pulpiti) o degenerative (pulposi).
Le pulpiti sono processi infiammatori della polpa dentale dovuti nella maggior
parte dei casi alla penetrazione dei germi della carie nella camera pulpare. La polpa
ha tra le sue funzioni quella di elaborare la dentina e svolgere un compito di difesa
verso essa. Si parla di pulpite aperta quando i microorganismi e le tossine arrivano
alla polpa attraverso la cavità cariosa; mente si chiama chiusa quando i germi si
infiltrano lungo i tubuli dentali a causa di una minima interruzione dello smalto. Le
pulpiti conseguenti sono:
1. iperemia pulpare
2. pulpite acuta seriosa (parziale e totale)
3. pulpite purulenta
4. pulpite cronica ulcerosa
5. pulpite cronica iperplastica
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-L'iperemia pulpare è uno stato preinfiammatorio della polpa, rappresenta il
passaggio da un processo carioso all'infiammazione della polpa stessa. I tessuti non
sono ancora alterati perché non vi è ancora l'infezione. Il paziente riesce ad
avvertire dolore attraverso stimoli chimici(dolce) e stimoli termici (freddo o caldo).
-La pulpite acuta seriosa parziale è un processo irreversibile, il dolore è spontaneo
e quando viene provocato da stimoli chimici o termici dura a lungo, anche dopo la
rimozione della causa, tende ad aumentare in posizione supina nella notte ed è ben
localizzato. All'esame analitico si rivela una carie profonda.
-Nella pulpite acuta seriosa totale l'infiammazione è diffusa in tutta la polpa.
I dolori sono spontanei o provocati, acuti e persistenti, irradiando tutta la parte
vicina al dente colpito non facendo capire qual'è il dente malato. Si osserva una
cavità ampia e profonda.
-La pulpite purulenta è invece un processo infiammatorio frequente nei denti
otturati, può essere localizzato o diffuso.
Nella forma circoscritta i germi sono localizzati nel focolaio (ascesso), mentre nella
forma diffusa i germi hanno invaso tutto il sistema della polpa e invadono il
parodonto apicale e i tubuli dentinali. Il dolore è pulsante, il caldo risveglia il
dolore mentre il freddo lo attenua, diventa insopportabile in posizione orizzontale
sopratutto di notte, spesso sono presenti febbre e malessere generale.
-La pulpite cronica ulcerosa è l'espressione di un processo infettivo con germi e
superficialmente una crosta ricoperta da un secreto giallastro, più infondo vi è il
tessuta pulpare sanguinante e sensibile. Si osserva una carie profonda con la cavità
pulpare aperta.
-Infine, nei casi più gravi un processo infiammatorio cronico può stimolare la polpa
a produrre tessuti di granulazione, i dolori appaiono alla masticazione con piccole
emorragie traumatiche (pulpite cronica iperplastica).
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Laboratorio
Soluzioni terapeutiche:
• otturazioni (odontoiatra)
• intarsi (odontotecnico)
-metallo
-porcellana/resine composite
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Otturazioni
Le otturazioni sono operazioni eseguite direttamente dal medico senza l'ausilio
dell'odontotecnico, servono per chiudere una cavità da intarsio situata nei denti
dovuta a carie o fenomeni traumatici, mediante l'uso di materiali idonei come la
resina composita o materiali ceramici.
Le otturazioni bianche sono eseguite utilizzando le resine composite; queste ultime
sono formate da particelle vetrose immerse in una matrice resinosa. Diversamente
da altri materiali da restauro utilizzati in odontoiatria, le resine composite hanno la
caratteristica di avere lo stesso colore dei denti; si mimetizzano perfettamente con
la porzione di dente da restaurare se si segue un’adeguata tecnica d’applicazione.
Intarsi
l'intarsio (inlay, onlay) è una protesi ricostruttiva intermedia tra otturazione e
corona, realizzata nel laboratorio odontotecnico in metallo, porcellana o resine
composite; ha la funzione di ricostruire una parte del dente danneggiata a causa di
una lesione cariosa rispettando la forma anatomica e la funzione masticatoria
dell'elemento, e che presuppone l'adeguata preparazione di una cavità destinata ad
accoglierlo.
Gli inlays/onlays vengono incollati sui denti, sono molto durevoli e estetici.
È una soluzione perfetta per sostituire le vecchie e grandi otturazioni o per
restaurare in maniera estetica i denti devitalizzati. Si preferiscono gli inlays/onlays
di colore naturale alle otturazioni classiche quando si tratta di una grande carie o
quando la carie si trova in una zona interdentale.
La differenza tra inlay e onlay è la loro dimensione, nel caso della mancanza di una
quantità notevole della dentina si ricostruisce il dente con un onlay, mentre quando
vengono provvisto di pernetti ritentivi assumono il nome di pinlay. La materia e il
metodo di fabbricazione sono identici.
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Intarsi in metallo
Gli intarsi in metallo vengono ormai considerati in disuso.
Dopo la rimozione della carie viene presa in studio un'impronta di precisione della
cavità, viene mandata in laboratorio odontotecnico e ottenuta tramite fusione a cera
persa, ovvero l'odontotecnico provvederà a sviluppare il modello in gesso extra
duro e su di esso realizzare l' intarsio in cera, all'intarsio verrà attaccato un perno di
colata che poggerà su una basa di gomma all'interno di un cilindro. Verrà colato il
materiale refrattario (resistente alle alte temperature) a legante fosfatico o gessoso,
al suo interno. Dopo di che si mette nel forno di preriscaldo, successivamente nella
fonditrice in cui la lega fusa verrà sparata a pressione sulla cavità lasciata libera
dalla cera. Una volta raffreddato tutto l'elemento verrà separato tramite frese dal
perno di colata, rifinito, lucidato e spedito al dentista che dovrà cementarlo nella
cavità del paziente.
Modellazione elemento
rimozione del perno di colata e rifinitura post fusione
elemento ultimato pronto da spedire al dentista
Gli intarsi metallici vengono realizzati con leghe auree tipo 1 e 2, col 75 % di
metalli nobile. Quelli in oro sono molto duraturi nel tempo ma per motivi estetici
sono caduti in disuso.
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Intarsi in porcellana
Questi intarsi sono all'apice dal punto di vista funzionale ed estetico.
Per ottenere questo tipo di intarsi si usano le porcellane a media e bassa
temperatura di cottura. Questi inlay possono essere costruiti tramite tecnica di
stratificazione della porcellana su un moncone del modello di studio. La porcellana
viene poi cotta in appositi forni strato per strato. Il manufatto protesico viene
successivamente rifinito prima di essere provato in bocca. Un’altra possibilità di
costruire inlay in porcellana, è quella che somiglia alla costruzione di inlay in oro
con colata, al posto del metallo fuso viene però utilizzata porcellana fusa.
Pregi: gli intarsi in porcellana sono privi di metallo, per tanto lasciano passare la
luce rendendo l'effetto estetico eccellente, l'adesione chimica tra dente e porcellana
è buona, restituisce ai denti indeboliti la loro originaria solidità. Inoltre la
porcellana è biocompatibile, non si sono riscontrate allergie come per i metalli.
In generale tutti i denti posteriori possono essere ricostruiti con intarsi in
porcellana, mentre i denti frontali vengono trattati con otturazioni di composito.
Solo nei casi dove la cavità si estende profondamente sotto gengiva o se la
rimanente sostanza dentale è debole o fragile una corone è l'opzione più consigliata
e duratura.
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Intarsi in resina composita
Un'ultima alternativa per realizzare gli intarsi è la resina composita in sostituzione
da circa 20 anni all'amalgama in argento. Essa non è altro che una resina
fotopolimerizzante per rivestimenti estetici o otturazioni. Sull’intarsio in composito
il dentista può apportare delle modifiche aggiungendo per esempio ulteriori strati
di composito, oppure può, utilizzando dei super-colori, modificare qualche
caratteristica estetica; un altro aspetto molto importante è che l’intarsio in
composito può essere corretto, modificato, ripristinato nelle sue parti senza dover
ripetere tutta la ricostruzione, cioè il dente con intarsio in composito può essere
trattato come un dente normale, perciò può essere ricostruito nella altre sue parti se
nel tempo si verificano delle recidive cariose, per questo talvolta si preferisce alla
porcellana, oltre il fattore economico.
Inlay in composito
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Inglese
Dental topics:
•
•
•
•
dental metals
dental porcelain
fibre-reinforced composites
(glossary)
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Inlays can be make up in metal, porcelain and fibre-reinforced composites:
Dental metals
Metals are very seldom used nowadays, they are solid substances characterized by
a crystalline structures and good thermal and electric conductivity, most of them
present high specific gravity, can reflect light, are malleable and ductile. They are
present in nature in the form of minerals generally as oxides and sulphides, while
other like copper, silver and gold can be found in their element state, these are
defined native metals. Noble metals are not easily oxidized. The most widely used
in dentistry are gold, palladium and in the last few year titanium.
Dental porcelain
Dental porcelain it is basically composed of silica and feldspar with very small
amount of kaolin, no more than 4%, which are fused together with fluxes in order
to obtain a mass called fritta. According to the different proportions of the
components, porcelain can be divided into:
• high temperature maturing porcelain it is processed only industrially
• medium and
• low temperature maturing porcelain are sold to dental offices in the form of
two powders, dentine and enamel.
Since dental porcelain is a very rigid and hard material but it can easily break and
therefore it is usually sintered on a metal support. In this case the alloy must be
rigid enough to stand the masticatory stress without distorting.
Fibre-reinforced composites
It is an improvement of polimetilmetalcrylate for denture strength, his common
problem is due to midline fractures. It is constituted of particles of amorphous
substances such as quartz or glass contained within a resinous matrix. These types
of FRC are extensively used as filling, and are bond to the dentine or to the enamel
by means of acid-etch bonding.
FRC is rigid, aesthetic and resistant, it is an alternative to porcelain-fused to metal
restoration in the fabrication of fixed partial dentures, splints and retainers.
FRC are still being studied for improve their mechanical and handling properties.
Glossary
Fluxes
meltin agents
Alloy
a mixture of two or more elements, which one must be a
metals
To sinter
to fire on a metal support
Acid-etchbonding etchable
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Curiosità
Olio di cocco per prevenire le carie
La continua ricerca e studio per la prevenzione delle carie ha dato negli ultimi anni
buoni risultati. Un team di ricercatori del Regno Unito ha testato l’azione
antibatterica dell’olio di cocco sia nel suo stato naturale che trattato con enzimi, in
un processo simile alla digestione.
Gli oli sono stati testati contro batteri normalmente presenti in bocca cui acidi sono
una delle principali cause della carie. Gli scienziati hanno scoperto che l’olio di
cocco modificato con enzimi inibisce fortemente la crescita della maggior parte dei
batteri, per questo potrebbe avere un futuro come antimicrobico. I dati parlano
chiaro la carie colpisce il 60-90% dei bambini e un alto numero di adulti dei paesi
industrializzati.
Brevettato uno spray anti-carie
Brux srl, azienda da oltre trent’anni nel dentale, in collaborazione l’Associazione
Igienisti Dentali Italiani, presenta al mercato un innovativo spray dentale che
combatte la carie. Il suo nome è Cariex, ed è in grado di aderire alle mucose orali e
rilasciare gradualmente il suo principio attivo (sodio bicarbonato), evitando così la
caduta del pH, condizione che favorisce la demineralizzazione del dente e la carie.
Diventa acido con il consumo di cibi esponendo i denti all’attacco della carie
provocata dai batteri presenti nel cavo orale. Il pH rimane acido per un intervallo di
circa 30 minuti, durante il quale, lo smalto dei denti è più facilmente aggredibile.
Recenti studi raccomandano addirittura di lavarsi i denti non prima di mezz’ora
dopo l’assunzione di cibo, perché in ambiente acido, l’azione meccanica dello
spazzolino può danneggiarli ulteriormente intaccando lo smalto.
Cariex è l’unico prodotto in grado di riportare il pH al suo livello fisiologico per il
tempo sufficiente, sino a 40 minuti, affinché la bocca sia protetta dall’attacco della
carie. Cariex è consigliato, quindi, dopo l’assunzione di cibo e bevande, sia quando
non è possibile eseguire una corretta igiene orale, sia prima dell’utilizzo dello
spazzolino, per remineralizzare i tessuti dentali e prepararli a ricevere l’azione della
spazzolatura.
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