Guerra totale ai chewing gum sui marciapiedi

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Guerra totale ai chewing gum sui marciapiedi
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LA POLEMICA
R2MONDO
GIOVEDÌ 15 OTTOBRE 2009
■ 52
PER SAPERNE DI PIÙ
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La prima a bandire le “cicche” fu Singapore nel 1992. La città di Adelaide, in Australia, vuole fare altrettanto
Adesso a Barcellona è partita una grande campagna: sono milioni, inquinano e sono costosissime da rimuovere
Le politiche
CRISTINA NADOTTI
OLTO più del fastidio temporaneo di
sentire la scarpa
incollata all’asfalto. Molto più anche dell’irritazione di vedere tutte
quelle macchie scure su piazze e
marciapiedi. Un chewing gum
buttato per terra è dannoso, perché inquina più di un mozzicone
di sigaretta e di un pezzo di plastica, che si possono raccogliere con
facilità, mentre la gomma malefica va staccata con procedimenti
complessi e solventi a loro volta in-
M
RESISTENTI
A Rotterdam multe
da 90 euro per chi
butta mozziconi
e gomme
da masticare
quinanti. L’ultima città ad aver dichiarato guerra ai chewing gum è
Barcellona, dove si calcola ne restino appiccicati per strada oltre
venti in un metro quadrato ogni
mese. È una media, perché sulle
Ramblas, vetrina turistica della
città, se ne contano almeno sei per
mattonella. Il comune chiede perciò ai cittadini maggiore responsabilità, visto che l’unica macchinacreataappostaperrimuoverele
chiazze nerastre non basta neanche a ripulire le vie più importanti.
Occorrono fino a 50
anni per liberarsi
del chewing gum
In Italia si consumano circa
23mila tonnellate di gomme da
masticare all’anno e, se tutti le
gettassero per terra, il costo per
raccoglierle arriverebbe a 23 miliardi di euro. Tuttavia sono stati
soltanto alcuni sindaci di comuni minori (Monte Argentario nel
2008 e Treviso nel 2001) a lanciare l’allarme contro l’inquinamento da chewing gum. In giro
per il mondo invece il problema è
tanto sentito da aver prodotto alcune iniziative eclatanti. Lo scor-
so agosto nel centro di Amsterdam i turisti venivano informati
che possono essere necessari fino a 50 anni (e comunque non
meno di 5) per smaltire una gomma masticata, mentre Rotterdam è andata meno per il sottile
e ha cominciato a multare, 90 euro la sanzione, chi butta per terra
gomme e mozziconi di sigaretta.
La Germania ha puntato sull’aspetto economico, calcolando
che togliere dall'asfalto una gomma masticata è un lavoro di due
SINGAPORE
GERMANIA
L’isola-Stato ha
vietato le gomme
perché sporcano
e soprattutto
rovinano la
metropolitana
Sanzioni severe
per chi
le contrabbanda,
con multe di
oltre 6 mila dollari
Uno studio
ha valutato
che pulire l'asfalto
da una gomma
masticata richiede
due minuti
e costa un euro
Per i Comuni
il conto supera
i 900 milioni
di euro l’anno
Guerra totale
ai chewing gum
sui marciapiedi
minuti al costo di un euro, somma che grava complessivamente
per 900 milioni all’anno sulle casse delle amministrazioni municipali. L’esempio di Singapore,
che già nel 1992 bandì il chewing
gum dall’isola-Stato, potrebbe
essere seguito dalla città di Adelaide, in Australia, dove nei giorni scorsi il sindaco Michael Harbison ha minacciato di proibirne la vendita, a meno che i distributori non si facciano carico delle spese per pulire le strade.
La Gran Bretagna, all’avanguardia in campo ecologico, ha affrontato il problema da due lati.
Nei supermercati si comprano a
un euro e 50 al pacchetto i primi
chewing gum del tutto biodegradabili, che non si attaccano al suolo e si dissolvono in sei settimane.
Le Chicza Rainforest Gum, prodotte da un gruppo di 56 cooperative messicane dello Yucatan, sono anche equo-solidali, perché il
consorzio dà lavoro a più di duemila persone con scarso impatto
sull’ambiente. Siccome però le
gomme sintetiche vanno rimosse,
ricercatori di Manchester e Belfast hanno ideato una soluzione
speciale di enzimi efficace per
sciogliere i blocchi masticati, al
momento rimossi soltanto con
complicate macchine a vapore o
corrosivi chimici altamente inquinanti. Di sicuro il problema va
affrontato, visto che il consumo di
chewing gum è aumentato del 7
per cento negli ultimi tre anni.
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