il-portico-n-285 - il Portico di Novellara

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Gennaio 2012 n.285
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ANNO XXXI MENSILE NOVELLARESE D'INFORMAZIONE
I Madonnari a Borgonuovo traggono ispirazione dalle opere di Lelio Orsi
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La pagina politica
La Lega vuole ricostruirsi una verginità
da forza di opposizione, ma la verginità
l’ha persa da un pezzo
l’immediata entrata in vigore dalle prossime elezioni. Non
si perderebbe neanche un giorno rispetto ai tempi previsti dalla riforma richiamata da Alessandri e faremmo una
cosa fatta bene.
Il PD ci sta, Vedremo presto chi non ci starà
dell’On Maino Marchi
Le iniziative della Lega, in occasione della Festa del Tricolore
alla presenza del Presidente del Consiglio Mario Monti, ci
riportano al 2006-2007 all’epoca dl Governo Prodi. Anche
allora la Lega non perdeva un’occasione in cui era presente a Reggio Emilia un esponente del Governo per fare un
po’ di casino, cioè la cosa che le riesce meglio.
La Lega vuole ricostruirsi una verginità da forza di opposizione, ma la verginità l’ha persa da un pezzo. Se non nel
1994 (potremmo dire che in quell’anno si è fermata ai preliminari) è almeno dal 2001 che non è più vergine. Negli
ultimi undici anni è stata al governo per più di otto, sempre
con Berlusconi e Tremonti. E cosa ha combinato? Nulla,
nessuna riforma, neanche quella sul federalismo fiscale,
che “gli è tutto da rifare”, e sempre prona al Cavaliere.
Ci ha portato sull’orlo del fallimento dello Stato e se ciò
fosse avvenuto per pensionati e lavoratori, dipendenti e
autonomi, sarebbe stata una sciagura. Non si è andati alle
urne (cosa che sarebbe stata la più conveniente per il PD)
per evitare che al fallimento del governo e della maggioranza seguisse quello dello Stato. La Lega non può più fare
la verginella. Dopo otto anni di governo con Berlusconi e
undici anni di rapporto non interrotto con lo stesso, è fallita
per sempre. A queste mie riflessioni l’On. Alessandri ribatte sostenendo: che la causa della crisi è la moneta senza
Stato, cioè l’europeismo miope costruito da Prodi;
che la Lega al Governo ha garantito ammortizzatori sociali,
taglio della spesa improduttiva, tutela delle pensioni e fatto
diventare legge il federalismo fiscale;
che nel 2005 avevano già riformato la Costituzione per
ridurre i parlamentari, ma la sinistra fece bocciare la riforma al referendum. Sono tutte affermazioni che cercano di
deformare la realtà.Non è stato Prodi a volere una moneta
senza una vera Europa politica. E’ stato il compromesso
possibile in sede europea. Dopo di che Prodi, l’Ulivo e tutto
il centro sinistra italiano si sono battuti per andare oltre
e realizzare la massima integrazione europea possibile.
Tutte le proposte avanzate in tal senso sono state bloccate
da quegli Stati, come l’Italia, in cui le maggioranze hanno
invece sostenuto l’Europa minima necessaria. La Lega è
stata tra i principali protagonisti nell’opporsi all’integrazione europea e, solo quando la crisi ha messo in evidenza
che ciò rappresentava una debolezza per l’Europa intera,
ha corretto parzialmente questa posizione. Quanto alle realizzazioni della Lega al Governo, realizzazioni che ci hanno portato sul baratro, mi basta ricordare:
gli ammortizzatori sociali sono stati finanziati in gran parte
dalle Regioni, riconvertendo la spesa di fondi europei per
la formazione;
la spesa tagliata non è stata quella improduttiva, ma soprattutto quella per la scuola, l’università, le Regioni e gli
Enti locali;
le pensioni sono state toccate in tutte le manovre dei
Governi Berlusconi-Bossi, soprattutto quelle delle donne
del pubblico impiego; ricordo tra l’altro, che nell’estate
2010 si è stabilito che con 40 anni di contributi si poteva
andare in pensione, ma per percepirla occorreva aspettare
un anno per i lavoratori dipendenti e un anno e mezzo
per gli autonomi e, inoltre, chi continuava a lavorare per
quel tempo pagava i contributi senza miglioramenti previdenziali;
il federalismo fiscale era di fatto inattuabile con i tagli del
Governo; la manovra Monti con l’anticipazione dell’IMU e
l’accordo sul trasporto pubblico locale fa ripartire il percorso, anche se serviranno numerose correzioni, in particolare per il patto di stabilità interno.
Infine sulla riforma del Parlamento, va ricordato che quella
revisione conteneva non solo la riduzione dei parlamentari e il Senato federale, ma anche una serie di “porcatine”
nel miglior stile Calderoli: riduzione delle prerogative del
Capo dello Stato, aumento spropositato dei poteri del premier, Parlamento agli ordini del premier, confusione assoluta nelle procedure per l’approvazione delle leggi. Per
questo i cittadini – non la sinistra – hanno bocciato quella
revisione costituzionale nel referendum del 2006. Ricordo
inoltre che la riduzione dei parlamentari sarebbe scattata solo dopo due legislature (nel 2016 se fossero durate
cinque anni l’una). E allora basta fare ciò che propone il
PD: già nel 2013 Senato federale, con senatori rappresentanti di regioni e enti locali, superamento del bicameralismo perfetto, solo la Camera dei Deputati eletta e che vota
la fiducia al Governo, contestualmente alla riduzione dei
parlamentari. Si può votare questa riforma costituzionale
già nelle prossime settimane e, se davvero fossero tutti
d’accordo, ciò permetterebbe di evitare il referendum con
E’ aperto il tesseramento
2012 al Partito Democratico
Puoi passare a ritirare la tua tessera o a iscriverti per la prima volta presso la sede del Circolo
di Novellara, in viale Montegrappa, dal lunedì al
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Il 2012 sarà un anno difficile, ma possiamo finalmente vedere la luce.
Il Partito Democratico si mette al servizio del Paese,
darà il suo contributo per portare avanti le cose che
vogliamo, per un paese più giusto. Al primo posto
deve venire il lavoro, restituendogli il valore e la dignità che merita e combattere la precarietà. Una riforma fiscale nel segno dell’equità. Una vera politica
industriale. E’ inoltre necessario investire nel sapere
e nella conoscenza. Più il nostro Partito sarà forte e
più potremo dare voce alle nostre idee.
Serve l’impegno di tutti. Per dare forza rinnova la tessera o iscriviti al Partito Democratico.
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PD Novellara: la gestione dei rifiuti
deve rimanere ad un’azienda locale
Qualora si confermi un ruolo attivo anche oltre il 2015 il PD novellarese si impegna affinché Sabar rimanga completamente pubblica e si valutino rigorosamente
variabili come l’impatto ambientale e la salute dei cittadini con i quali occorrerà
avviare rapidamente un cammino di informazione e confronto.
di Alessandro Baracchi e Milena Saccani Vezzani
Il quadro politico nazionale certamente non accredita i partiti di fronte all’opinione pubblica. La crisi
della politica è evidente ed è evidente come sia essa
lontana dai problemi delle persone.
Nonostante tutto però, soprattutto a livello locale, alcune buone prassi si mantengono nel tempo.
La corretta ed equilibrata gestione dei rifiuti ha contraddistinto il nostro territorio negli ultimi vent’anni
ospitando una discarica che, da sempre, ha consentito regolari smaltimenti evitando nel tempo qualsiasi situazione di emergenza.
Questo risultato è frutto del binomio che vede coinvolti gli enti locali ed un apparato tecnico – societario
che hanno collaborato in modo sinergico essendo
appunto SABAR , completamente pubblica (gli attuali
soci sono gli 8 comuni dell’Unione Bassa Reggiana).
Secondo gli accordi pregressi la discarica di
Novellara dovrà cessare nel 2015, periodo entro il
quale si prevede di occupare tutta (o quasi) la volumetria disponibile.
Da tempo si attendeva un segnale da parte della provincia, relativamente al futuro di Sabar e del nostro
territorio in merito alla gestione del ciclo provinciale
dei rifiuti.
Il Partito Democratico di Novellara ha seguito attivamente e con interesse lo sviluppo e il concepimento
del piano d’ambito di recente approvazione da parte
dell’ATO (assemblea costituita dai rappresentanti da-
gli enti locali della provincia) che ha segnato un importante atto di indirizzo in ottica del prossimo PPGR
(Piano Provinciale della gestione dei rifiuti).
Tali atti ci permettono di guardare al futuro con ottimismo essendo essi prevalentemente in linea con
quanto auspicato dal partito Democratico novellarese già nei mesi scorsi quando ancora la provincia
non si era espressa in merito a quanto sopra.
Così come presentato dall’assessore provinciale
Mirko Tutino il piano d’ambito prevede il rispetto
della data di cessazione della discarica per il 2015
prefigurando però per Sabar la possibilità di mantenere un ruolo comunque attivo nel ciclo di gestione
dei rifiuti futuro.
La spinta sulla raccolta differenziata e la predisposizione di un’impiantistica maggiormente all’avanguardia, hanno consentito di ridisegnare il quadro di smaltimento dei rifiuti a livello provinciale
prevedendo un ruolo sempre più ridimensionato
per le discariche (tant’è che rimarrà solo quella di
Poiatica), che sarà compensato in parte da un polo
atto al “Trattamento” che si concretizzerà nel TMB
di Gavassa e in parte da un polo atto al “Recupero”
(trattamento carta, plastica e compostaggio verde
ovvero sfalci e potature) che potrebbe appunto riguardare l’attuale area di Sabar .
Ciò permetterebbe di mantenere attivo l’impianto (e
di conseguenza i posti di lavoro) , riconvertendolo su
attività “alternative” rispetto all’attuale.
Riteniamo tale prospettiva degna di esser presa in
considerazione ed esaminata in attesa degli atti definitivi futuri di competenza della provincia e della
regione.
Come Partito Democratico di Novellara però rimarchiamo il nostro impegno nel far sì che la gestione
di Sabar, qualora si confermi un ruolo attivo anche
oltre il 2015, rimanga completamente pubblica e
nel far si che, prima di qualsiasi decisione definitiva,
vengano valutate rigorosamente variabili come l’impatto ambientale e la salute dei cittadini con i quali
occorrerà avviare rapidamente un cammino di informazione e confronto.
Il degrado di via
Carlo Cantoni
di Paolo Paterlini
La scorsa settimana, passeggiando, ho percorso
i portici che costeggiano via Carlo Cantoni.
Già in un passato recente ho avuto modo di
sottolineare lo stato di degrado e di abbandono
di questa via per quanto riguarda molte delle
abitazioni che si affacciano sul porticato.
Abitazioni che avranno sicuramente uno o più
proprietari ai quali vorrei rivolgere da queste colonne un garbato invito a voler prendere atto
dello stato in cui queste abitazioni si trovano
chiedendo loro se non ritengano opportuno
prevedere interventi di risanamento e di recupero.
A mio modesto parere questa via così come altre vie interne del centro storico rappresentano
un elemento importante e particolarmente significativo dell’architettura di tutto il complesso
abitativo del nostro centro urbano e lasciarle in
questo stato di incuria non solo non offre una
buona immagine della nostra cittadina ma aggrava nel tempo lo stato di abbandono e di fatiscenza. Alle autorità Comunali ed agli apparati
tecnici competenti, chiedo da queste colonne di
fare quanto sia loro consentito dalle Leggi vigenti in materia affinché di concerto con i proprietari degli alloggi si possa dare corso a interventi per riportare la via ad un antico splendore.
È comunque possibile almeno un intervento
immediato, ripulendo e bonificando il porticato da escrementi di varia natura (cani, piccioni,
gatti, ecc.).
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a cura dell’Amministrazione Comunale
Una viabilità più curata e sorvegliata
a Novellara
Sono proprio i cittadini a richiedere interventi a tutela degli utenti più deboli della
strada. Il Comune sta vagliando tutte le segnalazioni per attivarsi al meglio.
di Sara Germani
Abituati come siamo a utilizzare e vivere molte ore
della giornata in auto, il nostro punto di vista in merito alla viabilità spesso si omologa alla necessità di
avere strade più scorrevoli, parcheggi più comodi,
accessi più facili, trascurando la perdita di sicurezza
e vivibilità dei cittadini. Poter vivere il proprio paese a
misura d’uomo e tutelare gli utenti deboli della strada è da sempre una delle principali azioni d’intervento dell’amministrazione comunale che in questi anni
è confluita nel più organico piano della viabilità e
nella messa in sicurezza di zone critiche di Novellara.
L’ultimo sensibile miglioramento in ordine temporale
lo si può osservare in Strada Provinciale Nord dove,
all’altezza della fermata degli autobus, è da qualche
settimana attivo un impianto semaforico a chiamata,
con isola spartitraffico per il passaggio in sicurezza
sia degli studenti che di tutti i residenti. Un intervento
programmato da tempo in Comune e che era stato
Lettere al giornale
Parcheggiare in piazza tra regole e divieti
Veramente indecoroso girare per la piazza di Novellara durante le festività natalizie, macchine parcheggiate ovunque in totale spregio delle regole e dei divieti e salvo occasionali presenze dei vigili urbani veramente rare mai ripeto mai sanzionate. Poi come mai natale e santo stefano la piazza è rimasta aperta
al traffico nonostante sia scritto chiaramente che nei festivi è proibito il transito nella zona delimitata dai
pilomat? Spero proprio che episodi simili non si ripetano e ci sia più attenzione e sensibilità da parte di
certi amministratori. Vorrei ricordare che l’attuale piazza cosi come la vediamo comprese aree di sosta
e divieti è il risultato di una consultazione di tutti i cittadini le cui idee non dovrebbero essere disattese.
Grazie e auguri di un buon anno.
Questo è il testo che ho inviato al sito del comune nell’apposita sezione dei reclami. Colgo l’occasione di
trasmetterlo pure al portico perché proprio oggi ho letto nel vostro ultimo numero l’articolo di Alessandro
Baracchi che tratta il medesimo argomento. Ora dell’inciviltà di molti cittadini se ne è già parlato e certamente occorre fare opera di sensibilizzazione. Ma io reputo che sia indispensabile anche una più attenta
opera di prevenzione del fenomeno da parte delle autorità preposte (vedi i vigili urbani) utilizzando con
più coraggio gli strumenti che la legge mette loro a disposizione (sanzioni scarico punti patente ecc)
Ma ci deve essere più sensibilizzazione anche da parte di chi governa il paese; troppo spesso sembra
prevalere nelle scelte o nel ritardo con cui certe scelte vengono applicate un partito dell’automobile;
ora se dobbiamo dare per scontato che cosi non è allora siate voi cari amministratori a dare l’esempio
sostenendo le scelte fatte attraverso una consultazione popolare ,scelte programmatiche che prevedevano la circolazione a senso unico della piazza, il divieto di sosta lato giardini, gli attraversamenti ciclo
pedonali garantiti e la chiusura del tratto lato portici nord. Come si può vedere non c’è uno di questi
impegni programmatici che oggi costerebbe un euro, un solo euro ai magri bilanci del comune. L’unico
costo è morale oltre che politico: la volontà.
Tampelloni Illic
sollecitato anche attraverso una petizione avanzata
da un nutrito numero di genitori che segnalavano il
rischio di attraversamento di una strada sempre più
trafficata. Ora questo sistema garantirà un sostanziale rallentamento da parte degli autisti provenienti
da Campagnola e Correggio ed un più facile collegamento alla città per numerosi cittadini e studenti. Resta solo da ultimare, a primavera, il manto stradale
lacerato durante il cantiere.
E’ inoltre sotto gli occhi di tutti la riorganizzazione
della viabilità nelle zone del centro storico, la tutela
delle zone scolastiche, l’estensione di zone ciclabili,
la continuazione del progetto Bici Bus. Tutte iniziative
che hanno portato ad una maggiore cura e tutela del
paese, aumentando di fatto la sensibilità a queste
tematiche da parte dei cittadini. Proprio per questo l’amministrazione comunale sta vagliando tutte
le segnalazioni e suggerimenti da parte dei cittadini
per intervenire al più presto su zone particolarmente critiche. A semplice titolo informativo, andremo
presto a sostituire la “cunetta di scolo” di Via Veneto,
contrasteremo il pericoloso transito delle bici sotto
ai portici con un’apposita segnaletica, mentre i vigili
stanno già monitorando la Piazza per limitare il malcostume di parcheggiare attorno ai giardini.
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Lettere al giornale
La scuola è al verde
Spettabile redazione
il 20 settembre 2011 l’istituto di Novellara, Polo Scolastico Professionale, ha aperto i battenti; zaino
in spalla e sorrisi smaglianti (si fa per dire)! Tutti pronti per iniziare un nuovo anno, finché, un’agghiacciante scoperta ha gelato le nostre speranze: la scuola è al verde, non per i colori dei muri ma
perché mancano i soldi, mancano i fondi che ci spettano di diritto per riuscire a completare un anno
scolastico in modo dignitoso. Nell’istituto non ci sono pennarelli per le lavagne, cancellini, carta igenica,
e, quel che è peggio è che manca il toner e dunque non si possono fare le fotocopie delle verifiche e
nemmeno stampe. (a 556 anni dalla sua messa a punto Gutenberg si starà contorcendo nella tomba
vedendo che non possiamo sfruttare questa sua invenzione!). Con questa lettera non si vuole accusare nessuno ma solo far luce su alcune problematiche spesso dimenticate. Come ultima cosa ma non
meno importante, vorremmo cogliere l’occasione per ringraziare di cuore l’Assessore alla Cultura del
Comune di Novellara Paolo Santachiara che ci ha donato 2 toner. L’istruzione è la base del futuro non
dimentichiamocene.
la classe 5a Istituto Professionale Novellara
Un capodanno triste come un venerdì santo
Spettabile redazione,
pur in un periodo di ristrettezze ci siamo avvicinati a Natale e Capodanno con tanti auguri e speranze di
ripresa e quindi di vita normale. Anche i botti di passaggi nella mezzanotte da una anno all’altro hanno
contribuito a tale speranza.
Purtroppo esiste anche chi non si fa illusioni;non ha speranze, almeno immediate, che però sa
affrontare la povertà, con tanta dignità.
È risaputo che i poveri non sono solamente quelli conosciuti, in quanto non si vergognano del loro
rango ed a volte forse divengono anche petulanti...
Le scrivo per farla partecipe – unitamente ai lettori – di un caso di povertà, da rasentare la miseria, da
far pensare ad un capodanno come un vero venerdì, santo.
Conoscevo la famiglia da anni, immigrata in questo grosso centro della bassa, avendo avuto occasione
di interessarmi per trovare il primo alloggio. Bene i primi anni, poi il marito che non recepisce lo
stipendio perché la ditta va male...; riaccompagnati i due figli dai nonni; infine l’uomo senza lavoro
ed impossibilitato a far fronte agli oneri d’affitto, sul solo stipendio della moglie, costretti per legge a
lasciare l’appartamento.
Sì, hanno rimediato con un altro meno oneroso però, senza alcuna miglioria economica, marito
disoccupato e tante promesse d’assunzione). Avendo ritirato i soldi in anticipo la signora ha recepito
una busta paga di 750 euro: affitto, gas, luce, acqua … e che cosa si mangia?
Questo l’ho appreso in confidenza la mattina dell’anno, quando, dopo la messa ho suonato a quel
campanello per augurare “buon anno nuovo”. Triste sorpresa: la signora mostra l’angolo di tavolo
apparecchiato dove sta consumando un panino al formaggio... È a casa da sola: si è alzata alle 5 per
andare a lavorare; è rientrata e udendo suonare mezzogiorno ha pianto...; il pianto nella solitudine
(come il panino che sta consumando da pranzo di capodanno, con una coca cola) ed accettando la
speranza sul mio tono: “Non vi vedono gli uomini ma Dio sì; un giorno o l’altro dovrà ricordarvi di
voi...”. Il marito ha pensato bene di trascorrere fine anno a casa dei suoi genitori (e figli) e la moglie:
“Almeno uno dei due sia coi figli..., io purtroppo ho il lavoro, senza il quale non si respira”.
Sono uscito triste da quella casa dove non esiste il diritto naturale di trascorrere una festa coi figli,
con un’angoscia coperta da tanta dignità, da pensare ad un venerdì, santo... nella indifferenza di chi
se proprio non sta bene, almeno sta meglio. E questo è avvenuto nell’opulenta Emilia Romagna nel
capodanni 2012.
Terenzio Succi
Tecnove dona 10
piante al parco
“Don Secondo del Bue”
Si è conclusa nei giorni scorsi la piantumazione di dieci nuovi alberi autoctoni e la posa di
una nuova panchina all’interno del parco “Don
Secondo Del Bue”, l’area verde adiacente al
Santuario della Beata Vergine Della Fossetta.
A donarli, in accordo con l’amministrazione
comunale, l’azienda metalmeccanica Tecnove
di Novellara.
“Questo intervento”, spiega il Presidente Alberto
Lombardini, è nato dalla volontà di fare qualcosa
di utile e piacevole per la comunità. La scelta è
caduta in modo spontaneo e naturale sulla zona
adiacente la chiesa della Fossetta, dedicata alla
memoria di Don secondo, che tanto fece per
Novellara e che la cittadinanza ancora ricorda
con molto affetto. Abbiamo voluto contribuire
a riqualificare il parco e creare un ambiente
piacevole, ombreggiato, in cui le persone, gli
anziani in particolare, possano sostare, chiacchierare, godersi un po’ di tranquillità. Essendo
inoltre l’azienda certificata ISO 14001, abbiamo
ritenuto che questo particolare dono fosse un
segnale coerente e concreto di quella sensibilità
ambientale che non deve essere confinata tra
le mura aziendali, ma che, possibilmente, deve
diventare in generale uno stile di vita”.
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L’URP informa... rubrica a cura dell’ufficio relazioni con il pubblico
NOVELLARA IN PILLOLE
Come è cambiata Novellara quest’anno? I nuovi nati
sono in calo rispetto agli anni scorsi, infatti si è passati da un’importante crescita nella metà degli anni
2000 ad un tendenziale calo dal 2010 con 159 nati
e 125 nel 2011.
I decessi invece sono stati 116, portando Novellara
ad un sostanziale pareggio demografico.
Parità anche sul fronte delle unioni. I matrimoni celebrati in sede comunale sono stati 21 (5 sposi non residenti) e quelli religiosi 20. Buono il saldo dei nuovi
cittadini italiani. Hanno ricevuto la cittadinanza italiana 6 uomini, 12 donne e 7 minori. Maggiori informazioni nella prossima rubrica grazie alle informazioni
ottenute dal Censimento!
ASSEGNO AL NUCLEO FAMILIARE
Si ricorda che entro il 31 gennaio di
ogni anno il genitore di almeno tre figli minori può presentare la domanda di Assegno al Nucleo Familiare
per l’anno precedente. L’assegno è
previsto dall’at.65 della L.448/98 e
s.m.i. Occorre avere la cittadinanza
italiana o essere cittadino comunitario ed un reddito
ISE inferiore al tetto stabilito ogni anno dallo Stato.
Per informazioni rivolgersi a: “I Millefiori” in Via della
Costituzione (tel. 0522-654948 – dal lunedì al sabato – ore 9.00 - 13.00).
AFFRETTATI PER GLI SCONTI SUI RIFIUTI
C’è tempo sino al 31 gennaio per presentare le domande di riduzione sulla Tariffa di Igiene Ambientale. Gli sconti possono essere concessi per reddito,
per abitazione distante oltre 1 Km dal primo cassonetto a disposizione, per abitazioni non utilizzate o
perché si dispone di un impianto di compostaggio
proprio (portare una foto o lo scontrino di acquisto
della compostiera). Le domande di riduzione per
reddito devono essere presentate all’ufficio “Millefiori” in via della Costituzione. Le altre domande presso gli uffici S.A.B.A.R. di via Levata 64 dal lunedì
al venerdì dalle ore 8.30 – 12.30 e dalle 14.30-17.30
oppure nella mattinata di giovedì dalle 9.00 alle
12.30 nell’ufficio di fronte all’URP.
CONSAPEVOLMENTE MAMMA
L’associazione Maylea ed il circolo sportivo dilettantistico Dojo arti marziali di Novellara invitano le donne
in gravidanza o
con bimbi fino
ad un anno di
età a seguire
il corso “Consapevolmente
mamma” patrocinato
dal
Comune di Novellara. I corsi
verranno presentati sabato
14 gennaio alle ore 16.00 presso l’aula magna della
scuola media L.Orsi in via Novy Jicin. Durante questi appuntamenti si daranno risposte ai tanti quesiti,
ansie, paure e curiosità delle donne in gravidanza o
con bimbi di non oltre un anno di età. L’intero programma è consultabile sul sito internet del comune.
UFFICIO SCUOLA TERRITORIALE
Con la gestione dei nidi e delle scuole comunali
dell’infanzia della Bassa Reggiana da parte dell’Azienda Servizi Bassa Reggiana, dal 1° gennaio diventa
operativo l’Ufficio Scuola Territoriale con stessa sede
nel precedente ufficio.
La referente dell’ufficio, Franca Verona riceve: il martedì e giovedì dalle ore 9,00 alle ore 12,30 ed il sabato dalle ore 10,30 alle ore 13,00.
Carta giovani – rinnovo tessere
Si ricorda che la carta giovani rilasciata nel corso
dell’ultimo triennio e riportante come data di scadenza il 31/12/2011 si intende automaticamente rinnovata al 31/12/2012.
AIUTA I MIGLIORI AMICI DELL’UOMO
Facendo leva sul buon cuore dei cittadini, si ricorda che presso il canile intercomunale di Novellara
troverete meravigliosi e dolci cani e gatti cuccioli in
cerca di una casa. Sarà ugualmente molto gradito un
contributo sotto qualunque forma (denaro, vecchie
coperte, pasta, riso ecc.).
Inoltre, se si hanno a disposizione medicinali non
scaduti ma che non usate DONACELI! Abbiamo dei
cani e gatti malati e si sa quanto costano i farmaci; se
hai degli antibiotici, pastiglie per la filaria, integratori,
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trovare i prodotti tipici della nostra terra e le primizie
di stagione nell’accogliente piazzetta del Borgonuovo.
SPEGNI LA TV ACCENDI IL TEATRO
Prosegue nel mese di gennaio la rassegna teatrale
di Novellara.
Moni Ovadia, Don Gallo, Lastrico ed altri grandi
nomi del teatro italiano saliranno sul palco della
Rocca. Per informazioni e prenotazioni Ufficio teatro:
0522-655407 o biblioteca 0522-655419
POLIZIA MUNICIPALE
A SERVIZIO DEI CITTADINI
Con la riorganizzazione del Corpo Unico Polizia Municipale dal 28 dicembre l’ufficio unificato di Novellara amplia il suo orario di ricevimento estendendolo
dal lunedì al sabato dalle ore 9.00 alle 12.00.
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quindi inviate a vedere il 29 gennaio “Happy feet”, il
5 febbraio “Il re leone” e il 12 febbraio con “Il gatto
con gli stivali”.
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Ingresso unico di 5 euro (gratuito fino ai 4 anni).
ERBORISTERIA
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7
Due novellaresi premiati
dalla Camera di Commercio
Nel corso di una cerimonia tenutasi a Reggio
Emilia presso la sede della Camera di Commercio, lo scorso mese di dicembre hanno ricevuto
un importante riconoscimento per la loro attività
lavorativa, due nostri concittadini: Livio Zanetti
come impresa individuale, titolare della omonima
storica macelleria sita in Novellara, in via Cavour
per 70 anni di attività e la sig.ra Odette Guidetti
per i suoi 40 anni ininterrotti quale dipendente di
Coop Consumatori Nord Est con la qualifica di
capo negozio, precisamente dal 11/11/1969 al
31/03/2010
Quaranta borse di studio ai ragazzi
dell’Orchestra Giovanile di Novellara
Un’importante riconoscimento ad una realtà che forse non tutti conoscono. Il Portico
intervista Giovanni Curti direttore della scuola di musica di Novellara.
di Marco Villa
Di recente grazie ad un bando dell’ ANCI
(Associazione dei Comuni) sostenuto dal ministero
della gioventù sono state erogate 40 borse di studio ai ragazzi che fanno parte dell’orchestra giovanile di Novellara.
Un importante riconoscimento ad una realtà che
forse non tutti conoscono. Quindi abbiamo chiesto
al direttore della scuola di musica di Novellara di
parlarcene più approfonditamente.
Quando è nata l’orchestra giovanile e come è
composta?
La nostra prima uscita è stata durante il festival
uguali e diversi del 2010 quindi ha poco più di un
anno di vita, nel progetto orchestra giovanile sono
comprese quattro formazioni: i giovani, l’orchestra
infantile, composta dai bambini dai 5 agli 11 anni,
il coro delle voci bianche, e l’orchestra dell’Arca che
comprende anche i pazienti psichiatrici dell’Arca
del Fiume di Guastalla.
Perché si è deciso di dare vita ad una orchestra
giovanile?
Le orchestre giovanili storicamente nascono con
diverse motivazioni: come inizio di attività professionale per giovani musicisti (e non è il caso
di Novellara) oppure con intenti sociali come le
grandi orchestre giovanili del sudamerica dove esiste una forte tradizione in questo campo. Anche
a Novellara, nei desideri dell’assessore ai giovani
Youssef Salmi che ci ha chiesto di portare avanti
questa attività, l’aspetto sociale è stato il principale
stimolo alla nascita dell’orchestra. Certo a differenza che nel Venezuela, qui da noi più che togliere
i giovani dalla strada si tratta di allontanarli dalla
SALUMIFICIO
playstation, ma quello che conta è di creare, attraverso
la pratica artistica, le condizioni per una sana aggregazione in cui l’individuo possa umanamente crescere.
In che modo la partecipazione ad un orchestra favorisce la crescita dei ragazzi?
In diversi modi, soprattutto li spinge ad impegnarsi
con costanza in una attività. L’erogazione delle borse
di studio è stata un’occasione proprio per dare un riconoscimento concreto ai ragazzi che si sono impegnati
di più.
A proposito di impegno si dice sempre che i ragazzi ne
hanno fin troppi...
In effetto da parte di alcuni genitori e di alcuni ragazzi
c’era una certo timore a iniziare una nuova attività che
si aggiungeva alle altre, ma una volta che si è creato
il gruppo sono stati i ragazzi stessi a chiedere di fare
di più.
Perché un’orchestra e non la classica banda?
Probabilmente sarebbe stato più facile, dato che in
Italia da Napoleone in poi la tradizione della banda è
stata molto sentita. Si è optato per l’orchestra per dare
un’opportunità anche a chi suona strumenti ad arco e
per chi canta in coro.
L’orchestra è composta solo da giovani di Novellara?
Un progetto così complesso non può essere sostenuto
da un comune solo, oltre a Novellara che con la scuola di musica fa da capofila ci sono Bagnolo, Gualtieri
e San Polo, il nostro obiettivo è di allargarci anche ad
altri paesi.
C’è qualcuno che segue in particolare le attività
dell’orchestra?
Non c’è un direttore unico, ma ci sono diversi insegnanti che hanno costituito un gruppo di lavoro per
Rinviata l’iniziativa
del 28 gennaio
A causa di problemi di salute dell’autrice la prevista presentazione del libro “Tre punti di rosso”.
L’affascinante e misconosciuta vita di Alfonsina
Gonzaga Madruzzo per SABATO 28 GENNAIO
è rinviata a data da destinarsi.
seguire i tanti aspetti didattici e organizzativi che
un’orchestra comporta.
Quali sono i prossimi obiettivi dell’orchestra?
In questo momento dopo un fine anno abbastanza
intenso (siamo stati impegnati nella serata finale di
do you read e nei concerti di natale) stiamo cercando
di consolidare i gruppi per onorare al meglio gli impegni che abbiamo preso a maggio. Come scuola di
musica - associazione lo schiaccianoci inoltre stiamo
cercando di creare un sistema che metta in rete le
varie realtà di orchestre giovanili, infantili e cori di
voci bianche.
Come vedi il futuro di questa orchestra?
Più che di un discorso relativo all’orchestra in se
credo che vada fatta una riflessione più ampia sulle attività culturali e per i giovani. Se pensiamo che
abbiano un valore sociale, allora è necessario che ci
sia una sempre maggiore integrazione con gli altri
servizi sociali, per fare un’opera di sensibilizzazione
verso le famiglie.
Ovviamente c’è da considerare il problema dei costi.
Il bando è stato un’eccezione e non sarà ripetuto e
neppure si può sperare più di tanto nell’aiuto di banche o ditte private. Ma non è possibile che in questa
nazione non si tenga più in conto della cultura.
Poi c’è il discorso delle istituzioni scolastiche, bisogna arrivare ad un discorso unitario, la scuola di musica separata è quasi un lusso dato che entrambi ci
occupiamo di educazione.
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8
Novellara e novellaresi /2
150 anni di storia per immagini
di Sergio Calzari
E’ stato recentemente presentato, nella sala Palatucci,
“Novellara e novellaresi 2”, il secondo volume della
storia per immagini di Novellara nei centocinquanta
anni dell’Unità d’Italia. . Curato da Vittorio Ariosi
e pubblicato, come il primo volume, da Palazzo
Bonaretti Editore; impreziosito da una bella e intensa
prefazione di Romano Prodi. In distribuzione presso
il Caffè Letterario, nella Galleria S. Stefano di piazza
Unità d’Italia
Nel primo volume sono ripercorsi, con immagini e
brevi testi, i primi cento anni dell’Unità d’Italia, dal
1861. In questo secondo volume, dedicato “A chi
ama il proprio paese e si sente cittadino del mondo”,
sono rappresentati allo stesso modo, con oltre
270 fotografie, i cinquant’anni che vanno dai primi
anni Sessanta del secolo scorso al primo decennio
del ventunesimo secolo. Gli anni che hanno visto
la nostra cittadina percorrere un lungo cammino,
caratterizzato dalla rapida trasformazione di una
comunità prevalentemente contadina in una realtà
prevalentemente industriale e terziaria, di una
comunità sostanzialmente statica in una comunità
articolata e dinamica. Gli anni caratterizzati dal
miracolo economico, dall’esodo dalle campagne,
dalla diffusione del benessere e del consumismo;
da un radicale cambiamento della struttura sociale,
della mentalità, delle abitudini e delle aspettative
personali dei cittadini. Per arrivare a quel complesso
e impetuoso processo epocale che ha portato alla
nascita di una realtà multietnica e multiculturale.
Un ampia panoramica di fatti diversi che hanno
caratterizzato il “mondo piccolo” di un paese della
bassa reggiana durante l’ultimo mezzo secolo; di
avvenimenti pubblici e privati, grandi e minimi,
politici ed economici, culturali e sportivi, istituzionali
e del volontariato, laici e religiosi, del capoluogo e
delle frazioni, noti e meno noti, curiosi o risaputi.
Con protagonisti i novellaresi che, individualmente e
in forma associata hanno vissuto e animato questo
periodo di grandi trasformazioni; una storia definita
minore solo perché locale, ma che per noi risulta
di primaria importanza e di straordinaria rilevanza.
Tanti di noi si riconosceranno nelle foto, nel racconto
didascalico delle stesse, nei brevi riassunti dei vari
periodi.
Credo di poter dire che i due volumi sono un atto
d’amore che il prof. Ariosi ha dedicato alla sua e
nostra Novellara. Ma sono anche recensibili come
Alimentazione, stile di vita e salute
rubrica a cura della Dott. Marta Fontanesi Biologo Nutrizionista Specialista
in Scienze dell’Alimentazione Centro Medico Anemos Via M. Ruini, 6 Reggio Emilia
libri di storia fatta dalla gente, da ognuno di noi
nel suo fare quotidiano, nel suo operare, nell’esser
parte attiva di una bella comunità di uomini e donne
chiamata Novellara. Un libro da tenete gelosamente
fra le cose preziose e da mostrare con orgoglio ai
nostri figli e nipoti, e a chi verrà qui da noi e vorrà
essere novellarese.
•
•
Dalla piramide alimentare al mio piatto
•
Sono esattamente 20 anni che utilizziamo la “Piramide Alimentare” come icona delle nostre abitudini alimentari.
Diverse versioni si sono susseguite in questi anni per mettere in evidenza
aspetti diversi della nutrizione fino a renderla uno strumento troppo complesso e quindi poco utilizzato. Da alcuni anni, negli Stati Uniti , in occasione
della pubblicazione delle nuove linee guida americane per una sana alimentazione (2010), è stato proposto il “My plate” (www.chosemyplte.gov), un
modo semplice e immediato per richiamare i punti fondamentali di una sana
e corretta alimentazione. Come possiamo veder nell’immagine, la metà del
nostro piatto deve essere riempito con frutta e verdura (più verdura rispetto alla frutta), una piccola parte
da alimenti proteici e la porzione restante sarà rappresentata da cereali preferibilmente integrali. Da non
dimenticare i derivati del latte, tra questi è importante scegliere quelli a contenuto ridotto di grassi.
Ecco le 10 regole per creare un piatto sano:
• Calcola il tuo fabbisogno energetico e di conseguenza fornisci al tuo organismo la giusta quantità
di energia; mantieniti fisicamente attivo
•
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Climatizzatori
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•
•
•
•
•
Quando mangi assapora il cibo e mastica
lentamente.
Usa piatti e bicchieri di piccole dimensioni,
riduci le tue porzioni
Gli alimenti da mangiare con maggiore frequenza sono: frutta, verdura, cereali integrali, e derivati del latte.
Frutta e verdura devono riempire metà del
tuo piatto.
Preferire latte a basso contenuto di grassi
La metà dei cereali consumati devono essere integrali
Riduci il consumo di cibo ad elevato contenuto di grassi saturi, zucchero e sale (dolci,
biscotti, gelati, caramelle, salsiccia, pizza
ecc.)
Controlla sempre il contenuto di sodio negli
alimenti leggendo le etichette
Bevi acqua al posto di bibite e di altre bevande zuccherine
9
Sezione Comunale di Novellara
10 e 11 dicembre 2011: prelievi record
nella sezione AVIS di Novellara
Davanti a risultati tanto positivi si potrebbe pensare ad un colpo di fortuna,
ad un episodio isolato, o alla buona disposizione d’animo legata allo spirito
natalizio. Eppure il ragguardevole numero di 180 prelievi di sangue (di cui
10 prime donazioni, che testimoniano una bellissima attenzione e sensibilità da parte dei giovani) realizzato lo scorso fine settimana dalla sezione
novellarese, non ha niente di casuale. Eccezionale sì ma fermamente perseguito e desiderato. Parla di un impegno, di sforzi e iniziative che partono
da lontano e che nel tempo hanno saputo prendere forma e concretizzarsi
in dati così soddisfacenti. La sezione, nella persona del Presidente Eugenio
Cepelli, desidera ringraziare tutti i collaboratori e i volontari ciascuno nel
proprio ruolo e secondo le proprie competenze, per la professionalità e la
disponibilità dimostrati che hanno permesso che tutto si svolgesse in modo
efficiente ed armonico.
180 prelievi in un’unica sessione sono una grande soddisfazione specialmente alla luce dei dati poco confortanti sulla raccolta di sangue che a livello
nazionale, seppur con doverose distinzioni, hanno registrato negli ultimi
anni una flessione significativa. Se a ciò si associa, dall’altra parte, una sempre maggiore richiesta da parte delle strutture sanitarie, ospedaliere e farmaceutiche, il messaggio risulta chiaro: c’é un gran bisogno di sangue. Ad oggi,
non potendo riprodurre il sangue in laboratorio, solo un gesto di solidarietà,
volontariato, gratuito ed anonimo, può aiutare tutte quelle persone che di
sangue – intero o nei suoi derivati – hanno bisogno per continuare a vivere.
Per questo AVIS a tutti i livelli, continua a sensibilizzare sul tema del dono,
nel senso civico della responsabilità e insieme sul tema del benessere della
salute, dei corretti stili di vita, sia perché la figura del donatore è centrale e
va tutelata e pertanto rispetto a lui si impostano progetti di prevenzione e di
controllo costanti, sia perché una collettività sana rappresenta un “bacino”
di donatori effettivi o potenziali affidabili e disponibili nel tempo.
La sezione di Novellara promuove poi il nome dell’AVIS con una presenza
attiva in molti altri contesti ambienti eventi di festa ed aggregazione. Per
citarne alcuni, la vendita dello gnocco fritto nelle domeniche del mercatino,
l’organizzazione di serate danzanti, gite, sponsorizzazioni, iniziative di sensibilizzazione nelle scuole. La speranza è potere gioire ancora e spesso della
tanta solidarietà dei novellaresi. L’AVIS ci conta.
Il consigliere Cinzia Ghisi
AVIS RINGRAZIA
Con la presente l’intero consiglio Avis di Novellara ringrazia sentitamente il
locale supermercato Conad per l’offerta continuativa dei generi alimentari
usati per il ristoro dei donatori dopo i prelievi effettuati, questo ringraziamento va esteso al forno Al Pan per i panini e alle edicole Ferretti e Masini
che con i loro giornali allietano i donatori stessi sia nella attesa che dopo i
prelievi di sangue.
Ringraziamo la signora Novella Meschieri che come ogni anno, con affetto,
ci ricorda dedicandoci una generosa offerta.
Ringraziamento
Nell’ambito delle iniziative che hanno caratterizzato le festività natalizie 2011 grande successo hanno avuto “I Madonnari” che hanno
dato libero sfogo alla loro arte attraverso la rappresentazione di immagini aventi per tema “Lelio Orsi” a Novellara - un gran manierista
in una piccola corte.
Con l’occasione un grazie sentito va ai commercianti del Borgonuovo che hanno aderito all’iniziativa:
Alligalli - Caffè del Borgo - Capitan Fanfara - Pizzeria Al Borgo - Il
Cutter - Ottica Barilli - Piper - Idea più - Profumeria Lorena - Biancheria Varini - Gelateria Fresca Voglia - Conad - Avis.
Un corso di degustazione vini
Il gruppo “Angolo Oasi” organizza,
presso la sede “L’appartamento”
di via C.Cantoni n.29, un corso
di degustazione di vini con orario
di inizio alle ore 20.30 nelle serate: 06/02/2012 - 20/02/2012 05/03/2012 - 19/03/2012. Il corso
tenuto da un enologo e da una
sommelier, è aperto a tutti ma con
disponibilità di posti limitata. Per
iscrizioni e informazioni rivolgersi a: Milena 329/7470118 e Katia
329/1839477. Il costo dell’intero corso, comprensivo di assaggi vari,
è fissato in 20,00 Euro.
RISTORANTE - PIZZERIA
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Tortelli: di zucca
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(chiuso il mercoledì) tel. 0522-653122
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10
La ricetta del mese Come dovrebbe essere la televisione di oggi
a cura di Eletta Panizza
Alcune riflessioni su come internet obbliga a cambiare la Tv tradizionale di oggi...
di Paolo Bigi
Paella di pesce e carne
Ingredienti per 4 persone:
400 gr. di riso
2 bustine di zafferano
a discrezione 1 cucchiaino da caffè di curry
8 gamberoni medi
8 scampi piccoli
300 gr. di salsiccia
200 gr. di petto di pollo oppure
2 coscette di pollo piccole
1 peperone rosso - prezzemolo
80 gr. di piselli
400 gr. di cozze
400 gr. di vongole
Procedimento:
lavare e tagliare a quadrettini il peperone, spadellarlo con poco olio, tenerlo in caldo nel forno.
Nella stessa padella spadellare i piselli e portarli
a metà cottura con poco brodo e tenerli in caldo
accanto ai peperoni. Tagliare a quadrettini il
petto di pollo e spadellarlo. Nella stessa padella
sgranare e spadellare la salsiccia e tenere in
caldo vicino alle verdure. Spadellare gli scampi
e i gamberoni e tenerli in caldo. Fare rosolare
nella paelliera poca cipolla in un po’ d’olio
d’oliva, unire il riso, bagnare con vino bianco,
lasciarlo evaporare, unire lo zafferano, bagnare
con brodo di pesce e portarlo a cottura (N.B. si
può utilizzare un brodo leggero di carne o un
brodo vegetale). Quando il riso è quasi cotto
unire tutti gli ingredienti tenuti in caldo.
N.B. se si usano le coscette di pollo cuocerle al
forno e tagliarle a metà. Infine aprire le cozze e le
vongole e guarnire la paella. Aggiustare di sapore
e a discrezione una spruzzata di prezzemolo.
Negli ultimi anni, grazie a intemet, la gente si è abituata
ad un linguaggio più diretto, fatto di messaggi chiari
e brevi. Un forma che deve essere ripresa dalla Tv che,
altrimenti, finirà per essere noiosa. A cosa servono
programmi lunghi un’ora e mezza se basta la metà del
tempo per esaurire l’argomento? Il pubblico
contemporaneo ha bisogno di formati brevi, pillole
da cinque, massimo dieci minuti. In pratica il format
deve mettere in moto i giovani per rimanere competitivo: puntate brevi che mantengono alto il ritmo. Allo
stesso modo anche i personaggi dovrebbero avere
una maggiore velocità di consumo. Basta con i
presentatori che fanno le stesse trasmissioni per anni,
la gente si deve abituare a veder cambiare spesso i
volti in Tv.
Intemet è maestra anche in questo... navigando nella rete non si trovano le stesse facce in ogni video,
ma tutt’altro. Sicuramente questo aumenterà anche
l’empatia del pubblico con i protagonisti del piccolo
schermo. I canali televisivi poi, devono trovare una
loro identità. Che siano il linguaggio, gli argomenti
trattati o la scelta dei volti, conta la presenza dell’ elemento caratterizzante. Il digitale ha fatto nascere una
marea di nuovi canali che rendono superflua la Tv generalista. Perché guardare un canale con un palinsesto
più o meno casuale, se mi posso fidelizzare a chi
trasmette ciò che mi piace? Insomma, molti canali,
programmi brevi dal linguaggio diretto, contenuti più
pratici e maggior ricambio di volti: queste sono le
regole per una Tv davvero nuova.
Gioco d’azzardo e minorenni
Da una recente statistica emerge che un terzo di tutte le giocate, e sono in continua
crescita, vengono effettuate da minorenni.
di Paolo Pagliani
Sono migliaia e migliaia che giocano d’ azzardo
rappresentando una moltitudine pazzesca che non
può non suscitare allarme tra le famiglie e le agenzie
educative in genere. Abbiamo il triste primato di essere
i primi giocatori d’ Europa con una media di 2.205
euro spesi a testa e gli under 18 sono stati 3,2 milioni
raggiungendo il 32% di tutte le giocate effettuate.
Anche in questi tempi di crisi il fatturato dell’ azzardo cresce a dismisura confermando che gli italiani
sempre più disperati, sono alla ricerca di un “full d’
assi“ o di una sestina vincente, per ottenere ciò che
non è loro permesso nella vita reale rischiando così
di entrare nel tunnel della dipendenza.
Davanti a queste realtà inquietanti anziché inventare “
giochi nuovi “, tipo poker on line, occorrerebbe chiedere misure restrittive nei confronti del gioco legalizzato,
per evitare il riciclaggio di denaro sporco, l’accesso ai
minorenni, il divieto al gioco d’ azzardo in tutti i luoghi
pubblici, (sulla scia delle sigarette) e la tassazione sulle
vincite del 50%, al fine di rendere meno appetibili le
vincite. Nei primi otto mesi del 2011, le perdite legate
alla dipendenza da giochi e scommesse, ha registrato
un aumento del 19% rispetto allo stesso periodo dell’
anno precedente, (circa 900 milioni in più). Mentre il
consumo di alcol ma soprattutto droga viene visto
come un problema sociale per la collettività e di
salute per il singolo, chissà perché anche questa
malattia, così catalogata a livello psichiatrico, non
viene riconosciuta dallo Stato come una vera e
propria patologia che secondo gli esperti ha la forte
probabilità di trasformarsi più di quanto si possa
pensare in compulsività.
11
Ringraziamenti della Pro-Loco per le iniziative di Natale
La Proloco Città di Novellara ringrazia
i negozi, le associazioni e gli operatori
economici che hanno sostenuto le iniziative effetuate il 4, 11, 18 e 24 dicembre.
Agenzia Vioni
Altibar
Artoni
Autoradio Top
Babuca
Banca Reggiana
Bar Mari
Bar Roma
Benetton
Caffagni Antonella
Camelot
Cartoleria Pippo
Ellequadro
Enoteca
Farmacia Antica
Farmacia Nuova
Federica
Fercolor
Filo di Cotone
Forno Al Pan
Forno Paroli
Fotoconsuelo
Fotowilder
Freestile
Frutta e Verdura Mazzieri
Rosanna
Girasole
I Tellini
Il Bucaneve
Immobiliare Bertolini
L’orticello
La coccinella
La Quercia
M2 technologies
Malibu
Mariani Cerati
Mariotti Gioielli
Melacompro
Mi&Mi
Moda Chic
Nironi
Non solo Cappelletti
Novellara Immobiliare
Nuova immagine
Ottica Reggiani
Stiltende
Susi Parrucchiera
Tabaccheria in Piazza
12
Notiz ie dalla Pro-Loco
La volontaria del mese è
Maria Cristina Davolio
di Rossella Eunini consigliera Proloco
La prima cosa che si nota di lei sono gli occhi, neri, espressivi, poi un corpo sempre in movimento, non agitato, ma
pronto ad inforcare la bicicletta, ad aggiustare una tovaglia,
ad impastare una ciambella, ad impacchettare una zucca o a tagliare una fetta d’anguria…sempre disponibile la
Cristina c’è, presente, dolce, ti sostiene e ti conforta e per
la Proloco di Novellara è sempre stata un grande punto di
riferimento per i mercatini in piazza e la preparazione di
feste e iniziative.
In pensione da alcuni anni, Cristina ricorda i colleghi della
scuola media con affetto, ricorda la simpatia e la sintonia
trovata con loro e l’esperienza di insegnante che le ha dato
la possibilità di veder crescere tante generazioni di ragazzi
di Novellara che le hanno riempito la vita.
Col marito Remo, da 41 anni insieme, condivide la passione per l’orto e il giardino, oltre che naturalmente quella
per i figli.
I figli, Federico e Francesca sono “la sua soddisfazione”
assieme ai nipoti Alice, la piccola protagonista di Adriatico
estroversa e creativa, e Francesco tutto preso dal calcio e
dalla playmobil.
Oltre agli impegni di nonna, Cristina frequenta Telefono
Amico. Questa esperienza, le ha permesso di conoscere i
bisogni minimi delle persone sole: un saluto, un augurio
di compleanno, un po’ di tempo al telefono e la magia si
compie, passano, attraverso il filo, la gioia e la commozione per le attenzioni prestate e i sentimenti condivisi.
S’illuminano gli occhi neri di Cristina raccontando del pranzo “Amici di don Tonino”. Da diversi anni, all’inizio dell’autunno, promuove, assieme alle famiglie Gozzi e Calzari,
il pranzo a scopo benefico per la missione in Rwanda di
don Tonino Manzotti: era un impegno iniziato dalla sorella
Antonella Davolio e dallo zio Gianpaolo Gozzi. Ora continua ad essere un appuntamento inderogabile e atteso da
tutti per sostenere i progetti di solidarietà, l’ultimo vuole
realizzare una scuola per i bambini del posto.
Il 2011 le concede l’ultima soddisfazione il 31 dicembre
quando con Silvana e Rosa ha aiutato a preparare il cenone di Capodanno al Circolo ricreativo sotto la direzione
di Miro.
Prospettive?, domando a Cristina: continuare ad esserci e
rispondere sempre, disponibile e sorridente, alle chiamate
del volontariato locale.
Grazie Crissi alla prossima avventura.
Dedicata ai volontari SAP di Novellara
Caro Sap di Novellara, cara famiglia mia,
con piacere ho scritto questa poesia,
per augurarvi un buon Natale e felice Anno Nuovo,
e ringraziarvi allo stesso modo.
Grazie a tutti voi, simpatici eroi. Siete mitici,
perché mi avete fatto uscire dai momenti difficili.
In questo gruppo si aiutano persone in difficoltà.
Una bella cosa per la nostra comunità.
Lo si fa con il cuore, con amore, giocando,
scherzando, parlando, uscendo insieme,
e nello stesso tempo si fa del bene.
Io entrato nell’Ottobre del 2008,
molte cose le ho perse, tipo i viaggi, i giochi e le feste.
11 anni per il SAP sono passati,
alcuni volontari se ne sono andati,
altri nuovi sono arrivati e altri arriveranno.
Nomadincontro
25 - 26 febbraio
Il 12mo anno sta arrivando, e,
i prossimi anni che passeranno, le cose non cambieranno.
Facendo altre uscite insieme e volendoci sempre bene.
Ancora grazie di cuore volontari e ragazzi.
Vi do tanti abbracci.
Buone feste e tanta felicità per questa comunità.
Grazie a... elenco di nomi e cognomi...
Mauro Bussei
di Marco Faietti
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NOVELLARA (RE)
Via Labriola, 36 tel.0522/756639 fax 651397
La Pro-loco in occasione del Nomadincontro come di consueto preparerà un punto di
accoglienza per i generosi fans del gruppo
novellarese. Chiunque volesse collaborare
o avanzare delle proposte può contattare
la proloco allo 0522/758281 oppure via
Email: [email protected]
13
Auguri
Auguri
a BEATRICE VERONI
per il suo 3° compleanno.
La festeggiano papà Angelo, mamma Cristina
e i nonni Rosa, Achille, Dafne
a NICOLA FRANCIA
che festeggia il suo 4° compleanno.
Auguroni da parte di mamma Elena
papà Massimo, nonni e zii.
EDUCAZIONE SANITARIA
Frenulo linguale corto e anchiloglossia
Auguri
a NICOLA PEDRAZZOLI
per il suo 2° compleanno. Lo festeggiano
mamma Edith papà Iljc, il fratellino Jacopo,
nonni zii e bisnonna.
Auguri
L’anchiloglossia conosciuta comunemente come lingua legata è una anomalia orale
congenita, caratterizzata da un frenulo linguale corto che potrebbe causare una ridotta
mobilità della lingua essendo questa maggiormente ancorata al pavimento della bocca.
di Luca Minghetti
Medico chirurgo specialista in odontostomatologia
I pazienti con questa anomalia possono venire all’osservazione di pediatri, logopedisti e odontoiatri. L’anchiloglossia,
dal greco lingua legata è un’anomalia determinata geneticamente che si può presentare con diversi gradi di gravità. Si manifesta più comunemente in forma isolata, con
un’incidenza del 4-5% e con un rapporto 3:1 a vantaggio
del sesso maschile.
SINTOMI: Nel neonato i sintomi di un frenulo linguale
corto sono difficoltà d’attacco al seno, poppate frequenti
e suzione non coordinata con ridotta crescita ponderale.
Nei bambini di età maggiore, l’anchiloglossia si può manifestare con l’interferenza nell’articolazione di alcuni fonemi, della consonanti dento-linguo labiale (d,l,n,r,s,t,z).
Inoltre la postura retratta e bassa della lingua determina
uno squilibrio della postura della muscolatura oro-facciale
che favorisce quadri di mal occlusione come il morso incrociato latero –posteriore e un morso aperto anteriore;
la posizione anomala della lingua agisce infatti sull’insufficiente sviluppo del mascellare superiore e sullo sviluppo eccessivo della mandibola. Vi può essere un aumento
dell’incidenza di carie in regione molare inferiore o la presenza causale di un diastema cioè uno spazio eccessivo fra
gli incisivi inferiori. Nell’adulto il frenulo linguale corto può
impedire la stabilità della protesi totale inferiore o essere
causa di difficoltà meccaniche e sociali come l’incapacità
di suonare uno strumento a fiato.TECNICA CHIRURGICA:
I pediatri americani sostengono sia importante agire in età
neonatale con una frenulotomia cioè con un taglio netto
del frenulo. La frenulotomia prevede invece l’escissione
dell’intero frenulo e va attuata da un chirurgo orale che,
previa anestesia locale, dovrà operare rispettando le strutture anatomiche limitrofe. Un antinfiammatorio sarà prescritto per gestire il post-operatorio.
CONCLUSIONI: Le percentuali di successo della chirurgia
A MIKAEL E TREY BARTOLI
che festeggiano rispettivamente il loro 4° e 9° compleanno. Auguroni da papà Sauro, mamma Ania
e da nonna Bruna.
del frenulo linguale sfiorano il 100% dei casi. I rari fenomeni di recidiva sono dovuti a esiti cicatrizzali differenti da
quelli preventivati dalla tecnica chirurgica.
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14
Augusto Daolio e Rosy Fantuzzi
“Auguro una buona vita a Danilo”
Rosy Fantuzzi, compagna di Augusto (Mirandola, 28 dicembre 2011)
“I Nomadi sono come l’Uomo Mascherato e
come lui non muoiono mai!” Augusto Daolio
“Più va avanti il tempo e più questa storia ci coinvolge, perché c’é
sempre più gente che viene coinvolta nella nostra storia. E questo
dà più senso alla storia, alla nostra storia, che poi è anche la storia delle persone che ci seguono. Sempre Nomadi!”.
Augusto Daolio (1990)
“Io non penso mai troppo al futuro. Se dovessi spiegarlo a un bambino cos’é il futuro, gli spiegherei cosa farai il giorno dopo. Se dovessi spiegarlo a una donna, gli direi che sara’ un futuro dove i
suoi desideri siano piu’ ascoltati dal mondo. Se dovessi spiegarlo a
uno che fa la musica, gli direi che è importante cantare il presente
e la tua cronaca, che poi in fondo diventa il futuro per quelli che
verranno dopo”.
Augusto Daolio (1991)
Dopo Augusto e Danilo, per i
Nomadi si apre il “terzo tempo”
di Alessandro Cagossi
A Mirandola lo scorso 28 dicembre si è tenuto l’ultimo concerto del cantante astigiano con la storica band novellarese. Dopo il musicista poeta
pittore vagabondo Augusto Daolio e Danilo Kakuen (“zingaro perfetto” in
tibetano) Sacco, i Nomadi in febbraio a Novellara presenteranno il nuovo
cantante al XX Tributo ad Augusto. Continua cosi’ la storia del popolo di
Augusto e di Danilo, mentre nel 2013 il gruppo festeggerà i 50 anni di
carriera con l’entusiasmo di chi si trova ad affrontare una nuova avventura
Beppe Carletti
“Si prosegue il nostro, lungo cammino di vita.
Dico sempre che, quando è morto Augusto, è finito il primo tempo del film della nostra vita ma
siamo andati avanti e chissà: forse è finito anche
il secondo tempo, ma può esserci un terzo, un quarto tempo e così
via”.
Beppe Carletti (novembre 2011, dopo la decisione di Danilo di lasciare la band)
“Buona fortuna a tutti, ai Nomadi, a Danilo e al popolo nomade!”
Beppe Carletti (Mirandola, 28 dicembre 2011)
Danilo Sacco
“Questa sera ho vissuto emozioni uniche, che porterò sempre con me. Io credo di aver
lasciato questo palco al massimo della mia capacità. Sappiate che tutto quello che potevo fare l’ho fatto, sbagliando
spesso, ma a volte beccandoci
in pieno. Non c’è modo migliore per ringraziarvi e salutarvi
nell’unico modo che conosco,
cioè cantando”.
Danilo Sacco (ultimo concerto a Mirandola, 28 dicembre
2011)
“Essere il cantante dei Nomadi è stato il più grande onore
che potesse essere riconosciuto a qualunque professionista della
musica. Sarò sempre grato ai Nomadi per le diciannove tournè
passate insieme, che resteranno un cammino straordinario. Il treno dei Nomadi mi ha portato ovunque, ma sono giunto alla mia
stazione di arrivo. Li dovrò scendere dalla carrozza che così amorevolmente mi ha sostenuto e accompagnato per diciotto fantastici anni”
Danilo Sacco (gennaio 2012)
“Nel 2012 sono vent’anni che è scomparso Augusto, e se ci penso
mi vengono quasi le vertigini. Cinquanta anni fatti di gente, chilometri, strade, palchi ed emozioni, tantissime emozioni. Che meravigliosa avventura, ma più del passato bisogna pensare a quello che ci
sarà dietro alla prossima curva, oltre la salita.
Beppe Carletti (dicembre 2011)
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15
I messaggi dei Fans
I fans: “Grazie infinite per ciò che ci hai dato”
“Caro Danilo, grazie per tutto quello che ci hai
dato. E’ stato un percorso sicuramente difficile
per te, specie all’inizio, un percorso di confronto,
ma credo che tutti noi abbiamo saputo apprezzarti e dimostrarti affetto e ammirazione. Non
sarà nè un addio, nè un arrivederci, tu percorrerai la tua strada e i Nomadi la loro, certi che noi
saremo sempre compatti al vostro fianco perchè
il cammino continua”.
Messaggio letto in diretta sul palco del concerto
di Mirandola da una portavoce dei fan
“Danilo era, soprattutto per tutti noi fan della seconda generazione, la voce dei Nomadi da venti
anni a questa parte. I Nomadi, però, sono un concetto, un’idea, un qualcosa che trascende le persone che comunque ne costituiscono l’ossatura
e l’anima. Per questo non si fermeranno mai!”.
Un fan sul sito dei Nomadi (novembre 2011)
Così scriveva il Portico nel
1993 sull’esordio di Danilo
Lo scorso 13 marzo i Nomadi hanno ricominciato da
Lochere di Caldonazzo (Trento). Ansia, attesa, paura
e soprattutto il ricordo di Augusto erano palpabili tra i
4mila presenti. Tra la commozione del popolo Nomade,
Beppe Carletti ha rotto il ghiaccio sulle note di “Suoni”
eseguita strumentalmente, senza voce. Giusto così:
quella canzone è e rimarrà solo di Augusto, intoccabile.
Poi arriva Danilo Sacco. Astigiano di 28 anni, salta, si
agita, diverte il pubblico, è bravissimo a cantare, è potente. Prende il microfono ed esclama: “I Nomadi sono
una scuola di vita, spero di potermela meritare. E in
questa scuola il più grande insegnante è venuto a mancare”. Parole bellissime riferite ad Augusto.
Pietro Casarini (marzo 1993)
pian piano sono entrati gli altri musicisti
Pietro Casarini (marzo 1993)
Lettera aperta di Beppe Carletti
Ciao a tutti.
Ammetto tutti i miei limiti: un po’ per motivi generazionali, un po’ per motivi personali
non mi sono ancora abituato a internet e ai
cosiddetti social network. Lo ammetto sinceramente: non mi attraggono, non mi piacciono granché. Ma ne prendo atto. Oggi la
comunicazione gira così. Da anni gestisco la
mia personale comunicazione attraverso incontri, cene, interviste, ma anche tante telefonate fiume, sms. E continuo a farlo, perché
è il modo in cui mi sento a mio agio: guardare negli occhi la gente, sentire la voce vera,
metterci la firma, il nome e la faccia.
Purtroppo, oggi, tanta gente usa la comunicazione dei social network per nascondere la
firma e la faccia e per insultare, insinuare e giudicare gratuitamente. C’è addirittura qualcuno che mi definisce “fascista”, altri che mettono in discussione la veridicità delle nostre
iniziative di solidarietà e altri che se la prendono con l’azienda Nomade, quasi come se
un’azienda fosse motivo di vergogna.
Quando c’era Augusto tra noi i ruoli erano ben chiari e definiti naturalmente. Lui si è sempre occupato della comunicazione e io della parte più amministrativa. Con la massima fiducia reciproca, quello che andava bene a lui andava bene anche a me e viceversa.
Già, perché i Nomadi sono sempre stati anche un’azienda. Inevitabilmente. Eravamo e siamo dei professionisti e la musica è allo stesso tempo il nostro mestiere e la nostra passione. Certo, è un’azienda particolare, in cui il bilancio cosiddetto sociale vale di più di quello
economico e questo lo sappiamo bene. Questo per rispondere a chi spesso mi accusa
sprezzantemente di essere il padrone di un’azienda.
Non capisco dove sta l’offesa. E’ il mio lavoro, lo è sempre stato, è il lavoro di tante persone che collaborano con i Nomadi. Era anche il lavoro di Augusto. Me ne prendo cura con
onestà e senso di responsabilità, sapendo che ci sono decisioni non facili da prendere e la
memoria di persone speciali da rispettare. D’altronde gestire un gruppo musicale in modo
dilettantistico comporterebbe il rapido declino del gruppo stesso, per l’evidente necessità
di organizzare, programmare e pianificare calendari, dischi, concerti, tutto insomma.
C’è l’azienda, poi soprattutto c’è il Cuore. Il Cuore nomade. Quello delle idee, quello della
passione, quello del Popolo Nomade, quello che forse ha distinto i Nomadi da tutti gli altri
che fanno musica. E’ un cuore grande, che ha conosciuto gioie e dolori, soddisfazioni e
ostacoli. E’ il cuore che batte sempre, che continua incessantemente. E’ il cuore che ci
siamo portati sul palco il 1° luglio del 1990, dopo un anno di stop forzato, quello che ci
siamo portati sul palco dopo pochi giorni dalla scomparsa di Dante, quello che ci ha dato
la forza di continuare nei mesi più duri della malattia di Augusto e che ci ha fatto tornare
dopo pochi mesi dalla sua scomparsa.
In tutte queste tappe abbiamo sicuramente perso degli amici che non hanno condiviso le
nostre scelte, ma ne abbiamo trovati altri che si sono uniti al viaggio e altri ancora che
abbiamo perso e poi ritrovato. Senza rancore. E’ la vita e non si può pretendere di piacere
a tutti o di raccogliere sempre consenso.
Recentemente un fans club mi ha fatto un regalo bellissimo: un collage fotografico di tutti
i musicisti che sono stati parte dei Nomadi. Me lo sono portato a casa e l’ho guardato a
lungo: quanti volti, quanti anni, quanta storia. Alcuni di loro forse tante persone che ci seguono neppure li ricordano. Forse è giusto così. I Nomadi non saranno mai ricordati per le
facce, per il gossip, per gli scandali ma solo per una cosa: LE IDEE, IL SUONO DELLE IDEE.
Sta tutto qui e io continuo a crederci tantissimo.
Saluto e ringrazio Danilo che ha condiviso un pezzo importante di viaggio e un pezzo di cuore Nomade. Ma il viaggio continua perché il cuore nomade continua a battere.
I Nomadi stanno per tagliare il traguardo dei cinquant’anni e se ci penso mi vengono quasi
le vertigini. Cinquant’anni fatti di gente, chilometri, strade, palchi ed emozioni, tantissime
emozioni. Che meravigliosa avventura. Ma più del passato, è bello pensare a quello che
ci sarà dietro la prossima curva, oltre la salita. Mi chiedo spesso cosa avrebbe detto e
pensato Augusto. Sicuramente parole semplici perché riusciva a comunicare pensieri complessi anche in poche semplici parole. Chiudeva ogni concerto dicendo “E’ stato bellissimo”.
Semplice, diretto, ma vero. E allora io voglio pensare che oggi dovremmo dire “Sarà ancora
bellissimo”.
Sempre Nomadi - Beppe Carletti
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SPORT / BOCCE
Torreggiani, Benati, Crotti e Esposito
si aggiudicano il torneo a staffetta
di Piero Ghidini
Indetta dal gruppo amatori della bocciofila novellaree si è svolta, nei giorni da
lunedì 22 a mercoledì 30 novembre 2011 la 9ª manifestazione con 6 squadre
agguerrite all’inverosimile formate da 4 componenti soci, fra i quali un giocatore
cartellinato di serie C o D.
In un unico girone, le squadre si sono scontrate fra di loro giocando 5 partite.
Da parte del folto pubblico sono stati generosi gli applausi nelle numerose occasioni di giocate particolarmente riuscite.
La vittoria è andata alla squadra denominata I Cappuccini composta da
Torreggiani Sergio, Benati Oliviero, Crotti Silvano e Pasquale Esposito.
Seconda classificata Trio + uno con Marani Arnaldo, Pizzetti Giulio, Razzini Sergio
e lo scrivente, Ghidini Piero.
La foto dei vincitori ci è stata fornita da Ivan Montanari.
Non ci stanchiamo mai di ringraziare la Conad di Novellara, nostro sponsor
sempre presente nel gratificarci dei graditi premi da noi distribuiti, questa volta,
dalla prima all’ultima squadra classificata.
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Live is life network:
Paltrinieri campione italiano assoluto
la musica non sarà L’atleta di Coopernuoto ha ottenuto il primato personale di 15’ 04” 57 limando
33 centesimi al precedente nuotato a giugno a Roma e nuovo record societario.
più la stessa!
SPORT / NUOTO
di Anna Torelli
Finalmente ci siamo! Lo scorso 14
gennaio, in pieno
centro città in via
Gonzaga a Novellara è avvenuto il
taglio del nastro e
l’inizio delle programmazioni di
una nuovissima
radio web che curerà solo ed esclusivamente la musica emergente
con il contributo delle istituzioni e di importanti
artisti nazionali.
LIVE IS LIFE comincia così il suo cammino “Fatto
di investimenti importanti, di emozioni, tempo e
denari” racconta l’ideatore e direttore artistico Paolo
Montanari (noto anche per essere la voce del gruppo MA NOI NO cover band nazionale dei Nomadi)
“Ma siamo certi che tutto questo verrà ripagato nel
prossimo futuro . Serviva un canale dedicato solo
alla musica che viene considerata minore ma non
lo è, e noi lo abbiamo creato. Radio e tv nazionali ci
daranno spazio e noi potremo dare la possibilità a
centinaia di musicisti di poter farsi sentire davvero.
Come diciamo in uno dei nostri slogan...la musica
non sarà più la stessa!!! Abbiamo partnership importanti di radio FM e di canali televisivi. Ne vedrete
delle belle”.
E quindi ancora una volta la bassa reggiana si rende
protagonista di un sogno musicale come molte
volte in passato ma stavolta sotto forma di radio
web-trampolino di lancio.
Montanari si avvale della collaborazione di tre socicollaboratori: Cristian Dignatici per la parte informatica, Morris Codenotti per i rapporti con i gruppi e
Daniele Rontani responsabile marketing. Se siete
un gruppo o cantanti solisti e volete saperne di più
ecco il sito giusto per diffondere la vostra musica:
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“Ne ...sentirete delle belle…” chiude la nostra chiacchierata con Paolo.
Quindi: a tutta musica con Live is Life.
Gregorio Paltrinieri si laureato Campione Italiano
Assoluto nei 1500 stile libero a Riccione il 17
dicembre agli Assoluti Invernali Open in vasca lunga
che per la prima volta si sono aperti agli stranieri
fra cui Ian Thorpe. Le stelle erano a Riccione: nella
serie dei 1500 stile libero, la prima, si sono affrontati
quattro dei fondisti azzurri che hanno partecipato
agli ultimi Mondiali: Simone Ruffini, Luca Ferretti,
Federico Colbertaldo e Gregorio Paltrinieri nel nuoto
in corsia. Ha vinto il nostro 17enne di Coopernuoto
che ha ottenuto il primato personale di 15’04”57
limando 33 centesimi al precedente nuotato a giugno
a Roma e nuovo record societario. “Mi sono proprio
divertito – ha sorriso l’atleta azzurro che frequenta il
quarto anno di liceo e si allena ancora una volta al
giorno – Pensavo di poter nuotare in 15”10. Sono
andato ben oltre le attese. In acqua mi sentivo bene.
Ho gestito i primi 500 metri. Poi ho capito che potevo
spingere senza pagare alla fine. Ho tanta voglia di
lavorare e crescere velocemente. Mi dispiace un po’
per i 400. Sono molto importanti per lo sviluppo dei
1500 e rappresentano una distanza che mi potrà
dare tante soddisfazioni in futuro”. Queste le prime
parole rilasciate da Greg che a questi Campionati ha
gareggiato anche nei 400 stile con un risultato un
Nella foto: Erica, Gregorio e Nicole.
poco deludente seguiti da un ottimo 4’28’’39 nei 400
misti piazzandosi al 7° posto assoluto. Molto buone
le prestazioni delle due ragazze Coopernuoto che si
sono qualificate per questo importantissimo evento:
Erica Varini 9^ in assoluto nei 400 misti con 5’02’’30
e 15^ nei 200 misti con 2’23’’63 e Nicole Nasi nei
50 rana con 33’’85, 100 rana con 1’13’’89 e rana
con 2’40’’88. Ora Gregorio parte per un allenamento
collegiale a Flagstaff ( Arizona/USA) dall’8 al 29
gennaio con la Nazionale Italiana mentre le due
ragazze continueranno gli allenamenti nella piscina
di Novellara.
Ringraziamento
“Il personale della Scuola comunale d’Infanzia Arcobaleno ringrazia i genitori che con grande impegno ed
entusiasmo hanno collaborato alla realizzazione della
Festa di Natale.
Un caloro ringraziamento anche al coro e al circolo culturale “ Mario Sueri” per i doni fatti alla Scuola.
Grazie, il personale e i bambini della Scuola Arcobaleno
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SPORT / PODISMO
Il Jogging Team Paterlini in festa
al Don Divino
di Rubes Garuti
La nuova stagione 2012 è ai suoi albori e il team
Paterlini pur essendo proiettato verso nuove mete
e nuovi traguardi, non dimentica l’annata sportiva
appena conclusa e la sua festa sociale. Come tutti
gli anni il ristorante Don Divino ha accolto la quasi
totalità degli iscritti al team, i tanti simpatizzanti ed
amici, passando alcune ore spensierate e liete. La
particolare predisposizione del locale e l’immancabile disponibilità dei proprietari ci hanno permesso
di acclamare gli atleti più meritevoli della stagione
appena conclusa tra premiazioni, scherzi e gaffes.
Nessuno è perfetto, e soprattutto quasi nessuno
vuol parlare al microfono davanti a tutti. Su “Il
Passo”, fresco di stampa con gli articoli dei vari
soci che ricordavano i vari avvenimenti d’insieme
trascorsi nell’annata, colpiva il rammarico che il
Presidente, Paterlini Giovanni, esprimeva per la
mancata realizzazione della consueta staffetta
podistica annuale, avvenimento che ci ha sempre
contraddistinto e che sicuramente verrà ripresa in
questo 2012. Oltre agli scherzi, che hanno dato un
tocco ironico alla festa, le premiazioni sono state i
suoi punti salienti. Riconoscere personaggi come
Claudio Gelosini, da anni bandiera del gruppo, vin-
I RISULTATI:
SETTORE PODISMO
Gelosini Claudio
Campione Italiano uisp mezza maratona (km. 21)
citore di due titoli italiani , insieme ad altri sette atleti
che hanno riempito di medaglie e titoli la nostra
bacheca ha dato spinta e vitalità all’intero gruppo.
Vorrei ricordare Fausto Galimberti che il giorno
stesso del pranzo sociale è diventato campione
provinciale uisp di corsa campestre, non potendo
ricevere alcun riconoscimento in quanto lo si è
venuto a sapere solo dopo. Il settore femminile,
oltre alla già affermata marciatrice Maura Luppi ha
visto emergere una nuova stella, Silvia Paterlini si
è aggiudicata il titolo di Campione provinciale uisp
di corsa in montagna.
Se il Team Paterlini continua ad essere così attivo
è grazie ad alcuni amici che continuano a sostenerci: le Cantine Lombardini, Effemme Grafica,
SeriLuce e Max Devil.
Grazie a loro lasceremo sicuramente un segno
anche in questo 2012, avanti a tutta: “IN COMPAGNIA, MA A TÓTA!!!”.
Campione Italiano uisp di corsa campestre
Campione Regionale fidal di corsa campestre
Campione Regionale uisp mezza maratona
Campione Provinciale uisp sui 10 km.
Campione Provinciale uisp di corsa in montagna
Campione Provincilae gran prix 2011
Montruccoli William
Campione Provinciale uisp maratona (km. 42)
Campione Provinciale uisp sui 10 km.
Campione Provinciale uisp di corsa in montagna
Campione Gran Prix uisp 2011
2° Classificato Campionato Regionale uisp km. 21
Galimberti Fausto
Campione Provinciale uisp di corsa campestre
3° Classificato Campionato Provinciale uisp mezza maratona
Panini Andrea
Campione Provinciale uisp mezza maratona (km.21)
Davoli Gianni
Campione Provinciale uisp sui km. 10
Paterlini Silvia
Campionessa Provinciale uisp di corsa in montagna
Begliardi Maurizio
2° Classificato Gran Prix uisp 2011
2° Classificato Campionato Provinciale uisp mezza maratona
3° Classificato Campionato Provinciale uisp maratona
Cilia Mauro
2° Classificato Campionato Provinciale uisp sui 10 km.
2° Classificato Campionato Provinciale uisp mezza maratona
Manghi Andrea
2° Classificato Campionato Provinciale uisp maratona
Garuti Rubes
2° Classificato Campionato Provinciale uisp sui 10 km.
Morellini Fabrizio
3° Classificato Campionato Provinciale uisp mezza maratona
3° Classificato Campionato Provinciale uisp sui 10 km.
Baraldi Christofer
3° Classificato Campionato Provinciale uisp mezza maratona
Luppi Maura
Campionessa Regionale fidal km. 5
SETTORE MARCIA
3ª Classificata Campionati Italiani Indor fidal km. 3
5ª Classificata Campionati Italiani fidal km. 20
Perniciaro Ettore
Campione Regionale Fidal km. 5
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Crescendo ... con brio
Il Coro Giaches de Wert di Novellara e il Coro Città di Castellarano hanno concluso
un 2011 ricco di impegni e soddisfazioni.
di Severina Foroni
“Gaudete gaudete” con questo invito alla gioia è iniziato il tradizionale Concerto di Natale dei cori “Giaches
de Wert”di Novellara, il “Coro Città di Castellarano” e
l’Orchestra Giovanile diretta da Giovanni Curti presso
la Chiesa dei Servi il giorno di Santo Stefano.
Il “Dialogo Pastorale” di G. Anerio, brani classici e i
tradizionali canti natalizi hanno concluso una stagione
ricca di impegni e soddisfazioni per i due cori, che da
anni si presentano abbinati sotto la direzione unica
del maestro Francesca Canova.
Da gennaio a dicembre sono stati oltre 15 i concerti
e le manifestazioni che hanno visto esibirsi i due
cori a Novellara, Castellarano, Sant’Antonino di
Casalgrande, Nonantola, Reggio Emilia, Fabbrico,
con un repertorio che spaziava dalla musica sacra,
fiore all’occhiello del gruppo, agli inni risorgimentali
e popolari in occasione delle manifestazioni per i 150
anni della Repubblica, ai blues e gospels per la notte
bianca di Novellara e la Festa dell’Uva di Castellarano.
Ci sono stati momenti magici difficili da dimenticare,
come il 7 maggio nell’Abbazia di Nonantola, in occasione della Rassegna “Vespro Musicale Mariano”,
dove l’incanto del luogo ha, se possibile, ancor più
esaltato la bellezza del canto corale, la “Messa di Santa
Cecilia” di Gounod nella Chiesa dei Servi in occasione
del 22 novembre, giorno dedicato alla santa protettrice
dei musicisti o la partecipazione alla rassegna “Soli
Deo Gloria” nella Chiesa di San’Agostino a Reggio,
insieme ad altri gruppi corali, dove il confronto ha
dato nuova spinta all’impegno futuro.
Altre manifestazioni, come il concerto dei 150 anni
della Repubblica per il pubblico di “Telefono Amico”
al Circolo Ricreativo di Novellara e il pomeriggio di
canti popolari presso la Casa Protetta di Fabbrico, ci
hanno dato forti emozioni per la partecipazione attiva
e affettuosa degli ascoltatori.
Nell’incalzare degli impegni per il periodo natalizio,
abbiamo fortemente voluto un concerto che sembrava di difficile realizzazione, per difficoltà logistiche
e di incerta partecipazione di pubblico: il Concerto
“Strenna di Natale” nella Chiesa di San Bernardino. Già
ben prima dell’ora prevista per l’inizio del concerto la
bellissima chiesa si è andata riempiendo: la direttrice
Francesca Canova aveva portato il coro delle Voci
Bianche della Scuola di Musica e si sa, con i bimbi
arrivano anche i genitori, e non solo. Ben presto non
c’erano più posti a sedere, ma la scomodità non ha
fatto calare l’entusiasmo del pubblico. Calorosissimi
applausi sono andati a Sergio Subazzoli, il poeta
locale, che ha interpretato una sua composizione
in dialetto a tema natalizio, ai pezzi interpretati dai
Cori Giaches de Wert e Città di Castellarano, ma soprattutto alle Voci Bianche, un ensemble veramente
preparato, che ha affrontato con professionalità un
difficile repertorio a più voci in diverse lingue e si è
anche simpaticamente esibito nella lettura di divertenti letterine a Gesù Bambino. Un’atmosfera magica
è scesa su San Bernardino e l’incanto è proseguito
con la visita all’esposizione dei Presepi di Giordano
Ghini: oltre 400 diverse rappresentazioni della Natività
e altri passi del Vangelo riferiti all’infanzia del Signore, stampe religiose a tema natalizio, poesie per la
meditazione e musica in sottofondo. Per riprenderci
da tanto mistico rapimento ci aspettava in cucina un
fumante pentolone di cioccolata calda, accompagnata
da torte e ciambelle.
Si dice che questo sia il trattamento abituale per i
fedeli che frequentano la Chiesa di San Bernardino.
Allora.... arrivederci a Natale 2012!
P.S. 1. “Crescendo ...con brio “ è un augurio e anche
un programma per il futuro. Contattateci alla Scuola
di Musica!
P.S. 2. Un grazie caloroso agli sponsor DIANA 2
SRL e “I MILLEFIORI “ che da anni ci sostengono!
Poeti di casa nostra
La mia sera
Silente
come la foglia
caduta ai miei piedi
la sera imminente
ricama di ombre le case.
In qualche modo vissuto
un’altro giorno si spegne
si aggiunge a un passato
ormai troppo pieno
di foglie cadute.
Silente
come il fiore del prato
mi chiudo ogni sera
a difendere il niente
finora trovato.
Romano Pasqualotto
20
Rubrica mensile di musica e spettacoli a cura di Luca Lombardini e alcuni amici
Thievery corporation “Culture of fear”. Esce in ottobre
2011 o giu di li l’ultimo capitolo del duo Rob Garza
ed Eric Hilton, in arte appunto Thievery Corporation.
Vengono dall’America. Da Washington. Che volete che
vi racconti? Che il singolo “Culture of fear” è un esempio di altissimo livello di rap? Che l’altro pezzo “Take
my soul” è un pezzo tipico del gruppo, non puoi sbagliare, il timbro è quello. E che dire di “Free” e di “Is it
over”? non butto via nulla di tutto contenuto nel CD.
Di cosa stiamo parlando? L’ascolto del cd si dipana tra
pop-rock-rap-lounge con sprazzi di echi d’oriente (India
in particolare) in un misto che secondo me, non ha assolutamente rivali. Sono loro i capostipiti di questo stile, più che un vero e proprio genere musicale, e lo
dimostrano con l’ultimo lavoro. Direi che i precedenti erano ancora più “avanti2 a livello di scelte sonore
e per l’appunto stilistiche, rispetto a questo, ma qui abbiamo canzoni più “brevi” e dal taglio decisamente più pop e radiofonico. Rimango tutte le volte incuriosito dalle loro uscite e nemmeno questa volta
posso smentire il fatto che mi piacciono i loro intrecci sonori, perché di questo stiamo parlando. Intrecci,
di tutto. Dall’occidente dei grattacieli e skyline all’oriente delle vie del Gange. Questo è il bello.
Un altro disco che mi ha incuriosito, è un disco di un
gruppo che si chiama “The Men Eating Tree”. Curioso
il modo con il quale ne sono venuto a conoscenza :
cliccando, con il cellulare, nel “Marketplace” del sito
“Zune” (l’omonimo di “I-tunes”, per gli utenti windows
phone) , era possibile ascoltare l’anteprima dei brani del
gruppo e da li ho cominciato le ricerche. In pratica è
un gruppo finlandese che suona un genere classificabile
prog-metal. Sono in 6: Tuomas Tuominen – Voce-cori ,
Janne Markus – chitarre , Antti Karhu – Chitarra , Mikko
Uusimaa – Basso , Heidi Määttä – Tastiere (l’unica donna
del gruppo che a volte fa i cori) , Vesa Ranta – Batteria.
Hanno all’attivo 2 lavori, il primo si intitola “Vine”, il secondo, che è quello che ho avuto la possibilità
di ascoltare, si intitola “Harvest”. Di solito io questo genere di musica, lo ascolto, ma sempre con occhio molto “critico”, in quando ci sono artisti molto blasonati nel “giro” di questo genere, per esempio
Ophet, Porcupine Tree, Transatlantic, Arena e vari altri. L’unico rischio è che si possa cadere in alcuni
casi in cose trite e ritrite. Il caso vuole che questo “Harvest” esca un po’ dal coro. Sembra di ascoltare
un misto di quanto sopra con echi di un altro gruppo chimato “A Perfect Circle” (altro gruppo davvero
molto interessante, da ascoltare). Insomma un metal non troppo tirato con atmosfere soffuse e chitarre
belle potenti. È chiaro che è un cd che si rivolge a un pubblico ben definito. A chi piacciono i Lacuna
Coil sicuramente suoneranno interessanti per via delle atmosfere leggermente “gotiche”, mentre lo troveranno interessante anche color che ascoltano Arena e Transatlantic per quella vena prog-nordeuropa
che trasuda nelle tracce. A piccoli pezzi ricordano anche un po i mitici “Saga” degli anni 80 . A me piace
molto. Guardando sul sito, per le date live, ho visto che spaziano dalla Germania alla Svizzera, un giorno
dietro l’altro o quasi, in effetti questo genere di musica è più diffuso nel nord Europa piuttosto che dalle
nostre parti, anche forse perché questo genere di lavori viene prodotto da etichette indipendenti e non
dalle Majors che hanno sicuramente più “potenza” commerciale. Va da se che queste cose si diffondono
anche con una sorta di passaparola. Tornando al cd, io lo ascolto volentieri, direi che sulle 12 tracce,
forse ne “scarto” una soltanto. E l’ho messo tra virgolette, appunto a significare che è un lavoro che nel
proprio genere ben definito è da considerare ai massimi livelli.
Anche quest’anno Babbo Natale è andato alle
scuole elementari a portare i regali ai bambini
ecco qui una foto che lo ritrae con la befana.
Torneo di briscola a 5
Nella serata di Lunedì 19 dicembre 2011, in zona
Parco Primavera, presso il “Chiosco Primavera” si è
svolto il quarto torneo di Briscola a 5, in versione
“Evolution”. In pratica si chiama prima il punteggio
e poi la carta, una versione del gioco peraltro
conosciuta in tutta Italia e molto divertente. Il torneo
inizia alle ore 22, i partecipanti sono 17, una delle
edizioni più numerose finora, si fanno 3 tavoli a
sorteggio.
Tavolo numero 1:
Paolo, Pippy, Capoz, Max, Malaga
Tavolo numero 2:
Addo, Benny, Marco, Walter, Sporty, Lomba
Tavolo numero 3:
Panny, Lepo, Ciccino, Bakero, Pizzo, Rimba
Accedono alla finale di “A” (i top players) i seguenti
partecipanti : Benny, Capoz, Max, Rimba, Panny,
Walter. Tralasciamo i soprannomi e decretiamo il
vincitore del quarto torneo, dopo una accesissima
finale dai toni “pacati”. Il vincitore del quarto torneo
è Rimba, al secolo Roberto Salati. Come sempre una
bella serata, con premi offerti dal Chiosco Primavera
ai primi tre classificati, e premi di consolazione per
tutti, oltre all’ottimo salame offerto da Bakero.
21
Non solo pulci
Rubrica a cura di “Gente di Canile”via Valle, 104 Novellara
www.gentedicanile.it” www.gentedicanile.it
Cari lettori, iniziamo questo articolo ringraziandovi per aver partecipato
numerosi alla serata di raccolta fondi per il nostro canile, organizzata lo
scorso dicembre presso la pizzeria Don Divino. Ancora una volta ci avete
confermato il vostro sostegno, così come lo hanno fatto le molte persone
che nei giorni antecedenti le festività si sono recate personalmente in
Strada Valle per portarci cibo, coperte e molto altro. Anche a loro va il
nostro più sentito ringraziamento.
Tornando alla nostra rubrica, in questo numero vorremmo trattare in
sintesi due temi di grande attualità e a noi molto cari, allontanandoci, solo
per questo mese, dal percorso avviato a settembre sulla costruzione di
una buona relazione con il nostro amico a quattro zampe.
Iniziamo con il tema dei botti di Capodanno, riportandovi il pensiero
dell’illustre etologo italiano Roberto Marchesini, che ha così commentato
questa abitudine: “Pochi si rendono conto dell’effetto nefasto dei botti
sugli altri esseri viventi: molti animali muoiono di paura, alcuni fuggono e
rischiano la vita per le strade, altri ancora rimangono traumatizzati. Non
dimentichiamo che loro hanno una sensibilità uditiva che arriva a essere
cinque volte la nostra. I botti sono una tradizione che dovrebbe essere
abbandonata come anacronismo pericoloso, malsano, diseducativo e per
di più dispendioso.” Forse non riusciremo ad abbandonare a breve questa
pratica, ma se vogliamo rispettare gli animali che vivono con noi, non ci
resta che diffondere questo pensiero per un futuro migliore.
Il secondo tema è quello del rigore invernale. La maggior parte dei nostri
cani è abituata a passare molte ore in luoghi riscaldati; è opportuno esporli
gradatamente alle basse temperature, perché la termoregolazione non
è immediata. E’ invece sconsigliato lasciare al freddo intenso cani che
hanno problemi cardiaci o dolori articolari cronici, o cani di razze piccole
e con zampe corte, che non riuscirebbero a mantenere la temperatura
corporea a livelli adeguati. Molta attenzione va prestata per i cani che
dormono all’aperto….. il cibo dovrà essere più ricco di grassi e la cuccia,
possibilmente rialzata dal terreno, ben foderata e riparata dal vento. Se
lasci la ciotola con la sua pappa all’aperto, controlla un paio di volte al
giorno che non sia ghiacciata e, naturalmente, fai lo stesso con l’acqua;
soprattutto, tieni d’occhio le condizioni e il comportamento del cane: se
guaisce, se ha i brividi o vuole sempre raggomitolarsi su se stesso, è
meglio portarlo un po’ al caldo.
Auguri
a Matteo
Sanna
per il suo 1° compleanno. Lo festeggiano nella lieta ricorrenza, la sorellina Eleonora
papà Marco la mamma Lusetti Vania i nonni Ettore e Angiolina e zia Elena.
E ora vi presentiamo
IL PELOSO DEL MESE
LOLITA
Segugina di 1 anno circa, sterilizzata
e’ molto impaurita e non adatta alla
caccia; forse, proprio per questo è stata
abbandonata in campagna.
.…ELIMINA LA MIOPIA..
..…..……..DORMENDO.…
Certo, dormendo! semplicemente mettendo
delle speciali lenti a contatto quando vai a
dormire e al mattino le togli e ci vedi bene.
E’ ormai diventata una realtà e per gli adolescenti è una vera e propria rivoluzione, e
non solo per loro.
dott. M.Bigi, dott.ssa R.Bocedi
dal lunedì al venerdì
09.30 - 12.00
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altri orari e visite a domicilio su appuntamento
NOVELLARA (RE) Corso Garibaldi, 21 tel. 654658
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cell. 337/584683 - 340/2751010
22
Fatti e personaggi
Archivio fotografico
Rubrica a cura di Giovanni Franzoni
Queste foto sono state scattate nel marzo del 1995. Il vecchio detto “Il
tempo passa e i ricordi rimangono” è sempre di attualità. Quando nel 1993,
ho accettato volentieri l’invito di Paolo Paterlini a collaborare con il Portico,
mi sono detto: che cosa vado a fare e cosa scrivere? Sono stato fortunato
perché sono riuscito a dialogare con molti novellaresi e le soddisfazioni
sono state tante. Nella foto sopra si possono notare i componenti che
allora formavano il comitato di redazione del Portico, nella foto sotto si
nota una freccia di cartello stradale, una copia del Portico e il sottoscritto
sorridente che indicava ai compaesani di leggerlo. Il tutto si è avverato e
unitamente al caro capo redattore auguro un buon anno.
Per gentile concessione della signora Elvira Santini pubblichiamo
questa foto che risale agli anni ‘40 e che ritrae una squadra di calcio
di Novellara. Si riconoscono da sinistra: Lucenti Armando (Meuccio),
Gambarini, Manguzzi Avio, Sante Veroni, Ivo Lusetti, Frequenti Renato (Filomein), Amelio Marani Cerati, Silvio Fellini, Corrado Mari,
Fernando Verzellesi (Nani), Neri Carlo (Beloc), Magnani (Manganel),
Andreani Giuseppe (Pone), Enzo Astolfi (Il Conte), Virtus, Panisi Ivo,
Turci (Al Trucco), Spagnina, Saccani (Pain).
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23
Conoscere la flora
Auguri
Il nocciolo alberello generoso e progenitore della nutella
a Lina Zanichelli
11/01/1915
per il suo 97° compleanno.
La festeggiano nella lieta ricorrenza, i figli
Ovilio, Odillo, Olivetta e Ondina
Gruppi di Reggio Emilia e provincia tel.3463037000
A. A. ALCOLISTI ANONIMI
E’ difficile parlare di Alcolisti Anonimi a chi si trova nella
spirale dell’ alcol e non riesce ad uscirne perché non
conosce l’Associazione, chi come me ha il privilegio
di farne parte, trova arduo esprimere a parole quei
concetti che si concretizzano nel dono ricevuto.
Ricordo, come fosse oggi, il giorno del primo incontro
in A.A.. Ero carico di vergogna, avevo paura e non
sapevo di chi e che cosa.
Ero cosciente di aver perduto la mia dignità ma avevo
un grande desiderio; volevo, desideravo, con tutte le
mie forze, ammettere di bere esageratamente.
Avevo provato altre volte e non ero riuscito a rimanere astinente per più di qualche giorno; eppure, a
dispetto dell’ evidenza, ammettere la mia sconfitta
nei riguardi dell’alcol non è stato facile. Ero andato
al Gruppo di A.A. per questo, ma avevo tanta rabbia
che, prima di entrare, mi chiedevo come era possibile
che io non potessi essere un bevitore come tanti. La
risposta è stata impietosa: “ero un alcolista“, perchè
non riuscivo a controllare il mio bere. In mezzo agli
amici A.A. mi sono trovato tra uomini e donne che
non mi criticavano, non mi giudicavano, mi capivano.
Mi domandavo: “Come diavolo hanno fatto?“.
Ero convinto che l’alcolista fosse quella persona
descritta nelle vignette, cioè il classico barbone stravaccato dietro l’angolo che chiedeva l’elemosina per
potersi fare un bicchiere; ho dovuto ricredermi!!! Mi
è stato detto, se vuoi continuare a bere è affar tuo,
se desideri smettere e da solo non ce la fai, allora è
affar nostro.
E così è stato, ho riposto fiducia in quelle persone ed
insieme a loro ho intrapreso la strada verso la sobrietà, quel gruppetto di sconosciuti hanno raggiunto lo
scopo, sono convinto che solo un alcolista riesca ad
aiutare (meglio di altri), un altro alcolista!
Questo piccolo albero vegeta in tantissimi ambienti in modo più o meno
spontaneo costituendo un elemento del sottobosco molto diffuso. Nel territorio Novellarese è presente tradizionalmente nei frutteti famigliari garantendo con i suoi frutti provviste di frutta secca aggiuntive rispetto alla
più diffusa noce . Normalmente , data la tendenza ad emettere polloni o
nuovi germogli dalla base, la pianta di nocciolo si presenta come un grosso
cespuglio con alcuni tronchi principali alti sino a 5-6 metri. Il suo apparato
radicale molto esteso garantisce il consolidamento dei terreni, per la capacità di produrre micorrize ( associazioni funghi-radici) , è pianta tartufigena.
Con le sue grosse foglie di forma tondeggiante e la massa della sua struttura, il nocciolo costituisce un fattore importante per la copertura verde dei
terreni in cui cresce. Le foglie con margine a doppia seghettatura, presentano sulla pagina inferiore nervature evidenti e una colorazione più chiara per la presenza di peluria.
Per i fiori la pianta è detta monoica poiché sono distinti tra maschili e femminili. I primi , presenti già
alla caduta delle foglie in autunno, sono riuniti in spighe giallastre pendenti, i secondi poco appariscenti, simili a gemme, si sviluppano pienamente solo la primavera successiva e la loro fertilizzazione,
differita, avviene attraverso un lungo e complicato processo. I frutti, le nocciole, che si svilupperanno
progressivamente, alla fine mantengono un cappuccio foglioso sul guscio legnoso che contiene la
parte edibile. Questa struttura a elmo che accompagna la nocciola vera e propria, è così caratteristica
da essere stata adottata per la denominazione botanica della pianta. Il nocciolo, della famiglia delle
“Betulacee”, è “Corylus Avellana” che gli deriva dal greco “Korys = elmo”, la seconda parte di tale
nome è dovuta alla località Campana di Avella , famosa in epoca romana per le coltivazioni. Il nocciolo
in alcune regioni è anche popolarmente denominato “avellana”.
Il legno del nocciolo, viene impiegato in falegnameria e torneria. Alla combustione è di breve durata, il
carbone che così si ottiene, trovava impiego come carboncino da disegno e nella preparazione della
polvere pirica. Dai semi si ricava un olio usato in pittura, in profumeria, cosmesi e in saponeria.
Gli attuali usi più importanti del nocciolo, sono quelli alimentari, sia con utilizzo diretto del frutto, sia
nelle preparazioni in pasticceria, confetteria e del cioccolato col popolare preparato Nutella . Tipicamente le industrie che lo utilizzano si sono sviluppate là dove la coltivazione era presente e dove si è
ulteriormente consolidata. Sicilia , Campania e soprattutto Piemonte (Cuneo) sono le aree principali
interessate. Il nocciolo presenta alcune proprietà medicinali, la corteccia è impiegata in preparazioni
esterne come cicatrizzante delle ulcere varicose e sedativo locale delle emorroidi.
Alla mitologia sono ascrivibili alcune credenze diffuse nelle campagne più remote: il vischio colto sui
suoi rami avrebbe efficacia contro l’epilessia. Al popolare appartiene invece l’utilizzo dei suoi rametti
per la ricerca delle sorgenti da parte di divinatori e rabdomanti.
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24
Un pizzicotto ai più piccoli e non solo
Jack e Il Fagiolo Magico
C’era una volta una povera vedova che aveva avuto
solo un figlio di nome JACK e che possedeva una
mucca di nome Bianca. Tutto ciò che avevano, per
vivere, era il latte che la mucca forniva ogni mattina e portavano al mercato, per rivenderlo. Ma,
improvvisamente, una mattina, Bianca non fornì
una sola goccia di latte ed essi non seppero più
cosa fare. JACK disse alla mamma che si sarebbe
trovato un lavoro, lei gli ricordò che ci avevano già
provato e che nessuno aveva voluto assumere il
suo Giacomino: non rimaneva nient’altro da fare
che vendere Bianca al mercato e, col ricavato, aprire
un negozio. Dopo pochi passi verso la piazza del
mercato, uno strano vecchietto salutò Giacomino,
gli chiese dove stesse andando e gli disse che non
gli sembrava il tipo adatto a vendere una mucca,
così gli propose di cederla a lui, in cambio di alcuni fagioli. Per convincerlo ad accettare l’offerta,
aggiunse che se li avesse piantati,durante la notte,
al mattino la pianta sarebbe stata talmente alta da
toccare il cielo e, in caso contrario, avrebbe riavuto
la sua mucca.
Al ritorno a casa, la mamma gli chiese, con ansia,
quanto avesse guadagnato, poiché non vedeva più
la mucca, aveva pensato l’avesse proprio venduta,
ma quando seppe in cambio di cosa, si arrabbiò
a tal punto da dirgli dello stupido e da mandarlo
a letto senza cena. Giacomino, mortificato, salì in
soffitta e, con la pancia vuota, si addormentò. Ma,
al risveglio, ebbe la sorpresa di vedere la sua stanza
con uno strano aspetto, come non aveva mai visto
in passato, in parte scura come non era mai stata.
Saltò giù dal letto e fece fatica a credere ai suoi occhi, ma i fagioli che la mamma aveva buttato via si
erano trasformati in una pianta così alta da toccare il
cielo: il vecchietto aveva detto la verità e Giacomino
poteva salire e scendere dalla pianta, come più gli
piaceva. Durante una delle sue escursioni, giunse
nei pressi di una casa gigantesca, dove, sull’uscio
c’era una donna gigantesca, alla quale chiese qualcosa ,per fare colazione, poiché aveva molta fame.
La gigantessa gli rispose, però, che se non se ne
fosse andato via subito, si sarebbe trasformato lui in
colazione,per suo marito, che era un orco, abituato a
mangiare ragazzini arrosto. Lei, però, non era cattiva
e gli diede una bella porzione di pane e formaggio,
ma Jack non aveva ancora finito di mangiare che la
casa cominciò a tremare: l’orco entrò in cucina, tirò
su col naso, annusò ripetutamente l’aria, dicendo di
sentire odore di inglesucci e che di loro si sarebbe
pappato gli ossucci. La gigantessa,sua moglie, gli
disse che nell’aria era rimasto l’odore della sera
precedente e lo convinse a fare un sonnellino nella
sua stanza. Ai primi tremolii della casa era riuscita,
abilmente, a nascondere Giacomino nel forno e gli
intimò di rimanere lì ancora un pò, per aspettare
che l’orco cadesse in un sonno profondo, cosa che
avvenne regolarmente, ma solo dopo aver tolto da
un grosso scrigno due borse colme d’oro e averne
controllato il contenuto. Fu allora che Giacomino
uscì dal forno, passò accanto all’orco che dormiva
della grossa, gli sottrasse una delle borse con l’oro,
raggiunse in fretta il fagiolo e si calò giù. Tutto contento corse dalla mamma, le consegnò il borsone
e le confermò la magia del fagiolo, grazie alla quale
vissero senza problemi per molto tempo. Ma
anche quel tesoro finì e al ragazzino balenò l’idea
di ritentare l’avventura, servendosi dello stesso
sistema, usato in passato. Quando arrivò alla casa
dell’orco, la gigantessa sua moglie lo riconobbe e
gli disse che, dal giorno in cui era stato in quella
casa dalla mamma, alla quale chiese un’accetta
e, con un colpo ben assestato, tagliò il gambo
del fagiolo nel mezzo, facendo precipitare l’orco e
provocando la rottura della sua corona.
Grazie all’arpa d’oro e alla gallina dalle uova d’oro,
Giacomino e sua madre divennero ricchissimi; vi fu
un matrimonio regale con una grande principessa
e vissero tutti felici e contenti, per lunghissimi anni.
Cari amici, eccoci nel mese di gennaio:
a tutti, BUON ANNO!
casa, al marito era venuto a mancare uno dei borsoni
d’oro. Furbescamente, Giacomino le rispose di sapere
qualcosa in merito, ma che sarebbe stato più preciso
con la pancia piena. La donna, che era molto curiosa
di sapere gli diede da mangiare, ma come la prima
volta, dopo poco, la casa cominciò a tremare e la
gigantessa nascose, di nuovo ,il ragazzino nel forno.
Questa volta l’orco, però, chiese alla moglie di portargli
la gallina dalle uova d’oro. Essa gliela portò e lui le
comandò di depositare e quella depositò un uovo tutto
d’oro, poi la testa dell’orco cominciò a ciondolare dal
sonno e presto cominciò russare da far tremare la
casa. Subito Giacomino uscì dal forno, s’impossessò
della gallina fatata e, in men che non si dica, schizzò
via, ma questa volta la gallina schiamazzò, l’orco si
svegliò e gridò alla moglie cosa ne avesse fatto della
sua gallina fatata. Jack non sentì nient’altro, poiché era
già sceso giù dal fagiolo magico e, quando fu in casa
dalla mamma, tutto contento le mostrò la gallina dalle
uova d’oro, le comandò di depositare ed ella ubbidì.
Passò altro tempo, non ancora contento Giacomino,
una mattina, di buon’ora, si arrampicò a bordo del
fagiolo e salì su, in alto, fino in cima. Giunto nei pressi
della casa dell’orco, si nascose dietro un cespuglio,
finché vide l’orchessa tornare con un secchio pieno
d’acqua da mettere a bollire e, senza farsi vedere,
entrò in casa e andò a nascondersi in un paiolo di
rame. Come le altre due volte, dopo poco ecco che
la casa cominciò a tremare di nuovo, sotto i passi
dell’orco che, come un matto, cominciò a urlare di
sentire odore d’inglesucci e che questa volta non si
sbagliava. La moglie glielo confermò, anzi gli disse
che se si fosse trattato del ladro della borsa d’oro e
della gallina fatata, poteva essere nascosto solo nel
forno, ma quando andarono a vedere, il forno era
vuoto. Per niente convinto, l’orco fece colazione, ma
il suo fiuto non lo lasciava in pace e così cominciò
a guardare dappertutto, fortunatamente, tranne nel
paiolo di rame, poi comandò alla moglie di portargli
l’arpa d’oro. Essa gliela portò e gliela mise sul tavolo
ed egli le ordinò di cantare: a quel comando l’arpa
cantò magnificamente e continuò finché l’orco non
si addormentò e cominciò a russare come un tuono.
Fu allora che Giacomino uscì, s’impossessò dell’arpa
e fuggì, ma l’arpa chiamò a gran voce il suo padrone
che risvegliò giusto in tempo, per vedere il ragazzo
che fuggiva; l’orco, però, non si sentì di prendere la
via del fagiolo e si fermò sperando che ci fosse un
altro tentativo da parte di Jack. Quando l’arpa chiamò
di nuovo il suo padrone, l’orco si tuffò sul fagiolo,
scuotendolo tutto con il suo peso. Giacomino riuscì a
scendere a terra e, dietro di lui, l’orco, ma Giacomino
era stato più veloce di lui, fece in tempo a correre in
Per il nostro futuro, prendiamoci cura dell’ambiente che ci circonda, così come ci si prende cura
dell’amicizia. Sappiamo che l’elemento più prezioso
è l’acqua e che senza di lei l’uomo, gli animali e le
piante non possono vivere. La vita sulla Terra ha
avuto origine proprio dall’acqua, da quella salata
dove, milioni di anni fa, ebbero origine i primi esseri
viventi. L’acqua salata dei mari , però, non è buona
da bere: abbiamo tutti bisogno di acqua dolce. Di
questa, la maggiore riserva sulla Terra, oggi, è nei
ghiacci del Polo Nord e del Polo sud.
Anche su Marte è stato trovato del ghiaccio, grazie
alla sonda spaziale Phoenix: ci sarà vita sugli altri
pianeti o siamo noi gli unici abitanti dell’universo?
Ci sono molti satelliti, in orbita, che lo studiano e
molte sonde sono state inviate ad esplorare gli
altri pianeti del sistema solare: la Terra, vista dallo
spazio, è una meraviglia, è tutta azzurra a causa
del colore degli oceani.
Dal telescopio di Arecibo, in Puerto Rico, nel 1974, è
stato inviato nello spazio un messaggio contenente
informazioni su noi terrestri, ma non ci ha ancora
risposto nessuno.
Alcuni scienziati ascoltano di continuo i rumori
dell’universo, per scoprire se, tra le varie onde
elettromagnetiche, c’è anche un messaggio per noi.
Per ora sappiamo solo che la Terra è la nostra unica
casa e, per questo, dobbiamo proteggerla!.
Ora, facciamo un bel gioco.
Utilizzeremo, ancora una volta, i quotidiani, prima
di metterli nel contenitore della carta.
I giocatori si dispongono in cerchio, ognuno in
piedi su di un foglio di giornale che, per evitare che
scivoli,si può fissare al pavimento con piccoli pezzi
di nastro adesivo. Di qui, possono:
Prendersi per mano e abbassarsi, tutti insieme,
lentamente, fino ad accovacciarsi, per poi risalire
alla posizione di partenza.
Tenersi per mano e iniziare a dondolarsi da una parte all’altra. Poiché tale azione sviluppa una maggiore
coscienza dell’altro, i bambini sentiranno subito se
si muovono a tempo con gli altri e, dopo qualche
minuto, l’intero gruppo si dondolerà in sincronia.
Saltare a tempo da un giornale all’altro. Ogni bambino deve lasciare il quadrato nel momento in cui
l’altro vi atterra. Scandire il tempo con un tamburo
o con una canzone aiuta a mantenersi in sincronia.
Buon divertimento!
25
FRAMMENTI DI STORIA DELLE SCUOLE DI NOVELLARA
Il maestro condotto nel Seicento
Sulla contea di Novellara l’ombra del signore di Guastalla.
di Sergio Ciroldi
Il Cinquecento si esaurisce lasciando aperti
due problemi importanti per la comunità di
Novellara.
Il primo. Il 24 aprile
1595 muore, senza
lasciare figli, il conte
Camillo I Gonzaga; i figli maschi del defunto
Alfonso I sono tutti minorenni (avendo meno
di 25 anni) quindi privi
della capacità giuridica
di succedere nel governo del piccolo stato.
E’ un’occasione particolarmente propizia, quindi da non
perdere, per i cugini di Guastalla.
Infatti, Ferrante II Gonzaga duca di Guastalla presenta,
subito, alla contessa Vittoria Gonzaga, moglie del defunto
Alfonso I, il Diploma dell’imperatore Carlo V del 27 marzo 1566 che abilita la discendenza di Ferrante Gonzaga
(1507-1577) a succedere nella contea di Novellara, ogni
qual volta venisse a mancare un discendente maschio abilitato a succedere nel governo.
Tutto ciò in forza del testamento di Amorotto Gonzaga, a
suo tempo investito del castrum di Novellara e Bagnolo. Il
problema verrà risolto con il versamento di 20.000 scudi
d’oro, dalla contessa Vittoria Gonzaga che diventerà signora di Novellara e Bagnolo fino alla maggiore età di uno
dei figli.
Il secondo. Papa Clemente VIII firma a Ferrara il 6 maggio 1599 la Bolla di fondazione dei Monti dei Pegni e del
Grano a Novellara. La Bolla sancisce, ufficialmente, l’esistenza delle due istituzioni già attive da alcuni decenni.
E’ stata sostenuta con grande impegno dalla contessa
Vittoria Gonzaga e dal figlio primogenito, ancora minorenne, Camillo II. Questa lodevolissima opera era diretta al
soccorso delle famiglie in difficoltà finanziaria temporanea
(Monte dei Pegni) e ai poveri agricoltori (mezzadri, terziari,
compatercipanti) che a causa di avversità meteoriche o parassitarie avevano perso tutto, anche il grano per le semine
e per la necessità della famiglia.
Il Monte dei Pegni applicava l’interesse del 3%, quando il
Banco degli Ebrei esigeva il 6% e oltre.
Il Monte del Grano non applicava alcun interesse. Per
la concreta realizzazione del Monte dei Pegni la famiglia
Gonzaga costitui’ un fondo di 1500 scudi e di staja 1000
tra frumento, fava, erba medica per il Monte del Grano.
Il Monte dei Pegni e quello del Grano erano ubicati in piazzale G. Marconi, 10-13.
La Comunità degli Anziani nominò due Deputati a far parte
dell’organo amministrativo.
Camillo II Gonzaga (1581-1650) principe riformatore.
Nel corso del Seicento si alternarono nella guida del processo formativo dei nostri scolari ben tredici maestri condotti, tutti sacerdoti.
N°
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
Maestri condotti
Don Francesco Millio
Don Gio: Maria Schedoni
Don Girolamo Zanzotto
Don Giulio Righetti
Don Comodo Cacciani
Don Francesco Antonelli
Don Ercole Maini
Don Antonio Cagnoli
Don Gio: Maria Marescotti
Attività sospesa per la peste
Don Matteo Anghinolfi
Padri gesuiti
Don Francesco Pettinari
Don Camillo Masetti
dal
1602
1606
1608
1613
1613
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1642
1682
1694
Il primo incarico triennale fu assegnato il 1 luglio 1602 a
don Francesco Millio. Lo stipendio era veramente misero: tre scudi al mese. Seguì don Giovanni Maria Schedoni
(1606-1608) con lo stipendio di 7 scudi al mese e il diritto
di abitare nella camera posta sopra l’aula della scuola che
in quel periodo risulta ubicata a piano terra del Palazzo
della Ragione o Telonio (oggi palazzo UNICREDIT banca).
Nel 1606 il conte Camillo II divenne maggiorenne, quindi
con la piena capacità di agire come signore di Novellara e
Bagnolo. Come prima cosa intervenne presso la Comunità
degli Anziani affinché fossero assunti insegnanti qualificati
e stabili.
Pretese che fosse assunto don Girolamo Zanzotto di
Correggio con un contratto triennale scritto e con lo stipendio di 100 scudi all’anno, più il diritto all’uso della casa.
Il contratto di assunzione si mantenne costante durante
tutto il secolo. Era articolato in diversi punti che, data l’importanza, elenchiamo dettagliatamente.
Durata del contratto: tre anni, rinnovabili salvo disdetta
delle parti da comunicarsi tre mesi prima.
Il contratto redatto in forma scritta davanti ad un notaio,
poteva essere prorogato per uno o due anni.
Anno scolastico: da San Michele (29 settembre) all’ottava
settimana dopo Pasqua (ai primi del mese di maggio, variando la data di Pasqua).
Orario delle lezioni: mattino due ore e mezzo e tre ore al
pomeriggio.
Ogni giovedì della settimana si faceva vacanza.
Programma d’insegnamento: gli scolari dovevano imparare “……..a leggere, scrivere, far di conto et humanità et
allevati et istruiti secondo la legge christiana”. Dovevano
partecipare alle funzioni religiose della domenica e confessarsi almeno una volta al mese.
Scolari: dovevano essere puntuali alle lezioni, ordinati e
partecipare attivamente al dialogo con il maestro. La scuola era onerosa per le famiglie. I genitori dovevano pagare
alla Comunità degli Anziani tre denari al mese e portare la
legna per il riscaldamento. I figli dei “terricoli” cioè di coloro
che lavoravano la terra, dovevano pagare; verso la metà
del secolo furono esonerati.
Forestieri “zingari, attori, saltimbanchi” dovevano pagare il
maestro e trattenersi per non più di 15 giorni.
Le femmine erano escluse dalla scuola.
Retribuzione del maestro: all’inizio del secolo il compenso
del maestro era di tre scudi al mese.
Successivamente venne elevato a sette scudi. A cominciare dal 1608 lo stipendio fu elevato, per intervento del
conte Camillo II, a 100 scudi, poi, a 124. Il maestro aveva
il diritto di abitare nella casa messa a disposizione dalla
Comunità.
Se fosse mancata la casa avrebbe ricevuto, a ristoro, dieci
scudi.
Il maestro doveva sopperire con il salario anche alle necessità dell’insegnamento e dell’alunno (matite, gomme……).
Nel 1613 la paga del maestro fu ridotta a scudi 50 all’anno
per la grave crisi economica e sociale che attraversano la
comunità. Rimase fermo il diritto di abitazione per il maestro.
Numero delle classi, dei maestri e degli scolari: un solo
maestro per l’intera classe, formata da dieci a quindici scolari. Nel 1608, solo per quell’anno, il maestro si servì, per
gli scolari più piccoli, di un “fraticello”.
Dal 1629 al 1633 l’attività scolastica fu sospesa per la diffusione della peste che provocò tanti morti tra la popolazione novellarese.
Nel periodo dal 1647 al 1682, la Comunità degli Anziani
incaricò i padri gesuiti di svolgere l’insegnamento nella
scuola comunale. Dopo l’insegnamento dei gesuiti seguì
quello di don Francesco Pettinari. Insegnò per dodici anni
(1682-1694) senza ricevere alcun compenso, nemmeno il
rimborso delle spese per matite, gomme e di quant’altro
servisse all’unica classe.
Visita medica: la condotta medica fu istituita dalla
Comunità nel 1676. Il medico condotto aveva l’obbligo
di visitare periodicamente gli alunni. Il contratto aveva la
durata di due anni.
Vigilanza sulla scuola: spettava al Massaro della Comunità
il quale aveva l’obbligo di ascoltare i genitori sui bisogni
della classe e di verificare, ogni mese, la preparazione culturale degli scolari (dal 1638). Quando le cose non funzionavano il maestro veniva sollevato dall’incarico, come
purtroppo accadde.
Nel 1613, don Giulio Righetti fu sollevato dall’incarico
“perché gli scolari patiscono a causa dei troppi impegni
esterni del maestro, soprattutto in chiesa.
Dieci anni dopo (25 giugno 1623) il Massaro riferì alla
Comunità degli Anziani riunita per esaminare i problemi
della scuola che….” Il maestro della scuola, et D. Hercole
Maini et che la maggior parte di quelli che hanno levato li
filioli dalla scola et mandati da altre persone, et essendo
che un maestro e comparso, et si è essibito d’insegnare
alli putti tutta l’umanità et ogni sorte d’altre cose cioè leggere, scrivere, conteggiare…..” delibera di revocare l’incarico
a don Ercole Maini e di affidarlo a don Antonio Cagnoli
(Partiti della Comunità N°5 pag.202).
Come abbiamo cercato di evidenziare, l’organizzazione scolastica nel Seicento era sensibilmente migliorata.
L’itinerario didattico è rimasto invece fermo di fronte ai
cambiamenti della società
“Il maestro sia obligato a levare i figlioli con il timor di dio
principalmente et aver cura che si confessino almeno una
volta al mese, che vadano alla messa e alla dottrina cristiana et in ciò esso abbia buona cura et alle lettere allevarli,
et ben costumati….”
(Partiti della Comunità del 12 luglio 1608).
Era un itinerario didattico profondamente permeato dalla dottrina cristiana ma che non trascurava l’educazione
umanistica attraverso la lettura diretta e il commento dei
testi.
L’insegnamento delle arti liberali (sarti, muratori, calzolai)
era assente.
S.GIOVANNI DI NOVELLARA (RE) via Provinciale Sud, 45 tel.0522657123 - fax 657735 email: [email protected]
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TIZIANO OLIVA
3° ANNIVERSARIO
I ricordi appartengono al passato, tu sei sempre
presente nel cuore e nella mente della tua famiglia
e di tutti coloro che ti hanno voluto bene.
Con affetto Nadia, Marina, Thomas, generi e nipoti.
IVO PUTIFARRI
Ciao grande quercia che difficilmente potrò imitare per quello
che in “silenzio” mi hai insegnato.
A Te che hai creduto nella vita accettandola in tutte le sue forme, ma lottando con
l’onestà del tuo lavoro mai asservito a nessun padrone ribellandoti allo sfruttamento e, rivendicando i tuoi diritti pagando col licenziamento per NON rimangiarti
la convinzione pensata e ragionata che ti aveva portato a scioperare (unica donna
coi venti compagni-lavoratori). A Te che non andavi a messa eppure non ho mai
conosciuto persona più di fede nella vita di tè e di pratica coerente naturate autentica e senza nessuna ostentazione di superiorità o di disprezzo verso chi la poteva
pensare diversamente da tè. A Te che hai dato senza mai chiedere nulla con la
forza inferiore che ti veniva da valori forti trasmessi da un DNA che non conosce
le mezze vie e che mai si è piegato neppure quando la vita era runica ricchezza da
conservare per continuare il “viaggio”. A Te che hai passato tante notti cullando i
Fernanda Menozzi figli degli “altri”. Per Te che hai ringraziato sempre. Con semplicità e naturalezza
come solo chi ha nobile il cuore può fare. A Te che per dieci mesi hai sofferto come
Cristo mentre si stava incamminando verso il Golgota senza mai un lamento se non sussurrando anche quando
non avevi più voce “AIUTAMI-AIUTATEMI” e volevi dire ciò che noi sapevamo ma che si era impotenti a metterlo
in pratica. A Te che avevi mille ragioni per desiderare di morire, eppure hai dovuto “soggiacere a volontà coartate
che t’hanno obbligata a soffrire per il loro pragmatismo di alti concetti che pasticciava con gli eroi e il vero senso
naturale del viaggio. A Te che fosti esempio per me di un silenzioso coraggio che non riuscirò mai a imitare per
una diversità strutturale, ti sia di compagnia per quest’altro cammino, l’amore profondo ora tutto concentrato
nel sentimento del dolore dei tuoi due unici nipoti, Mirka e Luigi, ai quali mancherai anche quando gli occhi
non avranno più lacrime, di tutti coloro che ebbero la gioia di conoscerti nel lungo cammino dei tuoi 100 anni
e un pezzettino, la musica adeguata a ciò che TU sei stata, al tuo corpo piagato che ora riposa “finalmente” in
pace il sonno dei giusti. E’ quasi notte. So che non dormirò come so che la mia matita continuerà a scrivere di
Te cercando di dare forma “calda” a un volto integro e impassibile di un’amata statua di marmo indifferente a
tutto, placata dall’impazienza del lavoro finito, liberamente felice di farlo interpretare senza paura di sbagliarne
l’interpretazione.. Forse chiuderò anche gli occhi, non prima d’aver sussultato come per improvvisa vertigine per
aver fuso passato e futuro facendoli continuare a vivere là dove dimora il “silenzio” che danza il suo derviscio
coerente sino in fondo per una identità di rigorosa onestà impossibile da sfuggirle ma ancor più difficile da imitare.
Ciao. Mirka
Ad un anno della scomparsa ti ricordiamo con
immutato affetto. Adriana, Lorenzo, Giulio e
Luca.
----- ----- ----- ----Gli amici ....Avis, il Gruppo Volontari S.Maria e
S.Giovanni il C.R.A.W. Wilma non ti dimenticheranno mai.
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GIORGIO MATTIONI
ARNALDO GOZZI
GIUSEPPE SANTELLI
Nel 19° anniversario della scomparsa
lo ricordano con affetto la moglie Carla
e il figlio Andrea.
Nel 5° anniversario della scomparsa lo ricordano con affetto la
moglie,Ilva, i figli Paolo e Fabio e
i nipoti.. Sarai con noi per sempre.
Nel 5° anniversario della scomparsa
lo ricordano con affetto la moglie, i
figli e i nipoti.
ROSINA OLIVI
ADRIANO SPAGGIARI
OROBELLA FANTUZZI
Nel 4° anniversario della scomparsa la ricordano con affetto
i nipoti.
NINO CIROLDI
SEVERINO CIROLDI
Nell'anniversario della scomparsa del caro Nino lo ricordano con affetto
unitamente al padre Severino, la moglie Liliana e il figlio Marco.
ROMANO BERTOZZI
ADELE MORA
I bei ricordi uniti dall’amore non svaniscono mai! La figlia Alessandra
con il marito Paolo, insieme a Samuele e la piccola Gloria, le mamme, i
fratelli, le cognate e i nipoti nel 14° anniversario della scomparsa.
Nel 5° anniversario della scomparsa di Adriano e nel 1° di Orbella
li ricordano con affetto i famigliari tutti.
ANSELMO MELLI
Nel 18° anniversario della scomparsa lo ricordano con affetto la moglie,
la figlia e i nipoti.
Nel 15° anniversario della scomparsa di Carmen la ricordano con affetto insieme al marito la suocera ed il cognato,
i figli Fernando e Maria con le rispettive famiglie.
Spazio a disposizione
per ricordare
i vostri cari
SECONDO ARTIOLI
DINA PEDRAZZOLI
Nel 14° anniversario della scomparsa della cara Dina la ricordano
insieme al marito Secondo, i figli e i nipoti.
Offerte in favore dei servizi
Istituzione “I Millefiori”
In memoria di Pedrazzoli Ettore
Bassi Oscar e fam.
In memoria di Tagliavini Adele
Crotti Luciano, figlia Gigliola nipote Paola
fam. Omahen, le amiche della nuora Maura,
Umberta, Cosetta Isa Gabriella, Manuela e
Brunella, Crotti Sergio e Lorena; Lusetti Romeo
Cinzia e Giuliana, gli amici di Sergio Achille,
Enzo Ermanno Gino e Orlis Fam. Tagliavini
Silvano, fam. Taglia vini Maria Luisa, Davoli
Elvira.
In memoria di Ferrari Arturo
Tosi Laura e Riccarda
In memoria di Amaini Bruna
Famiglie Zecchetti Avio
e Luciano, Bigi Beatrice
Libera offerta
Coro Ghiaches de Wert
RENATA PIZZETTI
Nel 16° anniversario della scomparsa
la ricordano con affetto i figli, le nuore,
il genero i nipoti e pronipoti.
CIRCOLO IL CONTEMPORANEO
mensile novellarese d'informazione
Autorizzazione Tribunale
Reg. stampa RE nº589 del 7/12/89
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