Conoscerci bene per vivere meglio

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Conoscerci bene per vivere meglio
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Conoscerci bene per vivere meglio
Questo libro è il risultato di un lavoro di ricerca nato dal desidero di ascoltare la voce di cittadini e cittadine pinesi, un ascolto però non improvvisato ma che ha fatto ricorso a strumenti scientifici. Si è cercato di avvicinare la politica alle esigenze di vita della gente, esigenze di cura dei familiari, di tempo, di consumo, di socializzazione… in che modo? Partendo
dalla raccolta ed analisi dei bisogni espressi dalla popolazione, per individuare possibili soluzioni, offrire servizi ed aiuti corrispondenti alle reali
ed attuali esigenze delle famiglie e dei suoi componenti.
Gli aspetti innovativi di questa iniziativa:
– l’approccio scientifico di raccolta ed analisi dei dati;
– la partecipazione della popolazione e delle risorse del territorio;
– l’avvio di un percorso di collaborazione ed integrazione tra settori e
soggetti pubblici e privati, per nuovi incontri su temi specifici;
– la trasparenza, la chiarezza dei dati presentati in un incontro pubblico e
ora a disposizione di tutti nel rapporto di ricerca, sul sito web del
Comune ed in biblioteca;
– un nuovo modo di comunicare con i cittadini. Si è deciso di offrire un
rapporto di ricerca non in formato accademico, troppi numeri, percentuali e grafici, piuttosto uno strumento di informazione, ricco di stimoli.
Questa esperienza vuole essere un punto di partenza non solo un punto
di arrivo per nuovi momenti di collaborazione e confronto con tutti coloro
che desiderano vivere Pino in un modo nuovo.
Conoscerci bene
per vivere meglio
Enrica Gaggero
Consigliera Comunale
Stefania Doglioli
Stefania Doglioli si è laureata in Sociologia e ha conseguito il dottorato
di ricerca in Metodologia della ricerca sociale presso l’Università di Trento.
Nel corso della sua carriera professionale ha svolto attività di docenza sui
temi della statistica e della metodologia della ricerca e ha collaborato in
qualità di ricercatore senior con molteplici amministrazioni comunali, provinciali e regionali, con importanti enti di ricerca e facoltà universitarie a
progetti nazionali ed europei riguardanti le politiche sociali ed economiche, il mercato del lavoro, le pari opportunità, l’infanzia, le nuove tecnologie della comunicazione e dell’informazione. Si è inoltre specializzata
nella valutazione della programmazione e progettazione pubblica e istituzionale.
Riflessioni da una ricerca sul campo
sui bisogni e le abitudini della popolazione pinese
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Ricerca promossa e finanziata dal Comune di Pino Torinese e stampata con il contributo
della Provincia di Torino, Assessorato alle Pari Opportunità.
Grafica di copertina: B•free - Pino Torinese
Progetto e realizzazione grafica del volume: Erregi - Corso Lodi, 65 - Milano
Finito di stampare nel mese di giugno 2009
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Stefania Doglioli
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Riflessioni da una ricerca sul campo
sui bisogni e le abitudini della popolazione pinese
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Indice
Prefazione ............................................................................................................................
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Introduzione ........................................................................................................................
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Nota metodologica ..............................................................................................................
XI
1
La condizione abitativa ...............................................................................................
1.1 Progetti avviati nel Comune, 2 – 1.2 Progetti in corso, 4 – 1.3 Progetti in
discussione, 4 – 1.4 Alcune esperienze e buone pratiche in altri territori, 4
1
2
La riqualificazione del centro, i luoghi pubblici e le aree verdi..............................
2.1 Il centro, 7 – 2.1.1 Progetti avviati nel Comune, 8 – 2.1.2 Proposte, 8 – 2.2 Luoghi pubblici e aree verdi, 8 – 2.2.1 Progetti avviati nel Comune, 10 – 2.2.2 Progetti
in corso, 10 – 2.2.3 Proposte, 10 – 2.2.4 Alcune esperienze e buone pratiche in altri
territori, 11
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3
Il commercio .................................................................................................................
3.1 Il commercio locale, 13 – 3.1.1 Progetti avviati nel Comune, 15 – 3.1.2 Proposte,
16 – 3.1.3 Alcune esperienze e buone pratiche in altri territori, 16 – 3.2 Consumo
critico, stili di vita sostenibili, 17 – 3.2.1 Progetti avviati nel Comune, 17 – 3.2.2
Proposte, 18 – 3.2.3 Alcune esperienze e buone pratiche in altri territori, 19
13
4
I trasporti, la viabilità e la sicurezza stradale...........................................................
4.1 Progetti avviati nel Comune, 22 – 4.2 Progetti in discussione, 23 – 4.3 Alcune
esperienze e buone pratiche in altri territori, 23
21
5
Il ruolo dei giovani nella comunità.............................................................................
5.1 Progetti avviati nel Comune, 26 – 5.2 Progetti in corso, 27 – 5.3 Proposte, 27 –
5.4 Alcune esperienze e buone pratiche in altri territori, 28
25
6
I bambini e i ragazzi ....................................................................................................
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6.1 Progetti avviati nel Comune, 34 – 6.2 Alcune esperienze e buone pratiche in altri
territori, 35
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Indice
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La prevenzione del disagio giovanile .........................................................................
7.1 Progetti avviati nel Comune, 39 – 7.2 Proposte, 40 – 7.3 Alcune esperienze e
buone pratiche in altri territori, 40
37
8
La famiglia e i servizi di cura .....................................................................................
8.1 Le esigenze e i carichi di cura, 43 – 8.2 Le esigenze delle persone anziane e/o
diversamente abili, 48 – 8.2.1 Progetti avviati nel Comune, 49 – 8.2.2 Proposte, 50 –
8.3 La cura dei figli, 50 – 8.3.1 Progetti avviati nel Comune, 51 – 8.3.2 Proposte, 52
– 8.3.3 Alcune esperienze e buone pratiche in altri territori, 52
43
9
Il tempo ........................................................................................................................
9.1 Progetti avviati nel Comune, 56 – 9.2 Proposte, 56 – 9.3 Alcune esperienze e
buone pratiche in altri territori, 56
55
10 Altri servizi alla famiglia ............................................................................................
10.1 La sicurezza, 59 – 10.1.1 Proposte, 60 – 10.2 La refezione scolastica, 61 – 10.2.1
Progetti avviati nel Comune, 61 – 10.2.2 Proposte, 61 – 10.2.3 Alcune esperienze e
buone pratiche in altri territori, 61 – 10.3 I servizi sanitari di base, 63 – 10.3.1
Proposte, 64
59
11 Le pari opportunità ....................................................................................................
11.1 Progetti avviati nel Comune, 69 – 11.2 Progetti in corso, 70 – 11.3 Proposte, 71–
11.4 Alcune esperienze e buone pratiche in altri territori, 71
65
12 Le proposte per i servizi attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie
dell’informazione e della comunicazione (ict) ..........................................................
12.1 Progetti avviati nel Comune, 75 – 12.2 Proposte sull’e-government, 76 – 12.3
Alcune esperienze e buone pratiche di e-government in altri territori, 76 – 12.4
Proposte per l’e-democracy, 78 – 12.5 Alcune esperienze e buone pratiche di edemocracy in altri territori, 78 – 12.6 Proposte di autogestione dei servizi, 81
73
13 Lo sport ........................................................................................................................
13.1 Progetti avviati nel Comune, 85 – 13.2 Progetti in corso, 85 – 13.3 Proposte, 85
83
14 L'associazionismo e le proposte socio-culturali ........................................................
14.1 La visibilità delle associazioni, 87 – 14.1.1 Progetti avviati nel Comune, 89 –
14.2 Le proposte socio-culturali, 89 – 14.2.1 Progetti avviati nel Comune, 90
87
15 Conclusioni ...................................................................................................................
15.1 Ancora qualche dato, 93 – 15.2 Considerazioni conclusive, 97
91
Indice box, tabelle, figure...................................................................................................
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Prefazione
Una specifica ricerca sulle abitudini e i bisogni della popolazione pinese, di cui questo
libro è l’espressione, nasce dal desiderio di ascoltare la voce di cittadini e cittadine, non
in modo improvvisato, ma ricorrendo a strumenti scientifici, così come viene fatto nei
centri dove la partecipazione della società civile sia ritenuta un valore.
In Italia Enti ed Istituzioni si affidano con regolarità a strumenti di ricerca. L’Istituto nazionale di statistica conduce inoltre numerose ricerche sociali ed economiche, tra
cui sicuramente la più conosciuta è il “censimento della popolazione” e la più vicina a
noi per scopi è “l’uso del tempo delle famiglie”.
Anche un’Istituzione locale, come quella pinese, ha il dovere di costruire una politica pubblica sulla base di un’ approfondita conoscenza del contesto socio economico
di riferimento e di offrire attività e servizi, basandosi su dati seri ed aggiornati.
Gli obiettivi della ricerca sono chiari, condivisi: consentire all’Amministrazione
Pubblica di acquisire un insieme di dati e prospettive per contribuire al miglioramento
della qualità della vita degli abitanti del paese, offrendo servizi ed aiuti il più possibile
corrispondenti alle reali ed attuali esigenze della popolazione; fornire a tutti libero accesso ai dati raccolti, per stimolare il contributo di soggetti pubblici e privati all’implementazione di politiche di sostegno al singolo ed alla famiglia.
L’iniziativa nasce nell’ ambito di uno sviluppo delle politiche familiari e di pari opportunità per tutti, su un territorio caratterizzato dalla presenza di un elevato numero di
nuclei familiari composti da più componenti, ma anche da soggetti singoli, adulti o anziani soli e da una discreta prevalenza della popolazione femminile su quella maschile.
Anche a Pino, il mutato contesto sociale, culturale ed economico richiede oggi di
prestare particolare attenzione alle famiglie ed ai sui componenti, analizzando ed intervenendo sulle rispettive situazioni, priorità e bisogni di uomini e donne.
All’interno delle famiglie i compiti sono molteplici e gravosi per tutti: casa, lavoro, studio, cura dei familiari, assistenza. In molti casi però un “ doppio impegno” gra-
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VIII Prefazione
va sulla donna, sulla quale il maggior carico di lavoro domestico e di cura va ad aggiungersi a quello retribuito fuori casa.
Molti soggetti giovani, diversamente abili, anziani, di nazionalità non italiana, necessitano inoltre di particolari opportunità di aiuto, autonomia e sviluppo.
Le necessità delle famiglie e dei suoi componenti sono complesse; da qui la scelta di raccogliere ed analizzare i dati tenendo conto delle diversità e di approfondire non
solo i temi della cura, dello studio, del lavoro e del tempo libero, ma anche quelli inerenti l’abitazione, i consumi, i luoghi pubblici e le aree verdi ed altri ancora, per poi coinvolgere nelle decisioni il maggior numero di attori.
Abbandoniamo ora la convinzione di conoscere a priori le caratteristiche e le abitudini dei nostri concittadini e delle nostre concittadine ed accingiamoci a sfogliare questo libro.
I risultati della ricerca ci permetteranno di conoscere meglio il territorio in cui viviamo e di scoprire nuove opportunità. Ci verranno illustrati progetti avviati od in via di
definizione e ci verranno offerti spunti di riflessione e cambiamento, per un miglioramento della nostra qualità di vita.
Amministratori ed amministratrici comunali e provinciali, rappresentanti della
scuola, dei servizi socio-assistenziali e delle associazioni pinesi, dipendenti comunali,
negozianti, giovani, cittadini e cittadine hanno dato un preziosissimo contributo alla realizzazione di questa ricerca.
Occorre ora proseguire tutti insieme questa collaborazione, cogliendo un’ occasione nuova di sinergia e partecipazione attiva alla vita del nostro paese.
Enrica Gaggero
Consigliera Comunale
Andrea Biglia
Sindaco
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Introduzione
La ricerca da cui nasce questo volume era stata concepita come punto di partenza non
solo per ottenere uno strumento di ascolto delle esigenze dei singoli cittadini, delle famiglie, e dei diversi gruppi sociali, ma anche per valorizzare e favorire lo sviluppo del
territorio. Ciò che ora possiamo offrire credo sia qualcosa in più. Il valore aggiunto che
è stato possibile concepire grazie ai risultati ottenuti ha un nome molto importante, si
chiama partecipazione. Dalla ricerca infatti sono emerse esigenze e allo stesso tempo opportunità di partecipazione che verranno considerate e discusse prestando molta attenzione allo sviluppo di dinamiche innovative di comunicazione tra cittadini e istituzioni,
di cui questo libro vuole essere un primo segnale.
Questa pubblicazione si propone infatti come uno strumento di lavoro, informazione e dialogo. Non solo un rapporto di ricerca, non solo un veicolo di comunicazione con i cittadini, ma anche un “manuale” per l’uso delle idee.
Il punto di vista è quello del dialogo tra istituzioni, esperti, enti, associazioni e cittadini, in una dimensione attenta alle esperienze degli altri territori per lo scopo comune del miglioramento della qualità della vita.
Dal momento che il nostro obiettivo è essere letti, poiché altrimenti un dialogo non
può neppure iniziare, non troverete una lista di numeri e percentuali un po’ saccenti e sicuramente distanti e neppure una lista di progetti comunali un po’ demagogica e altrettanto distante. Scoprirete invece che in questo libro ci sono gli argomenti che voi avete
sollecitato e che, per ogni tema, ci sono le vostre idee, le vostre opinioni, alcune esperienze di altre comunità che hanno cercato di risolvere problemi simili a quelli che avete denunciato. Troverete anche i progetti più importanti realizzati dal Comune, che magari vi sono sfuggiti, ma potrà anche capitare di non trovare qualcosa di fatto che invece è sfuggito a me, e ciò che invece l’amministrazione sta facendo o pensando di fare su
cui potrete aprire un confronto. Uno spazio è stato infine dedicato ad approfondimenti e
opportunità che potranno essere sviluppati a partire da queste prime indicazioni.
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Introduzione
Questo libro è stato scritto da voi e da coloro che hanno espresso attraverso questa ricerca la precisa e chiara volontà di costruire un luogo dove cittadini e istituzioni si
possano incontrare e collaborare.
Questo libro vuole essere un invito a vivere questo nuovo luogo.
Rispetto ai risultati della ricerca sono state selezionate le evidenze che hanno maggiormente caratterizzato l’analisi dei dati e che si sono rivelate più utili ad una discussione che ha come obiettivo il miglioramento delle condizioni di vita. Troverete però tutte le informazioni ottenute attraverso il questionario, compresi dati e tabelle riguardanti i borghi del vostro territorio, all’interno di una pubblicazione maggiormente “tecnica”, a disposizione sul web ed in alcune copie in biblioteca e presso il Comune.
Per quanto riguarda me, spero di essere riuscita a mettere al vostro servizio la mia
esperienza e che questa possa servire a stimolare una nuova avventura per ogni persona
che voglia cambiare veramente la propria vita a Pino Torinese costruendo una nuova idea
di comunità.
Grazie a tutti coloro che mi hanno permesso di partecipare a questa esperienza ed
in modo particolare alla consigliera comunale Enrica Gaggero che, oltre ad aver ideato
questo progetto, ha collaborato ad ogni fase della ricerca con entusiasmo e professionalità. Ringrazio altresì il Sindaco e gli Assessori/e e Consiglieri/e che hanno contribuito
alla redazione di questo rapporto con materiali, consigli e suggestioni.
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Nota metodologica
Come “inferire” dai dati del campione delle informazioni sulla popolazione dalla quale il campione è stato estratto è un problema fondamentale della statistica insieme al
processo di campionamento.
Esistono molti modi per estrarre un campione dalla popolazione di riferimento,
l’obiettivo però è sempre lo stesso: ottenere un campione che possa offrire un’immagine il più possibile attendibile della popolazione. I limiti che il ricercatore deve affrontare sono di diverso tipo: il livello di conoscenza pregressa della popolazione di riferimento, il budget a disposizione, il tipo di ipotesi che vuole indagare. All’interno di
questa ricerca i punti di forza consistevano nell’avere a disposizione informazioni anagrafiche piuttosto consistenti e nel non dover affrontare tematiche sensibili, il punto di
debolezza nella necessità di limitare il budget.
Per mediare tra opportunità e vincoli è stato deciso di ricorrere ad un sistema di
rilevazione basato su questionari postali autosomministrati con prevalenza di domande
chiuse. Consapevoli dei forti tassi di caduta dei questionari postali, si è deciso di inviarli a tutti i nuclei familiari pinesi e si è fatto ricorso ad una operazione di animazione territoriale condotta attraverso manifesti affissi nel territorio del comune, pubblicazione degli obiettivi della ricerca sulla circolare informativa del Comune “Pino notizie” e coinvolgendo le associazioni che hanno contribuito a diffondere le informazioni
e sensibilizzare la popolazione sull’importanza della ricerca.
Per prevenire le non risposte è stato anche utilizzato un questionario con una veste tipografica adeguata. Per evitare invece lo svantaggio di selezionare solo le persone più attive socialmente e maggiormente visibili, dopo un primo periodo dedicato alla raccolta dei questionari, una volta raggiunta una numerosità pari alla metà del campione stimato, sono stati immessi i dati ed evidenziate le caratteristiche dei nuclei familiari che avevano risposto in misura minoritaria. È stato quindi contattato telefonicamente un campione di famiglie con queste caratteristiche per sollecitare la
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Nota metodologica
compilazione del questionario. Si è anche pensato di facilitare le operazioni di restituzione del questionario predisponendo numerosi punti di raccolta all’interno delle attività economiche del paese e all’interno della sede del Comune.
Attraverso le informazioni dell’anagrafe sono stati preparati dei fascicoli con un
numero di questionari corrispondente al numero di persone registrate come unico nucleo familiare e sono stati inviati per posta a tutta la popolazione. Sono stati così raccolti 500 questionari familiari e 100 questionari dedicati ai bambini. Il software utilizzato per l’inserimento dei questionari ha permesso di implementare una serie di controlli di coerenza e validità sulle risposte fornite. I dati sono risultati molto omogenei
e non è stato quindi necessario prendere in considerazione tecniche di trattamento degli outliers (valori anomali). Lo spoglio dei questionari ha quindi condotto alla selezione di 470 questionari validi più 95 questionari dei bambini. Per quanto riguarda i
questionari individuali si sono così raggiunti 802 cittadini sopra i 15 anni e 95 cittadini dai 6 ai 14 anni.
Per la procedura di campionamento si è ricorsi ad una post-stratificazione di tipo proporzionale basata sulle variabili (strati): quartiere di residenza, età, sesso, numero di componenti familiari, le stesse variabili utilizzate poi per il riporto all’universo.
Non è stato preso in considerazione il titolo di studio poiché non sempre aggiornato nei
dati registrati all’anagrafe e quindi non affidabile.
Sulla base delle osservazioni effettivamente ottenute sono stati calcolati i pesi effettivi pari al rapporto fra le numerosità della popolazione per strato (dati dell’anagrafe del Comune di Pino Torinese) e le numerosità campionarie effettivamente ottenute
per strato in modo da riproporzionare la distribuzione campionaria alla distribuzione
dell’universo e tener conto delle eventuali differenze tra campione progettato e quello
effettivamente realizzato, attenuando quindi le distorsioni per mancata risposta. Gli intervalli di confidenza delle stime sono stati ottenuti utilizzando la tecnica bootstrap, particolarmente adatta a produrre stime consistenti in presenza di numerosità, all’interno
degli strati, relativamente basse.
È necessario ricordare un errore di copertura dovuto alle non risposte dei cittadini extracomunitari e alla sottorappresentazione, sempre dovuta a non risposte, dei nuclei
familiari superiori ai 4 componenti. Infine, dal momento che sono stati utilizzati i registri anagrafici comunali, si deve anche supporre un possibile lieve grado di incompletezza dovuto a scarti temporali tra l’aggiornamento dei registri e la preparazione della
ricerca.
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La condizione abitativa
Secondo i dati raccolti le condizioni abitative nel Comune di Pino Torinese sono in media piuttosto favorevoli. Le case sono di dimensioni più che adeguate ed è interessante notare come, laddove non si consideri la propria casa di dimensioni adeguate, ci si
lamenti perlopiù del fatto che sia troppo grande.
Il dato più interessante, sul quale desideriamo porre la nostra attenzione, riguarda il
tema del risparmio energetico.
Figura 1 A quali interventi di miglioramento della sua abitazione è interessato?
(valori percentuali)
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Capitolo 1
Il 38,5% dei cittadini di Pino Torinese dichiara di voler intraprendere interventi di
miglioramento dell’abitazione, che riguardano, in particolare, adeguamenti nella direzione del risparmio energetico (71% di coloro che dichiarano di essere interessati a interventi di miglioramento, pari al 36,5% dell’intera popolazione) a cui seguono ristrutturazioni,
ampliamenti ed alcuni altri interventi come le imbiancature, che non costituiscono vere e
proprie azioni di ristrutturazione, raggruppati in un’unica categoria “altro” da leggersi perlopiù come azioni di manutenzione ordinaria.
IL RISPARMIO ENERGETICO
Il tema del risparmio energetico è al centro dell’agenda mondiale e risponde ad esigenze individuali e sociali. Durante la nostra vita quotidiana siamo impegnati costantemente ad utilizzare o trasformare energia. L’umanità e le sue attività si stanno sviluppando sempre di più, così da far aumentare anche l’utilizzo e
di conseguenza i costi dell’energia, da quelli economici a quelli sociali ed ambientali. Il risparmio energetico è l’insieme dei comportamenti, processi ed interventi che ci permettono di ridurre i consumi di energia necessaria allo svolgimento delle varie attività. Il risparmio può essere ottenuto sia modificando le nostre
abitudini in modo che ci siano meno sprechi, sia utilizzando tecnologie in grado
di trasformare l’energia da una forma all’altra in modo più efficiente, ovvero, migliorare l’efficienza energetica.
1.1 Progetti avviati nel Comune
Allegato Energetico: Pino Torinese è stato il primo comune del Chierese ad approvare in Consiglio comunale nel mese di luglio 2008 l’allegato energetico al regolamento edilizio, documento che ha lo scopo di recepire le nuove norme per il rendimento energetico nell’edilizia per favorire lo sviluppo, la valorizzazione e l’integrazione delle fonti rinnovabili e la diversificazione energetica, dando la preferenza alle tecnologie
a minore impatto ambientale. Il documento raccoglie ed illustra gli obblighi legislativi
oggi vigenti e gli interventi da effettuare per migliorare le prestazioni energetiche degli
edifici e costituisce un utile supporto a cittadini e professionisti.
Sportello informativo: dal mese di giugno 2008 nella mattinata del venerdì, presso la sede dell’Unione collinare in via Valle Balbiana, è aperto uno sportello energetico
per cittadini e professionisti con lo scopo di dare informazioni dirette e fornire i chiarimenti necessari per gli interventi.
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“Mi illumino di meno”; il Comune da tre anni aderisce all’iniziativa ideata dalla trasmissione Katerpillar di Radio 2 Rai, finalizzata alla promozione dell’utilizzo razionale dell’energia con comportamenti e metodi che permettano di ottimizzarne il consumo. Presso gli uffici comunali, nelle scuole e nei notiziari comunali è stato divulgato
un “decalogo” sul risparmio energetico, ed altro materiale informativo, per sensibilizzare dipendenti, cittadini e ragazzi ad adottare semplici accorgimenti ed azioni quotidiane che possono contribuire al contenimento dei consumi energetici.
Illuminazione pubblica: è in corso la sostituzione di tutti gli apparecchi di illuminazione pubblica a bassa efficienza luminosa, quali le lampade a vapore di mercurio,
con apparecchi ad alta efficienza luminosa, quali le lampade a vapori di sodio.
Municipio ecocompatibile: è un progetto-studio avviato grazie ad un finanziamento della Fondazione CRT ed alla collaborazione tra il Politecnico di Torino e l’Unione Collinare, di cui Pino fa parte. Il progetto è finalizzato sia a realizzare cartografie
tecniche utili alla progettazione bioclimatica, cioè attenta al risparmio e all’efficienza
energetica, sia a verificare la situazione energetica delle sedi comunali grazie ad un’attenta valutazione dei consumi dei singoli edifici.
Edifici pubblici e mezzi comunali: è stata sostituita una delle due caldaie della
centrale termica del Palazzo del Municipio e della Scuola secondaria di primo grado “N.
Costa”. È stata installata una caldaia a condensazione con marchi di prestazione a 4 stelle, che permetterà di risparmiare sulla bolletta del gas a fronte di una riduzione sostanziale delle emissioni in atmosfera. È stata inoltre adeguata la centrale termica ed è stata
sostituita la vecchia canna fumaria per migliorare il rendimento e il funzionamento di
entrambe le caldaie. È stato acquistato un autocarro a metano per gli operatori tecnici
comunali.
Progetti privati: nell’anno 2007 due progetti di ristrutturazione sul territorio di
Pino hanno ottenuto un consistente finanziamento sul Bando Regionale 2006 “Incentivazione di progetti dimostrativi in campo energetico”. Con modalità differenti sono interessanti esempi per interventi edilizi rivolti al risparmio e all’efficienza energetica utilizzando sistemi di ventilazione naturale, impianti solari, pompe geotermiche o sistemi
per il trattamento ed il recupero delle acque meteoriche. Sono stati presentati in un incontro pubblico organizzato dal Comune sul tema del risparmio energetico e sono diventati dei veri e propri “cantieri sperimentali”.
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Capitolo 1
1.2 Progetti in corso
Ristrutturazione dell’ex Casa Gariglio: il futuro centro polifunzionale del Comune, progettato secondo i principi di risparmio energetico, presenterà sistemi all’avanguardia e ad alta efficienza, rendendo così la gestione più efficiente ed economica.
Gran parte delle soluzioni adottate sono derivate dalla collaborazione con l’Unione Collinare e da quanto da essa sviluppato.
1.3 Progetti in discussione
Piano per la riqualificazione energetica degli edifici comunali: sulla scia del
progetto Municipio Ecocompatibile e di quanto in corso di realizzazione per l’ex casa
Gariglio è allo studio un progetto che permetta di migliorare le prestazioni energetiche
degli edifici pubblici.
Piano energetico dell’Unione Collinare: la necessità a livello europeo, nazionale e regionale di condividere politiche finalizzate a migliorare l’ambiente nel quale si vive è alla base dell’iniziativa per la realizzazione di un piano energetico intercomunale
con una serie di iniziative che potranno ridurre i consumi e quindi le emissioni in atmosfera su un’area delicata come quella della collina di Torino e dei Comuni che ne fanno parte.
1.4 Alcune esperienze e buone pratiche in altri territori
Nella sezione buone pratiche di sostenibilità energetica del portale della Provincia di Torino vengono proposti alcuni progetti che per caratteristiche tecniche e soluzioni
impiantistiche possono contribuire ad indirizzare l’uso dell’energia verso criteri di sostenibilità. All’interno di ogni sezione vengono presentate e sinteticamente descritte buone pratiche conformi alle indicazioni del Programma Energetico Provinciale con un elevato potenziale in termini di risparmio energetico e replicabili sul territorio.
http://www.provincia.torino.it/ambiente/energia/progetti/b_pratiche/index
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Approfondimenti e opportunità
SEE awards competition - un premio per le azioni migliori. L’Europa è leader nell’attuazione di iniziative sull’energia sostenibile. Man mano che si procede
con l’implementazione di metodi innovativi in tutta l’Unione, la Commissione europea intende premiare i migliori esempi di programmi e promuovere i loro risultati presso un più vasto pubblico. Tutti gli associati ed i partners della Campagna
SEE possono partecipare alla prestigiosa competizione. Questo evento annuale offre un’occasione per mettere in luce i successi dei programmi o delle azioni più importanti, più ambiziosi e innovativi e premiare quei partners che costituiscono per
gli altri un esempio da seguire.
Il Concorso “Energia sostenibile nelle città” è promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) e dall’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU) nell’ambito della campagna Energia Sostenibile per
l’Europa (SEE) in Italia. È rivolto ai soggetti, pubblici e privati, che si sono distinti
nell’elaborazione di piani e progetti urbanistici attenti alle problematiche energetiche e alla sostenibilità dello sviluppo. Il Concorso ha cadenza annuale ed è articolato in più sezioni. Le migliori proposte, per le diverse sezioni, verranno premiate
in occasione e nell’ambito di Urbanpromo, evento di marketing urbano e territoriale promosso dall’Istituto Nazionale di Urbanistica.
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La riqualificazione del centro,
i luoghi pubblici e le aree verdi
2.1 Il centro
Nelle domande aperte molti cittadini hanno espresso l’esigenza di un centro più
vivibile e attraente, con una maggiore identità, che possa essere abitato quotidianamente e che possa diventare un “centro” di interessi, di scambi, di snodi. Queste richieste
trovano conferma nelle domande chiuse attraverso le quali i cittadini richiedono luoghi
di incontro e di svago e spazi pubblici soprattutto in centro.
22,8
8,2
7,8 7
4,4 3,6'
2,4 2,3
Figura 2 Quali spazi pubblici, luoghi d’incontro e di svago desidera in centro?
(valori percentuali)
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Capitolo 2
Infatti a fronte di richieste per un totale di tre o al massimo sei differenti tipologie negli altri quartieri, il centro viene identificato come spazio ideale per una pluralità
di luoghi molto più ampia.
2.1.1 Progetti avviati nel Comune
Concorso di idee per la riqualificazione della Piazza e di un’area allargata del
concentrico. Il tema della Piazza per Pino, collegato in maniera inscindibile alla riqualificazione del Concentrico, è un complesso e articolato oggetto di riflessioni di diverse
generazioni di pinesi e di quasi tutte le Amministrazioni. Per questo motivo l’amministrazione comunale con Deliberazione n.57 del 28.5.2007 ha promosso un concorso di
idee sull’area urbana centrale, oggi frammentata in un alto numero di funzioni che si sono nel tempo sovrapposte: scuole, municipio e uffici comunali, ufficio postale, negozi,
spazi associativi, aree verdi e parcheggi, questi ultimi indispensabili in un comune come quello di Pino Torinese, in cui il servizio di trasporto pubblico non può non risentire di forti limitazioni, dovute all’estensione e alle caratteristiche del territorio e agli alti
costi che ne derivano. Il Concorso di Idee ha consentito di raccogliere 25 progetti, presentati ai cittadini nel mese di maggio 2008, che hanno costituito un’ottima base per lo
studio di fattibilità confluito in un dossier di candidatura per un Programma di Qualificazione Urbana, presentato in Regione nel dicembre 2008.
Sono state inserite nuove fioriere nel centro alla cui manutenzione contribuiscono alcune classi della scuole e alcuni esponenti dell’associazione operatori economici.
2.1.2 Proposte
In accordo con lo studio per la riqualificazione del Centro e della Piazza verrà realizzato un Piano generale dell’arredo urbano che si occuperà dell’intero territorio comunale.
Realizzazione di un parcheggio interrato nel centro storico, sotto la Piazza, e
successiva pedonalizzazione di un tratto di via Molina.
Sistema di incentivazione (riduzione imposte comunali, per esempio sulle insegne) per le imprese commerciali che si localizzeranno nel centro.
2.2 Luoghi pubblici e aree verdi
Appare naturale, proprio in virtù della particolare collocazione geografica di Pino Torinese, una riflessione sull’utilizzo dei luoghi pubblici all’aperto. La prima evi-
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denza riguarda infatti l’esigenza espressa dal 37% della popolazione di usufruire di spazi pubblici alternativi a quelli esistenti, che incrociata con il desiderio di stare di più all’aperto rilevato nel 63% dei rispondenti, e con il bisogno di avere a disposizione zone
dedicate al relax e maggiori spazi di gioco ed incontro all’aperto, ci porta a riflettere sulle possibilità di progettazione in merito a questo tema.
Gli spazi più utilizzati dai cittadini di Pino Torinese, secondo le risposte date nel
questionario, sono il parco di Superga, i giardinetti, la piazza e il campo da basket, ma
anche i sentieri e i boschi. Di un certo interesse sono le ragioni che portano a non utilizzare gli spazi pubblici. Le motivazioni registrano soprattutto disinteresse, carenza di
tempo, difficoltà a trovare compagnia all’interno degli spazi attuali, ma anche mancanza di spazi attrezzati adeguatamente, sufficientemente attraenti e comodi da raggiungere. Il fatto di vivere immersi nella natura, di avere a disposizione un parco molto grande e spesso anche un giardino personale può spiegare in parte esigenze così chiaramente strutturate, come quella di attrezzature per bambini e di strutture per i giovani, ma anche di aree attrezzate per il fitness all’aperto, per il relax e i picnic o ancora di luoghi facilmente riconoscibili come spazi di incontro dove, anche se si è soli, si può trovare
qualcuno con cui condividere un po’ di tempo all’aperto.
Figura 3 Quali spazi pubblici desidera? (valori percentuali)
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Capitolo 2
I giovani dai 15 ai 20 anni desiderano in particolare soluzioni alternative, più vicine alle loro esigenze ed in grado di offrire opportunità di svago da strutturare liberamente.
Nel grafico precedente riportiamo una parte delle risposte alla domanda “quali
spazi pubblici desidera”, in particolare quelle dedicate alle aree verdi e ai luoghi di incontro per ragazzi, divise per borghi.
2.2.1 Progetti avviati nel Comune
Censimento delle alberature e delle aree verdi : nel 2007 è stato realizzato il
censimento con l’obiettivo di verificare lo stato di salute delle piante di proprietà del Comune. Sono state abbattute quelle a rischio e vengono monitorate le altre attraverso un
aggiornamento periodico del loro stato di salute.
2.2.2 Progetti in corso
Progettazione dell’arredo verde delle nuove rotonde comunali.
Parco di Superga: il Parco ha realizzato uno studio di fattibilità per la realizzazione
delle aree attrezzate lungo la Panoramica che è stato inserito nelle richieste di finanziamento regionale. A breve partiranno i lavori, finanziati dalla Regione e realizzati direttamente dal Parco, per la riqualificazione dell’area di arrivo del “sentiero degli alberi”.
2.2.3 Proposte
Riqualificazione delle aree verdi comunali per migliorare ed attrezzare quelle esistenti e realizzarne di nuove su spazi già di proprietà comunale.
Offerta di una zona wireless: per rispondere all’esigenza di spazi strutturati e
fruibili anche dai giovani come punto di incontro si può associare alla richiesta di aree
relax, intese dalla popolazione come spazi verdi attrezzati con panchine, tavoli, zone per
il pic nic, l’offerta di una zona wireless.
L’idea è quella di uno spazio semicoperto, che racchiuda in sé le funzionalità tipiche di uno spazio chiuso, ma fruibili in uno spazio aperto, che possa godere di un servizio wireless e che possa diventare una valida alternativa allo studio in casa se utilizzato come punto di incontro per gruppi di studio.
Uno spazio wi-fi può diventare inoltre un valido supporto per politiche volte all’incremento dei servizi offerti via web che verranno discusse in seguito.
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La riqualificazione del centro, i luoghi pubblici e le aree verdi
2.2.4 Alcune esperienze e buone pratiche in altri territori
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Hot-spot per l’accesso gratuito alla rete. Nell’ambito del progetto dimostratore
VOS (Valli Orco e Soana, http://wipie.csp.it/vos), vari comuni hanno realizzato isole wifi, appoggiandosi ad un ISP. Il progetto ha previsto l’attivazione di punti di accesso pubblico alla rete sparsi nel territorio, per residenti e turisti delle Valli, dotati di pc portatile, palmari o telefoni cellulari di ultima generazione (con interfaccia wi-fi). (http://wipie.csp.it/vos/?p=75#more-75). Il progetto Dimostratore delle Valli Orco e Soana è stato ammesso alla rosa dei finalisti dello Stockholm Challenge, un’iniziativa internazionale che dal 1997 premia le “buone pratiche” dedicate al superamento del divario
digitale.
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Il commercio
3.1 Il commercio locale
La valorizzazione dei centri storici passa anche per il commercio locale che sta
vivendo però in tutta Italia un momento di grande difficoltà, che si ripercuote non solo
sugli esercenti, ma anche sulla qualità della vita dei cittadini e sull’identità dei paesi e
delle città. Anche a Pino Torinese i cittadini hanno espresso molto chiaramente una serie di necessità connesse a questo tema. La sezione dedicata ai consumi è stata la più
“frequentata”, abbiamo ottenuto infatti un’altissima percentuale di risposte, corrispondente alla pressoché totalità dei rispondenti, segno evidente dell’importanza che la popolazione assegna a questo tema.
Figura 4 Dove fa acquisti abitualmente? (valori percentuali).
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Capitolo 3
I dati ci dicono che il 46,5% della popolazione dichiara di utilizzare i negozi di
Pino, il 35,9% frequenta il mercato. È minoritaria la percentuale di coloro che fanno acquisti tutti i giorni, mentre più elevata è la percentuale associata alla categoria “1 o 2
volte la settimana”. Sono gli alimentari ed i prodotti editoriali gli articoli maggiormente acquistati. Oltre alle risposte previste ci sono stati segnalati come beni di consumo acquistati in paese i farmaci e i prodotti venduti nelle ferramenta e nei tabacchi.
Interessante è la rilevazione dell’esigenza di punti vendita non presenti sul territorio segnalata dal 40% dei rispondenti e che riguarda soprattutto calzolai, casalinghi, abbigliamento specializzato, prodotti di erboristeria e un ipermercato. Il fatto che alcuni di questi esercizi fossero presenti sul territorio e siano stati chiusi ci pone sicuramente delle domande sulla sostenibilità di alcune attività, ma in questo caso stiamo semplicemente riportando le richieste emerse spontaneamente dal questionario. Segnaliamo inoltre che è stata aperta un’erboristeria in data successiva alla somministrazione dei questionari.
Abbiamo condotto anche un approfondimento sui prodotti agricoli per capire se
su questo territorio sarebbe possibile accogliere alcune prassi sperimentate dalla Coldiretti a Torino e che riguardano modelli alternativi di vendita come la vendita in azienda,
la consegna a domicilio e i negozi organizzati dai piccoli produttori. Sembra interessare soprattutto la vendita in azienda e nei negozi tradizionali, ma potrebbe essere opportuna una campagna di informazione sulle alternative.
Figura 5 Perché non fa mai acquisti a Pino? (valori percentuali)
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Il commercio
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Se il problema della mancanza di un ipermercato vede la sua prossima soluzione
nell’apertura di un esercizio nell’ex Area Favretto, è interessante compiere un approfondimento sugli esercizi commerciali siti all’interno del paese, spesso poco utilizzati e oggetto di critiche all’interno del questionario. Le ragioni dei mancati acquisti evidenziate dai rispondenti sono da rintracciarsi nei costi troppo elevati, nella scomodità di
accesso agli esercizi e nella scarsità di scelta. Il prossimo box sarà quindi dedicato alla
sostenibilità delle piccole attività commerciali al dettaglio e all’offerta di servizi al cittadino.
LA SOSTENIBILITÀ DEI PICCOLI ESERCIZI COMMERCIALI
Di fronte alla sfida posta dai grandi centri commerciali, le piccole imprese del
commercio, dell’artigianato, dei pubblici esercizi e dei servizi necessitano di azioni
adatte a raggiungere una dimensione ottimale di qualificazione, specializzazione e
integrazione della loro offerta e della loro immagine. L’obiettivo è quello di permettere alle piccole realtà imprenditoriali di continuare ad esercitare la propria attività a condizioni favorevoli per gli acquirenti, garantendo così la pluralità dell’offerta, il miglioramento della qualità della vita e delle opportunità di acquisto attraverso il sostegno di percorsi commerciali vitali ed attraenti all’interno del paese.
3.1.1 Progetti avviati nel Comune
Adeguamento della normativa regionale sul commercio: in Consiglio Comunale nel mese di novembre 2008 è stato approvato l’adeguamento alla normativa commerciale regionale che comprende un’attenta analisi dell’offerta commerciale di Pino,
dalla quale sono emersi in modo molto evidente alcuni aspetti segnalati dai cittadini in
questa ricerca, in particolare la scarsa offerta merceologica dovuta soprattutto all’esiguo
numero di negozi e agli spazi di vendita troppo piccoli, di dimensioni molto inferiori alle medie regionali.
Miglioramento dell’offerta commerciale: presentazione in Regione di un dossier di candidatura per un Programma di Qualificazione Urbana che prevede apposite
azioni per il miglioramento dell’offerta commerciale da un punto di vista sia qualitativo
sia quantitativo. Questo programma, strettamente collegato con il progetto di riqualificazione del concentrico e della Piazza del Municipio, prevede una stretta collaborazione con i privati, proprietari degli immobili situati lungo la via Molina e con l’associazione dei commercianti, per individuare interventi per la ristrutturazione degli edifici e
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Capitolo 3
l’apertura di nuovi esercizi commerciali al fine di offrire l’opportunità alle attività commerciali esistenti di ampliare gli spazi a loro disposizione ed aprire nuove attività commerciali che integrino l’offerta attuale.
3.1.2 Proposte
Un Centro Commerciale Naturale: l’Amministrazione individua quale obiettivo del
Programma di Qualificazione Urbana la creazione di un sistema di esercizi coordinati e integrati fra loro da una politica comune di sviluppo e di promozione del territorio. Si tratta di una rete commerciale fatta da attività collocate su una stessa area e basata sullo sfruttamento dei punti di forza legati all’organizzazione e all’immagine del
centro, sviluppando di conseguenza un insieme di azioni volte alla sua rivitalizzazione. Le azioni rese possibili dalla costituzione di un centro commerciale naturale sono
le seguenti: progettare e realizzare iniziative di animazione territoriale anche in coordinamento con altre realtà locali per sostenere le aperture dei negozi; progettare e realizzare sistemi stabili di fidelizzazione della clientela (fidelity card…) o atti a sostenere commercialmente particolari momenti dell’anno (concorsi a premi…); gestire
un sito internet del Centro Commerciale Naturale; programmare e realizzare iniziative a supporto delle aperture serali estive o invernali; realizzare campagne pubblicitarie mirate; stipulare convenzioni con baby parking; organizzare un sistema coordinato di consegna a domicilio; sviluppare un portale di acquisti on-line; richiedere consulenze organizzative; beneficiare di corsi di formazione gratuiti; beneficiare delle economie di scala nell’acquisto di prodotti e servizi; partecipare a bandi e finanziamenti
pubblici.
3.1.3 Alcune esperienze e buone pratiche in altri territori
Alcuni progetti cofinanziati da Regione Piemonte:
Savigliano (CN) http://www.ilmolo.net/
Bra http://www.lazizzola.it/
Cherasco http://www.cittaditorino.net/schedaazienda.asp?codice=74145&pagina=1&azienda=CONSORZIO-CENTRO-COMMERCIALE-NATURALE-DI-CHERASCO&dove=cherasco&provincia=&ricerca=&ID=0
Una rete per il piccolo commercio locale è uno dei progetti pilota di DIADI 2000
e punta ad accrescere la rete del piccolo commercio locale nel quartiere Mirafiori sud di
Torino, creando un portale e-commerce ed un nuovo mezzo sostenibile ed ecologico per
distribuire le merci ai compratori finali. L’obiettivo è di offrire un’alternativa al commercio su larga scala offrendo prodotti al dettaglio di alta qualità. L’applicazione del
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Il commercio
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software ed il sito web consistono in un sistema integrato per la presentazione, l’acquisto e la consegna delle merci dai negozi locali di vendita al dettaglio.
Approfondimenti e opportunità
La Regione Piemonte favorisce gli interventi promossi dagli enti locali e dalle piccole imprese commerciali che partecipano alla realizzazione di programmi
d’area di urbanistica commerciale, per la valorizzazione del tessuto commerciale
urbano, la rivitalizzazione delle realtà minori e la creazione di centri commerciali
naturali. Agevola inoltre i programmi di sviluppo delle imprese finalizzati all’innovazione gestionale e tecnologica, alla certificazione di qualità e alla formazione
e aggiornamento professionale.
http://www.regione.piemonte.it/commercio/credito/
3.2 Consumo critico, stili di vita sostenibili
Nelle domande aperte sono emerse anche altre esigenze rispetto ai consumi, che
si possono riassumere tutte sotto la necessità di esempi di economia solidale. Il termine
economia solidale definisce realtà diverse, significa consumo consapevole, tracciabilità
etica del prodotto, commercio equo e solidale, finanza etica, mutua auto gestione
(MAG). Rispetto a tutte queste iniziative l’amministrazione pubblica può intervenire in
modo limitato e soprattutto a livello regionale e provinciale, ma ci sono alcune possibilità, anche in realtà piccole come quella pinese, riferite in modo particolare al sostegno
dei gruppi di acquisto solidale e dell’agricoltura locale.
3.2.1 Progetti avviati nel Comune
Mercato del contadino: l’amministrazione comunale ha avviato una sperimentazione per istituire un mercato del contadino in località Valle Ceppi, sono state già condotte tre giornate e sarà riproposto nei mesi di giugno, luglio, settembre e ottobre 2009.
Progetto enogastronomico: con una delibera del primo dicembre 2008 la giunta
comunale ha deciso di destinare l’immobile di piazzale Don Boglione a Valle Ceppi per
un progetto con le seguenti finalità:
– valorizzazione della cultura enogastronomia
– difesa della biodiversità
– valorizzazione della produzione agricola locale
– realizzazione di una sinergia con il Museo civico della cultura contadina
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Capitolo 3
coinvolgimento delle associazioni locali vocate alla valorizzazione del territorio
coinvolgimento delle istituzioni che operano sul territorio
interazione con le organizzazioni agricole
riscoperta delle tradizioni enogastronomiche locali, in particolare di Valle Ceppi
predisposizione e messa a punto di politiche agricole, agrituristiche, e ricettive tali da
creare un volano per incentivare l’economia del territorio
3.2.2 Proposte
Gruppi di Acquisto Solidali: uno degli ostacoli ricorrenti nella formazione dei
Gruppi di Acquisto Solidali è la mancanza di disponibilità di un locale all’interno del
quale raccogliere gli acquisti e facilitare la distribuzione alle singole unità familiari.
Si potrebbe immaginare uno spazio dedicato ad un GAS pinese, laddove i cittadini volessero attivarlo, e alcune soluzioni per facilitare la distribuzione dei prodotti.
L’agricoltura locale potrebbe beneficiare della costituzione di un GAS diventando fornitrice di prodotti a km 0.
Market Farm: Nei nuovi spazi commerciali si potrebbe incentivare la costituzione di uno spazio di vendita diretta gestito dai produttori permanente, che unirebbe la
richiesta dei cittadini di comprare i prodotti dell’agricoltura pinese in negozio alle nuove modalità di commercio agricolo più favorevoli a produttori e consumatori.
I GAS, GRUPPI DI ACQUISTO SOLIDALE
Come tutte le esperienze di consumo critico, anche questa vuole immettere
una «domanda di eticità» nel mercato, per indirizzarlo verso un’economia che metta al centro le persone e le relazioni. Secondo una stima della Rete Nazionale di
collegamento dei Gas, quelli presenti sul territorio piemontese sono 49 con la maggior distribuzione, ben 35, in Provincia di Torino. La quasi totalità riguardano il
settore alimentare. Gli oltre dieci anni di vita dei GAS in Piemonte hanno prodotto alcune esperienze d’eccellenza come quelle del Movimento Consumatori delle
sezioni di Cuneo e Torino. Nel primo caso l’acquisto riguarda i medicinali per i
quali non è necessaria la prescrizione medica, mentre nel secondo riguarda il latte in polvere per l’alimentazione dei neonati, evitando così i prezzi imposti dalle
multinazionali. Al di fuori della rete alcune realtà emergono per la loro specificità
come ad esempio le 150 famiglie iscritte a Cambieresti, il progetto della Provincia di Biella, dedicato a chi vuole installare un impianto fotovoltaico a casa propria.
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Il commercio
3.2.3 Alcune esperienze e buone pratiche in altri territori
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Alla url http://www.buoneinpratica.it/ le buone pratiche dell’agenda 21 della Provincia di Torino su raccolta differenziata, mobilità sostenibile, certificazione, acquisti
ecologici, bioedilizia, sviluppo rurale, fonti rinnovabili, educazione ambientale.
Paniere dei prodotti tipici della Provincia di Torino: valorizzazione delle produzioni agroalimentari tipiche attraverso il censimento dei produttori, azioni di comunicazione e di marchio nonchè l’apertura di punti vendita dei prodotti tipici in provincia di
Torino.
Alla url http://www.terrafutura.it/ buone pratiche di vita, di governo e di impresa
verso un futuro equo e sostenibile.
Approfondimenti e opportunità
Un Decreto del Ministero delle Politiche Agricole afferma che risulta opportuno promuovere lo sviluppo di mercati in cui gli imprenditori agricoli, esercitando la vendita diretta, possano soddisfare i consumatori offrendo prodotti agricoli direttamente legati al territorio di produzione. Il termine inglese "Market
Farm", che tradotto vuole indicare il "Mercato della Fattoria", sta ad indicare una
zona, un posto dove i produttori locali possono vendere a prezzi ovviamente più
che concorrenziali, i prodotti agroalimentari coltivati direttamente nelle loro terre.
L’Associazione GAStorino nasce nel 2001 a partire da Gruppi di Acquisto
Solidale di Torino e provincia. Si occupa di promozione e sostegno ai GAS e più
in generale al consumo critico attraverso l’organizzazione di incontri e altre attività culturali. Nel 2005 ha promosso e realizzato, insieme a Movimento Consumatori di Torino, lo Sportello del Consumatore Critico, per fornire informazioni alla cittadinanza sui nuovi stili di vita in Piemonte.
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I trasporti, la viabilità e la sicurezza stradale
Alcuni problemi connessi al sistema dei trasporti sono emersi in modo spontaneo
all’interno delle domande dedicate ai servizi. Le principali difficoltà si rilevano nelle fasce d’età più giovani e in quelle più anziane. Nel primo caso riguardano le disfunzionalità dei servizi già esistenti dal momento che le indicazioni arrivano da chi in realtà utilizza più spesso il trasporto pubblico, nel secondo caso riguardano l’esigenza di un sistema di trasporti più flessibile e mirato ad esigenze saltuarie, ma non per questo meno
importanti.
In generale tra le migliorie più richieste troviamo l’ampliamento degli orari e della capillarità territoriale ed un servizio di navetta dai diversi borghi verso il centro.
SOLUZIONI SU MISURA E ALTERNATIVE
AL TRASPORTO PUBBLICO
I problemi connessi al trasporto sono particolarmente sentiti non solo nelle
aree fortemente urbanizzate, ma anche nei comuni che gravitano intorno alle zone metropolitane in quanto spesso al centro di dinamiche di pendolarismo. Nel caso di un territorio collinare bisogna poi considerare la particolare conformazione
geografica che a volte crea fenomeni di isolamento di borgate anche non particolarmente distanti in linea d’aria dalle zone centrali. Le soluzioni che vengono prospettate in questi ultimi anni non sono più quelle del semplice potenziamento delle linee di trasporto pubblico tradizionali, ma si avvalgono in modo particolare delle idee nate anche all’interno dei movimenti di salvaguardia ambientale oppure fanno riferimento alle potenzialità del networking sociale, ovvero la capacità di costruire reti sociali funzionali alla risoluzione di specifici problemi locali.
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Capitolo 4
Sempre connesso ai trasporti è il problema dello scuolabus che sembra essere poco utilizzato principalmente a causa dei costi, ma che potrebbe essere una risorsa per migliorare la viabilità nei momenti di maggiore traffico della giornata.
4.1 Progetti avviati nel Comune
Servizio di trasporto pubblico: l’Amministrazione Comunale offre sul territorio
di Pino un servizio istituito a partire dall’anno 2002, finalizzato a soddisfare le richieste
dei cittadini pinesi, soprattutto di quelli appartenenti alle fasce deboli e delle persone anziane, che risiedono in località distanti dal concentrico e desiderano raggiungere il mercato, la parrocchia e il cimitero. Il servizio viene effettuato ordinariamente nei giorni di
giovedì e domenica, con la possibilità di attivarlo anche in occasione di particolari festività religiose e civili.
Agevolazione per l’acquisto dei biglietti: l’Amministrazione Comunale, al fine
di favorire la mobilità pubblica della popolazione anziana, propone a livello sperimentale per il periodo aprile-dicembre 2009 alcune agevolazioni per l’acquisto dei biglietti
a metà prezzo per la tratta suburbana della linea 30.
Servizi di trasporto nel settore sociale attraverso una convenzione tra il Comune di Pino Torinese, il Consorzio dei Servizi Socio Assistenziali del Chierese ed il Gruppo Alpini di Pino Torinese per servizi di trasporto nel settore sociale.
Linea 30: a partire dall’autunno 2008 avvio della collaborazione con l’Agenzia per
la Mobilità e ampliamento del servizio della linea 30 negli orari scolastici mattutini che
fanno servizio da e per il liceo Monti.
Strade belle e sicure: l’Amministrazione Comunale in data 06.11.2007 ha firmato
un protocollo per l’adesione del Comune al Progetto della Provincia. L’attuazione di tale progetto ha portato ad alcuni interventi volti a migliorare la sicurezza intorno alla scuola: realizzazione di dossi, posa di un segnalatore luminoso e rotatoria sulla Via Folis,
oltre alla predisposizione di un percorso protetto per gli studenti per il raggiungimento
della Scuola Elementare dalla Piazza Municipio, lungo la passerella pedonale.
Mobility Management: la Società “Ferrero” ha avviato un progetto atto a ridisegnare le modalità di trasporto per accedere alla sede di Pino Torinese con l’obiettivo di
ridurre l’impatto ambientale e i costi di trasporto.
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I trasporti, la viabilità e la sicurezza stradale
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Tale esigenza nasce anche dall’ubicazione della Ferrero in una zona collinare,
quella di Pino Torinese, caratterizzata da pendenze che raggiungono il 17% e che sfavorisce l’accessibilità al trasporto pubblico e ai mezzi non motorizzati. Dopo un lavoro
di analisi, somministrazione di questionari ai dipendenti ed uno studio da parte di società specializzate del settore nasce, e partirà a settembre 2009, il progetto “Pino Andata/Ritorno” che prevede nuove modalità di accesso alla sede con utilizzo di una navetta
dalla fermata dell’autobus di linea alla sede e uno strumento online di car-pooling (aiuto alla composizione degli equipaggi).
4.2 Progetti in discussione
Il Progetto del concentrico comprende la realizzazione del prolungamento della via Superga con sbocco sulla via Folis allo scopo di allontanare il traffico dalla via
Roma e dalla Piazza del Municipio.
4.3 Alcune esperienze e buone pratiche in altri territori
Bus a chiamata.
A metà strada tra taxi e autobus, si avvicina molto ad un taxi collettivo. Le caratteristiche principali di questo sistema sono la chiamata o meglio la prenotazione dell’autobus ad una delle fermate previste, all’orario e per la destinazione che serve: un sofisticato software gestisce i percorsi tra i vari clienti e lo comunica all’autista. A livello
provinciale esiste un’esperienza della Provincia di Torino, "PROVIBUS", servizio di autobus a chiamata.
www.provincia.torino.it/speciali/provibus/
Pendolarismo e condivisione.
L’Università di Torino ha collaborato alla realizzazione di un progetto del Comune di Reggio Emilia per chi vuole condividere il quotidiano tragitto casa-lavoro con altre persone. Basta accedere al sito degli Ecopendolari e compilare il questionario sul percorso che si intende condividere con altri. http://maps.google.it/maps/ms?oe=UTF8&hl=it&ie=UTF8&msa=0&msid=107604529799947564699.00043b7ee920044ee749a
&z=11&om=1
Il piedibus.
È un autobus umano, formato da un gruppo di bambini “passeggeri” e da due o
più adulti “autisti” e “controllori”. Il Piedibus è un progetto che nasce in Danimarca. È
attivo in Nord Europa e negli Stati Uniti e si sta diffondendo in moltissimi altri Paesi.
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Capitolo 4
Anche in Italia si inizia a parlare di Piedibus. Ci sono iniziative e progetti in molte città
tra cui Chieri. Il Piedibus funziona come un vero autobus, con un suo itinerario, degli
orari e fermate precise e stabilite. http://www.piedibus.it/
Approfondimenti e opportunità
Nel decalogo di Legambiente dedicato alle amministrazioni comunali troviamo anche questo ottimo consiglio: “Attuare una corretta pianificazione territoriale con l’obiettivo di realizzare un’armonica e funzionale integrazione tra tutte le
modalità di trasporto: auto, metro, tram, ferrovie locali, taxi, bus, biciclette, pedoni. Ad esempio ricorrendo a sistemi tariffari integrati e a forme di pagamento più
comode e innovative (smart card, biglietti elettronici, ecc.)”.
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Il ruolo dei giovani nella comunità
Non è sempre facile raccogliere attraverso un questionario le esigenze dei giovani, è più
semplice ottenere una descrizione delle esigenze dei bambini e degli adulti, gli uni perché, nel caso non si riscontrino particolari disagi, si affidano perlopiù completamente a
ciò che i genitori decidono per loro in un percorso piuttosto standard di crescita, i secondi perché hanno avuto modo di strutturare i propri interessi e quindi riescono più facilmente ad identificarli. I giovani invece possiedono infinite energie in nuce perlopiù
in modo inconsapevole. Le loro richieste spesso sono indirette, poco chiare, ma le risposte che si riescono a dare sono estremamente importanti e determinano spesso percorsi attivi o passivi di vita. Nel caso della ricerca svolta, d’altra parte non esisteva una
sezione esplicitamente dedicata ai giovani o domande mirate sulla loro condizione. Abbiamo quindi ottenuto le informazioni che ora riportiamo controllando per la variabile
età le risposte date.
Le esigenze che emergono sono relative a spazi di socializzazione, aggregazione
e svago e maggiori possibilità di partecipazione. La stessa richiesta viene fatta anche dagli adulti che segnalano la mancanza di luoghi dove i giovani possano incontrarsi e sviluppare progetti. Le tabelle su questi dati sono state riportate in altre parti del volume
poiché riguardanti un più generale discorso sulla necessità di spazi.
È difficile affermare se questa unica forte necessità derivi dal tipo di indagine che
abbiamo effettuato o da alcune condizioni particolari, legate al territorio, che potrebbero determinare anche altre peculiarità, come l’assenza dei giovani (fino ai 30 anni) nelle attività di cura, l’idea di non avere alcun bisogno di aiuto per le proprie esigenze, che
ci appare quanto meno irrealistica ed è dovuta probabilmente ad una mancata comprensione della domanda, dal momento che in seguito dichiarano di chiedere aiuto per gli
spostamenti (dai 15 ai 20 anni) e per la cura della casa e in una piccola percentuale per
la cura dei figli (dai 21 ai 30 anni). Possiamo inoltre osservare che la scelta di lavorare
part-time è dettata quasi esclusivamente da esigenze formative o da difficoltà di collo-
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Capitolo 5
cazione sul mercato. I giovani inoltre dimostrano una maggiore disponibilità di tempo
rispetto a tutte le altre fasce d’età e sono i cittadini che in assoluto desiderano passare
più tempo fuori casa, impegnandolo in una pluralità di attività, hanno i minori problemi
di conciliazione rispetto a tutti gli item indagati, tranne nel caso dei trasporti pubblici, e
sono coloro che fanno maggiore affidamento sulle reti amicali. Sono poi la fascia di età
che individua nel sostegno economico quasi l’unica soluzione per eliminare gli ostacoli all’accesso a strutture e attività, ma che allo stesso tempo non dichiara un particolare
interesse per le strutture già esistenti se già non le utilizzano (solo il 16,7% utilizzerebbe le strutture esistenti a diverse condizioni). Ed infine sono coloro che lamentano maggiormente la mancanza di un centro più vivibile.
Si tratta di un profilo evidentemente parziale, ma che disegna un quadro al cui interno l’Amministrazione Comunale sta aggiungendo elementi importanti di valorizzazione delle opportunità e di comprensione delle potenzialità che i giovani possiedono,
quando si stimolano e sostengono le loro iniziative di partecipazione e le loro esperienze di cittadinanza attiva. Quello che segue vuole essere un piccolo contributo per la comprensione di questo percorso.
I CENTRI DI AGGREGAZIONE GIOVANILI
Promuovere la cittadinanza attiva dei giovani è uno degli obiettivi delle politiche comunitarie europee. Un servizio pubblico a carattere aggregativo e territoriale permette di promuovere il benessere dei giovani anche in un’ottica di prevenzione.
5.1 Progetti avviati nel Comune
I giovani di Live Pino, gruppo informale che lavora a stretto contatto con l’Amministrazione, in particolare l’Assessorato alle Politiche Giovanili, con cui hanno sviluppato un corso di teatro, la festa dello sport, ed è in fase di organizzazione un concorso musicale attraverso fondi messi a disposizione dalla Provincia con un bando di gara.
A febbraio 2008 è stato realizzato un evento al Planetario di Pino Torinese, “Apericena
e stelle”, che ha visto la partecipazione di oltre 450 giovani in prevalenza pinesi. Con
l’occasione è stato presentato il gruppo e le sue finalità e inaugurata una proficua collaborazione con il Planetario e molte associazioni del territorio che hanno ormai come punto di riferimento il gruppo LIVE PINO per la realizzazione degli eventi o delle manife-
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Il ruolo dei giovani nella comunità
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stazioni in programma sul territorio. A giugno 2008 nella piazza si è svolta la prima edizione del concerto “Rock the Pine” a cui hanno partecipato 6 gruppi di giovani talenti
pinesi e della collina. La manifestazione è stata molto gradita dal pubblico giovane, ma
non è mancato il massiccio intervento di famiglie e di un uditorio meno giovane. Durante la serata si è registrata la presenza di circa 500 persone.
Il gruppo ha inoltre collaborato all’organizzazione di varie manifestazioni: Festa
in collina con lo Sportello Scuola Volontariato, Pino Jazz fest, Festa dello sport (organizzata dall’associazione Vivere), Settembre pinese.
Piano locale giovani : il 25 febbraio 2009 la Giunta ha deliberato l’adesione al
Piano locale giovani per la pianificazione strategica locale per i giovani nella provincia
di Torino.
Borse di studio: sono state indette tre borse su una tematica storico-sociale, rivolte a giovani diplomandi pinesi. L’evento avrà continuità negli anni.
Cooperazione internazionale: è stata proposta una collaborazione ai giovani per
i progetti a Capo Verde, offrendo la possibilità di un viaggio di studio e volontariato nelle isole, per una azione di collegamento del territorio al progetto.
Estate Giovani: nel 2008 è stata proposta la formula Estate Giovani (evento parallelo a Estate Ragazzi, ma proposto ai 14-19enni) con offerte di cinema, teatro, sport.
Verrà riproposto nell’anno in corso.
5.2 Progetti in corso
Spazio dedicato ai giovani: creazione di un apposito spazio all’interno del nuovo Centro Polifunzionale di Via Molina (ex Casa Gariglio)
5.3 Proposte
Il nuovo Centro Polifunzionale potrebbe contenere un laboratorio multimediale, ad esempio con sala prove, proiettore e schermo a cui collegare videocamere digitali per permettere di visionare i propri prodotti video, una sala dove girare contenuti per
youtube o allestire un set per una stream tv o gli strumenti per una web radio, uno spazio dove dipingere e scolpire.
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Capitolo 5
5.4 Alcune esperienze e buone pratiche in altri territori
http://www.diariopatchanka.splinder.com/ è il blog ufficiale del Centro Giovanile Patchanka di Chieri.
I Centri per il Protagonismo Giovanile aderenti alla rete “To&Tu La tua città, la
tua creatività”, sono spazi di aggregazione presenti su tutto il territorio cittadino, gestiti da giovani in collaborazione con le Circoscrizioni ed il Settore Politiche Giovanili della Città di Torino. Sono luoghi in cui è possibile incontrarsi, conoscersi, scambiarsi esperienze e idee. Ciascun Centro To&Tu si caratterizza per lo spazio che offre ai diversi linguaggi artistici che oggi attraversano il mondo giovanile (musica, teatro, produzioni video, arti grafiche, pittura, ecc.) mettendo a disposizione dei giovani che li frequentano
sale prova e di registrazione musicale, strutture teatrali, impianti musicali, audio-video
e multimediali. Propongono concerti, spettacoli, corsi, laboratori e forniscono informazioni sulle opportunità rivolte ai giovani in città.
Iniziative d’aggregazione giovanile in www.braninediti.it.
A Torino: Progettazione partecipata per la trasformazione della città. Promozione
di progetti integrati tra scuole e associazioni per interventi di trasformazione degli spazi scolastici e urbani, elaborati dai ragazzi, sulla base di interessi condivisi e reali esigenze di vita.
A Chieri: Progetto “Young BdT - Tempo ai giovani”
Sostegno e creazione di nuove Banche del Tempo nelle fasce più giovani della popolazione.
Approfondimenti e opportunità
Nel 2010 Torino sarà Capitale Europea dei Giovani. La candidatura di Torino, presentata da Regione Piemonte e Città di Torino e sostenuta dalla Consulta regionale dei Giovani, ha battuto quella di altre 15 città europee.
http://www.uexte.eu/index.htm è un sito dedicato alle opportunità per i giovani in Europa.
Forum europeo della gioventù. Nato per dare voce agli interessi dei giovani
europei, il forum è la piattaforma che rappresenta le organizzazioni giovanili eu-
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Il ruolo dei giovani nella comunità
ropee presso istituzioni internazionali, quali l’Unione europea e le Nazioni Unite,
in relazione a questioni rilevanti per i giovani. Il sito contiene un elenco delle organizzazioni affiliate, oltre ad accurate informazioni sulle aree di lavoro delle stesse e sulle modalità tramite cui contattarle. http://www.youthforum.org [EN][FR]
L’Agenzia Nazionale per i Giovani (ANG) è un organismo pubblico, dotato
di autonomia organizzativa e finanziaria, vigilato dal Governo Italiano e dalla Commissione Europea. È stata istituita dal Parlamento Italiano per dare attuazione alla
Decisione 1719/2006/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio che istituisce il
programma Gioventù in Azione per il periodo 2007-2013.
La Consulta Regionale dei Giovani, prevista dalla Legge Regionale n. 16 del
1995, è stata istituita con deliberazione del Consiglio regionale del Piemonte il 26
giugno 1996 quale organismo permanente di proposizione e di consultazione della Regione Piemonte sulla condizione giovanile. Strumento di conoscenza delle
realtà giovanili, la Consulta regionale dei Giovani opera al fine di favorire il raccordo tra le organizzazioni giovanili piemontesi e le istituzioni.
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I bambini e i ragazzi
Ai bambini ed ai ragazzi è stata dedicata una breve sezione del questionario familiare ed
alcune domande in un questionario a loro riservato.
Attraverso le risposte al questionario familiare scopriamo che i desideri dei bambini sono abbastanza standard, più tempo per i giochi, per lo sport, per l’informatica, ma
anche per la musica e il teatro, meno graditi la scuola e i compiti.
È forte il desiderio di stare maggiormente con gli amici, ma anche con i genitori
ed i nonni, mentre sembra malvista dai più la baby sitter che vince in impopolarità sui
tradizionalmente poco amati fratelli e sorelle. Baby sitter che in effetti potrebbe essere
Figura 6 A cosa vorresti dedicare più o meno tempo? (valori percentuali)
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Capitolo 6
in parte sostituita da ludoteche e baby parking che propongono situazioni di maggiore
socialità e generalmente un più ampio ventaglio di attività.
Infine appare evidente il bisogno di spazi di gioco e tempo libero meno strutturati.
Figura 7 Con chi vorresti passare più o meno tempo? (valori percentuali)
Figura 8 Dove vorresti passare più tempo? (valori percentuali)
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I bambini e i ragazzi
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Ci occuperemo ora dei questionari dedicati ai bambini, che devono essere considerati semplicemente come stimoli per una discussione dal momento che non si tratta di
un campione significativo. Quello che diremo dovrà quindi essere utilizzato per una riflessione iniziale a cui potranno seguire approfondimenti mirati.
Ciò che appare in modo più evidente è la ridotta relazione amicale nella vita di
questi bambini e ragazzi che incontrano i propri pari a scuola o in occasione di attività
sportive, ma molto raramente in situazioni non organizzate, come può essere quella del
gioco libero. Su questo incide probabilmente l’abitudine di passare molto tempo in casa e di fare i compiti da soli o con l’aiuto di familiari, ma non con i propri compagni di
scuola. Bisogna inoltre considerare che soprattutto i bambini che frequentano le elementari passano a scuola la maggior parte del loro tempo. Anche la domenica comunque le testimonianze raccolte parlano di attività familiari e gli amici che vengono citati
sono perlopiù quelli dei genitori.
Ovviamente la contrazione dei tempi degli adulti, in particolare dei padri, dedicati alla famiglia a causa degli impegni lavorativi portano a privilegiare l’ambito familiare nelle occasioni di tempo libero. In questo modo si recupera la possibilità di condividere con i figli i momenti di svago, ma vengono a mancare gli spazi di confronto libero tra bambini e ragazzi che potrebbero essere maggiormente incentivati anche attraverso la disponibilità di parchi giochi e luoghi di incontro. Anche in questo caso bisogna però considerare la possibilità che i bambini si incontrino per esempio con i cugini
durante le visite dai nonni e con altri bambini durante le visite agli amici di famiglia e
che non l’abbiano semplicemente specificato. I padri in particolare appaiono nel tempo
dei figli la mattina per accompagnarli a scuola, la sera spesso davanti alla tv e la domenica dove invece sembra diminuire un poco la presenza della madre. I bambini appaiono poi in balia dell’auto, che appare indispensabile per ogni trasferimento rendendo così ancora più difficile realizzare momenti di indipendenza e di condivisione.
Il tempo è in generale dedicato alla scuola, ai compiti, allo sport, alla tv e alla playstation, non si è riscontrata la presenza di attività creative, per esempio nessun bambino
dichiara di suonare o disegnare o preparare uno spettacolo teatrale, e sono rare le attività culturali extrascolastiche, come le visite ai musei che organizzano percorsi per bambini. Non sembrano esistere neppure piccole attività di condivisione delle responsabilità
domestiche, ma questo potrebbe anche essere dovuto ad una generalizzazione delle attività fatta durante la compilazione. In queste considerazioni va tenuto presente che i
bambini parlano di una sola giornata e che il campione non è sufficientemente ampio da
poter compensare la casualità della scelta del giorno descritto, ma allo stesso tempo il
fatto che le risposte siano molto omogenee ci permette di utilizzarle comunque per cominciare ad avviare qualche riflessione.
Tutti i bambini e ragazzi che hanno risposto dichiarano di stare bene a Pino e fanno, nel complesso, un elenco delle cose che, secondo loro, e a volte purtroppo secondo i
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Capitolo 6
genitori che in qualche caso si sono sostituiti ai figli nella compilazione, mancano a Pino:
gli armadietti a scuola; cabine telefoniche; centro incontro bambini; luogo di incontro per
ragazzi; cinema; attività; sala giochi; lo zoo e un posto per andare in bicicletta; erba per
giocare a scuola; parco botanico; parco coperto; parco giochi più grande; più giochi all’aperto; spazi verdi per ragazzi; spazio chiuso dove giocare d’inverno; sala giochi; luna
park; bella piazza; centro pedonale; marciapiedi per andare a scuola; parcheggi per non
camminare a lungo con zaino sulle spalle; pista ciclabile; negozio di vestiti; gite la domenica con altri bambini; palestra danza; palestra zona Podio; maneggio; pista pattinaggio; pista pattinaggio ghiaccio; pista per bmx e mountain bike; scuola di scherma; sport
femminili; skate park; mensa migliore; supermercato; scuola valida; scuole superiori.
Le risposte alla domanda “cosa vorresti cambiare delle tue giornate” confermano
le prime riflessioni. Riportiamo qui una selezione delle risposte: andare in giro per Pino
e Chieri; fabbriche che sporcano il paese e il cielo blu; fare più sport; giocare di più a
calcio; giocare di più al parco; più tempo al gioco e allo sport; più tempo libero; più tempo per giocare; stare di più con gli amici; più amici a casa; vorrei giocare di più con gli
amici durante la settimana; vorrei giocare di più con gli amici e avere meno compiti; vorrei più giochi all’aperto; un posto dove incontrare amici vicino a casa; l’orario di inizio
della scuola alle 9; non avere compiti e uscire sempre alle 13; vorrei avere meno compiti per giocare di più; vorrei cambiare la maestra perché è molto severa; vorrei che la
scuola iniziasse più tardi; vorrei avere meno impegni; vorrei stare di più a casa; la mensa; vorrei andare a scuola a piedi per inquinare di meno; guardare di più la tv; una funivia che scende fino in città; vorrei andare a cavallo; vorrei avere un cavallo e dedicarmi
a lui; vorrei che smettesse di piovere; vorrei che tutti i giorni mi comprassero dei giochi; vorrei fare più corsi di inglese.
Si tratta di esigenze che abbiamo già discusso o che discuteremo nei prossimi capitoli, ma esposte con la voce dei bambini ed è forse anche per questo che è possibile
trovare a volte delle incongruenze con la realtà, ma abbiamo deciso di lasciarle così per
non “sporcare” la spontaneità di queste testimonianze.
6.1 Progetti avviati nel Comune
Consiglio Comunale dei Ragazzi: lo sportello Scuola/Volontariato ha attivato a
Pino il Consiglio Comunale dei Ragazzi, previsto dallo statuto comunale all’articolo 26,
che ha coinvolto, dal settembre del 2002, i ragazzi delle quinte elementari e della scuola media.
Percorsi didattici: presso il planetario è possibile partecipare a corsi studiati appositamente per i bambini e i ragazzi e rivolti a gruppi e scuole con particolari convenzioni.
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I bambini e i ragazzi
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Alcune associazioni che si sono sviluppate di recente si dedicano ad argomenti
educativi e di manualità. Si rivolgono in particolare a bambini e ragazzi e trovano naturale continuità con le attività scolastiche, nei locali della scuola, in orario non curricolare (Di tutti i colori, Ludica…)
6.2 Alcune esperienze e buone pratiche in altri territori
Il 20 marzo 2009 quasi 10.000 bambini in Piemonte, insieme a genitori, insegnanti
e volontari di Legambiente si sono uniti in uno sforzo organizzativo e creativo per rendere più gradevoli e confortevoli le classi e gli spazi comuni utilizzati quotidianamente
per le attività didattiche e ricreative: dalla pulizia degli spazi scolastici alla piantumazione di alberi, dalla verniciatura di aule alla costruzione di aiuole.
Il 27 febbraio 2009 si è tenuto a Novara il convegno “Nati per leggere: esperienze a confronto e prospettive per il futuro” durante il quale sono state presentate molte
buone pratiche orientate a favorire la lettura fin dall’infanzia.
Approfondimenti e opportunità
Il 10 luglio 2007 si è svolto a Roma il primo Convegno regionale delle
"Città amiche delle bambine e dei bambini in Italia e in Europa"
Alla url http://www.unicef.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1126
I nove passi per costruire città amiche dei bambini e delle bambine
Il 26 giugno 2006 è stato organizzato a Roma da UNICEF Italia e Caritas
Italiana il Convegno "Uscire dall’invisibilità. La condizione dei bambini e degli
adolescenti di origine straniera. Analisi, buone pratiche, prospettive".
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La prevenzione del disagio giovanile
Strettamente connesso alla possibilità di costruire e mantenere una comunità viva e “sana” a partire dalle risorse più giovani è il tema della prevenzione del disagio giovanile.
Questo argomento è stato discusso all’interno del questionario ed ha ricevuto molta attenzione, a testimonianza dell’importanza attribuita da pressoché tutti i rispondenti
alla prevenzione e all’informazione.
IL DISAGIO GIOVANILE
Il disagio giovanile si può manifestare attraverso diverse forme di comportamenti, ad esempio: i comportamenti autolesivi, i disturbi alimentari, il bullismo,
l’abulia, gli attacchi di panico, la dispersione scolastica, i comportamenti sessuali
a rischio, l’auto-isolamento. Essere in grado di riconoscere e non sottovalutare questi sintomi non è semplice e può essere di aiuto partecipare agli incontri dedicati
ai genitori e agli insegnanti. Essere consapevoli permette di intervenire con maggiore efficacia.
Il questionario ha proposto una serie di temi su cui potrebbe essere opportuno
informare ed intervenire. Tutti i temi proposti raccolgono un numero di preferenze superiori al 50% dei rispondenti, ma le maggiori preoccupazioni riguardano la droga, l’alcool, il bullismo e la violenza.
Sono stati inoltre proposti spontaneamente dai cittadini altri temi che attribuiscono importanza all’educazione civica e stradale, all’educazione al rispetto, alle pari opportunità e alla prevenzione del fumo. Tra le richieste di intervento compare anche l’e-
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Capitolo 8
ducazione alla diversità, tema fondamentale nei momenti in cui il tessuto sociale è sottoposto a cambiamenti.
È interessante anche notare che la maggior parte dei rispondenti ritiene che questi argomenti dovrebbero essere affrontati in alcuni casi già dalle scuole elementari e
pressoché tutti sono convinti di dover fornire informazioni corrette prima dell’entrata
nella scuola superiore.
Figura 9 Ritiene necessari servizi di prevenzione/informazione/intervento sui disagi giovanili?
(valori percentuali)
EDUCAZIONE E PREVENZIONE: IL RUOLO DELLA SCUOLA
E DELLE ISTITUZIONI PUBBLICHE
Il sistema scolastico italiano è stato oggetto, in questi ultimi trent’anni, di
una crescente domanda sociale di educazione, frutto di una modificata concezione della scuola.
L’azione educativa della scuola ha davanti a sé orizzonti molto ampi, che
comprendono l’educazione alla democrazia, ai diritti umani, alla sessualità, alla solidarietà, allo sviluppo, alle pari opportunità, al senso del sacro, alla sicurezza, allo sport, all’intercultura, all’ambiente, alimentazione, ecc., ma per poter compiere
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questo ruolo deve poter contare sul sostegno e sulla collaborazione dell’intera comunità, delle istituzioni pubbliche, delle associazioni e degli enti che sul territorio
possono essere individuati come portatori di contenuti ed azioni. Una corretta sinergia ed un networking reale permettono di raggiungere i migliori risultati.
Figura 10 Su quali temi ritiene indispensabile prevenire, informare, intervenire?
(valori percentuali)
7.1 Progetti avviati nel Comune
Progetto “orti scolastici”: dal 2008 gli studenti di tutti i plessi scolastici della
scuola di Pino Torinese hanno a disposizione uno spazio per attività di orticultura, seguiti da esperti; i prodotti sono poi distribuiti nelle famiglie.
È stato rinnovato il sostegno allo Sportello Scuola-Volontariato per proseguire il
progetto “Pino Comune solidale”. Attraverso il contributo, lo Sportello coinvolgerà giovani a rischio di emarginazione sociale in iniziative di volontariato per favorire la formazione e la loro integrazione. (DGC 96 del 10 settembre e Det. 514 del 2 ottobre 2007).
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Capitolo 8
7.2 Proposte
Costruzione di una rete permanente di enti e associazioni territoriali con l’obiettivo di progettare interventi di educazione e prevenzione a partire dalle esperienze già
condotte sul territorio provinciale.
7.3 Alcune esperienze e buone pratiche in altri territori
All’interno dello sportello d’informazione sociale la Provincia di Torino ha dedicato uno spazio ai giovani. Una guida orientativa focalizza l’attenzione sui temi più tipici della vita dei giovani: il bisogno di aiuto ma anche lo studio (scuola, università, studio in Europa), la formazione, il lavoro nelle sue nuove forme (lavoro atipico, temporaneo, lavoro all’estero, l’imprenditoria giovanile), il tempo libero, l’impegno sociale.
Salutiamoci.it è il Portale per l’educazione alla salute promosso dalla Regione Piemonte e dall’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte del Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca. Le iniziative del sito sono rivolte a ragazzi e ragazze tra
i 9 e i 14 anni degli Istituti Comprensivi, delle Direzioni Didattiche e delle Scuole Medie con l’intento di promuovere uno stile di vita sano affrontando tematiche di alimentazione, droghe, fumo, alcolismo, attività fisica e sport.
Kit didattico Parità: “la scuola fa la differenza”, realizzato dalla Regione Piemonte
il kit intende stimolare gli studenti a riconoscersi in valori positivi, incentivando la decostruzione di stereotipi e pregiudizi con suggerimenti di attività da realizzare in classe
e con interscambi con il territorio.
Il Centro Prevenzione Disagio Giovanile di Torino nasce con l’obiettivo di svolgere interventi sia di prevenzione primaria, al fine di monitorare il disagio giovanile e
sviluppare progetti di promozione alla salute, sia di prevenzione secondaria mediante
l’individuazione precoce dei primi sintomi di disagio psichico.
La Regione Piemonte ha inviato nel 2007 a tutte le scuole il video “Nessuno Uguale. Adolescenti e omosessualità” che costituisce un ottimo spunto per aprire un confronto
e affrontare il tema dell’omosessualità nelle scuole. Si tratta di interviste e dialoghi tra
studenti, alcuni dei quali raccontano il loro scoprirsi omosessuali e le loro difficoltà nella scuola.
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La prevenzione del disagio giovanile
Approfondimenti e opportunità
Nel 2007 ha preso vita il progetto di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta: Insieme per l’ambiente: educare alla partecipazione per prevenire il disagio giovanile. http://www.legambientepiemonte.it/doc/insieme_x_ambiente.pdf
Interessanti spunti per l’educazione alla cittadinanza si possono trovare alla
url http://www.indire.it/index.php#.
Progetto EDUC Educazione ai diritti umani e alla cittadinanza
http://www.progettoeduc.pr.it/schede/presentazione.asp?ID=54
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La famiglia e i servizi di cura
I servizi alla famiglia comprendono una serie di interventi eterogenei. Cercheremo di proporli concentrando la nostra attenzione in questo capitolo sulle attività di cura e nel prossimo su temi molto diversi tra di loro, richiamati in più occasioni all’interno del questionario
con lo stesso sentimento di urgenza, attraverso il ricorso alle domande aperte.
8.1 Le esigenze e i carichi di cura
Dalle risposte date al questionario, la percentuale di popolazione che, nel complesso, sembra avere bisogno dell’aiuto di altre persone per l’adempimento delle esigenze primarie sembra piuttosto limitata; viene invece espressa con maggiore forza l’esigenza di un aiuto per le attività quotidiane, soprattutto quelle di cura.
LAVORO DI CURA O DI RIPRODUZIONE
Per lavoro di cura si intende quell’insieme di attività che coniugando le dimensione pratica, manuale e la sfera emotiva e affettiva consentono non solo di ridurre o eliminare il malessere, ma di creare le condizioni per il benessere, o almeno le migliori condizioni possibili. Il lavoro di cura, sia familiare sia professionale, comprende tutte quelle azioni che vanno dall’educazione dei bambini all’assistenza degli anziani, passando per i lavori di gestione e manutenzione domestica, senza i quali l’esistenza quotidiana non sarebbe possibile o non sarebbe
altrettanto confortevole. Il lavoro di cura è distribuito nella società in modo ineguale, secondo le culture che orientano l’uso del tempo e le scelte professionali da
parte degli individui
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Capitolo 8
Nel prossimo grafico possiamo osservare in quale percentuale uomini e donne ricorrono ad un aiuto e per quali attività. Le esigenze più evidenti sono quelle connesse
alla cura della casa e dei figli.
F
Figura 11 Per quali esigenze chiede aiuto? (valori percentuali)
La domanda immediatamente successiva riguarda le persone a cui ci si rivolge in
caso di necessità. Osserviamo innanzitutto il frequente ricorso ad un aiuto a pagamento
seguito dall’aiuto da parte della struttura familiare diretta ed allargata. Appare anche evidente come sia decisamente maggiore il ricorso ai genitori o nonni piuttosto che ai figli,
segno di un sostegno generazionale che parte soprattutto dalla generazione più anziana
verso quella più giovane.
In tutte le età è comunque prevalente la presenza femminile nell’aiuto al lavoro
di cura e non è possibile non notare la scarsa presenza delle reti amicali o vicinali. È interessante osservare che ricorrono all’aiuto degli amici quasi esclusivamente le due fasce d’età estreme, giovani e anziani, come se la formazione della famiglia escludesse
questa possibilità. L’immagine è in parte quella di una famiglia chiusa in se stessa e le
ragioni sono facilmente individuabili nella stessa mancanza di tempo che non permette
di fornire aiuto e quindi impedisce agli altri di chiederlo. In realtà esistono compiti, legati soprattutto al lavoro di accudimento dei figli, che potrebbero essere divisi tra amici e conoscenti se solo si fosse supportati da soluzioni che predispongano ad organizzare la vita in una dimensione che privilegi maggiormente gli aspetti comunitari. Si tratta
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IL RUOLO SOCIALE DEGLI ANZIANI
La carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea all’art.25 riconosce e
rispetta il diritto degli anziani di condurre una vita dignitosa e indipendente e di
partecipare alla vita sociale e culturale. Sono sempre più numerose le persone anziane attive e sempre di più viene riconosciuto il loro ruolo di sostegno all’interno non solo della famiglia, ma più in generale della società, hanno voglia di impegnarsi nel sociale, possono trasmettere le loro esperienze e capacità, attendono
però risposte diversificate per diventare sempre più protagoniste.
anche di attività organizzative difficili da pianificare, quando già si stanno rincorrendo
innumerevoli impegni quotidiani, ma che potrebbero trovare una soluzione parziale con
strumenti di networking garantiti.
Cercando di indagare invece quali siano i principali ostacoli ad un uso libero del
proprio tempo scopriamo anche come le esigenze di cura influiscano sulla qualità della
vita ed osserviamo come siano gli impegni di cura (figli più impegni familiari 31,1%),
i costi e i problemi di salute a gravare maggiormente sulla disponibilità di tempo. Notiamo peraltro anche una netta distinzione tra uomini e donne che vengono rappresenta-
Figura 12 A chi chiede aiuto prevalentemente per le sue esigenze? (valori percentuali)
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Capitolo 8
ti da doveri ed esigenze chiaramente differenti. Le donne più condizionate dal lavoro di
cura, da una parziale indisponibilità di strumenti di autonomia per i propri trasferimenti e più preoccupate dai costi per l’accesso alle diverse attività. Gli uomini che individuano i propri ostacoli maggiormente nell’età e nella salute, negli impegni di lavoro e
nella mancanza di strutture.
Un’altra indicazione sulle difficoltà poste ai genitori dalla cura dei figli riguarda
un problema di conciliazione evidenziato dalla domanda che ha indagato se esistono problemi a conciliare i propri orari con quelli di entrata e di uscita dei figli a scuola.
I risultati sono abbastanza chiari ed evidenziano l’esistenza di un problema.
Figura 13 Oltre al tempo cosa ostacola la sua possibilità di condurre altre attività?
(valori percentuali)
LA CONCILIAZIONE
Per conciliazione si intende la possibilità di raccordare la vita professionale e lavorativa di donne e uomini con la sfera privata. Più genericamente si intendono tutte le azioni volte ad armonizzare i tempi di vita, lavoro e cura. Anche se
la conciliazione costituisce un problema maggiormente sentito dalle donne, ne sono coinvolti tutti gli attori, in quanto mette in gioco sia la qualità della vita delle
persone, sia la competitività del sistema produttivo. Gli argomenti intorno ai qua-
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li si incentra il dibattito sulla conciliazione, oltre ad ispirare leggi nazionali e iniziative locali, riguardano soprattutto:
– la flessibilità nelle aziende (di orari e contratti) e le modalità organizzative del
lavoro;
– l’organizzazione e gestione dei tempi e degli orari delle città:
– il sistema dei servizi, delle strutture, della mobilità sul territorio;
– il sistema amministrazione, con il suo ruolo e le sue politiche;
– la condivisione del lavoro familiare e di cura tra uomini e donne;
– i modelli culturali, gli stili di vita e gli atteggiamenti orientati al genere.
Nessuno di questi ambiti, da solo può risolvere il problema della conciliazione, la quale deve essere assunta come responsabilità sociale condivisa dai vari
soggetti che devono poter agire in partenariato, o meglio tramite “coalizioni territoriali” costituite tra le amministrazioni pubbliche e i vari attori socio-economici.
Figura 14 Ha difficoltà a conciliare i suoi impegni quotidiani con gli orari di inizio e fine
scuola dei figli?
Unendo tutte le informazioni raccolte, e consapevoli dei numerosi richiami a questi temi, proposti attraverso le domande aperte, siamo in grado di affermare la necessità
di un approfondimento sui temi della cura, connessi soprattutto alla cura dei figli e dei
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Capitolo 8
parenti in difficoltà, che affronteremo con opportuni approfondimenti nei prossimi paragrafi.
8.2 Le esigenze delle persone anziane e/o diversamente abili
Abbiamo rilevato che le persone che abitano da sole, come prevedibile, sono anche quelle che necessitano di maggiore aiuto, in particolare le persone più anziane e, importante da osservare, perlopiù per esigenze saltuarie. È interessante notare che l’esigenza più sentita è connessa alla difficoltà negli spostamenti e all’uso del tempo libero
per il quale vengono richieste attività e spazi di incontro e socializzazione. È necessario
però ricordare che coloro che si trovano in condizioni di maggiore dipendenza difficilmente avrebbero potuto compilare il questionario; per equilibrare questo dato bisogna
quindi osservare le risposte di chi chiede aiuto per l’assistenza di parenti anziani e/o diversamente abili.
Dalle risposte alla domanda “Per quali bisogni si fa maggiormente ricorso ad un
aiuto esterno” scopriamo anche che i bisogni degli anziani consistono principalmente nella necessità di farsi aiutare per fare la spesa, nella cura della casa e nell’assistenza personale e viene individuata come principale soluzione il ricorso all’assistenza domiciliare.
Sono le donne, in particolare se anziane, a occuparsi principalmente di se stesse
e del proprio partner, ma sembrano ricevere maggiore aiuto dai figli sia per compensazione del mancato aiuto del coniuge dove presente, sia perché si tratta di nuclei singoli.
Il carico di cura che le donne richiedono ai figli ha un risvolto importante nella creazione dell’immaginario sui carichi familiari che si strutturano per richiesta delle madri
ai figli e non dei padri ai figli, creando vincoli ed oneri da attribuire al femminile e non
al maschile.
Le reti familiari non possono inoltre sostituire il ricorso agli assistenti familiari,
ma vanno viste quale sostegno soprattutto ai problemi di gestione connessi alla cura di
parenti anziani.
L’ASSISTENZA DOMICILIARE
L’assistenza domiciliare è un tipo di servizio erogato direttamente a casa dell’utente, che comprende, a seconda dei casi, prestazioni mediche, infermieristiche,
riabilitative e socio-assistenziali.
L’atteggiamento da assumere nei confronti dell’assistenza alle generazioni
che invecchiano presenta due alternative: continuare a puntare sulle strutture assi-
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stenziali residenziali o far nascere una nuova cultura socio-assistenziale, quella dell’assistenza domiciliare. Le ragioni risiedono nei vantaggi che si possono ottenere sia rispetto ai costi sia rispetto alla qualità dell’assistenza. Non bisogna inoltre
dimenticare che l’ospedalizzazione è sempre un’esperienza traumatica e che i posti letto, di fronte all’aumento delle patologie legate all’età, molto probabilmente
non saranno sufficienti già nel prossimo futuro.
8.2.1 Progetti avviati nel Comune
L’associazione di volontariato Vivere svolge da anni sul territorio un importante lavoro nell’ambito dell’assistenza gratuita dei diversamente abili.
CasAmica ed i progetti di “tregua”: un lavoro congiunto importante è stato svolto con vari soggetti del territorio per la realizzazione di una nuova comunità per diversamente abili gravi nell’area ex Cottolengo dove la Fondazione Frimaride era già attiva.
Buoni servizio a sostegno e promozione della domiciliarità: è un nuovo servizio erogato dal Consorzio dei servizi socio-assistenziali del Chierese che assegna ai cittadini in base a fasce di reddito specifiche, un buono servizio finalizzato all’acquisizione dei seguenti servizi: assistenza domiciliare diurna/notturna e festiva; compagnia; accompagnamento; pasti; consegna pasti; pulizia ordinaria e straordinaria; manutenzione;
lavaggio e stiratura di biancheria; podologo; parrucchiere; trasporti; baby sitter.
Telesoccorso: il Consorzio per i servizi socio-assistenziali del Chierese ha attivato questa iniziativa in collaborazione con i Comuni, con l’obiettivo di tutelare maggiormente le persone sole, gli anziani, i diversamente abili, i malati. Grazie al telesoccorso,
semplicemente premendo un tasto su un telecomando collegato con il proprio telefono,
si può chiedere e ottenere immediatamente aiuto.
Nonni in movimento: il progetto coinvolge il Centro d’incontro Gruppo Anziani di Pino, il Gruppo Anziani di Valle Ceppi, e l’Associazione Nazionale Alpini. Prevede anche la partecipazione ad un bando provinciale per il coinvolgimento e lo sviluppo di azioni sociali da parte della popolazione anziana, attraverso progetti, come “il:
controllo del territorio”, i “nonni vigili”, il supporto occasionale ed eventi gestiti ed organizzati per i partecipanti (corsi di informatica, sulla gestione delle patologie della terza età etc.).
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Capitolo 8
8.2.2 Proposte
Interventi mirati al sostegno del lavoro di cura prestato da assistenti familiari: le
proposte si possono strutturare sulla base degli studi e degli interventi più recenti:
– Interventi di qualificazione del lavoro di cura, sostegno alla formazione e aggiornamento del personale addetto all’assistenza familiare.
– Registro degli assistenti familiari.
– Bacheca di segnalazione e garanzia assistenti familiari con sistema di tagging (assegnazione di un “punteggio” attraverso un sistema di segnalazione informale sul web).
– Buoni sociali (benefici di carattere economico rivolti alle famiglie che assumono compiti di accoglienza e di cura di anziani o di diversamente abili).
– Azioni di «tutoring domiciliare», oltre che di monitoraggio e verifica dell’attività resa dal personale dedicato all’assistenza familiare, tramite i servizi di assistenza domiciliare.
– Azioni volte ad informare e orientare la famiglia ed il personale dedicato all’assistenza
familiare, attraverso la promozione di operazioni di sinergia e di rete dei Comuni con
sportelli di ascolto e orientamento, nonché con quelli di incontro domanda/ offerta,
già presenti sul territorio.
8.3 La cura dei figli
Un’altra importante esigenza è l’aiuto nella cura dei figli. Le soluzioni individuate
dai cittadini attraverso le domande aperte riguardano la necessità di un sistema più flessibile di sostegno alla cura da identificarsi in servizi di pre e post scuola, possibilità di
ricorrere a servizi di animazione e baby sitting anche per poche ore e al momento stesso dell’emergere del bisogno, oltre che un più facile accesso agli asili nido. I cittadini
hanno espresso le loro esigenze anche attraverso la domanda in cui si chiedeva nello specifico di quali strutture per bambini sentissero l’esigenza, illustrata nel grafico che segue.
Rileviamo inoltre che l’utilizzo dello scuolabus è molto basso anche a causa dei
costi. I genitori preferiscono accompagnare i bambini a scuola durante il tragitto verso
il lavoro nonostante questa modalità appesantisca il traffico nelle ore in cui la viabilità
è già di per sé più complessa. Lo scuolabus non è però l’unica soluzione utile a risolvere questo problema. Viene molto richiesto anche un servizio di pre scuola i cui orari dovrebbero essere armonizzati con il servizio di trasporti.
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Figura 15 Di quali strutture per bambini sente l’esigenza a Pino? (valori percentuali)
UN NUOVO SISTEMA DI PROPOSTE DI SOSTEGNO
ALLA CURA DELL’INFANZIA
Il lavoro di cura incide profondamente sull’organizzazione della vita delle
persone, in particolare delle donne, spesso ne determina le scelte professionali, i
percorsi di carriera, ma anche le scelte residenziali e lo svolgersi della vita quotidiana. Per un corretto discorso sui diritti della persona, che comprendono sia il diritto al lavoro sia il diritto alla piena realizzazione della propria identità è necessario affrontare il problema della disponibilità di servizi di sostegno alla cura dell’infanzia. Per il rispetto e la dignità dei generi e degli individui è altresì opportuno che ogni progettazione venga esplicitamente rivolta indistintamente a uomini e
donne per una cultura della genitorialità paritaria nei doveri e nei diritti e allo stesso modo ad ogni tipologia familiare.
8.3.1 Progetti avviati nel Comune
Pre scuola e post scuola: attualmente esiste nelle due scuole dell’infanzia il pre
scuola tenuto dalle maestre, un servizio di post scuola gestito dalla cooperativa CIT-
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TATTIVA, che già era presente sul territorio per l’appoggio ai bambini con difficoltà.
Per le scuole primarie (elementari): a FOLIS pre e post scuola gestito dalla stessa cooperativa con alcune opzioni modulari, valutate e monitorate per eventuali variazioni future. È in atto lo studio di fattibilità di un post scuola per la scuola secondaria di
primo grado (medie).
8.3.2 Proposte
Asili nido: analisi sulla richiesta ed offerta di asili nido pubblici e privati.
Ludoteca/baby parking: apertura di una ludoteca/baby parking a Villa Grazia o
ex Casa Gariglio
Campagna di informazione sulla possibilità di apertura di micronidi, ma anche
di agrinidi. Monitoraggio e approfondimento delle nuovissime sperimentazioni sulle tate di quartiere.
Servizio di pre-scuola: sperimentazione di un servizio pre-scuola rivolto agli studenti della scuola secondaria di primo grado.
8.3.3 Alcune esperienze e buone pratiche in altri territori
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Alcune risorse nel comune di Torino:
Centri di cultura e laboratori per il gioco, l’arte, la comunicazione, l’ambiente, le identità e le culture per le scuole e per il tempo libero
Progetto Ambiente Educazione Sviluppo
Centro per l’Educazione all’identità e alle culture
Centri di Cultura Torino da Scoprire
Centro Multimediale di documentazione pedagogica
Progetto Luoghi della Cultura
Rassegne teatrali e cinematografiche per scuole e famiglie
Centro Studi Teatro Ragazzi G. Renzo Morteo
In provincia di Torino esiste anche un agrinido.
Un’azienda agricola come asilo, dove i bambini sono a stretto contatto con la natura e gli animali. Il primo in Italia è stato aperto nella provincia di Torino grazie alla
progettazione della Coldiretti in collaborazione con la Provincia di Torino. Un ambiente sano e ricco di stimoli per i bambini ed una opportunità imprenditoriale per le aziende agricole sempre più interessate alla multifunzionalità.
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Approfondimenti e opportunità
La Regione Piemonte finanzia progetti di servizio civico volontario delle
persone anziane. Le aree di intervento prevedono anche servizi di pre-scuola e doposcuola.
Sul sito della Consigliera di Parità della Provincia di Torino si possono trovare importanti informazioni su bandi e finanziamenti per il potenziamento dei servizi di assistenza all’infanzia
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Il tempo
Questa parte dedicata al tempo viene collocata dopo il capitolo che ha trattato i temi
legati al lavoro di cura e a quello sulle pari opportunità poiché evidentemente correlato alla difficoltà di far convivere diversi impegni ed esigenze, responsabilità e desideri. Si tratta in realtà di un argomento trasversale a molti temi ed infatti è stato declinato attraverso diverse domande all’interno del questionario ed è al centro della nostra attenzione nelle varie sezioni della pubblicazione. In particolare nella sezione del
questionario dedicata alla conciliazione emergono specifici problemi in alcuni casi
connessi al genere dal momento che il tempo degli uomini e delle donne è spesso differente. In questo capitolo vorremmo affrontare una riflessione sul tempo proponendo alcune soluzioni legate all’iniziativa delle associazioni e alla programmazione istituzionale.
IL PROBLEMA DEL TEMPO
La città impone i propri ritmi, le proprie regole ed i propri tempi.
Spesso i cittadini, uomini e donne, non riescono a coniugare il tempo da dedicare alle proprie necessità, con quello dedicato ai vari impegni quotidiani. La mancanza di tempo è una delle principali cause delle difficoltà del vivere quotidiano;
pertanto una delle priorità maggiori ai fini di migliorarne la qualità, è cercare di gestirlo ed investirlo nel miglior modo possibile. L’obiettivo principale è facilitare i
cittadini gravati dagli impegni di vita a riconciliarsi con il proprio tempo.
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9.1 Progetti avviati nel Comune
Banca del tempo: avvio dell’attività in collaborazione con l’associazione FIDAPA. Il 13 ottobre 2008 la Giunta Comunale ha approvato il protocollo di intesa con il
Coordinamento Nazionale Enti Locali per il Sostegno e la Promozione delle Banche del
Tempo. Il 24 novembre 2008 è stata approvata la convenzione tra il Comune e l’associazione Banca del tempo di Pino Torinese per lo svolgimento di attività di collaborazione per lo sviluppo di politiche di pari opportunità.
Biblioteca comunale: dal marzo 2008 si è ampliato l’orario di apertura al pubblico della biblioteca comunale, che ora prevede apertura tutti i giorni della settimana,
con 3 mattine (sabato compreso) e 4 pomeriggi.
La biblioteca è collegata in rete con le altre biblioteche dell’Area Metropolitana Torinese, per scambio di opere in prestito (SBAM: Sistema Bibliotecario Metropolitano).
9.2 Proposte
Campagna di informazione sui servizi utili per rispondere ai bisogni di tempo
dei cittadini.
Potenziamento dalla banca del tempo: iniziative di informazione e “sperimentazione” a tema in collaborazione con le associazioni del territorio. Costruzione del sito
web dedicato e inserimento nei portali di coordinamento.
Studio degli orari: approfondimento e studio per una politica sugli orari finalizzata ad aumentare le opzioni di scelta sulle possibilità di accesso ai servizi attraverso differenti modalità di apertura degli stessi, razionalizzando e coordinando l’offerta in relazione al profilo temporale della domanda rilevata, implementando servizi telematici, valorizzando le iniziative che portino ad incrementare il trasporto pubblico, pianificando
politiche di conciliazione.
9.3 Alcune esperienze e buone pratiche in altri territori
Date le numerose esperienze realizzate in diversi territori riportiamo come esempio il percorso di un comune limitrofo.
Il Comune di Chieri ha iniziato a “ragionare” sui tempi della città alla fine del ’95.
Il primo passo è stato quello di favorire la nascita della Banca del Tempo che attualmente
è una delle più attive a livello provinciale ed ha “fatto scuola” stipulando una conven-
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Il tempo
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zione con il Comune stesso che è diventato a sua volta correntista. Nel 1997, con la nascita dell’Ufficio provinciale Tempi della Provincia, il Comune di Chieri è entrato a far
parte del coordinamento provinciale “Tempi della città”. È stato poi realizzato un vero
e proprio Piano Regolatore dei tempi della città. Nel 2004, grazie ai finanziamenti regionali e provinciali, viene realizzato il progetto “Dar Tempo al Tempo” in collaborazione con la Banca del Tempo di Chieri, con l’obiettivo di promuove la nascita di Banche del Tempo nei comuni limitrofi.
Approfondimenti e opportunità
Al sito www.tempomat.it l’osservatorio nazionale sulle Banche del Tempo.
Alla url http://www.provincia.torino.it/pari_opportunita/banche_tempo/index.htm è possibile trovare due video per la promozione delle Banche del Tempo.
L’ISTAT conduce la rilevazione “Uso del Tempo” che fa parte di un sistema
integrato di indagini sociali (Indagini Multiscopo sulle famiglie). Essa costituisce
un importante strumento di osservazione su come le persone organizzano la propria giornata e sulle relazioni tra i tempi quotidiani dei vari componenti della famiglia. Il Comune di Torino, grazie ad un accordo con l’ISTAT e al contributo della Regione Piemonte e della Provincia, ha chiesto di allargare il campione di famiglie previsto per la Città di Torino e per i 14 Comuni della cintura con essa confinanti, al fine di ottenere dati significativi anche a livello locale. Nel convegno
“Andare a tempo - L’uso quotidiano del tempo e le politiche urbane” che si è tenuto il 19 e 20 gennaio 2006 a Villa Gualino a Torino, è avvenuta una prima divulgazione dei risultati della ricerca.
La ricerca ha dato luogo alla pubblicazione “Andare a tempo. Il caso di Torino”: una ricerca sui tempi della città. Il volume mette a fuoco alcuni temi quali
la divisione del lavoro quotidiano tra uomini e donne, le trasformazioni dell’uso
del tempo in Italia rispetto all’Europa, analisi specifiche del mercato del lavoro e
possibili politiche family friendly favorevoli alla conciliazione tra tempi di vita e
di lavoro.
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Altri servizi alla famiglia
Come segnalato nel capitolo precedente, in questo spazio presentiamo alcuni argomenti connessi al più generale tema dei servizi alla famiglia, che, sebbene in alcuni casi non
siano stati trattati all’interno del questionario attraverso specifici approfondimenti, sono stati individuati come temi di interesse grazie alle segnalazioni ottenute attraverso le
domande dedicate ai servizi e alle esigenze dei cittadini.
10.1 La sicurezza
Sono molti i cittadini a chiedere maggiore sicurezza. I rispondenti chiedono “più
controllo del territorio” e si tratta del 21,6%, una percentuale piuttosto alta rispetto al tema. Nelle domande aperte le richieste riguardano soprattutto la prevenzione dei furti ed
in alcuni casi una maggiore vigilanza notturna e il controllo della velocità sulle strade.
In un territorio come quello di Pino Torinese le persone non temono i "grandi delitti",
ma i reati di "microcriminalità" ed in particolare della "criminalità predatoria".
LA PERCEZIONE DELLA SICUREZZA
La paura della criminalità ed il timore di esserne colpiti fanno parte di un
fenomeno che sta caratterizzando sempre più profondamente la società contemporanea e comporta conseguenze sociali e psicologiche.
Molti ricercatori sottolineano come l’insicurezza possa divenire un fattore
critico nei processi che determinano ansia e stress, determinare una limitazione dei
comportamenti e dei movimenti delle persone nonché modificare le relazioni sociali degli individui. Inoltre, l’affiorare del problema dell’insicurezza si correla in
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profondità alle scelte politiche delle amministrazioni locali. Sono molte le analisi
che mettono in evidenza come il senso di insicurezza può diminuire notevolmente solo aumentando l’informazione sui fenomeni di criminalità reali del territorio
e sulle strategie che i cittadini possono utilizzare. La sicurezza che possono offrire le Forze dell’Ordine e tra queste la Polizia Locale, è sicuramente indispensabile ed insostituibile, ma non dobbiamo dimenticare che anche i cittadini possono
mettere in atto una sicurezza “attiva” che parte prima di tutto dalla conoscenza degli eventuali pericoli e dalla capacità di mettere in atto piccoli accorgimenti che
possono risolvere situazioni impreviste e potenzialmente pericolose.
10.1.1 Proposte
Materiali informativi: proposta di raccolta dei materiali informativi sulle strategie di prevenzione degli atti delittuosi di microcriminalità a danno della persona e della
proprietà che propongono soluzioni ed accorgimenti facilmente adottabili.
Approfondimenti e opportunità
Presso gli uffici che gestiscono la British Crime Survey, l’indagine di vittimizzazione inglese con la più ampia esperienza in Europa, condotta infatti da 28
anni, è possibile ottenere la più completa ed aggiornata raccolta di opuscoli informativi sulla prevenzione alla microcriminalità.
L’ISTAT ha condotto nel 2008 la terza Indagine di vittimizzazione italiana
che raccoglie dati sulla microcriminalità ed ha, tra gli altri obiettivi, quello di fare
emergere il cosiddetto “numero oscuro” cioè il numero di reati commessi, ma non
denunciati. In quest’ultima rilevazione sono stati presi in considerazione anche alcuni reati emergenti come la truffa, il phishing, il furto e la clonazione delle carte
bancarie di credito, nonché alcuni comportamenti negativi sul lavoro come il mobbing e lo straining.
A questo link i consigli della polizia per prevenire gli episodi di microcriminalità http://www.italia.gov.it/servlet/ContentServer?pagename=e-Italia/Structure&pagetype=livello2&nodo=1147958715537
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Un vademecum per rendere più sicura la propria abitazione
http://www.adoc.org/index/it/comunicati.show/sku/794/DALL&%238217%
3BADOC+UN+VADEME.html
10.2 La refezione scolastica
Ulteriore argomento che viene richiamato alla discussione dalle risposte ottenute
attraverso la ricerca è la refezione scolastica, messa in discussione non solo dagli adulti, ma anche dai bambini nel questionario a loro dedicato.
In assenza di un approfondimento specifico richiamiamo alcune buone pratiche e
iniziative che possono aiutare ad introdurre alcuni accorgimenti utili ad un miglioramento del servizio.
10.2.1 Progetti avviati nel Comune
Commissione Mensa: a Pino esiste una commissione composta da genitori (eletti dai genitori) insegnanti (eletti dai docenti) e rappresentanti dell’Amministrazione comunale. Dal 2009 esiste l’opportunità della collaborazione quotidiana con la dietista della ditta che gestisce la mensa scolastica.
10.2.2 Proposte
Dal seguente sito otteniamo importanti consigli e spunti di intervento:
http://www.genitoriescuola.it/rubriche/mensa/
Obiettivo: l’educazione alimentare del bambino e della famiglia.
– La refezione scolastica deve costituire un’occasione importante per favorire l’acquisizione di corrette abitudini alimentari.
– Ai genitori bisogna fornire adeguate informazioni sulle finalità della refezione scolastica; per questo sarebbe opportuno istituire, in collaborazione con la scuola, con l’ASL e con il gestore del servizio, un corso di educazione alimentare
– Ci si deve sempre più orientare verso l’introduzione, anche parziale, di alimenti biologici.
10.2.3 Alcune esperienze e buone pratiche in altri territori
Un’esperienza importante è quella del Comune di Grugliasco (Torino) che dopo
un progetto di alimentazione corretta e naturale dà vita ad una gara d’appalto dove le
ditte di ristorazione sono chiamate a misurarsi anche nell’offerta del biologico. Il capi-
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tolato d’appalto prevede che tutti i cereali (pane, pasta, riso integrale, orzo, ecc.), tutta
la frutta e verdura, tutti i succhi di frutta e le marmellate siano rigorosamente biologici.
ll progetto «Cultura che nutre» è stato promosso dall’Assessorato Ambiente Agricoltura Qualità della Regione Piemonte in collaborazione con il Comune di Ciriè e si
propone di sviluppare progressivamente negli studenti coinvolti una coscienza critica nei
confronti dei messaggi pubblicitari. Il progetto ha coinvolto 78 insegnanti, 32 classi e
circa 750 bambini dei due Circoli Didattici della città di Ciriè.
Alla url http://genitoriescuola.it/rubriche/mensa/manuale_coogen_to.htm una guida per i genitori delle commissioni mensa a cura del coordinamento genitori di Torino.
Approfondimenti e opportunità
Per scoprire se il menù è bilanciato sul sito www.altroconsumo.it per i soci
è possibile controllare il menù scolastico attraverso un semplice ed efficace calcolatore.
Mense scolastiche biologiche.
Da qualche anno sempre più amministrazioni comunali consapevoli dell’alto valore dei prodotti dell’agricoltura biologica per la salute dei bambini e del contemporaneo sviluppo di un’agricoltura pulita nel loro territorio hanno avviato esperienze di mense biologiche.
A scuola senza glutine.
Rispettare una dieta rigorosamente priva di glutine pone una serie di problemi psicologici e pratici con cui i celiaci e le loro famiglie devono fare i conti.
L’inserimento di bambini e adulti celiaci nelle mense (scolastiche e aziendali) non
è sempre facile o possibile. L’Asl di Biella in collaborazione con l’Associazione
Italiana Celiachia (Aic) del Piemonte ha organizzato un corso di aggiornamento,
rivolto agli insegnanti ed agli operatori delle mense scolastiche, sul tema della gestione della celiachia in ambito scolastico. L’amministrazione comunale di Acqui,
in collaborazione con l’Asl di Alessandria, ha organizzato un corso di cucina senza glutine, nel quale sono stati coinvolti i cuochi e gli addetti alla distribuzione delle mense scolastiche.
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10.3 I servizi sanitari di base
Nel questionario sono state inserite alcune domande riguardanti la sanità. Due dati, tra quelli di interesse sanitario, meritano di essere sottolineati: quello sugli accessi al
medico e al pediatra e quello sul grado di soddisfazione che i cittadini ne ricavano. È
sorprendente come, nel giro di un mese, tra le famiglie che hanno restituito il questionario ben il 90% si sia recato dal medico di famiglia almeno 1 volta (e di questi un terzo più di una volta) e l’80% dal pediatra.
Dai dati disaggregati per genere e classi di età emerge una preponderanza di accessi da parte delle donne, in particolare per il pediatra, con variazioni minime tra le classi di età.
Figura 16 Quante volte questo mese è andato dal pediatra e dal medico? (valori percentuali)
Questo dato non è una novità per gli operatori del settore; infatti diversi studi hanno stimato che ogni medico di famiglia nel giro di tre anni entri in contatto con tutta la
sua popolazione di assistiti. Conferma per altro il ruolo centrale dei professionisti “di
base” nella tutela della salute della popolazione ed il punto di riferimento che essi rappresentano e denota anche la grande potenzialità che gli studi dei medici delle cure primarie potrebbero avere per avvicinare i cittadini a tematiche di educazione sanitaria e di
prevenzione.
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Particolarmente interessante è leggere che il 93% delle persone che hanno contattato il medico di famiglia e l’86% di quelle che hanno contattato il pediatra sono soddisfatte della prima risposta che hanno ricevuto per il problema presentato.
10.3.1 Proposte
Gruppo di Cure Primarie: la consapevolezza di questi dati dovrebbe dare impulso alla costruzione del Gruppo di Cure Primarie nel Comune di Pino Torinese.
Che cos’è un Gruppo di Cure Primarie (GCP) e quali obiettivi ha. Il GCP è l’insieme degli operatori della salute che lavora in una stessa sede con l’obiettivo di fornire ai cittadini di un’area definita la risposta ai bisogni primari di salute, il più possibile
vicino al domicilio e cercando di ridurre al massimo le barriere amministrative, culturali e burocratiche.
Ne fanno parte i medici di famiglia, il vero perno dell’organizzazione, i pediatri,
il personale infermieristico (con funzioni di assistenza domiciliare, ambulatoriale e di
prelievo per esami di laboratorio) e amministrativo (in collegamento con la rete Asl, per
l’effettuazione di prenotazioni, ticket, scelta e revoca del medico…), gli specialisti delle discipline più richieste (come la cardiologia, per esempio), il personale dei servizi sociali, quale elemento di interrelazione tra il sistema sanitario e socioassistenziale, operatori di organizzazioni di volontariato.
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Le pari opportunità
Trasversale a molti dei temi trattati nei precedenti capitoli è il tema delle pari opportunità poiché all’interno della famiglia i componenti hanno esigenze e responsabilità differenti determinate dai ruoli che cultura, stereotipi e abitudini consolidate assegnano a
uomini e donne.
Tutte le domande sulla conciliazione hanno evidenziato differenze rilevanti tra i
generi, in ogni domanda lasciata aperta che ha indagato le esigenze della popolazione
più volte ricorre per esempio la richiesta di servizi per la cura dei bambini e degli anziani e si evidenziano i problemi legati all’eccessivo ammontare di ore dedicato al lavoro, tutti temi connessi alle pari opportunità.
L’IMPORTANZA DELLE PARI OPPORTUNITÀ
L’uguaglianza tra le donne e gli uomini rappresenta uno dei principi fondamentali sanciti dal diritto comunitario. Gli obiettivi dell’Unione europea in materia di uguaglianza tra le donne e gli uomini hanno lo scopo di assicurare le pari
opportunità e l’uguaglianza di trattamento tra donne e uomini, nonché di lottare
contro ogni discriminazione basata sul sesso. Questo tema presenta parimenti una
forte dimensione internazionale in termini di lotta contro la povertà, di accesso all’istruzione e ai servizi sanitari, di partecipazione all’economia e al processo decisionale, nonché di diritti delle donne in quanto diritti dell’umanità.
Il principio di pari opportunità si è esteso nel tempo ad altre forme di discriminazione che rientrano sotto un principio di pari dignità e opportunità e che
riguardano i diversamente abili e in generale ogni forma di discriminazione basata sull’età, sull’etnia, sulla fede, sull’orientamento sessuale, che nega per principio a una categoria di persone quei diritti che sono garantiti a tutte le altre, soprattutto nel campo del lavoro, della giustizia e dei diritti civili e politici.
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Un dato che esprime chiaramente l’attenzione posta dalla popolazione a tematiche
connesse alle pari opportunità è quello ottenuto attraverso le risposte alla domanda “Quali servizi ritiene necessari”, i cui risultati vengono riportati nel prossimo grafico che mette in evidenza l’esigenza di sportelli per la famiglia ed in modo specifico per le donne,
servizi di orientamento allo studio e al lavoro all’interno dei quali vengono tradizionalmente affrontate anche tematiche connesse alle difficoltà di accesso al lavoro e alle dinamiche di rinuncia ad alcuni tipi di carriere scolastiche da parte delle donne.
Figura 17 Quali servizi ritiene necessari? (valori percentuali)
Ma ecco schematicamente quali sono le principali evidenze sul tema delle pari opportunità emerse dai dati raccolti attraverso il questionario:
1. Lo sportello donna è ritenuto necessario in modo particolare dai più giovani a
testimonianza di un’esigenza che non è certo diminuita, ma che forse è addirittura aumentata, disegnando, insieme alla richiesta molto forte di uno sportello di orientamento
allo studio, alcune fragilità con cui ci si deve confrontare prima che diventino problematiche più difficili da affrontare.
2. Gli uomini sono decisamente più soddisfatti delle donne di come si divide il
lavoro domestico tra partner. In particolare le meno soddisfatte sono le donne che fanno parte di nuclei più ampi, responsabili di un maggior carico di lavoro di cura. Le meno soddisfatte sono inoltre le donne tra i 31 ed i 50 anni, ma paradossalmente anche tra
gli uomini sono proprio quelli di questa categoria i meno soddisfatti.
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Le pari opportunità
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3. Sono quasi sempre persone di sesso femminile coloro a cui vengono demandati
i compiti di cura, anche quando vengono acquistati servizi o si fa ricorso a reti familiari o amicali.
4. Nel progressivo interessamento degli uomini nei confronti degli impegni familiari si rileva come siano più attivi nel lavoro di cura dei figli che nella cura della casa,
come dimostrato anche da altre ricerche tra cui quella condotta dal Comune di Torino.
5. Un importante indicatore di come il lavoro domestico e di cura sia ancora assegnato alle donne è la dichiarazione sull’acquisto di servizi. Infatti anche all’interno
dello stesso nucleo familiare, le donne, ma non gli uomini, dichiarano di acquistare servizi per la cura della casa e dei figli o parenti. Nella percezione dei rispondenti è quindi la donna che deve richiedere e ricevere aiuto e non la famiglia nel suo complesso. È
un dato molto interessante che non va sottovalutato perché ci dice che la separazione dei
ruoli è ancora parte della nostra cultura nonostante i cambiamenti in atto e avvenuti e
che anche quando ci si affranca da determinati obblighi, lo strumento non è la parità, la
condivisione dei compiti, ma il semplice acquisto di servizi la cui transazione sarà a carico delle donne.
6. Anche se sono gli uomini a dichiarare di affrontare il maggior impegno nel lavoro retribuito, sono le donne a dichiarare di avere meno tempo libero a testimonianza
della persistenza del vecchio modello del “doppio impegno”, concetto che esprime una
realtà di impegno nel lavoro retribuito fuori casa a cui spesso si aggiunge il lavoro domestico e di cura all’interno della famiglia.
7. Il tempo che si vorrebbe utilizzare in modo diverso viene collocato più dagli
uomini che dalle donne all’interno della casa. Si potrebbe pensare che la casa, luogo per
alcune donne non solo di ritorno dopo il lavoro, non solo contenitore di affetti e di occasioni di riposo, ma anche di ulteriore impegno, sia meno desiderata, meno identificata come luogo del desiderio. Incrociando queste variabili anche con la condizione lavorativa scopriamo che sono soprattutto le casalinghe a desiderare maggiormente il tempo
fuori casa. Scopriamo che anche dove esiste il doppio lavoro non viene meno l’identificazione della casa come luogo fondamentale per il proprio benessere da parte delle donne. Appare invece in modo netto la necessità di occupare spazi differenti all’interno della propria vita e che il benessere consiste in un giusto equilibrio tra impegni diversificati. Questa visione viene confermata anche abbandonando la prospettiva di genere ed
osservando le risposte dei pensionati che allo stesso modo affermano di voler passare
più tempo fuori casa.
8. Nella possibilità di accesso a carriere non segregate (mansioni lavorative occupate in prevalenza dagli uomini) il titolo di studio non è una garanzia. Anche a Pino
le donne sono concentrate in posizioni impiegatizie e di insegnamento mentre gli uomini hanno avuto maggiore accesso a ruoli come dirigenti e quadri oltre che a carriere imprenditoriali (44% maschi contro il 25% di donne).
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Figura 18 Qual’è la sua condizione nella professione? (lavoro alle dipendenze)
Figura 19 Per quali esigenze ha scelto di svolgere un lavoro part-time? (valori percentuali)
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9. Anche la domanda sui perché della scelta del part-time ci propone il solito modello di cura gestito perlopiù dalle donne. Le esigenze sono quelle di sempre, badare ai
figli, curare la casa, i parenti malati o anziani. Emergono però anche esigenze nuove, o
meglio, che da poco le donne si permettono di esprimere e che propongono modelli di
conciliazione alternativi a quello famiglia-lavoro; si parla infatti di tempo per sé, di tempo per la formazione e di tempo da dedicare alla famiglia, ma non solo per sostenerne i
bisogni materiali.
11.1 Progetti avviati nel Comune
Lettera di incarico del Sindaco a Consigliera Comunale per lo sviluppo di politiche familiari e di pari opportunità, cui dare preciso rilievo istituzionale.
Linee programmatiche di governo: approvazione nel febbraio 2007 delle linee
programmatiche di governo al fine di “promuovere la conoscenza , la diffusione e l’applicazione dei principi di parità tra uomo e donna e di pari opportunità per tutti, individuando strategie e azioni per la concreta rimozione degli ostacoli che ne impediscono la
realizzazione nei diversi ambiti di vita, economico, politico, sociale e culturale”.
Progetti per le pari opportunità : apertura nel bilancio di un apposito capitolo
dal 2007. Inserimento nel PEG (Piano Esecutivo di Gestione) di una parte apposita sui
progetti per le P.O. in cui si riporta: “Occorre riservare oggi un’attenzione costante alle
tematiche di Pari Opportunità, affinchè diventino uno degli obiettivi qualificanti di una
moderna strategia di sviluppo locale, concertata con le risorse del territorio”. Inserimento nel PDO (Piano Dettagliato degli Obiettivi) di una parte apposita.
Sportello contro la violenza e il mobbing: apertura di uno sportello finanziato
dalla Provincia di Torino, Assessorato alle Pari Opportunità, con apposita autorizzazione del Sindaco all’utilizzo dei locali comunali da parte dell’associazione Scambiaidee.
Lo sportello contro la violenza morale, psicologica, fisica ed il mobbing lavorativo è gestito da psicologhe ed è aperto alla cittadinanza dall’aprile 2007.
Serate a tema: organizzazione di serate dal titolo “Perché le donne subiscono” in
collaborazione con l’associazione Scambiaidee e “Il rispetto della dignità della persona nel
mondo del lavoro: sicurezza e mobbing” in collaborazione con l’associazione Fidapa.
Mostra contro la violenza domestica sulle donne organizzata in collaborazione
con l’Associazione Di Tutti i colori, Amnesty International ed il Primo Liceo Artistico
di Torino in occasione dell’8 marzo 2009.
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Capitolo 11
Politiche familiari e di pari opportunità: deliberazione di Giunta n.69 del
18/6/2007 in cui si considera prioritaria la definizione di politiche familiari e di pari opportunità e si promuove l’attivazione di politiche e misure di sostegno alla conciliazione delle esigenze familiari, lavorative e di tempo dei cittadini.
Piani di azioni positive : deliberazione di Giunta n.86 del 30/6/2008 sulle pari
opportunità di lavoro e nel lavoro tra uomini e donne e adozione dei piani di azioni positive (triennio 2008/2010). È stato adottato un codice di comportamento per la tutela
della dignità dei lavoratori e delle lavoratrici sul posto di lavoro e verrà istituita la figura della consulente di fiducia anche a Pino.
Realizzazione di Manifestazioni culturali “al femminile”: organizzazione della
Giornata della Donna 8 marzo anno 2007, 2008, 2009 come momento di incontro tra
donne consigliere, associazioni femminili e donne del paese.
Concorso alla realizzazione della rassegna teatrale “Donna e Scienza” con la concessione di un contributo economico. In occasione della giornata della donna 2009 è stata lanciata l’iniziativa di una biblioteca al femminile, con invito a tutti i pinesi a offrire libri scritti da donne, per le donne, sulle donne. I libri al femminile verranno evidenziati con un contrassegno colorato sul dorso.
Gruppo pari opportunità: costituzione nel 2007 di un gruppo misto di consigliere e cittadine, a tutt’oggi attivo e aperto alla partecipazione di tutta la cittadinanza,
per il confronto e l’avvio di iniziative di pari opportunità sul territorio.
“Giochi di opportunità - giochi dei borghi” del maggio 2007. Si è ripresa la tradizione dei vecchi giochi dei borghi pinesi, creando una occasione ludico-formativa per
la socializzazione, l’integrazione e il rispetto delle pari opportunità per tutti, nata dalla
collaborazione tra Comune, Istituto Comprensivo, Associazione Pro Loco ed offerta agli
alunni ed alunne delle classi V elementare e I media di Pino.
Sportello Stranieri: nel Febbraio 2007 si è inaugurato lo Sportello Stranieri, promosso dalle ACLI in collaborazione con il Comune di Pino. È un servizio informativo
rivolto agli stranieri (soprattutto extracomunitari) presenti sul nostro territorio e ai cittadini pinesi.
11.2 Progetti in corso
Che genere di scuola vogliamo: partecipazione al bando nazionale del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale ai sensi della legge 125 del 1991 con la pre-
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Le pari opportunità
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sentazione del progetto “Che genere di scuola vogliamo” finalizzato allo sviluppo di
azioni di sensibilizzazione alle tematiche di pari opportunità nelle scuole, al superamento
degli stereotipi e ad un incremento della presenza maschile nella scuola sia a livello di
personale docente e non docente che di coinvolgimento come genitore.
Proposta di adeguamento dello statuto comunale sulla base delle indicazioni fornite dalla Consulta provinciale delle elette affinché, tra gli altri, venga discussa la normazione di alcuni principi: nell’organizzazione del governo garantire la presenza equilibrata di donne e uomini negli organismi, intendendo per composizione equilibrata la
presenza di persone di ogni sesso non superiore al 60% e non inferiore al 40%; nell’organizzazione della struttura riconoscere e garantire parità tra donne e uomini nell’organizzazione degli uffici e nel rapporto di lavoro.
11.3 Proposte
Politiche famigliari e di pari opportunità: si ritiene opportuna l’implementazione e lo sviluppo sulla base dei dati e delle esigenze espresse dalla popolazione. Collocazione di apposite bacheche informative.
Percorsi formativi: si potrebbe proporre alle scuole la progettazione di azioni di
sensibilizzazione ed educazione con materiale già sperimentato della Provincia di Torino e della Regione Piemonte per lo sviluppo di percorsi formativi sui temi delle pari opportunità, condivisione lavoro domestico e di cura, prevenzione.
Sportello per la famiglia e la donna: si ritiene opportuna l’apertura di uno sportello con funzioni informative e di counseling. Lo sportello permetterebbe inoltre di veicolare una corretta cultura delle pari opportunità e della genitorialità paritaria.
Studio di fattibilità: sarebbe necessario avviare uno studio di fattibilità per un’analisi sulla realtà ed esigenze delle famiglie straniere ed un approfondimento sui bisogni delle persone diversamente abili.
11.4 Alcune esperienze e buone pratiche in altri territori
Sono moltissime le buone pratiche realizzate sul territorio nazionale. Il Ministero
del Lavoro ha realizzato un catalogo delle buone pratiche del Fondo Sociale Europeo
con una fortissima presenza di progetti sulle pari opportunità consultabile alla url
www.buonepratichefse.it.
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Capitolo 11
La Regione Piemonte ha pubblicato tutti i progetti realizzati in tema di pari opportunità durante la programmazione 2000/2006. Il catalogo si può richiedere presso
l’Assessorato competente.
Alcune risorse nella Provincia di Torino:
– PIANO PROPOSTE per la diffusione della cultura di pari opportunità nella provincia di Torino;
– IRMa il portale del comune di Torino per le pari opportunità;
– Kila il portale della Regione sulle pari opportunità;
– P.I.P.O.L Progetto Integrato per le Pari Opportunità nelle scuole;
– AIDS scuola – prevenzione AIDS, giovani donne a scuola a cura del gruppo Abele;
– Camper “Servizio Vicino a te” contro la violenza alle donne;
– Progetto Diamoci da fare sulla condivisione del lavoro domestico e di cura in famiglia;
– Progetto Condi & Vido rivolto alle scuole di ogni ordine e grado per fornire strumenti
per l’educazione alle pari opportunità nelle scuole.
Approfondimenti e opportunità
Dopo i rilievi mossi dalla Corte Costituzionale, all’art. 51 della Costituzione è stato aggiunto un secondo comma: « a tal fine la Repubblica promuove con
appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini ». Rappresenta un
grosso passo avanti nell’affermazione del principio di pari opportunità per la prima volta espresso nella Carta Costituzionale. La norma, programmatica, consente
al legislatore di avere una grande scelta relativamente all’adozione di provvedimenti.
La legge sui congedi parentali (53/2000) tende a regolare, in un intreccio organico, interventi innovativi in materia di politica del lavoro, formazione e politica sociale. La categoria tempo, la sua costruzione sociale e le sue diverse declinazioni: tempi di vita, tempi di lavoro, tempi sociali è la struttura portante di questa
legge. Vengono definite norme, indicate pratiche e incentivati comportamenti organizzativi finalizzati allo sviluppo di una complessa cultura della conciliazione
che vede quali attori principali le persone, le imprese e le amministrazioni pubbliche.
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Le proposte per i servizi attraverso l’utilizzo
delle nuove tecnologie dell’informazione
e della comunicazione (ICT)
Una sezione del questionario ai cittadini si è occupata di indagare il grado di conoscenza dei servizi attivi sul territorio e i bisogni che potrebbero essere soddisfatti attraverso
la modifica dei servizi attualmente erogati e l’implementazione di nuovi. Ritroverete i
risultati di alcune delle evidenze raccolte attraverso queste domande nelle diverse sezioni
in cui è articolato questo volume, ad esempio le richieste relative ai trasporti sono state
trattate nel capitolo dedicato, quelle che avevano come oggetto i giovani sono state riportate nello spazio a tema, in questa parte verrà sviluppato un discorso complessivo sui
servizi cercando di individuare come le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione possono contribuire a realizzare soluzioni per migliorare la vita della comunità. Il discorso verterà su due diverse esigenze ed approcci. Da una parte vengono
indagate le potenzialità dell’e-government nella facilitazione alla fruizione di molti servizi, soprattutto amministrativi, dall’altra le possibilità di partecipazione alle decisioni
pubbliche che si possono ottenere attraverso l’e-democracy.
L’e-government risponde al bisogno di migliorare l’accesso agli uffici comunali,
di contrarre i tempi dedicati al disbrigo di pratiche amministrative, di facilitare l’accesso ai servizi, di conciliare più facilmente gli impegni quotidiani. L’e-democracy ha invece recentemente reso possibili nuove interessanti esperienze di partecipazione, molte
ancora in fase di sperimentazione e molte sicuramente ancora da immaginare. Le tabelle sottostanti ci permettono di comprendere il livello di conoscenza ed utilizzo dei servizi attualmente a disposizione dei cittadini e di immaginare come le ICT possano intervenire su alcune di queste evidenze.
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Capitolo 12
Figura 20 Quali dei seguenti servizi conosce e utilizza? (servizi offerti dal consorzio socio-as-
sistenziale - valori percentuali
Figura 21 Quali dei seguenti servizi conosce e utilizza? (servizi offerti dal Comune – valori
percentuali)
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Le proposte per i servizi attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie
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L’E-GOVERNMENT
Per e-government (anche e-gov o amministrazione digitale) si intende il processo di informatizzazione della pubblica amministrazione, il quale, unitamente ad
azioni di cambiamento organizzativo, consente di trattare la documentazione e di
gestire i procedimenti con sistemi digitali, grazie all’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT). Attraverso i progetti di “Governo Digitale” la Pubblica Amministrazione mette a disposizione dei cittadini, delle imprese e dei professionisti una serie di servizi innovativi che consentono di interagire in modo snello e rapido con le istituzioni.
Mediante l’accesso multi canale (ora è attivo il Portale web, ma domani saranno disponibili anche il call center, le connessioni UMTS, i totem comunali e la
TV digitale terrestre) cittadini ed imprese hanno modo di fruire comodamente dei
servizi municipali senza dover fisicamente incontrare l’operatore comunale.
12.1 Progetti avviati nel Comune
Struttura del sistema informatico: l’Amministrazione comunale ha riconosciuto la necessità di un ripensamento del ruolo dell’informatica nella gestione del Comune, per renderla più coerente con le indicazioni della tecnica, più aperta all’introduzione di nuove applicazioni, in particolare con l’impostazione di un data base relazionale
che garantisca multiutenza e interattività, e l’attuazione di sistemi web-based nell’ottica
di un ammodernamento, miglioramento e potenziamento dei servizi esistenti.
Per raggiungere questi obiettivi si sono superati molti ostacoli, non ultimi quelli
culturali, e si è dimostrata una positiva propensione al cambiamento e all’innovazione.
AtoC Piemonte - ComuneFacile: Pino Torinese fa parte del progetto di e-government dei Comuni piemontesi, coordinato dalla Città di Torino e sviluppato con il
supporto del CSI-Piemonte, finalizzato a diffondere e sviluppare servizi pubblici on line. La registrazione è un prerequisito fondamentale per la fruizione dei servizi offerti da
ComuneFacile e per il riconoscimento inequivocabile dell’utente. Inoltre, registrandosi
a Sistema Piemonte si ricevono una casella di posta elettronica gratuita e la possibilità
di connettersi ad Internet al costo di una telefonata urbana.
Digitalizzazione del pagamento della mensa scolastica.
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Capitolo 12
12.2 Proposte sull’e-government
–
–
–
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–
Offrire ai cittadini la possibilità di accedere a servizi on-line.
Alcuni servizi che si possono fornire attraverso l’e-government sono :
Richiesta e consegna certificati e documenti, certificazioni on-line, anche assistite,
presentazione istanze (DIA, pratiche edilizie, segnalazioni varie), iscrizione ai servizi comunali (mense, impianti sportivi, ecc..) pagamento dei tributi in modalità telematica;
Informazione trasparente su operato della pubblica amministrazione;
Informazioni su servizi e iniziative;
Servizi bibliotecari;
Possibilità in campo sanitario
12.3 Alcune esperienze e buone pratiche di e-government in altri territori
Sono numerosissime le esperienze di e-government sperimentate e realizzate; per
una corretta informazione si consiglia di consultare le risorse sul web.
Il comune di Torino eroga un complesso insieme di servizi attraverso il portale
www.torinofacile.it
Approfondimenti e consigli
Due link di approfondimento sui progetti e sulle opportunità in Piemonte:
http://www.ruparpiemonte.it/e-gov/index.shtml/
http://www.sistemapiemonte.it/
Anche la pubblica amministrazione locale può usufruire dei servizi e-government creati dalla Pubblica Amministrazione Centrale per dare accesso alle banche dati in suo possesso. I principali servizi offerti dalla PAC alle PAL sono il collegamento alla banca dati dell’Anagrafe tributaria tramite il Siatel, il collegamento alla banca dati dell’Agenzia del territorio tramite il SISTer, il collegamento alle
Camere di commercio con InfoCamere e Telemaco ed il servizio di acquisti in rete di Consip.
AtoB è acronimo di "Administration to business" ed identifica l’insieme dei
rapporti ed i servizi tra la Pubblica amministrazione e il sistema delle imprese.
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Le proposte per i servizi attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie
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Il Progetto "A to B Piemonte" è la proposta di e-government delle 8 Province
del Piemonte per lo sviluppo di servizi di front-line rivolti al mondo imprenditoriale.
È on line sul canale tematico e-government il focus Bandi e Finanziamenti
che si propone di offrire agli utenti informazioni, news, anticipazioni, note tecniche ed approfondimenti in materia di finanziamenti e bandi relativi alla Società dell’Informazione e all’e-government in Italia e in Europa. http://egov.formez.it/bandi_e_finanziamenti.html
Raccogliere dati sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione
nelle amministrazioni comunali italiane. È quanto si è proposto l’Istituto nazionale di statistica che ha pubblicato on line i risultati di una rilevazione sperimentale
riguardante gli aspetti organizzativi della gestione delle tecnologie nell’ambito delle strutture comunali, le principali dotazioni tecnologiche e il loro utilizzo. Il testo
integrale dell’indagine è consultabile sul sito dell’Istat: http://www.istat.it/
Se l’e-government può costituire un passo importante verso l’efficienza delle amministrazioni pubbliche le ICT ci permettono di affrontare due altri importanti temi messi in evidenza dalla ricerca: l’informazione e la partecipazione.
Abbiamo infatti rilevato delle disfunzioni all’interno delle dinamiche di comunicazione testimoniate per esempio dalle richieste di servizi già attivi, accompagnate allo
stesso tempo da un chiaro desiderio di partecipazione, reso particolarmente evidente in
primo luogo dalle numerosissime considerazioni proposte spontaneamente all’interno di
un questionario già di per sé piuttosto lungo e anche dal desiderio espresso esplicitamente
di avere maggiori spazi di confronto, maggiori informazioni, una maggiore trasparenza
nella progettazione pubblica.
Non si può inoltre omettere che in alcuni casi c’è una coesistenza di interesse per
il paese e interesse per la “polemica” poco costruttiva. Non è del tutto illogico però ritenere che anche nel caso la partecipazione sia semplicemente critica e poco costruttiva
il dissenso può essere trasformato per l’utilità della comunità. E se il modello di riferimento è quello di una democrazia partecipativa queste premesse possono essere considerate positive e favorevoli ad un approfondimento sul rapporto tra cittadino e istituzioni.
Anche l’atteggiamento di sfida o di rinuncia denota in fondo delle carenze nel rapporto
di fiducia e collaborazione tra istituzioni e cittadini e rivela la distanza tra cittadino e decisione pubblica che potrebbe essere utilmente diminuita attraverso alcune nuove soluzioni che tratteremo nel prossimo box.
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Capitolo 12
L’E-DEMOCRACY
Aumentare il coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni al fine di allargare il consenso e la legittimazione dell’azione pubblica, riducendo di conseguenza
i conflitti. È la strada che molte amministrazioni stanno percorrendo con l’introduzione di iniziative di e-democracy.
Con il termine e-democracy si intende, infatti, la partecipazione dei cittadini alle attività delle pubbliche amministrazioni locali ed ai loro processi decisionali attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie della comunicazione. L’impiego innovativo delle ICT consente l’apertura di nuovi spazi di dialogo tra cittadini e amministrazione che integrano e rafforzano le forme tradizionali di partecipazione. Il
coinvolgimento dei cittadini nelle diverse fasi del ciclo di vita delle politiche può
costituire una risorsa importante per cogliere dalla società civile maggiori informazioni e soluzioni alternative, e per anticipare esigenze e bisogni inespressi attraverso i canali classici della democrazia rappresentativa. Grazie all’informazione, alla consultazione ed alla partecipazione attiva è possibile migliorare la qualità delle politiche pubbliche, aumentare la fiducia nelle amministrazioni e contribuire al rafforzamento della democrazia.
12.4 Proposte per l’e-democracy
L’utilizzo di una piattaforma di e-democracy che, in modo efficace ed efficiente,
riesca a trasmettere agli amministratori il pensiero e le opinioni della cittadinanza sui temi oggetto delle discussioni on-line, come strumento strategico finalizzato ad agevolare le risposte ai cittadini da parte delle Pubbliche Amministrazioni.
12.5 Alcune esperienze e buone pratiche di e-democracy in altri territori
Le esperienze in Piemonte:
– Regione Piemonte:
o Portale interattivo per i cittadini con la possibilità di assistere on line ai Consigli
Regionali.
o Rete Unitaria delle Pal Regionale - Piemonte
o Esempio di mailing list di servizio.
o Progetto SESAMO. La porta è aperta: Accesso al Palazzo virtuale delle Pubbliche
Amministrazioni.
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Le proposte per i servizi attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie
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– Comune di Alessandria:
o Forum di dialogo tra cittadini e PAL (line diretta di mail con il sindaco, forum di
discussione pubblica, con l’URP e gli altri uffici comunali).
– Comune di Novara:
o Partecipazione al progetto europeo NETforNets e istituzione di un servizio di risposta ai quesiti inviati dai cittadini e di una banca dati consultabile con le risposte ai quesiti d’interesse generale.
– Comune di Torino:
o Partecipazione dei cittadini all’attività amministrativa della città attraverso istanze
petizioni al Sindaco, proposte di deliberazioni e di referendum d’iniziativa popolare, anche mediante la rete.
o Istituzione dell’Ufficio del Sindaco per i Rapporti con i cittadini.
o Forum di discussione moderati basati sul programma freeware “Discuss”.
– Comune di Asti:
o Progetto Comuni & Terre doc: un progetto di e-democracy per promuovere la difesa
del territorio e della qualità della vita, la partecipazione dei cittadini al dibattito sull’introduzione degli OGM in agricoltura e la valorizzazione dei prodotti tipici locali.
– Comune di Cossato (BI):
o Progetto E-dem.Cossato: Cossato si progetta - Partecipazione e condivisione con
la tecnologia.
– Comune di Novara:
o Progetto GEO.CIVIT@S: l’integrazione delle banche dati comunali con tecnologia Gis e la diffusione su rete Wireless; presupposti per una piena cittadinanza digitale e nuovi strumenti partecipativi.
– Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca:
o ProgettoM@P - La Mont@agna che Partecipa: creazione di un sito web per la gestione di un processo partecipativo on-line in relazione all’elaborazione dei progetti
preliminari dei Piani Regolatori dei 16 comuni membri.
L’e-democracy è anche uno strumento al servizio della progettazione partecipata.
La città di Chieri nel 2005 ha partecipato a Campus cantieri, corso di formazione manageriale del Dipartimento della Funzione pubblica, inerente la progettazione partecipata.
STRUMENTI DI CONFRONTO E AUTOGESTIONE DI SERVIZI
Le ICT permettono anche di usufruire di spazi messi a disposizione e garantiti dai Comuni attraverso i quali scambiare informazioni e servizi.
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Capitolo 12
Approfondimenti e opportunità
Un’esperienza che ci può aiutare a capire il senso dell’e-democracy realizzata in un quartiere di Milano:
Il 21 maggio viene aperto lo sportello anagrafe all’interno della scuola elementare ’BaconÈ. Dopo una settimana appare il primo messaggio di allarme su partecipaMi.it: un genitore sottolinea, con rabbia, che nessuno è stato informato e che
la presenza di estranei all’interno della scuola suscita preoccupazione. Un altro
messaggio precisa che “I nostri bambini, oggi, non sono al sicuro e mentre lo grido ai quattro venti con la speranza che qualcuno ponga al più presto rimedio a questa surreale situazione, vivo nel terrore che lo sappiano in troppi e che questa pubblicità porti davanti ai nostri cancelli, dentro il nostro cortile, vicino ai nostri ragazzi, tutto quello che ogni genitore spera di tenere lontano”.
La protesta, raccolta da alcuni consiglieri del Consiglio di Zona 3, si traduce anche in proposte di soluzioni alternative e percorribili. Dopo una decina di messaggi, è lo stesso Assessore che interviene e spiega tutti i particolari dell’intervento.
Cittadini soddisfatti? Sembra proprio di no: apprezzano l’intervento dell’assessore ma chiedono di nuovo, con forza, che la decisione sia rivista. Attraverso il
sito si diffondono date di riunioni, Commissioni, sopraluoghi: le persone, dopo essersi scritte, si incontrano. I consiglieri di Zona, sia di maggioranza, sia di opposizione, raccolgono le posizioni dei genitori e chiedono, a loro volta, di rivedere la
decisione presa, disponibili ad ospitare presso la propria sede gli uffici contestati.
E così è: l’Assessore annuncia una nuova valutazione tecnica che prenda in considerazione l’alternativa proposta dai cittadini e sostenuta dall’intero Consiglio di Zona. Sono passati solo sei giorni dal primo messaggio di allarme. Nel frattempo anche il consigliere comunale segue la vicenda e informa sul forum i cittadini. Ultimo atto: dopo i sopraluoghi, arriva la decisione, comunicata nel forum, dall’Assessore: “Sono molto soddisfatto che si sia pervenuti a una soluzione condivisa. Lo
sportello offrirà un servizio estremamente utile per tutta la zona 3. Ho sempre ritenuto che la disponibilità al dialogo tra cittadini e istituzioni sia una componente
fondamentale per una buona amministrazione. Naturalmente quando si tratti di disponibilità reale e non inficiata da preconcetti dall’una o dall’altra parte. In tal senso l’atteggiamento costruttivo che, anche nei momenti di confronto più acceso, ha
caratterizzato tutti i protagonisti di questa vicenda ha giocato un ruolo molto importante.”
http://www.partecipami.it/?q=node/3072
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Le proposte per i servizi attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie
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Discutiamo qui alcune riflessioni nate dalle esigenze espresse all’interno del questionario, riferite alla necessità di servizi e che quindi non compariranno più nelle specifiche sezioni, in quanto possono trovare una soluzione attraverso le ICT. Si tratta della necessità di trovare personale qualificato e “sicuro” e di avere maggiore disponibilità
di servizi di trasporto.
12.6 Proposte di autogestione dei servizi
L’esigenza di trovare personale qualificato e di cui “potersi fidare” a cui delegare l’assistenza di bambini, anziani e diversamente abili è stata affrontata in varie esperienze attraverso, per esempio, azioni di formazione del personale e la costituzione di
registri che garantiscono la qualifica dei lavoratori iscritti. È possibile però sostituire,
grazie alle ICT, il vecchio e consolidato meccanismo del passa-parola, del consiglio del
vicino di casa o degli amici, con un progetto di bacheca virtuale. La proposta è quella
di costituire uno spazio virtuale, messo a disposizione dal Comune, dove i cittadini, che
si iscrivono e la cui opinione viene quindi garantita, possono inviare indicazioni sul personale con cui si sono instaurati rapporti positivi, segnalarne la disponibilità o al contrario richiedere informazioni in caso di necessità.
Un modo simile per affrontare il problema dei trasporti è quello già ricordato nel
capitolo dedicato e che fa ricorso ad una bacheca, supportata da un software adeguato,
dove scambiare necessità e disponibilità di condivisione di passaggi automobilistici,
eventualmente supportato da un sistema di tagging (una sorta di votazione, un modo per
esprimere la propria opinione sull’affidabilità di chi richiede o mette a disposizione il
passaggio, molto utilizzato nel web).
blemi.
Il social networking on line può aiutare a risolvere molti altri piccoli/grandi pro-
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Lo sport
Lo sport è parte della vita di molti cittadini pinesi, costituisce la principale attività dei
bambini e dei ragazzi al di fuori della scuola e addirittura il 63% degli uomini contro il
47% delle donne, percentuale peraltro ragguardevole, afferma che se avesse più tempo
lo utilizzerebbe impegnandosi in attività sportive. I servizi sportivi più conosciuti sono
il centro nuoto e il tennis club mentre sono meno conosciuti i campi bocce. Davvero poco utilizzati anche i campi sportivi per il calcio perché l’accesso allo spazio è troppo
strutturato, quello che invece viene richiesto è un campo da gioco libero.
Figura 22 Conosce, utilizza ed è soddisfatto delle seguenti strutture sportive?
(valori percentuali)
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Capitolo 13
Il livello di utilizzo dei servizi sportivi non è molto alto rispetto al livello di conoscenza, non sembra però particolarmente critico il livello di soddisfazione anche se
nelle domande aperte sono state mosse critiche agli spazi dedicati alle palestre a causa
degli orari, dei costi e dell’offerta di servizi.
Dalle risposte emerge che un elevato numero di persone, il 60% dei rispondenti,
utilizzerebbe questi spazi a condizioni differenti da quelle attuali ed in particolare se potesse avere accesso ad agevolazioni economiche e a orari più estesi. Ma oltre a ciò sembra che le strutture esistenti non riescano ad andare incontro a tutte le esigenze della popolazione orientata verso attività sportive di cui non c’è offerta in paese. In particolare
i desideri riguardano una pista per il pattinaggio, un campo da golf, una palestra di arrampicata e un campo da calcio.
Tabella 1 Quali altre strutture sportive vorrebbe?
Risposte totali
golf
pista pattinaggio
calcio e calcetto
palestra arrampicata
centro equitazione
pista atletica
pista motocross
corsi di danza
corsi di yoga
SPA wellness
percorsi sportivi all’aperto
go kart
tiro a volo
pallavolo
pattinaggio sul ghiaccio
campi da tennis
bocciodromo
corsi per anziani
nuoto sincronizzato
arti marziali
corsi di ping pong
campi da basket
campo rugby
squash
Valori assoluti
1074
221
174
108
107
77
66
42
32
25
24
22
22
18
18
17
17
16
15
12
11
9
8
8
7
%risposte
100
20,6
16,2
10,1
10
7,1
6,1
3,9
3
2,3
2,2
2,1
2
1,7
1,7
1,6
1,5
1,5
1,4
1,1
1
0,8
0,7
0,7
0,7
%casi
125,2
25,7
20,3
12,6
12,5
8,9
7,7
4,9
3,7
2,9
2,8
2,6
2,5
2,1
2,1
2
1,9
1,8
1,7
1,4
1,3
1,1
0,9
0,9
0,8
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Lo sport
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13.1 Progetti avviati nel Comune
Nuovi campi da bocce: inaugurazione ad ottobre 2008 a Valle Ceppi.
Biodanza: attivazione dall’autunno 2008 dei corsi di biodanza.
Festa dello sport: l’Associazione Vivere promuove nel mese di settembre la “Festa dello sport”, alla quale partecipano tutte le società sportive attive a Pino. Il Comune
contribuisce coprendo una parte delle spese vive e dell’organizzazione dell’iniziativa.
13.2 Progetti in corso
Ampliamento di strutture: realizzazione di un ampliamento della palestra/palazzetto già presente presso la scuola elementare. Circa 50 mq usufruibili per attività
sportive e di movimento del tipo ginnastica dolce, presciistica, danza, ginnastica per anziani, ... che attualmente si sviluppano in un locale della scuola stessa, restituendo questo spazio agli usi scolastici; ampliamento delle strutture per l’arrampicata all’esterno
della piscina Moby Dick, inaugurate ed utilizzate in occasione delle feste dello sport
2007 e 2008 e tra breve fruibili.
13.3 Proposte
Soluzioni di trasporto: approfondimento sulle soluzioni di trasporto verso le
strutture di territori vicini.
Convenzioni con strutture sportive dei territori limitrofi.
Pista per il pattinaggio:valutazione di eventuale costruzione di apposita pista.
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L’associazionismo e le proposte socio-culturali
14.1 La visibilità delle associazioni
Le strutture associative sono ritenute importanti per permettere la progettazione e
la gestione di un insieme efficace di beni e servizi territoriali, per la promozione dei valori e dell’immagine del territorio. Le associazioni presenti nel comune di Pino sono molto numerose e operano all’interno di ambiti molto diversificati. L’attenzione dell’amministrazione nei confronti di queste realtà è forte in quanto considerate partner e risorsa
per l’attuazione di strategie di animazione del territorio e a supporto delle politiche socio-culturali.
Dalle risposte date al questionario sappiamo che i cittadini chiedono un paese più
vivo, maggiori servizi e desiderano costruire un’identità più forte ed un’idea di comunità fatta di partecipazione, solidarietà e vita sociale. È evidente quale possa essere e
quanto possa essere importante il ruolo delle associazioni. Sempre dalle risposte del questionario viene però evidenziato come molte associazioni siano in realtà poco conosciute ed a questo forse possiamo anche imputare l’idea, a volte emersa dalle testimonianze
dei cittadini, di una realtà che potrebbe offrire di più. È plausibile immaginare che una
maggiore visibilità ed una strategia di comunicazione volta a fare conoscere le proprie
attività e ad attuare una campagna di inclusione di nuovi soggetti possa portare ad ampliare le proprie potenzialità e a miglioramenti percepiti da una maggiore quota di cittadini.
Qui di seguito riportiamo i dati sulla percentuale di cittadini che conoscono le associazioni del territorio. Ricordiamo che nell’elenco, per un errore di battitura, non sono state proposte due associazioni, il CAI e Live Pino (che in realtà è un gruppo informale e non una vera e propria associazione) che sono però state ricordate dai rispondenti.
Sempre per un errore presente nella lista proposta con il questionario troverete citata due
volte l’AIB, l’associazione volontari antincendi boschivi che nelle due diverse denominazioni ha raccolto differenti percentuali.
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Capitolo 14
Tabella 2 Associazioni conosciute da più del 50% dei rispondenti
CRI
Ass. nazionale alpini
PRO LOCO
Sci club "La Lesa"
UNITRÈ
Centro d’incontro gruppo anziani
Gruppo antincendi boschivi
Corale pinese
Vivere
Società sportiva tennis club
FIDAS
Ass. Santa Maria del Pino
G.S. Pino Volley
Filarmonica pinese
AVO
AGESCI
Associazione Viet Vo Dao
Ass. Pino Football Club
LIDA
% risposte
0,3
0,6
0,7
0,9
0,9
1,5
1,7
1,7
1,8
1,8
1,8
1,8
1,9
1,9
2,1
2,1
2,2
2,2
2,3
% casi
93,6
86,8
84,8
81,4
79,6
68
64
63,6
61,7
61,7
61,2
60,9
59,6
58,3
55,1
54
52,8
52
50
Tabella 3 Associazioni conosciute da meno del 50% dei rispondenti
Operatori economici di Pino Torinese
Società San Vincenzo de’ Paoli
Roby Rolfo Offcial Fan Club
Torino Teen Basket
Centro aiuto alla vita
Gruppo anziani di Valle Ceppi
Gruppo fotografico "L’osservatorio"
Centro incontri Luigi Tosco
Arcieri Pino Torinese
Ass. Pino Condivisa
Le formiche operose
Ass. "Amici del basket"
Forum del volontariato
AS Pino Bridge
FIDAPA
AIB
Ass. pianistica "J. Haydn"
CSP
DIAPSI
Associazione Blu Life Diving
% risposte
2,4
2,5
2,6
2,6
2,9
3
3,1
3,1
3,1
3,3
3,3
3,4
3,6
3,6
3,6
3,7
3,7
3,8
3,9
3,9
% casi
48,8
45,7
43,6
43,3
36,4
35,1
33,8
33,5
32,4
28,8
27,7
26,1
22,7
22,3
21,6
19,8
19,5
17,6
16,5
16,2
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L’associazionismo e le proposte socio-culturali
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14.1.1 Progetti avviati nel Comune
Bacheche: un primo passo importante verso una maggiore visibilità delle iniziative è stata la collocazione di bacheche in alcuni luoghi significativi del paese (sette)
per affiggere manifesti e locandine esclusivamente riservati alle associazioni pinesi.
Consulta Comunale delle Associazioni: a febbraio 2007 il Consiglio Comunale
approva il Regolamento che istituisce la Consulta, strumento di rete che si sta rivelando
molto importante per il dialogo tra l’Amministrazione Comunale e le Associazioni e soprattutto tra le associazioni stesse spesso non abituate al confronto costante e continuativo. L’Assemblea della Consulta ha istituito un Direttivo composto da 11 membri che
si riunisce circa una volta ogni mese.
14.2 Le proposte socio-culturali
I cittadini hanno espresso attenzione verso i consumi culturali. In particolare le
donne hanno dichiarato che se avessero più tempo vorrebbero occuparlo maggiormente
con cinema, teatro, concerti e visite a musei. In generale la richiesta di questo tipo di offerta è alta probabilmente anche in virtù di un livello di educazione scolastica e formativa molto elevato.
Più che carenze abbiamo registrato interesse e difficoltà nella fruizione di prodotti
culturali dovute al poco tempo a disposizione e ai tempi di spostamento necessari per
raggiungere il paese. L’impressione è quella di una esigenza di proposte di qualità e standard piuttosto elevati e della necessità di fare affidamento su appuntamenti strutturati in
modo da non dipendere dal bisogno di informarsi sugli eventi di volta in volta presenti
sul territorio.
Rispondere a questo tipo di richiesta è piuttosto difficile per i piccoli comuni che
spesso connotano la loro offerta culturale attraverso un festival od un offerta di particolare rilevanza intorno alla quale si raccolgono interesse, fondi ed opportunità. È difficile infatti immaginare di poter avere a disposizione risorse economiche ed umane sufficienti a garantire una o più programmazioni a carattere continuativo durante tutto l’arco dell’anno e che includano nomi, titoli, compagnie, artisti di grande rilevanza.
Probabilmente anche in questo caso la soluzione potrebbe risiedere nella valorizzazione delle proposte magari con un più facile accesso all’informazione e in dinamiche partecipative più efficaci che devono però partire anche dalla popolazione. In ogni
caso utilizzeremo questo spazio per presentare le iniziative realizzate dal Comune come
stimolo per una discussione costruttiva che alimenti un circolo virtuoso a sostegno dell’impegno già dimostrato dall’amministrazione.
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Capitolo 14
14.2.1 Progetti avviati nel Comune
Proponiamo qui i progetti in ambito socio-culturale attuati dall’amministrazione
comunale spesso in collaborazione con le associazioni allo scopo di fare emergere spazi di intervento a cui poter aderire e collaborare ed avviare una riflessione sulla possibilità di partecipare attivamente al miglioramento dell’offerta territoriale:
Potenziamento delle iniziative culturali delle risorse economiche e della partecipazione complessiva sia del Comune in quanto tale (parte politica e tecnica) sia da parte degli altri soggetti associativi e della società civile presenti a Pino.
Promozione alla Lettura: tra settembre ed ottobre 2006 si svolge la prima edizione della manifestazione “I Libri sotto il Pino”, promosso dalla libreria Il Tastebook,
la Pro Loco, la Fidapa e dalla Biblioteca Comunale. Dal 2007 si attivano dei laboratori
di educazione alla lettura nelle scuole di Pino che continuano anche nel 2008 e sono previste anche per il 2009. Dal 2009 la manifestazione non si svolge più nel mese di ottobre ma si è trasformata in un evento distribuito nel corso dell’intero anno.
Promozione del Teatro: dal settembre 2007 si organizzano laboratori teatrali nelle scuole, corsi di teatro e di dizione per giovani e adulti e alcuni spettacoli teatrali appositamente allestiti. La Convenzione con la Parrocchia di Pino per l’utilizzo del CineTeatro “Le Glicini” viene rinnovata e modificata nel 2008, incrementando il numero di
serate messe a disposizione delle associazioni pinesi, delle Scuole e dell’Amministrazione Comunale.
In parallelo si provvede anche ad una significativa riduzione delle spese per l’utilizzo giornaliero del Teatro da parte delle associazioni. Ottima è stata la risposta che è
arrivata da scuole ed associazioni: nel 2008 sono state impegnate per iniziative pubbliche tutte le 50 serate previste in convenzione.
Festival Jazz: a metà giugno 2007 si svolge la Nona edizione del Festival Jazz
evento profondamente mutato, nella forma e nella sostanza. Cambia la denominazione
diventando “Pino Jazz Fest”, si avvia una collaborazione con il Centro Jazz di Torino,
si coinvolgono musicisti italiani molto noti e meno noti, si amplia la proposta musicale
non soltanto al Jazz classico ma a tutti i generi del jazz. L’edizione 2008 fa registrare un
ulteriore miglioramento del risultato economico dell’evento, un’ottima partecipazione di
spettatori (pinesi e non) ed un consolidamento del giudizio positivo dei mezzi di comunicazione e degli appassionati.
Festa Patronale di Sant’Andrea Corsini: anche l’organizzazione di questo evento viene ripensata in collaborazione con la Pro Loco e l’Associazione degli Operatori
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L’associazionismo e le proposte socio-culturali
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Economici di Pino. Si decide di abbinare agli eventi tradizionali di questa festa anche
qualche altro evento di rilievo culturale.
Collaborazione con il Planetario: a partire dal momento dell’inaugurazione del
Planetario (settembre 2007) si è stabilito un costante e positivo rapporto di collaborazione con i responsabili di questa nuova struttura culturale che si è aperta nel territorio.
Con loro si sono organizzati vari eventi rivolti alla cittadinanza in generale ed alle associazioni pinesi in particolare.
Festa della Liberazione: l’Amministrazione Comunale ha deciso di valorizzare
questa festa nazionale attraverso la creazione di un momento pubblico ufficiale che, a
partire dal 25 aprile 2007, vede l’organizzazione di una conferenza su temi inerenti la
democrazia, la Costituzione, l’Europa e i diritti umani con la collaborazione di autorevoli esperti.
Giornata della Memoria: a partire dal gennaio 2008 l’Amministrazione Comunale ha deciso di ricordare con un evento pubblico questa importante ricorrenza storica.
Da questa iniziativa nel 2009 è nato anche il bando rivolto ai ragazzi pinesi delle scuole medie e delle superiori per borse di studio aventi per oggetto i temi connessi al rispetto dei diritti dell’uomo.
Mostre ed Eventi: si sono intensificate le iniziative espositive sia pittoriche che
fotografiche e storiche utilizzando gli spazi di Sala Ghivarello presso Villa Grazia. Un
altro spazio espositivo a disposizione delle realtà pinesi è stato allestito presso la sala
collocata a fianco della stazione di partenza dell’ascensore di accesso al Planetario.
Merlin Canoro: a maggio 2007 è ripreso anche lo storico evento pinese dedicato alle canzoni ed ai bambini curato dalla Pro Loco. Si è consolidato parallelamente anche “Il Grande Palio delle Regioni”, manifestazione di musica, teatro e danza anch’essa rivolta ai bambini e ragazzi.
Settembre Pinese: a partire dal settembre 2007 le iniziative della tradizionale festa popolare vedono una prima novità nella collaborazione tra la Pro Loco e le associazioni di volontariato nell’organizzazione della Festa della Fraternità, un grande pranzo
gestito totalmente dalle associazioni ed aperto a tutta la cittadinanza.
Festa in Collina: nel giugno 2007 si è svolta l’ottava edizione per la prima volta dedicata principalmente ai temi ambientali. Si collegano alla giornata nel Parco una
serie di iniziative già presenti o realizzate ex novo in collaborazione con varie associa-
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Capitolo 14
zioni pinesi prima non coinvolte. Questa nuova identità della manifestazione viene confermata nell’edizione del 2008.
Approfondimenti e opportunità
Alla url http://www.fitzcarraldo.it/ricerca/ricerche.htm le relazioni annuali
dell’osservatorio culturale del Piemonte sui consumi culturali in Piemonte.
Alla url http://www.fizz.it/articoli2008.htm si trovano strumenti di marketing
culturale e territoriale.
La pagina della Provincia di Torino dedicata alla cultura: http://www.provincia.to.it/cultura.htm.
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Conclusioni
15.1 Ancora qualche dato
Abbiamo scelto di utilizzare questo spazio per fare alcune considerazioni conclusive basate sulle domande del questionario dedicate a capire come i cittadini considerano il paese.
La prima domanda è molto semplice, abbiamo chiesto se chi risponde è contento
di vivere a Pino. Le risposte sono molto incoraggianti e possiamo osservarle attraverso
il prossimo grafico.
Figura 23 Le piace vivere a Pino? (valori percentuali)
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Capitolo 15
La seconda domanda proposta ci rimanda l’immagine che abbiamo già potuto intuire da alcune risposte date in precedenza che mettono in evidenza come il punto di forza di Pino Torinese consista nella sua collocazione geografica a metà tra città e campagna. Risulta forte anche l’importanza attribuita alle reti familiari ed amicali.
Figura 24 Come considera Pino Torinese? (valori percentuali)
Abbiamo poi lasciato che i rispondenti esprimessero liberamente la loro opinione
attraverso una categoria “altro” all’interno della quale scrivere ciò che si riteneva più opportuno. Da queste risposte emerge che sono decisamente le donne a considerare Pino
come un paese gradevole, bello o addirittura bellissimo, mentre gli uomini avvertono
maggiormente la sensazione di vivere in un paese con scarsi legami di comunità e poco
curato. Sarebbe interessante cercare di capire quali sono le variabili che favoriscono i
legami e perché siano meno accessibili agli uomini.
Si può ipotizzare l’incidenza di un considerevole numero di ore passate fuori dal
paese a causa degli impegni di lavoro, ma anche la minore necessità di ricorrere ad amici e/o parenti per risolvere i problemi legati alla quotidianità degli impegni e della cura.
Ci sono però sicuramente altre variabili capaci di spiegare questo fenomeno che non abbiamo purtroppo ora a disposizione. Per quanto riguarda la suddivisione in quartieri chi
vive in zona centrale apprezza maggiormente Pino, ma allo stesso tempo ne denuncia
gli scarsi legami. Non sono invece particolarmente marcate le differenze per età anche
se si può notare come i più soddisfatti siano i cittadini tra i 31 ed i 40 anni.
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Conclusioni
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Figura 25 Come considera Pino Torinese? (valori percentuali- risposte alla categoria “altro”)
Per capire meglio abbiamo chiesto cosa piace di più a Pino ottenendo risposte assolutamente omogenee con le idee espresse nel corso del questionario. Più di ogni altra
cosa emergono infatti l’ambiente naturale, la quiete e la tranquillità.
Figura 26 Cosa le piace di più di Pino? (valori percentuali)
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Capitolo 15
Le risposte alla domanda su cosa piace di meno sono sicuramente speculari rispetto alla categoria che presenta una maggiore frequenza corrispondente al rumore e al
traffico, ma emergono anche altre opinioni che corrispondono in gran parte agli argomenti che abbiamo trattato in questo volume e che ritroviamo nella tabella sottostante.
Tabella 4 Cosa le piace di meno di Pino?
Rumore, traffico e viabilità
Problemi di manutenzione, offerta territoriale
Il centro
Arroganza e maleducazione degli abitanti
Urbanistica
Assenza di luoghi e occasioni di svago
Poco senso di comunità
Difficoltà nei trasporti
Costo elevato della vita
Pochi negozi/orari scomodi
Mancanza di sicurezza
Distanza dal luogo di lavoro
Scarsa attenzione per i diversamente abili
Non collaborazione tra le associazioni
Scuole
Mancanza di asili nidi pubblici
Presenza di extracomunitari
Nessun trattamento per le zanzare
40,5
13,7
13,2
12,7
9,9
9,5
8,9
7,2
5,6
3,4
2,6
1,7
0,8
0,3
0,3
0,4
0,1
0,1
Per fornire alcune informazioni in più possiamo specificare che alcuni cittadini
affermano che sia un paese senza identità, le cui potenzialità non vengono sfruttate, che
presenta aspetti di deterioramento. Viene sicuramente considerato positivamente per la
sua posizione ambientale, ma l’aspetto naturalistico comprende anche i campanacci delle mucche la domenica, le fattorie contadine, insomma l’ambiente rurale, insieme alla
possibilità di fare sport all’aria aperta e di vivere la natura. Nei fattori positivi, nella categoria sicurezza troviamo anche la possibilità di crescere i figli con un maggior grado
di autonomia. Abbiamo codificato sotto il termine “buona amministrazione” la soddisfazione per la presenza di servizi, la pulizia, l’ordine e le iniziative culturali.
Per quanto riguarda la tabella che riporta invece i fattori di insoddisfazione abbiamo raccolto sotto “problemi di manutenzione-offerta territoriale” le denunce relative
all’offerta di parchi e parcheggi, la pulizia dei marciapiedi, la scarsa manutenzione delle strutture, la distribuzione del metano quando non raggiunge tutte le zone del territorio comunale, la presenza di odori fognari, la carenza di servizi per i giovani, il servizio
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dei vigili urbani che si vorrebbe ancora più esteso, i cantieri e i lavori incompiuti per i
quali sarebbe forse utile un livello di informazione sull’andamento dei lavori, scarsa attenzione all’ecologia richiamata però solo da una persona.
Il dettaglio della categoria ’rumore traffico e viabilità’ comprende le affermazioni che parlano di strade mal tenute, dissestate, troppo strette, corse di moto e auto sulla
panoramica, la mancanza di marciapiedi.
Nella categoria ’brutta urbanistica’ abbiamo raggruppato edifici brutti e mal tenuti e arredi non curati, edilizia non controllata; si chiede anche maggiore rispetto per
uno stile rurale e una maggiore attenzione e cura negli arredi urbani, si lamenta la mancanza di spazi verdi.
15.2 Considerazioni conclusive
I dati che abbiamo ora osservato ci permettono di vedere l’espressione più spontanea dei bisogni dei cittadini, che comunque richiamano, anche se in una modalità più
libera, tutti i temi che abbiamo trattato con attenzione e a cui abbiamo cercato di dare
risposte puntuali e utili nel corso del volume. In questo ultimo paragrafo vorremmo però
fare un’ulteriore considerazione. L’insieme di queste informazioni ci permette infatti di
confermare l’importanza dell’idea che ha attraversato e stimolato questo rapporto, che
ne ha definito la struttura e ispirato l’approccio: la ricchezza e la forza della partecipazione. È un concetto che abbiamo proposto in questo lavoro proprio in virtù di un’ipotesi nata dai dati sul positivo attaccamento della popolazione al proprio paese e sostenuta della volontà dell’amministrazione, testimoniata anche dall’attenzione posta nei
confronti delle opinioni dei cittadini.
Se si escludono le difficoltà incontrate dalla comunicazione istituzionale ciò che
emerge in modo particolare è infatti più che la presenza di particolari criticità, l’evidenza di molte opportunità che nascono dalle potenzialità offerte da una particolare “geografia umana” connotata da titoli di studio mediamente più elevati di quelli rilevati sul
territorio nazionale, da condizioni lavorative spesso favorevoli, da un elevato livello di
integrazione definito da insediamenti di lungo periodo o da forti legami affettivi con il
territorio, dal già citato desiderio di partecipazione e dalla presenza di una parte di popolazione giovane che ha saputo trasformare positivi “privilegi” in opportunità di crescita orientate anche dal concetto di comunità.
Un’ulteriore risorsa può essere individuata in una componente femminile che
emerge attraverso una visione particolarmente positiva del paese, in possesso di reti più
consolidate, anche in virtù di un minor carico lavorativo per il mercato e della conseguente maggiore presenza nella vita quotidiana del paese e con una forte possibilità di
partecipazione, espressa tradizionalmente nell’ambito dell’associazionismo e del volon-
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tariato e che potrebbe consolidarsi anche in forme più istituzionali di gestione ed amministrazione del territorio.
Ciò che si percepisce, grazie al particolare punto di vista che possono avere in particolare coloro che osservano una realtà dall’esterno, è l’idea di un paese che forse si potrebbe trovare di fronte ad un mutamento, che, se correttamente guidato, potrebbe contribuire a trasformare la propria immagine restituendogli, o forse semplicemente potenziando, gli aspetti che gli permettono di definirsi una comunità.
In altri territori le amministrazioni sono impegnate a gestire le emergenze, contrastare situazioni di forte disagio sociale, affrontare elevati livelli di criminalità o percentuali preoccupanti di disoccupazione. Non sono queste le condizioni rilevabili a Pino Torinese, le sfide dunque devono essere differenti. Ma non è solo un impegno orientato all’emergenza sociale a diminuire la forza delle esperienze progettuali, ad influire
sulla possibilità di concepire visioni sociali innovative. A volte anche la mancanza di
un’emergenza può portare ad un risultato simile nato però da un benessere inconsapevole delle proprie potenzialità. Si tratterebbe di uno spreco che una società non dovrebbe permettersi e sono stata favorevolmente colpita nel riconoscere la presenza di un’intelligenza sociale che ha le proprie basi nel desiderio di ascolto, di condivisione, di confronto e di progettualità dimostrati sia dai cittadini sia dall’amministrazione.
Naturalmente abbiamo ragionato anche sulle piccole cose importanti, utili a garantire un livello di qualità della vita sostenuto anche dalla possibilità di accedere a servizi efficienti e spazi fisici e di pensiero “abitabili”, ma quello su cui, in conclusione,
vorrei porre l’attenzione è l’importanza di una prospettiva orientata agli obiettivi e partecipata da tutti i cittadini.
Mi piace pensare, come ricercatrice da sempre attenta ai processi di sviluppo locale, che questa esperienza possa dare un reale contributo e sono certa che il suo valore
risieda nella capacità di individuare, chiarire e comunicare i punti di forza e di debolezza di una comunità che possiede grandi potenzialità. Nutro la convinzione che queste caratteristiche, se riconosciute e valorizzate, porteranno al consolidamento delle positività
e alla graduale correzione di quelle che più che negatività, desidero ribadirlo ancora una
volta, possiamo e dobbiamo considerare opportunità.
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Indice tabelle, figure, box
Box 1
Box 2
Box 3
Box 4
Box 5
Box 6
Box 7
Box 8
Box 9
Box 10
Box 11
Box 12
Box 13
Box 14
Box 15
Box 16
Box 17
Box 18
Il risparmio energetico
La sostenibilità dei piccoli esercizi commerciali
I gas, gruppi di acquisto solidale
Soluzioni su misura e alternative al trasporto pubblico
I centri di aggregazione giovanili
Il disagio giovanile
Educazione e prevenzione: il ruolo della scuola e delle istituzioni pubbliche
Lavoro di cura o di riproduzione
Il ruolo sociale degli anziani
La conciliazione
L’assistenza domiciliare
Un nuovo sistema di proposte di sostegno alla cura dell’infanzia
Il problema del tempo
La percezione della sicurezza
L’importanza delle pari opportunità
L’e-government
L’e-democracy
Strumenti di confronto e autogestione di servizi
2
15
18
21
26
37
38
43
45
46
48
51
55
59
65
75
78
79
Figura 1
Figura 2
Figura 3
Figura 4
Figura 5
Figura 6
Figura 7
A quali interventi di miglioramento della sua abitazione è interessato?
Quali spazi pubblici, luoghi d’incontro e di svago desidera in centro?
Quali spazi pubblici desidera?
Dove fa acquisti abitualmente?
Perché non fa mai acquisti a Pino?
A cosa vorresti dedicare più o meno tempo?
Con chi vorresti passare più o meno tempo?
1
7
9
13
14
31
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Indice tabelle, figure, box
Figura 8
Figura 9
Figura 15
Figura 16
Figura 17
Figura 18
Figura 19
Figura 20
Figura 21
Figura 22
Figura 23
Figura 24
Figura 25
Figura 26
Dove vorresti passare più tempo?
Ritiene necessari servizi di prevenzione/informazione/intervento
sui disagi giovanili?
Su quali temi ritiene indispensabile prevenire, informare, intervenire?
Per quali esigenze chiede aiuto?
A chi chiede aiuto prevalentemente per le sue esigenze?
Oltre al tempo cosa ostacola la sua possibilità di condurre altre attività?
Ha difficoltà a conciliare i suoi impegni quotidiani con gli orari di inizio
e fine scuola dei figli?
Di quali strutture per bambini sente l’esigenza a Pino?
Quante volte questo mese è andato dal pediatra e dal medico?
Quali servizi ritiene necessari?
Qual'è la sua condizione nella professione?
Per quali esigenze ha scelto di svolgere un lavoro part-time?
Quali dei seguenti servizi conosce e utilizza?
Quali dei seguenti servizi conosce e utilizza?
Conosce, utilizza ed è soddisfatto delle seguenti strutture sportive?
Le piace vivere a Pino?
Come considera Pino Torinese?
Come considera Pino Torinese?
Cosa le piace di più di Pino?
51
63
66
68
68
74
74
83
93
94
95
95
Tabella 1
Tabella 2
Tabella 3
Tabella 4
Quali altre strutture sportive vorrebbe?
Associazioni conosciute da più del 50% dei rispondenti
Associazioni conosciute da meno del 50% dei rispondenti
Cosa le piace di meno di Pino? (valori percentuali)
84
88
88
96
Figura 10
Figura 11
Figura 12
Figura 13
Figura 14
32
38
39
44
45
46
47
copertina
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Conoscerci bene per vivere meglio
Questo libro è il risultato di un lavoro di ricerca nato dal desidero di ascoltare la voce di cittadini e cittadine pinesi, un ascolto però non improvvisato ma che ha fatto ricorso a strumenti scientifici. Si è cercato di avvicinare la politica alle esigenze di vita della gente, esigenze di cura dei familiari, di tempo, di consumo, di socializzazione… in che modo? Partendo
dalla raccolta ed analisi dei bisogni espressi dalla popolazione, per individuare possibili soluzioni, offrire servizi ed aiuti corrispondenti alle reali
ed attuali esigenze delle famiglie e dei suoi componenti.
Gli aspetti innovativi di questa iniziativa:
– l’approccio scientifico di raccolta ed analisi dei dati;
– la partecipazione della popolazione e delle risorse del territorio;
– l’avvio di un percorso di collaborazione ed integrazione tra settori e
soggetti pubblici e privati, per nuovi incontri su temi specifici;
– la trasparenza, la chiarezza dei dati presentati in un incontro pubblico e
ora a disposizione di tutti nel rapporto di ricerca, sul sito web del
Comune ed in biblioteca;
– un nuovo modo di comunicare con i cittadini. Si è deciso di offrire un
rapporto di ricerca non in formato accademico, troppi numeri, percentuali e grafici, piuttosto uno strumento di informazione, ricco di stimoli.
Questa esperienza vuole essere un punto di partenza non solo un punto
di arrivo per nuovi momenti di collaborazione e confronto con tutti coloro
che desiderano vivere Pino in un modo nuovo.
Conoscerci bene
per vivere meglio
Enrica Gaggero
Consigliera Comunale
Stefania Doglioli
Stefania Doglioli si è laureata in Sociologia e ha conseguito il dottorato
di ricerca in Metodologia della ricerca sociale presso l’Università di Trento.
Nel corso della sua carriera professionale ha svolto attività di docenza sui
temi della statistica e della metodologia della ricerca e ha collaborato in
qualità di ricercatore senior con molteplici amministrazioni comunali, provinciali e regionali, con importanti enti di ricerca e facoltà universitarie a
progetti nazionali ed europei riguardanti le politiche sociali ed economiche, il mercato del lavoro, le pari opportunità, l’infanzia, le nuove tecnologie della comunicazione e dell’informazione. Si è inoltre specializzata
nella valutazione della programmazione e progettazione pubblica e istituzionale.
Riflessioni da una ricerca sul campo
sui bisogni e le abitudini della popolazione pinese