Eco di Wall Street
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Eco di Wall Street N. 27 30 luglio 2007 e delle principali borse del mondo a cura della Cornèr Banca Quanto peserà la recessione immobiliare sull’economia USA? All’inizio del 2007 il quesito imperante tra economisti, investitori e politici era: la crisi immobiliare affonderà l’economia statunitense? Normalmente, l’andamento di questo mercato rappresenta la cartina al tornasole della congiuntura di una nazione; a non rientrare nella norma, invece, è che l’attuale pesante contrazione dell’attività edilizia si sia verificata al di fuori di un contesto recessivo generale. In pratica, la crisi immobiliare è scoppiata mentre il resto dell’economia continuava e continua a marciare. Il temuto affondamento non c’è dunque stato. Perché? a un taglio dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve. Come se non bastasse, cominciano ad aumentare i rischi correlati alla crisi immobiliare, tra cui anche il rialzo dei tassi a lungo termine ed altri fattori legati alla finanza, che hanno suscitato parecchio nervosismo tra gli investitori. Dato che i movimenti del costo del denaro anticipano solitamente gli eventi congiunturali, l’incremento dei tassi ipotecari a lungo termine indicherebbe, dunque, che la crisi in atto durerà più di quanto previsto. Conseguentemente, si avrà un maggiore impatto sul settore delle costruzioni, la cui attività sembra essere destinata a rallentare ulteriorUna delle ragioni principali all’origine mente nei prossimi mesi. del collasso immobiliare risiede nell’eccessiva esuberanza che aveva contrassegnato in precedenza l’attività di costruzione: sovraccapacità, speculazione e prezzi in forte ascesa. In altre situazioni, invece, la crisi immobiliare sarebbe stata generata dall’incremento dei tassi ipotecari o dall’aggravamento della disoccupazione. Finora l’economia americana è riuscita ad assorbire il colpo, ma non certo in maniera indolore e, pertanto, gli economisti si chiedono ora cosa accadrà nella seconda metà dell’anno. Qualche sgradita sorpresa per il momento c’è stata. Nel primo trimestre, per esempio, la crescita del PIL è risultata inferiore al previsto e sono anche sfumate le speranze di poter assistere Di fronte al moltiplicarsi dei rischi connessi al mercato immobiliare, gli analisti di borsa e gli osservatori economici sono attualmente spaccati su due fronti opposti, per quanto concerne i pronostici congiunturali del secondo semestre 2007. Secondo alcune anticipazioni, i più ottimisti pongono la crescita del PIL al 3,4% durante gli ultimi due trimestri dell’anno, mentre i pessimisti ritengono che l’espansione dell’economia non supererà il 2%. Di riflesso, anche l’inflazione e i tassi d’interesse vengono visti in direzioni contrapposte, per cui l’ago della bilancia per la congiuntura USA nei prossimi mesi sembra proprio essere l’andamento del settore immobiliare. Tornando al rialzo dei tassi a lungo termine, che da maggio a giugno sono passati dal 6,1% al 6,6%, è prevedibile che la domanda di nuove case ne risenta perché, ovviamente, il costo dei finanziamenti si appesantisce e colpisce direttamente i potenziali acquirenti. Si teme che questo inneschi una specie di spirale, andando a penalizzare una cerchia più ampia di aziende operanti nell’ambito del terziario e del secondario. Com’è noto, infatti, il mercato edilizio ha una forte interconnessione con molte altre realtà imprenditoriali, che operano nella realizzazione delle costruzioni e nella loro vendita. Ad aggravare il quadro è il fatto che Gli analisti di borsa e gli osservatori economici sono attualmente spaccati WALL su due fronti opposti la vendita di case, sia di quelle esistenti che delle nuove, si era già contratta prima che i tassi lievitassero nel mese di maggio. Tutto ciò ha accelerato la svalutazione degli immobili, causando una curva anomala: le case negli USA perdono valore anziché acquistarlo, come accade normalmente e gli investitori sono assai preoccupati della rapidità con cui è avvenuto questo crollo. Negli ultimi giorni, la finanza statunitense sta altresì risentendo della crisi scoppiata nel settore dei mutui “subprime”, ossia quelli di secondo livello che vengono erogati a persone con solvibilità incerta. Dopo la loro cartolarizzazione e, quindi, la trasformazione in titoli da acquistare, sono subentrate le banche che hanno investito a mani basse, creando fondi di investimento basati su questi titoli. Una volta entrati in sofferenza i mutui “subprime”, l’impatto sui fondi è stato immediato costringendo istituti noti e importanti, come ad esempio Bear Stearns, a dichiarare il proprio errore, mettendo a dura prova i risparmiatori che avevano investito nei fondi falliti. La presenza parallela di rischi economici e finanziari comincia a preoccupare diversi analisti, che ora si domandano quale sarà la reale portata della crisi immobiliare sul cammino dell’economia nei prossimi mesi. Attualmente questo settore sembra essere entrato in una sorta di circolo vizioso, in cui la spirale ribassista e depressiva si autoalimenta. Sarebbero pertanto necessari fattori esterni per risollevarne la tendenza, ma nessuno prevede in ogni caso conseguenze drammatiche. Come detto all’inizio, infatti, il persistere della crisi nell’edilizia si sta manifestando in concomitanza con il progredire di altre importanti attività industriali e, soprattutto, con il sempre vitale settore dei consumi; senza contare che la solidità del mercato del lavoro costituisce un ulteriore antidoto contro un eventuale calo della spesa. È proprio sulla salute di questi comparti e sulla buona predisposizione dei consumatori che gli economisti contano, in attesa che le nubi all’orizzonte si diradino. Anna Russo Comunicazione, Immagine e PR © Cornèr Banca SA La prossima edizione dell’Eco di Wall Street sarà pubblicata il 3 settembre. La redazione augura una piacevole estate a tutti i suoi lettori. STREET Cronache dai mercati finanziari Il Punto L’andamento sui mercati finanziari internazionali nell’ottava appena trascorsa è risultato improntato alla volatilità. Uno degli argomenti di sostegno, inizialmente, si è rivelato l’ulteriore vivacità delle attività di fusione/acquisizione, mentre la crisi dei mutui immobiliari ad alto rischio, e non solo, ha costituito un’evidente zavorra per le iniziative d’acquisto. Parziale ago della bilancia si è rivelato il tenore, di segno alterno, degli utili trimestrali aziendali. Sul fronte valutario, si è assistito ad una ripresa del dollaro americano, non prima di avere comunque raggiunto un minimo record nei confronti dell’euro. Le quotazioni petrolifere hanno in un primo tempo fatto registrare una pausa nel recente trend rialzista, sulla scia di maggiori speranze su un futuro aumento dell’offerta da parte dell’Opec. Successivamente, il prezzo dell’oro nero ha palesato un chiaro rimbalzo, malgrado il tranquillizzante incremento delle scorte Usa di prodotti raffinati. Il greggio americano di riferimento ha peraltro ridotto il distacco rispetto al Brent. Dal canto suo, l’oro si è allontanato dai record dell’anno cui era giunto in prossimità nelle prime sessioni. Il recupero del biglietto verde ha messo a nudo la fragilità della recente corsa verso l’alto delle quotazioni del metallo giallo. Riconfermata è stata dunque la correlazione inversa fra i prezzi dell’oro e della moneta Usa. L’economia americana sta tenendo i mercati in tensione. Le vendite di case negli Stati Uniti sono scese in giugno per il quarto mese consecutivo, al livello più basso in quasi cinque anni. E le richieste di nuovi mutui, nell’ultima settimana, sono diminuite alla soglia più bassa in cinque mesi. Il pericolo di contagi generalizzati della crisi immobiliare permane: nelle ultime ore è stato evidenziato dalla decisione di una cordata di banche d’investimento di rinviare la vendita di titoli di debito per dodici miliardi di dollari, legati all’acquisizione della Chrysler da parte del fondo di “private equità” Cerberus. In risposta alla fuga degli investitori dal rischio, le banche dovranno farsi direttamente carico di gran parte dell’operazione. Le preoccupazioni hanno trovato eco nella relazione periodica sulla situazione congiunturale emessa dalla Federal Reserve, che ha dato conto sia di un’espansione moderata che di una rinnovata problematicità del comparto del mattone. A detta di esperti, se Europa e Usa hanno sofferto nelle ultime giornate, non è stato a causa di problemi economici o per qualche indicatore macro in controtendenza, ma solo per una serie di tensioni sui mercati del credito. Non propriamente una crisi di liquidità, ma la pretesa, da parte degli investitori, di un maggior premio per il rischio. eCornèr e payCornèr: semplici, veloci, convenienti Controllare conti e patrimonio ovunque voi siate Effettuare pagamenti per la Svizzera e per l’estero da casa o dall’ufficio, a tariffe molto vantaggiose Informazioni su servizi aggiuntivi ed altre novità su www.corneronline.ch Richiedete l’accesso online, allo sportello o al vostro consulente Variazioni dei principali indici e cambi 20.07.2007 27.07.2007 min/max 2006/2007 2007* 13851.08 13265.47 -4.23% 11042.64/14021.95 6.44% NY - NASDAQ 2687.60 2562.24 -4.66% 2048.22/2724.74 6.08% NY - S&P 500 1534.10 1458.95 -4.90% 1261.30/1555.83 2.87% UE- DJ STOXX 50 3910.00 3720.33 -4.85% 3504.50/4015.04 0.63% FR - DAX 7874.85 7451.68 -5.37% 6437.25/8151.57 12.96% ZH - SMI 9105.46 8705.57 -4.39% 8573.54/9548.09 -0.91% LO - FTSE100 6585.20 6215.20 -5.62% 5989.60/6754.10 -0.09% PA - CAC40 5957.16 5643.96 -5.26% 5295.58/6168.15 1.84% 32687 31142 -4.73% 30697/34369 -2.35% TK - NIKKEI 18157.93 17283.81 -4.81% 16532.91/18300.39 0.34% HK - HANG SENG 23291.90 22570.41 -3.10% 18659.23/23557.74 13.05% USD/CHF 1.2004 1.2084 0.67% 1.1960/1.3238 -0.82% USD/JPY 121.27 118.60 -2.20% 116.35/124.16 -0.34% USD/CAD 1.0485 1.0640 1.48% 1.0337/1.1870 -8.67% EUR/USD 1.3826 1.3633 -1.40% 1.2915/1.3852 3.31% EUR/CHF 1.6603 1.6472 -0.79% 1.6045/1.6687 2.41% EUR/GBP 0.6724 0.6730 0.09% 0.6567/0.7021 -0.12% GBP/USD 2.0558 2.0242 -1.54% 1.9299/2.0655 3.34% GBP/CHF 2.4684 2.4454 -0.93% 2.3401/2.4966 2.46% NY - DJII MI - MIBTEL *variazione da fine 2006 Fonte: Reuters Direzione Generale e Sede Cornèr Banca SA Via Canova 16 6901 Lugano / Switzerland Tel. + 41 91 800 51 11 Fax + 41 91 800 53 49 www.cornerbanca.com [email protected] Cornèrcard Via Canova 16 6901 Lugano / Switzerland Tel. + 41 91 800 41 41 Fax + 41 91 800 55 66 www.cornercard.ch [email protected] Agenzie Ascona, Cassarate, Massagno Paradiso, Pregassona Succursali Lausanne 4, avenue de Provence 1000 Lausanne 20 / Switzerland Tel. + 41 21 625 02 52 Fax + 41 21 625 82 73 Affiliate Cornèr Banque (Luxembourg) SA 10, rue Dicks 1417 Luxembourg / Luxembourg Tel. + 352 40 38 20 Fax + 352 40 38 19 Locarno Via alla Ramogna 14 6600 Locarno / Switzerland Tel. + 41 91 756 36 11 Fax + 41 91 756 36 59 Cornèr Bank (Overseas) Limited 308, East Bay Street P.O. 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