Aprile - Cassa Rurale di Fiemme

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Aprile - Cassa Rurale di Fiemme
Anno XV - Numero 1 Quadrimestrale - Poste italiane SpA - Spedizione in AP 45% art 2 comma 20BL 662/96D.C.I. TRENTO - Aprile 2015
crescere insieme
ECONOMIA SOCIETÀ E CULTURA LOCALE
n.
1
APRILE 2015
EDIZIONE
SPECIALE
ASSEMBLEA
foto Lorenzo Delugan
crescere insieme
ECONOMIA SOCIETÀ E CULTURA LOCALE
n.
1
APRILE 2015
Editore/Proprietario:
Comitato di redazione:
CASSA RURALE DI FIEMME
Predazzo, via Garibaldi 10
Tel. 0462.815700
Fax 0462.815999
E-mail: [email protected]
www.cr-fiemme.net
Direttore Responsabile:
MARIO FELICETTI
GOFFREDO ZANON
PIERPAOLO DELLANTONIO
PAOLO NONES
TULLIO CAPOVILLA
MASSIMILIANO DEFLORIAN
DENIS VINANTE
PAOLO DEFRANCESCO
CHRISTIAN LARENTIS
MASSIMO PIAZZI
Impaginazione:
PRIMA SRL
Stampa:
LITOTIPOGRAFIA ALCIONE
Foto:
MARIO FELICETTI
MASSIMO PIAZZI
ARCHIVIO CASSA RURALE
Periodico di informazione della
Cassa Rurale di Fiemme
Banca di Credito Cooperativo
Autorizzazione Tribunale di
Trento n. 1083 del 4.05.2001
Gli interessati a ricevere
il “Crescere Insieme”
possono farne richiesta
ai nostri sportelli
La vita si può capire solo
all’indietro, ma si vive in avanti
S.A. Kierkegaard
crescere insieme
ECONOMIA SOCIETÀ E CULTURA LOCALE
6
EDITORIALE
8
AVVISO DI CONVOCAZIONE
9
LA BANCA
Il presidente
Assemblea generale
ordinaria
Bilancio in deficit
ma la Rurale è solida
MARIO FELICETTI
11
LA BANCA
Il bilancio d’esercizio
2014
MARIO Felicetti
In primo piano
La banca
Indice
15
COMUNITÀ E TERRITORIO
Racconti sotto l’albero
LAURA GABRIELLI
16
GIOVANI
HelloFiemme!
La nuova associazione al via
STEFANIA POVOLO
18
GIOVANI
Un salto nel futuro
con Sebastiano Zanolli
MARIO FELICETTI
IN COPERTINA
Noi con voi
Gocce di primavera - LORENZO DELUGAN
21
COMUNITÀ E TERRITORIO
“Vento da nord”
una storia di valori
MARIO FELICETTI
24
CULTURA
26
COMUNITÀ E TERRITORIO
30
34
cr-fiemme.net
SALUTE
La genziana
POSTA
La posta
L’angolo
della poesia
Vincenzo Guadagnini in arte “Vincent”
MARIO FELICETTI
LA BANCA
COMUNITà E TERRITORIO
CULTURA
GIOVANI
PRODOTTI E SERVIZI
SALUTE
POSTA
INIZIATIVE
Noi siamo una Banca del Territorio, nata dal Territorio,
cresciuta con il Territorio e quando il Territorio vive un
momento difficile anche la nostra Cassa Rurale soffre.
L’editoriale
del Presidente
Cari Soci,
nelle assemblee degli ultimi 7 anni abbiamo sempre parlato di crisi
economica globale e di difficoltà crescenti per famiglie ed imprese. Nel primo periodo la recessione sembrava quasi non toccare il
nostro Trentino e la nostra Valle, poi, gradualmente, i primi sintomi si sono fatti sentire anche da noi: crisi immobiliare, con conseguente ripercussionI sull’artigianato, perdita dei posti di lavoro,
famiglie e soprattutto imprese in difficoltà.
Ma qual è stato il ruolo della nostra Cassa Rurale in questo
contesto?
I dati alla mano dimostrano che abbiamo continuato ad erogare
credito, cercando di aiutare la nostra gente a superare questo difficile momento. Soci e clienti che sempre sono riusciti a mantenere i
propri impegni verso la Banca, hanno cominciato a faticare nel pagare le rate di mutuo conseguenti agli investimenti fatti, chi per la
casa, chi per l’acquisto di attrezzature e macchinari necessari per
le attività imprenditoriali. Il risultato di tutto ciò è che la Cassa Rurale ha dovuto effettuare rilevanti rettifiche sui crediti in difficoltà.
Nelle pagine seguenti troverete nei dettagli le dinamiche di come
si è arrivati alla chiusura del Bilancio 2014 che verrà ampiamente
illustrato e spiegato nel corso della prossima assemblea generale.
pag
6
LA BANCA
Per la prima volta nella nostra storia, quest’anno porteremo all’Assemblea dei Soci un bilancio
in perdita. Non è stato facile fare questa scelta,
nei molti Consigli di Amministrazione è stata
valutata ogni ipotesi e discusso profondamente
fra di noi dell’opportunità e dei possibili riflessi
che una decisione simile poteva portare. Come
sarebbe stata recepita dai Soci? Come avrebbero visto la Cassa Rurale? Alla fine è prevalsa la
volontà di confrontarci con i soci con la massima trasparenza descrivendo la situazione in
maniera chiara e reale.
Mi permetto di fare qualche considerazione. Noi
siamo una Banca del Territorio, nata dal Territorio, cresciuta con il Territorio e quando il Territorio vive un momento difficile anche la nostra
Cassa Rurale soffre. La Cassa Rurale raccoglie
liquidità qui e sempre qui la riversa sotto forma
di finanziamenti. È una conseguenza di vivere
ed operare in simbiosi con la nostra realtà.
Editoriale Presidente
Nonostante il periodo non facile la nostra Cassa
Rurale è stabile, affidabile in grado di dare ampie
garanzie ai propri soci e clienti continuando
a sostenere lo sviluppo e il benessere della
Comunità. Questo è il messaggio che voglio
esprimere in modo chiaro e diretto.
Ma quale è lo stato di “salute” della nostra Cassa Rurale? In questi
giorni la Federazione Trentina della Cooperazione ci ha confermato l’ottimo livello di patrimonializzazione che ci permette di rimanere tra le Casse Rurali più solide. Nonostante il periodo non facile
la nostra Cassa Rurale è stabile, affidabile in grado di dare ampie
garanzie ai propri soci e clienti continuando a sostenere lo sviluppo e il benessere dalla Comunità. Questo è il messaggio che voglio
esprimere in modo chiaro e diretto.
In questi ultimi mesi avrete spesso letto sulla stampa di profondi
cambiamenti che potrebbero interessare il mondo del Credito Cooperativo Italiano. Di sicuro ci saranno importanti e significative
novità, ma in questo momento non siamo in grado di dare delle
anticipazioni. Nell’ottica della riduzione dei costi e delle economie
di scala è stato presentato un disegno per ridurre, anzi dimezzare,
il numero delle Casse Rurali in Trentino. Il progetto prevede una
Cassa Rurale unica in Valle di Fiemme, ipotesi sulla quale avvieremo dei ragionamenti.
Come avrete capito è stato un anno particolarmente impegnativo.
Il nostro Consiglio di Amministrazione, insieme al Collegio Sinda-
cale, ha affrontato con impegno e costanza le
difficoltà che si sono presentate nel corso degli ultimi dodici mesi. Lo abbiamo fatto con coscienza, nell’intento di fare l’interesse della Cassa Rurale e di tutti i soci e clienti. Un sentito e
doveroso ringraziamento alla nostra struttura
per la professionalità, l’entusiasmo e la dedizione profusa. Un grazie particolare alla Direzione
guidata dal direttore generale Paolo Defrancesco e dal suo vice Massimo Piazzi.
Voglio concludere esprimendo il mio personale
pensiero: siamo una bella realtà e, seppure in
un contesto di difficoltà, riusciremo INSIEME
a superare il particolare momento, ma per fare
questo è indispensabile, cari Soci, la vostra vicinanza e il vostro sentirvi partecipi e vicini alla
vostra Cassa Rurale.
Un abbraccio.
LA BANCA
pag
7
Avviso di convocazione
I Soci della Cassa Rurale di Fiemme Banca di Credito Cooperativo –
società cooperativa con sede legale in Tesero sono convocati in
Assemblea generale ordinaria
indetta in prima convocazione per il giorno 17 aprile 2015 ad ore 17.00 presso lo
Sporting Center di Predazzo ed in seconda convocazione per il giorno
18 aprile 2015 ad ore 14.30
presso lo SPORTING CENTER a Predazzo – Via Venezia 28
per trattare il seguente ORDINE DEL GIORNO
1. Onorificenze a Soci.
2. Presentazione del bilancio al 31 dicembre 2014 e conseguenti obblighi informativi.
Relazione sulla gestione del Consiglio di Amministrazione, relazione del Collegio dei
Sindaci e del Revisore Legale. Approvazione del bilancio e delibere conseguenti.
3. Governo societario: informativa all’assemblea sull’autovalutazione.
4. Elezione delle cariche sociali:
- elezione di n. 4 Amministratori: di cui n. 1 da eleggere tra i Soci residenti e/o
operanti a Predazzo, n. 1 da eleggere tra i Soci residenti e/o operanti a Tesero, n. 1
da eleggere tra i Soci residenti e/o operanti a Capriana e n. 1 da eleggere tra i Soci
residenti e/o operanti a Valfloriana.
5. Politiche di remunerazione: informativa all’assemblea delle politiche di remunerazione
2014.
6. Approvazione dell’aggiornamento delle politiche di remunerazione a seguito delle
nuove disposizioni di vigilanza (7° aggiornamento circolare 285, titolo IV, capitolo 2).
7. Determinazione dei compensi agli amministratori.
8. Determinazione ai sensi dell’art. 30, comma 2, dello Statuto, dell’ammontare massimo
delle posizioni di rischio che possono essere assunte nei confronti dei soci e clienti.
9. Determinazione ai sensi dell’art. 30, comma 2, dello Statuto, dell’ammontare massimo
delle posizioni di rischio nei confronti dei singoli esponenti aziendali soci.
Tesero, 2 aprile 2015
Il Presidente
Goffredo Zanon
pag
8
LA BANCA
SERVIZIO
DI BUS NAVETTA
orari consultabili
presso le filiali
della Cassa Rurale
di Fiemme
SERVIZIO
DI BABY SITTING
con prenotazione
in filiale
entro il 13 aprile
La presentazione di proposte di candidatura per l’elezione delle cariche
sociali deve pervenire al Consiglio di
Amministrazione almeno 7 giorni prima della data di svolgimento dell’Assemblea.
I moduli per la presentazione delle proposte di candidatura sono disponibili
presso le sedi e le filiali della Cassa Rurale.
Potranno prendere parte all’assemblea
tutti i soci che, alla data di svolgimento
della stessa, risultino iscritti da almeno
novanta giorni nel libro dei soci.
Per l’autentica delle deleghe, ai sensi
dell’articolo 25 dello Statuto sociale e
dell’articolo 5 del Regolamento assembleare, i soci potranno recarsi presso
le sedi e le filiali della Cassa Rurale
nell’orario di apertura al pubblico.
La Banca
Otto incontri programmati in tutti i paesi della zona
di competenza
Bilancio in deficit
ma la Rurale è solida
Piena trasparenza nella
illustrazione di un momento
difficile che risente della crisi.
di MARIO FELICETTI
Interessanti e partecipate le preassemblee dei soci che la Cassa Rurale di Fiemme ha indetto in tutti i paesi di competenza, in vista
dell’assemblea generale, in programma a Predazzo, presso lo Sporting Center sabato 18 aprile. La prima si è svolta a Panchià giovedì
12 marzo. Le altre sono seguite venerdì 13 a Castello, domenica
15 a Valfloriana, lunedì 16 a Capriana, martedì 17 a Molina, mercoledì 18 a Ziano, venerdì 20 a Tesero e giovedì 26 a Predazzo. Nel
corso delle serate, il presidente Dino Zanon ed il direttore Paolo
Defrancesco, assieme al presidente del Collegio Sindacale Mario
De Zordo, hanno illustrato la situazione aziendale che quest’anno
presenta un bilancio 2014 deficitario per 3,8 milioni di euro, anche
se la perdita è coperta, senza alcun problema, attingendo al consistente patrimonio di cui dispone la Rurale, che è una delle più
patrimonializzate del Trentino. Un momento difficile, determinato
dalla ancora delicata situazione economica attuale, nata nel 2008
e che in valle di Fiemme è arrivata più tardi rispetto al resto d’Italia, prefigurando per altro una ripresa più lenta. “Non possiamo
illuderci di non vivere in un contesto che subisce gli effetti della
crisi” ha sottolineato il presidente, “visto che praticamente in questi anni si è fermata l’edilizia, con conseguenze negative a cascata
sull’intero mondo produttivo e con le famiglie e le imprese che hanno cominciato a soffrire, anche se” ha precisato “la Cassa Rurale
ha continuato ad essere vicina al territorio, nel pieno rispetto del
ruolo che esercita da sempre, pur dovendo inevitabilmente correre qualche rischio. Potevamo
evitare il risultato di quest’anno, attingendo a
risorse che avevamo da parte, ma abbiamo voluto operare all’insegna della massima trasparenza. Ed in ogni caso, la nostra banca è solida
ed è pronta a ritrovare momenti migliori, guardando al futuro con tranquillità e con un giustificato ottimismo”.
LA BANCA
pag
9
“
“La perdita” ha evidenziato il direttore
“va ad intaccare il patrimonio, ma ai soci
non chiediamo nulla e la sicurezza della
nostra Cassa Rurale non è assolutamente
in discussione. Andiamo avanti mantenendo
la piena capacità di sostenere il territorio,
le famiglie e le imprese”.
”
Sulla situazione in dettaglio si è poi addentrato il direttore Paolo
Defrancesco, che ha motivato il deficit di bilancio con il calo degli
investimenti e quindi dei prestiti alla clientela e con l’aumento dei
crediti deteriorati, dovuti alle difficoltà dei debitori a far fronte ai
loro impegni, proprio a causa della crisi.
“La perdita” ha evidenziato il direttore “va ad intaccare il patrimonio, ma ai soci non chiediamo nulla e la sicurezza della nostra
Cassa Rurale non è assolutamente in discussione. Andiamo avanti
mantenendo la piena capacità di sostenere il territorio, le famiglie
pag
10
LA BANCA
e le imprese”. Confermando gli ultimi prodotti:
il Mutuo Valore Socio, il Mutuo Io Socio speciale
ed il Mutuo Valore Casa.
Presidente e direttore hanno accennato anche
al futuro del mondo del credito cooperativo, con
le nuove dinamiche che dovrebbero portare a
una fusione e alla nascita di uno o più gruppi a
livello nazionale. Dal canto suo, il presidente del
Collegio Sindacale Mario De Zordo ha ribadito
la “politica consapevole” dell’istituto e la “assoluta mancanza di rischi”.
Molti gli interventi da parte dei soci, per avere spiegazioni ulteriori sul non facile momento
che la Cassa Rurale (come del resto molte consorelle di tutto il Trentino) sta attraversando.
Durante gli incontri, sono state ricordate anche
le modalità di presentazione delle candidature
nei paesi dove sono in scadenza i consiglieri,
vale a dire Predazzo, Tesero, Capriana e Valfloriana, e sono state effettuate le votazioni dei
candidati che si presenteranno per la carica di
amministratori, da sottoporre ai soci nel corso
della prossima assemblea.
La Banca
La Banca
Il bilancio d’esercizio 2014
SOCI
4.952
4.807
STATO PATRIMONIALE - ATTIVO
Voci dell'attivo
Scostamento annuo
dicembre
2013
dicembre
2014
Valore
assoluto
Cassa e disponibilità liquide
3.761.587
3.356.817
404.770
12,06%
20.
Attività finanziarie detenute
per la negoziazione
10.451.418
730.800
9.720.618
1330,13%
30.
Attività finanziarie valutate
al fair value
1.929.217
2.608.585
-679.368
-26,04%
40.
Attività finanziarie disponibili
per la vendita
182.886.505 178.455.832
4.430.673
2,48%
50.
Attività finanziarie detenute
sino alla scadenza
21.727.119
-
21.727.119
nc
60.
Crediti verso banche
41.318.141 40.291.940
1.026.201
2,55%
70.
Crediti verso clientela
339.354.478 375.713.450
-36.358.972
-9,68%
80.
Derivati di copertura
-
-
-
nc
90.
Adeguamento di valore
delle attività finanziarie oggetto
di copertura generica (+/-)
-
-
-
nc
100.
Partecipazioni
110.
Attività materiali
130.
-
-
-
nc
6.497.716
-185.740
-2,86%
Attività immateriali
1.846
1.478
368
24,90%
di cui: - avviamento
-
-
-
nc
7.783.701
3.542.667
4.241.034
119,71%
231.248
340.802
-109.554
-32,15%
b) anticipate
7.552.453
3.201.865
4.350.588
135,88%
- di cui alla L. 214/2011
6.826.124
2.943.236
3.882.888
131,93%
-
-
-
nc
a) correnti
140.
150.
Attività non correnti e gruppi
di attività in via di dismissione
Altre attività
Totale dell'attivo
2010
2011
2012
2013
406
2010
406
2.221.274
1.979.198
89,10%
619.726.459 613.420.558
6.305.901
1,03%
2011
2012
2013
341
2014
RAPPORTO RACCOLTA DIRETTA/PRESTITI
PRESTITI
406
421
RACCOLTA DIRETTA
410 418
406
435
427
424
378
341
2010
2011
2012
2013
2014
PATRIMONIO
76,7
68,3
4.200.472
2014
PRESTITI
410
378
6.311.976
Attività fiscali
4.728
Valore
percentuale
10.
120.
4.704
4.877
2010
78,2
75,9
69,2
2011
2012
LA BANCA
2013
2014
pag
11
Bilancio d’esercizio
STATO PATRIMONIALE - PASSIVO
Voci del passivo e del
patrimonio netto
Scostamento annuo
dicembre
2014
dicembre
2013
Valore
assoluto
Valore
percentuale
0,00%
10.
Debiti verso banche
95.401.000 95.404.846
-3.846
20.
Debiti verso clientela
181.178.874 166.958.081
14.220.794
8,52%
30.
Titoli in circolazione
235.913.899 240.943.041
-5.029.142
-2,09%
40.
Passività finanziarie di
negoziazione
297.624
-272.892
-91,69%
50.
Passività finanziarie valutate
al fair value
18.146.416 19.068.621
-922.205
-4,84%
60.
Derivati di copertura
70.
Adeguamento di valore delle
passività finanziarie oggetto di
copertura generica ()
80.
24.732
203.802
206.314
-2.513
-1,22%
-
-
-
nc
2.920.115
2.723.209
196.907
7,23%
a) correnti
7.891
830.214
-822.322
-99,05%
b) differite
2.912.224
1.892.995
1.019.229
53,84%
-
-
-
nc
9.045.775
8.771.925
273.849
3,12%
Passività fiscali
90.
Passività associate ad attività
in via di dismissione
100.
Altre passività
110.
Trattamento di fine rapporto del
personale
403.875
360.307
43.569
12,09%
120.
Fondi per rischi e oneri
565.085
525.335
39.750
7,57%
a) quiescenza e obblighi simili
b) altri fondi
-
-
-
nc
565.085
525.335
39.750
7,57%
4.595.714
2.901.654
1.694.060
58,38%
nc
130.
Riserve da valutazione
140.
Azioni rimborsabili
-
-
-
150.
Strumenti di capitale
-
-
-
nc
160.
Riserve
74.692.293 74.068.338
623.955
0,84%
165.
Acconti su dividendi (-)
170.
Sovrapprezzi di emissione
180.
Capitale
190.
Azioni proprie (-)
200.
Utile (Perdita) d'esercizio ()
Totale del passivo
e del patrimonio netto
pag
12
LA BANCA
-
-
-
nc
398.954
380.659
18.295
4,81%
12.921
12.712
209
1,64%
-
-
-
nc
-3.776.996
797.892
-4.574.888
0,00%
619.726.459 613.420.558
6.305.901
1,03%
RACCOLTA DIRETTA
421
418
2010
2011
424
427
435
2012
2013
2014
RACCOLTA INDIRETTA
118
113
108
103
97
2010
2011
2012
2013
2014
RACCOLTA COMPLESSIVA
543
539
531
530
521
2010
2011
2012
2013
2014
UTILE D’ESERCIZIO
2.014
1.923
2.556
798
-3.777
2010
2011
2012
2013
2014
Bilancio d’esercizio
Scostamento annuo
Conto economico
Voci
10.
20.
30.
40.
50.
60.
70.
80.
90.
100.
110.
120.
130.
140.
150.
160.
170.
180.
190.
200.
210.
220.
230.
240.
250.
260.
270.
280.
290.
Interessi attivi e proventi assimilati
Interessi passivi e oneri assimilati
Margine di interesse
Commissioni attive
Commissioni passive
Commissioni nette
Dividendi e proventi simili
Risultato netto dell'attività di negoziazione
Risultato netto dell'attività di copertura
Utili (perdite) da cessione o riacquisto di:
a) crediti
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza
d) passività finanziarie
Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value
Margine di intermediazione
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di:
a) crediti
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza
d) altre operazioni finanziarie
Risultato netto della gestione finanziaria
Spese amministrative:
a) spese per il personale
b) altre spese amministrative
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali
Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali
Altri oneri/proventi di gestione
Costi operativi
Utili (Perdite) delle partecipazioni
Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e
immateriali
Rettifiche di valore dell'avviamento
Utili (Perdite) da cessione di investimenti
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente
Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte
Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte
Utile (Perdita) d'esercizio
dicembre
2014
dicembre
2013
Valore
assoluto
Valore
percentuale
20.394.290
-9.661.071
10.733.218
3.381.967
-372.637
3.009.329
213.594
201.417
-15.025
8.603.804
8.599.087
4.717
-818.326
21.928.011
-17.737.562
-17.550.826
-186.736
4.190.449
-10.268.400
-5.738.196
-4.530.204
-507.298
-1.960
1.255.894
-9.521.765
-
21.807.266
-10.568.496
11.238.770
3.535.489
-530.013
3.005.476
127.388
-33.624
-4.505
5.214.327
5.194.553
19.774
78.703
19.626.533
-9.039.691
-8.926.921
-112.770
10.586.843
-10.368.349
-5.857.295
-4.511.054
-84.831
-499.085
-3.770
1.411.398
-9.459.266
-
-1.412.976
907.425
-505.551
-153.522
157.375
3.853
86.207
235.042
-10.521
3.389.477
3.404.534
-15.057
-897.029
2.301.478
-8.697.871
-8.623.905
-73.966
-6.396.393
99.948
119.099
-19.150
84.831
-8.213
1.810
-156.045
-62.499
-
-6,48%
-8,59%
-4,50%
-4,34%
-29,69%
0,13%
67,67%
-699,02%
233,53%
65,00%
0,00%
65,54%
0,00%
-76,15%
-1.139,77%
11,73%
96,22%
96,61%
0,00%
0,00%
65,59%
-60,42%
-0,96%
-2,03%
0,42%
-100,00%
1,65%
-48,01%
-11,05%
0,66%
0,00%
0,00%
2.106
-5.329.210
1.552.213
-3.776.996
-3.776.996
-616
1.126.961
-329.069
797.892
797.892
2.722
-6.456.171
1.881.282
-4.574.888
-4.574.888
0,00%
-441,76%
-572,88%
-571,70%
-573,37%
0,00%
-573,37%
LA BANCA
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13
Natale in Filiale
Racconti sotto l’albero
Cosa succede quando i personaggi
delle favole arrivano in Cassa
Rurale nei giorni che precedono il
Natale? Succede che…
di Laura Gabrielli
I tre porcellini scoprono, dopo aver visto le case costruite in paglia
e in legno volare via, che solo una casa di mattoni costruita con
l’aiuto di ognuno, condividendo fatica e conoscenze, può resistere
alla forza del lupo.
Giacomino impara, grazie a una pianta di fagioli magici, che la felicità non sta nella ricchezza, nel possedere tante cose, ma piuttosto
nella possibilità di aiutare chi si trova in difficoltà, nel condividere
quello che si ha per costruire qualcosa di utile non per una persona
sola, ma per tutta la comunità.
La pifferaia magica insegna ad un paese di avari che la risata di un
bambino vale più di un pugno di denari e che molto si può fare per
il villaggio mettendo insieme il poco di ognuno.
Questi personaggi, con le loro storie, sono arrivati in tutte le filiali della Cassa Rurale di Fiemme, venerdì 19 dicembre, quando le
porte si sono aperte dopo le 17.30 per vivere insieme una piccola
anticipazione del Natale.
Grazie ai numerosi narratori ed “elfi aiutanti”, che si sono resi disponibili fra i dipendenti della Cassa Rurale, e alla collaborazione
della compagnia La Pastiere, tanti bimbi con le loro famiglie hanno
avuto la possibilità di scoprire in modo nuovo cosa significa “cooperazione”.
Per l’occasione le filiali sono state trasformate e avvolte da un toc-
co di magia: grandi tappeti multicolore, luci,
lampade, vecchie lanterne e pezzi di stoffa rammendati per permettere ai bimbi di giocare con
l’immaginazione.
La fantasia è così volata ad afferrare i valori
dell’amicizia, del fare insieme, del cooperare:
valori importanti per diventare grandi.
Un viaggio fatto senza televisione ed internet,
ma come usavano i nostri nonni, “quando il
poco bastava”, grazie al racconto, alla fantasia
e al piacere di stare insieme.
COMUNITÀ E TERRITORIO
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15
Lo spazio circolare sopra la sede di Tesero non ha subito
mutamenti, ma come tutte le grandi cose che partono pian
piano, il fermento nell’aria serpeggia già da qualche mese
ed è solo destinato ad aumentare.
HelloFiemme!
La nuova associazione al via
di Stefania Povolo
Lo spazio circolare sopra la sede di Tesero non ha subito mutamenti, ma come tutte le grandi cose che partono pian piano, il fermento nell’aria serpeggia già da qualche mese ed è solo destinato ad
aumentare. HelloFiemme! dal 26 gennaio è diventata associazione
di promozione sociale, una struttura organizzativa che si sta muovendo per offrire una serie di iniziative sulla condivisione di saperi
e sull’innovazione sociale, per promuovere e pianificare progetti
preziosi per tutta la comunità.
Nonostante siano state avviate solo alcune delle iniziative finora
programmate per il futuro dell’associazione, la risposta della popolazione è buona e si è già a una quindicina di associati. All’interno
dei suoi spazi sta ospitando per ora un percorso di training autogeno del dott. Federico Comini, il progetto MYL - Meet Your Landscape, nato con l’intento di promuovere un percorso di valorizzazione
del paesaggio delle Dolomiti - UNESCO grazie alla collaborazione
tra la Provincia di Trento, HelloFiemme e numerosi enti territoriali
come la Magnifica Comunità di Fiemme, la Cassa Rurale di Fiemme e la dottoressa Martina de Grammatica. Inoltre, ha partecipato
all’organizzazione dell’incontro con Sebastiano Zanolli dello scorso
2 febbraio.
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16
GIOVANI
L’organizzazione promossa
e voluta dalla Cassa Rurale
di Fiemme in collaborazione
con Impact Hub Rovereto si è
rivoluzionata: nuova struttura
organizzativa, nuove iniziative
promosse durante il corso degli
ultimi mesi, nuovi strumenti per
rimanere in contatto.
Primo piano
HelloFiemme! nasce come rete
di competenze diverse e vuole
diventare un punto di raccordo
per far nascere nuove reti tra
gli individui, le aziende e le
associazioni.
Abbiamo chiesto al presidente Nicola De Franceschi di raccontarci
come sta andando:
“Ci sono diversi aspetti che sarebbe interessante raccontare ma
direi che l’elemento che caratterizza attualmente l’associazione è il
fermento. Oltre ai progetti già citati, altri sono partiti ancor prima
della formalizzazione dell’associazione: tra questi mi piace ricordare il fuori TEDx Trento che ha visto un’ottima partecipazione.
Attualmente stiamo cercando di incanalare le energie selezionando
alcuni progetti da cui partire, per ora preferiamo non svelare nulla
ma potete seguirci tramite la pagina Facebook, dove abbiamo già
superato i 400 iscritti e tra pochissimo anche il sito web che diventerà il canale ufficiale per conoscere tutte le novità di HelloFiemme!
HelloFiemme! nasce come rete di competenze diverse e vuole di-
“
I temi che ci stanno più a cuore
sono quelli dell’innovazione
sociale con tutte le sue sfumature
(di colori).
ventare un punto di raccordo per far nascere
nuove reti tra gli individui, le aziende e le associazioni. I temi che ci stanno più a cuore sono
quelli dell’innovazione sociale con tutte le sue
sfumature (di colori). Per cui se tra chi ci sta
leggendo c’è qualcuno che ha voglia di mettersi
in gioco e proporre qualche idea, si faccia avanti!”
Hellofiemme è, infatti, anche uno sportello aperto a spazi di confronto e coworking, con orari e
giorni disponibili sulla pagina facebook https://
www.facebook.com/hellofiemme
Per maggiori informazioni scrivete a
[email protected]
e rimanete aggiornati
su www.hellofiemme.it
”
GIOVANI
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17
Interessante riunione nel pomeriggio dello scorso
2 febbraio a Predazzo
Un salto nel futuro
con Sebastiano Zanolli
di MARIO FELICETTI
Un incontro di particolare interesse quello di lunedì 2 febbraio a
Predazzo, nella sala riunioni del Centro del Salto di Predazzo, dove
per alcune ore alcuni dei più noti imprenditori e professionisti
della valle di Fiemme si sono confrontati con Sebastiano Zanolli,
uno dei manager più apprezzati a livello nazionale ed internazionale. L’iniziativa è stata promossa dalla Cassa Rurale di Fiemme e
dall’Azienda per il Turismo. Il vicedirettore dell’Istituto di credito
Massimo Piazzi ha salutato i presenti ribadendo la volontà di coinvolgere soprattutto i giovani del territorio, per parlare con loro di
domani e di come impostare la loro futura professione. Il direttore
dell’Apt Bruno Felicetti ha richiamato invece il valore ed il significato dell’organizzazione valligiana denominata “FIEMME PIACE”,
La capacità dunque di prendere
anche qualche botta e fare finta di
niente, andando avanti appunto…
con aggressività.
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GIOVANI
“Lo sviluppo del potenziale
personale” è stato il tema
dell’incontro, che ha visto il
noto manager veneto di fama
internazionale a confronto con una
trentina di operatori e professionisti
della valle di Fiemme
Primo piano
acronimo che sta per “PASSIONE, INNOVAZIONE, APPARTENENZA, COMPETENZA ED ECOSOSTENIBILITÀ” e che vede coinvolte
le più importanti aziende fiemmesi per il raggiungimento di questi
importanti obiettivi. Molto incisivo e concreto l’intervento preliminare di Zanolli, 50 anni, originario di Bassano del Grappa, laureato in Economia all’Università Ca’ Foscari di Venezia, scrittore
e formatore ancora giovane ma in possesso già di una considerevole esperienza nel settore marketing, maturata come consulente
presso numerose aziende italiane ed estere. Da lui una raffica di
considerazioni ed analisi sul mondo imprenditoriale, con una particolare attenzione alle idee, agli strumenti ed ai modi più appropriati per viverlo in maniera efficace e produttiva ed operare sempre
più e meglio sul mercato. Poi le domande dei presenti, alle quali
Zanolli ha risposto sempre con puntualità e lucidità di pensiero,
evidenziando in particolare quelli che considera le componenti fondamentali del successo: chiarezza di obiettivi, creatività, flessibilità, capacità di far fronte in maniera positiva anche alle difficoltà,
costruzione delle reti e delle relazioni, capacità di vendere. “Solo
così” ha concluso “si riesce a fare la differenza”. In serata, il manager ha anche incontrato i giovani di alcune associazioni locali, in
particolare la “Taverna Aragosta”, Hello Fiemme e l’associazione
“Nave d’Oro”.
Al termine dell’incontro, lo abbiamo intervistato.
L’INTERVISTA
Che impressione hai avuto dall’incontro di oggi?
Per me è sempre stimolante parlare con della
gente che si mette insieme per produrre dei risultati. Ho il massimo rispetto per queste realtà e per delle persone che credono e vogliono
portare la loro terra a rimanere salda, integra,
piena di possibilità e di benessere. Gente che
vuole lottare, che sta tenendo duro e sta inventando nuove possibilità. Quindi un’impressione
assolutamente positiva.
Come giudichi fiemme piace?
È un’iniziativa che vedo con interesse, anche
perché conosco quanti la hanno fatta partire e
dei quali ho la massima stima e fiducia. Potrebbe essere un’idea che si estende anche ad altre
zone limitrofe.
Qual è il futuro che, secondo te, la valle di
fiemme può scrivere?
Indubbiamente ha delle caratteristiche, legate
soprattutto al turismo e allo sport, che sono
peculiari ed uniche, quindi tali da poter essere
fatte valere. Si tratta di moltiplicare ancora di
più la riconoscibilità della valle all’estero.
Che importanza ha oggi essere aggressivi, aggettivo che hai richiamato spesso durante la serata.
Ovviamente intendevo non aggressività come
cattiveria quanto la voglia di portare a casa un
risultato e quindi di non cedere troppo alle inevitabili resistenze e difficoltà che ci saranno.
La capacità dunque di prendere anche qualche
botta e fare finta di niente, andando avanti appunto…con aggressività”.
COMuNITà E TERRITORIO
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19
Primo piano
Che cosa è che fa la differenza per il raggiungimento di certi
risultati?
In questo momento storico è la capacità di vendere anche l’idea
che hai e quindi di farla accettare alle persone attorno a te o alle
persone che detengono comunque la capacità di far cambiare a
loro volta qualcosa. È in definitiva quello che ho raccomandato ai
presenti.
Oggi i giovani sono capaci di arrivare a questo, secondo te?
A mio avviso i giovani, mano a mano che stanno venendo su, hanno delle capacità già migliori rispetto a quelle della nostra generazione, che vengono da un periodo molto tranquillo e molto sereno,
in cui questo non era necessario e che invece i giovani di oggi si
ritrovano nella loro esperienza. La hanno già dentro questa capacità di convincere gli altri perché è nel loro Dna. Nascono così.
Oggi si dice che non ci sono più i valori di un tempo. Cosa ne
pensi?
È probabile che sia vero, nel senso che ci sono dei valori che sono
scomparsi, si sono disintegrati, certe tradizioni che non valgono
più o non sono più interessanti. Magari sono nati altri valori e,
sotto questo profilo, credo sia questo il punto in cui emerge l’incomunicabilità tra le generazioni. Una volta le generazioni erano più
lunghe, quindi forse avevano meno punti di discordanza, mentre
adesso è tutto più veloce e c erte cose non vengono più riconosciute.
Siamo andati in meglio o in peggio?
È difficile dirlo. Se tu sei vecchio sei andato in peggio, se sei giovane sei andato in meglio.
Riprendo il titolo di un tuo libro. Quale è la soluzione intelligente alle difficoltà quotidiane?
Quel libro fa riferimento alla capacità di creare relazioni con le
persone e dice che davanti a un problema o hai la soluzione o conosci qualcuno che ce l’ha, che ti può venire in aiuto. La soluzione intelligente, secondo me è provare a collaborare, prendendosi però
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20
COMUNITÀ E TERRITORIO
“
La hanno già dentro questa
capacità di convincere gli altri
perché è nel loro Dna.
Nascono così.
”
la responsabilità individuale del cambiamento.
Quanto tempo c’è prima che sia troppo tardi?
Non è mai troppo tardi. Noi siamo portati a
pensare che dopo di noi ci sarà il diluvio. In
verità l’uomo è sulla terra da 150 mila anni e
ne ha passate di tutti i colori. Passeranno ancora un sacco di anni prima che sia troppo tardi. Possiamo comunque cercare di tirare fuori
il paese da questa situazione di sottomissione
psicologica entro i prossimi quattro/cinque
anni, altrimenti rischiamo davvero di precipitare in situazioni non piacevoli.
Un’ultima cosa. Quale è la tua visione di futuro, soprattutto per i giovani?
Credo che sia un futuro un po’ meno prevedibile e fatto di decisioni un po’ più flessibili, improvvise, cambi di direzione. Sarà per i giovani
una maniera diversa di vivere, alla quale però
loro saranno già abituati e che considereranno abbastanza normale. Come i nostri bisnonni
consideravano normale a volte fare un raccolto,
a volte perderlo, a volte avere una mucca che
moriva, a volte averne una che rimaneva viva.
È la generazione di mezzo che aveva goduto di
50 anni di un benessere insperato. Sarà un benessere diverso, questo si. E comunque sempre
benessere.
La straordinaria vicenda umana e turistica
di Alfredo Paluselli.
“Vento da nord”
una storia di valori
Raccontata dapprima in un libro
di successo, è poi diventata
uno spettacolo teatrale, scritto
da Mario Vanzo e interpretato
dall’attore Mario Zucca
di Mario Felicetti
“Vento da nord” è il titolo del libro che documenta la storia straordinaria di un grande personaggio della montagna, Alfredo Paluselli,
raccontata dal nipote che porta con orgoglio lo stesso nome. Poi è diventata uno spettacolo teatrale, un monologo scritto da Mario Vanzo
di Cavalese ed interpretato da Mario Zucca, noto attore e doppiatore
italiano, che da questo personaggio è rimasto affascinato, quando ha
avuto modo di conoscerne la dimensione umana, sociale ed imprenditoriale. Un uomo nato nel 1900, che ha avuto una vita avventurosa, prima di vivere una straordinaria esperienza nella zona di Passo
Rolle, dove ha costruito prima la Capanna Cervino e quindi la Baita
Segantini, oltre a fondare la prima Scuola di Sci delle Dolomiti e distinguersi anche per la sua splendida attività turistica, sportiva ed
alpinistica, costellata di intuizioni e di conquiste che hanno lasciato
il segno. La ricorda lo stesso regista Mario Vanzo, che, assieme a
Zucca, ha proposto lo spettacolo in quattro serate lo scorso febbraio,
il 18 a Predazzo, il 19 a Tesero, il 20 a Moena ed il 21 a Fiera di Primiero. “L’idea” dice “è nata perché, dopo aver letto il libro del nipote,
sono rimasto folgorato dalla storia di Alfredo Paluselli e quindi mi
sono chiesto, visto che tra l’altro sono Fiammazzo, perché non conoscere a fondo questo personaggio e dargli tutto il rilievo che meritava. È stato un pioniere indimenticabile nel contesto turistico e
culturale della nostra valle. Avevo già fatto tra l’altro “Punta Emma”,
dedicato ad un altro grande come Toni Gross di Pozza di Fassa e presentato al Film Festival della Montagna di Trento. Personaggi che
hanno lasciato un solco molto profondo nella nostra cultura”.
“L’idea” dice “è nata perché,
dopo aver letto il libro del
nipote, sono rimasto folgorato
dalla storia di Alfredo Paluselli
COMUNITÀ E TERRITORIO
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21
Noi con Voi
“
Il tutto mi ha aperto gli occhi su un mondo del
quale non conoscevo nemmeno l’esistenza. Ho
scoperto le sue qualità alpinistiche, la conquista
nel 1929 della via Winkler, oltre che le sue qualità
di grande pioniere del turismo invernale.
”
Vanzo è stato colpito soprattutto dalla vita avventurosa di Paluselli.
“Una persona universale, che nel 1924 va negli Stati Uniti d’America, imbarcandosi come clandestino, arriva a New Orleans nel porto
più grande del mondo, poi raggiunge New York, dove conosce un
artista di grande talento come il napoletano Vincenzo Gemito, impara a dipingere e scolpire, quindi torna nella sua Ziano per portare qui le sue esperienze americane e svizzere, visto che è stato
anche in questo paese. Il tutto mi ha aperto gli occhi su un mondo
del quale non conoscevo nemmeno l’esistenza. Ho scoperto le sue
qualità alpinistiche, la conquista nel 1929 della via Winkler, oltre
che le sue qualità di grande pioniere del turismo invernale. Basti
pensare che lo skibus è stato inventato da lui. Nel 1934, prendeva
i clienti della Capanna Cervino e li faceva scendere a Paneveggio,
dove consumavano la merenda in un albergo che aveva affittato,
prima di riportarli su con la macchina”.
Uno spettacolo accolto in maniera entusiastica.
“Prima che nei teatri, lo abbiamo anche presentato agli studenti
dell’Istituto Superiore “La Rosa Bianca” di Predazzo, che sono stati
attenti, silenziosi e concentrati, facendo alla fine molte domande,
spesso curiose, sulla sua vita”.
Ma quale è il messaggio che scaturisce da questo lavoro?
“Per me un è un grande messaggio di speranza. “Vento da Nord”
è come una metafora delle disavventure umane, il concetto di una
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22
COMUNITÀ E TERRITORIO
persona che sta tantissimo tempo a sopportare l’inverno per poi vedere il vento da nord che
spazza via tutto. Davvero emozionante. La conferma che tutte le difficoltà prima o dopo si possono superare con determinazione e tenacia.
Questo vento, prima o dopo arriva”.
Non è escluso che questo lavoro diventi un
film.
“La struttura c’è, perchè c’è il personaggio” dice
ancora Vanzo. “Sicuramente potrà diventarlo.
Una cosa completamente di versa comunque
dallo spettacolo teatrale”.
E la scelta di Mario Zucca?
“Prima di tutto perché gli assomiglia e poi perché sa modulare la sua splendida voce attraverso il testo che ho scritto”.
Per finire i ringraziamenti.
“Voglio ringraziare Alfredo Paluselli junior, senza il quale il progetto non sarebbe partito. Poi le
Noi con Voi
Amministrazioni comunali per la disponibilità dei teatri, Predazzo,
Tesero e Moena. Oltre alla Cassa Rurale di Fiemme che ci ha dato
un bellissimo contributo, grazie soprattutto all’interessamento del
vicedirettore Massimo Piazzi, così come la Cassa Rurale Centro Fiemme di Cavalese e l’Apt di Fiemme.
probabilmente ci saranno anche altre repliche.
“Come tutte le opere prime, anche questa aveva bisogno di rodarsi. Ho quindi sistemato soprattutto la parte finale che era un po’
carente dal punto di vista del testo riguardante le vicende estive
di Paluselli. Ora l’attore si impegnerà ad assimilare questa parte
nuova, dopodiché penso che verso maggio lo spettacolo sarà pron-
to per tornare in scena, a beneficio chi lo vorrà.
Puntiamo anche alla stagione estiva, perché le
nostre valli hanno bisogno di qualche spettacolo
che racconti i protagonisti della nostra terra”.
Un impegno non da poco.
“Sicuramente si, anche perché bisogna cercare
di entrare nella parte dell’attore che deve interpretare le tue parole, non essere lunghi e noiosi, provocare l’attenzione del pubblico, usare dei
meccanismo scenici adeguati”. Ma alla fine la
soddisfazione è stata davvero grande.
COMuNITà E TERRITORIO
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23
La rubrica che permette ai nostri soci
di essere ancora più protagonisti
L’angolo
della poesia
Tremeranno i Menhir
DI ANGELO FELICETTI
....e un giorno mi troverò a salpare
guarderò la terra in lontananza
sentirò l’urlo dalle viscere
tremeranno i Menhir
....e un giorno prenderò la vita per i piedi
guarderò il mondo a testa in giù
ruoterò lo sguardo
per non avere pregiudizi
....e un giorno le onde del mare esonderanno dalle mie vene
sull’arenile della mia anima sogni accartocciati in bottiglie di viaggio
i nostri tempi andati
gli sguardi di chi in parole mi han nutrito
....e un giorno smetterò di camminare
e inizierò a correre
ma non per arrivare
per ritrovarmi in tempi trascorsi e che non ricordo più
....e verrà quel giorno....chissà se me ne accorgerò.
pag
24
CULTURA
Se hai scritto una bella poesia e
vorresti condividerla con gli altri
Soci, inviala alla redazione di
Crescere Insieme all’indirizzo
[email protected]
Noi con Voi
Andalusa
DI Gabriele Dellagiacoma “Caretin”
Là c’era tutta la vita
che prostrato
ora solo scrivo.
Quel candido gioco andaluso di strettoie
e scorci dentro di noi:
tutto quello scorrere d’attimi ebbri
la meraviglia che piango
anche fosse solo un sogno.
Non passava istante senza godere del Sole sulla pelle
il tuo nome moresco fra i capelli e i fianchi appena
sfiorati
il tuo Luogo dove rifugiarci:
riscrivendo le nostre storie,
- credimi i nostri finali, drammi e umori di personaggi
l’azione eroica sperata da sempre!
Lasciando libero solo Amore.
Ma questi che escono sono solo i folli personaggi
della mia mente!
il dolore macerante
di chi al vostro gioco non sa giocare;
l’incomunicabilità del tacito diverso.
Posso accontentarmi?
Bellezza ha nome la mia croce.
Chissà che scorgo ancora nei tuoi occhi
straordinaria testimonianza di qualcosa a me ignoto
da dovermi innamorare?
A quel canto che non conosco:
alla serenità che mi rimandi.
Resta con me in questi versi;
ancora poco, quel tanto da esser dimenticati
l’eterno incompiuto di un nostro abbraccio.
Di vagare e dirci nuovamente il senso del viaggio.
Così ti rincorro nuovamente su quel ponte
io che ti confessai il mio vero nome
qui in mezzo alle sue acque ti porterò sempre in ricordo.
Perché Lui sa dell’alba e del tramonto.
Verrai?
CULTURA
pag
25
Da giovane ha fatto di tutto, lavoratore in una fabbrica
di imballaggi, a preparare cassette per la frutta, ma
anche impegnato nella messa a dimora degli abeti,
nella manutenzione dei giardini e come ricercatore di
oggetti antichi, scoperti, assieme al grande studioso Piero
Leonardi dell’università di Ferrara, scavando nella zona
del “Doss de la Frata” a Castelir di Bellamonte.
Vincenzo Guadagnini in arte “Vincent”
Abile, fantasioso, creativo, dai
mille mestieri e dalle più svariate
esperienze, costantemente alla
ricerca di qualche cosa di inedito e di
stimolante, in grado di esaltare le sue
doti innate di personaggio che punta
a vivere e a regalare sempre nuove
emozioni.
di Mario Felicetti
Di professione bidello (dal 1956 al 1982, presso le scuole Elementari), ma soprattutto appassionato di minerali (ha una straordinaria
collezione di migliaia di pezzi pregiati, da far invidia ad un Museo),
apicoltore (attività che esercita anche oggi), allevatore di capre e
produttore di formaggi, scultore, pittore e disegnatore autodidatta, scrittore (ha al suo attivo ben quattro pubblicazioni), attento
osservatore della realtà di ieri e dei nostri tempi. È Vincenzo Guadagnini, in arte “Vincent”, 77 anni il prossimo 22 settembre, sposato nel 1963 con Rosalia Sartori, che gli ha dato due figli, Andrea
e Francesca, personaggio che ha lasciato un’impronta importante
nella vita e nella storia culturale di Predazzo. Suo padre Giacomo
(scomparso nel 1956) era bidello, quando ancora le scuole erano
ospitate in Municipio, ma ha fatto anche il segantino ed altri “mestieri”. La madre Francesca Brigadoi è deceduta otto anni dopo,
nel 1964. Da giovane ha fatto di tutto, lavoratore in una fabbrica di
imballaggi, a preparare cassette per la frutta, ma anche impegnato
nella messa a dimora degli abeti, nella manutenzione dei giardini
e come ricercatore di oggetti antichi, scoperti, assieme al grande
studioso Piero Leonardi dell’università di Ferrara, scavando nella
zona del “Doss de la Frata” a Castelir di Bellamonte. Da giovane
era un atleta promettente nello sci di fondo (a Bardonecchia vinse
pag
26
COMUNITÀ E TERRITORIO
un titolo italiano aspiranti) ed è stato anche, a
cavallo tra gli anni Settanta ed Ottanta del secolo scorso, allenatore della Dolomitica. Ma aveva
soprattutto la passione per i minerali, tramandatagli dal padre, ricercatore a sua volta, così
come il bisnonno Bortolo. “Dopo la sua morte,
nel 1956” ricorda “ho preso il suo posto, presso
le nuove Elementari, costruite due anni prima.
Quando ero libero, andavo sempre, in bicicletta, alla ricerca di pezzi importanti, in Fiemme
Personaggio
Oggi “Vincent”
ha una meravigliosa collezione
di oltre 2.000 pezzi
e Fassa ed anche fuori valle e in Alto Adige. Ma mi sono recato un
po’ in tutta Italia, laddove c’erano mostre di particolare valenza,
dove acquistavo minerali interessanti, ed anche in Europa, soprattutto Svizzera e Francia. La mia passione mi ha portato nel 1972
ad allestire, proprio presso le scuole, una splendida mostra, che
purtroppo ha fatto una brutta fine. Di ritorno da S. Marie Aux Mines, in Francia, dove avevo visitato un’esposizione particolarmente interessante, ho trovato la brutta sorpresa del furto di mezza
collezione. I ladri erano penetrati dal seminterrato dell’edificio ed
avevano fatto man bassa. Debbo dire che so chi è stato, anche se
purtroppo mancano le prove. In ogni caso, ho deciso di ritirare gli
altri minerali e portarli a casa”. La passione comunque è rimasta
ed oggi “Vincent” ha una meravigliosa collezione di oltre 2.000
pezzi. “Purtroppo” sottolinea “è poco conosciuta, anche se sarebbe
bello allestire una mostra a Predazzo, nel paese che rappresenta
la storia della mineralogia e della geologia. Così come sarebbe interessante promuovere un elenco dei collezionisti regionali, con i
quali interagire e fare rete. In giro per l’Italia c’è un bel movimento.
Perché non attivarlo anche da noi?”. Brilla nei suoi occhi il ricordo
dei corsi estivi dell’Università di Ferrara, tenuti proprio a Predazzo oltre 40 anni fa. Aveva perfino imparato dai tecnici emiliani e
creare, a mano, le “sezioni sottili” dei minerali (ne conserva ancora
parecchi esemplari), da esaminare poi al microscopio, e le metteva
a disposizione di diverse Università. ”Poi” dice “sono arrivate le
nuove strumentazioni americane per questo lavoro in automatico
e l’attività manuale è praticamente finita”.
Ma “Vincent” si è distinto anche per l’attività di apicoltore, recuperando quasi per caso, negli anni Sessanta alcune arnie a Fortebu-
so, presso una baita del suocero Ermenegildo
Sartori, ed imparando praticamente da solo a
gestirle, fino ad arrivare ad oltre 200. “A fine inverno, per due mesi, aprile e maggio, le portavo
in Veneto, presso un convento di frati, per garantire la produzione di miele, anche fino a 50
quintali, che poi andavo vendere direttamente
in estate nei rifugi di montagna, oltre che nella zona di “Zaluna”, tra Predazzo e Bellamonte, lungo la statale 50, e nei pressi del “Gac”,
all’uscita del paese verso Ziano. Così fino al
1996, quando un infarto mi ha fermato. Anche
se la passione è rimasta. Purtroppo oggi i tempi, anche dal punto di vista meteorologico, sono
cambiati bruscamente, sono arrivate le malattie, in primis la varròa, e le api hanno incominciato a morire. L’ultima stagione è stata disastrosa. Oggi è difficile fare miele e soprattutto
tenere le api vive. Speriamo bene, anche perché,
come diceva Eistein, “se muoiono le api, finisce
il mondo”. Meno male che, nell’ultimo inverno,
il Comune di Predazzo, unico in Trentino, ci ha
dato una mano per l’acquisto degli alimenti”.
COMUNITÀ E TERRITORIO
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Personaggio
Tra gli hobby di “Vincent” anche quello di scultore, che gli ha regalato grandi soddisfazioni, specialmente se si considera che è un
autodidatta, un talento naturale. “La passione è nata nel 1996,
quando ero in ospedale. Stufo di non fare niente, mi sono fatto
portare dei pezzi di legno ed un coltello, realizzando degli alberelli
di Natale e dei galletti, andati letteralmente a ruba. Poi la passione
è cresciuta, ho cominciato a scolpire figure ispirate ai lavori di una
volta, personaggi in movimento, praticamente lo specchio della
mia esistenza. Non ho imparato da nessuno. Ho preferito esprimermi come volevo, senza essere addomesticato dall’insegnamento
e dallo studio. Poi sono passato dal legno al marmo dei “Cazoccoli”
e quindi al bronzo, al gesso ed alle materie plastiche”.
Così è nato “Lo scalpellino”, splendida scultura bronzea realizzata
presso la Fonderia Guastini di Gambellara (VI), inaugurata in pompa magna, con molte autorità, nel 2009 e regalata al suo paese,
dove fa bella mostra di sé nel giardino tra la chiesa arcipretale e la
statale 48. Molte le altre sue creazioni, il “ramo fiorito”, la Sirena,
la Maternità, lo scalatore, San Sebastiano, Otzi, il pesce, Sansone e
i Filistei, la Madonna, lo sportivo, tanto per ricordarne qualcuna.
“Avevo anche in animo di realizzare una scultura da sistemare nella
piazza principale, con il muratore, lo scalpellino e lo studioso (Marzari Pencati). Avevo già fatto il modello, ma poi non è stato tradotto
in realtà ed ormai mi è passata la voglia”. Di “Vincent” rimangono
anche alcune bellissime pitture, ispirate al paesaggio (il suo artista
di riferimento è l’indimenticato Nicolino Gabrielli), ed una lunga
serie di disegni a matita. Decine di volti e di figure realizzate magari mentre guardava la televisione. Ma non vanno dimenticate le
sue quattro pubblicazioni, sulla storia (anche di famiglia), sull’arte, sulle api, sui suoi viaggi, sui ricordi. Infine, da menzionare la
sua lunga esperienza di pastore ed allevatore di capre, per ben 22
anni, dal 1984 (quando portò i primi trenta capi da Cantalupo Ligure, in Liguria) al 2006. Attività avviata presso il Maso Brigadoi
e continuata al “Fol”, poi nelle vicinanze della pescicoltura e in via
“
Tra gli hobby di “Vincent” anche quello di
scultore, che gli ha regalato grandi soddisfazioni
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COMUNITÀ E TERRITORIO
”
Mazzini, prima dell’ultima sistemazione a “Zaluna”, in un baito della Regola Feudale e quindi in una stalla costruita in legno da lui stesso,
nella zona della “Caorina”, all’inizio di Viezzena.
“Un’esperienza meravigliosa” sottolinea. “Sono
arrivato fino a 60 capi. Facevo il formaggio e
le ricotte, che poi vendevo, dovendo purtroppo
fare i conti soprattutto con una burocrazia invadente e che non ti lascia vivere. Ho smesso
nel 2006, passando la mano a mio figlio, che ha
tenuto le capre fino al 2010, dopo aver costruito
anche una stalla in muratura, dove sono state
poi ospitate delle mucche fino al 2014, quando è
stata ceduta”. E adesso? “Adesso non faccio più
niente, a parte la cyclette, il vogatore e un po’ di
ginnastica. Oltre ad occuparmi delle poche api
che mi sono rimaste ed a partecipare all’attività dei Fotoamatori, che sono soprattutto un bel
gruppo di amici. E poi studio Galileo e Darwin,
per capire la genesi dell’uomo e come si possa
conciliare la scienza con la religione. Ma questa
è un’altra storia”.
Di storia rimane la sua, ricca, intensa, stimolante, di uomo talentuoso e genialoide, che ha
trovato soddisfazione in tutte le attività con le
quali si è cimentato.
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Nome scientifico: GENTIANA LUTEA - GENTIANA
PUNCTATA, fam. GENTIANACEAE (volg. Genziana
maggiore, Genziana punteggiata; dialett. Anziana, Enziana;
ted. Gebirgsenzian)
La genziana
ETIMOLOGIA: Secondo quanto afferma Plinio il Vecchio, questo
genere di piante prese il nome di genziana dopo che Genzio (180168 a.C.), re dell’Illiria, affermò di averne scoperto le proprietà
curative. Le loro radici sono usate per la preparazione di liquori
tonici, per esempio nel francese suze o simili. La genziana è inoltre
utilizzata come aromatizzante, ad esempio negli amari o in bibite
analcoliche: celebre è ad esempio l’Amaro Sibilla, prodotto nell’appennino marchigiano proprio con questa erba sin dal lontano anno
1868. Inoltre, in molte zone, la sua raccolta è stata proibita dalla
legge, in quanto specie protetta.
DESCRIZIONE: Pianta perenne, erbacea, con robusto rizoma
giallo brunastro con evidenti anelli di accrescimento legnoso ed
obliquo, fusti robusti, eretti, semplici; altezza 20÷50 cm. (40÷150
cm. nella G. LUTEA). Le foglie sono opposte, ovali-ellttiche, le basali peduncolate, le cauline sessili e progressivamente minori, con
5÷7 nervi evidenti e parallelli. (Le foglie sono più strette di quelle
della Gentiana lutea L., ma la nervatura è simile.)
Fusto con evidenti nervature longitudinali;
Infiorescenza breve con verticilli di 2÷5 fiori all’apice dei fusti,
all’ascella delle foglie superiori.
Fiori in fascetti di 1-2, quello terminale più ricco con 2-6 fiori; calice campanulato e indiviso, con 5-8 denti irregolari ed eretti. La corolla è gialla punteggiata esternamente di bruno-violetto-rossastro
(senza punteggiatura nella Genziana Lutea), con 5 petali saldati a
tubo alla base dei lobi acuti, antere libere, stimmi spiralati.
I frutti sono capsule clavate che racchiudono numerosi piccoli
semi.
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30
SALUTE
HABITAT: Questa specie è diffusa sulle montagne dell’Europa centro-meridionale: dai Pirenei
fino ai Carpazi. In Italia è presente nei prati e
pascoli montani e appenninici ad un’altitudine
che varia fra i 1000 ed i 2000 m.s.l.m.; Il peso di
1000 semi varia da 0,8 a 1,7 g.
Nota: La Genziana non va confusa con il Veratro (Veratrum album L., fam. Liliaceae) le cui
radici contengono sostanze velenosissime denominate veratrine. Il Veratro si distingue dalla Genziana per avere radici più sottili e quasi
fascicolate, foglie pergamenacee, disposte in
modo alterno intorno al fusto e un’infiorescenza
a pannocchia con fiori piccoli e verdognoli. (Il
fusto è semicilindrico senza nervature evidenti)
PROPRIETÀ DELLA GENZIANA: La Genziana
viene usata in fitoterapia ad uso interno per le
sue proprietà: amaro-toniche, eupeptiche, corroboranti e febbrifughe, mentre per uso esterno
vanta proprietà: disinfettanti ed antibatteriche.
La Genziana trova quindi impiego per uso interno nel trattamento della dispepsia, delle turbe
Noi con Voi
del sistema gastrointestinale, della flatulenza, della ipo-secrezione
gastrica, della febbre, dell’anoressia, delle atonie gastriche e delle
disappetenze nei bambini. Per uso esterno, la Genziana è indicata
per lavare le ferite e le piaghe.
Le parti della pianta utilizzate in fitoterapia sono: le radici. La radice di Genziana ha un sapore caratteristico subito dolciastro, poi
amarissimo e persistente. Il colore della radice di Genziana maggiore è giallo brunastro all’esterno e giallo arancione all’interno.
La consistenza della radice è spugnosa. Nella radice si trova un
principio attivo molto importante che è la genziopicrina (secoiridoidi glucosidici), che conferisce il tipico gusto amaro e la classica proprietà erboristica alla pianta. I principi attivi caratterizzanti
sono: sostanze amare (gentiopicrina, amarogentina, sverziamarina, sveroside), zuccheri (genzionosio, genziobiosio, saccarosio), sostanze coloranti, pectine, olio essenziale ed alcaloidi (genzianina).
I glucosidi amari sono i principi attivi di maggiore rilevanza all’interno della Genziana.
Nella moderna fitoterapia la Genziana viene utilizzata sottoforma
di estratti secchi titolati, estratto fluido, infusi, macerati, polveri e
tintura madre. Le relative dosi di assunzione normalmente consigliate sono pari a: 1-2 grammi di radice in 150 ml di acqua bollente
(infuso), 2 grammi di droga Genziana in una tazza di acqua fredda
lasciati macerare per 4 ore (macerazione), 1 g di polvere per tre
volte al giorno.
Gli effetti collaterali che la Genziana può causare sono: gastrite,
ulcere, cefalea, iperacidità e crampi addominali.
L’impiego della Genziana è controindicato in gravidanza, in allattamento e in pazienti con ulcere, gastriti, ernia iatale, iperacidità,
esofagiti o ipersensibilità accertata verso uno o più componenti
della Genziana maggiore.
L’impiego della Genziana nelle tisane trova spazio per le sue proprietà amaro-toniche, eupeptiche, corroboranti e febbrifughe. Nella medicina popolare la Genziana era usata, oltre che per l’azione
amaro-tonica, per stimolare le difese immunitarie.
Le radici vengono estirpate dal terreno durante
la fase di riposo vegetativo della pianta, ossia
nel tardo autunno e all’inizio della primavera
ed è proprio in questo stadio della pianta che
possono verificarsi confusioni per gli incauti ed
i trasgressori, tra la genziana lutea e il veratro
bianco, (Veratrum album L.) pianta fortemente
tossica. Le foglie di questa liliacea sono molto
simili a quelle della genziana lutea, piante che
crescono purtroppo spesso nello stesso ambiente vegetativo, facilmente confondibili quando
non sono in fiore. La Gentiana lutea ha foglie
opposte, glabre, e 5-7 nervature marcate convergenti all’apice, mentre il Veratro bianco ha
foglie alterne, inserite a spirale, vellutate inferiormente e plissettate longitudinalmente.
SALUTE
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Noi con Voi
CURIOSITÀ: Nelle Alpi la si usava macerata nell’aceto, contro tutte le malattie contagiose, si riteneva inoltre che bastasse masticarne un pezzetto ogni giorno per godere lunga vita e una buona
vecchiaia. La pianta entrava anche nella formula dello Sciroppo di
Lunga vita, e nelle grandi composizioni farmaceutiche del passato.
Nel 1800 le radici della Genziana punctata L. venivano utilizzate per estrarre un’acquavite medicinale. Produttori erano i Tirolesi che si stabilivano in Valtellina, pagando una tassa ai comuni
proprietari dei pascoli dove si trovava la genziana. Producevano
il liquore, che aveva un buon mercato nei paesi tedeschi, dove era
molto ricercato.
Questa acquavite era ricercata come tonificante, antipiretico e contro la pertosse.
Attenzione: In assenza di fiori, anche la Gentiana punctata L. come
la Gentiana lutea L. potrebbe essere confusa con il Veratrum album
L., specie tossica che condivide l’habitat.
Le Genziane contengono alcuni dei composti più amari che si conoscano, con i quali si misura scientificamente l’amarezza di altre
sostanze.
LEGGENDE: Una leggenda ungherese racconta che durante una
grande pestilenza, la quale non trovava soluzione nonostante gli
umani sforzi, un angelo apparve in sogno al re Ladislao il Santo, il
quale gli affermò che all’alba appena sveglio, avrebbe dovuto tirare
una freccia nel cielo; questa gli avrebbe indicato la pianta da dare
al suo popolo. Il mattino seguente il Re così fece e la freccia cadde su una Genziana che fu subito somministrata alla popolazione,
come indicato dall’angelo ed il popolo fu in salvo. Altre leggende
raccontano di cavalieri colpiti da incantesimi d’amore per la bellezza della pianta, per la magnificenza dei suoi colori e per il suo
fascino.
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SALUTE
PREPARAZIONE E USO
Vino di genziana maggiore
Ponete in infusione 10 g circa di genziana maggiore
(radice) in ½ bicchiere d’acqua fredda per 12 ore. Trascorso questo periodo versate in bottiglia assieme a 1 l
di vino bianco secco. Lasciate riposare per 1 settimana,
quindi filtrate.
Consumatene ½ bicchierino prima dei pasti principali
per un effetto aperitivo, dopo i pasti principali per aiutare la digestione difficile
Decotto di genziana maggiore
Bollite per 1 minuto 2 g di genziana maggiore (radice
spezzettata) in 2,5 dl d’acqua.
Bevetene 2 tazzine al giorno in caso di stanchezza fisica e intellettuale.
LA “GEBIRGSENZIAN”
Il cosiddetto “Enzeler”, ovvero la grappa dal sapore
deciso, quasi di terra, era considerato l’elisir dei tirolesi. Oggi ha perso un po’ di importanza, ma gli intenditori sanno apprezzarla come una volta; appartiene
all’inventario fondamentale di qualsiasi baita montana. Il fatto che su alcune bottiglie in vendita nei negozi
di souvenir sia impressa la lucente genziana blu è da
intendersi come concessione a quegli acquirenti per i
quali la genziana è semplicemente azzurra.
La produzione di grappa di genziana in Tirolo è ricostruibile fino alla fine del sedicesimo secolo. L’estrazione e la distillazione delle radici di genziana raggiunse presto un livello tale da fare intervenire le forze
territoriali. Anche l’autorità forestale protestò, perché
la distillazione consumava molta legna, non sempre
procurata legalmente. Nel 1694 la Camera di corte
Noi con Voi
vietò la distillazione di genziana nell’Oberinntal e nel Wipptal, includendo anche l’alta Val d’Isarco. In Val Venosta le distillerie di genziana erano particolarmente numerose e dalla Val Martello-Martelltal provenivano le radici migliori.
L’estrazione delle radici di genziana, a volte grosse come un braccio e dal peso
di qualche bel chilo, era un lavoro pesante, poiché esse sono spesso ancorate
in profondità, attorno a grandi massi. Prima della distillazione le radici vengono
sminuzzate e fatte fermentare nell’acqua. Un distillato puro di genziana è raro e
molto pregiato. Nella maggior parte dei casi il “Gebirgs-Enzian” (lett. Genziana
di montagna) viene allungato con alcool etilico di produzione industriale.
Accanto alla Genziana gialla vengono utilizzati, in misura minore, altri tre tipi
di genziana, ovvero Gentiana punctata, Gentiana purpurea e dall’Ungheria la
Gentiana pannonica. Tutte e tre sono state poste sotto stretta tutela. Oggi, chi
vuole mettere della genziana sotto spirito, deve acquistarla in farmacia, ove è
reperibile merce di importazione da paesi nei quali la genziana viene coltivata
appositamente.
Preparazione dello spirito di genziana:
Ingredienti:
-1 litro di grappa
-100 g di radici di genziana
-anche se un vero esperto della grappa alla genziana può parere un sacrilegio,
è possibile ingentilire il sapore molto deciso con 1-2 cucchiai di zucchero
Preparazione:
Aggiungere le radici ed eventualmente lo zucchero alla grappa e lasciare la
bottiglia per un periodo di due settimane al sole; filtrare dopo un periodo di
riposo di un mese.
Nota:
Dopo la fioritura è facilmente confondibile con il Veratro (Veratum album L.;
dialett: “Golastri”) che contiene un veleno mortale. (Un avviso amichevole per
quelli che nonostante tutto non sanno resistere all’attrazione di ciò che è illegale).
NB: C’è gente che è morta per fatale errore!
...nei discorsi di M. Pietro Andrea MAtthioli:
Credesi che la Gentiana fusse ritrovata da Gentio Re
della Illiria, dal quale si prese ella il nome. Ha la radice
sua la virtù di scaldare, & di ristringere. Bevuta con ruta,
pepe, vino al peso di due dramme, giova a i morsi de
i serpenti. Vale una dramma del suo succo à i dolori
laterali, à coloro che caggiono dall’alto, à i rotti, à gli
spasimati. Bevesi con acqua utilmente per i difetti del
fegato, dello stomaco. Messa la radice in forma di collirio nel la natura delle donne gravide, le fa partorire:
messa nelle ferite, come si fa co’l licio, le consolida: è
vera medicina delle ulcere cavernose.
ATTENZIONE!
Tutte le notizie riportate in questo articolo
hanno solo uno scopo informativo. In
nessun caso si vuole indurre ad autodiagnosi o auto-terapia, questo può essere
molto pericoloso. Solo un medico può
effettuare diagnosi o terapia, per problemi
di ordine sanitario rivolgersi al consiglio di
un medico.
BIBLIOGRAFIA:
- G. DALLA FIOR: “LA NOSTRA FLORA”
C.ED. G.B. MONAUNI – 1963 TRENTO
- SITO INTERNET: WWW. ERBEMEDICINALI.NETSONS.ORG
- SITO INTERNET: WWW.ACTAPLANTARUM.ORG
- CHRISTOPH MAYR: “IL LIBRO DELLE GRAPPE”
CASA EDITRICE ATHESIA – 2002 BOLZANO
SALUTE
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33
Le vostre lettere
La posta
Espressioni di gratitudine per la sensibilità della Cassa Rurale di Fiemme a sostegno delle più diverse iniziative hanno
espresso Marzia Zorzi, segretaria della associazione sportiva
Val di Fiemme Ski Team, Diego Canal, presidente della Casa di
Riposo “Giovanelli” di Tesero (Azienda Pubblica di Servizi alla
Persona), Cecilia Dal Ri, presidente della associazione AMA
(Auto Mutuo Aiuto) Onlus di Trento, Riccardo Selle, presidente dell’associazione Vigili del Fuoco volontari Fuori Servizio di
Fiemme, e la direzione del Tennis Club di Tesero, impegnata
soprattutto nella promozione del tennis presso i ragazzi delle
scuole elementari e medie.
U.S. CoRNaCCi TeSeRo
Anche quest’anno la U.S. Cornacci è riuscita, grazie alla vostra
sensibilità, a stampare il tradizionale opuscolo, sul quale sono
riportate le relazioni dei responsabili delle varie discipline sportive praticate, i risultati della stagione agonistica 2013/2014
e tutti i programmi agonistici ed organizzativi per l’anno
2014/2015. È con grande piacere che desidero porgere, a nome
del consiglio direttivo e mio personale, un sentito e doveroso
ringraziamento a tutti voi per la disponibilità dimostrata e per
il prezioso contributo economico riservatoci, tramite il quale ci
sarà possibile sostenere più concretamente l’attività sportiva,
agonistica e promozionale, nel nostro paese, soprattutto nei
confronti dei giovani. Nel 2014, tra corsi per principianti e corsi
agonistici, siamo riusciti a coinvolgere in attività sportiva ben
158 ragazzi con meno di 20 anni. Mi è gradita l’occasione per
porgere i più cordiali saluti.
IL PRESIDENTE
Giovanni Varesco
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34
POSTA
HoCKeY fieMMe
Con la presente, a nome di tutti gli atleti,
dei rispettivi genitori e dei dirigenti, sono
a ringraziarvi per l’attenzione che avete
rinnovato all’attività da noi svolta e siamo
onorati di avervi al nostro fianco. Assieme
a tutto il direttivo, desidero ulteriormente
ringraziarvi per il prezioso incontro orientativo tenuto la scorsa primavera, durante
il quale avete confermato la vostra attenzione e sensibilità nei confronti delle realtà associative, ponendoci però anche la
sfida a migliorare l’efficacia delle nostre
offerte educative- sportive.
Sulla base del predetto incontro, si è sviluppata una nuova, vigorosa e fruttuosa
collaborazione con l’Hockey Club Cornacci, che ci permette e ci permetterà di ottimizzare ulteriormente un’offerta hockeistica unitaria per l’intera valle di Fiemme.
Giungano a voi tutti cordiali saluti.
IL PRESIDENTE
Alberto Felicetti
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06/2014
Messaggio pubblicitario con nalità promozionale. Per le condizioni contrattuali del servizio illustrato e per quanto
non espressamente indicato è necessario fare riferimento alla documentazione disponibile presso la Banca.
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38038 Tesero (TN)
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