II sindaco Antonio Erbì

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II sindaco Antonio Erbì
di cimici. Ci lavammo e fummo condotti in una tenda. Segui
l'addestramento per l'uso delle armi. Nozioni base, in caso
di emergenza. Fummo poi condotti nella cucina dei campo.
Il nostro compito era quello di preparare i pasti a duecento
alpini disperati ed esausti. Erano prigionieri degli americani.
Ma il termine "prigioniero" non fa onore a quello che fu il
reale comportamento degli americani che trattarono quegli
uomini con un riguardo e un rispetto che farà loro onore per
sempre. I militari mi chiamavano "baby" ero il più piccolo. Lì
si stette sei mesi. Il campo fu, poi, trasferito a Bastia in
Corsica. Ci siamo stati sino alla fine della guerra. Gli americani, lì, ci hanno armati: i francesi, per vicende di guerra,
non ci vedevano di buon occhio. In quel campo di prigionieri
ci fu un uomo che il destino mi ripropose, in seguito.
Quando, negli Anni Settanta venni a vivere a Chiusa Pesio,
un mio collega carabiniere mi disse: "Andiamo a mangiare in
una osteria vicino alla Caserma" Cosi si fece. Era l'Osteria
dei Tre Muletti. Mentre ero lì con il collega, mi si avvicinò un
signore che disse: "Lei di dove è?" "Villacidro" la mia
risposta. E lui: ''Era quel ragazzo che lavorava con gli americani?" Ci abbracciammo. Lui, Giovanni Ellena, era tra quei
prigionieri degli americani.
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La vostra pizzeria 'Annalisa", nata negli Anni
Sessanta: perché è la realizzazione di un
sogno?
II sindaco Antonio Erbì
Giovanna Foco
Carabiniere originario della Sardegna, sindaco di
Chiusa, amico e collaboratore di Vigliane col quale
condivise tante battaglie politiche ed amministrative.
Radice contadina, con l'umiltà di chi servo sotto padrone c e
stato davvero. Erano gli Anni Quaranta e luì nella sua
Sardegna, la terra natale. Oggi, esclama: ''lo sono innamorato di Chiusa Pesio" Vive nel paesino cuneese dal 1962.
Antonio Erbi: classe 1927 nato a Villacidro.
Carabiniere. Nel 1946 fece domanda nell'Arma dei Carabinieri. In Sardegna ha prestato servizio per quindici anni.
Lavorava ventiquattrore su ventiquattro. Lottava contro i furti
di bestiame e le rapine. Le uniformi erano leggere. Di notte
faceva tanto freddo.
Poi, il Piemonte. Sindaco di Chiusa Pesio, socialista, è stato
tra i promotori del Parco Alta Valle Pesio, ha costituito una
cooperativa agricola e sul Morte ha realizzato quello che era
il suo sogno: aprire una pizzeria.
La Sardegna, gli americani, gli alpini e Chiusa
Pesio: la coincidenza.
Il giorno dopo l'armistizio, gli americani sbarcarono
all'aeroporto di Villacidro. I tedeschi erano già in fuga dal
giorno prima, lo ero sotto padrone. Fui chiamato in
Caserma. Avevo sedici anni. Andai e trovai altri ragazzi,
come me. L'appuntato ci disse: "E' una cosa bella" Poi, arrivarono degli americani su due Jeep. Scesi dall'auto, rivolti
verso noi giovani, ci dissero: "Abbiamo piacere che veniate
a lavorare con noi; sappiamo che siete bravi ragazzi"
L'indomani ci portarono nel loro campo di aviazione. Passarono settecento aerei in due giorni. Noi eravamo carichi di
pidocchi. Nelle nostre terre, in quel periodo, c'era una peste
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Era il 1948. Ero carabiniere in servizio provvisorio a Sarno,
in provincia di Napoli. Quella era la terra della coltivazione
dei pomodori. Alcuni colleghi mi dissero: ''Andiamo a
mangiare la pizza" lo non sapevo cosa fosse né domandai,
perché mi vergognavo. Quando la portarono a! tavolo la
divorai e ne chiesi una seconda. Mi piacque talmente tanto
che promisi a me stesso che ne avrei aperta una.
Sindaco dì Chiusa Pesio
Era l'epoca in cui Aldo Viglione era presidente della Regione
Piemonte. Riuscimmo a portare ingenti finanziamenti per
questa valle. Ricordo con soddisfazione: il progetto e la realizzazione della pista di sci di fondo; lo sviluppo de! vivaio
forestale; l'attuazione del Parco Naturale Alta Valle Pesio; la
costruzione di strade forestali per consentire ai margari di
andare agli alpeggi: Mascarone, Pité. Pité Colle, Mirauda,
Fontana Nata non sono che un esempio.
La sua propensione al sociale e la carriera
Quando ero carabiniere a Chiusa Pesio, accadde un fatto di
cronaca penoso: morirono marito e moglie di Chiusa,
lasciando due figli. Ricordo che scrissi a Specchio dei
Tempi, insieme ad altri concittadini per sollecitare
l'interessamento verso queste due creature rimaste orfane.
Vennero i giornalisti de La Stampa, insieme a Aldo Viglione,
importante avvocato socialista piemontese, per intervistarci.
Bene: si raccolsero fondi per i bambini ma io fui richiamato
dai miei superiori perché, a loro dire, un carabiniere non
avrebbe dovuto firmare una lettera su un giornale. Se da un
lato, nacque una intesa proficua con Viglione, dall'altro
dovetti scartare qualsiasi ipotesi di concorso per gradi superiori perché la mia lettera non fu per niente accettata dal
maresciallo e dai comandanti.
Il suo cruccio?
Vedere irrealizzata la strada che consentirebbe di collegare
direttamente i terreni della zona ''Le lingue Gambarello" alla
strada provinciale che passa davanti al vivaio forestale
Gambarelio. Li ci sono campi. Conosco bene la zona perché
coltivo cinque giornate. Il mio rammarico è non tanto per me
che sono anziano, ma per chi ancora giovane si impegna
per coltivare quella zona.