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APRILE 2008: quasi 2 settimane sfruttando il mega-ponte 25 aprile / 1 maggio di quest'anno; ovviamente,
itinerario - purtroppo - limitato.
BUONO A SAPERSI
QUANDO: a fine Aprile è la fine dell'alta stagione su questa costa. Dal 1 Maggio, i prezzi sono di bassa
stagione.
SOLDI: ad Aprile 2008, 1€ = 49 THB (Thai Bhat). Bancomat molto diffusi, si trovano anche nei villagetti più
piccoli. Non accettati pagamenti in EURO o USD.
ELETTRICITA’: come in Italia (220 V, 50 Hz), prese a 2 poli tondi.
CIBO: la cucina Thai è semplicemente fantastica. Bisogna solo fare attenzione al piccante, ma nel sud non
c'è problema. Tanto pesce, ma attenzione alle salse cipollate che possono "affogare" il sapore del pesce.
Io personalmente adoro il Phad Thai, il piatto nazionale di noodles saltati con i gamberi o il pollo.
GENTE: davvero tranquilla e rilassata; confermo l'impressione avuta 9 anni fa. E poi è la terra del sorriso.
ALTRO: si guida "all'inglese“
VISTO: non necessario per gli Italiani.
L'ITINERARIO
Bangkok - Ko Phi Phi - Raylay (Krabi)
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BANGKOK v2.1
Eccomi qui, 9 anni dopo, di nuovo in Thailandia per tentare di completare quello splendido viaggio del
1999. L’altra volta non avevo prestato molta attenzione a Bangkok, troppo preso dalla smania di andare
verso il mare per apprezzare le mille sfaccettature della città. Eppure a ben guardare – e a ben studiare –
Bangkok deve avere almeno un centinaio di volti, tutti egualmente affascinanti. Certo, bisogna volare alto,
sopra i rumori delle marmitte dei tuk-tuk, sopra lo smog che a volte non ti lascia respirare, sopra il calore
sul collo di mezzogiorno, sopra i 2 / 3 strati di cavalcavia che bloccano la visuale, talvolta sulla puzza di
fogna ed i rifiuti che galleggiano nel fiume, però sono certo che chiunque sarebbe in grado di trovare il
proprio stimolo in questa città degli angeli. Non è certo un compito facile e la barriera linguistica non aiuta,
però qualcosa siamo riusciti a spremerlo in questi 2 giorni – uno appena arrivati ed uno prima di ripartire.
Prima tappa: il mercato degli amuleti. Si tiene lungo una strada che costeggia il palazzo reale. Si vendono
a peso o a cestelli tante piccole effigi del Buddha ritratto in vari momenti della sua esistenza . Gli amuleti
sono in terracotta, legno, metalli vari, ed i Thai li incastonano nell’oro e li appendono al collo. Più nei hai,
più sei devoto – suppongo. Continuiamo con qualcosa di banale: il Palazzo Reale. Un vero splendore
orientale, sembra sfornato da Disney lo scorso anno. Assolutamente da non perdere. Stavolta ho trovato
10 volte il numero di turisti della volta precedente. Anche qui – col turismo – i Cinesi la fanno da padrone.
Continuiamo con la banalità del bello: il What Pho, il Tempio del Buddha reclinato, raffigurato durante il
raggiungimento del nirvana.
La statua dorata di 80 m x 8 m lascia a bocca aperta. Ma anche qui, il bello è celato nei tanti micro-templi
ospitati dal complesso templare, con tanti altri altari che non ti aspetti. E veniamo alla prima sorpresa, di
quelle senza turisti, di vita vera locale, che tanto mi piacciono. Proprio di fronte al What Pho c’è un piccolo
mercato, che non si vede tanto … ma si sente. E’ il mercato del pesce essiccato. L’odore è forte, molto
forte, ma il mercato è davvero curioso. Innanzitutto, siamo gli unici “visi pallidi” ma vi sono centinaia di tipi
di pesci essiccati, alcuni montati su stecchette, tipo gelato, altri intrecciati tra loro a voler formare dei veri e
propri approvvigionamenti di calamari o pesci mai visti. Ed all’interno un classico orientale; i venditori che
vivono il mercato, con le loro brande stese sotto le bancarelle, qualcuna col televisore e qualche altra che
fa da mangiare. All’uscita, un grassone con gli amuleti del buddha attorno al collo dorme seduto … o forse
prega.
Secondo sorpresina: il primo assaggio di cibo Thai. Tra la strada degli amuleti ed il Palazzo Reale, sul
lungo fiume, vi è l’attracco n. 9 dei battelli fluviali, quello di THA CHANG. Qui si è sviluppato un piccolo
mercato di bancarelle che fanno da mangiare. Secondo me la migliore è quella al fondo sulla destra. Avrà
qualcosa come 50 preparazioni alimentari a base di pollo, carne e pesce, con piatti piccanti, dolci,
agrodolci, frutta, succhi … insomma, una festa per gli occhi e per il palato. Attenti allo stomaco. I prezzi
sono ridicoli per noi europei … sono le 8,30 del mattino e i primi piatti di riso con pollo, polpette di maiale e
calamari imbottiti – non so di cosa – innaffiati da fresco latte di cocco sono nostri per 150 Thb – circa 3
euro.
Nel pomeriggio, dopo un sonnellino che scaccerà un po’ più in là il fuso orario, torniamo alla carica.
Stavolta andiamo su uno dei classici di Bangkok: Pat Pong Road, l’inferno – o il paradiso, dipende dai
punti di vista – delle bancarelle e dei go-go bar.
Per arrivarci prendiamo il battello sul fiume che, stile Venezia, funge da autobus fluviale. Ci vedi una
Bangkok diversa, palazzi splendidi che non vengono soffocati da altri palazzi, una fiorente attività
mercantile ed anche i bimbi che si bagnano nel Chao Praya, nonostante lo schifo sia evidente.
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Al molo di Tha Silhom trasbordiamo sullo Skytrain, avveniristico metrò sopraelevato, che in Italia ce lo
sogniamo, che ferma proprio a Pat pong. Piccola delusione; è tutto molto più tranquillo e ordinato di 9 anni
fa. La soprelevata allora in costruzione adesso ha un trenino fiammante che le scivola sopra, i bar con le
ragazze che ti venivano a prendere per mano fin sulla strada adesso hanno i battenti chiusi ed i menù
all’esterno. Comunque un temporale tropicale blocca la nostra visita – fortunatamente – in corrispondenza
di un centro massaggi. Vi ci rifugiamo e per 300 Thb a testa ci rilassiamo per un’ora, abbandonandoci alle
sapienti mani dei massaggiatori Tailandesi. Che goduria … alla fine ti offrono anche il the.
All’uscita il diluvio c’è ancora ma l’ora di cena è più vicina, per cui – avendo studiato – ci dirigiamo verso
un’oasi per buongustai: l’EAT ME Restaurant, ristorante di cucina orientale fusion per gli expats che
vivono a Bangkok. Ambiente fighetto, oasi di pace, piatti orientali per una clientela europea e prezzi quasi
europei, ma si mangia benissimo. Lo consiglierei però a fine vacanza, prima di ripartire per l’Italia, dopo i
tanti pranzi e cene alle bancarelle che inevitabilmente si consumeranno in Thailandia. Prenotazione quasi
obbligatoria.
KOH PHI PHI , ULTIMO GIRO
Volo alle 7.30 per Phuket; megacolazione all’unico – ma fantastico – ristorante bar che si trova al nuovo
aeroporto di Bangkok una volta superato il check-in dei nazionali, mezz’ora in taxi fino al porto di Phuket
(circa 350 Thb) e traghetto verso Kho Phi Phi. Comprando il biglietto all’aeroporto di Bangkok si paga 400
Thb anziché 600 Thb per le 2 ore di traversata.
Appena metti piede a Phi Phi devi convincerti di non aver fatto un errore. Il nuovo molo dove
attraccheranno i traghetti è in costruzione – l’attuale traghetto è in effetti un barcone che ferma in 4° fila e
bisogna scavalcare altri 3 battelli fermi per toccare terra. Il paese, dopo lo tsunami è stato ricostruito …
troppo. Assalto garantito da parte dei procacciatori di bungalow, ma c’è una specie di chiosco del
Ministero del Turismo dove si trovano tutte le strutture dell’isola con i relativi prezzi. Dato che sull’isola si
gira solo a piedi e non è proprio piccolina, meglio scegliere al porto, anche sulla base di foto, magari
basandosi su qualche consiglio. Dopo una mezz’ora di meditazione optiamo per il pessimo ANDAMAN
Resort che per 3300 Thb ci da un bungalow in muratura non proprio pulitissimo, non proprio fresco, non
proprio in paese, non proprio sulla spiaggia.
Unica nota positiva la colazione inclusa al ristorante di fronte che ha una splendida terrazza alberata
proprio sulla spiaggia. Poiché la voglia di mare è troppa, facciamo di necessità virtù, molliamo i bagagli e il
pomeriggio scorre in spiaggia a Hat Lo Dalam, la spiaggia opposta a quella dei traghetti. Ci godiamo il
sole, il mare ed i bimbi locali che giocano sulle barche alla fonda, nell’angolo più tranquillo ed appartato
della spiaggia, quello lontano dai resort. Entrando in porto con la barca avevo però intravisto dei bungalow
in legno proprio sulla spiaggia nell’angolo di Hat Ton Sai, la spiaggia dove attraccano le barche.
All’imbrunire ci passo e ne trovo uno splendido disponibile presso il PHI PHI SAND SEA VIEW Resort per
1800 Thb – senza colazione. Come immaginate il vostro bungalow in spiaggia? Bene, è proprio così. Lo
blocco per 2 notti; domani traslochiamo. Alla sera – sarà per il mare o per il nostro nuovo bungalow che ci
aspetta - siamo proprio di buon umore e ci concediamo la prima cena di pesce presso quello che sarà il
nostro ristorante per le prossime 2 sere, il PHI PHI RIMLE Restaurant (l’insegna dice solo Special Chicken
Seafood Barbecue), sulla strada che va da Hat Ton Sai ad Hat Rin. Ottima cucina ed ottimi prezzi, poco
casino, tanti tavolini in riva al mare, senza la musica a bomba che caratterizza gli altri locali sulla strada
principale tra i tanti negozi, scuba diving centers e bancarelle. Phi Phi è tutta qui, su questa lingua di
sabbia che unisce le 2 parti rocciose dell’isola, ma comunque è troppo costruita, con troppi negozi, troppi
bar e troppi hotel.
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Gli altri resort si trovano sulle altre spiagge non raggiungibili via terra, ma solo via passaggio barca,
sicuramente molto più tranquilli. Ho l’impressione che tra un paio d’anni l’isola sarà impraticabile.
Il giorno successivo è il giorno perfetto. Il proprietario dei bungalow ci trova una barca per 1800 Thb, full
day – che poi sono 6 ore – verso le 2 isole di Bamboo Island e Mosquito Island (nomi Thai, rispettivamente
Koh Mai Phai e Koh Young). Entrambe sono parco nazionale, per cui come si mette piede in spiaggia si
devono sganciare 400 Thb a testa – si paga una volta per tutta la giornata. Bambolo Island è un vero e
proprio atollo di sabbia bianca circondato da acque turchesi, barriera corallina e tantissimi pesci. Mosquito
Island è un panettone roccioso inaccessibile, se non per una micro-spiaggia che, nel pomeriggio, è pure in
ombra. Nulla da dire; stupende. Al ritorno scopriamo che il banchetto in corrispondenza del molo
(PPCabana Tourist Information) ha le barche più economiche: domani siamo da te. Alla sera siamo
ustionati ed il nostro amico dello Special Chicken Seafood Barbecue ci attende.
THE BEACH, IN THE SHADE
Ah, che bello svegliarsi con i piedi già nella sabbia e fare colazione al fresco, sotto un albero sulla
spiaggia, a 6 passi dal mare. Valore aggiunto della nostro nuovo bungalow
Nel giro di 10 minuti, tra il caffè ed il pane tostato, il cielo si scurisce e quando finisco di spalmare la
marmellata l’acquazzone è iniziato. Pazienza … capita; aspettiamo fiduciosi. Verso le 12 smette, un timido
sole fa capolino, ma non proprio convinto. Dopo un ottimo pranzo al PUM Restaurant decidiamo che è il
momento migliore per visitare l’isola vicina, PHI PHI LAY, quella dove hanno girato il film THE BEACH con
Leonardo di Caprio, che ha reso celebre e rovinato definitivamente la zona. Speriamo, dato il tempo
incerto, di non beccare orde di turisti. Così è. A Maya Beach troviamo solo 2 barche e per 10 minuti siamo
addirittura gli unici. Certo, il tempo nuvoloso fa perdere fascino al luogo, ma la baia è proprio lei … solo la
spiaggia ci sembra diversa … va bene lo stesso. Anche qui parco naturale, anche qui 400 Thb a testa. Il
giro continua nelle baie di Loh Sama – fantastica, soprattutto sott’acqua - Pilah Bay, anche nota come
Lagoon e alla caverna Viking Cave, dove si raccoglie il guano delle rondini di mare e non si entra.
Alla sera, dopo una lauta cena allo Special Chicken Seafood Barbecue ci rilassiamo ad uno dei tanti bar
sulla spiaggia di Hat Lo Dalam.
KOH PHI PHI , IL VOLTO NASCOSTO
Ultima mezza giornata a Phi Phi; prendiamo una barca per visitare le spiagge accessibili solo via mare. Ci
fermiamo prima alla spiaggia di Lo Mo Dee, ovvero la spiaggia con le palme per antonomasia. Non c’è
nulla, solo palme ed un bar scalcinato con dei cartelli che indicano che tutta la baia è proprietà privata, ma
nessun problema per fermarsi e fare il bagno. L’altra mezza mattinata la trascorriamo prima facendo
snorkeling al largo di Hat Ran Tee; pare sia la miglior barriera di Phi Phi ed effettivamente i pesci ed i
coralli sono davvero tanti e molto belli. La spiaggia è piccola e bella, con un resort molto tranquillo senza
tanti fronzoli, col suo ristorantino in legno in spiaggia. Santifichiamo il luogo con l’ennesimo coconut shake.
Vedendo la bellezza di quest’isola la dove la natura l’ha resa più inaccessibile, fa ancora più rabbia il
pensiero di come la gente sia disposta a sventrare i propri luoghi per accogliere vagonate di Russi, Cinesi
ed Europei.
KRABI FOREVER
Alle 15 parte il nostro barcone in direzione Krabi, più precisamente Raylay, una penisola ad una decina di
km da Krabi, accessibile solo via mare. A Raylay ci sono 4 spiagge, ognuna con le sue caratteristiche: Ao
Nang è quella frequentata dai rocciatori, con una spiaggia non molto profonda, ma con un bel palmeto
nell’entroterra, con resort per sportivi alla mano.
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Tonsai – nota come Raylay West ha invece 4 resort di fascia media che definirei per coppie e famiglie,
bungalow in muratura, giardini curati, ristorante in spiaggia e piscina. Sulla punta c’è la spiaggia dove
sorge il Rawadee, un resort di super-lusso da 800 euro a notte – si, ottocento euro. Al lato opposto di
Tonsai c’è la baia di Raylay East – Raylay East e West sono le uniche collegate via terra. Si tratta di una
spiaggia fangosa colonizzata in parte dalle mangrovie che hanno eroso la spiaggia. Bruttina, ma qui i
bungalow sono molto più economici.
All’arrivo la scena è da assalto fantozziano; tutti i turisti scaricati dal barcone fanno la gara per
accaparrarsi le ultime stanze e bungalow rimasti e noi fatichiamo un pochino, ma alla fine prendiamo un
bel bungalow al SAND SEA Resort, con tv satellitare, ventilatore e colazione per 2400 Thb.
Il bello di Raylay West è il tramonto, è l’unica delle 4 spiagge – e che spiaggia – che se lo gode fino in
fondo ed il passatempo preferito da tutti è proprio quello di sdraiarsi in spiaggia aspettando che il sole
faccia “plof” … poi tutti a cena in uno dei 5 ristoranti, 4 dei resort più uno indipendente, il BAM-BOO
Restaurant, il più caro. Ceniamo in 3 per 900 Thb.
A Krabi se non si vuole oziare in spiaggia o al bordo piscina del proprio resort si può prendere una barca e
visitare il piccolo arcipelago di fronte – 4 island tour. C’è una sola cooperativa di barcaioli, per cui i prezzi
sono stra-fissi; il 4 island tour costa 1800 Thb, minimo 3 persone. Si trascorre mezza giornata a Poda
Island, una bella isoletta con spiaggia corallina e bella barriera, e metà giornata a Chicken Island, isola il
cui profilo ricorda il collo di un pollo. Qui la spiaggia è più piccola, ma un lembo di sabbia a volte spunta ad
unire Chicken Island alle altre 2 isolette di fronte – in realtà sono 2 scogli, creando un bell’effetto. Alla sera
proviamo il ristorante del nostro resort, il SAND SEA Restaurant ; non male e bellissima location.
Se non si vuole oziare in spiaggia o al bordo piscina del proprio resort e si sono già viste le 4 island, si può
fare un’escursione alla bellissima Kho Hong, ad 1 ora di barca. Qui il prezzo sale a 2800 Thb, ma l’isola –
parco naturale – è davvero bella e poco frequentata. La spiaggia principale è forse la più bella che
abbiamo visto. Alla sera tocca testare il ristorante del resort di fianco al nostro, quello del RAYLAY
RESORT Restaurant, il migliore come rapporto qualità prezzo e bellezza della terrazza. Niente alcolici, ma
si possono acquistare le birre al bar di fianco e portarle a tavola.
L’ultimo giorno decidiamo di oziare tra la siaggia e il bordo piscina, prima del volo che da Krabi ci riporterà
a Bangkok. Raylay mi ha proprio colpito positivamente e se pure le strutture sono un po’ troppo curate per
i miei gusti, il posto è veramente super-super-rilassato. Magari si può chiedere di portar via la tele dal
bungalow per non cadere nella tentazione di vedere la CNN e sapere che sta arrivando un uragano (che
devierà vs la Birmania), in modo da staccare completamente e godersi appieno ogni tramonto ed ogni
coconut shake.
BANGKOK v2.2
Giorno 2 a Bangkok: giornata dedicata interamente ai mercati. Iniziamo col mercato galleggiante di
Damnoen Saduak, a 2 ore di bus da Bangkok. Per 350 Thb a testa, un’agenzia passa a prenderci alla
nostra guesthouse, la SIAM RIVERSIDE Guesthouse, per portarci nella provincia di Ratchaburi.
Sgombriamo il campo da dubbi: le escursioni organizzate da Bangkok sono ad uso e consumo dei turisti. Il
vero mercato ortofrutticolo sui canali si tiene dalle 5 alle 7.30 del mattino, per cui se si vuole assistere a
QUEL mercato, bisogna dormire a Damnoen Saduak. Altrimenti dopo restano le barche che fanno da
mangiare o vendono frutta per i turisti – cha arrivano a frotte. Anche questo comunque è molto
caratteristico ed è certamente qualcosa di unico e mai visto prima … però non mi lascia soddisfatto al
100%. Tante belle foto, ma volevo vedere il vero mercato ortofrutticolo del mattino.
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Tornati a Bangkok per ora di pranzo, vorremmo uscire dalla pazza folla e mangiare bene in un posticino
tranquillo. L’Eat Me Restaurant già ce lo siamo giocati al primo giorno. Ma, anche qui studiando,
scopriamo che ai grandi magazzini MBK, alla fermata National Stadium dello Skytrain che in Italia ci
sogniamo, all’ultimo piano c’è un food-hall - MBK FOOD HALL, con una serie di banchetti che fanno da
mangiare, con tutte le cucine orientali – dall’India al Vietnam, compresi il Greco, l’Arabo e, ovviamente,
l’Italiano. Si mangia bene, in un bel locale con aria condizionata ad un prezzo non proprio economicissimo
per la thailandia – 850 Thb in 3.
Ben rifocillati, siamo pronti per il Weekend Market, nel quartiere di Chatuchak, fermata Mo Chit dello
Skytrain che in Italia ci sogniamo. Che dire: c’è tutto. Bisogna solo perdersi per 4 o 5 ore tra gli spazi
residui tra le bancarelle. Ovviamente ci si può mangiare, qualsiasi pietanza Tailandese, compresi I famosi
piatti del Nord della Thailandia: cavallette, crisalidi e scarafaggi fritti. Una vera leccornia. Inutile dire che è
il posto ideale per gli ultimi souvenir e regalini da acquistare prima del rientro in Italia, a prezzi bassissimi.
Mi sarei portato via tutto !!!! Attenzione: si tiene solo l Sabato ela Domenica.
Sono le nostre ultime ore, prima di risalire sul volo: dirigiamo verso Sukumvit, stavolta con la metro
automatica che in Italia ce la sogniamo, alla ricerca del posto migliore per la nostra ultima cena
Thailandese, possibilmente cercando di evitare le bancarelle, se non altro per evitare il caldo e lo smog.
Ceniamo al COCA Restaurant, che fa parte di una catena di ristoranti asiatici di buon livello che propone –
tra l’altro – la fonduta asiatica, ovvero un pentolone di brodo in cui far cuocere le verdure, le carni, i pesci
ed i noodles che vengono serviti crudi. Non c’è che dire, la cucina è ottima, l’ambiente anche ed i prezzi
onestissimi (riso saltato con verdure e maiale croccante a 60 Thb, Pad Thai a 80 Thb).
Siamo a pezzi, ma satolli, abbronzati e pronti per le 11 h di aereo che ci aspettano.
Sawadee-kah.
Ho una voglia di tornare in ufficio ….
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RISTORANTI, BANCARELLE, etc.
BANGKOK
THA CHANG MARKET
Il Tha Chang è uno degli attracchi del battello passeggeri del fiume Chao Praia; qui ci sono tantissime
bancarelle che fanno da mangiare a prezzi ridicoli. La migliore è l'ultima sul lato destro, dirigendosi vs
l'attracco.
NEW SIAM GUESTHOUSE CANTEEN
E' il ristorantino al piano terra della pensione; prepara i piatti che vanno per la maggiore tra i turisti, come il
riso saltato con verdure, phad thai, e vari noodles, oltre ad hamburguers e toast. Niente di sofisticato, ma
cucina onesta e a prezzi contenuti.
EAT ME RESTAURANT
L'EAT ME è un locale molto raffinato gestito da un ragazzo australiano. Il posto è gia in se un'oasi di pace
nel casino di PatPong Rd, con una bella terrazza piena di piante d mostre di pittura alle pareti. La cucina è
fusion e di livello medio-alto. Amia scelta di vini e prezzi quasi europei. Noi abbiamo cenato in 3 per 55
euro circa, senza vino. Ottimo come ultima cena prima di lasciare la Thailandia, dopo 20 giorni di pasti
sulle bancarelle.
PAPILLON RESTAURANT & BAR
In Ath Pratit Rd vi sono parecchi ristorantini e bar; la strada è una bella alternativa a Kao San Road. Il
Papillon è uno dei ristoranti più tanquilli, senza musica a bomba o tavoli all'aperto. Le pareti sono ricoperte
di fumetti disegnati direttamente sulle pareti ed il menù, molto ampio, ha sia piatti thai che internazionali,
entrambi ben eseguiti e per un prezzo onesto. Unica nota negativa, la puzza di fritto.
COCA RESTAURANT
Coca è una catena di ristoranti asiatici presente in molti paesi del sud-est asiatico. Quello di Sukumvit Rd
a Bangkok non è in una posizione proprio allettante, essendo al piano seminterrato di un centro
commerciale, ma una volta dentro, la prospettiva cambia. Il menù è davvero ampio, ben illustrato e
comprende preparazioni Thai, Giapponesi, Vietnamite, Malesi ed Indonesiane. Spicca anche la "fonduta
asiatica" ovvero verdure, carni, pesce e noodles serviti crudi e da cucinare al tavolo in un pentolone con 3
diversi brodi. I prezzi sono davvero ottimi: il phad thai, ad esempio costa solo 80 Thb, mentre il riso col
maiale croccante solo 60 Thb, la qualità è ottima ed il servizio molto attento e cortese.
THE FIFTH @ MBK CENTER
Si tratta di un Food Hall al 5° piano del centro commerciale MBK. Ci sono tantissimi banchi con cibi etnici:
il Greco, l'Italiano, l'Arabo, l'Indiano e, sopratutto, Cinese, Vietnamita, Thaiandese, più succhi, docli e
bevande. Davvero un gran scelta, buona la qualità e prezzi non proprio economici per la Thailandia.
Un'ottima scelta per avere una prima panoramica sul cibo asiatico e per chi non vuole buttarsi subito sulle
bancarelle di strada.
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RISTORANTI, BANCARELLE, etc.
KO PHI PHI
PHI PHI RIMLE
Il RIMLE restaurant ha un'insegna praticamente invisibile, mentre molto più visibile è l'insegna col menù
che indica chiaramente SPECIAL CHICKEN SEAFOOD BARBEQUE. Si trova sulla stradina che da Ton
Sai va a Aht Yao, subito dopo il dosso ed il villaggio di Don Chukit. Una serie di tavolini lungo la spiaggia,
sotto le lucine fioche delle lampade ad olio. Molto basic, ma bello per questo. Pesce in quantità da
scegliere al banco, ma cucinato in modo molto diverso rispetto all'italia. Tante salsine accompagano il
pesce ... piene d'aglio, cipolla o troppo piccanti, per cui conviene specificare priema: only barbeque. I piatti
thai sono invece molto molto buoni ed i prezzi davvero bassi. Il phad thai è forse il migliore assaggiato nel
corso della vacanza. Voto in più per la location.
PUM RESTAURANT
Pum è un piccolo ristorantino in una delle traverse tra le 2 spiagge principali di Phi Phi, molto moderno e
curato. I piatti sono più ricercati ed elaborati di quelli che si trovano di solito, per cui vale anche la pena
provare qualcosa di diverso, come i curry al latte di cocco. C'è anche una scuola di cucina, da sfruttare
magari durante un pomeriggio piovoso (capita).
RAYLAY, KRABI
BAM-BOO BAR & RESTAURANT
Il Bam Boo è l'unico ristorante non legato ad un resort; ha anche un bar con musica e rappresenta l'unica
"botta di vita" di Raylay west. I piati sono quelli tipici thai, con una ampia scelta di curry dolci e piccanti.
Non certo il miglior posto dove abbiamo mangiato ed i prezzi, pur senza andare sul pesce alla brace, non
sono davvero economici. Il bar è comunque molto piacevole.
SAND SEA RESTAURANT
E' il ristorante dell'omonimo Resort (sono 4 in tutta Raylay west). Piatti classici della cucina Thai, quelli che
vanno bene per i turisti, qualche proposta internazionale, niente alchool o banco del pesce. Prezzi onesti e
una bella terrazza in spiaggia sotto gli alberi.
RAYLAY VILLAGE RESORT RESTAURANT
Il ristorante del resort di fianco al precedente ha una terrazza molto bella, coperta da un albero gigantesco,
direttamente in spiaggia. Il menù ha molte proposte thai classiche, qualche proposta internazionale ed il
banco del pesce è ben fornito. Prezzi molto buoni e piatti ben esguiti; forse porzioni un po' piccole. Niente
alchool, ma si può comprare la birra al Bam Boo e portarla al tavolo.
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HOTEL e OSTELLI VARI
BANGKOK
NEW SIAM GUESTHOUSE
La Siam Guest house è sempre stata un'istituzione per i viaggiatori zaino-in-spalla che non volevano
rinchiudersi nel ghetto di Kao San Rd, pur rimanendo nel quartiere di Banglampoo a 2 passi dai
monumenti principali. La New Siam è la seconda che hanno aperto e la stanza tripla (1200 Thb con
colazione) risultava abbastanza larga e pulita. Abbiamo avuto un problemino con le formiche,
pronntamente risolto - cambio stanza. Tutto sommato un buon rapporto qualità/prezzo.
SIAM RIVERSIDE GUESTHOUSE
Nuovo di pacca, a 2 passi dalle guesthouse "consorelle", ma sul fiume, con piscina e bella terrazza con
ristorante. Stanze molto belle e nuove, quelle con vista fiume costano di più. La nostra (senza vista fiume)
tripla con colazione costa 1950 Thb.
KO PHI PHI
ANDAMAN RESORT
I bungalow sono in muratura, con tetto in lamiera e temperatura interna da forno a microonde. L'odore e la
pulizia certo non al top ed un prezzo sporpositato (3300 Thb con colazione). Aggiungeteci che non è ne in
"centro" ne abbastanza lontano per essere in un posto tranquillo. La spiaggia di fronte è stata occupata
per intero da un ristorante che ha installato una megaterrazza in legno accaparrandosi la discesa in
spiaggia. Ma comunque - il ristorante - è piacevole.
PHI PHI SAND SEA VIEW RESORT
Nell'angolo più a ovest della spiaggia di Ton Sai, si trovano 3 resort con bungalow in legno ... più o meno
tutti dello stesso livello. Noi siamo stati al primo, nei bungalow da ricchi, a 1800 Thb senza colazione. I
bungalow in seconda file, più piccolini e senza aria condizionata costavano 600 Thb. Il luogo è molto bello
e sempre tranquillo nel corso della giornata. I gestori sono davvero simpatici, disponibili ed amichevoli. tel:
084-6253855
RAYLAY, KRABI
SAND SEA RESORT
Le sistemazioni di Raylay west sono sicuramente di livello medio-alto. Forse il Sand Sea resort è il resort
meno elegante, ma comunque molto curato. Le stanze bungalow in muratura si trovano all'interno di un
enorme giardino molto curato e c'è una piscina vicino alla spiaggia. Personale molto professionale. Tripla
con ventilatore e colazione a buffet infinita per 24.000 Thb.
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