Anno 5° Numero 22 - Mountain QRP Club

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Anno 5° Numero 22 - Mountain QRP Club
Bollettino Radiantistico aperiodico del MOUNTAIN QRP CLUB
Anno 5°
Numero 22
Bollettino Radiantistico aperiodico inviato tramite E-mail ai Soci e simpatizzanti del
MOUNTAIN QRP CLUB.
Per richiederne una copia, inviate la vostra richiesta a: [email protected]
Gruppo Radioamatoriale nato nel 2010, che raccoglie e
gestisce i Diplomi: Watt x Miglio, Rifugi e Bivacchi, FM
Montano, Radio e Storia, Centenario Grande Guerra e
HRFC.
Consiglio Direttivo Mountain QRP Club:
IK0BDO
IN3RYE
IZ3WEU
IZ1FUM
I3NJI
IW3BKN
Roberto Silli
Giuseppe Broggi
Roberto Guadagnin
Davide Frino
Vitaliano Gregori
Roberto Pelanda
Collaboratori:
I5SKK
IN3RYV
IZ1OQU
Alessandro Santucci
Sergio Broggi
Stefano Chiavari
Potete trovarci su internet:
http://mqc.beepworld.it/
http://mountainqrp.forumfree.it/
In copertina: uno dei Soci Fondatori del Mountain QRP Club, IN3RYE, MQC
003, in "posa operativa" per il Diploma QRP Portatile.
Attività - Tecnica – Autocostruzione – DX – Modi operativi – Ham News QRP dal mondo
SOMMARIO
In questo numero:
Editoriale: Passato e futuro del QRP (IK0BDO)
Pensieri personali: Plagiati ... (I5SKK)
Autocostruzione: Stilo caricato per i 14 MHz. (I1ROI)
Autocostruzione: Ma le valvole sono solo “vintage” ? (I5SKK)
Attività: Appunti della salita al Bric Monache - JN44JK (IZ1FUM)
Attività: WxM "Le Rocchette" in Mountain Bike (IZ1OQU)
I prossimi appuntamenti: Field Day WxM e Field Day di Ferragosto
EDITORIALE: Passato e futuro del QRP (IK0BDO)
In molti dei precedenti numeri di questo Bollettino si è parlato di numeri, sia di attivazioni che di
Soci. Numeri indubbiamente interessanti ed in continua crescita, per cui è inutile dissertare
ulteriormente su questo aspetto del Club.
Ritengo che, proprio questi numeri, siano la dimostrazione tangibile di come e quanto il nostro
Club sia attivo ed adeguato alle varie aspettative di chi lo frequenta.
C'è un aspetto, comunque, sul quale credo sia utile soffermarci un momento, per ragionarci su,
se questa, cioè, è la vera essenza del QRP.
Subito dopo queste poche righe, seguirà un estratto preso da uno dei tanti ragionamenti che il
nostro Socio e Collaboratore, Alessandro I5SKK, fa sul suo Blog.
Amare e praticare il QRP non vuol dire solo trasmettere in bassa potenza, utilizzando e, a volte,
rincrrendo sul mercato l'uscita di apparecchiature commerciali sempre più performanti.
Sul nostro Forum leggevo, tempo addietro, un intervento, quasi timido, di un nostro Socio che chiedeva
se fosse il caso di rispolverare un vecchio apparato QRP VHF, lo Yaesu FT290
Certo, il "290" non regge il confronto con l' 817 ma, non per questo, merita di essere riposto su uno
scaffale e lì abbandonarlo inutilizzato. Sembrerebbe quasi ripudiare il passato.
Possiedo una coppia di ICOM IC202, gloriosi e vetusti apparati QRP VHF, con il quale ho iniziato, decenni
fa, la mia avventura nel QRP. Ebbene, io li uso tuttora, anche se, in montagna, preferisco, ovviamente,
l'utilizzo dell' 817.
Entrambi sono apparati VHF SSB. E qui sta il punto.
Costruire un apparato SSB in HF è già arduo, per non parlare se questo dovesse essere realizzato per le
VHF. Per non considerare. poi, il suo ingombro ed il relativo peso.
Ma non esiste solo l'SSB.
Non credo che, almeno uno dei nostri 250 Soci, non abbia mai realizzato, nella sua vita, un mini
trasmettitore HF in CW, e che non l'abbia mai voluto provare, in aria.
Ma a questo punto mi chiedo: "come mai il Club non ha evidenza di queste esperienze" ?
E se questi montaggi esistono ancora, perché non provare ad accenderli ancora e comunicarci i
QSO effettuati con queste autocostruzioni personali ?
Confesso che, io stesso, non accendo più, da anni, i miei "autocostruiti" HF, sia AM che SSB, ma
solo perché, preferendo l'impiego (per leggerezza ed ingombro) degli apparati commerciali, non ricordo più
come utilizzarli, intendo dire la funzione dei loro tanti comandi e regolazioni che studiai e realizzai decenni
fa. Sono apparati molto complessi, come comandi, e non so più,ormai, da dove cominciare.
Posso io fare una "predica" quando io, per primo, non sto dando il buon esempio ?
Ma l'insieme di una manciata di componenti, necessari per un TX QRP in CW, per i 40 metri, è di una
banalità unica, per farli funzionare.
Vediamo se questo mio messaggio otterrà il suo scopo. Un Socio, almeno, a cui faccio
riferimento lo abbiamo, ed è Alessandro I5SKK che opera solo con apparecchiature autocostruite
o "vintage".
Ho voluto accennare al "vintage" perché, in quella generazione di apparati, si poteva ancora
mettere le mani, gli schemi erano comprensibili, non si correva il rischio di rovinare i circuiti
stampati multistrato, perché allora non esisteva questa tecnologia.
Cambiando argomento, avrete notato nella foto di copertina, Giuseppe IN3RYE, sdraiato su un
plaid, su un prato, in una pausa delle sue trasmissioni.
Non si tratta, quindi, di una attivazione WxM, né tanto meno un qualcosa di impegnativo, ma solo una
pausa di relax, in una gita domenicale.
Il Diploma QRP Portatile è nato proprio allo scopo di riempire gli spazi vuoti dei nostri svaghi
domenicali, con le attività che ci ci stanno a cuore.
La buona stagione è arrivata ed è questo il momento, se proprio non ce la sentiamo di fare una bella
escursione, almeno stenderci su un bel prato e passare una mezz'oretta in radio, mentre la famiglia si dedica
ad altro.
73, Roberto IK0BDO
Pensieri personali: Plagiati ... (I5SKK)
un pensiero personale di un autocostruttore, tratto dal suo Blog (ndr)
Leggendo e discorrendo con un amico, anche lui in "vero" OM, ieri, mi è venuta davanti improvvisa e
chiara, la realtà in cui annaspiamo più o meno, in cui siamo immersi ogni giorno.
Ci hanno, di fatto, plagiati a noi che pratichiamo questa attività che ha a che fare con la Radio.
Hanno plagiato il cervello collettivo e messo in piedi un meccanismo per cui, pian piano, nel tempo, ci
siamo (auto)convinti che una Radio ed una stazione Radio degna di questo nome DEVE avere un Noise
Floor perlomeno di...., una IP3 perlomeno di..., una selettività perlomeno di....., una fedeltà di
modulazione perlomeno di....., una potenza di uscita perlomeno di...., una antenna perlomeno di..., ecc.
ecc.
Quello che è al di sotto di questo perlomeno non va affatto bene.
E quindi gradualmente ci siamo convinti che anche autocostruire, se non rispetta certi standard, non è
degno di essere mostrato, condiviso, magari copiato da altri, e così via.
E quindi, lentamente, subdolamente, ci siamo convinti, o abbiamo dato per scontato che, autocostruire
quasi non conviene, tranne piccolissime eccezioni in cui si fanno lavori realmente competitivi, ma giusto
per i pochi fortunati che hanno accesso a tecnologie e apparecchiature di tipo industriali; e tranne che per i
casi in cui si montano kit o apparecchi fatti tanto per..."giocare".....per togliersi il gusto e lo sfizio di dire
"l'ho fatto io", per poi tornare, ben contenti e soddisfatti, ad usare, nell'attività quotidiana, apparati comprati
e già fatti.
Accettato ciò, e per cui, dovendo piacevolmente riflettere su quali configurazioni adottare per un RX o per
un TX AUTOCOSTRUITO da NOI, spesso si cerca il super apparato, quello stra, super, ultra, per poi
capire che forse non ce la facciamo a farlo, scartando magari soluzioni meno up-to-date, eppure ben valide,
per performanti, forse non al top, eppure, ben al di sopra di un minimo sindacale che consenta di svolgere
una normalissima attività radiantistica.
E anche partecipare ad un Contest, o cercare di fare i QSO necessari a conseguire un Diploma simbolo
come il DXCC, non è detto lo si debba fare per forza usando 3/10 kW o antenne minimo di sette elementi,
sei, così via.
Chi l'ha detto che devo fare il DXCC in un mese? Chi l'ha detto che partecipare al CQ WW DX Contest sia
meno divertente se non lo vinco?
Essere i più, essere i top, essere i meglio.....solo questo sembra contare, tranne poi accorgersi di essere nel
mucchio, nella massa che vocia e gesticola e che sta, TUTTA, più o meno, al medesimo livello.
E quindi.....ci hanno plagiati, lentamente, subdolamente, sottilmente, facendoci essere felici di farci
plagiare.
Buon QRP, Ale I5SKK
(ndr) se vi ritrovate con tale ragionamento, allora seguite quanto AleSKK scrive sul nostro Forum:
http://mountainqrp.forumfree.it/?t=72553650#lastpost
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Autocostruzione: STILO CARICATO PER 14 MHz. (I1ROI)
(ex antenna CB h.130 cm)
Si tratta di un’antennina “telescopica” caricata per i 20m. lunga solo 130 cm. ma con una resa incredibile
(per le sue dimensioni). L’antenna usata è una ex CB “caricata” nel mezzo e l’idea mi è venuta vedendo un
utilizzo simile fatto da IW3FZQ che ne ha adattate alcune per varie frequenze HF. L’ho modificata
sovrapponendo una nuova bobinetta di diametro maggiore (2,5 cm.) a quella esistente e il risultato è stato
incredibile… con 4W SSB, con l’FT817 in casa, posato sulla scrivania, ho collegato in 14 MHz. la
Norvegia (LA9VK) con 5/3 5/4! La realizzazione è semplice, ma per un corretto accordo occorre un filo di
contrappeso.
La “postazione” e, sullo
sfondo, il Monviso
L’uscita dell’FT817
con ROS = zero
Lo stilino caricato
“ex CB” con la
nuova bobina e
l’accrocco per
l’uscita PL
Il confronto fra
la bobina
originale e
quella nuova…
incollata sopra
sul Pan di Zucchero (3000 e qualcosa) esattamente sul filo del confine italo francese, tre anni fa.
That's all folks". Alla prossima volta.
Per chi avesse piacere di realizzare quanto descritto e gradisse ulteriori precisazioni, sono a
completa disposizione.
73 e MNY DX de I1ROI – Giorgio.
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Autocostruzione: Ma le valvole sono solo “vintage” ?
(di A. Santucci I5SKK)
PARTE 1
Prologo
Circa tre anni fa, nel 2013, trasferitomi da Roma, intesi riprendere a svolgere l'attività in montagna con la
radio (FT817 con cui avevo fatto molto, ai tempi di Radioavventura) e di fatto continuare a fare quel che
già sapevo, solo facendolo in altra zona, la 5 e non più la 0.
Ma presto mi trovai a confrontarmi con due fatti: mi sentivo di ripetere cose già vissute, non c'era alcuno
stimolo nel cercare di limare le potenze, non c'era alcun sano e piacevole confronto con altri che amassero
ed usassero il CW come facevo io; per seconda cosa mi trovai a scoprire come la radio-commerciale non
avesse più molto senso ed interesse, non mi desse più stimoli, da un punto di vista tecnico.
Mi intrigava provare a confrontarmi invece con il mondo del “vacuum” da cui mi ero allontanato da
quando ragazzo un po' più adulto, ero giunto al “solid state” negli anni 70, risolvendo tante grane
(alimentazione meno pericolosa, stabilità maggiore nei VFO, ingombri minori, ecc.) con cui, studente,
non riuscivo bene a venire a capo.
Allora era del tutto logico esplorare nuove strade, provare e studiare e imparare qualcosa che era una
realtà, ma avevo lasciato qualcosa di incompiuto. Trasmettitori e ricevitori fatti da ragazzo a 14/15 anni,
senza avere basi di elettronica e né di radiotecnica, bensì soltanto seguendo consigli, schemi e quant'altro,
ma fatto da altri, non erano serviti a farmi capire né, tanto meno a farmi fare con le mie mani, ma solo
copiare, ero solo un gradino oltre quello di assemblare un kit, e il kit non fa per me, non mi porta una vera
soddisfazione intima, culturale, tecnica.
E quindi volevo provare. Il buon Roberto IK0BDO fu il primo: mi regalò delle valvole e soprattutto due
trasformatori e poi iniziai io a rimediare e raspare dovunque, soprattutto da apparati vecchi e non
funzionanti, quelli che nessuno vuole riparare, fonte di una miriade di componenti anche buoni,
introvabili sul mercato o, se trovati, molto costosi (i coccodrilli che sfruttano le situazioni per solo lucro
esistono ed esisteranno sempre, ahi noi), ed esplorai il mondo di Ebay, specie quello ad Est, fonte di tubi
nuovi, tecnologicamente appena indietro al presente di soli 15/20 anni, ma assolutamente affidabili
(qualità spesso militare) e soprattutto molto a buon mercato. Lentamente misi in piedi un nuovo
laboratorio e nuove scorte di componenti, ma nel "vacuum", da affiancare al "solid state", ed eccomi qui
alle mie realizzazioni ed ai miei progetti.
La Storia e la sua realizzazione
L'idea di base è stata quella di realizzare un trasmettitore solo CW, con potenza di tipo QRP, anche se non
mi interessava stare per forza entro i 5 W, se pure fossero stati 8 o 10 non mi scandalizzavo, il fine era
tecnico.
La cosa più semplice era prevedere, per il primo momento, ad un TX che oscillasse a quarzo e non a VFO,
a cui poi, poter aggiungere in un secondo momento un VFO di qualsiasi genere.
Le strade sono state due, entrambe percorse: un TX monovalvola, usando la 6DQ6 che è una valvola
piuttosto di basso costo, ma che posseggo in quanto un caro amico IZ3CQI me ne ha fornite diverse.
Il circuito monovalvola è assolutamente splendido: una sola valvola oscilla e fornisce una potenza che
può andare dai 7/8 ai 12 W output su frequenze dai 3 ai 10 MHz!
UNA SOLA VALVOLA: UN SOLO COMPONENTE ATTIVO!
I problemi sono quelli relativi alla qualità della manipolazione che, per essere almeno degna, deve
comportare certi accorgimenti che esulano questo scritto.
Questo circuito, a cui faccio solo cenno stavolta, mi affascina tuttora: durante la II Guerra Mondiale, le
spie in territorio europeo usavano collegarsi dai territori occupati dai tedeschi, con la sede dei servizi
Segreti Britannici in UK, usando una 6V6, o 6L6, e soli 6/7 W output ed antenne certamente non del tipo
risonante questo avvenne non una ma svariate volte, direi su base quasi normale. Un solo componente
attivo, pochi componenti attorno e si hanno più dei 5 W canonici!
Ma questo è altro discorso e se è il caso ci si tornerà in altro momento.
Particolare del frontale e del bug (Vibroplex Lightning)
Quello che è stato il passaggio seguente è stato quello di usare ben DUE componenti attivi: una 6AG7
valvola oscillatrice, direi “universale”, ed una valvola amplificatrice, che nel mio caso è una 807, ma
potrebbe tranquillamente essere una 6L6 come fatto dal mio caro amico Joe IZ0WIT, ex I0AWJ. Si tratta
di costruire un cosiddetto MOPA: Master Oscillator Power Amplifier, cioè un circuito oscillatore
amplificato.
Con due valvole, la qualità della nota CW è semplicemente ottima e non ci sono complicazioni e tutto è
più lineare e quindi ora descriverò questo tipo di realizzazione, che ritengo più approcciabile per chi vuole
iniziare.
Invero ci sarebbe un altro modo, ma se vedremo che il discorso interessa, si tratterà in altro scritto: usare
una valvola che al suo interno sia lei stessa composta da due valvole, ad esempio una ECL82, o ECL84 e
così via.
Ma torniamo a noi.
In bibliografia segnalo una ottima fonte di riferimento per la descrizione teorica del circuito e per ulteriori
approfondimenti, per evitare di appesantire la trattazione qui svolta.
Quindi mi limiterò all'aspetto pratico realizzativo del circuito da me costruito.
Si tratta di un circuito a due stadi, appunto: il primo, 6AG7 valvola oscillatrice a quarzo, con circuito
Colpitts.
Commenti allo schema
Xtal: come descritto poi nel testo, si tratta di un quarzo sulla frequenza voluta, 3, 7, 10 MHz, del
tipo FT243, ovvero HC6/U.
JAF: consigliato 2,5 mH, ma io ho usato 250 uH con ottimo risultato comunque.
HV: alta tensione, anodica, consigliati 400 V, ma per la 807 fino a 600/650, io ho usato 380 V
circa.
Lg/Cg: coppia LC che risuona alla frequenza di utilizzo, ovvero potrebbe risuonare a 14 MHz con
quarzo a 7 MHz se si vuole uscire in 20 m. ATTEBZIONE, nel conto della risonanza va portata
anche la JAF, perché tramite la capacità da 1 nF che accoppia la placca della 6AG6 al circuito LC
di cui sopra, questa induttanza va di fatto, in parallelo alla Lg. Senza diventare pazzi con calcoli
non difficili, ma che a qualcuno possono sembrare impegnativi, basta usare il software fantastico
fornito dal programma Mini Ring Core Calculator di DL5SWB che ha sia la possibilità di
calcolare induttanze di qualsiasi tipo con toiroidi di ogni mescola, sia fare conti con circuiti
risonanti LC in cui si può impostare una coppia di variabili e ricavare la terza (ad es.: impostare L
e C e ricavare la Frequenza di risonanza)
T.P: test point atto a misurare la corrente di griglia della 807 indotta dal pilotaggio dovuto alla
6AG7. Con tester in modalità Voltmetro potremo ricavare la corrente che scorre nella resistenza da
270 W, tenendo conto che I = V/R , cioè I griglia = V (misurata)/ 270
C3 : 120-150 pF (ottimo sarebbe ritrovare i due condensatori dei famosi Pi Greco della Geloso)
C4 : 800-900 pF, si può usare un condensatore doppio come nel mio caso, da 450 pF dove le due
sezioni sono collegate in parallelo
L tank : io ho usato una bobina smontata dal PA di un vecchio FT, ottima per tutte le bande HF,
ma in ogni caso, una dozzina di spire su nucleo di diametro 3 cm vanno benissimo.
C5 : viene messo in parallelo a C4 nel caso di operazioni a frequenze basse come i 3,5 MHz, io ho
usato un interruttore a levetta del tipo “vintage” ed un condensatore da 500 pF 1 Volt.
_____________
Nella bibliografia viene consigliato di stabilizzare la tensione di alimentazione di detta valvola, ovvero di
stabilizzare almeno la sua tensione di griglia.
La manipolazione avviene sul catodo della suddetta e la nota comunque rimane del tutto pulita e stabile.
La 6AG7 può tranquillamente essere sostituita da una valvola più piccola e del tutto equivalente, la 6CL6.
Le prestazioni sono analoghe, ed anche il costo, solo l'ingombro della seconda è minore. A me
personalmente piace usare la 6AG7 in contenitore metallico (sono valvole di uso militare), nero, ma è solo
un mio modo di vedere, del tutto personale.
Dalle prove da me fatte, questa valvola oscilla - oserei dire - sempre e, per me, è stata una vera piacevole
sorpresa.
Il condensatore tra griglia e catodo deve essere variabile (compensatore), in modo da poterlo regolare se
un quarzo è meno attivo di un altro. Una mia idea sarebbe quella di rendere questo compensatore
regolabile dal pannello frontale.
Il suo circuito non è affatto critico e non c'è nessun problema di dover tenere i terminali corti per la RF.
Unica cura va fatta nel mettere i condensatori di fuga verso massa vicini ai vari terminali, ma per il resto
non c'è alcun problema.
Nel mio caso, ad esempio lo zoccolo del quarzo è messo sul pannello frontale per poter sostituire i quarzi
alla bisogna e tutto funziona molto bene, senza problemi.
Retro: a sinistra la 6AG7 (metallica) e alla sua destra la 807, a destra del tutto il pi-greco tank
Negli schemi che circolano in rete le impedenze (ad e sul catodo della oscillatrice come della
amplificatrice) sono di valore 2,5 mH. Io mi sono prefisso di usare quel che avevo in casa e quindi
rimediato dai vari smontaggi di cui ho già parlato, e ne ho rimediate, ad esempio, un grande numero, da
un vecchio RTX Sommerkamp e sono di solo 2,5 uH. Provate sul circuito ho verificato che vanno
benissimo e non ho alcun problema. Da due conti fatti il filtraggio a massa della RF è altrettanto efficacie
e quindi i valori non sono per nulla critici.
Passando a parlare della valvola finale, qui il tipo di valvola, nel mio caso è stato dettato da una semplice
motivo di tipo emozionale. Il mio primo TX quando ero un ragazzetto, aveva proprio una 807 come
valvola finale a RF. Si trattava allora di una finale di “potenza”, robusta e di basso costo. Nel TX monovalvola da me realizzato precedentemente, avevo usato la 6DQ6 di cui il mio amico IZ3CQI mi aveva
rifornito. La 807 è meno diffusa ed oggi si trova sul mercato, comunque a caro prezzo, ma io avendone
diversi esemplari, per vari motivi, ho deciso di farne uso in questo trasmettitore.
Nulla vieta che si possa usare una 6L6, una 6V6, che danno un po' meno potenza, ma sempre ben
sufficienti a fare ottimi QSO, ovvero una 6DQ6 e quanto si abbia in casa, come potrebbe essere la famosa
6146 che, però, a comprarsi è ancora più cara di una 807...hi
Insomma, qui non si tratta di avere una potenza esattamente prefissata, quanto di amplificare un segnale e
poter avere una potenza che anche nel QRM ci consenta di farci largo.
Il grande W7ZOI all'altro grande W1CER, i veri traini del QRP e della homebrewing activity nella ARRL
di anni fa, aveva una stazione completamente homemade e QRP, ma ...un “amplificatore lineare” di
ben......20 W per poter farsi largo in caso di emergenza...hi
Detto questo, lo schema è tradizionale e anche questo segue quanto trovato in bibliografia e consolidato,
pur usando ciò che avevo in casa. Detto delle varie impedenze JAF, aggiungo che il Pi-Greco finale è
ottenuto assiemando una bobina dello stadio finale del Sommerkamp di cui sopra, un variabile di placca
Hammarlund che avevo da molto tempo in casa, da circa 120 pF, ed un variabile dal lato antenna
comprato su Ebay, dotato di due stadi da 350 pF l'uno, collegati in parallelo per arrivare a 700 pF e dotato
di demoltiplica per un tuning più semplice.
Per il resto nulla di critico come già detto più volte.
Particolare del circuito LC di uscita della 6AG7, montato su zoccolo octal
Il montaggio è stato fatto in stile, anche perché le eventuali alte tensioni presenti sono confinate sotto al
circuito e nulla di pericoloso c'è dal lato valvole, sopra, ma una bella visione del chiarore (di sera) dei
filamenti e del bluastro della RF che va al ritmo del key.
Quindi la struttura di base è fatta di compensato, anche questo rimediato e quindi adattando vari pezzi
disponibili. Il tutto è stato poi colorato con due mani di trattante marrone.
La basetta vera e propria che porta le valvole è di vetronite ramata doppia. L'amico Florenzio I0ZAN l'ha
provata come base per montaggi anche valvolari e l'ha trovata ottima e me ne ha parlato mostrandomi le
sue realizzazioni molto belle e ben fatte. Per questo motivo e disponendo di molta vetronite acquistata a
kg da Radiosurplus, vicino a CT, ho seguito la medesima strada del mio amico.
I fori per gli zoccoli delle valvole che, su lamiera, sarebbero un duro lavoro, su vetronite, con un po' di
pazienza ed un trapano elettrico di medio valore, con lavoro di poco tempo e poi il montaggio è sempre
modificabile: un qualsiasi buco aggiunto si più fare anche a cose già montate, purché stando attenti a non
danneggiare quanto già fatto.
Le foto credo parlino molto più e meglio delle parole. Ma anche in questo caso, io ho scelto questo tipo di
realizzazione, ma nulla vieta di fare in altro modo ovvero di riutilizzare telati già esistenti per altro, come
anche eventuali contenitori di vecchi power supply di PC come fatto dall'amico Joe IZ0WIT (ex I0AWJ)
nel suo MOPA.
Ripeto che nessuna disposizione è critica, invito solo ad andare con un minimo di pazienza se si vuol fare
un lavoro pulito. Avere i componenti, badare ai loro ingombri e anche alla possibilità di intervenire a
posteriori, può necessitare di un pochino di tempo e...comunque qualche errore anche se non troppo grave
lo si fa sempre. Qui la creatività e l'intelligenza di chi realizza, la devono fare alla grande...hi
Particolare dell'alimentatore HV
Alimentatore
Per l'alimentazione si può procedere in vari modi: il più ovvio (ma non il mio, hi!) è quello di seguire le
indicazioni degli articoli originali e fare una alimentazione differenziata per l'anodica della 807,
fornendole una tensione fra i 600 ed i 700 V, e il resto, cioè la griglia della 807 e l'alimentazione della
6AG7 intera, a cui mandare circa 300 V, di cui quelli di griglia, perlomeno, stabilizzati.
I motivi sono perfettamente logici: la 807 alimentata con 6/700 V di placca è in grado di fornire una
quarantina di W output e non i 15 che fornisce la mia; la 6AG7 con 300 V di placca e la griglia
stabilizzata, è stabile in frequenza e risente meno della manipolazione e conseguentemente la nota è
migliore e di sicuro esente da chirp.
Altro approccio (il mio!) è quello di usare ciò che si ha, lasciando ad un eventuale seconda fase
(ottimizzazione) i vari aggiustamenti ed adeguamenti, come anzidetto.
Io non ho ancora finito di costruire un alimentatore che rispecchi quanto ora descritto ed ho invece usato
un altro alimentatore che avevo fatto sempre per TX / RX valvolari, ma con valori di tensione diversi:
alimentazione alternata di filamento 12,6 V;
alta tensione 380 V non regolati;
un negativo eventuale di circa 60 V.
Il tutto perché, nel famoso Sommerkamp di cui prima già detto, il trasformatore è stato dimensionato per
2 x 6146 alimentate in serie (2 x 6,3 V = 12,6 V) ed una 12BY7 pilota, che richiede 12,6 V di filamento .
Quando ho realizzato l'alimentatore non avevo previsto due diverse tensioni positive ed ho un solo
sistema raddrizzatore e filtro HV ed ho preferito una tensione più bassa, sui 400 V che quella di oltre 580
V che avrei avuto altrimenti.
Unico problema che questa soluzione dell'alta tensione mi comporta, è avere meno potenza di uscita, ma
per il resto con cambia niente.
Per i filamenti, non avendo due valvole uguali e non volendo fare i calcoli dei diversi assorbimenti che
avrei dovuto fare, se avessi deciso di collegare le due valvole (diverse lo ricordo, e con diverso
assorbimento dei filamenti) in serie e non in parallelo come invece poi ho fatto, ho fatto di peggio,
rimediando varie resistenze di potenza ed usando il classico e divertente (ma lungo ) sistema del “cut and
try”: taglia e prova. Ho collegato vari valori di resistenze in serie ai 12,6, badando grosso modo a tener
conto dell'assorbimento complessivo delle due valvole e per approssimazioni successive, alla fine ho
proprio 6, 2 V e sono molto più che soddisfatto...hi
Non ho stabilizzato la tensione della 6AG7 perché volevo prima vedere il tutto funzionare e poi anche
provare quanto realmente serve tutto ciò. Negli schemi degli OM USA spesso, negli anni, ho visto delle
soluzioni molto conservative, cioè che prevedono quasi la fine del mondo, ma cercano di mantenere
efficiente il circuito in esame: filtraggi allo spasimo, cautele enormi, ecc. ed ho imparato prima a vedere
quel che realmente serve e poi fare le mie personali scelte.
Di questo parlerò poi nella parte relativa alla messa in aria del tutto.
I quarzi
Per i quarzi, il discorso va fatto con un minimo di cautela. Questo oscillatore inietta nel quarzo una certa
quantità di RF e quindi il circuito può in effetti funzionare anche con quarzi piccolini (contenitore HC49)
ma, oltre a rischiare di riscaldare eccessivamente il quarzo stesso, l'altro rischio è quello di pigolii (chirps)
strani ed anomali sulla manipolazione.
Io ho provato diversi quarzi moderni in contenitori grandi (HC-6/U) su frequenze dai 3,5 ai 10 MHz e non
ho avuto alcun problema.
Ma il bello di questo TX è se si usa (come riesco a fare io) un set di quarzi d'epoca, gli FT243.
Questi sono i quarzi che vennero costruiti nella quantità di diversi milioni (!!) per le radio alleate, durante
il periodo bellico 1940/45, e tutt'oggi ancora rintracciabili, seppure in modo non semplice, sul mercato.
Si tratta di quarzi robusti ed addirittura modificabili in frequenza con le apposite maniere e trattamento
delicato, ma modificabili (si può alzare un po' la frequenza di oscillazione rispetto a quella nominale).
Di questi quarzi se ne trovano alle fiere Ham da qualche banchetto a 1 Euro l'uno, se di frequenze non
Ham, e molto più cari se appunto immediatamente usabili, ma con calma, se ci si mette alla ricerca, se ne
può fare una scorta discreta e seria. Io addirittura sono arrivato a “pescare” una cassetta con una 70-ina di
essi in KH6-land, visto che il prezzo (acquisto+ spedizione+ dogana) era molto allettante.
Quarzo FT243 pronto per modifica per essere portato in banda 7 MHz
Insomma la faccenda quarzi va trattata con un minimo di attenzione, ma si può superare.
Poi, una eventuale modifica al TX sarà quella di poterci aggiungere un VFO ad hoc, al posto appunto del
quarzo, fornendo di “frequency agility”.
qui termina la prima parte dell'articolo (ndr).
Mi chiedo quale sensazioni possa aver innescato in voi.
In quelli, diciamo, di "una certa età", quelli, cioè, che hanno vissuto i momenti eroici del radiantismo
avrà certo risvegliato ricordi vissuti, vi avranno trovato sigle di valvole conosciute e concetti notissimi, e
la lettura sarà stata senz'altro piacevole..
Nei più giovani avrà, forse, destato qualche ilarità, se non addirittura disinteresse totale.
Tuttavia ho ritenuto utile questa pubblicazione, perché si parla di storia.
Ho tratto, sempre dal blog di I5SKK, questa sua riflessione:
"Il passato non deve essere motivo di rimpianto, non deve servire a dire "quanto era diverso e meglio"
oppure "quanto eravamo più bravi!" no! Il passato deve servire per imparare, deve fare da base di
apprendimento, traendone ciò che è valido e non cancellandolo in quanto "passato". Il passato è
fonte di conoscenza, di tesori intellettuali, di formazione mentale e spirituale. Ma il passato è anche
stato denso di errori, e l'intelligenza serve proprio a discernere."
E qui, aggiungo io: il passato non è sepolto, ma può anche servire, come in questo caso,
altrimenti perché mai, a scuola, si perde tanto tempo ad insegnare la Storia ?
Vuoi vedere che chi è rimasto deluso dagli insuccessi ottenuti da qualche realizzazione "solid
state" gli verrà voglia di cimentarsi in una realizzazione "a valvole" ? Sempre, beninteso, che si
conosca il CW !
Attività: FM Montano - Appunti della salita al Bric Monache - JN44JK (IZ1FUM)
E' sabato 19 Marzo: ad una settimana esatta dall’ultima attivazione, con la cima ora siglata Wattxmiglio ILG 052, un'ora per giungere in vetta, il cielo velato ma la visibilità è comunque buona; solo a nord ovest la
nebbia che avvolge le sommità del Penello,Corno e Punta Martin. Siamo in monitor sulla salita attraverso il
ripetitore delle Alpi Marittime IR1DD. Marco IU1GAR sta salendo sul Monte Buio.
Stimiamo di arrivare in vetta più o meno per lo stesso orario. L’appuntamento è a 145.500 MHz FM, il
contatto va a buon fine, segnale fondoscala. Arriva anche Roberto IZ1TRK che è in stazione mobile dal
centro di Genova e subito dopo Carlo IZ2KRX (anche lui con palmare) che per l’occasione è “barrato” 1
tra Alassio ed Albenga. Il contatto con Carlo avviene con la stessa tecnica utilizzata settimane fa sul Monte
Proratado ovvero con il gommino polarizzato in orizzontale.
Il tutto viene ripreso dalla mia videocamera, faccio tutto da solo, a tratti mi sento un po’ impacciato, sogno
una Go-pro, ma va bene così, basta accontentarsi. Le prove proseguono, ricevo Marco IU1GAR che mette
a Log altre stazioni del Nord Italia, ma che io non ascolto.
QSY a 433.500, perdo Carlo KRX, ma Marco GAR e Roberto TRK sono sempre presenti.
Gli apparati palmari Wouxun UV2D e l’RH771 si dimostrano ancora una volta un ottimo connubio.
Rientro sui miei passi, felice di questo Sabato in quota. E durante la discesa penso: Aprile è vicino. La
propagazione sta per fare il suo ingresso e chissà quali emozioni vivremo ancora con il nostro palmare!
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Attività: WxM da I/LG-096 Le Rocchette (GE) - ( IZ1OQU)
La mia stagione radio portatile riprende da dove si era fermata: dal Monte Le Rocchette.
La scelta del sabato pomeriggio al posto della domenica è voluta: la domenica mi riposerò. Ho deciso di
salire al monte da un percorso alternativo a quello fatto in precedenza: in mountain bike fino alla località
S.Giulia, frazione Crocetta, da dove una delle vie delle portatrici di ardesia sale ripida alla cima del monte.
Conosco bene tutto il percorso ma ammetto di fare qualche errore, sottovalutando il sole forte e l’elevata
pendenza, tipica dei percorsi vicini al mare.
Arrivo un po’ stanco alla località Crocetta, dove lego la bici a un palo della segnaletica e proseguo a piedi
fino in vetta lungo una ripida scala in pietra che alterna i gradini moderni delle ultime ville con le tipiche
centenarie pietre a spacco nel folto bosco di castagni e macchia.
Mi ci vorranno poco più di 2 ore e 15 minuti di tragitto, misurato dalla porta di casa fino alla cima del
monte, ma c’è la soddisfazione di averlo fatto con le proprie forze e senza mezzi a motore.
(notare il tratteggio in giallo, prima, ed in rosso, poi - ndr)
In pochissimi minuti preparo la stazione in uno spiazzo defilato dal sentiero principale, sulla selletta
accanto alla cima.
Sono le 14:40 locali circa, e in 20 metri ci sono stazioni dell’est Europa, ma scarso fermento. Prima di
partire avevo visto che la propagazione non era delle migliori, ma non potevo rimandare ancora l’uscita.
Spazzolo le frequenze in modo blando, lancio qualche chiamata, ma ottengo maggior soddisfazione a
godermi l’aria e la natura che qui, in questo periodo dell’anno, è spumeggiante di foglie verdi, fiori gialli e
viola, farfalline, grilli di ogni dimensione e insettini volanti non identificati di ogni specie. Passano molti
bikers e qualche famiglia, ma nessuno disturba la quiete… A parte forse me, con gli schiamazzi del call!
Solo verso le 17 la propagazione migliora e arrivano le prime stazioni interessanti e il nord Africa.
Mentre le mie braccia e mani si colorano di rosso-insolazione, il log comincia a riempirsi. Durante gli
spostamenti di frequenza ho pure l’occasione di ascoltare un giapponese in 17 metri, un altro in 20 metri e
un uruguaiano in 10 metri. I segnali sono bassi, la condizione è pessima e il contatto non è possibile,
purtroppo.
Generalmente oggi non è una giornata da QRPp ma solo da QRP, da abbronzatura e panorami suggestivi:
all’orizzonte, lato mare, si vedono le Alpi Marittime, la costa di ponente e un pezzo di Francia. Alle mie
spalle i rocciosi rilievi meridionali delle Valli Graveglia e Vara.
Verso le 18:30 fremo per arrivare a 15 contatti mentre il sole smorza di luminosità scendendo verso
l’orizzonte. Avrei voluto soffermarmi fin oltre le 19:00 ma il bosco è particolarmente rigoglioso, fitto, e
non vorrei ritrovarmi ad annaspare con la luce del telefonino tra i ripidi gradoni del sentiero.
Con un po’ di fortuna, poco prima delle 19 le trasmissioni si chiudono con il contatto cima-cima con
EA2DCA Alberto, che è un assiduo "sotista" e mi risponde alla prima chiamata. Non avrei potuto chieder
di meglio.
Lungo la strada del rientro, che nonostante la discesa mi richiederà un’altra ora di viaggio, colgo
l’occasione per soffermarmi a fare incetta di ciliegie da un albero lungo la strada.
E’ risaputo che i cicloamatori siano ..... tra i più pericolosi ladri di ciliegie…
Attrezzatura:
Yaesu FT817 e batterie lipo
Antenna autocostruita dipolo fuoricentro verticale bibanda 20+10 m
Attenuatore di potenza 10db, non utilizzato
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I prossimi appuntamenti: Field Day WxM e HF QRP Party di Ferragosto
Il 17 Luglio si terrà la sesta edizione del Field Day WattxMiglio, che si svolgerà in concomitanza con il più
importante Contest VHF QRP Nazionale: l''APULIA QRP Test.
Questo è certamente l'evento VHF che ha riscosso, negli anni, la partecipazione più nutrita.
Un appuntamento immancabile per molti, anche per i "vecchi" di Radioavventura che, anche se non sono
più attivi come in passato, non possono fare a meno di partecipare, nelle modalità più varie.
Parteciperanno non solo, quindi, seguendo le "regole" del WxM, ma attivi in uno dei nostri vari Diplomi.
Il Regolamento lo trovate qui: http://mqc.beepworld.it/field-day-wxm-2016.htm
Un mese dopo, nel weekend di Ferragosto, si svolgerà la prima edizione dell' HF QRP Party di Ferragosto.
Un esperimento voluto ed organizzato da Giuseppe IN3RYE, allo scopo di attivare i nostri Soci dalle più
diverse località dove si trovano a trascorrere le loro vacanze.
Eccezionalmente, quindi, si potrà partecipare non solo da località situate sopra il nostro limite minimo di
altitudine di 200 metri, ma anche dal mare, dove molti trascorreranno le proprie ferie.
http://mqc.beepworld.it/party-ferragosto-2016.htm
Tutte le Relazioni sulle attivazioni effettuate nel periodo
le potete trovare nelle varie Sezioni del nostro sito Internet:
http://mqc.beepworld.it/
News: i nostri nuovi Soci: IV3ISG, I1ROI, IZ2LTN, IK1PFW
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Diffondete il GEKO Magazine fra i Vostri amici.
Chi lo desidera può essere messo in lista di distribuzione
richiedendolo a [email protected]
Sono graditi i contributi dei lettori particolarmente con articoli
tecnici e di autocostruzione.
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Forum MQC: http://mountainqrp.forumfree.it/
Arrivederci al prossimo Bollettino.
Il Team di Redazione del Bollettino del Mountain QRP Club
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