SAFARI IN KENYA DI AFARI IN KENYA DI CIAOVIAGGI DI

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SAFARI IN KENYA DI AFARI IN KENYA DI CIAOVIAGGI DI
SAFARI IN KENYA DI CIAOVIAGGI
Più di venti parchi arricchiscono il Kenya:
Sono stati delimitati ben 24 parchi naturali dove non è concesso di vivere nemmeno alle tribù locali, e dove
i ranger sono in continua lotta contro il bracconaggio e i cacciatori in cerca
cerca di avorio. Per ammirare la flora e la
fauna originari del paese è quindi sufficiente prendere parte a un safari organizzato, in pulmino, land-rover,
land
a
cavallo o addirittura in mongolfiera o a dorso di cammello: 10-15
10 15 giorni di avventura, non più come una
u volta
per uccidere animali, ma per conservarne il ricordo con le migliori foto di cui siamo capaci.
Ecco una breve presentazione di alcuni di essi:
Tsavo - Masai Mara - Amboseli National Reserve - Rift Valley - Marsabit Samburu - Aberdare - Embu - Mt. Kenya - Shimba Hills
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Tsavo
Il Parco nazionale dello Tsavo è nato nel 1948 ed è
una enorme estensione di territori, che si trova a est
di Nairobi, al confine con la Tanzania. La strada che
da Nairobi porta a Mombasa, dopo aver attraversato
il Parco di Amboseli, arriva a Kimana e da qui
comincia il Parco dello Tsavo; che prende il nome
dal fiume omonimo che lo attraversa interamente e
che divide il parco in due zone: lo Tsavo Est e lo
Tsavo Ovest. E’ curioso ricordare subito che
“tsavo” è un vocabolo di una tribù di antichi
cacciatori locali e significa “macellare”. Il Parco dello
Tsavo intero si estende per oltre 23.000 kmq., se
consideriamo anche le Riserve naturalistiche
confinanti di Ngai Ndethya e delle colline di Chyulu. E’ il più grande parco del Kenya perché da solo
rappresenta il 30% delle aree protette dallo Stato. L’altitudine varia e va dai 200 m. ai 2.000 m. delle cime più
elevate. Lo Tsavo Est comprende in gran parte savana, mentre lo Tsavo Ovest presenta una maggiore varietà
di ambienti e di ecosistemi. Ci sono vaste savane di terra rossa, con arbusti o decisamente brulle, colline
alberate, foreste di baobab, foreste fluviali, oasi ridenti con sorgenti di acqua, ricche di palme e di vegetazione
locale. La zona centrale del parco è come un dono generoso dei nevai del lontano monte Kilimangiaro; è la
zona più alberata e la vegetazione cresce rigogliosa grazie ad una fitta rete di fiumi sotterranei, alimentati da
sorgenti rigogliose di acqua cristallina, di tale portata da alimentare l’acquedotto fino a Mombasa. Nella zona
delle risorgive è possibile osservare una quantità enorme di pesci di ogni dimensione e colore, oltre a volatili e
grossi animali come coccodrilli e ippopotami. La presenza degli animali è abbondante in tutto il parco, per
tutto l’arco dell’anno. Dovendo scegliere, è preferibile il periodo da giugno a ottobre e i mesi di
gennaio/febbraio. Ci sono gazzelle, impala, rinoceronti, zebre, leoni, leopardi, babbuini, bufali, zebre, giraffe,
elefanti, … La presenza così abbondante di animali è percepita tutto attorno nell’ambiente: qui ci sono le
montagne di terriccio rosso delle termiti, là c’è la pianta di baobab semi distrutta dagli elefanti, più avanti è
sceso uno stormo di uccelli ad abbeverarsi nello specchio d’acqua e bisogna fermarsi,… Ci sono oltre 600
specie di volatili e 60 specie di mammiferi. Non ostante il divieto assoluto di caccia, il bracconaggio ha
continuato a imperversare fin verso gli anni ’80. Gli elefanti sono stati decimati in quantità, in nome del
commercio dell’avorio e così pure i rinoceronti, vittime del bracconaggio più sfrenato e irriducibile. Oggi, alla
base delle colline di Ngulia, nella zona centrale del parco, c’è un’area recintata dove sono stati condotti i
rinoceronti neri per meglio proteggerli e dove si spera possano ricostruire una comunità più numerosa. La
zona può essere tranquillamente visitata dai turisti. Gli elefanti invece sembrano non correre più troppo
pericolo per la loro sopravvivenza.
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Masai Mara
La riserva Masai Mara con una superficie di 320 km è posta nella parte sud-occidentale del Kenya ed è nota
e conosciuta soprattutto per la migrazione di
zebre e di gnu, che avviene nei mesi di aprile ed
ottobre. All’interno del parco è possibile ammirare
tipologie e specie differenti di antilopi, gazzelle,
leopardi,
leoni
ed
ippopotami,
zebre
bianche,rinoceronti e moltissimi altri volatili. La
riserva Masai Mara prende il suo nome dal relativo
fiume Mara e dalla popolazione Masai ed è
considerata la riserva in cui vivono il maggior
numero di branchi di leoni rispetto a tutto il
resto del Kenya. La fonte di reddito proveniente
dalle visite dei turisti che tutti gli anni affollano
questo territorio, è considerata importantissima per il Kenya che a tal proposito, è riuscita ad investire
moltissimo nella costruzione di confortevoli strutture ricettive all’interno della riserva stessa. L’intera area del
Masai Mara è attraversata dal Rift Valley e forma un unico ecosistema con il parco del Serengenti della
Tanzania con cui è confinante. Le attrattive certamente più importanti sono i branchi di leoni, i rinoceronti e gli
ippopotami, anche se negli ultimi anni vi è una forte attenzione alla conservazione delle specie che vengono
conteggiate in costante diminuzione. La riserva Masai Mara presenta un territorio molto vasto da visitare: per
questo motivo vengono consigliati safari di almeno 4 giorni per riuscire a scovare le innumerevoli specie
animali che molto spesso è più facile riuscire a vedere alll’alba ed al tramonto. Le zebre bianche sono
numerosissime, così come in autunno si può assistere alla migrazione degli innumerevoli gnu provenienti dalla
Tanzania, ed essere certi di poterne scovare milioni di esemplari. E’ curioso sottolineare che Masai Mara non
venga considerato un parco ma una riserva faunistica e che quindi, non venga amministrato dall’istituzione
della protezione dell’ambiente ma da autorità locali.
Amboseli National Reserve
Il Parco Nazionale di Amboseli è stato fondato nel 1948 come riserva naturalistica e aveva una estensione
di oltre 3.000 kmq., comprendendo anche le terre del Masai Mara. Era sorto con lo scopo di offrire un riparo
agli animali e porre un freno alla caccia grossa che rischiava di portare all’estinzione molte specie animali, non
ultimo l’elefante, molto ricercato per l’avorio. La riserva comprendeva anche gli indigeni, i Masai, che vi
risiedevano e svolgevano le loro attività economiche tradizionali. Poi negli anni ’70 arrivò un lungo periodo di
siccità e i Masai impararono a portare le loro
mandrie di mucche fino alle falde del monte
Kilimangiaro, dove l’acqua non mancava mai
perché fornita dai ghiacciai e dai nevai della cima
Safari leone kenya elevata; poi le tribù
ritornavano nelle loro Riserve. Ma questo
movimento continuo di persone e di bestiame
portava un grande sconvolgimento tra gli animali
selvatici, che fuggivano e finivano per morire in
terre aride. Quindi la riserva veniva meno al suo
scopo. Allora il governo decise di predisporre
un’area riservata ai Masai, nelle vicinanze della riserva, in zona fertile ma che non disturbasse le abitudini degli
animali selvatici, scavando pozzi profondi per mettere a loro disposizione l’acqua costantemente. E poi invitò le
tribù a trasferirsi nelle nuove terre. Fu un’impresa lenta e difficile, perché i Masai non volevano abbandonare
gli antichi villaggi; preferivano restare nelle loro aride terre, e non capivano le motivazioni del trasferimento.
Con il tempo però seppero cogliere i vantaggi della nuova sistemazione e qualcuno cominciò a dedicarsi anche
alla coltivazione della terra, resa fertile dalla presenza di pozzi di acqua perenne. Di conseguenza gli animali
selvatici, non più infastiditi, ritornarono a occupare i loro territori. Così la Riserva non venne più gestita dai
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Masai e divenne un Parco Nazionale di dimensioni più contenute. Ora il Parco si estende per 392 kmq., a
partire dal versante nord del monte Kilimangiaro, sul confine con la Tanzania. E’ posto a una altitudine tra i
1.100 e i 1.300 m. e qui si ammirano le “verdi colline d’Africa“ di cui lo scrittore E. Hemingway era
affascinato. Il parco comprende una varietà incredibile di ecosistemi: dalle paludi di acqua dolce alla savana
arida e brulla, dagli stagni ricchi di canneto alle pianure di erbe e di arbusti, dalle foreste alle distese laviche. Il
Parco è stato per questo inserito negli elenchi dell’UNESCO come riserva della Biosfera Terrestre. Tra l’altro, si
studia e si osserva l’impatto del turismo negli ecosistemi del luogo.
Amboseli significa “territorio della polvere” perché il lago di Amboseli è quasi sempre asciutto. Le risorse
idriche costituiscono un problema. Un’unica volta, circa 15 anni fa, il lago ricevette tanta acqua da raggiungere
la profondità di 1 metro (uno)! La parte settentrionale del parco è più asciutta, mentre la parte meridionale è
disseminato di stagni e laghetti, nonché dal corso incerto di un piccolo fiume, il Sinet. La presenza dell’acqua si
rivela dalla vegetazione che sorge subito rigogliosa come foresta.
E‘ incredibile la quantità di animali presenti nel parco! Ci sono rinoceronti, ghepardi, gazzelle, impala, elefanti,
zebre, leoni, ippopotami, struzzi, … e tantissimi uccelli – oltre 400 specie diverse - sopra gli stagni! E’ il posto
ideale per un safari fotografico sugli animali, nello sfondo del Kilimangiaro! Anche i panorami sono stupendi:
l’imponenza del monte, le distese di lava con le acacie superbe, il fondale asciutto di un antico lago,
l’acquitrino con i nidi degli uccelli, …Di solito, in questo parco, i turisti vengono invitati ad alzarsi molto presto
al mattino, perché allo spuntare del sole è possibile vedere bene illuminate le due cime vulcaniche del
Kilimangiaro, che assumono una incredibile tonalità rosa. Durante la giornata invece, le cime sono molto
spesso ricoperte di nuvole.
Rift Valley
La Repubblica del Kenya è caratterizzata da paesaggi molto diversi tra loro e senza dubbio quello che è
possibile osservare nella Rift Valley soddisfa anche i viaggiatori più esigenti, poiché offre un paesaggio
costituito da una fossa tettonica molto estesa che si è creata 35 milioni di anni fa. L'intera Rift Valley si
estende su un territorio di circa 174.000 km ed il suo
capoluogo è Nakoru. La Rift Valley si estende però
dal Mar Morto in Medio Oriente fino a Sud attraverso
il Mar Rosso. La porzione kenyota della Rift Valley è
sviluppata sull'area orientale del Rift Valley ed ospita
il Kilimangiaro, la più importante ed alta montagna
dell'Africa, insieme al Monte Kenya. In questa zona
sorgono inoltre importantissimi laghi africani come il
lago Naiwhasa, il lago Magadi e i laghi Elmenteita,
Baringo, Bogoria e Nakuru. Per chi decidesse di
effettuare un tour in questa zona è chiaro che lo
splendido itinerario sarà costellato da numerosi laghi, vulcani e fiume con un percorso di 500 km. E' consigliato
addentrarsi in questo percorso durante le stagioni più secche per far sì che il percorso sia piacevole. Per
trascorrere una piacevole escursione la cosa più adatta è quella di alloggiare nei così detti "Lodge" o nei campi
tendati sorvegliati, in modo da poter usufruire di qualche confort, ma sotto lo stretto controllo dei ranger, che
anche durante la notte circondano i perimetri abitati. La Rift Valley kenyota è una zona incantevole, e durante
le proprie vacanze in Kenya è veramente consigliata per godere appieno di paesaggi "africani".
Marsabit
La regione di Marsabit è posizionata nella parte settentrionale del Kenya a 600 km da Nairobi ma solo da
pochi anni viene considerata una meta turistica, in quanto si tratta di una località difficile da raggiungere a
causa delle sue strade impervie; la città infatti viene raggiunta soprattutto grazie a mezzi di trasporto 4 x 4
perché soltanto da pochissimi anni vi sono dei collegamenti di bus diretti con la città di Nairobi. Marsabit viene
descritta come il cuore dell’Africa poiché oltre ad essere circondata da vulcani e laghi vulcanici, nelle zone
confinanti non è raro addentrarsi nelle tribù che popolano la zona nord. Il paesaggio della regione è molto
diverso dal resto del Kenya per la presenza di coni vulcanici che nascono da piatti terreni e che vengono
affiancati dal Mount Marsabit, accanto al quale si trova il Marsabit National Park, caratterizzato da fitte foreste.
Nel Marsabit National Park oltre al vulcano ormai estinto (le ultime eruzioni vulcaniche risalgono ormai a 100
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mila anni fa), si trovano dei crateri all’interno
dei quali sorgono maestosi laghi vulcanici,
tra cui il Paradise Lake che viene circondato
dalle pareti del Sokorte Guda e dal suo bordo
rialzato è possibile ammirare un panorama
davvero incredibile. Nel Marsabit National Park
sono presenti moltissimi animali ma in
particolare è nota la presenza di moltissimi
serpenti e insetti, che rendono la visita
interessante ma certamente impegnativa e
prudente. Un’escursione in questa particolare
regione è consigliata ai turisti più avventurosi
poiché alcune aree di Marsabit, sono
considerate ancora oggi pericolose, tanto da invitare i turisti ad informarsi sullo stato di tranquillità del
territorio che in passato è stato notevolmente agitato da controversie legate all’economia legata alla vendita
dei bovini.
Samburu
La Riserva di Samburu si trova nella provincia della Rift Valley a circa 350 km da Nairobi a 90 km a nord del
Monte Kenya e copre un’area di circa 165 kmq ad un’altitudine compresa tra gli 800 e i 1200 metri. La Riserva
prende il suo nome dal popolo che vive in quella zona semi-arida da sempre: una tribù nota per la sua cultura
nomade legata alla pastorizia. Il fiume
Ewaso Nyiro, che nasce dai Monti
Aberdares,
attraversa
la
Riserva
ospitando un’enorme popolazione di
ippopotami e coccodrilli. La Riserva è
caratterizzata da aride savane, alberi spinosi;
palmeti e foreste di gigantesche acacie lungo
il fiume, colline, boscaglia e sparsi
affioramenti rocciosi. La Riserva dispone di
acqua permanente, è rinomata per le sue
specie di animali, tra cui leopardi, bufali,
elefanti, leoni oltre che ghepardi, gerenuk,
zebre di Grevy, eland, giraffe reticolate, dik dik, impala e tanti altri, ad eccezione del rinoceronte. L’avifauna è
abbondante, con oltre 350 specie di uccelli africani, un assortimento di coloratissimi uccelli tra cui martin
pescatori, marabù, astori, buceri, nibbi; oltre che da struzzi somali, falchi giocolieri, grandule, avvoltoi, aquile
marziali e tanti altri. Si consiglia una visita nei villaggi Samburu dove è possibile trascorrere momenti di vita
comune con la tribù Samburu conoscendo le loro tradizioni e la loro cultura. La Riserva di Samburu è stata una
delle aree in cui gli ambientalisti e coniugi George e Joy Adamson hanno adottato e vissuto con Elsa la
leonessa. La loro storia fu poi resa celebre dal romanzo autobiografico “Nata libera”, divenuto best-seller e
seguito poi dal film omonimo.
Aberdare
La sua estensione di 767 kmq copre le aree più alte della
catena montuosa di Aberdare che si trova nel centro del
paese e che raggiunge un’altitudine che va da 1.829 m. ai
4.001 m. s.l.m. La topografia è molto varia con profonde gole
che interrompono le pendici boscose sia ad est che ad ovest.
E’ il parco più piccolo del Kenya per estensione. Le sue
magnifiche montagne e le sue vallate ricche di vegetazione
lussureggiante hanno dato origine alla legenda Kikuyu
secondo la quale il parco sarebbe una delle case di Ngai (dio).
Nel parco si possono osservare con facilità il rinoceronte nero,
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il leopardo, il babbuino, il colobo bianco e nero e la scimmia Sykes. Più raro è il leone, il caracal aurata o
golden cat e il bongo, un’antilope molto schiva che vive nelle foreste di bambù.
Embu
A 130 km da Nairobi, è una località alle pendici del massiccio del Kenya prediletta dai pescatori sportivi, che
trovano abbondanza di trote nei numerosi torrenti. La Embu County ha una serie di accattivanti attrazioni per i
visitatori locali e stranieri, tra cui: Riserva Nazionale Mwea vicino alla città di Makima, spedizioni alpinistiche
sul Monte Kenya, aree picnic nella Riserva Nazionale e nelle Karue Hill, 7 popolari centrali idroelettriche vicino
alla città di Kiritiri. La fauna selvatica ospitata nella Riserva Nazionale Mwea include ippopotami e coccodrilli,
elefanti, zebre, impala, babbuini, scimmie, cervi acqua, istrice e bufali, tra gli altri. Di fronte a Embu, il Monte
Kenya è forse la caratteristica più accattivante. Oltre all'alpinismo, offre una grande abbondanza di piante
endemiche, animali selvatici e specie di uccelli.
Monte Kenya
Il Monte Kenya è la seconda più alta montagna di tutta l'Africa dopo il Kilimangiaro, e la più alta del
Kenya, rappresentando quindi un simbolo per il paese; è situato al centro del Kenya ed è posizionato a 160 km
nord-est da Nairobi.
Con un'altezza di 1.598 metri è costituito da sette picchi principali con altezze differenti e la sua caratteristica
è di ospitare 12 ghiacciai e di essere una delle principali riserve d'acqua del paese. Non è raro assistere a
nevicate in vetta, nonostante il monte sia posizionato esattamente sulla linea che attraversa l'equatore. Il
Monte Kenya, insieme alla zona che lo
circonda, forma il Parco Nazionale del
Kenya, ormai da moltissimo tempo
considerato zona protetta. Il Monte Kenya
rappresenta
un'escursione
impegnativa
poiché diversi sono i giorni necessari per
raggiungere le vette; ad ogni modo è
certamente una meta molto amata perché
l'atmosfera
ruota
attorno
alla
sua
popolazione che sostiene che il monte ospiti
il loro Dio; è anche meta molto ambita dagli
scalatori che salgono, attraverso le foreste,
fino alle vette ed ai ghiacciai. Come altri
importanti monti dell'Africa, anche il Monte
Kenya è originato da un vulcano estinto, e la foresta sottostante è abitata da moltissimi animali tra cui i leoni, i
rinoceronti neri e i leopardi che vivono in una foresta ricchissima di vegetazione. Il parco avendo un altitudine
che va dai 1.500 metri ai 5.199 m di punta Batian, presenta diversi habitat che vanno dalla foresta pluviale ai
ghiacciai perenni. La foresta pluviale arriva fino ai 3.000 metri circa, con gli alberi ad alto fusto che vanno
degradando in macchia bassa, questa zona è abitata dal bufalo nero, elefanti, leopardi, serval, babbuini,
antilopi, antilope eland, scimmie colobus e babbuini. Dai 3.700 metri inizia la fascia vegetazionale di lobelie
giganti e seneci giganti che arrivano fino ai 4.500 metri, notevoli sono le distese che si trovano nella valle di
McKinder e nella valle Chogoria. Oltre i 4.500 metri inizia il deserto d'alta quota con piccoli laghi alpini senza
forme di vita, fino ad arrivare ai piccoli ghiacciai perenni, tra le due cime Nelion e Batian, a 5.000 metri circa di
altitudine.
Shimba Hills
La Riserva Nazionale di Shimba Hills si trova nel Sud del Kenya quasi al confine con la Tanzania, e
precisamente a 56 Km dalla città di Mombasa nella zona di Diani Beach, situata in un altopiano ad un'altitudine
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che varia tra 120 a 450 metri s.l.m.; per via della sua posizione molto vicino alla costa, il clima all'interno della
riserva è di tipo caldo-umido con media annuale di 24° centigradi, caratterizzato da locali nebbie mattutine ed
in alcuni periodi da forti brezze, specie nelle zone collinari. L'area del parco misura oltre 250 kmq ed è
caratterizzata da un ecosistema unico nel suo genere, al suo interno infatti è possibile osservare zone
molto diverse tra loro, sia come flora che come fauna; nello spazio di pochi chilometri si passa infatti, dalla
foresta pluviale (di 23.000 ettari), alle zone collinari, al tipico paesaggio della savana, ed incontrare specie di
animali tra le più diverse, come la rara
antilope nera (Sable) ed altri più presenti,
quali: elefanti, scimmie, giraffe, zebre,
leopardi,
iene,
bufali,
struzzi,
ecc.
Una delle attrazioni da non perdere sono le
spettacolari Cascate di Sheldrick, alle
quali si arriva accompagnati da una guida
tramite un sentiero percorribile a piedi, lungo
il quale verso metà strada, si trova un bacino
naturale dove è possibile fare una pausa con
un rinfrescante bagno. Per gli amanti dei
safari, uno degli itinerari da non perdere è il
“Santuario degli elefanti”, che si snoda per
circa 9 Km e lungo il quale è possibile
osservare animali rari ed ammirare caratteristiche piante tropicali. Nella Riserva Nazionale di Shimba Hills sono
presenti anche ottimi punti d'osservazione, dove poter ammirare e fotografare panorami mozzafiato, come il
punto più alto del territorio Pengo Hill, Giriama, ed Ocean View.
Quotazione safari su misura
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