Cap. V - Sito dell`Unione Industriale Pratese sulla Qualità Tessile
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Cap. V - Sito dell`Unione Industriale Pratese sulla Qualità Tessile
Manuale di Tecnologia della Confezione Cap. V LA SALA T AGLIO In questo capitolo verranno descritte tutte le operazioni per passare dal modello ai pezzi di tessuto “modellati” pronti per l’assemblaggio. V.1 IL DISEGNO O CLIC HÉ In questa fase si deve realizzare il disegno complessivo di tutti i pezzi presenti in un modello, cercando di studiare la disposizione migliore per ottenere la migliore qualità del capo (quadri e disegni che combacino perfettamente nell’unione delle varie parti, il corretto orientamento del pelo nelle giunzioni, ecc) ed il minor consumo di tessuto. Operativamente si dispongono tutti i pezzi del modello realizzati in cartone sul supporto del disegno e, seguendo il contorno di ciascun pezzo, si disegnano i bordi ricavando, alla fine, il disegno di tutti i profili; l’insieme del disegno di tutti i pezzi viene comunemente chiamato disegno, oppure piazzamento o grafico di taglio od, infine, cliché. Questo piazzamento permette di ottenere: 1. le dimensioni dei pezzi in relazione alla superficie totale di tessuto occupato, in modo da poter calcolare il consumo di tessuto per il capo stesso 2. le definizione della disposizione delle sagome di ciascun pezzo in modo da poter tagliare uno o più strati di tessuto (il così detto materasso) contemporaneamente. Per realizzare un piazzamento occorre preliminarmente conoscere tutta una serie di informazioni, quali: ä il tipo di tessuto (altezza, tipo di superficie, tipo di disegno eventuali difetti nel tessuto) ä il tipo di modello (simmetrico o asimmetrico) ä il numero di taglie (capo singolo – taglie incrociate [generalmente due]) ä i tipi di stenditori a disposizione (nella successiva fig V-4 è riportato un esempio di stenditore meccanico manuale ed uno automatico) Per ottenere tutte queste informazioni, l’addetto al piazzamento (comunemente chiamato “piazzatore”) si avvarrà della scheda analitica per cliché (vedi successivo paragrafo V.2 e fig V-2, fig V-3), all’interno della quale sono riportate anche tutte le informazioni necessarie per il piazzamento. Il disegno può essere eseguito con molte tecniche ma, cercando di raggrupparle e di descrivere solo le principali, si possono ridurre alle seguenti 6: K) direttamente su tessuto per mezzo di gesso; L) su tessuto per mezzo di polvere di gesso da spolverare sui cliché perforati5; M) direttamente su tessuto per mezzo di una attrezzatura speciale a spruzzo6; 5 Il cliché si ottiene "piazzando" i vari pezzi del modello su apposito cartoncino ed eseguendo una serie di fori di 2 mm circa, intorno a tutto il perimetro dei pezzi del modello. Per la perforazione è utilizzata una macchina per cucire a braccio lungo modificata, con un punzone al posto dell’ago (questa macchina si chiama perforatrice). Terminata la perforazione dei pezzi, s’identifica il cliché con un numero di codice (diverso per ciascuna taglia) e, perché possa essere presente sul tessuto, si perfora anche questo numero insieme ai profili dei pezzi. Realizzato il cliché viene posto sullo strato superiore del materasso e “spolverizzato” con un tampone con gesso in polvere 6 Questo metodo consiste nel disporre i pezzi del modello direttamente sul tessuto, fissandoli tramite una reticella distesa su tutti i pezzi e mantenuta in tensione da un telaio di legno e spruzzando, con una pistola pneumatica, un getto sottile di uno speciale liquido su tutto il piazzamento. Terminata la “verniciatura”, l’operatore toglie i modelli, ottenendo la sagoma dei Il Tessuto e la Confezione: Conoscersi per Capirsi pag. 66 Manuale di Tecnologia della Confezione N) su carta e successivamente su tessuto7; O) su matrice in carta in più copie con sistemi di riproduzione, tipo eliocopia 8; P) su carta speciale adesiva o non, disegnata direttamente dal plotter del comp uter, da applicare direttamente sul tessuto. Oltre alla scelta fatta è importante conoscere come avviene il piazzame nto: ä su metà altezza (taglio in chiuso) ä in tutta l’altezza (taglio in aperto) Inoltre, in fase di esecuzione, occorre effettuare un accurato controllo sui seguenti punti: ä il diritto filo ä il verso dei pezzi ä il numero dei pezzi ä il disegno del tessuto. Tutti i punti elencati fin qui sono particolarmente importanti, soprattutto quando il piazzamento viene eseguito a mano (modalità ancora in uso in molte aziende di confezione); se la ditta è fornita di computer per il piazzamento e la sua ottimizzazione, i problemi che possono nascere sulla corretta disposizione dei pezzi sono minori, in quanto il software di questi programmi è studiato per effettuare una serie di controlli direttamente in fase di progettazione e lo schema del piazzamento da riportare sul materasso dovrebbe essere privo di potenziali errori. Questi programmi richiedono in fase di progettazione, tutti i dati riportati nei punti precedentemente elencati per poter attivare i controlli di congruenza in fase di calcolo ed ottimizzazione del piazzato; dopo aver inserito queste informazioni, il programma propone in automatico il miglior piazzamento calcolando contemporaneamente i consumi e le rese, in modo da permettere al tecnico una rapida valutazione del risultato (in pochi minuti viene elaborato automaticamente un piazzamento). Con questi sistemi è possibile modificare qualche dato in ingresso e far rielaborare tutto il piazzamento, consumi compresi e valutare la soluzione migliore. Analizzando i tipi di tecnica elencati per il disegno del materasso, possiamo riportare le seguenti considerazioni: ä la tecnica a) è ormai in disuso, perché dà una serie di inconvenienti specialmente nella marcatura a gesso, che non sempre produce linee ben definite, in quanto il gesso lascia sul tessuto una traccia non uniforme, di notevole larghezza, ed il tagliatore rimane sempre nell’incertezza durante l’esecuzione del taglio; inoltre, la facilità del gesso a cancellarsi, può spesso portare ad avere alcune zone completamente prive di marcatura ed infine il tempo di segnatura con il gesso è il più lungo che si conosca. Gli unici vantaggi di questo tipo di tecnica sono l’estrema semplicità e la completa ma ncanza d’attrezzature specifiche; ä la tecnica b) è anch’essa ormai in disuso, perché dà una serie di inconvenienti sulla marcatura del gesso, che non sempre produce linee ben definite, in quanto anche se il cliché viene pulito bene tutte le volte, non permette l’agevole passaggio del gesso dai fori, lasciando sul tessuto una traccia discontinua ed il tagliatore può avere delle incertezze durante l’esecuzione del taglio. Anche in questo caso, la facilità del gesso a cancellarsi, può spesso portare ad avere alcune zone completamente prive di marcatura. pezzi del modello sul tessuto. Il liquido usato è simile ad una vernice ad emulsione a stesura libera, il colore normalmente è giallo, talvolta blu, quando si richiede un contrasto maggiore sui tessuti chiari. 7 Si realizza il cliché Master su carta che verrà utilizzato per produrre le copie da utilizzare per il taglio dei pezzi. La copia del cliché sarà, infatti, stesa sul primo tessuto del materasso, fissata con spilli, pesi, graffe, termo-incollaggio e tagliata insieme alle falde di tessuto. 8 In questo caso si realizza un cliché Master su Matrice che verrà utilizzato per produrre successive copie da impiegare come nell’esempio precedente. Il Tessuto e la Confezione: Conoscersi per Capirsi pag. 67 Manuale di Tecnologia della Confezione ä la tecnica c) offre vantaggi e svantaggi. I vantaggi risiedono nei tempi di esecuzione del tracciamento più ridotti rispetto ai precedenti mentre gli svantaggi sono di diversa natura: - - V.1.1 la solidità del contorno dei pezzi possono essere per alcuni tessuti gli stessi dei precedenti; questo metodo dà risultati insoddisfacenti quando il tessuto è sottile e meno assorbente (la vernice cola sotto il bordo dei pezzi) ed in presenza di tessuti a pelo lungo (i bordi delle sagome perdono nitidezza); occorre ripetere di volta in volta il piazzamento e di ripulire i cliché dalla polvere depositata dai ripetuti passaggi; occorre piazzare i pezzi del modello in modo che non combacino tra loro richiedendo un maggior uso di tessuto (i pezzi sono definiti in negativo, ovvero “verniciando” l’area di tessuto esterna al pezzo, per cui due pezzi aventi un lato in comune per essere definiti devono essere piazzati lontani l’uno dall’altro di alcuni centimetri, mentre con i metodi precedenti erano attaccati e sfruttavano la stessa linea). ä la tecnica d) ed e) ha un costo abbastanza elevato a causa della necessità di produrre, tutte le volte che deve essere utilizzato il cliché, una copia dell’originale ma permette di avere rapidamente definito il piazzamento sul materasso. Nella fig V-1 è riportato un esempio di piazzame nto. ä la tecnica f), dal punto di vista della qualità del risultato e della rapidità con cui applicarlo al materasso, è la migliore e risulta l’unico sistema per un piazzamento ottimale, specialmente se la carta usata è quella termocollante. In questo il cliché che si utilizzerà riporta sulla faccia superiore il disegno del piazzamento perfettamente definito e la faccia sottostante è opportunamente trattata con materiali incollanti, aderendo perfettamente al tessuto previo l’uso di un rullo caldo o con un ferro da stiro che fonde la colla e lo fissa al primo strato di tessuto. Lo svantaggio di questa tecnica è l’elevato costo dei materiali e dell’attrezzatura che può essere ammortizzato solo da ditte che hanno una produzione elevata. Il Disegno e Taglio in Chiuso Nei capitoli precedenti è stato già accennato alla diversa possibilità di effettuare il taglio su un tessuto chiuso od aperto come tipo d’operazione svolta dal sarto o dalla confezione industriale. Tagliare in chiuso significa stendere il tessuto doppiato lungo le cimose, con i diritti delle due metà del tessuto combacianti. Questo metodo, tipicamente sartoriale, è possibile attuarlo solo in presenza di modelli simmetrici, in quanto si deve disporre il modello solo su metà tessuto. Il taglio in chiuso è ormai usato da pochissime aziende, che continuano, peraltro, a difendere la validità di questo metodo apportando tutta una serie di motivazioni, quali: V.1.2 ä per esigenze qualitative, nei tessuti a quadri si ottiene una perfetta simmetria di tutti i particolari simmetrici (ciò è vero se il disegno del tessuto è perfettamente centrato nell’altezza in pettine, condizione comunque quasi sempre verificata nei tessuti); ä per un’ottimizzazione del consumo di tessuto, nei cappotti, giacche classiche sciolte effettuare il taglio col tessuto chiuso porta ad un risparmio. ä per una maggior velocità di preparazione del grafico, nella confezione dei capi singoli poter tracciare solo metà dei pezzi del modello porta ad un risparmio di tempo. Il Disegno e Taglio in Aperto Disegnare e tagliare in aperto significa utilizzare il tessuto in tutta la sua altezza; questo metodo è tipico del sistema industriale, perché permette, nella fase di realizzazione del materasso, di non avere vincoli sull’impiego di qualsiasi stenditore. Il Tessuto e la Confezione: Conoscersi per Capirsi pag. 68 Manuale di Tecnologia della Confezione Nella preparazione del grafico si dovranno disegnare i modelli per intero oppure a metà a seconda delle esigenze del modello, ma sul primo tessuto del materasso saranno, comunque, riportati tutti i pezzi del modello. fig V-1 Esempio di Cliché su Matrice di Carta di un Modello Sviluppato in due Taglie Il Tessuto e la Confezione: Conoscersi per Capirsi pag. 69 Manuale di Tecnologia della Confezione V.2 LA SC HEDA ANALITIC A PER CLIC HÉ Nel paragrafo precedente è stato definito cos’è un cliché e descritta la tecnica per ottenerlo; come già anticipato, per realizzare il piazzamento è necessario definire tutta una serie d’informazioni aggiuntive e preliminari al disegno che è opportuno raccogliere in una specifica scheda (scheda analitica per cliché), da poter consultare ogni volta che si mette in produzione un modello. Inoltre in questa scheda sono riportate anche informazioni per la realizzazione del materasso e dell’applicazione del cliché sul materasso stesso, per cui sarà utilizzata anche dall’addetto al taglio. Tutte queste schede sono archiviate in un apposito raccoglitore in modo da snellire le operazioni di preparazione degli ordini di taglio, permettendo all’addetto di aver tutte le informazioni e descrizioni necessarie per effettuare un piazzamento ed un taglio ottimale. Il tipo di catalogazione può variare per annata, campionario o altro elemento utile al riconoscimento. Nella tabella seguente (fig V-2) è riportato lo schema della scheda. MODELLO ARTICOLO Ο Ο _________________________ PEZZI N° Simmetrico Asimmetrico TESSUTO ______________ ALTEZZA UTILE cm ___________ CLASSE 1 2 3 4 5 CLICHE’ N° _____________ ALTEZZA cm ________________ LUNGHEZZA cm ________ TAGLIE __________ CAPI PER TAGLIA N° ____________ TOT.CAPI N° ___________ CONSUMO PER TAGLIA cm _________ PEZZI TAGLIE STESURA ZIG –ZAG A TAGLIATA AI LATI B PARTICOLARE F C D E _ SEGUONO ISTRUZIONI NOTE ……………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………… DATA ……………………………………… OPERATORE …………………………………………… fig V-2 Scheda analitica per cliché Il Tessuto e la Confezione: Conoscersi per Capirsi pag. 70 Manuale di Tecnologia della Confezione Riportiamo nella figura seguente (fig V-3), un esempio di scheda analitica, presa dal reparto produzione di un’azienda, compilata in tutte le sue parti, che riporta le informazioni per realizzare un cliché per il taglio di un capo in due taglie per ciascun strato di tessuto del materasso. fig V-3 Esempio pratico di Scheda Analitica per Cliché V.3 LA FALDATURA O MATERASSAGGIO Quest’operazione consiste nello stendere su un apposito tavolo più strati del tessuto o dei tessuti che dovranno essere tagliati contemporaneamente seguendo i contorni dei pezzi definiti nel cliché. L’insieme di questi strati di tessuto è chiamato “materasso” e consente il taglio contemporaneo delle falde del tessuto che lo compongono. Durante l’operazione deve essere controllato che le falde di tessuto siano perfettamente distese ed allineate l’una sull’altra. L’addetto al magazzino tessuti, una volta in possesso della scheda di lavorazione o foglio di taglio (o di una bolla riepilogativa di prelievo dei tessuti), provvederà a disporre le pezze occorrenti su appositi carrelli e contemporaneamente ad allegare alla “scheda di lavorazione”, se non fosse già stato fatto in programmazione, un campione di tessuto a fianco del relativo codice articolo; questo campione “in essere” di tessuto permetterà di facilitare le operazioni successive ed avere un riscontro visibile di cosa è in lavorazione. I carrelli contenenti le pezze ed i documenti della “messa in lavorazione” vengono inviati alla sala taglio dove si provvederà a controllare le partite che compongono il raggruppamento di taglio e gli abbinamenti con i corrispondenti cliché. Il Tessuto e la Confezione: Conoscersi per Capirsi pag. 71 Manuale di Tecnologia della Confezione Come abbiamo già detto, per realizzare il materasso è indispensabile consultare la scheda analitica del cliché, dalla quale verranno ricavate le seguenti informazioni: 1. 2. 3. 4. il modo di formare il materasso (come “materassare”); la successione delle pezze; la lunghezza dei fogli (falde, strati di tessuto) in rapporto al disegno; le rispettive taglie (incrociate, singole, ecc.). Si può iniziare così la stesura del materasso; due operai disporranno la prima pezza sui supporti e delimiteranno con due pesi la lunghezza del cliché. Su tale lunghezza verrà steso il materasso. Il materasso viene formato stendendo il primo tessuto (chiamato anche foglio o falda) sul tavolo, e sovrapponendo i vari strati successivi uno sopra l’altro con una specifica modalità; per conoscere il tipo di tessuto da stendere occorre leggere la scheda di lavorazione partendo dall’ultima riga (ultimo tessuto) e risalendo verso l’alto. Con questo schema, una volta terminata la stesura del materasso, avremo l’ultimo strato di tessuto steso (il primo del materasso) che corrisponderà con il primo della bolla o della scheda di lavorazione, facilitando le operazioni di marcatura (soabaratura 9), di cartellinaggio, ecc. Durante la stesura di un materasso, se questo racchiude più commesse o più partite di lavorazione (condizione che si verifica sovente), conviene evidenziare il cambio di partita/commessa spargendo dei coriandoli tra l’ultimo tessuto della prima partita ed il primo della seconda, oppure inserendo un foglio di carta. V.3.1 Gli Stenditori Per realizzare il materasso sono utilizzabili delle macchine specifiche che perme ttono agli addetti di stendere con accuratezza e secondo le modalità imposte nei fogli di lavorazione le falde dei tessuti. V.3.1.1 Materassaggio con Stenditore Manuale Questo strumento è composto da un carrello con delle rotaie che scorrono ai lati del tavolo, è provvisto di porta pezze girevoli per facilitare l’accoppiamento dei tessuti ed è dotato di dispositivi per regolare la tensione del tessuto. V.3.1.2 Materassaggio con Stenditore Semiautomatico E’ simile al precedente con la differenza che il carrello avanza azionato da un motore elettrico. Inoltre, possono essere dotati di dispositivo guida cimose per l’allineamento dei vari starti di tessuto ed il taglio delle singole falde è eseguito con una taglierina convenzionale che scorre su di una rotaia perpendicolare al materasso. V.3.2 Materassaggio con Stenditore Automatico Questi stenditori sono i più automatizzati e generalmente sono integrati nel sistema di progettazione computerizzata CAD/CAM. Sono macchine di tipo CAM (ovvero macchine operatrici), generalmente collegate con un sistema CAD (sistema per la progettazione), con le quali è possibile impostare qualsiasi struttura e dimensione di materasso, e con le quali è possibile realizzare il materasso in maniera completamente automatica. Gli stenditori attuali sono costituiti da varie componenti ognuna delle quali svolge una funzione: 1. uno strumento per tagliare i singoli tessuti con una presa automatica per tenere le estremità della falda in posizione; 2. una sezione illuminata per il controllo della superficie della stoffa; 3. un conta strati; 4. alcuni dispositivi a barre per la tensione dei tessuti; 5. una lama livellatrice della superficie; 9 E’ l’operazione di stampigliatura ed applicazione del cartellino soabar. Il nome deriva dalla macchina con la quale si esegue l’operazione. Con la soabaratura si numerano progressivamente gli strati dei vari materassi appena tagliati: ne risulta che tutti i pezzi provenienti dallo stesso strato, riporteranno dopo la soabaratura, lo stesso numero. Il Tessuto e la Confezione: Conoscersi per Capirsi pag. 72 Manuale di Tecnologia della Confezione 6. un dispositivo per l’allineamento azionato da cellule fotoelettriche poste sui bordi; 7. una tavola rotante e un comando diretto del supporto del tessuto, sincronizzato con la velocità di passaggio, al fine di ridurre o eliminare la tensione aumentandone la precisione di allineamento al bordo. Questi tipi di stenditori possono stendere fino a 3 m di larghezza, possono portare carichi massimi da 80 a 675 kg, possono stendere a velocità superiori ai 100 m al minuto e impilare strati fino a 25 cm di altezza. Su questo tipo di macchine sono presenti una serie di sistemi di controllo programmabili in modo per esempio di pre-impostare un determinato numero di strati ed ottenere un segnale acustico quando è stato ultimato il lavoro od in presenza di qualche errore (fine della pezza del tessuto, non allineamento dei bordi, taglio della falda del tessuto non corretta, ecc). Una piattaforma girevole permette la stesura automatica anche dei velluti a coste che vengono normalmente stesi diritto contro diritto. Con la stesura robotizzata, quando la pezza è finita lo stenditore ritorna a un magazzino a carosello automatico posto in testa al tavolo, trasferisce la barra porta pezza vuota sul carosello e poi fa avanzare la pezza successiva. Le macchine più evolute hanno anche la possibilità di leggere la mappa dei difetti rilevati sul tessuto (generalmente sono caricati in fase di controllo tessuto all’ingresso del tessuto nel magazzino materie prime o dai report consegnati con la pezza dal fornitore di tessuti) e di “scartare” automaticamente le zone di tessuto difettose; appena il difetto viene rilevato, lo stenditore si ferma e la lama taglia trasversalmente la falda, lo stenditore cambia direzione e ritorna al segno più vic ino di giunzione sul grafico di piazzamento per continuare poi la sua corsa fino alla fine della pezza di tessuto. Nella fig V-4 è riportato un disegno di stenditore manuale e di uno automatico. Il Tessuto e la Confezione: Conoscersi per Capirsi pag. 73 Manuale di Tecnologia della Confezione fig V-4 Esempio di Stenditore Meccanico (Manuale ed Automatico) Il Tessuto e la Confezione: Conoscersi per Capirsi pag. 74 Manuale di Tecnologia della Confezione V.3.3 Tipi di Faldatura In alcune ditte piccole o che producono particolari capi la faldatura si effettua a mano, mentre nelle aziende medio grandi si svolge con l’ausilio di apposite ma cchine “faldatrici”. Tenendo conto delle diverse caratteristiche dei tessuti, la faldatura può svolgersi secondo tre differenti metodi: 1. Faldatura a zig-zag 2. Faldatura con diritto contro rovescio 3. Faldatura con diritto combacianti. V.3.3.1 Faldatura a Zig- Zag Si realizza sovrapponendo senza soluzione di continuità gli strati di tessuto. Questo metodo si adotta quando si tratta di tessuti che non richiedono l’orientamento del pelo, delle maglie o del disegno; infatti questo sistema porta a far combaciare alternativamente diritto con diritto e rovescio con rovescio, con i versi del tessuto che si alternano ad ogni strato (fig V-5). Con questa disposizione dei vari strati è possibile tagliare contemporaneamente sia le parti destre che sinistre riportando sul tessuto solo una delle due parti e ricavando la sua simmetrica dal foglio (strato di tessuto) sottostante. Se invece si dispongono tutti i particolari destri e sinistri in ogni foglio, si può tagliare una gamma più vasta di tessuti. Con questo metodo il materasso viene formato in modo continuo e quindi con la possibilità di utilizzare stenditori completamente automatici. fig V-5 Faldatura a Zig-Zag V.3.3.2 Faldatura diritto contro rovescio Si ottiene stendendo una falda di tessuto, tagliandola e riportando il carro all’inizio lavoro, in modo che la seconda falda coincida perfettamente, anche come verso del tessuto, alla prima; con questo metodo il diritto di un foglio combacia con il rovescio di quello superiore (fig V-6). Con questo sistema di faldatura si esegue il piazzamento di una sola taglia e quindi viene utilizzata solo se lo richiede il disegno o l’orientamento dell’intreccio del tessuto o del disegno (tessuto ortogonale o tessuto a maglia) o del pelo. Con questo sistema vanno piazzati tutti i pezzi del modello per cui si taglieranno separatamente le parti destre da quelle sinistre. Il Tessuto e la Confezione: Conoscersi per Capirsi pag. 75 Manuale di Tecnologia della Confezione fig V-6 Faldatura Diritto contro Rovescio V.3.3.3 Faldatura con diritti combacianti Si ottiene togliendo il tessuto dalla zona lavoro al termine di ogni falda, ruotando di 180° gradi il rotolo di tessuto e procedendo alla stesura del successivo strato. In pratica ad ogni strato occorre riportare il carro stenditore all’inizio e ruotare di 180° il rullo di tessuto, in modo che combacino diritto con diritto e rovescio con rovescio ed i versi del tessuto risultino concordi ad ogni strato (fig V-7). Questo sistema è quello maggiormente utilizzato nell’abbigliamento, perché permette di riportare sul tessuto solo metà dei pezzi dei modelli (la parte simmetrica si ricava dal taglio dello stato inferiore) e di inserire nel cliché due taglie, normalmente disposta l’una contro l’altra. E’ così possibile tagliare con una sola operazione, sia le parti destre che sinistre, rispettando l’orientamento del pelo, del disegno e dell’intreccio del tessuto (ortogonale od a maglia). fig V-7 Faldatura a Diritti Combacianti V.3.4 Accorgimenti e Controlli da effettuare durante la Faldatura Durante questa fase occorre effettuare una serie di controlli sia che si utilizzi una macchina automatica (in questo caso i controlli sono automatici) sia che venga eseguita manualmente. Il primo controllo è relativo all’allineamento ed alla tensione dei vari strati; se la faldatura è fatta manualmente, gli operatori, durante la stesura, dovranno “pareggiare” la stoffa lungo le cimose, preoccupandosi di dargli una giusta e costante tensione. Infatti, se gli strati hanno una tensione troppo lenta, si posizioneranno con coste irregolari in rilievo, mentre se vengono stesi con troppa tensione, conserveranno questa tensione nel materasso e durante la fase di taglio, per poi contrarsi dopo il taglio o durante la cucitura restringendo così le parti di abito, con la possibilità di ottenere fino ad una taglia inferiore rispetto a quella dei pezzi originali (dipende dall’elasticità del tessuto). Nei tessuti non elastici praticamente tutti gli allungamenti del tessuto avvengono in maniera contenuta, per cui ne risulta un rapido rilassamento e recupero. In questo caso, soprattutto se la faldatura viene fatta con uno Il Tessuto e la Confezione: Conoscersi per Capirsi pag. 76 ä Manuale di Tecnologia della Confezione stenditore automatico, la stesura dei vari strati di tessuto viene fatta in modo da non creare tensione disomogenee ed ottenere un buon risultato. Se i tessuti sono elastici si possono, invece, avere molti problemi; in particolare sui tessuti ortogonali che contengono filati molto elastici e particolari armature, o su quelli a maglia che hanno dal 10% al 50% di elasticità, si deve provvedere a stenderli con particolari accorgimenti. Se la stesura viene fatta a mano, occorrerà controllare le deformazioni del tessuto durante lo svolgimento, se il tessuto viene distribuito da uno stenditore mobile, in alc uni casi è necessario srotolarlo e lasciarlo svolto per una notte su una superficie piana in modo che si possa rilassare prima di stenderlo sul materasso. ä Altro problema che si presenta durante la stesura dei tessuti che contengono fibre sintetiche, è quello della formazione di elettricità statica e quindi di essere di non facile stesura a causa dell’attrazione relativa con gli altri strati. In questo caso se non si interviene, l’operatore non potrà allineare gli strati con precisione, né potrà ottenere una stesura compatta. Se si utilizza uno stenditore automatico il problema non sorge in quanto in questo caso si evita di far toccare gli strati di tessuto guidandolo con una serie di rulli. Altro sistema è quello di aumentare il tasso d’umidità nell’atmosfera della sala taglio, facendo in modo che la maggiore conducibilità dei materiali tessili permetta all’elettricità di scaricarsi a terra. ä Altro accorgimento che viene adottato per evitare la deformazione dei tessuti durante il taglio è quello di utilizzare uno strato di carta lucida, posta con il lato lucido verso il basso e sistemata sul fondo della stesura (la faccia lucida appoggia sul piano di taglio). Questo evita lo scorrimento anomalo degli strati inferiori del tessuto, quando la piastra d’appoggio della taglierina verticale, che scorre al disotto della falda più bassa e della carta lucida, si sposta nella fase di taglio. Inoltre la carta dà una certa stabilità al materasso se questo deve essere spostato (la parte lucida a contatto con il tavolo permette un facile scorrimento dell’intero materasso senza far scorre gli strati di tessuto inferiori), ed infine evita che venga tirato qualche filo superficiale del tessuto quando la piastra della taglierina passa sulla superficie del tavolo che spesso diventa ruvida con l’uso. Colui che stende il tessuto può anche scoprire dei difetti non riscontrati nel controllo del tessuto e nei controlli di lavorazione precedenti; a meno che non si decida, come avviene alcune volte per capi di qualità inferiore o nella stesura automatica, che i difetti vengono lasciati nei capi e “rilevati” alla fine della confezione, l’operatore addetto alla stesura ha anche il compito d’eliminare il tessuto che porterebbe alla presenza d’eventuali difetti sui pezzi del modello in modo da non avere difetti di tessuto sul capo finito. Per evitare ciò è necessario controllare il grafico di piazzamento, e posizionare il difetto in una zona a perdere spostando o i modelli o lo strato nel quale si trova. Quando il tessuto può essere girato da una estremità all’altra o girato “sotto sopra” se non ha un diritto, questi interventi possono essere sufficienti ad eliminare i difetti (in questi casi l’operatore dovrà tagliare la pezza in tutta la sua altezza nel punto del difetto e aggiuntarla all’altro pezzo). Terminata la stesura si provvederà a fermare il disegno (il cliché) sul materasso con delle graffe (Bates) o con qualche altro sistema (pesi, spilli, termoincollaggio, ecc.) E’ possibile che una scheda analitica del cliché od una scheda di lavorazione raggruppino più partite, va detto che quasi sempre le esigenze dell’assemblaggio contrastano con quelle del taglio; infatti, in assemblaggio è opportuno limitare i capi componenti un lotto al fine di poterlo controllare meglio, mentre nel taglio è opportuno, per ragioni di costo, raggruppare il maggior numero di capi possibile. Solitamente si realizzano grossi raggruppamenti in fase di taglio e si procede, subito dopo il taglio, alla suddivisione delle varie commesse. V.3.5 Capi con Tessuti a Quadri A titolo di esempio riportiamo gli accorgimenti che devono essere seguiti per il taglio e la confezione dei modelli con tessuti a quadri; in questo caso, i vincoli imp o- Il Tessuto e la Confezione: Conoscersi per Capirsi pag. 77 Manuale di Tecnologia della Confezione sti dal disegno del tessuto, rendono più complessa l’operazione di piazzamento e taglio dei pezzi richiedendo esperienza e metodologie particolari. E’ importante esaminare con cura le possibili scelte per poter contenere il costo della materia prima e della manodopera, che in ogni caso, sarà più elevato di qualsiasi altro tipo di tessuto non a quadri. Nell’abito classico per uomo, per raggiungere un buon livello qualitativo si deve ottenere la coincidenza dei quadri (o parte di essi) in numerose zone, di cui il dettaglio è riportato nei successivi elenchi e nella fig V-8 e fig V-9: Nella giacca: ä Davanti con davanti ä Pinces davanti (incontro orizzontale) ä Cuciture dei fianchi ä Cuciture dei fianchetti ä I due semi – dietro ä Taschino in petto con davanti ä Pattine o tasche applicate con davanti ä Coperta del collo con centro dietro ä Manica con davanti ä Cucitura esterno manica ä Le paramonture devono risultare simmetriche tra loro Il Tessuto e la Confezione: Conoscersi per Capirsi pag. 78 Manuale di Tecnologia della Confezione fig V-8 Esempio di Allineamento dei Quadri nella Giacca Il Tessuto e la Confezione: Conoscersi per Capirsi pag. 79 Manuale di Tecnologia della Confezione Nel pantalone: ä Cucitura esterno gamba (almeno dal ginocchio in giù) ä Cucitura interno gamba (almeno dal ginocchio in giù) ä I due davanti tra di loro ä Centro dietro ä Mostra della tasca all’americana con davanti e possibilmente anche con il dietro ä Eventuali pattine anteriori e posteriori con i rispettivi davanti e dietro. fig V-9 Esempio di Allineamento dei Quadri nel Pantalone Il Tessuto e la Confezione: Conoscersi per Capirsi pag. 80 Manuale di Tecnologia della Confezione V.3.5.1 Taglio del Tessuto a Quadri a Materasso Il taglio dei tessuti a quadri a materasso, dà la possibilità di tagliare assieme tessuti con quadri di passo diverso, assicurando, rispetto al piazzamento di un singolo capo, un buon livello di qualità. Per contenere quanto possibile il consumo, già piuttosto rilevante rispetto ai normali piazzamenti, è opportuno catalogare in precedenza i quadri, creando delle categorie nelle quali siano compresi tessuti con quadri di dimensioni non troppo diverse; tale codifica è racchiusa nella chiave di taglio. Nell’esempio riportato di seguito ci riferiamo ancora ad una giacca da uomo e ad una categoria di quadri con un passo compreso tra i 5 ed i 7 cm. V.3.5.2 Cliché Nella realizzazione del cliché si procede iniziando con il posizionamento ed il disegno definitivo su carta dei cartoni del davanti e delle paramonture della giacca. Successivamente, tenendo conto del quadro più grande (7cm), si procederà al posizionamento di tutti gli altri particolari, lasciando per ciascun pezzo uno spazio, in senso longitudinale, pari a 7 cm. Si dovrà lasciare, inoltre, uno spazio nel disegno in senso trasversale tale da permettere lo scorrimento dei modelli dei pezzi senza che la dimensione longitudinale di ciascuno di essi venga privata dello spazio necessario allo scorrimento (solitamente gli scorrimenti utilizzano metà quadro). Si procede quindi al disegno del contorno di tutti i modelli ed alla tracciatura dello spazio lasciato per ogni particolare, ad eccezione dei davanti e delle paramonture che rimarranno fissi nella loro posizione (vincolati dal disegno a quadri). Nel disegno della fig V-10 è riportata la disposizione dei modelli fissi e di quelli che hanno bisogno di spazio per lo scorrimento necessario al corretto posizioname nto. V.3.5.3 Materassaggio Completata l’operazione di disegno, si passa al materassaggio; quest’operazione viene eseguita con tutti i tessuti componenti il raggruppamento di taglio, prescindendo dal colore e della ampiezza del quadro (ampiezza comunque compresa nei limiti precedentemente fissati tra 5 a 7 cm). I tessuti arrivano alla sala taglio già doppiati ovvero predisposti per il taglio in chiuso (vedi V.1.1) ed affaldati su dei piani di sostegno. V.3.5.4 Taglio Si procede al bloccaggio sul materasso del cliché con uno dei sistemi noti (bates, pesi, ecc). Il taglio successivo viene eseguito in maniera definitiva sul davanti e sulla paramontura della giacca, mentre saranno sbozzati gli altri particolari, facendo riferimento alle linee di divisione precedentemente effettuate. A questo punto si deve procedere all’operazione d’allineamento dei quadri. V.3.5.5 Esempi di Piazzamenti di una Giacca 1. in uno dei sistemi manuali, vengono disegnate sulla carta da cliché le dimensioni del quadro e successivamente la disposizione dei pezzi del modello (fig V-10), marcando le linee che permetteranno di far combaciare le parti. Il Tessuto e la Confezione: Conoscersi per Capirsi pag. 81 Manuale di Tecnologia della Confezione fig V-10 Cliché per Tessuto a Quadri con Dimensione del Quadro AB-CD-DE 2. disposizione precisa di parti del modello (quelle fisse) e disposizione a “tratteggio” di altre con spazi adeguati attorno da rifilare a mano in un secondo tempo. Anche in questo caso occorre avere margine per poter effettuare gli spostamenti longitudinali necessari a far combaciare i disegni fondamentali. fig V-11 Esempio di parti Fisse e da Centrare Il Tessuto e la Confezione: Conoscersi per Capirsi pag. 82 Manuale di Tecnologia della Confezione fig V-12 Esempio di Posizionamento dei Quadri di una Giacca 3. altro sistema e quello di inserire i dati al computer delle dimensioni del quadro costruendo a video lo scozzese o il quadro e inserire i pezzi da piazzare contrassegnati da punti di riscontro che serviranno per far allineare i quadri in maniera corretta. Questo sistema è uno dei più veloci e sufficientemente precisi, con costi limitati di manodopera, perché questo sistema permette di arrivare al taglio diretto di tutti i pezzi senza dover effettuare gli aggiustamenti dei modelli delle parti mobili. V.3.5.6 La Scelta della Stesura La stesura di un tessuto scozzese è veramente problematica; l’importante è riuscire a mantenere perpendicolari il diritto filo dell’ordito con quello della trama, perché altrimenti l’ortogonalità del disegno non può essere rispettata e conse- Il Tessuto e la Confezione: Conoscersi per Capirsi pag. 83 Manuale di Tecnologia della Confezione guentemente anche i disegni delle parti che devono combaciare non potranno avere continuità. Oltre agli accorgimenti in confezione, anche i tessuti stessi dovranno avere un’ortogonalità perfetta tra ordito e trama ed una compattezza tale che questa ortogonalità non venga a mancare nelle varie fasi di lavorazione (maneggiando il tessuto si applicano forze che potrebbero modificarne l’ortogonalità richiesta). Per mantenere perpendicolari i fili, alcune ditte usano tavoli con aghi “retrattili” o barrettine metalliche con aghi saldati. Infilare gli aghi secondo gli schemi del quadrato comporta notevoli tempi di stesura; i risultati, in compenso, sono abbastanza buoni. fig V-13 Esempi di Tavolo con Aghi “retrattili” fig V-14 Barrette in Ferro con Aghi saldati Il Tessuto e la Confezione: Conoscersi per Capirsi pag. 84 Manuale di Tecnologia della Confezione V.4 IL T AGLIO Quest’operazione permette la realizzazione dei singoli pezzi che saranno, poi, passati alle successive fasi di assemblaggio. Affinché risulti ben eseguita e non sopraggiungano successivamente dei difetti di forma, il materasso non deve avere uno spessore eccessivamente alto, in modo che al momento del taglio non si sposti. Il taglio può essere realizzato con più tecniche, sia automatiche che manuali, e utilizzando un numero considerevole di strumenti. In questa trattazione riportiamo la descrizione dello svolgimento del lavoro che viene realizzato dall’addetto alla lavorazione (il tagliatore), ricordando che sono state costruite, alcune in via sperimentale, macchine automatiche basate sul movimento di un braccio pilotato da un calcolatore (plotter) sulle quali sono stati montati strumenti per il taglio basati su diverse tecnologie; taglierine, raggi laser, getti d’acqua ad altissima pressione, ecc.. Il tagliatore, come prima operazione, provvederà ad ispezionare il materasso per un controllo ed a suddividerlo in tronconi facilmente maneggiabili10. Successivamente inizierà la fase di taglio, servendosi di volta in volta, a seconda dei casi, dei diversi tipi di taglierina. Riportiamo gli strumenti di taglio più comuni: V.4.1 Forbici elettriche Sono attrezzature funzionanti con lo stesso principio delle forbici ma con le lame azionate da un motore elettrico (vedi fig V-15). In pratica sostituiscono le forbici tradizionali eliminando lo sforzo fisico dell’operatore. Hanno la stessa applicazione delle forbici per cui sono utilizzate in tutti quei contesti in cui potrebbero essere utilizzate delle forbici tradizionali. Conservano le dimensioni di un paio di forbici e sono adatte al taglio di 4 –5 strati di tessuto (questo valore è variabile a secondo del tipo e della massa del tessuto stesso). Normalmente sono costituite da una lama ed una controlama: la lama superiore taglia per abbattimento, mentre quella inferiore funge da controlama. V.4.2 Taglierine Rotative Questo strumento è costituito da una lama circolare rotante e viene utilizzato per il taglio di materassi costituiti da poche falde (vedi fig V-15). Inoltre non è adatta al taglio in sagoma, perché oppone difficoltà ad eseguire correttamente le curve, per cui viene utilizzata prevalentemente quando occorre tagliare velocemente tratti rettilinei o con un raggio di curvatura molto grande. V.4.3 Taglierine verticali Sono le più usate perché tagliano materassi di qualunque spessore e l’assetto verticale della lama e la sua modesta larghezza, consentono di eseguire comodamente e con precisione i contorni del tracciato (vedi fig V-15). Questo strumento è dotato anche di un braccio snodato che permette di seguire il tracciato con un’elevata precisione e velocità d’esecuzione. V.4.4 Taglierine a nastro Sono costituite da un nastro verticale tagliente che scorre in una struttura apposita formata da un piano d’appoggio con una fessura all’interno della quale scorre perpendicolarmente la lama ed un carter di protezione superiore (vedi fig V-15). Questo strumento è adatto al taglio di pezzature di poco spessore dove è indispensabile operare con grande accuratezza e precisione, ed è possibile usare entrambe le mani per la manipolazione del pacco del tessuto. 10 Come visto nei paragrafi precedenti, possono essere realizzati cliché contenenti più taglie di un modello e quindi costituire un materasso di notevole lunghezza e massa. In questi casi è conveniente suddividerlo in parti più piccole per poter lavorare con più facilità. Il Tessuto e la Confezione: Conoscersi per Capirsi pag. 85 Manuale di Tecnologia della Confezione fig V-15 Esempi di Strumenti per il Taglio Il Tessuto e la Confezione: Conoscersi per Capirsi pag. 86 Manuale di Tecnologia della Confezione V.4.5 Scheda di Lavorazione del Reparto Taglio La scheda di lavorazione si compila seguendo la scheda per il cliché e in base alle richieste degli ordini dei clienti. Dovrà essere specificato all'operatore che effettuerà la stesura del materasso quanti strati di tessuto per ciascun colore 11, le taglie e il metraggio. La tabella seguente (fig V-16 e fig V-17) è un esempio di scheda di lavorazione utilizzato nel reparto taglie. DATA _______________ ORDINE N° ________________ TOTALE CAPI N° ____________ MODELLO ARTICOLO Ο Ο SIMMETRICO ASIMMETR ICO PEZZI N° TESSUTO ______________ ALTEZZA UTILE cm ___________ CLASSE 1 2 3 4 5 STESURA OCCORRENTE METRI A B C D E F N° STRATI PER COLORE COLORE 38 40 42 44 46 48 50 CLICHE’ TOTALE CAPI N°………………. LUNGHEZZA TOT.CM………….. CAPI X Tg.N°…….. N°………………. LUNGHEZZA TOT.CM………….. CAPI X Tg.N°…….. N°………………. LUNGHEZZA TOT.CM………….. CAPI X Tg.N°…….. NOTE ______________________________________________________________________ OPERATORE _________________________________________________________________ fig V-16 Scheda di lavorazione per Reparto taglio 11 Per colore s’intende anche disegno. In pratica all’operatore deve essere comunicato quanti strati di un certo tessuto (articolo/disegno/variante di colore) devono essere fatti facendo attenzione che anche il cambio di colore od il cambio d’aspetto dovuto ad un trattamento superficiale od un cambio di disegno, pur piccolo esso sia, comporta un cambio d’articolo. Il Tessuto e la Confezione: Conoscersi per Capirsi pag. 87 Manuale di Tecnologia della Confezione Riportiamo nella figura seguente (fig V-17), un esempio di scheda di lavorazione di un reparto taglio, presa dal reparto produzione di un’azienda, compilata in tutte le sue parti. fig V-17 Esempio di Scheda di Lavorazione di un Reparto Taglio Il Tessuto e la Confezione: Conoscersi per Capirsi pag. 88 Manuale di Tecnologia della Confezione V.4.6 Preparazione del tagliato per l’immissione in cucito. Ultimato il taglio dei pezzi del modello si passa alla preparazione del semi lavorato per l’immissione nei reparti di cucitura detta “PREPARAZIONE”; questa fase richiede una serie di operazioni la cui impostazione, sequenza e realizzazione può essere diversa da azienda ad azienda e dipende in parte dalla tipologia del modello più significativo prodotto dall’azienda (camicie, jeans, capi spalla, ecc.), in parte dal sistema di avanzamento del lavoro adottato (a linea, a pacco, a carrello, a convogliatore selettivo, ecc.). Analizzeremo la “ PREPARAZIONE” relativa ai sistemi “a linea” e “a pacco”, che risultano essere i due sistemi più importanti, perché propongono due criteri completamente diversi. In entrambi i casi troviamo la stessa sequenza delle fasi di taglio che riportiamo nel flusso di fig V-18. Disegno Materassaggio Taglio Etichettatura Cartellinaggio Smistamento per colore Sorgettatura Preparazione del pacco fig V-18 Flusso del Tagliato per l’Immissione in Cucito Nb. Per i semilavorati del sistema di avanzamento a linea non si esegue l’etichettatura o soabaratura. Come si è visto nei capitoli precedenti, il ciclo di produzione inizia praticamente in sala taglio, essendo tutte le operazioni pecedenti fasi di tipo progettuale ma non di fabbricazione del capo. Le fasi di lavorazione elencate in fig V-18, sono pressochè uguali per tutti gli articoli di abbigliamento in tessuto e per tutti i sistemi di lavorazione. Le uniche eccezioni che possono essere rilevate sono, per la fase di etichettatura (soabaratura), che viene omessa nel caso di lavorazione in linea e per la “preperazione del pacco”, che presenta differenze sostanziali a seconda del sistema di produzione adottato dall’azienda. Il Tessuto e la Confezione: Conoscersi per Capirsi pag. 89 Manuale di Tecnologia della Confezione V.4.6.1 Sistema di Produzione in Linea Nel sistema “in linea”, ciascuna postazione di cucitura provvede ad assemblare sempre lo stesso particolare o gruppo di particolari, per cui il capo si forma per il successivo assemblaggio di semilavorati. In pratica, per la particolare disposizione dei posti di lavoro dell’assemblaggio in linea, il capo viene formandosi man mano che ci si avvicina alla postazione finale. I singoli pezzi o semilavorati vengono assemblati uno alla volta, rispettando le fasi descritte nel ciclo di lavorazione. Ogni fase del ciclo non può essere eseguita se non è stata terminata la precedente, e, conseguentemente, ad un’elevata produttività e facilità delle operazioni da compiere, corrisponde una scarsa flessibilità12. In questo caso, la “preperazione del pacco” risulta un’operazione complessa, perché i pezzi componenti il pacchetto di produzione delle postazioni di lavoro iniziali, appartengono a capi diversi e, quindi, ciascuno di essi deve essere etichettato per essere riconusciuto nelle successive fasi di assemblaggio. L’etichetta che viene applicata a ciascun pezzo, riporta tutti i dati necessari ad una corretta identificazione e per controllare, al passaggio di una fase successiva, che i pezzi da cucire insieme, appartengano alla stessa partita di tessuto. Per far ciò il materasso viene smembrato inizialmente capo per capo, e successivamente viene suddiviso in pacchi, contenenti gli stessi particolari (fig V-19), ai quali viene applicato un cartellino, esempio: pacchi contenenti solo davanti pacchi contenenti solo dietro pacchi contenenti solo maniche ecc. (di qui la necessità di contrassegnare i pezzi provenienti dallo stesso strato per ritrovarli poi cuciti insieme). 12 Nella produzione in linea un rallentamento o blocco di una fase, comporta il rallentamento o blocco di tutta la linea di produzione. Il Tessuto e la Confezione: Conoscersi per Capirsi pag. 90 Manuale di Tecnologia della Confezione fig V-19 Esempio di Raggruppamento per Produzione in Linea Descriviamo brevemente una delle modalità di etichettatura dei singoli pezzi più diffusa: l’applicazione del cartellino Soabar. Questo tipo di cartellino misura 2cm x 2cm ed in esso vengono riportati oltre ad un numero progressivo, che è fondamentale per l’univocità dell’etichetta, i dati Il Tessuto e la Confezione: Conoscersi per Capirsi pag. 91 Manuale di Tecnologia della Confezione necessari per l’identificazione dei pezzi; nel cartellino riportato nel disegno di fig V-20, si legge: 140 4203 50R6 6204 320 Nel dettaglio: ä l’etichetta appartiene ad un particolare del 140° capo ä il capo appartiene alla commessa di lavorazione n. 6204 ä i capi che compongono la commessa sono 320 ä il modello è il numero 4203 ä il capo in questione è la taglia 50, di statura regolare R, con drop 6 L’applicazione dell’etichetta va fatta sul diritto di ogni particolare, e può essere eseguita con tre sistemi diversi: ä con l’applicazione di un etichetta termodesiva; ä con graffe metalliche; ä con una cucitura a punto catenella semplice. Nel primo caso si evita la foratura del tessuto, il calore necessario alla termoadesione del collante asciuga rapidamente e l’inchiostro usato per la stampa non macchia i tessuti. I limiti di questo sistema si riscontrano in presenza di tessuti leggeri, dove possono rimanere macchie di colla, e nei tessuti a pelo, dove il distacco dell’etichetta porta anche ad un distacco di fibre. L’etichetta attaccata con i punti metallici offre maggior velocità di applicazione e la sicurezza che rimanga attaccata fino alla fine della lavorazione; purtoppo i fori delle graffe limitano l’impiego, specialmente in presenza di tessuti leggeri. L’applicazione dell’etichetta mediante punto catenella risulta essere il metodo più usato, perché richiede minor tempo di applicazione e minor inconvenienti, sia sul tessuto che in fase di distacco. Il Tessuto e la Confezione: Conoscersi per Capirsi pag. 92 Manuale di Tecnologia della Confezione fig V-20 Esempio di Etichettatura con Etichetta Soabar Il Tessuto e la Confezione: Conoscersi per Capirsi pag. 93 Manuale di Tecnologia della Confezione V.4.6.2 Sistema di Produzione a Pacco Sempre nell’ambito della produzione in serie, è spesso utilizzato il sistema “a pacco”, dove ciascuna postazione di cucitura, provvede ad assemblare più parti componenti il capo od addirittura l’intero capo. Con questo sistema ad ogni postazione di lavoro devono pervenire i pezzi appartenenti allo stesso strato di tessuto. In questo caso, la “preparazione del pacco” risulta un’operazione più semplice: vengono, infatti, raggruppati tutti i pezzi di un capo provenienti da uno strato di tessuto e suddivisi in uno,due o più pacchettini (tanti quante sono le postazioni di cucitura coinvolte). Dal materasso si formeranno quindi un numero di pacchettini, pari al numero dei capi presenti in ogni strato di tessuto moltiplicati per il numero degli strati moltiplicati per il numero di postazioni di cucitura necessarie per la realizzazione del capo. Questa preparazione del pacco (fig V-21), ricorda l’attività artigianale in cui il sarto tiene raccolto in un unico pacco i pezzi del capo di ciascun cliente. fig V-21 Esempio di Raggruppamento per Produzione a Pacco Il Tessuto e la Confezione: Conoscersi per Capirsi pag. 94 Manuale di Tecnologia della Confezione TEST DI VER IFICA N°2 Per ciascuna delle dieci domande sotto riportate sono presenti 3 affermazioni; contrassegnare con X quelle che ritenete corrette, sapendo che possono esserci più risposte esatte. A) Cos’è lo sviluppo taglie: 1) sistema di sviluppo di una taglia base alle taglie superiori e inferiori; 2) sviluppare alcune taglie in taglie superiori con l’ausilio del computer; 3) ingrandire una taglia. B) Come si piazza un modello nel sistema artigianale: 1) viene posizionato il tessuto con cimose combacianti e piazzato il modello di un solo capo segnando i contorni; 2) viene steso il tessuto in aperto e piazzato il modello o più modelli segnando i contorni; 3) viene disegnato direttamente il modello sul tessuto. C) Come si piazza un modello nel sistema industriale: 1) viene preparato un cliché del modello e tagliato sul tessuto; 2) i sistemi di piazzamento sono svariati ma, in base al modello, viene preparato un cliché da posizionare su vari strati di tessuto in aperto; 3) il tessuto viene disteso sul piano di taglio in aperto e piazzati i modelli manualmente in base all’altezza del tessuto. D) Quanti tipi di classificazione dei tessuti esistono: 1) le classificazioni sono molteplici e variano in base alla tipologia del tessuto; 2) la classificazione utilizzata dai confezionisti si basa su 5 classi ognuna delle quali stabilisce differenti vincoli per il piazzamento; 3) all’interno di ciascuna classe si possono essere presenti più tipologie di tessuti che soddisfano lo stesso vincolo per il piazzamento. E) Tra le numerose tipologie di piazzamento valutate le seguenti affermazioni: 1) nella disposizione “in piedi” del modello il dritto filo del tessuto combacia con il dritto filo del modello; 2) non si può mai mescolare parti di modello disposte “in piedi” e parte di “traverso”; 3) la disposizione “in sbieco” del modello sul tessuto obbliga a disporre il modello esattamente a 45°. F) Esistono più modi di disporre i pezzi all’interno di una taglia di un modello, valutate le seguenti affermazioni: 1) se tutti i tessuti impiegati per il modello sono di classe 1 e 2, possono essere disposti i pezzi all’interno di una taglia senza considerare il verso; 2) se i tessuti appartengono alla classe 2 e 3, possono essere disposti i pezzi all’interno di una taglia senza considerare il verso; 3) se i tessuti appartengono alla classe 3 e 4, possono essere disposti i pezzi all’interno di una taglia senza considerare il verso. G) Come si prepara il tessuto per il piazzamento: 1) è necessario verificare il tipo di tessuto in base al verso, al diritto e al rovescio ed occorre disporlo in doppio; 2) Si controlla il tessuto in base alla sua classificazione; 3) I sistemi sono vari ma si deve tenere conto di alcuni punti essenziali, come il verso, il diritto e il rovescio del tessuto e come viene disposto. Il Tessuto e la Confezione: Conoscersi per Capirsi pag. 95 Manuale di Tecnologia della Confezione H) Valutare le seguenti affermazioni sul cliché: 1) il cliché è l’insieme di pezzi che compongono un modello disegnati su foglio di carta da piazzamenti; 2) il cliché è un foglio di lavoro che serve per piazzare i pezzi che compongono il Modello conoscendo le caratteristiche dei tessuti del modello, il tipo di modello, il numero di taglie; 3) Il cliché è la definizione delle sagome occorrenti per il piazzamento. I) Come viene faldato il tessuto: 1) per realizzare la faldatura è sufficiente definire la successione delle pezze e la lunghezza dei fogli in rapporto al disegno; 2) la faldatura è l’operazione con la quale viene realizzato l’insieme di strati di tessuto detto materasso e può essere fatta manualmente e meccanicame nte; 3) la faldatura a zig-zag è quella più veloce e può essere impiegata con qualsiasi tipo di tessuto. J) Durante la faldatura vengono eseguiti molti controlli, valutate le affermazioni riportate: 1) nella faldatura manuale occorre controllare la tensione di svolgimento specialmente se i tessuti sono elastici mentre con la faldatura automatica e con tessuti poco elastici non si verificano problemi; 2) nel caso di faldatura di tessuti sintetici si possono avere problemi di formazione di cariche elettrostatiche che attraendo i vari strati non permettono un regolare allineamento delle falde. Il problema è particolarmente sentito nella faldatura automatica; 3) nel caso siano presenti difetti sul tessuto l’addetto ha il compito di cercare di non far coincidere la zona difettosa con i pezzi del modello. K) La realizzazione di capi con tessuti a quadri pone la risoluzione di problemi supplementari, quali: 1) la complessa operazione di piazzamento viene eseguita in più volte per poter ottenere il giusto allineamento dei quadri; 2) perché il disegno delle singole parti combaci oltre alla ortogonalità ordito trama da mantenere in fase di stenditura occorre che anche il tessuto abbia i due elementi perfettamente ortogonali; 3) il cliché per una giacca deve essere realizzato partendo dal davanti e dalle paramonture e lasciando per gli altri pezzi uno spazio pari a metà della dime nsione del quadro per permettere i necessari scorrimenti. Il Tessuto e la Confezione: Conoscersi per Capirsi pag. 96