Zoomafia, è allarme a Caltanissetta per i combattimenti tra cani

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Zoomafia, è allarme a Caltanissetta per i combattimenti tra cani
Zoomafia, è allarme a Caltanissetta per i combattimenti tra cani - 10-17-2016
di Redazione Sicilia Journal - Sicilia Journal, Giornale online di notizie - http://www.siciliajournal.it
Zoomafia, è allarme a Caltanissetta per i combattimenti tra cani
di Redazione Sicilia Journal - 17, Ott, 2016
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Appello al Prefetto Maria Teresa Cucinotta: subito un coordinamento delle
Forze di Polizia per la prevenzione e repressione dei reati contro gli animali
CALTANISSETTA – Nei giorni scorsi un cittadino ha segnalato al quotidiano on-line “Il Fatto
Nisseno”(1) un gravissimo ed orribile fatto avvenuto a Caltanissetta, nel quartiere
Provvidenza: il corpo senza vita di un cane adulto è stato abbandonato per strada vicino ai
cassonetti dei rifiuti; sulle carni martoriate dell’animale, vasti segni inequivocabili di sevizie e
torture, ferite, lacerazioni e persino segni di bruciature; sono state realizzate alcune foto
della carcassa del povero cane torturato e parzialmente dato alle fiamme. Il WWF Sicilia
Centrale esprime profonda indignazione e deplora questo orribile e disumano gesto,
commesso da anonimi e ignobili delinquenti che, con tali nefandezze, infangano un’intera
comunità.
Purtroppo non è la prima volta che a Caltanissetta e nella sua provincia si registrano simili delitti
(tali sono secondo il codice penale, dopo le modifiche della Legge 189/2004): per il WWF
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nisseno, su maltrattamenti e zoomafia siamo in piena emergenza! Vi è ancora
un’allarmante arretratezza culturale in ampie fasce sociali, infatti, che considerano gli animali
come oggetti. Le Guardie zoofile del WWF, ad esempio, riscontrano continuamente arcaiche
ed inaccettabili condizioni di detenzione dei cani padronali: animali tenuti perennemente a
catena corta; cani lasciati senza acqua, cibo e in condizioni igieniche pessime; tutti i parametri
minimi di benessere palesemente violati ecc. Per non parlare, poi, del quotidiano abbandono di
intere cucciolate di cani: cittadini senza scrupoli non sterilizzano i propri animali né controllano il
loro ciclo riproduttivo, per cui tutte le nascite “indesiderate” dei cuccioli si trasformano in
occasioni di abbandono e, quindi, di incremento del randagismo.
Ma il fenomeno legato ai maltrattamenti degli animali che a Caltanissetta preoccupa di più, e
che negli ultimi anni registra una vera e propria escalation, è quello dei combattimenti
clandestini fra cani: in città prospera un costante giro di lotte fra cani, spesso organizzato e
gestito da giovani ed “insospettabili” nisseni, dediti a queste lucrose quanto crudeli attività
illecite. In certi quartieri della città, infatti, sono decine i cani appartenenti a razze
tradizionalmente usate per i combattimenti (pitbull, dogo, ecc.) allevati spesso in garage o case
diroccate, gravitando in questo circuito criminale.
Secondo le indagini delle Guardie Zoofile WWF, questo rappresenta un evidente segnale che a
Caltanissetta la rete di individui coinvolti, anche solo per le attività “marginali” di allevamento o
custodia occasionale di cani da combattimento, è una realtà criminale estremamente diffusa
ed in preoccupante crescita. Non a caso, già nel marzo del 2015, una troupe di Striscia la
Notizia guidata dal noto inviato Edoardo Stoppa ed accompagnata anche dalle Guardie WWF,
aveva effettuato un reportage sul fenomeno delle lotte clandestine fra cani a Caltanissetta; in
contemporanea, i Carabinieri del Nucleo Operativo effettuavano due blitz in altrettanti
allevamenti-lager, procedendo al sequestro penale di diversi esemplari di molossi, tra cui un
paio di cuccioli, probabilmente utilizzati per i combattimenti clandestini (2).
Per tutti questi motivi, il Presidente del WWF Sicilia Centrale, Ennio Bonfanti, rivolge un appello
al Prefetto di Caltanissetta, Maria Teresa Cucinotta, per chiedere un urgente incontro su
queste tematiche e proporre subito un coordinamento delle Forze di Polizia per la
prevenzione e repressione dei reati contro gli animali. “Occorre insistere sulla strada della
prevenzione e della repressione – dichiara Bonfanti – dei maltrattamenti e delle attività criminali
legate allo sfruttamento degli animali: chiediamo che si concertino tra Forze dell’Ordine,
Guardie Zoofile, Enti locali e servizi veterinari ASP un vero e proprio piano di contrasto e
repressione ed interventi efficaci di lotta alla zoomafia”.
Il fenomeno delle lotte di cani è una vera e propria galleria degli orrori: cuccioli di pitbull, dogo
argentino, rottweiler, bull-terrier sin dai 4 mesi di età vengono inseriti in un folle programma di
allenamento teso ad esaltarne l’aggressività e la prestanza fisica. Animali che sin da
giovanissimi vengono così costretti a sopportare collari a cui sono fissati pesi in piombo per
sviluppare la muscolatura di testa e collo; costretti a dilaniare tubi di plastica o pneumatici per
rendere i loro denti e le loro mandibole delle armi efficientissime; a correre ore ed ore su tapis
roulant e sottoposti ad alimentazione ricca in proteine e vitamine, arricchita con droghe
eccitanti; cani di grossa mole che vengono aizzati verso poveri gatti randagi allo scopo di
renderli più “cattivi”. Una preziosa fonte di lucro (anche se pare vi siano degli appassionati che
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li organizzano per puro divertimento) che, se nel resto d’Italia è in netto declino, a Caltanissetta
è invece un fenomeno diffusissimo ed incontrollato. Risale al gennaio 2010 una brillante
operazione della Polizia di Stato che fermò, in flagranza, un combattimento clandestino in
un casolare nei pressi della stazione ferroviaria in disuso in contrada Imera, con due ventenni
denunciati per combattimenti (Art. 544-quinquies, L. 189/2004), reato che prevede la reclusione
fino a tre anni ed una multa da 50.000 a 160.000 euro e ben 16 spettatori identificati e puniti
con una sanzione amministrativa di 10.000 euro.
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