Avviso Pubblico Regione Marche Interventi a supporto del re
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Avviso Pubblico Regione Marche Interventi a supporto del re
ANNO XLVI • N. 38 ANCONA 07•5•2015 REPUBBLICA ITALIANA BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE SOMMARIO ATTI DELLA REGIONE DECRETI DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE Decreto n. 127 del 27/04/2015 Giudice di Pace di Macerata. Atto di citazione prot. n. 0124534 del 20/02/2015. Risarcimento danni causati da fauna selvatica. Costituzione in giudizio. Incarico Avv. Edoardo Marabini. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9697 Decreto n. 128 del 27/04/2015 Giudice di Pace di Macerata. Atto di citazione prot. n. 0211878 del 26/03/2015. Risarcimento danni causati da fauna selvatica. Costituzione in giudizio. Incarico Avv. Edoardo Marabini. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9697 Decreto n. 129 del 27/04/2015 Giudice di Pace di Fabriano. Atto di citazione prot. n. 0105738 del 12/02/2015. Risarcimento danni causati da fauna selvatica. Costituzione in giudizio. Incarico Avv. Alessandro Brandoni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9697 Decreto n. 130 del 27/04/2015 Giudice di Pace di Macerata. Atto di citazione prot. n. 0191970 del 18/03/2015. Risarcimento danni causati da fauna selvatica. Costituzione in giudizio. Incarico Avv. Edoardo Marabini. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9698 Decreto n. 131 del 27/04/2015 Giudice di Pace di Macerata. Atto di citazione prot. n. 0191937 del 18/03/2015. Risarcimento danni causati da fauna selvatica. Costituzione in giudizio. Incarico Avv. Edoardo Marabini. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9698 Decreto n. 132 del 27/04/2015 Giudice di Pace di Camerino. Atto di citazione prot. n. 0176288 del 12/03/2015. Risarcimento danni causati da fauna selvatica. Costituzione in giudizio. Incarico Avv. Stefano Paciaroni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9698 Decreto n. 133 del 27/04/2015 Giudice di Pace di Camerino. Atto di citazione prot. n. 0104024 del 12/02/2015. Risarcimento danni causati da fauna selvatica. Costituzione in giudizio. Incarico Avv. Stefano Paciaroni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9699 Decreto n. 134 del 27/04/2015 Giudice di Pace di Macerata. R.G. 2852/2014 - Atto di citazione prot. n. 0134290 del 25/02/2015. Risarcimento danni causati da fauna selvatica. Costituzione in giudizio. Incarico Avv. Edoardo Marabini. . . . . . . pag. 9699 Decreto n. 135 del 27/04/2015 Tribunale di Pesaro. Atto di citazione in appello notificato il 21/01/2015 avverso sent. n. 218/14 G.d.P. di Pesaro (risarcimento danni causati da fauna sel- Il Bollettino della Regione Marche si pubblica in Ancona e di norma esce una volta alla settimana, il giovedì. La Direzione e la Redazione sono presso la Regione Marche Segreteria della Giunta regionale - Via Gentile da Fabriano - Ancona - Tel. (071) 8061 POSTE ITALIANE S.p.A. SPEDIZIONE IN A.P. 70% DCB POTENZA 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE vatica). Costituzione in giudizio. Incarico Avv. Maria Isabella Torriani. . pag. 9700 Decreto n. 136 del 27/04/2015 Tribunale di Pesaro. R.G. n. 448/2011 - parziale modifica D.P.G.R. n. 156 del 27/05/2011. Incarico all’Avv. Maria Isabella Torriani in sostituzione dell’Avv. Marco Maria Fesce. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9700 Decreto n. 137 del 27/04/2015 Tribunale di Urbino. Parziale modifica D.P.G.R. n. 105 del 19/04/2011. Incarico all’Avv. Daniela Renzetti in sostituzione dell’Avv. Marco Maria Fesce. . . . . . . . . . . pag. 9700 Decreto n. 138 del 27/04/2015 Tribunale di Urbino. Parziale modifica D.P.G.R. n. 75 del 6/04/2012. Incarico all’Avv. Daniela Renzetti in sostituzione dell’Avv. Marco Maria Fesce. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9701 Decreto n. 139 del 28/04/2015 Presa d’atto delle dimissioni del Vicepresidente della Giunta regionale Antonio Canzian e degli Assessori regionali Sara Giannini, Marco Luchetti, Pietro Marcolini e Almerino Mezzolani. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9701 DECRETI DEI DIRIGENTI REGIONALI SERVIZIO ATTIVITA' PRODUTTIVE, LAVORO, TURISMO, CULTURA E INTERNAZIONALIZZAZIONE Decreto del Dirigente della P.F. Lavoro e formazione n. 205 del 23/04/2015. Avviso pubblico per interventi a supporto del re-inserimento di disoccupati over 30 attraverso l’attuazione di tirocini formativi. Approvazione elenco n. 1 domande ammesse a finanziamento e domande non ammesse a finanziamento. . . . . . . . . . . . . pag. 9701 SERVIZIO INFRASTRUTTURE, TRASPORTI ED ENERGIA Decreto del Dirigente della Posizione di Funzione Valutazioni e ANNO XLVI • N. 38 Autorizzazioni Ambientali n. 27 del 28/04/2015 D.Lgs n. 152/2006, parte II, titolo III-bis, art. 29-decies commi 11 bis e 11-ter. Approvazione registro delle installazioni AIA coperte dal Piano di Ispezione Ambientale e Programmazione visite ispettive ordinarie anno 2015. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9717 Decreto del Dirigente della Posizione di Funzione Valutazioni ed Autorizzazioni Ambientali n. 28 del 28/04/2015 D.Lgs 152/06 art 20, L.R. 3/12 art 8. Verifica di assoggettabilità a VIA. Proponente: Tecnochem srl di Tavullia (PU) Progetto: attività di deposito, miscelazione e confezionamento di solventi. Esclusione dalla VIA con prescrizioni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9735 Decreto del Dirigente della Posizione di Funzione Valutazioni ed Autorizzazioni Ambientali n. 30 del 29/04/2015 D.Lgs. 152/06 L.R. 3/2012 D.Lgs. 42/04 Giudizio positivo compatibilità ambientale. Decreto n. 118/VAA del 13/12/2012. Comune di Gabicce Mare. Riallineamento di scogliere emerse nel Comune di Gabicce Mare. Modifica prescrizione n. 2. . . . . . . . pag. 9737 Decreto del Dirigente della Posizione di Funzione Valutazioni ed Autorizzazioni Ambientali n. 31 del 30/04/2015 D.Lgs. 152/2006, D.G.R. 1547/2009. Ditta: Profilglass S.p.A., impianto di Fano (PU), loc. Bellocchi, via Meda n. 28. Rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale per modifica sostanziale, con revoca decreto n. 107/2010. . . . . pag. 9737 ATTI DI ENTI LOCALI E DI ALTRI SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI Provincia di Ancona Elenchi Professionali Provinciali L.R. 9/2006, art. 53, comma 1 . . . . . . pag. 9860 Provincia di Ancona Estratto Determinazione del Dirigente ad Interim del settore VI n. 161 del 15/04/2015 - Procedura di verifica di assoggettabilità a Valutazione Ambientale ex art. 20 D.Lgs. 9694 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 152/2006 e - art. 8 l.r. 3/2012 DPR 160/2010 - Comune di Castelbellino - Richiesta di licenza quindicennale per attingimento acqua pubblica lungo la sponda sinistra del fiume Esino Proponente: SO.GE.NU.S. SpA. Esclusione del progetto dalla procedura di valutazione di impatto ambientale con prescrizioni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9862 Provincia di Ascoli Piceno Determinazione del Dirigente n. 1029 del 23/04/2015 - procedura di verifica di assoggettabilità a V.I.A ai sensi del combinato disposto art. 8 della L.R. 3/2012, D.G.R.M. 1600/2004 e dell’art. 20 D.LGS, 152/2006; progetto denominato: impianto di cogenerazione a biogas-potenzalità di 100 kw elettrici e 256 termici. Richiedente: Borraccini Luigi, Leg. Rappr. della società Stalla Sociale La Comune - Comune di Rotella (AP), Via Valle 2. . . . . . . . . . . . . . . pag. 9862 Provincia di Pesaro e Urbino Determinazione n. 659 del 15/04/2015 - Autorizzazione al titolare della concessione mineraria denominata “Fonti Bellisio-Madonna del Sasso” per apertura stabilimento per imbottigliamento e commercializzazione delle acque minerali e termali. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9864 Provincia di Pesaro e Urbino Elenchi Provinciali Professioni Turistiche - Aggiornamento 2015. . . . . . . . pag. 9868 Comune di Camerino Determinazione del Responsabile del Servizio Manutenzione n. 145 del Registro Generale in data 10/03/2015 avente ad oggetto la declassificazione e sdemanializzazione di un tronco stradale interno alla frazione di Spindoli di Sotto. . . . . pag. 9878 Comune di Camerino Determinazione del Responsabile del Servizio Manutenzione n. 264 del Registro Generale in data 28/04/2015 avente ad oggetto la sdemanializzazione di un tronco stradale in loc. Mergnano Sant’Angelo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9878 Comune di Montegranaro Deliberazione n. 10 del 10/04/2015. Legge Regionale 34/92 e s.m.i. art. 3 lettera a e 26 ANNO XLVI • N. 38 comma 4. Piano di lottizzazione per insediamenti residenziali, commerciali, direzionali in variante agli strumenti urbanistici vigenti - presa d’atto prescrizioni provinciali e conseguente approvazione. . . . . . . . . . . . . pag. 9878 Comune di Offida Deliberazione del Consiglio Comunale n. 16 del 19/03/2015 - Approvazione della variante puntuale al P.R.G., adeguato al P.P.A.R., relativa all’ex deposito stazione tramviaria, ai sensi dell’art. 26 della L.R. n. 34/92 e S.M.I.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9879 Comune di Pesaro Statuto dell’Unione dei Comuni “del San Bartolo e del Foglia”. . . . . . . . . . . . pag. 9880 Comune di Pesaro Estratto Delibera di C.C. n. 32 del 23/03/2015: approvazione di un progetto comportante variante al PRG vigente, ai sensi dell’art. 8 del D.P.R. n. 160/2010, per cambio di destinazione da deposito a vendita all’ingrosso con accorpamento di due unità immobiliari nel fabbricato esistente in Via Casali n. 48, località Borgo Santa Maria. Ditta: Arca – Società per azioni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9893 Comune di Pesaro Delibera di G.C. n. 48 del 24/03/2015: controdeduzioni alle osservazioni ed approvazione del piano di recupero di iniziativa privata n. 0.506 denominato “Via Fiume” ai sensi del combinato disposto dell’art. 15 c. 5 e art. 30 della l.r. n. 34/92 e s m. ed i. . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9894 Comune di Serrapetrona Estratto della Determinazione Prot. n. 2164 del 27/04/2015 comportante l’ordine di pagamento dell’indennità di espropriazione/asservimento condivisa dall’I.D.S.C. della Diocesi di Camerino - San Severino Marche, in relazione all’espropriazione di alcuni beni immobili interessati dal progetto di realizzazione di un Parco Eolico in loc. Monte D’Aria nei Comuni di Serrapetrona e Belforte del Chienti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9896 Parco Naturale Regionale del Monte San Bartolo Regolamento - Approvato con Delibera di Consiglio Direttivo n. 10 del 25/03/2015. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9897 9695 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Soc. per l’Acquedotto del Nera spa - Macerata Lotto 2 - Stralcio l° - dei lavori di “Completamento dell’Acquedotto del Nera dal serbatoio di Bura (Tolentino) alla costa” - Trasmissione estratti decreti per servitù ed occupazioni temporanee per pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Marche. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9946 ANNO XLVI • N. 38 FX84. Comunicazione di avvio del procedimento di espropriazione e/o asservimento ai sensi e per gli effetti degli art. 11, comma 2, 16, commi 4 e 5, e 19 commi 1 e seguenti del D.P.R. 327/2001 e successive modificazioni e dell’art. 8 legge 7 agosto 1990 n. 241. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9949 BANDI E AVVISI DI GARA COMUNICAZIONI DI AVVIO DEI PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI Provincia di Ancona L. 07/08/1990 n. 24, art. 8. Comunicazione dell’avvio del procedimento amministrativo, da pubblicare sul Bollettino Ufficiale della regione Marche, relativo all’autorizzazione in sanatoria alla costruzione ed all’esercizio in sanatorio, con relativa concessione sia pluriennale sia demaniale, di uno sbarramento con invaso in Località “Lago Fossi” s.n.c. del comune di Genga. D.P.R. 01/11/1959 n. 1363 e D.M.LL.PP. 24/03/1982 e Legge 21/10/1994 n. 584. D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm. e ii. R.D. n. 523/1904. R.D. n. 1775/33. L.R. n. 05/2006. L.R. n. 3/2012 e ss. mm. e ii. Ditta: Consorzio Frasassi, Via Leone XII, 1 60040 Genga. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9948 Asur Marche – Area Vasta n. 5 San Benedetto del Tronto Avviso appalto aggiudicato (affidamento in concessione gestione bar). . pag. 9951 ERSU - Urbino Esito relativo alla gara per: “Servizio di manutenzione edile presso le strutture dell’Ente – anno 2015”. . . . . pag. 9951 AVVISI Hydrowatt Lombardia srl – Folignano (AP) Avviso di deposito per Verifica di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale - Realizzazione di una centrale idroelettrica sulla condotta potabile che collega la diga al potabilizzatore di Castreccioni. . . . . . pag. 9953 Provincia di Ancona Avviso di richiesta di modifica dell’Area di Versante in Dissesto (AVD) del PAI, approvato con DGR n. 116 del 21/01/2004, in Comune di Corinaldo - Richiedente: Sig. Matteo Principi Sindaco Pro tempore Comune di Corinaldo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9949 Provincia di Fermo Richiesta di modifica di ambiti a rischio frana nel piano di assetto idrogeologico, ubicati in c.da Montemilone nel comune di Montegiorgio (FM) – Comunicazione avvio procedimento amministrativo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9949 Ciip – Cicli Integrati Impianti Primari spa – Ascoli Piceno Estensione della rete fognaria in zona Tacchiare/Bivio Belmontese nel Comune di Servigliano - ID 1643 CC 9696 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE ATTI DELLA REGIONE omissis DECRETA DECRETI DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE - di costituirsi e resistere nel giudizio promosso avanti al Giudice di Pace di Macerata con atto di citazione acquisito al n. 0211878 in data 26/03/2015 del Registro unico della Giunta regionale, ai sensi della D.G.R. n. 333 del 24/03/2014; - di conferire il relativo incarico professionale di rappresentare e difendere la Regione Marche all’Avv. Edoardo Marabini, conferendogli ogni più opportuna facoltà di legge ivi compresa la proposizione di domande nuove, riconvenzionali e di provvedere alla chiamata in causa di terzi; - di rilasciare procura speciale al predetto legale eleggendo domicilio in Civitanova Marche, presso lo Studio Legale dell’Avv. Edoardo Marabini sito in Viale Vittorio Veneto, n. 13. L’onere derivante dal presente atto, per quanto concerne la prestazione professionale dell’Avv. Edoardo Marabini pari all’importo lordo per l’ente di € 879,12 fa carico al capitolo n. 10313101 dell’UPB 10313 del Bilancio di previsione 2015-2017 per l’anno 2016. Con successivo decreto del Dirigente sarà assunto il relativo impegno di spesa. ________________________________________________________ Decreto n. 127 del 27/04/2015 Giudice di Pace di Macerata. Atto di citazione prot. n. 0124534 del 20/02/2015. Risarcimento danni causati da fauna selvatica. Costituzione in giudizio. Incarico Avv. Edoardo Marabini. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE omissis DECRETA - di costituirsi e resistere nel giudizio promosso avanti al Giudice di Pace di Macerata con atto di citazione acquisito al n. 0124534 in data 20/02/2015 del Registro unico della Giunta regionale, ai sensi della D.G.R. n. 333 del 24/03/2014; - di conferire il relativo incarico professionale di rappresentare e difendere la Regione Marche all’Avv. Edoardo Marabini, conferendogli ogni più opportuna facoltà di legge ivi compresa la proposizione di domande nuove, riconvenzionali e di provvedere alla chiamata in causa di terzi; - di rilasciare procura speciale al predetto legale eleggendo domicilio in Civitanova Marche, presso lo Studio Legale dell’Avv. Edoardo Marabini sito in Viale Vittorio Veneto, n. 13. L’onere derivante dal presente atto, per quanto concerne la prestazione professionale dell’Avv. Edoardo Marabini pari all’importo lordo per l’ente di € 879,12 fa carico al capitolo n. 10313101 dell’UPB 10313 del Bilancio di previsione 2015-2017 per l’anno 2016. Con successivo decreto del Dirigente sarà assunto il relativo impegno di spesa. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA Gian Mario Spacca ________________________________________________________ Decreto n. 129 del 27/04/2015 Giudice di Pace di Fabriano. Atto di citazione prot. n. 0105738 del 12/02/2015. Risarcimento danni causati da fauna selvatica. Costituzione in giudizio. Incarico Avv. Alessandro Brandoni. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE omissis IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA Gian Mario Spacca DECRETA - di costituirsi e resistere nel giudizio promosso avanti al Giudice di Pace di Fabriano con atto di citazione acquisito al n. 0105738 in data 12/02/2015 del Registro unico della Giunta regionale, ai sensi della D.G.R. n. 333 del 24/03/2014; - di conferire il relativo incarico professionale di rappresentare e difendere la Regione Marche all’Avv. Alessandro Brandoni, conferendogli ogni più op- ________________________________________________________ Decreto n. 128 del 27/04/2015 Giudice di Pace di Macerata. Atto di citazione prot. n. 0211878 del 26/03/2015. Risarcimento danni causati da fauna selvatica. Costituzione in giudizio. Incarico Avv. Edoardo Marabini. 9697 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE portuna facoltà di legge ivi compresa la proposizione di domande nuove, riconvenzionali e di provvedere alla chiamata in causa di terzi; - di rilasciare procura speciale al predetto legale eleggendo domicilio in Ancona, presso lo Studio Legale dell’Avv. Alessandro Brandoni sito in Corso Mazzini, n. 156. L’onere derivante dal presente atto, per quanto concerne la prestazione professionale dell’Avv. Alessandro Brandoni pari all’importo lordo per l’ente di € 1.451,82 fa carico al capitolo n. 10313101 dell’UPB 10313 del Bilancio di previsione 2015-2017 per l’anno 2016. Con successivo decreto del Dirigente sarà assunto il relativo impegno di spesa. Con successivo decreto del Dirigente sarà assunto il relativo impegno di spesa. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA Gian Mario Spacca ________________________________________________________ Decreto n. 131 del 27/04/2015 Giudice di Pace di Macerata. Atto di citazione prot. n. 0191937 del 18/03/2015. Risarcimento danni causati da fauna selvatica. Costituzione in giudizio. Incarico Avv. Edoardo Marabini. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA Gian Mario Spacca omissis DECRETA - di costituirsi e resistere nel giudizio promosso avanti al Giudice di Pace di Macerata con atto di citazione acquisito al n. 0191937 in data 18/03/2015 del Registro unico della Giunta regionale, ai sensi della D.G.R. n. 333 del 24/03/2014; - di conferire il relativo incarico professionale di rappresentare e difendere la Regione Marche all’Avv. Edoardo Marabini, conferendogli ogni più opportuna facoltà di legge ivi compresa la proposizione di domande nuove, riconvenzionali e di provvedere alla chiamata in causa di terzi; - di rilasciare procura speciale al predetto legale eleggendo domicilio in Civitanova Marche, presso lo Studio Legale dell’Avv. Edoardo Marabini sito in Viale Vittorio Veneto, n. 13. L’onere derivante dal presente atto, per quanto concerne la prestazione professionale dell’Avv. Edoardo Marabini pari all’importo lordo per l’ente di € 879,12 fa carico al capitolo n. 10313101 dell’UPB 10313 del Bilancio di previsione 2015-2017 per l’anno 2016. Con successivo decreto del Dirigente sarà assunto il relativo impegno di spesa. ________________________________________________________ Decreto n. 130 del 27/04/2015 Giudice di Pace di Macerata. Atto di citazione prot. n. 0191970 del 18/03/2015. Risarcimento danni causati da fauna selvatica. Costituzione in giudizio. Incarico Avv. Edoardo Marabini. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE omissis DECRETA - di costituirsi e resistere nel giudizio promosso avanti al Giudice di Pace di Macerata con atto di citazione acquisito al n. 0191970 in data 18/03/2015 del Registro unico della Giunta regionale, ai sensi della D.G.R. n. 333 del 24/03/2014; - di conferire il relativo incarico professionale di rappresentare e difendere la Regione Marche all’Avv. Edoardo Marabini, conferendogli ogni più opportuna facoltà di legge ivi compresa la proposizione di domande nuove, riconvenzionali e di provvedere alla chiamata in causa di terzi; - di rilasciare procura speciale al predetto legale eleggendo domicilio in Civitanova Marche, presso lo Studio Legale dell’Avv. Edoardo Marabini sito in Viale Vittorio Veneto, n. 13. L’onere derivante dal presente atto, per quanto concerne la prestazione professionale dell’Avv. Edoardo Marabini pari all’importo lordo per l’ente di € 879,12 fa carico al capitolo n. 10313101 dell’UPB 10313 del Bilancio di previsione 2015-2017 per l’anno 2016. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA Gian Mario Spacca ________________________________________________________ Decreto n. 132 del 27/04/2015 Giudice di Pace di Camerino. Atto di citazione prot. n. 0176288 del 12/03/2015. Risarcimento danni causati da fauna selvatica. Costituzione in giudizio. Incarico Avv. Stefano Paciaroni. 9698 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE di domande nuove, riconvenzionali e di provvedere alla chiamata in causa di terzi; - di rilasciare procura speciale al predetto legale eleggendo domicilio in San Severino Marche, presso lo Studio Legale dell’Avv. Stefano Paciaroni sito in Via Gorgonero, n. 36. L’onere derivante dal presente atto, per quanto concerne la prestazione professionale dell’Avv. Stefano Paciaroni per un importo lordo per l’ente di € 879,12 fa carico al capitolo n. 10313101 dell’UPB 10313 del Bilancio di previsione 2015-2017 per l’anno 2016. Con successivo decreto del Dirigente sarà assunto il relativo impegno di spesa. omissis DECRETA - di costituirsi e resistere nel giudizio promosso avanti al Giudice di Pace di Camerino con atto di citazione acquisito al n. 0176288 in data 12/03/2015 del Registro unico della Giunta regionale, ai sensi della D.G.R. n. 333 del 24/03/2014; - di conferire il relativo incarico professionale di rappresentare e difendere la Regione Marche all’Avv. Stefano Paciaroni, conferendogli ogni più opportuna facoltà di legge ivi compresa la proposizione di domande nuove, riconvenzionali e di provvedere alla chiamata in causa di terzi; - di rilasciare procura speciale al predetto legale eleggendo domicilio in San Severino Marche, presso lo Studio Legale dell’Avv. Stefano Paciaroni sito in Via Gorgonero, n. 36. L’onere derivante dal presente atto, per quanto concerne la prestazione professionale dell’Avv. Stefano Paciaroni per un importo lordo per l’ente di € 879,12 fa carico al capitolo n. 10313101 dell’UPB 10313 del Bilancio di previsione 2015-2017 per l’anno 2016. Con successivo decreto del Dirigente sarà assunto il relativo impegno di spesa. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA Gian Mario Spacca ________________________________________________________ Decreto n. 134 del 27/04/2015 Giudice di Pace di Macerata. R.G. 2852/2014 - Atto di citazione prot. n. 0134290 del 25/02/2015. Risarcimento danni causati da fauna selvatica. Costituzione in giudizio. Incarico Avv. Edoardo Marabini. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA Gian Mario Spacca omissis DECRETA - di costituirsi e resistere nel giudizio promosso avanti al Giudice di Pace di Macerata con atto di citazione per chiamata in causa della Regione Marche nel procedimento R.G. 2852/2014, acquisito al n. 0134290 in data 25/02/2015 del Registro unico della Giunta regionale, ai sensi della D.G.R. n. 333 del 24/03/2014; - di conferire il relativo incarico professionale di rappresentare e difendere la Regione Marche all’Avv. Edoardo Marabini, conferendogli ogni più opportuna facoltà di legge ivi compresa la proposizione di domande nuove, riconvenzionali e di provvedere alla chiamata in causa di terzi; - di rilasciare procura speciale al predetto legale eleggendo domicilio in Civitanova Marche, presso lo Studio Legale dell’Avv. Edoardo Marabini sito in Viale Vittorio Veneto, n. 13. L’onere derivante dal presente atto, per quanto concerne la prestazione professionale dell’Avv. Edoardo Marabini pari all’importo lordo per l’ente di € 879,12 fa carico al capitolo n. 10313101 dell’UPB 10313 del Bilancio di previsione 2015-2017 per l’anno 2016. ________________________________________________________ Decreto n. 133 del 27/04/2015 Giudice di Pace di Camerino. Atto di citazione prot. n. 0104024 del 12/02/2015. Risarcimento danni causati da fauna selvatica. Costituzione in giudizio. Incarico Avv. Stefano Paciaroni. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE omissis DECRETA - di costituirsi e resistere nel giudizio promosso avanti al Giudice di Pace di Camerino con atto di citazione acquisito al n. 0104024 in data 12/02/2015 del Registro unico della Giunta regionale, ai sensi della D.G.R. n. 333 del 24/03/2014; - di conferire il relativo incarico professionale di rappresentare e difendere la Regione Marche all’Avv. Stefano Paciaroni, conferendogli ogni più opportuna facoltà di legge ivi compresa la proposizione 9699 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Incarico all’Avv. Maria Isabella Torriani in sostituzione dell’Avv. Marco Maria Fesce. Con successivo decreto del Dirigente sarà assunto il relativo impegno di spesa. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA Gian Mario Spacca omissis DECRETA ________________________________________________________ - di conferire l’incarico di rappresentare e difendere la Regione Marche all’Avv. Maria Isabella Torriani del Foro di Pesaro in sostituzione dell’Avv. Marco Maria Fesce, a parziale modifica del D.P.G.R. n. 156 del 27/05/2011 avente ad oggetto: “Tribunale di Pesaro. Contenzioso per risarcimento danni causati da fauna selvatica. Atto di citazione per chiamata in causa di terzo. R.G. n. 448/2011. Costituzione in giudizio. Incarico all’Avv. Marco Maria Fesce” ferme restando le altre disposizioni; - di rilasciare procura speciale all’Avv. Maria Isabella Torriani eleggendo domicilio in Pesaro, presso il suo Studio legale sito in Via G. Branca, n. 116 61121 Pesaro. L’onere derivante dal presente atto, per un importo lordo per l’ente di € 1.189,89 fa carico al capitolo 10313101 del Bilancio di previsione 2015 - 2017 annualità 2015. Con successivo decreto del Dirigente sarà assunto il relativo impegno di spesa. Decreto n. 135 del 27/04/2015 Tribunale di Pesaro. Atto di citazione in appello notificato il 21/01/2015 avverso sent. n. 218/14 G.d.P. di Pesaro (risarcimento danni causati da fauna selvatica). Costituzione in giudizio. Incarico Avv. Maria Isabella Torriani. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE omissis DECRETA - di costituirsi e resistere, ai sensi della D.G.R. n. 333 del 24/03/2014, nel giudizio promosso avanti al Tribunale di Pesaro con atto di citazione in appello, notificato in data 21/01/2015, acquisito al n. 0078686 in data 3/02/2015 del Registro unico della Giunta regionale, avverso la sentenza del Giudice di Pace di Pesaro n. 218 del 30/05/2014, pubblicata in data 27/06/2014; - di conferire il relativo incarico professionale di rappresentare e difendere la Regione Marche all’Avv. Maria Isabella Torriani, conferendole ogni più opportuna facoltà di legge; - di rilasciare procura speciale al predetto legale eleggendo domicilio in Pesaro, presso lo Studio Legale dell’Avv. Maria Isabella Torriani sito in Via Branca, n. 116. L’onere derivante dal presente atto, per quanto concerne la prestazione professionale dell’Avv. Maria Isabella Torriani pari all’importo lordo per l’ente di € 1.772,83 fa carico al capitolo n. 10313101 dell’UPB 10313 del Bilancio di previsione 2015-2017 per l’anno 2016. Con successivo decreto del Dirigente sarà assunto il relativo impegno di spesa. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA Gian Mario Spacca ________________________________________________________ Decreto n. 137 del 27/04/2015 Tribunale di Urbino. Parziale modifica D.P.G.R. n. 105 del 19/04/2011. Incarico all’Avv. Daniela Renzetti in sostituzione dell’Avv. Marco Maria Fesce. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE omissis DECRETA IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA Gian Mario Spacca - di conferire l’incarico di rappresentare e difendere la Regione Marche all’Avv. Daniela Renzetti del Foro di Urbino in sostituzione dell’Avv. Marco Maria Fesce, a parziale modifica del D.P.G.R. n. 105 del 19/04/2011 avente ad oggetto: “Tribunale di Urbino. Contenzioso per risarcimento danni da fauna selvatica. Atto di citazione. Costituzione in giudizio. Incarico all’Avv. Marco Maria Fesce” ferme restando le altre disposizioni; ________________________________________________________ Decreto n. 136 del 27/04/2015 Tribunale di Pesaro. R.G. n. 448/2011 - parziale modifica D.P.G.R. n. 156 del 27/05/2011. 9700 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE della Giunta regionale Antonio Canzian e degli Assessori regionali Sara Giannini, Marco Luchetti, Pietro Marcolini e Almerino Mezzolani - di rilasciare procura speciale all’Avv. Daniela Renzetti eleggendo domicilio in Urbino, presso il suo Studio legale sito in Urbino, Giro dei Debitori, n. 24. L’onere derivante dal presente atto, per un importo lordo per l’ente di € 2.018,69 fa carico al capitolo 10313101 del Bilancio di previsione 2015 - 2017 annualità 2015. Con successivo decreto del Dirigente sarà assunto il relativo impegno di spesa. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE omissis DECRETA - di prendere atto delle dimissioni del Vicepresidente della Giunta regionale Antonio Canzian e degli Assessori regionali Sara Giannini, Marco Luchetti, Pietro Marcolini e Almerino Mezzolani; - di riservarsi le competenze nelle materie oggetto delle relative deleghe. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA Gian Mario Spacca ________________________________________________________ Decreto n. 138 del 27/04/2015 Tribunale di Urbino. Parziale modifica D.P.G.R. n. 75 del 6/04/2012. Incarico all’Avv. Daniela Renzetti in sostituzione dell’Avv. Marco Maria Fesce. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA Gian Mario Spacca IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE DECRETI DEI DIRIGENTI REGIONALI omissis DECRETA SERVIZIO ATTIVITA' PRODUTTIVE, LAVORO, TURISMO, CULTURA E INTERNAZIONALIZZAZIONE - di conferire l’incarico di rappresentare e difendere la Regione Marche all’Avv. Daniela Renzetti del Foro di Urbino in sostituzione dell’Avv. Marco Maria Fesce, a parziale modifica del D.P.G.R. n. 75 del 6/04/2011 avente ad oggetto: “Tribunale di Urbino. R.G. n. 1140/2011 – Atto di citazione per chiamata in causa di terzo in materia di risarcimento danni da fauna selvatica. Costituzione in giudizio. Incarico all’Avv. Marco Maria Fesce” ferme restando le altre disposizioni; - di rilasciare procura speciale all’Avv. Daniela Renzetti eleggendo domicilio in Urbino, presso il suo Studio legale sito in Urbino, Giro dei Debitori, n. 24. L’onere derivante dal presente atto, per un importo lordo per l’ente di € 1.189,89 fa carico al capitolo 10313101 del Bilancio di previsione 2015 - 2017 annualità 2015. Con successivo decreto del Dirigente sarà assunto il relativo impegno di spesa. ________________________________________________________ Decreto del Dirigente della P.F. Lavoro e formazione n. 205 del 23/04/2015. Avviso pubblico per interventi a supporto del reinserimento di disoccupati over 30 attraverso l’attuazione di tirocini formativi. Approvazione elenco n. 1 domande ammesse a finanziamento e domande non ammesse a finanziamento. IL DIRIGENTE DELLA P.F. LAVORO E FORMAZIONE omissis DECRETA - Di approvare l’elenco n. 1 delle domande ammesse a finanziamento e delle domande non ammesse a finanziamento, dell’Avviso Pubblico della Regione Marche “Interventi a supporto del re-inserimento di disoccupati over 30 attraverso l’attivazione di tirocini formativi”, approvato con DDPF n. 678/SIM del 29/12/2014, predisposto dalla competente Commissione di valutazione, nominata con DDPF n. 155/SIM del 27/03/2015, di cui all’Allegato “A” IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA Gian Mario Spacca ________________________________________________________ Decreto n. 139 del 28/04/2015 Presa d’atto delle dimissioni del Vicepresidente 9701 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE che costituisce parte integrale e sostanziale del presente decreto; - di inviare copia del presente decreto, ai sensi dell’art. 8 dell’Avviso Pubblico di cui al precedente punto, alle amministrazioni provinciale per quanto di loro competenza e all’INPS regionale, affinché lo stesso possa procedere alla liquidazione della indennità di partecipazione ai beneficiari, così come previsto dalla Convenzione tra l’INPS e la Regione Marche in attuazione dell’azione denominata “Interventi a supporto del reinserimento di disoccupati over 30 attraverso l’attuazione di tirocini formativi”, di cui alla D.G.R. n. 1110 del 29/09/2014 firmata il 12/01/2015; - di disporre la pubblicazione del presente atto nel sito della Regione Marche www.istruzioneformazionelavoro.marche.it, alla sezione “Bandi” e, per estratto, sul Bollettino Ufficiale della Regione Marche, ai sensi della L.R. n. 17 del 28/07/2003; IL DIRIGENTE DELLA P.F. Dott. Fabio Montanini 9702 ANNO XLVI • N. 38 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Avviso Pubblico Regione Marche Interventi a supporto del re-inserimento di disoccupati over 30 attraverso l’attivazione di tirocini formativi ELENCO N. 1 DOMANDE AMMESSE A FINANZIAMENTO N. PROG. COGNOME NOME CODICE FISCALE 1 AGAJ PIRO GJAPRI62C28Z100V 2 AGOSTINACCHIO LUCIA 3 AGOSTINELLI GIORGIO 4 AGOSTINI DATA DI NASCITA CIOF COMPETENTE PUNTEGGIO TOTALE 28.03.1962 MACERATA 65 GSTLCU74M61A271K 21.08.1974 CIVITANOVA 85 GSTGRG64B11D488W 11/02/1964 FANO 65 EMANUELA GSTMNL82H60A462Z 20.06.1982 ASCOLI PICENO 75 5 ALLEVI NEVER LLVNVR81D62A462T 22.04.1981 ASCOLI PICENO 75 6 ALLUSHAJ XHAFER LLSXFR55A07Z100M 07.01.1955\ MACERATA 85 7 AMADIO NADIA MDANDA68A67H769K 27/01/1968 SAN BENEDETTO 90 08/03/1970 PESARO 75 30/06/1980 ANCONA 80 8 AMENDOLA GIUSEPPE MNDGPP70C08F839V 9 AMJAD MUHAMMAD USMAN MJDMMM80H30Z236I 10 ANASTASI GIUSEPPE NSTGPP64C19Z133B 19/03/1964 SAN BENEDETTO 75 11 ANDREANI ROSARIA NDRRSR62H69G479Z 29/06/1962 PESARO 70 12 ANGELI CORRADO NGLCRD77H15I156W 19/06/1977 TOLENTINO 70 13 ANTOLINI LOREDANA NTLLDN71L44E388R 04/07/1971 JESI 95 14 ANTONUCCI DIEGO ADRIAN NTNDDR83A15Z600I 15/07/1983 TOLENTINO 60 15 ANZUINELLI STEFANO NZNSFN72R19H769B 19/10/1972 FERMO 60 16 BAIOCCO FABIO BCCFBA69L03A271H 03.07.1969 CIVITANOVA 85 17 BALDARELLI ANDREA BLDNDR83E02D488A 02/05/1983 FANO 70 18 BALDINI ADELE BLDDLA53S44C261B 04/11/1953 SENIGALLIA 90 9703 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 19 BARATTINI ANNA BRTNNA64B61H721L 21/04/1964 FANO 80 20 BARTOCCETTI MARTINA BRTMTN80B66D451X 26/02/1980 FABRIANO 95 21 BASTIANI IVANA BSTVNI69H52F509P 12/06/1969 FERMO 80 22 BASTIANI ANNA MARIA BSTNMR65M45A252U 05.08.1965 FERMO 80 23 BATTELLI ELIANA BTTLNE75B59C933T 19/02/1975 FANO 65 24 BELELLI LAURA BLLLRA63S55D211N 15/11/1963 JESI 80 25 BENYADOU MOHAMED BNYMMD63B10Z330W 10/02/1963 FERMO 65 26 BERNARDUCCI MARIA RITA BRNMRT63A47G478B 07/01/1963 FERMO 80 27 BERZIGOTTI SIMONA BRZSMN83C55I459V 15/03/1983 PESARO 65 28 BIANCAFARINA ANTONIO BNCNTN62S16A242N 16/11/1962 SENIGALLIA 75 29 BIGIOLI ORNELLA BGLRLL84L46Z133T 06.07.1984 ASCOLI PICENO 65 30 BIONDI MARCO BNDMRC62H06G479E 06/06/1962 PESARO 75 31 BISTOSINI FRANCESCA BSTFNC83R54I156B 14.10.1983 MACERATA 75 32 BOBOCEA AURORA ELENA BBCRLN69S54Z129I 14/11/1969 FANO 60 33 BOCCONGELLI LORETTA BCCLTT77R42E372L 02/10/1977 FERMO 75 34 BONAVENTURA SOCCORSA BNVSCR75R48I158S 08/10/1975 PESARO 65 35 BONIFAZI ELEONORA BNFLNR84R67C770Z 27/10/1984 FERMO 85 36 BONO BNONTA74B63Z112M 23/02/1974 ANCONA 65 37 BOZZAOTRA ANITA EMILIA MARIA LETIZIA BZZMMR69E54F205J 14.05.1969 CIVITANOVA 60 38 BRANCATO RAIMONDO BRNRND61M27G253X 27.08.1961 FERMO 75 39 BRANDETTI DOVILIA BRNDVL72R60A252G 30.10.1972 FERMO 75 40 BRANDONI MARIA PIA BRNMRP61H58C100C 18.06.1981 MACERATA 85 41 BRUNAMONTINI ALESSANDRA BRNLSN78H48D542H 08/06/1978 FERMO 95 42 BRUNELLI MARIA GIULIA BRNMGL80H56A271N 16/06/1980 ANCONA 75 43 BRUNETTI PATRIZIA BRNPRZ59E54D488N 14/05/1959 FANO 80 44 BRUNI ELEONORA BRNLNR74P68I461B 28/09/1974 FABRIANO 95 45 BUFARINI CRISTIANO BFRCST72R08E388A 08/101972 JESI 70 46 BULGINI MARIA ADELE BLGMDL74C59G920I 19/03/1974 FERMO 95 47 CACCIANI SIKAS GILBERTO CCCSSG66M13Z133A 13/08/1966 SENIGALLIA 65 48 CAGNOLI MASSIMILIANO CGNMSM66A09B636O 09/01/1966 URBINO 75 49 CALAMANTE EGIDIA CLMGDE71H54I156Y 14/06/1971 TOLENTINO 65 50 CALCIATI EMANUELA CLCMNL64B52A329T 12/02/1964 JESI 80 51 CALENNE LETIZIA CLNLTZ81B66I608N 26/02/1981 SENIGALLIA 95 52 CANALI ETTORE CNLTTR72M09A462U 09.08.1972 ASCOLI PICENO 70 53 CAPONE FREDIANA CPNFDN78H63A515R 23/06/1978 TOLENTINO 75 54 CAPONI ANNA CPNNNA78A59E783F 19.01.1978 MACERATA 85 55 CAPPELLETTI CPPRRT66P26L366R 26.09.1966 MACERATA 85 56 CAPRA ROBERTINO LORENZO SALVATORE CPRLNZ60R23L231F 23/10/1960 URBINO 85 9704 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 57 CAPRIOTTI ANTONIO CPRNTN74R01H769S 01/04/1974 SAN BENEDETTO 70 58 CARDILLI FELICIA CRDFLC77B44G878Y 04/02/1977 URBINO 85 59 CARLOME' IVA CRLVIA67L64G920H 24/07/1967 FERMO 60 60 CARLONI MARTA CRLMRT74H59H501T 19/06/1974 URBINO 65 19/12/1980 SAN BENEDETTO 70 61 CARNESECCHI DARIO CRNDRA80T19D705L 62 CASOLINO BARBARA CSLBBR71P64G479U 24/09/1971 PESARO 75 63 CASONI TANIA CSNTNA75C68D542D 28/03/1975 FERMO 85 64 CAVALIERE ELISABETTA CVLLBT75R46G964V 06/10/1975 TOLENTINO 85 65 CECCARELLI MARIO CCCMRA63B22L219R 22/02/1963 JESI 65 66 CENNERELLI GRAZIANA CNNGZN52S57A252O 17.11.52 FERMO 60 67 CERBONE PASQUALE CRBPQL77S19C495P 19.11.1977 CIVITANOVA 75 68 CERIONI CARLA CRNCRL77H63E388Z 23/06/1977 JESI 95 69 CESARI MIRKA CSRMRK78R63D542C 23/10/1978 TOLENTINO 95 70 CHIAVARINI CINZIA CHVCNZ62C63D653E 23.03.1962 MACERATA 70 71 CHIUCCHI GIUSEPPE CHCGPP56C19A329N 19.03.1956 MACERATA 75 72 CHLIAROVA ANNA CHLNNA74T49Z139C 09/12/1974 PESARO 75 73 CIAFFONI LUIGINO CFFLGN65T16D749B 16/12/1965 FANO 65 74 CICCANTELLI STEFANO CCCSFN85B05A462J 05.02.1985 ASCOLI PICENO 70 75 CIMMINO BRUNO CMMBRN76R22L259H 22/10/1976 FABRIANO 70 76 CINI ROBERTA CNIRRT64E60L500L 20/05/1964 URBINO 90 77 CINQUANTINI ILENIA CNQLNI81M58L191P 18/08/1981 TOLENTINO 85 78 COCCIA SABRINA CCCSRN67T59D451A 19/12/1967 FABRIANO 80 79 COGNIGNI AMELIA CGNMLA58A51G921Z 11/01/1958 FERMO 80 80 COLETTA PASQUALE CLTPQL69S30F839U 30.11.1969 CIVITANOVA 65 81 COLLINA FILIPPO CLLFPP75C24A462X 24.03.1975 ASCOLI PICENO 70 82 COMINI LILIANA CMNLLN56C50G920V 10.03.1956 FERMO 60 83 COPPONI MARIA CPPMRA52E43D042N 03.05.1952 CIVITANOVA 90 84 COTOGNO MARA CTGMRA76L51L191H 11/07/1976 TOLENTINO 65 85 CRESCENZI LINDA CRSLND77A49H769N 01.09.1977 ASCOLI PICENO 85 86 CRISOSTOMI CRISTIANA CRSCST67T55F844C 15/12/1967 FABRIANO 80 87 CROCETTI GLIULIANA CRCGLN68H59I324M 19/06/1968 FERMO 100 88 CUCCHI CCCLSN66E71H501B 31/05/1966 PESARO 70 89 CUCINELLA ALESSANDRA GIUSEPPINA M. PIA CCNGPP75S46C351O 06/11/1975 ANCONA 65 90 CUDINI MARIA TERESA CDNMTR61R59F621N 19.10.1961 CIVITANOVA 80 91 CUKA ALBERT CKULRT61A01Z100I 01/01/1961 FANO 75 92 DABRE MAHAMADI DBRMMD70T14Z354G 14/12/1970 JESI 90 93 DAMIANI TATIANA DMNTTN81D46D542A 06.04.1981 FERMO 65 94 D'ARCANGELIS FABIO DRCFBA63M27H501F 27/08/1963 SAN BENEDETTO 75 9705 7 MAGGIO 2015 95 D'ASCANIO ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ALFONSO DSCLNS64M19I348U 09/08/1964 SAN BENEDETTO 75 13/11/1959 URBINO 75 96 DAVIDSON MICK DVDMCK59S13Z335W 97 DE ALCUBIERRE SALVATORE DLCSVT70R20F704Z 20/10/1970 JESI 90 98 DE CAROLIS ANNALISA DCRNLS80R42G920O 02/10/1980 FERMO 95 02.10.1969 FERMO 85 99 DE CAROLIS SANDRO DCRSDR69R02G920W 100 DE DONATIS MERCENESE DDNMCN64P65A662X 25.09.1964 ASCOLI PICENO 90 101 DE IACO DANIELA DCEDNL77E67E506K 27/05/1977 FERMO 75 102 DE SIGNORIBUS DSGTTI68C07H769V 07/03/1968 SAN BENEDETTO 75 103 DE SIMONE TITO FRANCESCO FRANCO DSMVCN67B04D005A 04.02.1967 ASCOLI PICENO 75 104 DE STEPHANIS ANNA DSTNNA74M46E783K 06.08.1974 MACERATA 75 105 DE VITA ROSARIO DVTRSR75R07F111L 07/10/1975 TOLENTINO 60 106 DEL PAPA DEBORAH DLPDRH71H52D548T 12.06.1971 CIVITANOVA 85 107 DEL ZOMPO FRANCESCO DLZFNC57S26H769M 26/11/1957 SAN BENEDETTO 75 108 DEL ZOMPO BIAGINI CINZIA DLZCLZ84M55H769A 15/08/1984 SAN BENEDETTO 85 109 DI ANDREA GABRIELLA DNDGRL72M60A462M 20.08.1972 ASCOLI PICENO 75 110 DI BENEDETTO SALVATORE DBNSVT59P16B237M 16/09/1959 ANCONA 85 111 DI CHIO ROSARIA DCHRSR64P65G479A 25/09/1964 PESARO 60 112 DI FILIPPO MARGHERITA DFLMGH85A42L191A 02/02/1985 TOLENTINO 75 113 DI GIACOMO GIONATA DGCGNT78P15H769A 15/09/1978 SAN BENEDETTO 60 114 DI MARCO ROMINA DMRRMN82B47A462H 07.02.1982 ASCOLI PICENO 85 115 DI MARCO LUCA DMRLCU83B16A462R 16.02.1983 ASCOLI PICENO 80 116 DI MATTEO GERMANA DMTGMN71P44H769Z 04/09/1971 SAN BENEDETTO 85 117 DI NARDO BARBARA DNRBBR79R69F205A 29.10.1979 FERMO 65 118 DI SALVO AURELIO DSLRLA51D14G273C 14.04.1951 CIVITANOVA 75 119 DIADORO ROBERTO DDRRRT79M25D542Q 25/08/1979 FERMO 90 120 DISCEPOLI FULVIO DSCFLV53R26F401L 26/10/1953 ANCONA 75 18/03/1976 PESARO 80 121 DOMENICUCCI ANDREA DMNNDR76C18G479L 122 D'ORAZIO EMILIA DRZMLE64A70I459I 30/01/1964 PESARO 60 123 DOUAD SARA DDASRA84B46D969A 06/02/1984 ANCONA 75 23.02.1971 CIVITANOVA 85 124 DRACINI LAURA DRCLRA71B63F051M 125 EL AOUDI ABDENBI LDEBNB62E29Z330T 29/05/1962 FANO 75 126 ELIA ERIKA LEIRKE92P69A271L 29/09/1982 ANCONA 65 127 CARLO MRYCRL63T07L191T 07/12/1963 FABRIANO 75 128 EMERY ESCOBAR MALDONADO SCBNLZ81L51Z601V 11/07/1981 SENIGALLIA 75 129 ESPOSITO SPSPFR64H11F839N 11/06/1964 PESARO 85 130 FADERIN OLUBODE NOELIA LIZET PAOLO FRANCESCO OLAYINKA OLAREWAJU FDRLDL58A03Z335A 03/01/1958 ANCONA 75 131 FALANGA ANGELO FLNNGL58R21F839G 21/10/1958 PESARO 75 132 FANELLI DAVIDE FNLDVD75B20G479K 20/02/1975 PESARO 70 9706 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 133 FARES DONATELLA FRSDTL72D47H769M 07/04/1972 SAN BENEDETTO 95 134 FARRONI CHIARA FRRCHR74A62D451U 22/01/1974 FANO 65 135 FASCIANI DANIELE FSCDNL66C24H501X 24/03/1966 ANCONA 75 136 FATIMI MUSTAPHA FTMMTP53B15Z330B 15/02/1953 PESARO 75 137 FATONE FRANCESCO FTNFNC82S05E885N 05.11.1982 CIVITANOVA 70 138 FATUSHA BLERDI FTSBRD83E29Z100G 29.05.1983 MACERATA 80 139 FAVATA ALFREDINA FVTLRD67D56A462J 16.04.1967 ASCOLI PICENO 90 140 FAZI ANGELA FZANGL75D68E783M 28.04.1975 MACERATA 85 141 FERRETTI CATIA FRRCTA65S67C770G 27.11.1965 CIVITANOVA 80 142 FERRI SILVIA FRRSLV72A61H769C 21/01/1972 SAN BENEDETTO 65 143 FILIPPINI FEDERICO FLPFRC72L01G479E 07/07/1972 URBINO 70 144 FILIPPONI LAURA FLPLRA68S47F259I 17/11/1968 FANO 70 145 FILIPPUCCI PATRIZIA FLPPRZ71C66G479G 26/03/1971 FANO 65 146 FIORAVANTI FIORELLA FRVFLL74M59A462P 19.08.1974 ASCOLI PICENO 75 147 FIORENTINI MAURO FRNMRA57E03H501W 03/05/1957 SAN BENEDETTO 65 148 FORCONI GIOVANNI FRCGNN63T28L366K 28.12.1963 CIVITANOVA 65 149 FOSCHINO LUCIA FSCLCU77T50L113F 10.12.1977 CIVITANOVA 85 150 FRANCESCONI MAURA FRNMRA83E51D542B 11/05/1983 FERMO 65 151 FREDDI GIOVANNI FRDGNN73E30A271R 30/05/1973 ANCONA 70 152 FRINCONI PAOLA FRNPLA64A48F536S 08/01/1964 FERMO 60 153 FROLLA' DOMENICO FRLDNC57R15A252M 15/101957 SAN BENEDETTO 75 154 FRONTALINI DANIELA FRNDNL73P50A462D 10/09/1973 SAN BENEDETTO 75 155 FRONTINI SABINA FRNSBN71E64F205Q 24/05/1971 ANCONA 95 156 FRULLA CRISTINA FRLCST74H62D007H 22/06/1974 FANO 75 157 FRUTTETI NICOLETTA FRTNLT71C57C100Y 17/03/1971 ANCONA 65 11/05/1964 FERMO 70 158 FUNARI NICOLETTA FNRMNL71T53H769Q 159 FUNARI EMANUELA FNRNLT64E51A252O 13.12.1971 ASCOLI PICENO 65 160 GALANTI MASSIMILIANO GLNMSM69M20A462R 20.08.1969 ASCOLI PICENO 65 GLLSDR64S68A462S 28.11.1964 ASCOLI PICENO 80 161 GALLI 162 GALLO SANDRA MARIA FRANCESCA GLLMRN61E01A176G 20.09.1981 FERMO 85 163 GALLO MARIANO GLLMFR82P60A252O 01.05.1961 CIVITANOVA 75 164 GASPARRONI MARIANO GSPMRN53R18C770K 18.10.1953 CIVITANOVA 75 165 GASPARRONI FILIPPO GSPFPP80L31C770I 31.07.1980 CIVITANOVA 70 166 GENOVESE SALVATORE GNVSVT69S12F839T 12/11/1969 FERMO 65 167 GENTILI PAOLA GNTPLA77H65L191L 25/06/1977 TOLENTINO 95 168 GENTILI MASSIMO GNTMSM61M30E783W 30.08.1961 MACERATA 85 169 GIACCHE' MANOLA GCCMNL63C64C615E 24/03/1963 JESI 70 170 GIACOMINI FRANCO GCMFNC72E16I324C 16/05/1972 TOLENTINO 70 9707 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 171 GIAMMARINI ERNESTA GMMRST55S47H769N 07/11/1955 SAN BENEDETTO 80 172 GIANTOMASSI PATRIZIA GNTPRZ65L63A462R 23.07.1965 ASCOLI PICENO 70 173 GIOMBETTI GIOVANNI GMBGNN59P23F496I 23.09.1959 CIVITANOVA 75 174 GIORGETTI MIRKO GRGMRK73H08E783N 08.06.1972 CIVITANOVA 70 175 GIROLAMI EMANUELA GRLMNL77B62A462E 22.02.1977 ASCOLI PICENO 75 176 GIUGGIOLINI MONIA GGGMNO71T44H769W 04/12/1971 SAN BENEDETTO 75 177 GIULI SAMUELA GLISML73H58E783H 18.06.1973 MACERATA 75 178 GIULIANI EMANUELE GLNMNL66A16E388J 16/01/1966 JESI 75 179 GIULIONI CARLA GLNCRL77B62E388K 22/02/1977 JESI 70 18/07/1975 JESI 85 180 GJILANI EDLIRA GJLDLR75L58Z100Y 181 GOBBI ZAGIROVA OLGA GBBLGO82R51Z154Z 17/10/1982 TOLENTINO 75 182 GOFFI GFFGNN78E43A271Z 03/05/1978 SENIGALLIA 95 183 GOLISZ GIOVANNA JUSTINA DAGMARA GLSJTY84H52Z127X 12/06/1984 FANO 75 184 KRISTO HEINZ GUNTHER GROKST70D20Z100H 20/04/1970 FERMO 70 185 GORA GOUDER DE BEAUREGARD GDRHZG62R15Z112C 15.10.1962 ASCOLI PICENO 75 186 GRASSO CORRADO GRSCRD64A19D488I 19/01/1964 FANO 65 187 GUALTIERI CRISTIANA GLTCST74D68A271I 28/04/1974 ANCONA 95 188 GUERRIERI LUCIA GRRLCU75D61A462B 21.04.1975 ASCOLI PICENO 75 189 HAKIMI EZZEDDINE HKMZDD62C11Z352P 11/03/1962 SENIGALLIA 95 190 HAMDI SAID SARA HMDSRA82R64Z336A 24.10.1982 MACERATA 65 191 HASANI SEVDJAT HSNSDJ60P12Z148F 12/09/1960 URBINO 75 192 HOMAYOUN SHAHRAM HMYSHR58L31Z224S 31/07/1958 ANCONA 95 193 HOXHA ARIANA HXHRNA77P62Z100C 22/09/1977 TOLENTINO 75 194 IACONI ANDREA CNIMSM68P09A462K 09/02/1985 SAN BENEDETTO 70 195 IACONI CNINDR85B19H769P 09.09.1968 ASCOLI PICENO 65 196 IAVAZZO VZZMFR78M57E058M 17/08/1978 SAN BENEDETTO 75 197 IDUAYE MASSIMO MARIA FRANCESCA BRIDGET QUEEN DYIBDG74M41Z335Z 01/08/1974 ANCONA 60 198 ILLUMINATI ANGELA LLMNGL63A47H876E 07/01/1963 FERMO 70 199 INGALA NGLLND66L49L219W 09.07.1966 FERMO 80 200 INGUSCIO IOLANDA MARIA ROSARIA NGSMRS68R47F842F 07/10/1968 URBINO 70 201 IOBETTI VANIA BTTVNA69T56A462W 16.12.1969 ASCOLI PICENO 70 202 IORI LIANA RIOLNI71L68D488W 28/07/1971 FANO 95 203 IZZO CRISTIANA ZZICST71A54A271P 14/01/1971 ANCONA 75 204 IZZO VINCENZO ZZIVCN67L29F205W 29.07.1967 FERMO 65 205 NEBI JSFNBE63R24Z148Y 24/10/1963 URBINO 65 206 JUSUFI KHALIL IBRAHIM ABDELGAWAD SOHA KHLSHO76M42Z336G 02/08/1976 URBINO 75 207 KODHELAJ FERDINAND KDHFDN59L02Z100A 02/07/1959 FANO 65 9708 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 208 KURSHUMI ELIRA KRSLRE68H63Z100D 23/06/1968 SAN BENEDETTO 80 209 LA GRASSA GIOVANNI LGRGNN71E11F839D 11/05/1971 TOLENTINO 60 210 LAMDARI SAID LMDSDA70T10Z330N 10/12/1970 SAN BENEDETTO 70 211 LANCIOTTI MARCO LNCMRC77M29G920J 29/08/1977 FERMO 70 212 LELLI MARIO LBRTSC75P48L366D 30/09/1960 FANO 85 213 LEPORONI TOSCA LLLMRA60P30A944R 08.09.1975 MACERATA 75 05/12/1978 JESI 60 214 LIOCE MATTEO LCIMTT78T05E506Y 215 LISEI ALESSANDRO LSILSN82D24A271Y 24/04/1982 ANCONA 60 216 LOMBARDI FABIO LMBFBA76L25D810J 25/07/1976 PESARO 60 217 LORENZONI MARINA LRNMRN65T57F135V 17/12/1965 URBINO 70 218 LUCENTINI MORENA LCNMRN73M45F522J 05.08.1963 CIVITANOVA 80 219 LUCERNA ANNALISA LCRNLS60A50F135O 10/01/1960 URBINO 70 220 LUCIANI GIOVANNI LCNGNN73D01A462I 01.04.1973 ASCOLI PICENO 60 221 LUCIDI FEDERICA LCDFRC78P43L103H 03.09.1978 CIVITANOVA 85 222 LUTTENBERGER CATIUSCIA LTTCSC76T49A271X 09.12.1976 MACERATA 65 223 MACCHIATI MASSIMO MCCMSM53A26F614V 26/01/1953 FERMO 75 224 MAFFETTONE GIOVANNA MFFGNN81M65F924N 25/08/1981 FANO 65 225 MAGGI CRISTINA MGGCST66E56B474S 16/05/1966 FERMO 80 226 MAGLIOLI SANDRA MGLSDR61L65D451W 25/07/1961 FABRIANO 80 227 MAGLIONE ANTONIO MGLNTN84M25F839Q 25/08/1984 TOLENTINO 70 228 MALIZIA PASQUALE MLZPQL70B04I912P 04.02.1978 ASCOLI PICENO 70 229 MAMLOUK IBTISSEM MMLBSS80M54Z352C 14/08/1980 ANCONA 65 230 MANCINELLI ANDREA MNCNDR59T05A271E 05/12/1959 ANCONA 75 231 MANDOLESI MELISSA MNDMSS74D57H769Z 17/04/1974 SAN BENEDETTO 75 232 MANNA ANDREA MNNNDR75R13D488J 13/10/1975 FANO 80 233 MARCANTONI PAOLO MRCPLA81L17I324X 17.07.1981 FERMO 80 234 MARCHEGIANI ALFREDO MRCLRD81T19H769N 19/12/1981 SAN BENEDETTO 70 235 MARI SILVANO MRASVN65B10C704X 10.02.1965 MACERATA 75 236 MARINA NICOLAIE MRNNCL62C23Z129H 21.03.1962 ASCOLI PICENO 75 237 MARINI MARINO MRNMRN68T17I855G 17/12/1968 FABRIANO 65 238 MARINIELLO MARINA MRNMRN71R44F839T 04/10/1971 SAN BENEDETTO 95 239 MARINUCCI MANUELA MRNMNL67S55G516D 15/11/1967 FERMO 70 240 MARIOTTI ANDREA MRTNDR63D15F482W 15.04.1966 CIVITANOVA 75 241 MARZIALI ELVIRA MRZLVR63H41F549W 01/06/1963 FERMO 80 242 MASSI MICHELE MSSMHL71P06A462O 06.09.1971 ASCOLI PICENO 70 243 MAURIZI ARIANNA MRZRNN73L57D542X 17/07/1973 FERMO 85 244 MAURO ROSA MRARSO74R44G964H 04/10/1974 TOLENTINO 75 245 MAZZEI PAOLA MZZPLA78E46H211V 16.05.1978 CIVITANOVA 65 9709 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 246 MAZZI GIUSEPPE MZZGPP78H27B819L 27/06/1978 PESARO 70 247 MAZZOLI DANIELA MZZMRO75L58F401I 15/01/1976 SENIGALLIA 95 248 MAZZOLI MOIRA MZZDNL76A55I608C 18/07/1975 SENIGALLIA 75 249 MEJIAS MAYDELIN MJSMDL78L65Z504I 25/07/1978 FERMO 75 250 MELONI SARA MLNSRA83E47G920B 07/05/1983 FERMO 75 251 MENGHINI ILARIA MNGLRI80H62H211D 22.06.1980 MACERATA 65 252 MERCANTI EMANUELE MRCMNL73C07I156X 07/03/1973 TOLENTINO 60 253 MESCHINI VERUSCA MSCVSC71S51A271T 11/11/1971 ANCONA 75 254 MICILLO FRANCESCO MCLFNC76D13F839H 13/04/1976 FABRIANO 80 255 MICUCCI FRANCO MCCFNC67P07E783A 07.09.1967 MACERATA 65 256 MIRA LOREDANA MRILDN82T47D542K 07.12.1982 CIVITANOVA 75 257 MODRESCU MIHAELA MDRMHL78T48Z129X 08/12/1978 FERMO 65 258 MOGLIANI MGLLRD81C17D542O 17/03/1981 FERMO 70 259 MOIO LEONARDO ANNA VALENTINA MOINVL79P59H224H 19/09/1979 FERMO 75 260 MONSI DARIO MNSDRA72A19B157P 19/01/1972 PESARO 60 261 MONTEROTTI STEFANIA MNTSFN79T59E783J 19/12/1979 FERMO 75 262 MONTESI MICHELA MNTMHL75D58G479Z 18/04/1975 PESARO 65 263 MONTESI MILENA MNTMLN67E53C615S 13/05/1967 JESI 90 264 MORAZZINI CHIARA MRZCHR77C43G479V 03/03/1977 PESARO 65 265 MORETTI ELISABETTA MRTRRT80D05H769B 17/11/1983 FERMO 75 266 MORETTI ROBERTO MRTLBT83S57D542E 05.04.1980 ASCOLI PICENO 60 267 MORGANTI LUIGI MRGLGU66C06A462B 06.03.1966 ASCOLI PICENO 75 268 MORMILE VINCENZO MRMVCN77L20F839P 20/07/1977 SAN BENEDETTO 70 31/101968 ANCONA 90 269 MOSCATELLI MARCELLA MSCMCL68R71F560C 270 MUKAJ LINDITA MKULDT72S59Z100I 19/11/1972 JESI 85 271 MUTI FRANCESCA MTUFNC69T43A271L 03/12/1969 ANCONA 80 272 NANNI SONIA NNNSNO79L70L500M 30/07/1979 PESARO 85 273 NAPOLIONE ANTONELLA NPLNNL68H70D548O 30/06/1968 URBINO 90 274 NERONI PEPPINO NRNPPN82P28H769C 28/09/1982 SAN BENEDETTO 60 275 NICOLETTI SILVIA NCLSLV78P68H211F 28.09.1978 CIVITANOVA 85 276 NICUSANTI NCSFRC75M45D488P 05/08/1975 FANO 75 277 NIKOVA FEDERICA IVANOVA ROUMIANA NKVRNV72D67Z104Z 27/04/1972 SAN BENEDETTO 85 278 NORSCINI TAMARA NRSTMR75R64E690V 24.10.1975 MACERATA 75 279 NOTARIO NICOLO' NTRCRN74A60E038W 20/10/1964 PESARO 85 280 NOTARNICOLA CATERINA NTRNCL64R20L916Y 20/01/1974 SAN BENEDETTO 65 281 NOWAK MAREK ANDRZEJ NWKMKN66D13Z127V 13.04.1966 CIVITANOVA 75 282 OLMEDA ANDREA LMDNDR68T02G479P 02/12/1968 PESARO 75 283 ORAZI ALESSANDRA RZOLSN82S70I324R 30.11.1982 FERMO 75 9710 7 MAGGIO 2015 284 ORCIARI ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE PATRIZIA RCRPRZ62C63F347E 23/03/1962 SENIGALLIA 100 RTGJNN77M28Z505Q 28/08/1977 PESARO 70 12/09/1981 PESARO 70 285 ORTEGA SANCHEZ JOHNNY 286 OUAKKI ABDERRAHMAN KKOBRR81P12Z330K 287 PACI CLARETTI ISONIA PCCSNI68A63G516Y 23/01/1968 FERMO 80 288 PACIONI MONIA PCNMNO71L67E783W 27.07.1971 MACERATA 65 289 PAGLIUCA GRAZIELLA PGLGZL64M54Z126Q 14/08/1964 FERMO 80 290 PALLOTTO FRANCO PLLFNC69M20E783W 20.08.1969 MACERATA 75 291 PALMA UGO PLMGUO70R12F839R 12/10/1970 FABRIANO 70 292 PALMA SILVIA PLMSLV81B55H501D 15/02/1981 FERMO 75 293 PAOLETTI WILLIAM PLTWLM67M06A462L 06.08.1967 ASCOLI PICENO 65 294 PAOLI SAURO PLASRA72C13D542U 13/03/1972 FERMO 70 295 PAOLINI MAURIZIO PLNMRZ66L27H211G 27.07.1966 CIVITANOVA 85 296 PAOLUCCI DINO PLCLBT77E60L366Y 30/12/1958 JESI 75 297 PAOLUCCI SUSANNA PLCDNI58T30A769D 28/12/1971 JESI 75 298 PAOLUCCI ELISABETTA PLCSNN71T68F453X 20.05.1977 MACERATA 75 299 PAPILLO FRANCESCO PPLFNC76M06F839X 06/08/1976 FANO 70 300 PARASECOLI DANIELE PRSDNL76P09I608Z 09/09/1976 SENIGALLIA 70 301 PARTEMI MARINELLA PRTMNL64L67B534T 27/07/1964 FERMO 100 302 PASQUALINI SILVIA PSQSLV67R55L682B 15/10/1967 JESI 100 303 PASTORE ASSUNTA PSTSNT52T64F104U 24/12/1952 PESARO 70 304 PATTI FILIPPA PTTFPP73L60C356P 20.07.1973 CIVITANOVA 65 305 PAVANI CLIZIA PVNCLZ70P70A271L 30/09/1970 ANCONA 75 306 PELLECCHIA MAURO PLLMRA65D18B990N 18/04/1965 ANCONA 95 307 PERILLO TANIA PRLTNA73P65C704D 25.09.1973 MACERATA 75 308 PERINI FABIANA PRNLSU62E51Z110L 04/04/1965 ANCONA 80 309 PERINI LUISA PRNFBN65D44A271G 11/05/1962 SENIGALLIA 100 310 PERLINI GIULIA PRLGLI78R45G479F 05/10/1978 PESARO 75 311 PERRONE WALTER PRRWTR83T16H985A 16/12/1983 FABRIANO 60 312 PERTICARINI DAFNE PRTDFN80L44H211I 04.07.1980 CIVITANOVA 75 313 PESCARA ANGELA PSCNGL67S46D488B 06/11/1967 FANO 60 14.04.1971 CIVITANOVA 95 314 PETEANI BARBARA PTNBBR71D54L424A 315 PETETTA ANNA PTTNNA59A66F509W 26/01/1959 FERMO 70 316 PETRI ELISABETTA PTRLBT78T41G453A 01/12/1978 FANO 75 16/07/1978 FANO 65 317 PETRINI LIDIA PTRLDI78L56D488O 318 PETRINI DANIELA PTRDNL65R51H769S 06/09/1996 SAN BENEDETTO 75 319 PETRINI SARA PTRSRA78T61G920B 21/12/1978 FERMO 75 320 PETROCCHI SONIA PTRSNO66R54L366I 14/10/1966 TOLENTINO 60 321 PETROCCHI STEFANIA PTRSFN83R51D542E 11/10/1983 FERMO 75 9711 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 322 PETROSELLI CARLO PTRCRL56E29E783I 29.05.1956 CIVITANOVA 85 323 PETROSELLI GIANNI PTRGNN52C08F621A 08.03.1952 CIVITANOVA 65 324 PETROSELLI ROBERTA PTRRRT75A42E783M 02.01.1975 CIVITANOVA 65 325 PIAGGESI SIMONE PGGSMN70H23A271Y 23/06/1970 ANCONA 70 326 PIANAROLI DANIELA PNRDNL72M44G157G 04/08/1972 ANCONA 75 327 PIANTANELLI STEFANIA PNTSFN71H43E388C 03/06/1971 SENIGALLIA 75 328 PICA ALESSANDRA PCILSN73A58A462V 18.01.1973 ASCOLI PICENO 85 329 PIERMATTEI SILVIA PRMSLV75M59I608H 19/08/1975 SENIGALLIA 75 330 PIERONI REMO PRNRME54L23F044Y 23/07/1954 FERMO 65 331 PIERPAOLI ALESSANDRO PRPLSN75C08I608R 08/03/1975 SENIGALLIA 70 332 PIPPA FRANCA PPPFNC65M43C770U 03.08.1965 MACERATA 80 333 PISTOLESI LAURA PSTLRA68R44G920Y 04.10.1968 CIVITANOVA 80 334 POMANTE DANIA PMNDNA81R47H769C 07.10.1981 ASCOLI PICENO 75 335 MASSIMO PMPMSM58S23H501M 23/11/1958 FERMO 95 336 POMPEI POMPEI BRANCALEONI ROMINA PMPRMN76M70B474L 30/08/1976 TOLENTINO 95 337 POMPILI PMPGNN77R45D007X 05/10/1977 PESARO 75 338 PONTILLO PNTGNN60A08B858S 08/01/1960 FANO 65 339 PREJMAN GIOVANNA GIOVANNI ANDREA MOHAMMED REZA PJMMMM51C27Z224V 27/03/1951 ANCONA 65 340 PRENDI PERIKLI PRNPKL59C05Z100E 05/03/1959 SAN BENEDETTO 85 341 PRESI KRISTAQ PRSKST50S02Z100Z 02/11/1950 FANO 75 342 PROVINCIALI ROSELLA PRVRLL62P54A271E 14/09/1962 ANCONA 70 343 PUGLIESE MICAELA PGLMCL67D63G479W 23/04/1967 PESARO 70 344 PULITI VALERIA PLTVLR70A47A271R 07/01/1970 ANCONA 80 345 ZHULJIETA QKOZLJ79L58Z100P 18/07/1979 SAN BENEDETTO 75 346 QOKU RAHMANI MASJEDBARTI FARZANEH RHMFZN71L46Z224A 06/07/1971 URBINO 75 347 RAKA LUIJETA RKALJT64E67Z148N 27/05/1964 FABRIANO 80 348 RAMOVECCHI ALESSIO DIEGO RMVLSD78S12E388H 12.11.1978 CIVITANOVA 85 349 RASSELKORDE ABDELKEBIR RSSBLK72A01Z330F 01.01.1972 ASCOLI PICENO 70 350 RE MONICA REXMNC70H61C065D 21.06.1970 CIVITANOVA 75 351 RENZONI SILVIA RNZSLV67H68G479M 28/06/1967 PESARO 70 352 REZOAGLI TIZIANA RZGTZN61S45H501M 05/11/1961 ANCONA 80 353 RICCARDI MICHELA RCCMHL79A42D007I 02/01/1979 SENIGALLIA 75 354 RICCI SARA RCCPDM68R12B474I 10/07/1977 URBINO 85 355 RICCI PIERDOMENICO RCCSRA77L50G479O 12/10/1968 TOLENTINO 75 356 RINALDI MARA RNLMRA77H56L498Y 16/06/1977 URBINO 65 357 RINALDONI MASSIMO RNLMSM70A29D612W 29/01/1970 FERMO 95 358 RIPANTI ROBERTA RPNRRT71D52A271E 12/04/1971 ANCONA 75 359 RIVALDO MASSIMILIANO RVLMSM75H18H501S 18.06.1975 ASCOLI PICENO 60 9712 7 MAGGIO 2015 360 RIVOSECCHI ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE VINICIO RVSVNC58L21E207H 21/07/1958 SAN BENEDETTO 85 12.01.1973 ASCOLI PICENO 75 361 ROGANTINI SABRINA RGNSRN73A52A462U 362 ROMANELLI BARBARA RMNBBR73S58D542J 18.11.1973 FERMO 65 363 ROMANI ROMANA RMNRMN76R51B352M 11/10/1976 URBINO 75 364 ROMANO MARIA RMNMRA77B66F205Y 26/02/1977 TOLENTINO 75 365 ROSSI NADIA RSSRHL77M41D007U 13/09/1967 URBINO 80 366 ROSSI GISELLA RSSNDA67P53L500Q 27/01/1962 FERMO 80 367 ROSSI SARA RSSSRA84E50D451P 10/05/1984 FABRIANO 95 368 ROSSI RACHELE RSSLRN72A66I156J 01808/1977 SENIGALLIA 85 369 ROSSI MARTA RSSGLL62A67F664F 10/09/1984 FERMO 55 370 ROSSI LORENA RSSMRT84P50D542E 26.01.1972 MACERATA 75 371 ROSSI PASCIULLO GIUSEPPE RSSGPP75S26E372G 26.11.1975 MACERATA 70 372 ROTA ENRICO RTONRC65T09L219Y 09/12/1965 ANCONA 65 373 RRUQIA DALIN RRQDLN79P24Z100N 24/09/1979 TOLENTINO 70 374 RUANI ROSSELLA RNURLL65B59E783V 19.02.1965 CIVITANOVA 80 375 RUFFINI MARCO RFFMRC61M10D451X 10/08/1961 FABRIANO 75 376 RUFFONI ALESSANDRO RFFLSN66C27D969C 27/07/1966 URBINO 85 377 RUGGERI BARBARA RGGBBR73P63D451W 23/09/1973 FABRIANO 95 378 RULLIER GALLARDO JESSICA RLLJSC78C64Z611C 24/03/1978 PESARO 75 379 RUZZINI ROMINA RZZRMN80E63A462J 23.05.1980 ASCOLI PICENO 65 380 SABBATINI ROBERTO SBBRRT62M04G453Y 04/08/1962 FANO 65 381 SACCHINI SCCCRS71B65H769F 25/02/1971 FERMO 75 382 SALVAGO CLARISSA ORESTE EMILIO SLVRTM70B20L049D 20/02/1970 URBINO 85 383 SALVATELLI ILENIA SLVLNI84L45F522L 05.07.1984 FERMO 65 384 SALVI MARIA GIULIA SLVMGL84M62L191N 22.08.1984 MACERATA 65 385 SAMA' BETTINA SMABTN67A64I266V 24/01/1967 FANO 70 29.12.1981 MACERATA 75 386 SANITA' MICHELI PAMELA SNTPML81T69Z611D 387 SANSEVERINO ROBERTA SNSRRT80S63A662V 23/11/1980 ANCONA 95 388 SANTI LUCIA SNTLCU84P48L500T 08/09/1984 URBINO 85 389 SBRICCOLI ANNA MARIA SBRNMR74M65L366K 25.08.1974 MACERATA 75 390 SCAGLI LUCIA SCGLCU74R54I459V 14/10/1974 URBINO 85 391 SCARPANTONIO FEDERICA SCRFRC81H59A462Q 19.06.1981 ASCOLI PICENO 65 392 SCHIARIZZA SARA SCHSRA82A43E435P 03.01.1982 MACERATA 75 393 SCIALDONE ROBERTO SCLRRT68D08B963Q 08.04.1968 FERMO 75 394 SCIAMANNA PIO SCMPIO56D22A047F 22/04/1956 SAN BENEDETTO 85 395 SCIPIONI ENRICO SCPNRC58M27H501O 27/08/1958 TOLENTINO 75 396 SCRUDATO GIOVANNI SCRGNN59M01B315T 11/08/1959 FANO 85 397 SGAGGI STEFANIA SGGSFN75A60L500C 20/01/1975 URBINO 85 9713 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 398 SHEHU FATMIR SHHHJR70L20Z100B 02/09/1954 URBINO 75 399 SHEHU HAJARI SHHFMR64P02Z100Z 20/07/1970 URBINO 60 400 SHEVCHUK ROMAN SHVRMN59B15Z138E 15.02.1959 MACERATA 65 401 SHKOPI AGIM SHKGMA70L19Z100K 19/07/1970 FANO 70 402 SHPETIM KALAJA SHPKLJ70M05Z100P 05/08/1970 ANCONA 70 403 SILVESTRI TIZIANA SLVTZN74M66L500R 26/08/1974 URBINO 65 404 SIMEONI CATIA SMNCTA64A41H501A 01.01.1964 ASCOLI PICENO 80 405 SIMONE SONIA SMNSNO79B55F104Y 15/02/1979 URBINO 75 406 SKURA OSMAN SKRSMN69B09Z100U 09/02/1969 JESI 95 407 SMACCHIA SAMUELE SMCSML81E04A271W 04/05/1981 FABRIANO 80 408 SMERILLI FRANCESCA SMRFNC73T42D542X 02/12/1973 FERMO 95 409 SOLFANELLI MARTINA SLFMTN84D65E388G 25/04/1984 JESI 65 410 SPICOCCHI ANTONELLA SPCNNL81L60A462X 20.07.1981 ASCOLI PICENO 75 411 SPINUCCI FABIANA SPNFBN65P69E207L 29/09/1965 SAN BENEDETTO 70 412 SPURIO LORENA SPRLRN84D45H769J 05/04/1984 SAN BENEDETTO 75 413 STACCHIOTTI ANTONELLA STCNNL67R67F496P 27.10.1967 CIVITANOVA 90 414 STEFANETTI CONSUELO STFCSL82H69F051P 29/06/1982 TOLENTINO 75 415 STELLA MARIO STLMRA59D14A462K 14.04.1959 ASCOLI PICENO 75 416 STORELLI LEONARDO STRLRD72C27I158G 27/03/1972 PESARO 60 417 STRAMACCHIA DEBORAH STRDRH70H65H769F 25/06/1970 SAN BENEDETTO 75 418 STROPPA DEBORAH STRDRH83H67E230C 27/06/1983 FABRIANO 85 419 STUMPO FRANCESCO STMFNC62T18I359M 18/12/1962 TOLENTINO 65 420 SVAMPA AURELIA SVMRLA57D64L191E 24/04/1957 TOLENTINO 70 421 TACCHI LAURA TCCLRA72R47G479B 07/10/1972 PESARO 65 422 TAIANO FRANCESCO TNAFNC68A26I438F 26/01/1968 SAN BENEDETTO 65 423 TALEVI BARBARA TLVBBR76D63D488F 23/04/1976 FANO 85 424 TAOUSSI BAYDA TSSBYD65A41Z330D 01/01/1965 ANCONA 60 425 TARABELLI TRBGRL79S12A271I 12/11/1979 ANCONA 80 426 TARNOWSKA GABRIELE MARIOLA BARBARA TRNMLB82B44Z127Q 04.02.1982 ASCOLI PICENO 75 427 TARTAGLIA ROSSANA TRTRNN64S57L273W 17.11.1964 MACERATA 90 428 TAURINO ALESSANDRA TRNLSN68P67H826X 27/09/1968 FABRIANO 70 429 TAVARES MANUEL TVRMNL65P26Z614U 26/09/1965 FANO 75 430 TEODORI CINZIA TDRCNZ68D43D541D 03/04/1968 URBINO 80 431 TESTELLA MASSIMO TSTMSM69T22I324X 22.12.1969 CIVITANOVA 75 432 TIBERI GIULIO TBRGLI78H03G479D 03/06/1978 PESARO 70 433 TINTI CATIA TNTCTA76B53I608E 13/02/1976 SENIGALLIA 95 434 TIRABASSI RAFFAELE TRBRFL66T12G289X 12.12.1966 ASCOLI PICENO 75 435 TIRLONI DANIELE TRLDNL67P13H294C 13/09/1967 PESARO 75 9714 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 436 TIROLI SERGIO TRLSRG63R06E388Q 06/10/1963 JESI 65 437 TONINI PAOLO TNNPLA52D09H612H 09/04/1952 PESARO 75 438 TORRESI TRRFNC78H20I324H 20.06.1978 MACERATA 80 439 TOZYK FRANCO GABRIELA DOROTA TZYGRL75P53Z127N 13/09/1975 SAN BENEDETTO 75 440 TRABELSI ZOUBAIER TRBZBR65B17Z352X 17/02/1965 ANCONA 65 441 TRAINI ANTONELLA TRNNNL63H52H769J 12/06/1963 SAN BENEDETTO 60 442 TRANQUILLI ANDREA TRNNDR77C10A462J 10.03.1977 ASCOLI PICENO 60 443 TUSHA BASHKIM TSHBHK71D10Z100A 01.04.1971 ASCOLI PICENO 70 444 UBALDI GUIDO BLDGDU67B09A462K 09/02/1967 SAN BENEDETTO 75 445 ULISSI ROBERTO LSSRRT65P27Z133Z 27/09/1965 SAN BENEDETTO 85 446 UNEK EDYTA HNKDYT83E60Z127E 20.05.1983 CIVITANOVA 75 447 VASOVIC NATASA VSVNTS69H42Z118W 02.06.1969 MACERATA 90 448 VASQUEZ YANEIDYS VZQYDY75D61Z504W 21/04/1975 FABRIANO 95 449 VECCHI ALESSANDRA VCCLSN71S44D451J 04/11/1971 FABRIANO 95 450 VENANZONI RAFFAELA VNNRFL75L63D542S 23/071975 FERMO 65 451 VENDOLA VINCENZO VNDVCN64E06L109O 06/05/1964 PESARO 65 452 VESPRINI VSPRMN90R44D542Q 23/12/1970 FERMO 75 453 VILLA VILLA ROMINA MARIA DEL SOCCORRO VLLMDL63S58Z604C 19/11/1963 FERMO 60 454 VINCENTI MARTA VNCMRT80A55I119F 15/01/1980 ANCONA 95 455 VIRGILI SEVERO VRGSVR63E01I436T 01/05/1963 TOLENTINO 75 456 VIRGILI ALESSANDRA VRGLSN81C55H769Q 15/03/1981 SAN BENEDETTO 85 457 VITALI FABRIZIO VTLLNE69P60C722Y 22/07/1971 FERMO 60 458 VITALI ELENA VTLFRZ71L22D542V 20/09/1969 JESI 80 459 VITELLOZZI SERENELLA VTLSNL65C51G873V 11/03/1967 FERMO 70 460 VOLPONI VLPVLR80E62A462V 22.05.1980 ASCOLI PICENO 75 461 WOLNY VALERIA MAGDALENA ANASTAZJA WLNMDL75T63Z127U 23/12/1975 JESI 75 462 YAKOVLEV DIMITRY YKVDTR76A20Z154O 20/01/1976 SAN BENEDETTO 70 463 YAKUSHINA ALEKSANDRA YKSLSN70S46Z152J 06/11/1970 PESARO 65 464 ZAMPA ALEXIA ZMPLXA79L64D488C 24/07/1979 FANO 75 465 ZAMPARINI DEBORA ZMPDBR72E52C817F 12/05/1972 SENIGALLIA 85 466 ZAPPALA' FRANCESCA ZPPFNC56L47C351W 07/07/1956 FANO 80 467 ZAZZETTA STEFANIA ZZZSFN78R58H769P 18/10/1978 SAN BENEDETTO 85 468 ZIANE ABDELHAFID ZNIBLH64M01Z330K 01/08/1964 URBINO 95 469 ZOBO BERTIN ZBOBTN64B07Z313J 07/02/1964 JESI 95 470 ZUCCONI CARLO ZCCCRL55S14L117Q 14/11/1955 SENIGALLIA 75 9715 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ELENCO N. 1 DOMANDE NON AMMESSE A FINANZIAMENTO N. PROG. COGNOME NOME CODICE FISCALE DATA DI NASCITA CIOF COMPETENTE PUNTEGGIO TOTALE 1 AMAGLIANI NAOMI MGLNMA78E52L500Y 02/05/1978 FANO 55 2 SILVESTRINI ALESSIA SLVLSS75H62D451L 22/06/1975 TOLENTINO 55 9716 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE SERVIZIO INFRASTRUTTURE, TRASPORTI ED ENERGIA ANNO XLVI • N. 38 Si attesta inoltre che dal presente decreto non deriva, né può derivare, un impegno di spesa a carico della Regione. ________________________________________________________ IL DIRIGENTE DELLA POSIZIONE DI FUNZIONE VALUTAZIONI ED AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI Dott. David Piccinini Decreto del Dirigente della Posizione di Funzione Valutazioni e Autorizzazioni Ambientali n. 27 del 28/04/2015 D.Lgs n. 152/2006, parte II, titolo III-bis, art. 29-decies commi 11 bis e 11-ter. Approvazione registro delle installazioni AIA coperte dal Piano di Ispezione Ambientale e Programmazione visite ispettive ordinarie anno 2015. IL DIRIGENTE DELLA POSIZIONE DI FUNZIONE VALUTAZIONI E AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI omissis DECRETA 1. DI APPROVARE l’allegato A, parte integrante del presente decreto, contenente il registro delle installazioni AIA coperte dal Piano di Ispezione Ambientale e coincidente ad oggi, con l’elenco delle aziende collocate nella Regione Marche già in possesso di AIA ( individuate pertanto dall’Allegato VIII alla parte seconda del D.Lgs 152/06) e soggette a visita ispettiva ordinaria, ai sensi dell’art. 29-decies, commi 11-bis e 11-ter, del medesimo D.Lgs; 2. DI STABILIRE che tale elenco sarà aggiornato annualmente da questa Autorità Competente sulla base del progressivo rilascio delle AIA per le nuove attività rientranti in tale regime autorizzativo a seguito dell’entrata in vigore del D.Lgs 46/2014; 3. DI APPROVARE l’allegato B, parte integrante del presente decreto, contenete l’elenco delle installazioni AIA collocate nella Regione Marche e soggette a visita ispettiva ordinaria programmata per l’anno 2015, ai sensi dell’art. 29-decies, commi 11-bis e 11-ter, del D.Lgs 152/2006; 4. DI STABILIRE che l’Autorità Competente provvederà a trasmettere via PEC copia del presente decreto al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (Direzione Generale per le Valutazioni ed Autorizzazioni Ambientali), a tutte le Province ed all’ARPAM Direzione Tecnico Scientifica; 5. DI PUBBLICARE per oggetto il presente atto nel Bollettino Ufficiale della Regione; 9717 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 - ALLEGATI Allegato A: Registro delle installazioni AIA coperte dal Piano di Ispezione Ambientale e coincidente ad oggi, con l’elenco delle aziende collocate nella Regione Marche già in possesso di AIA ( individuate pertanto dall’Allegato VIII alla parte seconda del D.Lgs 152/06) e soggette a visita ispettiva ordinaria, ai sensi dell’art. 29-decies, commi 11-bis e 11-ter, del D.Lgs 152/2006. Allegato B: Elenco delle installazioni AIA collocate nella Regione Marche e soggette a visita ispettiva ordinaria programmata per l’anno 2015, ai sensi dell’art. 29-decies, commi 11-bis e 11-ter, del D.Lgs 152/2006. ALLEGATO A Registro delle installazioni AIA coperte dal Piano di Ispezione Ambientale e coincidente ad oggi, con l’elenco delle aziende collocate nella Regione Marche già in possesso di AIA ( individuate pertanto dall’Allegato VIII alla parte seconda del D.Lgs 152/06) e soggette a visita ispettiva ordinaria, ai sensi dell’art. 29-decies, commi 11-bis e 11-ter, del D.Lgs 152/2006. 9718 6.4.a) 6.4.a) 6.1.a)b) 6.4.c) 3.5. 2.6. Alimenti animali Cartiere Alimenti animali Laterizi e cem. Galvanica Cotto S. Michele S.r.l. E.G. Galvanica S.r.l. 6.7. Solventi Alimenti animali 6.4.b) Alimenti animali 2.6. 2.6. Galvanica 1.1 1.1. 1.1. Energetiche gen. Energetiche a combustione Energetiche a combustione 2.6. 2.6. Galvanica Galvanica 6.4.b)2) COD. IPPC Alimenti vegetali MACROSETTORE Galvanica Bonvini Elettrogalvanica S.r.l. C.A.R.N.J. Soc. Cop. R.L. Loc. Castelplanio C.A.R.N.J. Soc. Cop. R.L. Loc. Cingoli Cartiera Marchigiana S.r.l. Cooperlat Soc. Coop. Agricola Bizzarri S.p.A. Api raffineria di ancona S.p.A. Arbella Spa (ex.Caimi Export 2 S.p.A) Barilla G. e R. Fratelli S.p.A. API NOVA ENERGIA S.r.l. AP Automotive Products S.r.l. soc. unipersonale Api Anonima Petroli Italiana S.p.A. Alubrill S.r.l. Agroalimentare F.lli Monaldi S.p.A. RAGIONE SOCIALE 9719 Ancona Pesaro e Urbino Ancona Macerata Ancona Macerata Ancona Ancona Ancona Ancona Ancona Ancona Ancona Pesaro e Urbino Fermo PROVINCIA Castelfidardo Mondavio Jesi Montelupone Castelplanio Cingoli Senigallia Via Mondaviese ,88 Loc. San Michele Via Ho Chi Min, 2 Zona Ind. Cerretano Via Piandelmedico, 74 0 7 12 12 11 Via Carrozze Vaccili, 13 Borgo Loreto Via E. Fermi 6 10 16 Loc. Cerrete Collicelli Via S.S. Arceviese, 225 Passo del Turco,13 4 Zona Industriale Campolungo, 32 Ascoli Piceno Corinaldo 15 Via Cassolo, 22/24 Via Flaminia, 685 Via Flaminia, 685 Via Flaminia, 685 12 8 Via dell'Industria, 22 Loc. Mercatale Via Montecarottese, 2 0 VALORE DI RISCHIO Contrada Liberata SEDE IMPIANTO Monsano Falconara Marittima Falconara Marittima Falconara Marittima Maiolati Spontini Sassocorvaro Petritoli COMUNE Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza statale Impianto di competenza statale Impianto di competenza statale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale AUTORITA’ COMPETENTE 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 9720 2.5.b) 2.4. 2.5.b) 3.5. 6.7. Fonderie Fonderie Fonderie Laterizi e cem. Solventi FIB S.r.l. FONDAR S.p.A. Fonderia F.lli Giovannini S.p.A. Ancona Pesaro e Urbino Pesaro e Urbino Ancona Fermo Macerata Ancona Pesaro e Urbino Pesaro e Urbino Ancona Ancona Macerata Ancona Castelfidardo Fano Fano Ostra Vetere Monterubbiano Pioraco Fabriano Fermignano Tavullia Camerata Picena Castelfidardo Pollenza Castelfidardo Ascoli Piceno Fano Fano COMUNE Str. Naz. Flaminia, 55 Loc. Rosciano Via Flaminia, loc. Cuccurano Via Recanatese,37 Zona Ind. Cerretano Via Barocco, 20 Via Lampleto Eustacchi, 29 Via Monti Zona Ind. Monterubbiano Via XIII Luglio 91/A via della Produzione, 4 Loc. Pirano Strada provinciale Metaurense, 8 Camerata picena Via Jesina, 25/A Via G. Luciani, 1/3/5 Via Maestri del Lavoro, 21 Zona industriale Campolungo, 35 Mare Adriatico Via Caminate, 71/C Loc. Tombaccia SEDE IMPIANTO 6 2 2 5 14 9 13 13 10 14 0 10 11 3 VALORE DI RISCHIO Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza statale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza statale Impianto di competenza regionale AUTORITA’ COMPETENTE BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Garofoli S.p.A. Fornace Solazzi s.r.l. 6.1.b) Cartiere FEDRIGONI S.p.A. 2.6. Galvanica 6.1.b) 1.1. Energetiche a combustione Cartiere 2.6. Galvanica FEDRIGONI S.p.A. 2.6. Galvanica 2.6. 2.6. Ascoli Piceno Pesaro e Urbino 1.4-bis 4.1.b) Pesaro e Urbino PROVINCIA 1.1. COD. IPPC Galvanica Chimica Energetiche a combustione Energetiche a combustione MACROSETTORE Galvanica ENEL PRODUZIONE S.p.A. Eurozincrom S.r.l. Unipersonale F.lli Rossi fù Alderige S.r.l. Elezinco S.r.l. Elettrogalvanica di Cerasa & Del Vicario S.n.c. Elettrogalvanica Settimi S.r.l. ELANTAS ITALIA S.r.l. E.N.I. S.p.A. E.N.I. S.p.A. RAGIONE SOCIALE 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 9721 2.6. 2.6. 3.5. 2.6. 2.6. 1.1. 2.6. 2.6. Galvanica Galvanica Laterizi e cem. Galvanica Galvanica Energetiche a combustione Galvanica Galvanica Indesit Company S.p.A. Indesit Company S.p.A. ISA S.p.A. Italnasa S.r.l. Jesi Energia S.p.A. J.P. Industries S.p.A. J.P. Industries S.p.A. Laterizi e cem. 3.5. Pesaro e Urbino Macerata Fermo Ancona Ancona Ancona Ancona Ancona Pesaro e Urbino Pesaro e Urbino Ancona Ascoli Piceno Macerata Ancona Macerata Ancona Fermo PROVINCIA Cartoceto Treia Porto Sant'Elpidio Osimo Fabriano Fabriano Jesi Santa Maria Nuova Saltara Pesaro Fabriano Comunanza Civitanova Marche Loreto Potenza Picena Loreto Campofilone COMUNE 0 2 Via Firenze s.n.c. Località Casenuove S. Anna, 36 6 9 10 10 2 12 2 10 2 15 Via dei Mestieri, 26 Via Grandi, 14 Loc. Maragone Via Dante, 284 Loc. S. Maria Via Giuggioli, 30 Località Campocavallo Via della Barchetta, 1 Via Pradellona s.n.c. S.P. Muccese 256 Km 38 Loc. Albacina Strada per Montefeltro, 83 Via L. da Vinci, 4 Loc. Calcinelli Loc. Villa Pera 8 16 Via Buffolareccia 19/21 Zona Ind. Brodolini Via Gobetti, 3 16 16 2 VALORE DI RISCHIO Strada Regina km 6500 Via Buffolareccia 48 S.S. Valdaso Km 1,500 SEDE IMPIANTO Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale AUTORITA’ COMPETENTE BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Laterizi Alan Metauro S.r.l. La Zincolux S.n.c. L.M. dei F.lli Monticelli S.r.l. LA ZINCATURA FERMANA S.r.l. Industrie PICA S.p.A. 2.6. 6.7. Solventi I.P.R. S.p.A. Galvanica 2.5.b) Fonderie Gruppo Ragaini S.p.A. 2.6. 2.5.b) Fonderie Gruppo Ragaini S.p.A. Galvanica 2.5.b) Fonderie Gruppo Ragaini S.p.A. 2.5.b) 2.6. Galvanica General Zinco S.r.l. Fonderie COD. IPPC MACROSETTORE RAGIONE SOCIALE 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 COD. IPPC 3.5. 2.4. 2.5b) 2.6. 6.7. 2.5.b) 2.6. 2.6. MACROSETTORE Laterizi e cem. Fonderie Fonderia Galvanica Suolifici Fonderie Galvanica Galvanica LEAD TIME S.p.A. LO.MET S.p.a. M.D. S.r.l. Mondial Suole S.p.A. OCMA S.p.A. P. & D. di Dini Giovanni & C. S.n.c. P.R.B. S.r.l. Unipersonale 9722 2.6. 2.6. 2.5.b) 2.5.b) 3.5. 2.6. 2.6. Galvanica Galvanica Fonderie Fonderie Laterizi e cem. Galvanica Galvanica Plalam S.p.A. Procaccini Giovanni Profilglass S.p.A. Prysmian Cavi e Sistemi Italia S.r.l. SIA S.r.l. SILGA 10 S.p.A. Sacci S.p.A. 2.6. Galvanica Picena Zinc S.r.l. Laterizi Branella S.r.l. RAGIONE SOCIALE Ancona Ancona Macerata Ascoli Piceno Pesaro e Urbino Ancona Ascoli Piceno Ascoli Piceno Pesaro e Urbino Pesaro e Urbino Ascoli Piceno Macerata Ancona Ancona Macerata Fermo PROVINCIA Castelfidardo Polverigi Castelraimondo Ascoli Piceno Fano Cerreto d'Esi Ascoli Piceno Monteprandone Fermignano Sassocorvaro Ascoli Piceno Porto Recanati Loreto Loreto Caldarola Porto San Giorgio COMUNE Via Pigini, 23,25,27 0 2 0 Via Roncolina, s.n. 14 Str. prov 361 Loc. Piermarchi Snc 12 Via Meda, 26, 28, s.n. Loc. Bellocchi Via Aprutina, 55 B 0 15 2 5 2 0 6 7 17 2 0 VALORE DI RISCHIO Via G. Verdi, 39 Via Buffolareccia, 48 Loc. Ind. Brodolini Via Brecce, 78 Loc. Villa Musone Via Marco Biagi, 4 Località Santa Maria in Potenza Zona Ind.le Campolungo via Provinciale S.N. Loc. Mercatale S.P. Metaurense Km 5,700 Via dell' Industria, 53 Loc. Centobuchi Villa S. Antonio - Zona Ind. Campolungo Zona Ind.le Molino Borgo A. Costa, 9 SEDE IMPIANTO Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale AUTORITA’ COMPETENTE 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 COD. IPPC 2.6. 2.6. 6.7. MACROSETTORE Galvanica Galvanica Solventi SILGA S.p.A. Silver Arreda Srl Sititalia S.p.A. 9723 Zincatura Pesarese di Tonelli Alessandro & C. S.n.c. Zincol Marchigiana S.p.A. Eredi Raimondo Bufarini srl 2.6. 2.3.c) 5.1./5.3. Fonderie Rifiuti 2.6. Galvanica Galvanica 6.4.b)2) Alimenti vegetali Waferzoo S.r.l. YKK Mediterraneo S.p.A. 2.6. 2.6. Galvanica Tecnoal S.r.l. Galvanica 6.7. Solventi Tech IT Packaging S.p.A. Valzinco S.r.l. 2.5.b) Fonderie SOMIPRESS S.p.A. 6.1.b) 4.1.a) CHIMICA SOL S.p.A. Cartiere 2.6. Galvanica SO.MA.CI.S. S.p.A. Tolentino S.r.l. 3.5. Laterizi e cem. Smorlesi Gaetana, Cecilia & C S.p.A. RAGIONE SOCIALE Ancona Ancona Pesaro e Urbino Ascoli Piceno Pesaro e Urbino Fermo Macerata Pesaro e Urbino Ancona Ancona Ancona Ancona Macerata Pesaro e Urbino Pesaro e Urbino Ancona PROVINCIA Falconara M.ma Monsano Tavullia Ascoli Piceno Orciano di Pesaro Campofilone Tolentino Fano Osimo Castelfidardo Ancona Castelfidardo Montecassiano Pesaro Fano Castelfidardo COMUNE 17 13 Via Saline 22 Falconara M.ma/Ancona 2 Via Marche 39 Via Urbino s.n., 13 9 Via dell'Agricoltura, 9 Loc. Schieppe Zona Ind. Campolungo 10 3 Via Valdaso Km 1,500 Via Borgo Cartiera, 20 7 3 S.S. Adriatica - Km 311 Loc. Osimo Stazione Via E. Mattei, 15 3 1 5 0 8 5 5 VALORE DI RISCHIO Via Scandalli, 4 Via Vanoni, 5 Via Jesina, 17 Via G. Smorlesi, 5 Via Carlo Marx, 54 Loc. Acquaviva Via Avogadro, 2 Loc. Rosciano Via Pierini 14/16, Loc. Selvagrossa SEDE IMPIANTO Impianto di competenza regionale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale AUTORITA’ COMPETENTE 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 9724 5.4. 5.4. 5.3. Rifiuti Rifiuti Rifiuti GETA Srl Secit Srl 5.4. Ascoli Servizi Comunali srl 5.5. Rifiuti Gasparetti Snc Rifiuti 5.3. Rifiuti RFI Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. ASA (AZIENDA SERVIZI AMBIENTALI) SRL 5.1. Rifiuti Ecologica Marche 5.4. 5.1. Rifiuti Bravi s.r.l. Rifiuti 5.1. /5.3. Rifiuti SEA Ambiente s.r.l. SO.GE.NU.S. SPA 5.3. Rifiuti SIMAM S.p.A. 5.1. /5.5. 5.3. Rifiuti Multiservizi S.p.A. Rifiuti 5.3. Rifiuti Multiservizi S.p.A. AGP Adriatica Green Power 5.1. COD. IPPC Rifiuti MACROSETTORE Carbonafta & Carbometallia srl RAGIONE SOCIALE Ascoli Piceno Ascoli Piceno Ascoli Piceno Ancona Ancona Ancona Ancona Roma Ancona Ancona Ancona Ancona Ancona Ancona Ancona PROVINCIA Ascoli Piceno Ascoli Piceno Ascoli Piceno Corinaldo Maiolati Spontini Agugliano Castelfidardo Roma Monsano Castelfidardo Camerata Picena Senigallia Ancona Ancona Osimo COMUNE Località Relluce nel Comune di Ascoli Piceno località “Alta Valle del Bretta” nel comune di Ascoli Piceno (AP) Località Relluce nel Comune di Ascoli Piceno Via SAN VINCENZO 18 Via CORNACCHIA, 12 Via monte e Tognetti, Falconara M.ma Via del Volontariato, Castelfidardo Contrada Molino 9, Agugliano Via Marche Monsano Loc. S.Angelo Senigallia Loc. Saline Camerata Picena Via della Stazione, Castelfidardo Via Barchetta Jesi Via del Pignocco 51 Osimo Loc. Vallechiara Falconara M.ma SEDE IMPIANTO 12 13 13 11 8 4 3 8 2 10 9 4 3 3 2 VALORE DI RISCHIO Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale AUTORITA’ COMPETENTE 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 9725 5.1./5.3. impianto gestione rifiuti Macerata Macerata Corridonia Tolentino Cingoli Macerata Montecassiano Morrovalle Monte Giberto Porto Sant'Elpidio Porto Sant'Elpidio Torre San Patrizio Fermo Torre San Patrizio Porto Sant'Elpidio COMUNE 11 Via Mazzini - Loc. Tenna - Porto Sant'Elpidio Via san Claudio, 5 Loc. Collina Fosso Mabiglia Loc. Piane di Chienti 3/d Via della Concordia, 65 loc. Piediripa loc. asola 2 14 1 6 10 8 1 3 St. Prov.le Corvese, 40 - Porto S. Elpidio Via del Lavoro, 19/20 Monte Giberto 5 10 8 15 VALORE DI RISCHIO Località San Pietro Torre San Patrizio Località San Pietro Torre San Patrizio Località San Biagio Fermo Via Mazzini, 372 - Porto Sant'Elpidio SEDE IMPIANTO Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale AUTORITA’ COMPETENTE BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ECOLOGICA MARCHE SRL (EX Eco service srl) 5.4. discarica Macerata COSMARI SRL Macerata 5.1./5.3. non codificato Macerata Macerata 5.1. 5.4. Fermo Fermo 5.3. 5.1./5.3. Fermo 5.4. Fermo 5.4./5.3. Fermo Fermo 5.4. 5.4. Fermo PROVINCIA 5.4./5.3. COD. IPPC discarica impianto gestione rifiuti impianto gestione rifiuti discarica Depuratore biologico e trattamento rifiuti (D8) Discarica Rifiuti non pericolosi Discarica Rifiuti non pericolosi Discarica Rifiuti non pericolosi CHIUSA Discarica Rifiuti non pericolosi Impianto Trattamento chimico-fisico (D9D14-D15) Impianto trattamento chimico-fisico (R12-R13-R3-R4D13-D14-D9) MACROSETTORE COSMARI SRL ORIM SPA GIUSTOZZI AMBIENTE SRL SENESI SPA PHYSIS S.r.l. ECO ELPIDIENSE S.r.l. ECO ELPIDIENSE S.r.l. CONSORZIO SMALTIM. RIFIUTI di T. SAN PATRIZIO FERMO ASITE S.r.l. S.A.M. S.r.l. ECO ELPIDIENSE S.r.l. RAGIONE SOCIALE 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 5.1. 5.3. 5.1. 5.1. 5.1. impianto gestione rifiuti Depuratore reflui urbani Trattamento rifiuti Trattamento rifiuti Trattamento rifiuti TEAM srl Errebi Ecologica Ambiente srl Sameco 9726 6.6.a) 6.6.a) Allevamenti Allevamenti Az. Agr. Bini Domenico Az. Agr. Bonci Serenella Ancona Macerata Ancona Pesaro e Urbino Pesaro e Urbino 5.4. Pesaro e Urbino Pesaro e Urbino Pesaro e Urbino 5.4. Montelabbate (PU) Monteporzio (PU) Pesaro_Borgheria Pesaro_Borgheria Macerata Porto Recanati COMUNE Serra San Quirico Apiro Falconara Marittima 6 6 Via Esinante, 33 Loc. Castellaro 1 3 5 5 8 10 10 10 10 15 6 Via Acquarelle, 10 Via del Lavoro, 19 Loc. Ca Lucio Loc. Cà Mascio Montecalvo in Foglia (PU) Urbino Loc. Cà Gulielmo Loc. Cà Asprete Barchi Loc.Monteschiantello Lo. Castelvecchio_ Monteporzio Via Pantanelli _Montellabate Via Valserpe_Pesaro Loc.Borgheria Pesaro 2 17 SANTA MARIA IN POTENZA Via G. B. Velluti, 18 VALORE DI RISCHIO SEDE IMPIANTO Cagli (PU) Tavullia (PU) Barchi (PU) Pesaro e Urbino Monteschiantello_Fano Pesaro e Urbino Pesaro e Urbino Pesaro e Urbino Pesaro e Urbino Macerata Macerata PROVINCIA 5.4. 5.4. 6.6.a) Discarica rifiuti non pericolosi Discarica rifiuti non pericolosi Discarica rifiuti non pericolosi Discarica rifiuti non pericolosi 5.4. Allevamenti Marche Multiservizi _Discarica di Urbino Az Agr. Avicola San Filippo S.r.l. MMS Ecologica Discarica_Comune di Barchi Marche Multiservizi S.p. A._Discarica di Cà Asprete Naturambiente srl (Marche Multiserrvizi) ASET SpA MACERO MACERATESE SRL Marche Multiservizi S.p. A_ Depuratore Acque reflue 5.4. 5.3. depuratore ASTEA SPA Discarica rifiuti non pericolosi Discarica rifiuti non pericolosi COD. IPPC MACROSETTORE RAGIONE SOCIALE Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale AUTORITA’ COMPETENTE 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 6.6.a) 6.6.a) 6.6.b) 6.6.a) Allevamenti Allevamenti Allevamenti Allevamenti Az. Agr. F.lli Lorenzetti Az. Agr. Fratelli Virgili Azienda Agricola MA.RI. CA. S.S. Az. Agr. Mariotti Silvano 9727 6.6.a) 6.6.a) 6.6.a) 6.6.a) 6.6.a) Allevamenti Allevamenti Allevamenti Allevamenti Allevamenti Az. Agr. Parenti Fabio Az. Agr. Perlini Aldo Az. Agr. Picena di Bianchini Az. Agr. Scuppa Sandro 6.6.a) 6.6.a) 6.6.a) 6.6.a) Allevamenti Allevamenti Allevamenti Allevamenti Az. Agr. Tosi Giuseppe Az. Agr. Tullio Benigni Az. Agr. Sorriso S.n.c. di Fileni R. & C. Az. Agr. Tamanti Renzo 6.6.a) Allevamenti Az. Agr. Melchiorri Tullio e Leonardo s.s. Azienda Agricola Agriaso s.s. DI Monaldi Romualdo & C. 6.6.a) Allevamenti COD. IPPC 6.6.a) MACROSETTORE Allevamenti Az. Avicola San Filippo (Ex Az. Agr. Cosmelli Luigi) Az. Agr. Del Poggio di Pollarini & C. S.a.s. RAGIONE SOCIALE San Pietro, 9 Via Sanguinetti, 4 Via S. Polo, 10 Loc. Molino Jesi Offida Petriolo Falconara Marittima Apiro Petritoli Ostra Vetere Treia Via Acquaticcio, 6 Via Tesino Via S. Antonio Loc. Poiole Via Acquarelle, 2 contrata liberata Via Burello Via Moje, 9 6 6 14 1 6 14 6 11 9 11 6 6 6 11 6 S.S. Adriatica, 17 Loc. Poiole Via Poticcio, 18 1 VALORE DI RISCHIO Via Maiadorso, 13 SEDE IMPIANTO Monte Vidon Combatte Contrada San Giuseppe Filottrano Monte Roberto Belvedere Ostrense Monte San Martino Castelfidardo Falconara Marittima Montemarciano COMUNE Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale AUTORITA’ COMPETENTE BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Ancona Ascoli Piceno Fermo Ancona Macerata Fermo Ancona Macerata Fermo Ancona Ancona Ancona Macerata Ancona Ancona Ancona PROVINCIA 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 Az. Agr. Valle del Misa di Perlini Enzo Az. Agr. Vernice Anna Maria Az. Agr. Teobaldelli Eliseo Az. Agricola Madonna del Piano di Salvatori Ezio SINGH LAKHVIR (Ex Azienda Agricola Accadia Angelo) Azienda Agricola Bellagamba Luisa Azienda agricola Ciattaglia Savino Azienda Agricola Galassi Michele Azienda Agricola Gentili Marco Azienda Agricola Il Girasole di Ciciani Roberto Azienda Agricola Marzetti Roberto Az. Agr. Monaldi Romualdo (Az. Agr. Agriaso di Monaldi Romualdo & C.) Azienda Agricola Orlandi Antonio Azienda Agricola Rio Berto Azienda Agricola Rocci Duilia RAGIONE SOCIALE 6.6.a) 6.6.a) 6.6.a) 6.6.a) 6.6.a) 6.6.a) 6.6.a) 6.6.b) 6.6.b) 6.6.b) 6.6.b) 6.6.a) 6.6.a) 6.6.a) 6.6.a) Allevamenti Allevamenti Allevamenti Allevamenti Allevamenti Allevamenti Allevamenti Allevamenti Allevamenti Allevamenti Allevamenti Allevamenti Allevamenti Allevamenti COD. IPPC Allevamenti MACROSETTORE 9728 Macerata Matelica Montegiorgio Cagli Petritoli Belmonte Piceno Matelica Torre San Patrizio Montemarciano Cingoli Poggio San Vicino Serra San Quirico Sassocorvaro Tolentino Apiro Ostra Vetere COMUNE Loc. Palzzetto Lancioni Fraz. Piane Via Valubbio, 6 C.da Liberata scn Via Castellarso Tenna Loc. Terricoli Località San Pietro Via Selva, 1 Castel Sant'Angelo 11 6 14 1 2 7 2 7 1 1 6 6 Caprazzino di Sassocorvaro Via Ammorto, 19 6 11 6 VALORE DI RISCHIO C.da Pianarucci, 5 Contrada S. Andrea Via Barocco, 14 SEDE IMPIANTO Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale AUTORITA’ COMPETENTE BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Fermo Pesaro e Urbino Fermo Fermo Macerata Fermo Ancona Macerata Macerata Ancona Pesaro e Urbino Macerata Macerata Ancona PROVINCIA 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 6.6.b) 6.6.a) 6.6.a) 6.6.a) Allevamenti Allevamenti Allevamenti Allevamenti 6.6.a) Allevamenti Martini S.p.a. 6.6.a) 6.6.b) Allevamenti Martini S.p.a. Allevamenti 6.6.a) Allevamenti La Collina di Maiolini Michael 6.6.a) 6.6.a) Allevamenti Costituenda Osimo Allevamenti 6.6.a) Allevamenti Cime Alte Azienda Agricola Gubinelli Mario 6.6.a) 6.6.a) Allevamenti C.B.M. S.r.l. Allevamenti 6.6.a) Allevamenti C.B.M. S.r.l. NA.SCIMA di Lucchetta Francesco Palcor Società agrozootecnica Soc. Agricola San Giorgio all'Isola di Tamanti R. Tosi G. Mehmeti S. e M. s.s. Soc. Agricola Suinicola Picena di Scotucci Marco & Maria Società Agricola Avicola Colleverde S.r.l. Società Agricola Colleverde S.r.l. Società Agricola Colleverde S.r.l. 6.6.b) Allevamenti Azienda Agrozootecnica Peschiera s.s. COD. IPPC MACROSETTORE RAGIONE SOCIALE 9729 Osimo Osimo Osimo Force Montemonaco Montecosaro Filottrano Sassocorvaro Pesaro Apiro Osimo Esanatoglia San Marcello Jesi Senigallia COMUNE 6 1 Via Mucciolina, 3 Case Nuove di Osimo 6 10 6 1 6 6 7 11 0 6 6 Via Fratte Via Coppa, 11 Via Montemoro, 64 Contrada Ropaga 12 C.da Castellano, 100 Via Saltregna Bassa, 4 Via Cà Martello Bronzo Via della Blilla Via Esinante 6/7/8 Loc. San Vincenzo Cime di Pagliano Via Acquasanta, 50 1 7 Strada Cesano Bruciata, 126 Loc. Montecappone VALORE DI RISCHIO SEDE IMPIANTO Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale AUTORITA’ COMPETENTE BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Ancona Ancona Ancona Ascoli Piceno Ascoli Piceno Macerata Ancona Pesaro e Urbino Pesaro e Urbino Macerata Ancona Macerata Ancona Ancona Ancona PROVINCIA 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 Società Agricola Colleverde S.r.l. Società Agricola Eschito S.s. Società Agricola F.lli Vitali di Vitali Giovanni Luca & C. s.s. Società Agricola Fileni S.r.l. Unipersonale (ora Soc. Agr. Sorriso S.r.l.) Società Agricola Fileni S.r.l. unipersonale Società Agricola LGM s.s. Società Agricola LGM s.s. Società Agricola Picena S.r.l. Società Agricola Ponte Pio S.r.l. Società Unipersonale Società Agricola SAPI S.r.l. Società Agricola Stronati s.s. Società Agricola Tieske S.r.l. RAGIONE SOCIALE 6.6.a) 6.6.a) 6.6.b) 6.6.a) 6.6.a) 6.6.a) 6.6.a) 6.6.a) 6.6.a) 6.6.a) 6.6.a) 6.6.a) Allevamenti Allevamenti Allevamenti Allevamenti Allevamenti Allevamenti Allevamenti Allevamenti Allevamenti Allevamenti Allevamenti COD. IPPC Allevamenti MACROSETTORE 9730 Macerata Ancona Ascoli Piceno Ancona Ascoli Piceno Fermo Fermo Macerata Ancona Fermo Fermo Ancona PROVINCIA Apiro Cupramontana Folignano Jesi Folignano Sant'Elpidio a Mare Sant'Elpidio a Mare Cingoli Castelplanio Petritoli Montottone Santa Maria Nuova COMUNE 1 Via Baldeschi Balleani, 4 C.da Pianole, 6 Via Salerna 7 6 6 6 Loc. Colle Cervinara, snc Loc. Acquario 14 14 Via Rene Via San Pietro 4 1 Via Copparoni, 92,94,96,98 Loc. Rangore 7 1 6 VALORE DI RISCHIO Via S. Marziale, 42 Via Eschito Via Pradellona, 33 SEDE IMPIANTO Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale AUTORITA’ COMPETENTE 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 ALLEGATO B Elenco delle installazioni AIA collocate nella Regione Marche e soggette a visita ispettiva ordinaria programmata per l’anno 2015, ai sensi dell’art. 29-decies, commi 11bis e 11-ter, del D.Lgs 152/2006. 9731 1.1 6.7 Raffineria /impianto energetico a combustione Solventi API Raffineria di Ancona S.p.A. 9732 2.6 Ascoli Piceno Macerata Ancona Ancona Fermo Ancona Pesaro Pesaro Ancona Ancona Macerata Ancona Ancona Ancona Ancona PROVINCIA Comunanza Potenza Picena Loreto Loreto Monterubbiano Fabriano Fermignano Fano Castelfidardo Jesi Montelupone Monsano Corinaldo Falconara Marittima Maiolati Spontini COMUNE Villa Pera 15 16 16 Via Buffolareccia 19/21 Zona Ind. Brodolini Strada Regina km 6500 16 14 13 13 14 12 12 15 16 12 VALORE DI RISCHIO Via Buffolareccia 48 Via Monti Zona Ind. Via XIII Luglio 91/A Strada Provinciale Metaurense, 8 Piattaforma T2 Via Jesina, 25/A Via Piandelmedico, 74 Via Enrico Fermi Via Cassolo, 22/24 Passo del Turco,13 Via Flaminia, 685 Via Montecarottese, 2 SEDE IMPIANTO Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza statale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza statale Impianto di competenza regionale VISITA ISPETTIVA ORDINARIA 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Indesit Company S.p.A. Galvanica 2.5b) Fonderia Gruppo Ragaini S.p.A. 2.5.b) 2.5b) Fonderia Gruppo Ragaini S.p.A. Fonderie 2.5b) Fonderia FIB S.r.l. Gruppo Ragaini S.p.A. 6.1b) Cartiera 1.4-bis Energetica a combustione E.N.I. S.p.A. FEDRIGONI S.p.A. 2.6 Galvanica Elezinco S.r.l. 2.6 6.4c) Alimenti animali Galvanica 6.1.a)b) Cartiera F.lli Rossi fù Alderige S.r.l. 2.6 Galvanica Arbella Spa (ex.Caimi Export2 S.p.A.) Cartiera Marchigiana S.r.l. Cooperlat Soc. Coop. Agricola Bizzarri S.p.A. 2.6 Galvanica AP Automotive Products S.r.l. COD. IPPC MACROSETTORE RAGIONE SOCIALE 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 COD. IPPC 2.6 2.5b) 2.6 2.5 b) 2.5 b) 2.6 MACROSETTORE Galvanica Fonderia Galvanica Fonderia Fonderia Galvanica Italnasa S.r.l. LO.MET S.p.a. Plalam S.p.A. Profilglass S.p.A. Prysmian Cavi e Sistemi Italia S.r.l. YKK Mediterraneo S.p.A. 9733 5.4 5.4 5.3 5.4 /5.3 5.4 5.3 5.1 Rifiuti Rifiuti Rifiuti (depuratore) Rifiuti Rifiuti Rifiuti (depuratore) Rifiuti GETA Srl Secit Srl ECO ELPIDIENSE SRL COSMARI SRL 6.6 Allevamenti Allevamenti Az. Agr. Tamanti Renzo Azienda Agricola Orlandi Antonio Pesaro Macerata Ascoli Piceno Pesaro Macerata Macerata Fermo Ascoli Piceno Ascoli Piceno Ascoli Piceno Ancona Ascoli Piceno Ascoli Piceno Pesaro Ascoli Piceno Ancona Ancona PROVINCIA Cagli Petriolo Petritoli Pesaro Porto Recanati Tolentino Porto Sant’Elpidio Ascoli Piceno Ascoli Piceno Ascoli Piceno Falconara Marittima Ascoli Piceno Ascoli Piceno Fano Ascoli Piceno Loreto Santa Maria Nuova COMUNE Via Valubbio, 6 Via Sant’Antonio Contrata Liberata Via Val Serpe Santa Maria in Potenza Loc. Collina Via Mazzini 372 14 14 14 15 17 14 15 12 13 Località “Alta Valle del Bretta” Loc. Relluce 13 13 13 14 12 15 17 12 VALORE DI RISCHIO Loc. Relluce Via Saline, 22 Zona Ind. Campolungo Via Aprutina, 55 B Via Buffolareccia, 48 Loc. Ind. Brodolini Villa S. Antonio - Zona Ind. Campolungo Via Meda, 26, 28, s.n. Loc. Bellocchi Via Pradellona s.n.c. SEDE IMPIANTO Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza provinciale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale VISITA ISPETTIVA ORDINARIA 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 6.6 6.6 Allevamenti Az. Agricola Picena di Bianchini TEAM Srl ASTEA SPA 5.1/5.3 Rifiuti Eredi Raimondo Bufarini Srl Ascoli Servizi Comunali srl RAGIONE SOCIALE 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 Società Agricola LGM S.S. Società Agricola LGM S.S. RAGIONE SOCIALE 6.6 6.6 Allevamenti COD. IPPC Allevamenti MACROSETTORE Fermo Fermo PROVINCIA Sant'Elpidio a Mare Sant'Elpidio a Mare COMUNE Via Rene Via san Pietro SEDE IMPIANTO 14 14 VALORE DI RISCHIO Impianto di competenza regionale Impianto di competenza regionale VISITA ISPETTIVA ORDINARIA 2015 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 9734 ANNO XLVI • N. 38 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ________________________________________________________ ANNO XLVI • N. 38 Tribunale Amministrativo Regionale entro 60 giorni dalla data di ricevimento del presente atto. Entro 120 giorni può, in alternativa, essere proposto ricorso straordinario al Capo dello Stato, ai sensi del D.P.R. 24 novembre 1971 n. 1199; DI PUBBLICARE per estratto il presente decreto sul Bollettino Ufficiale della Regione Marche. Il presente atto può essere scaricato integralmente dal seguente link: http://www.ambiente.regione.marche.it/Ambiente/Va lutazionieautorizzazioni/ValutazionediImpattoAmbientale/tabid/86/ctl/Dettaglio/mid/626/Impianto/638/ Ditta/487/ID_proc/1243/Tipo/VIA/directory/V00583 /Default.aspx, selezionando la voce Provvedimento finale. Si attesta inoltre che dal presente decreto non deriva né può derivare un impegno di spesa a carico della Regione. Decreto del Dirigente della Posizione di Funzione Valutazioni ed Autorizzazioni Ambientali n. 28 del 28/04/2015 D.Lgs 152/06 art 20, L.R. 3/12 art 8. Verifica di assoggettabilità a VIA. Proponente: Tecnochem srl di Tavullia (PU) Progetto: attività di deposito, miscelazione e confezionamento di solventi. Esclusione dalla VIA con prescrizioni. IL DIRIGENTE DELLA POSIZIONE DI FUNZIONE VALUTAZIONI ED AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI omissis DECRETA DI DARE ATTO che, ai sensi dell’art. 20, c. 3, del D.Lgs. n. 152/2006 e dell’art. 8, c. 7, della L.R. n. 3/2012, non sono pervenute osservazioni da parte del pubblico; DI ESCLUDERE, ai sensi dell’art. 20, c. 5, del D.Lgs. n. 152/2006 e dell’art. 8, c. 9, lettera a) della L.R. n. 3/2012, dalla successiva procedura di Valutazione di Impatto Ambientale il progetto denominato: “Attività di deposito, miscelazione e confezionamento di solventi da effettuarsi all’interno di un immobile esistente”, presentato dalla Tecnochem srl di Tavullia (PU), purché nelle successive fasi progettuali, autorizzatorie e di gestione dell’impianto siano rispettate le condizioni e le prescrizioni riportate nell’Allegato 1, parte integrante e sostanziale del presente decreto; DI DARE ATTO, che l’attività proposta dalla Ditta Tecnochem non è conforme allo strumento urbanistico comunale; DI TRASMETTERE copia del presente atto unitamente agli elaborati progettuali debitamente timbrati, al proponente e copia del decreto al Comune di Tavullia (PU) e di Pesaro, alla Provincia di Pesaro, all’ARPAM Dipartimento Provinciale di Pesaro, al Segretariato Regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per le Marche, alla Soprintendenza Belle Arti Paesaggio delle Marche, alla Soprintendenza Archeologia delle Marche; DI RAPPRESENTARE che il presente provvedimento è rilasciato ai soli fini stabiliti dall’art. 8, della L.R. n. 3 del 26 marzo 2012 e non sostituisce in alcun modo ulteriori pareri od atti di assenso comunque denominati di competenza di questa o di altre amministrazioni, non oggetto del presente atto, pertanto la ditta dovrà ottenere tutte le ulteriori autorizzazioni necessarie alla concreta realizzazione dell’intervento; DI RAPPRESENTARE, ai sensi dell’art. 3, c. 4, della Legge n. 241/90, che contro il presente provvedimento può essere proposto ricorso giurisdizionale al IL DIRIGENTE DELLA POSIZIONE DI FUNZIONE Dott. Geol. David Piccinini 9735 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 Allegato 1 Fase antecedente alla realizzazione dell’attività 1. Prima dell’inizio dell’attività, dovrà essere effettuato un monitoraggio delle acque sotterranee tramite almeno tre punti di indagine, da concordare con ARPAM, posti uno a monte e due a valle idrogeologica dell’attività, onde stabilire un raffronto tra la qualità delle matrici ambientali prima dell’inizio attività e quella relativa alla fase di dismissione. L’indagine sarà volta in particolare a determinare la presenza di quei composti oggetto dell’attività della ditta (solventi)” Fase di esercizio 2. Relativamente al punto di emissione E1 ed alle sostanze organiche volatili come carbonio organico totale, dovranno essere rispettati i limiti di emissione in atmosfera indicati al punto 17 della tab. 1 parte III dell’All. III alla parte V del D.Lgs. 152/06. In merito alle prescrizioni contenute nel presente allegato 1, si evidenzia, che ai sensi del comma 2, art. 20 della LR 3/2012, questo ufficio esercita funzioni di controllo in convenzione con ARPAM e Corpo Forestale. Nei casi di difformità, verranno applicate le azioni e sanzioni previste dal comma 4, art. 20 della LR 3/2012. 9736 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ________________________________________________________ spx, selezionando la voce Provvedimento finale. Si attesta inoltre che dal presente decreto non deriva né può derivare un impegno di spesa a carico della Regione. Decreto del Dirigente della Posizione di Funzione Valutazioni ed Autorizzazioni Ambientali n. 30 del 29/04/2015 D.Lgs. 152/06 L.R. 3/2012 D.Lgs. 42/04 Giudizio positivo compatibilità ambientale. Decreto n. 118/VAA del 13/12/2012. Comune di Gabicce Mare. Riallineamento di scogliere emerse nel Comune di Gabicce Mare. Modifica prescrizione n. 2. IL DIRIGENTE DELLA POSIZIONE DI FUNZIONE Dott. Geol. David Piccinini IL DIRIGENTE DELLA POSIZIONE DI FUNZIONE VALUTAZIONI ED AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI ________________________________________________________ Decreto del Dirigente della Posizione di Funzione Valutazioni ed Autorizzazioni Ambientali n. 31 del 30/04/2015 D.Lgs. 152/2006, D.G.R. 1547/2009. Ditta: Profilglass S.p.A., impianto di Fano (PU), loc. Bellocchi, via Meda n. 28. Rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale per modifica sostanziale, con revoca decreto n. 107/2010. omissis DECRETA DI MODIFICARE, a seguito della richiesta del Comune di Gabicce Mare, per l’anno 2015 la prescrizione n. 2 del decreto della PF VAA n. 118/VAA del 13 dicembre 2012 e del decreto n. 49 del 30.04.2014. Pertanto il termine fissato al 30.04 relativo alla sospensione dei lavori di riallineamento e sagomatura delle scogliere emerse, per la concomitanza della stagione balneare, viene prorogato al 31.05.2015 in modo da poter completare i lavori in corso per la realizzazione delle scogliere; DI TRASMETTERE il presente decreto al Comune di Gabicce Mare, alla Capitaneria di Porto di Pesaro ed agli altri soggetti coinvolti nel procedimento, per gli adempimenti di competenza; DI RAPPRESENTARE che il presente provvedimento è rilasciato ai soli fini stabiliti dall’art. 8, della L.R. n. 3 del 26 marzo 2012 e non sostituisce in alcun modo ulteriori pareri od atti di assenso comunque denominati di competenza di questa o di altre amministrazioni, non oggetto del presente atto, pertanto la ditta dovrà ottenere tutte le ulteriori autorizzazioni necessarie alla concreta realizzazione dell’intervento; DI RAPPRESENTARE, ai sensi dell’art. 3, c. 4, della Legge n. 241/90, che contro il presente provvedimento può essere proposto ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale entro 60 giorni dalla data di ricevimento del presente atto. Entro 120 giorni può, in alternativa, essere proposto ricorso straordinario al Capo dello Stato, ai sensi del D.P.R. 24 novembre 1971 n. 1199; DI PUBBLICARE per estratto il presente decreto sul Bollettino Ufficiale della Regione Marche. Il presente atto può essere scaricato integralmente dal seguente link: http://www.ambiente.marche.it/Ambiente/Valutazionieautorizzazioni/ValutazionediImpattoAmbientale/ta bid/86/ctl/Dettaglio/mid/626/Impianto/522/Ditta/436/ ID_proc/1214/Tipo/VIA/directory/V00555/Default.a IL DIRIGENTE DELLA POSIZIONE DI FUNZIONE VALUTAZIONI ED AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI omissis DECRETA 1. DI RILASCIARE l’Autorizzazione Integrata Ambientale, ai sensi della Direttiva 2010/75/UE e del D.Lgs. 152/2006, art. 29-nonies, comma 2, alla ditta Profilglass S.p.A. sita nel Comune di FanoVia Meda n. 28 loc. Bellocchi, relativo alla “Modifica dell’impianto esistente per l’ esercizio dell’attività di cui al punto 2.5 lett b dell’allegato VIII alla parte II del D.Lgs. 152/2006”, come da progetto allegato alla domanda presentata, con le prescrizioni indicate all’allegato B Quadro Prescrittivo, che costituisce parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, con riserva di revoca del presente atto all’esito della comunicazione antimafia; 2. DI DARE ATTO che il presente provvedimento sostituisce e revoca il decreto n. 107/VAA_08 del 23/09/2010 dalla data di ricevimento dello stesso da parte della Profilglass S.p.A.; 3. DI IMPORRE il rispetto delle condizioni (valori limite, frequenza di controlli e metodiche analitiche di controllo) e prescrizioni contenute negli allegati B (Quadro Prescrittivo), C (Piano di monitoraggio e controllo) che formano parte integrante del presente provvedimento; 4. DI IMPORRE al gestore l’adeguamento, la gestione dell’impianto ed il rispetto delle raccomanda- 9737 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 d) fasi critiche della gestione dell’impianto - sono esclusi dall’obbligo del rispetto dei valori limite i periodi di funzionamento durante le fasi critiche di avvio e di arresto dell’impianto; contestualmente alla comunicazione di messa in esercizio, il gestore comunica i parametri che determinano l’inizio e la fine delle fasi critiche, i valori limite di emissione attesi in tali fasi tenuto conto delle cautele volte al massimo contenimento delle emissioni, e le modalità di gestione delle fasi stesse; e) controlli e monitoraggio - a decorrere dalla data di ricevimento del presente provvedimento, il gestore effettua autonomi controlli all’impianto nelle più gravose condizioni d’esercizio, come indicato nell’Allegato C, secondo le modalità e con la frequenza ivi riportate. Entro il 31 dicembre di ogni anno, il gestore dell’impianto deve inviare all’Autorità Competente, al Comune di Fano e all’ARPAM Direzione Tecnico Scientifica, un calendario dei controlli programmati all’impianto relativamente all’anno solare successivo, con le modalità indicate all’allegato C. Eventuali variazioni a tale calendario dovranno essere comunicate tempestivamente agli stessi enti; - il gestore è tenuto ad inviare le comunicazioni relative ai monitoraggi all’Autorità Competente, al Comune di Fano e all’ARPAM con frequenza annuale allegando i relativi certificati di analisi firmati da un tecnico competente in materia, entro il 30 maggio di ogni anno, con le modalità indicate all’allegato C che costituisce parte integrante del presente provvedimento; f) altre prescrizioni generali relative ai controlli - il gestore dell’impianto deve fornire all’autorità ispettiva l’assistenza necessaria per lo svolgimento delle ispezioni, il prelievo di campioni, la raccolta di informazioni e qualsiasi altra operazione inerente al controllo del rispetto delle prescrizioni imposte; - il gestore è in ogni caso obbligato a realizzare tutte le opere che consentano l’esecuzione di ispezioni e campionamenti degli effluenti gassosi e liquidi, nonché prelievi di materiali vari da magazzini, depositi e stoccaggi di rifiuti; - in particolare, per il controllo delle emissioni in atmosfera, il gestore dovrà realizzare un foro di prelievo in posizione idonea e resa accessibile al personale addetto ai controlli, secondo le norme di sicurezza e igiene del lavoro vigenti; i condotti di scarico dovranno altresì essere realizzati in modo da consentire la migliore dispersione dell’effluente gassoso nell’atmosfe- zioni per il miglioramento delle prestazioni ambientali contenute nel presente atto entro i termini proposti nella domanda e indicati negli allegati B (Quadro Prescrittivo), C (Piano di monitoraggio e controllo) che formano parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; 5. DI IMPORRE al gestore entro trenta giorni dall’avvenuta fase di adeguamento dell’impianto, l’invio del Piano di Monitoraggio e Controllo comprensivo del Quadro Prescrittivo di cui all’Allegato B (2.1 Prescrizioni VIA e 2.2 Prescrizioni AIA) all’Autorità Competente e all’ARPAM; 6. DI STABILIRE che il gestore dell’impianto deve provvedere all’effettuazione dei seguenti adempimenti: a) comunicazione e verifica della messa in esercizio della parte modificata dell’impianto - Il gestore dell’impianto prima di dare attuazione a quanto previsto al punto “Prescrizioni AIA” del Quadro Prescrittivo dell’allegato B al presente provvedimento ne dà comunicazione all’autorità competente, come previsto all’art. 29-decies, comma 1 D.Lgs. 152/2006; - il gestore dell’impianto, entro trenta giorni dall’effettuazione di ciascun intervento di adeguamento di cui all’Allegato B, comunica all’Autorità Competente la data di conclusione dei lavori; - la medesima comunicazione deve essere inoltre effettuata non oltre trenta giorni dopo l’adeguamento complessivo dell’impianto; b) verifica dell’adeguamento - entro tre mesi dalla comunicazione di cui alla precedente lettera a), il gestore effettua i controlli sull’intero impianto prescritti nell’Allegato C del presente decreto, comunicando preventivamente all’Autorità Competente, al Comune di Fano ed all’ARPAM la data di effettuazione, e trasmette, agli stessi Enti, gli esiti entro i successivi 60 giorni, allegando i relativi certificati analitici firmati da un tecnico abilitato; c) gestione dell’impianto - dalla data di messa a regime dell’impianto sono vigenti, a tutti gli effetti, i valori limite e le prescrizioni citate al punto 3; - in qualsiasi caso non si devono provocare fenomeni di inquinamento tali da peggiorare l’attuale situazione ambientale e i sistemi di contenimento delle emissioni devono essere mantenuti in continua efficienza; - la formazione di emissioni diffuse deve essere evitata adottando le misure in linea con le migliori tecniche disponibili o altre tecniche qualora più efficaci; 9738 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 comunque soggetto a riesame qualora si verifichi almeno una delle condizioni previste dall’articolo 29-octies, comma 4, del D.Lgs. n. 152/2006; 10. DI DARE ATTO altresì che, ai sensi dell’art. 29nonies, comma 1, del D.Lgs. n. 152/2006, il gestore è tenuto a comunicare all’Autorità Competente le modifiche progettate all’impianto corredate dalla necessaria documentazione; 11. DI DISPORRE che la Ditta aggiorni la documentazione presentata per la Relazione di Riferimento ai sensi della lettera a, comma 9-quinquies, art. 29-sexies del D.Lgs. 152/2006, secondo le tempistiche stabilite dalla DGRM n. 315/2015; 12. DI PROVVEDERE a trasmettere copia conforme del presente decreto alla ditta Profilglass Spa., al Comune di Fano, all’ARPAM Dipartimento Provinciale di Pesaro e alla Direzione Tecnico Scientifica; 13. SI DISPONE la messa a disposizione per la consultazione da parte del pubblico, previo accordo con il Servizio Infrastrutture, Trasporti ed Energia della Regione Marche P.F. Valutazioni ed Autorizzazioni Ambientali, presso l’Ufficio del Responsabile del procedimento sito in Via Tiziano, 44 - Ancona, della copia del presente provvedimento; 14. DI RAPPRESENTARE che ai sensi dell’art. 3, comma 4 della Legge 07/08/1990, n. 241, che contro il presente provvedimento può essere proposto il ricorso giurisdizionale, di cui all’art. 29 del Codice del processo amministrativo approvato con D.Lgs. 104/2010, al Tribunale Amministrativo Regionale entro 60 giorni dalla data di pubblicazione dello stesso nel Bollettino Ufficiale della Regione Marche come previsto dall’art. 17, comma 2 della L.R. 3/2012. Si ricorda infine che può essere proposto ricorso straordinario al Capo dello Stato ai sensi del D.P.R. 24 novembre 1971, n. 1199 entro il termine di centoventi giorni dalla data di notificazione, o comunicazione dell’atto o da quando l’interessato ne abbia avuto piena conoscenza; 15. DI PUBBLICARE per estratto il presente atto nel Bollettino Ufficiale della Regione e sul sito web (www.ambiente.marche.it) dell’autorità competente ai sensi dell’art. 17, comma 1 della L.R. 03/2012. Si attesta che dal presente atto non deriva, ne può derivare un impegno di spesa a carico della Regione. ra, secondo le prescrizioni stabilite dalle norme in materia, tenuto conto che, sotto il profilo tecnico è opportuno che il punto di emissione risulti almeno 1 metro più elevato rispetto agli edifici presenti nel raggio di 10 metri ed alle aperture di locali abitati nel raggio di 50 metri; - se non diversamente specificato nel presente decreto, gli autocontrolli di cui agli allegati allo stesso devono essere eseguiti nel rispetto della normativa vigente; g) inquinamento del suolo alla cessazione dell’attività - all’atto della cessazione definitiva delle attività, ove ne ricorrano i presupposti, il sito su cui insiste l’impianto deve essere ripristinato ai sensi della normativa vigente in materia di bonifiche e ripristino ambientale, tenendo conto delle potenziali fonti permanenti di inquinamento del terreno e degli eventi accidentali che si dovessero manifestare durante l’esercizio ai sensi dell’art. 22 della direttiva 2010/75/UE e riportate al punto 11 (emissioni al suolo e acque sotterranee) dell’Allegato B Quadro Prescrittivo; 7. DI DARE ATTO che la società Profilglass S.p.A ha effettuato un versamento di importo pari ad € 16.146,00 per le spese istruttorie del procedimento di modifica dell’autorizzazione integrata ambientale in conformità ai criteri di cui alla D.G.R. n. 1547/2009; 8. DI DARE ATTO che, ai sensi dell’art. 29-octies, comma 3, lett. a) del D.Lgs. n. 152/2006, come modificato dal D.Lgs. 46/2014, il presente provvedimento, efficace dalla data di notifica alla ditta, sarà riesaminato entro quattro anni dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea delle decisioni relative alle conclusioni sulle BAT riferite all’attività principale dell’installazione, oppure, in mancanza di tale pubblicazione, trascorsi dieci anni dal rilascio della presente autorizzazione ai sensi dell’art. 29-octies, comma 3, lett. b) del D.Lgs. 152/2006. Ai fini del riesame di cui all’art. 29-octies, comma 3, lett. a) del D.Lgs. 152/2006 l’Autorità competente trasmetterà comunicazione di avvio del procedimento con richiesta della documentazione di cui all’art. 29octies, comma 5 del D.Lgs. 152/2006. Nel caso di riesame di cui all’art. 29-octies, comma 3, lett. b) del D.Lgs. 152/2006 dell’autorizzazione, il gestore, presenta all’Autorità Competente apposita domanda corredata da un aggiornamento delle informazioni di cui all’art. 29-ter, comma 1 del D.Lgs. n. 152/2006 entro il termine di dieci anni dal rilascio della presente autorizzazione; 9. DI PRECISARE che il presente provvedimento è IL DIRIGENTE DELLA P.F. VALUTAZIONI ED AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI Geol. David Piccinini 9739 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 ALLEGATO A Rapporto Istruttorio di Autorizzazione Integrata Ambientale (conforme al D.lgs. 152/06 aggiornato con il D.lgs. 46/2014) Profilglass S.p.A. Via Meda, n. 28 61030 Bellocchi di Fano (PU) 9740 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 1. PROGETTO Oggetto dell’autorizzazione (Scheda informativa A.I.A.) Ragione Sociale Profilglass S.p.A. Partita IVA 00706270410 Via Meda, n. 28 61030 Bellocchi di Sede legale Fano (PU) Via Meda, n. 28 61030 Bellocchi di Sede operativa Fano (PU) Modifica sostanziale di impianto Tipo di impianto esistente Codice NACE All. VIII, punto 2.5 lett. b), parte II D.Lgs 152/2006 27 Codice NOSE-P 105.12 Tipologia attività 2.5(b): fusione e lega di metalli non ferrosi, compresi i prodotti di recupero e funzionamento di fonderie di metalli non ferrosi, con una capacità di fusione superiore a 4 Mg al giorno per il piombo e il cadmio o a 20 Mg al giorno per tutti gli altri metalli. Coordinate Gauss-Boaga 43° 47’ 29’’.59 E ; 13° 0’ 48’’.75 N. Codice attività IPPC Gestore PROFILGLASS S.p.A. 9741 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Referente IPPC Franceschini Marco Rappresentante legale Paci Giancarlo ANNO XLVI • N. 38 Impianti a Rischio di incidenti No rilevanti Sistema di gestione ambientale No – in fase di implementazione per regolamento 333/2011 e ISO 14001 Diffida regione Marche del 25/07/2013 Prot. 507661 e risposta della ditta del 30/01/2014 e del 14/07/2014 e chiusa con nota prot. n. . n. 0181188 del 13/03/2015. Misure – penali o- amministrative riconducibili all’impianto o parte di esso, ivi compresi i procedimenti in corso alla data della presente domanda Diffida regione Marche del 10/12/2013 Prot. 807825 e risposta della/ ditta del 09/08/2013 e del 14/07/2014 e chiusa con nota prot. n. 0181188 del 13/03/2015. Ordinanza Comune di Fano n°11 del 23/03/2010 e comunicazioni della ditta del 25/03/2010 e del 20/07/2010. Ordinanza Comune di Fano n°43 del 25/10/2013. Diffida regione Marche del 13/03/2015 Prot. 0181188 e risposta della ditta del 24/03/2015 Prot. n. 0204789. 9742 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Attività Tecnicamente connesse all’attività IPPC Principale N° progr. Rif. 1 Lotto 51 2 Lotti 53/54 Dati dimensionali Attività Attività di deposito di semilavorati e alluminio di scarto (esistente) Produzione di materie plastiche (esistente) Capacità produttiva A seguito della modifica sostanziale in progetto la capacita produttiva nominale dell’impianto, è quella riportata nella tabella seguente: CAPACITA’ NOMINALE DELL’IMPIANTO/CONSUMO 154.460 ton/anno nastri di alluminio 10.270 ton/anno profili di alluminio 229 ton/anno manufatti plastici stampati 35.000 tonn/anno materie prime ottenute dal processo di recupero rifiuti PRECEDENTI AUTORIZZAZIONI DELL’IMPIANTO E NORME DI RIFERIMENTO Estremi atto A.I.A. n.107/VAA_08 Ente competente Regione Marche Data rilascio Data scadenza 23/09/2010 23/09/2015 Determinazione Provincia PU n. 2086 Provincia di Pesaro-Urbino 12/08/2010 12/08/2025 Decreto del dirigente Regione Marche 08/04/2015 08/04/2015 9743 Note e considerazioni Ha revocato il decreto n. 28/DP4 del 23712/2004 Intestatario Alluplast Srl, che ha ceduto il ramo d’azienda a Profilglass SpA Esclusione dalla procedura di VIA con prescrizioni 7 MAGGIO 2015 Estremi atto BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Ente competente Data rilascio Data scadenza ANNO XLVI • N. 38 Note e considerazioni della PF VAA n. 21 AUTORIZZAZIONI UTILI AI FINI DELL’ISTRUTTORIA AIA Estremi atto Ente competente Data rilascio Prot.2012A17968 IT00PSY00374B Agenzia delle dogane 2012 Prot.2012A17969 IT00PSO00067S Agenzia delle dogane 2012 Prot.2012A17970 IT00PSY00342U Agenzia delle dogane 2012 Certificato n°IT250749 Bureau Veritas 28/08/2013 Ref. N° 022119832676-30-0000 Echa Ref. N° 022119832611-46-0000 Echa Ref. N° 022119832694-32-0000 Echa Ref. N° 022119830393-42-0000 Reg. n°012119529243-45-0153 Reg. n°012119480401-47-0190 Prot. n°3260prat.18593 Prot. n°1998prat.20540 Prot. n°4406prat.10933 Prot. N°1836/02prat.10938 Prot. N°8197/03prat.22560 Echa Echa 25/01/2011 Echa 26/07/2013 Comando VVFF Pesaro e Urbino 11/11/1999 Comando VVFF Pesaro e Urbino Comando VVFF Pesaro e Urbino Comando VVFF Pesaro e Urbino Comando VVFF Pesaro e Urbino Data scadenza 27/08/2016 Note e considerazioni Licenza per il deposito di oli medi, oli leggeri e acqua ragia minerale > 25 mc Licenza per il deposito di oli medi, oli leggeri e acqua ragia minerale > 25 mc Licenza per il deposito di gasolio > 25 mc Certificazione ISO 9001:2008 Notifica ai sensi del regol. CLP della sostanza Silicio Notifica ai sensi del regol. CLP della sostanza Magnesio Notifica ai sensi del regol. CLP della sostanza Manganese Notifica ai sensi del regol. CLP della sostanza Ferro Registrazione ai sensi del regol. Reach dell'alluminio Registrazione ai sensi del regol. Reach del silicio Parere favorevole per attività lavorazione materie plastiche rilasciato alla società uscente 26/07/2000 Parere favorevole attività lotti 85-88 per 26/01/2001 Parere favorevole attività lotti 83-84 per 23/04/2002 Parere favorevole attività lotto 82 bis per 23/10/2003 Parere favorevole attività lotti 47-48 per 9744 7 MAGGIO 2015 Prot. N°1063/03prat.22249 Prot. N°1062/03prat.20540 Prot. N°916/04prat.22844 Prot. n°8707prat.20540 Prot. N°9167/04prat.20540 Prot. n°2567prat.20540 Prot. N°2304/08prat.20540 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Comando VVFF Pesaro e Urbino Comando VVFF Pesaro e Urbino Comando VVFF Pesaro e Urbino Comando VVFF Pesaro e Urbino Comando VVFF Pesaro e Urbino Comando VVFF Pesaro e Urbino Comando VVFF Pesaro e Urbino Agenzia delle dogane Prot.2012A17968 IT00PSY00374B ANNO XLVI • N. 38 06/03/2003 Parere favorevole attività lotto 42 per 06/03/2003 Parere favorevole attività lotti 85-88 per 17/02/2004 Parere favorevole attività lotto 86 per 28/10/2004 Parere favorevole attività lotto 87 per 20/01/2005 Parere favorevole attività lotti 85-88-86 per 04/04/2007 Parere favorevole per attività lotti 85-88-86 (ampliamento) 30/04/2008 Parere di conformità per attività lotto 43 2012 Licenza per il deposito di oli medi, oli leggeri e acqua ragia minerale > 25 mc Sintesi di Procedura di AIA Passi Procedura Data Presentazione domanda 31/03/2014 Comunicazione avvio procedimento 21/05/2014 Pubblicazione quotidiano Corriere Adriatico 17/04/2014 30/05/2014 Tavolo tecnico 10/10/2014 Richiesta integrazioni e trasmissione osservazioni 11/07/2014 Deposito integrazioni 28/04/2014 07/08/2014 02/09/2014 9745 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 31/10/2014 23/12/2014 15/12/2014 17/02/2015 Deposito parere ARPAM Piano di Monitoraggio e Controllo 09/03/2015 Deposito contributo istruttorio Comune di Fano 02/07/2014 29/08/2014 Premessa Il progetto presentato dalla Profilglass SpA, si riferisce al progetto di modifica dell'autorizzazione AIA n°107/2010. Tale autorizzazione si riconduce agli impianti individuati nell'allegato VIII della parte seconda del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii. ed in particolare al punto 2.5 b) “impianti di fusione e lega di metalli non ferrosi, compresi i prodotti di recupero, con una capacità di fusione superiore a 4 tonnellate al giorno per il piombo e il cadmio o a 20 tonnellate al giorno per tutti gli altri metalli”. L'impianto è stato sottoposto ad una precedente procedura di Verifica di Impatto Ambientale, conclusasi con un giudizio di non Assoggettabilità alla VIA espresso con Decreto del Dirigente della Posizione di Funzione Valutazioni ed Autorizzazioni Ambientali n° 21 del 08.04.2015, nel quale erano previste prescrizioni da recepire nella successiva AIA . Per quanto sopra esposto nell’ottica della razionalizzazione e semplificazione amministrativa obiettivo primario di una Pubblica Amministrazione si considerano ricomprese in questa istruttoria tutte le valutazioni tecniche riportate nel sopracitato decreto: pertanto le valutazioni istruttorie di AIA proseguono con la parte di Valutazione Integrata, Quadro Prescrittivo e Piano di Monitoraggio e Controllo. 9746 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 1. VALUTAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE 9747 ANNO XLVI • N. 38 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 1.1 Individuazione BREF o LG o altri documenti tecnici pertinenti INDIVIDUAZIONE BREF O LG O ALTRI DOCUMENTI TECNICI PERTINENTI STATO NUMERO NOME DOCUMENTO DATA REDAZIONE O APPROVAZIONE Allegato IV DM 31,01,2005 1 Processi per la produzione di alluminio da materie prime secondarie 31/01/05 Allegato IV DM 31,01,2005 2 Processi per la produzione di alluminio da materie prime secondarie – processi comuni 31/01/05 Punto E Allegato V DM 31,01,2005 3 Descrizione delle analisi elaborate in ambito comunitario per la individuazione delle BAT, con particolare riferimento, ove disponibili, alle conclusioni dei BREF 31/01/05 Punto H Allegato V DM 31,01,2005 4 Definizione della lista delle migliori tecniche per la prevenzione integrata dell'inquinamento per lo specifico settore in Italia Best Available Techniques (BAT) Reference Document for the Non-Ferrous Metal Industries 31/01/05 Industrial Emissions Directive 2010/75/EU (Integrated Pollution Prevention and Control) 5 JOINT RESEARCH CENTRE Institute for Prospective Technological Studies Sustainable Production and Consumption Unit European IPPC Bureau 01/02/13 Draft 3 (February 2013) 6 7 8 9 LG MTD fonderie metalli non ferrosi Integrated Pollution Prevention and Control (IPPC) Reference Document on the General Principles of Monitoring July 2003 Reference Document on Best Available Techniques for Energy Efficiency Integrated Pollution Prevention and Control Reference Document on Economics and Cross-Media Effects 9748 02/03/04 July 2003 February 2009 July 2006 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 1.2 Stato di applicazione delle BAT BAT Definizione di una politica ambientale Pianificazione e formalizzazione delle necessarie procedure gestionali Verifica delle prestazioni ambientali, adottando le azioni correttive necessarie Adozione di un SGA DESCRIZIONE STATO SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE Applicata L’azienda ha messo in atto procedure volte al miglioramento continuo delle performance ambientali e di sicurezza sul lavoro Applicata L’azienda dispone di procedure relative alla gestione dei vari processi e lavori Applicata L’azienda effettua verifiche periodiche delle prestazioni ambientali tramite schede di controllo interne, ed adotta puntualmente azioni correttive in caso di criticità Sistemi di gestione ambientale (EMS) Applicata E' stato attivato il percorso di certificazione ISO 14001 Certificazione EN ISO 14001 EMAS Addestramento, tirocinio e sensibilizzazione degli operatori in numero adeguato alle attività in oggetto Mantenimento dell’efficienza delle attrezzature e degli impianti Trasporti e collegamenti Garantire un collegamento al sistema viario idoneo al transito dei mezzi Istituzione di uno stretto rapporto con i produttori ed i destinatari dei rifiuti Applicata Applicata Applicata Applicata CONFERIMENTO DEI RIFIUTI ALL'IMPIANTO Concrete conoscenze dei Considerare: rifiuti in ingresso al sito i rifiuti in uscita, l'area interna di stoccaggio, compresa la capacità Applicata di questa i trattamenti da effettuare, 9749 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE BAT DESCRIZIONE ANNO XLVI • N. 38 STATO le origini del rifiuto le informazioni sul processo produttivo di provenienza la presenza del codice CER del rifiuto i criteri per rigettare il rifiuto se non conforme, senza effettuarne lo stoccaggio Portare i rifiuti nel luogo di stoccaggio solo dopo la loro accettazione indicare in planimetria Applicata l’ubicazione dei rifiuti segnalare i rifiuti con etichette/cartelli Area di ricezione rifiuti STOCCAGGIO E MANIPOLAZIONE MATERIE PRIME Stoccaggi separati dei vari materiali in ingresso, prevenendo deterioramenti e rischi per l’ambiente e la sicurezza Applicata L’azienda effettua lo stoccaggio dei materiali in ingresso in aree separate, distinte per categoria di materiale adottando tutte le cautele per la prevenzione dell’inquinamento e degli infortuni sul lavoro STOCCAGGIO E MANIPOLAZIONE MATERIE PRIME Procedure di segregazione Stoccaggi di reagenti con Applicata e compatibilità particolari caratteristiche (ossidanti, liquidi infiammabili) in luoghi separati. Utilizzo di modelli di Applicata simulazione, modalità di L’azienda applica procedure di gestione e procedure per lavoro che consentono di aumentare la resa dei ottimizzare la produzione in termini materiali e per ottimizzare i di rendimento e di gestione flussi dei materiali Riciclo interno dei ritorni. . Applicata Riduzione dell’utilizzo Controllo periodico del consumo di dell’acqua e sua acqua contaminazione Aumento della resa delle Separazione dei componenti non materie prime metallici e metalli diversi da alluminio, utilizzando uno o una combinazione delle seguenti tecniche a seconda dei costituenti dei materiali trattati: Separazione magnetica Separazione mediante correnti parassite Separazione mediante densità 9750 Applicata Applicata Sono utilizzate tutte le tecniche di separazione richiamate nella descrizione 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE BAT DESCRIZIONE STATO relativa STOCCAGGIO E MANIPOLAZIONE RIFIUTI IN INGRESSO Tecniche generiche stoccaggio di Localizzazione delle aree di stoccaggio lontano da corsi Applicata d’acqua o perimetri sensibili e in modo da minimizzare la doppia movimentazione dei rifiuti Adeguato isolamento e protezione Applicata dei rifiuti stoccati Stoccaggio dei rifiuti differenziato a seconda della categoria, della Applicata composizione, e delle caratteristiche chimico-fisiche Etichettatura dei rifiuti Applicata Applicare le tecniche di Minimizzazione delle emissioni corretta manipolazione dei durante le fasi di movimentazione; Applicata rifiuti Non utilizzare contenitori danneggiati Corretta movimentazione Stoccaggio dei rifiuti in ingresso dei rifiuti in container chiusi effettuato al coperto Applicata o al coperto e protetti dal calore, luce del sole, acqua. FUSIONE E TRATTAMENTO DEL METALLO Utilizzo di ossigeno. bruciatori ad Bruciatori a basso tenore di NOx Applicata in emissione Applicata Le fasi di fusione nei forni, fino alla Gestione automatizzata dei confluenza del metallo liquido nei forni forni di mantenimento, ove presenti, sono gestite automaticamente e controllate dall’operatore tramite monitor e software installati presso una cabina di controllo e comando realizzata in adiacenza agli impianti stessi FUSIONE Degasaggio ed affinazione dell’alluminio utilizzando specifici sistemi di agitazione e miscele di Ar/Cl2 o N2/Cl2 o di gas inerti. Applicata (tecnica equivalente) Non risulta di possibile attuazione il degasaggio con cloro per le problematiche ambientali e di sicurezza sul lavoro, legate al deposito di cloro per determinate quantità (autorizzazione, personale 9751 7 MAGGIO 2015 BAT BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE DESCRIZIONE ANNO XLVI • N. 38 STATO abilitato, etc.); l’azienda tiene costantemente sotto controllo la problematica del degasaggio impegnandosi all’utilizzo di gas di tipo inerte o altro equivalente, fermo restando il degasaggio piuttosto energico richiesto considerata la tipologia dei materiali da trattare (basso spessore del film). FORMATURA Minimizzazione del consumo di distaccante e di acqua nella formatura. Applicata Il sistema di spruzzo è controllato automaticamente al fine di ottimizzare la deposizione della soluzione. COLATA Ottimizzazione della resa del metallo. Applicata Tramite l'attenta scelta delle materie prime da fondere, i trattamenti preliminari effettuati sul materiale in ingresso, sia esso rifiuto che rottame, e le modalità di costruzione della linea di colata che garantiscono una buona ripartizione laminare del metallo fuso ottimizzandone la resa. EMISSIONI IN ATMOSFERA Riduzione delle emissioni fuggitive. Applicata. Le bocche dei forni, durante il cui possono originarsi caricamento emissioni, sono aspirate ed i fumi sono convogliati al sistema di abbattimento. Applicata La porta di ciascun forno è progettata per fornire la massima tenuta per evitare la fuoriuscita di emissioni diffuse, e per mantenere la pressione positiva all'interno del forno durante la fase di fusione. Il sistema di aspirazione consente di modificare la portata del ventilatore Riduzione delle emissioni diffuse 9752 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE BAT Riduzione delle emissioni odorigene Convogliamento di più emissioni in un unico camino. Prevenzione e Riduzione delle emissioni Impiego di multi-cicloni. Impiego di filtri a manica. DESCRIZIONE ANNO XLVI • N. 38 STATO di estrazione dell'aria, a seconda della fase del ciclo di fusione. Pressatura delle schiumature tale Applicata da ridurre la superficie a contatto con l'umidità dell'aria Stoccaggio al coperto, al riparo dagli agenti atmosferici Applicata. Ove tecnicamente attuabile viste anche le portate d'aria in questione Riduzione della componente Applicata organica nei rottami di alluminio Tramite trattamento pirolitico (decoater) Applicata Impiego di cicloni nelle linee di depolverazione profili Applicata In tutti gli impianti in grado di produrre polveri, compresi gli impianti di frantumazione, macinazione e separazione a secco di componenti non metallici e metalli diversi da alluminio, negli impianti di fusione dell'alluminio anche per le fasi di caricamento del materiale Riduzione delle emissioni di composti organici e PCDD / F dal trattamento pirolitico con sistemi e tecniche aggiuntive al filtro a maniche Selezione delle materie prime Applicata conformi al forno e alla tecnica di Tutte le tecniche indicate sono applicate nel trattamento del rottame abbattimento usata di alluminio Trattamento pirolitico Impiego di post-combustore Raffreddamento rapido Iniezione di carbone attivo Riduzione delle emissioni di HCl , Cl2 e HF da fusione nei forni, trattamento metallo fuso e colata - Selezione e preparazione delle Applicata Tutte le tecniche indicate sono materie prime - Trattamento con Ca(OH)2 o sodio applicate, fatto salvo il degasaggio bicarbonato in combinazione con per il quale si rimanda al punto specifico sopraindicato un filtro a maniche - Controllo del processo di degasaggio - Uso di cloro in miscela o gas 9753 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE BAT DESCRIZIONE ANNO XLVI • N. 38 STATO inerti per il degasaggio Impiego venturi. di scrubber Applicata Quale sistema di trattamento dei fumi dall'impianto di lavaggio e sgrassaggio nastri di alluminio Non applicabile al ciclo tecnologico Impiego di scrubber dinamici (“disintegratori”) Con riferimento alla fase di formatura, aspirazione delle emissioni derivanti dall’impiego di agenti di distacco. Impiego di post-combustori Non applicabile. Non si impiegano agenti di distacco; la laminazione avviene all'interno di un box chiuso Applicata per l'abbattimento delle sostanze organiche contenute nei rottami di alluminio Applicata. La colata è realizzata in canali chiusi e la laminazione in un box chiuso Non applicabile. Le fasi di colata e laminazione sono chiuse e non si generano emissioni essendo questo il processo di solidificazione. Non applicabile. Le fasi di colata e laminazione sono chiuse e non si generano emissioni essendo questo il processo di solidificazione. Non applicabile. Le fasi di colata e laminazione sono chiuse e non si generano emissioni essendo questo il processo di solidificazione. Non applicabile. Le fasi di colata e laminazione sono chiuse e non si generano emissioni. Confinamento delle linee di colata e di raffreddamento. Con riferimento alla fase di colata e raffreddamento, impiego di filtri a tessuto per l’abbattimento delle polveri. Con riferimento alla fase di colata e raffreddamento, impiego di cicloni con scrubber ad umido per l’abbattimento delle polveri. Con riferimento alla fase di colata e raffreddamento, impiego di biofiltri per l’abbattimento di VOC. Con riferimento alla fase di colata e raffreddamento, impiego di scrubber con neutralizzazione chimica per l’abbattimento di VOC Con riferimento alla fase di f u s i o n e impiego di filtri a tessuto per l’abbattimento delle polveri. Con riferimento alla fase di fusione impiego di scrubber Applicata. Applicata 9754 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE BAT DESCRIZIONE con neutralizzazione chimica per l’abbattimento di VOC Con riferimento alla fase dei trattamenti termici, controllo automatizzato dei parametri di funzionamento del forno per il contenimento delle emissioni di CO. Con riferimento alla fase dei trattamenti termici, utilizzazione di gas naturale o di combustibili a basso contenuto di zolfo unito ad un controllo automatizzato dei parametri di funzionamento del forno per il contenimento delle emissioni di SO2. Con riferimento alla fase dei trattamenti termici, controllo automatizzato dei parametri di funzionamento del forno per contenimento emissioni di NOx. Corretta manutenzione ed esercizio delle apparecchiature di abbattimento ANNO XLVI • N. 38 STATO Applicata. I processi di combustione sono gestiti in maniera automatica. Applicata. Il combustibile di ogni forno è metano Applicata. I processi di combustione sono gestiti in maniera automatica in tutti gli impianti. Applicata EMISSIONI IN ACQUA Utilizzo di sistemi depolverazione a secco. di Applicata. I sistemi di contenimento delle emissioni sono del tipo a secco. Non applicabile al ciclo tecnologico Utilizzo di “scrubber biologici”. Riciclo interno dell’acqua di processo. Riuso delle acque processo trattate. Applicata. Tutta l’acqua di processo viene attualmente recuperata Applicata. Le acque di processo recuperate vengono riutilizzate all’interno dello stabilimento fino a saturazione Applicata Le acque di dilavamento del piazzale di deposito del rottame di alluminio sono opportunamente trattate prima di Identificazione esistenza sostanze pericolose e, se necessario, loro segregazione e trattamento 9755 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE BAT DESCRIZIONE ANNO XLVI • N. 38 STATO della confluenza nel corpo recettore (pubblica fognatura) (AOX, cianuri, solfuri, composti aromatici ed idrocarburi,Hg, Cd, Pb, Cu, Ni, Cr, As, Zn) Impiego di metodi per tenere le diverse acque di processo separate tra loro. Applicata. Le acque di processo sono mantenute separate e riutilizzate nello stesso processo fino a saturazione. Applicata. Le acque di processo sono trattate in depuratore chimico-fisico prima dello smaltimento in pubblica fognatura Applicata Trattamento delle acque di scarico dal sistema di depurazione delle emissioni ad umido. Tecnica adeguata di trattamento per ogni tipo di acqua reflua Identificazione degli elementi principali delle acque reflue trattate Permettere lo scarico finale ed ispezione finale solo dopo che sono stati effettuati tutti gli eventuali trattamenti Applicata Applicata EFFICIENZA ENERGETICA Riduzione delle perdite di energia attraverso l’ottimizzazione delle operazioni di preriscaldamento. Applicata. Ogni forno di fusione è riscaldato attraverso bruciatori rigenerativi che consentono di ottenere risparmi dal 55 al 60% rispetto ad un sistema tradizionale a recupero di calore. Sono impiegati forni di attesa in cui l’energia necessaria al riscaldamento è ridotta in ragione delle ridotte temperature di esercizio di questi. I bruciatori dei forni sono gestiti tramite quadri di controllo e comando, completi di PLC Utilizzo di bruciatori a interscambio tra camera calda e fredda del forno di fusione a doppia camera Ottimizzazione energetica del processo e implementazione ove Applicata Utilizzo di bruciatori rigenerativi Utilizzo di bruciatori a interscambio 9756 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE BAT possibile, di sistemi recupero del calore DESCRIZIONE di ANNO XLVI • N. 38 STATO tra camera calda e fredda del forno di fusione a doppia camera Post-combustore con recupero del calore Applicata Miglioramento continuo dell’efficienza energetica Uso energia in modo Utilizzo di tecniche di recupero del Applicata decoater per trattamento efficiente calore per il preriscaldamento della Nel pirolitico e post-combustore carica del forno Ricircolo dei gas incombusti con Il materiale in uscita al decoater idrocarburi nel sistema del viene inviato al forno di fusione posto bruciatore in coda allo stesso al fine di sfruttare la temperatura a cui si trova l'alluminio, minimizzando quindi l'energia necessaria per portarlo a fusione. Gestione energetica dell'efficienza Mettere in atto un sistema di Applicata gestione dell'efficienza energetica Tutto il personale viene formato ed informato anche per il tramite delle che comporta: ¾ l'applicazione ed il procedure di lavoro disposte dai funzionamento di procedure con responsabili di produzione; viene particolare riferimento alla effettuato il monitoraggio costante formazione e competenza del dei consumi nonché la verifica delle performance anche mediante il PMC, personale, le scelte impiantistiche sono ¾ comunicazione, coinvolgimento, controllo efficiente effettuate tenendo conto dei consumi previsti per l'impianto. dei processi, In relazione all'applicazione del ¾ programmi di manutenzione, sistema di qualità ISO14000 sono ¾ valutazioni comparative, ¾ controllo delle prestazioni ed effettuati specifici audit interni. leader nella sua adozione di misure con particolare L'azienda, riferimento a monitoraggio e produzione a livello mondiale, è attenta a tutte le nuove tecniche di misure, lavorazione che consentono ¾ audit interno, ¾ sviluppo di tecnologie per adeguati risparmi energetici l'efficienza energetica, ¾ aggiornamento sugli sviluppi delle tecniche nel settore Individuazione delle Utilizzo di tecniche di recupero del Applicata decoater per trattamento opportunità per ottimizzare il calore per il preriscaldamento Nel pirolitico e post-combustore recupero dell'energia della carica del forno nell'impianto, tra i vari Ricircolo dei gas incombusti con Il materiale in uscita al decoater nel sistema del viene inviato al forno di fusione posto sistemi dell'impianto e/o con idrocarburi bruciatore dei terzi in coda allo stesso al fine di sfruttare la temperatura a cui si trova Uso di bruciatori rigenerativi negli l'alluminio, minimizzando quindi impianti di fusione e attesa l'energia necessaria per portarlo a 9757 7 MAGGIO 2015 BAT BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE DESCRIZIONE ANNO XLVI • N. 38 STATO fusione. Gli impianti di fusione e attesa sono provvisti di bruciatori rigenerativi Ottimizzare l'efficienza energetica al momento della progettazione di un nuovo impianto, sistema o unità Avviare la progettazione ai fini Applicata dell'efficienza energetica fin dalle ogni qualvolta l'azienda effettua un investimento di una certa entità e prime fase; sviluppare e scegliere le che presuppone consistenti costi di tecnologie per l'efficienza esercizio, effettua adeguate e opportune valutazioni anche in energetica ordine agli aspetti di carattere energetico, anche avvalendosi delle società che si propongono per la fornitura delle attrezzature in questione Maggiore integrazione dei Tentare di ottimizzare l'impiego di Applicata processi energia tra vari processi o sistemi Nel caso dell'energia termica nei forni fusori, nel forno di trattamento all'interno di un impianto pirolitico, negli scambiatori di calore Mantenere lo slancio delle Mantenere lo slancio del Applicata la verifica delle iniziative finalizzate programma a favore dell'efficienza Mediante all'efficienza energetica energetica con varie tecniche, performance che impone la tenuta di una “contabilità” sui consumi quali: ¾ la messa in atto di un energetici del sito sistema specifico di gestione dell'energia; ¾ una contabilità dell'energia basata su valori reali (cioè misurati), che imponga l'onore e l'onere dell'efficienza energetica sull'utente/chi paga la bolletta; ¾ la creazione di centri di profitto nell'ambito dell'efficienza energetica; ¾ la valutazione comparativa; ¾ una nuova visione dei sistemi di gestione esistenti; ¾ l'utilizzo di tecniche per la gestione dei cambiamenti organizzativi. Mantenimento delle Mantenere le competenze in Applicata competenze materia di efficienza energetica e di mediante i processi continui di sistemi che utilizzano l'energia con formazione del personale anche tramite accesso alle risorse del FSE tecniche quali: ¾ assunzione di personale qualificato e/o formazione del 9758 7 MAGGIO 2015 BAT Manutenzione Recupero di calore BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE DESCRIZIONE ANNO XLVI • N. 38 STATO personale. La formazione può essere impartita da personale interno, da esperti esterni, attraverso corsi ufficiali o con attività di autoapprendimento/sviluppo; ¾ esercizi periodici in cui il personale viene messo a disposizione per svolgere controlli programmati o specifici (negli impianti in cui abitualmente opera o in altri); ¾ messa a disposizione delle risorse interne disponibili tra vari siti - effettuare la manutenzione degli Applicata impianti al fine di ottimizzarne I programmi di manutenzione l'efficienza energetica applicando dell'azienda soddisfano le condizioni tutte le tecniche descritte di seguito: riportate - conferire chiaramente i compiti di pianificazione ed esecuzione della manutenzione; - definire un programma strutturato di manutenzione basato sulle descrizioni tecniche delle apparecchiature, norme ecc. e sugli eventuali guasti delle apparecchiature e le relative conseguenze. Può essere opportuno programmare alcune operazioni di manutenzione nei periodi di chiusura dell'impianto; - integrare il programma di manutenzione con opportuni sistemi di registrazione e prove diagnostiche; - individuare, nel corso della manutenzione ordinaria o in occasione di guasti e/o anomalie, eventuali perdite di efficienza energetica o punti in cui sia possibile ottenere dei miglioramenti; - individuare perdite, guasti, usure e altro che possano avere ripercussioni o limitare l'uso dell'energia e provvedere a porvi rimedio al più presto. - mantenere l'efficienza degli Applicata 9759 7 MAGGIO 2015 BAT Recupero di calore Ottimizzare i motori elettrici BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE DESCRIZIONE ANNO XLVI • N. 38 STATO Sono eseguite costantemente scambiatori di calore tramite: monitoraggio periodico operazioni di manutenzione periodica degli scambiatori di calore dell'efficienza - prevenzione o eliminazione delle incrostazioni. Utilizzo del calore in eccesso Applicata piuttosto che sua dissipazione per Alla linea di trattamento del rottame di alluminio sarà annesso un forno di raffreddamento fusione per evitare il raffreddamento del materiale ed il suo successivo riscaldamento per la fusione in impianto ubicato in altro immobile Uso di motori efficienti sotto il Applicata profilo elettrico e con variatori di Tutti gli impianti sono di recente attivazione e pertanto i relativi motori velocità sono quanto di meglio offre il mercato in termini di efficienza energetica, e sugli stessi, ove applicabile in funzione della lavorazione, sono presenti riduttori di velocità TRATTAMENTO E RIUTILIZZO DEI RIFIUTI Pretrattamento finalizzato al riutilizzo esterno dei residui solidi. Applicata Eventuali rifiuti in ingresso costituiti da schiumature possono essere trattati in impianti di macinazione e vagliatura al fine di ottenere schiumature di alluminio con aumentata resa del prodotto Applicata. L’utilizzo di ritorni puliti, la prevenzione di sbalzi di temperatura e di lunghi tempi di attesa nei forni di fusione permettono di minimizzare la quantità di scorie prodotte. Applicata. Tutti i materiali recuperabili sono stoccati separatamente al fine di ottimizzarne il recupero sia interno che esterno. Applicata Minimizzazione della formazione delle scorie. Stoccaggio separato dei residui per permetterne il riutilizzo e riciclo. Massimizzazione riutilizzo imballaggi riutilizzabili 9760 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE BAT DESCRIZIONE ANNO XLVI • N. 38 STATO Riutilizzo dei fusti quando Applicata sono in buono stato, altrimenti destinarli ad appropriati trattamenti Limitazione della produzione Applicata di rifiuti Riduzione della quantità dei - Organizzare operazioni sul sito in Applicata rifiuti di fusione da avviare modo da agevolare il riutilizzo dei Tutte le tecniche indicate sono allo smaltimento rifiuti, - Recupero delle schiumature e condotte, eccezione fatta per le scorie saline che sono smaltite come rifiuto. delle scorie saline - Trattamento delle schiumature per il recupero dell'alluminio Riduzione dei quantitativi di - Aumento della qualità della Applicata scorie saline originate dalla materia prima utilizzata, attraverso produzione di alluminio la separazione dei componenti non Tutte le tecniche indicate sono secondario metallici e metalli diversi condotte nelle diverse fasi del ciclo di lavorazione. dall'alluminio - Rimozione dei contaminanti organici prima della fusione - Uso di forno rotativo CONTAMINAZIONE DEL SUOLO Disponibilità e manutenzione Applicata della superficie delle aree di lavoro in maniera da eliminare o ridurre perdite al suolo e permettere loro rapida rimozione Utilizzo aree Disponibilità di una base in cemento Applicata Pavimentazione in c.a. impermeabilizzate in tutte le aree di lavoro Bacini di contenimento per tutte le Uso di bacini di contenimento per materie prime e rifiuti liquidi accidentali sversamenti RUMORE Insonorizzazione delle porte esterne, mantenendole chiuse per il maggior tempo possibile, specialmente durante la notte. Applicata Altresì le lavorazioni da svolgere all'esterno sono preferibilmente effettuate nel tempo di riferimento diurno (es. carico e scarico materiali, etc.) Sistemi di scarico pretrattamento al chiuso Applicata Per lo scarico sono adottate idonee procedure che ne limitano la formazione di rumore; il pretrattamento di tutto il materiale di e 9761 7 MAGGIO 2015 BAT BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE DESCRIZIONE ANNO XLVI • N. 38 STATO alluminio in ingresso, diverso da pani, t-bars, etc., avviene all'interno dei fabbricati Applicata Intervento di mitigazione del rumore eseguito tramite trattamento fonoassorbente eseguito sulle strutture dei fabbricati, con funzione di mitigazione acustica verso i recettori sensibili ubicati lungo Via Papiria Realizzazione di barriera fonoassorbente all'interno dell'area impiegata per lo stoccaggio del rottame di alluminio, con funzione di mitigazione acustica verso il recettore sensibile più vicino Applicata Compressori Riduzione del rumore mediante l’impiego di materiali fonoassorbenti Riduzione del rumore mediante l’impiego di sistemi di coibentazione Insonorizzazione delle sorgenti rumorose attraverso interventi attivi. Applicata Operando su scelta dei materiali, utilizzo di carter fonoassorbenti, limitazione dei giri degli organi mobili. Intervento di mitigazione del rumore eseguito tramite trattamento fonoassorbente eseguito sulle strutture dei fabbricati Realizzazione di barriera fonoassorbente all'interno dell'area impiegata per lo stoccaggio del rottame di alluminio, con funzione di mitigazione acustica verso il recettore sensibile più vicino Minimizzazione del numero Applicata delle attività di trasporto Attraverso il contenimento e la durante la notte. razionalizzazione del traffico veicolare. MONITORAGGIO EMISSIONI Applicazione di un sistema di Per la valutazione della conformità Applicata Tutti gli impianti di fusione sono monitoraggio delle emissioni Per la comunicazione dei dati provvisti di SME; lo stesso è ambientali relativi alle emissioni previsto anche per l'impianto di industriali trattamento rottame a cui è annesso un forno di fusione 9762 7 MAGGIO 2015 BAT BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE DESCRIZIONE ANNO XLVI • N. 38 STATO alluminio Applicata Gli inquinanti gassosi monitorati sono scelti sulla base del processo di produzione; i parametri di processo monitorati es. temperatura, consentono anche il controllo delle condizioni ottimali del flusso gassoso in ingresso all'impianto di abbattimento Espressione dei risultati del Valori limite di emissione o Applicata monitoraggio in funzione del parametri equivalenti quali unità di I valori degli inquinanti gassosi processo concentrazione, unità di carica nel monitorati sono espressi in tempo, fattori di emissione etc.. concentrazione, che rappresenta l'unità di misura valida per la verifica immediata del rispetto del valore limite Tempi di monitoraggio Stabilire tempi di campionamento Applicata I tempi di campionamento e la adeguati dipendenti dal tipo di processo e frequenza sia per le emissioni tali che i dati ottenuti siano gassose, che per quelle liquide rappresentativi di ciò che si è (acque di scarico) e rifiuti, sono inteso monitorare idonei a caratterizzare l'impianto da cui derivano nonché a stabilire il confronto con i relativi valore limite Verifica dell'Incertezza di Quando il monitoraggio riguarda la Applicata L'incertezza di misurazione è misura verifica della conformità, occorre riportata nei Rapporti di prova delle tenere conto dell'incertezza della emissioni misurazione in tutto il tempo di monitoraggio Cosa e come monitorare Parametri dipendenti dai processi di produzione, dalle materie prime e dalle sostanze chimiche utilizzate nell'impianto Sistema vantaggioso che unisce la necessità di monitoraggio ambientale con il controllo del funzionamento dell'impianto Applicazione dei requisiti di monitoraggio Produzione dei dati di monitoraggio composta di tutte le fasi ovvero misurazione del flusso, campionamento, stoccaggio, trasporto e conservazione del campione, trattamento, analisi, elaborazione dati, comunicazione dati Scelta del metodo di controllo che tenga conto anche dei costi Applicata Applicata In linea generale l'azienda utilizza misurazioni dirette che possono essere in continuo e non in continuo a seconda della matrice e provenienza del campione da sottoporre a monitoraggio 9763 7 MAGGIO 2015 BAT BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE DESCRIZIONE Presentazione efficace dei risultati del monitoraggio ANNO XLVI • N. 38 STATO Applicata ECONOMICS AND CROSS-MEDIA EFFECTS Selezione di tecniche che prevengono o riducono le emissioni o di tecnologie più pulite per il minor impatto ambientale Valutazione di misure alternative quali: • progettazione di processo, ad esempio tecnologie pulite; modifiche o sostituzioni degli impianti o attrezzature; • selezione delle materie prime , ad esempio carburanti più puliti , materie prime meno contaminate , ecc • controllo di processo, ad esempio ottimizzazione dei processi , ecc. • misure di pulizia, manutenzione , ecc • misure non tecniche, ad esempio cambiamenti organizzativi , formazione del personale , l'introduzione di sistemi di gestione ambientale, ecc. Applicata In linea generale l'azienda effettua progettazione preliminare di tutti gli impianti così da sviluppare tutte le problematiche anche in campo ambientale, effettua la selezione delle materie prime e scelta in funzione di quelle che, anche per l'operatore, consentono un livello di rischio più basso, effettua formazione del personale per le migliori pratiche industriali, e ha avviato il processo di implementazione del sistema di gestione ambientale ISO 14000. Inventario dei consumi e delle emissioni Verifica periodica degli inquinanti emessi, delle materie prime consumate (compresa l'acqua ), dell'energia utilizzata, e i rifiuti prodotti . Applicata Tali azioni sono compiute nell'ambito della gestione del Piano di Monitoraggio e controllo, con ulteriore verifica delle performance Verifica della qualità dei dati Confronto dei risultati, considerata raccolti anche l'incertezza di misura, sia con riferimento agli anni precedenti, sia con riferimento alle MDT Evitare la produzione dei Cercare tecniche alternative dalle rifiuti quali si ottenga la minore produzione di rifiuti ovvero la produzione di rifiuti classificabili, nell'ordine come inerti, non pericolosi, pericolosi Applicata Tali azioni saranno compiute nell'ambito del SGA e del PMC Controllo della produzione di rifiuti in termini di qualità e quantità E' costantemente tenuta sotto controllo la produzione dei rifiuti, sia in termini di quantità, che di qualità, anche per il tramite di un sistema 9764 Applicata La politica di riduzione della produzione dei rifiuti è nello spirito aziendale; fermo restando che la riduzione della quantità dei rifiuti si può tradurre in aumento della pericolosità di quelli generati dalle operazioni di recupero. 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE BAT DESCRIZIONE Valutare gli effetti crossmedia valutare gli effetti ambientali per ciascuna delle tecniche alternative considerate, per le seguenti tematiche: tossicità umana • il riscaldamento globale • tossicità acquatica • acidificazione • eutrofizzazione • riduzione dell'ozono • potenziale di creazione fotochimica di ozono Interpretare i conflitti cross- Valutare i risultati ottenuti con i dati media precedenti, con le valutazioni europee, con i dati europei Valutazione delle tecniche Suddivisione dei costi in alternative con riferimento ai investimento, di esercizio e di costi manutenzione Valutazione dei costi delle Monetizzare costi e benefici e tecniche con riferimento confrontarli all'efficacia in termini ambientali ANNO XLVI • N. 38 STATO software associato al Sistri Applicata (parzialmente) Per le tematiche pertinenti sarà effettuata dal terzo anno dalla messa a regime del nuovo assetto impiantistico, considerata la complessità di tutta l'installazione Applicata Tali azioni saranno compiute nell'ambito del SGA e del PMC Applicata Nell'ambito della gestione degli impianti e della contabilità di questi, sono adeguatamente distinti i costi in investimenti, esercizio e manutenzione, con possibilità di raffronto con quelli relativi a tecniche alternative Non applicata Per le tematiche pertinenti sarà effettuata dal terzo anno dalla messa a regime del nuovo assetto impiantistico, considerata la complessità di tutta l'installazione, nonché nell'ambito del SGA COMUNICAZIONE E CONSAPEVOLEZZA DELL’OPINIONE PUBBLICA Organizzazione di eventi di informazione/discussione con autorità e cittadini Applicata Con autorità anche per il tramite delle società di consulenza incaricate; con i cittadini ad opera della proprietà, nei locali della stessa Applicata Sito internet e articoli sul giornale Comunicazioni periodiche a mezzo stampa locale e distribuzione materiale informativo Apertura degli impianti al pubblico Applicata Sono organizzati open-day 9765 periodicamente 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 1.3 Applicazione BAT innovativa in relazione a “ Non Ferrous Metal Industries - Draft 3 febbraio 2013 e succ. integrazioni “ linea Decoater, Forno Fusorio e impianto abbattimento fumi BAT in relazione al Ciclo produttivo Decoater La sezione di decoatizzazione è affidata al forno pirolitico di cui si elencano i vantaggi e la relativa BAT (Fig.2): · Trasformazione delle impurità organiche in gas di pirolisi combustibile; · Flessibilità di utilizzo del gas di pirolisi prodotto, con recupero energetico attraverso combustione; 14.3.5.2 Energy 76. In order to use energy efficiently, BAT is to use one or a combination of the following techniques: (based on Sections 4.3.4.3 and 4.3.4.5) a b Technique Precheating of the furnace charge by the off-gas Recirculation of the gases with unburnt hydrocarbons back into the burner system Applicability Only applicable for non-rotating furnaces Only applicable for reverberatory furnaces and dryers FIG.2 BAT risparmio energetico 14.3.5.3 Air emissions 77. In order to prevent or reduce emissions to air, BAT is to remove oil and organic components from swarf before the smelting stage by using one or a combination of the following techniques: (based on Section 4.3.4.3) Applicability (¹) Applicable to highly oil contaminated swarf Generally applicable. For swarf highly contaminated by oil, centrifugation is b Drying applied before the drying (¹) The removal of oil and organic component may not needed where the furnace and the abatement system are designed to handle the organic material a Technique Centrifution FIG.3 BAT emissioni in aria rispetto alimentazione diretta al forno fusorio Data la temperatura a cui si opera e per la presenza di un post-combustore ed anche perché non si immettono direttamente nel carico organici clorurati , la formazione di cloro-diossine e cloro-furani è sicuramente < 0,1 ng/Nm3. Inoltre, si evidenzia che una reazione pirolitica con postcombustione in difetto di ossigeno dà luogo a emissioni di NOx minori rispetto a quelle che si realizzerebbero nell’alimentazione dei rottami nel forno fusorio. 9766 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 ALIMENTAZIONE AL FORNO PIROLITICO (BAT) reference document for: NONFERROUS METAL INDUSTRIES Draft 3 del Febbraio 2013 (Fig.4) 78. In order to prevent or reduce diffuse emissions from the pretreatment of scraps, BAT is to use one or a combination of the following techniques: Technique Closed or pneumatic conveyor, with an air extraction system Closure or hoods for the charging and for the discharge points, with an air extraction system a b SEZIONE RECUPERO TERMICO x x scambiatore di calore per il raffreddamento dei fumi e riscaldamento della aria di combustione al combustore; un ciclone per l’abbattimento del particolato eventualmente presente; Parte dei fumi di combustione uscenti dal ciclone vengono spurgati e inviati a una sezione costituita da: x quencher (raffreddatore con acqua); x un reattore per il dosaggio di calce, bicarbonato di sodio e carboni attivi per abbattere l’eventuale acidità presente nei fumi; x un filtro a maniche collegato ad un aspiratore di coda che convoglia i fumi nel camino. Il gruppo post-combustore, quencher e reattore per il dosaggio di calce (o bicarbonato sodico)e carboni attivi è considerato BAT per il Best Available Techniques (BAT)reference document for: NONFERROUS METAL INDUSTRIES Draft 3 del Febbraio 2013 14.3.5.3.3 Organic compounds emissions 87. In order to reduce organic compounds emissions and PCDD/F from the drying of swarf and melting furnaces, BAT is use one or a combination of the following techniques together with a bag filter: (based on Sections 4.3.4.7 and 4.3.4.8) Technique Applicability Selection of raw material according to the Generally applicable a furnace and the abatement techniques used b Internal burner system Only in case of melting furnaces c Afterburner (¹) Generally applicable d Rapid quenching (¹) Generally applicable e Activated carbon injection (¹) Generally applicable (¹) Descriptions of the techniques are given in Section 14.10. Fig.5: BAT relative alle emissioni di componenti organici 9767 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 14.3.5.3.4 Acid emissions 88. In order to reduce the emission of HCI, Cl2 and HF from the drying of swarf, smelting furnaces, remelting, molten metal treatment and casting , BAT is to use a combination of the following techniques: (based on Sections 4.3.4.7 and 4.3.4.8) Technique Selection of raw materials Ca(OH)2 or sodium bicarbonate injection in b combination with a bag filter (¹) Control of the refining process adapting the c quantity of refining gas used to the contaminants present into the molten metals d Use of a mix of chlorine and inert gas (¹) Descriptions of the techniques are given in Section given in Section 14.10. a Applicability Generally applicable Generally applicable Generally applicable for the refining process Generally applicable for the refining process 14.10. (¹) Descriptions of the techniques are Fig.6: BAT relative alle emissioni acide 14.1.2 Energy management 2. In order to use energy efficiently, BAT is to use a combination of the following techniques: (based on Section 2.12.2) a b Technique Energy efficiency management system (E2MS) Regenerative or recuperative burners Applicability Generally applicable Generally applicable Fig.7: BAT relative all’efficienza energetica BAT in relazione alle emissioni Camino di aspirazione fumi- forno fusorio Il forno è dotato di un suo dispositivo di aspirazione fumi, questi fumi sono collettati al sistema centrale di abbattimento; anche la zona della porta del forno è mantenuta in depressione dall’impianto di aspirazione, in modo tale che i fumi uscenti siano inviati al camino collegato. Inoltre sulla porta del forno e sul sistema di fusione sono installate due cappe di aspirazione; le cappe in leggera depressione aspirano i fumi uscenti dal forno all’atto apertura porta, al contempo impediscono l’ingresso di aria nel forno. I gas caldi vengono inviati alla base del camino associato al sistema; la fuoriuscita di questi gas è regolata attraverso un controller di pressione che quindi ha il doppio scopo di mantenere costante la pressione nel forno e far sfogare i gas. Il funzionamento è controllato da un controllori temperatura in linea. Il dimensionamento del camino è stato fatto considerando le portate massime attese durante il funzionamento del forno fusorio e del decoater. Vengono garantite le seguenti emissioni al camino: 9768 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 ypolveri 5 mg/Nm3 · SOV (come TOC) < 10 mg/Nm3 · HCl < 10 mg/Nm3 · HF < 2 mg/Nm3 · NOX < 250 mg/Nm3 · PCDD/F < 0,1 ng/Nm3 Come da Best Available Techniques (BAT)reference document for: NON-FERROUS METAL INDUSTRIES Draft del Febbraio 2013 Parameter Dust Unit Mg/Nm³ BAT-AEL (¹) 5 Table 14-34: BAT- associated emission levels for organic compounds and PCD/F from the drying of swarf and melting furnaces Parameter TOC as C Unit mg/Nm³ BAT-AEL 10 (¹) Table 14-35: BAT- associated emission levels for HCI, Cl2 and HF from the drying of swarf, smelting furnaces, remelting, molten metal treatment and casting Parameter HCI Cl2 HF Unit mg/Nm³ mg/Nm³ mg/Nm³ BAT-AEL 10 (¹) 1 (²) 2 (³) Fig.8: BAT relative ai livelli di emissione CONCLUSIONE Si indicano qui di seguito gli elementi precipui della nuova area/sezioni di impianto tali da far caratterizzare lo stesso come impianto che utilizza le migliori tecnologie oggi sul mercato. Infatti: 9 Tutto l’impianto nuovo è posto in aspirazione (depressione), specie laddove si verifica il movimento del materiale o il caricamento dello stesso all’interno delle apparecchiature interconnesse. Tali aspirazioni convogliano i fumi in un unico impianto di trattamento ed abbattimento, limitando in tal modo la possibile fuori uscita indesiderata di gas/fumi; 9 Il decoating è annoverabile come tecnica BAT, infatti il sistema di riscaldamento, attraverso il riciclo dei fumi caldi, permette di recuperare gran parte dell’energia termica presente in impianto. 9769 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 9 Il sistema decoating comprende un combustore- postcombustore attraverso cui viene utilizzato il tenore termico dei fumi caldi per riscaldare l’aria in ingresso; 9 La temperatura di esercizio al combustore è tale da non permettere la formazione di diossine; 9 Il sistema utilizza, per neutralizzare gas acidi e per rimuovere composti organici, un sistema a calce o bicarbonato di sodio e carboni attivi; 9 Lo scambiatore di raffreddamento fumi e preriscaldo aria è proprio del recupero energetico; 9 Il sistema di filtrazione utilizza dei filtri a manica di materiale idoneo al trattenere polveri la cui dimensione è pari ad alcuni micron. 1.4 ESITO ISTRUTTORIA AIA La Ditta ha messo in atto e previsto tutte le Bat Conclusion del Draft 2013 “Non-Ferrous Metal Industries” anche se non ufficialmente approvato. La rispondenza del progetto alle Best Avallabile Techniques in ordine al processo da realizzarsi, si è sostanziata in tutta una serie di miglioramenti sia del ciclo produttivo sia dei sistemi di contenimento delle emissioni e dei rifiuti prodotti, nonché tramite l'azione volontaria operata dal Gestore, di riduzione delle concentrazioni di inquinanti presenti in talune emissioni, anche significative. Sono stati previsti e progettati sistemi di controllo che sono improntati ad una corretta gestione dell’intero impianto e delle sue singole apparecchiature in ordine ad un miglior recupero dell’alluminio, ad una migliore efficienza energetica ed ad una maggior sicurezza e continuità della produzione, ma anche e soprattutto in ordine al contenimento degli impatti ambientali. Si ritiene pertanto di esprimere un parere istruttorio positivo con tutte le prescrizioni riportate nel Quadro Prescrittivo di codesto decreto. 9770 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 ALLEGATO B 1. (QUADRO PRESCRITTIVO) L’Autorità Competente ritiene utile l’istituzione di un apposito tavolo tecnico a cui saranno chiamati a partecipare il Comune, l’Autorità Competente, l’ARPAM, ASUR, ASET e la Ditta, ognuno nell’ambito delle specifiche competenze per la discussione delle sotto riportate prescrizioni, ove indicato. 1.1 PRESCRIZIONI VIA RIVISTE IN RELAZIONE AGLI ESITI DELL’ AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE E DA RICOMPRENDERE NEL PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO POST-OPERAM Monitoraggio: Aria: 1. Entro i successivi 90 giorni dalla data di messa a regime di tutti gli impianti in progetto, l’azienda dovrà avviare una campagna sulla qualità dell’aria, al fine di verificare che i valori di concentrazione relativi alle specie di inquinanti emesse, non subiscano incrementi maggiori di quelli previsti in sede progettuale. La campagna di misura dovrà essere rappresentativa di un anno e dovrà riguardare almeno le frazioni PM10, biossido di Azoto (NO2) l’ Ammoniaca, l’Acido Cloridrico, l’Acido Fluoridrico, HCNM come C, i metalli (As,Cd,Ni,Pb) nel punto interno all'installazione corrispondente con il recettore maggiormente penalizzato, individuato, secondo lo studio di ricaduta degli inquinanti presentato a corredo della domanda, con la sigla R3. Le modalità di svolgimento della campagna dovranno essere concordate con l’Autorità Competente e ARPAM Direzione Tecnico Scientifica. 2. Per quanto attiene il punto precedente, ed in particolare la determinazione di diossine PCDD, furani PCDF, questa dovrà essere condotta sul particolato atmosferico campionato su un filtro e sulla frazione volatile adsorbita su schiuma poliuretanica PUF posizionata a valle del filtro tramite campionatore ad “alto volume”. Si ritiene congrua una serie di campionamenti per una settimana nel periodo estivo e una nel periodo invernale, con la rilevazione del meteo sito specifico. Il campionamento sarà effettuato come sopra nel punto interno all'installazione corrispondente con il recettore maggiormente penalizzato, individuato, secondo lo studio di ricaduta degli inquinanti presentato a corredo della domanda, con la sigla R3. Le analisi dovranno essere eseguite da un laboratorio accreditato ai sensi della ISO 17025 con metodi nazionali o internazionali. 9771 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 3. A seguito di apposito tavolo tecnico, che sarà convocato dalla scrivente A.C., a cui saranno chiamati a partecipare il Comune, l’Autorità Competente, l’ARPAM, ASUR, e la Ditta, si chiederà alla ditta a contribuire all’installazione, entro un anno dal rilascio del presente decreto, presso l’area di massima ricaduta interna all'installazione corrispondente con il punto recettore R3, di una stazione fissa per il monitoraggio della Qualità dell’Aria, che consenta di effettuare sia misure in continuo (ossidi di azoto totali, PM10) che analisi di Arsenico, Cadmio, Nichel, Piombo. Qualora tale prescrizione venisse ottemperata nelle tempistiche corrispondenti con quelle indicate al punto 1, il presente monitoraggio varrà in luogo di quello sopra indicato per i parametri ivi indicati, fermo restando l’obbligo di monitoraggio degli altri parametri non considerati nel presente punto. Acqua: 4. Al fine di tutelare la qualità ambientale del fosso della Carrara che sfocia nel canale Albani, e che attraversa l’area dello stabilimento, le acque di prima pioggia dilavanti le superfici scoperte della Ditta e corrispondenti con quelle raccolte negli 11 punti di scarico della rete di regimazione aziendale delle acque meteoriche così come caratterizzate nella documentazione trasmessa dall'azienda in data 30/10/2014 devono essere considerate acque reflue industriali e convogliate in un unico punto di scarico, per essere efficacemente monitorate, in relazione al rispetto dei valori limite previsti dalla tab. 3 all. 5 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i., per lo scarico in acque superficiali. Dovrà inoltre essere effettuato un monitoraggio annuale della qualità delle acque e dei sedimenti del fosso della Carrara e del canale Albani, rispettivamente a monte e a valle del punto di scarico, e a monte e a valle del punto in cui il fosso si immette nel suddetto canale Albani. La ditta dovrà quindi presentare, entro 90 giorni dal ricevimento del presente decreto un idoneo Piano di Monitoraggio con l’individuazione dei punti di campionamento, dei parametri da rilevare, delle tempistiche di rilevamento e della modalità di trasmissione agli Enti dei risultati conseguiti. In alternativa tali acque di prima pioggia possono essere recapitate nella rete pubblica di fognatura comunale e assoggettate alle prescrizioni del gestore del servizio idrico. Si chiede alla ditta di individuare la soluzione prescelta, e di darne comunicazione alla A.C., entro novanta giorni dal ricevimento del presente decreto; tale soluzione sarà valutata anche nell’ambito del tavolo tecnico. Rumore 5. Entro 60 giorni dalla data di messa a regime dell’impianto modificato, l’azienda è tenuta ad effettuare una valutazione di impatto acustico redatta da un tecnico competente; tale relazione deve essere trasmessa entro 30 giorni all’Autorità competente e al Comune. 9772 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Lotto 51 6. L'azienda in attesa di dare attuazione alla prescrizione n. 10 potrà utilizzare l'area contraddistinta come lotto 51, purché per il materiale di alluminio ivi depositato si garantiscano contemporaneamente tutte le seguenti condizioni: ¾ sia qualificato EoW o materia prima; ¾ sia allo stato fisico solido, non polverulento, non sotto forma di trucioli, torniture o frammenti fini; ¾ si presenti ristretto in pacchi, o in alternativa già legato, o sotto forma di lamiere, fogli, nastri la cui conformazione e dimensioni non permettono la legatura o la realizzazione di pacchi; ¾ sia conforme alle prescrizioni dettate dall'Autorità giudiziaria nell'ambito del procedimento penale in essere; ¾ sia esente da particelle, materiale sciolto, “fogliette”, o comunque non contenga materiale suscettibile di trasporto eolico; ¾ sia movimentato esclusivamente tramite mezzi meccanici anche nelle fasi di carico e scarico; ¾ la fase di scarico dovrà essere effettuata garantendo la più bassa altezza possibile di caduta del materiale; ¾ sia mantenuto a due metri al di sotto dell'altezza della recinzione perimetrale che divide il piazzale in oggetto dall'abitazione più vicina; ¾ sia adeguatamente suddiviso con setti in cumuli distinti per tipologia individuata con apposita segnaletica; ¾ sia evitata la movimentazione in condizioni meteo caratterizzate da raffiche di vento forte (>30Km/h); in tali condizioni dovrà essere garantita anche la copertura del materiale depositato, con reti o altri materiali idonei; ¾ qualsiasi operazione all'interno del lotto 51 potrà essere eseguita dal lunedì al venerdì, nell'ambito delle seguenti fasce orarie: - primavera /estate: dalle ore 08,00 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 18,00 - autunno/inverno: dalle ore 08,00 alle 12,00 e dalle 14,00 alle 18,00 7. Tali materiali debbono essere verificati ad ogni ingresso ed avere tracciabilità su un sistema informatico a disposizione dell’AC e dell’ARPAM; 8. Deve essere inoltre disposto un sistema di verifica delle emissioni diffuse di tale lotto da riportare nel PMC dell’Autorizzazione Integrata Ambientale come riportato nella sottostante tabella: Origine Punto di emissione Materiale metallico polverulento Scarico materiale recuperabile in ingresso Tipologia di inquinanti Polveri Velocita vento Modalità di prevenzione Modalità di controllo Frequenza di controllo 9 Modalità di deposito di materiale in area esterna convenientemente attrezzata, con box separati per tipologia di materiale depositato, e adeguato sistema di Verifica visiva Giornaliera 9773 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE protezione dalle polveri per l’abitazione più vicina; 9 Deposito esterno coperto con teli in plastica in caso di condizioni climatiche avverse; 9 Minima altezza nella fase di scarico del materiale; 9 Riduzione operazioni all’aperto; 9 Pulizia periodica dei piazzali e box di deposito, sia interni sia esterni Operazione di Recupero dei Rifiuti 9. Il gestore, per quanto riguarda la macinazione dei pallets, deve inquadrare tale operazione come operazione di recupero Rifiuti e più precisamente R12: Rifiuti ammessi al recupero Imballaggi in legno e loro parti Quantità ammessa al recupero t/anno 2'000 CODICI CER 15 01 03 Attività di recupero (Tabella C del D.Lgs. 22/97) R12- Scambio di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate da R1 a R11 10. Generali Il gestore entro sei mesi dalla data di rilascio del presente provvedimento dovrà presentare un Progetto per la individuazione di un sistema di ricovero al coperto del materiale attualmente depositato nel lotto 51; - entro i successivi sei mesi L’AC attraverso la convocazione di un tavolo tecnico dovrà esprimersi in merito al progetto presentato dal gestore; - entro sei mesi dall’approvazione il Gestore dovrà acquisire i relativi titoli abilitativi edilizi; 9774 7 MAGGIO 2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 entro sei mesi dall’ottenimento dei titoli abilitativi edilizi, il gestore dovrà effettuare la realizzazione dell’intervento progettato e approvato. 1.2 PRESCRIZIONI AIA (applicazione delle BAT ai fini della riduzione integrata dell’inquinamento e tempistica) Il Gestore dovrà rispettare le seguenti scadenze realizzando, a partire dalla data di emissione della presente autorizzazione, quanto riportato nella tabella seguente: MATRICE TEMPISTICHE INTERVENTO CERTIFICAZIONE ISO 14001 Giugno 2016 E’ già iniziato il processo di certificazione che deve essere ultimato entro il mese di giugno 2016 SISTEMA DI CERTIFICAZIONE AI SENSI DEL REGOLAMENTO 333/2011 Giugno 2016 E’ già iniziato il processo di certificazione che deve essere ultimato entro giugno 2016 VALUTARE GLI EFFETTI – CROSS MEDIA VALUTAZIONE DEI COSTI DELLE TECNICHE con riferimento all'efficacia in termini ambientali (Monetizzare costi e benefici e confrontarli) RUMORE Per le tematiche pertinenti sarà effettuata tale valutazione dal Dicembre 2018 terzo anno dalla messa a regime del nuovo assetto impiantistico, considerata la complessità di tutta l'installazione Dicembre 2018 Giugno 2015 Per le tematiche pertinenti sarà effettuata tale valutazione dal terzo anno dalla messa a regime del nuovo assetto impiantistico, considerata la complessità di tutta l'installazione, nonché nell'ambito del SGA La Ditta deve realizzare gli interventi di insonorizzazione delle torri di raffreddamento installate all'esterno del fabbricato insistente sul lotto 87; in particolare dovrà essere realizzata la chiusura dei silenziatori nella zona di ingresso dell'aria, nonché l'inserimento di ulteriori setti dentro i silenziatori di scarico, e l'aumento dell'altezza della barriera fonoassorbente fino ad allinearla con quella esistente. Preso atto che in sede di Conferenza dei Servizi la Ditta ha dichiarato di aver già effettuato tali interventi, si richiede alla stessa di fornire la relativa documentazione entro giugno 2015. 9775 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 1.2.1 Capacità Produttiva Il gestore deve attenersi alla capacità produttiva dell’impianto dichiarata in sede di domanda di AIA , ogni modifica sostanziale del ciclo dovrà essere preventivamente comunicata all’autorità competente . 1.2.2 Approvvigionamento e stoccaggio materie prime Per quanto riguarda l’approvvigionamento e lo stoccaggio delle materie prime, ausiliarie e combustibili è necessario che vengano rispettati i seguenti criteri e/o misure per evitare eventuali sversamenti, si prescrive quanto segue: a. Tutte le forniture di materie prime devono essere opportunamente caratterizzate e quantificate, archiviando le relative bolle di accompagnamento; b. Devono essere adottate tutte le precauzioni affinché materiali liquidi e solidi non possano essere trascinati al di fuori dell’area di contenimento provocando sversamenti accidentali e conseguenti contaminazioni del suolo e delle acque sotterranee e superficiali. Il Gestore dovrà adottare le opportune misure gestionali al fine di prevenire anche in condizioni di sversamenti accidentali, il contatto tra sostanze incompatibili; c. deve essere garantita l’integrità strutturale dei serbatoi di stoccaggio per tutte le sostanze che possono provocare un impatto sull’ambiente (ad esempio sostanze pericolose ecc.); d. Il Gestore dovrà comunicare annualmente, secondo le modalità definite nel PMC, i quantitativi di materie prime utilizzate nel ciclo produttivo. 9776 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 1.2.3 Approvvigionamento e ricezione materiale E.O.W. e Rifiuti a. Le registrazioni per la tracciabilità del materiale trattato, per ogni partita in ingresso, fino alla definitiva trasformazione in materia prima da destinare alla fusione, devono essere condotte nel rispetto delle fasi riportate nel flow-sheet di pag. 18 della nota Profilglass del 06/08/2014, acquisita al prot. n. 577027 del 07/08/2014; b. la documentazione dovrà essere tenuta costantemente a disposizione degli organi preposti al controllo; c. considerata l'adozione del nuovo sistema di registrazione che garantirà di seguire i rifiuti dall'inizio alla fine del loro ciclo di recupero, quindi fino alla trasformazione in materia prima, monitorando anche le quantità degli stessi materiali, non si rende più necessario il mantenimento del "registro di massa recuperata dai rifiuti", attualmente utilizzato per le stesse finalità. Pertanto l'utilizzo di tale registro terminerà contestualmente all'adozione del sistema di gestione della qualità previsto dal Regolamento 333/2011. 9777 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 1.2.4 Consumi idrici a. Il gestore deve esercire l’impianto in modo tale da ridurre il più possibile i consumi di risorse idriche. A questo proposito dovrà comunicare annualmente, secondo le modalità definite nel PMC, i quantitativi di risorse idriche utilizzate, suddivise per ogni tipologia di approvvigionamento, ed effettuare una stima, sempre suddivisa per tipologia di approvvigionamento, dei quantitativi di risorse risparmiate per effetto dei ricicli interni. 1.2.5 Consumi energetici a. Il Gestore deve esercire l’impianto in modo da ridurre il più possibile i consumi energetici. A questo proposito dovrà comunicare annualmente, secondo le modalità previste dal PMC, i quantitativi totali di energia consumata e di energia prodotta 9778 Descrizione provenienza Caldaia a metano Caldaia a metano Profilatrice Profilatrice Profilatrice Profilatrice Profilatrice Profilatrice Profilatrice Profilatrice Sigla emissione **** E1 **** E2 **** E3 **** E4 **** E5 **** E6 9779 **** E7 **** E8 **** E9 **** E10 1'000 1'000 1'000 1'000 1'000 1'000 1'000 1'000 1'200 1'200 Portata (Nmc/h) 0,13 0,07 0,07 0,07 0,07 0,07 0,07 0,07 0,07 24 5 49 24 5 49 24 5 49 24 5 49 24 5 49 24 5 49 24 5 49 24 5 49 0,13 Non in uso 24 5 49 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 25 25 25 25 25 25 25 25 250 250 Durata Area Altezza T emissione della dal (h/giorno) sezione suolo (giorni/sett) °C m (mq) (sett/anno) n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. 11 11 % O2 / / / / / / / / / / Impianto di abbattimento x x x x x x x x x x Biennale Biennale Biennale Biennale Biennale Biennale Biennale Biennale Annuale Annuale Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 NON attiva NOx come NO2 = 120 NOx come NO2 = 100 NON attiva Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 NOx come NO2 = 120 NOx come NO2 = 100 Flusso di Massa (g/h) Parametri inquinanti Frequenza Concentrazione Continuo Discontinuo di controllo (mg/Nmc) Modalità di controllo Tabella 2.2.6.A: limiti alle emissioni convogliate – ESISTENTI NUOVE E DA MODIFICARE 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 Profilatrice Caldaia a metano Caldaia a metano **** E15 **** E16 **** E17 **** E18 9780 **** E28 **** E27 * E22 Ricambio aria locali centralina oleodinamica Estrazione aria gruppo refrigerazione teste saldanti p Ricambio aria locali centralina oleodinamica Laminatoio Profilatrice **** E14 * E20 Profilatrice **** E11 Forno trattamento termico Profilatrice Sigla emissione **** E19 Descrizione provenienza Portata (Nmc/h) 60'000 5'500 1'200 1'200 1'000 1'000 1'000 1'000 0,07 24 5 49 0,28 0,79 24 5 49 24 5 49 0,13 0,13 0,07 0,07 24 5 49 24 5 49 24 5 49 24 5 49 0,07 24 5 49 11 11 11 11 11 11 11 11 100 250 250 250 25 25 25 25 Durata Area Altezza emissione T della dal (h/giorno) sezione suolo (giorni/sett) °C (mq) (m) (sett/anno) n.a. n.a. 11 11 n.a. n.a. n.a. n.a. % 02 / / / / / / / / / / / Impianto di abbattimento / / / x x x x x x x x / / / Annuale Annuale Annuale Annuale Biennale Biennale Biennale Biennale NOx come NO2 = 120 NOx come NO2 = 120 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Polveri totali Polveri totali comprese nebbie comprese nebbie oleose = 27,5 oleose = 5 NOx come NO2=550 NOx come NO2= 100 Polveri totali =300 Polveri totali = 5 Polveri inorganiche Cl. Polveri inorganiche cl. III Tab. B = 30 III Tab. B = 0,5 SOV come TOC = 300 SOV come TOC = 5 NOx come NO2 = 100 NOx come NO2 = 100 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Flusso di Massa (g/h) Parametri inquinanti Frequenza Concentrazione Continuo Discontinuo di controllo (mg/Nmc) Modalità di controllo 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 **** E29 9781 Forno di trattamento 4'000 **** 0,13 0,13 12 12 12 12 12 12 12 12 11 11 250 250 250 250 250 250 250 250 25 250 n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. % 02 / / / / / / / / Decantatore statico / / Impianto di abbattimento X X X X X X X X X / X Biennale Biennale Biennale Biennale Biennale Biennale Annuale Annuale Biennale / Annuale Polveri totali comprese nebbie oleose = 20 NOx come NO2 =600 Polveri totali comprese nebbie oleose = 20 NOx come NO2 =600 Polveri totali comprese nebbie oleose = 20 NOx come NO2 =600 Polveri totali comprese nebbie oleose = 20 NOx come NO2 =600 Polveri totali comprese nebbie oleose = 20 NOx come NO2 =600 Polveri totali comprese nebbie oleose = 20 NOx come NO2 =600 Polveri totali = 84 Inquinamento poco rilevante Polveri totali Polveri totali comprese nebbie Polveri totali Polveri totali comprese nebbie comprese nebbie oleose = 20 oleose = 5 NOx come NO2 =600 NOx come NO2 = 150 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 NOx come NO2 = 150 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 NOx come NO2 = 150 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 NOx come NO2 = 150 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 NOx come NO2 = 150 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 NOx come NO2 = 150 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 NOx come NO2 = 150 Polveri totali =7 Inquinamento poco rilevante Polveri totali Polveri totali comprese nebbie comprese nebbie oleose = 20 oleose = 5 NOx come NO2 =600 NOx come NO2 = 150 Flusso di Massa (g/h) Parametri inquinanti Frequenza Concentrazione Continuo Discontinuo di controllo (mg/Nmc) Modalità di controllo BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 24 24 7 49 Forno di trattamento 4'000 Non costruita termico alluminio **** E37 Forno di trattamento 4'000 termico alluminio 0,13 24 7 49 Forno di trattamento 4'000 termico alluminio **** E36 **** E38 0,13 24 7 49 Forno di trattamento 4'000 termico alluminio **** E35 0,13 0,13 24 7 49 Forno di trattamento 4'000 termico alluminio **** E34 0,13 Forno di trattamento 4'000 termico alluminio **** E33 0,2 16 5 49 24 5 49 24 5 49 0,28 0,2 24 5 49 Durata Area Altezza emissione T della dal (h/giorno) sezione suolo (giorni/sett) °C (mq) (m) (sett/anno) 24 7 49 Forno di trattamento 4'000 termico alluminio **** E32 **** E31 4'000 Portata (Nmc/h) Cappa di aspirazione su banco prova laboratorio Pulizia interna dei profili mediante aria 12'000 compressa Forno di rinvenimento Sigla emissione **** E30 Descrizione provenienza 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 E39 Portata (Nmc/h) 80'000 Forno di fusione e linea di colata Forno di fusione e linea di colata Profilatrice Profilatrice Profilatrice Profilatrice **** E42 **** E43 **** E50 9782 **** E51 **** E56 **** 0,07 0,13 24 5 49 24 0,07 0,2 2,01 24 5 49 24 5 49 24 7 52 1,77 1,77 24 7 52 24 7 52 0,13 24 7 49 7 49 12 12 12 12 14,5 12 12 12 25 25 25 25 180 180 180 250 n.a. n.a. n.a. 20 20 20 n.a. n.a. % 02 / / / / Filtro a maniche di tessuto in doppio stadio + neutralizzazione con calce idrata Filtro a maniche di tessuto Filtro a maniche di tessuto in doppio stadio + neutralizzazione con calce idrata / Impianto di abbattimento X X X x x x x X X X X Biennale Biennale Biennale Biennale Polveri totali comprese nebbie oleose = 15 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali Polveri totali comprese nebbie oleose = 30 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali = 10 In continuo Polveri totali = 1000 Annuale Polveri inorganiche Cl. Polveri inorganiche Cl. III Tab. B III Tab. B = 0,5 = 50 In continuo SOV come TOC = 15 SOV come TOC = 1500 Annuale NOx come NO2 = 200 NOx come NO2 = 20000 Annuale HCl = 10 HCl = 1000 Annuale HF = 2 HF = 200 In continuo Polveri totali = 800 Polveri totali = 10 Annuale Polveri inorganiche Cl. Polveri inorganiche Cl. III Tab. B = 40 III Tab. B = 0,5 In continuo SOV come TOC = 15 SOV come TOC = 1200 Annuale NOx come NO2 = 50 NOx come NO2 =4000 comprese nebbie oleose = 20 oleose = 5 NOx come NO2 =600 NOx come NO2 = 150 Polveri totali Polveri totali comprese nebbie comprese nebbie Biennale oleose = 20 oleose = 5 NOx come NO2 =600 NOx come NO2 = 150 Polveri totali = 10 In continuo Polveri totali = 800 Polveri inorganiche Cl. Annuale Polveri inorganiche Cl. III Tab. B III Tab. B = 0,5 = 0,5= 40 SOV come TOC = 15 In continuo SOV come TOC = 1200 NOx come NO2 = 200 Annuale NOx come NO2 = 16000 HCl = 10 Annuale HCl = 800 HF = 2 Annuale HF = 160 Flusso di Massa (g/h) Parametri inquinanti Frequenza Concentrazione Continuo Discontinuo di controllo (mg/Nmc) Modalità di controllo BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 1'000 3'000 1'000 6'000 100'00 0 80'000 Forno di fusione doppia camera **** E41 Forno di trattamento 4'000 termico alluminio termico alluminio Sigla emissione **** E40 Descrizione provenienza Durata Area Altezza emissione T della dal (h/giorno) sezione suolo (giorni/sett) °C (mq) (m) (sett/anno) 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 Sigla emissione Profilatrice Laminatoio **** E63 **** E64 9783 10'000 24 24 7 49 Impianto termico a metano per impianto 4'000 sgrassaggio Estrazione vapori 0,33 24 7 49 0,2 0,2 0,24 24 7 49 12 11 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 60 250 25 25 25 25 25 25 100 25 25 25 11 n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. % 02 / / / / / / / Ciclone separatore Separatore di gocce + filtro ad elementi filtranti in acciaio inox / / Separatore di gocce Impianto di abbattimento x X x X X X x x X Biennale Annuale / / / Biennale Biennale Biennale Annuale Biennale Biennale Annuale Alcalinità come Na2O = 125 oleose = 5 Polveri totali NOx come NO2 = 100 Inquinamento scarsamente rilevante Inquinamento scarsamente rilevante Inquinamento scarsamente rilevante Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie NOx come NO2 =400 Inquinamento scarsamente rilevante Inquinamento scarsamente rilevante Inquinamento scarsamente rilevante Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 30 Polveri totali Polveri totali comprese nebbie comprese nebbie oleose = 30 oleose = 5 Polveri totali Polveri totali comprese nebbie comprese nebbie oleose = 30 oleose = 5 Polveri totali = 5 Polveri totali = 400 Polveri inorganiche Cl. Polveri inorganiche Cl. III Tab. III Tab. B = 0,5 B= 40 SOV come TOC = 5 SOV come TOC = 400 Polveri totali comprese nebbie Polveri totali oleose=20 comprese nebbie oleose=5 comprese nebbie oleose = 5 Alcalinità come Na2O =5 Flusso di Massa (g/h) Parametri inquinanti Frequenza Concentrazione Continuo Discontinuo di controllo (mg/Nmc) Modalità di controllo BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE * **** E72 * E70 * E69 0,07 0,2 0,33 1'000 24 5 49 24 5 49 0,2 16 5 49 24 7 49 Profilatrice **** E67 6'000 3,14 0,28 0,28 0,39 24 7 49 5 49 24 5 49 24 5 49 24 5 49 Durata Area Altezza emissione T della dal (h/giorno) sezione suolo (giorni/sett) °C (mq) (m) (sett/anno) Ricambio dell'aria ambiente scantinato 20'000 x lubro-refrig. X laminatoio Ricambio dell'aria ambiente scantinato 10'000 x valvole olio idraulico x laminatoio Ricambio aria locale per trasformatori per 22'000 laminatoio Profilatrice **** E66 * E68 80'000 6'000 6'000 Pulizia profili con aria 4'000 compressa Profilatrice **** E65 Portata (Nmc/h) Impianto di lavaggio fuma25'000 galli **** E62 **** E60 E57 Descrizione provenienza 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 Sigla emissione 9784 7 52 Torre di raffreddamento forno fusione e colata Torre di * 0,1 0,1 0,07 25 25 100 n.a. n.a. n.a. n.a. % 02 / / / / / / / / / / / Impianto di abbattimento / / / / / / / / x x X / / / / / / / / Biennale Biennale Annuale Inquinamento poco Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 NON IN USO Fluoruri espressi come HF = 5 comprese nebbie oleose = 5 Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Polveri totali comprese nebbie oleose = 32,5 NON IN USO Polveri totali comprese nebbie oleose = 32,5 Fluoruri espressi come HF = 15 oleose = 50 Flusso di Massa (g/h) Parametri inquinanti Frequenza Concentrazione Continuo Discontinuo di controllo (mg/Nmc) Modalità di controllo BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 11 Durata Area Altezza emissione T della dal (h/giorno) sezione suolo (giorni/sett) °C (mq) (m) (sett/anno) 24 7 52 24 7 52 24 Estrazione aria sui 7 cilindri di laminazione 6'500 52 (grafite) NON IN USO Torre di raffreddamento forno fusione a doppia camera Torre di raffreddamento forno fusione a doppia camera Torre di raffreddamento forno fusione a doppia camera Torre di raffreddamento forno fusione a doppia camera Torre di raffredd . forno fusione a doppia camera Torre di raffreddamento forno fusione a doppia camera Portata (Nmc/h) Degasaggio dopo fusione in forno 3'000 doppia camera Estrazione aria sui cilindri di laminazione 6'500 (grafite) condensa pozzo di colata * E83 * E82 * E81 * E80 * E79 * E78 * E77 * E76 * E75 E74 * E73 Descrizione provenienza 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 Sigla emissione 9785 24 5 49 24 5 49 24 5 Ricambio d'aria ambiente per lubro20'000 refrigerante laminatoio Ricambio d'aria ambiente per valvole 10'000 olio idraulico laminatoio Ricambio d'aria 22'000 ambiente per locale ** E92 ** E93 ** E94 12 12 12 12 25 25 25 100 25 n.a. n.a. % 02 / / / Separatore di gocce + Filtro ad elementi filtranti in acciaio a doppio stadio Filtro a maniche di tessuto / / / / / Impianto di abbattimento X x / / / / / / / / Annuale Biennale / / / / / Polveri totali comprese nebbie oleose = 19 Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento scarsamente rilevante Inquinamento scarsamente rilevante Inquinamento scarsamente rilevante Inquinamento scarsamente rilevante Inquinamento scarsamente rilevante Inquinamento scarsamente rilevante Polveri totali = 5 Polveri totali = 300 Polveri inorganiche Cl. Polveri inorganiche Cl. III Tab. B III Tab. B = 0,5 = 30 SOV come TOC = 5 SOV come TOC = 300 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante rilevante Flusso di Massa (g/h) Parametri inquinanti Frequenza Concentrazione Continuo Discontinuo di controllo (mg/Nmc) Modalità di controllo BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 0,39 0,33 0,33 3,14 24 5 49 Laminatoio 60'000 ** E91 12 12 12 12 12 12 Durata Area Altezza emissione T della dal (h/giorno) sezione suolo (giorni/sett) °C (mq) (m) (sett/anno) 0,13 Aspirazione banchi di lavoro laboratorio per 3'800 preparazione accessori per fusione raffreddamento forno fusione e colata Torre di raffreddamento forno fusione e colata Torre di raffreddamento forno fusione e colata Torre di raffreddamento annessa alle profilatrici Torre di raffreddamento annessa alle profilatrici Torre di raffreddamento annessa al laminatoio Portata (Nmc/h) 24 5 49 **** E90 * E89 * E88 * E87 * E86 * E85 E84 Descrizione provenienza 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 Sigla emissione 9786 18 7 49 18 7 49 24 5 49 24 5 49 24 5 49 Selezione alluminio e separazione materiali 20'000 estranei Selezione alluminio e separazione materiali 20'000 estranei Selezione alluminio e separazione materiali 60'000 estranei Torre di raffreddamento asservita al laminatoio sbozzatore a caldo Torre di raffreddamento annessa al laminatoio 18 7 49 10'000 Da costruire 10'000 85'000 Laminatoio 130'00 sbozzatore a caldo 0 Forno trattamento termico placche Forno trattamenti termici per placche Linea fresatura placche Portata (Nmc/h) 3'000 49 0,79 0,28 0,28 3,14 0,87 0,87 1,54 13 11 11 12 12 12 14 25 25 25 100 250 250 25 / Impianto di abbattimento / / Filtro a maniche di tessuto con camera di calma Filtro a maniche di tessuto con camera di calma Filtro a maniche di tessuto in n.a. doppio stadio con camera di calma n.a. n.a. n.a. Filtro ad anelli + precipitatore particelle n.a. n.a. Filtro a maniche di tessuto in n.a. doppio stadio con camera di calma % 02 X X X X x X X Annuale Annuale Annuale Annuale Annuale Annuale Biennale Polveri totali = 50 NOx come NO2=1500 Polveri totali comprese nebbie oleose = 425 Inquinamento scarsamente rilevante Inquinamento scarsamente rilevante Inquinamento scarsamente rilevante Inquinamento scarsamente rilevante Polveri totali = 300 Polveri totali = 100 Polveri totali = 100 Inquinamento scarsamente rilevante Polveri totali = 5 Polveri totali = 5 Polveri totali = 5 Polveri totali comprese nebbie Polveri totali = 50 oleose = 5 NOx come NO2=1500 NOx come NO2=150 Polveri totali = 5 Polveri totali = 650 Polveri inorganiche Cl. Polveri inorganiche Cl.III Tab. B III Tab. B = 0,5 = 65 SOV come TOC = 5 SOV come TOC = 650 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 NOx come NO2=150 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Inquinamento scarsamente rilevante Flusso di Massa (g/h) Parametri inquinanti Frequenza Concentrazione Continuo Discontinuo di controllo (mg/Nmc) Modalità di controllo BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ** E104 ** E103 **** E102 **** E101 **** E100 ** E99 **** E98 **** E97 **** E96 ** E95 trasformatori laminatoio Torre di raffreddamento annessa al laminatoio Descrizione provenienza Durata Area Altezza emissione T della dal (h/giorno) sezione suolo (giorni/sett) °C (mq) (m) (sett/anno) 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 Sigla emissione 4'000 180'00 0 Torre evaporativa Segatrice per placche Cappa di aspirazione su banco prova laboratorio Torre evaporativa Impianto lavaggio nastri di alluminio Impianto fusione e colata placche Torre evaporativa *** E112 *** E113 *** E114 *** E115 *** E116 *** E117 *** 4'000 4'000 Torre evaporativa Torre evaporativa Torre evaporativa Falegnameria sbozzatore a caldo Selezione alluminio e separazione materiali 30'000 estranei Selezione alluminio e separazione materiali 30'000 estranei Selezione schiumature e 30'000 riduzione volumetrica Portata (Nmc/h) *** E111 *** E109 *** E110 ** E108 ** E107 **** E106 **** E105 Descrizione provenienza 9787 0,08 3,14 24 7 49 0,03 0,2 0,5 0,5 0,5 24 5 49 18 7 49 24 5 49 24 5 49 24 5 49 8 5 49 180 25 25 25 25 25 25 Separatore di gocce Filtro a maniche di tessuto con camera di calma Filtro a maniche di tessuto X X X X x X X Filtro a maniche di tessuto con camera di calma Filtro a maniche di tessuto con camera di calma X Inquinamento poco rilevante Alcalinità come Na2O =5 Inquinamento poco rilevante Polveri totali = 10 Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Polveri totali = 10 Polveri totali = 10 Polveri totali = 5 Polveri totali = 5 Alcalinità come Na2O = 20 Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Polveri totali = 40 Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Polveri totali = 40 Polveri totali = 300 Polveri totali =150 Polveri totali =150 In continuo Polveri totali = 10 Polveri totali = 1800 Annuale Polveri inorganiche Cl. Polveri inorganiche Cl. III Tab. B III Tab. B = 0,5 = 90 In continuo SOV come TOC = 15 SOV come TOC = 2700 Annuale NOx come NO2 = 200 NOx come NO2 = 36000 Annuale HCl = 10 HCl = 1800 Annuale HF = 2 HF = 360 Inquinamento poco Inquinamento poco rilevante Annuale Biennale Biennale Annuale Annuale Annuale Flusso di Massa (g/h) Parametri inquinanti Frequenza Concentrazione Continuo Discontinuo di controllo (mg/Nmc) Modalità di controllo Filtro a maniche di tessuto con camera di calma Impianto di abbattimento Filtro a maniche di tessuto in doppio stadio 20 + sistema di neutralizzazione a calce idrata n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. % 02 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 15 12 14 3 10 10 10 Durata Area Altezza emissione T della dal (h/giorno) sezione suolo (giorni/sett) °C (mq) (m) (sett/anno) 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 Sigla emissione 9788 *** E130 *** E131 *** E132 24 7 52 24 7 49 24 5 49 0,2 0,5 0,07 0,28 1,54 24 5 49 24 5 49 0,38 24 7 49 12 12 12 14 14 12 60 50 100 25 25 60 n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. n.a. % 02 / / Filtro statico a maniche di tessuto Filtro a maniche di tessuto in doppio stadio / Impianto di abbattimento x x x X X X Biennale Annuale Annuale Annuale Annuale Biennale Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali= 10 Fluoruri espressi come HF = 5 Polveri totali = 5 Polveri totali = 5 rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Polveri totali comprese nebbie oleose = 50 Polveri totali= 300 Fluoruri espressi come HF = 15 Polveri totali = 60 Polveri totali = 425 Polveri totali comprese nebbie oleose = 120 Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Flusso di Massa (g/h) Parametri inquinanti Frequenza Concentrazione Continuo Discontinuo di controllo (mg/Nmc) Modalità di controllo BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Torre evaporativa Torre evaporativa Torre evaporativa Estrazione vapori condensa pozzo di 10'000 colata 30'000 Pressa per schiumature *** E128 *** E129 3'000 Degasaggio e filtrazione metallo Selezione materiale di alluminio: triturazione e 12000 separazione materiali estranei Impianto colata placche- estrazione 24'000 vapori condensa Triturazione e deferizzazione alluminio, comprese 85'000 schiumature Torre evaporativa Torre evaporativa Torre evaporativa Torre evaporativa Torre evaporativa Portata (Nmc/h) *** E127 *** E126 *** E125 *** E124 E118 *** E119 *** E120 *** E121 *** E122 *** E123 Descrizione provenienza Durata Area Altezza emissione T della dal (h/giorno) sezione suolo (giorni/sett) °C (mq) (m) (sett/anno) 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 9789 *** E140 *** E139 Produzione materie plastiche: miscelazione, 11'500 macinazione e stampaggio Produzione materie plastiche: miscelazione, 11'500 macinazione e stampaggio Linea di trattamento 80'000 rottame di alluminio 30'000 Pressa per schiumature *** E137 *** E138 8'000 16 5 49 16 5 49 24 7 49 24 5 49 24 5 49 Impianto lavorazione schiumature – forno 60'000 rotativo *** E135 Linea di lavaggio nastri di alluminio 24 7 49 Fresatura bordi nastro dalle linee di colata continua *** E134 Portata (Nmc/h) *** E136 24 7 52 9'200 Torre evaporativa Sigla emissione *** E133 0,2 0,2 2,14 0,5 0,16 1,13 0,2 6,5 6,5 18 12 12 13,5 12 25 25 120 50 25 180 25 Durata Area Altezza emissione T della dal (h/giorno) sezione suolo (giorni/sett) °C (mq) (m) (sett/anno) Descrizione provenienza / Separatore di gocce n.a. n.a. / / X x x X x X X Filtro a maniche di tessuto in doppio stadio + neutralizzazione con calce idrata X X Polveri totali= 10 Polveri totali= 300 Annuale Annuale Polveri totali = 5 SOV come TOC = 30 Polveri totali = 5 SOV come TOC = 30 Polveri totali = 57,5 SOV come TOC = 345 Polveri totali = 57,5 SOV come TOC = 345 Polveri totali= 5 Polveri totali= 400 Polveri inorganiche Polveri inorganiche Cl. III Tab. B Cl. III Tab. B = 0,5 = 40 In continuo SOV come TOC = 10 SOV come TOC = 800 Annuale NOx= 250 NOx= 20000 Annuale HCl = 10 HCl = 800 Annuale HF = 2 HF = 160 Annuale PCDD/F = 0,1 ng IPCDD/F = 8 ng /h TEQ/Nmc In continuo Annuale Annuale Inquinamento poco Inquinamento poco rilevante rilevante Polveri totali Polveri totali Annuale Comprese nebbie Comprese nebbie oleose = 46 oleose = 5 In continuo Polveri totali = 10 Polveri totali = 600 Annuale Polveri inorganiche Cl. Polveri inorganiche Cl. III Tab. B III Tab. B = 0,5 = 30 In continuo SOV come TOC = 10 SOV come TOC = 600 Annuale NOx come NO2 = 50 NOx come NO2 = 3000 Annuale HCl = 10 HCl = 600 Annuale Ammoniaca NH3 = 10 Ammoniaca NH3 = 600 Alcalinità come Na2O Alcalinità come Na2O Annuale =5 = 40 Flusso di Massa (g/h) Parametri inquinanti Frequenza Concentrazione Continuo Discontinuo di controllo (mg/Nmc) Modalità di controllo / Impianto di abbattimento Post-combustore; quencher, neutralizzazione fumi a calce o bicarbonato di sodio e 20 carbone attivo, Ciclone depolveratore, Filtro a maniche di tessuto n.a. n.a. 20 n.a. % 02 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 9790 1'200 1'200 Forno fusorio e forni 30'000 attesa mantenimento Caldaia a metano **** E8a * E9a Caldaia a metano 20'000 4'000 Forno di rinvenimento alluminio Linea spianatura e sgrassaggio 80'000 Laminatoio **** E7a * E6a **** E5a * E4a Forno rinvenimento – camino bruciatori a T.N. metano * E3b Degasaggio E2a 28'000 Forno rinvenimento – 1'000 camino forno Forno fusorio Sigla emissione * E1a Portata (Nmc/h) **** E3a Descrizione provenienza 24 7 52 0,8 0,07 0,07 24 5 49 24 5 49 0,39 0,13 24 7 49 24 5 49 2,27 0,2 0,5 24 7 49 24 7 49 24 7 49 Da costruire 24 7 52 11 10 10 10 11 11 12 12 10 125 250 250 40 250 100 250 250 125 Durata Area Altezza emissione T della dal (h/giorno) sezione suolo (giorni/sett) °C (mq) (m) (sett/anno) 20 11 11 n.a. n.a. n.a. n.a. 20 % 02 Filtro a maniche di tessuto / / Scrubber / Separatore di gocce + filtro ad elementi filtranti in acciaio inox / / Filtro a maniche di tessuto Impianto di abbattimento X X X X X X X X / X X Inquinamento poco rilevante Polveri totali Comprese nebbie oleose = 5 NOx come NO2 = 100 NOx come NO2 = 100 Acido solforico = 2,0 Polveri totali = 300 Polveri inorganiche Cl.III Tab. B= 15 SOV come TOC = 450 NOx come NO2 = 1500 NOx come NO2 = 120 NOx come NO2 = 120 Acido solforico = 40 Polveri totali = 5 Polveri totali = 400 Polveri inorganiche Cl. Polveri inorganiche Cl. III Tab. B = 40 III Tab. B = 0,5 SOV come TOC = 400 SOV come TOC = 5 Polveri totali Polveri totali comprese nebbie comprese nebbie oleose = 20 oleose = 5 NOx come NO2 = 600 NOx come NO2 = 150 Inquinamento poco rilevante Polveri totali Comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali = 10 Polveri inorganiche Cl.III Tab.B = 0,5 In Continuo SOV come TOC = 15 NOx come NO2 = 50 Annuale In Continuo Annuale Annuale Annuale Annuale Annuale Annuale Annuale Annuale Polveri totali = 10 Polveri totali = 280 In continuo Polveri inorganiche Cl. Polveri inorganiche Cl.III Tab. B III Tab. B = 0,5 Annuale = 14 In continuo SOV come TOC = 15 SOV come TOC = 420 Annuale NOx come NO2 = 50 NOx come NO2 = 1400 Flusso di Massa (g/h) Parametri inquinanti Frequenza Concentrazione Continuo Discontinuo di controllo (mg/Nmc) Modalità di controllo 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 6'500 6'500 Taglierina per bordi nastro Taglierina per bordi nastro Gruppo elettrogeno a gasolio Forno di trattamento 4'000 termico alluminio Sigla emissione **** E10a **** E10b * E11a **** E12a 0,13 0,2 24 7 52 24 7 49 0,2 24 7 52 12 12 12 250 30 30 n.a. n.a. n.a. % 02 / / / / Impianto di abbattimento X / X X Annuale / Annuale Annuale Polveri totali Comprese nebbie oleose = 32,5 Polveri totali Comprese nebbie oleose = 32,5 Inquinamento poco Inquinamento poco rilevante rilevante Polveri totali Polveri totali comprese nebbie comprese nebbie oleose = 20 oleose = 5 NOx come NO2 = 600 NOx come NO2 = 150 Polveri totali Comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali Comprese nebbie oleose = 5 Flusso di Massa (g/h) Parametri inquinanti Frequenza Concentrazione Continuo Discontinuo di controllo (mg/Nmc) Modalità di controllo Sfondo bianco: quadro emissivo come da autorizzazione AIA 107/2010 (stato attuale) Sfondo grigio: quadro emissivo relativo alle comunicazioni di modifica non sostanziale successive all'AIA 107/2010 (stato attuale) Sfondo verde: quadro emissivo impianti in progetto (stato di progetto) Sfondo arancio: emissioni che si intendono modificare rispetto la situazione esistente; nel caso di variazione di portata trattasi di lieve aumento; nel caso di inquinanti trattasi di variazioni (in diminuzione) delle concentrazioni massime alla luce dello stato di applicazione delle BAT e dei risultati analitici riscontrati, nonché introduzione di nuovi inquinanti da monitorare in ragione di componenti delle materie prime (stato di progetto). La tabella intera costituisce la situazione complessiva post-operam. * ** *** **** Legenda Portata (Nmc/h) Descrizione provenienza Durata Area Altezza emissione T della dal (h/giorno) sezione suolo (giorni/sett) °C (mq) (m) (sett/anno) 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 9791 ANNO XLVI • N. 38 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 Sistemi di monitoraggio delle emissioni Le emissioni provenienti dai forni fusori (emissioni E1a, E9a, E41, E42, E43, E117, E135, E138) sono presidiate da sistemi di monitoraggio in continuo che prevedono l’analisi, la registrazione e l’elaborazione dei seguenti parametri: - Temperatura dell’emissione - Portata - Polveri totali - SOV come TOC. Le emissioni collegate allo SME saranno pertanto le seguente: Emissioni monitorate in continuo – Strumentazione e metodi di analisi SMEE Emissioni E41-E42-E43-E135-E1a-E9a I sistemi di analisi sono così strutturati: Parametro SOV come TOC: Sonda di campionamento riscaldata Linea di trasporto campione riscaldata Analizzatore di COT a principio di misura ionizzazione di fiamma e certificazione QAL1 secondo EN14181:2005 Parametro Polveri totali: Analizzatori di polveri con principio di misura triboelettrico e sonde di Darcy collegate a trasmettitore di pressione differenziale per la misura della velocità dei fumi ed il calcolo della portata. L'analizzatore è stato calibrato in campo tramite correlazione rispetto alle misure gravimetriche effettuate da un laboratorio di analisi chimiche. Metodica: UNI EN 13284-1:2003 Emissioni E117-E138 l sistema di analisi è così strutturato: Parametro SOV come TOC: Sonda di campionamento riscaldata Linea di trasporto campione riscaldata Analizzatore di COT a principio di misura ionizzazione di fiamma e certificazione QAL1 secondo EN14181:2005 Parametro polveri totali: Analizzatore di polveri con principio di misura ottico del tipo "scattered light". 9792 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 Prescrizioni in materia di emissioni in atmosfera Requisiti e modalità per il controllo a) Gli inquinanti ed i parametri, le metodiche di campionamento e di analisi, le frequenze ed i punti di campionamento devono essere coincidenti con quanto riportato nel piano di monitoraggio e controllo; b) Per le metodiche analitiche emissioni in atmosfera, si ritiene necessario che il gestore utilizzi, per la determinazione dei parametri alle emissioni in atmosfera, i metodi analitici riportati nell’allegato C3 del Decreto Regionale del Dirigente della PF VAA n. 8 del 26.01.2012. L’utilizzo di una metodica analitica differente, deve essere giustificato da un rapporto che ne dimostri l’equivalenza con quella di riferimento di cui all’allegato C3 del sopracitato decreto. Considerato inoltre che per alcuni parametri alle emissioni in atmosfera (SOV e NOx) il gestore dichiara l’utilizzo di metodiche analitiche differenti da quelle riportate nell’Allegato C3 del decreto della P.F. 8/2012, nello note però specifica che il metodo adottato ha gli stessi requisiti della metodica di riferimento in quanto rispetta la metodica UNI 14793:2005. Si chiede pertanto alla Ditta di inviare a codesta AC il rapporto di equivalenza in occasione della trasmissione dei certificati analitici ove le stesse metodiche sono indicate; c) I controlli degli inquinanti devono essere eseguiti nelle condizioni di esercizio dell'impianto per le quali lo stesso è stato dimensionato ed in relazione alle sostanze effettivamente impiegate nel ciclo tecnologico e descritte nella domanda di autorizzazione. Ai sensi dei punti 2.1 e 2.3 dell’allegato IV alla parte quinta del D.Lgs 15272006, i referti analitici devono riportare i valori delle grandezze più significative dell’impianto atte a caratterizzare lo stato di funzionamento, la durata del campionamento, la concentrazione espressa come media per almeno 3 letture consecutive e riferita ad una ora di funzionamento dell’impianto nelle condizioni di esercizio più gravose; d) I punti di emissione devono essere chiaramente identificati mediante apposizione di idonee segnalazioni. e) L’accesso ai punti di prelievo deve essere garantito in ogni momento e deve possedere i requisiti di sicurezza previsti dalle normative vigenti. f) I risultati delle analisi eseguite alle emissioni devono riportare i seguenti dati: o o o o Concentrazione degli inquinanti espressa in mg/Nm3; Portata dell’aeriforme espressa in Nm3/h; Il dato di portata deve essere inteso in condizioni normali ( 273,15 ° K e 101,323 kPa); Temperatura dell’aeriforme espressa in °C; 9793 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 o Ove non indicato diversamente, il tenore dell’ossigeno di riferimento è quello derivante dal processo. o Se nell’effluente gassoso, il tenore volumetrico di ossigeno è diverso da quello di riferimento, la concentrazione delle emissioni deve essere calcolata mediante la seguente formula: 21 - O E = ----------- x Em 21 – Om Dove: E = Concentrazione da confrontare con il limite di legge; Em = Concentrazione misurata; Om = Tenore di ossigeno misurato; O = Tenore di ossigeno di riferimento g) Gli effluenti gassosi non devono essere diluiti più di quanto sia inevitabile dal punto di vista tecnico e dell’esercizio secondo quanto stabilito dall’art. 271 comma 13 del D.Lgs.152/06 (ex. art. 3 c. 3 del D.M. 12/7/90); h) Tutti i condotti di adduzione e di scarico che convogliano gas, fumo e polveri, devono essere provvisti ciascuno di fori di campionamento del diametro di circa 100 mm. In presenza di presidi depurativi, le bocchette di ispezione devono essere previste a monte ed a valle degli stessi. Tali fori, devono essere allineati sull’asse del condotto e muniti di relativa chiusura metallica. Nella definizione della loro ubicazione si deve fare riferimento alla norma UNI EN 16911 e successive eventuali integrazioni e modificazioni e/o a metodiche analitiche specifiche. Laddove le norme tecniche non fossero attuabili, l’esercente potrà applicare altre opzioni (opportunamente documentate) e, comunque, concordate con l’Autorità Competente previo parere ARPAM Direzione Tecnico Scientifica. . Prescrizioni impiantistiche i) Devono essere evitate emissioni diffuse e fuggitive, sia attraverso il mantenimento in condizioni di perfetta efficienza dei sistemi di captazione delle emissioni, sia attraverso il mantenimento strutturale degli edifici che non devono permettere vie di fuga delle emissioni stesse. j) Tutte le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti che generano emissioni in atmosfera, dovranno essere annotate in un registro dotato di pagine con numerazione progressiva ove riportare: la data di effettuazione dell’intervento; il tipo di intervento (ordinario, straordinario, ecc.); la descrizione sintetica dell'intervento; l’indicazione dell’autore dell’intervento Tale registro deve essere tenuto a disposizione delle autorità preposte al controllo 9794 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 Prescrizioni generali k) Entro novanta giorni dalla data fissata per la messa a regime delle nuove emissioni, che deve comunque avvenire entro novanta giorni dalla data di messa in esercizio, il gestore comunica all’Autorità Competente ed all’ARPAM i certificati di analisi firmati da un tecnico abilitato, relativi ai campionamenti effettuati. Detti autonomi controlli devono riguardare la determinazione delle concentrazioni degli inquinanti riportati in tabella 2A: limiti alle emissioni e controlli e devono essere costituiti da almeno due campionamenti rappresentativi dei primi dieci giorni di funzionamento a regime. Successivamente i controlli saranno effettuati con la frequenza riportata nel piano di Monitoraggio e Controllo. l) Entro centoventi giorni dalla data di messa a regime delle nuove emissioni, l’ARPAM provvede ad accertare la regolarità delle misure, oltre che il rispetto dei valori limite contenuti nella presente autorizzazione e comunica all’Autorità Competente l’esito dei controlli. Tali accertamenti possono essere eseguiti anche contemporaneamente all’effettuazione, da parte dell’azienda, delle misure di cui al punto precedente Prescrizioni sul sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni (SME) (emissioni E1a, E9a, E41, E42, E43, E117, E135, E138) m) Sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni(SME): si ritiene opportuno che il gestore integri il PMC proposto con la seguente tabella che evidenzia la gestione del sistema SME nonché le procedure di misurazione alternative messe in atto dal gestore in caso di guasti: Punto di emissione Parametri monitorati in continuo Metodo standard di riferimento Frequenza di calibrazione/taratura Metodo di misura in caso di guasti Modalità di comunicazione all’autorità in caso di guasti n) Inoltre per una corretta gestione dei sistemi SME, si ritiene opportuno che il gestori si doti di un “manuale di gestione SME” redatto secondo le linee guida di ISPRA (versione aggiornata 2012). o) I sistemi di misura in continuo delle emissioni (SME) devono essere sottoposti con regolarità a manutenzione, verifiche, test di funzionalità, taratura secondo quanto previsto dalla norma UNI EN 14181:2005 sulla assicurazione di qualità dei sistemi automatici di misura. In particolare il controllo della qualità per i sistemi di monitoraggio in continuo deve prevedere una serie di procedure (QAL2, QAL3, AST), conformi alla norma UNI EN 14181:2005, che assicurino: - La corretta installazione della strumentazione, la verifica dell’accuratezza delle misure tramite il confronto con un metodo di riferimento ( taratura, vedi tabella seguente), una prova di variabilità da eseguire tramite i metodi di riferimento suddetti; - La verifica della consistenza tra le derive di zero e di span determinate durante la procedura QAL 1 (Norma UNI EN 15267-2:2009) e le derive di zero e di span verificate durante il normale funzionamento dello SME; 9795 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 - La verifica delle prestazioni e del funzionamento dello SME e la valutazione della variabilità e della validità della taratura mediante la conduzione del test di sorveglianza annuale; - Per le verifiche periodiche del prestazioni del sistema QAL3 (p.14.5 Linee Guida ISPRA), le procedute debbono tener conto inoltre della specificità delle apparecchiature utilizzate che compongono lo SME e che siano sufficientemente semplici ed efficaci . L’esercente può così proporre una soluzione anche diversa da quella prospettata dalla norma, ed indicata alle lett. m),n),o), purché ne conservi il principio ispiratore, ma dietro espresso parere positivo dell’AC e dell’ARPAM Direzione Tecnico Scientifica. p) Metodi di riferimento per l’assicurazione della qualità dello SME Parametro SOV come TOV Metodo UNI EN 14181:2005 Polveri totali UNI EN: 13284-1 Per i parametri portata/velocità, dovrà essere determinato l’indice di accuratezza relativo, in accordo a quanto previsto nel D.Lgs 152/06 8parte V allegato 6). I sistemi di misurazioni in continuo delle emissioni devono essere sottoposti con regolarità a manutenzione, verifiche, test di funzionalità, taratura secondo quanto previsto dalla norna UNI EN 14181 sulla assicurazione di qualità dei sistemi automatici di misura. Il gestore deve avere sempre a disposizione bombole di gas certificate con garanzia di validità presso l’impianto, a concentrazione paragonabili ai valori limite da verificare, e riferibili a campioni primari. La validazione delle misure deve essere realizzata almeno ad ogni rinnovo/riesame/modifica sostanziale dell’impianto presidiato dallo SME da un laboratorio accreditato secondo la norma UNI CEN EN ISO/IEC 17025 per i metodi di riferimento citati nella tabella precedente. Il test di sorveglianza annuale sarà realizzato da un laboratorio accreditato secondo la norma UNI CEN EN ISO/IEC 17025. La verifica durante il normale funzionamento dell’impianto sarà realizzata sotto la responsabilità del Gestore. Tutta la strumentazione sarà mantenuta in accordo alle prescrizioni del costruttore e sarà tenuto un registro elettronico delle manutenzioni eseguite sugli strumenti, sul sistema di acquisizione dati e sulle linee di campionamento. Per quanto riguarda i dati acquisiti dagli SME, devono essere registrati e conservati i seguenti dati: 9 I valori elementari espressi nelle unità di misura pertinenti alla grandezza misurata; 9 I segnali di stato delle apparecchiature principali e ausiliarie necessari per la funzione di validazione dei dati; 9 Le medie orarie e semi orarie (ove pertinenti) dopo la validazione dei valori elementari e dei valori medi orari 8° semi orari) calcolati. q) Criteri per l’accettabilità di sistemi SME già esistenti (Linee Guida SME ISPRA p. 10.1.1) 9796 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 Nel caso di sistemi SME già esistenti o comunque autorizzati anteriormente la pubblicazione della UNI EN 15267:2009, è chiaro che, in linea di principio, la norma UNI EN 14181:2005 stessa non possa essere applicata, almeno nella sua interezza. Si accetta l’utilizzo di sistemi SME già esistenti, purché il Gestore ne verifichi l’adeguatezza alla determinazione del limite di legge imposto con un’incertezza non superiore a quanto ammesso dal Dlgs 152/06 e Dlgs 133/05. Tale verifica deve essere effettuata: - sulla base di una documentazione tecnica da parte del costruttore del sistema che ne attesti l’adeguatezza, sulla base dei limiti imposti e della reale condizione del sistema SME installato, anche per gli impianti non soggetti alla EN 14181:2005; - sulla base della verifica condotta durante il test di variabilità richiesto in fase di QAL2 in cui venga dimostrato il superamento del test assumendo, per ciascuna misura dello SME, un valore di ı0 non superiore a quanto previsto dalla normativa. r) Altre verifiche in campo (Linee Guida SME ISPRA p. 14.6.4) Negli impianti in cui non viene implementata la EN 14181:2005, le prove che vanno svolte per la taratura/verifica dello SME sono: - la determinazione dell'Indice di Accuratezza Relativa (IAR) degli analizzatori di gas, - la curva di taratura degli strumenti indiretti (es. opacimetri) - la verifica del software, comprendente la verifica di trasmissione del segnale elettrico, ovvero catena elettronica di trasmissione, acquisizione e trattamento segnali acquisiti e trasmessi dagli analizzatori (il test di prova deve essere condotto per ogni impianto dietro presentazione all’autorità di controllo di specifica procedura, da inserire a cura del gestore in fase di redazione del MG) - la verifica della rappresentatività della sezione di prelievo La verifica del software e della rappresentatività della sezione, possono non essere condotte ad ogni verifica, pur restando obbligatorie in caso di modifiche che ne possano alterare il comportamento s) Gestione di anomalie e/o guasti dell’impianto Nel caso di guasti/anomalia degli impianti o dei sistemi di abbattimento, per nessun motivo lo SME deve interrompere la rilevazione e registrazione dei valori in concentrazione delle emissioni, indipendentemente dall’applicazione della verifica del rispetto del limite in questi intervalli. Nei casi in cui a seguito di anomalie o guasti si debba agire sullo SME per interventi di manutenzione straordinaria, oppure in conseguenza del verificarsi di guasti delle apparecchiature tali da pregiudicare la funzionalità del sistema, deve essere attentamente valutata la durata del periodo di indisponibilità dei dati che questo comporta ed adottate le opportune azioni alternative di controllo (misure ausiliarie) necessarie al fine di sopperire alla mancanza di registrazioni in continuo degli analizzatori. Tali misure possono consistere in: ¾ misura stimata il valore di emissione rappresentativo di un preciso stato impiantistico, corrispondente allo specifico stato impianto in essere al momento del malfunzionamento dello SME; la misura stimata può essere determinata: o a partire dai dati storici, relativi alla grandezza di cui si ha l’indisponibilità in un certo periodo, ad esempio attraverso sistemi di tipo predittivo: si tratta quindi di un calcolo “fuori linea” sulla base di dati medi relativi a stati i funzionamento analoghi a quello in essere durante l’evento di guasto/manutenzione; 9797 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 o a partire da misure ausiliarie, ovvero grandezze di processo (consumo di combustibile, produzione, energia prodotta) correlabili ai dati SME momentaneamente non disponibili: si tratta quindi di un calcolo “in linea” sulla base di altre misure/grandezze acquisite durante il verificarsi dell’evento di guasto/manutenzione stesso; ¾ installato in sostituzione dello SME in avaria/manutenzione; tali misure possono essere discontinue (ovvero ottenute attraverso campagne di misura), oppure continue (ovvero ottenute tramite installazione di SME sostitutivo). La ‘misura stimata’ può essere utilizzata per un periodo non superiore a 96 ore; trascorso tale termine, si deve procedere alla determinazione di misure sostitutive (continue/discontinue) o allo spegnimento dell’impianto. In ogni caso, qualora il Gestore preveda che le misure in continuo di uno o più inquinanti non potranno essere eseguite o registrate per periodi superiori a 48 ore continuative, è tenuto ad informare tempestivamente l’Autorità Competente e all’ARPAM, entro le 12 del giorno lavorativo successivo alla rilevazione del guasto. Le procedure di cui sopra, pertanto, dovranno prevedere le modalità di - segnalazione del guasto/anomalia; - gestione degli eventi di guasto; - trasmissione all’Autorità Competente e all’ARPAM(Misure Ausiliarie) nel periodo interessato; - l’analisi degli eventi e le azioni di manutenzione/ripristino. t) Gestione dei superamenti Nel corso dell’esercizio degli impianti possono verificarsi eventi, generalmente riconducibili ad anomalie, avarie, malfunzionamenti, che comportino il superamento dei limiti autorizzati. Anche per la gestione di tali eventi il gestore deve adottare le idonee procedure (condivise dall’AC contestualmente all’approvazione del MG) in modo tale da garantire, fermo restando quanto previsto dalle disposizioni normative o autorizzative, un’adeguata attenzione ed efficacia degli interventi, con riferimento a: - gestione dei superamenti dei valori limite; - comunicazione all’AC dei dati e delle azioni adottate da effettuarsi, oppure entro le ore 12 del giorno successivo al verificarsi dall’evento, allegando la tabella degli andamenti dei dati medi del giorno in cui è avvenuto l’evento. 1.2.7 Emissioni eccezionali Le emissioni eccezionali e prevedibili quali quelle che si verificano durante le fasi di spegnimento e riaccensione dei forni fusori, nei periodi di manutenzione (per es. sostituzione refrattario) devono essere registrate in continuo dal sistema di analisi installato su ciascun impianto. Altresì possono individuarsi fasi critiche al forno di trattamento termico delle placche, nelle seguenti situazioni: - durante le fasi di manutenzione dei forni stessi, quando i valori di NOx potrebbero variare in ragione delle temperature richieste nel forno; - avvio contemporaneo di tutti i bruciatori per portare il forno alla temperatura di esercizio. L’avvio delle fasi critiche deve corrispondere con un arresto o avvio della produzione; il termine della fase critica corrisponde con la ripresa della produzione a regime tale da effettuare in condizioni normali, il trattamento termico richiesto. 9798 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Origine Fase di Tipologia di inquinanti Modalità di prevenzione Forni fusori Avviamento Polveri SOV come TOC Avvio e riscaldamento lento Spegnimento SOV come TOC Polveri Manutenzione NOx Forni trattamento termico placche Modalità di controllo SME Giornaliera Avvio e riscaldamento lento SME Giornaliera Mantenimento di adeguata temperatura nel forno Regolazione del funzionamento dei bruciatori Controllo fiamma Giornaliera durante la manutenzione Frequenza di controllo ANNO XLVI • N. 38 Modalità di registrazione dei controlli In registri informatici per il superamento dei valori limite o per le cause di indisponibilità dei dati In registri informatici per il superamento dei valori limite o per le cause di indisponibilità dei dati Registro delle manutenzioni 1.2.8 Prescrizioni sul sistema abbattimento emissioni: controllo di processo (tabella denominata “Sistemi di abbattimento “ 9799 7 MAGGIO 2015 Sigla punto emissione E31 E41 E42 E43 E60 E64 E65 E90 E91 E96 E99 E100 E101 E102 E105 E106 Sigla punto emissione E107 E108 E113 E116 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Sistema di abbattimento Decantatore statico Filtro a maniche di tessuto Serbatoio calce idrata Filtro a maniche di tessuto Filtro a maniche di tessuto Serbatoio calce idrata Separatore di gocce Separatore di gocce + filtro ad elementi filtranti in acciaio inox Ciclone separatore Filtro a maniche di tessuto Separatore di gocce + filtro ad elementi filtranti in acciaio inox Filtro a maniche di tessuto in doppio stadio con camera di calma Filtro ad anelli e Separatore di gocce a labirinto (precipitatore particelle) Filtro a maniche di tessuto Filtro a maniche di tessuto Filtro a maniche di tessuto Filtro a maniche di tessuto Filtro a maniche di tessuto Sistema di abbattimento Filtro a maniche di tessuto Filtro a maniche di tessuto Filtro a maniche di tessuto Separatore di gocce ANNO XLVI • N. 38 Parti soggette a manutenzione periodica Integrità contenitore Ventilatore di aspirazione Maniche di tessuto Periodicità della manutenzione Trimestrale Modalità di controllo Modalità di registrazione dei controlli effettuati Visivo Su supporto cartaceo e PC gestionale Trimestrale Visivo dell'integrità Su supporto cartaceo e PC gestionale Maniche di tessuto Maniche di tessuto Trimestrale Visivo dell'integrità Visivo dell'integrità Su supporto cartaceo e PC gestionale Su supporto cartaceo e PC gestionale Pulizia filtro e contenitore residui Pulizia filtro e contenitore residui Trimestrale Visivo Trimestrale Visivo Su supporto cartaceo e PC gestionale Su supporto cartaceo e PC gestionale Integrità contenitore Ventilatore di aspirazione Maniche di tessuto Pulizia filtro e contenitore residui Trimestrale Visivo Su supporto cartaceo e PC gestionale Trimestrale Visivo dell'integrità Visivo Su supporto cartaceo e PC gestionale Su supporto cartaceo e PC gestionale Integrità contenitore Ventilatore di aspirazione Pulizia filtro e contenitore residui Trimestrale Visivo dell'integrità Su supporto cartaceo e PC gestionale Trimestrale Visivo Su supporto cartaceo e PC gestionale Maniche di tessuto Maniche di tessuto Maniche di tessuto Maniche di tessuto Maniche di tessuto Parti soggette a manutenzione periodica Maniche di tessuto Maniche di tessuto Maniche di tessuto Pulizia filtro e contenitore residui Trimestrale Visivo dell'integrità Visivo dell'integrità Visivo dell'integrità Visivo dell'integrità Visivo dell'integrità Modalità di controllo Su supporto cartaceo e PC gestionale Su supporto cartaceo e PC gestionale Su supporto cartaceo e PC gestionale Su supporto cartaceo e PC gestionale Su supporto cartaceo e PC gestionale Modalità di registrazione dei controlli effettuati Visivo dell'integrità Visivo dell'integrità Visivo dell'integrità Visivo Su supporto cartaceo e PC gestionale Su supporto cartaceo e PC gestionale Su supporto cartaceo e PC gestionale Su supporto cartaceo e PC gestionale Trimestrale Trimestrale Trimestrale Trimestrale Trimestrale Trimestrale Periodicità della manutenzione Trimestrale Trimestrale Trimestrale Trimestrale 9800 7 MAGGIO 2015 E117 E125 E126 E135 E136 E138 E1a E4a E6a E9a BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Filtro a maniche di tessuto Serbatoio calce idrata Filtro a maniche di tessuto Filtro a maniche di tessuto Filtro a maniche di tessuto Serbatoio calce idrata Separatore di gocce Post-combustore; quencher, serbatoio calce e carbone attivo, Ciclone depolveratore, Filtro a maniche di tessuto Filtro a maniche di tessuto Separatore di gocce + filtro ad elementi filtranti in acciaio inox Scrubber Filtro a maniche di tessuto ANNO XLVI • N. 38 Maniche di tessuto Trimestrale Visivo dell'integrità Su supporto cartaceo e PC gestionale Maniche di tessuto Maniche di tessuto Maniche di tessuto Trimestrale Visivo dell'integrità Visivo dell'integrità Visivo dell'integrità Su supporto cartaceo e PC gestionale Su supporto cartaceo e PC gestionale Su supporto cartaceo e PC gestionale Pulizia filtro e contenitore residui Pulizia filtro e contenitore residui Maniche di tessuto Trimestrale Visivo Mensile Visivo Su supporto cartaceo e PC gestionale Su supporto cartaceo e PC gestionale Maniche di tessuto Pulizia filtro e contenitore residui Trimestrale Trimestrale Visivo dell'integrità Visivo Su supporto cartaceo e PC gestionale Su supporto cartaceo e PC gestionale Pulizia ugelli spruzzatori e verifica integrità Maniche di tessuto Trimestrale Visivo Su supporto cartaceo e PC gestionale Trimestrale Visivo dell'integrità Su supporto cartaceo e PC gestionale Trimestrale Trimestrale a. Qualunque interruzione nell'esercizio degli impianti di abbattimento non collegati al Sistema di Monitoraggio alle Emissioni, necessaria per la loro manutenzione o dovuta a guasti accidentali, qualora non esistano equivalenti impianti di abbattimento di riserva, deve comportare la fermata, limitatamente al ciclo tecnologico ed essi collegato, dell'esercizio degli impianti industriali, dandone comunicazione entro le quarantotto ore successive all’evento all’Autorità Competente, al Comune e all’ARPA. Gli impianti potranno essere riattivati solo dopo la rimessa in efficienza degli impianti di abbattimento a loro collegati; b. Il sistema di contenimento delle emissioni deve essere mantenuto in perfetta efficienza. 9801 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 1.2.9 (emissioni in acqua) Sigla scarico Portata Caratteristi che scarico Valori limite di emissione AI S1 max 6 mc/h S2 N.A. acqu e reflue indust riali MN Provenienza Sgrassaggio e lavaggio superficiale dei nastri di alluminio comprese le acque di scarico del demineralizz atore a osmosi inversa Piazzale deposito materiale di alluminio Inquinanti Unità di misura Concentrazi one massima ammissibile mg/l pH mg/l 5,5-9,5 Solidi sospesi mg/l 200 COD mg/l 500 Alluminio mg/l 2,0 Fosforo totale mg/l 10,0 Rame mg/l 0,4 Zinco mg/l 1,0 Solfati mg/l 1000 Cloruri mg/l 1200 Fluoruri mg/l 12 Cromo totale Azoto ammoniacale Azoto nitroso mg/l 4 mg/l 30 mg/l 0,6 Azoto nitrico Tensioattivi totali Idrocarburi totali pH mg/l 30 mg/l 4 mg/l 10 mg/l 5,5-9,5 Solidi sospesi mg/l 200 COD mg/l 500 Alluminio mg/l 2,0 Rame mg/l 0,4 Zinco mg/l 1,0 Cromo totale Idrocarburi totali mg/l 4,0 mg/l 10,0 9802 Concen trazione rilevata mg/l Tipo di misure 7 MAGGIO 2015 Portata Provenienza AD Acque reflue domestiche provenienti dai servizi igienici dei vari stabilimenti produttivi Scarico sempre ammesso / / MN Acque meteoriche non inquinate Scarico sempre ammesso / / Da S3 a S17 N.A. Concentrazi one massima ammissibile mg/l Caratteristi che scarico Sigla scarico ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Inquinanti Unità di misura Concen trazione rilevata Tipo di misure mg/l / Da M2 a M20 N.A. / Per le metodiche analitiche delle emissioni in acqua il gestore utilizzerà i metodi analitici riportati nell’Allegato C3 del Decreto della PF VAA n. 8/2012. L’utilizzo di una metodica analitica differente, sarà giustificato Da un rapporto che ne dimostri l’equivalenza con quella di riferimento di cui all’allegato C3 del sopracitato decreto. a. Il gestore della Ditta dovrà assicurare il rispetto dei valori limite come riportato nella sopra tabella soprastante. b. Secondo quanto disposto dall’art. 101 comma 5 del D.Lgs 152/06, i valori limite di emissione non possono in alcun caso essere conseguiti mediante diluizione con acque prelevate esclusivamente allo scopo. c. I valori limite di emissione allo scarico devono essere rispettati nel pozzetto assunto come pozzetto di ispezione e controllo, così come individuato nell'elaborato grafico specifico del tracciato fognante interno e che costituisce parte integrante del presente provvedimento. Requisiti e modalità per il controllo a. Gli inquinanti ed i parametri, le metodiche di campionamento e di analisi, le frequenze ed i punti di campionamento devono essere coincidenti con quanto riportato nel piano di monitoraggio. b. I controlli degli inquinanti dovranno essere eseguiti nelle più gravose condizioni di esercizio dell’impianto. c. L’accesso ai punti di prelievo deve essere a norma di sicurezza secondo le norme vigenti. 9803 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 Prescrizioni impiantistiche d. I pozzetti di prelievo campioni devono essere a perfetta tenuta, mantenuti in buono stato e sempre facilmente accessibili per i campionamenti, ai sensi dell’art. 101 comma 3 del D.Lgs. 152/06, periodicamente dovranno essere asportati i fanghi ed i sedimenti se presenti sul fondo dei pozzetti stessi. Prescrizioni generali e. Le reti di scarico devono essere conformi alle norme contenute nel Regolamento Locale di Igiene ed alle altre norme igieniche eventualmente stabilite dalle autorità sanitarie e devono essere gestiti nel rispetto del Regolamento del Gestore della fognatura. f. Il Gestore dovrà adottare tutti gli accorgimenti atti ad evitare che qualsiasi situazione prevedibile possa influire, anche temporaneamente, sulla qualità degli scarichi; qualsiasi evento accidentale (incidente, avaria, evento eccezionale, ecc.) che possa avere ripercussioni sulla qualità dei reflui scaricati, dovrà essere comunicato tempestivamente: - informa entro 24 ore dal fatto l’Autorità Competente, il Comune di Fano, l’ARPAM Direzione Tecnico Scientifica ed il Gestore della fognatura ed adotta le misure d’urgenza necessarie al ripristino della conformità; - garantisce procedure volte a contenere al massimo le immissioni nell’ambiente idrico e sospende l’esercizio dell’attività fino al ripristino delle normali condizioni di esercizio qualora la violazione possa causare un pericolo immediato per la salute umana; - adottate, tutte le misure gestionali ed impiantistiche tecnicamente realizzabili, necessarie all’eliminazione degli sprechi ed alla riduzione dei consumi idrici anche mediante l’impiego delle MTD per il ricircolo e il riutilizzo dell’acqua; g. Per tutte le aree scoperte dovrà essere rispettato quanto previsto all’art. 42, c. 2 delle NTA del PTA Marche di cui alla DGRM n. 91/2014; h. Il gestore dovrà volturare a suo nome le autorizzazioni allo scarico di acque reflue domestiche in pubblica fognatura attualmente intestate alle società proprietarie degli immobili. 1.2.10 (inquinamento acustico) a. L’Azienda è tenuta a rispettare i valori limite di emissione ed i valori limite assoluti di immissione di cui alle tabelle B e C del DPCM. 14/11/97, in relazione alla classe di appartenenza dell’area in cui è ubicato lo stabilimento, individuate dal Comune di Fano a seguito dell’adozione del piano di zonizzazione acustica, nonché, ove applicabile, il valore limite differenziale di immissione di cui all’art. 4 del citato decreto; b. il gestore qualora, in seguito anche a misurazioni effettuate da Enti competenti, riscontrasse un superamento dei limiti imposti dalla normativa vigente, deve impegnarsi a mettere in atto tutti i provvedimenti di riduzione delle emissioni sonore che si dovessero rendere necessari; c. nel caso in cui non saranno rispettati i valori limite previsti, il gestore dell’impianto deve predisporre ed inviare all’Autorità competente, all’ARPAM Direzione Tecnico Scientifica ed al Comune di Fano un piano di risanamento acustico in cui indichi le modalità di adeguamento ai limiti normativi ed il tempo a tal fine necessario 9804 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 1.2.11 (rifiuti) Prescrizioni in materia di rifiuti prodotti Senza pregiudizio per quanto stabilito dalla normativa in materia di rifiuti, fata salva la facoltà dell’Autorità Competente di procedere al riesame dell’AIA sulla base della documentazione che il Gestore presenterà in ottemperanza alle prescrizioni del presente capitolo, si prescrive al gestore quanto segue: Prescrizioni impiantistiche a. Le aree interessate dalla movimentazione dallo stoccaggio e dalle soste operative dei mezzi che intervengono a qualsiasi titolo sul rifiuto, dovranno essere impermeabilizzate, e realizzate in modo tale da garantire la salvaguardia delle acque di falda e da facilitare la ripresa di possibili sversamenti; i recipienti fissi e mobili devono essere provvisti di accessori e dispositivi atti ad effettuare in condizioni di sicurezza le operazioni di riempimento e svuotamento; b. Le aree adibite allo stoccaggio dei rifiuti devono essere di norma opportunamente protette dall’azione delle acque meteoriche; qualora, invece, i rifiuti siano soggetti a dilavamento da parte delle acque piovane, deve essere previsto un idoneo sistema di raccolta delle acque di percolamento, che vanno successivamente trattate nel caso siano contaminate: c. I fusti e le cisternette contenenti i rifiuti non devono essere sovrapposti per più di 3 piani. Prescrizioni generali d. I rifiuti prodotti dallo stabilimento devono essere preferibilmente recuperati direttamente nel ciclo produttivo. Qualora ciò non fosse possibile, devono essere avviati ad impianti di recupero, autorizzati ai sensi della normativa vigente e, solo, in caso di non fattibilità tecnica del recupero, devono essere destinati allo smaltimento in condizioni di sicurezza; e. Tutti i rifiuti prodotti devono essere preventivamente caratterizzati analiticamente ed identificati con i codici dell’Elenco Europeo dei rifiuti (EER), al fine di individuare la forma di gestione più adeguata alle loro caratteristiche chimico fisiche; f. Il Gestore deve effettuare la caratterizzazione in occasione del primo conferimento all’impianto di recupero e/o smaltimento e successivamente ogni dodici mesi e, comunque, ogni volta che intervengano modifiche nel processo produttivo che possano determinare modifiche della composizione dei rifiuti; g. Il campionamento dei rifiuti, al fine della loro caratterizzazione chimico-fisica, deve essere effettuato in modo tale da ottenere un campione rappresentativo secondo le norme UNI 10802, Campionamento, analisi, Metodiche standard – Rifiuti liquidi, granulari, pastosi e fanghi – Campionamento manuale e preparazione ad analisi degli eluati. Le analisi dei campioni dei rifiuti devono essere effettuate secondo le metodiche standardizzate o riconosciute valide a livello nazionale, comunitario o internazionale; h. Il Gestore è tenuto a verificare che il soggetto a cui vengono consegnati i rifiuti sia in possesso delle necessarie autorizzazioni, I rifiuti prodotti e gestiti vanno registrati ai sensi di quanto 9805 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 previsto dal D.Lgs 152/2006 e successive modifiche ed integrazioni. I rifiuti pericolosi devono essere imballati ed etichettati in conformità alla normativa in materia di sostanze pericolose; i. La movimentazione e lo stoccaggio dei rifiuti, sono da effettuare in condizioni di sicurezza, pertanto il Gestore dell’installazione dovrà : - evitare la dispersione di materiale pulverulento nonché gli sversamenti al suolo di liquidi; evitare l'inquinamento di aria, acqua, suolo e sottosuolo, ed ogni danno a flora e fauna; evitare per quanto possibile rumori e molestie olfattive; produrre il minor degrado ambientale e paesaggistico possibile; rispettare le norme igienico - sanitarie; garantire l'incolumità e la sicurezza degli addetti all'impianto e della popolazione; j. La gestione dei rifiuti dovrà essere effettuata da personale edotto del rischio rappresentato dalla loro movimentazione ed informato sulla pericolosità dei rifiuti; durante le operazioni gli addetti dovranno indossare idonei dispositivi di protezione individuale (DPI) in base al rischio valutato. k. Il gestore deve indicare nella Relazione annuale prevista dal PMC secondo le modalità ivi indicate: - le tonnellate di rifiuti prodotti nell’anno precedente; - le tonnellate di rifiuti pericolosi prodotti nell’ano precedente; - Indice annuo di recupero rifiuti (%): Kg annui di rifiuti inviati a recupero/Kg annui di rifiuti prodotti; - Indice annuo di smaltimento rifiuti (%): kg annui di rifiuti inviati a smaltimento/Kg annui di rifiuti prodotti Deposito temporaneo Il deposito temporaneo dei rifiuti deve avvenire secondo quanto riportato al comma 1 dell’art. 10 del D.Lgs 205/2010; m. nell’avvalersi del deposito temporaneo, il Gestore dovrà comunque rispettare gli adempimenti di cui ai seguenti punti: l. - registro di carico e scarico ai sensi dell’art. 16 del D.Lgs 205/10 e s.m.i.; - divieto di miscelazione ai sensi dell’art. 15 del D.Lgs 205/10 e s.m.i., in base al quale è vietato miscelare rifiuti pericolosi aventi differenti caratteristiche di pericolosità, ovvero rifiuti pericolosi con rifiuti non pericolosi. La miscelazione comprende la diluzione di sostanze pericolose. La miscelazione comprende la diluzione di sostanze pericolose. Per quanto non espressamente prescritto, valgono comunque le pertinenti disposizioni di cui all’art. 16 del D.Lgs 205/10 e s.m.i.; n. le aree di deposito dei rifiuti devono essere chiaramente distinte da quelle utilizzate per lo stoccaggio delle materie prime; o. ciascuna area di deposito dei rifiuti deve essere contrassegnata da tabelle, ben visibili per dimensioni e collocazione, indicanti le norme per la manipolazione dei rifiuti e per il contenimenti dei rischi per la salute dell’uomo e per l’ambiente; inoltre, devono essere riportati i codici EER, lo stato fisico e la pericolosità dei rifiuti stoccati; p. i contenitori o i serbatoi fissi o mobili debbono possedere adeguati requisiti di resistenza, in relazione alle proprietà chimico-fisiche ed alle caratteristiche di pericolosità dei rifiuti stessi, 9806 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 nonché sistemi di chiusura, accessori e dispositivi atti ad effettuare, in condizioni di sicurezza, le operazioni di riempimento, di travaso e svuotamento; q. il deposto di olii minerali usati deve essere realizzato nel rispetto delle disposizioni di cui al D.Lgs n. 95/1992 e s.m.i., e al DM 392/1996. r. La ditta è autorizzata al recupero delle seguenti tipologie di rifiuto non pericolosi (art. 214-216 del D.Lgs. 152/2006): Operazioni di recupero – Quadro riepilogativo transitorio fino all’installazione del l’impianto di trattamento rottame di alluminio Rifiuti ammessi al recupero Rifiuti di ferro, acciaio e ghisa Rifiuti di metalli non ferrosi e loro leghe Imballaggi in legno e loro parti Quantità ammessa al recupero t/anno 500 25’000 2'000 CODICI CER 100210 – 100299 120101 – 120102 120199 – 150104 160117 – 170405 190102 – 190118 191202 – 200140 100316 - 100899 110501 - 110599 120103 - 120104 120199 - 150104 170401 - 170402 170403 - 170404 170406 - 170407 191002 - 191203 200140 15 01 03 Attività di recupero R13- Messa in riserva (Stoccaggio provvisorio per inviare il rifiuto alle successive attività di recupero) R4 – Riciclo/recupero dei metalli e dei composti metallici R13*- Messa in riserva (Stoccaggio provvisorio per inviare il rifiuto alle successive attività di recupero) R4 – Riciclo/recupero dei metalli e dei composti metallici R12- Scambio di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate da R1 a R11 Operazioni di recupero – Quadro riepilogativo di progetto (valido a far data dalla messa in esercizio dell'impianto di trattamento del rottame di alluminio) 9807 7 MAGGIO 2015 Rifiuti ammessi al recupero Rifiuti di ferro, acciaio e ghisa Rifiuti di metalli non ferrosi e loro leghe Imballaggi in legno e loro parti BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Quantità ammessa al recupero t/anno 500 35’000 2'000 CODICI CER 100210 – 100299 120101 – 120102 120199 – 150104 160117 – 170405 190102 – 190118 191202 – 200140 100316 - 100899 110501 - 110599 120103 - 120104 120199 - 150104 170401 - 170402 170403 - 170404 170406 - 170407 191002 - 191203 200140 15 01 03 ANNO XLVI • N. 38 Attività di recupero R13- Messa in riserva (Stoccaggio provvisorio per inviare il rifiuto alle successive attività di recupero) R4 – Riciclo/recupero dei metalli e dei composti metallici R13*- Messa in riserva (Stoccaggio provvisorio per inviare il rifiuto alle successive attività di recupero) R4 – Riciclo/recupero dei metalli e dei composti metallici R12- Scambio di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate da R1 a R11 le quantità dei Rifiuti in Messa in riserva non può eccedere in un anno la quantità di rifiuti che può essere sottoposta ad attività di Recupero nell’impianto stesso. In ogni caso i rifiuti messi in Riserva devono essere avviati alle altre operazioni di recupero entro un anno dalla data di ricezione (comma 6- art. 6 DM 5 febbraio 98). s. La ditta in relazione a tali attività autorizzate dovrà provvedere a presentare idonea garanzia finanziaria di cui all’art. 210 D. Lgs 152/06 comma 3, lettera h) a favore della Regione Marche per la copertura di eventuali spese di bonifica e di ripristino ambientale, nonché per gli eventuali danni da inquinamento dipendenti dall’attività svolta per le operazioni R4, R12 e R13 indicate nelle soprastanti tabelle, entro 30 giorni dal rilascio del provvedimento e comunque prima della messa in esercizio degli impianti/attività di trattamento dei rifiuti. Le modalità di presentazione e l’entità delle garanzie finanziarie devono essere desunte dalla Deliberazione della Giunta Regionale n° 515 del 14/04/2012 e Deliberazione della Giunta Regionale n° 583 del 02/05/2012. t. L'azienda dovrà gestire le operazioni di macinazione e triturazione dei pellets di legno danneggiati (materiale corrispondente al codice CER 15 01 03) come operazioni di recupero R12 rientrante nell'allegato C alla parte IV del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii. Nel termine di 9808 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 60 giorni dalla data di ricevimento del presente decreto di autorizzazione, dovrà mettere in atto quanto previsto dalla normativa vigente in materia a riguardo di tenuta registri di carico e scarico, SISTRI, formulari di identificazione rifiuti, etc., anche per il materiale contraddistinto con CER 150103 equivalente a pellets di legno ammalorati. Pertanto, nello stato di progetto la situazione della gestione dei rifiuti dovrà essere quella riportata nella seguente tabella: Codice CER 120103 120104 120199 Descrizione Limatura e trucioli di materiali non ferrosi Polveri e particolato di materiali non ferrosi Rifiuti non specificati altrimenti (scarti alluminio) Stato fisico Operazioni di recupero/ smaltimento Lotto di stoccaggio Modalità Solido R13 - R4 Lotto 46 Lotto 47/48 Cumuli su sup. pavimentata al coperto 200 Solido R13 - R4 Lotto 46 Lotto 47/48 Cumuli su sup. pavimentata al coperto 200 Solido R13 - R4 Lotto 46 Lotto 47/48 Cumuli su sup. pavimentata al coperto 200 Lotto 53 150103 Imballaggi in legno e loro parti Solido R12 150104 Imballaggi metallici Solido R13 - R4 170402 Alluminio Solido R13 - R4 191002 Metalli non ferrosi Solido R13 - R4 191203 Metalli non ferrosi Solido Solido 200140 Metallo Lotto 46 Lotto 47/48 Lotto 46 Lotto 47/48 Lotto 87 Cataste e cumuli su superficie pavimentata al coperto Cumuli su sup. pavimentata al coperto Capacità mc 300 210 Cumuli su sup. pavimentata al coperto 2300 Lotto 46 Cumuli su sup. pavimentata al coperto 10 R13 - R4 Lotto 46 Lotto 47/48 Lotto 87 Cumuli su sup. pavimentata al coperto 2200 R13 - R4 Lotto 46 Cumuli su sup. pavimentata al coperto 10 u. La ditta è tenuta ad inviare annualmente (entro il 30 maggio) all’Autorità Competente, una Comunicazione sulla quantità dei rifiuti speciali destinati alle operazioni di recupero nell’anno precedente. 1.2.12 (energia) a. Il gestore deve esercire l’impianto in modo tale da ridurre il più possibile i consumi energetici. A questo proposito dovrà comunicare annualmente, secondo le modalità stabilite nel PMC, i quantitativi totali di energia consumata e prodotta. b. Per quanto riguarda la comunicazione parziale dell’energia consumata e prodotta questi dati dovranno essere comunicati a far data dell’ottenimento della certificazione ISO 14001. 9809 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 1.2.13 (emissioni al suolo e acque sotterranee) Per il monitoraggio delle acque sotterranee, il Gestore dell'installazione dovrà provvedere secondo quanto indicato nella seguente tabella: PARAMETRO METODICHE ANALITICHE pH APAT C.N.R IRSA 2060 Man 29 2003 APAT C.N.R IRSA 2030 Man 29 2003 Conducibilità Alluminio Antimonio Argento Arsenico Berillio Cadmio Cobalto Cromo tot. Nichel Rame Selenio Manganese Tallio Ferro Zinco Boro Mercurio Composti inorganici APAT CNR IRSA 3010B Man 29 2003 + APHA – “standard Methods” 22 th Ed. 2012 metodo 3125 PARAMETRO Diossine e furani Composti aromatici policiclici Sommatoria PCDD, PCDF (Coversione T.E.) Benzo(a)antracene Benzo(a)pirene Benzo(b)fluorantene PUNTI DI PRELIEVO PERIODICITA’ P1- P2-P3-P4 Biennale METODICHE ANALITICHE PUNTI DI PRELIEVO Metodo interno QMA 504-172 / 173 / 203 / 2051 P1- P2-P3-P4 APAT CNR IRSA 5080 Man29 2003 9810 PERIODICITA’ Biennale 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE PARAMETRO METODICHE ANALITICHE PUNTI DI PRELIEVO PERIODICITA’ Benzo(k,)fluorantene Composti aromatici policiclici Benzo(g, h, i,)terilene Crisene Dibenzo(a,e)pirene Dibenzo(a,l)pirene Dibenzo(a,i)pirene Dibenzo(a,h)pirene. Dibenzo(a,h)antracene Indenopirene Pirene Sommatoria IPA Biennale APAT CNR IRSA 5080 Man29 2003 P1-P2-P3-P4 Parametri analitici da determinare nel terreno e relativi metodi di analisi: PARAMETRO Composti inorganici Cromo tot. Antimonio Arsenico Berillio Cadmio Cobalto Rame Zinco Piombo Nichel Selenio Tallio Vanadio Mercurio Cromo VI Composti aromatici policiclici Benzo(a)antracene Benzo(a)pirene Benzo(b)fluorantene Benzo(k,)fluorantene METODICHE A PUNTO DI PRELIEVO P1- P2-P3-P4 UNI EN 13657:2004 APHA –“Standard Methods” 22st Ed. 2012 metodo 3125 CNR IRSA 16 Q64 Vol 3 1986 EPA3550C:2007 9811 Biennale P1- P2-P3-P4 7 MAGGIO 2015 Diossine e furani BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Benzo(g, h, i,)terilene Crisene Dibenzo(a,e)pirene Dibenzo(a,l)pirene Dibenzo(a,i)pirene Dibenzo(a,h)pirene. Dibenzo(a,h)antracene Indenopirene Pirene Sommatoria IPA Sommatoria PCDD, PCDF (Coversione T.E.) ANNO XLVI • N. 38 EPA 8270D:2007 Metodo interno QMA 504-172 / 173 / 203 / 2052 1.2.14 Manutenzione (ordinaria e straordinaria) Si prescrive: Controllo fasi critiche: a. Il Gestore deve attuare un adeguato programma di manutenzione ordinaria tale da garantire l’operabilità ed il corretto funzionamento di tutti i componenti e sistemi rilevanti ai fini ambientali. In tal senso il gestore dovrà dotarsi di un registro di manutenzione generale comprendente quindi tutte le procedure di manutenzione rilevanti ai fini ambientali da utilizzare e dedicate allo scopo. Tale registro dovrà essere compilato tenendo anche conto di quanto stabilito nelle singole prescrizioni delle varie matrici ambientali e delle regole stabilite nel PMC. 1.2.15 Malfunzionamenti a. In caso di malfunzionamenti, il gestore dovrà essere in grado di sopperire alla conseguente carenza di impianto rilevante ai fini ambientali, senza che si verifichino rilasci ambientali di rilievo. Il Gestore ha l’obbligo di registrare l’evento, di analizzare le cause e di adottare le relative azioni correttive, rendendone pronta comunicazione all’AC e all’Ente di Controllo, tenendo anche conto di quanto stabilito nelle singole prescrizioni delle varie matrici ambientali e delle regole stabilite nel PMC. 1.2.16 Eventi incidentali a. Il Gestore deve operare preventivamente per minimizzare gli effetti di eventuali eventi incidentali rilevanti ai fini ambientali. A tal fine il gestore deve dotarsi di apposite procedure per la gestione degli eventi incidentali, anche sulla base della serie storica di episodi già avvenuti ed in particolare dovrà prendere in esame almeno le seguenti indicazioni: assenza di energia da rete, con riferimento alle emissioni idriche ed atmosferiche ed al funzionamento dei relativi impianti di trattamento e delle altre utilities. A tal proposito si considera una violazione di prescrizione autorizzativa il ripetersi di rilasci incontrollati di sostanze inquinanti nell’ambiente secondo sequenze di eventi incidentali, e di conseguenza malfunzionamenti, già sperimentati in passato e ai quali non si è posta la necessaria attenzione, in forma preventiva, con interventi strutturali e gestionali; b. Gli eventi incidentali di cui alla precedente prescrizione, devono essere oggetto di registrazione e di comunicazione all’AC, all’ Ente di Controllo, al Comune, secondo le regole stabilite nel PMC tenendo anche conto di quanto stabilito nelle singole prescrizioni delle varie matrici ambientali e delle regole stabilite nel PMC. 9812 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 ALLEGATO C PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO 9813 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE FINALITA’ DEL PIANO Il Piano di Monitoraggio e Controllo che segue, d’ora in poi semplicemente Piano, ha la finalità principale della verifica di conformità dell’esercizio dell’impianto alle condizioni prescritte nell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) rilasciata per l’impianto. Obiettivi Del Monitoraggio e Dei Controlli Obiettivi del monitoraggio e dei controlli Monitoraggi e controlli Attuali Proposte Valutazione di conformità all’AIA x x Aria x x Acqua x x Suolo x x Rifiuti x x Rumore x x Radioattività x x Gestione codificata dell’impianto o parte dello stesso in funzione della prevenzione e riduzione dell’inquinamento x Raccolta dati nell’ambito degli strumenti volontari di certificazione e registrazione (EMAS, ISO) x Raccolta dati ambientali nell’ambito delle periodiche comunicazioni alle autorità competente x Gestione emergenze (RIR) / / CONDIZIONI GENERALI VALIDE PER L’ESECUZIONE DEL PIANO a. Obbligo di esecuzione del piano Il gestore esegue i campionamenti, le analisi, le misure, le verifiche, le manutenzioni e calibrazioni, come riportato nel presente documento. b. Evitare le miscelazioni Nei casi in cui la qualità e l’attendibilità della misura di un parametro è influenzata dalla miscelazione delle emissioni, il parametro sarà analizzato prima di tale miscelazione. Tutti i sistemi di monitoraggio e campionamento funzioneranno correttamente durante lo svolgimento dell’attività produttiva (ad esclusione dei periodi di manutenzione in cui l’attività stessa è eventualmente condotta con sistemi di monitoraggio o campionamento alternativi per limitati periodi di tempo). In caso di malfunzionamento di un sistema di monitoraggio “in continuo”, il gestore metterà in atto tutte le misure contenute nel paragrafo 9 (SME) del D.D. 8/VAA del 26/01/2012. 9814 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 c. Manutenzione dei sistemi Il sistema di monitoraggio e di analisi viene mantenuto in perfette condizioni di operatività al fine di avere rilevazioni sempre accurate e puntuali circa le emissioni. Campagne di misurazioni parallele per calibrazione in accordo con i metodi di misura di riferimento (CEN standard o accordi con l’Autorità Competente) saranno poste in essere come riportato nel manuale di gestione SME. d. Emendamenti al piano La frequenza, i metodi e lo scopo del monitoraggio, i campionamenti e le analisi, così come prescritti nel presente Piano, potranno essere emendati dietro permesso scritto dell’Autorità Competente. e. Obbligo di installazione dei dispositivi Il gestore, se necessario, provvede all’installazione dei sistemi di campionamento su tutti i punti di emissione, inclusi sistemi elettronici di acquisizione e raccolta di tali dati, come previsto dal presente documento. f. Accesso ai punti di campionamento Il gestore predispone un accesso permanente e sicuro ai seguenti punti di campionamento e monitoraggio: x scarico industriale S1 x scarico acque meteoriche di dilavamento x emissioni aeriformi x emissione sonora nell'installazione x aree di stoccaggio dei rifiuti nell'installazione x pozzi sotterranei nell'installazione x materiale di alluminio in ingresso per controllo radioattività Il gestore predispone inoltre un accesso a tutti gli altri punti di campionamento oggetto del presente Piano. g. Misura di intensità e direzione del vento Non necessaria Produzione complessiva La produzione realizzata nell’anno ____________ sarà riepilogata nella seguente tabella: Tipo di prodotto Tipo di determinazione Nastri di alluminio Profili di alluminio Materie prime ottenute dal processo di recupero dei rifiuti Manufatti plastici stampati Misura diretta discontinua Misura diretta discontinua UM Quantit à Frequenza autocontrollo Modalità di registrazione e trasmissione dei controlli effettuati Registrazione ed invio riepilogo annuale agli enti competenti Registrazione ed invio riepilogo annuale agli enti competenti Kg Annuale Kg Annuale Misura diretta discontinua Kg Annuale Registrazione ed invio riepilogo annuale agli enti competenti Misura diretta discontinua Kg Annuale Registrazione ed invio riepilogo annuale agli enti competenti 9815 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 OGGETTO DEL PIANO 1 – COMPONENTI AMBIENTALI INTERESSATE E PUNTI DI CONTROLLO 1.1 Impiego di Materie prime A decorrere dalla data di ricezione del provvedimento di AIA, il gestore effettua con cadenza annuale, un bilancio dei consumi di materia prima, riportando almeno le informazioni di cui alla seguente tabella: Materie prime ed additivi in ingresso Modalità di stoccaggio Fase di utilizzo Frequenza autocontrollo Denominazione 1 Alluminio Primario per fusione Cumuli Fusione Kg Annuale 2 Soluzione trattamento acque di laminazione e raffreddamento Cisterne Fusti Laminazi one / raffredda mento Kg Annuale 3 Olio di laminazione 4 Olio lubrificante 5 Olio diatermico per caldaia linea lavaggio e sgrassaggio e profile 6 Detergente per impianto lavaggio e sgrassaggio 7 Additivo per laminatoio 8 Acido solforico per trattamenti superficiali linea di sgrassaggio Fusti Cisterne Fusti Fusti Cisterne Fusti Cisterne Fusti Cisterne Fusti UM Consumo annuo N Laminazi one Kg Annuale Tutte Kg Annuale Kg Annuale Caldaia linea lavaggio e sgrassag gio Profilatric i Impianto lavaggio e sgrassag gio nastri di alluminio Additivo per fluido di laminazio ne Impianto sgrassag gio nastri di alluminio Lt Kg Lt 9816 Annuale Annuale Annuale Modalità di registrazione dei controlli effettuati Conservazione documento cartaceo e registrazione su sistema informatico Conservazione documento cartaceo e registrazione su sistema informatico Conservazione documento cartaceo e registrazione su sistema informatico Conservazione documento cartaceo e registrazione su sistema informatico Conservazione documento cartaceo e registrazione su sistema informatico Conservazione documento cartaceo e registrazione su sistema informatico Conservazione documento cartaceo e registrazione su sistema informatico Conservazione documento cartaceo e registrazione su sistema informatico 7 MAGGIO 2015 N Denominazione 9 Soda caustica per linee di taglio (pulizia coltelli) BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Modalità di stoccaggio Fase di utilizzo UM Consumo annuo Frequenza autocontrollo Cisterne Fusti Trattame nto lame da taglio Fusti Cisterne Soluzion e distaccan te a base di gafite per i rulli della Colata Continua Kg Annuale Lt Annuale 10 11 Legno per produzione bancali x trasporti Cumuli Produzio ne bancali 12 Additivi per impianti di fusione Fusti Fusione alluminio Mc o Kg Annuale 13 Additivi per impianti di trattamento termico alluminio (gas tecnici) Serbatoi Trattame nto termico alluminio mc Annuale 14 Nylon Sacchi 15 Polipropilene Sacchi 16 Coloranti Sacchi 17 Acetalica Sacchi Modalità di registrazione dei controlli effettuati Conservazione documento cartaceo e registrazione su sistema informatico Conservazione documento cartaceo e registrazione su sistema informatico Grafite o dispersione acquosa a base vegetale per linee di colata Stampag gio materie plastiche Stampag gio materie plastiche Stampag gio materie plastiche Stampag gio materie plastiche ANNO XLVI • N. 38 Lt Annuale Kg Annuale Kg Annuale Kg Annuale Kg Annuale 9817 Conservazione documento cartaceo e registrazione su sistema informatico Conservazione documento cartaceo e registrazione su sistema informatico Conservazione documento cartaceo e registrazione su sistema informatico Conservazione documento cartaceo e registrazione su sistema informatico Conservazione documento cartaceo e registrazione su sistema informatico Conservazione documento cartaceo e registrazione su sistema informatico Conservazione documento cartaceo e registrazione su sistema informatico 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 Rifiuti cessati in ingresso (End of Waste) (secondo art.184-bis e art.184-ter del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.) Denominazione Rottame di Alluminio (materiale di recupero certificato End of Waste) Modalità di stoccaggio Fase di utilizzo In cumuli idoneamente individuati in piazzale adeguatamente attrezzato, ovvero ai reparti di lavorazione meccanica per la selezione dei materiali estranei Controllo visivo di personale qualificato Ovvero Selezione e cernita di materiali estranei Quantità ritirata UM Frequenza autocontrollo Ad ogni ingresso Kg Modalità di registrazione dei controlli effettuati Conservazione documento cartaceo e registrazione su sistema informatico del documento di ingresso Rifiuti di alluminio in ingresso al sito Denominazione Rifiuti di alluminio in ingresso al sito Modalità di stoccaggio Fase di utilizzo In cumuli distinti per categoria omogenea in aree individuate dall’AIA e idoneamente attrezzate Controllo visivo di personale qualificato Ovvero Selezione e cernita di materiali estranei UM Quantità ritirata Kg Frequenza autocontrol lo Modalità di registrazione dei controlli effettuati Ad ogni ingresso Conservazione documento cartaceo e registrazione su sistema informatico del documento di ingresso L'azienda ha in atto il processo di implementazione del sistema di gestione per la certificazione di conformità EoW ai sensi del regolamento 333/2011, e pertanto le specifiche definitive del processo saranno disponibili solo a certificazione ottenuta, quando si potrà altresì fornire il manuale definitivo che riporterà la descrizione del sistema di qualità adottato da Profilglass SpA per garantire la conformità ai criteri definiti per i rottami di alluminio che hanno cessato di essere considerati rifiuti a seguito dei propri processi. Il Manuale attualmente predisposto dall'azienda, prevede i seguenti controlli: PROFILGLASS applica un sistema di gestione della qualità ISO 9001 integrato dal presente manuale in modo da porre in essere procedimenti documentati riguardanti ciascuno dei seguenti aspetti: 1) Controllo di accettazione dei rifiuti utilizzati come materiale dell’operazione di recupero; 2) Monitoraggio dei processi e delle tecniche di trattamento; 3) Monitoraggio della qualità dei rottami metallici ottenuti dall’operazione di recupero (compresi campionamenti e analisi e l’efficacia del monitoraggio delle radiazioni ionizzanti) Il sistema di qualità può prevedere inoltre criteri e procedimenti per: x la formazione del personale addetto ai controlli; x l’identificazione e la rintracciabilità delle partite di prodotto; x il monitoraggio dell’adeguatezza della strumentazione impiegata; 9818 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 x la gestione delle osservazioni dei clienti sulla qualità dei rottami metallici; x le verifiche, i riesami ed il miglioramento del sistema stesso. 5.1. Controllo di accettazione dei rifiuti da recuperare Possono essere utilizzati come materiale dell’operazione di recupero solo i rifiuti contenenti alluminio o leghe di alluminio recuperabili. I rifiuti pericolosi non sono utilizzati. I rifiuti seguenti non sono utilizzati in questo tipo di operazione: a) limatura, scaglie e polveri contenenti fluidi quali oli o emulsioni oleose; b) fusti e contenitori, tranne le apparecchiature provenienti da veicoli fuori uso, che contengono o hanno contenuto oli o vernici. 5.2 Monitoraggio dei processi e delle tecniche di trattamento Criterio: i rifiuti in entrata sono stati sottoposti a un trattamento per separare i rottami di alluminio dagli elementi non metallici e non di alluminio. I rottami di alluminio sono stati separati alla fonte o durante la raccolta e sono stati tenuti divisi. Sono effettuati i trattamenti meccanici, e magnetici necessari per preparare i rottami metallici ad essere utilizzati direttamente. 5.3 Controllo qualità dei rottami ottenuti dall’operazione di recupero e relativi monitoraggi I rottami ottenuti possono essere suddivisi per categorie, in base alle specifiche del cliente, alle specifiche settoriali o ad una norma, per poter poi essere utilizzati all’interno del ciclo produttivo o destinati ad altro detentore. La quantità totale di materiali estranei è 5% in peso Sono considerati materiali estranei: 1) metalli diversi dall’alluminio e dalle leghe di alluminio; 2) materiali non metallici quali terra, polvere, isolanti e vetro; 3) materiali non metallici combustibili, quali gomma, plastica, tessuto, legno e altre sostanza chimiche o organiche; 4) elementi di maggiori dimensioni (della grandezza di un mattone) non conduttori di elettricità, quali pneumatici, tubi ripieni di cemento, legno o calcestruzzo; 5) residui delle operazioni di fusione dell’alluminio e leghe di alluminio, riscaldamento, preparazione della superficie (anche scriccatura), molatura, segatura, saldatura e ossitaglio, quali scorie, impurità, loppe, polveri raccolte nei filtri dell’aria, polveri da molatura, fanghi. 6) I rottami sono esenti, alla vista, da oli, emulsioni oleose, lubrificanti o grassi, tranne quantità trascurabili che non comportano gocciolamento. 9819 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 Personale qualificato ispeziona ogni partita per verificare l’assenza di materiali estranei e l’assenza di gocciolamento Periodicamente (max ogni 6 mesi) e sotto attento controllo visivo si analizzano alcuni campioni rappresentativi dei materiali estranei, affinché rispettino gli standard qualitativi definiti dal REGOLAMENTO (UE) N. 333/2011 DEL CONSIGLIO del 31 marzo 2011. 5.4 identificazione e rintracciabilità delle partite di prodotto Sia i rifiuti che i rottami E.O.W. in ingresso, sia ritirati in acquisto che in conto lavorazione sono identificati mediante un numero univoco progressivo di partita e registrati con un codice definito che rappresenterà il numero delle partite. 5.5 Emissione della Dichiarazione di Conformità Per ciascuna partita di prodotto uscente dal processo di recupero viene emessa una Dichiarazione di Conformità al Regolamento (UE) N. 333/2011, sottoscritta da PROFILGLASS s.p.a. La Dichiarazione di conformità del prodotto può essere prodotta in forma elettronica (file PDF) e/o cartacea, e deve essere allegata ai documenti accompagnatori del prodotti in uscita. Il file della Dichiarazione di Conformità viene conservato per almeno 3 anni dalla data del rilascio mettendola a disposizione delle autorità competenti che la richiedano. 5.6 Organizzazione e formazione del personale PROFILGLASS s.r.l. è organizzata per gestire tutti i processi necessari a garantire la qualità del prodotto recuperato. Le funzioni coinvolte nel processo End Of Waste sono: x Direzione x Acquisti x Qualità x Ricevimento – portineria x Accettazione e piazzali x Produzione Di seguito sono riportate le principali attività da svolgere: - Definire le strategie, gli obiettivi, procurare le risorse e sovraintendere a tutte le attività - Coordinare i processi al fine di garantire la qualità dei prodotti uscenti - Effettuare il monitoraggio periodico della presenza di materiali estranei negli E.O.W. - Richiedere la Dichiarazione di Conformità E.O.W. ai fornitori per ciascuna partita acquistata 9820 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 - Effettuare i controlli della documentazione accompagnatoria sia dei rifiuti (F.I.R.) che degli End Of Waste ricevuti (D.D.T. e Dichiarazione di Conformità) - Assegnare un Numero di Partita a ciascun carico ricevuto - Coordinare i processi di scarico dei rifiuti e materiali ricevuti negli appositi spazi; controllare visivamente i materiali scaricati; identificare il materiale stoccato e mantenere in ordine e puliti i piazzali - Controllare durante la produzione, il mantenimento dell’identificazione dei materiali durante il processo di recupero e annotare le partite di materiale avviate al ciclo produttivo - Coordinare le attività di manutenzione di mezzi, impianti e attrezzature 1.2 Controllo radiometrico. L’azienda provvede ad effettuare controlli radiometrici sui rottami metallici e altri materiali metallici di risulta, nonché sui semilavorati e altri materiali metallici di importazione, come disposto dall’art.157 del D.Lgs. 230/95 e succ. D.Lgs. 23/09. Preliminarmente allo scarico del materiale in ingresso, il carico depositato sui cassoni degli autocarri viene controllato a mezzo di Portale SAPHYMO SAF-3000 DAF che rileva la eventuale presenza di radioattività sui materiali oggetto di indagine, come disposto dall’art.157 del D.Lgs. 230/95 e succ. D.Lgs. 23/09. I risultati dei rilievi sono conservati in forma cartacea. La registrazione della non radiocontaminazione dei carichi di rottami conferiti alla ditta Profilglass è di tipo cartaceo (DdT con timbro non radiocontaminazione e n° report). A tale registrazione si aggiunge un registro software in formato di elenco settimanale dei carichi di rottami compresi materiali di risulta, e semilavorati passati attraverso il Portale Saphymo estratto dal database del portale stesso. Attività Ricezione materiali metallici genere Ricezione materiali metallici genere Ricezione materiali metallici genere Materiale controllato Modalità di controllo Punto di misura e frequenza Modalità di registrazione dei controlli effettuati Rottami metallici Strumentale tramite Portale SAPHYMO SAF-3000 DAF Nella zona di ingresso, area portineria e pesatura, tramite sbarre comandate manualmente dall’operatore di portineria Frequenza di controllo: ad ogni ingresso Cartaceo per ciascun rapporto di controllo e registro software in formato di elenco settimanale dei carichi controllati Altri materiali metallici di risulta Strumentale tramite Portale SAPHYMO SAF-3000 DAF Cartaceo per ciascun rapporto di controllo e registro software in formato di elenco settimanale dei carichi controllati Semilavorati e altri materiali metallici di importazione Strumentale tramite Portale SAPHYMO SAF-3000 DAF Nella zona di ingresso, area portineria e pesatura, tramite sbarre comandate manualmente dall’operatore di portineria Frequenza di controllo: ad ogni ingresso Nella zona di ingresso, area portineria e pesatura, tramite sbarre comandate manualmente dall’operatore di portineria Frequenza di controllo: ad ogni ingresso in in in 9821 Cartaceo per ciascun rapporto di controllo e registro software in formato di elenco settimanale dei carichi controllati 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 1.3 Risorsa idrica A decorrere dalla data di ricezione del provvedimento di AIA, il gestore effettua con cadenza annuale, un bilancio dei consumi della risorsa idrica, riportando almeno le informazioni di cui alla tabella di seguito riportata. Il monitoraggio del consumo della risorsa idrica verrà effettuato il 31.12. di ogni anno tramite autolettura dei contatori volumetrici installati all’uscita di ciascun pozzo, prima di qualsiasi utilizzo (misura diretta discontinua), da confrontare con la lettura al 31.12. dell'anno precedente. Tipologia Fase di utilizzo Punto di misura Uso industriale Acqua dapozzo Uso igienicosanitario Utilizzo _Igienico-sanitario Metodo di misura e frequenza Unità di misura Volume totale annuo (mc) Modalità di registrazione dei controlli effettuati Misura diretta discontinua _processo Al prelievo _ industriale _raffreddam ento - Lettura contatori annuale Mc Cartacea 1.4 Risorsa energetica A decorrere dalla data di ricezione del provvedimento di AIA il gestore dell’impianto effettua il monitoraggio dei consumi di energia, con le modalità e frequenze sotto riportate. Saranno periodicamente archiviate le fatture con lettura dei consumi, tramesse nel corso dell'anno dall’ente gestore per energia elettrica. I dati rilevati saranno confrontati con quanto dichiarato negli anni precedenti al fine di verificare eventuali perdite o sovraconsumi, nonché utilizzati per il monitoraggio degli indicatori di performance. Saranno infatti verificate le bollette dell’energia elettrica, notate eventuali anomalie ed esaminati gli indicatori. Il riesame avrà lo scopo di identificare tutte le opportunità di riduzione del consumo energetico e di efficienza di utilizzo delle risorse. Descrizione Tipologia Fase di Utilizzo Energia elettrica Elettrica Utenze industriali e civili Punto di misura Metodo misura e frequenza Unità di misura Contatore all’ingresso dell’area di proprietà Lettura da parte dell’ente gestore Mwh 9822 Consumo energia Modalità di registrazione dei controlli effettuati Cartacea (conservazione bollette) 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 1.5 Combustibili A decorrere dalla data di ricezione del provvedimento di AIA viene effettuato il monitoraggio dei consumi di combustibile, con le modalità e frequenze sotto riportate. Saranno periodicamente archiviate le fatture di acquisto di ogni anno relative ai combustibili metano e gasolio. I dati rilevati saranno confrontati con quanto dichiarato negli anni precedenti al fine di verificare eventuali perdite o sovraconsumi, la cui causa sarà da accertare. Tipologia Fase di utilizzo e punto di misura Stato fisico Usi industriali e civili Gassos o Qualità (es. tenore di zolfo) Metano Gasolio Trasporti Liquido N.A. Metodo di misura Consumo annuo totale Modalità di controllo Modalità di registrazione dei controlli effettuati Misura diretta discontinuafatture del fornitore Mc Cartacea elettronica ed Misura diretta discontinuafatture del fornitore Lt Cartacea elettronica ed 1.6 Emissioni in aria A decorrere dalla data di ricezione del provvedimento di AIA viene effettuato il monitoraggio delle emissioni in aria, con le modalità e frequenze sotto riportate. Saranno effettuate analisi delle emissioni in aria per ciascun punto di emissione di seguito indicato, salvo le emissioni monitorate in continuo e quelle ad inquinamento atmosferico scarsamente rilevante, nonché quelle per le quali il provvedimento AIA indica una periodicità di controllo biennale rispetto alla data di messa a regime. I campionamenti e le analisi delle emissioni gassose saranno effettuati dal 01 al 31 ottobre di ogni anno. I certificati delle analisi effettuate, firmati da tecnico abilitato, nonché i report delle emissioni monitorate con il sistema in continuo, saranno trasmessi entro il 30.05. di ogni anno. Per gli impianti ad inquinamento scarsamente rilevante saranno verificate provenienza e tipologia, tramite riepilogo che sarà trasmesso all’Autorità competente nell’ambito dei risultati del piano di monitoraggio e controllo inviato entro il 30.05. di ogni anno. I punti di emissione, gli inquinanti e la periodicità di controllo sono riportati nella seguente tabella: 9823 Profilatrice Profilatrice Profilatrice Profilatrice Profilatrice E9 E10 E11 E14 E15 Profilatrice E6 Profilatrice Profilatrice E5 E8 Profilatrice E4 Profilatrice Profilatrice E3 E7 1'200 Caldaia a metano E2 9824 24 5 49 24 5 49 24 5 49 24 5 49 24 5 49 24 5 49 24 5 49 24 5 49 24 5 49 24 5 49 24 5 49 Non in uso 0,07 0,07 0,07 0,07 0,07 0,07 0,07 0,07 0,07 0,07 0,07 0,13 0,13 24 5 49 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 Altezza dal suolo m 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 250 250 T °C / / / / / / / / / / / / / Impianto di abbattimento Continuo x x x x x x x x x x x x x Discontinuo Modalità di controllo Biennale Biennale Biennale Biennale Biennale Biennale Biennale Biennale Biennale Biennale Biennale Annuale Annuale Frequenza di controllo NON attiva Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 NOx come NO2 = 100 NOx come NO2 = 100 Concentrazione Valore Limite (mg/Nmc) Polveri totali comprese nebbie oleose = Polveri totali comprese nebbie oleose = Polveri totali comprese nebbie oleose = Polveri totali comprese nebbie oleose = Polveri totali comprese nebbie oleose = Polveri totali comprese nebbie oleose = Polveri totali comprese nebbie oleose = Polveri totali comprese nebbie oleose = Polveri totali comprese nebbie oleose = Polveri totali comprese nebbie oleose = Polveri totali comprese nebbie oleose = NON attiva NOx come NO2 = NOx come NO2 = Concentrazione misurata (mg/Nmc) Parametri inquinanti BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 1'000 1'000 1'000 1'000 1'000 1'000 1'000 1'000 1'000 1'000 1'000 1'200 Portata (Nmc/h) Caldaia a metano Descrizione provenienza E1 Sigla emissione Area della sezione (mq) Durata emissione (h/giorno) (giorni/sett) (sett/anno) 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 5'500 Forno trattamento termico Laminatoio E19 E20 9825 E32 Cappa di aspirazione su banco prova laboratorio Pulizia interna dei profili mediante aria compressa Forno di trattamento Forno di rinvenimento 4'000 12'000 4'000 250 / 0,28 24 5 12 Decantatore statico 0,2 / / / / / / / / / Impianto di abbattimento 24 5 49 25 250 100 250 250 250 25 T °C / 11 11 11 11 11 11 11 Altezza dal suolo m 16 5 49 0,2 0,79 24 5 49 24 5 49 0,28 0,13 0,13 0,07 Area della sezione (mq) 24 5 49 24 5 49 24 5 49 24 5 49 Durata emissione (h/giorno) (giorni/sett) (sett/anno) Continuo X X / X / / / X X x x x Discontinuo Modalità di controllo Annuale Biennale / Annuale / / / Annuale Annuale Annuale Annuale Biennale Frequenza di controllo Inquinamento poco rilevante Polveri totali comprese nebbie oleose = NOx come NO2 = Inquinamento poco rilevante Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 NOx come NO2 = 150 Polveri totali comprese nebbie Polveri totali =7 Polveri totali comprese nebbie oleose = Polveri totali = Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Polveri totali = Polveri inorganiche cl. III Tab. B = SOV come TOC = Polveri totali comprese nebbie oleose = NOx come NO2= NOx come NO2 = NOx come NO2 = Polveri totali comprese nebbie oleose = Concentrazione misurata (mg/Nmc) Inquinamento poco rilevante Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 NOx come NO2= 100 Polveri totali = 5 Polveri inorganiche Cl. III Tab. B = 0,5 SOV come TOC = 5 NOx come NO2 = 100 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 NOx come NO2 = 100 Concentrazione Valore Limite (mg/Nmc) Parametri inquinanti BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE E31 E30 E29 E28 E27 E22 1'200 Caldaia a metano E18 Estrazione aria gruppo refrigerazione teste saldanti profile Ricambio aria locali centralina oleodinamica Ricambio aria locali centralina oleodinamica 1'200 Caldaia a metano E17 60'000 1'000 Portata (Nmc/h) Profilatrice Descrizione provenienza E16 Sigla emissione 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 4'000 4'000 4'000 4'000 4'000 4'000 4'000 80'000 Forno di trattamento termico alluminio Forno di trattamento termico alluminio Forno di trattamento termico alluminio Forno di trattamento termico alluminio Forno di trattamento termico alluminio Forno di trattamento termico alluminio Forno di fusione doppia camera E34 E35 E36 E37 E38 E40 E41 Portata (Nmc/h) Forno di trattamento termico alluminio termico alluminio Descrizione provenienza E33 Sigla emissione 9826 0,13 1,77 24 7 52 0,13 0,13 0,13 0,13 0,13 0,13 Area della sezione (mq) 24 7 49 24 7 49 Non costruita 24 7 49 24 7 49 24 7 49 24 7 49 49 Durata emissione (h/giorno) (giorni/sett) (sett/anno) 12 12 12 12 12 12 12 12 Altezza dal suolo m 180 250 250 250 250 250 250 250 T °C X Filtro a maniche di tessuto in doppio stadio + neutralizzazione con calce X X X X X X Discontinuo X X Continuo Modalità di controllo / / / / / / / Impianto di abbattimento oleose = 5 NOx come NO2 = 150 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 NOx come NO2 = 150 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 NOx come NO2 = 150 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 NOx come NO2 = 150 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 NOx come NO2 = 150 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 NOx come NO2 = 150 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 NOx come NO2 = 150 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 NOx come NO2 = 150 Polveri totali = 10 Polveri inorganiche Cl. III Tab. B = 0,5 SOV come TOC = 15 NOx come NO2 = Concentrazione Valore Limite (mg/Nmc) Polveri totali = Polveri inorganiche Cl. III Tab. B = SOV come TOC = NOx come NO2 = Polveri totali comprese nebbie oleose = NOx come NO2 = Polveri totali comprese nebbie oleose = NOx come NO2 = Polveri totali comprese nebbie oleose = NOx come NO2 = Polveri totali comprese nebbie oleose = NOx come NO2 = Polveri totali comprese nebbie oleose = NOx come NO2 = Polveri totali comprese nebbie oleose = NOx come NO2 = Polveri totali comprese nebbie oleose = NOx come NO2 = NOx come NO2 = Concentrazione misurata (mg/Nmc) Parametri inquinanti BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE In continuo Annuale In continuo Annuale Biennale Biennale Biennale Biennale Biennale Biennale Annuale Frequenza di controllo 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 80'000 Forno di fusione e linea di colata Forno di fusione e linea di colata E42 E43 9827 1'000 25'000 Profilatrice Profilatrice Profilatrice Impianto di lavaggio fumagalli Profilatrice Profilatrice Laminatoio E51 E56 E57 E60 E62 E63 E64 80'000 24 5 49 24 5 49 24 5 49 24 5 49 24 5 49 24 5 49 24 7 49 24 5 49 24 7 52 24 7 52 3,14 0,28 0,28 0,39 0,07 0,13 0,07 0,2 2,01 1,77 Area della sezione (mq) 12 12 12 12 12 12 12 12 14,5 12 Altezza dal suolo m 100 25 25 25 25 25 25 25 180 180 T °C X Filtro a maniche di tessuto in doppio stadio + neutralizzazione con calce idrata x X Separatore di gocce + filtro ad elementi filtranti x X x x x x X X Discontinuo / / Separatore di gocce / / / / X Continuo Filtro a maniche di tessuto idrata Impianto di abbattimento Modalità di controllo Annuale Biennale Biennale Annuale Biennale Biennale Biennale Biennale In continuo Annuale Annuale Annuale In continuo Annuale In continuo Annuale In continuo Annuale Annuale Annuale Frequenza di controllo Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali = 5 Polveri inorganiche Cl. III Tab. B = 0,5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Alcalinità come Na2O =5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali = 10 Polveri inorganiche Cl. III Tab. B = 0,5 SOV come TOC = 15 NOx come NO2 = 200 HCl = 10 HF = 2 Polveri totali = 10 Polveri inorganiche Cl. III Tab. B = 0,5 SOV come TOC = 15 NOx come NO2 = 50 200 HCl = 10 HF = 2 Concentrazione Valore Limite (mg/Nmc) Polveri totali = Polveri inorganiche Cl. III Tab. B= Polveri totali comprese nebbie oleose = Polveri totali comprese nebbie oleose = Alcalinità come Na2O = Polveri totali comprese nebbie oleose = Polveri totali comprese nebbie oleose = Polveri totali comprese nebbie oleose = Polveri totali comprese nebbie oleose = Polveri totali = Polveri inorganiche Cl. III Tab. B = SOV come TOC = NOx come NO2 = HCl = HF = Polveri totali = Polveri inorganiche Cl. III Tab. B = SOV come TOC = NOx come NO2 = HCl = HF = Concentrazione misurata (mg/Nmc) Parametri inquinanti BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 6'000 6'000 3'000 1'000 Profilatrice E50 6'000 100'000 Portata (Nmc/h) Descrizione provenienza Sigla emissione Durata emissione (h/giorno) (giorni/sett) (sett/anno) 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 E67 9828 E75 Degasaggio dopo fusione in forno doppia camera Estrazione aria Estrazione vapori condensa pozzo di colata Ricambio dell'aria ambiente scantinato x valvole olio idraulico x laminatoio Ricambio aria locale per trasformatori per laminatoio Impianto termico a metano per impianto sgrassaggio 6'500 3'000 24 24 7 52 0,1 0,07 0,2 0,2 24 7 49 4'000 10'000 0,33 24 7 49 22'000 24 7 52 0,24 0,33 0,07 0,2 0,2 24 7 49 24 7 49 16 5 49 24 5 49 24 5 49 10'000 20'000 1'000 6'000 4'000 Portata (Nmc/h) Area della sezione (mq) 12 11 12 11 12 12 12 12 12 12 Altezza dal suolo m 25 100 60 250 25 25 25 25 25 25 T °C / / / / / / / / / Ciclone separatore in acciaio inox Impianto di abbattimento Continuo x X x X x x X Discontinuo Modalità di controllo Biennale Annuale Biennale Annuale / / / Biennale Biennale Biennale Frequenza di controllo Polveri totali Fluoruri espressi come HF = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 NOx come NO2 = 100 Inquinamento scarsamente rilevante Inquinamento scarsamente rilevante Inquinamento scarsamente rilevante SOV come TOC = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose=5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Concentrazione Valore Limite (mg/Nmc) Polveri totali comprese Fluoruri espressi come HF = Polveri totali comprese nebbie oleose = NOx come NO2 = Inquinamento scarsamente rilevante Inquinamento scarsamente rilevante Inquinamento scarsamente rilevante Polveri totali comprese nebbie oleose = Polveri totali comprese nebbie oleose = Polveri totali comprese nebbie oleose= SOV come TOC = Concentrazione misurata (mg/Nmc) Parametri inquinanti BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE E74 E73 E72 E70 E69 E68 Profilatrice E66 Ricambio dell'aria ambiente scantinato x lubro-refrig. X laminatoio Profilatrice E65 Descrizione provenienza Pulizia profili con aria compressa Sigla emissione Durata emissione (h/giorno) (giorni/sett) (sett/anno) 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 9829 Torre di raffreddamento forno fusione a doppia camera Torre di raffreddamento forno fusione a doppia camera Torre di raffreddamento forno fusione a doppia camera Torre di raffredd. forno fusione a doppia camera Torre di raffreddamento forno fusione a doppia camera Torre di raffreddamento forno fusione e colata Torre di raffreddamento forno fusione e colata Torre di raffreddamento forno fusione e colata sui cilindri di laminazione (grafite) Estrazione aria sui cilindri di laminazione (grafite) Torre di raffreddamento forno fusione a doppia camera Descrizione provenienza 6'500 Portata (Nmc/h) 12 12 12 12 12 12 12 12 / / / / / / / / / / / / / / / / / x / / / / / / / / / Biennale Concentrazione Valore Limite (mg/Nmc) Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante nebbie oleose = Concentrazione misurata (mg/Nmc) Parametri inquinanti Inquinamento poco rilevante / / Discontinuo Frequenza di controllo Inquinamento poco rilevante 12 25 Continuo Modalità di controllo Polveri totali comprese nebbie oleose = NON IN USO 12 Impianto di abbattimento Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 NON IN USO 0,1 T °C 24 7 52 NON IN USO Altezza dal suolo m comprese nebbie oleose = 5 Area della sezione (mq) 7 52 Durata emissione (h/giorno) (giorni/sett) (sett/anno) BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE E85 E84 E83 E82 E81 E80 E79 E78 E77 E76 Sigla emissione 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 9830 0,33 0,33 24 5 49 10'000 3,14 24 5 49 24 5 49 0,13 Area della sezione (mq) 24 5 49 Durata emissione (h/giorno) (giorni/sett) (sett/anno) 20'000 60'000 3'800 Portata (Nmc/h) 12 12 12 25 25 100 / / Separatore di gocce + Filtro ad elementi filtranti in acciaio a doppio stadio Filtro a maniche di tessuto / 12 12 / 12 / 12 Impianto di abbattimento / 25 T °C 12 Altezza dal suolo m Continuo X x / / / / Discontinuo Modalità di controllo / / Annuale Biennale / / / / Frequenza di controllo Inquinamento scarsamente rilevante Inquinamento scarsamente rilevante Polveri totali = 5 Polveri inorganiche Cl. III Tab. B = 0,5 SOV come TOC = 5 Inquinamento scarsamente rilevante Inquinamento scarsamente rilevante Polveri totali = Polveri inorganiche Cl. III Tab. B = SOV come TOC = Polveri totali comprese nebbie oleose = Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Concentrazione misurata (mg/Nmc) Inquinamento poco rilevante Concentrazione Valore Limite (mg/Nmc) Parametri inquinanti BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE E93 E92 E91 Ricambio d'aria ambiente per lubrorefrigerante laminatoio Ricambio d'aria ambiente per valvole olio Laminatoio E90 Torre di raffreddamento annessa alle profilatrici Torre di raffreddamento annessa al laminatoio Torre di raffreddamento forno fusione e colata Torre di raffreddamento annessa alle profilatrici Descrizione provenienza Aspirazione banchi di lavoro laboratorio per preparazione accessori per fusione E89 E88 E87 E86 Sigla emissione 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 9831 130'000 Laminatoio sbozzatore a caldo E99 60'000 20'000 0,28 0,28 0,79 24 5 49 24 5 49 3,14 0,87 0,87 1,54 0,39 24 5 49 18 7 49 Da costruire 18 7 49 18 7 49 24 5 49 Area della sezione (mq) 13 11 11 12 12 12 14 12 Altezza dal suolo m 25 25 25 100 250 250 25 25 T °C X X Filtro a maniche di tessuto con camera di calma Filtro a maniche di tessuto in doppio stadio con camera di X x X X Discontinuo X Continuo Filtro a maniche di tessuto con camera di calma Filtro ad anelli + precipitatore particelle / / Filtro a maniche di tessuto in doppio stadio con camera di calma / / Impianto di abbattimento Modalità di controllo Annuale Annuale Annuale Annuale Annuale Annuale Biennale / Frequenza di controllo Polveri totali = 5 Polveri totali = 5 Polveri totali = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 NOx come NO2=150 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 NOx come NO2=150 Polveri totali = 5 Polveri inorganiche Cl. III Tab. B = 0,5 SOV come TOC = 5 Polveri totali = Polveri totali = Polveri totali = Polveri totali = Polveri inorganiche Cl.III Tab. B = SOV come TOC = Polveri totali = NOx come NO2= Polveri totali = NOx come NO2= Polveri totali comprese nebbie oleose = Inquinamento scarsamente rilevante Inquinamento scarsamente rilevante Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Inquinamento scarsamente rilevante Concentrazione misurata (mg/Nmc) Inquinamento scarsamente rilevante Concentrazione Valore Limite (mg/Nmc) Parametri inquinanti BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE E102 E101 20'000 10'000 Forno trattamento termico placche E98 Selezione alluminio e separazione materiali estranei Selezione alluminio e separazione materiali estranei Selezione alluminio e separazione materiali 10'000 Forno trattamenti termici per placche E97 E100 85'000 3'000 22'000 Portata (Nmc/h) E96 idraulico laminatoio Ricambio d'aria ambiente per locale trasformatori laminatoio Torre di raffreddamento annessa al laminatoio Descrizione provenienza Linea fresatura placche E95 E94 Sigla emissione Durata emissione (h/giorno) (giorni/sett) (sett/anno) 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 9832 0,2 8 5 49 E110 E109 4'000 14 25 Filtro a maniche di tessuto con camera di X Biennale Polveri totali = 10 Polveri totali = 10 Polveri totali = 5 Polveri totali = 5 Polveri totali = BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Polveri totali = 10 Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Polveri totali = Polveri totali = Polveri totali = Polveri totali = Inquinamento scarsamente rilevante Inquinamento scarsamente rilevante Segatrice per placche Biennale Annuale Annuale Annuale Inquinamento scarsamente rilevante Concentrazione misurata (mg/Nmc) Inquinamento scarsamente rilevante Concentrazione Valore Limite (mg/Nmc) Parametri inquinanti E113 x X X X Discontinuo Frequenza di controllo Inquinamento poco rilevante Continuo Modalità di controllo Torre evaporativa Filtro a maniche di tessuto Filtro a maniche di tessuto con camera di calma Filtro a maniche di tessuto con camera di calma Filtro a maniche di tessuto con camera di calma calma Impianto di abbattimento E112 25 25 25 25 T °C Torre evaporativa 3 10 10 10 Altezza dal suolo m E111 4'000 0,03 0,5 24 5 49 30'000 18 7 49 0,5 24 5 49 30'000 0,5 Area della sezione (mq) 30'000 Durata emissione (h/giorno) (giorni/sett) (sett/anno) 24 5 49 Portata (Nmc/h) Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Falegnameria Selezione alluminio e separazione materiali estranei Selezione alluminio e separazione materiali estranei Selezione schiumature e riduzione volumetrica estranei Torre di raffreddamento asservita al laminatoio sbozzatore a caldo Torre di raffreddamento annessa al laminatoio sbozzatore a caldo Descrizione provenienza Torre evaporativa Torre evaporativa E108 E107 E106 E105 E104 E103 Sigla emissione 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 9833 Torre evaporativa Torre evaporativa Torre evaporativa Torre evaporativa Torre evaporativa Torre evaporativa Impianto colata placcheestrazione vapori condensa Triturazione e deferizzazione alluminio, comprese schiumature Selezione materiale di alluminio: triturazione e Impianto fusione e colata placche Cappa di aspirazione su banco prova laboratorio Torre evaporativa Impianto lavaggio nastri di alluminio Descrizione provenienza 1,54 0,28 24 5 49 24 5 49 85'000 12000 0,38 3,14 24 7 49 24 7 49 0,08 24 5 49 24'000 180'000 4'000 Portata (Nmc/h) Area della sezione (mq) 14 14 12 15 12 Altezza dal suolo m 25 25 60 180 25 T °C Filtro statico a maniche di tessuto Filtro a maniche di tessuto in doppio stadio / X X X X Filtro a maniche di tessuto in doppio stadio + sistema di neutralizzazione a calce idrata Discontinuo X X Continuo Separatore di gocce calma Impianto di abbattimento Modalità di controllo Annuale Annuale Biennale In continuo Annuale Annuale Annuale In continuo Annuale Annuale Frequenza di controllo Polveri totali = 5 Polveri totali = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali = 10 Polveri inorganiche Cl. III Tab. B = 0,5 SOV come TOC = 15 NOx come NO2 = 200 HCl = 10 HF = 2 Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Alcalinità come Na2O =5 Polveri totali = Polveri totali = Polveri totali comprese nebbie oleose = Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Polveri totali = Polveri inorganiche Cl. III Tab. B = SOV come TOC = NOx come NO2 = HCl = HF = Alcalinità come Na2O = Inquinamento poco rilevante Concentrazione misurata (mg/Nmc) Inquinamento poco rilevante Concentrazione Valore Limite (mg/Nmc) Parametri inquinanti BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE E126 E125 E124 E123 E122 E121 E120 E119 E118 E117 E116 E115 E114 Sigla emissione Durata emissione (h/giorno) (giorni/sett) (sett/anno) 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 9834 60'000 8'000 30'000 80'000 Linea di lavaggio nastri di alluminio Pressa per schiumature Linea di trattamento rottame di E136 E137 E138 9'200 10'000 30'000 3'000 Portata (Nmc/h) E135 Estrazione vapori condensa pozzo di colata Torre evaporativa Torre evaporativa Torre evaporativa Torre evaporativa Fresatura bordi nastro dalle linee di colata continua Pressa per schiumature separazione materiali estranei Degasaggio e filtrazione metallo Descrizione provenienza Impianto lavorazione schiumature – forno rotativo E134 E133 E132 E131 E130 E129 E128 E127 Sigla emissione 2,14 0,5 0,16 1,13 0,2 0,2 0,5 0,07 Area della sezione (mq) 18 12 12 13,5 12 12 12 12 Altezza dal suolo m 120 50 25 180 25 60 50 100 T °C Postcombustore; quencher, / Separatore di gocce X X x X X Filtro a maniche di tessuto in doppio stadio + neutralizzazione con calce idrata x x x Discontinuo X X Continuo / / / Impianto di abbattimento Modalità di controllo In continuo Annuale Annuale Annuale In continuo Annuale Annuale Annuale In continuo Annuale Annuale Biennale Annuale Annuale Frequenza di controllo Polveri totali= 10 Polveri inorganiche Cl. III Tab. B = 0,5 Polveri totali= 10 Polveri totali = 10 Polveri inorganiche Cl. III Tab. B = 0,5 SOV come TOC = 10 NOx come NO2 = 50 HCl = 10 Ammoniaca NH3 = 10 Alcalinità come Na2O =5 Polveri totali= Polveri inorganiche Cl. III Tab. B = Polveri totali= Alcalinità come Na2O = Polveri totali = Polveri inorganiche Cl. III Tab. B = SOV come TOC = NOx come NO2 = HCl = Ammoniaca NH3 = Polveri totali Comprese nebbie oleose = Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Inquinamento poco rilevante Polveri totali Comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = Polveri totali= Fluoruri espressi come HF = Concentrazione misurata (mg/Nmc) Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali= 10 Fluoruri espressi come HF = 5 Concentrazione Valore Limite (mg/Nmc) Parametri inquinanti BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 24 7 49 24 5 49 24 5 49 24 7 49 24 7 52 24 7 52 24 7 49 24 5 49 Durata emissione (h/giorno) (giorni/sett) (sett/anno) 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 9835 80'000 4'000 Laminatoio Forno di rinvenimento alluminio E5a T.N. 1'000 E4a E3b E3a Degasaggio Forno rinvenimento – camino forno Forno rinvenimento – camino bruciatori a metano E2a 28'000 0,13 11 250 100 250 250 125 25 25 T °C / X X Separatore di gocce + filtro ad elementi filtranti in acciaio inox X X x x Discontinuo / X Continuo Modalità di controllo / / Filtro a maniche di tessuto / / neutralizzazione fumi a calce o bicarbonato di sodio e carbone attivo, Ciclone depolveratore, Filtro a maniche di tessuto Impianto di abbattimento Annuale Annuale Annuale Annuale In continuo Annuale In continuo Annuale Annuale Annuale In continuo Annuale Annuale Annuale Annuale Frequenza di controllo Polveri totali = 5 Polveri inorganiche Cl. III Tab. B = 0,5 SOV come TOC = 5 Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 NOx come NO2 = 150 Inquinamento poco rilevante Polveri totali Comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali = 10 Polveri inorganiche Cl. III Tab. B = 0,5 SOV come TOC = 15 NOx come NO2 = 50 Polveri totali = 5 SOV come TOC = 30 Polveri totali = 5 SOV come TOC = 30 SOV come TOC = 10 NOx= 250 HCl = 10 HF = 2 PCDD/F = 0,1 ng ITEQ/Nmc Concentrazione Valore Limite (mg/Nmc) Polveri totali comprese nebbie oleose = NOx come NO2 = Polveri totali = Polveri inorganiche Cl. III Tab. B = SOV come TOC = Inquinamento poco rilevante Polveri totali Comprese nebbie oleose = Polveri totali = Polveri inorganiche Cl.III Tab. B = SOV come TOC = NOx come NO2 = Polveri totali = SOV come TOC = Polveri totali = SOV come TOC = SOV come TOC = NOx= HCl = HF = PCDD/F = ng /h Concentrazione misurata (mg/Nmc) Parametri inquinanti BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 24 7 49 11 2,27 24 7 49 12 12 0,2 10 6,5 6,5 Altezza dal suolo m 24 7 49 Da costruire 24 7 49 0,5 0,2 16 5 49 11'500 24 7 52 0,2 Area della sezione (mq) 16 5 49 Durata emissione (h/giorno) (giorni/sett) (sett/anno) 11'500 Portata (Nmc/h) Forno fusorio Produzione materie plastiche: miscelazione, macinazione e stampaggio Produzione materie plastiche: miscelazione, macinazione e stampaggio alluminio Descrizione provenienza E1a E140 E139 Sigla emissione 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 1'200 30'000 6'500 Caldaia a metano Forno fusorio e forni attesa mantenimento Taglierina per bordi nastro E8a E9a E10a 9836 0,13 12 250 / 4'000 E12a 24 7 49 Forno di trattamento termico alluminio / / 30 / Filtro a maniche di tessuto / / Scrubber Impianto di abbattimento Gruppo elettrogeno a gasolio 12 30 125 250 250 40 T °C E11a 0,2 12 11 10 10 10 Altezza dal suolo m Taglierina per bordi nastro 24 7 52 0,2 24 7 52 0,07 24 5 49 0,8 0,07 24 5 49 24 7 52 0,39 Area della sezione (mq) 24 5 49 Durata emissione (h/giorno) (giorni/sett) (sett/anno) E10b 6'500 1'200 20'000 Caldaia a metano Linea spianatura e sgrassaggio E6a Portata (Nmc/h) E7a Descrizione provenienza Sigla emissione X Continuo X / X X X X X X Discontinuo Modalità di controllo Annuale / Annuale Annuale In Continuo Annuale In Continuo Annuale Annuale Annuale Annuale Frequenza di controllo Inquinamento poco rilevante Polveri totali comprese nebbie oleose = NOx come NO2 = Polveri totali comprese nebbie oleose = 5 NOx come NO2 = 150 Polveri totali Comprese nebbie oleose = Polveri totali = Polveri inorganiche Cl.III Tab. B= SOV come TOC = NOx come NO2 = Polveri totali Comprese nebbie oleose = NOx come NO2 = NOx come NO2 = Acido solforico = Concentrazione misurata (mg/Nmc) Inquinamento poco rilevante Polveri totali = 10 Polveri inorganiche Cl.III Tab.B = 0,5 SOV come TOC = 15 NOx come NO2 = 50 Polveri totali Comprese nebbie oleose = 5 Polveri totali Comprese nebbie oleose = 5 NOx come NO2 = 100 NOx come NO2 = 100 Acido solforico = 2,0 Concentrazione Valore Limite (mg/Nmc) Parametri inquinanti 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE TABELLA METODICHE DI ANALISI PER EMISSIONI GASSOSE Parametro/ inquinante UM Metodica impiegata Metodica standard (riferimento Delibera R.Marche) Note (in caso di metodiche differenti indicare la motivazione ed il criterio di equivalenza applicato tra le due metodiche) Temperatura °C UNI EN ISO 169111:2013 UNI 10169:2001 La UNI 10169:2001 non è più in vigore Portata Nmc/h UNI EN ISO 169111:2013 UNI 10169:2001 La UNI 10169:2001 non è più in vigore Polveri totali mg/Nmc UNI EN 13284-1:2003 UNI EN 132841:2003 /////// Polveri inorganiche mg/Nmc UNI EN 14385:2004 UNI EN 14385:2004 /////// SOV come TOC mg/Nmc UNI EN 13649:2002 UNI EN 13526:2002 La metodica rispetta gli stessi requisiti in quanto metodica Ufficiale rispettante la CENT/TS 14793:2005 NOx mg/Nmc D.M. 25/08/2000 All.1 Determinazione analitica mediante chemiluminescenza La metodica rispetta gli stessi requisiti in quanto metodica Ufficiale rispettante la CENT/TS 14793:2005 Acido solforico mg/Nmc UNI EN 1911:2010 /////// /////// Alcalinità come Na2O mg/Nmc EPA 6010C 2007 /////// /////// Fluoruri espressi come HF mg/Nmc ISO 15713:2006 ISO 15713:2006 /////// mg/Nmc UNI EN 1911:2010 UNI-EN 1911:2010 /////// mg/Nmc CTM 027/97 CTM 027/97 /////// ng I-TEQ /Nmc UNI EN 19481,2,3:2006 UNI EN 19481,2,3:2006 /////// HCl Ammoniaca Diossine FLUSSO DI MASSA ANNUO Inquinante Unità di misura Polveri totali Kg/anno Polveri inorganiche Kg/anno SOV come TOC Kg/anno NOx Kg/anno Acido solforico Kg/anno Alcalinità come Na2O Kg/anno Fluoruri espressi come HF Kg/anno Flusso di massa annuo 9837 Metodo applicato 7 MAGGIO 2015 Inquinante HCl Ammoniaca Diossine ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Unità di misura Flusso di massa annuo Metodo applicato Kg/anno Kg/anno ng/anno Modalità di registrazione dei controlli effettuati e gestione dei documenti: La documentazione tecnica ed i certificati analitici relativi al monitoraggio, sono archiviati in formato cartaceo e informatico all’interno dello stabilimento a cura del responsabile IPPC e conservati per almeno 5 anni. Copia dei certificati analitici viene allegata ai risultati del PMC. Sistemi di trattamento fumi Saranno effettuati periodicamente interventi di manutenzione sui sistemi di abbattimento delle emissioni gassose. Si provvederà quindi alla conservazione dei report degli interventi effettuati, nonché alla trasmissione del riepilogo degli interventi effettuati su ciascun impianto entro il 30.05. di ogni anno. 9838 7 MAGGIO 2015 sigla punto emissione E31 E41 E42 E43 E60 E64 E65 E90 E91 E96 E99 E100 E101 E102 E105 E106 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Sistema di abbattimento Decantatore statico Filtro a maniche di tessuto Serbatoio calce idrata Filtro a maniche di tessuto Filtro a maniche di tessuto Serbatoio calce idrata Separatore di gocce Separatore di gocce + filtro ad elementi filtranti in acciaio inox Ciclone separatore Filtro a maniche di tessuto Separatore di gocce + filtro ad elementi filtranti in acciaio inox Filtro a maniche di tessuto in doppio stadio con camera di calma Filtro ad anelli e Separatore di gocce a labirinto (precipitatore particelle) Filtro a maniche di tessuto Filtro a maniche di tessuto Filtro a maniche di tessuto Filtro a maniche di tessuto Filtro a maniche di tessuto Parti soggette a manutenzione periodica Integrità contenitore Ventilatore di aspirazione Maniche di tessuto Periodicità della manutenzione Trimestrale ANNO XLVI • N. 38 Modalità di controllo Modalità di registrazione dei controlli effettuati Visivo Su supporto cartaceo e PC gestionale Trimestrale Visivo dell'integrità Su supporto cartaceo e PC gestionale Maniche di tessuto Maniche di tessuto Trimestrale Visivo dell'integrità Visivo dell'integrità Su supporto cartaceo e PC gestionale Su supporto cartaceo e PC gestionale Pulizia filtro e contenitore residui Pulizia filtro e contenitore residui Trimestrale Visivo Trimestrale Visivo Su supporto cartaceo e PC gestionale Su supporto cartaceo e PC gestionale Integrità contenitore Ventilatore di aspirazione Maniche di tessuto Pulizia filtro e contenitore residui Trimestrale Visivo Su supporto cartaceo e PC gestionale Trimestrale Visivo dell'integrità Visivo Su supporto cartaceo e PC gestionale Su supporto cartaceo e PC gestionale Integrità contenitore Ventilatore di aspirazione Pulizia filtro e contenitore residui Trimestrale Visivo dell'integrità Su supporto cartaceo e PC gestionale Trimestrale Visivo Su supporto cartaceo e PC gestionale Maniche di tessuto Maniche di tessuto Maniche di tessuto Maniche di tessuto Maniche di tessuto Trimestrale Visivo dell'integrità Visivo dell'integrità Visivo dell'integrità Visivo dell'integrità Visivo dell'integrità Su supporto cartaceo e PC gestionale Su supporto cartaceo e PC gestionale Su supporto cartaceo e PC gestionale Su supporto cartaceo e PC gestionale Su supporto cartaceo e PC gestionale Trimestrale Trimestrale Trimestrale Trimestrale Trimestrale Trimestrale 9839 7 MAGGIO 2015 Sigla punto emissione E107 E108 E113 E116 E117 E125 E126 E135 E136 E138 E1a E4a E6a E9a BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Sistema di abbattimento Filtro a maniche di tessuto Filtro a maniche di tessuto Filtro a maniche di tessuto Separatore di gocce Filtro a maniche di tessuto Serbatoio calce idrata Filtro a maniche di tessuto Filtro a maniche di tessuto Filtro a maniche di tessuto Serbatoio calce idrata Separatore di gocce Post-combustore; quencher, serbatoio calce e carbone attivo, Ciclone depolveratore, Filtro a maniche di tessuto Filtro a maniche di tessuto Separatore di gocce + filtro ad elementi filtranti in acciaio inox Scrubber Filtro a maniche di tessuto Parti soggette a manutenzione periodica Maniche di tessuto Maniche di tessuto Maniche di tessuto Pulizia filtro e contenitore residui Maniche di tessuto Periodicità della manutenzione Trimestrale Trimestrale Maniche di tessuto Maniche di tessuto Maniche di tessuto Trimestrale Pulizia filtro e contenitore residui Pulizia filtro e contenitore residui Maniche di tessuto ANNO XLVI • N. 38 Modalità di controllo Modalità di registrazione dei controlli effettuati Visivo dell'integrità Visivo dell'integrità Visivo dell'integrità Visivo Visivo dell'integrità Su supporto cartaceo e PC gestionale Su supporto cartaceo e PC gestionale Su supporto cartaceo e PC gestionale Su supporto cartaceo e PC gestionale Su supporto cartaceo e PC gestionale Visivo dell'integrità Visivo dell'integrità Visivo dell'integrità Su supporto cartaceo e PC gestionale Su supporto cartaceo e PC gestionale Su supporto cartaceo e PC gestionale Trimestrale Visivo Mensile Visivo Su supporto cartaceo e PC gestionale Su supporto cartaceo e PC gestionale Maniche di tessuto Pulizia filtro e contenitore residui Trimestrale Trimestrale Visivo dell'integrità Visivo Su supporto cartaceo e PC gestionale Su supporto cartaceo e PC gestionale Pulizia ugelli spruzzatori e verifica integrità Maniche di tessuto Trimestrale Visivo Su supporto cartaceo e PC gestionale Trimestrale Visivo dell'integrità Su supporto cartaceo e PC gestionale Trimestrale Trimestrale Trimestrale Trimestrale Trimestrale 9840 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 Sistemi di monitoraggio in continuo delle emissioni gassose Saranno effettuati periodicamente interventi di manutenzione sui sistemi di monitoraggio in continuo delle emissioni gassose. Si provvederà quindi alla trasmissione del riepilogo degli interventi effettuati sugli stessi entro il 30.05. di ogni anno, nonché all’inoltro della copia del registro di annotazione degli interventi di manutenzione, calibrazione, taratura dei sistemi di controllo in continuo (emissioni E1a, E9a, E41, E42, E43, E117, E135, E138) compilato con frequenza bimestrale in occasione delle verifiche periodiche eseguite dalla società incaricata Orion srl, e del registro di annotazione delle cause di indisponibilità dei risultati. Saranno regolarmente tenuti sotto controllo tutti i motivi di superamento dei valori limite fissati per gli inquinanti delle emissioni E1a, E9a, E41, E42, E43, E117, E135, E138 con annotazione dei valori anomali riscontrati (medie orarie) nonché delle cause che li possono avere determinati, in registro conservato in azienda. Il sistema di monitoraggio ed analisi sarà tenuto in perfette condizioni di operatività al fine di avere rilevazioni sempre accurate e puntuali circa le emissioni. 9841 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Emissione _____: REGISTRO di ANNOTAZIONE DEGLI INTERVENTI di MANUTENZIONE / CALIBRAZIONE / TARATURA DEI SISTEMI DI CONTROLLO IN CONTINUO Decreto LEGISLATIVO 152/2006 - ALLEGATO VI “Criteri per la valutazione della conformità dei valori misurati ai valore limite di emissione” Punto 3.2. Per ogni strumento devono essere registrate le azioni di manutenzione periodica e straordinaria mediante la redazione di una tabella di riepilogo degli interventi. TIPO di INTERVENTO EFFETTUATO DATA TIPO di STRUMENTO MANUTENZIONE ORDINARIA / CALIBRAZIONE / TARATURA (specificare nel dettaglio le operazioni condotte) * Note MANUTENZIONE STRAORDINARIA Descrizione malfunzionamento e descrizione intervento ESITO SOCIETA’ CHE EFFETTUA L’INTERVENTO _________________ _ FIRMA ADDETTO ALL’INTERVENTO * Note: Indicare se trattasi di: x verifica periodica dell’analizzatore, della risposta strumentale su tutto l’intervallo di misura tramite prove e tarature fuori campo (da effettuarsi con periodicità almeno annuale); x controllo e correzione in campo delle normali derive strumentali o dell’influenza sulla misura della variabilità delle condizioni ambientali (taratura – da effettuarsi con periodicità almeno annuale); x esecuzione degli interventi manutentivi periodici per il mantenimento dell’integrità ed efficienza del sistema riguardanti per esempio la sostituzione dei componenti attivi soggetti ad esaurimento o pulizie di organi filtranti, etc.; x verifica periodica in campo delle curve di taratura degli analizzatori (da effettuarsi con periodicità almeno annuale). LA DITTA……………………………… (timbro) L’incaricato: ……………………………………… (firma Registro di annotazione delle cause di superamento del valore limite di emissione del valore medio orario o media oraria registrato dal sistema di monitoraggio in continuo 9842 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 Decreto LEGISLATIVO 152/2006 - ALLEGATO VI “Criteri per la valutazione della conformità dei valori misurati ai valore limite di emissione” Punto 2.2. Salvo diversamente indicato nel presente decreto, in caso di misure in continuo, le emissioni convogliate si considerano conformi ai valori limite se nessuna delle medie di 24 ore supera i valori limite di emissione e se nessuna delle medie orarie supera i valori limite di emissione di un fattore superiore a 1.25. DATA ORA PARAMETRO LA DITTA……………………………… (timbro) VALORE RILEVATO UNITA’ di MISURA CAUSA (Indicare nel dettaglio) ADDETTO ALL’IMPIANTO L’incaricato: ……………………………………… (firma) Emissione ______ : Registro di annotazione delle cause di indisponibilità dei dati del sistema di monitoraggio in continuo Decreto LEGISLATIVO 152/2006 - ALLEGATO VI “Criteri per la valutazione della conformità dei valori misurati ai valore limite di emissione” Punto 5.5. “Il gestore è tenuto a riportare nella documentazione di cui al punto 5.4 le cause di indisponibilità dei dati”. DATA ORARIO DI INDISPONIBILITA’ DEI DATI (dalle ore ……… alle ore ……....) LA DITTA……………………………… (timbro) CAUSA DI INDISPONIBILITA’ DEI DATI (Indicare nel dettaglio) L’incaricato: ……………………………………… (firma) 9843 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 Verifica dell’indice di Accuratezza Relativo del sistema di analisi in continuo delle emissioni dei forni fusori. Curve di correlazione. La verifica dell’Indice di Accuratezza Relativo e le curve di correlazione del sistema di analisi in continuo delle emissioni in atmosfera provenienti dai forni fusori (emissioniE1a, E9a, E41, E42, E43, E117, E135, E138 ), e le relative curve di correlazione, conformemente a quanto descritto al punto 3.4 dell’allegato ex-DM 21.12.1995, saranno effettuate nel periodo dal 01 al 30 ottobre di ogni anno; gli esiti della verifica saranno trasmessi mediante relazione e certificati analitici rilasciati da laboratorio abilitato entro il 30.05. di ogni anno successivo. Verifica delle emissioni diffuse. Origine Punto di Tipologia emissione di Modalità di prevenzione Modalità di Frequenza controllo di controllo Verifica visiva Giornaliera Verifica visiva Giornaliera inquinanti Materiale metallico polverulento Scarico materiale recuperabile in ingresso Polveri Materiale metallico polverulento Deposito entro capannone industriale del materiale recuperabile e lavorazioni di cernita e selezione dei materiali estranei Polveri Modalità di deposito di materiale in area esterna convenientemente attrezzata, con box separati per tipologia di materiale depositato, e adeguato sistema di protezione dalle polveri per l’abitazione più vicina Deposito al coperto del materiale in grado di produrre polveri Deposito esterno coperto con teli in plastica in caso di condizioni climatiche avverse Minima altezza nella fase di scarico del materiale Riduzione operazioni all’aperto Pulizia periodica dei piazzali e box di deposito, sia interni sia esterni Aspirazione diretta alla fonte Bassa velocità di lavorazione Mantenimento di porte e portoni chiusi al fine di mantenere la massima efficienza degli impianti di aspirazione nonché eliminare la possibilità di emissione all’esterno Emissioni fuggitive. Le emissioni di processo originate dalle linee di lavorazione sono state oggetto di attenta individuazione. La captazione delle emissioni su ogni impianto produttivo è stata predisposta mediante la realizzazione di impianti di aspirazione idoneamente conformati e dimensionati, con aspirazione diretta alla fonte. Sono stati realizzati impianti di aspirazione, anche tramite cappe, nei punti di apertura/chiusura degli impianti produttivi, in grado di captare qualsiasi emissione fuggitiva durante le fasi di carico e scarico dei materiali. Pertanto, la possibilità che si verifichi la dispersione di inquinanti in ambiente esterno, dovuta alle emissioni fuggitive, è da ritenersi trascurabile. 9844 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 Le emissioni diffuse e fuggitive saranno tenute sotto controllo mediante la verifica periodica degli inquinanti aerodispersi negli ambienti di lavoro, conformemente a quanto previsto dal D.Lgs. 81/08 e ss.mm.ii. Emissioni odorigene L’attività in generale non dà origine ad emissioni odorigene. L’unica possibilità di formazione e diffusione di sostanze odorigene è legata alla possibilità di contatto con acqua delle schiumature di alluminio, che possono dar luogo ad odori ammoniacali. Proprio per evitare questo, il deposito temporaneo delle schiumature di alluminio viene effettuato in area coperta, ovvero all’interno di un fabbricato. E’ altresì costante premura provvedere affinchè anche la fase di trasferimento dei rifiuti, fino all’area di trattamento, avvenga al riparo da eventuali precipitazioni meteoriche, nonché assicurandosi della stessa condizione anche durante la fase di trasporto del rifiuto stesso verso soggetti terzi autorizzati, fornendo adeguata preventiva informazione ai soggetti incaricati. Le emissioni odorigene saranno tenute sotto controllo mediante la verifica periodica degli inquinanti aerodispersi negli ambienti di lavoro, conformemente a quanto previsto dal D.Lgs. 81/08 e ss.mm.ii relativamente al rischio di esposizione ad agenti chimici. Emissioni eccezionali Le emissioni eccezionali e prevedibili quali quelle che si verificano durante le fasi di spegnimento e riaccensione dei forni fusori, nei periodi di manutenzione (per es. sostituzione refrattario) sono registrate in continuo dal sistema di analisi installato su ciascun impianto. Nel caso di indisponibilità dei dati si provvede ad annotarne le cause nell’apposito registro su supporto informatico il cui fac-simile è riportato alle pagine precedenti; nel caso di superamento dei valori limite si provvede ad annotarne le cause nell’apposito registro informatico il cui fac-simile è riportato alle pagine precedenti. Entro il 30 maggio di ogni anno saranno inviati all’Autorità competente i relativi report dei controlli in continuo delle emissioni, nonché le copie dei registri di annotazione delle cause di indisponibilità dei dati e delle cause del superamento dei valori limite, qualora rilevati, fermo restando che per emissioni eccezionali non prevedibili è compito della scrivente effettuare la tempestiva comunicazione all’Autorità competente. Altresì possono individuarsi fasi critiche al forno di trattamento termico delle placche, nelle seguenti situazioni: - durante le fasi di manutenzione dei forni stessi, quando i valori di NOx potrebbero variare in ragione delle temperature richieste nel forno; - avvio contemporaneo di tutti i bruciatori per portare il forno alla temperatura di esercizio. L’avvio delle fasi critiche corrisponde con un arresto o avvio della produzione; il termine della fase critica corrisponde con la ripresa della produzione a regime tale da effettuare in condizioni normali, il trattamento termico richiesto. Tutte le suddette situazioni sono comunque gestite dall’operatore che provvede ad escludere o avviare uno o più bruciatori a seconda della situazione contingente, e a registrare le situazioni nel registro delle manutenzioni. Origine Fase di Tipologia di inquinanti Modalità di prevenzione Forni fusori Avviamento Polveri SOV come TOC Avvio e riscaldamento lento Spegnimento SOV come TOC Polveri Pulizia periodica piazzali 9845 Modalità di controllo SME Verifica visiva Frequenza di controllo Giornaliera Settimanale Modalità di registrazione dei controlli In registri informatici per il superamento dei valori limite o per le cause di indisponibilità dei dati In registri informatici per il superamento dei valori limite o per le cause di indisponibilità dei dati 7 MAGGIO 2015 Forni trattamento termico placche ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Manutenzione NOx Mantenimento di adeguata temperatura nel forno Regolazione del funzionamento dei bruciatori Controllo fiamma Giornaliera durante la manutenzione Registro delle manutenzioni 1.7 Emissioni in acqua A decorrere dalla data di ricezione del provvedimento di AIA viene effettuato il monitoraggio degli scarichi idrici, con le modalità e frequenze sotto riportate. Sigla scarico Caratteri stiche scarico AI S1 S2 Da S3 a S17 acque reflue industriali MN AD Provenienz a Sgrassaggi o e lavaggio superficiale dei nastri di alluminio comprese le acque di scarico del demineraliz zatore a osmosi inversa Piazzale deposito materiale di alluminio Acque reflue domestiche provenienti dai servizi igienici dei vari stabilimenti produttivi Modalità di prelievo Campioname nto medio di tre ore Campioname nto medio di 3 ore // Inquinanti Unità di misura pH mg/l Solidi sospesi mg/l COD mg/l Alluminio mg/l Fosforo totale mg/l Rame mg/l Zinco mg/l Solfati mg/l Cloruri mg/l Fluoruri mg/l Cromo totale Azoto ammoniacale Azoto nitroso mg/l mg/l Azoto nitrico mg/l Metodi di rilevamento e frequenza Misure dirette discontinue Annuale mg/l Tensioattivi totali mg/l Idrocarburi totali mg/l pH mg/l Solidi sospesi mg/l COD mg/l Alluminio mg/l Rame mg/l Zinco mg/l Cromo totale mg/l Idrocarburi totali mg/l Scarico sempre ammesso / 9846 Concentrazione Misure dirette discontinue Annuale / / 7 MAGGIO 2015 Sigla scarico Da M2 a M20 ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Caratteri stiche scarico Provenienz a Modalità di prelievo Inquinanti Unità di misura Concentrazione MN Acque meteoriche non inquinate // Scarico sempre ammesso / / Metodi di rilevamento e frequenza / Tabella Inquinanti monitorati – Metodi standard di riferimento Parametro/inquinante UM COD mg/l O2 Punto/i di emissione Metodi standard di riferimento ISO 15705 pH APAT/IRSA-CNR 2060 SST mg/l Zn mg/l APAT/IRSA-CNR 2090 APAT/IRSA-CNR 3320 S1 - S2 Al mg/l APAT/IRSA-CNR 3050 Cu mg/l APAT/IRSA-CNR 3250 Cromo totale mg/l APAT/IRSA-CNR 3150 Fosforo totale mg/l APAT/IRSA-CNR 4110 Solfati mg/l APAT/IRSA-CNR 4020 Cloruri mg/l APAT/IRSA-CNR 4020 Fluoruri mg/l APAT/IRSA-CNR 4020 Azoto ammoniacale mg/l APAT/IRSA-CNR 4030 Azoto nitroso mg/l APAT/IRSA-CNR 4050 Azoto nitrico mg/l APAT/IRSA-CNR 4020 Tensioattivi totali mg/l APAT/IRSA-CNR 5170-5180 Idrocarburi totali mg/l UNI EN ISO 9377-2:2002 Sistemi di depurazione delle acque reflue Sono eseguiti periodicamente interventi di manutenzione sull’impianto di depurazione e trattamento delle acque reflue e collegati con gli scarichi S1 e S2 suddetti; le copie delle fatture o report degli interventi stessi eseguiti nel corso dell'anno saranno conservate in azienda, e gli stessi interventi riepilogati nei risultati presentati entro il 30 maggio di ogni anno. Punto di emissione Sistema di trattamento Parametri controllo processo trattamento di del di Punti di controllo 9847 Modalità di registrazione dei controlli e frequenza 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE S1 Chimico-fisico Controllo visivo Controllo pH S2 Chimico-fisico Controllo visivo All’uscita prima della confluenza nella rete di fognatura interna All’uscita prima della confluenza nella rete di fognatura interna Registro cartaceo/ informatico Frequenza giornaliera Registro cartaceo/ informatico Frequenza mensile Sistemi di trattamento delle acque reflue domestiche Sistema di trattamento acque nere (wc) Sistemi di trattamento acque grigie (lavandini, docce, etc.) Dispositivi di controllo Punti di controllo dei sistemi di trattamento Modalità di controllo inclusa la frequenza Fossa settica Pozzetto condensagrassi Pozzetto di ispezione direttamente nella fossa settica e nel pozzetto di raccordo a valle di questa Controllo annuale visivo e pulizia periodica delle fosse tramite ditta specializzata 1.8 Monitoraggio acque sotterranee L’azienda effettua controlli del suolo con analisi sul suolo e acque sotterranee, con frequenza triennale, secondo la tabella sottostante; e provvede alla conservazione dei relativi rapporti di prova forniti dal laboratorio di analisi, nonché all’inoltro all’Autorità competente nell’ambito dei risultati del piano di monitoraggio e controllo. I risultati delle analisi condotte saranno trasmessi unitamente ai risultati del presente PMC entro il 30.05 dell'anno successivo. Piezometro Posizione piezometro Riferimento lotti Livello piezometrico medio della falda Profondità piezometro P1 P2 P3 P4 A monte A valle A valle A monte 82 ( VIII° strada ) 90 ( via Filippini ) 48 (via Filippini) adiacente 51 - 8,8 m (anno 2014) - 8,3 m (anno 2014) - 8,4 m (anno 2014) - 10,1 m (anno 2014) 13 m. 14 m. 13,5 m. 14,5 m. Piezometro Parametro P1 Evidenziati rapporto di prova Evidenziati rapporto di prova Evidenziati rapporto di prova Evidenziati rapporto di prova P2 P3 P4 nel nel nel nel Metodo di misura Frequenza Modalità registrazione trasmissione Evidenziati rapporto di prova Evidenziati rapporto di prova Evidenziati rapporto di prova Evidenziati rapporto di prova nel Triennale nel Triennale nel Triennale nel Triennale Conservazione di prova cartacei Conservazione di prova cartacei Conservazione di prova cartacei Conservazione di prova cartacei 9848 del di e rapporti rapporti rapporti rapporti 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 TERRENI Metalli Parametro Metodica Inq. Inorganici Parametro Metodica Antimonio EPA 7041 Cianuri liberi Cadmio EPA 7130 Cromo Totale EPA 7190 Cromo VI 16 IRSA –CNR 64, Vol. III. Ferro IRSA 3160A Nichel EPA 7520 Piombo EPA 7420 Rame EPA 7210 Manganese IRSA 3190A Zinco EPA 7950 Idrocarburi leggeri/pesanti Parametro Metodica C<=>12 EPA 8015B EPA 9014 Fluoruri Nitriti Solfati EPA 9056 IRSA 4020 IRSA 4020 Policiclici aromatici Parametro IPA Metodica EPA 3545/8310 Comp. Organici aromatici Parametro Metodica Benzene 5021/8021 1B Etilbenzene 5021/8021 1B Stirene 5021/8021 1B Toluene 5021/8021 1B p-xilene 5021/8021 1B ACQUE SOTTERRANEE Metalli Inq. Inorganici Parametro Metodica Parametro Metodica Alluminio IRSA 3050 Antimonio EPA 7041 Cianuri liberi Cadmio EPA 7130 Fluoruri Cromo Totale EPA 7191 Nitriti Cromo VI EPA 7196 A Solfati Ferro IRSA 3160B Nichel EPA 7521 Rame EPA 7210 Manganese IRSA 7210 Zinco EPA 7950 EPA 9014 IRSA 4020 IRSA 4020 IRSA 4020 Comp. Organici aromatici Parametro Metodica Benzene UNI 10899:2001 Etilbenzene Stirene Toluene p-xilene UNI 10899:2001 UNI 10899:2001 UNI 10899:2001 UNI 10899:2001 1.9 Rumore Una campagna di valutazione d’impatto acustico sarà ripetuta in occasione di modifiche sostanziali all’impianto o di interventi che possono influire sulle emissioni sonore e comunque prima della richiesta di rinnovo della autorizzazione. Le valutazioni di impatto acustico devono essere redatte conformemente a quanto riportato all’allegato C della DGRM n. 770 del 06/07/2004. Un estratto della stessa valutazione sarà inviato all’Autorità competente nell’ambito della comunicazione dei risultati del piano di monitoraggio e controllo trasmesso annualmente 9849 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 1.10 Rifiuti A decorrere dalla data di ricezione del provvedimento di AIA il gestore dell’impianto effettua controlli sui rifiuti secondo le modalità e le frequenze sotto riportate, sia per i rifiuti in ingresso, sia per quelli prodotti: Controllo rifiuti in ingresso Rifiuti ritirati (CER) 12 01 03 12 01 04 12 01 99 15 01 04 17 04 02 19 12 03 19 10 02 20 01 40 Descrizione reale Quantità totale annua (u.m.) Limatura e trucioli di materiali non ferrosi Polveri e particolato di materiali non ferrosi Rifiuti non specificati altrimenti (scarti di alluminio) Imballaggi metallici Alluminio Metalli non ferrosi Metalli non ferrosi Metallo Quantità ammessa al Rifiuti ammessi al trattamento trattamento t/anno Rifiuti di ferro, acciaio e ghisa Rifiuti di metalli non ferrosi e loro leghe 500 35’000 Modalità di controllo e di analisi Punto di misura Frequenza autocontrollo Modalità di registrazione dei controlli Visivo quantitativo e Ingresso Giornaliero Elettronico Visivo quantitativo e Ingresso Giornaliero Elettronico Visivo quantitativo e Ingresso Giornaliero Elettronico Visivo quantitativo Visivo quantitativo Visivo quantitativo Visivo quantitativo Visivo quantitativo e Ingresso Giornaliero Elettronico e Ingresso Giornaliero Elettronico e Ingresso Giornaliero Elettronico e Ingresso Giornaliero Elettronico e Ingresso Giornaliero Elettronico Quantità Trattata t/anno Attività di recupero CODICI CER 100210 – 100299 120101 – 120102 120199 – 150104 160117 – 170405 190102 – 190118 191202 – 200140 100316 - 100899 110501 - 110599 120103 - 120104 120199 - 150104 170401 - 170402 170403 - 170404 170406 - 170407 191002 - 191203 200140 9850 R13- Messa in riserva (Stoccaggio provvisorio per inviare il rifiuto alle successive attività di recupero) R4 – Riciclo/recupero dei metalli e dei composti metallici R13- Messa in riserva (Stoccaggio provvisorio per inviare il rifiuto alle successive attività di recupero) R4 – Riciclo/recupero dei metalli e dei composti metallici Toner esauriti 08 03 18 9851 Solido Polveri e particolato alluminio 12 01 04 12 01 12 Solido Liquido Solido Polveri di abbattimento fumi 10 03 23 Emulsioni e soluzioni per macchinari non contenenti alogeni Cere e grassi esauriti Solido Schiumature alluminio 10 03 16 Unità di misura Annuale Fusione alluminio Trattamento meccanico schiumature da fusione Biennale Biennale Manutenzione attrezzature di lavoro Biennale Profilatura alluminio Separazione materie prime Annuale Annuale Fusione schiumature alluminio in forno rotativo Impianto abbattimento impianti di fusione. Annuale Annuale Fusione alluminio Linea di decotizzazione e fusione alluminio Biennale Biennale Manutenzione torri evaporative Ufficio Annuale Impianto di depurazione linea lavaggio e sgrassaggio nastri Biennale Annuale (classificazione, caratterizzazione) Frequenza del controllo Attacco acido alluminio Falegnameria Fase di provenienza Finalità del controllo Archiviazione in formato informatico Archiviazione in formato informatico e/o cartaceo Archiviazione in formato informatico e/o cartaceo Archiviazione in formato informatico e/o cartaceo Archiviazione in formato informatico e/o cartaceo Archiviazione in formato informatico e/o cartaceo Archiviazione in formato informatico e/o cartaceo Archiviazione in formato informatico e/o cartaceo Archiviazione in formato informatico e/o cartaceo Archiviazione in formato informatico e/o cartaceo Archiviazione in formato informatico e/o cartaceo Archiviazione in formato informatico e/o cartaceo Archiviazione in formato informatico e/o cartaceo Modalità di registrazione dei controlli effettuati X X X X X X X Smaltimento Destinazione: X X X X X X Recupero Destinazione: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 12 01 09 Solido Scorie saline 10 03 08 Solido Sfere di allumina Vari Solido Solido 10 03 05 Rifiuti della metallurgia termica dell'alluminio Rifiuti plastici 07 02 13 1 Fango di depurazione 06 05 03 10 03 XX Liquido Soluzione di acido cloridrico esausta 06 01 06 Fangoso Solido Trucioli di legno 03 01 05 Stato fisico Descrizione Codice CER Quantità annua prodotta Controllo qualità e quantità rifiuti prodotti 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 Stato fisico 9852 Liquido Liquido Liquido Olio motore, oli per ingranaggi e lubrificanti Olio minerale non contenente composti organici clorurati Olio Idraulico e sintetico 13 02 XX2 13 02 05 13 02 06 Liquido Solido Altre emulsioni Imballaggi in carta e cartone 13 08 02 15 01 01 Liquido Olio diatermico Liquido Unità di misura Magazzino, Imballaggio Manutenzione Manutenzione Manutenzione macchinari Manutenzione macchinari Manutenzione macchinari Biennale Biennale Biennale Biennale Biennale Biennale Biennale Biennale Manutenzione macchinari c/o linea di decotizzazione e fusione alluminio Manutenzione macchinari Biennale Manutenzione macchinari Biennale Manutenzione macchinari c/o linea di decotizzazione e fusione alluminio Annuale Annuale (classificazione, caratterizzazione) Frequenza del controllo Rettifiche officina Laminazione Fase di provenienza Finalità del controllo Archiviazione in formato informatico e/o cartaceo Archiviazione in formato informatico e/o cartaceo Archiviazione in formato informatico e/o cartaceo Archiviazione in formato informatico X X X X X Archiviazione in formato informatico e/o cartaceo Archiviazione in formato informatico e/o cartaceo X X X X Recupero Destinazione: Archiviazione in formato informatico e/o cartaceo Archiviazione in formato informatico e/o cartaceo Archiviazione in formato informatico e/o cartaceo X X Archiviazione in formato informatico e/o cartaceo Archiviazione in formato informatico e/o cartaceo X Smaltimento Destinazione: Archiviazione in formato informatico e/o cartaceo e/o cartaceo Modalità di registrazione dei controlli effettuati BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 13 03 07 13 02 08 Liquido Liquido Olio minerale per circuiti idraulici non clorurati 13 01 10 13 02 07 Liquido Oli per circuiti idraulici 13 01 XX2 Olio per motori, ingranaggi e lubrificazione, facilmente biodegradabile Altri oli per motori, ingranaggi e lubrificazione Fangoso Fango di lavorazione Fango di lavorazione Fangoso contenente sostanze pericolose Descrizione 12 01 15 12 01 14 Codice CER Quantità annua prodotta 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 9853 Manutenzione Solidificazione alluminio fuso Liquido Soluzioni acquose di scarto contenenti Liquido sostanze pericolose Liquido Solido Rifiuti contenenti olio Soluzioni acquose di scarto Altri rivestimenti e materiali refrattari Alluminio 16 07 08 16 10 01 16 10 02 16 11 04 17 04 02 Campionatura materiale Manutenzione forni fusori Manutenzione (classificazione, caratterizzazione) Finalità del controllo Modalità di registrazione dei controlli effettuati e/o cartaceo Archiviazione in Biennale formato informatico e/o cartaceo Archiviazione in Biennale formato informatico e/o cartaceo Archiviazione in Biennale formato informatico e/o cartaceo Archiviazione in Biennale formato informatico e/o cartaceo Archiviazione in Alla produzione formato informatico e/o cartaceo Archiviazione in Biennale formato informatico e/o cartaceo Archiviazione in Alla produzione formato informatico e/o cartaceo Archiviazione in Alla produzione formato informatico e/o cartaceo Archiviazione in Biennale formato informatico e/o cartaceo Archiviazione in Annuale formato informatico e/o cartaceo Archiviazione in Annuale formato informatico e/o cartaceo Archiviazione in Biennale formato informatico e/o cartaceo Archiviazione in Biennale formato informatico e/o cartaceo Frequenza del controllo X X X X X X Smaltimento Destinazione: X X X X X X X Recupero Destinazione: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Solido Manutenzione cisterne Solido Manutenzione Apparecchiature fuori uso Manutenzione apparecchiature Manutenzione mezzi di trasporto 16 02 14 16 01 03 Manutenzione Solido Solido Pneumatici fuori uso 15 02 03 Magazzino, imballaggio Apparecchiature pericolose (monitor) Solido Assorbenti, materiali filtranti 15 01 06 Magazzino, imballaggio 16 02 13 Solido Imballaggi in materiali misti 15 01 04 Magazzino, Imballaggio Solido Solido Imballaggi in metallo 15 01 02 Fase di provenienza Filtri dell’olio Solido Imballaggi in plastica Unità di misura 16 01 07 Stato fisico Descrizione Codice CER Quantità annua prodotta 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 Altri materiali isolanti contenenti o costituiti da sostanze pericolose Materiali isolanti 17 06 03 17 06 04 9854 Manutenzione linea fognature Manutenzione fognatura nera interna Solido Solido Plastica e gomma Altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti Fanghi delle fosse Fangoso settiche pompabile Rifiuti della pulizia Fangoso delle fognature pompabile 19 12 12 20 03 04 20 03 06 Archiviazione in formato informatico e/o cartaceo Archiviazione in Alla produzione formato informatico e/o cartaceo Archiviazione in Alla produzione formato informatico e/o cartaceo Biennale X X X X Archiviazione in formato informatico e/o cartaceo Archiviazione in Alla produzione formato informatico e/o cartaceo Archiviazione in Biennale formato informatico e/o cartaceo Archiviazione in Biennale formato informatico e/o cartaceo Archiviazione in Biennale formato informatico e/o cartaceo X Smaltimento Destinazione: Archiviazione in formato informatico e/o cartaceo Archiviazione in formato informatico e/o cartaceo Archiviazione in formato informatico e/o cartaceo Modalità di registrazione dei controlli effettuati X X X X X X X Recupero Destinazione: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Nota 1: I rifiuti appartenenti al gruppo dei rifiuti della metallurgia termica dell'alluminio, saranno caratterizzati e classificati non appena inizierà la loro produzione. Nota 2: Gli interventi di manutenzione dell'impianto potranno dare origine ad oli di scarto appartenenti ai gruppi degli oli idraulici e degli oli lubrificanti che saranno caratterizzati e classificati non appena inizierà la loro produzione. Separazione materiali estranei dall’alluminio Separazione materiali estranei dall’alluminio Separazione materiali estranei dall’alluminio 19 12 04 Solido Metalli non ferrosi Separazione materiali estranei dall’alluminio Manutenzione strutture / edifici Alla produzione Biennale Manutenzione strutture / edifici Manutenzione strutture / edifici Annuale Manutenzione strutture / edifici Biennale Manutenzioni varie attrezzature Frequenza del controllo Biennale (classificazione, caratterizzazione) Finalità del controllo Manutenzione e demolizioni interne Fase di provenienza 19 12 03 Solido Unità di misura Metalli ferrosi Solido Solido Solido Quantità annua prodotta 19 12 02 17 09 04 Altri rifiuti dell’attività di costruzione e demolizione Rifiuti misti da demolizione e costruzione Solido Cavi 17 04 11 17 09 03 Solido Ferro e acciaio 17 04 05 Solido Descrizione Codice CER Stato fisico 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 1.11 GESTIONE DELL’IMPIANTO GESTIONE DELLE FASI CRITICHE DELL’IMPIANTO Controllo fasi critiche, manutenzioni, depositi L’azienda effettua autonomi controlli sul ciclo produttivo e sulle sue fasi critiche attraverso procedure e moduli di controllo di gestione. La stessa organizza ed effettua interventi di manutenzione, secondo opportuna frequenza, su tutti i macchinari utilizzati nei reparti produttivi dislocati nei vari stabilimenti, nonché verifiche e controlli visivi su tutte le strutture di contenimento collocate nelle aree di stoccaggio (vasche, serbatoi, bacini di contenimento e relativi accessori). Anche lo stato della pavimentazione sia interna che esterna viene verificata periodicamente. Controlli e manutenzioni sui macchinari Saranno condotti controlli generali e periodici sulle caldaie con sostituzione degli eventuali elementi usurati. Altresì saranno effettuati interventi generali di manutenzione su tutte le attrezzature collegate con emissioni idriche o atmosferiche. Gli interventi compiuti saranno riepilogati nella relazione d’esito del PMC secondo quanto riportato nella seguente tabella; i report o fatture relative agli interventi effettuati saranno conservati in azienda. Parametri Macchina o impianto (compresi gli imp. Abb.) Parametri Caldaie Rendimento di combustione Bruciatori annessi ai forni fusori Impianto chimico fisico di depurazione delle acque reflue industriali Scrubber venturi Sistemi di analisi in continuo delle emissioni Frequenza dei controlli Perdite Fase (avvio, arresto, a regime) Modalità Sostanza Modalità di registrazione dei controlli (registro, sistema informatico, ddt., altro) Controllo manuale e strumentale, riparazione bruciatori Segnalatore acustico Fattura della società incaricata Annuale A regime Controllo combustione Continua A regime pH Continua A regime pH-metro sulla vasca di neutralizzazione Settimanale A regime Controllo visivo Registro cartaceo delle anomalie Bimestrale A regime Controllo visivo e strumentale Registro cartaceo dei controlli effettuati A regime Controllo strumentale A regime Controllo visivo Segnale acustico automatico dai sensori e dal manometro Funzionamento delle pompe Controllo periodico accuratezza del sistema Bruciatori annessi ai forni di trattamento termico Controllo combustione Annuale Filtri a maniche di tessuto Controllo usura Verifica funzionamento manometro differenziale Sensori di temperatura Annuale Giornaliero 9855 SOV come TOC Registro cartaceo delle anomalie pH elevato Fattura della società incaricata NOx Polveri totali Registro cartaceo delle anomalie Registro cartaceo delle anomalie 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Manufatti di stoccaggio (vasche, serbatoi, bacini di contenimento) Sono condotte operazioni periodiche di controllo delle strutture adibite allo stoccaggio (serbatoi oli, emulsioni e acidi, container metallici e relativi coperchi ove presenti) e relative parti accessorie. In caso di evidenza di anomalie si provvede alla immediata messa in sicurezza mediante operazioni di sostituzione o riparazione delle strutture danneggiate. Gli interventi effettuati saranno riepilogati nella relazione d’esito del PMC secondo quanto riportato nella seguente tabella; i report o fatture relative agli interventi effettuati saranno conservati in azienda. Tabella manufatti di stoccaggio Contenitore Struttura contenimento Tipo di controllo Serbatoio Ispezione visiva Serbatoi Soluzioni chimiche Ispezione visiva Frequenza Giornaliera Giornaliera Bacino di contenimento Accessori (pompe, valvole, etc) Modalità registraz. Tipo di control lo Freq. Modalità registraz. Tipo di controllo Freq. Modalità registraz. Solo anomalie in registro manuale Visivo Giorn aliera Fatture del manutent ore Ispezione visiva Giorna liera Fatture del manutentore Ispezione visiva Giorna liera Solo anomalie in registro manuale Solo anomalie in registro manuale 1.12 Indicatori di prestazione Monitoraggio degli indicatori di performance ambientali Sono verificati annualmente gli indicatori di performance ambientali classificabili come strumento di controllo indiretto tramite indicatori di impatto e di consumo di risorse. Tali indicatori, rapportati alle tonnellate di manufatto prodotto nello stesso arco temporale dall’azienda, saranno riepilogati nella relazione d’esito del PMC secondo quanto riportato nelle seguenti tabelle conservate ed inoltrate entro il 30 maggio di ogni anno con riferimento all’anno solare precedente. In particolare si provvederà alla verifica degli indicatori di prestazione riferiti al consumo idrico del sito, al consumo di combustibile, al consumo energetico, nonchè al rapporto di recupero dei rifiuti. Gli stessi indicatori saranno confrontati con quanto rilevato negli anni precedenti al fine di verificare la bontà della politica di miglioramento aziendale anche in termini di performance ambientali. Nel report che l’azienda inoltrerà all’Autorità Competente, sarà riportato, per ogni indicatore, il trend di andamento, per l’arco temporale disponibile, con le valutazioni di merito rispetto agli eventuali valori definiti dalle linee guida settoriali disponibili sia in ambito nazionale che comunitario. Indicatori di prestazione riferiti al Consumo idrico del sito Tipologia Acqua di pozzo privato Anno di riferimento Frequenza di lettura Annuale Metodo di rilevamento Misura diretta discontinua 9856 Consumo annuo totale (m3/anno) Consumo annuo specifico (m3/tonnellata di prodotto laminato) 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 Indicatori di prestazione riferiti al Consumo di combustibile Tipologia combustibi le Anno di Frequenza riferimento di rilevamento Metodo di rilevamento Consumo totale annuo (mc/anno) Metano Annuale Consumo annuo specifico (mc/tonn. di prodotto laminato) Misura diretta discontinua (lettura dell’ente gestore del servizio) Indicatori di prestazione riferiti al Consumo energetico Consumo di energia per unità di prodotto vendibile (misura indiretta) elettrica totale termica (MWh) (MWh) (kWth) Prodotto Prodotto finito laminato Indicatori di prestazione riferiti al Rapporto di recupero dei rifiuti Rapporto tra i residui riciclati ed i residui o i rifiuti totali prodotti: Rifiuti prodotti e destinati allo smaltimento Tonn/anno Residui prodotti e destinati al recupero Totale Tonn. Rifiuti e residui prodotti Tonn/anno Totale Tonn. Rifiuti e residui prodotti ed avviati al recupero / Totale tonn. rifiuti e residui prodotti Rapporto tra rifiuti pericolosi prodotti su unità di produzione: Rifiuti pericolosi prodotti Tonn/anno Produzione annuale Tonn/anno Tonn di rifiuti P. prodotti per 1 tonn di produzione Rapporto tra rifiuti non pericolosi prodotti su unità di produzione: Rifiuti non pericolosi prodotti Tonn/anno Produzione annuale Tonn/anno Tonn di rifiuti N.P. prodotti per 1 tonn di produzione 9857 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 13 RESPONSABILITA’ NELL’ESECUZIONE DEL PIANO Soggetti che hanno competenza nell’esecuzione del Piano Il gestore svolte tutte le attività previste dal presente piano di monitoraggio, anche avvalendosi di società esterne contraenti che svolgono le attività riportate nella seguente tabella: Soggetto Tipologia di attività Frequenza Componente ambientale interessata Personale interno Controllo stato delle vasche Personale interno Controllo stato pavimentazione semestrale semestrale generale generale Personale interno Controllo modalità stoccaggio materie prime semestrale generale Personale interno Controllo impianto antincendio semestrale generale Personale interno Controllo mezzi per trasporto e sollevamento materiale trimestrale generale Personale interno Controllo stato pulizia dei piazzali di deposito materiale di alluminio settimanale generale Personale esterno Manutenzione sistemi, dispositivi, attrezzature e altre misure di sicurezza antincendio semestrale generale Personale esterno Manutenzione impianto elettrico semestrale generale Personale esterno Manutenzione impianto termico annuale generale Personale esterno Controllo analitico delle emissioni in atmosfera biennale Personale interno Controllo dei sistemi di abbattimento mensile aria Personale esterno Controllo accuratezza sistema di analisi e monitoraggio in continuo emissioni gassose, con curve di correlazione Annuale aria Personale esterno Controllo strumentazione sistema analisi in continuo emissioni gassose Bimestrale aria Personale esterno Controllo analitico delle emissioni in acqua annuale acqua Personale interno Controllo fossa Imhoff occasionale acqua Personale interno Controllo torri evaporative occasionale acqua Personale interno Controllo pompe occasionale acqua Personale interno Controllo dei sistemi di depurazione acque reflue industriali mensile acqua Annuale 9858 aria 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 Tipologia di attività Frequenza Componente ambientale interessata Personale interno Controllo parametri di reazione depuratore giornaliera acqua Personale esterno Controllo analitico o caratterizzazione di base dei rifiuti prodotti Personale interno Controllo visivo sui rifiuti prodotti Personale esterno Controllo a campione EoW prodotti all'interno Personale esterno Controllo portale radioattività (componenti e funzionamento) Annuale Radioattività Personale esterno Campagna di rilievi acustici al fine di verificare il rispetto dei limiti stabiliti dalla normativa in caso di modifiche significative rumore Personale esterno Controllo analitico suolo e acque sotterranee Triennale suolo Soggetto annuale biennale annuale semestrale rifiuti rifiuti Rifiuti materie prime GESTIONE E COMUNICAZIONE DEI RISULTATI DEL MONITORAGGIO La ditta si impegna a conservare su idoneo supporto informatico/cartaceo tutti i risultati dei dati del monitoraggio e controllo per un periodo di almeno 5 anni. Entro il 31 dicembre di ogni anno, la ditta si impegna ad inviare all’Autorità competente, al Comune di Fano e all’ARPAM Dipartimento di Ancona, un calendario dei controlli programmati all’impianto relativamente all’anno solare successivo. Eventuali variazioni a tale calendario saranno comunicate tempestivamente agli stessi enti. I risultati del monitoraggio effettuato nel corso di ogni anno secondo quanto indicato nel presente piano, saranno comunicati, su supporto informatico, all’Autorità competente, al Comune di Fano e all’ARPAM Dipartimento di Ancona entro il 30 maggio di ogni anno successivo, corredati dai certificati analitici firmati da un tecnico abilitato, e da una relazione che evidenzi la conformità dell’esercizio dell’impianto alle condizioni prescritte nell’Autorizzazione Integrata Ambientale di cui il piano di monitoraggio è parte integrante. 9859 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ATTI DI ENTI LOCALI E DI ALTRI SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI ________________________________________________________ Provincia di Ancona Elenchi Professionali Provinciali - L.R. 9/2006, art. 53, comma 1. 9860 ANNO XLVI • N. 38 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 9861 ANNO XLVI • N. 38 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ________________________________________________________ VI. Di dare atto che il presente provvedimento non comporta per sua natura impegno di spesa. VII. Di comunicare inoltre, ai sensi dell’art. 3, quarto comma, della Legge 7 agosto 1990 n. 241, che contro il provvedimento in oggetto può essere proposto ricorso giurisdizionale, con le modalità di cui al D.lgs. 2 luglio 2010 n. 104, al Tribunale Amministrativo Regionale, ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato ai sensi del D.P.R. 24 novembre 1971 n. 1199, rispettivamente entro 60 e 120 giorni. Provincia di Ancona Estratto Determinazione del Dirigente ad Interim del settore VI n. 161 del 15/04/2015 - Procedura di verifica di assoggettabilità a Valutazione Ambientale ex art. 20 D.Lgs. 152/2006 e - art. 8 l.r. 3/2012 - DPR 160/2010 - Comune di Castelbellino - Richiesta di licenza quindicennale per attingimento acqua pubblica lungo la sponda sinistra del fiume Esino - Proponente: SO.GE.NU.S. SpA. Esclusione del progetto dalla procedura di valutazione di impatto ambientale con prescrizioni. omissis IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO IL DIRIGENTE AD INTERIM DEL SETTORE Dott. Ing. Massimo Sbriscia omissis DETERMINA I. Di escludere dalla procedura di valutazione di impatto ambientale, per le motivazioni riportate in premessa e con le prescrizioni contenute nell’allegata Istruttoria Tecnica, parte integrante della presente determinazione (rif. inf. 01), che qui si intendono integralmente richiamate, l’intervento relativo a “Richiesta di licenza quindicennale per attingimento acqua pubblica lungo la sponda sinistra del fiume Esino” nel comune di Castelbellino, presentato, per il tramite del competente Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP), dalla Società SO.GE.NU.S. SpA (d’ora in poi Proponente), C.F./P.I. 01141940427 e sede legale in via Cornacchia - 60030 Maiolati Spontini (AN) e pervenuto a mezzo pec il 16/09/2014, con nota prot. n. 6096 assunta al protocollo dell’Ente n. 128967 del 23/09/2014, così come integrato nel corso del presente procedimento. II. Di trasmettere il presente atto al SUAP del Comune di Castelbellino per il rilascio del titolo di competenza. III. Di provvedere alla pubblicazione, per estratto sul B.U.R. Marche e in versione integrale sul sito web della Provincia di Ancona, dell’esito della presente procedura di verifica ai sensi dell’art. 8, comma 11 della l.r. 3/2012. IV. Di trasmettere copia del presente provvedimento al Comune di Castelbellino, per quanto di competenza ai sensi della l.r. 3/2012, nonché al Comune di Maiolati Spontini, interessato dagli impatti dell’intervento in oggetto. V. Di dare atto che il presente provvedimento non sostituisce nessun altro parere o autorizzazione richiesti dalle vigenti norme e che viene emesso fatti salvi eventuali diritti di terzi. ________________________________________________________ Provincia di Ascoli Piceno Determinazione del Dirigente n. 1029 del 23/04/2015 - procedura di verifica di assoggettabilità a V.I.A ai sensi del combinato disposto art. 8 della L.R. 3/2012, D.G.R.M. 1600/2004 e dell’art. 20 D.LGS, 152/2006; progetto denominato: impianto di cogenerazione a biogas-potenzalità di 100 kw elettrici e 256 termici. Richiedente: Borraccini Luigi, Leg. Rappr. della società Stalla Sociale La Comune - Comune di Rotella (AP), Via Valle 2; IL DIRIGENTE omissis DETERMINA 1. DI ESCLUDERE dalla procedura di V.I.A., ai sensi dell’art. 8 della L.R. n. 3/2012 e dell’art. 20 del D.Lgs. n. 152/2006, il progetto denominato “IMPIANTO DI COGENERAZIONE A BIOGAS-POTENZALITA’ DI 100 kW ELETTRICI E 256 TERMICI” - Richiedente: BORRACCINI LUIGI, in qualità di proponente e legale rappresentante della Società Stalla sociale La Comune Società Agricola Cooperativa, Codice Fiscale/Partita IVA 00356320440 con sede legale nel Comune di Rotella, Provincia di ASCOLI PICENO, Via Valle 2, purché nelle successive fasi progettuali e autorizzative, siano rispettate le seguenti prescrizioni rilasciate nella nota prot. n. 12786 del 15/04/2015, dell’ARPAM - Dipartimento di Ascoli Piceno, ad oggetto “Valutazioni tecnico-ambientali di competenza”: 9862 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 agenti atmosferici; in particolare i contenitori per lo stoccaggio dei rifiuti liquidi dovranno essere dotati di bacino di contenimento, m) I monitoraggi ambientali relativi alla qualità dell’aria proposti dalla ditta dovranno essere riferiti ad un periodo temporale statisticamente significativo ed effettuati a monte e a valle dell’impianto, tenendo conto della direzione prevalente del vento. 2. DI DARE ATTO che, ai sensi della L.R. n° 3/2012, art. 8, non sono pervenute, entro o oltre i termini previsti per legge, osservazioni o memorie scritte da parte di privati e associazioni. 3. DI TRASMETTERE copia conforme del presente provvedimento, completo degli elaborati progettuali debitamente timbrati, al proponente Sig. BORRACCINI LUIGI, in qualità di proponente e legale rappresentante della Società Stalla sociale La Comune - Società Agricola Cooperativa, Codice Fiscale/Partita IVA 00356320440 con Sede legale nel Comune di Rotella, Provincia di ASCOLI PICENO, Via Valle 2; 4. DI TRASMETTERE copia conforme del presente provvedimento ai seguenti Enti e Servizi Interni della Provincia di Ascoli Piceno: - Comune di Rotella; - Autorità di Bacino Interregionale del Fiume Tronto; - ASUR Area vasta n. 5; - A.R.P.A.M. - Dipartimento Provinciale di Ascoli Piceno; - Segretariato regionale del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e dei turismo delle Marche; - Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio delle Marche - Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche - Servizio Urbanistica e Servizio Genio Civile della Provincia di Ascoli Piceno. 5. DI RAPPRESENTARE che il presente provvedimento è rilasciato ai soli fini stabiliti dalla L.R. n° 3 del 26/03/2012 e ss.mm.ii., e non sostituisce in alcun modo ulteriori pareri od atti di assenso comunque denominati di competenza di questa o di altre Amministrazioni, pertanto il proponente dovrà ottenere tutte le ulteriori autorizzazioni necessarie alla concreta realizzazione dell’intervento. 6. DI INCARICARE il Comune di Rotella, affinché verifichi rigorosamente la rispondenza del progetto alle norme e previsioni che regolano l’esecuzione di detto progetto. 7. DI RICHIAMARE che contro il presente provvedimento é ammesso il ricorso al T.A.R. Marche entro 60 giorni o, in alternativa, ricorso straordi- a) In fase di cantiere, durante il trasporto dei materiali polverulenti dovranno essere utilizzati autocarri con cassoni chiusi e la velocità dei mezzi in ingresso e in uscita dovrà essere moderata in modo da limitare l’innalzamento delle polveri. b) Durante il trasporto dei reflui zootecnici e del digestato, gli stessi dovranno essere coperti. c) Le aree per lo stoccaggio dei reflui zootecnici e del digestato dovranno essere pavimentate, mantenute efficienti e dovranno essere dotate di sistemi che impediscano la diffusione sul suolo del percolato. d) Le uree di stoccaggio della materia prima (vasche e platea utilizzate per il deposito di letame e liquame) dovranno essere protette dalle acque meteoriche con sistemi fissi o mobili, al fine di limitarne il dilavamento. e) In caso di malfunzionamento dovranno essere messe in atto immediate misure per il contenimento delle emissioni incontrollate (interruzione del funzionamento dell’impianto e manutenzione). f) Dovrà essere effettuata la manutenzione ordinaria dei macchinari e degli impianti di abbattimento secondo le indicazioni fornite dal costruttore e con frequenza tale da mantenere costante l’efficienza degli stessi, nonché ogni altro intervento necessario ad assicurarne l’ottimale funzionamento. Delle operazioni di manutenzione e di ogni interruzione del normale funzionamento degli impianti di abbattimento dovrà essere mantenuta traccia in appositi registri. g) Il gruppo elettrogeno dovrà esser posto su area impermeabile e dovrà essere dotato di bacino di contenimento. h) la movimentazione delle biomasse dovrà essere condotta adottando tutti gli accorgimenti operativi necessari ad evitare la formazione di esalazioni moleste e l’imbrattamento delle aree circostanti con rifiuti e colaticci. i) La tramoggia di carico del letame dovrà essere dotata di chiusura azionata idraulicamente. j) La miscelazione delle biomasse non dovrà essere effettuata prima del caricamento nel fermentatore. k) Lo spandimento delle deiezioni animali e/o del digestato dovrà essere effettuato con sistemi ad iniezione e assicurando l’immediata copertura per evitare la diffusione di cattivi odori. l) I rifiuti prodotti durante la normale gestione dell’impianto o durante la manutenzione dovranno essere depositati in area adeguatamente segnalata, impermeabilizzata, e protetta da 9863 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE nario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla sua notifica o, comunque, dalla sua piena conoscenza. 8. DI DARE ATTO che il presente provvedimento non comporta onere diretto o indiretto a carico del bilancio provinciale. 9. DI TRASMETTERE l’originale del presente provvedimento dirigenziale al Segretario Generale per gli adempimenti previsti nello Statuto Provinciale. ANNO XLVI • N. 38 (art. 5.2). In particolare deve essere accertato che (art. 6): c) la sorgente o il punto di emergenza siano protetti contro ogni pericolo di inquinamento; d) la captazione, le canalizzazioni ed i serbatoi siano realizzati con materiali adatti all’acqua minerale naturale, in modo da impedire qualsiasi modifica chimica, fisico-chimica e batteriologica di tale acqua; e) le condizioni di utilizzazione ed in particolare gli impianti di lavaggio e di imbottigliamento soddisfano le esigenze igieniche; in particolare, i recipienti, debbono essere trattati o fabbricati in modo da evitare che le caratteristiche batteriologiche e chimiche delle acque minerali vengano alterate; f) l’attività di imbottigliamento è subordinata al rispetto delle normative vigenti in premessa richiamate e che di seguito riportano: R.D. n.1443 del 29/07/1927; L.R. n. 32 del 23/08/1982; Dlgs. n. 105 deL 21/01/1992; R.D. n. 1924 del 28/09/1919; D.M. del 20/01/1927; 3) Le etichette e i flaconi devono essere quelli riportati all’allegato A e B che costituiscono parte integrante del presente atto; 4) Comunicare alla Provincia l’inizio dell’attività di imbottigliamento; 5) Comunicare alla Provincia l’inizio dell’utilizzo di flaconcini 50-500-1000 ml.; 6) Che della presente determinazione venga data comunicazione al Sig. Patacconi Mario, al Comune di Pergola, all’Area Vasta 1; 7) Di far pubblicare per intero il presente atto sul B.U.R. Marche; 8) di dare atto che il responsabile del procedimento, ai sensi dell’art. 5, 1° comma, della Legge 241/90, è il dott. Massimo Grandicelli e che la documentazione concernente la presente fattispecie può essere visionata presso lo scrivente Ufficio 3.6; 9) Di rappresentare, infine, ai sensi dell’articolo 3, comma 4, della Legge 241/90, che il provvedimento in parola può essere impugnato dinanzi al TAR, entro 60 giorni, con ricorso giurisdizionale, oppure, entro 120 giorni, con ricorso straordinario al Capo dello Stato. IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO Dott.ssa Luigina Amurri ________________________________________________________ Provincia di Pesaro e Urbino Determinazione n. 659 del 15/04/2015 - Autorizzazione al titolare della concessione mineraria denominata “Fonti Bellisio-Madonna del Sasso” per apertura stabilimento per imbottigliamento e commercializzazione delle acque minerali e termali. IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO 3 POLITICHE DEL LAVORO, DELLA FORMAZIONE, SOCIALI, CULTURALI E TURISMO omissis DETERMINA 1) Di autorizzare, la società Bellisio Solfare Terme srl nella persona del sig. Patacconi Mario, per le motivazioni suesposte, la documentazione depositata presso l’Ufficio e le prescrizioni esposte dall’Area Vasta 1 - Dipartimento di Prevenzione, Servizio Igiene e Sanità Pubblica di Fano, l’apertura e l’esercizio degli stabilimenti di imbottigliamento di acque minerali e termali per cure inalatorie nelle patologie rinofaringee, alla concessione mineraria denominata “Fonti di Bellisio - Madonna del Sasso” in comune di Pergola, località Bellisio Solfare di proprietà del Sig. Patacconi Mario; 2) Di stabilire le seguenti prescrizioni: a) le operazioni possono iniziare dopo l’ottenimento della concessione edilizia rilasciata dal Comune di Pergola; b) gli impianti destinati all’utilizzazione siano realizzati in modo da escludere ogni pericolo di inquinamento e da conservare all’acqua le proprietà corrispondenti alla sua qualificazione, esistenti alla sorgente, fatte salve le modifiche apportabili con i trattamenti di cui all’art. 7, comma 1, lettere b), c) e d) dello stesso decreto IL DIRIGENTE Grandicelli Massimo 9864 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Allegato A 9865 ANNO XLVI • N. 38 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Allegato B 9866 ANNO XLVI • N. 38 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 9867 ANNO XLVI • N. 38 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ________________________________________________________ Provincia di Pesaro e Urbino Elenchi Provinciali Professioni Turistiche - Aggiornamento 2015. 9868 ANNO XLVI • N. 38 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 9869 ANNO XLVI • N. 38 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 9870 ANNO XLVI • N. 38 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 9871 ANNO XLVI • N. 38 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 9872 ANNO XLVI • N. 38 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 9873 ANNO XLVI • N. 38 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 9874 ANNO XLVI • N. 38 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 9875 ANNO XLVI • N. 38 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 9876 ANNO XLVI • N. 38 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 9877 ANNO XLVI • N. 38 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Manutenzione n. 264 del Registro Generale in data 28/04/2015 avente ad oggetto la sdemanializzazione di un tronco stradale in loc. Mergnano Sant’Angelo. ________________________________________________________ Comune di Camerino Determinazione del Responsabile del Servizio Manutenzione n. 145 del Registro Generale in data 10/03/2015 avente ad oggetto la declassificazione e sdemanializzazione di un tronco stradale interno alla frazione di Spindoli di Sotto. omissis IL RESPONSABILE DEL SETTORE omissis omissis IL RESPONSABILE DEL SETTORE DETERMINA omissis 1) Di decretare la sdemanializzazione di un relitto stradale in loc. Mergnano Sant’Angelo, contraddistinto catastalmente al foglio 18 della lunghezza di circa ml 500, della larghezza di circa ml 3, per una superficie di circa mq 1500 e, di trasferire il tronco di suddetta strada dal demanio del Comune di Camerino a patrimonio disponibile; 2) Di pubblicare il presente atto all’albo pretorio comunale e per estratto sul Bollettino Ufficiale della Regione Marche ai sensi dell’ art. 4 co. 2 lett. d) della L.R. Marche n. 17/03; 3) Di trasmettere, ai sensi dell’art. 3 co. 4 del reg. di esecuzione e di attuazione del nuovo C.d.S approvato con D.P.R. 405/92 e ss.mm.ii., entro un mese dalla pubblicazione, il presente provvedimento, all’Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale presso il Ministero delle Infrastrutture, per la registrazione nell’archivio nazionale delle strade di cui all’art. 226 del C.d.S., 4) Di stabilire che il presente provvedimento avrà efficacia dall’inizio del secondo mese successivo a quello della sua pubblicazione del BUR, ai sensi dell’art. 3 co. 5 del reg. di esecuzione e di attuazione del nuovo C.d.S. approvato con D.P.R. 495/92 e ss.mm.ii.; 5) Dare atto che dal presente atto non deriva, né può derivare impegno di spesa a carico del bilancio comunale. DETERMINA 1) Di decretare la declassificazione e la sdemanializzazione del tronco stradale interno alla frazione di Spindoli di Sotto contraddistinto catastalmente al foglio 74 della lunghezza di circa mt 120 e di larghezza di circa mt. 3.00 e di trasferire il tronco di suddetta strada dal demanio del Comune di Camerino a patrimonio disponibile; 2) Di pubblicare il presente atto all’albo pretorio comunale e per estratto sul Bollettino Ufficiale della Regione Marche ai sensi dell’art. 4 co. 2 lett. ) della L.R. Marche n. 17/03; 3) Di trasmettere, ai sensi dell’art. 3 co. 4 del reg. di esecuzione e di attuazione del nuovo C.d.S approvato con D.P.R. 405/92 e ss.mm.ii., entro un mese dalla pubblicazione, il presente provvedimento, all’Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale presso il Ministero delle Infrastrutture, per la registrazione nell’archivio nazionale delle strade di cui all’art. 226 del C.d.S., 4) Di stabilire che il presente provvedimento avrà efficacia dall’inizio del secondo mese successivo a quello della sua pubblicazione del BUR, ai sensi dell’art. 3 co. 5 del reg. di esecuzione e di attuazione del nuovo C.d.S. approvato con D.P.R. 495/92 e ss.mm.ii., 5) Dare atto che dal presente atto non deriva, né può derivare impegno di spesa a carico del bilancio comunale. IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO MANUTENZIONE Ing. Mauro Ferranti IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO MANUTENZIONE Ing. Mauro Ferranti ________________________________________________________ Comune di Montegranaro Deliberazione n. 10 del 10/04/2015. Legge Regionale 34/92 e s.m.i. art. 3 lettera a e 26 comma 4. Piano di lottizzazione per insediamenti residenziali, commerciali, direzionali in variante agli strumenti urbanistici vigenti - presa d’at- ________________________________________________________ Comune di Camerino Determinazione del Responsabile del Servizio 9878 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE to prescrizioni provinciali e conseguente approvazione 1. necessità del rispetto delle prescrizioni contenute nel parere del Servizio Genio Civile della scrivente Amministrazione, nota prot. n. 1296 del 13/01/2015; - DI DARE ATTO che, a seguito dell’approvazione della suddetta variante, le nuove aree destinate a parcheggi dalla stessa, aggiuntive a quelle già presenti in zona, non essendo state considerate ai fini delle verifiche delle aree a standards del P.R.G. modificato a seguito della variante in questione, sono da considerarsi come parcheggi pertinenziali dell’edificio denominato “ex deposito stazione tramviaria” (oggetto di integrazione al piano di valorizzazione/dismissioni e di modifica della destinazione d’uso), anche ai fini del rispetto dell’eventuale dotazione minima di parcheggi di cui all’art. 6 del Regolamento Regionale n. 1 del 2 marzo 2015 qualora lo stesso venga utilizzato come media struttura di vendita; - DI DARE MANDATO al Responsabile dell’Area Gestione del Territorio di adeguare conseguentemente gli elaborati della suddetta variante in funzione all’accoglimento del rilievo contenuto nel parere di conformità rilasciato dalla Provincia di Ascoli Piceno con Decreto del Presidente n. 52 del 05/03/2015; - DI DISPORRE che: - ai sensi dell’art. 26, comma 9, della L.R. n. 34/92, successivamente all’approvazione della presente delibera, copia degli elaborati allegati alla stessa, unitamente a copia del presente atto, siamo trasmessi all’Amministrazione Provinciale; - ai sensi dell’art. 40, comma 2-bis, della L.R. n. 34/92, un estratto del presente atto sia pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Marche; - DI DARE ATTO che responsabile del procedimento, ai sensi dell’art. 4 della Legge 07.08.1990, n. 241, è il responsabile dell’Area Gestione del Territorio, arch. Fabio Menzietti; - DI DICHIARARE la deliberazione immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134 del T.U.E.L. n. 267/2000 e s.m.i.; omissis DELIBERA omissis 2) Di approvare, ai sensi dell’ art. 26 della Legge Regionale n. 34/92 e s.m.i. oggi art. 2 Legge regionale 19/2001 e s.m.i. punto 6 –a) in adeguamento alle condizioni espresse nel decreto del Presidente provinciale n. 26 del 01.12.2014 il piano di lottizzazione in variante agli strumenti urbanistici vigenti…… omissis 3) Di approvare quindi la variante di che trattasi in adeguamento ai rilievi contenuti nel Decreto del Presidente Provinciale n. 26 del 01.12.2014…… … omissis ________________________________________________________ Comune di Offida Deliberazione del Consiglio Comunale n. 16 del 19/03/2015 - Approvazione della variante puntuale al P.R.G., adeguato al P.P.A.R., relativa all’ex deposito stazione tramviaria, ai sensi dell’art. 26 della L.R. n. 34/92 e S.M.I.. omissis IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO omissis PROPONE omissis - DI APPROVARE la premessa narrativa dichiarandola parte integrante e sostanziale del presente atto; - DI APPROVARE, ai sensi dell’art. 26 della L.R. n. 34/92, la “Variante parziale al vigente P.R.G., adeguato al P.P.A.R., per cambio di destinazione d’uso dell’ex deposito stazione tramviaria di Offida”, costituita dagli elaborati citati in narrativa, conformemente al parere espresso dalla Provincia di Ascoli Piceno con Decreto del Presidente n. 52 del 05/03/2015, con il seguente rilievo: IL CONSIGLIO COMUNALE omissis DELIBERA Di approvare la proposta di deliberazione sopra riportata ad oggetto: “APPROVAZIONE DELLA VARIANTE PUNTUALE AL P.R.G., ADEGUATO AL P.P.A.R., RELATIVA ALL’EX DEPOSITO STA- 9879 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 Capo III - Il Presidente e la Giunta Art. 20 Il Presidente Art. 21 Competenze del Presidente Art. 22 Vicepresidente Art. 23 Composizione e nomina della Giunta Art. 24 Competenze della Giunta Art. 25 Cessazione dalla carica di Assessore Art. 26 Funzionamento della Giunta ZIONE TRAMVIARIA, AI SENSI DELL’ART. 26 DELLA L.R. N. 34/92 E S.M.I.”. Infine, stante l’urgenza, con successiva votazione palese resa per alzata di mano (omissis) DELIBERA Di dichiarare il presente atto immediatamente esecutivo ai sensi dell’art. 134, comma 4, del Tuel n. 267/2000. TITOLO III - FORME ASSOCIATIVE, PARTECIPAZIONE POPOLARE ED ACCESSO Art. 27 – Forme associative Art. 28 - Partecipazione popolare Art. 29 – Accesso agli atti ________________________________________________________ Comune di Pesaro Statuto dell’Unione dei Comuni “del San Bartolo e del Foglia” TITOLO IV - ORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA Art. 30 Principi generali Art. 31 Principi in materia di ordinamento degli uffici Art. 32 Organizzazione degli uffici e dei servizi Art. 33 Il Personale Art. 34 Segretario Art. 35 Servizi pubblici locali INDICE TITOLO I - PRINCIPI FONDAMENTALI Art. 1 Istituzione dell’Unione Art. 2 Statuto e regolamenti Art. 3 Finalità e ruolo dell’Unione Art. 4 Obiettivi programmatici Art. 5 Criteri generali dell’azione amministrativa Art. 6 Durata dell’Unione Art. 7 Adesione di nuovi Comuni – Recesso dall’Unione Art. 8 Funzioni dell’Unione Art. 9 Modalità di attribuzione delle funzioni e servizi all’Unione Art. 10 Modalità di gestione delle funzioni e servizi trasferiti Art. 11 Modalità di ripartizione spese ed entrate TITOLO V - FINANZE E CONTABILITÀ Art. 36 Finanze dell’Unione Art. 37 Bilancio e programmazione finanziaria Art. 38 Risultati della gestione Art. 39 Ordinamento contabile e servizio finanziario Art. 40 Revisione economica e finanziaria Art. 41 Affidamento del servizio di tesoreria Art. 42 sistema dei controlli interni TITOLO VI - NORME TRANSITORIE E FINALI Art. 43 Disposizioni transitorie Art. 44 Inefficacia delle norme regolamentari comunali incompatibili Art. 45 Norma finale TITOLO II - ORGANI DI GOVERNO Capo I - Organi dell’Unione Art. 12 Organi dell’Unione Capo II - Il Consiglio Art. 13 Composizione del Consiglio Art. 14 Competenze del Consiglio Art. 15 Presidenza del Consiglio Art. 16 Diritti e doveri dei Consiglieri Art. 17 Decadenza e dimissioni dei Consiglieri Art. 18 Garanzia delle minoranze e controllo consiliare Art. 19 Regolamento per il funzionamento del Consiglio TITOLO I PRINCIPI FONDAMENTALI Art. 1 Istituzione dell’Unione 1. In attuazione dell’art. 32 del Decreto Legislativo 18/08/2000, n. 267 è costituita tra i Comuni di Gabicce Mare, Gradara, Mombaroccio e Pesaro 9880 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 Art. 3 Finalità e ruolo dell’Unione l’Unione dei Comuni “del San Bartolo e del Foglia”, di seguito denominata “Unione”. 2. La sede dell’Unione è presso il Comune di Pesaro. 3. Le adunanze degli Organi collegiali si tengono, di norma, presso il Comune ove è Sindaco il Presidente dell’Unione. Su decisione del Presidente, si possono tenere in luoghi diversi per assicurare la presenza dell’istituzione in tutto il territorio. 4. L’Unione è un Ente Locale con autonomia statutaria nell’ambito dei principi fissati dalla Costituzione, dalle norme comunitarie, statali e regionali. 5. L’ambito territoriale dell’Unione coincide con quello dei Comuni che la costituiscono. 6. L’Unione si identifica, negli atti e nel sigillo, con il nome “Unione dei Comuni del San Bartolo e del Foglia” e con lo stemma dell’Ente, che dovrà riportare gli stemmi dei Comuni aderenti. 7. L’Unione dei Comuni può dotarsi di un proprio gonfalone di rappresentanza, riportante lo stemma dell’Unione. 8. L’uso dello stemma e del gonfalone, nonché le loro caratteristiche particolari, sono disciplinati da apposito regolamento, che disciplina anche i casi di concessione in uso dello stemma a Enti e associazioni aventi sede nel territorio dell’Unione dei Comuni, e le relative modalità d’uso. 9. L’Unione ha un proprio Albo Pretorio on-line, istituito anche ai sensi dell’art. 124, comma 2, del Decreto Legislativo 267/2000, necessario per la pubblicazione degli atti e avvisi nei casi previsti dalla legge, dallo Statuto e dai regolamenti. 1. L’Unione si costituisce per lo svolgimento di una pluralità di funzioni e servizi dei Comuni aderenti. A tal fine, essa rappresenta l’ambito ottimale per la gestione associata, ai sensi del D.Lgs. n. 267/00 e delle leggi regionali. 2. L’Unione, nell’attuazione dei suoi compiti, persegue obiettivi di: - pari opportunità, garantendo a tutti i cittadini dell’area i medesimi diritti di accesso ai servizi, con particolare riguardo ai residenti nei piccoli comuni; - efficienza e contenimento dei costi, ottimizzando il rapporto tra i costi stessi e la qualità del servizio, attraverso le economie di scala derivanti dall’uso integrato dei fattori di produzione interni ed esterni all’Ente, in direzione di una tendenziale riduzione dei costi; - efficacia, aumentando la specializzazione degli addetti per una maggiore qualità dei servizi; - sviluppo di politiche integrate unitarie, per impiegare al meglio le vocazioni e potenzialità di ciascun territorio. 3. L’Unione, nella propria autonomia, persegue inoltre i fini istituzionali di cui al presente Statuto, in armonia con l’interesse dei Comuni aderenti e nel rispetto dei principi di sussidiarietà, di adeguatezza e di differenziazione. 4. L’Unione è sede di confronto politico-istituzionale sui temi programmatici di valenza sovracomunale. La finalità è il conferimento di maggiore autorevolezza distrettuale nelle sedi e nelle scelte programmatiche europee, nazionali e regionali. Art. 2 Statuto e regolamenti Art. 4 Obiettivi programmatici 1. Lo Statuto, approvato con le modalità previste dall’art. 32 del D. Lgs. 267/2000, nell’ambito dei principi fissati dalla legge, determina le norme fondamentali dell’organizzazione e dell’attività dell’Unione dei Comuni, alle quali devono conformarsi tutti gli atti sotto ordinati. 2. Le deliberazioni di revisione dello Statuto sono approvate dal Consiglio dell’Unione con il voto favorevole dei due terzi dei Consiglieri assegnati, computando a tal fine anche il voto del Presidente dell’Unione e dei Sindaci facenti parte del Consiglio. 3. L’Unione ha potestà regolamentare per la disciplina della propria organizzazione, per lo svolgimento delle funzioni ad essa affidate, per i rapporti anche finanziari con i Comuni e nelle materie di propria competenza. 1. Nel rispetto del principio di sussidiarietà sono obiettivi prioritari dell’Unione: a) promuovere e concorrere allo sviluppo socioeconomico del territorio dell’Unione, anche favorendo la partecipazione dei soggetti pubblici e privati alla realizzazione di strutture di interesse generale compatibili con le risorse ambientali. A tal fine, essa promuove l’equilibrato assetto del territorio nel rispetto e nella salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini; valorizza inoltre il patrimonio storico, culturale e artistico delle città; b) favorire il miglioramento della qualità della vita della propria popolazione per rispondere più 9881 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 appropriatamente alle esigenze occorrenti al completo sviluppo della persona; c) armonizzare l’esercizio delle funzioni e dei servizi ad essa conferiti con le esigenze generali dei cittadini, assicurando un uso equo delle risorse; d) esercitare un controllo più efficace sulle società ed Enti che gestiscono servizi per conto dell’Unione; e) ampliare il numero delle funzioni e dei servizi rispetto a quelli prima gestiti dai singoli Comuni, assicurandone l’efficienza e la maggiore economicità a vantaggio della collettività; f) attivare ed estendere nuovi servizi e funzioni che per le loro caratteristiche si prestano alla gestione in forma associata. tata con le stesse procedure e la stessa maggioranza prevista al secondo comma dell’articolo 2. A seguito di tale delibera, i Comuni, oltre a ritornare nella piena titolarità delle funzioni e dei compiti precedentemente conferiti, succedono all’Unione in tutti i rapporti giuridici e in tutti i rapporti attivi e passivi, in proporzione alla quota di riparto stabilita in riferimento a ogni singola funzione o servizio. 5. I Comuni facenti parte dell’Unione al momento del suo scioglimento definiscono d’intesa tra loro gli effetti del recesso relativamente al patrimonio e ai rapporti giuridici in corso. Art. 5 Criteri generali dell’azione amministrativa 1. L’adesione all’Unione di nuovi Comuni, di norma contermini, è subordinata al voto favorevole dei Consigli Comunali degli altri Comuni aderenti, da adottarsi con la procedura e la maggioranza richiesta per la costituzione dell’Unione, su proposta del Consiglio dell’Unione. Il Consiglio dell’Unione provvederà successivamente al dovuto adeguamento dello Statuto. 2. L’adesione ha in ogni caso effetto a partire dall’anno solare successivo a quello di approvazione delle modifiche apportate allo Statuto dell’Unione. 3. Fatto salvo quanto disposto dall’art. 6, il recesso dall’Unione deve essere deliberato entro il mese di giugno e ha effetto a decorrere dal primo gennaio dell’anno successivo. Dal medesimo termine ha luogo la decadenza dei componenti degli Organi dell’Unione rappresentanti dell’Ente receduto. 4. Il diritto di recesso può essere esercitato trascorsi almeno due anni dalla sottoscrizione dell’atto costitutivo per i Comuni che hanno istituito l’Unione, ovvero decorsi due anni dall’adesione per i Comuni che vi aderiranno successivamente. 5. Gli Organi dell’Unione provvedono alla modifica di regolamenti o degli altri atti deliberativi assunti dall’Unione eventualmente incompatibili con la nuova dimensione dell’Ente. 6. In caso di recesso di uno o più Comuni aderenti, ogni Comune recedente ritorna nella piena titolarità dei servizi conferiti all’Unione perdendo il diritto a riscuotere qualsiasi quota dei trasferimenti pubblici maturati dall’Unione con decorrenza dal termine di cui al precedente comma 3. 7. Tali Comuni dovranno farsi carico delle quote residue di competenza dei prestiti eventualmente accesi, delle risorse umane e/o strumentali, nonché delle attività e/o passività che risulteranno non adeguate rispetto all’ambito ridotto, da valutarsi Art. 7 Adesione di nuovi Comuni – Recesso dall’Unione 1. L’azione amministrativa dell’Unione tende al costante miglioramento dei servizi offerti e all’allargamento della loro fruibilità, alla rapidità e alla semplificazione dei procedimenti di sua competenza e al contenimento dei costi. 2. In particolare l’Unione: a) raccorda la propria azione amministrativa con quella degli altri Enti pubblici operanti sul territorio; informa i rapporti con i Comuni partecipanti e con gli altri Enti pubblici al principio della leale collaborazione; b) definisce la propria struttura organizzativa secondo criteri di responsabilità e di separazione funzionale tra indirizzo politico e gestione; c) assume e gestisce i servizi pubblici locali secondo criteri di economicità, efficacia ed efficienza; d) promuove la semplificazione dell’attività amministrativa. Art. 6 Durata dell’Unione 1. L’Unione è costituita a tempo indeterminato. 2. L’Unione è costituita mediante la sottoscrizione dell’atto costitutivo e diviene operativa con l’elezione dei propri Organi. 3. L’Unione si scioglie quando vengono meno i requisiti di legge previsti per la sua costituzione. 4. Lo scioglimento dell’Unione è disposto, altresì, con l’approvazione di una uguale deliberazione consiliare da parte di tutti i Comuni partecipanti, adot- 9882 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 - gli eventuali trasferimenti di risorse umane, finanziarie e strumentali; - la periodicità e i contenuti delle informazioni da fornire ai comuni; - eventuale durata e modalità di recesso. 3. Il conferimento delle funzioni deve essere preceduto da un’analisi di fattibilità che identifichi e valuti i costi e i benefici del conferimento medesimo, sia per i singoli Comuni che per l’Unione. 4. L’individuazione delle competenze oggetto di conferimento è operata attraverso la ricomposizione unitaria delle funzioni e dei servizi tra loro omogenei, tale da evitare di lasciare in capo al Comune competenze amministrative residuali. 5. L’Unione subentra ai Comuni nei rapporti in essere con soggetti terzi in relazione alle funzioni e ai compiti conferiti all’atto dell’approvazione della delibera con la quale si perfeziona tale trasferimento, salvo diversa indicazione recata nella deliberazione. 6. La revoca all’Unione di funzioni e compiti già conferiti, prima della scadenza prevista dalla convenzione, è deliberata dai Consigli Comunali entro il mese di settembre di ogni anno, e ha effetto a decorrere dal V° gennaio dell’anno successivo; con lo stesso atto i Comuni provvedono a regolare gli eventuali profili successori. per ciascun servizio e funzione, in base alla valutazione del Consiglio dell’Unione. 8. Il Comune che delibera di recedere dall’Unione rinunzia a qualsiasi diritto sul patrimonio e demanio dell’Unione costituito con contributi statali o regionali; rinunzia inoltre alla quota parte del patrimonio e demanio dell’Unione costituito con contributo dei Comuni aderenti qualora, per ragioni tecniche, il patrimonio non sia frazionabile. 9. Ove lo ritenga necessario, ovvero su richiesta del Comune che recede, il Consiglio dell’Unione delibera la nomina di un Commissario liquidatore. La proposta di piano di liquidazione formulata dal Commissario deve essere approvata dal Consiglio dell’Unione con il voto favorevole dei 2/3 dei voti dei Consiglieri assegnati. Le spese del Commissario sono poste a carico dell’Ente che ha fatto la richiesta di nomina. Art. 8 Funzioni dell’Unione 1. I Comuni possono conferire all’Unione l’esercizio di tutte le funzioni amministrative e dei servizi, sia propri che delegati, nel rispetto degli obblighi previsti dalla legge nazionale e regionale. 2. I Comuni possono conferire all’Unione, nel rispetto delle vigenti disposizioni di legge, la gestione dei servizi di competenza statale a loro affidati. 3. I Comuni possono altresì conferire all’Unione specifici compiti e funzioni di rappresentanza nell’interesse dei Comuni aderenti. Art. 10 Modalità di gestione delle funzioni e servizi trasferiti 1. Le funzioni e servizi conferite sono gestiti: - in economia, con impiego di personale proprio o comandato dai Comuni; - mediante affidamento a terzi, in base a procedure ad evidenza pubblica; - con le altre forme di gestione previste dalla normativa compatibile od applicabile agli Enti locali; - mediante affidamento diretto a un Comune dell’Unione, con apposita convenzione. 2. Per lo svolgimento dei servizi generali di amministrazione, nonché di attività strumentali all’espletamento delle sue funzioni, l’Unione provvede o direttamente con personale proprio o comandato oppure mediante convezione con uno o più comuni dell’Unione. 3. L’Unione può stipulare convenzioni, ai sensi del decreto legislativo n. 267/2000, finalizzate alla gestione in forma associata di servizi con altri Comuni non facenti parte della stessa o con altre Unioni, purché tali servizi attengano a quelli trasferiti. Art. 9 Modalità di attribuzione delle funzioni e servizi all’Unione 1. Il conferimento delle funzioni e dei servizi di cui all’art. 8 del presente Statuto viene effettuato con le seguenti modalità: - conferimento da parte di tutti i Comuni dell’Unione; - conferimento da parte di due o più Comuni dell’Unione 2. Il conferimento si perfeziona con l’approvazione, a maggioranza semplice, da parte dei Consigli comunali dei Comuni aderenti, e subito dopo del Consiglio dell’Unione, di una convenzione, da sottoscrivere formalmente, che deve, in ogni caso, prevedere: - il contenuto della funzione o del servizio conferita; - i rapporti finanziari tra gli Enti; 9883 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 durano in carica fino al rinnovo degli Organi comunali di cui sono membri o titolari. 5. L’elezione, la revoca, le dimissioni, la cessazione dalla carica per altra causa degli Organi elettivi o dei loro singoli componenti, così come per la loro costituzione, sono regolate dalla legge e dalle norme del presente Statuto. 6. Agli Organi di indirizzo e di governo dell’Unione non è riconosciuta alcuna indennità. Permane il diritto a fruire di permessi, licenze, rimborsi spese e di ogni altra tutela spettante ai componenti degli Organi delle Unioni in base alla vigente normativa statale in materia di “status degli amministratori”. 7. Si applicano agli amministratori dell’Unione le disposizioni vigenti sulla inconferibilità e incompatibilità degli incarichi, nonché le disposizioni sullo status previste dal “Testo Unico” s.m.i., laddove compatibili. 8. L’Unione, per quanto possibile alla luce delle particolari modalità di composizione dei propri Organi, riconosce e assicura condizioni di pari opportunità tra uomini e donne. Art. 11 Modalità di ripartizione spese ed entrate 1. Le spese generali di funzionamento dell’Unione vengono ripartite tra tutti i Comuni aderenti all’Unione in misura proporzionale alla popolazione residente al 31 dicembre del secondo anno precedente a quello di riferimento. 2. Le spese relative ai singoli servizi vengono ripartite in base ai criteri previsti dalle rispettive convenzioni, in ragione anche della natura e del bacini di utenza di ciascun servizio. 3. Nel caso di conferimento di funzioni e servizi da parte di tutti i Comuni, le spese vengono ripartite secondo le modalità fissate nelle relative convenzioni; i relativi introiti e spese confluiscono nel bilancio dell’Unione e contribuiscono a determinare il risultato della gestione. 4. Nel caso di conferimento di funzioni e servizi da parte della non integralità dei Comuni, per ciascun servizio o funzione trasferita viene predisposto un apposito centro di costo, nell’ambito del bilancio dell’Unione, attraverso un piano esecutivo di gestione, allo scopo di potere rilevare la gestione contabile del servizio. In questo caso il risultato della gestione, sia per l’impiego dell’avanzo che per il ripiano del disavanzo, coinvolgerà esclusivamente i Comuni che hanno stipulato la relativa convenzione. Capo II Il Consiglio Art. 13 Composizione del Consiglio TITOLO II ORGANI DI GOVERNO 1. Il Consiglio dell’Unione dei Comuni è composto da 22 membri, compreso il Presidente, eletti separatamente da ciascun Consiglio comunale, a maggioranza semplice, tra i Consiglieri dei Comuni appartenenti all’Unione, secondo il seguente schema: - cinque per il Comune di Gabicce Mare: il Sindaco e n. 4 membri (di cui 1 esponente della minoranza); - quattro per il Comune di Gradara: il Sindaco e n. 3 membri (di cui 1 esponente della minoranza); - tre per il Comune di Mombaroccio: il Sindaco e n. 2 membri (di cui 1 esponente della minoranza); - dieci per il Comune di Pesaro: Il Sindaco e n. 9 membri (di cui 2 esponenti della minoranza). 2. L’elezione dei Consiglieri dell’Unione avviene entro 30 giorni dall’approvazione dello Statuto. 3. Decorso il termine di cui al comma 2, se un Comune non ha provveduto all’elezione dei propri rappresentanti, fino all’elezione medesima sono componenti a tutti gli effetti del Consiglio dell’Unione il Sindaco, nonché, ove necessario a raggiungere Capo I Organi dell’Unione Art. 12 Organi dell’Unione 1. Gli Organi dell’Unione dei Comuni sono: - il Consiglio; - la Giunta; - il Presidente. 2. Gli Organi dell’Unione agiscono nell’esclusivo interesse dell’Unione dei Comuni. 3. Essi costituiscono, nel loro complesso, il governo dell’Unione dei Comuni, di cui esprimono la volontà politico-amministrativa, esercitando, nell’ambito delle rispettive competenze determinate dalla legge e dal presente Statuto, i poteri di indirizzo e di controllo su tutte le attività dell’Ente. 4. I componenti o i titolari degli Organi dell’Unione 9884 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 la maggioranza dei componenti e adotta validamente le proprie deliberazioni con il voto favorevole della metà più uno dei presenti. 3. Il Consiglio non può delegare le proprie funzioni ad altri Organi dell’Unione. il numero previsto di Consiglieri del Comune, i Consiglieri comunali di maggioranza e i Consiglieri comunali di minoranza che hanno riportato nelle elezioni comunali la maggiore cifra individuale. 4. L’elezione dei Consiglieri dell’Unione viene effettuata in ciascun Consiglio Comunale con votazione separata dei Consiglieri di maggioranza e di minoranza. Ciascun Consigliere di maggioranza o di minoranza può esprimere un solo voto a favore di un Consigliere, rispettivamente di maggioranza o di minoranza. Sono considerati nulli i voti espressi in modo difforme. In caso di parità di voti viene eletto il Consigliere che nelle elezioni comunali ha riportato la cifra individuale più elevata, costituita dalla cifra di lista aumentata dai voti di preferenza. 5. Il Consigliere eletto in qualità di Consigliere di maggioranza o di minoranza decade dalla carica di Consigliere dell’Unione nel caso in cui nel Consiglio comunale di appartenenza passi da uno schieramento all’altro. Tale decadenza opera a far data dall’adozione di apposito atto deliberativo del Consiglio comunale di appartenenza con cui viene pronunciata la decadenza medesima. 6. In caso di rinnovo del Consiglio Comunale, i componenti del Consiglio dell’Unione durano in carica fino all’elezione dei nuovi rappresentanti da parte dei singoli Consigli Comunali. 7. In caso di scioglimento di un Consiglio comunale o di gestione commissariale di un Comune, i rappresentanti del Comune cessano dalla carica e vengono sostituiti da parte del nuovo Consiglio comunale o da membri nominati dal nuovo Commissario. 8. Salvo il caso di cui al comma precedente, ogni Consigliere dell’Unione, cessando per qualsiasi altro motivo dalla carica di Consigliere comunale, decade ipso iure anche dalla carica presso l’Unione ed è sostituito da un nuovo Consigliere secondo le modalità previste dal presente Statuto. Art. 15 Presidenza del Consiglio 1. Nella prima adunanza il Consiglio, subito dopo aver preso atto della formazione della Giunta, elegge nel proprio seno il Presidente del Consiglio, con votazione palese a maggioranza qualificata dei 2/3 dei Consiglieri assegnati. Qualora tale maggioranza non venga raggiunta, la votazione è ripetuta, con le medesime modalità, nella successiva seduta da tenersi entro 10 giorni. Nel caso di esito negativo si procede subito al ballottaggio fra i due candidati più votati nel secondo scrutinio e risulta eletto Presidente del Consiglio colui che raccoglie il maggior numero di voti, o il più anziano di età nel caso di parità. 2. Il Presidente rappresenta l’intero Consiglio verso l’esterno e ne dirige i lavori secondo il regolamento, tutela le prerogative dei Consiglieri e garantisce l’esercizio effettivo delle loro funzioni. 3. In particolare: a) convoca e presiede il Consiglio nei modi e nelle forme stabilite dal regolamento; b) vigila sul regolare funzionamento delle Commissioni Consiliari; c) notifica agli Enti interessati le nomine dei rappresentanti del Consiglio ad esso espressamente riservate dalla legge. 4. In caso di assenza o impedimento, il Presidente del Consiglio è sostituito dal Vicepresidente, eletto con le stesse modalità del Presidente. 5. In caso di dimissioni del Presidente o di cessazione di questi dalla carica per altro motivo, il Consiglio procede a una nuova elezione con le modalità previste dal presente articolo. Art. 14 Competenze del Consiglio Art. 16 Diritti e doveri dei Consiglieri 1. Il Consiglio è l’Organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo dell’Unione. Esso esercita le proprie competenze per assicurare che l’azione complessiva dell’Ente consegua gli obiettivi stabiliti negli atti fondamentali e nel documento programmatico. Il Consiglio determina l’indirizzo politico e adotta gli atti attribuiti dalla legge alla competenza del Consiglio comunale in quanto compatibili con il presente Statuto. 2. Il Consiglio è validamente riunito alla presenza del- 1. I Consiglieri agiscono nell’interesse dell’intera Unione ed esercitano le proprie funzioni senza vincolo di mandato, godono di diritto d’iniziativa su ogni questione sottoposta alla deliberazione del Consiglio e hanno diritto di ottenere tutte le notizie e le informazioni necessarie per l’espletamento del proprio mandato ed altresì di prendere visione e ottenere copie degli atti delle aziende e delle isti- 9885 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 Esse sono irrevocabili, non necessitano di presa d’atto e sono immediatamente efficaci. 3. La decadenza e le dimissioni da Consigliere Comunale, nelle ipotesi disciplinate dalla legge e dal regolamento del Consiglio comunale di appartenenza, determinano la decadenza dalla carica di Consigliere dell’Unione appena divenute efficaci. 4. Nelle ipotesi previste dai commi precedenti, il Consiglio Comunale, cui il Consigliere decaduto o dimesso appartiene, provvede a eleggere entro il termine di 60 giorni al proprio interno un nuovo Consigliere dell’Unione, mantenendo l’originario rapporto numerico tra maggioranza e minoranza in seno ai propri membri presso il Consiglio dell’Unione. tuzioni dipendenti o partecipate dall’Unione dei Comuni. 2. I Consiglieri esercitano le funzioni e godono delle prerogative stabilite dalla legge, secondo le procedure e le modalità stabilite dal regolamento interno del Consiglio. 3. Essi intervengono alle sedute del Consiglio e possono proporre interrogazioni e mozioni nei modi previsti dal regolamento del Consiglio di cui all’art. 19 del presente Statuto. Possono svolgere incarichi a termine inerenti a materie di competenza consiliare su diretta attribuzione del Presidente, senza che tali incarichi assumano rilevanza provvedimentale esterna. 4. I Consiglieri devono astenersi dal partecipare alle deliberazioni riguardanti interessi propri, del coniuge e di loro parenti e affini fino al quarto grado. L’obbligo di astensione comporta quello di allontanarsi dalla sala della riunione durante il tempo del dibattito e della votazione. 5. Le disposizioni di cui al comma precedente si applicano anche al Segretario. In caso di astensione del Segretario il Consiglio elegge un proprio componente a svolgere le funzioni di verbalizzazione. 6. Alle votazioni del Consiglio concernenti funzioni e servizi conferiti all’Unione soltanto da alcuni dei Comuni aderenti prendono parte i rappresentanti degli Enti che hanno conferito la funzione o il servizio oggetto della decisione. In tali ipotesi gli astenuti vengono computati ai soli fini della determinazione del quorum strutturale. Il Consiglio dell’Unione, con votazione preliminare da rendersi secondo le maggioranze ordinarie, valuta i casi in cui, viceversa, alla votazione partecipano comunque tutti i Consiglieri, trattandosi di decisione con valenza generale, ovvero con conseguenze che ricadono su tutti gli Enti. Art. 18 Garanzia delle minoranze e controllo consiliare 1. La presidenza delle Commissioni consiliari aventi funzioni di controllo e garanzia, se costituite, è attribuita alle minoranze consiliari. 2. Il Consiglio, a maggioranza assoluta dei voti assegnati, può istituire al proprio interno Commissioni di indagine sull’attività dell’amministrazione. I poteri, la composizione e il funzionamento delle suddette Commissioni sono disciplinati dal regolamento per il funzionamento del Consiglio. Art. 19 Regolamento per il funzionamento del Consiglio 1. Il Consiglio adotta a maggioranza assoluta dei voti assegnati il regolamento per disciplinare in dettaglio il proprio funzionamento, ferme le disposizioni di legge in materia e nell’ambito di quanto stabilito dal presente Statuto. Alle eventuali modifiche di tale regolamento il Consiglio provvede con la stessa maggioranza. 2. Il regolamento disciplina: a) le modalità di convocazione del Consiglio e i soggetti abilitati a richiederla; b) le modalità di svolgimento delle sedute e dei relativi lavori; c) i casi in cui le sedute si svolgono in seduta segreta, fermo restando il principio generale della pubblicità delle sedute stesse; d) le modalità di votazione e i casi in cui si vota a scrutinio segreto, fermo restando il principio generale del voto palese; e) il diritto di iniziativa dei Consiglieri; f) l’eventuale istituzione delle Commissioni Consiliari permanenti, a rappresentanza proporzio- Art. 17 Decadenza e dimissioni dei Consiglieri 1. Decade il Consigliere che, senza giustificato motivo, non intervenga a tre sedute consecutive dei lavori del Consiglio. A tal fine, deve essere formalmente notificata al Consigliere la causa di decadenza, con l’assegnazione di un termine di quindici giorni per l’invio di eventuali giustificazioni e controdeduzioni. La decadenza si perfeziona con la presa d’atto da parte del Consiglio della suddetta condizione risolutrice, tenuto conto delle eventuali giustificazioni e controdeduzioni presentate. 2. Le dimissioni dalla carica di Consigliere, indirizzate per iscritto al Consiglio dell’Unione, devono essere assunte immediatamente al protocollo dell’Ente nell’ordine temporale di presentazione. 9886 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 a) rappresenta l’Unione e presiede la Giunta; b) sovrintende al funzionamento degli uffici e all’esecuzione degli atti e svolge gli altri compiti attribuiti ai Sindaci, relativamente alle funzioni e ai servizi trasferiti non incompatibili con la natura delle Unioni comunali, dalla legge, dal presente Statuto e dai regolamenti dell’Unione; c) sovrintende l’espletamento delle funzioni e dei compiti attribuiti all’Unione e garantisce la coerenza tra indirizzi generali e settoriali, strategie concrete di attuazione e loro risultati; d) sentita la Giunta, provvede alla nomina, designazione e revoca dei rappresentanti dell’Unione presso Organismi pubblici e privati, sulla base degli indirizzi stabiliti dal consiglio; e) provvede, previa deliberazione della Giunta, alla nomina dei Responsabili dei Settori; f) può attribuire specifiche deleghe a singoli componenti della Giunta e del Consiglio, sentito, in quest’ultimo caso, il relativo Presidente. nale di tutti i gruppi, con le relative norme di funzionamento e le forme di pubblicità dei lavori, fermo restando il principio che alle Commissioni Consiliari non possono essere attribuiti poteri deliberativi, ma solo referenti e istruttori; g) la costituzione dei Gruppi consiliari, fermo restando che non possono essere istituiti gruppi composti da un solo Consigliere; h) le modalità di trattazione degli argomenti sottoposti al Consiglio e le modalità di discussione e di approvazione degli atti deliberativi. Capo III Il Presidente e la Giunta Art. 20 Il Presidente 1. Il Presidente dell’Unione è eletto dal Consiglio tra i Sindaci dei Comuni associati, con il voto favorevole dei 2/3 dei voti dei Consiglieri assegnati e dura in carica per 2 anni e sei mesi. 2. La cessazione dalla carica, per qualsiasi causa, di Sindaco nel Comune di provenienza determina la contestuale decadenza dall’ufficio di Presidente dell’Unione, da componente della Giunta e del Consiglio. 3. In ogni caso di vacanza, assenza e impedimento le funzioni di Presidente sono svolte dal Vicepresidente. 4. Il Presidente cessa dalla carica in caso di approvazione di una mozione di sfiducia votata per appello nominale dalla maggioranza assoluta dei componenti il Consiglio. La mozione di sfiducia deve essere motivata e sottoscritta da almeno due quinti dei Consiglieri assegnati, senza computare a tal fine il Presidente, e viene messa in discussione non prima di dieci giorni e non oltre trenta giorni dalla sua presentazione. Se la mozione viene approvata, si procede all’elezione del nuovo Presidente con le modalità di cui al presente articolo. Fino all’elezione del nuovo Presidente le relative funzioni sono svolte dal Vicepresidente. Art. 22 Vicepresidente 1. Il Vicepresidente dell’Unione viene nominato dal Presidente tra i componenti della Giunta. 2. Il Presidente può attribuire al Vicepresidente specifiche deleghe relative al funzionamento dell’Ente. 3. Il Vicepresidente svolge le funzioni vicarie di cui al quarto comma dell’art. 20. Art. 23 Composizione e nomina della Giunta 1. La Giunta è composta dai Sindaci dei Comuni partecipanti all’Unione, tra cui il Presidente dell’Unione stessa. 2. Qualora il Sindaco di un Comune dell’Unione sia impossibilitato, per assenza o impedimento temporaneo, a partecipare a una o più sedute della Giunta dell’Unione, lo stesso viene sostituito dal Vice Sindaco, previa comunicazione di cui al successivo comma. 3. In alternativa a quanto stabilito al precedente comma, il Sindaco ha la facoltà di nominare un proprio delegato permanente con delega specifica all’Unione che lo sostituisce in caso di assenza. I delegati permanenti devono essere scelti tra il Vice Sindaco o gli assessori. 4. Qualora il Sindaco assente ricopra la carica di Presidente o di Vicepresidente, il Vice Sindaco non Art. 21 Competenze del Presidente 1. Il Presidente è l’Organo responsabile dell’amministrazione dell’Unione dei Comuni. Esso esercita le funzioni a lui attribuite dalle leggi, dallo Statuto e dai regolamenti. 2. In particolare, il Presidente: 9887 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 Art. 25 Cessazione dalla carica di Assessore può sostituirlo in tali cariche, pur partecipando alle sedute della Giunta. 5. In caso di contemporanea assenza del Presidente e del Vicepresidente, le funzioni vicarie sono svolte dal Sindaco del Comune di maggiore dimensione demografica. 6. Nei casi di cui al precedente comma 2, la sostituzione opera qualora il Sindaco comunichi formalmente l’impedimento a partecipare a una singola seduta della Giunta dell’Unione o il periodo di assenza o impedimento durante il quale viene sostituito dal vice Sindaco. Nel caso in cui il Sindaco sia impossibilitato a produrre tale comunicazione, la stessa viene effettuata dal vice Sindaco. 7. Nel corso della prima seduta utile del Consiglio dell’Unione, il Presidente dà comunicazione al Consiglio della formazione della Giunta unitamente alla proposta degli indirizzi generali di governo, che formano il proprio programma amministrativo. 1. La cessazione dalla carica, per qualsiasi causa, di Sindaco nel Comune di provenienza determina la decadenza dalla carica di Assessore dell’Unione. 2. Il Presidente dell’Unione, in tale caso, provvede alla sostituzione dello stesso non appena avvenuta la proclamazione degli eletti e ne dà comunicazione al Consiglio. 3. Nel caso di scioglimento, ai sensi dell’articolo 141 del TUEL, del Consiglio del Comune cui appartiene uno dei componenti della Giunta esecutiva dell’Unione, quest’ultima è integrata dal Commissario governativo. Art. 26 Funzionamento della Giunta 1. La Giunta è convocata dal Presidente che ne determina l’ordine del giorno. 2. Per la validità delle adunanze è richiesta la maggioranza dei componenti. 3. Le deliberazioni, salve le diverse disposizioni di legge e del presente Statuto, sono adottate a maggioranza e sono sottoscritte dal Presidente e dal Segretario. 4. Le sedute della Giunta non sono pubbliche. Possono essere invitati a partecipare gli Assessori comunali competenti per materia, rappresentanti di Enti pubblici, dirigenti ed esperti per l’esame di particolari argomenti all’ordine del giorno. 5. Per quanto non espressamente previsto dal presente articolo, per le adunanze e le deliberazioni della Giunta si applicano le disposizioni dettate dalla normativa in materia di Enti locali e dall’apposito regolamento di funzionamento di cui la Giunta può dotarsi. 6. Salvo quanto diversamente previsto, le votazioni sono di norma palesi e rese per alzata di mano. Vengono svolte a scrutinio segreto le sole votazioni concernenti persone, quando venga esercitata una facoltà discrezionale fondata sull’apprezzamento delle qualità soggettive di una persona e/o sulla valutazione dell’azione da questa svolta. 7. Le deliberazioni della Giunta vengono affisse presso l’albo pretorio on-line dell’Unione e sono raccolte in modo da garantirne la piena accessibilità. Art. 24 Competenze della Giunta 1. La Giunta collabora con il Presidente nel governo dell’Unione e opera attraverso deliberazioni collegiali. In particolare provvede: a) ad adottare tutti gli atti di amministrazione ordinaria e, comunque, tutti gli atti di amministrazione che non siano riservati dalla legge al Consiglio e che non rientrino nelle competenze previste dalla legge e dallo Statuto, del Presidente, del Segretario e dei dirigenti; b) ad adottare, in caso di urgente necessità, le deliberazioni comportanti variazioni di bilancio da sottoporre a ratifica del Consiglio entro i termini previsti dalla legge; c) a svolgere attività propositiva e di impulso nei confronti del Consiglio, formulando, tra l’altro, le proposte di atti consiliari nei casi indicati dallo Statuto e dai Regolamenti; d) a dare attuazione agli indirizzi del Consiglio; e) a riferire annualmente al Consiglio sulla propria attività; f) ad approvare il regolamento sull’ordinamento degli uffici e servizi nel rispetto dei criteri generali stabiliti dal Consiglio. 2. Il Presidente può delegare ai singoli Assessori la cura di specifici settori dell’amministrazione dell’Ente, unitamente all’adozione dei relativi atti. 3. La Giunta adotta collegialmente gli atti a rilevanza esterna nelle materie di propria competenza, ai sensi del comma 1 del presente articolo. TITOLO III FORME ASSOCIATIVE, PARTECIPAZIONE POPOLARE ED ACCESSO 9888 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 1. L’Unione promuove le opportune forme di collaborazione e di cooperazione con le altre Istituzioni pubbliche al fine di assicurare una più elevata efficienza dell’azione amministrativa. 2. Per la definizione e per l’attuazione di interventi integrati, il Presidente, sentita la Giunta, promuove accordi di programma con gli Enti pubblici di riferimento allo scopo di concordare e assicurare il coordinamento delle azioni. modalità generali di informazione e di accesso ai documenti amministrativi dell’Unione e di intervento nei procedimenti amministrativi, nel rispetto dei diritti di tutela della privacy individuale. 5. Il regolamento di cui al comma 4 e i conseguenti provvedimenti attuativi determinano, inoltre, il responsabile e il termine di ciascun tipo di procedimento, le modalità di intervento endoprocedimentale, i termini di tempo entro i quali i soggetti interessati possono formulare le proprie osservazioni e quelli entro cui l’Ente deve pronunciarsi, nonché il soggetto competente a emettere il provvedimento finale. Art. 28 Partecipazione popolare TITOLO IV ORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA 1. Gli Organi dell’Unione si avvalgono per l’Amministrazione dell’Ente della partecipazione dei cittadini, ai quali sono garantite opportune forme per l’esercizio di tale facoltà, allo scopo di realizzare più elevate forme di democrazia. 2. Tutti i cittadini possono partecipare all’attività dell’Unione inoltrando istanze su materie inerenti l’attività dell’amministrazione o petizioni in forma collettiva dirette a promuovere interventi per la migliore tutela degli interessi diffusi. 3. Apposito regolamento disciplina modalità e tempi per l’esame e il riscontro di istanze e petizioni. Art. 30 Principi generali Art. 27 Forme associative 1. L’assetto organizzativo è improntato a criteri di autonomia operativa ed economicità di gestione, nel rispetto dei principi di professionalità e di responsabilità per il perseguimento degli obiettivi programmatici degli Organi di governo. 2. Gli Organi dell’Unione individuano gli obiettivi prioritari dell’Ente e ne definiscono i processi di controllo in grado di misurare il livello di conseguimento. 3. L’azione amministrativa tende al costante avanzamento dei risultati riferiti alla qualità dei servizi e delle prestazioni, alla rapidità e alla semplificazione degli interventi, al contenimento dei costi, all’estensione dell’ambito di fruizione delle utilità sociali prodotte a favore della popolazione dell’Unione. Art. 29 Accesso agli atti 1. I cittadini e i portatori di interesse, rispettivamente ai sensi del D.Lgs.267/2000 e s.m.i. e della L. 241/1990 e s.m.i., possono accedere agli atti e ai documenti amministrativi dell’Unione e, in generale, alle informazioni e ai dati in possesso dell’Ente, secondo le norme di legge e del presente Statuto. 2. I Consiglieri comunali dell’Unione e dei Comuni che fanno parte della stessa hanno diritto di prendere visione e di ottenere copia dei documenti, nonché di ottenere tutte le altre notizie e informazioni in possesso dell’Unione utili all’esercizio del mandato. L’accesso viene garantito attraverso il collegamento delle segreterie degli Enti locali aderenti con le strutture e gli Organi dell’Unione. 3. Nelle fattispecie di cui al comma 2, i Consiglieri devono rispettare il segreto d’ufficio, il divieto di divulgazione di dati personali sensibili, di quelli relativi allo stato di salute e in generale di ogni notizia avente carattere di riservatezza. 4. Apposito regolamento sull’accesso stabilisce le Art. 31 Principi in materia di ordinamento degli uffici 1. L’Unione provvede alla determinazione del proprio assetto organizzativo, nonché all’organizzazione e gestione del personale nell’ambito della propria autonomia normativa e organizzativa, con i soli limiti derivanti dalla legge, dalle proprie capacità di bilancio e dalle esigenze di esercizio delle funzioni e dei compiti ad essa assegnati. 2. L’organizzazione s’ispira a criteri di autonomia, funzionalità, economicità di gestione. 3. Il personale dell’Unione è organizzato in base ai principi di partecipazione, responsabilità, valorizzazione dell’apporto individuale e di qualificazione professionale. 9889 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 cessi lo svolgimento, da parte dell’Unione, di determinati servizi o funzioni già conferite, il personale trasferito all’Unione rientra nei ruoli organici dei Comuni di provenienza 6. In sede di prima attuazione i Comuni conferiscono il personale all’Unione mediante l’istituto del comando. Per motivate esigenze organizzative, l’Unione e i Comuni possono utilizzare il personale delle rispettive dotazioni organiche avvalendosi dell’istituto del comando di personale, nel rispetto del sistema di relazioni sindacali previsto dalle norme di legge e di contratto vigenti nel tempo. 7. In sede di prima attuazione nonché per specifiche iniziative di collaborazione, l’Unione e i Comuni possono, altresì, disporre il distacco di proprio personale assegnato agli uffici e servizi coinvolti, da e verso l’Unione, nel rispetto del sistema di relazioni sindacali previsto dalle norme di legge e di contratto vigenti nel tempo. 8. Il personale dell’Unione è ripartito in una dotazione organica a struttura piramidale suddivisa in settori. Per ogni settore, che può ricomprendere uno o più servizi, il Presidente provvede a nominare un Responsabile del Settore. La Giunta, al fine di far fronte al progressivo trasferimento di funzioni e servizi comunali, può deliberare la richiesta di distacco di personale ai Comuni partecipanti. 9. L’esercizio delle funzioni e dei servizi attribuiti all’Unione comporta l’unificazione delle relative strutture amministrative. 10. Per quanto riguarda il personale dipendente direttamente assunto dall’Unione, nell’ipotesi di scioglimento dell’Unione, o di recesso anche di un singolo Comune, sussiste, da parte dei Comuni o del Comune recedente, l’obbligo di riassunzione del predetto personale dipendente secondo l’onere sostenuto dal singolo Comune al momento dell’adozione della deliberazione di scioglimento/ recesso, fermo restando il rispetto dei vincoli di finanza pubblica vigenti alla data dello scioglimento. Ai fini del passaggio del personale dipendente dovrà essere sottoscritto specifico accordo con le OO.SS. 11. Al personale dell’Unione si applica la normativa vigente per il personale degli Enti locali. Gli aspetti contrattuali sono regolati dagli accordi nazionali e decentrati definiti nel comparto di contrattazione Regioni-Enti locali. 12. La Giunta, in conformità alla normativa vigente, nell’ambito degli obiettivi assegnati ai responsabili gestionali, può autorizzare per prestazioni di livello specialistico finalizzate al conseguimento di obiettivi determinati, la costituzione di collaborazioni esterne di esperti di provata competenza, previa verifica dell’inesistenza di figure in- 4. L’Unione promuove la partecipazione dei dipendenti alla definizione dei metodi di lavoro, alle modalità di esercizio delle competenze assegnate, alla verifica della rispondenza agli obiettivi rispetto alle linee programmatiche e alle risorse assegnate. Art. 32 Organizzazione degli uffici e dei servizi 1. Il regolamento per l’ordinamento degli uffici e dei servizi definisce le regole o caratteristiche del sistema di decisione e direzione dell’Ente, specificando le finalità e le caratteristiche essenziali dei ruoli di direzione e determinando le responsabilità attribuite ai responsabili di servizio. 2. Il Regolamento per l’ordinamento degli uffici e dei servizi è approvato con deliberazione della Giunta, nel rispetto dei criteri generali stabiliti dal Consiglio. Art. 33 Il Personale 1. L’Unione ha una sua dotazione organica. 2. Il personale dei Comuni assegnato ai servizi attribuiti all’Unione è di norma trasferito all’Unione, nel rispetto del sistema di relazioni sindacali previsto dalle norme di legge e di contratto vigenti nel tempo. 3. Il personale trasferito dai Comuni diventa, a tutti gli effetti, dipendente del nuovo Ente e la procedura di trasferimento è disciplinata dall’art. 31 del d.lgs. 165/2001 “Passaggio di dipendenti per effetto di trasferimento di attività”, e, per le garanzie, dall’art. 2112 del Codice Civile che regola i mantenimenti dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimento di azienda o di una parte di essa. Il rapporto di lavoro col dipendente comunale prosegue con l’Unione, senza soluzione di continuità, e i lavoratori trasferiti conservano tutti i diritti che ne derivano. L’Unione è obbligata ad applicare i trattamenti economici e normativi previsti dai contratti collettivi, anche aziendali, vigenti per ciascun lavoratore alla data del trasferimento, fino ad avvenuta definizione di un contratto integrativo aziendale dell’Unione. 4. I Comuni, in virtù del trasferimento delle funzioni e delle attività, dovranno procedere alla ridefinizione della dotazione organica, disponendo il congelamento, secondo la disciplina dell’art. 6 bis, D.lgs.165/2001, dei posti oggetto di trasferimento. 5. Nel caso di scioglimento dell’Unione, o qualora 9890 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 previste dalla legge, sulla base di un confronto comparativo rispetto ai criteri di efficacia, efficienza e di economicità, tenendo conto anche delle previsioni degli eventuali piani e dei programmi approvati dai Comuni partecipanti. 2. L’Unione deve garantire che, nell’erogazione dei servizi, siano assicurate la vigilanza degli utenti locali e la rappresentazione delle loro esigenze. Tale garanzia si applica anche nel caso in cui il servizio sia erogato in convenzione o sulla base di un contratto, da parte di un soggetto terzo rispetto all’Unione. 3. L’Unione non può sospendere o terminare l’esercizio di un servizio pubblico locale di cui abbia ricevuto la titolarità dai Comuni che la compongono senza il loro previo consenso. 4. La successione nei rapporti relativi alla gestione dei servizi pubblici locali assunti dall’Unione, in caso di fusione, scioglimento o recesso di taluni Comuni che la costituiscono è regolata nel rispetto dei criteri dettati dall’art. 6 del presente Statuto. terne presenti nell’Unione e nei Comuni associati e previa presentazione e valutazione di apposito curriculum, nel rispetto delle norme di legge vigenti. Nell’atto di incarico debbono essere determinati durata, luogo, oggetto e compenso della collaborazione, motivandone la congruità economica rispetto alle prestazioni richieste. Art. 34 Segretario 1. L’Unione ha un Segretario, scelto dal Presidente, su proposta della Giunta, tra i Segretari Comunali dei Comuni aderenti all’Unione. Per quanto riguarda il relativo trattamento economico si osserva quanto previsto dalla vigente normativa. 2. Il Segretario svolge compiti di collaborazione e funzioni di assistenza giuridico amministrativa nei confronti degli Organi dell’Ente in ordine alla conformità dell’azione amministrativa alle leggi, allo Statuto ed ai regolamenti. Il Segretario sovrintende allo svolgimento delle funzioni dei Dirigenti e ne coordina l’attività. Il Segretario inoltre: a) partecipa con funzioni consultive, referenti e di assistenza alle riunioni del Consiglio e della Giunta e ne cura la verbalizzazione; b) roga tutti i contratti nei quali l’Ente è parte ed autentica scritture private e atti unilaterali nell’interesse dell’Ente con le modalità stabilità nel regolamento di organizzazione degli uffici e servizi; c) esercita ogni altra funzione attribuitagli dallo Statuto o dai regolamenti o conferitagli dal Presidente. 3. Il Segretario viene nominato dal Presidente al momento del suo insediamento e può essere confermato all’atto del rinnovo della Giunta dell’Unione, in conformità alle disposizioni vigenti per l’ordinamento dei Segretari comunali. In ogni caso, il Segretario continua a esercitare le funzioni sino alla nomina del nuovo Segretario. Il Segretario può essere revocato per violazione dei doveri d’ufficio con provvedimento motivato del Presidente in quel momento in carica, previa deliberazione della Giunta. TITOLO V FINANZE E CONTABILITÀ Art. 36 Finanze dell’Unione 1. L’Unione ha autonomia finanziaria, nell’ambito delle leggi sulla finanza pubblica locale, fondata sulla certezza delle risorse proprie e trasferite. 2. All’Unione competono gli introiti derivanti dalle tasse, dalle tariffe e dai contributi sui servizi ad essa affidati. 3. Il Presidente dell’Unione cura di presentare richiesta per l’accesso ai contributi disposti a favore delle forme associate. 4. Ogni deliberazione relativa al conferimento di funzioni e servizi all’Unione deve prevedere i relativi trasferimenti di risorse umane, finanziarie e strumentali come definite negli studi di fattibilità approvati. Senza tale previsione e fino alla sua definizione la delibera di conferimento si considera inattuabile. Art. 37 Bilancio e programmazione finanziaria Art 35 Servizi pubblici locali 1. Il Consiglio dell’Unione delibera, entro i termini previsti per i Comuni, con i quali si coordina al fine di assicurare la reciproca omogeneità funzionale dei rispettivi strumenti finanziari, il bilancio di previsione per l’anno successivo e il rendiconto di gestione. 1. L’Unione, nel rispetto dei principi di cui al titolo I del presente Statuto, assume e gestisce i servizi pubblici locali attribuiti alla propria competenza. Per l’erogazione dei servizi l’Unione individua la forma più appropriata al caso concreto tra quelle 9891 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Art. 38 Risultati della gestione ANNO XLVI • N. 38 Art. 42 Sistema dei controlli interni 1. L’Unione prevede e attiva le seguenti tipologie di controlli interni attraverso appositi regolamenti: a) controllo di regolarità amministrativa e contabile, finalizzato a garantire la legittimità e regolarità dell’azione amministrativa; b) controllo strategico, finalizzato alla verifica dell’attuazione degli indirizzi/obiettivi strategici contenuti negli strumenti di programmazione dell’Unione; c) controllo di gestione, finalizzato alla verifica dell’efficacia, efficienza ed economicità dell’attività amministrativa e gestionale; d) controllo sugli equilibri finanziari, volto al mantenimento degli equilibri di bilancio per la gestione di competenza, dei residui e di cassa; e) controllo sulle società partecipate non quotate, finalizzato a rilevare i rapporti finanziari tra l’Ente proprietario e le società, la situazione contabile, gestionale e organizzativa delle società, i contratti di servizio, la qualità dei servizi, il rispetto delle norme di legge sui vincoli di finanza pubblica; f) controllo sulla qualità dei servizi erogati, finalizzato alla misurazione della soddisfazione degli utenti esterni e interni dell’Ente; g) valutazioni dei risultati e prestazioni dei responsabili gestionali, svolti dall’Organo di valutazione dell’Unione. 1. Il rendiconto della gestione conclusasi il 31 dicembre precedente, con la relazione illustrativa e tutti gli allegati necessari alla migliore comprensione dei dati, viene predisposto dalla Giunta con l’apporto tecnico del Responsabile del servizio competente, entro il termine previsto dal regolamento di contabilità e quindi approvato dal Consiglio, entro il termine previsto dalla legge, con obbligo di riferimento espresso ai contenuti della relazione dell’Organo di revisione. 2. Entro un triennio dalla costituzione, il rendiconto è impostato secondo i principi del bilancio e rendiconto sociale, orientato in modo esplicito verso i diversi portatori di interesse dell’Unione, con analisi degli effetti prodotti nell’ambito territoriale considerato. Art. 39 Ordinamento contabile e servizio finanziario 1. L’ordinamento contabile dell’Unione e, in particolare, la gestione delle entrate e delle spese previste nel bilancio, sono disciplinati dalla legge e dal regolamento di contabilità approvato dal Consiglio dell’Unione. Art. 40 Revisione economica e finanziaria TITOLO VI NORME TRANSITORIE E FINALI 1. Il Revisore dei Conti viene designato secondo le modalità previste dalla legislazione vigente. 2. Competono al Revisore dei Conti le funzioni previste dalla legge e dal regolamento di contabilità. 3. Il Revisore non è revocabile, salvo i casi previsti dalla legge o per sopravvenuta incompatibilità. L’esercizio delle funzioni di Revisore dei Conti è incompatibile con qualsiasi altra attività professionale resa a favore dell’Unione. 4. Nell’esercizio delle sue funzioni il Revisore ha diritto di accesso a tutti gli atti e documenti dell’Unione connessi alla sfera delle sue competenze. Art. 43 Disposizioni transitorie 1. Fino all’emanazione di propri atti regolamentari per il funzionamento interno dell’Unione (regolamento dei contratti, di contabilità ecc.) si applicano, provvisoriamente e in quanto compatibili, comunque fino a non oltre 12 mesi dalla costituzione dell’Unione, i Regolamenti in vigore presso il Comune di Pesaro. 2. Fino all’individuazione del tesoriere dell’Unione con le modalità indicate all’art. 41, l’Unione può avvalersi del servizio del comune di Pesaro. 3. Sino alla nomina del Segretario dell’Unione di cui all’art. 34 e in sede di istituzione dell’Unione, esercita tale funzione il Segretario comunale del Comune di Pesaro. 4. Sino alla nomina dell’Organo di revisione, l’Unione può avvalersi dell’Organo di revisione di uno dei Comuni aderenti. Art. 41 Affidamento del servizio di tesoreria 1. Il servizio di tesoreria dell’Ente è affidato mediante procedura ad evidenza pubblica, nel rispetto della normativa vigente in materia. 9892 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 5. Il Consiglio dell’Unione delibera il bilancio di previsione per il primo anno finanziario non oltre 90 giorni dalla data di costituzione dell’Unione o entro il termine fissato dall’ordinamento, qualora successivo. 6. Fino all’elezione dei Presidenti di cui agli artt. 15 e 20, ne esercita le relative funzioni il Sindaco del Comune di Pesaro. tra in vigore decorsi trenta giorni dall’affissione all’Albo Pretorio di tutti i Comuni aderenti. 3. Lo Statuto entra in vigore nei termini e con le modalità previste all’articolo 6, comma 5, del decreto legislativo n. 267 del 2000. Il termine di trenta giorni, ivi indicato per l’entrata in vigore, decorre dall’inizio della pubblicazione dello Statuto da parte del Comune che vi provvede per ultimo. Le stesse modalità si applicano agli atti di modifica statutaria. Art. 44 Inefficacia delle norme regolamentari comunali incompatibili ________________________________________________________ 1. Il Conferimento di funzioni comunali all’Unione determina, salvo diversa volontà espressa recata negli atti di trasferimento e fatti comunque salvi i diritti dei terzi, l’inefficacia delle normative comunali dettate in materia dal momento in cui divengono esecutivi gli atti dell’Unione deputati a surrogare le disposizioni normative comunali. 2. Gli Organi dell’Unione curano di indicare, adottando gli atti di propria competenza, le normative comunali rese, in tutto o in parte, inefficaci. Comune di Pesaro Estratto Delibera di C.C. n. 32 del 23/03/2015: approvazione di un progetto comportante variante al PRG vigente, ai sensi dell’art. 8 del D.P.R. n. 160/2010, per cambio di destinazione da deposito a vendita all’ingrosso con accorpamento di due unità immobiliari nel fabbricato esistente in Via Casali n. 48, località Borgo Santa Maria. Ditta: Arca – Società per azioni. DELIBERA Art. 45 Norma finale 1. di approvare, ai sensi dell’art. 8 del DPR 160/2010, il progetto comportante la variante al PRG Vigente, per l’ “ACCORPAMENTO DI DUE UNITA’ IMMOBILIARI E REALIZZAZIONE DI UN LOCALE DESTINATO ALLA VENDITA ALL’INGROSSO IN VIA CASALI N. 48 LOC. BORGO SANTA MARIA DEL COMUNE DI PESARO - IN VARIANTE AL PRG VIGENTE” della ditta: “ARCA - SOCIETA’ PER AZIONI”, costituito da: 1. Per quanto non espressamente stabilito dal presente Statuto, si rinvia alle disposizioni vigenti in materia di Enti locali. 2. Il presente Statuto è pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione, affisso all’Albo Pretorio dei Comuni aderenti per trenta giorni consecutivi e inviato al Ministero dell’Interno per essere inserito nella raccolta ufficiale degli Statuti. Lo Statuto en- Relazione x giunta arca.graffetta.pdf estratto PRG vig.graffetta.pdf estratto PRG var.graffetta.pdf 00138870407-13022013-1000.015.PDF.P7M 00138870407-13022013-1000.018.PDF.P7M 00138870407-13022013-1000.019.PDF.P7M 00138870407-13022013-1000.020.PDF.P7M 00138870407-13022013-1000.021.PDF.P7M 00138870407-13022013-1000.022.PDF.P7M 00138870407-13022013-1000.023.PDF.P7M ANNO XLVI • N. 38 Relazione di proposta di variante al PRG Estratto di PRG vigente Estratto di PRG Variante lettera attività aziendali relazione tecnica Tavola 1 – Stato di fatto e Progetto Dati metrici (parcheggi) Relazione Tecnica Aziendale Layout distribuzione Asseverazione compatibilità idraulica 9893 7 MAGGIO 2015 ANNO XLVI • N. 38 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE del piano di recupero di iniziativa privata n. 0.506 denominato “Via Fiume” ai sensi del combinato disposto dell’art. 15 c. 5 e art. 30 della l.r. n. 34/92 e s m. ed i. 2. di dare atto che, per le motivazioni espresse in narrativa, il progetto della ditta “ARCA - SOCIETA’ PER AZIONI”, è escluso dalla procedura di V.A.S. ai sensi di quanto disposto dal paragrafo 1.3. punto 8 lettera k) delle linee guida approvate dalla Regione Marche con Dgr. 1813/2010; 3. di dare atto che la proposta del presente provvedimento è stata pubblicato in data 19/03/2015 nell’apposita sezione del sito del Comune di Pesaro denominata “Amministrazione trasparente”, sottosezione “Pianificazione e governo del territorio”, ai sensi dell’art. 39, comma 1, lett. b) del D.Lgs. 14.03.2013 n. 33; 4. di pubblicare la presente deliberazione nell’apposita sezione del sito del Comune di Pesaro denominata “Amministrazione trasparente” - sottosezione “Pianificazione e governo del territorio” - ai sensi dell’art. 39 del D.Lgs. 14.03.2013 n. 33, ai fini della trasparenza dell’attività amministrativa e dell’acquisizione dell’efficacia del provvedimento approvato, specificando che la documentazione a corredo del presente atto è depositata presso il Servizio Edilizia Privata - SUAP. LA GIUNTA COMUNALE omissis DELIBERA 1. di approvare la controdeduzione alle osservazioni della Provincia avverso la delibera di G.C. n. 178 del 28/10/2014, avente per oggetto l’“ADOZIONE PIANO DI RECUPERO DI INIZIATIVA PRIVATA N. 0.506 DENOMINATO “VIA FIUME”, AI SENSI DEL COMBINATO SISPOSTO DELL’ART.15, C.5, ED ART.30 DELLA L.R.34/92 E S. M. ED I.”, come formulata nella proposta dell’ufficio riportata nella parte narrativa del presente atto; 2. di approvare il Piano di Recupero di iniziativa privata n.0.506 denominato “VIA FIUME”, ai sensi del combinato disposto dell’art.15 c.5 ed art.30 della L.R.34/92, con le prescrizioni e precisazioni dettate dai Servizi comunali ed Enti, in sede di esame al fine dell’acquisizione dei pareri di competenza, costituito dai seguenti elaborati, già allegati alla delibera di G.C. n.178 del 28/10/2014, che in formato digitale vengono allegati al presente atto: ________________________________________________________ Comune di Pesaro Delibera di G.C. n. 48 del 24/03/2015: controdeduzioni alle osservazioni ed approvazione elaborato documento digitale all.1 – Scheda individuazione all01_SI_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m all.2 – Relazione illustrativa integrata ai sensi dell’art.5 all02_RI_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m della LR 14/2008 all.3 – Relazione di fattibilità geologica ed adempimenti L.R. 22/2011,art.10 all03_RG_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m All.4 – Allegato Relaz.geologica: Tav.1 all04_RG1_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m All.5 – Norme Tecniche di Attuazione all05_NTA_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m All.6 – Schema di convenzione all06_SCH_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m All.7 – Documentazione fotografica all07_FOTO_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m All.9 – Relazione di compatibilità idraulica Relazione VCI e Invarianza_a.pdf.p7m Relazione VCI e Invarianza-integrazione_a.pdf.p7m DGR_53_2014_SchemaVerificaAsseverazioneVCI_II_a.pdf.p7m rilievo_quote pai-PRN.pdf.p7m All.10 – Relazione di archeologia preventiva all10_RAP_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m 9894 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 All.12 – Tav.A1 Estratto PRG-Estratto vincoli all12_tavA1_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m All.13 – Tav.A2 Documentazione catastale storica all13_tavA2_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m All.14 – Tav.A3 Dati catastali-Elenco proprietari all14_tavA3_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m All.15 – Tav.A4 Stato attuale - planimetrie all15_tavA4_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m All.16 – Tav.A5 Stato attuale – prospetti/sezioni all16_tavA5_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m All.17 – Tav.A6 Calcolo volumetria esistente all17_tavA6_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m All.18– Tav.B1 Skyline e sezioni altimetriche all18_tavB1_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m All.19 – Tav.B2 Planimetrie edifici A-B – indicazioni e vincoli di progetto all19_tavB2_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m All.20 – Tav.B3 Prospetti e sezioni-Fili fissi- Massimi ingombri all20_tavB3_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m All.21 – Tav.B4 Schemi tipologici edif.A all21_tavB4_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m All.22 – Tav.B5 Schemi tipologici edif.B all22_tavB5_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m All.23 – Tav.B6 Calcolo volumi-Ipotesi di progetto all23_tavB6_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m All.24 – Tav.B7 Planivolumetrico all24_tavB7_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m All.25 – Tav.C1 Reti tecnologiche all25_tavC1_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m All.26 – Tav.C2 Parcheggio pubblico all26_tavC2_PDR506_VIAFIUME_ADOZIONE_GC.pdf.p7m di recupero di cui al punto 2) in anni 10 (dieci) dalla data di approvazione definitiva; 7. di disporre che, ai sensi dell’art. 30, comma 5 della L.R. Marche 34/92 e s.m.i., venga trasmessa alla Provincia e alla Regione copia della presente deliberazione di approvazione del Piano di cui al punto 2); 8. di disporre che, ai sensi dell’art. 40, comma 2-bis della L.R. Marche 34/92 e s.m.i., un estratto del presente atto, relativo all’approvazione del Piano di cui al punto 2), venga pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Marche; 9. di dare atto che lo schema del presente provvedimento è stato pubblicato in data 23/03/2015 nell’apposita sezione del sito del Comune di Pesaro denominata “Amministrazione trasparente”, sottosezione “Pianificazione e governo del Territorio”, ai sensi dell’art. 39, comma 2, lett. b) del D.Lgs. 15/03/2013 n. 33; 10. di dare atto che la presente deliberazione, corredata dei relativi allegati, sarà pubblicata nell’apposita sezione del sito del Comune di Pesaro denominata “Amministrazione trasparente”, sottosezione “Pianificazione e governo del territorio”, ai sensi dell’art. 39, comma 1, lett. b) del D. Lgs. 3. di confermare che successivamente all’approvazione del Piano di Recupero di cui al punto 2 verrà approvato dalla Giunta Comunale il progetto esecutivo delle opere di urbanizzazione e verrà stipulata la convenzione da parte del Responsabile de Servizio Pianificazione Urbanistica, con la facoltà di precisare ogni dato utile e necessario e di apportare eventuali modifiche ed integrazioni a seguito dell’applicazione di disposizioni normative intervenute successivamente l’approvazione del Piano; 4. di precisare che per il Piano di Recupero di cui al punto 2), non sussistono i presupposti di cui all’art. 22, comma 3, lett. b, del D.P.R. n.380/2001 e s.m. ed i. recante “T.U. delle disposizioni legislative e regolamentari in materia Edilizia” (interventi di nuova costruzione subordinata a denuncia di inizio attività); 5. di precisare, altresì, che il Piano di Recupero in oggetto, di cui al punto 2), non è stato sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica (VAS), per le motivazioni riportate nella parte narrativa del presente atto; 6. di stabilire, ai sensi della lett. e) dell’art.31 della L.R. n. 34/1992 e s. m. ed i., la validità del Piano 9895 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 27/04/2015 comportante l’ordine di pagamento dell’indennità di espropriazione/asservimento condivisa dall’I.D.S.C. della Diocesi di Camerino - San Severino Marche, in relazione all’espropriazione di alcuni beni immobili interessati dal progetto di realizzazione di un Parco Eolico in loc. Monte D’Aria nei Comuni di Serrapetrona e Belforte del Chienti. 15/03/2013 n. 33, ai fini della trasparenza dell’attività di pianificazione della pubblica amministrazione e dell’acquisizione dell’efficacia degli atti approvati. ________________________________________________________ Comune censuario: Comune di Serrapetrona Comune di Serrapetrona Estratto della Determinazione Prot. n. 2164 del Intestatari Quota DENOMINAZIONE SEDE 1000/1000 IDSC della Diocesi di Camerino Camerino Foglio 6 Foglio 6 C.F./P.I. 90002550433 Mappale 480 (ex 7) Beni da espropriare/ Indennità Superficie totale Superficie da espropriare Mq 3037 Mq 3037 Indennità in euro 1.245,17 Mappale 481 (ex 7) Beni da asservire/ Indennità Superficie totale Superficie da espropriare Mq 1693 Mq 1693 Indennità in euro 208,24 Indennità di esproprio Indennità di asservimento Indennità aggiuntiva al proprietario coltivatore diretto o IAP – VAM (art. 40, c. 4 ) Deprezzamento area residua € 1.245,17 € 208,24 € 0,00 € 0,00 TOTALE € 1.453,41 Ai sensi dell’art. 26.8 DPR 327/2001 il provvedimento suindicato concernente l’ordine di pagamento dell’indennità di espropriazione condivisa diverrà esecutivo con il decorso di 30 (trenta) giorni dalla data di pubblicazione sul B.U.R., se non è proposta dai terzi l’opposizione per l’ammontare della indennità. Serrapetrona lì 27/04/2015 IL RESPONSABILE DELL’UFFICIO PER LE ESPROPRIAZIONI Geom. Paolo Mariantoni 9896 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ________________________________________________________ ANNO XLVI • N. 38 Articolo 23 - Specie vegetali sottoposte a particolare tutela Articolo 24 - Specie arboree e formazioni vegetali di particolare interesse Articolo 25 - Ricerca e raccolta di frutti selvatici e di erbe di campo Articolo 26 - Ricerca e raccolta di piante officinali Articolo 27 - Ricerca e raccolta di funghi Articolo 28 - Ricerca e raccolta di tartufi Articolo 29 - Introduzioni e reintroduzioni di specie vegetali Articolo 30 - Specie esotiche invasive Articolo 31 - Interventi ammessi sulla vegetazione Parco Naturale Regionale del Monte San Bartolo Regolamento - Approvato con Delibera di Consiglio Direttivo n. 10 del 25/03/2015. INDICE TITOLO I - DISPOSIZIONI GENERALI Articolo 1 - Oggetto Articolo 2 - Finalità Articolo 3 - Ambito di applicazione Articolo 4 - Efficacia Articolo 5 - Rapporto con gli altri strumenti di regolamentazione Articolo 6 - Rapporto con Rete Natura 2000 SEZIONE V - TUTELA E GESTIONE DELLA FAUNA Articolo 32 - Tutela della fauna selvatica Articolo 33 - Tutela della fauna minore Articolo 34 - Introduzioni, reintroduzioni e restocking (o rinforzi) Articolo 35 - Introduzione di mezzi di cattura o di uccisione della fauna selvatica Articolo 36 - Catture di avifauna a scopo di inanellamento Articolo 37 - Prelievi faunistici TITOLO II - SUDDIVISIONE DEL TERRITORIO IN ZONE Articolo 7 - Zonizzazione Articolo 8 - Zone A Articolo 9 - Zone B Articolo 10 - Zone C Articolo 11 - Zone D TITOLO III - TUTELA E GESTIONE DEGLI ASPETTI AMBIENTALI E NATURALISTICI SEZIONE I - TUTELA DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO Articolo 12 - Interventi di sistemazione idrogeologica nella falesia Articolo 13 - Difesa del suolo e interventi di recupero ambientale Articolo 14 - Cave e miniere Articolo 15 - Rifiuti e discariche Articolo 16 - Asportazione di rocce e fossili SEZIONE VI - TUTELA E GESTIONE DEGLI AMBIENTI Parte I - Boschi Articolo 38 - Norme di indirizzo e gestione Articolo 39 - Misure di tutela e salvaguardia degli ambienti forestali Articolo 40 - Viabilità forestale Articolo 41 - Raccolta della legna Articolo 42 - Difesa dagli incendi boschivi Parte II - Ambienti prativi e arbustivi Articolo 43 - Praterie Articolo 44 - Arbusteti SEZIONE II - TUTELA DELLE ACQUE Articolo 17 - Disposizioni di tutela Articolo 18 - Scarichi di liquidi inquinanti Articolo 19 - Prelievi di acque superficiali e sotterranee Articolo 20 - Interventi di sistemazione dei corsi d’acqua Parte III - Ambienti litorali Articolo 45 - Spiaggia SEZIONE III - RETE NATURA 2000 Articolo 21 - Tutela dei Siti della Rete Natura 2000 Parte IV - Ambienti agricoli Articolo 46 - Criteri di gestione Articolo 47 - Destinazioni d’uso dei terreni SEZIONE IV - TUTELA E GESTIONE DELLA FLORA Articolo 22 - Tutela della flora Parte V - Rete Ecologica Articolo 48 - Elementi diffusi del paesaggio agrario e rete ecologica 9897 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 Articolo 72 - Tipologie di danni ammessi a indennizzo Articolo 73 - Domanda di indennizzo Articolo 74 - Accertamento del danno e stima dell’indennizzo Articolo 75 - Liquidazione del danno Articolo 76 - Esclusioni dall’indennizzo Articolo 77 - Attività di prevenzione TITOLO IV - ASPETTI ANTROPICI: NORME SULL’EDILIZIA, OPERE VIARIE, RETI TECNOLOGICHE e PATRIMONIO ARCHEOLOGICO SEZIONE I - ASSETTO EDILIZIO Articolo 49 - Assetto edilizio Articolo 50 - Interventi su edifici in muratura Articolo 51 - Piscine e campi sportivi privati Articolo 52 - Bioedilizia Articolo 53 - Progettazione del verde privato TITOLO VI - ACCESSO, FRUIZIONE E RETE SENTIERISTICA SEZIONE I - ACCESSIBILITÀ E CIRCOLAZIONE Articolo 78 - Accessibilità pedonale Articolo 79 - Accessibilità per anziani, diversamente abili, portatori di disabilità temporanee e bambini Articolo 80 - Accesso e fruizione con mountain bike o biciclette Articolo 81 - Accessibilità e transito con mezzi motorizzati Articolo 82 - Sorvolo di velivoli SEZIONE II - OPERE VIARIE Articolo 54 - Strade Articolo 55 - Conversione di strade Articolo 56 - Realizzazione di aree di sosta SEZIONE III - RETI E IMPIANTI TECNOLOGICI Articolo 57 - Aspetti generali Articolo 58 - Linee elettriche SEZIONE IV - PATRIMONIO ARCHEOLOGICO Articolo 59 - Norme di tutela SEZIONE II - FRUIZIONE DEL TERRITORIO Articolo 83 - Usi e consuetudini locali Articolo 84 - Campeggio e bivacco Articolo 85 - Spiagge e aree litorali Articolo 86 - Fuochi all’aperto Articolo 87 - Eventi o manifestazioni sportive, ricreative e culturali Articolo 88 - Divieti allo svolgimento di talune attività sportive o ricreative Articolo 89 - Attività speleologica Articolo 90 - Valorizzazione delle attività tradizionali e dell’espressione dell’identità culturale delle popolazioni residenti Articolo 91 - Disposizioni generali per l’utilizzo delle aree di sosta Articolo 92 - Utilizzo dell’area di sosta di Santa Marina Alta Articolo 93 - Cani e altri animali d’affezione TITOLO V - DISCIPLINA E VALORIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’ ECONOMICO- PRODUTTIVE SEZIONE I - ATTIVITÀ ECONOMICO-PRODUTTIVE Articolo 60 - Attività agro-pastorali Articolo 61 - Attività artigianali e commerciali Articolo 62 - Iniziative promozionali Articolo 63 - Attività pubblicitaria Articolo 64 - Uso del marchio e della denominazione Articolo 65 - CETS (Carta Europea del Turismo Sostenibile) Articolo 66 - Patrocini, collaborazioni, incentivi e contribuzioni Articolo 67 - Accordi di programma, protocolli d’intesa, convenzioni SEZIONE III - RETE SENTIERISTICA Articolo 94 - Sentieri Articolo 95 - Piano della mobilità dolce e tipologia dei sentieri Articolo 96 - Rinaturalizzazione dei percorsi Articolo 97 - Riconoscibilità dei sentieri Articolo 98 - Cura e manutenzione dei sentieri Articolo 99 - Disposizioni generali per l’utilizzo dei sentieri SEZIONE II - INDENNIZZO DEI DANNI PROVOCATI DALLA FAUNA SELVATICA Articolo 68 - Aspetti generali Articolo 69 - Natura dell’indennizzo Articolo 70 - Soggetti ammessi all’indennizzo Articolo 71 - Criteri per la determinazione dell’indennizzo 9898 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE SEZIONE IV - ARMI ED ESPLOSIVI Articolo 100 - Ambito di applicazione Articolo 101 - Definizioni Articolo 102 - Soggetti esonerati dall’obbligo di autorizzazione Articolo 103 - Deroghe Articolo 104 - Introduzione, detenzione e trasporto di armi Articolo 105 - Introduzione, detenzione e trasporto di esplosivi ANNO XLVI • N. 38 TITOLO XI - DISPOSIZIONI FINALI Articolo 123 - Sorveglianza Articolo 124 - Aggiornamento degli allegati Articolo 125 - Recepimento delle normative sopraordinate Articolo 126 - Funzionamento dell’Ente Parco Articolo 127 - Comunicazione Istituzionale TITOLO XII - SANZIONI Articolo 128 - Disposizioni generali Articolo 129 - Interventi cautelari conseguenti all’accertamento di attività abusive Articolo 130 - Rinvio TITOLO VII - RICERCA SCIENTIFICA, BIOSANITARIA, DOCUMENTARISTICA Articolo 106 - Ricerca scientifica Articolo 107 - Riprese fotografiche e cinematografiche ALLEGATI: ALLEGATO 1 Specie vegetali sottoposte a particolare tutela (art. 23 del Regolamento) ALLEGATO 2A Frutti di specie selvatiche o spontaneizzate che possono essere raccolti a scopo alimentare (art. 25, comma 1 del Regolamento) ALLEGATO 2B Specie vegetali che possono essere raccolte a scopo alimentare (art. 25, comma 2 del Regolamento) ALLEGATO 3 Piante officinali di cui è ammessa la raccolta (art. 26 del Regolamento) ALLEGATO 4 Abaco dei colori utilizzabili ai fini costruttivi (art. 49, comma 1 del Regolamento) TITOLO VIII - EMISSIONI SONORE, LUMINOSE ED ELETTROMAGNETICHE Articolo 108 - Emissioni sonore, luminose ed elettromagnetiche Articolo 109 - Fuochi pirotecnici TITOLO IX - ATTIVITÀ DA AFFIDARE A INTERVENTI DI OCCUPAZIONE GIOVANILE, DI VOLONTARIATO, COMUNITÀ TERAPEUTICHE E SERVIZIO CIVILE Articolo 110 - Occupazione giovanile, volontariato, comunità terapeutiche e servizio civile TITOLO X - PROCEDURE E CRITERI PER IL RILASCIO DEL NULLA OSTA Articolo 111 - Nulla osta Articolo 112 - Polizza fidejussoria Articolo 113 - Comitato Tecnico-Scientifico per il rilascio del nulla-osta Articolo 114 - Istanza di nulla osta-autorizzazione Articolo 115 - Opere e interventi sottoposte al nulla osta Articolo 116 - Opere o attività sottoposte al parere o all’autorizzazione dell’Ente Parco Articolo 117 - Comunicazioni all’Ente Parco Articolo 118 - Esibizione del nulla osta, parere, autorizzazione Articolo 119 - Assenza o difformità dal nulla osta o dalla autorizzazione Articolo 120 - Disciplina del nulla osta nell’ambito della Conferenza di Servizi Articolo 121 - Semplificazione Articolo 122 - Deroghe TITOLO I - DISPOSIZIONI GENERALI Articolo 1 - Oggetto 1. Ai sensi dell’articolo 11 della L. 6-12-1991 n. 394 e dell’articolo 16 della L.R. 28-4-1994 n. 15, il presente Regolamento disciplina l’esercizio delle attività consentite all’interno del territorio del Parco in armonia con le disposizioni delle N.T.A. del Piano del Parco. Articolo 2 - Finalità 1. Allo scopo di garantire il perseguimento delle finalità espresse all’articolo 1 della L.R. 28-41994 n. 15, il presente Regolamento: a) definisce i criteri e precisa le modalità per la tutela, la conservazione e la gestione delle caratteristiche naturali, paesistiche, antropologiche, storiche e culturali del Parco; b) disciplina lo svolgimento delle attività umane 9899 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 presente Regolamento prevalgono su quelle dei Comuni che sono tenuti alla sua applicazione. Articolo 6 - Rapporto con Rete Natura 2000 all’interno del Parco di cui all’articolo 11, comma 2, della L. 6-12-1991 n. 394; c) stabilisce, ai sensi dell’articolo 11, comma 4, della Legge 6-12-1991 n. 394, le deroghe ai divieti di cui all’articolo 11, comma 3, della stessa Legge; d) integra e specifica le disposizioni normative definite dal Piano del Parco con le Norme Tecniche di Attuazione (NTA). 1. In conformità alle Direttive n. 92/43/CEE e n. 2009/147/CE, ogni opera, attività o intervento all’interno del Parco deve garantire il mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente delle specie e degli habitat di interesse comunitario. 2. L’Ente Parco promuove ed incentiva le azioni in grado di perseguire i seguenti obiettivi: a) conservazione degli habitat naturali di interesse comunitario dell’Allegato I della Direttiva n. 92/43/CEE; b) conservazione delle popolazioni di specie animali e vegetali d’interesse comunitario presenti; c) ripristino degli habitat di interesse comunitario degradati; d) mantenimento e, all’occorrenza, sviluppo, degli elementi del paesaggio vegetale che rivestono primaria importanza per la fauna e la flora selvatiche; e) uso sostenibile delle risorse naturali presenti, tenendo conto della necessità di instaurare un rapporto equilibrato tra le esigenze di conservazione dell’ambiente e quelle socioeconomiche. Articolo 3 - Ambito di applicazione 1. Il presente Regolamento ha efficacia su tutto il territorio del Parco, così come delimitato dalla perimetrazione riportata nella cartografia ufficiale del Piano del Parco. 2. Ai sensi dell’art. 32 della L. 394/1991, nell’area contigua, come perimetrata nel Piano del Parco, l’Ente Parco può proporre alla Regione Marche misure finalizzate alla disciplina della caccia, della pesca, delle attività estrattive e, in genere alla tutela dell’ambiente, coerenti con le norme del presente Regolamento e con le misure di conservazione dei Siti Natura 2000. Articolo 4 - Efficacia 1. Il presente Regolamento ha efficacia prescrittiva e si applica a tutti gli interventi attuati o programmati successivamente alla sua entrata in vigore. 2. Con l’entrata in vigore del presente Regolamento, sono abrogati tutti gli atti e le disposizioni di carattere regolamentare emanati dall’Ente Parco nelle more dell’approvazione del Piano del Parco e del Regolamento. 3. Il Regolamento può essere modificato con la medesima procedura necessaria alla sua approvazione, ed è aggiornato con identica modalità per i seguenti motivi: a) modifiche del Piano del Parco; b) adeguamento della disciplina del Regolamento all’evoluzione dello stato delle conoscenze o del quadro normativo di riferimento. TITOLO II — SUDDIVISIONE DEL TERRITORIO IN ZONE Articolo 7 - Zonizzazione 1. In base all’articolo 12 della Legge 6 dicembre 1991, n. 394, il territorio del Parco è suddiviso in zone a diverso regime di protezione: Zone A, Zone B, Zone C, Zone D. Articolo 8 - Zone A 1. Le zone A corrispondono alle parti del territorio definite di riserva integrale, ove l’ambiente naturale è conservato nella sua integrità. Tali zone sono destinate alla salvaguardia degli equilibri ecologici in atto e potenziali, alla prevenzione ed all’eliminazione dei fattori di disturbo. E’ vietato ogni intervento che non abbia finalità esclusivamente conservativa. La fruizione degli ambiti interessati ha carattere esclusivamente di ricerca scientifica ad eccezione del mantenimento e della percorribilità dei sentieri cartografati. 2. Le zone A sono disciplinate dall’articolo 120 delle NTA del Piano del Parco. Articolo 5 - Rapporto con gli altri strumenti di regolamentazione 1. Il Regolamento acquista efficacia trascorsi novanta (90) giorni conteggiati a partire dal giorno della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale Regionale (B.U.R.). Entro tale termine i Comuni di Pesaro e Gabicce Mare, adeguano i propri Regolamenti alle previsioni del presente documento. Decorso inutilmente tale termine, le disposizioni del 9900 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 dell’Ente Parco. Sono fatti salvi gli interventi urgenti e indifferibili, effettuati per ovviare a situazioni di pericolo per la sicurezza o l’incolumità delle persone. Articolo 9 - Zone B 1. Le zone B corrispondono alle parti del territorio definite di riserva generale orientata. In tali zone si favorisce il potenziamento delle funzionalità ecosistemiche e la conservazione delle risorse paesistico - culturali presenti, anche attraverso la riduzione dei fattori di disturbo. 2. Le zone B sono disciplinate dall’articolo 121 delle NTA del Piano del Parco. Articolo 13 - Difesa del suolo e interventi di recupero ambientale 1. Nel territorio del Parco i movimenti di terreno per i quali è necessario acquisire il nulla osta al vincolo idrogeologico di cui al R.D.L. 30 dicembre 1923 n. 3267, non sono subordinati al rilascio del nulla osta dell’Ente Parco, ad esclusione di quanto indicato all’articolo 47. 2. Negli interventi di difesa del suolo e di recupero ambientale devono essere privilegiate, qualora possibile, tecniche e soluzioni tipologiche di ingegneria naturalistica. L’impiego di materiali non naturali deve prevedere, laddove possibile, opere di mascheramento o mitigazione. 3. Negli interventi di ingegneria naturalistica, di recupero ambientale o di ricostituzione boschiva, devono essere utilizzate specie vegetali autoctone. Le opere di ingegneria naturalistica devono preferibilmente riferirsi alle “Linee Guida alla Progettazione degli interventi di ingegneria naturalistica nelle Marche” ALPIN (Marzo 2010) e le tipologie di intervento devono essere scelte in relazione alle caratteristiche dell’ambito di intervento. 4. Fatte salve le disposizioni di cui all’articolo 71 della NTA del Piano del Parco, negli interventi di difesa del suolo e di recupero ambientale, oltre a quanto disciplinato nei precedenti commi, si applicano le disposizioni del vigente Regolamento di Polizia Rurale dei Comuni di Pesaro e Gabicce Mare, qualora non in contrasto con le norme del presente Regolamento. Articolo 10 - Zone C 1. Le zone C corrispondono alle parti del territorio definite di protezione, ove sono ammesse le attività agricole. In tali zone, in particolare, sono incoraggiate le attività agricole secondo gli usi tradizionali, ovvero secondo metodi di agricoltura biologica. 2. Le Zone C sono disciplinate dall’articolo 122 delle NTA del Piano del Parco. Articolo 11 - Zone D 1. Ai sensi dell’articolo 123 delle NTA del Piano del Parco, le zone D, di promozione economica e sociale, interessano le aree urbanizzate, quelle da urbanizzare e quelle con presenza di agglomerati e case sparse in contesti prevalentemente rurali. In tali zone, sono consentite tutte le attività compatibili con le finalità istitutive del Parco e finalizzate al miglioramento della vita socio/culturale ed economica delle collettività locali e al miglior godimento del parco da parte dei visitatori, nei limiti e con le specificazioni contenute nelle N.T.A. del Piano del Parco. Le zone D si suddividono nelle seguenti sottozone: DA, DB, DC, DD, DE, DF1 e DF2. 2. Le Zone D sono disciplinate dall’articolo 123 all’articolo 130 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano del Parco. Articolo 14 - Cave e miniere 1. E’ vietata l’apertura e l’esercizio di cave e miniere in tutto il territorio del Parco. TITOLO III - TUTELA E GESTIONE DEGLI ASPETTI AMBIENTALI E NATURALISTICI Articolo 15 - Rifiuti e discariche SEZIONE I - TUTELA DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO 1. In tutto il territorio del Parco è vietato l’abbandono, anche temporaneo, al di fuori degli appositi contenitori, di ogni tipo di rifiuto, ivi compreso quello derivante da picnic e da ogni altra attività connessa con la fruizione del Parco. E altresì consentita, qualora necessaria, la creazione di isole ecologiche regolarmente gestite. 2. E’ inoltre vietata l’apertura e/o l’esercizio di discariche di qualsiasi tipo. Articolo 12 - Interventi di sistemazione idrogeologica nella falesia 1. Gli interventi di sistemazione idrogeologica della falesia, ivi compresi quelli ricadenti all’interno della zona A, sono ammessi previo nulla osta 9901 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 sposizioni. Gli scarichi civili e produttivi di nuovi insediamenti che non recapitano in pubbliche fognature devono comunque rispettare i limiti imposti dalla vigente normativa. 2. L’Ente Parco favorisce il ricorso a tecniche e sistemi naturali, quali la fitodepurazione, per limitare la capacità inquinante dei sistemi di depurazione a vasca settica, imhoff o similari, in adempimento alle NTA del Piano Regionale di Tutela delle Acque, in particolare per quanto previsto all’art. 27. 3. L’Ente Parco promuove e sostiene, in accordo con i Comuni, una politica orientata al riciclaggio dei rifiuti raccolti, ivi compreso il compostaggio domestico. Tale politica è orientata anche nei confronti di chi svolge attività in ambito agricolo. Articolo 16 - Asportazione di rocce e fossili 1. In tutto il territorio del Parco sono vietati l’asportazione o il danneggiamento intenzionale di rocce, reperti archeologici e fossili, fatte salve le attività di studio e ricerca scientifica di cui all’articolo 106, nonché il prelievo e l’utilizzo di piccole quantità di cogoli presenti lungo la costa per finalità didattiche e culturali, previa autorizzazione dell’Ente Parco. 2. L’Ente Parco si riserva l’organizzazione e la gestione dell’attività scientifica di scavo e di ricerca nel giacimento fossilifero di Monte Castellaro sulla base di concessione da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali ai sensi dell’Articolo 89 del vigente codice dei Beni Culturali e Paesaggistici (D.Lgs. 22-1-2004 n. 42), anche allo scopo di incrementare il materiale del Museo paleontologico di Fiorenzuola di Focara. Articolo 19 - Prelievi di acque superficiali e sotterranee 1. Il riconoscimento e la concessione preferenziale delle acque superficiali o sorgentizie che hanno assunto natura pubblica per effetto dell’articolo 1 della legge 5 gennaio 1994, n. 36, nonché le concessioni in sanatoria, sono subordinati al preventivo parere dell’Ente Parco ai sensi dell’art. 164, comma 2 del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152. 2. Fatta salva la vigente normativa in materia, nonché quanto disposto dall’articolo 71 delle NTA del Piano del Parco, ogni forma di prelievo delle acque superficiali o sotterranee è comunque subordinata al rilascio dell’autorizzazione dell’Ente Parco, ad esclusione dei prelievi per uso domestico di cui all’art. 1, comma 3, lettera a) della L.R. 9-62006 n. 5. 3. Non necessita di autorizzazione dell’Ente Parco il prelievo di acqua finalizzato al riempimento di mezzi per uso antincendio. SEZIONE II - TUTELA DELLE ACQUE Articolo 17 - Disposizioni di tutela 1. L’Ente Parco tutela le acque superficiali e sotterranee presenti nel territorio dell’Area Protetta, sia riguardo agli aspetti qualitativi che quantitativi della risorsa idrica. 2. L’Ente Parco, ai sensi del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 articolo 164, sentita l’Autorità di Bacino territorialmente competente, individua le acque sorgive, fluenti e sotterranee necessarie alla conservazione degli ecosistemi, rappresentandoli in apposita cartografia. Fino alla predisposizione di tale cartografia è comunque valida l’individuazione e la classificazione dei corpi idrici vigente effettuata dalla Regione Marche. 3. Per quanto non direttamente normato nel presente Regolamento, si applicano le disposizioni del vigente Piano regionale di Tutela delle Acque (PTA - DAALR 26/01/2010 n. 145). Articolo 20 - Interventi di sistemazione dei corsi d’acqua 1. Fatte salve le disposizioni di cui al R.D. 523/1904, nonché quanto previsto all’articolo 71 delle NTA del Piano del Parco, gli interventi di sistemazione dei corsi d’acqua demaniali sono subordinati all’autorizzazione dell’Ente Parco che, in relazione allo stato dei luoghi e alla tipologia d’intervento, può prescrivere azioni finalizzate a preservare o migliorare la biodiversità, anche mediante una migliore naturalizzazione delle fasce fluviali. E’ comunque vietato impiegare diserbanti per controllare la vegetazione lungo i corsi d’acqua demaniali. 2. Negli interventi sui corsi d’acqua devono essere privilegiate, laddove possibile, tecniche e soluzioni tipologiche di ingegneria naturalistica, ricorrendo a specie vegetali autoctone. 3. Le opere di ingegneria naturalistica devono preferibilmente riferirsi alle “Linee Guida alla Proget- Articolo 18 - Scarichi di liquidi inquinanti 1. In tutto il territorio del Parco sono vietati gli scarichi liberi sul suolo e nel sottosuolo di liquidi inquinanti di qualsiasi genere o provenienza con la sola eccezione dei reflui trattati provenienti da civili abitazioni nei modi indicati dalle vigenti di- 9902 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 essa, per ragioni didattiche, scientifiche, sanitarie o connesse al reperimento di talee, frutti, semi e di altri organi vegetativi, previamente autorizzati dall’Ente Parco. 3. All’interno dell’Area Floristica “Falesia tra Gabicce e Pesaro”, si applicano le disposizioni della L.R. 30-12-1974 n. 52, come richiamate dall’articolo 75 delle NTA del Piano del Parco. tazione degli interventi di ingegneria naturalistica nelle Marche” AIPIN (Marzo 2010) e le tipologie di intervento devono essere scelte in relazione alle caratteristiche dell’ambito di intervento. 4. Mantengono efficacia le disposizioni del vigente Regolamento di Polizia Rurale di competenza dei Comuni di Pesaro e Gabicce Mare, qualora non in contrasto con le norme del presente Regolamento. Articolo 23 - Specie vegetali sottoposte a particolare tutela SEZIONE III - RETE NATURA 2000 Articolo 21 - Tutela dei Siti della Rete Natura 2000 1. Al fine di preservare la presenza di specie vegetali rare, interessanti o di particolare interesse biogeografico, l’Ente Parco sottopone a particolare tutela le specie elencate nell’allegato 1 del presente Regolamento. Di tali specie è vietata la raccolta, fatto salvo quanto indicato al comma seguente. 2. L’Ente Parco può rilasciare l’autorizzazione alla raccolta delle specie o di parti di esse di cui all’allegato 1, che non è parte integrante e sostanziale del presente Regolamento, solo per attività di studio e di ricerca scientifica. La richiesta di nulla osta dovrà specificare i tempi e le modalità della ricerca, nonché il numero di esemplari di piante o di porzioni di esse da prelevare. Per le specie contraddistinte, nell’elenco allegato 1, da un asterisco (*), il rilascio del nulla osta per la raccolta può essere concesso dall’Ente Parco solo previa presentazione di uno specifico progetto di ricerca. 3. L’Ente Parco può modificare e integrare, con proprio atto, l’elenco delle specie di cui all’elenco allegato 1. 4. Sono inoltre sottoposte a particolare tutela le formazioni vegetali monumentali, così come definite dall’articolo 2, comma 1, lettera 1 della L.R. 232-2005 n. 6. L’Ente Parco provvede a segnalare al Corpo Forestale dello Stato la presenza sul proprio territorio delle formazioni vegetali monumentali ai fini di un loro inserimento nell’elenco previsto dall’articolo 27 della L.R. 23-2-2005 n. 6. Qualsiasi intervento su tali formazioni vegetali, è sottoposto alla disciplina di cui all’articolo 26 della L.R. 23-2-2005 n. 6 previo nulla osta dell’Ente Parco. 5. Per le formazioni vegetali monumentali di cui al precedente comma 4, l’Ente Parco favorisce, anche mediante l’eventuale assegnazione di specifici contributi, l’esecuzione di interventi di manutenzione, cura e salvaguardia. L’Ente Parco può inoltre intraprendere, in accordo con i soggetti proprietari, azioni miranti a valorizzare tali alberi monumentali. 1. Ai sensi del DPR 357/1997 e in qualità di soggetto gestore dei Siti Natura 2000 ricadenti all’interno del perimetro dell’Area Protetta, l’Ente Parco, d’intesa con l’Amministrazione Provinciale, definisce le misure di conservazione del SIC “Colle San Bartolo” e della ZPS “Colle San Bartolo e Litorale Pesarese”, conformi alle effettive esigenze di conservazione delle specie e degli habitat per i quali tali siti sono stati individuati e alle disposizioni di cui al Titolo VIII delle NTA del Piano del Parco. Tali misure di conservazione sono redatte entro 6 mesi dalla data di approvazione del presente Regolamento. SEZIONE IV - TUTELA E GESTIONE DELLA FLORA Articolo 22 - Tutela della flora 1. La flora spontanea o spontaneizzata presente all’interno del Parco è tutelata. Essa comprende Fanerogame, Crittogame vascolari (Felci ed Equiseti), Muschi, Epatiche, Funghi, Licheni ed Alghe. 2. In tutto il territorio del Parco sono vietate la raccolta, l’estirpazione, il danneggiamento e la detenzione di specie vegetali erbacee, arbustive ed arboree spontanee o spontaneizzate o di singole parti di esse. Da tali divieti sono esclusi: a) gli interventi per i quali è espressamente richiesto il rilascio del nulla osta o dell’autorizzazione dell’Ente Parco; b) gli interventi comunque ammessi, indicati al successivo articolo 31; c) la raccolta di frutti selvatici, erbe di campo e piante officinali di cui ai successivi articoli 25 e 26; d) la raccolta di funghi e tartufi di cui ai successivi articoli 27 e 28; e) la raccolta o il prelievo della flora spontanea o spontaneizzata di cui al comma 1, o di parti di 9903 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Articolo 24 - Specie arboree e formazioni vegetali di particolare interesse ANNO XLVI • N. 38 grale, la ricerca e la raccolta delle specie tradizionalmente utilizzate a scopo alimentare indicate nell’elenco allegato 2B che non è parte integrante e sostanziale del presente Regolamento e che l’Ente Parco può modificare con proprio atto. In tutto il territorio del Parco è vietata la raccolta dell’apparato radicale di Scolymus hispanicus. 3. Per le specie i cui frutti sono presenti sulla pianta anche durante il periodo autunnale e invernale, per esempio Rose selvatiche (Rosa sp. pl.), Prugnolo (Prunus spinosa), Biancospino (Crataegus monogyna), ecc., l’Ente Parco può stabilire con specifici atti, divieti o limitazioni alla raccolta, al fine di garantire alla fauna selvatica adeguate disponibilità alimentari anche durante la stagione avversa. 4. L’Ente Parco, per motivate esigenze di tutela della flora, può vietare o limitare la ricerca e la raccolta dei frutti selvatici e delle erbe di campo, anche come numero di utenze. 5. Le attività di ricerca e raccolta di frutti selvatici e di erbe di campo ammesse nel presente articolo, sono esercitate nel rispetto del diritto di proprietà. 1. Nel territorio del Parco assumono particolare interesse naturalistico: - i boschi a prevalenza di Querce autoctone (Quercus sp.pl.); - i boschi a prevalenza di Olmo (Ulmus sp. p1.); - i boschi o le formazioni ripariali di Pioppo (Populus sp. pl.) e/o Salice bianco (Salix alba); - i boschi di qualunque tipologia ed estensione insistenti nelle zone A, B e C del Piano del Parco. 2. Nel territorio del Parco rivestono particolare interesse paesaggistico gli arbusteti di Ginestra (Spartium junceum) insistenti nelle zone A, B, C del Piano del Parco, nonché le siepi insistenti nelle aree A, B, C, DE. 3. Rivestono altresì particolare interesse conservazionistico: - le specie ad alto fusto di seguito elencate, in quanto rare per il territorio del Parco: Ceno (Quercus cerris), Acero napoletano o d’Ungheria (Acer opalus subsp. obtusatum), Carpino bianco (Carpinus betulus), Lentisco (Pistacia lentiscus), Pioppo bianco (Populus alba), Sorbo domestico (Sorbus domestica); - le piante ad alto fusto isolate, a gruppi o in filare di querce autoctone (Quercus sp. pl.) di cui all’art. 20 della L.R. 6/2005, in quanto caratteristiche del paesaggio agrario del Parco; - le piante secolari ad alto fusto, come definite dall’art. 2, comma 1, lettera b) della L.R. 5/2006. 4. Il taglio delle formazioni vegetali indicate ai commi 1 e 2, nonché delle piante ad alto fusto indicate al comma 3 purché ubicate al di fuori dei perimetri urbani (zone DA, DB, DC, DD, DF1 del Piano del Parco), è sottoposto al rilascio del nulla osta dell’Ente Parco, ad esclusione: - degli interventi di potatura; - degli interventi urgenti e indifferibili, effettuati per ovviare a situazioni di pericolo per la sicurezza o l’incolumità delle persone. Articolo 26 - Ricerca e raccolta di piante officinali 1. Ad esclusione delle zone A - Aree sottoposte a tutela integrale, nel territorio del Parco è ammessa, nel rispetto del diritto di proprietà e delle disposizioni di cui alla Legge n. 99 del 06.01.1931, la raccolta delle piante officinali spontanee indicate nell’elenco allegato 3, che non è parte integrante e sostanziale del presente Regolamento e che riporta l’elenco delle specie officinali spontanee presenti nel territorio del Parco incluse nell’allegato al Regio Decreto n. 772 del 26.05.1932. 2. In relazione all’evoluzione dello stato delle conoscenze, l’Ente Parco può modificare e integrare, con propri atti, l’elenco delle specie officinali spontanee presenti nel territorio del Parco di cui all’allegato 3 del presente Regolamento, e incluse nell’allegato al Regio Decreto n. 772 del 26.05.1932. 3. L’Ente Parco, in relazione a esigenze di tutela delle piante officinali spontanee presenti nel territorio del Parco, può altresì vietare o limitare, temporaneamente o permanentemente, la ricerca e la raccolta di tali specie, anche come numero di utenze. Articolo 25 - Ricerca e raccolta di frutti selvatici e di erbe di campo 1. Nel Parco sono consentite, ad esclusione della zona A sottoposta a tutela integrale, la ricerca e la raccolta dei frutti di specie selvatiche o spontaneizzate indicati nell’allegato 2A, che non è parte integrante e sostanziale del presente Regolamento e che l’Ente Parco può modificare con proprio atto. 2. In tutto il territorio del Parco sono consentite, ad esclusione della zona A sottoposta a tutela inte- Articolo 27 - Ricerca e raccolta di funghi 1. La raccolta dei funghi all’interno del Parco è consentita nel rispetto della vigente normativa in materia, ad esclusione della zona A sottoposta a tutela 9904 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 accertata la locale estinzione nell’area. Tali reintroduzioni sono attuate sotto rigoroso controllo tecnico-scientifico da parte di personale di comprovata professionalità in materia e devono avvenire previa valutazione e rimozione delle cause che le hanno portato all’estinzione locale. integrale. La raccolta deve essere limitata ai soli esemplari commestibili ed è consentita solo per quegli esemplari che presentano tutte le caratteristiche morfologiche idonee a permetterne il riconoscimento. 2. L’Ente Parco, in relazione a particolari e motivate esigenze di carattere protezionistico, sentito l’Ente competente in materia, può vietare o limitare la ricerca e la raccolta dei funghi anche come numero di utenze. Articolo 30 - Specie esotiche invasive 1. Ai fini del presente Regolamento si intende: a) per specie esotica: una specie originaria di territori diversi da quello in cui vive. La sua presenza in un territorio differente da quello originario è causata dall’introduzione volontaria o involontaria da parte dell’uomo; b) per specie invasiva: una specie esotica naturalizzata che mostra grande capacità di espansione e rapida diffusione nel territorio. 2. L’Ente Parco favorisce interventi di controllo e contenimento delle specie arboree ed arbustive esotiche, in particolare se invasive, quali: Robinia (Robinia pseudoacacia), Ailanto (Ailanthus altissima), Gelso della Carta (Broussonetia papyrifera), ecc.. Tali specie potranno essere individuate dall’Ente Parco in un apposito elenco. 3. Qualora necessario, l’Ente Parco definisce modalità e tecniche di controllo, anche di natura sperimentale, finalizzate a contenere la presenza o diffusione delle suddette specie. 4. Gli interventi sulle specie di cui al presente articolo, non richiedono il rilascio del nulla osta dell’Ente Parco. Articolo 28 - Ricerca e raccolta di tartufi 1. La ricerca e la raccolta dei tartufi all’interno del Parco sono consentiti nel rispetto della vigente normativa in materia, ad esclusione della zona A sottoposta a tutela integrale. 2. L’Ente Parco, in relazione a particolari e motivate esigenze di carattere protezionistico, sentito l’Ente competente in materia, può vietare o limitare la ricerca e la raccolta dei tartufi anche come numero di utenze. Articolo 29 - Introduzioni e reintroduzioni di specie vegetali 1. Al fine di non alterare l’equilibrio delle comunità vegetali spontanee e di tutelare le valenze paesaggistiche del territorio del Parco, è vietato introdurre specie vegetali non autoctone nelle aree che il Piano del Parco identifica come Zone A, B, C, DE, ad eccezione: a) delle specie di interesse agrario; b) delle piante ornamentali coltivate nei giardini pertinenziali ai fabbricati. 2. L’impiego delle specie riportate nel “Catalogo dello spazio verde urbano” di cui all’Allegato B alle N.T.A. del Piano del Parco, è ammesso unicamente nelle Zone DA, DB, DC, DD, DF del Piano del Parco. 3. In tutto il territorio del Parco sono particolarmente vietate la piantumazione o la semina delle seguenti specie arboree alloctone, in considerazione della loro elevata invasività: Quercia rossa (Quercus rubra) e Ciliegio tardivo (Prunus serotina). L’Ente può individuare, con specifico atto, ulteriori specie la cui piantumazione o semina è vietata all’interno del Parco. 4. L’Ente Parco promuove azioni e interventi, ivi comprese eventuali misure incentivanti, finalizzati a controllare la diffusione naturale delle specie arboree ed arbustive estranee alla flora locale. 5. L’Ente Parco può autorizzare, sulla base di specifici progetti, la reintroduzione di specie di cui si sia Articolo 31 - Interventi ammessi sulla vegetazione 1. Fatto salvo quanto stabilito sia ai precedenti articoli 23 e 24 che agli articoli 75 comma 4, 79 comma 3 tratto 2, 107, 108 comma 2bis delle NTA del Piano, nel territorio del Parco sono ammessi senza necessità di acquisire il nulla osta o autorizzazione dell’Ente Parco: a) gli interventi manutentivi sulla vegetazione erbacea, arbustiva ed arborea posta lungo i sentieri, le strade, le reti tecnologiche, nelle aree pertinenziali ai fabbricati e all’interno dei perimetri urbani (zone DA, DB, DC, DD, DF1 del Piano del Parco); b) gli interventi di taglio della vegetazione arborea ed arbustiva non ricompresi nelle tipologie indicate al precedente articolo 24; c) gli interventi connessi alle attività agro-silvopastorali, per i quali il presente Regolamento 9905 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 uso familiare sono consentiti solo se autorizzati dalle Autorità competenti in materia. 8. Nel Parco, al fine di contrastare la presenza e la diffusione del Cinghiale, sono vietati gli allevamenti all’aperto (anche in forma parziale) di Suidi, di qualunque specie, sottospecie o ibrido, fatti salvi gli allevamenti riconducibili all’uso familiare. Ai fini del presente Regolamento, per uso familiare si intende un allevamento che non supera i 0,60 UBA (n. 2 suini adulti). 9. I proprietari degli allevamenti di Suidi di cui al precedente comma, non riconducibili all’uso familiare, eventualmente preesistenti alla data di entrata in vigore del presente Regolamento, sono obbligati a provvedere alla loro dismissione entro 6 mesi dalla data di entrata in vigore del presente Regolamento. non preveda il rilascio di un apposito nulla osta. SEZIONE V - TUTELA E GESTIONE DELLA FAUNA Articolo 32 - Tutela della fauna selvatica 1. La fauna selvatica vivente all’interno del Parco è tutelata. Ai fini del presente Regolamento, per fauna selvatica s’intende l’insieme di tutti gli animali viventi allo stato selvatico all’interno del Parco. 2. Fatto salvo quanto previsto al successivo articolo 33 e al comma 3 del presente articolo, in tutto il territorio del Parco sono vietati la cattura, l’uccisione, il danneggiamento ed il disturbo della fauna selvatica appartenente ai seguenti gruppi animali: Anfibi, Rettili, Uccelli e Mammiferi viventi allo stato libero nel Parco, autoctoni o esotici. Tali divieti comprendono anche il danneggiamento o l’asportazione di uova, nidi o tane, anche se abbandonati. 3. I divieti di cui al comma 2 non si applicano per: a) le attività di ricerca scientifica condotte o autorizzate dall’Ente Parco, anche per finalità di educazione ambientale; b) le attività previste al successivo articolo 37 in materia di prelievi faunistici. 4. Le specie faunistiche tutelate dalle Direttive n. 92/43/CEE e n. 2009/147/CEE e segnalate nel S.I.C. “Colle San Bartolo” e nella Z.P.S. “Colle San Bartolo e litorale pesarese”, sono sottoposte a rigorosa tutela da parte dell’Ente Parco. In particolare, per ogni opera od intervento per il quale sia prevista l’attivazione della procedura della Valutazione di Incidenza di cui all’articolo 5 del D.P.R. 357/97, deve essere garantita la conservazione di tali specie di interesse comunitario. 5. Allo scopo di salvaguardare le popolazioni di Chirotteri e di Uccelli di interesse conservazionistico, gli interventi di recupero ammessi dal Piano del Parco (Ri, Re, Re) sugli edifici da tempo abbandonati o diroccati, devono essere preceduti da un sopralluogo condotto da tecnici dell’Ente Parco. Nel caso di presenza accertata di uno o più esemplari di Chirotteri o di Uccelli di interesse conservazionistico, l’Ente Parco promuove accordi con i soggetti proprietari al fine di intraprendere azioni utili ad evitare danni a tali animali. 6. Nel rispetto delle normative vigenti, è ammesso l’utilizzo di scarti di macelleria per rifornire i carnai appositamente individuati e predisposti dall’Ente Parco per contribuire all’alimentazione di uccelli necrofagi protetti. 7. Gli allevamenti zootecnici che eccedono il normale Articolo 33 - Tutela della fauna minore 1. Ai fini del presente Regolamento, per fauna minore s’intende l’insieme delle specie appartenenti alla fauna selvatica riconducibili ai seguenti gruppi animali: Invertebrati, Anfibi, Rettili e tutte le specie di piccoli Mammiferi, in particolare: Roditori, Chirotteri e Insettivori (Erinaceomorpha e Soricomorpha). Sono esclusi da questa categoria la Lepre (Lagomorpha) e, fra i Roditori, l’Istrice. 2. Fatto salvo quanto previsto al successivo articolo 37, sono vietati la cattura, il ferimento e l’uccisione deliberata delle specie animali appartenenti alla fauna minore. Tali divieti si applicano sia agli animali adulti sia agli stadi giovanili, ivi comprese le uova. Sono fatti salvi gli interventi di controllo, nell’ambito delle abitazioni, delle popolazioni di Vertebrati (Ratti e Topi) e Invertebrati dannosi alla salute di uomini e animali, all’agricoltura, alle derrate alimentari, agli immobili e ai mobili. Negli interventi di controllo dei roditori, è vietato il ricorso a rodenticidi per gli effetti nocivi che tali sostanze hanno nei confronti dei rapaci notturni e degli animali domestici. 3. Per motivi scientifici e didattici possono essere esclusi dal divieto di cui al comma 2, i ricercatori forniti di autorizzazione rilasciata dall’Ente Parco. Per tutte le specie ricomprese al precedente comma 1, l’Ente Parco può consentire la raccolta di un numero limitato di esemplari esclusivamente nell’ambito di progetti di ricerca che abbiano come finalità lo studio, il monitoraggio e la conservazione delle specie. 4. E’ ammessa, in quanto attività riconducibile alla tradizione popolare, la raccolta di chiocciole (Molluschi Elicidi) di interesse alimentare. L’Ente Parco, per motivate esigenze di tutela della fauna, può 9906 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE regolamentare con propri e autonomi atti, la ricerca e la raccolta di chiocciole (Molluschi Elicidi). 5. Al fine di salvaguardare la biodiversità animale, di cui la fauna minore ne rappresenta la maggiore componente, l’Ente Parco promuove specifiche azioni finalizzate a garantire: - la tutela e la conservazione della fauna minore vivente all’interno del Parco, considerato che gran parte di essa è rappresentata da specie critiche e assai vulnerabili dal punto di vista ecologico; - la conoscenza dello status quali-quantitativo delle specie appartenenti alla fauna minore, mediante la realizzazione di specifici studi e ricerche scientifiche; - la divulgazione delle conoscenze, da attuarsi anche con iniziative didattico-educative, in cui vengano evidenziate le problematiche di gestione e conservazione. 6. Il miglioramento dello stato di conservazione delle specie appartenenti alla fauna minore viene concretamente perseguito dall’Ente Parco favorendo: - la diffusione dell’agricoltura biologica o similare; - la salvaguardia degli elementi diffusi del paesaggio agrario; - la realizzazione o l’ampliamento di aree umide idonee alla riproduzione; - la rimozione o l’attenuazione delle cause di frammentazione ambientale. ANNO XLVI • N. 38 di invertebrati comunemente utilizzate negli interventi di lotta biologica consentiti dalla legge. 3. L’Ente Parco può autorizzare l’introduzione di esemplari di specie d’interesse naturalistico e conservazionistico già presenti nell’area del Parco al fine di migliorarne lo status di conservazione (restocking). L’Ente Parco, sulla base di specifici progetti, può altresì autorizzare la reintroduzione di specie d’interesse naturalistico e conservazionistico attualmente estinte nel Parco, ma presenti in epoca storica in tale territorio. La reintroduzione ed il restocking di specie animali potranno essere effettuati, previo parere vincolante dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). 4. Le reintroduzioni e i restocking sono attuati nell’ambito di specifici progetti di gestione redatti da personale qualificato e di comprovata professionalità in materia. I progetti devono prevedere, in particolare, l’analisi, la valutazione e la rimozione delle cause che hanno portato all’estinzione o alla rarefazione delle specie e deve definire le strategie gestionali funzionali al mantenimento delle stesse in uno stato di conservazione soddisfacente. 5. Gli esiti di ogni intervento di reintroduzione e restocking (o rinforzo) saranno comunicati dall’Ente Parco alla Regione Marche. Articolo 35 - Introduzione di mezzi di cattura o di uccisione della fauna selvatica 1. Fatto salvo quanto stabilito al comma 2, è vietato detenere, introdurre o trasportare all’interno del Parco qualsiasi mezzo di cattura o di uccisione della fauna selvatica senza l’autorizzazione dell’Ente Parco. 2. Possono detenere, introdurre o trasportare mezzi di cattura o di uccisione della fauna nel territorio del Parco: a) i ricercatori che svolgono attività di ricerca scientifica per conto dell’Ente Parco e da esso previamente autorizzati; b) gli operatori autorizzati dall’Ente Parco al prelievo di animali, nel limite e con le regole dettate dal Parco stesso; c) tutti coloro che operano per altri motivi ammessi dalla legge, nel rispetto delle disposizioni indicate al Titolo VI, Sezione IV “Armi ed esplosivi” del presente Regolamento. 3. La richiesta di autorizzazione è trasmessa all’Ente Parco e deve contenere gli elementi indicati all’articolo 104, comma 3 del presente Regolamento. La durata dell’autorizzazione è stabilita nel provvedimento. L’eventuale proroga potrà essere concessa solo su espressa e motivata richiesta dell’interessato. Articolo 34 - Introduzioni, reintroduzioni e restocking (o rinforzi) 1. Ai fini del presente Regolamento s’intende per: - Introduzioni: le immissioni in una determinata area di specie alloctone o di specie di cui non è documentata la presenza nel Parco in tempi storici; - Reintroduzioni: azioni miranti a favorire la ricolonizzazione di un determinato territorio da parte di una specie, presente nel Parco in tempi storici, ma di cui si sia ragionevolmente certi della locale estinzione; - Restocking o rinforzi: immissioni nell’ambiente di individui di una specie, già presente nei luoghi di intervento, con lo scopo di aumentare la probabilità di automantenimento della specie. 2. Al fine di non alterare l’equilibrio delle comunità biologiche, è vietato introdurre negli ambienti naturali e seminaturali del territorio del Parco specie animali alloctone. È esclusa dal presente divieto l’introduzione di animali domestici, di animali di interesse zootecnico, nonché l’utilizzo delle specie 9907 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 - dalla Polizia Provinciale, previa intesa con la Provincia stessa. 4. I prelievi faunistici e gli abbattimenti selettivi effettuati per motivi sanitari o per soppressioni eutanasiche non sono sottoposti al preventivo nulla osta dell’Ente Parco. Resta in ogni caso obbligatorio il rilascio del verbale d’intervento da parte del dottore Veterinario. 5. Per l’espletamento dell’attività di ricerca scientifica, i prelievi e gli abbattimenti selettivi possono essere effettuati da personale operante per conto di Istituti scientifici, pubblici o privati, appositamente autorizzato o incaricato. Al termine di ogni prelievo od abbattimento, viene redatto un verbale, che l’Ente Parco trasmette agli organi di vigilanza. 6. Le specie selvatiche prelevate all’interno del Parco a scopo di reintroduzione o ripopolamento, possono essere cedute ad Aree Naturali Protette, così come classificate dall’articolo 2 della L. 6-121991 n. 394. 7. Qualora sia necessario prevedere l’abbattimento degli esemplari, le spoglie degli animali sono: a) utilizzate dall’Ente Parco per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali; b) assegnate a Musei o ad altre collezioni per fini didattici o di ricerca; c) alienate tramite vendita diretta nel caso di abbattimenti quantitativi, alle condizioni ed al valore stabiliti dall’Ente Parco. Sono comunque fatte salve le norme vigenti in materia di verifica sanitaria degli alimenti destinati al consumo umano; d) destinate ad Enti benefici; e) destinate agli Operatori volontari, in porzioni o nella totalità dei capi, quale riconoscimento del rimborso spese. Sono comunque fatte salve le norme vigenti in materia di verifica sanitaria degli alimenti destinati al consumo umano. Articolo 36 - Catture di avifauna a scopo di inanellamento 1. In considerazione della rilevante importanza dell’area del San Bartolo per le numerose specie migratrici che utilizzano la costa Adriatica nelle loro rotte di spostamento, sono consentite catture temporanee di avifauna a scopo di inanellamento. Tali catture, se non sono effettuate dal personale del Parco o da personale da esso appositamente incaricato, devono essere preventivamente autorizzate dall’Ente Parco come attività di ricerca, mediante rilascio di apposita autorizzazione. 2. I dati reperiti nel corso delle predette attività di cattura, utili alla conoscenza dell’avifauna, sono forniti all’Ente Parco al termine di ogni stagione di inanellamento. Articolo 37 - Prelievi faunistici 1. A norma dell’articolo 11, comma 4, della L. 6-121991 n. 394 e dell’articolo 16, comma 2, della L.R. 28-4-1994 n. 15, sono consentiti prelievi faunistici e/o abbattimenti selettivi all’interno del Parco per le seguenti finalità: a) per motivi sanitari e per effettuare soppressioni eutanasiche, che devono essere accertati dal Servizio Veterinario territorialmente competente o da un medico veterinario esercitante la libera professione; b) per ricerca scientifica; c) per ricomporre squilibri ecologici accertati dall’Ente Parco, o in caso di danni consistenti e ripetuti alle produzioni agro-forestali; d) per reintrodurre e ripopolare altri territori. 2. I prelievi faunistici e gli eventuali abbattimenti selettivi di cui alle lettere c) e d) del comma 1, devono essere disciplinati da specifici piani, redatti dall’Ente Parco. Per il Cinghiale (Sus scrofa), ivi compresi i relativi ibridi, i piani possono essere effettuati anche per prevenire danni alle coltivazioni e rischi alla popolazione e la relativa attività di controllo deve essere finalizzata alla eradicazione di tale specie dal territorio del Parco. 3. I prelievi e gli abbattimenti selettivi di cui alle lettere c) e d) del comma 1, avvengono per iniziativa e sotto la diretta responsabilità e sorveglianza dell’Ente Parco con riferimento ai Piani faunistici provinciali, e possono essere attuati dai seguenti soggetti: - dal personale dell’Ente Parco; - da persone (operatori volontari) scelte con preferenza tra cacciatori residenti nel territorio del parco, qualora abbiano partecipato ad appositi corsi selettivi di formazione; SEZIONE VI - TUTELA E GESTIONE DEGLI AMBIENTI Parte I - Boschi Articolo 38 - Norme di indirizzo e gestione 1. La gestione dei boschi all’interno del Parco è consentita nel rispetto delle modalità di governo e trattamento previste dalle vigenti disposizioni di settore. 2. L’Ente Parco, in accordo con i soggetti proprietari, può individuare boschi o loro porzioni che potranno essere lasciati alla loro evoluzione naturale. Nell’individuazione di tali boschi sarà data priorità ai boschi insistenti all’interno delle Zone A e B. 9908 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 3. Nelle operazioni di taglio, allestimento ed esbosco, dovrà essere quanto più possibile salvaguardato lo strato erbaceo ed arbustivo, e garantita la rinnovazione naturale di specie forestali autoctone. 4. Nei boschi presenti all’interno del Parco è vietato asportare il terriccio dal bosco, salvo quanto previsto od autorizzato dall’Ente Parco. 5. Al fine di favorire il successo riproduttivo delle specie ornitiche, l’Ente Parco può stipulare accordi o intese con i soggetti proprietari per collocare nidi artificiali all’interno di aree boscate. 3. All’interno delle zone A - Aree sottoposte a tutela integrale, e delle zone B di riserva generale orientata, l’Ente Parco persegue l’obiettivo di esaltare le preminenti funzioni paesaggistiche, ecologiche, naturalistiche e idrogeologiche del patrimonio forestale. In tali aree, oltre agli ordinari interventi selvicolturali, sono comunque ammessi gli interventi di antincendio, protezione civile e salvaguardia della pubblica incolumità. 4. Nelle zone C e D del Parco sono consentiti gli ordinari interventi selvicolturali, che sono attuati anche con lo scopo di aumentare, ove possibile, il valore ecosistemico dei boschi mediante la creazione di formazioni pluristratificate e disetanee. 5. Al fine di garantire il mantenimento dei popolamenti forestali autoctoni, gli interventi di taglio dovranno comunque garantire il controllo e il contenimento delle specie arboree esotiche invasive, qualora presenti (es. Robinia e Ailanto). In particolare, l’Ente Parco favorisce gli interventi di conversione dei boschi di Robinia o Ailanto in boschi di latifoglie autoctone. 6. I rimboschimenti di conifere potranno essere gradualmente diradati e guidati verso una progressiva rinaturalizzazione, favorendone la sostituzione con specie forestali autoctone, costituenti la vegetazione potenziale di quel dato territorio. La conversione dei boschi di conifere situati lungo la falesia, può essere attuata a condizione di non pregiudicare l’assetto idrogeologico dei luoghi. 7. Il taglio selvicolturale dei boschi ricompresi nelle tipologie indicate all’articolo 24, comma 1, del presente Regolamento e gli interventi di riduzione di superficie boscata di cui all’art. 12 della L.R. 6/2005, sono sottoposti al preventivo rilascio del nulla osta dell’Ente Parco. Articolo 40 - Viabilità forestale 1. E’ vietata l’apertura di nuove piste o strade ad esclusione di quanto previsto al successivo comma 3. 2. Nel territorio del Parco, fatto salvo quanto dettato dagli articoli 8 e 9 del presente Regolamento, è consentito il ripristino delle piste forestali esistenti o il loro allargamento fino ad un massimo di m. 2,50 previo rilascio del nulla osta dell’Autorità competente in materia, nonché dell’Ente Parco. Non sono consentite modifiche plano-altimetriche ai tracciati esistenti ad eccezione degli interventi di ripristino della percorribilità di tratti compromessi in seguito a frane o smottamenti. 3. L’utilizzo di linee provvisorie di esbosco è consentito a condizione che, a fine lavori, eventuali tratti degradati siano opportunamente recuperati secondo le indicazioni dell’Autorità competente in materia e dell’Ente Parco. Articolo 41 - Raccolta della legna 1. Ai fini del presente Regolamento, per legna secca si intende il legname caduto a terra, privo di ogni legame fisico con la ceppaia o il resto della pianta. 2. La raccolta di legna secca nel territorio del Parco è ammessa e favorita, nel rispetto del diritto di proprietà. 3. Ad esclusione delle aree di proprietà pubblica affidate o concesse in gestione a soggetti terzi, in tutti gli ambiti del Parco di proprietà pubblica, la raccolta di legna a secca a terra è esercitata nel rispetto delle modalità stabilite dall’Ente proprietario. Articolo 39 - Misure di tutela e salvaguardia degli ambienti forestali 1. Negli interventi di taglio, qualora sottoposti al rilascio del nulla osta, l’Ente Parco può prescrivere, in relazione allo stato dei luoghi, il mantenimento di una congrua percentuale di alberi morti in piedi o atterrati da eventi naturali, purché siano garantite le preminenti esigenze di sicurezza, antincendio e tutela della viabilità e dei manufatti. 2. Sono esclusi dagli interventi di taglio gli esemplari arborei su cui si sia accertata la presenza di nidi o tane di specie incluse nell’allegato I della Direttiva n. 2009/147/CE o nell’allegato II della Direttiva n. 92/43/CEE; tale prescrizione non si applica, di norma, agli esemplari arborei attaccati da Cerambice della Quercia (Cerambyx cerdo) e da Cervo volante (Lucanus cervus). Articolo 42 - Difesa dagli incendi boschivi 1. Le attività e gli interventi a difesa dagli incendi boschivi sono stabilite dal Piano Antincendio Boschivo del Parco (Piano AIB), in coerenza con le disposizioni del presente Regolamento. 9909 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Parte II - Ambienti prativi e arbustivi Articolo 43 - Praterie ANNO XLVI • N. 38 4. Nelle zone A e B del Parco sono vietati i tagli a raso degli arbusteti nel periodo riproduttivo della fauna selvatica, compreso tra il 1° aprile ed il 31 luglio di ogni anno. Tale divieto comprende anche le richieste di rimessa a coltura dei terreni in zona B. 5. In considerazione della rilevante importanza per la protezione dei versanti della falesia dall’erosione, le popolazioni di Canna del Reno (Arando plinii) presenti in zona A lungo i versanti della falesia in erosione sono destinate alla libera evoluzione. Sono fatti salvi gli interventi funzionali a preservare la stabilità idrogeologia dell’area. 1. Ai fini del presente Regolamento, per “prateria” si intende una formazione erbosa seminaturale, stabile, ma con possibilità di evoluzione verso formazioni vegetali differenti, soggetta o al pascolo o allo sfalcio periodico. Comprende le seguenti tipologie: prato, pascolo, prato-pascolo. Può essere colonizzata da arbusti e in tal caso si definisce prateria arbustata, o da alberi e in tal caso si definisce prateria arborata. In ogni caso la copertura di alberi o arbusti, intesa come area di incidenza delle chiome, è inferiore al 20 per cento. 2. Le aree prative presenti nel territorio del Parco sono tutelate dalla Direttiva n. 92/43/CEE in quanto appartengono all’habitat di interesse comunitario n. 6210 “Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) (notevole fioritura di Orchidee)”. 3. Oltre all’importanza per l’elevata biodiversità animale e vegetale in esse presenti, tali aree accrescono il valore ecosistemico del territorio e concorrono ad accrescere e a qualificare il contesto paesaggistico del Parco. 4. Il mantenimento e la conservazione degli ambienti prativi viene perseguito favorendo anche il pascolamento di specie o razze preferibilmente locali, nel rispetto della vigente normativa in materia e fatto salvo quanto previsto all’art. 32, comma 8 del presente Regolamento. Parte III - Ambienti litorali Articolo 45 - Spiaggia 1. Ai fini del presente Regolamento, per spiaggia si intende la fascia costiera bassa, sabbiosa o ghiaiosa, che si estende dai bordi del mare fino al piede della falesia. La spiaggia è tutelata in considerazione della sua rarità nel territorio del Parco. 2. Allo scopo del miglioramento ambientale, naturalistico e paesaggistico delle spiagge, l’Ente Parco promuove, ove possibile, interventi di consolidamento e di tutela delle dune costiere. 3. Le operazioni di pulizia degli arenili e, in particolare, della spiaggia sottostante l’abitato di Fiorenzuola di Focara, sono preventivamente comunicate all’Ente Parco, qualora non avvengano nell’ambito di iniziative organizzate o patrocinate dallo stesso, e si effettuano nel rispetto delle seguenti disposizioni: a) nei tratti vegetati sono effettuate possibilmente a mano, salvo quanto indicato al successivo comma 4, al fine di non alterare i profili morfologici della zona litoranea e salvaguardare la flora tipica delle spiagge (psammofila); b) l’asportazione di tronchi e rami deve essere effettuata avendo cura di lasciarne sulla spiaggia una congrua quantità; c) l’eventuale transito di mezzi a motore per la pulizia, il carico e il trasporto dei rifiuti deve avvenire, di norma, nei tratti di spiaggia non vegetata o comunque nelle aree in cui minore è la presenza di vegetazione psammofila. Sono fatti salvi i mezzi di soccorso e quelli utilizzati negli eventuali lavori necessari a realizzare opere di consolidamento o contenimento della falesia. 4. Le aree colonizzate da vegetazione psammofila riconducibili alle associazioni vegetali tipiche dell’arenile (es. Salsolo Kali-Cakiletum maritimae), sono debitamente individuate e segnalate dall’Ente Parco, qualora presenti. Ai sensi della L.R. Articolo 44 - Arbusteti 1. La definizione di arbusteto è quella indicata dall’articolo 2 della Legge Regionale n. 6 del 23-022005 (“Legge forestale regionale”). 2. L’Ente Parco promuove la gestione e la conservazione degli arbusteti, in particolare di Ginestra (Spartium junceum), in relazione alle loro rilevanti funzioni estetico-paesaggistiche e naturalistiche. Nelle zone A, B, C del Piano del Parco, gli interventi di taglio degli arbusteti di Ginestra sono sottoposti al rilascio del nulla osta dell’Ente Parco, come prescritto all’articolo 24 del presente Regolamento. 3. Negli arbusteti e mantelli a Ginestra posti su terreni con pendenze superiori al 30%, ai sensi dell’art. 77 delle NTA del Piano del Parco, è vietata qualunque variazione colturale, fatti salvi gli interventi di rinaturalizzazione. Sono ammessi solo interventi di riqualificazione volti a mitigare effetti o processi di degradazione, previo nulla osta dell’Ente Parco qualora insistenti nelle zone A, B e C del Piano del Parco. 9910 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 52/1974, in tali aree sono vietate la raccolta, l’estirpazione e il danneggiamento della flora spontanea, nonché l’utilizzo dei mezzi meccanici per la pulizia o la movimentazione o il livellamento della sabbia, salvo casi particolari e debitamente motivati, previa autorizzazione dell’Ente Parco. 5. Per particolari e motivate esigenze connesse con la tutela dell’ambiente di spiaggia o delle specie vegetali o animali in esso presenti, l’Ente Parco può realizzare opere o interventi (es. camminamenti, recinzioni, segnaletica, ecc.), aventi lo scopo di salvaguardare le emergenze naturalistiche minacciate dalla presenza antropica. 6. L’Ente Parco promuove specifiche intese con l’Amministrazione Comunale per la migliore tutela delle spiagge nell’ottica del rispetto dell’ambiente e della natura. ANNO XLVI • N. 38 caso, potrà fissare particolari prescrizioni o limitazioni anche in ordine al periodo di esecuzione dei lavori. Parte V - Rete Ecologica Articolo 48 - Elementi diffusi del paesaggio agrario e rete ecologica 1. Gli elementi diffusi del paesaggio agrario, disciplinati dall’art. 37 delle Norme di Attuazione del PPAR (Piano Paesistico Ambientale Regionale), rappresentano il tratto caratteristico del paesaggio agrario del Parco e possiedono un rilevante valore di ordine estetico, culturale e ambientale. 2. Gli elementi diffusi del paesaggio agrario concorrono a costituire gli elementi strutturanti della Rete Ecologica, il cui miglioramento e rafforzamento rappresenta il presupposto per accrescere la qualità del territorio in termini ecosistemici, paesaggistici e sociali, nonché la ricchezza biologica del Parco. Tali obiettivi, in particolare, vengono perseguiti favorendo le seguenti azioni: a) conservazione, incremento e diffusione degli elementi diffusi del paesaggio agrario, sia in termini puntuali, lineari che areali, al fine di garantire le connessioni e i legami tra i vari elementi sparsi; b) piantumazioni effettuate privilegiando specie autoctone preferibilmente dotate di frutti eduli per la fauna selvatica che possono rimanere sulla pianta anche per parte della stagione invernale; c) miglioramento della struttura della vegetazione e diversificazione della composizione specifica. 3. Ai fini di una gestione attiva degli elementi diffusi del paesaggio agrario, l’Ente Parco consente interventi legati all’attuazione di meccanismi di incentivazione economica, anche valutando la possibilità di contribuire direttamente: a) al rinnovamento e/o reimpianto di alberi isolati; b) al mantenimento o alla reintroduzione della coltura promiscua a vite a filari distanziati, ivi comprese le vite “maritate” ad aceri e olmi; c) all’impianto di siepi plurispecifiche e filari alberati con utilizzo di specie autoctone, che forniscano possibilità di rifugio ed alimentazione a specie animali; d) al mantenimento di siepi e filari alberati esistenti; e) alla tutela delle zone ecotonali, con il mantenimento di zone arbustate, fasce della vegetazione ripariale, bordure stradali inerbite, ecc. Parte IV - Ambienti agricoli Articolo 46 - Criteri di gestione 1. Al fine di tutelare la biodiversità animale, l’Ente Parco favorisce la realizzazione e il mantenimento di fasce non coltivate poste lungo i margini dei campi, sia erbacee che arbustivo-arboree, in quanto: - ospitano popolazioni di invertebrati predatori di altri invertebrati dannosi alle colture; - costituiscono l’ambiente di rifugio e di nidificazione di numerose specie di uccelli insettivori, della fauna minore e dei micromammiferi; - riducono la frammentazione degli habitat. L’Ente Parco può disciplinare, nei tempi e nei modi, le modalità di gestione di tali fasce non coltivate. 2. In tutto il territorio del Parco è vietata l’introduzione e la coltivazione di organismi geneticamente modificati (O.G.M.). 3. Sono ammesse, senza necessità di nulla osta o autorizzazione dell’Ente Parco, le ordinarie attività agricole di ripulitura dei margini dei campi, delle capezzagne, dei fossi poderali di scolo, ecc.. Articolo 47 - Destinazioni d’uso dei terreni 1. Previa acquisizione del nulla osta di cui al R.D.L. 30 dicembre 1923 n. 3267 in materia di vincolo idrogeologico, gli interventi di rimessa a coltura di incolti e arbusteti sono ammessi nel rispetto di quanto previsto nell’articolato del Titolo VI “Norme per zone” delle NTA del Piano del Parco. Per tali interventi resta fermo l’obbligo di acquisire anche il nulla osta dell’Ente Parco il quale, se del 9911 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 Articolo 50 - Interventi su edifici in muratura TITOLO IV - ASPETTI ANTROPICI: NORME SULL’EDILIZIA, OPERE VIARIE, RETI TECNOLOGICHE e PATRIMONIO ARCHEOLOGICO SEZIONE I - ASSETTO EDILIZIO Articolo 49 - Assetto edilizio 1. Per la disciplina degli interventi su edifici in muratura e loro pertinenze si fa rinvio a quanto stabilito dalle Norme Tecniche di Attuazione del Piano del Parco al Capo III, arti. da 48 a 69. 2. In linea generale ogni intervento sulle facciate dovrà privilegiare la conservazione, nel carattere e finitura originari, dei tradizionali intonaci a base di malta di calce. Le integrazioni che si rendessero necessarie a causa di localizzati stati di degrado dovranno essere eseguite con materiali e tecniche analoghe a quelle dell’intonaco originario da conservare. 3. Gli intonaci di valore storico, tipologico o documentario che manifestassero fenomeni di distacco dal supporto murario dovranno essere consolidati (tipicamente mediante iniezione di miscele aggreganti a tergo dei medesimi) e mantenuti, ammettendosi il loro integrale rifacimento solo quando non sia possibile alcuna ragionevole forma di restauro. In caso di totale rifacimento degli intonaci, questi dovranno essere ricostituiti impiegando gli stessi materiali e tecniche originarie. 4. Quando l’intonaco originario degli edifici storici sia già stato rimosso o sia andato perduto a seconda del tipo di edificio, si considerano eseguiti con tecnica riconducibile a quella originaria: - l’intonaco eseguito con malta di calce e sabbia con finitura al civile; - l’intonaco eseguito con malta di calce e sabbia con finitura a grassello di calce, disteso senza guide seguendo l’andamento delle murature; - è vietato l’uso di malta cementizia o di miscele a prevalente contenuto di cemento e la realizzazione di intonaci (o rivestimenti) plastici di qualsiasi genere; - gli interventi di manutenzione e ripristino degli intonaci di facciata dovranno essere estesi a tutte le parti visibili dalla pubblica via, comprese le canne fumarie, i comignoli, le porzioni emergenti dalla copertura ed in genere tutte le parti visibili che siano state concepite per essere intonacate; - nel corso di qualsiasi intervento di ripristino o rifacimento degli intonaci si dovrà avere cura di conservare ed evidenziare vecchi numeri civici, pietre chilometriche, targhe stradali, lapidi commemorative ed indicative, ferri battuti e qualsiasi altro simile elemento che costituisca documento dell’evoluzione storica dell’edificio; - in occasione dei medesimi interventi si dovrà inoltre procedere obbligatoriamente alla rimozione delle balze e zoccolature aggiunte in tempi recenti e che risultino non pertinenti con l’impianto originale della facciata. 1. Il presente Regolamento, così come previsto dall’articolo 11 della L. 6-12-1991 n. 394, nell’ambito della disciplina della tipologia e delle modalità di costruzione di opere e manufatti, prevede un abaco dei colori elaborato a seguito di una ricerca cromatica relativa ai colori delle terre naturali del Parco e dei materiali da costruzione (pietra e laterizio) dei manufatti edilizi di pregio architettonico e valore storico artistico. Tale abaco, avente valore prescrittivo, è indicato nell’allegato 4 del presente Regolamento di cui non è parte integrante e sostanziale, e riporta i colori da utilizzare suddivisi in smalti S, Rilievi R, Zoccolature Z e Facciate F. Tale abaco, in relazione all’evoluzione dello stato delle conoscenze, può essere integrato o modificato dall’Ente Parco con appositi atti deliberativi. 2. Tutte le parti esterne degli edifici che siano intonacate devono essere tinteggiate. La tinteggiatura dovrà essere eseguita con tecniche, materiali e colori riconducibili a quelli tradizionali. Sono categoricamente escluse le tinteggiature al quarzo, le pitture lavabili (ancorché traspiranti) e gli acrilici in genere, nonché i materiali di consistenza plastica da stendere sopra l’intonaco (intonaci plastici, graffiati e simili). Le tinteggiature incongrue devono, di norma, essere rimosse e sostituite con tinteggiature di tipo tradizionale. 3. In linea generale tutti gli interventi di tinteggiatura delle facciate dovranno prevedere la diversificazione cromatica per gli elementi architettonico-decorativi (lesene, cornici, cornicioni, davanzali, marcapiani, infissi, inferriate, rivestimenti del piano terra tipo intonaco bugnato, ecc.) e tecnologico-funzionali (canali di gronda, pluviali ecc.). 4. In linea generale è prescritta la conservazione degli elementi in ferro lavorato esistenti a completamento e finitura degli edifici, quando questi rivestano valore storico testimoniale e tipologico della zona. Detti elementi (grate di finestre, ringhiere, cancelli e cancellate, rostre di sopraluci, piccoli elementi di arredo, ecc.) non potranno essere rimossi e sui medesimi sono ammessi i soli interventi necessari per la loro manutenzione e conservazione. La loro sostituzione è ammessa solo con nuovi elementi che ne ripropongano fedelmente i caratteri formali. 9912 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 5. Manto di copertura e comignoli: per gli interventi di recupero negli edifici in zona agricola e nei centri storici è prescritto l’uso di coppi di recupero o anticati purché con coloriture vicino alle terre e non al rosso vivo. Sono comunque escluse coperture totali o parziali in fibro-cemento, coppi in cemento colorato, tegole marsigliesi o portoghesi. I comignoli saranno conservati o ripristinati nelle forme originali (anche a copertura di nuove canne fumarie prefabbricate). Per gli sfiati dei tubi di aerazione forzata, è ammesso l’uso di piccoli comignoli in cotto prefabbricati o in rame. Sono esclusi comignoli in fibro-cemento, in plastica ed in acciaio. ANNO XLVI • N. 38 9. Al fine di limitare possibili rischi di mortalità per annegamento delle specie animali, in particolare uccelli e fauna minore, la realizzazione di piscine potrà prevedere: - l’installazione di un telo che, fino al 30 giugno di ogni anno, dovrà ricoprire la piscina quando questa, riempita d’acqua, non viene utilizzata; - la collocazione, sul bordo della piscina, di idonee rampe di risalita (anche mobili) del tipo “skamper ramp” per la fauna selvatica. 10. Il riempimento stagionale della piscina avviene con acqua di cisterna o con acque piovane recuperate al fine di non aggravare sulla disponibilità idrica dei pozzi e dell’acquedotto. 11. E’ fatto divieto di scaricare le acque di piscina nei corsi d’acqua superficiali (es. fossi). Lo scarico di fondo in caso d’impianti con depurazione chimica al cloro deve essere collettato alle fognature oppure a cisterne di stoccaggio atto a consentire l’evaporazione delle sostanze immesse durante il trattamento. 12. Al fine di minimizzare l’impatto visuale e la percezione dell’artificialità del manufatto dovranno essere realizzati colori del fondo e del rivestimento atti a far assumere allo specchio d’acqua colori e sfumature naturali, ossia bianco o verde acqua. 13. Nel caso di sistemi di illuminazione, devono essere rispettate le normative vigenti e le prescrizioni in materia di contenimento dell’inquinamento luminoso. 14. In fase di predisposizione del cantiere e nell’esecuzione dei lavori, dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti necessari a limitare al minimo le interferenze con l’ambiente circostante. 15. Sono fatte salve eventuali norme a carattere più restrittivo emanate a seguito di pianificazione di dettaglio approvata dai rispettivi Comuni nell’ambito del territorio del Parco. Articolo 51 - Piscine e campi sportivi privati 1. La realizzazione di piscine e campi sportivi privati all’interno del Parco presenta, nel complesso, aspetti delicati che necessitano di particolare attenzione sia nella scelta del sito che nelle modalità specifiche di realizzazione degli impianti. 2. Gli impianti sportivi privati dovranno essere preferibilmente realizzati in prossimità degli edifici e opportunamente schermati mediante sistemazioni a verde con alberi o essenze naturali autoctone in numero adeguato a ridurre l’impatto del manufatto. 3. Le piscine e gli impianti sportivi dovranno essere realizzati in aree che garantiscano il minimo impatto paesaggistico e ambientale ed essere collocate in aree poco visibili da luoghi panoramici, vie di comunicazione e sentieri naturalistici; la realizzazione dovrà tenere conto della morfologia del terreno evitando sistemazioni (scavi, riporti, muri a retta) che alterino sensibilmente lo stato dei luoghi. I muri a retta non dovranno superare l’altezza massima di ml. 1,50 e i riporti quella di ml. 1,00. 4. Le piscine dovranno avere forme che privilegino figure regolari, ed una superficie massima di 100 mq. Per attività turistiche-ricettive, tale limite potrà essere superato solo per motivate esigenze funzionali, previo parere preventivo dell’Ente Parco. 5. Il marciapiede sui lati dovrà essere realizzato in lastre di pietra o listoni di legno. E’ vietato l’uso di piastrelle ceramiche. 6. Gli impianti di depurazione dell’acqua dovranno essere collocati in locale interrato. 7. La sistemazione a verde delle aree circostanti dovrà essere realizzata con il criterio del massimo contenimento dell’impatto paesistico e visivo. 8. Non è ammessa la copertura, anche solo stagionale, degli impianti. Le piscine non utilizzate per periodi medio lunghi possono essere coperte a raso con appositi teli o altri strumenti idonei e ambientalmente compatibili. Articolo 52 - Bioedilizia 1. Relativamente all’utilizzo di tecniche di bioedilizia si rimanda al Regolamento di attuazione relativo all’utilizzo delle tecniche di Bio-architettura dei Comuni interessati. Articolo 53 - Progettazione del verde privato 1. Negli interventi edilizi insistenti nelle zone B, C e DE del Piano del Parco, che comportano una modifica o un’alterazione, anche parziale, delle aree esterne a verde, è fatto obbligo di prevedere la contestuale sistemazione di tali superfici. 9913 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 2. Qualora la superficie a verde da sistemare abbia un’estensione superiore a 1.500 mq, è necessario predispone uno specifico progetto, redatto da figura professionale qualificata in materia (es.: dottore agronomo o dottore forestale, architetto paesaggistica, ecc.), contenente almeno i seguenti documenti: a) relazione tecnica illustrativa in cui sia descritto il popolamento vegetale esistente e quello di nuovo impianto; b) elaborati grafici riportanti lo stato attuale e lo stato di progetto; c) documentazione fotografica dello stato attuale, con individuazione dei punti di ripresa fotografica. ANNO XLVI • N. 38 rabile o per migliorare l’accessibilità esistente, previa autorizzazione dell’Ente Parco. Il percorso da realizzare dovrà essere quello che garantisce la maggiore compatibilità con gli aspetti ambientali, naturalistici e paesaggistici del Parco. Sono comunque vietati, salvo casi particolari e debitamente motivati, e in assenza di valide alternative, interventi che comportano movimenti di terra superiori a 1,00 metro di spessore. 4. Gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade destinate alla libera circolazione, e delle relative scarpate stradali, funzionali al miglioramento della percorribilità veicolare, ivi compreso il taglio e lo sfalcio della vegetazione invadente posta ai lati delle strade, non sono sottoposti al nulla osta dell’Ente Parco. Resta fermo l’obbligo del preventivo nulla osta dell’Ente Parco nei casi di taglio previsti all’articolo 24, comma 4 del presente Regolamento. 5. Gli interventi di sistemazione del fondo stradale dovranno privilegiare il mantenimento dell’attuale pavimentazione. Sono ammessi nuovi interventi di pavimentazione di strade sterrate private mediante trattamento ecologico di impregnazione con emulsioni bituminose, preferibilmente in bianco. Dovranno comunque essere privilegiate tecniche che garantiscano la migliore compatibilità dell’intervento con le valenze paesaggistiche e ambientali dell’area. Tali interventi non richiedono il rilascio del nulla osta o dell’autorizzazione dell’Ente Parco. 6. L’Ente Parco può disciplinare, con specifici atti, nei tempi e nei modi, gli interventi di controllo della vegetazione invadente presente lungo le strade o sulle scarpate stradali. E’ comunque vietato l’impiego di diserbanti per contenere la vegetazione naturale lungo le strade e le scarpate stradali. Per il controllo della vegetazione spontanea, fatto salvo quanto sopra indicato, trovano altresì applicazione le disposizioni del vigente regolamento comunale del verde. 7. Qualora, a seguito degli accertamenti del Parco, le strade interferiscano con i corridoi ecologici utilizzati dalle specie selvatiche per spostarsi, dovranno essere creati, ove possibile, attraversamenti protetti specifici per la fauna selvatica o altri interventi volti alla mitigazione degli effetti del traffico veicolare nei confronti delle migrazioni di animali. A tal fine l’Ente Parco concorderà con le Autorità competenti l’attivazione delle soluzioni tecniche più indicate, tenuto conto della necessità di dover comunque assicurare il massimo livello di protezione, compatibilmente con lo stato dei luoghi: a) alle specie tutelate dalla Direttiva n. 92/43/CEE presenti nel territorio del Parco; SEZIONE II - ASSETTO INFRASTRUTTURALE Articolo 54 - Strade 1. Fatto salvo quanto stabilito dall’articolo 75 della NTA del Piano del Parco, sono ammesse modifiche plano-altimetriche dei tracciati stradali se finalizzate a: - migliorare la sicurezza stradale; - ripristinare la percorribilità di tratti compromessi in seguito ad eventi calamitosi, a frane e a smottamenti; - favorire un migliore inserimento della viabilità nel contesto paesaggistico e ambientale del Parco. 2. Tali modifiche sono sottoposte all’autorizzazione dell’Ente Parco che, in relazione all’ubicazione e alla tipologia dell’intervento, potrà richiedere al soggetto proponente specifici approfondimenti atti a escludere o a mitigare impatti nei confronti: a) delle specie vegetali rare, interessanti o di particolare interesse fitogeografico sottoposte a particolare tutela di cui all’articolo 23 del presente Regolamento e riportate nell’elenco allegato 1; b) delle specie animali tutelate dalle Direttive n. 2009/147/CE e n. 92/43/CEE, presenti nel SIC “Colle San Bartolo” e nella ZPS “Colle San Bartolo e Litorale Pesarese”; c) degli habitat tutelati dalla Direttiva n. 92/43/CEE, presenti nel SIC “Colle San Bartolo” e nella ZPS “Colle San Bartolo e Litorale Pesarese”. 3. Ad esclusione della Zona A e fatto salvo quanto stabilito dalla L.R. 52/1974, nel territorio del Parco è consentita la realizzazione di strade di accesso a edifici privi di collegamento con la viabilità car- 9914 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE b) alle specie appartenenti alla fauna minore di cui al precedente articolo 33. 8. Per il consolidamento di scarpate stradali in frana è vietata la realizzazione di muri e manufatti stradali in cemento a vista. Per quelli già esistenti, l’Ente Parco ne favorisce la riqualificazione. ANNO XLVI • N. 38 SEZIONE III - RETI E IMPIANTI TECNOLOGICI Articolo 57 - Aspetti generali 1. I seguenti interventi di realizzazione, ampliamento e modifica delle reti e degli impianti tecnologici, se eseguiti al di fuori delle zone DA, DB, DC, DD, DF del Piano del Parco, necessitano dell’autorizzazione dell’Ente Parco: elettrodotti, gasdotti, acquedotti, depuratori, linee telefoniche. 2. Le opere e gli impianti di cui al comma precedente dovranno essere realizzati privilegiando, ove possibile, il sottosuolo e ricorrendo comunque a tecniche che consentano di minimizzare gli impatti, al fine di favorire l’idoneo inserimento dell’opera sotto il profilo della compatibilità ambientale e paesaggistica. 3. Nel territorio del Parco non è consentita l’installazione di nuovi impianti di radiodiffusione e di nuovi impianti per la telefonia mobile nelle zone A e B. Per motivate esigenze e in mancanza di soluzioni alternative che dovranno essere attestate e debitamente motivate dal soggetto richiedente, è ammessa la possibilità di installare tali impianti in zona B, previo rilascio dell’autorizzazione dell’Ente Parco. In tal caso, il progetto dovrà contenere uno specifico studio che dimostri il pieno inserimento ambientale e paesaggistico del manufatto, oltre ad eventuali altre opere ed interventi di mitigazione e compensazione. 4. Sono comunque consentiti, a norma dell’articolo 16 della L.R. 28-4-1994 n. 15, gli interventi di manutenzione di impianti tecnologici esistenti. Gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria non sono subordinati all’autorizzazione dell’Ente Parco. 5. Per gli impianti di produzione di energie rinnovabili si rimanda a quanto previsto dall’articolo 32, comma 6 ter delle NTA del Piano del Parco, nonché alla vigente normativa nazionale e regionale di riferimento. Art. 55 - Conversione di strade 1. L’Ente Parco favorisce e sostiene, in accordo con i soggetti proprietari, la conversione di strade non più utilizzate per il transito dei veicoli a motore, verso sentieri da utilizzare per l’ escursionismo. Articolo 56 - Realizzazione di aree di sosta 1. Si intende come “area di sosta” la superficie a verde attrezzato destinata alla ricreazione non accessibile agli autoveicoli ed ai motoveicoli. Lungo i tracciati della viabilità principale o lungo i sentieri, o comunque nelle loro immediate vicinanze, il Parco favorisce la realizzazione di aree attrezzate per la sosta temporanea di pedoni e velocipedi; nelle medesime aree è inoltre consentita l’installazione di tavoli, panchine e quanto altro necessario a permettere il ristoro ai fruitori del Parco. 2. La realizzazione di aree di sosta è da intendersi come intervento di riqualificazione del contesto paesaggistico. E’ dunque preferibile che le stesse si realizzino su aree che presentano condizioni di degrado ambientale. Le aree di sosta sono individuate nell’apposita cartografia tematica del Parco. 3. I progetti per la realizzazione di aree di sosta, qualora non realizzati dall’Ente Parco, sono sottoposti all’autorizzazione dell’Ente Parco. 4. Gli interventi di nuova realizzazione di aree di sosta o di riqualificazione di quelle esistenti, devono adottare, qualora possibile, dispositivi che consentano l’accesso e la fruibilità anche ai soggetti disabili. 5. L’eventuale presenza sull’area di sosta di manufatti rurali (es. fonti, lavatoi, abbeveratoi, ecc.,) deve essere preservata e, ove possibile, recuperata all’interno del progetto, ai fini di una loro valorizzazione. 6. Nelle aree di sosta ubicate in punti panoramici nonché nelle aree ad alta percettività visuale, l’Ente Parco, previo assenso del soggetto proprietario, favorisce e sostiene gli interventi atti a garantire la tutela del cono visuale o del campo di percezione visiva. Rientrano tra gli interventi previsti anche la potatura, il taglio e lo sfalcio della vegetazione che limita o impedisce la visuale panoramica. Per le specie ad alto fusto tutelate si applicano le disposizioni della L.R. 23-2-2005 n. 6 e ss.mm.ii.. Articolo 58 - Linee elettriche 1. Non è consentito all’interno del Parco realizzare nuovi elettrodotti a media e ad alta tensione fuori terra, salvo i casi di impossibilità tecnica adeguatamente motivati. Per quanto non espressamente previsto, si applica l’art. 139, comma 3, lettera c) delle NTA del Piano del Parco. 2. Per gli elettrodotti preesistenti, è obbligatorio mettere in sicurezza, rispetto al rischio di elettrocuzione ed impatto degli uccelli, gli elettrodotti e le linee aeree di Alta e Media Tensione in manutenzione straordinaria o in ristrutturazione. 9915 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 3. Per le linee aeree di Media Tensione, esposte sia al rischio di elettrocuzione che di impatto, si può ricorrere: - all’interramento dei conduttori (obbligatorio, salvo i casi di impossibilità tecnica debitamente motivati); - a cavi elicord; - ad isolatori di 2 metri sopra i pali; - a piattaforme isolate; - ad altre soluzioni derivanti dall’aggiornamento tecnologico. 4. Per le linee aeree di Alta Tensione, esposte al solo rischio di impatto, si possono adottare segnalazioni visive rappresentate da sagome di uccelli predatori, sfere di poliuretano colorate, spirali colorate (rosse e bianche), ed altre soluzioni derivanti dall’aggiornamento scientifico o tecnologico. 5. L’accesso agli impianti (pali, tralicci, conduttori, ecc.) deve avvenire utilizzando strade o piste esistenti. Per particolari e motivate esigenze è ammessa l’apertura temporanea di nuovi percorsi, che deve avvenire limitando quanto più possibile i movimenti di terreno. Al termine dell’intervento, dovrà essere assicurato il ripristino originario dello stato dei luoghi. ANNO XLVI • N. 38 Articolo 60 - Attività agro-pastorali 1. Le attività agro-pastorali presenti all’interno del territorio del Parco rientrano fra le economie locali da qualificare e da valorizzare. Pertanto l’Ente Parco favorisce: a) le attività agricole tradizionali condotte secondo le tecniche dell’agricoltura biologica e quelle a basso impatto ambientale, al fine di ridurre l’impiego di fertilizzanti, diserbanti e prodotti fitosanitari chimici; b) le produzioni agro-alimentari di qualità derivanti dall’applicazione di norme comunitarie, nazionali o regionali; c) la conservazione e la realizzazione di elementi diffusi del paesaggio agrario a prevalente funzione ambientale, naturalistica e paesaggistica, allo scopo di realizzare corridoi ecologici naturali, favorire le connessioni ambientali tra i biotopi sparsi, nonché arricchire l’ecomosaico del Parco; d) il recupero delle varietà autoctone di specie un tempo tradizionalmente coltivate; e) le attività agrituristiche e le fattorie didattiche. 2. I piani di miglioramento aziendale presentati alla struttura competente per l’accesso a finanziamenti regionali, statali o comunitari, qualora prevedano interventi di costruzione riconducibili all’art. 128, comma 10, del Piano del Parco, sono sottoposti al rilascio del nulla osta dell’Ente Parco. 3. L’Ente Parco favorisce l’attività di vendita dei prodotti agro-silvo-pastorali direttamente presso i luoghi di produzione ubicati all’interno del Parco. 4. Fermo restando quanto disposto dalla vigente normativa in materia, nel territorio del Parco è consentito il commercio ambulante per la vendita di prodotti agro-silvo-pastorali. 5. Ad esclusione della zona A, nel territorio del Parco è ammessa, previo rilascio dell’autorizzazione dell’Ente Parco, la realizzazione di recinzioni per la protezione di coltivazioni agricole di pregio (es.: vigneti, tartufaie). L’Ente Parco, con specifici atti, può definire le caratteristiche e la tipologia delle recinzioni. 6. Le recinzioni di cui al comma precedente non devono comunque impedire, anche temporaneamente, la fruibilità pubblica dei sentieri del Parco e devono consentire il passaggio della fauna minore, ad esclusione dei casi in cui si ritenga prioritaria l’esigenza di isolare le aree recintate proprio per tutelare le stesse dalle specie animali. SEZIONE IV- PATRIMONIO ARCHEOLOGICO Articolo 59 - Norme di tutela 1. “L’Area di particolare interesse Archeologico” di Colombarone e la Strada Consolare Flaminia sono sottoposte alle tutele di cui all’articolo 41 delle NTA del PPAR. 2. In tutto il territorio del Parco sono vietati l’asportazione, la distruzione e il danneggiamento di reperti archeologici, la cui ricerca e raccolta sono regolate dal D.Lgs. 22-1-2004 n. 42. 3. In tutto il territorio del Parco, la tutela dei siti e dei resti archeologici, ai sensi dell’articolo 90 del D.Lgs. 22-1-2004 n. 42, deve applicarsi anche ai rinvenimenti fortuiti che possono avvenire nel contesto di qualsiasi lavoro o movimento di terra e in qualsiasi area, con obbligo di segnalazione del rinvenimento alla competente Sovrintendenza Archeologica delle Marche e immediata sospensione dei lavori eventualmente in corso. TITOLO V - DISCIPLINA E VALORIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’ ECONOMICOPRODUTTIVE SEZIONE I - ATTIVITÀ ECONOMICOPRODUTTIVE Articolo 61 - Attività artigianali e commerciali 1. L’Ente Parco favorisce, anche con azioni promo- 9916 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE zionali, le attività artigianali, commerciali e di servizio insistenti all’interno del Parco, qualora le predette attività rispettino le normative in campo ambientale e le specifiche norme di settore, e non siano in contrasto con le finalità istitutive del Parco. ANNO XLVI • N. 38 del Parco, nell’area contigua o per iniziative che si svolgono fuori del territorio del Parco, purché di diretto e stretto interesse per le finalità del Parco. 4. Fatto salvo quanto stabilito ai successivi commi 5 e 6, la concessione all’utilizzo del marchio e della denominazione viene rilasciata dall’Ente Parco entro 60 giorni dal ricevimento della richiesta. 5. I Comuni di Pesaro e Gabicce Mare, nonché la Provincia di Pesaro e Urbino e la Regione Marche, possono utilizzare gratuitamente marchio e denominazione, ai soli fini istituzionali. 6. L’uso del marchio e della denominazione è altresì accordato, senza necessità di un provvedimento amministrativo, al soggetto, pubblico o privato, cui sia stato concesso un sostegno finanziario o un patrocinio da parte dell’Ente Parco. In tali casi, il soggetto beneficiario dovrà garantire adeguata visibilità al marchio e alla denominazione. 7. L’utilizzo del marchio e della denominazione per manifestazioni, iniziative o eventi è esclusivamente collegato all’iniziativa specifica e solo per il periodo corrispondente. 8. In caso di iniziative o manifestazioni promosse da soggetti privati, il logo o la denominazione del Parco sono inseriti nella sezione riservata ai loghi istituzionali, in modo da evitare che siano accostati o affiancati ai loghi commerciali. 9. L’Ente Parco può revocare a suo insindacabile giudizio e in relazione alla gravità della violazione, la concessione dell’uso del marchio e della denominazione per i seguenti motivi: a) inosservanza alle norme del presente Regolamento; b) inosservanza a normative in campo ambientale o a specifiche norme di settore; c) per attività in contrasto con le finalità istituzionali del Parco. 10. Eventuali responsabilità di natura civile, penale e fiscale per l’utilizzo del marchio o della denominazione, anche derivanti dall’uso non autorizzato, sono esclusivamente a carico del soggetto terzo, sollevando l’Ente Parco da ogni responsabilità. 11. Sulla base di apposita convenzione, il marchio e/o la denominazione del Parco possono essere concessi, sempre mediante una valutazione discrezionale e autonoma, ed in quanto tale insindacabile, anche a prodotti o servizi che derivano da attività economiche o commerciali ubicate all’interno del Parco. Per tali prodotti o servizi, l’Ente Parco, se necessario, disciplina con specifici atti le modalità e i criteri per la concessione dell’uso del marchio e della denominazione. Articolo 62 - Iniziative promozionali 1. L’Ente Parco si attiva per la promozione delle attività commerciali, turistiche, ricreative, artigianali, agricole, ecc. presenti all’interno dell’Area Protetta e compatibili con le finalità istituzionali dell’Ente. A tal fine, anche in collaborazione con gli Enti locali interessati, organizza e partecipa ad iniziative e ad eventi promozionali finalizzati a promuovere: a) l’offerta turistica eco-sostenibile del territorio del Parco; b) le attività e le produzioni tradizionali. Articolo 63 - Attività pubblicitaria 1. Nelle zone B, C e DE del Parco, l’installazione di cartelli ed insegne pubblicitarie a carattere permanente è sottoposta all’autorizzazione dell’Ente Parco. Nelle zone A tale attività è vietata. 2. L’Ente Parco, nell’eventuale rilascio dell’autorizzazione di cui al precedente comma, e al fine di favorire un migliore inserimento dal punto di vista ambientale e paesaggistico, può prescrivere colori, forme e loghi ai cartelli ed insegne pubblicitarie. Articolo 64 - Uso del marchio e della denominazione 1. A norma dell’articolo 14, comma 4 della L. 6-121991 n. 394, l’Ente Parco può concedere con specifici provvedimenti l’uso del proprio nome e del proprio emblema a manifestazioni, iniziative o eventi che soddisfino le finalità del Parco. 2. Coloro che, in possesso dei requisiti di cui al successivo comma 3, intendono utilizzare il marchio e la denominazione “Parco Naturale Regionale del Monte San Bartolo”, sono tenuti a presentare un’istanza scritta all’Ente Parco specificando il tipo d’uso, la destinazione e la modalità di utilizzo che si intende attuare. 3. L’Ente Parco può concedere a titolo gratuito, mediante una valutazione discrezionale e autonoma, ed in quanto tale insindacabile, l’uso del marchio e della denominazione a manifestazioni, iniziative o eventi che si svolgono all’interno del territorio 9917 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Articolo 65 - CETS (Carta Europea del Turismo Sostenibile) ANNO XLVI • N. 38 per iscritto e deve contenere l’indicazione precisa della iniziativa cui si riferisce, il suo costo complessivo ed il relativo progetto. L’entità dell’incentivo non può che essere frazionale rispetto al costo della iniziativa. 6. La contribuzione è un intervento economico che l’Ente Parco concede a Enti, Associazioni o a privati a sostegno di eventi o interventi che avvengano all’interno del Parco o che abbiano attinenza con il Parco, che siano di pubblico interesse e che rientrino nelle finalità dell’Ente. La contribuzione è concessa discrezionalmente dall’Ente Parco su richiesta motivata degli interessati. La domanda di contributo deve essere presentata per iscritto e deve contenere l’indicazione precisa della iniziativa cui si riferisce, nonché il suo costo complessivo. L’entità del contributo non può che essere frazionale rispetto al costo della iniziativa. La concessione del contributo può sommarsi con il patrocinio. 1. L’Ente Parco persegue gli obiettivi e promuove le azioni contenute nella Carta Europea del Turismo Sostenibile - CETS, quale strumento metodologico e di certificazione finalizzato a perseguire una migliore gestione del Parco per lo sviluppo del turismo sostenibile. 2. La CETS, assieme al PTRAP (Piano Triennale Regionale per le Aree Protette), è lo strumento di programmazione e gestione delle attività dell’Ente Parco. Articolo 66 - Patrocini, collaborazioni, incentivi e contribuzioni 1. Il presente articolo disciplina, in applicazione dell’articolo 12 della Legge 7 agosto 1990, n. 241, la concessione di sussidi, contributi, ausili finanziari e vantaggi economici di qualsiasi genere concessi dall’Ente Parco a persone e ad Enti pubblici e privati, ivi compresa la concessione del patrocinio. 2. L’Ente Parco può partecipare a tutte le attività che si svolgono all’interno del proprio territorio, purché rientranti nelle fattispecie di cui all’art. 1 della Legge 6-12-1991 n. 394, utilizzando i seguenti strumenti: patrocinio, collaborazione, incentivo, contribuzione. 3. Il patrocinio non comporta oneri di alcun genere per il Parco. E’ concesso discrezionalmente dall’Ente Parco, su richiesta dell’interessato, a manifestazioni e iniziative promosse da Enti, Associazioni e privati cittadini. Con il patrocinio, il richiedente ha diritto di iscrivere il nome del Parco e di utilizzare il simbolo del Parco durante la manifestazione o l’iniziativa che organizza. La richiesta di patrocinio deve essere presentata per iscritto e deve contenere la precisa indicazione della iniziativa da patrocinare. La risposta positiva o negativa è fornita dall’Ente Parco anche mediante posta elettronica. 4. La collaborazione è a titolo oneroso per l’Ente Parco e avviene con la concessione temporanea di personale del Parco e con l’utilizzo di materiale o attrezzatura del Parco stesso. 5. L’incentivo è una forma di promozione indirizzata ad attività di pubblico interesse, e avente come finalità lo sviluppo, all’interno del Parco, di forme di associazione, di gestione del territorio, di recupero ambientale, di attività turistica. La concessione di incentivi è subordinata alla presentazione di un progetto specifico da sottoporre all’Ente Parco. La domanda di incentivo deve essere presentata Articolo 67 - Accordi di programma, protocolli d’intesa, convenzioni 1. Per favorire lo sviluppo di attività economiche, sociali e culturali nel Parco, nonché l’attuazione di opere, interventi o programmi di intervento che richiedono l’azione integrata di più attori, l’Ente Parco può stipulare accordi, protocolli o convenzioni con soggetti, pubblici e privati, e con le categorie interessate. SEZIONE II - INDENNIZZO DEI DANNI PROVOCATI DALLA FAUNA SELVATICA Articolo 68 - Aspetti generali 1. La presente sezione disciplina, ai sensi dell’articolo 15, comma 4, della Legge n. 6-12-1991 n. 394 e dell’articolo 20, commi 3 e 4 della Legge Regionale n. 28-4-1994 n. 15, le modalità per l’accertamento, la valutazione, la liquidazione e la corresponsione dell’indennizzo per i danni provocati dalla fauna selvatica all’interno del territorio del Parco. 2. Le disposizioni di cui alla presente Sezione non si applicano ai danni causati dalla fauna selvatica alla circolazione stradale, per le quali si applica la disciplina di settore. 3. L’indennizzo non è cumulabile con altre forme di indennizzo percepite per lo stesso danno. Articolo 69 - Natura dell’indennizzo 1. Con l’indennizzo l’Ente Parco riconosce ad un soggetto danneggiato un ristoro parziale del danno su- 9918 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 Articolo 73 - Domanda di indennizzo bito, non conseguente ad un atto illecito attribuibile all’Ente medesimo, e del quale, pertanto, non può essere chiamato a risponderne in sede legale. 1. I soggetti che intendono richiedere l’indennizzo per i danni alle colture agro-forestali, al patrimonio zootecnico o agli animali da cortile, devono inoltrare domanda di indennizzo entro e non oltre 5 giorni dalla scoperta del danno stesso e, comunque, nel caso di danni alle colture agro-forestali, prima della raccolta, anche parziale, del prodotto sul quale si è verificato il danno. Tale domanda deve pervenire all’Ente Parco a mezzo telefax, posta elettronica certificata, raccomandata A.R., o consegnata a mano. 2. Per le domande pervenute a mano, l’Ente Parco rilascerà al richiedente una copia datata e vistata, mentre per quelle pervenute tramite fax farà fede la data di arrivo all’Ente. Per le domande pervenute tramite raccomandata A.R. farà fede il timbro e la data dell’Ufficio Postale accettante. Per le domande pervenute a mezzo posta elettronica certificata, farà invece fede la data di arrivo all’Ente. 3. La domanda deve essere redatta utilizzando preferibilmente lo stampato appositamente predisposto dall’Ente Parco, reperibile presso la sede dell’Ente o nel suo sito internet istituzionale. 4. Se l’indennizzo richiesto è superiore ad curo 1.000,00, alla domanda di indennizzo deve essere allegata una perizia estimativa a firma di un tecnico abilitato iscritto al proprio Ordine o Collegio di appartenenza (dottore agronomo, dottore forestale, perito agrario). Nella perizia occorre descrivere almeno i seguenti aspetti: il bene che ha sofferto il danno, il danno rilevato, la causa del danno (presunta o accertata) e la sua quantificazione economica, specificando le modalità e il procedimento di stima. Il costo della perizia di stima è comunque escluso dall’eventuale indennizzo dell’Ente Parco. Articolo 70 - Soggetti ammessi all’indennizzo 1. Sono ammessi all’indennizzo i proprietari, possessori o conduttori per legittimo titolo dei terreni adibiti a coltivazioni e degli allevamenti zootecnici ricadenti all’interno del Parco, a condizione che rivestano la qualifica di imprenditore agricolo professionale (IAP). Articolo 71 - Criteri per la determinazione dell’indennizzo 1. L’indennizzo è determinato sulla base di principi equitativi, assumendo come valore di riferimento la stima del danno e applicando, a seconda delle disponibilità di bilancio, una percentuale fino al 100% per i danni alle colture agro-forestali e al patrimonio zootecnico. In ogni caso, ciascun indennizzo non potrà superare € 1.500,00. Tale somma può essere annualmente aggiornata con Deliberazione del Consiglio Direttivo su proposta del Presidente del Parco. Articolo 72 - Tipologie di danni ammessi a indennizzo 1. I danni ammessi ad indennizzo sono soltanto quelli subiti dalle colture agricole e dagli allevamenti zootecnici. In particolare, è ammesso l’indennizzo per i danni causati dalla fauna selvatica al seguente patrimonio agro-forestale, purché non sia in stato di abbandono: a) seminativi di pieno campo (frumento, orzo, mais, girasole, erba medica, ecc.), colture orticole, piante officinali; b) vigneti e colture arboree da frutto; c) impianti per l’arboricoltura da legno, per i primi 5 anni dall’impianto; d) impianto di nuove superfici boschive, per i primi 5 anni dall’impianto; e) tartufaie coltivate. L’effettivo stato di non abbandono delle coltivazioni deve essere autocertificato dal richiedente nella domanda di indennizzo. 2. Sono inoltre ammessi ad indennizzo i danni causati dalla fauna selvatica al patrimonio zootecnico e/o agli animali da cortile allevati e/o regolarmente detenuti all’interno del Parco, a condizione che siano attivate le ordinarie misure di protezione. Articolo 74 - Accertamento del danno e stima dell’indennizzo 1. L’Ente Parco, entro 15 giorni dall’acquisizione al protocollo della domanda di indennizzo, provvede ad effettuare i sopralluoghi e gli accertamenti del caso. Il termine di 15 giorni è ridotto a 5 giorni nei casi di richieste di indennizzi per danni a coltivazioni presentate in prossimità del tempo di raccolta e nel caso di danni al patrimonio zootecnico, ad animali da cortile. 2. Se entro i termini di cui al comma precedente l’Ente Parco non provvede ad effettuare l’accertamento, l’entità del danno dichiarato dal richiedente è da ritenersi ammissibile, a meno che non risulti mendace. 9919 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 del procedimento amministrativo di indennizzo ai sensi della L. 241/91 e ss.mm.ii.. 10. Al fine di prevenire i danni alla produzione agricola, l’Ente Parco, in fase di sopralluogo, suggerisce all’interessato l’adozione di idonee misure di protezione utili a prevenire o limitare i danni. Con apposito disciplinare, l’Ente Parco può inoltre definire idonee misure di protezione, anche di natura obbligatoria, da attuare da parte dei proprietari o conduttori dei fondi, nonché l’eventuale erogazione di un sostegno economico per la messa in opera di interventi preventivi. 11. Qualora il proprietario o il conduttore del fondo non attui le idonee misure di protezione delle produzioni agricole suggerite in fase di sopralluogo o definite in apposito disciplinare, in presenza di danni l’indennizzo liquidato corrisponderà al 50% del danno accertato. 12. Nel caso in cui il proprietario o conduttore dei fondi non attui le idonee misure di protezione delle produzioni agricole finanziate, in tutto o in parte, dall’Ente Parco, in presenza di danni l’indennizzo non sarà liquidato. 3. Il sopralluogo deve avvenire in presenza e in contraddittorio con il richiedente o la persona all’uopo delegata, che sottoscriverà per accettazione il verbale che, in tal caso, costituirà proposta formale e motivata di indennizzo. Eventuali rilievi o eccezioni devono essere riportati nel verbale di sopralluogo. Nel caso in cui il richiedente o la persona all’uopo delegata, in mancanza di accordo, non intenda sottoscrivere il verbale di accertamento dei danni, dovrà presentare apposita stima entro 30 (trenta) giorni dal sopralluogo firmata da un tecnico abilitato in materia (Dottore Agronomo, Dottore Forestale, Perito Agrario, ecc). La perizia, che non sarà indennizzata dall’Ente Parco, dovrà contenere i seguenti elementi: indicazione del bene danneggiato, entità del danno rilevato, causa presunta o accertata del danno, quantificazione del danno e modalità di stima. Trascorsi i 30 giorni senza che sia pervenuta la stima del tecnico, si provvederà alla liquidazione del danno in base alla stima redatta dall’Ente Parco. Qualora non si dirima la controversia, l’Ente Parco, in accordo con il richiedente, procederà alla nomina di un tecnico con compiti di arbitrato. Le spese del tecnico con funzioni di arbitrato saranno divise in parti uguali. 4. L’Ente Parco si riserva la facoltà di indicare, nel verbale di accertamento, qualora necessario, gli eventuali interventi utili al controllo e/o alla limitazione di ulteriori danni futuri. 5. Il verbale di sopralluogo viene redatto anche in caso di insussistenza del danno. 6. Al fine di determinare una base omogenea per la valutazione dei danni possono essere impiegati: - i prezzi rilevati da “L’Informatore Agrario” riferiti ai mercati più vicini della zona; - i prezzi fissati dai mercuriali della Camera di Commercio; - i prezzi della borsa merci del mercato di Bologna. 7. In mancanza di tali fonti si effettuerà un’apposita analisi di mercato onde determinare i prezzi medi spuntati dal prodotto in esame nel periodo di riferimento e nell’area indagata. 8. Ai fini della determinazione economica, il valore della mancata produzione sarà decurtato dei costi non sostenuti per la raccolta, il confezionamento, il trasporto e la commercializzazione del prodotto. 9. Qualora il danno dovesse manifestarsi in una fase precoce dello sviluppo vegetativo della coltura, si potrà rinviare o ripetere il sopralluogo in una fase successiva in cui sia possibile accertare l’entità del danno con maggiore esattezza. Il rinvio o la ripetizione del sopralluogo determina la sospensione Articolo 75 - Liquidazione del danno 1. L’Ente Parco provvede ad istituire nel proprio bilancio un apposito capitolo di spesa per il pagamento degli indennizzi per i danni causati dalla fauna selvatica al patrimonio agro-forestale e zootecnico, e agli animali da cortile, nonché per la realizzazione di interventi di prevenzione dei danni predetti causati dalla fauna selvatica. 2. La dotazione finanziaria del suddetto capitolo di spesa è annualmente determinata dal Consiglio Direttivo dell’Ente Parco sulla base del prevedibile bisogno, e su proposta del Direttore dell’Ente. 3. Con deliberazione del Consiglio Direttivo da adottarsi due volte all’anno, l’Ente Parco provvede alla liquidazione dei danni richiesti ed accertati entro i limiti delle disponibilità di bilancio. Con la prima deliberazione verranno liquidati i danni richiesti ed accertati relativi alle produzioni della prima parte dell’annata agraria. Con la seconda deliberazione, da adottarsi entro il 31 Dicembre, saranno liquidati quelli relativi alle produzioni della seconda parte dell’annata agraria. 4. Su proposta del Direttore, il Consiglio Direttivo stabilirà la percentuale da applicare sulle somme accertate, qualora le disponibilità di bilancio non consentano di indennizzare interamente i danni. 9920 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE Articolo 76 - Esclusioni dall’indennizzo ANNO XLVI • N. 38 - sostanze repellenti innocui per l’ambiente; - nastri bliz o altri sistemi di protezione ottiche; - detonatori e metodi elettro-acustici; - colture a perdere. 1. Non sono indennizzabili i danni richiesti da persone che non rivestano la qualifica di imprenditore agricolo professionale (IAP). Non sono, inoltre, indennizzabili i seguenti danni: a) i danni a colture o a impianti in stato di abbandono o comunque coltivati non rispettando le ordinarie pratiche agricole; b) i danni denunciati a carico di colture raccolte o sostituite prima del termine stabilito per l’accertamento; c) i danni denunciati su colture o allevamenti insistenti su terreni o edifici dei quali il richiedente non detenga regolare titolo di proprietà o di possesso; d) i danni denunciati su colture o allevamenti ove non sia stato possibile l’accertamento per mancata collaborazione del richiedente; e) i danni a carico di ditte che nella comunicazione di denuncia abbiano fatto dichiarazioni mendaci; f) i danni la cui stima sia stata accertata inferiore ad € 50,00 (cinquanta/00); g) i danni denunciati a carico di allevamenti zootecnici i cui animali risultino incustoditi, sprovvisti delle necessarie autorizzazioni sanitarie ove previste per legge, pascolanti abusivamente ovvero pascolanti su terreni o in periodi in cui sia vietato il pascolo; h) danni ad animali di cui è assente la carcassa o i cui resti sono insufficienti per poter procedere alla regolare certificazione del veterinario o alla redazione del successivo verbale di accertamento danni e non siano disponibili altre fonti di prova documentali; i) qualora il proprietario o conduttore dei fondi non utilizzi le misure di protezione delle produzioni agricole finanziate in tutto o in parte dall’Ente Parco. TITOLO VI - ACCESSO, FRUIZIONE E RETE SENTIERISTICA SEZIONE I - ACCESSIBILITÀ E CIRCOLAZIONE Articolo 78 - Accessibilità pedonale 1. Ai pedoni è consentito l’accesso sulle strade ad uso pubblico e lungo la rete sentieristica del Parco per motivi di svago e tempo libero, ovvero per escursionismo. L’accesso è altresì ammesso nei luoghi pubblici o di proprietà pubblica, ad esclusione delle aree in cui l’accesso o la fruizione sono espressamente vietati dalle Autorità competenti. E’ inoltre ammesso l’accesso e la fruizione di altre aree all’interno del Parco, nel rispetto del diritto di proprietà. 2. Per particolari e motivate esigenze di carattere protezionistico, ovvero nei casi in cui la presenza antropica può rappresentare una fonte di disturbo alla fauna selvatica, l’Ente Parco può regolamentare con appositi provvedimenti l’accesso a piedi lungo i sentieri. 3. Per la definizione di escursionismo si rimanda a quanto indicato dalla vigente normativa regionale in materia. 4. L’escursionismo nell’area del Parco è attività potenzialmente pericolosa se non praticata con adeguata prudenza e cognizione di causa. I sentieri del Parco riflettono le caratteristiche dei luoghi che attraversano; ciò comporta, da parte del fruitore, l’implicita accettazione del rischio potenziale insito nelle caratteristiche di ogni percorso. Articolo 79 - Accessibilità per anziani, diversamente abili, portatori di disabilità temporanee e bambini Articolo 77 - Attività di prevenzione 1. L’Ente Parco favorisce la fruizione del Parco da parte di anziani, disabili, portatori di disabilità temporanee e bambini con la sistemazione, tra quelli già esistenti, di sentieri o percorsi di facile accesso e dotati delle necessarie attrezzature. 2. Compatibilmente con le esigenze di conservazione delle tipologie tradizionali, negli edifici gestiti dall’Ente Parco che ospitano servizi e attività connesse alle finalità istitutive del Parco, con particolare riferimento ai punti di informazione e ai centri di educazione, studio e ricerca, deve essere agevolato l’accesso ai disabili. 1. Oltre a provvedervi direttamente, l’Ente Parco, nei limiti delle disponibilità di bilancio, può finanziare l’acquisto di attrezzature e strumenti utili a ridurre o ad eliminare i danni al patrimonio agro-forestale e zootecnico da parte della fauna selvatica. 2. Alcuni dei sistemi di prevenzione contro i danni causati dalla fauna selvatica alle colture o agli allevamento che l’Ente Parco può finanziare sono di seguito elencati: - recinzioni elettriche; 9921 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 d) ai mezzi utilizzati per gli interventi di manutenzione della rete sentieristica del Parco, delle aree di sosta, e di pulizia delle spiagge; e) ai mezzi di servizio dell’Ente Parco, degli Enti Locali e della Regione Marche, comunque ed esclusivamente nell’esercizio dei propri compiti istituzionali. 3. L’Ente Parco può comunque autorizzare, per motivi di studio e ricerca scientifica, l’accesso, il transito e la sosta con mezzi meccanici a motore negli ambienti naturali, nonché nei sentieri o piste esistenti, previo assenso dei soggetti proprietari. 4. L’Ente Parco, in relazione a particolari e motivate esigenze di protezione e conservazione, può richiedere all’Ente competente di variare le modalità di accesso e di transito lungo le strade insistenti all’interno del territorio del Parco. 5. Qualora consentito dalle Autorità competenti in materia, nel territorio del Parco, tenuto conto della ridotta disponibilità di aree a parcheggio, è ammessa, previo assenso del soggetto proprietario, la sosta temporanea di mezzi motorizzati in aree di proprietà pubblica o privata, per lo svolgimento di iniziative di carattere turistico, culturale, ricreativo o di valorizzazione ambientale, organizzate da soggetti pubblici o privati. E’ in ogni caso vietato individuare aree da destinare a parcheggio temporaneo all’interno della zona A del Piano del Parco. Articolo 80 - Accesso e fruizione con mountain bike o biciclette 1. Nel territorio del Parco è consentito l’uso della bicicletta o della mountain-bike per motivi di svago e tempo libero, ovvero per escursionismo, esclusivamente lungo le strade di libero accesso e lungo i sentieri appositamente individuati e segnalati dall’Ente Parco. E’ altresì ammesso l’accesso e la fruizione di altre aree all’interno del Parco purché i soggetti proprietari, previamente informati, ne abbiamo dato formale assenso. 2. L’attività escursionistica con mountain bike o con altro velocipede è attività potenzialmente pericolosa se non praticata con adeguata prudenza e cognizione di causa. I sentieri del Parco riflettono le caratteristiche dei luoghi che attraversano; ciò comporta, da parte del fruitore, l’implicita accettazione del rischio potenziale insito nelle caratteristiche di ogni percorso. 3. L’Ente Parco, qualora ne ravvisi la necessità, può: a) regolamentare, con appositi provvedimenti, la percorribilità dei sentieri o di tratti di essi; b) definire norme o raccomandazioni sulle modalità di svolgimento dell’attività escursionistica effettuata con mountain bike o con altro velocipede. 4. Resta ferma la possibilità dei soggetti proprietari o conduttori dei fondi di interdire temporaneamente il passaggio alle mountain bike o ad altri velocipedi, qualora lo svolgimento di talune attività agricole (es. mietitrebbiatura, ecc.), costituisca un rischio potenziale per l’utenza. Articolo 82 - Sorvolo di velivoli 1. Nel territorio del Parco è vietato il sorvolo a quote inferiori a 500 m AGL1 senza l’autorizzazione dell’Ente Parco. Tale divieto comprende anche il decollo e l’atterraggio ed include tutti i velivoli a motore, di qualunque tipo e dimensione, fatto salvo quanto stabilito al comma seguente e all’articolo 88, comma 2. 2. Previa autorizzazione dell’Ente Parco, è consentito il sorvolo del territorio del Parco nei seguenti casi: a) monitoraggio della falesia, esecuzione di lavori in parete, trasporto e installazione di attrezzature in aree inaccessibili; b) esecuzione di riprese fotografiche, fotogrammetriche, cinematografiche e televisive, rilevamenti od osservazioni eseguiti nell’interesse del Parco o in collaborazione con esso o per motivate esigenze tecniche di Enti Pubblici o nell’interesse collettivo; c) attività di ricerca scientifica, studi e monitoraggio in ambito naturalistico o ambientale, in cui sia dimostrata l’impossibilità di soluzioni alternative. Al fine di salvaguardare la nidificazione del- Articolo 81 - Accessibilità e transito con mezzi motorizzati 1. L’accesso ed il transito con qualsiasi mezzo a motore sono consentiti unicamente nelle strade destinate alla libera circolazione. 2. Fatto salvo quanto previsto al successivo comma 5, in tutto il territorio del Parco la sosta e la circolazione motorizzata fuoristrada nelle aree di sosta e lungo piste o percorsi secondari, quali carrarecce, sentieri, piste forestali, nonché su altri ambienti (es.: praterie, spiagge) è consentito esclusivamente: a) ai mezzi utilizzati nelle attività di soccorso, controllo, sorveglianza, protezione civile (es. antincendio boschivo), e di salvaguardia della pubblica incolumità; b) agli aventi diritto per l’accesso ai fondi; c) ai mezzi impiegati negli interventi di difesa del suolo; 9922 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE l’avifauna del Parco, per le attività di sorvolo effettuate nel periodo l’’ gennaio - 31 agosto, l’Ente Parco si riserva a suo insindacabile giudizio la possibilità di negare il rilascio dell’autorizzazione. 3. E’ sempre consentito il sorvolo del territorio del Parco senza l’autorizzazione dell’Ente Parco per le attività di sorveglianza, soccorso, servizio antincendio, protezione civile e per la salvaguardia della pubblica incolumità, nonché ai soggetti che sono stati appositamente incaricati dall’Ente Parco per riprese video o fotografiche, o che hanno comunque beneficiato di patrocini, collaborazioni, incentivi o contribuzioni dallo stesso Ente Parco. 4. E’ in ogni caso proibito il sorvolo del territorio del Parco per: a) attività di trasporto di persone per svago o fini ludico-sportivi; b) voli pubblicitari; c) riprese cinematografiche, televisive e fotografiche dilettantistiche o per attività non ricadenti nelle fattispecie indicate al precedente comma 2. 5. Chiunque intenda sorvolare il territorio del Parco nell’ambito delle attività di cui al precedente comma 2, è tenuto a presentare richiesta di autorizzazione all’Ente Parco. Nella richiesta è necessario specificare almeno i seguenti elementi: scopo del volo, eventuali committenti, percorso richiesto o luoghi che si intendono sorvolare, giorni e orari di esecuzione del volo, mezzi utilizzati. 6. Nel caso di attività di cui al comma 2, lettera b), il soggetto autorizzato dovrà consegnare all’Ente Parco, salvo giustificato motivo, almeno una copia del prodotto finale. 7. L’autorizzazione eventuale dell’Ente Parco nei casi di cui al precedente comma 2, potrà prevedere, se del caso, limitazioni relative a tempi e percorsi per motivate esigenze connesse con la tutela della fauna selvatica. ANNO XLVI • N. 38 2. In tutto il territorio del Parco, e ad esclusione delle aree appositamente attrezzate, sono vietati la sosta2 costituente il campeggio, l’attendamento e simili delle auto-caravan e di tutti i veicoli utilizzabili per l’alloggio di persone. 3. Ad esclusione delle Zone A e delle Zone B del Piano del Parco, possono essere autorizzati campeggi fissi all’aperto nel rispetto della vigente normativa, organizzati per finalità educative, didattiche, sportive, religiose o sociali, da parte di enti o associazioni senza scopo di lucro, che svolgono attività educative e sociali in attuazione dei loro fini statutari. 4. L’autorizzazione all’esercizio del campeggio di cui al precedente comma, è rilasciata dal Comune territorialmente competente secondo le modalità stabilite dalla normativa vigente. 5. Per i campeggi allestiti per le attività di ricerca e studio, nonché per i campeggi didattico-educativi di cui alla L.R. 11 luglio 2006, n. 9, è ammesso esclusivamente l’uso di lampade a gas qualora non siano serviti da energia elettrica. Sono comunque vietati: a) il taglio e il danneggiamento della vegetazione arborea ed arbustiva salvo in caso di comprovata necessità; b) qualsiasi movimentazione del terreno, salvo la realizzazione del solco per la raccolta delle acque meteoriche intorno alle tende. Al termine del campeggio è fatto obbligo di ripristinare lo stato iniziale dei luoghi; c) l’utilizzo di generatori elettrici a motore. 6. Nel territorio del Parco sono altresì ammessi campeggi itineranti all’aperto, così come definiti dalla vigente normativa in materia. Per tali campeggi valgono le medesime disposizioni indicate ai commi 3, 4 e 5 del presente articolo. 7. Non necessita di autorizzazione l’installazione di tende da campeggio per le attività di studio, ricerca o monitoraggio già autorizzate per tali scopi dall’Ente Parco o effettuate per suo conto. SEZIONE II - FRUIZIONE DEL TERRITORIO Articolo 83 - Usi e consuetudini locali Articolo 85 - Spiagge e aree litorali 1. Le norme del presente Regolamento fanno salvi i diritti reali e gli usi civici delle collettività locali eventualmente esistenti. 1. Ai fini del presente articolo per aree litorali si intendono i tratti di costa compresi tra il piede della falesia e il mare. 2. L’Ente Parco e il Comune territorialmente competente concordano, anche con riferimento al carico antropico sostenibile, idonee modalità di gestione delle spiagge e delle aree litorali, improntate a criteri di fruizione naturalistica ed ecologica. 3. L’accesso alle spiagge e alle aree litorali è consentito unicamente lungo le strade pubbliche o ad uso Articolo 84 - Campeggio e bivacco 1. Fatte salve le vigenti disposizioni regionali in materia di attività agrituristiche, all’interno del territorio del Parco il campeggio è vietato salvo nelle aree appositamente attrezzate o autorizzate. 9923 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE pubblico, lungo la rete sentieristica del Parco e lungo gli accessi comunque consentiti. Per l’accesso dal mare mediante approdo con natanti si rimanda alle vigenti disposizioni della Capitaneria di Porto. 4. La fruizione delle spiagge, ove ammessa dalle vigenti disposizioni emanate dalle Autorità competenti, avviene esclusivamente a piedi. Fatto salvo quanto previsto al precedente articolo 81, comma 2, sono vietate le seguenti attività: a) la raccolta, l’estirpazione, il danneggiamento e la detenzione ingiustificata di specie vegetali erbacee, fatte salve le attività di ricerca e studio previamente autorizzate dall’Ente Parco; b) l’accensione dei fuochi, ivi compresi i fornelli da barbecue, o l’utilizzo di qualunque tipo di mezzo esplodente, fatto salvo quanto indicato all’art. 109; c) l’introduzione di cani o altri animali, ad esclusione: - dei cani utilizzati per pubblico servizio, per operazioni di soccorso e per il servizio di sorveglianza del Parco; - dei cani utilizzati per accompagnamento di persone ipovedenti; d) le emissioni sonore o luminose artificiali di forte intensità, nella fascia oraria compresa tra le ore 20:00 e le ore 06.00, lungo le aree litorali classificate dal Piano del Parco come zone A, B e C. Sono fatte salve le attività di ricerca scientifica, monitoraggio, sorveglianza e soccorso; e) l’abbandono dei rifiuti al di fuori degli appositi contenitori; f) l’asportazione del materiale costituente la spiaggia. 5. Sono fatte salve le disposizioni emanate dalla Capitaneria di Porto e dai Comuni territorialmente competenti, qualora non in contrasto con le norme del presente Regolamento. ANNO XLVI • N. 38 c) per lo svolgimento di iniziative o manifestazioni a cura dell’Ente Parco; d) per lo svolgimento di festeggiamenti religiosi o di eventi riconducibili alla tradizione popolare; e) per lo svolgimento di attività comunque ammesse dalla vigente normativa e/o autorizzate dalle Autorità preposte. 2. L’accensione dei fuochi di cui al comma precedente mediante forni a legna, barbecue, fornelli da campo o mezzi similari, deve essere effettuato sotto il costante controllo di persone, fino all’esaurimento della combustione. 3. Per la sterpaglia, i residui erbacei, arbustivi ed arborei e ogni altro materiale derivante dalla conduzione di attività agro-silvo-pastorali, si applicano le vigenti disposizioni in materia. 4. E’ inoltre vietata in tutto il territorio del Parco l’accensione delle cosiddette “lanterne volanti”. Articolo 87 - Eventi o manifestazioni sportive, ricreative e culturali 1. Per lo svolgimento, in area pubblica, privata, o in un locale, comunque aperti al pubblico, di una manifestazione di pubblico spettacolo o intrattenimento, si applica quanto previsto dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza approvato con R.D. 18 giugno 1931, n. 7733. 2. E’ ammesso, ad esclusione delle zone A, lo svolgimento di eventi o manifestazioni a carattere sportivo, ricreativo e culturale che non arrechino disturbo alla fauna selvatica, né alterazione degli habitat e non comportino la modificazione dello stato dei luoghi. Nel territorio del Parco sono comunque vietati eventi o manifestazioni motoristiche di tipo competitivo o agonistico, ad esclusione di quelle aventi interesse storico o culturale di cui al successivo comma 6. 3. Fermo restando la vigente normativa in materia di Rete Natura 2000, le manifestazioni o gli eventi ammessi di cui al comma 2 che ricadono anche parzialmente all’interno dell’Area Protetta, sono sottoposti all’autorizzazione dell’Ente Parco. L’autorizzazione verifica se tali manifestazioni o eventi non arrechino disturbo alla fauna selvatica, danno alla flora o agli habitat. Sono escluse dall’obbligo dell’autorizzazione le manifestazioni o gli eventi: a) che si svolgono al chiuso, all’interno di spazi attrezzati (es. aree sosta) o nelle aree pertinenziali ai fabbricati; b) che si svolgono nei centri abitati o urbani, ovvero all’interno delle zone DA, DB, DC, DD, DF del Piano del Parco; Articolo 86 - Fuochi all’aperto 1. Nel territorio del Parco sono vietati l’accensione e l’uso dei fuochi all’aperto in quanto attività che può compromettere l’ambiente naturale e danneggiare flora e fauna. Tale divieto non sussiste nei seguenti casi, oltre a quanto previsto al successivo comma 3: a) nelle aree appositamente attrezzate e autorizzate dall’Ente Parco; b) nelle aree di pertinenza delle abitazioni private (es. per barbecue); 9924 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE c) organizzati da privati o Enti Pubblici in collaborazione con l’Ente Parco o che abbiano comunque beneficiato di patrocini, collaborazioni, incentivi o contribuzioni dall’Ente Parco; d) che attraversano il territorio del Parco utilizzando strade pubbliche ed aperte al transito, ad esclusione delle manifestazioni motoristiche di cui al successivo comma 6. 4. Ad esclusione dei casi di cui al precedente comma, e fatto salvo quanto indicato al comma 1, gli organizzatori di eventi o manifestazioni sportive o ricreative, devono inoltrare all’Ente Parco una richiesta di autorizzazione almeno 30 giorni prima della manifestazione, indicando: - generalità del responsabile; - tipo, programma della manifestazione e numero presunto dei partecipanti; - uomini e mezzi coinvolti nell’organizzazione, nonché eventuali necessità di allestimento di strutture temporanee, ivi compresa la segnaletica informativa; - motivazioni della scelta dei percorsi; - cartografia a scala non inferiore ad 1:10.000 evidenziante il percorso o il luogo dell’evento; - assenso del proprietario allo svolgimento della manifestazione o dell’evento. Resta nella facoltà dell’Ente Parco richiedere al soggetto organizzatore la stipula di una polizza fidejussoria quale garanzia del corretto svolgimento della manifestazione o dell’evento. 5. Le manifestazioni o gli eventi sportivi di tipo podistico o ciclistico devono svolgersi su strade pubbliche ed aperte al transito o lungo i sentieri ufficiali del Parco. E’ altresì ammesso, previo assenso dei soggetti proprietari, il transito in altri ambiti, piste forestali o altra viabilità di servizio, qualora ciò non arrechi disturbo alla fauna selvatica, né alterazione degli habitat, e non comporti modifiche dello stato dei luoghi. 6. Le manifestazioni motoristiche non competitive e quelle ammesse di cui al precedente comma 2, sono subordinate al rilascio dell’autorizzazione dell’Ente Parco, nel rispetto delle seguenti condizioni: a) devono svolgersi unicamente su strade asfaltate pubbliche ed aperte al transito; b) il tracciato prescelto deve essere quello che dimostra la maggiore compatibilità con i valori paesistico-ambientali del Parco. 7. L’Ente Parco può interrompere o rinviare le manifestazioni o gli eventi organizzati, al verificarsi di condizioni suscettibili di arrecare disturbi alla fauna selvatica o danni alla flora e agli habitat. In relazione a particolari e motivate esigenze di carat- ANNO XLVI • N. 38 tere protezionistico, l’Ente Parco può vietare o limitare ulteriormente lo svolgimento delle manifestazioni all’interno del Parco. 8. Al termine della manifestazione, il soggetto responsabile è tenuto, entro 48 ore dall’evento, a rimuovere la segnaletica di riferimento posta lungo la viabilità, nonché i rifiuti e ogni altro materiale legato allo svolgimento della manifestazione. Qualora il soggetto organizzatore non ottemperi a tale obbligo nel termine prescritto, l’Ente Parco, previa diffida, esegue d’ufficio i lavori di ripulitura, addebitando a tale soggetto le relative spese. In tal caso l’Ente Parco, fatte salve le eventuali sanzioni di Legge, non accorderà lo svolgimento dell’iniziativa o manifestazione per il biennio successivo. 9. L’Ente Parco non è in alcun caso tenuto a indennizzare eventuali danni a beni e persone, arrecati dalla fauna selvatica che si verifichino in connessione con lo svolgimento di manifestazioni sportive, ricreative o culturali. Con il rilascio dell’autorizzazione l’Ente Parco non fa alcuna valutazione in ordine alle condizioni di sicurezza con cui si svolgono le predette manifestazioni. L’autorizzazione viene rilasciata unicamente ai fini della tutela degli habitat e delle specie. Articolo 88 - Divieti allo svolgimento di talune attività sportive o ricreative 1. In tutto il territorio del Parco è vietato lo svolgimento delle seguenti attività: a) pratiche speleologiche, di alpinismo, freeclimb ed ogni altra forma di scalata, arrampicata o discesa in corda doppia lungo la falesia del San Bartolo. Sono fatte salve: - le attività effettuate per conto dell’Ente Parco sulle pareti della falesia necessarie alla collocazione, manutenzione e monitoraggio dei nidi di specie rupicole di importanza conservazionistica; - gli interventi di messa in sicurezza delle pareti della falesia, finalizzati alla salvaguardia della pubblica incolumità; - le attività di monitoraggio, ricerca e studio, previa autorizzazione dell’Ente Parco. b) l’uso di armi da fuoco, fatti salvi i casi previsti dal presente Regolamento; c) il tiro a piattello ed il tiro a segno con qualsiasi arma da fuoco; d) l’utilizzo di aeromobili per attività ludiche (aerei ed elicotteri telecomandati o radiocomandati), nel periodo 1 gennaio-31 luglio nelle zone A e B del Piano del Parco. 2. Nel territorio del Parco le attività di volo a vela, vo- 9925 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE lo libero, parapendio, deltaplano, paracadute e mezzi simili, e l’uso di velivoli a fiamma (aerostati), sono ammesse nel rispetto delle vigenti disposizioni in materia di Rete Natura 2000. Le attività che richiedono il lancio dall’interno del territorio del Parco sono ammesse purché le aree di lancio siano preventivamente individuate dall’Ente Parco, garantiscano idonee condizioni di sicurezza ai fruitori e siano conformi alle vigenti normative di settore. Resta comunque fermo l’obbligo di acquisire il preventivo assenso del soggetto proprietario. ANNO XLVI • N. 38 4. Non è richiesto il rilascio del nulla osta per lo svolgimento delle attività indicate nel presente articolo. Articolo 91 - Disposizioni generali per l’utilizzo delle aree di sosta 1. Le disposizioni del presente articolo si applicano a tutte le aree di sosta presenti nel territorio del Parco, così come definite all’articolo 56. 2. Le aree di sosta e le strutture ricreative in esse presenti sono un bene pubblico appartenente alla collettività, affidate temporaneamente all’utilizzo del cittadino, che ne risponde della conservazione durante l’uso. Colui che utilizza l’area è responsabile del corretto utilizzo della stessa e dei manufatti in essa contenuti, rispondendo nei termini del presente regolamento di eventuali danni. 3. Nelle aree di sosta di cui al precedente comma è vietato: a) abbandonare rifiuti di qualsiasi genere e natura al di fuori degli appositi contenitori; b) danneggiare le piante arboree ed arbustive presenti, o parti di esse; c) produrre rumori molesti, schiamazzi, ed ogni altro disturbo sonoro in contrasto con l’ambiente naturale; d) accendere fuochi, ivi compresi i bracieri da barbecue, ad esclusione dei camini esistenti appositamente predisposti; e) imbrattare e danneggiare attrezzature, arredi o manufatti per i quali l’Ente Parco, oltre alla sanzione per la violazione alle presenti disposizioni, ha facoltà di rivalersi dei danni subiti, senza che ciò possa costituire titolo per la cessione al trasgressore della cosa danneggiata; f) accedere e sostare con mezzi motorizzati, fatti salvi i mezzi utilizzati per la manutenzione e la pulizia dell’area, i mezzi di soccorso, controllo, sorveglianza, protezione civile, e i mezzi dell’Ente Parco. Articolo 89 - Attività speleologica 1. Al fine di tutelare la possibile presenza di importanti elementi biologici, archeologici, paleontologici e geologici, l’accesso agli ambienti ipogei e le attività di speleologia in genere sono consentiti per motivi di ricerca e studio, previa autorizzazione dell’Ente Parco secondo le modalità di cui all’articolo 106. 2. Chiunque rinvenga ambienti ipogei, di origine naturale o antropica, è tenuto a darne immediata notizia all’Ente Parco, il quale provvederà, a seguito di specifiche indagini, a definirne la destinazione d’uso nonché la disciplina di tutela. La notizia di rinvenimento dovrà essere trasmessa anche alla Regione Marche ai fini del suo inserimento nel catasto speleologico marchigiano ai sensi della vigente normativa in materia. 3. L’Ente Parco può stipulare accordi con gruppi speleologici regolarmente iscritti al relativo albo regionale, al fine di effettuare ricerche, definire idonee misure di tutela e/o valorizzazione degli ambienti ipogei presenti nel Parco. Articolo 90 - Valorizzazione delle attività tradizionali e dell’espressione dell’identità culturale delle popolazioni residenti 1. E’ ammesso, ad esclusione della zona A sottoposta a tutela integrale, lo svolgimento di feste popolari che rappresentano una tradizione locale meritevole di essere conservata. 2. L’Ente Parco, in relazione a particolari e motivate esigenze di carattere protezionistico, può comunque disciplinare lo svolgimento di tali feste popolari. 3. E’ altresì consentito alle processioni di fedeli seguire, in occasioni di feste religiose tradizionalmente riconosciute, i percorsi tradizionali anche se, eventualmente, non coincidenti con la rete sentieristica ufficiale del Parco. Articolo 92 - Utilizzo dell’area di sosta di Santa Marina Alta 1. L’Ente Parco cura la gestione e la manutenzione dell’area di sosta attrezzata di Santa Marina Alta, catastalmente censita al Foglio 10, Mappali 15, 16, 153 parte del Comune di Pesaro. 2. L’accesso e la fruizione in tale area è libero, fatto salvo quanto disposto ai successivi commi. L’Ente Parco, per particolari e motivate esigenze, può comunque vietare o limitare l’accesso e la fruizione dell’area, ivi compreso l’utilizzo del camino. 9926 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 - mantenere la brace accesa oltre le ore 23,00, qualora non diversamente disposto dall’Ente Parco con propri autonomi atti. 8. Nell’accensione del fuoco del camino devono essere adottate le necessarie cautele affinché le scintille e le braci non siano disperse, non vi sia continuità con altro materiale infiammabile e l’operatore assista di persona fino a quando il fuoco o le braci siano completamente spenti. E’ espressamente vietato allontanarsi dall’Area attrezzata quando il fuoco o le braci del camino sono ancora accese. 9. Dal l° maggio al 30 settembre, tenuto conto dell’elevata frequentazione turistica, l’impianto di illuminazione dell’Area può rimanere acceso fino e non oltre le ore 24.00. Nel restante periodo dell’anno, anche al fine di contenere l’emissione luminosa, l’impianto di illuminazione può rimanere acceso fino e non oltre le ore 22.00. Per lo svolgimento di particolari eventi o manifestazioni, o per altre motivazioni, l’Ente Parco può accordare deroghe a tali orari. 10. Per la sosta e la fermata dei mezzi motorizzati al di fuori dell’Area di sosta, si applicano le disposizioni stabilite dalla vigente normativa in materia di Codice della Strada. 3. Enti o Associazioni che intendono utilizzare l’area a titolo esclusivo per lo svolgimento di eventi, manifestazioni o attività a carattere sociale, ricreativo o culturale compatibili con le finalità istitutive del Parco, possono presentare all’Ente Parco una richiesta di prenotazione ai fini dell’utilizzo esclusivo dell’area. La richiesta di prenotazione deve essere trasmessa all’Ente Parco almeno 10 giorni prima dell’utilizzo dell’Area. Tale richiesta, redatta utilizzando la modulistica appositamente predisposta, deve pervenire all’Ente Parco secondo una delle seguenti modalità: a mezzo posta, consegnata a mano (in tal caso, l’Ente Parco rilascerà al soggetto richiedente una copia datata e vistata), a mezzo fax o tramite e-mail. L’Ente Parco, ricevuta la richiesta di prenotazione, verifica se nelle ore o nel giorno richiesto, l’Area è stata già prenotata; in tal caso, comunica l’indisponibilità dell’Area. In assenza di risposta da parte dell’Ente Parco, la richiesta si intende tacitamente accolta. 4. L’Ente Parco si riserva comunque, a suo insindacabile giudizio, la possibilità di vietare o limitare lo svolgimento dell’evento o dell’iniziativa richiesta. 5. Qualora l’utilizzo dell’area di sosta fosse richiesto per la stessa giornata e nei medesimi orari da più Enti o Associazioni, farà fede la data di arrivo della richiesta di prenotazione. L’Ente Parco può organizzare eventi, manifestazioni o attività a carattere sociale, ricreativo o culturale, aventi comunque priorità su eventuali richieste già presentate. 6. In caso di eventi organizzati da Enti o Associazioni, la rimozione dei rifiuti dovrà avvenire nelle 48 ore successive all’utilizzo dell’area di sosta. Qualora l’Ente o l’Associazione non ottemperi a tale obbligo nel termine indicato, l’Ente Parco, previa diffida, esegue d’ufficio i lavori di sistemazione o ripulitura, addebitando le relative spese a carico dell’Ente o dell’Associazione che ha utilizzato l’area. L’Ente Parco, fatte salve le eventuali sanzioni di Legge, non accorderà a tale Associazione o Ente l’utilizzo dell’Area per il biennio successivo. 7. All’interno dell’area di sosta è vietato, oltre a quanto già indicato all’art. 91: - accendere fuochi, ivi compresi i bracieri da barbecue, al di fuori del camino esistente, fatte salve le iniziative organizzate direttamente dall’Ente Parco. Resta ferma la responsabilità degli autori dei fuochi per eventuali danni cagionati a persone o cose conseguenti da un uso improprio del camino; - abbandonare legna, fascine o altro materiale legnoso da ardere al di fuori dei vani del camino appositamente predisposti o negli spazi dell’Area che saranno eventualmente allestiti a tale scopo e segnalati dall’Ente Parco; Articolo 93 - Cani e altri animali d’affezione 1. Per motivi di svago e tempo libero, e ad esclusione delle aree di spiaggia, è consentita l’introduzione di cani al guinzaglio nel territorio del Parco. I cani di qualsiasi razza, al di fuori delle proprietà private, devono comunque essere condotti in base a quanto previsto dalla legislazione vigente in materia di tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani, ad esclusione: a) dei cani da pastore utilizzati per la custodia del bestiame, purché sotto il costante e diretto controllo del loro conduttore e muniti di collare; b) dei cani da guardia entro i limiti dei luoghi da sorvegliare, purché non aperti al pubblico; c) dei cani utilizzati per pubblico servizio, per operazioni di soccorso e per il servizio di sorveglianza del Parco; d) dei cani utilizzati per accompagnamento di persone ipovedenti; e) dei cani utilizzati per la ricerca e la raccolta dei tartufi. 2. Sono fatte salve eventuali autorizzazioni rilasciate dall’Ente Parco per particolari e motivate necessità. 3. E’ fatto obbligo ai proprietari di consentire il controllo dei cani al personale preposto alla sorveglianza del Parco, su richiesta. 9927 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 rettivo, individua e distingue, qualora possibile, i percorsi pedonali, gli itinerari ciclabili ed eventualmente ippici. In relazione allo sviluppo della rete sentieristica, l’Ente Parco provvede, qualora necessario, ad aggiornare tale Piano, che può contenere, ai fini di una sua opportuna esaustività, anche gli elementi di cui ai successivi commi 3 e 4. 3. In relazione alle loro caratteristiche, l’Ente Parco può distinguere i sentieri individuati nelle seguenti tipologie: a) sentieri natura o turistici, destinati alla conoscenza delle valenze ambientali e paesaggistiche del Parco; b) sentieri storici, volti a riscoprire antichi percorsi o vie di collegamento; c) sentieri didattici e/o a tema, destinati alla conoscenza specifica di determinati aspetti (es.: geologia, botanica o fauna, ecc.); d) sentieri speciali, con accesso e fruizione facilitata per utenze svantaggiate; e) altri (non codificati nelle categorie sopra indicate). 4. L’Ente Parco può altresì classificare i sentieri in relazione al rischio potenziale insito nelle caratteristiche di ogni percorso. 4. È vietato nutrire animali randagi e inselvatichiti. I cani e i gatti randagi devono essere catturati e trasferiti dai soggetti competenti presso le apposite strutture previste dalla normativa vigente. 5. L’Ente Parco, al fine di tutelare la fauna selvatica, richiede l’intervento delle aziende sanitarie locali, qualora sia necessario realizzare piani di gestione, sia delle colonie di gatti che vivono in libertà, sia dei cani randagi o inselvatichiti. 6. Nel territorio del Parco è vietato addestrare cani a scopo venatorio. SEZIONE III - RETE SENTIERISTICA Articolo 94 - Sentieri 1. L’Ente Parco persegue le finalità della L.R. 18 gennaio 2010, n. 2 “Istituzione della rete escursionistica della Regione Marche”. 2. La rete sentieristica del Parco è quella tracciata nella tavola cartografica C.1 “PPAR - Sottosistema storico - culturale e connessioni infrastrutturali” del Piano del Parco, e quella individuata dall’Ente Parco secondo le modalità indicate al comma seguente. 3. Con Deliberazione del Consiglio Direttivo, l’Ente Parco approva l’individuazione e l’aggiornamento dei sentieri del Parco, nel rispetto degli articoli 100 e 107 delle NTA del Piano del Parco. I sentieri così approvati integrano la rete sentieristica dell’Area Protetta di cui alla tavola C.1. del Piano del Parco, e sono trasmessi alla Regione Marche per il loro inserimento nella rete escursionistica della Regione Marche ai sensi della L.R. 18 gennaio 2010, n. 2. 4. La rete sentieristica del Parco individuata ai sensi dei precedenti commi 2 e 3, è disciplinata dalle disposizioni di cui agli articoli seguenti, oltre che da quanto previsto dagli articoli 100 e 107 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano. Articolo 96 - Rinaturalizzazione dei percorsi 1. L’Ente Parco, in accordo con i soggetti proprietari, favorisce e sostiene interventi di chiusura e conseguente rinaturalizzazione dei percorsi non più utilizzabili o non facenti parte della rete sentieristica del Parco. La priorità sarà data a percorsi o sentieri ubicati, con il seguente ordine, nelle zone A, B, C, D. Tali interventi, qualora non effettuati dall’Ente Parco o per conto di esso, sono comunque subordinati al preventivo rilascio dell’autorizzazione dell’Ente Parco, che potrà prevedere eventuali e specifiche prescrizioni in ordine alle modalità e ai tempi di intervento, nonché alla scelta delle specie vegetali da impiegare. Articolo 95 - Piano della mobilità dolce e tipologia dei sentieri Articolo 97 - Riconoscibilità dei sentieri 1. Al fine di favorire lo sviluppo dell’attività escursionistica quale strumento per sostenere uno sviluppo turistico sostenibile, l’Ente Parco provvede, nel rispetto di quanto contenuto negli articoli 100 e 107 delle N.T.A. del Piano del Parco, all’organizzazione, al recupero e alla valorizzazione dei sentieri. 2. L’Ente Parco redige entro sei mesi dall’approvazione del presente Regolamento, il Piano della mobilità dolce. Tale Piano, approvato dall’Ente Parco mediante Deliberazione del Consiglio Di- 1. I sentieri facenti parte della rete sentieristica del Parco sono resi riconoscibili sul territorio dell’Area Protetta da apposita cartellonistica o segnaletica a cura dell’Ente Parco, nonché dall’apposita cartografia tematica del Parco. Articolo 98 - Cura e manutenzione dei sentieri 1. E’ compito dell’Ente Parco provvedere, ove non diversamente stabilito: 9928 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 a) al monitoraggio periodico dei sentieri, al fine di accertare le condizioni di percorribilità degli stessi; b) all’apposizione e alla manutenzione della segnaletica informativa; c) alla riapertura dei sentieri chiusi, ai fini di un loro inserimento nella rete sentieristica del Parco, qualora ciò sia compatibile con le disposizioni dell’articolo 107 delle NTA del Piano del Parco. 2. La manutenzione dei sentieri del Parco avviene previa intesa con il Comune territorialmente competente. Di norma, al Parco compete la manutenzione dei sentieri che, inseriti nella rete sentieristica del Parco, sono destinati alla sola circolazione di pedoni o velocipedi. 3. Fermo restando quanto stabilito dall’art. 75, comma 3, delle NTA del Piano del Parco, le modifiche plano-altimetriche ai percorsi, se compatibili con le disposizioni dell’articolo 107 delle richiamate NTA, sono consentite, previo rilascio dell’autorizzazione dell’Ente Parco, se finalizzate a: a) migliorare la sicurezza dei fruitori; b) ripristinare la percorribilità di tratti compromessi da eventi calamitosi, frane, smottamenti; c) ridurre o a eliminare l’interferenza dei sentieri con le emergenze di interesse conservazionistico, in particolare con le specie tutelate dalle Direttive n. 92/43/CEE e n. 2009/147/CE e con le specie vegetali rare, interessanti o di particolare interesse fitogeografico sottoposte a particolare tutela, di cui all’articolo 23 del presente Regolamento, e riportate nell’elenco allegato 1. 4. Le norme del presente Regolamento fanno salve le disposizioni della L.R. 18 gennaio 2010, n. 2. c) l’utilizzo di velocipedi (bicicletta o mountain bike) è di norma vietato lungo i sentieri posti sul limite della Falesia, che saranno appositamente individuati e segnalati dall’Ente Parco; d) i fruitori sono comunque tenuti a prestare la massima attenzione nel percorrere i sentieri, dando in ogni caso sempre la precedenza ai pedoni. 2. L’Ente Parco promuove una campagna di informazione rivolta ai fruitori del Parco, prevedendo anche l’installazione di specifica segnaletica di divieto o di regolamentazione da apporre lungo i sentieri. Articolo 99 - Disposizioni generali per l’utilizzo dei sentieri Articolo 101 - Definizioni SEZIONE IV - ARMI ED ESPLOSIVI Articolo 100 - Ambito di applicazione 1. La presente Sezione IV, ai sensi e per gli effetti dell’art. 11, comma 3, della Legge 6-12-1991 n. 394 che interdice nei Parchi le attività e le opere che possono compromettere la salvaguardia del paesaggio e degli ambienti naturali tutelati con particolare riguardo alla flora e alla fauna protette e ai rispettivi habitat: a) individua, ai sensi dell’articolo 11, comma 4 della Legge 6-12-1991 n. 394 e con riferimento al territorio compreso nel perimetro del Parco, le deroghe al divieto di introduzione, da parte di privati, di armi, esplosivi e qualsiasi mezzo distruttivo, se non autorizzati; b) detta, altresì, le disposizioni per la produzione delle istanze dei privati volte a conseguire i provvedimenti autorizzatori richiamati nella lettera f) del comma 3 dell’art. 11 della Legge 6-12-1991 n. 394. 1. Ai fini del presente Regolamento per: a) “introduzione” si intende l’ingresso ovvero l’immissione ovvero l’accesso di armi ed oggetti alle stesse assimilati nel territorio del Parco; b) “trasporto” si intende il transito ovvero l’attraversamento del territorio del Parco con armi ed oggetti alle stesse assimilati; c) “armi” si intendono, con eccezione delle armi giocattolo4, quelle di ogni specie, tipologia e classificazione (armi da guerra, tipo guerra, comuni da sparo, per uso di caccia, per uso sportivo, per uso tiro a segno, ecc.), che tali sono considerate ai sensi della legge penale e delle altre leggi e regolamenti vigenti5. 1. Lungo la rete sentieristica del Parco si osservano le seguenti disposizioni generali: a) i sentieri destinati ad essere percorsi a piedi, con biciclette (o mountain bike) o da cavalcature di equini, sono espressamente segnalati da apposita cartellonistica o segnaletica a cura dell’Ente Parco; b) tutti i sentieri possono essere utilizzati, di norma, per escursioni pedonali. Per i sentieri prossimi al bordo della Falesia l’escursione pedonale deve avvenire percorrendo il tracciato mantenendosi sul lato interno, senza sporgersi nei dirupi, anche se protetti, o arrampicarsi nelle scarpate; 9929 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 portatili di qualsiasi tipo di cui sono muniti secondo le disposizioni interne del Servizio di appartenenza; d) le guardie particolari giurate, addette ai servizi di vigilanza privati e di investigazione, conformemente disciplinati dalla competente Questura; e) i dipendenti dell’Ente parco ai quali, ai sensi dell’art. 21 comma 2 della legge n. 394/1991, siano attribuiti poteri di sorveglianza. 2. I soggetti di cui al comma precedente non necessitano di autorizzazione dell’Ente Parco per il trasporto o la detenzione di armi, di oggetti ad essi assimilati, di esplosivi e di qualsiasi mezzo distruttivo all’interno del Parco. 3. Tutti i soggetti e/o persone diversi da quelli indicati nel precedente comma 1, si considerano “privati” ai sensi della lettera f) del comma 3 dell’articolo 11 della Legge 394/1991 ed ai fini dell’applicazione del presente Regolamento. d) “oggetti assimilati alle armi” si intendono quelli per i quali tale assimilazione sia prevista ai sensi delle leggi penali e delle altre leggi e regolamenti vigenti6. Si intendono altresì per “oggetti assimilati alle armi”, le armi ad avancarica, le armi a modesta capacità offensiva (incluse le armi ad aria compressa o gas compressi, sia lunghe che corte, i cui proiettili erogano un’energia cinetica anche inferiore a 7,5 juole le quali, in relazione alle rispettive caratteristiche, presentino attitudine a recare offesa alla fauna del Parco7), gli archi, le balestre ed apparecchi simili utilizzabili per il lancio di oggetti idonei all’offesa della fauna del Parco. e) “esplosivi” si intendono i prodotti esplosivi e/o esplodenti riconosciuti come tali ai sensi delle Leggi e regolamenti vigenti ed in genere tutti i prodotti esplosivi o esplodenti, comunque composti, sia che possano essere impiegati in macchine o congegni, o in qualsiasi altro modo disposti o adoperati8. S’intendono, altresì, per “esplosivi” i fuochi d’artificio e/o gli artifici pirotecnici, le bombe carta, i petardi, i razzi, i tracchi, i mortaretti e simili apparecchi. f) “T.U.L.P.S.”, si intende il Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, approvato con R.D. 18.06.1931, n. 773. Articolo 103 - Deroghe 1. Il porto delle armi è consentito, in deroga al divieto di cui all’art. 11 comma 3 lettera t) della legge n. 394/1991, alle seguenti categorie di soggetti privati, senza ulteriori adempimenti: a) guardie particolari giurate ad eccezione di quelle addette a servizi di vigilanza ittica, venatoria o zoofila; b) personale civile dipendente dallo Stato, addetto permanentemente a servizi particolari, il quale, per specifica disposizione regolamentare debba essere armato e sia all’uopo espressamente autorizzato; c) soggetti cui le leggi vigenti accordano, ai soli fini della difesa personale, la facoltà di portare, con o senza la licenza di cui all’articolo 42 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, le armi indicate nel predetto articolo 42; d) personale appartenente alle Forze di Polizia od ai Servizi di sicurezza di altro Stato, che sia al seguito di personalità dello Stato medesimo, autorizzato, ai sensi delle vigenti disposizioni di legge, ad introdurre nello Stato italiano le armi di cui è dotato per fini di difesa; e) agenti di polizia dei Paesi appartenenti all’Unione europea e degli altri Paesi con i quali sono sottoscritti specifici accordi di collaborazione interfrontaliera con agenti delle Forze di polizia dello Stato Italiano cui, in forza delle leggi e regolamenti vigenti, sia stata autorizzata dalle competenti Autorità di P.S. l’introduzione di armi nel territorio dello Stato; Articolo 102 - Soggetti esonerati dall’obbligo di autorizzazione 1. Ai fini del presente Regolamento non sono considerati privati i seguenti soggetti: a) gli appartenenti ai Corpi Armati dello Stato e alle Forze di Polizia sia ad ordinamento civile che ad ordinamento militare, limitatamente alle armi in dotazione previste dai rispettivi regolamenti militari, nonché coloro che si trovano nelle fattispecie previste dalla L. 3-82007 n. 124, che portano in via permanente le armi di cui sono muniti ai termini delle leggi e rispettivi regolamenti vigenti; b) gli addetti al Servizio di Polizia municipale ed i dipendenti di Enti diversi dal Comune che svolgono funzioni di Polizia locale, cui è conferita, ai sensi delle Leggi vigenti, la qualifica di agenti di pubblica sicurezza ed autorizzati, con le modalità e nei casi nonché negli ambiti territoriali indicati dall’art. 5 della Legge n. 65 del 1986, a portare, anche fuori dal servizio, le armi di cui possono essere dotati secondo i rispettivi regolamenti; c) gli appartenenti agli organismi di informazione e di sicurezza di cui alla Legge 24 ottobre 1977, n. 801, che portano senza licenza le armi 9930 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 d) motivi della detenzione o del trasporto; e) luogo ove le armi o i mezzi di cattura vengono detenuti; f) dati relativi al mezzo o ai mezzi utilizzati per il trasporto, tragitto all’interno del Parco. 4. Il trasporto delle armi deve comunque avvenire esclusivamente lungo le strade aperte al traffico. Le armi da fuoco trasportate devono essere scariche, riposte nell’apposita custodia e nel bagagliaio o, nei veicoli che ne sono provvisti, in altro spazio chiuso separato dall’abitacolo. 5. Le richieste saranno valutate dall’Ente Parco che potrà rilasciare l’autorizzazione nei termini previsti dall’art. 13 della L. 394/1991. L’Ente Parco si riserva la facoltà di rilasciare il provvedimento autorizzativo indicando un tragitto diverso, in tutto o in parte, da quello segnalato dal richiedente, motivandone le ragioni. 6. Per i non residenti l’autorizzazione ha durata annuale. Per i residenti l’autorizzazione, al permanere di tutte le condizioni indicate nella comunicazione del richiedente (residenza, estremi del porto d’arma, tipo di arma, tragitto da effettuare, ecc.), avrà validità uguale alla licenza e scadrà automaticamente con la scadenza della licenza stessa, e può essere rinnovata. L’autorizzazione dovrà essere portata al seguito ed esibita ad ogni richiesta del personale addetto alla sorveglianza del Parco. 7. Il mancato rispetto delle prescrizioni contenute nell’autorizzazione, comporterà la decadenza dall’autorizzazione medesima. 8. L’autorizzazione abilita altresì al trasporto dei cani atti all’attività venatoria legalmente detenuti e denunciati, e della selvaggina regolarmente prelevata e/o abbattuta rilevabile dagli appositi tesserini. f) personale diplomatico di Stati esteri cui, in forza di convenzioni e/o usi internazionali, è concesso il permesso del porto d’armi; g) dottori in veterinaria esercenti la relativa professione limitatamente agli strumenti che quand’anche catalogati e/o classificati come armi sono consentiti per eseguire gli interventi loro richiesti ai sensi delle leggi e regolamenti vigenti. Articolo 104 - Introduzione, detenzione e trasporto di armi 1. Ad esclusione delle categorie di cui ai precedenti articoli 102 e 103, è vietato detenere, introdurre e trasportare nel territorio del Parco armi, oggetti ad essi assimilati, esplosivi e qualsiasi mezzo distruttivo, senza specifica autorizzazione dell’Ente Parco. Tale divieto è esteso anche ad archi, balestre e attrezzi simili di qualsiasi tipo. 2. Tutti i privati che abbiano necessità di detenere oppure di introdurre e trasportare nel territorio del Parco armi, oggetti ad essi assimilati, mezzi di cattura, e qualsiasi mezzo distruttivo, devono acquisire la preventiva autorizzazione dell’Ente Parco. Sono compresi anche coloro che, per qualsiasi motivo ammesso dalla legge, oppure in periodi in cui è consentita l’attività venatoria, intendono attraversare il territorio del Parco trasportando armi, esplosivi o qualsiasi mezzo distruttivo permesso dalla legge per: a) raggiungere ambiti di caccia, ovvero zone ove è consentita l’attività venatoria; b) raggiungere, a scopo sportivo, poligoni di tiro, campi di gara, ecc.; c) i collezionisti o i possessori di armi artistiche, rare o antiche, autorizzati ai sensi della vigente normativa. 3. La richiesta di autorizzazione per il trasporto, l’introduzione e la detenzione di armi, di oggetti ad essi assimilati, di mezzi di cattura, e di qualsiasi mezzo distruttivo, deve essere redatta sull’apposito modulo predisposto dal Parco o, in alternativa, deve essere comunque corredata delle seguenti informazioni: a) dati completi del richiedente (nome e cognome, residenza, eventuale domicilio se diverso dalla residenza, recapito telefonico, eventuale recapito di posta elettronica); b) elenco e tipologia delle armi o dei mezzi di cattura che si intendono trasportare (marca, modello, numero di matricola dell’arma o delle armi); c) estremi della licenza di porto d’arma o del titolo autorizzativo; Articolo 105 - Introduzione, detenzione e trasporto di esplosivi 1. Chiunque, per qualsiasi motivo ammesso dalla legge, intende introdurre, detenere e trasportare nel territorio del Parco, per recarsi in una qualsiasi località, esplosivi e qualsiasi mezzo distruttivo destinati ad attività edile pubblica e privata o ad altre attività legali, deve inoltrare richiesta di autorizzazione per iscritto all’Ente Parco comunicando quanto segue: a) dati completi del richiedente (nome e cognome, residenza, eventuale domicilio se diverso dalla residenza, recapito telefonico, eventuale recapito di posta elettronica); b) elenco e tipologia degli esplosivi o dei mezzi di cattura che si intendono trasportare; 9931 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE c) motivi della detenzione o del trasporto; d) descrizione dell’esatto itinerario di trasporto cartograficamente individuato (preferibilmente in scala 1:10.000). Il trasporto delle armi deve comunque avvenire esclusivamente lungo le strade aperte al traffico; e) luogo ove gli esplosivi e i mezzi di cattura vengono detenuti; f) dati relativi al mezzo utilizzato per il trasporto. 2. La durata dell’autorizzazione per il trasporto di esplosivi è limitata al periodo indicato nella domanda e potrà essere concessa eventuale proroga solo su espressa e motivata richiesta dell’interessato. 3. L’eventuale utilizzo, per particolari e motivate esigenze, di prodotti esplosivi e/o esplodenti di cui all’articolo 82 del Regolamento al T.u.l.p.s. non ricompresi nel presente articolo, è comunque subordinato al rilascio della preventiva autorizzazione dell’Ente Parco. Per i fuochi di artificio o pirotecnici si rimanda a quanto prescritto all’art. 109 del presente Regolamento. ANNO XLVI • N. 38 a) oggetto, finalità e durata della ricerca; b) aree del Parco interessate dalle attività di ricerca; c) prelievi di materiale naturale vivente o non vivente; d) materiali e metodi utilizzati per i prelievi; e) curriculum del responsabile della ricerca; f) nominativi delle persone impegnate nella ricerca. 4. Le ricerche effettuate per conto dell’Ente Parco non necessitano di autorizzazione o di comunicazione. 5. L’Ente Parco può concedere, per particolari e motivate esigenze, eventuali deroghe a specifici divieti imposti dal presente Regolamento. 6. Per esigenze di tutela e conservazione, l’Ente Parco può porre limitazioni alla ricerca scientifica stabilendo, ad esempio, il numero massimo di esemplari o di campioni che è possibile prelevare o vietando temporaneamente l’accesso ad aree interessate da accertate nidificazioni o presenze di specie di interesse conservazionistico 7. I ricercatori possono, su richiesta, essere autorizzati a servirsi di strumenti, materiali e mezzi del Parco, secondo modalità da convenirsi caso per caso. 8. Il responsabile della ricerca, qualora sia necessario effettuare attività che possono arrecare particolare disturbo alla fauna selvatica tutelata dalle Direttive n. 92/43/CEE e n. 2009/147/CE, è tenuto a preavvertire ogniqualvolta l’Ente Parco. 9. L’Ente Parco può richiedere la consegna di parte del materiale raccolto, al fine di utilizzarlo per le proprie attività istituzionali. 10. Tutti i soggetti per i quali l’Ente Parco ha rilasciato l’autorizzazione per lo svolgimento di studi e ricerche, dovranno impegnarsi a rendere disponibili all’Ente Parco i risultati delle stesse e copia delle pubblicazioni risultanti. In caso di fattivo coinvolgimento del personale del Parco nell’attività di studio o ricerca, le pubblicazioni dovranno farne espresso riferimento. TITOLO VII - RICERCA SCIENTIFICA, BIOSANITARIA, DOCUMENTARISTICA Articolo 106 - Ricerca scientifica 1. Ai sensi dell’articolo 1, comma 3, lettera c) della L. 6-12-1991 n. 394, l’Ente Parco promuove la ricerca scientifica svolta da Enti, Università o privati, relativa al patrimonio naturalistico, ambientale e socio-culturale del Parco. 2. Ad esclusione di quanto indicato al successivo comma, tutte le attività di ricerca e studio che si svolgono all’interno del Parco devono essere preventivamente comunicate all’Ente Parco. A tal fine, il soggetto titolare della ricerca trasmette all’Ente Parco il programma della stessa, comprensivo dei seguenti elementi: a) oggetto, finalità e durata della ricerca; b) aree del Parco interessate dalle attività di ricerca; c) curriculum del responsabile della ricerca; d) nominativi delle persone impegnate nella ricerca. 3. Le attività di studio o di ricerca scientifica che potrebbero costituire fonte di disturbo o di danno alla flora o alla fauna selvatica, o che prevedono l’asportazione o il danneggiamento di rocce, reperti archeologici e fossili, sono sottoposte ad autorizzazione. A tal fine, il soggetto titolare della ricerca trasmette all’Ente Parco il programma della stessa, comprensivo dei seguenti elementi: Articolo 107 - Riprese fotografiche e cinematografiche 1. Le attività di ripresa fotografica, cinematografica e video aventi per oggetto il patrimonio naturale, ambientale, storico e culturale del Parco effettuate per finalità personali, dilettantistiche, scientifiche, per diritto di cronaca, nonché quelle finalizzate a promuovere le attività svolte all’interno del territorio del Parco, sono libere. 2. Le attività di ripresa fotografica, cinematografica e video effettuate a fini commerciali, editoriali e 9932 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE pubblicitarie, devono essere sottoposte all’autorizzazione dell’Ente Parco. Nella domanda di rilascio dell’autorizzazione l’utente è tenuto a fornire le seguenti informazioni: a) oggetto, finalità e durata delle riprese; b) aree della Parco oggetto delle riprese; c) tipologie delle apparecchiature e dei mezzi utilizzati; d) eventuale necessità di allestire campi base 3. Su richiesta dell’Ente Parco, i soggetti autorizzati dovranno consegnare, a titolo gratuito, almeno una copia del materiale prodotto, che potrà essere utilizzato per le finalità istituzionali del Parco. Sono comunque fatte salve le norme sui diritti d’autore qualora tale materiale venisse utilizzato dall’Ente Parco per fini commerciali. 4. Le riprese fotografiche, cinematografiche e video devono essere effettuate senza arrecare danno o disturbo al patrimonio naturale e ambientale; in caso contrario le riprese potranno essere interrotte dall’Ente Parco. ANNO XLVI • N. 38 e privata, devono essere eseguiti secondo criteri di antinquinamento luminoso e a ridotto consumo energetico. Gli impianti devono essere dotati di lampade con la più alta efficienza possibile in relazione allo stato della tecnologia ed essere dotati di adeguati schermi non riflettenti verso l’alto. 6. Per un corretto inserimento paesaggistico ed architettonico degli impianti di illuminazione, l’Ente Parco predispone, qualora necessario, un abaco con indicati gli impianti di illuminazione ammessi e le relative modalità esecutive. 7. I campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici dei nuovi impianti per la produzione e il trasporto di energia, nonché per le telecomunicazioni, non devono superare i limiti individuati dalla vigente normativa, ad esclusione di quelli necessari per le attività di emergenza, soccorso, vigilanza e monitoraggio ambientale. Articolo 109 - Fuochi pirotecnici 1. Nel territorio del Parco è vietata l’accensione di fuochi pirotecnici, siano essi fuochi a terra o fuochi aerei, ad esclusione di quanto riportato nei commi 2 e 3 del presente articolo. E’ altresì vietato, nel caso di accensione in aree esterne al Parco, che la loro parabola interessi o termini nel perimetro dell’Area Protetta. 2. L’Ente Parco può rilasciare l’autorizzazione allo svolgimento di spettacoli pirotecnici in occasione di eventi di particolare interesse per la collettività, per feste patronali e di altre manifestazioni religiose o pubbliche, nel rispetto delle disposizioni di legge in materia, nonché dei provvedimenti delle autorità di pubblica sicurezza. 3. Sono inoltre ammessi, nel rispetto della vigente normativa e dei provvedimenti delle autorità di pubblica sicurezza, i fuochi pirotecnici effettuati nelle seguenti zone: - nelle zone DF2 del Piano del Parco, fatta eccezione per la spiaggia sottostante l’abitato di Fiorenzuola, a condizione che la parabola discendente del fuoco sia orientata in maniera tale da non ricadere all’interno del perimetro del Parco; - nelle altre zone D del Piano del Parco, previa autorizzazione dell’Ente Parco, purché la parabola discendente non sia orientata verso la falesia. Tali fuochi non sono ammessi nel periodo in cui sia stato dichiarato lo stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi. 4. L’uso dei fuochi pirotecnici di cui ai precedenti commi 2 e 3 è comunque subordinato al rispetto delle seguenti prescrizioni: - che i responsabili dell’accensione dei fuochi predispongano squadre di volontari per il pronto intervento; TITOLO VIII - EMISSIONI SONORE, LUMINOSE ED ELETTROMAGNETICHE Articolo 108 - Emissioni sonore, luminose ed elettromagnetiche 1. All’interno del Parco l’uso degli apparecchi produttori di emissioni luminose e sonore deve avvenire in modo da non arrecare disturbo alla quiete dell’ambiente, alle persone e agli Animali Vertebrati. 2. Sono inoltre ammesse le emissioni luminose e sonore emesse da civili abitazioni, veicoli, opifici e aree produttive in base alla classificazione acustica del territorio comunale competente e le segnalazioni acustiche emesse dai veicoli quando consentito, nonché altre attività appositamente autorizzate. 3. Non è consentito l’esercizio di attività artigianali rumorose o inquinanti oltre i limiti stabiliti dalla legge e verificati dagli organi competenti. Sono comunque fatte salve le attrezzature e le macchine necessarie per lo svolgimento di attività agro-silvo-pastorali. 4. L’Ente Parco favorisce e sostiene anche dal punto di vista economico, compatibilmente con le risorse di bilancio a disposizione, interventi che abbiano le seguenti finalità: - riduzione dei fenomeni di inquinamento luminoso e di dispersione luminosa verso l’alto; - riduzione del consumo energetico. 5. I nuovi impianti di illuminazione esterna, pubblica 9933 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 3. La validità, in termini temporali, del nulla osta, è quella dell’atto autorizzativo al quale si lega. Nel caso di interventi per i quali non sono richieste autorizzazioni o pareri di altri Enti, il nulla osta non può comunque avere una validità superiore ad anni 2 (due) dalla data del rilascio. 4. Il diniego, che è immediatamente impugnabile, è affisso contemporaneamente all’albo del Comune interessato e all’albo dell’Ente Parco e l’affissione ha la durata di 7 (sette) giorni. L’Ente Parco dà notizia per estratto, con le medesime modalità, dei nulla osta rilasciati e di quelli determinatisi per decorrenza del termine. 5. Avverso il rilascio del nulla osta è ammesso ricorso giurisdizionale anche da parte delle associazioni di protezione ambientale individuate ai sensi della L. 349/1986. 6. Il Responsabile del Procedimento, entro sessanta giorni dalla richiesta, con comunicazione scritta al richiedente, può rinviare, per una sola volta, di ulteriori trenta giorni i termini di espressione del nulla osta. 7. Per iniziativa del Presidente o di almeno tre consiglieri dell’Ente Parco, la richiesta di nulla osta deve essere sottoposta a Delibera del Consiglio Direttivo. 8. Il nulla osta è rilasciato dal Direttore dell’Ente Parco, ed è trasmesso al Comune e agli organi di sorveglianza territorialmente competenti. - che al termine delle manifestazione venga rastrellata l’area per la raccolta dei materiali residui; - che la vigilanza sulla corretta esecuzione sia garantita dall’Amministrazione Comunale. 5. La domanda di autorizzazione per gli spettacoli pirotecnici di cui ai commi 2 e 3 secondo trattino, deve riportare almeno le seguenti informazioni: orario e luogo da cui si produrranno i fuochi pirotecnici, la loro tipologia e durata, nonché le cautele che saranno adottate. 6. L’Ente Parco, per motivate esigenze di tutela e conservazione, si riserva la possibilità di disciplinare ulteriormente, in forma più restrittiva, l’utilizzo di fuochi pirotecnici all’interno del Parco. TITOLO IX - ATTIVITÀ DA AFFIDARE A INTERVENTI DI OCCUPAZIONE GIOVANILE, DI VOLONTARIATO, COMUNITÀ TERAPEUTICHE E SERVIZIO CIVILE Articolo 110 - Occupazione giovanile, volontariato, comunità terapeutiche e servizio civile 1. Per il raggiungimento dei propri fini istituzionali, l’Ente Parco coinvolge le associazioni di volontariato ed il settore della cooperazione sociale (ONLUS) impegnate nel settore della difesa dell’ambiente, della salute e della persona. 2. L’Ente Parco può inoltre avvalersi delle attività derivanti dalla prestazione di servizio civile di cui alla legge 6 marzo 2001, n. 64, delle cooperative sociali e loro consorzi come previsto dalla Legge Regionale 18 dicembre 2001 n. 34, al fine di realizzare progetti di inserimento lavorativo di persone svantaggiate, sostegno alle comunità terapeutiche, sviluppo di interventi a favore dell’occupazione giovanile. Articolo 112 - Polizza fidejussoria 1. Nei casi in cui il nulla osta o l’autorizzazione dispongano, quale condizione o prescrizione, la realizzazione di interventi di mitigazione e compensazione degli impatti sull’ambiente, l’Ente Parco ha facoltà di chiedere la preventiva stipula di polizza fidejussoria a carico del soggetto interessato ed a favore dell’Ente Parco, per un importo pari a quello stimato per la realizzazione degli interventi di mitigazione/compensazione. Analoga polizza fidejussoria può essere richiesta per tutti gli interventi che comportano rischi ambientali, commisurata ai costi della eventuale rimessa in pristino e/o della eventuale bonifica. TITOLO X - PROCEDURE E CRITERI PER IL RILASCIO DEL NULLA OSTA Articolo 111 - Nulla osta 1. Il rilascio di concessioni o autorizzazioni relative ad interventi, impianti ed opere all’interno del Parco di cui al successivo articolo 115, è sottoposto al preventivo nulla osta dell’Ente Parco, ai sensi dell’art. 13 della Legge 6-12-1991 n. 394 e dell’art. 26 della L.R. 28-4-1994 n. 15. 2. Il nulla osta verifica la conformità tra le disposizioni del Piano e del Regolamento e l’intervento ed è reso entro sessanta (60) giorni dalla richiesta, fatte salve le disposizioni del DPR 380/2001 e ss.mm.ii. per gli interventi che comportano un procedimento edilizio. Decorso inutilmente tale termine il nulla osta si intende rilasciato. Articolo 113 - Comitato Tecnico-Scientifico per il rilascio del nulla-osta 1. Ai sensi dell’art. 13, comma 1 della Legge 6-121991 n. 394, l’esame delle richieste di nulla osta può essere affidato, con deliberazione del Consiglio Direttivo, ad un apposito Comitato TecnicoScientifico a funzione consultiva. 9934 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 2. Qualora istituito, il funzionamento e la composizione del Comitato saranno disciplinati dall’Ente Parco con apposito atto. ANNO XLVI • N. 38 Articolo 115 - Opere o attività sottoposte al nulla osta 1. Sono sottoposti al nulla osta dell’Ente Parco tutti gli interventi, impianti ed opere descritti o individuabili nel presente Regolamento o nelle NTA del Piano del Parco, per i quali è espressamente previsto il rilascio di tale provvedimento. Sono fatti salvi gli interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria e risanamento conservativo, nonché gli interventi di ristrutturazione di fabbricati esistenti e le nuove costruzioni in zone diverse dalle DE (agricola). Articolo 114 - Istanza di Nulla OstaAutorizzazione 1. La domanda di nulla osta/autorizzazione deve pervenire all’Ente Parco in duplice copia cartacea e su supporto informatico, deve contenere la documentazione prevista dalla normativa di riferimento o apposita documentazione indicata nella modulistica eventualmente predisposta dall’Ente Parco, al fine di assicurare l’esatta individuazione, la puntuale definizione e la corretta valutazione dell’intervento proposto. 2. Le istanze relative a interventi in ambito edilizio ed urbanistico, devono pervenire all’Ente Parco dal Comune di competenza, munite di lettera di trasmissione. 3. Le istanze che riguardino interventi in ambito idraulico, idrogeologico, vegetazionale e forestale, devono pervenire al Parco dagli Enti preposti al rilascio delle relative autorizzazioni. Se ritenuto necessario, l’Ente Parco concorda con tali Enti le procedure idonee ad evitare o contenere, a norma delle leggi vigenti, qualsiasi aggravio dell’iter amministrativo che possa ripercuotersi negativamente sui legittimi interessi del richiedente. 4. Le istanze nei casi di interventi per i quali non è previsto il rilascio di una autorizzazione da parte di altri Enti, possono pervenire al Parco direttamente dal soggetto interessato. In tal caso, la richiesta dovrà contenere l’autocertificazione, ai sensi di legge, resa dall’interessato circa la titolarità sul bene oggetto di intervento e la relativa documentazione catastale (estratto di mappa e visura catastale). 5. Nel procedimento amministrativo, l’Ente Parco garantisce comunque l’uniformità della propria attività alle procedure previste dalla Legge 7 agosto 1990 n. 241 “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi” e successive modifiche ed integrazioni. 6. L’Ente Parco, qualora necessario, disciplina il procedimento amministrativo del rilascio del nulla osta/autorizzazione con apposito Regolamento, da sottoporre all’approvazione del Consiglio Direttivo. 7. Al fine dell’espletamento dell’attività di sorveglianza di cui al successivo articolo 123, i Comuni e l’Amministrazione Provinciale trasmettono all’Ente Parco copia del provvedimento autorizzativo rilasciato. Con riferimento agli interventi edilizi, i Comuni trasmettono copia del titolo abilitativo. Articolo 116 - Opere o attività sottoposte al parere o all’autorizzazione dell’Ente Parco 1. Sono sottoposti al parere dell’Ente Parco, oltre agli interventi o alle attività espressamente previste nell’articolato del presente Regolamento: - le varianti agli elaborati e alle NTA che non interferiscono con le invarianti paesistico ambientali di cui alle tavole c.1, c.2, c.3, c.4 del Piano del Parco e che non comportano modificazione dell’uso del suolo che non sia già prevista dal Piano (art. 1, comma 5, delle NTA del Piano del Parco); - gli strumenti urbanistici attuativi delle previsioni individuate dal Piano (art. 1, comma 5, delle NTA del Piano del Parco); - tutti gli interventi previsti dall’art. 128 comma 10 (costruzione di attrezzature e infrastrutture in zona DE); 2. Sono subordinati all’autorizzazione dell’Ente Parco, oltre agli interventi o alle attività espressamente previste nell’articolato del presente Regolamento: - gli interventi di taglio degli individui senili di cui all’articolo 84, comma 5 delle NTA; - i progetti di realizzazione di cantine interrate di cui all’articolo 128, comma 10, lettera a) delle NTA del Piano del Parco. Articolo 117 - Comunicazioni all’Ente Parco 1. Sono subordinati all’obbligo della preventiva comunicazione all’Ente Parco: a) gli interventi o le attività espressamente menzionati nell’articolato del presente Regolamento; b) gli interventi urgenti e indifferibili, necessari per ovviare a situazioni di pericolo per la sicurezza o l’incolumità delle persone. 9935 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 Articolo 118 - Esibizione del nulla osta, autorizzazione TITOLO XI — DISPOSIZIONI FINALI Articolo 123 - Sorveglianza 1. Il nulla osta e l’autorizzazione rilasciati dall’Ente Parco devono essere obbligatoriamente esibiti a richiesta degli addetti alla sorveglianza. 1. La sorveglianza del Parco è di competenza del personale di vigilanza dell’Ente Parco nonché, ai sensi dell’art. 27, camma 2, della Legge 394 del 1991, del Corpo Forestale dello Stato. Possono altresì esercitare tale attività, ai sensi della richiamata normativa, anche gli appartenenti alle Forze di Polizia che rivestono la qualifica di agente o di ufficiale di polizia giudiziaria, ai sensi del Codice di Procedura Penale. 2. L’Ente Parco può servirsi anche di guardie ecologiche volontarie di cui alla L.R. 19 luglio 1992, n. 29, di guardie giurate dei consorzi forestali o aziende speciali costituite ai sensi del R.D. n. 3267 del 1923 e degli articoli 7 e 10 del Legge n. 984 del 1977 o di altre guardie giurate di cui agli articoli 133 e 134 del T.U.L.P.S. 18 giugno 1931, n. 773, con l’indicazione delle norme rispetto alle quali è conferito il potere di accertamento. 3. I soggetti di cui al precedente comma operano sotto il coordinamento del personale di vigilanza dell’Ente Parco o del Corpo forestale dello Stato. Articolo 119 - Assenza o difformità dal nulla osta o dalla autorizzazione 1. Chiunque proceda alla realizzazione di opere, interventi, impianti o attività in assenza o in difformità del nulla osta o dell’autorizzazione dell’Ente Parco, incorre nelle sanzioni previste dalla vigente normativa. Articolo 120 - Disciplina del nulla osta nell’ambito della Conferenza di Servizi 1. Nel caso in cui l’Ente Parco sia chiamato a pronunciarsi nel contesto della Conferenza di Servizi di cui all’articolo 14 della L. 241/90 e ss.mm.ii., ovvero da altra legge speciale, il termine di sessanta giorni previsto per l’emissione del provvedimento sul Nulla Osta, è prorogato fino al termine ultimo previsto per la conclusione della Conferenza medesima. 2. Il Direttore dell’Ente Parco, o suo delegato, partecipa alle Conferenze di Servizi quale rappresentante legittimato ad esprimere in modo vincolante la volontà dell’Amministrazione ai sensi dell’Articolo 14-ter, comma 6, della legge 7 agosto 1990, n. 241 e successive modificazioni. Articolo 124 - Aggiornamento degli allegati 1. L’Ente Parco può modificare, con propri e autonomi atti, gli elenchi contenuti negli allegati al presente Regolamento in quanto essi non ne sono parte integrante e sostanziale. 2. Le modifiche, approvate con Delibera del Consiglio Direttivo su proposta del Direttore del Parco, saranno pubblicate per almeno 30 giorni nell’albo pretorio dell’Ente e nell’albo pretorio degli Enti locali interessati. 3. Le procedure di cui al comma precedente sono applicabili solo qualora le modifiche degli elenchi non alterino il contenuto del presente Regolamento e siano conformi alla normativa regionale, nazionale e comunitaria di riferimento delle aree protette e di tutela della biodiversità. Articolo 121 - Semplificazione 1. Al fine di razionalizzare e semplificare l’attività amministrativa, all’Ente Parco può essere affidata, previa intesa con gli Enti interessati, la gestione diretta di taluni procedimenti amministrativi affini alle competenze dell’Ente Parco. Articolo 122 - Deroghe Articolo 125 - Recepimento delle normative sopraordinate 1. Purché compatibili con le finalità istitutive e con il Piano del Parco, l’Ente Parco può, con Deliberazione del Consiglio Direttivo, concedere deroghe ai divieti posti nel presente Regolamento, per: a) fini di tutela ambientale o di particolare interesse scientifico o culturale; b) motivi di rilevante interesse pubblico. 1. Il recepimento di nuove normative o le modifiche al Piano del Parco che abbiano rilevanza sui presenti disposti regolamentari e/o che modifichino il quadro all’interno del quale agisce il presente Regolamento, potrà avvenire con Deliberazione del Consiglio Direttivo dell’Ente. 9936 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 norme del presente Regolamento, nonché in procedimenti civili e penali per il risarcimento del danno ambientale. Articolo 126 - Funzionamento dell’Ente Parco 1. Oltre al personale di ruolo, è facoltà dell’Ente Parco avvalersi, per l’espletamento dei compiti e delle funzioni di sua competenza, del personale del Comune di Gabicce Mare, del Comune di Pesaro e della Provincia di Pesaro e Urbino. 2. Al fine di agevolare lo svolgimento coordinato di funzioni e servizi con altri Enti pubblici, il Parco può attivare con gli stessi apposite convenzioni. Nelle convenzioni si devono stabilire i fini, la durata, i rapporti finanziari tra i vari Enti e i reciproci obblighi e garanzie. Articolo 129 - Interventi cautelari conseguenti all’accertamento di attività abusive 1. Qualora venga accertato l’esercizio di un’attività difforme dal Piano del Parco, dal presente Regolamento, o da provvedimenti attuativi (nulla osta, autorizzazione), l’Ente Parco dispone l’immediata sospensione dell’attività medesima ed ordina, in ogni caso, la riduzione in pristino o la ricostituzione di specie vegetali o animali a spese del trasgressore, con la responsabilità solidale del committente, del titolare dell’impresa e del direttore dei lavori in caso di costruzione e trasformazione di opere. 2. Nel caso di inottemperanza all’ordine di riduzione in pristino o di ricostituzione delle specie vegetali o animali entro il termine assegnato, l’Ente Parco provvede all’esecuzione in danno degli obbligati secondo la procedura di cui ai commi secondo, terzo e quarto dell’Articolo 27 della legge 28 febbraio 1985, n. 47, in quanto compatibili, e recuperando le relative spese mediante ingiunzione emessa ai sensi del T.U. delle disposizioni di legge relative alla riscossione delle entrate patrimoniali dello Stato, approvato con R.D. 14 Aprile 1910, n. 639. 3. L’Ente Parco può intervenire nei giudizi riguardanti fatti dolosi o colposi che possano compromettere l’integrità del patrimonio naturale dell’area protetta e ha la facoltà di ricorrere in sede di giurisdizione amministrativa per l’annullamento di atti illegittimi lesivi delle finalità istitutive dell’area protetta. Articolo 127 - Comunicazione Istituzionale 1. Allo scopo di favorire i processi partecipativi e la condivisione degli obiettivi di tutela, l’Ente Parco utilizza i seguenti strumenti di comunicazione istituzionale: Albo Pretorio del Parco, Albo Pretorio dei Comuni di Pesaro e Gabicce Mare, Albo Pretorio della Provincia di Pesaro e Urbino; Sito Internet del Parco e newsletter (e mezzi similari); segnaletica del Parco; raccolta della cartografia tematica del Parco (es. cartografia dei sentieri, ecc.). TITOLO XII - SANZIONI Articolo 128 - Disposizioni generali 1. Fatto salvo quanto disposto dal comma 1 dell’art. 30 della legge 6 dicembre 1991, n. 394 e s.m.i., le violazioni delle disposizioni emanate dal presente Regolamento, delle NTA del Piano del Parco e dei provvedimenti adottati dall’Ente Parco, sono punite con le sanzioni pecuniarie da euro 25,82 a euro 1.032,91 di cui all’articolo 30, comma 2, della Legge 6-12-1991 n. 394. Sono altresì applicabili le sanzioni penali derivanti dalla violazione di altre Leggi. 2. Ai fini del presente Regolamento trovano altresì applicazione le sanzioni amministrative di cui agli articoli 29 (danno ambientale con possibilità di ripristino), 30 (danno senza possibilità di ripristino) e 31 (danno ambientale di minima entità) della L.R. 28-4-1994 n. 15. 3. Le sanzioni amministrative sono irrogate dall’Ente Parco nel rispetto delle disposizioni di cui alla Legge 24 novembre 1981, n. 689 (Modifiche al sistema penale) e dalla Legge Regionale 10 agosto 1998, n. 33 (Disciplina generale e delega per l’applicazione delle sanzioni amministrative di competenza regionale). 4. L’Ente Parco ha facoltà di costituirsi parte civile nei procedimenti penali per l’inosservanza delle Articolo 130 - Rinvio 1. Per quanto non previsto dal presente Regolamento, si rinvia alle disposizioni dettate dalla Legge 2411-1981 n. 689 e dalla L.R. 10 agosto 1998, n. 33, nonché ad altre normative vigenti. NOTE ______________ 1 AGL: Above ground level (sopra il livello del suolo). 2 Ai sensi dell’Articolo 185, comma 2 del D.Lgs. 285/1992, la sosta delle auto-caravan non costituisce campeggio, attendamento e simili se l’autoveicolo non poggia sul suolo salvo che con le ruote, 9937 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE non emette deflussi propri, salvo quelli del propulsore meccanico, e non occupa comunque la sede stradale in misura eccedente l’ingombro proprio dell’autoveicolo medesimo. 3 R.D. 18 giugno 1931, n. 773 - Art. 68: Senza licenza del questore non si possono dare in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico rappresentazioni teatrali o cinematografiche, accademie, feste da ballo, corse di cavalli, né altri simili spettacoli o trattenimenti, e non si possono aprire o esercitare circoli, scuole di ballo e sale pubbliche di audizione 4 Cfr art. 5 della Legge n. 110 del 1975, come modificata dalla Legge n. 36 del 1990. 5 Cfr art. 585 comma 2 e art. 704 del c.p.; Articolo 30 del T.u.l.p.s. e Articolo 45 del relativo Reg.to, Per la classificazione delle armi, cfr. L. n. 110 del 1975, artt. 1 e 2; per le armi uso sportivo cfr. L. n. 85 del 1986; per le armi trasportate dai componenti delle Società di Tiro a segno, cfr. Articolo 76 del Reg. al T.u.l.p.s. 6 Cfr. art. 585, ultimo comma c.p.; 7 Cfr art. 2 comma 3 della Legge n. 110 del 1975; cfr altresì, Cass. Pen. 1^, 21.4.1991, n. 8771. 8 I prodotti esplosivi sono classificati nelle seguenti categorie dall’art. 82 del R.D. 06.05.1940 n. 635 “Regolamento per l’esecuzione del Testo Unico 18 giugno 1931, n. 773 delle Leggi di Pubblica Sicurezza”: 1) polveri e prodotti affini negli effetti esplodenti; 2) dinamiti e prodotti affini negli effetti esplodenti; 3) detonanti e prodotti affini negli effetti esplodenti; 4) artifici e prodotti affini negli effetti esplodenti; 5) munizioni di sicurezza e giocattoli pirici. 9938 ANNO XLVI • N. 38 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 9939 ANNO XLVI • N. 38 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 9940 ANNO XLVI • N. 38 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 9941 ANNO XLVI • N. 38 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 9942 ANNO XLVI • N. 38 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 9943 ANNO XLVI • N. 38 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 9944 ANNO XLVI • N. 38 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 9945 ANNO XLVI • N. 38 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 Bura (Tolentino) alla costa” - Trasmissione estratti decreti per servitù ed occupazioni temporanee per pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Marche. ________________________________________________________ Soc. per l’Acquedotto del Nera spa - Macerata Lotto 2 - Stralcio 1° - dei lavori di “Completamento dell’Acquedotto del Nera dal serbatoio di 9946 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE 9947 ANNO XLVI • N. 38 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 l’opera di cui trattasi e dell’ottenimento delle altre autorizzazioni che, per quanto riguarda la scrivente Area provinciale consistono nell’autorizzazione in sanatoria dello sbarramento con invaso ai sensi del D.P.R. 01/11/1959 n. 1363 e D.M.LL.PP. 24/03/1982 e della concessione sia pluriennale sia demaniale ai sensi del, R.D. 1285/20 e R.D. n. 1775/33 e L.R. n. 05/2006 e del R.D. n. 523/1904. COMUNICAZIONI DI AVVIO DEI PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI ________________________________________________________ Provincia di Ancona L. 07/08/1990 n. 24, art. 8. Comunicazione dell’avvio del procedimento amministrativo, da pubblicare sul Bollettino Ufficiale della regione Marche, relativo all’autorizzazione in sanatoria alla costruzione ed all’esercizio in sanatorio, con relativa concessione sia pluriennale sia demaniale, di uno sbarramento con invaso in Località “Lago Fossi” s.n.c. del comune di Genga. D.P.R. 01/11/1959 n. 1363 e D.M.LL.PP. 24/03/1982 e Legge 21/10/1994 n. 584. D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm. e ii. R.D. n. 523/1904. R.D. n. 1775/33. L.R. n. 05/2006. L.R. n. 3/2012 e ss. mm. e ii. Ditta: Consorzio Frasassi, Via Leone XII, 1 - 60040 Genga. Il presente avvio di Procedimento è propedeutico alla presentazione da parte del Consorzio Frasassi del Progetto relativo alla sanatoria dell’opera di sbarramento e concessoria che dovrà essere concordata con la scrivente Area sospendendo sino a quest’adempimento procedimentale di cui trattasi. Allo stesso modo vengono sospesi, sino a definizione della pratica autorizzativa e concessoria, i procedimenti di richiesta utilizzo del Lago Fossi da parte sia della Comunanza Agraria tre Parrocchie di Genga sia quello dell’Associazione Sportiva Pescatori del Sentino di Sassoferrato. Il Progetto di cui all’ottenimento delle autorizzazioni dovrà essere presentato dal Consorzio Frasassi alla scrivente Area sia in forma digitale sia in tre copie cartacce, firmato da Tecnico iscritto all’Albo, nelle modalità da concordare, almeno entro 90 gg. a partire dal termine della pubblicazione sia al Bur Marche sia all’Albo Pretorio del comune di Genga, nel cui territorio insiste l’opera, per trenta gg. consecutivi con comunicazione alla scrivente Area dell’avvenuta pubblicazione. Legge 07/08/1990 n. 241, art. 8. Comunicazione dell’avvio del procedimento amministrativo relativo all’autorizzazione in sanatoria alla costruzione ed all’esercizio, comprensivo sia di concessione pluriennale sia di concessione demaniale, di uno sbarramento con invaso, ad uso ludico sportivo salvo altri usi da richiedere, denominato ed esistente da tempo immemorabile “Lago Fossi”, trattandosi di derivazione dal Torrente Fossi nel territorio del comune di Genga (AN). Il termine entro il quale il procedimento dovrà concludersi è stabilito con D.G.R. n. 808 del 07.04.97 in gg. 145. Si comunica che a seguito di istanze per l’utilizzo del “Lago Fossi” in data 19/12/2014 e in data 04/02/2015 da parte di due Associazioni culturali denominate rispettivamente Comunanza Agraria delle tre Parrocchie di Genga con Sede presso il presidente Locci Giuseppe in Comune di Falconara Marittima e Associazione Sportiva Dilettantistica Pescatori del Sentino con Sede in comune di Sassoferrato, è stato accertato, attraverso controlli catastali che l’opera di cui trattasi non è stata referenziata catastalmente e agli archivi della scrivente Area, non risulta avere ottenuto, salvo documenti che ne provino l’avvenuta e prescritta autorizzazione che risalgano a tempi remoti, alcuna concessione sia pluriennale sia demaniale per lo sfruttamento delle acque del Torrente Fossi, né alcuna autorizzazione dall’allora Genio Civile ai sensi del D.P.R, 1363/59. Dalla ricerca catastale avvenuta d’Ufficio in data 26/02/2015, è stato constatato che l’area in cui insiste il “Lago Fossi”, così denominato dal relativo emissario ed immissario, Torrente Fossi in comune di Genga, risulta di proprietà del Consorzio Frasassi sin dall’anno 1981. Il tempo sopra indicato decorre dalla data di ricevimento dell’istanza e del Progetto da parte del Consorzio Frasassi proprietario dell’area, salvo richiesta di ulteriore documentazione e, considerando le varie modifiche legislative intervenute nell’anno 2012 e successivamente nel 2013, si invita il comune di Genga ad attivarsi per la parte urbanistica del caso e il Consorzio Frasassi, a seguito del recepimento della presente nota, all’avvio della procedura prevista dalla legge regionale n° 3/2012 relativa alla Valutazione di Impatto Ambientale e Paesaggistica. Si fa presente, inoltre, che chiunque abbia interesse, potrà prendere visione degli atti del procedimento e presentare memorie scritte e documenti in virtù della vigente legislazione in materia, e potrà inoltrare le proprie osservazioni presso l’Ufficio posto al II° Piano del Settore VII, Tutela e Valorizzazione dell’Ambiente, Area Acque Pubbliche e Sistemazioni Idrauliche, U.O. Autorizzazioni e Concessioni di via Menicucci, 1 del Comune di Ancona. Si precisa che il responsabile del procedimento è il Dott. Adriano Romaldi del Settore VII, Tutela e Valorizzazione dell’Ambiente, Area Acque Pubbliche e Spetta pertanto al suddetto Consorzio farsi carico dell’iter procedimentale relativo alla sanatoria del- 9948 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 ________________________________________________________ Sistemazioni Idrauliche, U.O. Autorizzazioni e Concessioni con Sede in Via Menicucci, 1 del Comune di Ancona. Provincia di Fermo Richiesta di modifica di ambiti a rischio frana nel piano di assetto idrogeologico, ubicati in c.da Montemilone nel comune di Montegiorgio (FM) – Comunicazione avvio procedimento amministrativo. IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Adriano Romaldi Si rende noto che la Società Agricola Officina del Sole, a mezzo istanza acquisita agli atti del Settore Genio Civile della Provincia di Fermo in data 23/02/2015 prot. n. 6100, ha richiesto la modifica parziale degli ambiti di dissesto a rischio frana del Piano stralcio di bacino per l’Assetto Idrogeologico, individuati dal Cod. F-21-0196 ed F-21-0193; tali ambiti sono ubicati in c.da Montemilone nel Comune di Montegiorgio. La domanda è intesa, ai sensi dell’art. 19 delle Norme di Attuazione del PAI e dell’art. 13, comma 5, della Legge regionale n. 22/2011 ed è visionabile presso gli uffici del Genio Civile della Provincia di Fermo, presso il quale sono depositati gli atti tecnico-amministrativi inerenti l’istanza avanzata. Si informa che, in virtù dell’art. 9 della L. 241/1990, chiunque abbia interesse potrà prendere visione degli atti del procedimento depositati presso il Settore Genio Civile della Provincia di Fermo (viale Trento 97 - 63900 Fermo); inoltre, in virtù dell’art. 10 della legge 241/90, i soggetti di cui all’art. 9 della medesima legge potranno estrarre copia degli atti e presentare memorie scritte e documenti ai sensi della vigente legislazione in materia. Il responsabile del procedimento è l’ing. Stefano Babini (tel. 0734232430 — fax 0734232460 - e-mail: [email protected]). Il termine entro il quale chiunque abbia interesse ad intervenire nel procedimento è di 30 giorni dalla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della legione Marche. IL RESPONSAILE DELL’AREA Geom. Massimo Baldinelli ________________________________________________________ Provincia di Ancona Avviso di richiesta di modifica dell’Area di Versante in Dissesto (AVD) del PAI, approvato con DGR n. 116 del 21/01/2004, in Comune di Corinaldo - Richiedente: Sig. Matteo Principi Sindaco Pro tempore Comune di Corinaldo. Si comunica che: Il Sig. Matteo Principi Sindaco Pro tempore Comune di Corinaldo, con nota prot. n. 1262 del 22/04/2015, pervenuta il 22/04/2015 e registrata al ns. prot. n. 57330 del 27/04/2015, ha presentato richiesta di: - inserimento di un nuovo codice di identificazione con censimento di una nuova area di versante in dissesto; relativamente al dissesto contraddistinto con il codice - ubicazione: Comune di Corinaldo - tavola PAI: RI. L’istanza è inviata ai sensi dell’art. 19 delle NA/PAI approvato con D.G.R. 116 del 21/01/2004 e dell’art. 13 della L.R. n. 22 del 23/11/2011. Chiunque ne abbia interesse potrà prendere visione degli atti del procedimento e presentare memorie scritte e documenti ai sensi della vigente legislazione in materia. Il Responsabile del procedimento è il Dott. Arch. Sergio Bugatti, Responsabile dell’Area Urbanistica, presso il cui ufficio, sito in Via Menicucci 1 - 1° piano Tel. 0715894408 – Fax 0715894400 - PEC: [email protected], è possibile prendere visione degli atti. Il procedimento dovrà concludersi, così come previsto dal vigente Regolamento recante le discipline dei procedimenti relativi alla emanazione di atti e all’esercizio di funzioni di competenza dell’amministrazione provinciale (approvato con D.C.P. n. 54 del 23/04/2012), entro 90 giorni dal ricevimento dell’istanza e quindi entro il 19/10/2015, salvo eventuale sospensione per richiesta chiarimenti o integrazioni. La richiesta in oggetto verrà contestualmente pubblicata all’Albo Pretorio del Comune di Corinaldo (AN). IL DIRIGENTE Stefano Babini ________________________________________________________ Ciip – Cicli Integrati Impianti Primari spa – Ascoli Piceno Estensione della rete fognaria in zona Tacchiare/Bivio Belmontese nel Comune di Servigliano - ID 1643 CC FX84. Comunicazione di avvio del procedimento di espropriazione e/o asservimento ai sensi e per gli effetti degli art. 11, comma 2, 16, commi 4 e 5, e 19 commi 1 e seguenti del D.P.R. 327/2001 e successive modificazioni e dell’art. 8 legge 7 agosto 1990 n. 241. 9949 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 - Che il Responsabile del Procedimento della CIIP CICLI INTEGRATI IMPIANTI PRIMARI S.P.A. è l’Ing. Virginia Recanati; - Che nel formulare le osservazioni può essere chiesto che l’esproprio e/o asservimento riguardi anche le frazioni residue dei beni che non siano state prese in considerazione, qualora per essi risulti una disagevole utilizzazione ovvero siano necessari considerevoli lavori per disporne un’agevole utilizzazione; - Che la realizzazione dei lavori indicati in oggetto è prevista dal Piano degli Investimenti parte integrante della convenzione di affidamento del servizio idrico integrato da parte dell’AATO n. 5 al gestore CIIP CICLI INTEGRATI IMPIANTI PRIMARI S.P.A. con il Codice Identificativo 1643; - Che sono interessati alla procedura di esproprio e/o asservimento le seguenti ditte: COMUNICA L’avvio del procedimento diretto all’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio e/o asservimento nonché l’avvio del procedimento relativo alla dichiarazione di pubblica utilità dell’opera. Coloro che vi abbiano interesse possono presentare in forma scritta le loro eventuali osservazioni alla CIIP CICLI INTEGRATI IMPIANTI PRIMARI S.P.A. presso la sede centrale di Ascoli Piceno, Via della Repubblica n. 24. A tal fine si rende noto: - che il piano particellare e l’intero progetto definitivo con tutta la connessa documentazione, sono consultabili presso la sede della CIIP CICLI INTEGRATI IMPIANTI PRIMARI S.P.A. sita in Ascoli Piceno - Via della Repubblica n. 24 o presso l’ufficio tecnico del Comune di SERVIGLIANO; Il Responsabile del Procedimento Espropriativo Geom. Gabriele Coccia 9950 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 VI.1) NO VI.3.1) TAR MARCHE VIA CAVOUR 29, 1-60121 ANCONA TEL. 071.206956 - FAX 071.203853. Data di spedizione del presente bando GUCE 21/04/2015 Il Responsabile del Procedimento: dott.ssa Vanna Vannucci. BANDI E AVVISI DI GARA ________________________________________________________ Asur Marche – Area Vasta n. 5 - San Benedetto del Tronto Avviso appalto aggiudicato (affidamento in concessione gestione bar). ________________________________________________________ AVVISO DI GARA AGGIUDICATA - Servizi SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE I.1) DENOMINAZIONE E INDIRIZZO UFFICIALE DELL’AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: Denominazione: Azienda Sanitaria Unica Regionale, via Caduti del Lavoro 40, 1-60131 Ancona per l’Area Vasta 5 - S.O. di San Benedetto del Tronto. Punti di contatto: Area Vasta 5 - S. Benedetto del Tr. - U.O.C. Acquisti e Logistica, via Manara 7, 63074 S. Benedetto del Tronto tel. +39 0735 793263, fax 0735 793271 email: [email protected] I.2) Tipo di amministrazione aggiudicatrice: Livello regionale: Settore Sanità SEZIONE II: OGGETTO DELL’APPALTO II.1) DESCRIZIONE II.1.1) Procedura aperta per l’affidamento in concessione della gestione bar con annessa rivendita di quotidiani e distributori automatici per il periodo di anni 6 (sei). II.I.2) Servizi cat. 17 II.I.4) vedere punto II.I.I II.I.5) 55410000-7 II.2) valore finale dell’appalto € 819.600,00 + IVA SEZIONE IV PROCEDURA IV.1) aperta IV.2.1) offerta economicamente più vantaggiosa in termini di qualità (65 punti) e prezzo (35 punti) IV.2.2) no IV.3.1) determina DG ASUR n. 255 del 07/04/2015 IV.3.2) G.U.C.E. 2012/51941 del 16/02/2012; G.U.R.I. n. 24 del 27/02/2012 SEZIONE V lotto 1: V.1) 01/07/2013 V.2) n. 6 V.3) Serenissima Ristorazione spa, viale della Scienza 26/a, 36100 Vicenza - tel. +39 0444 318400 fax +39 0444 348482V.4) valore finale: € 819.600,00 + IVA 22% V.5) 30% - servizio di distribuzione automatica. SEZIONE VI ALTRE INFORMAZIONI ERSU - Urbino Esito relativo alla gara per: “Servizio di manutenzione edile presso le strutture dell’Ente – Anno 2015”. Esito di gara CIG 59925497DE “Servizio di manutenzione edile presso le strutture dell’ente anno 2015” Criterio di aggiudicazione offerta economicamente più vantaggiosa. Importo presunto di spesa 100.000,00 € più Iva. - Data di espletamento della procedura 28 gennaio 2015 - Numero imprese partecipanti: 1. GALVANI COSTRUZIONI & C. s.a.s. Via Martiri della Libertà, 34-61042 APECCHIO (PU) 2. IMPRESA CINI MARIO s.r.l. Via Monte Paganoccio, 90/B – 61043 CAGLI (PU) 3. IMPRESA EDILE QUARESIMA ORIANO, Via Monte Pallotta, 33, Loc. Cà Staccolo – 61029 URBINO (PU) 4. LT PITTORI DI BARTOLUCCI LUCA Via Sasso, 46 – 61029 URBINO (PU) 5. CECCARINI MARINO Via F. Coppi, 10 – 61020 CA’ GALLO DI MONTECALVO IN FOGLIA (PU) 6. GAMBINI MARIO S.R.L. Società Unipersonale Via Serra, 122/124 – 61122 PESARO (PU) 7. IMPRESA GUIDI GIOVANNI SRL. Via Lego, 4/2 – 61040 SERRA SANT. ABBONDIO (PU) 8. POGGIALI MARCO & C. snc Di Poggiali Marco e Giacchi Roberto, Loc. Monte San Pietro, Via Muraglione sn 61049 URBANIA (PU) 9. PAGANELLI SRL, Via Nazionale, 44 – 61029 CANAVACCIO DI URBINO (PU) 10. CO.CE.R. Costruzioni Srl, Via Emilia, 115/R – 47921 RIMINI La gara è aggiudicata adottando i punteggi di seguito indicati: A) TEMPI D’INTERVENTO 30 punti B) OFFERTA ECONOMICA 70 punti Totale punteggio 100 punti 9951 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 6. IMPRESA GUIDI GIOVANNI srl La gara è assegnata al concorrente che ha totalizzato il massimo punteggio. Hanno inviato offerta le ditte: 1. IMPRESA CINI MARIO srl 2. IMPRESA EDILE QUARESIMA ORIANO 3. LT PITTORI DI BARTOLUCCI LUCA 4. CECCARINI MARINO 5. GAMBINI MARIO srl 6. IMPRESA GUIDI GIOVANNI S.R.L. 7. POGGIALI MARCO & C. snc 8. PAGANELLI srl 9. CO.CE.R. Costruzioni srl 60 punti 30 7. POGGIALI MARCO & C. snc 8. PAGANELLI srl 9. CO.CE.R. Costruzioni srl 20 punti 10 40 punti 20 60 punti 30 Offerta economica % ribasso offerta Punti assegnati 1. IMPRESA CINI MARIO srl 31,125 50,67 2. IMPRESA EDILE QUARESIMA ORIANO 23,300 37,93 3. LT PITTORI DI BARTOLUCCI LUCA 28,00 45,58 4. CECCARINI MARINO srl 43,000 70,00 5. GAMBINI MARIO srl 36,781 58,25 6. IMPRESA GUIDI GIOVANNI srl 36,500 59,42 7. POGGIALI MARCO & C. snc 22,00 35,81 8. PAGANELLI srl 24,500 39,88 9. CO.CE.R. Costruzioni srl 24,510 39,90 Le offerte contengono le seguenti risultanze: % ribasso offerto riduzione tempo d’intervento 1. IMPRESA CINI MARIO srl 31,125 60 2. IMPRESA EDILE QUARESIMA ORIANO 23,300 60 3. LT PITTORI DI BARTOLUCCI LUCA 28,00 60 4. CECCARINI MARINO srl 43,000 60 5. GAMBINI MARIO srl 36,781 60 6. IMPRESA GUIDI GIOVANNI srl 36,500 60 7. POGGIALI MARCO & C. snc 22,00 20 8. PAGANELLI srl 24,500 40 9. CO.CE.R. Costruzioni srl 24,510 60 Totale punteggi assegnati punti 1. IMPRESA CINI MARIO srl 30+50,67=80,67 2. IMPRESA EDILE QUARESIMA ORIANO 30+37,93=67,93 3. LT PITTORI DI BARTOLUCCI LUCA 30+45,58=75,58 4. CECCARINI MARINO srl 30+70,00=100,00 5. GAMBINI MARIO srl 30+58,25=88,25 6. IMPRESA GUIDI GIOVANNI srl 30+59,42=89,42 7. POGGIALI MARCO & C. snc 10+35,81=45,81 8. PAGANELLI srl 20+39,88=59,88 9. CO.CE.R. Costruzioni srl 30+39,90=69,90 Punteggio conseguito riferito alla riduzione dei tempi d’intervento 1. IMPRESA CINI MARIO srl 60 punti 30 2. IMPRESA EDILE QUARESIMA ORIANO 60 punti 30 3. LT PITTORI DI BARTOLUCCI LUCA 60 punti 30 4. CECCARINI MARINO srl 60 punti 30 5. GAMBINI MARIO srl 60 punti 30 9952 7 MAGGIO 2015 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE ANNO XLVI • N. 38 sede in Palazzo Leopardi - Via Tiziano 44 60125 Ancona (AN). L’intervento consiste nel realizzare una centrale idroelettrica su acquedotto nel comune di Cingoli. Le caratteristiche dell’impianto sono le seguenti: - portata di massima derivazione 350 l/s - portata concessione 220,5 l/s - salto geodetico lordo 28,29 m - potenza di concessione 61,15 kW - tratto di condotta interessato dalla derivazione: condotta che collega la diga di Castreccioni al potabilizzatore di Acquambiente Marche S.r.l. L’Autorità Competente al rilascio del provvedimento finale di verifica di assoggettabilità è: Regione Marche, Servizio Ambiente e Paesaggio P.F. Valutazioni e Autorizzazioni Ambientali - Via Tiziano n. 44 60125 Ancona (AN). Il progetto medesimo ed i relativi elaborati rimarranno depositati presso gli enti sopra elencati per 45 giorni consecutivi a partire dalla data odierna. Il deposito è effettuato ai sensi dell’art. 20, comma 3, del D.Lgs. n. 152/2006 e dell’art. 8, comma 7, della l.r 3/2012 ai fini di consentire a chiunque vi abbia interesse di prenderne visione, ottenerne a proprie spese una copia e presentare all’Autorità Competente osservazioni e memorie relative al progetto depositato, anche fornendo nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e valutativi, da prodursi per iscritto in carta semplice entro 45 giorni dalla data odierna. Il provvedimento finale di verifica di assoggettabilità ha natura obbligatoria e vincolante e può disporre l’esclusione del progetto dalla procedura di VIA nel caso l’Autorità Competente valuti che non abbia impatti ambientali negativi significativi ovvero l’assoggettamento del progetto alla procedura di VIA nel caso abbia impatti ambientali negativi significativi. Il provvedimento finale di verifica di assoggettabilità che dispone l’esclusione del progetto dalla VIA può impartire eventuali prescrizioni, anche relative al monitoraggio dell’opera o all’utilizzazione delle migliori tecnologie disponibili, tali prescrizioni obbligano il proponente a conformare il progetto definitivo a quanto in esse stabilito. Il progetto preliminare e lo studio preliminare ambientale sono altresì pubblicati e visionabili sul sito web dell’autorità competente alla verifica di assoggettabilità a VIA al seguente indirizzo: http://www.ambiente.regione.marche.it/Ambiente/Va lutazionieautorizzazioni/ValutazionediImpattoAmbientale.aspx graduatoria 1. CECCARINI MARINO 100,00 2. IMPRESA GUIDI GIOVANNI srl 89,42 3. GAMBINI MARIO srl 68,25 4. IMPRESA CINI MARIO srl 80,67 5. LT PITTORI DI BARTOLUCCI LUCA 75,58 6. CO.CE.R. Costruzioni srl 69,90 7. IMPRESA EDILE QUARESIMA ORIANO 67,93 8. PAGANELLI srl 49,88 9. POGGIALI MARCO & C. snc 45,81 Aggiudicazione definitiva Determina n. 29 del 23/02/2015. Responsabile del procedimento: Dott. Paolo Londrillo, Direttore dell’ERSU di Urbino. Urbino, lì 24 aprile 2015 In sostituzione del direttore dell’ERSU IL DIRIGENTE Avv. Angelo Brincivalli AVVISI ________________________________________________________ Hydrowatt Lombardia srl – Folignano (AP) Avviso di deposito per Verifica di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale - Realizzazione di una centrale idroelettrica sulla condotta potabile che collega la diga al potabilizzatore di Castreccioni. Il sottoscritto Flavio Andreoli Bonazzi, in qualità di proponente e Amministratore Unico della Società Hydrowatt Lombardia S.r.l. P.IVA 06178950967 con sede amministrativa in Via Verdi 7 – 63084 Folignano (AP). AVVISA CHE Gli elaborati del progetto denominato “Realizzazione di una centrale idroelettrica sulla condotta potabile che collega la diga al potabilizzatore di Castreccioni” sono stati depositati presso la segreteria dei seguenti enti: - Comune Cingoli - Piazza Vittorio Emanuele n. 1; - ARPAM - Dipartimento provinciale di Macerata Via Federico II, 41 - loc. Villa Potenza - 62010 Macerata; - Regione Marche - Servizio Ambiente e Paesaggio P.F. Valutazioni e Autorizzazioni Ambientali con IL PROPONENTE Hydrowatt Lombardia srl 9953 Gli annunci da pubblicare devono pervenire entro le ore 16,00 del giovedì precedente la data di pubblicazione. Dovranno essere inviati: Direzione del Bollettino - Regione Marche - Giunta Regionale, Via Gentile da Fabriano 60125 Ancona. ABBONAMENTO ORDINARIO (ai soli Bollettini ordinari esclusi i supplementi e le edizioni speciali e straordinarie) Annuo (01.01.2015 - 31.12.2015) Semestrale (01.01.2015 - 30.06.2015 o 01.07.2015 - 31.12.2015) ABBONAMENTO SPECIALE (comprensivo dei bollettini ordinari, dei supplementi e delle edizioni speciali e straordinarie) Annuo (01.01.2015 - 31.12.2015) Semestrale (01.01.2015 - 30.06.2015 o 01.07.2015 - 31.12.2015) COPIA BUR ORDINARIO € 100,00 € 55,00 € 125,00 € 68,00 € COPIA SUPPLEMENTO - COPIA EDIZIONE SPECIALE COPIA EDIZIONE STRAORDINARIA (fino a 160 pagine) € (da pagina 161 a pagina 300) € (da pagina 301 a pagina 500) € (oltre le 500 pagine) € COPIE ARRETRATE (si considerano copie arretrate i numeri dei bollettini stampati negli anni precedenti a quello in corso) Editore: REGIONE MARCHE AUT. TRIBUNALE ANCONA N. 23/1971 Direttore responsabile: Dottoressa ELISA MORONI 2,50 2,50 5,50 7,00 8,00 il doppio del prezzo I versamenti dovranno essere effettuati sul C/C P. N. 368605 “Regione Marche Servizi Tesoreria regionale” IBAN IT 83 E 07601 02600 000000368605 causale: BUR MARCHE Si prega di inviare a “BOLLETTINO UFFICIALE REGIONE MARCHE Via Gentile da Fabriano - 60125 Ancona” l’attestazione del versamento o fotocopia di esso con la esatta indicazione dell’indirizzo cui spedire il Bollettino Ufficiale. (Anche tramite Fax: 071/8062411) Spedizione in a.p. art. 2 comma 20/c. legge 662/96 - Filiale di Ancona Il Bollettino è in vendita presso la Redazione del Bollettino Ufficiale della Regione Marche Giunta Regionale Via Gentile da Fabriano - 60125 Ancona e c/o gli sportelli informativi di Ancona Via G. da Fabriano Tel. 071/8062358 - Ascoli Piceno Via Napoli, 75 Tel. 0736/342426 - Macerata Via Alfieri, 2 Tel. 0733/235356 - Pesaro V.le della Vittoria, 117 Tel. 0721/31327. Il Bollettino è consultabile su Internet al seguente indirizzo: http://www.regione.marche.it/bur Stampa: STES srl POTENZA