CICLO DI FILM SULLA MAFIA_2016

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CICLO DI FILM SULLA MAFIA_2016
CATTEDRE DI PROCEDURA PENALE
ANNO ACCADEMICO 2016/2017
DIVERSITÀ DI SGUARDI: CICLO DI FILM SULLA MAFIA
“La mafia non esiste”: una frase spesso pronunciata da persone sospette di farne
parte. Può darsi, che nella realtà, non esista la mafia come spesso viene rappresentata nei
giornali, nella letteratura, in certi atti parlamentari. È tuttavia innegabile che la mafia
esista per il cinema. Sarebbe fatica improba anche solo tentare un catalogo
approssimativo di film o serie televisive che abbiano per protagoniste organizzazioni
mafiose e pretendano di raccontare vicende che ne svelino natura, struttura, legami col
potere politico, infiltrazioni nell’economia e nei rapporti sociali. Per questo, un ciclo di
film sulla mafia appare da subito pretenzioso: una sfida difficile. La pretenziosità tuttavia
sparisce quando ci si proponga, non già di capire cos’è un’organizzazione mafiosa
attraverso le rappresentazioni che hanno saputo darne valorosi registi, ma si voglia, più
modestamente, cogliere i molteplici sguardi e punti di vista che, nello scorrere dei
decenni, hanno caratterizzato il modo di intendere e rappresentare la mafia. Il cinema, più
del libro, restituisce attraverso le immagini il clima del tempo, permettendo, al contempo,
di contemplare usi e costumi di una certa epoca con le riflessioni e le prese di posizione
che stanno nelle pieghe della sceneggiatura. In altre parole, il trascorrere del tempo fa
acquisire alle pellicole un valore documentaristico che all’inizio non avevano.
Muovendo da questa consapevolezza, si è cercato di costruire un breve ciclo di cinque
film lungo un arco temporale che va dalla fine degli anni Quaranta ai giorni nostri, con
scansioni intermedie di qualche lustro. La scelta è caduta su film italiani, proprio per
rendere più agevole il raffronto e la comparazione fra i modi di guardare alla mafia nel
corso del tempo. L’inserimento di film stranieri, che pur non mancano (si pensi a Il
Padrino), sarebbe risultato distraente rispetto all’obiettivo del ciclo.
Il primo titolo è In nome della legge, film del 1949 diretto da Pietro Germi, grande
autore del neo-realismo e della commedia all’italiana. Tratto dal romanzo Piccola
Pretura (1948) di Giuseppe Lo Schiavo, il film di Germi dà una rappresentazione
romantica dell’”onorata società” e del magistrato che la combatte.
Secondo film: Il giorno della civetta, 1968, diretto da Damiano Damiani e tratto
dall’omonimo racconto di Leonardo Sciascia (1960). Il film – sulle orme del racconto –
fornisce una rappresentazione articolata del fenomeno mafioso, mettendo in evidenza i
collegamenti con la politica nazionale: non fatto di costume, come nel film di Germi, ma
modo di intendere e imporre rapporti di potere non avulsi dal contesto nazionale.
Terzo titolo del ciclo è Il Camorrista, uscito nel 1986, anch’esso tratto da un romanzo
(omonimo) del giornalista Giuseppe Marrazzo (1984). Opera prima, riuscitissima, di
Giuseppe Tornatore, il film racconta la vita di Raffaele Cutolo, capo riconosciuto della
Nuova Camorra Organizzata nella Napoli degli anni Settanta e Ottanta. Il film rappresenta
e documenta con ottimo piglio narrativo le imprese criminali dell’organizzazione di
Cutolo. Si tratta di fatti realmente accaduti come le infiltrazioni camorristiche nei lavori
di ricostruzione del terremoto in Irpinia (novembre 1980) e le trattative con lo Stato per
liberare un assessore regionale napoletano rapito dalla Brigate rosse (1981).
Quarto film: I cento passi, del 2000, diretto da Marco Tullio Giordana. È dedicato
alla figura di Peppino Impastato, giovane attivista politico fatto uccidere nel 1978 da Cosa
Nostra (su ordine di Tano Badalamenti), per la sua incredibile capacità di irridere la mafia
e per le campagne di informazione che – dalle antenne di una neo-nata radio privata –
quotidianamente lanciava contro il potere mafioso. La mafia è qui vista dall’interno di
una famiglia siciliana, dove il padre non riesce a comprendere le illusioni rivoluzionarie
del figlio. Un punto di vista inedito nella cinematografia sulla mafia.
Quinto e ultimo titolo: La mafia uccide solo d’estate del 2013, diretto da Pierfrancesco
Diliberto. Film delicato, brillante, sorprendente che – per la prima volta – guarda alla
mafia con gli occhi di un bambino. Un altro, inedito punto di vista, ricco di suggestive
implicazioni.
Renzo Orlandi – settembre 2016
Calendario del ciclo di film sulla mafia
Martedì 11 ottobre 2016, ore 20,00 – In nome della legge (1949 – durata 99 min), di
Pietro Germi –
Presenta prof. Renzo Orlandi
Martedì 18 ottobre 2016, ore 20,00 – Il giorno della civetta (1968 – durata 107 min.), di
Damiano Damiani –
Presenta dott.ssa Elena Valentini
Martedì 25 ottobre 2016, ore 19,30 – Il camorrista (1986 – durata 168 min.), di Giuseppe
Tornatore
Presenta dott. Giuseppe Schena
Martedì 8 novembre 2016, ore 20,00 – I cento passi (2000 – durata 114 min.), di Marco
Tullio Giordana
Presenta dott.ssa Silvia Renzetti
Martedì 15 novembre 2016, ore 20,00 – La mafia uccide solo d’estate (2013 – durata 90
min.), di Pierfrancesco Diliberto –
Presenta dott. Nicola Santi