A Pistoia voglio un gruppo affamato

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A Pistoia voglio un gruppo affamato
LA PARTITA DI DOMANI
«A Pistoia voglio un gruppo affamato»
Coach Federico Pasquini: «Test esterno importante per crescere»
» SASSARI
«Per noi è una verifica importante, perché è l'ultima occasione di metterci alla prova
fuori casa prima di una serie
playoff che inizieremo in trasferta». La Dinamo si mette in
marcia oggi alla volta di Pistoia, dove domani pomeriggio
farà visita alla Giorgio Tesi
Group di coach Esposito. Un
match che per entrambe le
squadra ha risvolti importanti legati alla classifica. Ma i
sassaresi hanno il vantaggio
di non arrivare a questa sfida
con l'acqua alla gola.
«Affrontiamo una squadra
che è estremamente intensa
e fisica - sottolinea il coach
biancoblù Federico Pasquini
- e che possiede elementi di
grande qualità. Sarà una gara
dura, giochiamo su un campo molto difficile e loro vorranno coronare l'ottima stagione con la qualificazione ai
playoff. Ma siamo arrivati a
un punto della stagione nel
quale bisogna fare di tutto
per essere noi stessi, le dinamiche legate agli avversari ci
interessano ma dobbiamo solo pensare a fare il nostro gioco».
Che, per la Dinamo, significa difendere bene e spingere
la palla il più possibile. «Dobbiamo provare a consolidarci
e avere costanza nell'arco di
tutti i 40 minuti - spiega il coach della formazione sassarese -. Mi interessa molto vedere l'approccio che avremo in
una sfida esterna, vorrei vedere la stessa fame delle ultime
cinque gare. Il ritmo fa la differenza e a dartelo è la fame.
Per questo vorrei ragionare
Federico Pasquini catechizza i biancoblù
come se queste ultime prestazioni fossero un punto di partenza, non di arrivo. Abbiamo
fatto qualcosa di importante,
perché a un certo punto i
playoff erano a rischio e invece li abbiamo conquistati con
due giornate ancora da giocare. Però, ripeto, voglio vedere
quella stessa fame che ci ha
permesso di arrivare sin
qua».
A proposito dei ritmi di gioco, dal momento del suo passaggio in panchina Pasquini
ha aumentato la frequenza
delle rotazioni. «Cerco di dare
fiducia a tutti e mi piace avere
già messo in campo tutti o
quasi tutti a metà del secondo quarto, per poi scegliere
nel secondo tempo chi è più
in palla. Per mantenere ritmi
e intensità alti devi ragionare
come se avessi 9 titolari da
ruotare, altrimenti alla lunga
il calo diventa scontato».
SERIE A
Al di là delle eccellenti percentuali al tiro da fuori registrate a Reggio Emilia, che
non saranno sempre replicabili, in cosa può migliorare
ancora la Dinamo? «Possiamo fare di meglio nelle esecuzioni degli schemi - risponde
Pasquini -, in sostanza ci
mancano ancora le fasi intermedie. Intendo dire che a volte facciamo delle esecuzioni
perfette, come la tripla di Devecchi a Reggio, costruita con
24 secondi in cui tutti hanno
toccato la palla e hanno avuto
una parte attiva. Invece altre
volte ci blocchiamo e l'esecuzione non arriva per niente.
Mi accontenterei di vedere
anche un gioco non fatto benissimo, ma almeno abbozzato. È complicato, lo so, ma
dobbiamo diventare un tantino più bilanciati a livello di
squadra, e parlo anche a livello difensivo», fasi.)