MOC e LEA - ASL Brescia
Transcript
MOC e LEA - ASL Brescia
ASSISTENZA PRIMARIA Dicembre 2005 Volume 11 Numero 12 MOC e LEA Le verifiche effettuate dai componenti del Nucleo Operativo di Controllo delle prestazioni Ambulatoriali dell’ASL sulle prestazioni di densitometria ossea (MOC) erogate dalle strutture pubbliche e private accreditate hanno evidenziato alcune criticità. Tra le anomalie riscontrate, le più evidenti riguardano la prescrizione dell’indagine per condizioni cliniche non previste dai LEA, l’utilizzo inappropriato di metodiche ad alta invasività e alto costo, la disomogeneità di refertazione. Sono state pertanto raccolte e presentate di seguito le informazioni rivolte ai medici prescrittori (MMG e Specialisti) e agli erogatori operanti sul territorio, tratte dalle linee guida e dalla bibliografia internazionale, nonché le indicazioni per la corretta prescrizione dell’esame, sia come prima indagine che come controllo. CENNI CLINICI INTRODUTTIVI SULLA OSTEOPOROSI Definizione ed epidemiologia L’osteoporosi è una condizione di fragilità scheletrica caratterizzata da ridotta massa ossea e da deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo con conseguente aumento del rischio di fratture per traumatismi lievi (non efficienti). L’osteoporosi è uno dei maggiori problemi di salute pubblica che coinvolge oltre 75 milioni di persone in Europa, Stati Uniti e Giappone con un rischio stimato del 15% di andare incontro ad una frattura vertebrale, del polso o dell’anca nell’arco della vita. Diagnosi Per l’OMS la diagnosi di osteoporosi si basa sulla valutazione della densità minerale ossea (Body Mineral Density -BMD), raffrontata a quella media di soggetti adulti sani dello stesso sesso; l’unità di misura è il “T-score”. Esiste una correlazione inversa e continua tra la massa ossea ed il rischio di frattura, cioè il rischio di frattura aumenta con il diminuire della massa ossea. E’ stato osservato che il rischio di frattura inizia ad aumentare in maniera esponenziale con valori densitometrici di T-score inferiori a 2.5 deviazione standard, ritenuto pertanto valore soglia per diagnosticare la presenza di osteoporosi. I valori di riferimento per la valutazione del T-score applicati alla colonna lombare L2-L4, secondo le indicazioni OMS, sono: • • • • > - 1 = normale da –1 a –2,5 < T = osteopenia < -2,5 = osteoporosi < -2,5 + frattura atraumatica = osteoporosi severa La densitometria ossea, anche se è l’indagine che consente di effettuare diagnosi di osteoporosi, è soltanto uno degli strumenti che devono essere presi in considerazione, perché molti altri fattori scheletrici ed extrascheletrici condizionano il rischio di frattura del singolo soggetto e la decisione di intraprendere o meno un trattamento. Prevenzione E’ ovviamente auspicabile la riduzione dei fattori di rischio modificabili, in particolare nelle donne, a partire dalla menopausa: Fattori di rischio immodificabili: Età Sesso Storia familiare positiva Fattori di rischio potenzialmente modificabili: Nutrizione • Inadeguata assunzione di calcio e vitamina D con gli alimenti • Peso corporeo estremamente basso (ovvero Indice di Massa Corporea <19 kg/m2) Stile di Vita • Scarso esercizio fisico o immobilità prolungata • Scarsa esposizione al sole • Fumo (> 20 sig/die) • Abuso di alcool (etilismo) Fattori connessi a terapie • Ovariectomia bilaterale o menopausa precoce • Amenorrea (> 1 anno) • Levotiroxina ad alte dosi come nella terapia TSH-soppressiva posttiroidectomia per cancro differenziato della tiroide (quindi non le dosi sostitutive normalmente utilizzate per il trattamento dell’ipotiroidismo) (Continua a pagina 3) Pagina 2 Pubblichiamo il messaggio che i colleghi del Dipartimento per le Attività Socio Sanitarie Integrate rivolgono a MMG e PLS, interessante opportunità per ampliare ulteriormente le riflessioni ed il confronto in atto sulla base dei “ritorni informativi”. 2004 Un anno di attività di Cure Domiciliari: l’immagine del soggetto fragile attraverso i dati U n titolo lungo per poter esprimere quanto è lungo un anno di attività per tutti gli addetti ai lavori nel garantire un’assistenza adeguata ai soggetti fragili della nostra ASL. Tanti momenti di faticosa quotidianità, che abbiamo voluto e potuto documentare grazie al sistema Informativo / Informatico del Servizio Anziani – Cure Domiciliari, affinché ne possiate gustare anche i frutti gratificanti. Ma ancora, lungo poiché i dati possono parlarci, possono e debbono divenire una preziosa fonte di spunti di riflessione sulle cose fatte ed essere supporto alla creatività circa il futuro. Il documento che Vi presentiamo – disponibile all’indirizzo: www.aslbrescia.it -> Progetti e Pubblicazioni -> Pubblicazioni ASL di Brescia -> Materiale divulgativo ASLcostituisce, ad una prima lettura, una descrizione dell’attività assistenziale svolta a domicilio nei confronti dei soggetti fragili, ma nelle nostre intenzioni assume ben altre valenze. I dati demografici, quelli di comorbilità rilevati tramite la CIRS, così come i dati di compromissione psico-sensoriale nei pazienti ADI costituiscono un momento di riflessione sulle condizioni socio-sanitarie della popolazione anziana. La valutazione del grado di autosufficienza negli utenti che hanno ricevuto l’assistenza domiciliare nelle sue diverse modalità di erogazione si può trasformare in uno strumento di programmazione e miglioramento qualitativo della assistenza. Altro dato interessante riguarda la tipologia di invianti alle UVMD della richiesta di intervento e dei servizi offerti, aspetti che stimolano un confronto fra le professioni coinvolte nell’assistenza a domicilio. La dimostrazione del ruolo centrale assunto dalle UVMD, di cui fa parte il MMG/PLS, nella risposta appropriata alla richiesta di aiuto da parte dell’utenza è il punto di partenza per consolidare e sviluppare i rapporti di collaborazione già esistenti all’interno delle équipe multidisciplinari e confermarne la centralità di tale funzione nel nostro modello di assistenza. Auspichiamo che dalla lettura del documento emerga la valorizzazione della Vostra attività e troviate conferme oggettive delle vostre riflessioni ed impressioni in questo campo. Ci auguriamo inoltre che ne emerga una visione del Vostro ruolo come anello importante, parte di un sistema di interventi complessivi su una fascia di popolazione che esprime bisogni caratterizzati da una multidimensionalità. Come spiega la più recente letteratura in merito, le patologie legate all’invecchiamento richiedono un approccio sistemico che coinvolga tutta la comunità ed anche il MMG. E’ richiesta una volontà di integrazione, non solo con gli operatori dell’ASL, ma anche con chi nei Servizi Sociali, nelle RSA, nelle Strutture di Cura “consideri gli anziani come persone facenti parte di un sistema inserito nei sistemi” (WHO, Geneva 2005). Alla luce dell’impegno che ha comportato per tutti la stesura di questo documento, a partire dalla raccolta dei dati, ci sarebbe utile e gradito che la sua lettura stimolasse voi, MMG e PLS del nostro territorio, a suggerire nuove tracce di lavoro e di approfondimento relativamente ad aspetti innovativi nel modo di fare assistenza. Dott.ssa Fausta Podavitte Direttore Sociale Dr. Tarcisio Marinoni Responsabile Servizio Anziani– Cure domiciliari Dr.ssa Maria Elena Nardi Responsabile U.O. Cure Domiciliari-UVMD Pagina 3 (Continua da pagina 1) Corticosteroidi sistemici (dosi >7.5-10 mg/die di prednisone-equivalenti per periodi prolungati, almeno > 6 mesi) • Eparina per più di 6 mesi a dosi > 15000 UI/die (si ricorda, a tale proposito, che sono utili supplementi di Ca 1-2 g/die e Vit D 1500 U/die) > a 60 g./die, ecc.) Anamnesi familiare materna positiva: • per frattura di femore • per fratture di Colles o vertebrali in età inferiore ai 75 anni. indicare espressamente sulla ricetta la diagnosi o l’indicazione clinica rispondente ai criteri clinici indicati dalla Regione Lombardia. La mancata indicazione del criterio da parte del medico prescrittore comporta la non erogabilità a carico del SSR della prestazione. Qualora l’indicazione clinica non sia tra quelle previste e la prestazione non sia quindi a carico del SSR, il medico prescriverà l’indagine su ricettario bianco. E’ prevista l’esenzione dal pagamento del ticket in tutti i casi previsti dalle norme vigenti (età, reddito, invalidità, ecc.) Si sottolinea che indicazioni cliniche non ricompresse in questo elenco sono a carico dell’utente. INDICAZIONI RELATIVE AL MONITORAGGIO PERIODICO CON MOC Si evidenzia che le linee guida diagnostiche SIOMMMS (Società Italiana della Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro) prevedono altre condizioni cliniche per le quali sarebbe indicata l’esecuzione della MOC, pur se non attribuibili al SSR: • malattie endocrine (iperprolattinemia, diabete mellito tipo I, acromegalia, deficit GH) • malattie ematologiche (malattie mielo e linfoproliferative, mieloma multiplo, mastocitosi sistemica) • malattie apparato gastroenterico (malattie croniche epatiche, gastrectomia, intolleranza al lattosio, insufficienza pancreatica) • malattie reumatiche (artrite reumatoide, LES, spondilite anchilosante, artrite psoriasica, sclerodermia) • malattie renali (ipercalciuria idiopatica renale, acidosi tubulare renale) • altre condizioni (BPCO, emocromatosi, fibrosi cistica, osteogenesi imperfetta, omocistinuria, Ehlers-Danlos, Marfan, alcoolismo, fumo, tossicodipendenza). • terapie sistemiche prolungate con ciclosporina, diuretici dell’ansa, anticoagulanti, chemioterapici, agonisti e/o antagonisti del GnRH • donne in postmenopausa con ridotto peso corporeo (<57 Kg o BMI< 19Kg/mq) • pregresso riscontro di osteoporosi con indagine radiologica e/o MOC La ripetizione di esami densitometrici di controllo nel tempo è indicata quando si verificano entrambe le seguenti condizioni (da DGR n. VII/13796 del 25 luglio 2003 e linee guida SIOMMS): 1. nei casi in cui la conoscenza delle variazioni di massa ossea serve a modificare le decisioni cliniche sul singolo paziente: • monitoraggio dell’efficacia di alcune terapie antiosteoporotiche (bifosfonati, raloxifene, ecc) • valutazione di un eventuale aggravamento, che sia sospettato sulla base di indicazioni cliniche precise (soggetti che stanno perdendo osso a velocità eccessiva) 2. non prima di 18-24 mesi, in quanto il rimaneggiamento osseo necessita di tempi lunghi e le eventuali variazioni di massa ossea verificatesi in tale intervallo possono essere inferiori all’errore di misurazione dell’apparecchiatura. • CONDIZIONI CLINICHE PER LE QUALI LA MOC PUO’ ESSERE POSTA A CARICO DEL SSR La Regione Lombardia, a seguito della introduzione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), ha individuato con Delibera n. VII/13796 del 25 luglio 2003 le condizioni cliniche per le quali l’indagine MOC può essere posta a carico del SSR, elencate di seguito: Carenza estrogenica: Menopausa precoce, prima dei 45 anni, spontanea o provocata • Amenorrea secondaria prolungata per oltre due anni • Amenorrea primaria non trattata • Ipogonadismo primario iatrogeno (da farmaci o da ovariectomia bilaterale precoce) • Patologie sistemiche associate ad osteporosi: • Ipertiroidismo • Iperparatiroidismo primitivo • Sindromi da malassorbimento e malattie infiammatorie intestinali (celiachia, Crohn, ecc.) • Anoressia nervosa • Sindrome di Cushing • Insufficienza renale cronica, sindrome nefrosica e nefropatie croniche • Trapianti d’organo • Immobilizzazione prolungata • Thalassemia • Altre patologie sistemiche con osteoporosi quale manifestazione secondaria Terapie sistemiche prolungate già effettuate o da effettuare (con previsione superiori ai sei mesi), con: • corticosteroidi sistemici (>5 mg/die di prednisone-equivalente) • levotiroxina (ad alte dosi soppressive) • antiepilettici (fenitoina, fenobarbital) • farmaci antiretrovirali • eparina Soggetti in trattamento con farmaci per l’osteoporosi Donne in terapia ormonale sostitutiva Insufficiente apporto alimentare di calcio (inferiore a 600 mg/die) e vitamina D, e altri stati di carente o squilibrato apporto nutrizionale (indice di massa corporea BMI < a 19 Kg./Mq*, Abuso di alcool Evidenza radiologica di osteoporosi o di cedimenti vertebrali Precedenti fratture da fragilità, specialmente di femore, di vertebre o di polso Perdita di statura (superiore a 6 cm.) o comparsa di cifosi dopo la menopausa Sempre le linee guida SIOMMS considerano ingiustificata l’indagine nel caso in cui la donna assume terapia ormonale sostitutiva dopo la menopausa. INDICAZIONI RELATIVE ALLA PRESCRIZIONE DELLA MOC L’accertamento del criterio, che determina l’erogabilità a carico del SSR della MOC compete al prescrittore (MMG o Specialista) che stila l’impegnativa, chiamato ad Controlli ripetuti, specie se troppo frequenti, sono inutili e spesso addirittura fuorvianti. Un controllo è generalmente giustificato nei casi sopradetti, considerata l’attuale precisione standardizzata delle tecniche densitometriche, dopo due tre anni e comunque non prima di 18 mesi, perché le variazioni della massa ossea che eventualmente si verificassero in tale intervallo di tempo, non sono valutabili in quanto spesso inferiori all’errore di misurazione dello strumento diagnostico. Sono comparabili solo le indagini densitometriche effettuate con lo stesso strumento, in centri sottoposti a controlli di qualità. Le metodiche da utilizzare nel monitoraggio della massa ossea sono la DEXA o la QUS. Utilizzando la DEXA, la sede scheletrica di valutazione densitometrica preferenziale è quella ad elevata componente trabeco(Continua a pagina 4) Pagina 4 (Continua da pagina 3) lare cioè la colonna vertebrale. Dopo i 65 anni, tuttavia, gli incrementi densitometrici vertebrali possono essere dovuti al progredire della patologia artrosica o paradossalmente a fratture; in questi casi può essere utile la valutazione a livello femorale. INDICAZIONI IN MERITO ALLA METODICA DI EFFETTUAZIONE DELLA MOC Indicazioni Raccomandate Densitometria ossea a doppio raggio X (DEXA): è attualmente la metodica preferita sia per rapidità di esecuzione che per riproducibilità e minore esposizione radiologica del paziente. La DEXA permette di misurare il contenuto minerale osseo espresso in grammi/cm (BMC). Il rapporto tra BMC e area di proiezione su cui si esegue la scansione permette di derivare la densità minerale ossea BMD, espressa in grammi/cm² o milligrammi/cm³, che costituisce il parametro utilizzato ai fini diagnostici. Il valore predittivo del rischio di frattura è più elevato se si misura il sito specifico. La DEXA della colonna lombare è più sensibile alle modificazioni longitudinali ed è quindi preferita nel monitoraggio della massa ossea postmenopausale od in corso di terapia cortisonica. Il sito lombare è tuttavia poco accurato nelle persone anziane per l’interferenza di osteofiti vertebrali, calcificazioni extra scheletriche o di esiti di frattura. Per questo motivo e per la maggiore capacità predittiva della frattura senile più temuta, la valutazione della densità femorale può essere preferibile dopo i 65 anni. Ultrasuonografia quantitativa del calcagno (QUS) - è in grado di predire il rischio di fratture di femore e fratture non vertebrali con accuratezza pressoché pari alla DEXA eseguita a livello del collo femorale e migliore rispetto alla DEXA eseguita a livello delle vertebre lombari. La QUS consente di misurare l’attenuazione del fascio ultrasonoro espressa in dB/MHz (BUA), che dipende dalla struttura trabecolare dell’osso e dalla velocità di propagazione del suono espressa in dB/MHz (SOS) a sua volta correlate alla massa dell’osso e alla sua elasticità. Nei moderni sonometri per il calcagno, i risultati di SOS e BUA sono combinati linearmente per ottenere il QUI ed una stima indiretta della densità minerale ossea (BMD) analoga a quella della metodica DEXA Indicazioni non raccomandate Densitometria ossea a singolo raggio X (SEXA) poiché consente unicamente la valutazione delle ossa appendicolari (polso) Tomografia computerizzata quantitativa (QCT) poiché comporta l’esposizione a dosi elevate di radiazioni La scelta della metodica radiodiagnostica da utilizzare compete al medico radiologo e fa rimando alle linee guida di riferimento. Esiti dell’indagine MOC Anche ai fini di eventuali comparazioni, l’esito delle indagini MOC dovrebbe consistere sempre di due parti attestanti: • l’immagine dei siti sedi delle scansioni (colonna lombare, femore ecc.) • i valori quantitativi della densità minerale ossea (BMD) • gli indici di riferimento utili per la definizione del quadro diagnostico ottenuti con una elaborazione dati: • T- score o valore della densità minerale ossea individuale riferito ai valori medi di una popolazione giovane (picco di massa ossea) • Z- score o valore della densità minerale ossea individuale riferito ai valori medi di una popolazione di riferimento della stessa età e sesso. Per soggetti di età superiori a 65 anni appare appropriato utilizzare congiuntamente T score e Z score. SOS: Speed of Sound misura la velocità di propagazione del suono in dB/MHz QUI: Quantitative Ultrasound Index DEXA: Dual Energy X-ray absorptiometry (tecnica densitometrica che utilizza doppio raggio X per misurare a livello vertebre, femore e intero scheletro) MOC: Mineralometria ossea computerizzata QCT: Quantitative Computerized Tomography (tecnica densitometrica che utilizza la TC per misurare la densità della porzione centrale delle vertebre lombari) QUS: Quantitative UltraSound (tecnica densitometrica che utilizza ultrasuoni per misurare al calcagno o alle falangi) SEXA: Single energy x ray absorptiometry (tecnica densitometrica che utilizza singolo raggio X per misurare esclusivamente segmenti ossei appendicolari: avambraccio e calcagno) T-score:Valore che indica l’allontanamento rispetto al valore massimo di densità ossea che un soggetto raggiunge nell’arco della sua vita (intorno ai trenta anni circa) Z–score: Valore che indica l’allontanamento rispetto al valore medio di densità ossea di soggetti di pari età e sesso. BIBLIOGRAFIA Bollettino d’informazione sui farmaci – Bifosfonati e placebo – Anno XII-N°2 2005 • Bollettino d’informazione sui farmaci – Nota 79 Bifosfonati – Anno XI-N°3-42004 • GISMONEWS: “Osteoporosi – Linee guida diagnostiche SIOMMMS” Ottobre 2003 • DGR n. VII/13796 del 25 luglio 2003allegato 2B:“Criteri per l’erogazione con il SSR della densitometria ossea” • I Quaderni- Regione Umbria - Osteoporosi Primaria: linee guida -Maggio 2001 • CeVEAS: Linee guida per l’accesso alla densitometria ossea- revisione settembre 2000 • INDICAZIONI RELATIVE ALLA RENDICONTAZIONE della MOC La MOC è ricompresa nel nomenclatore tariffario ambulatoriale DGR VI/42606 del 23/04/99 e successivi aggiornamenti ed è riconducibile ai codici: • 88991 con tecnica di assorbimento a fotone singolo o doppio • 88992 con tecnica di assorbimento a raggi X (lombare, femorale, ultradistale) • 88993 con tecnica di assorbimento a raggi X (total body) • 88994 con TC (lombare) • 88995 ad ultrasuoni I soggetti erogatori devono mantenere in archivio copia della documentazione clinica comprovante la corretta indicazione, anche al fine di permettere i controlli da parte delle ASL competenti. La mancata indicazione del criterio da parte del medico prescrittore (MMG o Specialista) comporta la non erogabilità a carico del SSR della prestazione. GLOSSARIO BMC: Bone Mineral Content misura il contenuto minerale osseo espresso in grammi/cm BMD: Bone Mineral Density misura la densità minerale ossea (DMO) espresso in grammi/cm cubo BUA: Broadband Ultrasound Attenuation misura l’attenuazione del raggio ultrasonoro in dB/MHz stampato in proprio Direzione e Amministrazione a cura Dipartimento Cure Primarie Azienda Sanitaria Locale di Brescia Via Galileo Galilei, 20 25128 Brescia Tel. 030/383.9244 Fax 030/383.9317 e-mail: [email protected] website: http://www.aslbrescia.it