Industria alimentare
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DICEMBRE – 2 0 1 4 SOMMARIO Introduzione L’industria alimentare in Germania Importazione di generi alimentari in Germania da paesi extra-UE Opzioni fiscali e legali d’ingresso nel mercato tedesco e vantaggi fiscali previsti in Germania per l’industria alimentare Obblighi in tema di imballaggi per produttori e distributori attivi sul mercato tedesco Fiere ed eventi - RendezVino & Gourmet - Incontro con Edeka Südwest - Meeting per agenti – settore alimentare INTRODUZIONE La Camera di Commercio Italo-Germanica appartiene alla rete internazionale delle Camere di Commercio Tedesche all’Estero e agisce su incarico del Ministero Federale Tedesco come ente ufficiale per l’incentivazione del commercio tedesco all’estero. Obiettivi principali della sua missione sono la promozione e il sostegno dell’interscambio economico tra Italia e Germania, attività di cui la promozione territoriale e la ricerca di investitori sono aspetti fondamentali. DEinternational Italia Srl, società di servizi della Camera di Commercio Italo-Germanica, propone diversi strumenti operativi per il raggiungimento di tali obiettivi, tra cui la presentazione di regioni, la consulenza relativamente a potenziali investitori, l’organizzazione di missioni imprenditoriali e la diffusione di monografie su distretti industriali. La presentazione di interessanti possibilità di investimento e l’aggiornamento sugli incentivi regionali sono alcuni argomenti chiave di questa Newsletter. . Oltre a contenere informazioni di più ampio respiro, ogni edizione della Newsletter è dedicata a un settore specifico, senza perdere di vista le nostre attività recenti in merito. L’ultima edizione delle nostre pubblicazioni settoriali del 2014 è dedicata all’industria alimentare. Nel corso dell’anno DEinternational Italia Srl ha portato a termine diversi progetti inerenti il settore e ha fornito un supporto costante ad aziende intenzionate a inserirsi sul mercato tedesco tramite investimenti diretti. La presente edizione intende presentare una panoramica dei vantaggi, del potenziale e degli obblighi di uno dei settori più importanti per l’industria tedesca. Vi auguriamo una piacevole lettura. Norbert Pudzich Presidente del Consiglio di Amministrazione DEinternational Italia Srl 2 L’INDUSTRIA ALIMENTARE IN GERMANIA Pochi altri settori possono contare su un’offerta così variegata come il settore dell’industria alimentare. Che si tratti di prodotti dolciari, lattiero-caseari, di pasticceria o surgelati, la Germania è il maggiore mercato di riferimento e contemporaneamente il più grande produttore di prodotti alimentari in Europa. Un’attenta osservazione dei trend di consumo lascia pensare che nel futuro il settore crescerà ulteriormente, soprattutto grazie all’ottima reputazione internazionale di cui godono i prodotti made in Germany. La Germania è pertanto un mercato decisamente attraente per molte aziende e investitori internazionali. I NUMERI La Germania è il maggiore produttore alimentare in Europa e il settore alimentare costituisce il quarto ramo industriale tedesco. L’industria alimentare tedesca è rappresentata da un gran numero di piccole e medie imprese, che ammontano a circa 6.000. Il fatturato complessivo del settore alimentare tedesco era di 175,2 miliardi di euro nell’anno 2013. Nel 2013 i segmenti più forti del settore erano quelli della carne e dei prodotti a base di carne (23,3%), del latte e dei prodotti lattiero-caseari (16,2%), dei prodotti di pasticceria (8,8%) e dei prodotti dolciari (7,7%). Il fatturato complessivo derivato dalle esportazioni dell’industria alimentare tedesca ammontava a 64,2 miliardi di euro nel 2013, garantendo alla Germania il terzo posto nella classifica mondiale dei paesi esportatori di generi alimentari. Molte aziende di fama nazionale e internazionale hanno una propria sede in Germania: Dr. Oetker Gruppe, Südzucker, Arla, Mondelēz Deutschland, Nestlé, Cargill, etc.. L’INFRASTRUTTURA INDUSTRIALE Grazie ai suoi 80,5 milioni di consumatori dotati di elevato potere d’acquisto e all’ottima posizione geografica al cuore dell’Europa, la Germania rappresenta il punto di accesso ideale al mercato alimentare europeo. Il ruolo di primo piano ricoperto dalla Germania in quanto a produzione e consumo di generi alimentari biologici trova conferma in un tasso di crescita del comparto del 250% maggiore rispetto al 2003. Un ulteriore indicatore della competitività tedesca relativamente al settore alimentare è il fatto che un terzo del fatturato totale del settore viene realizzato all’estero. La forte frammentazione del mercato alimentare tedesco porta con sé il fatto che le barriere in entrata siano facilmente aggirabili. Grazie alla presenza di innumerevoli aziende lungo l’intera catena del valore della produzione e della lavorazione di generi alimentari i nuovi entrati non hanno difficoltà a trovare partner commerciali di vario tipo. L’industria alimentare tedesca offre ottime possibilità commerciali soprattutto ai produttori di materie prime, ingredienti e additivi. I trend di consumo, fortemente variabili, determinano una crescente domanda di prodotti innovativi. Tale evoluzione, dovuto anche alle consistenti esportazioni, comporta un crescente bisogno di ingredienti, quali aromi, dolcificanti, stabilizzatori, aromatizzanti, etc.. Le molteplici e trasversali possibilità di impiego della maggior parte dei prodotti offrono ai produttori esteri un enorme potenziale commerciale e di investimento, destinato a continuare a crescere nel futuro. I TREND Gli attuali trend di consumo evidenziano i cambiamenti in atto nella società tedesca. A oggi i due terzi della popolazione tedesca riconoscono l’esistenza di una diretta connessione tra alimentazione e salute. Ciò ha portato a una forte domanda di generi alimentari dagli ef- 3 fetti benefici per la salute, dovuta, non da ultimo, anche all’invecchiamento della popolazione, con l’obiettivo di prevenire problemi quali il diabete, la pressione alta e il colesterolo alto. Un numero crescente di consumatori cerca inoltre di migliorare, sia in quanto a qualità sia in quanto a durata, le proprie prestazioni attraverso l’assunzione di generi alimentari funzionali. La domanda di prodotti biologici, un tempo eccezione, è ora invece la regola. In una società caratterizzata da ritmi di vita sempre più frenetici e dalla presenza di sempre più famiglie monoparentali sta aumentando la domanda di generi alimentari pronti, quali piatti pronti, piatti surgelati, etc.. Fortemente richiesti sono anche i prodotti equi e solidali, quali caffè e succhi di frutta, la cui quota di mercato è cresciuta del 23% nel 2013, raggiungendo i 650 milioni di euro. Allo stesso modo è in aumento la quota delle specialità internazionali e dei prodotti rispettosi di standard etici o religiosi. Ciò trova conferma anche per quanto riguarda i prodotti privi di lattosio o glutine. Ulteriori informazioni Alexander Angerer, [email protected], Tel.: +39 02 39 800 921 o Germania Germany Trade & Invest GmbH Robert Scheid,[email protected], Tel.: +39 02 67074276 , www.gtai.com 4 IMPORTAZIONE DI GENERI ALIMENTARI IN GERMANIA DA PAESI EXTRA-UE Come avviene per qualsiasi altro prodotto, anche l’importazione di generi alimentari è soggetta a particolari normative. Infatti, i generi alimentari in fase di ingresso dai Paesi extracomunitari devono essere registrati presso la dogana e quindi sdoganati. Occorre presentare una dichiarazione doganale relativa alla merce e, successivamente ad un controllo doganale e a un’eventuale verifica della merce da parte del competente ufficio doganale, debbono essere pagate le imposte doganali e l’imposta sull’importazione. Per quanto concerne i generi alimentari, il dazio doganale può essere composto da diversi elementi. Prima viene rilevato un valore e/o peso fisso; a questo si aggiunge un importo parziale del dazio doganale, dipendente dal prodotto principale in esso contenuto come per esempio grassi e proteine, amido e glucosio. In Germania i generi alimentari possono essere di norma registrati presso ogni sede doganale. Solo per alcuni prodotti sensibili, come per esempio carne, pesce, latte e derivati oppure alcune tipologie di noci sono previste sedi doganali specifiche, presso le quali deve avvenire la registrazione e lo sdoganamento delle merci. Il vantaggio di quest’ultimo approccio sta nel fatto che, in tal modo, vengono subito presi i provvedimenti necessari, come ad es. i controlli legali circa la presenza di malattie infettive operati dai veterinari competenti, a conclusione dei quali si può subito disporre dei prodotti. In questo modo, il carico degli importatori viene mantenuto il più basso possibile. Per l’importazione dei generi alimentari, insieme alle regole doganali devono essere osservate anche ulteriori disposizioni. Sulla base della normativa europea e della normativa tedesca sui generi alimentari, gli stessi, ove provengano dai Paesi extracomunitari debbono essere sicuri, e quindi in grado di circolare. L’importatore viene inteso come produttore dei generi alimentari importati e deve garantire che vengano immessi in commercio solo prodotti sicuri. Le sedi doganali non hanno un esplicito obbligo di controllare se le merci importate corrispondano alle normative legali in materia di alimenti e solo nei casi in cui sono di fronte a una evidente violazione ovvero a una sospetta infrazione, informeranno gli organi di controllo alimentare competenti. Il vantaggio, in questo caso, è che l’importatore è responsabile personalmente circa l’adempimento degli obblighi legali in relazione ai generi alimentari, come per esempio il controllo della correttezza del peso dei prodotti, la sussistenza delle indicazioni obbligatorie sulle confezioni, la composizione del prodotto ecc. Nel caso in cui, per esempio, un genere alimentare venga prodotto in uno degli stabilimenti abilitati dalla UE e sussista un certificato di sicurezza, un controllo non sarà necessario e nemmeno un controllo interno sarà necessario, quando sussistano certificati delle autorità del Paese di produzione o dei laboratori, che sono ufficialmente riconosciuti in Germania. Questa procedura facilita le importazioni dei generi alimentari e accelera il processo di sdoganamento. Ulteriori informazioni Studio Legale Rödl & Partner, www.roedl.com RA Avv. Stefan Brandes, [email protected], Tel.: +39 02 6328841 RA Avv. Svenja Bartels, [email protected], Tel.: +39 049 8046911 5 OPZIONI FISCALI E LEGALI D’INGRESSO NEL MERCATO TEDESCO E VANTAGGI FISCALI PREVISTI IN GERMANIA PER L’INDUSTRIA ALIMENTARE La Germania è il secondo più grande produttore alimentare europeo. I vantaggi del mercato sono legati soprattutto alle eccellenti infrastrutture e alle ottime potenzialità del settore logistico. Molti Global Player del mercato alimentare hanno la loro sede in Germania (discount, gruppi commerciali attivi a livello mondiale). Occorre inoltre tener presente che il mercato alimentare e il mercato dei generi voluttuari in Germania è fortemente frammentato, di talché le barriere all’ingresso di tali mercati risultano molto fragili. Di seguito, vengono indicate le opzioni fiscali e legali d’ingresso nel mercato tedesco e i vantaggi fiscali previsti in Germania per l’industria alimentare. 1. Ingresso nel mercato Da un punto di vista fiscale, si prospettano le seguenti soluzioni per l’ingresso nel mercato tedesco delle società italiane attive nel settore alimentare: Distribuzione attraverso un agente di commercio tedesco; Stabile organizzazione non autonoma dal punto di vista giuridico; Società controllata in forma di società di persone o di società di capitali. Laddove non dovesse essere costituita una società controllata tedesca, la società straniera può decidere di effettuare le vendite dei propri prodotti in Germania attraverso un agente di commercio oppure attraverso una propria stabile organizzazione. a) Agente di commercio Con riferimento all’ingresso nel mercato alimentare tedesco, sussiste la possibilità di incaricare un agente di commercio. In tal caso, l’attività dell’agente di commercio non verrà fiscalmente imputata alla società italiana, cosicché per quest’ultima non insorgeranno obblighi di natura fiscale in Germania. Secondo il diritto tedesco, si intende per agente di commercio un collaboratore autonomo (persona fisica o giuridica), che o procaccia affari in Germania per uno o più imprenditori (stranieri) o conclude direttamente affari in nome e per conto di questi ultimi. A tal proposito, va sottolineato che l’agente di commercio opera in nome e per conto altrui (contrariamente al commissionario, che agisce su base provvigionale, a nome proprio ma per conto altrui). I vantaggi per le imprese italiane sarebbero rappresentati anzitutto dal forte impegno e dall’ ottima conoscenza del mercato da parte degli agenti di commercio. L’impresa italiana potrebbe evitare, inoltre, l’obbligo di versare in Germania l’imposta sul reddito. La soluzione appena prospettata rappresenta quindi una valida alternativa per il primo ingresso della società italiana nel mercato tedesco. b) Stabile organizzazione Laddove l’impresa alimentare italiana disponga di una stabile organizzazione in Germania e concluda affari attraverso la medesima, saremo di fronte ad una stabile organizzazione fiscalmente rilevante. In tal caso, la stabile organizzazione è da intendersi come giuridicamente non autonoma e da considerare quale longa manus della casa madre estera (società italiana). L’esistenza di una stabile organizzazione implica che i redditi effettivamente prodotti in Germania dall’impresa, per il tramite della stabile organizzazione, sono sottoposti a un limitato obbligo fiscale. Gli utili della società conseguiti in Germania da investimenti effettuati per il tramite di persone giuridiche estere (es. S.r.l.) sono perciò soggetti alla tassazione tedesca, in particolare all’imposta sul reddito delle persone giuridiche in misura pari al 15% nonché la maggiorazione di solidarietà (= 5,5% dell’imposta sul reddito delle persone giuridiche) e dell’imposta sulle attività industriali e commerciali (da 7% fino a max. 17,15% in funzione dell’aliquota dell’imposta di volta in volta applicabile e deter- 6 minata dal relativo comune competente). L’onere fiscale totale in Germania dovrebbe aggirarsi intorno al 30%. In Italia viene evitata una doppia imposizione fiscale dei redditi della stabile organizzazione grazie alla convenzione tra l’Italia e la Repubblica Federale Tedesca (art. 7 i.V.m. Art. 24 DBA Italia). c) Costituzione di una società controllata L’ingresso nel mercato tedesco può avvenire anche attraverso la costituzione di una società controllata. Per quest’ultima può essere scelta la forma giuridica della società di capitali (società per azioni “Aktiengesellschaft” in breve “AG” oppure società a responsabilità limitata “Gesellschaft mit beschränkter Haftung” in breve “GmbH”) oppure della società di persone (società in nome collettivo “offene Handelsgesellschaft” in breve “OHG” oppure società in accomandita semplice “Kommanditengesellschaft” in breve “KG”). Sono possibili anche forme miste, come la GmbH & Co. KG, nella quale una GmbH (corrispondente alla italiana S.r.l.) partecipa in qualità di socio illimitatamente responsabile in una KG (corrispondente alla italiana S.a.s). La tassazione dipende dal tipo di forma giuridica scelta e può essere pari al 30%, fino ad un massimo di 45%. La convenienza dell’una o dell’altra forma giuridica dipende dalla situazione effettiva e dalle finalità individuali e dovrebbe essere analizzato di caso in caso. 2. Incentivi fiscali per l’industria alimentare a) Applicazione del metodo LIFO Per l’industria alimentare possono emergere particolari vantaggi con riferimento alla tassazione degli utili in Germania. Al fine della valutazione delle merce in giacenza si ammette di norma il c.d. metodo LIFO (Last in, First out): in questo caso, per la determinazione fiscale degli utili occorre tener conto degli acquisti o delle produzioni più recenti che vengono utilizzati o venduti per primi. Le giacenze di magazzino vengono di conseguenza trattate come acquistate per prime. Ne deriva che si trovano iscritti in bilancio i valori relativi agli acquisti o alle produzioni più risalenti, mentre quelli più recenti confluiscono nella determinazione degli utili. In questo modo, le giacenze vengono valutate ad un valore minore, dando origine a riserve latenti, con corrispondente conservazione del valore reale. Ai fini fiscali, si presenta come vantaggioso il fatto che, grazie all’applicazione del metodo LIFO, l’utile fiscalmente rilevante è normalmente più basso, poiché il valore della merce risulterà più alto in ragione degli attuali prezzi (in aumento). Limitazioni si riscontrano per merci facilmente deperibili, nonostante la loro conservabilità possa essere aumentata attraverso i moderni sistemi di refrigerazione e così, in teoria, giustificare l’uso del metodo LIFO. b) Vantaggi per le imposte sull’industria e sul commercio per “GmbH” proprietarie di immobili Nel caso si volesse costruire o acquistare un immobile (p.es. un magazzino), potrebbe risultare vantaggioso costituire, accanto alla GmbH “operativa”, un’ulteriore GmbH. Il motivo è dato dal regolamento inserito nella normativa sull’imposta sulle attività industriali e commerciali (§ 9 Nr. 1, Satz 2 ff GesStG). Laddove una GmbH detenga unicamente la proprietà immobiliare e la conceda in locazione alla GmbH “operativa”’, si può ottenere il risultato di non dover versare alcuna imposta sulle attività industriali e commerciali in relazione al reddito derivante dalla locazione. Per le entrate relative al canone di locazione, resterebbe un onere relativo all’imposta sul reddito pari al 15% e la maggiorazione di solidarietà, mentre le spese di locazione mitigherebbero parzialmente la base imponibile dell’imposta sulle attività industriali e commerciali della società operativa. 7 c) Ulteriori particolarità La Germania offre molte opportunità di sostegno, che arrivano da contributi diretti di investimento e da incentivi della forza lavoro o da contributi per i costi di ricerca e di sviluppo. Per i generi alimentari è in uso un’imposta sul fatturato pari al 7% in luogo del 19%. La proprietà intellettuale viene fortemente tutelata. Da un punto di vista legale e fiscale, in Germania le norme applicabili sono consolidate e stabili, il che consente di pianificare con sicurezza gli investimenti. Ulteriori informazioni Studio Legale Rödl & Partner, www.roedl.com RA Avv. Stefan Brandes, [email protected], Tel.: +39 02 6328841 RA Avv. Svenja Bartels, [email protected], Tel.: +39 049 8046911 8 OBBLIGHI IN TEMA DI IMBALLAGGI PER PRODUTTORI E DISTRIBUTORI ATTIVI SUL MERCATO TEDESCO Il regolamento tedesco sugli imballaggi è una delle norme più controverse in materia di diritto ambientale tedesco. Si tratta di un regolamento vigente e deve essere rispettato dai produttori e dai distributori. Le violazioni in materia sono perseguite e punite in maniera sempre crescente dalle autorità di regolamentazione. Dal momento che queste regole trovano applicazione anche per gli scambi internazionali, desideriamo richiamare la Vostra attenzione su alcuni profili a nostro avviso significativi. 1. Quali sono gli obblighi? Il regolamento sull’impedimento e sul riciclo dei rifiuti di imballaggio (Deutsche Verpackungsverordnung, in breve di seguito, “VerpackV” o il “Regolamento”) impone ai produttori e ai distributori di partecipare, in determinate circostanze, a uno o più sistemi di gestione di rifiuti. In questo contesto, si parla anche di "concessione di licenza" di imballaggi per la vendita. Attualmente, in Germania esistono dieci sistemi duali di gestione di rifiuti ufficialmente riconosciuti. In deroga a quanto sopra previsto, è possibile un auto-ritiro a condizione che vengano rispettati i tassi fissi di recupero stabiliti nel Regolamento. Una ulteriore alternativa consiste in una adesione ad un sistema di gestione di rifiuti di settore, la quale però comporta la necessità di molte certificazioni di periti, istanze alle autorità competenti e il rispetto dei tassi fissi di recupero. Entrambe le alternative descritte sono pertanto associate a un onere amministrativo significativo, motivo per cui l’utilizzo di tale soluzione non può essere consigliato. Contrariamente alla previgente situazione giuridica, adesso non esiste più l’obbligo di etichettatura per gli imballaggi per la vendita con obbligo di concessione di licenza (ad esempio attraverso l'applicazione del punto verde); sulla confezione, quindi, non deve più essere indicato a quale sistema di gestione di rifiuti partecipa la persona che per prima immette la merce imballata sul mercato. Nei casi di eccedenza di determinate soglie quantitative, menzionate nel § 10, comma 4, VerpackV, esiste per il distributore iniziale anche l'obbligo di presentare una dichiarazione di completezza (Vollständigkeitserklärung). La predetta dichiarazione deve contenere informazioni su tutte le merci munite di imballagli per la vendita, immessi sul mercato per la prima volta nell'anno solare precedente. La dichiarazione di completezza deve essere verificata da un revisore, un commercialista, un perito contabile o un perito indipendente e deve essere depositata annualmente entro il 1° maggio presso la camera dell’industria e del commercio competente. 2. Che cosa è coperto di questi obblighi? Gli obblighi di riciclo e di prova ai sensi del § 6 VerpackV sussistono esclusivamente per gli imballaggi per la vendita, immessi all’interno della Repubblica Federale di Germania e tipicamente utilizzati da consumatori finali privati (B2C). 3. Che cosa non è coperto? Per gli imballaggi per il trasporto, imballaggi multipli e imballaggi per la vendita degli utenti finali commerciali (B2B), le parti dovranno organizzare autonomamente la restituzione e il riciclaggio degli imballaggi, fermo restando che non esistono obblighi di restituzione a livello internazionale. 4. Chi riguardano i requisiti di partecipazione? L'obbligo di partecipare ad un sistema duale riguarda colui che immette le merci imballate nel Paese, cioè produttori e distributori che consegnano ad un terzo, che partecipa agli 9 scambi, ai sensi del § 6, comma 1, frase 1, VerpackV, le merci imballate ai fini della vendita, ove le merci siano destinate a consumatori finali privati. 5. Cosa significa questo per gli scambi internazionali? Se una società estera (di uno Stato membro dell'UE o da Paesi extracomunitari) immette ovvero importa nel mercato tedesco merci imballate destinate all’utente finale, occorre chiarire chi in qualità di "immettente iniziale" deve adempiere agli obblighi previsti dal predetto Regolamento. Poiché il Regolamento non lo descrive con chiarezza, la soluzione è quella di far riferimento alla società che detiene la proprietà della merce imballata al momento dell’ingresso in Germania ovvero il responsabile per la merce. Qualora il trasferimento di proprietà, dal punto di vista tedesco, avvenga all'estero, allora il destinatario tedesco è da considerarsi quale "immettente iniziale" in Germania. Se, invece, il trasferimento di proprietà avviene in Germania, per esempio, attraverso una "consegna gratuita franco di porto a domicilio", per il quale il venditore estero organizza il trasporto ed eventualmente si occupa delle formalità doganali, il venditore estero diventa immettente iniziale in Germania, in quanto agisce fino alla consegna della merce imballata ai sensi del Regolamento in questione. Lo stesso vale per le vendite dirette da parte delle aziende estere verso i consumatori privati, per esempio, negozi virtuali su Internet. In questi casi, la società estera è obbligata a partecipare ad un sistema duale o in alternativa a soluzioni di settore. Nella prassi ciò significa che gli accordi circa le modalità di consegna e la determinazione del trasferimento di proprietà possono essere fondamentali per la sussistenza dell'obbligo di essere collegato ad un sistema di gestione di rifiuti. Tuttavia la domanda in merito alla proprietà della merce è irrilevante, qualora il destinatario si dovesse occupare personalmente del trasporto delle merci, per esempio commissionando una spedizione per il ritiro della merce dal produttore estero o dai fornitori. In questo caso, è il destinatario che ha la responsabilità giuridica sulle merci dal momento del valico di frontiera ed è obbligato in qualità di immettente iniziale a partecipare a un sistema duale. 6. Norme particolari per l'imballaggio di bevande monouso Non è possibile una conversione degli obblighi di riciclaggio e di prova per quanto concerne il commercio di bevande in imballaggi monouso: per gli imballaggi monouso con obbligo di deposito per il vuoto (c.d. Pflichtpfand) è richiesta la partecipazione in un sistema di deposito obbligatorio su scala nazionale, che consente l'elaborazione reciproca delle domande di deposito-rimborso. L’obbligo di deposito per il vuoto si applica a tutte le birre, bevande miste di birre, acque, bevande rinfrescanti con o senza acido carbonico e bevande miste alcoliche, nei casi in cui non siano imbottigliate o confezionate in confezione ecologica. 7. Eccezione: imballaggi ecologici vantaggiosi Come ecologicamente vantaggioso valgono soprattutto le confezioni riutilizzabili, confezioni di bibite in cartone (pacchi in blocco, pacchi a cuspide, pacchi cilindrici), imballaggi di bibite in sacchetti di polietilene e sacchetti a fondo piatto in pellicola. 8. Ulteriori eccezioni Dall’obbligo di deposito per imballaggi monouso non sono comprese confezioni che abbiano un volume di riempimento sotto lo 0,1 l e superiore allo 0,3 l. 9. Obblighi Da ottobre 2003, i distributori di confezioni monouso soggette a obbligo di deposito per il vuoto a tutti i livelli di commercio hanno l'obbligo di applicare il deposito per il vuoto sugli imballaggi monouso di bevande. I distributori devono ritirare i contenitori delle bevande messe in circolazione anche da altri distributori, qualora gli imballaggi siano fatti dallo stesso materiale, e rimborsare ai consumatori il deposito per il vuoto obbligatorio (questo significa che chi immette in circolazione bottiglie PET- monouso deve anche ritirare le bot- 10 tiglie PET, anche nei casi in cui le bottiglie non siano state immesse in circolazione dallo stesso soggetto). Dal 1 ° Gennaio 2009, sono da osservare ulteriori obblighi in materia di distribuzione di imballaggi monouso di bevande. I distributori devono, innanzitutto, etichettare gli imballaggi monouso di bevande soggette a deposito per il vuoto prima della commercializzazione in maniera chiaramente leggibile in un posto ben visibile, nei casi in cui questo indicatore non esista già. Anche quest’obbligo può facilmente condurre nel caso di inosservanza ad un illecito amministrativo ai sensi del § 15 VerpackV . A questo si aggiunge la possibilità – e il rischio – che i concorrenti eccepiscano una violazione delle norme sulla concorrenza a causa del vantaggio illecito derivante dalla inosservanza della legge, domandando l’inibitoria della distribuzione, tenuto conto del fatto che la giurisprudenza ha infatti valutato la VerpackV quale disposizione regolamentare di comportamento di mercato. Ulteriori informazioni Studio Legale Rödl & Partner, www.roedl.com RA Avv. Stefan Brandes, [email protected], Tel.: +39 02 6328841 RA Avv. Svenja Bartels, [email protected], Tel.: +39 049 8046911 11 FIERE ED EVENTI & Gourmet RENDEZVINO & GOURMET - PIATTAFORMA B2C DEDICATA AGLI ATTORI DEL SETTORE VITIVINICOLO E GOURMET KARLSRUHE, 19-22 FEBBRAIO 2015, ANTEPRIMA 18 FEBBRAIO Ai piccoli produttori di vini, prodotti gourmet ed eccellenze regionali, che desiderino presentare i propri prodotti in Germania davanti a un pubblico di estimatori e clienti con un elevato potere d’acquisto e sempre alla ricerca di nuove delizie da degustare, proponiamo la partecipazione, dal 18 al 22 febbraio 2015, alla manifestazione fieristica “RendezVino” & “Gourmet” di Karlsruhe. Si tratta di una fiera-mercato con vendita diretta al pubblico seguita da una giornata B2B dedicata agli operatori. La manifestazione è suddivisa in due aree tematiche - “RendezVino”, dedicata al vino, e “Gourmet”, dedicata alle specialità alimentari. L’evento è inoltre corredato di un nutrito programma di seminari e workshop. Nel corso dell’“Anteprima” e della giornata per operatori del settore alberghiero, della ristorazione (DEHOGA) e del dettaglio specializzato, gli espositori avranno la possibilità di incontrare clienti, importatori, distributori e altri potenziali partner commerciali. In media il salone è visitato da quasi 38.000 visitatori con un elevato potere d’acquisto. I sondaggi effettuati durante la manifestazione dimostrano che l’ 84,6 % dei visitatori ha fatto acquisti o ha ordinato prodotti durante o al termine dell’evento. Questi dati trovano riscontro anche nelle affermazioni delle 71 aziende presenti nel 2014, di cui l’ 84,2 % si è detto soddisfatto dei risultati ottenuti e intenzionato a partecipare all’edizione del 2015. Per queste sue caratteristiche la manifestazione rappresenta un’occasione ideale per i piccoli produttori e per i consorzi che desiderano far conosce le proprie specialità in Germania e cercare partner commerciali, avendo contemporaneamente anche la possibilità di vendere i propri prodotti e di acquisire clienti finali. Per informazioni su costi e modalità di partecipazione contattare: Luisa Glaesmer, [email protected], tel.: +39 02 398009 08 12 INCONTRO CON EDEKA SÜDWEST Nel 2015 DEinternational Italia Srl, società di servizi della Camera di Commercio Italo-Germanica, in collaborazione con la Camera di Commercio Rhein-Neckar, seleziona su incarico di EDEKA Südwest produttori italiani di generi alimentari. Edeka Südwest è la seconda società regionale per grandezza delle sette società del Gruppo Edeka. La società conta circa 17.715 collaboratori, un fatturato di 6 miliardi di euro (2013) e 1.400 supermercati solo nella zona sud-occidentale della Germania. DEinternational Italia Srl si occuperà dell’identificazione e della preselezione delle società italiane interessate a incontrare i buyer di Edeka Südwest. In seguito le società italiane preselezionate da DEinternational Italia Srl saranno inserite nel catalogo di presentazione che sarà inviato alla sede centrale di Edeka Südwest, che effettuerà un’ulteriore selezione. Le società italiane ammesse parteciperanno ad un programma di 3 giorni tra il 9 e l’11 febbraio 2015 in Germania con store check, incontro con i buyer e incontro con i distributori, grossisti e importatori del Land Baden-Württemberg. MEETING PER AGENTI – SETTORE ALIMENTARE 8 SETTEMBRE 2014 (BERLINO) - 9 SETTEMBRE 2014 (DORTMUND) I prodotti alimentari italiani sono molto apprezzati in Germania, paese che si conferma tra i principali mercati di sbocco delle eccellenze del made in Italy. A settembre di quest’anno DEinternational Italia Srl in collaborazione con le Camere di Commercio locali tedesche (IHK) e con l’associazione degli agenti di commercio (CDH) ha organizzato nelle città di Berlino e Dortmund due MEETING PER AGENTI, dedicati specificamente ad importatori, agenti di commercio e buyer tedeschi del settore alimentare. Al progetto hanno partecipato 16 società italiane del settore, che hanno potuto incontrare 30 potenziali clienti e partner commerciali selezionati in precedenza sulla base delle richieste specifiche dei partecipanti. Complessivamente hanno avuto luogo 53 matching con potenziali partner commerciali, con i quali iniziare o incrementare il proprio inserimento nel mercato tedesco. 13 HARIBO - TRADIZIONE E QUALITÀ TEDESCA NEL SETTORE DOLCIARIO DAL 1920 Ulteriori informazioni HARIBO ITALIA S.p.A., [email protected], Tel.: +39 02 482101, www.haribo.com 14 Impressum Redazione Mercati Internazionali, Sviluppo & Inserimento Promozione Territoriale e Investimenti Diretti Alexander Angerer [email protected] Tel. +39 02 398009-21 DEinternational Italia Srl Via Gustavo Fara 26 20124 Milano Tel. +39 02 398009-1 Fax +39 02 398001-95 www.deinternational.it DEinternational Italia Srl è la società di servizi della Camera di Commercio Italo-Germanica. La redazione non si assume responsabilità per i contenuti non provenienti dalla redazione di DEinternational Italia Srl. “Considerate l’ambiente prima di stampare questo documento”