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QR code: come si usa? NOVEMBRE 2013 ANNO 1- N. 7 Scoprilo a pagina 4 Successo per Tennis and Friends Seconda tappa di Gemelli insieme Più di 2.000 controlli alla tiroide in due giorni; oltre il 30 per cento degli esaminati rinviati a un esame più approfondito. Sono questi i numeri con cui si è concluso “Tennis& Friends”, giunto alla terza edizione, che quest’anno rientra nel calendario degli eventi organizzati per il 50° anniversario del Policlinico Universitario A. Gemelli. Sabato 12 e domenica 13 ottobre numerose celebrità del mondo dello spettacolo, sport, imprendi- IL GEMELLI CHE CAMBIA Il Percorso clinico assistenziale dedicato al paziente obeso a pagina 8 Il Nobel Montagnier è intervenuto al Gemelli al Congresso SIPMO 7-8 dicembre, al Maxxi di Roma terza tappa per la prevenzione: malattie della vista e dell’udito toria si sono sfidate sui campi da tennis del Foro Italico, mentre un’equipe medica composta da specialisti della Chirurgia Endocrina e Metabolica e dell’Endocrinologia del Policlinico Universitario A. Gemelli, coordinati dai proff. Rocco Bellantone, Alfredo Pontecorvi e Celestino Pio Lombardi, ha eseguito ininterrottamente e gratuitamente dalle 10 alle 18 check up per la prevenzione delle malattie tiroidee. alle pagine 4-5 Quando il calore distrugge il tumore I grandi vantaggi della termoablazione Nell'ultimo anno presso la Radiologia Interventistica del Policlinico Gemelli sono stati eseguiti più di 50 trattamenti di termoablazione per pazienti oncologici con tumori primitivi o metastatici del fegato e polmone. Una terapia percutanea, che si effettua infilando un ago direttamente all’interno del tumore, senza esposizione chirurgica. a pagina 2 Ecco come individuare e mettere ko la fastidiosa allergia al nichel solfato Numerose le tipologie di allergie affrontate e curate dal Servizio di Allergologia del Gemelli. Come quella al nichel solfato, metallo comunemente usato come copertura per proteggere o decorare altri metalli. a pagina 6 Ricostruire il seno dopo la mastectomia La chirurgia si prende cura dell'estetica a pagina 5 Arriva al Gemelli la tecnica di ablazione a radiofrequenza per l’Esofago di Barrett a pagina 2 L’Università Cattolica partecipa al progetto europeo EDEN per la sicurezza a pagina 7 La ricostruzione mammaria è oggi parte integrante della cura delle neoplasie al seno. Al Gemelli sono offerte possibilità ricostruttive a tutte le pazienti che si rivolgono all’ospedale. a pagina 7 Reportage dall’avamposto di Herat, Afghanistan dal nostro inviato, medico Gemelli al fronte Il racconto, sintetico ma intenso, dell’esperienza di Maurizio Foco, che per due mesi è stato alla guida di un team di pronto intervento medico nella zona militare affidata agli italiani, in Afghanistan. a pagina 8 8-9 NOVEMBRE Convegno al Gemelli Ospedali universitari e Sanità che cambia Il ruolo degli ospedali universitari nel sistema sanitario è in rapido e profondo mutamento. Una riflessione a più voci sul ruolo degli Ospedali Universitari di fronte alle nuove sfide poste da un sistema sanitario in profonda trasformazione: è, questo, uno degli obiettivi del Convegno intitolato “Gli Ospedali Universitari e il processo di cambiamento del Servizio Sanitario Nazionale”, che si svolgerà presso l’auditorium della Facoltà di Medicina e Chirurgia “A. Gemelli” venerdì 8 e sabato 9 novembre 2013. Sarà articolato in quattro tavole rotonde che affronteranno alcune determinanti tematiche del contesto sanitario attuale. Sarà un confronto a tutto campo con relatori e moderatori di diversa estrazione culturale provenienti dal mondo sanitario, universitario, economico, giuridico e giornalistico. Alla fine di ciascuna sessione, le considerazioni conclusive saranno affidate ai rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali. A pagina pagina 33 l’elenco l’elenco completo completo dei partecipanti alle quattro tavole rotonde che caratterizzeranno le due giornate del Convegno. INQUADRA il codice a sinistra con il tuo smartphone oppure N. 7 NOVEMBRE CLICCA su questo riquadro per il pdf di questa pagina, da stampare o condividere, presente nel sito: 2013 www.policlinicogemelli.it La diagnostica 2 Quando il calore distrugge il tumore I grandi vantaggi della termoablazione La termoablazione è un trattamento di radiologia interventistica che consiste nell’inserimento di un ago direttamente all’interno del tumore, in maniera percutanea, ossia senza richiedere alcuna esposizione chirurgica dei distretti corporei su cui si opera, utilizzando l’ecografia o apparecchiature TC come guida, al fine di controllarne l’introduzione ed il suo corretto e preciso posizionamento. L’ago da termoablazione viene collegato ad un generatore che eroga onde a radiofrequenza che, mediante produzione di calore, consentono di distruggere il tumore risparmiando il tessuto sano circostante. In questo modo si ottiene un trattamento completo della lesione, in maniera minimamente invasiva, senza intervenire chirurgicamente. E’ tra l’altro sufficiente un’anestesia locale associata ad una sedazione profonda, senza necessità di anestesia generale, con un tempo medio procedurale di circa 1 ora. Ne conseguono ovviamente un minore stress procedurale per il paziente, la riduzione del dolore, degli effetti collaterali e delle complicanze, nonché dei tempi di ricovero ospedaliero e una più rapida ripresa delle normali attività quotidiane, rispetto a quanto avviene con i pazienti trattati con la terapia chirurgica convenzionale. Tali trattamenti sono particolarmente indicati in pazienti che per età avanzata o per condizioni cliniche legate a funzionalità cardiaca o respiratoria non sono candidabili alla chirurgia convenzionale. Grazie agli enormi avanzamenti tecnologici ed alla conseguente introduzione di nuove tecniche e materiali di ultima generazione, negli ultimi anni si sta registrando una sempre maggiore affermazione di tali procedure nel trattamento di pazienti oncologici, allargando le indicazioni oltre che a tumori del fegato, in cui vengono utilizzate sin dagli anni ’90, anche ad altri organi quali polmone, rene, pancreas ed osso. La Radiologia Interventistica del Policlinico Gemelli sta giocando un ruolo importante nello sviluppo di tali applicazioni, collaborando con centri di eccellenza italiani ed europei, ed introducendo nuove tecniche che possono migliorare il trattamento oncologico nel futuro, con risultati molto incoraggianti presentati negli ultimi anni in congressi nazionali ed internazionali. In particolare, nell’ultimo anno, sono più di 50 i trattamenti di termoablazione per pazienti oncologici con tumori primitivi o metastatici del fegato e polmone, eseguiti dal dott. Roberto Iezzi, presso il Dipartimento di Scienze Radiologiche del Policlinico Gemelli di Roma, diretto dal prof. Lorenzo Bonomo. I dati evidenziano una significativa crescita rispetto allo scorso anno nel numero dei casi, ma soprattutto ottimi risultati in termini di risposta, con un interesse notevole in particolare nel trattamento di lesioni polmonari. Va sottolineato che le procedure di termoablazione, così come tutte le procedure di Radiologia Interventistica, si affiancano alle altre terapie mediche e chirurgiche disponibili in ambito oncologico. E' fondamentale ai fini del risultato che la selezione dei pazienti che possono beneficiare di tali procedure, venga effettuata in maniera multidisciplinare e condivisa con tutti gli specialisti coinvolti. Al Policlinico A. Gemelli la selezione dei pazienti con tumore polmonare che possono beneficiare di tale trattamento viene effettuata durante i meeting multidisciplinari settimanali del "Percorso Polmonare", durante i quali tutti i pazienti afferenti alle diverse specialità vengono discussi collegialmente in maniera da offrire il trattamento più indicato, efficace e con minori rischi. La valutazione collegiale da parte di tutti gli specialisti rappresenta la forza del nostro Policlinico e giustifica gli ottimi risultati ottenuti in termini di successo procedurale. L'impatto di queste terapie nel trattamento di patologie tumorali è stato tale da dar vita ad una branca super-specialistica, ossia la Radiologia Interventistica Oncologica, che comprende tutte quelle procedure mini-invasive che hanno l'obiettivo di trattare patologie tumorali primitive e secondarie servendosi di apparecchiature radiologiche come guida. Tra queste, sicuramente la termoablazione rappresenta una delle armi più efficaci a nostra disposizione. Ad oggi, questa procedura, ci offre già la possibilità di trattare lesioni di maggiori dimensioni e lesioni multiple nella stessa seduta, ed essendo in continua evoluzione tecnologica, potrà senza dubbio ampliare ulteriormente il suo raggio di azione ad un numero sempre crescente di pazienti, contribuendo in maniera significativa al miglioramento del trattamento oncologico nel prossimo futuro. Per informazioni: 06.30154394 [email protected] [email protected] Esofago di Barrett: al Gemelli ora si può intervenire con l’ablazione a radiofrequenza L'esofago di Barrett è una trasformazione (metaplasia) dell'epitelio esofageo nel tratto immediatamente sopra allo stomaco, che a causa dal reflusso gastroesofageo (RGE) cronico, diventa simile al rivestimento dell'intestino. È una condizione che provoca un danno persistente e severo della mucosa esofagea e rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo dell'adenocarcinoma dell'esofago, uno dei tumori a più alta crescita di incidenza nei Paesi occidentali. Per valutare la presenza del tumore allo stadio precoce del suo sviluppo, i pazienti vengono sottoposti ad endoscopia di controllo con biopsie multiple del tessuto malato. L'approccio tradizionale consiste nell'esofagectomia chirurgica, una procedura invasiva. Nell'ultimo decennio sono state provate terapie endoscopiche quali la coagulazione con argon plasma (APC), la terapia fotodinamica (PDT) e la resezione endoscopica della mucosa (EMR). Recentemente, sono stati pubblicati studi riguardanti l'uso dell'ablazione a radiofrequenza, al fine di eliminare completamente l'epitelio con Barrett. Tale metodica è stata valutata dall'Unità di Valutazione delle Tecnologie dopo una richiesta pervenuta dall'Unità Operativa di Endoscopia Digestiva Chirurgica, diretta dal prof. Guido Costamagna. Dopo un percorso che ha utilizzato le logiche dell'Health Technology Assessment e che ha dimostrato come la tecnica sia promettente essendo ben tollerata dai pazienti e consentendo una totale eradicazione della metaplasia a 12 mesi, tale metodica è stata introdotta nel Policlinico nonostante i suoi costi elevati non siano completamente coperti dal nostro Sistema Sanitario Nazionale. L'ablazione a radiofrequenza utilizza un catetere filo-guidato dotato all'estremità di un emettitore di radiofrequenza a pallone, e un generatore di radiofrequenza che elimina le cellule potenzialmente precancerose mediante una necrosi superficiale. Il tessuto patologico verrà, infine, sostituito da epitelio esofageo normale. È eseguita mediante il sistema di ablazione HALO Flex (prodotto da BÂRRX Medical, Inc., Sunnyvale, California, USA, recentemente acquisita da Covidien) e la procedura è svolta in sala operatoria con paziente sedato o intubato e con un ricovero di qualche giorno. Le complicanze, poco frequenti, sono legate al sanguinamento dopo la procedura e al restringimento (stenosi) dell'esofago trattato. Il paziente, per evitare la recidiva del Barrett, deve fare terapia cronica con farmaci antireflusso. In Italia è possibile ricorrere a questa tecnologia solo in pochi centri: nel centro Italia, oltre a Roma, solo a Pisa. INQUADRA il codice a sinistra con il tuo smartphone oppure N. 7 NOVEMBRE CLICCA su questo riquadro per il pdf di questa pagina, da stampare o condividere, presente nel sito: 2013 www.policlinicogemelli.it Convegno 3 Il ruolo degli ospedali universitari nel sistema sanitario che cambia Convegno al Gemelli l’8 e 9 novembre Una riflessione a più voci sul ruolo degli Ospedali Universitari di fronte alle nuove sfide poste da un sistema sanitario in profonda trasformazione. E’ uno degli obiettivi del Convegno intitolato “Gli Ospedali Universitari e il processo di cambiamento del Servizio Sanitario Nazionale” che si svolgerà presso l’auditorium della Facoltà di Medicina e Chirurgia “A. Gemelli” venerdì 8 e sabato 9 novembre 2013. Articolato in quattro Tavole Rotonde che affronteranno alcune determinanti tematiche del contesto sanitario attuale. Un confronto a tutto campo con relatori e moderatori di diversa estrazione culturale provenienti dal mondo sanitario, universitario, economico, giuridico e giornalistico. Alla fine di ciascuna sessione le considerazioni conclusive saranno affidate ai rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali. Ecco tutti gli interventi previsti: Franco Anelli, Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (UCSC) Rocco Bellantone, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia UCSC Walter Bergamaschi, Direttore Generale Salute Regione Lombardia Roberto Bernabei, Direttore Dipartimento di Geriatria, Neuroscienze ed Ortopedia UCSC Giovanni Bissoni, Presidente AGENAS Enrico Bollero, Direttore Generale del Policlinico Tor Vergata Lorenzo Bonomo, Direttore Dipartimento di Scienze Radiologiche UCSC Raffaele Calabrò, Deputato e Consigliere del Presidente della Giunta della Regione Campania Monica Calamai, Direttore Generale del Policlinico di Careggi Anna Maria Cancellieri, Ministro della Giustizia Giorgio Casati, Dirigente Amministrativo del Policlinico A. Gemelli Filippo Crea, Direttore Dipartimento di Scienze Cardiovascolari UCSC Roberto Crea, Segretario Regionale Cittadinanzattiva Lazio Claudio Cricelli, Presidente della Società Italiana di Medicina Generale Alfredo Cuffari, Consigliere dell’Ordine dei Medici Roma Francesco D’Alessandro, Professore di Diritto Penale Commerciale UCSC Alessio D’Amato, Coordinatore Cabina di Regia SSR Lazio Flori Degrassi, Direttore Generale Sanità della Regione Lazio Vincenzo Denaro, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia Campus Bio-Medico di Roma Enrico Desideri, Direttore Generale ASL Arezzo Adelchi D’Ippolito, Magistrato di Cassazione Giovanni Battista Doglietto, Direttore Dipartimento di Scienze Chirurgiche UCSC Santo Davide Ferrara, Professore di Medicina legale Università di Padova Stefano Folli, Giornalista Sole 24 Ore Eugenio Gaudio, Preside della Facoltà di Medicina e Farmacia Sapienza Università di Roma Gianfranco Gensini, Professore di Medicina Interna Università di Firenze Bruno Giardina, Direttore Dipartimento di Diagnostica e Medicina di Laboratorio UCSC Francesco Giorgino, Giornalista Rai Claudio Giuliodori, Assistente Ecclesiastico Generale UCSC Pierluigi Granone, Professore di Chirurgia Toracica UCSC Maurizio Guizzardi, Direttore del Policlinico A. Gemelli Flavio Haver, Giornalista Corriere della Sera Raffaele Landolfi, Direttore Dipartimento di Scienze Mediche UCSC Andrea Lenzi, Presidente CUN Giovanni Leonardi, Direttore Generale Professioni Sanitarie e Risorse Umane del SSN Beatrice Lorenzin, Ministro della Salute Maurizio Maggiorotti, Presidente Associazione per i Medici Accusati di Malpractice Ingiustamente (AMAMI) Ignazio Roberto Marino, Sindaco di Roma Capitale Andrea Manto, Direttore Centro per la Pastorale Sanitaria Vicariato di Roma Lodovico Marazzi, Dirigente Willis Italia Francesco Massicci, Capo dell’Ispettorato Generale per la Spesa sociale del Ministero dell’Economia e delle Finanze Cristina Messa, Rettore dell’Università di Milano-Bicocca Giuseppe Novelli, Rettore dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata Luciano Onder, Giornalista Rai Gianluca Oricchio, Direttore Generale del Policlinico Campus Bio-Medico di Roma Gaetano Paludetti, Direttore Dipartimento di Scienze Chirurgiche per le Patologie della Testa e del Collo UCSC Carlo Perucci, Direttore Scientifico del Programma Nazionale Esiti dell’AGENAS Grazia Pradella, Magistrato del Tribunale di Milano Rodolfo Proietti, Direttore Dipartimento di Emergenza e Accettazione UCSC Walter Ricciardi, Direttore Dipartimento di Sanità Pubblica UCSC Giorgio Santacroce, Primo Presidente della Suprema Corte di Cassazione Gianlorenzo Scaccabarozzi, Direttore Dipartimento Fragilità ASL Lecco Giovanni Scambia, Direttore Dipartimento per la Tutela della Salute della Donna e della Vita Nascente, del Bambino e dell'Adolescente UCSC Angelo Tanese, Commissario ASL Roma E Grazia Volo, Avvocato Alberto Zangrillo, Prorettore dell’ Università Vita e Salute S. Raffaele Maurizio Zega, Direttore del SITRA Policlinico A. Gemelli Nicola Zingaretti, Presidente Regione Lazio INQUADRA il codice a sinistra con il tuo smartphone oppure N. 7 NOVEMBRE CLICCA su questo riquadro per il pdf di questa pagina, da stampare o condividere, presente nel sito: 2013 www.policlinicogemelli.it Speciale 4 Oltre 2000 i check up gratuiti alla tiroide e tante celebrità nella seconda tappa di Gemelli insieme ‘Tennis and Friends’ III: Grande successo al Foro Italico Più di 2.000 controlli alla tiroide in due giorni; oltre il 30 per cento degli esaminati, rinviati a un esame più approfondito. Sono questi i numeri con cui si è concluso Tennis&Friends, l’evento organizzato dalla Real Sport Events che quest’anno rientra nel calendario degli eventi organizzati per il 50° anniversario del Policlinico Universitario A. Gemelli. Sabato 12 e domenica 13 ottobre numerose celebrità del mondo dello spettacolo, sport, imprenditoria si sono sfidate sui prestigiosi campi da tennis del Foro Italico, mentre un’equipe medica composta da specialisti della Chirurgia Endocrina e Metabolica e dell’Endocrinologia del Policlinico Universitario A. Gemelli, coordinati dai proff. Rocco Bellantone, Alfredo Pontecorvi e Celestino Pio Lombardi, eseguivano ininterrottamente e gratuitamente dalle 10 alle 18 check up per la prevenzione delle malattie tiroidee. La manifestazione, giunta quest’anno alla terza edizione, è stata realizzata con l’adesione del Presidente della Repubblica e il patrocinio di Roma Capitale, Regione Lazio, CONI e Federazione Italiana Tennis. “Se la sensibilizzazione ai controlli era il primo obiettivo dell’evento, direi che possiamo essere più che soddisfatti. Su oltre 2000 check up, più del 60 per cento dei soggetti coinvolti era al primo controllo. In questa III edizione - spiega il dott. Giorgio Meneschincheri, ideatore dell’evento - abbiamo nuovamente promosso il concetto di salute attraverso lo sport e in particolar modo la prevenzione delle malattie della tiroide. Quest’anno il nostro obiettivo era raddoppiare il numero degli screening rispetto a quello dell'edizione scorsa e li abbiamo quasi triplicati. Siamo molto contenti di questo risultato perché è dimostrato che prevenzione e diagnosi precoce non solo salvano vite, ma riducono in maniera cospicua i costi del sistema sanitario nazionale”. “Queste sono le iniziative di cui abbiamo sempre più bisogno. La gente cerca di tenere sotto controllo la salute, ma è stimolata dalla compagnia”, ha dichiarato il Sindaco di Roma Ignazio Marino intervenuto alla manifestazione. Il pubblico di “Tennis & Friends” ha avuto così l’occasione di assistere liberamente agli incontri in tabellone e contemporaneamente di accedere ad un’area tecnico sanitaria, dove un’equipe di medici specialisti del Policlinico A. Gemelli, coordinati dal prof. Rocco Bellantone (Direttore della UOC di Chirurgia Endocrina e Metabolica e Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia), dal prof. Celestino Pio Lombardi (Direttore dell’UOC di Chirurgia Endocrina del CIC-UCSC) e dal prof. Alfredo Pontecorvi (Direttore della UOC di Endocrinologia presso lo stesso Ente) è stata a disposizione per eseguire check up gratuiti (ecografia tiroidea e visita endocrinologica). “Sono circa 6 milioni le persone affette in Italia da malattie della tiroide – ha ricordato Bellantone e solo a Roma se ne contano oltre 300.000. Ad essere più colpite, con il 70 per cento dei casi, sono le donne, la maggior parte delle quali in età fertile”. “Negli ultimi 20 anni Il tumore alla tiroide è salito dal dodicesimo al sesto posto fra le neoplasie più QR code: inquadratelo col cellulare Il simbolo di forma quadrata che trovate in ciascuna pagina è un “QR code”. Inquadrato con la fotocamera del cellulare, collega direttamente alla pagina web dell’articolo a cui è associato, nel sito www.policlinicogemelli.it. Per funzionare, il telefono deve collegarsi a internet, avere la fotocamera e il programma (si scarica gratis dalla rete) che riesce a “vedere” e leggere i QR code. Per maggiori informazioni: http://bit.ly/QRistruzioni frequenti nell’uomo – ha precisato Pontecorvi -: diviene pertanto fondamentale la prevenzione ed è per questo che in questi due giorni dell’iniziativa stiamo effettuando lo screening gratuito a tutti i partecipanti che vogliono sottoporsi ad un primo controllo della tiroide”. Tra le celebrità intervenute il sindaco di Roma Ignazio Marino, il presidente del CONI Giovanni Malagò, l’ambasciatore dell'Italia presso la Santa Sede, Francesco Maria Greco, il prefetto Pecoraro, il questore Della Rocca, il vice presidente di Confindustria Aurelio Regina, il presidente della BNL Luigi Abete, Il presidente della FIGC Giancarlo Abete, il presidente dell’ADNKronos Giuseppe Marra, i magistrati Luca Palamara e Adelchi Ippolito, il presidente della AS Roma Pallotta e il DG Mauro Maldissoni, Nicola Pietrangeli, Paolo Bonolis, Mariagrazia Cucinotta, Anna Paola Concia, Rosario Fiorello e Beppe Fiorello, Leonardo Metalli e Francesco Giorgino del Tg1, Stefano Marroni vice direttore del Tg2, Fabiana Balestra figlia dello stilista Renato, Pamela Camassa, Massimo Wertmuller, il notaio Luigi Pocaterra, Giulio Napoletano; la serata di gala è stata presentata da Bruno Vespa, Veronica Maya e Roberto Ciufoli, nel corso della quale è stata assegnata anche la coppa “Elisabetta Pocaterra” a sostegno della Fondazione istituita in sua memoria per la ricerca dei tumori neuroendocrini. INQUADRA il codice a sinistra con il tuo smartphone oppure N. 7 NOVEMBRE CLICCA su questo riquadro per il pdf di questa pagina, da stampare o condividere, presente nel sito: 2013 www.policlinicogemelli.it Speciale 5 Nelle immagini di pag. 4, dall’alto e verso destra: Giorgio Meneschincheri, Maurizio Guizzardi, Alfredo Pontecorvi, Giovanni Malagò, Rocco Bellantone, Ignazio Marino e Franco Anelli. Due viste del Villaggio al Foro Italico; Rosario Fiorello in campo e Ignazio Marino che si sottopone a una visita di controllo. In questa pagina, dall’alto e verso destra: Antonio Giuliani; Renato Balestra alla serata di gala; Ignazio Marino con Franco Anelli e Giovanni Malagò; Massimiliano Ossini; Francesco Giorgino; Paolo Bonolis con Maria Grazia Cucinotta, Roberto Ciufoli, Veronica Maya e Bruno Vespa; Lillo e Greg; Max Giusti con Jimmy Ghione; Sebastiano Somma con Max Giusti; Paola Concia; Bruno Vespa con Giorgio Meneschincheri. Per la campagna VIVA! due giornate a scuola di rianimazione cardiopolmonare nella hall del Gemelli A scuola di rianimazione cardiopolmonare nella hall del Gemelli: è anche questo il contributo della Facoltà di Medicina e chirurgia dell'Università Cattolica e il Policlinico A. Gemelli alla campagna VIVA! la settimana per la rianimazione cardiopolmonare che si è svolta in tutta Italia dal 14 al 20 ottobre per sensibilizzare gli operatori sanitari e la popolazione su quanto sia vasto il fenomeno delle morti improvvise e su quanto possano essere importanti le manovre salvavita. L'idea della settimana di sensibilizzazione “VIVA!” nasce da un invito del Parlamento Europeo del 14 giugno 2012 che ha esortato gli Stati Membri a organizzare per il 2013 una settimana di sensibilizzazione dedicata all'arresto cardiaco. Per l'Italia, il testimone è stato raccolto da Italian Resuscitation Council (IRC) e da IRC Comunità. Per VIVA! Nelle mattinate del 14 e 15 ottobre, la hall del Policlinico Gemelli si è trasformata in una “emergency room” dove non solo gli studenti del 3° anno del Corso di laurea in Medicina e Chirurgia hanno avuto modo di fare training, ma anche i visitatori hanno avuto modo di addestrarsi alle manovre salvavita su numerosi simulatori (di cui uno pediatrico) sotto la guida dei rianimatori dell'Istituto di Anestesiologia e Rianimazione dell'Università Cattolica. Il Nobel 2008 per la Medicina Luc Montagnier è intervenuto al Gemelli all’inaugurazione del Congresso SIPMO Dal 10 al 12 ottobre, il Policlinico A. Gemelli ha ospitato il 12° Congresso della Società Italiana di Patologia e Medicina Orale. L'appuntamento della SIPMO, dal titolo “Infection, Inflammation and Carcinogenesis: Evolving concepts in oral diseases”, ha visto la partecipazione e la Lectio magistralis del Premio Nobel per la Medicina 2008 Luc Montagnier (nella foto). Nel corso del Congresso è stato evidenziato che gli italiani, purtroppo, trascurano la propria bocca e spesso non si curano di ulcere, infiammazioni croniche e lesioni, anche piccole, che potrebbero nascondere lesioni più insidiose, come un tumore. I soggetti maggiormente colpiti sono quelli della fascia di età matura/senile, anche se si sta osservando una lieve tendenza all’abbassamento dell’età di insorgenza di questo tumore (intorno ai 40/45 anni). Il grosso problema del carcinoma orale è il ritardo con cui si arriva a fare diagnosi di tumore. Da qui l'importanza, evidenziata durante i lavori, della diagnosi precoce e della sensibilizzazione sia dei pazienti, sia degli stessi medici di medicina generale nell'individuazione tempestiva di lesioni sospette della mucosa orale. INQUADRA il codice a sinistra con il tuo smartphone oppure N. 7 NOVEMBRE CLICCA su questo riquadro per il pdf di questa pagina, da stampare o condividere, presente nel sito: 2013 www.policlinicogemelli.it La clinica 6 Ecco come individuare e mettere ko la fastidiosa allergia al nichel solfato E' la più comune allergia da contatto ed è in costante aumento soprattutto nei paesi industrializzati. Si tratta dell’allergia al nichel solfato, un metallo bianco argenteo impiegato come rivestimento di numerosi oggetti di uso quotidiano. Le reazioni cutanee ed anche quelle gastro intestinali che si vengono a determinare in caso di sensibilità alla presenza di tracce del metallo in alcuni alimenti, vengono analizzate e studiate con particolare attenzione al Gemelli. Il prof. Domenico Schiavino, direttore UOC Allergologia del Policlinico, spiega nei particolari il meccanismo d’azione, le conseguenze e terapie del caso, nell’intervista che segue. Prof. Schiavino, Cos’è il nichel solfato e quali reazioni allergiche può determinare? “Il nichel solfato è un metallo bianco-argenteo, che viene largamente usato per ricoprire altri metalli a scopo protettivo e/o decorativo. Lo ritroviamo in una serie di accessori ed utensili di utilizzo quotidiano, come fibbie, montature o anche pentole. A contatto con la cute può sviluppare la più comune fra le allergie da contatto, fenomeno in costante aumento soprattutto nei paesi industrializzati. Un meccanismo immunologico di tipo cellulo-mediato è stato chiamato in causa nella genesi dell'allergia da contatto al nichel solfato”. Quali disturbi può determinare? “A livello locale, il contatto cutaneo con il nichel può comportare, nei soggetti sensibili, una reazione eczematosa locale che prende il nome di dermatite allergica da contatto (DAC). Alcuni pazienti, circa il 20%, possono sviluppare disturbi sistemici (orticaria, angioedema, eczema disseminato) e/o disturbi gastrointestinali (meteorismo, dolori addominali, diarrea o stipsi). Nei casi in cui alla DAC si associano disturbi sistemici, si parla di allergia sistemica al nichel (SNAS)”. Come si fa la diagnosi? Gemelliinforma - Bollettino a diffusione interna per il Policlinico “A. Gemelli” di Roma testata in attesa di registrazione Direttore Nicola Cerbino Board editoriale: A. Giulio De Belvis, Luca Revelli, Giorgio Meneschincheri, Carla Alecci, Francesca Russo, Emiliana Stefanori Consulenza giornalistico-editoriale: Value Relations srl - Enrico Sbandi Redazione tecnico-scientifica: Alessandro Barelli, Christian Barillaro, Ettore Capoluongo, Ivo Iavicoli, Roberto Iezzi, Gaetano Lanza, Federica Mancinelli, Marco Marchetti, Mario Rigante, Carlo Rota. Stampa: Cangiano Grafica - via Palazziello 80040 Volla (Na) “La diagnosi si fonda su due elementi fondamentali. Un’accurata storia clinica del paziente ed il patch test positivo per il nichel. Nel caso in cui i pazienti presentino dei disturbi che possano far ipotizzare una SNAS, a questi due elementi bisogna aggiungere una dieta di eliminazione eseguita per almeno 4 settimane e che deve apportare un beneficio superiore al 70%: inoltre in questi pazienti bisogna eseguire il test di provocazione orale con nichel solfato per riprodurre i sintomi sistemici lamentati e che per tale motivo deve essere sempre effettuato in ambiente ospedaliero”. Laddove sia accertata la presenza di reazione allergica al nichel solfato, qual è la terapia indicata? “Le risposte sono diversificate, in funzione del tipo di allergia verificata. In caso di dermatite da contatto va innanzitutto evitata l'esposizione al metallo, alla quale si associa una terapia topica. In caso di disturbi sistemici (SNAS) va evitata l’ingestione di alimenti ricchi nichel solfato; quindi si procede a una terapia farmacologica sintomatica alla quale si può associare un trattamento iposensibilizzante specifico per via orale con il nichel solfato”. Qual è la reale efficacia del trattamento? “Il trattamento desensibilizzante specifico per via orale nei pazienti con diagnosi di SNAS è già utilizzato da molti anni, presso il nostro Servizio di Allergologia. Lo scopo della terapia è di aumentare la tolleranza nei confronti del nichel, permettendo a questi soggetti la remissione totale dei disturbi e la reintroduzione degli alimenti vietati. Il risultato clinico di questi trattamenti è molto buono, superando il 70%”. Per appuntamento: CUP Gemelli 06.30157000 Le attività del Servizio di Allergologia Negli ultimi anni, e soprattutto nei paesi industrializzati, le allergie hanno fatto registrare un importante aumento della loro incidenza. Ciò è imputabile da un lato all'inquinamento ambientale e dall'altro (paradossalmente) al mutato rapporto del nostro organismo con gli agenti infettivi (misure igieniche e vaccinazioni di massa). Inoltre si vanno manifestando nuove allergie come ad esempio l'allergia al lattice e le fotoallergie. Presso il Servizio di Allergologia del Policlinico Gemelli, diretto dal professor Domenico Schiavino, vengono svolte le seguenti attività in campo allergologico: • diagnosi e terapia dell'allergia respiratoria • diagnosi e terapia delle allergie/intolleranze alimentari • diagnosi e terapia dell'allergia al lattice • diagnosi e terapia delle allergie/intolleranze ai farmaci • terapia medica dei polipi nasali • diagnosi e terapia dell'allergia al veleno di imenotteri • diagnosi e terapia dell'allergia sistemica al nichel • diagnosi e terapia dell'orticaria cronica • diagnosi e terapia delle allergie da contatto • diagnosi, valutazione della gravità e terapia della dermatite atopica La fase diagnostica è esplicata attraverso un’anamnesi accurata, una visita, test in vivo (cutireazioni, patch test, test di provocazione) e test in vitro (PRIST, RAST, ECP, TRIPTASI, C1-INH, Test di Attivazione dei Basofili). La fase terapeutica si compone di misure profilattiche (allontanamento dell'allergene in questione, terapia farmacologica, etc.), di terapia sintomatica e misure di emergenza e, soprattutto, quando vi siano le indicazioni, della immunoterapia specifica (desensibilizzazione). In questo campo il Servizio di Allergologia del Gemelli ha acquisito nel corso degli anni particolare esperienza soprattutto nell'ambito della desensibilizzazione nell'allergia alimentare, al lattice, agli imenotteri, ai farmaci e al nichel solfato oltre che nella prevenzione della poliposi nasale e nell'allergia respiratoria. Prestazioni di Allergologia dedotte dalla reportistica del Controllo di Gestione (anno 2012): Visite allergologiche 3.382 Esami allergologici 9.238 Esami di laboratorio 7.872 Intradermoreazioni di Mantoux 2.998 Prelievo Venoso 280 Spirometria 82 TPN 57 Trattamenti desensibilizzanti 227 Prestazioni in Day hospital 14.000 Totale prestazioni 38.136 INQUADRA il codice a sinistra con il tuo smartphone oppure N. 7 NOVEMBRE CLICCA su questo riquadro per il pdf di questa pagina, da stampare o condividere, presente nel sito: 2013 www.policlinicogemelli.it La clinica 7 L’Università Cattolica per la sicurezza: un progetto europeo CBRNe è l’acronimo che definisce gli incidenti (o altri eventi maggiori) che hanno a che fare con danni biologici su base Chimica, Biologica, Radiologica e Nucleare. L’UOC di Chirurgia d’Urgenza dell’Università Cattolica, insieme all’Istituto di Anestesiologia e Rianimazione, ha messo a disposizione le proprie competenze nel Progetto Europeo EDEN (End-userdriven DEMO for CBRNe), presentato recentemente in Italia da ENEA che è partner importante del Progetto stesso. Il programma intende fornire soluzioni tecnologiche nel set- tore della sicurezza come strumenti per: rilevare ogni traccia di esplosivo utilizzabile a scopi terroristici; garantire la massima sicurezza dei sistemi di trasporto pubblico; sorvegliare l’integrità delle infrastrutture strategiche; fronteggiare situazioni di emergenza. Il progetto della durata di tre anni prevede uno stanziamento di 36 milioni di euro e vede il raggruppamento in un consorzio di 36 partner (tra cui l’Università Cattolica) provenienti da 15 paesi dell’Unione Europea, tra i maggiori esperti internazionali in materia di security. Il professor Daniele Gui insieme all'ing. Giovanni Lelli (Commissario ENEA, al centro) e alla dr. ssa Roberta Fantoni (Responsabile Sezione Applicazioni Laser ENEA, a sinistra) Nell’ambito del Progetto EDEN, l’ENEA svilupperà: sensori spettrometrici per la rilevazione di esplosivi; robot per garantire la massima integrità delle piscine di raffreddamento del combustibile nelle centrali nucleari; modelli che simulano il comportamento della folla in situazioni imprevedibili. “L’Università Cattolica rappre- senta un End-user di EDEN e un importante referente medico per le problematiche del rischio chimico-tossicologico, batteriologico, radionucleare e dell’assistenza alle emergenze di questo tipo”, ha spiegato il professor Daniele Gui, direttore dell’UOC di Chirurgia d’Urgenza del Policlinico Gemelli, durante la presentazione del Progetto. Ricostruire il seno dopo la mastectomia La chirurgia si prende cura dell’estetica La ricostruzione mammaria è divenuta oggi parte integrante della cura delle neoplasie al seno. È stato ampiamente dimostrato che ha un effetto positivo sulla qualità di vita delle donne che la effettuano e può essere offerta a tutte le donne ammalate di tumore al seno. Può essere effettuata nel corso dello stesso intervento di mastectomia (ricostruzione immediata), oppure in un secondo tempo (ricostruzione differita) con due modalità: con l'utilizzo di protesi mammarie oppure con l'inserimento dei tessuti propri opportunamente prelevati da un’altra area corporea e rimodellati (ricostruzione autologa). Nel Policlinico Gemelli sono offerte possibilità ricostruttive a tutte le pazienti che si rivolgono all'ospedale. “Si effettuano ogni anno più di 100 ricostruzioni mammarie a seguito di mastectomia e si effettuano inoltre oltre 50 ‘refinements’ - spiega Marzia Salgarello, Chirurgo dell'Unità Operativa di Chirurgia plastica -; successivi miglioramenti dei risultati ‘estetici’ della ricostruzione vengono infatti ottenuti con gli innesti adiposi, trasferimenti di tessuto adiposo prelevato con cannula (come avviene nella liposuzione), durante piccoli interventi in Day hospital, per correggere le eventuali irregolarità del profilo mammario ricostruito (cosiddetto “lipofilling”)”. “Nel caso in cui la mammella da ricostruire sia di grandi dimensioni - prosegue la dottoressa Salgarello - o la paziente abbia in precedenza effettuato radioterapia sulla re- gione mammaria o non voglia introdurre una protesi si preferisce ricostruire la mammella con l’uso di tessuti propri (ricostruzione autogena). La mammella ricostruita con il tessuto autologo ha consistenza e morbidezza molto simili alla mammella reale, e si comporta nel tempo come la mammella controlaterale, ciò rende il risultato naturale anche nel corso dell’invecchiamento”. Lo scorso 16 ottobre il Policlinico Gemelli, per iniziativa del Dipartimento di Scienze chirurgiche, diretto dal prof. Giovanni Battista Doglietto, e del Centro di Senologia, diretto dal prof. Riccardo Masetti, in collaborazione con Susan G. Komen Italia Onlus, è stato in prima fila per celebrare la Giornata Internazionale per la Consapevolezza sulla Ricostruzione Mammaria (BRA Day - Breast Reconstruction Awareness Day): in un pomeriggio pazienti, medici e operatori sanitari hanno raccontato e condiviso le loro esperienze vissute nella fasi della malattia, della cura, della guarigione e del ritorno a una vita piena. “Questa è la giornata della qualità della vita - ha dichiarato il prof. Giovanni Scambia, Direttore del Dipartimento per la tutela della salute della donna, della vita nascente, del bambino e dell’adolescente, in occasione del BRA Day -. In questo caso, ricostruzione è vivere una vita normale, tranquilla e anche avere gravidanze. Quello di cui parliamo oggi è un tema molto importante della Ginecologia: nei primi anni ‘80 praticavamo facilmente la mastectomia, si pensava pochissimo alla ricostruzione. Questa è una punta avanzata di Ricerca, per la nostra Istituzione universitaria e ospedaliera e per tutte le donne”. “Le persone che si confrontano con questa malattia desiderano anzitutto essere ascoltate: non si ammala solo una parte del corpo, si ammala una persona - si è affiancato il prof. Masetti, Direttore del Centro di Senologia del Gemelli -. La vita di una donna che si ammala di tumore al seno cambia da un giorno all’altro: sa che dovrà subire un percorso terapeutico, continuando nella vita di tutti i giorni. Un buon Medico deve capire e ascoltare le paure e le preoccupazioni che spesso sono addirittura peggiori e più invalidanti della malattia in sé. Nel nostro Dipartimento abbiamo creato apposta un Centro di Psico-oncologia proprio per aiutare le pazienti in questo aspetto. Tante donne possono testimoniare che la ricostruzione è un ottimo nuovo inizio: per questo giornate di sensibilizzazione e informazione come queste sono fondamentali ad aumentare in tutte le donne la consapevolezza della possibilità di ricorrere, oltre alle terapie, anche a queste tecniche per guarire non solo nel seno, ma anche negli aspetti psicologici e pratici della vita quotidiana”. INQUADRA il codice a sinistra con il tuo smartphone oppure N. 7 NOVEMBRE CLICCA su questo riquadro per il pdf di questa pagina, da stampare o condividere, presente nel sito: 2013 www.policlinicogemelli.it Medico di guerra. Diario dall’Afghanistan Due mesi di Herat. Dall'Afghanistan visto alla televisione a quello sabbioso e vero, ben descritto nel “Cacciatore di aquiloni”. E’ il racconto, qui sintetizzato, di Maurizio Foco (il secondo da sinistra, con la mimetica, nella foto), UOC Chirurgia d'Urgenza, Policlinico Gemelli, che è stato presso il Regional Command West (RC-W) inviato dal Corpo Militare della Croce Rossa Italiana, come capo del nucleo AMET (Aero Medical Evacuation Team). Herat, una delle 34 province dell'Afghanistan, dal punto di vista militare è assegnata all'Italia anche se sono presenti forze armate di altri paesi. Due giorni di full immersion iniziale aiutano ad am- bientarsi: fondamentale farlo all'interno e (soprattutto) all'esterno della base. Il lavoro si svolge prevalentemente in un ambulatorio (Role 1) dedicato soprattutto alle Forze italiane, collegato con un vero e proprio piccolo ospedale (Role 2) in grado di far fronte a patologie più complesse gestibili con maggiori risorse: radiologia completa e sale operatorie. Ci sono poi altre due strutture, sempre più complesse e lontane dalla base: Role 3 e il Role 4 (questa addirittura in Germania). L’ “avvicinabilità” del luogo ove è richiesto il soccorso è il presupposto di ogni manovra. Le dinamiche dell’intervento sono com- plesse, coinvolgono molte figure, soprattutto non sanitarie. Bisogna intervenire con estrema rapidità (Golden Hour). Capita di dover fronteggiare sanguinamenti o intubare il paziente anche nel corso di un attacco armato. Esperienze del genere inducono a riflettere su quali miglioramenti e novità possano essere introdotti poi nella propria attività quotidiana, una volta tornati “a casa”. Innanzitutto, migliorare sempre di più il training. Negli ultimi anni alcuni nostri gruppi sono diventati Il “nuovo” Gemelli 8 leader in questo campo. L'Istituto di Anestesiologia e Rianimazione, ad esempio, realizza continuamente corsi di BLS-D, ALS, EPLS, EPILS, PBLSD, corsi di simulazione avanzata, corsi di comunicazione veloce in emergenza/urgenza; l'UOC di Chirurgia d'Urgenza organizza corsi ATLS. Nel corso della preparazione alla missione in Afghanistan ho partecipato (insieme ad alcuni nostri infermieri che hanno al loro attivo molte missioni), al corso TCCC (Tactical Combact Casualty Care) per addestrare al primo soccorso personale non sanitario . Si tratta di insegnare anche a bloccare un’emorragia anche severa (da amputazione di arto per esempio), intubare il paziente, stabilizzarlo, inserire un accesso venoso intraosseo ed eseguire un blocco nervoso. Il percorso clinico assistenziale dedicato al PAZIENTE OBESO Per offrire risposte più pronte, sicure ed efficaci alla sempre crescente domanda di salute che rispondano ai requisiti del governo clinico, il Gemelli ha recentemente compiuto un profondo ripensamento dell'organizzazione interna e delle modalità di erogazione delle cure, concentrando in modo omogeneo e integrato le varie attività, trasformando di fatto la struttura da “Policlinico” in “Poli-clinics”. Da questo progetto sono nati infatti cinque Poli: il Polo Cardiovascolare, il Polo Donna, il Polo Emergenza, il Polo Neuroscienze il Polo Oncologico che hanno consentito di riorganizzare in modo integrato professionalità e tecnologie per realizzare luoghi di cura certi e riferimenti facilmente identificabili. Tutti gli utenti hanno in questo modo la possibilità di accedere ai percorsi clinico assistenziali dei Poli per affrontare i vari problemi di salute, trovando le risposte più idonee a soddisfare le proprie esigenze, che risulteranno sempre prioritarie per tutti gli operatori. Per informazioni sull'organizzazione dei Poli assistenziali del Gemelli: Governo Clinico: 06 3015.5955 email: [email protected] Per far fronte ad una importante esigenza del territorio, al Policlinico Gemelli è stato recentemente istituito un “percorso” clinico dedicato ai pazienti obesi. E' noto che una “epidemia di obesità” si sta rapidamente diffondendo nel Mondo e nel nostro Paese. In effetti, in Italia, nella fascia di età tra i 18 ed i 70 anni, circa il 42% della popolazione è sovrappeso e circa il 10% è gravemente obeso. Malattie come il diabete, l’ipertensione ed altre patologie respiratorie e cardiovascolari strettamente connesse all'obesità sono responsabili della riduzione dell'aspettativa di vita: basti pensare che la mortalità tra i pazienti obesi di età compresa tra 25 e 35 anni è circa 11 volte superiore rispetto a quella dei soggetti normopeso della stessa età. Il calo ponderale può prevenire o migliorare le comorbidità associate all’obesità. La riduzione del peso può essere ottenuta attraverso cambiamenti nella dieta, con l'aumento dell'attività fisica e con modifiche dei propri stili di vita. Pertanto, la terapia dietetico-nutrizionale e medica ed il supporto psicologico sono gli elementi cardine della gestione del paziente obeso, ma non sempre sono sufficienti a garantire un adeguato calo ponderale. Nei casi di obesità grave la soluzione può essere trovata anche attraverso l'esecuzione di interventi chirurgici (interventi di chirurgia bariatrica). Di qui la necessità di offrire ai pazienti obesi un percorso diagnostico e terapeutico multidisciplinare che coinvolge numerosi specialisti e servizi diagnostici. A secondo delle necessità riscontrate e secondo le più recenti linee guida il paziente sarà sottoposto all'adeguato trattamento medico-nutrizionale o selezionato per l'intervento chirurgico. In quest'ultimo caso, sulla base della storia personale, delle abitudini alimentari e dello stile di vita ed anche della valutazione clinico-diagnostica eseguita verrà scelto il tipo di intervento chirurgico più adatto. Gli interventi di chirurgia bariatrica vengono realizzati con la tecnica laparoscopica, e talora anche con l'ausilio del robot, che sono in grado di garantire una ripresa più rapida rispetto alla chirurgia convenzionale. Nell'ambito del percorso, inoltre, i pazienti che ne avranno bisogno potranno accedere alla valutazione di chirurgia plastica, per trattare le sequele estetico-funzionali che sono talora presenti in seguito ad un importante calo ponderale Il Percorso Obesità del Policlinico Gemelli si prefigge, in definitiva, di prendere per mano il paziente obeso e di seguirlo nella sua individuale globalità, organizzando, facilitando ed agevolando l'accesso ai servizi diagnostico-clinici, al trattamento più adeguato e garantendo periodici controlli, che valutino i risultati del trattamento intrapreso. Dal momento che sono già molti i pazienti trattati per obesità presso il nostro Policlinico, si sta anche creando un gruppo di supporto, formato da “ex pazienti”, che possano contribuire a sostenere ed aiutare coloro che decidano di intraprendere questo percorso. Verrà a breve istituito un numero verde che consentirà un accesso diretto al percorso da parte dei pazienti, ma garantirà anche ai medici del territorio la possibilità di confrontarsi con il centro sulle problematiche relative al paziente obeso. Attualmente per prenotare la prima visita ambulatoriale è necessario telefonare al CUP (centro unico prenotazioni) del Policlinico A. Gemelli: 06.30157000. Per maggiori informazioni rivolgersi a: percorso.obesità@rm.unicatt.it