n.29 Casa di Accoglienza alla Vita di Belgioioso

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n.29 Casa di Accoglienza alla Vita di Belgioioso
n. 29
Casa di Accoglienza alla Vita di Belgioioso
Periodico di informazione della
COMUNICARE VITA
SPEDIZIONE IN A. P. ART. 2 COMMA 20/C LEGGE 662/96 - FILIALE DI PAVIA
dicembre 2010
“LA VOCE DI DON LEO”
GIORNATA DELLA VITA 1996
V
oi siete il sale della terra
Voi siete la luce del mondo
Voi siete la città posta sul monte.
Immagini semplici, intuitive, che rivelano qualcosa di
comune.
Il sale non è là per sé, ma per condire, la luce non è là per sé,
ma per illuminare ciò che sta attorno.
La città è in alto sul monte per essere visibile ad altri e per
indicare la via…e io avverto in questo messaggio di Cristo un
compito ben preciso per il credente:
essere frammento di saggezza e di luminosità per gli altri uomini,
essere forza trasformatrice, elemento attivo nel mondo.
Proprio quello che mi dice il Papa nella sua stupenda Enciclica “Evangelium Vitae”.
Proprio quanto mi dicono i Vescovi d’Italia con il messaggio nella Giornata della Vita che
celebriamo oggi.
Ripensare la vita, illuminarla della luce di Cristo.
E’ un aiuto a capire “come” concretamente, vivendo intensamente la nostra vita cristiana, noi
possiamo e dobbiamo essere per gli altri luce.
Comportatevi come figli della luce per realizzare la svolta di cui questo mondo oggi ha bisogno...
Voi siete il popolo che Dio si è acquistato perché proclami le sue opere meravigliose, il popolo
della Vita e per la Vita…e come tali siete chiamati a comportarvi.
E’ il messaggio del Papa per questa XVIII Giornata per la Vita.
Capita di rado che l’umanità senta un appello così corale e di così vasta portata. Raramente,
noi popolo di Dio ci siam sentiti interrogati con tanta passione da questo grido contro la cultura
corrente che tende a premiare il più forte, che tende a ridurre l’attenzione a chi ha bisogno, che
tende a negare la valorizzazione del piccolo e del perdente.
Cioè… in un’epoca così povera di grossi ideali, il Papa ci ridà l’orgoglio di far parte di una
Comunità che si mette a servizio della vita… ed è proprio questo popolo per la vita che oggi
vuol mettersi in prima fila per proclamare il valore della vita umana.
La vita è un bene.
La vita è un bene sempre.
Maturo è l’uomo che ha conoscenza del proprio valore.
Valore della vita umana!
Il Papa ci richiama questa realtà.
L’uomo è la manifestazione di Dio.
L’uomo è segno della presenza di Dio in mezzo a noi.
L’uomo è arma della sua gloria,
e quest’uomo Dio te lo mette al vertice della sua creazione. “Il Signore Dio prese
l’uomo e lo portò nel giardino perché lo coltivasse e lo custodisse”.
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La vita che Dio offre all’uomo è un dono con cui partecipa qualcosa di sé alla sua creatura. Ecco
perché S. Ireneo uscirà con quella celebre definizione “L’uomo che vive è la gloria di Dio”.
Purtroppo in certi momenti nella storia dell’uomo e nella storia del mondo, si è sperimentato
che quando vien meno il senso di Dio… anche il senso dell’uomo si perde.
“La creatura senza il creatore svanisce, anzi, la dimenticanza di Dio priva di luce la
creatura stessa…e l’uomo così si riduce in qualche modo ad una cosa e non riconosce il
carattere trascendente del suo essere uomo.
E’ NATALE
S
ei venuto tra noi:
uomo per gli uomini,
Dio per innalzarci,
umile per condividere le nostre povertà,
indifeso per difenderci,
nel silenzio per ascoltarci,
in una famiglia per amarci.
Signore, è Natale, il tuo Natale;
e fa che sia anche il mio
perché possa rinascere alla speranza,
Per chi crede, il Natale è un miracolo che
incanta e per chi non crede forse
è solo poesia.
Quello che è certo è che anche quest’anno
ci viene proposto un “segno”
che supera ogni aspettativa.
Una nuova vita che sboccia
è sempre foriera di speranza,
ma questo “Bimbo” che nasce è capace di dare fiato
ad una vita forse un po’ stanca, triste o trascinata.
Solo in lui puoi trovare luce per i tuoi passi
e solamente contemplando la sua nascita
potrai riprenderti il gusto della vita.
Sia così anche per te !
Buon Natale.
Don Antonio
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BENEDETTO XVI
AMANTE DELLA VITA
F
amiglia e vita sono un binomio su cui
Papa Benedetto XVI sta richiamando
da tempo l’attenzione dei cristiani, per
rimarcare l’importanza di questi valori, in
particolare riportiamo una parte dell’omelia
pronunciata dal Santo Padre nel recente
viaggio in Spagna per la consacrazione
della chiesa della Sagrada Familia
“Da sempre, il focolare formato da Gesù,
Maria e Giuseppe è stato considerato
una scuola di amore, preghiera e lavoro.
I patrocinatori di questa chiesa volevano
mostrare al mondo l’amore, il lavoro e il
servizio vissuti davanti a Dio, così come li visse la Sacra Famiglia di Nazaret. Le condizioni
di vita sono profondamente cambiate e con esse si è progredito enormemente in ambiti tecnici,
sociali e culturali. Non possiamo accontentarci di questi progressi. Con essi devono essere
sempre presenti i progressi morali, come l’attenzione, la protezione e l’aiuto alla famiglia,
poiché l’amore generoso e indissolubile di un uomo e una donna è il quadro efficace e il
fondamento della vita umana nella sua gestazione, nella sua nascita, nella sua crescita e
nel suo termine naturale. Solo laddove esistono l’amore e la fedeltà, nasce e perdura la vera
libertà. Perciò, la Chiesa invoca adeguate misure economiche e sociali affinché la donna
possa trovare la sua piena realizzazione in casa e nel lavoro, affinché l’uomo e la donna
che si uniscono in matrimonio e formano una famiglia siano decisamente sostenuti dallo
Stato, affinché si difenda come sacra e inviolabile la vita dei figli dal momento del loro
concepimento, affinché la natalità sia stimata, valorizzata e sostenuta sul piano giuridico,
sociale e legislativo. Per questo, la Chiesa si oppone a qualsiasi forma di negazione della vita
umana e sostiene ciò che promuove l’ordine naturale nell’ambito dell’istituzione familiare.”
Per ribadire questi concetti all’Angelus del 14 novembre scorso Benedetto XVII ha lanciato
l’iniziativa di una veglia di preghiera per la vita nascente da celebrarsi sabato 27 novembre. E’
stato il Papa stesso a presiederla in San Pietro “L’iniziativa è in comune con le Chiese particolari
di tutto il mondo – ha detto il Santo Padre - e ne ho raccomandato lo svolgimento anche in
parrocchie, comunità religiose, associazioni e movimenti. Il tempo di preparazione al Santo
Natale è un momento propizio per invocare la protezione divina su ogni essere umano chiamato
all’esistenza, anche come ringraziamento a Dio per il dono della vita ricevuto dai
nostri genitori.” In comunione con il Papa anche la nostra diocesi è stata celebrata
la veglia per la vita nascente sabato 27 alle ore 16.30 con una processione da
S. Giovanni Domnarum sino al carmine. I bimbi della nostra “Casa” hanno
animato l’evento con la loro festosa presenza.
Rosella Callegari
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Un’estate a Marzio...
...PER RIAPRIRE LE PORTE DEL CUORE
L
’estate 2010, è stata per me, una delle più
importanti della mia vita, ovvero decisamente la
più bella delle mie prime quaranta…
Una vacanza in montagna in quel di Marzio in
compagnia di tante piccole birbe che mi hanno
aperto il cuore e gli occhi sempre materialmente
direzionati verso lavoro, carriera e guadagno.
Piccolini che, con il loro dolce sorriso ed i loro
semplici giochi di fantasia mi hanno fatto fermare
analizzare ed aprire quella porticina dei sentimenti
che da ormai troppi mesi era stata volutamente chiusa
per potere riprendere il controllo della mia esistenza, dopo una esperienza di vita comune non
ben riuscita!!! Il donare semplicemente un sorriso, una carezza, svegliare e coccolare uno dei
tanti bambini ospiti a Marzio mi ha fatto ricordare una cosa importante: ho capito che forse
qualcosa posso dare, che qualcosa posso fare a queste generazioni in erba, costrette a crescere
molto rapidamente rispetto all’infanzia agiata, serena e piena d’amore che ho vissuto con i
miei genitori.Per questo consiglio a tutti gli egoisti come me di fare una simile esperienza, non
limitata ma ... continuativa
nel tempo; un ‘esperienza
che ci insegna a tenere i
piedi per terra ...che dire
...Don Antonio, grazie di
cuore per avermi accettata!
Elena Liberali
Si è tenuto il terzo “Pranzo della Solidarietà” organizzato da Carlo
e Norma presso la Villa Bolchini a Marzio.
Un sincero ringraziamento a tutti coloro che hanno collaborato e
aderito.
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Il Natale lo penso così
• Un Dio che viene a cercare gli uomini
• Un Dio che decide di fare
l’esperienza dell’uomo
...si fa carne...
viene ad abitare tra noi.
Questa concretezza di Dio!
E’ la concretezza del cristianesimo.
Natale è questo Dio che viene incontro.
Natale è questo uomo
che va a cercare Dio.
Il vero donare è quando chi dona è felice
come chi riceve...
è quando il confine tra donare e ricevere
svanisce.
Vivi il tuo Natale
quando rifletti il volto di Gesù.
Il Natale sarà meraviglioso
fino a quando ci saranno persone
capaci di meravigliarsi
e di incontrare Gesù nel clima dolcissimo
e semplice dello stupore.
Un Natale da favola se tu incontri Gesù.
Sei tu Signore che mi fai capire il Natale:
questo tuo cuore,
questa tua presenza
è il Natale in me… e naturalmente si diffonde.
Per trovare la pace cerca Dio, per trovare Dio cerca un bambino.
Prendiamo in prestito le parole di don Leo per augurare a tutti gli amici della
nostra “Casa” un santo Natale carico di benedizione e copioso di grazie.
Una testimonianza...
...CHE VA DRITTA AL CUORE
I
l 14 e 15 Novembre 2010
abbiamo partecipato con
piacere alla giornata di festa
per ricordare il compleanno di
Don Leo Cerabolini.
L’abbiamo conosciuto 22
anni fa, quando abbiamo
iniziato il percorso che ci ha
condotto all’incontro e poi
all’inserimento in famiglia
di nostro figlio che ora ha 25
anni.
E’ stata una presenza
significativa per noi genitori,
ma soprattutto per nostro figlio,
il quale ha trascorso con lui
i primi 3 anni di vita e tuttora ne conserva un ricordo dolce, tenero e profondo. Si è sentito
accolto e amato come un figlio dal padre.
Per questo noi genitori abbiamo cercato di non interrompere questo rapporto perché abbiamo
ritenuto che le esperienze positive e significative della crescita di un bimbo fossero un tesoro
da custodire come una perla preziosa.
Con immensa gratitudine abbiamo visto Don Leo partecipare a momenti forti della vita
di nostro figlio in occasione della S. Comunione e poi della Cresima. Altre volte era di
passaggio e si è fermato a casa nostra e anche noi siamo tornati alla Casa di Accoglienza di
Don Leo perché nostro figlio conservasse la memoria di un pezzo importante della sua vita,
nella certezza che non ci devono essere vuoti o strappi nel processo di crescita di qualsiasi
bimbo soprattutto poi se ha vissuto momenti sereni e carichi di gesti di amore e sicurezza.
Un grazie allora riconoscente a Don Leo e agli educatori della Casa di Accoglienza di
Belgioioso (ricordiamo con affetto anche Giovanna Vitali) per aver preparato il terreno
fecondo sul quale poi noi genitori ci siamo inseriti per continuare il nostro cammino come
famiglia.
Il non aver interrotto questo rapporto ci ha permesso di poter partecipare a queste due
importanti giornate insieme a nostro figlio e avere la possibilità di ricordare, di fare memoria
di frammenti di vita passata significativi e carichi di pathos, perché il passato è
l’anticamera del presente e va ricordato, perché identifica la nostra storia ed è
fondante per il futuro.
Inoltre, in queste due giornate, nostro figlio ha potuto incontrare altri ragazzi
e ragazze i quali come lui hanno vissuto l’esperienza dell’affido e della
adozione.
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In particolare con una ragazza ventinovenne, ora già sposa e madre di 3 figli, abbiamo avuto
modo di avere uno scambio di vedute ed è stato consolante toccare con mano che il non
aver oscurato il passato dà frutti fecondi. Ci ha colpito molto quando ha affermato che la sua
permanenza nella Casa di Accoglienza le ha permesso di impostare e condurre la sua vita
attuale all’insegna di valori profondi e solidi tali da permetterle, pur nelle difficoltà e nelle
fatiche, di costruire rapporti e valide scelte di vita per la sua attuale famiglia.
Ci ha commosso constatare con mano che, quando gli adulti spendono la loro vita in gesti
di amore che coinvolgono anche la sfera del sentimento, creano legami solidi e duraturi e
permettono ai bimbi di crescere verso quell’autonomia che li aiuterà poi a muoversi con una
certa sicurezza nell’impegnativo e non sempre facile cammino della vita.
I genitori di Giuseppe
UN’ESTATE DIVERSA
G
entile Don Antonio,
sono uno dei ragazzi (se così si può dire... ho i miei bei trent’anni) che ha fatto qualche ora
di volontariato presso villa Belgioioso a Marzio. Mi è stato detto che avrebbe voluto avere una
testimonianza da chi ha frequentato la villa quest’estate ed eccomi qua.
Ho conosciuto Villa Belgioioso grazie alle risate e alle urla dei bambini che camminavano
festosi per le vie del paese in cui sono nato; per me già questo è stato un segnale positivo, in
quanto il nostro paese si sta sempre più spopolando, specie di bambini, e sentire, nell’ambiente
generalmente silenzioso, il rumoreggiare dei ragazzi è stato come una ventata di vita. Mi
sembrava di essere tornato alla mia infanzia, in cui Marzio era meta di villeggiatura e i bambini
non mancavano mai per giocare o esplorare la natura. Questo, e le parole delle persone che
avevano già visitato la villa, mi ha spinto a voler contribuire, per quanto possibile, a una felice
permanenza dei ragazzi nel mio paese. Sono molto orgoglioso del posto in cui sono nato e
poterlo presentare a dei bambini rappresentava per me un’esperienza fantastica, in quanto hanno
una vitalità e una curiosità che raramente trovo nei miei amici o in altre persone che vengono a
trovarmi.
Appena sono arrivato in Villa ho capito che quello che stava facendo la vostra
Comunità era qualcosa di Grande, di Buono, ma soprattutto, di Ben fatto. Ho visto
prima di tutto delle persone, come ormai se ne trovano poche, che mi hanno
dimostrato, con le loro azioni e le loro parole, come la felicità non stia nel
guidare una macchina di lusso o nel fare una vacanza in un posto esclusivo, ma
nel contatto più vero con altri esseri umani, specie se in difficoltà. In particolare
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mi ricordo dei due educatori
maschi, con cui ho avuto modo
di condividere la gestione del
gruppo in un paio di occasioni:
sono davvero due persone
speciali, buone e gentili,
che durante la mia presenza
hanno dimostrato un affetto
enorme per i bambini, anche
quando questi assumevano
atteggiamenti che avrebbero
innervosito chiunque o
erano agitati. Vorrei davvero
ringraziarli per l’esempio che
mi hanno dato.
Volevo sottolineare che
Marzio. La Chiesa e il Municipio.
gli occhi con cui ho visto
il vostro operato non sono
occhi inesperti, in quanto, da psicologo, io mi occupo proprio di bambini che soffrono o che
provengono da situazioni disagiate; attraverso questi occhi ho visto che a questi bambini voi
insegnate il rispetto, l’amore per la natura e per il prossimo; che gli date gli strumenti per
vivere il più possibile sereni nel mondo; che gli offrite quello che nella vita magari non hanno
avuto, specie in termini relazionali e di contatto; ma soprattutto che lo fate con i mezzi migliori:
l’amore, la discussione, l’accettazione incondizionata e la comprensione della sofferenza che
molti di questi bambini hanno dentro.
Egoisticamente credo di aver guadagnato più io da questa esperienza che i bambini stessi, in
quanto io a loro ho forse regalato un sorriso, mentre loro a me hanno insegnato a guardare il
mondo in modo positivo nonostante tutte le difficoltà, a svincolarmi da bisogni inutili e materiali
e a cercare nel contatto con l’altro la felicità.
Una menzione speciale va anche agli altri ragazzi di Marzio (la nuova generazione che avanza!)
di cui sono stato davvero orgoglioso: nel mezzo dell’estate passare i pomeriggi liberi a giocare
con dei bambini invece che girando in motorino o andando in piscina è davvero per pochi, e sono
felice che quei pochi vivano nel mio paese!
Infine anche un ringraziamento alle cuoche e alle Signore che giravano per casa: nei pochi
giorni in cui sono stato alla Villa mi sono sembrate eteree, sfuggenti, passavano di corsa e
scomparivano dietro una porta: è solo grazie al loro operare invisibile in cucina, nelle stanze,
nella gestione e organizzazione logistica, che il buon funzionamento del vostro progetto è
garantito!
Spero con queste poche righe di aver testimoniato quanto sforzo fate per questi bambini e quanta
gioia regalate a loro e a chi ha modo di incontrarli, però so che non bastano. L’unico modo
che uno ha di farsi un’idea di quanto sia bello il vostro progetto è quello di salire in macchina,
affrontare la tortuosa salita per Marzio e andare a dare una mano ai bambini e gli
educatori, per poi diventare, dopo questa esperienza, una persona migliore (ne vale
la pena no?).
Lorenzo Dorici
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Affido...
...UNA BELLA AVVENTURA
C
i chiedevano “… e se poi ve lo portano via?” E noi abbiamo sempre risposto “…se ritornerà
con la sua mamma, anche se con sofferenza, gioiremo con lui.”
Ora però proviamo a spiegarci meglio.
Siamo una coppia di sposi come tanti, sposati già da 13 anni e ci siamo avvicinati alla realtà
della Casa di Accoglienza alla Vita per caso. Abbiamo deciso insieme di
dedicare un po’ del nostro tempo ai
bimbi e così ci siamo fatti travolgere
dalla piena del fiume di energie che
trasmettono i bambini ospiti della
Comunità.
Così di sabato in sabato abbiamo
dedicato parte delle nostre forza a
vivere un’esperienza “SUPER”;
esperienza impegnativa ma più che
mai ricca di forti emozioni.
Dopo circa tre anni, venuti a
conoscenza di un possibile affido
di una bimba, decidiamo insieme
di proporci ai servizi sociali per un
possibile abbinamento. Ma cosa
succede? I medesimi Servizi, da
Lucia e Massimiliano
subito, ci dicono che per “quella”
bambina non c’erano possibilità di abbinamento e chiedono se volevamo continuare il cammino
per un qualsiasi altro bimbo.
E allora che fare? …continuare il cammino intrapreso o rinunciare? Oramai la strada del cuore
era aperta e la porta della nostra casa era pronta per essere spalancata per un bambino da amare.
E così è stato.
I Servizi Sociali ci abbinano Massimo… bambino meraviglioso ma anche “bello tosto”!
Dopo quasi due anni di avventura possiamo solo trarre un bilancio più che positivo.
I rapporti con la famiglia originaria sono buoni. Massimo vede volentieri la mamma ed i fratelli
e noi lo accompagniamo nella sua crescita con tutto l’amore di cui siamo capaci.
Non possiamo nascondere i momenti di difficoltà, le paure… ma del resto come in tutte le
famiglie. E chi non le ha?
Solo l’amore è capace di superare tutto. Solo l’amore può colmare il vuoto o la sofferenza del
vissuto di un bimbo. Solo l’amore può unire la famiglia e sempre uniti camminare sulla strada
tracciata da qualcun Altro!
Perciò proprio per rispondere alla domanda iniziale “… e se poi ve lo portano via?”
la risposta sta sempre nella volontà di Dio. Solo l’Amore supremo saprà indicare e
guidare tutto e tutti sulla strada giusta per ciascuno di noi.
Lucia e Massimiliano
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Casa di Accoglienza alla Vita di Belgioioso
N° 29 - novembre 2010
Direttore responsabile:
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Redazione:
Don Antonio Vitali, Rosella Callegari,
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