scarica cykeln 04

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scarica cykeln 04
U R B A N
·
P E O P L E
·
F I X E D
·
R I D E R S
·
H U B
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Editor:
Niccolò Poppi
Art direction:
Claudio di Santo
ILLUSTRATOR:
Simone “duman” Marinelli
On the cover:
Mianzi Rei
Info:
[email protected]
Advertising:
[email protected]
Web:
www.cykelnmag.altervista.org
PHOTO CREDITS:
Szymon Nieborak
Mirko Kraeft
Ivan Bettini
Apis Jyeah
Christoph Schorr
Cody Hanson
Manuel Gatto
SPECIAL THANKS:
Riccardo Volpe, Francesca Serani, Ilaria Bruci.
Your job is precious
© 2012 by Cykeln Mag
All rights reserved. No part of this document may be reproduced or transmitted in
any form or by any means, electronic, mechanical, photocopying, recording, or
otherwise, without prior written permission of Cykeln Magazine.
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Quando gli spiriti sono bassi, quando il giorno appare scuro, quando il lavoro diventa monotono,
quando sembra che non valga più la pena avere speranza, basta montare in bicicletta e fare un
giro in strada, senza pensieri tranne che per il giro che state facendo.
Sir Arthur Conan Doyle
Questa frase di Sir. Arthur Conan Doyle, fa riflettere sulla reale scelta che mi ha portato a utilizzare
la bici come mezzo di trasporto. Oggi in special modo, ritagliarsi un momento per noi stessi
e svuotare la testa dalle mille complicazioni quotidiane rende senza dubbio più affrontabile la
giornata.
Scarichi la tensione nervosa, scarichi la carica muscolare, concentri la tua attenzione sull’andamento
del tuo corpo in relazione alla bici e alla strada. Una concezione forse eccessivamente terapeutica
ma senza dubbio ha i suoi fondamenti.
Tutto questo per introdurre il nuovo numero di CYKELN, che un po’ come la bici è il nostro personale
sfogo terapeutico.
La copertina di questo mese è dedicata ( come spesso facciamo ) alle donne. Mianzi Rei è una
rider, oltre che carina, davvero molto brava e assolutamente coinvolta nella comunità ciclistica di
Berlino.
In questo numero siamo particolarmente orgogliosi di avere una super intervista in esclusiva di Elia
Viviani fatta dal nostro Riccardo Volpe.
Inoltre stiamo introducendo alcune rubriche che speriamo diventino fisse, come: Le ricette bio a
cura di Francesca e Instagrab che raccoglie le vostre e nostre foto più pazze fatte con il cellulare.
Abbiamo scovato alcuni rider che vale la pena conoscere come Steven Jensen un mostro dei trick
in fissa e come il “One Arm Bandit” Francois Roland, che sono sicuro sarà una vera e propria
scoperta per alcuni.
Nel prossimo numero cercheremo di farvi avere qualche zuccheroso aneddoto ciclistico da un noto
artigiano che per anni ha lavorato in Cinelli. Inoltre speriamo di avere sulle nostre pagine anche
un cicloturista davvero molto particolare che si è divertito a filmare tutti i suoi viaggi e farne dei
veri e propri docufilm.
Buona lettura
Niccolò
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Timothy Pulleyn
Mianzi Rei
Apis Jeah
Chrome store Berlino
Giovani meccanici
Francois Roland
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D I
C E
Stephen Jensen
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Elia Viviani
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INTERVISTA DI:
CLAUDIO DI SANTO
TIMOTHY PULLEYN
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FOTO DI:
SZYMON NIEBORAK
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Prima di tutto, chi è Timothy Pulleyn?
Spesso, potremmo pensare che una persona laureata in
un determinato settore pretenzioso come il mio non abbia problemi a rispondere ad una domanda semplice come
questa. Chi sono? Sono un artista. Un musicista. Un ciclista. Uno scrittore. Un ragazzo dello Yorkhishire in tutto e per
tutto A che età hai iniziato a correre con la
bici da pista? Avevo 18 anni quando ho acquistato la prima bici da pista
e non mi vergono nel dire che sono stato influenzato dalla moda che imperava in quel momento. Mentre studiavo
alla Glasgow art school la scena delle bici a scatto fisso
si è evoluta di anno in anno. Per fortuna, Glasgow è una
città piccola e grazie ai consigli di Glasgow Fixed Gear
sono riuscito a stare lontano dai telai di scarsa qualità e
mi sono comprato un Fuji Track. Dopo 6 anni attraverso 3
città differenti, attraversando tutte le condizioni climatiche
é ancora li che regge il colpo. E’ stato solo dopo essermi
spostato a Leeds, vicino a dove sono nato, che ho iniziato
ad affascinarmi in maniera concreta al ciclismo su pista e
al ciclismo su strada.
Cosa fai per vivere? Sono un analista digitale ma in generale lavoro nel marketing. Ho una laurea in Arti grafiche ma in questo periodo
bisogna essere versatili ed aperti a tutto. Ho lavorato un
anno a Londra facendo il PR, Event management e Social
Media ma Londra è troppo cara e a lungo andare diventa
una città deprimente. Lavoravo per vivere, a Londra troppe
persone lavorano per vivere, quando me ne sono reso conto ho fatto i bagagli e sono tornato a casa mia cercando di
capire cosa volessi fare della mia vita.
Sei uno dei fortunati possessori di un
telaio Low, cosa ti ha portato a questa
scelta? Per anni ho bramato un Cinelli Mash. Prima di fare degli upgrade alla mia bici da pista o comprarne un’altra ho
deciso di investire i miei soldi in un Cinelli Experience che
ha rinforzato il mio amore per Cinelli. In quel periodo ero
diventato diffidente dei telaisti Inglesi ed in giro per il mon-
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do realizzando che per lo stesso prezzo che avrei pagato
co.uk. Le mie masioni principali sono: organizzare eventi,
potevi permettermi qualcosa di più specifico per me. Dopo
disegnare il jersey per il team, organizzare uscite su strada
aver comprato il Cinelli Experience sapevo che la mia
per allenarsi, etc.
scelta doveva ricadere su di un telaio in alluminio. Ho realizzato un paio di lavori free lance che mi hanno permesso
di pagare il telaio. Per mesi ho fatto bozzetti per il colore
e la misura giusta per me e dopo un paio di conversazioni
con Andrew siamo venuti a capo di tutto. Ho comprato il
telaio a Dicembre, la fabbricazione è iniziata ad Agosto e il
telaio finito è arrivato all’inizio di Ottobre. Ho beneficiato di
un prezzo più basso, saldature eccellenti e alla fine è valsa
la pena aspettare. Come ciliegina sulla torta nell’attesa ho
avuto la fortuna di poter girare con un Bianchi pista concept 06 e un telaio Tokyo fixed gear s1, entrambi mi hanno
fatto capire che una bici Low era quello che volevo.
Pensi che la bici possa sostituire le
macchine come una sorta di rivoluzione? Hai miei occhi è già rivoluzione alle macchine! Comunque
sfortunatamente, specialmente in Inghilterra, alcuni sono
motivati a prendere la bici e muoversi altri non hanno proprio la voglia di camminare o pedalare. Le persone sono
troppo legate al trasporto meccanico per muoversi da un
punto A ad un punto B ed è per questo che la bici e il
ciclismo non saranno mai capaci di rivoluzionare il nostro
modo di vivere. In generale il rispetto che la popolazione e
Recentemente sei entrato a far parte
della famiglia Restrap, quale è il tuo
compito principale?
il governo hanno delle bici lascia a desiderare. Quest’estate
Tutti nel team finora hanno caratteristiche molto diverse tra
assurdo vivere un’esperienza di questo tipo ed è altrettanto
loro, la mia essendo una scalata alla cima della collina è
pazzesco vedere come il ciclismo in Francia e in Spagna
solo un’aggiunta al team, diciamo una nuova versione del
sia evoluto rispetto all’Inghilterra.
team. Il mio lavoro consiste nel lavorare a stretto contatto con Nathan (Il proprietario di Restrap) su thenorthrace.
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sono andato in vacanza in Spagna e in Francia con altri
miei due amici in bici e non abbiamo avuto nessun tipo di
problema con automibilisti arrabbiati o irrispettosi è stato
Quanto è sviluppata la scena nella
tua città? Ho iniziato dando una mano ai ragazzi di Leeds Single-speed Fixed (LSF) verso febbraio ma la scena si è evolve
dal 2008. Grazie a Restrap che ha aperto ufficialemnte un
ufficio nel centro di Leeds abbiamo la possibilità di riunirci
per conoscerci oltre che ad avere anche un punto d’incontro per le gare e le uscite. Già da quest’estate abbiamo iniziato a fare settimanalmente delle pedalate per far avvicinare sempre più persone a questo mondo. Ogni settimana
abbiamo sempre nuove facce e questo è un buon segno.
non ho più nessuna scusa. Mentalmente e fisicamente
sono in forma smagliante, più di quanto lo sia mai stato, tutto grazie al fatto che non uso più la scusa della stanchezza
per uscire e pedalare. Non dimenticate il perchè uscite ad
allenarvi, perchè potrebbe sembrare che dalle mie risposte
io sia un tipo competitivo, ma non lo sono, competo solamente contro me stesso e questo è cio che mi spinge ad
allenarmi sempre di più. Andare in bici è divertente, sia che
pedaliate una bici da pista, da corsa o una bmx, è il senso
di libertà che vi da che non potrete mai dimenticare. Scrivo
di molte esperienze in bici su www.thenorthrace.co.uk se
siete interessati venite a dare un’occhiata.
Criterium race o alleycat?
Probabilmente criterium se devo essere onesto le alleycat
sono vinte spesso da chi non è solo veloce ma è anche
Timothy Pulleyn
quello che si prende più rischi. Generalmente le criterium
sono basate sulla strategia e sulla tua forma fisica senza
dimenticare che serve sempre un pò di fortuna. Qualche consiglio per i neofiti della
bici a scatto fisso?
www.timothypulleyn.co.uk
www.restrap.co.uk
www.thenorthrace.co.uk
Continuate a pedalare. Prima di iniziare a pedalare sul serio
usavo un sacco di scuse per non fare niente o per motivare
me stesso.Da quando ho iniziato ad allenarmi seriamente,
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A CURA DI:
FRANCESCA SERANI
BIO RICETTE:
TORTINO DI FARRO AL PESTO DI BASILICO E MANDORLE
- 90 g di farro perlato biologico
- 20 g di foglie di basilico
20min
- 10 mandorle pelate
- q.b. di sale marino grosso
- 3 cucchiai di parmigiano
- 4-5 cucchiai di olio e.v.o.
Preparazione:
difficoltà
Passate poi alla preparazione del pesto:
Lavate senza stropicciare le foglie di basilico e mettetele ad asciugare. Nel
frattempo schiacciate in un mortaio, con l’aiuto di un pestello, le mandorle
con l’aglio e qualche granello di sale marino. Aggiungete poi le foglie di
basilico e continuate a schiacciare con un movimento rotatorio del pestello
fino a quando non esce del liquido verde e profumato, a quel punto aggiungete il parmigiano grattugiato e infine l’olio e.v.o.
Scolate poi il farro e conditelo col pesto e un cucchiaio dell’acqua di cottura
economica
per renderlo più cremoso. Aggiungete alla fine una grattugiata di pecorino
e.. Buon appetito!
N.B. Per una versione più rapida è possibile utilizzare un minipimer e frullare tutti gli ingredienti insieme; l’unico rischio è quello di ossidare le foglie
di basilico, per questo sarebbe necessario utilizzare una velocità minima e
optare per lame di plastica laddove sia possibile.
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INTERVISTA DI:
NICCOLO’ POPPI
MIANZI REI
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FOTO DI:
MIRKO KRAEFT
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Prima di tutto che è Mianzi Rei e perché è sulla copertina di una rivista di
ciclismo?
tipico di Berlino. Sei a Berlino con la tua bici? Basta essere
Sì, pazzesco. Mi sono fatta la stessa domanda. Chi è Mian-
Essere una ragazza in questa particolare scena ti crea più problemi o opportunità? Come è la scena dello scatto fisso dal punto di vista femminile
laggiù?
zi Rei? Scopriamolo insieme.
Quando hai iniziato ad andare in fissa
e quando ti sei resa conto che poteva
essere un movimento sociale oltre che
ad un hobby o uno sport?
Un anno fa ho avuto un incidente d’auto. Pacchetto completo. Una settimana in ospedale, la bici è volata 6 metri più
in là e si è completamente rotta... non avevo abbastanza
soldi per comprarne una nuova….ed arrivo Chris. Una persona molto bella che faceva parte di un gruppo di fixed
rider a Berlino. Mi sono unita al gruppo per un paio di corse
notturne, salti al lago e grigliate insieme. Chris ha sentito
parlare del mio problema e mi ha dato la sua seconda bici.
di mentalità aperta e tenere gli occhi ben aperti e... sei il
benvenuto!
Per prima cosa lo chiedo al mio unicorno da unicornland!
Non dobbiamo essere delle ragazze ruvide per essere prese
sul serio. O comportarsi come delle principesse (amo gli
unicorni) per essere amate. Basta essere noi stesse e non
prendersi troppo seriamente. C’è ancora molto da fare per
essere prese in considerazione, ma la maggior parte delle
volte è divertente. Sto chiedendo e imparando un sacco.
I ragazzi mi stanno aiutando con la loro conoscenza ed
esperienza e sono contenti di aiutare!!
izzato che era un vero e proprio movimento sociale.. la mia
Come inizia la collaborazione con Optimusfixed? Dicci di più su questo blog.
passione e il mio stile di vita di adesso.
Entrambi ( Chris e Mianzi ) amiamo le persone e girare
Era una scatto fisso. Così ho iniziato a girare in fissa e real-
Come è Berlino, da questo punto di
vista? Raccontaci qualcosa di figo sul
girare in fissa nella tua città.
Per raccontarvene una, penso la visita di Patrick e Jason sia
perfetta. Due amici di Portland, Oregon. Patrick mi ha scritto due giorni prima della sua visita a Berlino, perché voleva
vedere bene la città e se ci potevamo incontrare. Il giorno prima che arrivasse ho organizzato per loro un evento
chiamato “spontanious nightride” e ho invitato i miei amici
ad un giro notturno della città. Eravamo circa 15 riders e
abbiamo passato la notte a girare in bici tutti insieme, con
in bici. Siamo molto interessati alle persone con le nostre
stesse passioni. Per questo abbiamo voluto costruire una
grande rete di contatti e portare tutti allo stesso livello. Noi
vogliamo collegare e ispirare le persone in tutto il mondo.
Optimus Fixed è come un diario aperto. Ci piace condividere la nostra esperienza con altre persone di mentalità
aperta in tutto il mondo e stare insime. Questo, collegato al
network, che un blog porta con sé, ci aiuta a migliorare noi
stessi. E’ una situazione vincente per tutti, infatti e senza
questo, non sarei mai apparsa sulla copertina di una rivista,
per tornare alla tua prima domanda
circa un 20ina di noi sono finiti in xberg a Kreuzburger
Qual è il paese più bello nel quale hai
avuto la possibilità di correre in bici,
e dove ti piacerebbe fare un bel giro?
per mangiare delle patatine fritte e parlare di bici. Mentre
Ci sono ancora un sacco di luoghi da visitare e non voglio
pedalavamo abbiamo incrociato 5 ragazzi italiani (Tomma-
giudicare prima di averli visti tutti. Ogni paese ha il proprio
so, Fabio, Lorenzo, Alberto e Davide(Ciao a questo punto),
fascino e segreti, perciò penso non si possa selezionare un
così ci siamo fermati e guardati. Ho detto CIAO e chiesto
solo posto dove correre. Eccetto la terra dell’unicorno. Là
loro da dove venissero... solo perché erano con le loro bici.
sua è sempre perfetta.
i miei ospiti. Un’ altra bella storia è iniziata e finita con un
altro bel giro notturno della città. Una cosa semplice dove
Il giorno successivo, ci siamo sentiti tramite facebook e ci
siamo fatti la seconda nightride per mostrare loro la città. È
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Sei anche coinvolta in gare come Cri-
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terium o Alleycat ? Che cosa ne pensi
di queste opportunità per competere,
ma anche per stare insieme ?
Cerco di fare più eventi che posso. Per fortuna ce ne sono
un sacco a Berlino. Per me è sempre una ottima opportunità per scoprire chi è il più veloce in città e una buona
occasione per incontrare persone. Parlare delle ultime cazzate recenti, condividere con altri le tue idee, incontrare
nuovi gruppi, scambiare informazioni per la prossima gara
ecc. Penso che voi tutti sappiate cosa intendo dire :) E’
sempre divertente fare casino con persone che hanno la
tua stessa passione.
C’è qualche personaggio che ti ispira o
ti ha ispirato in passato?
Sì, c’è,... lei mi ha ispirato a girare in bici e mi ha aiutato a
trovare il mio flusso. E’ una persona calma che non necessita di essere al centro dell’attenzione anche se alla fine
c’è sempre perché sa fare bene quello che vuol fare. Juliet
Eliot. Ma ci sono altri rider come...Jason Yim per esempio.
Nella sua parte in Macaframa, lui e la bici sono come un
meccanismo di un orologio, tutto funziona perfettamente
insieme. Cerco sempre ispirazione anche in donne rider
come Kacey Manderfield . Lei è una delle top ten alla Red
Hook.
Un ultimo saluto ai nostri lettori e alcuni consigli per le ragazze che hanno
ancora dubbi sul prendere una fixed
gear!!
Ragazze smettete di pensarci troppo e correte in bici. Le
mie gambe sono i miei ingranaggi (stefan schott / bici 8bar).
Grazie a Mirko Kraeft per le immagini autentiche... hai un
grande occhio per piccole cose così!!! Grazie mia cara,
Stephan Zehren. E naturalmente dik Bikes - davvero amare
e godere del silenzio e l’immediatezza della guida in carbonio!! Grazie per essere aperti di mentalità e rimanendo
positivi: Marco, Mario, Fabi e le altre da fisso Pelethon Berlino. Un grazie speciale al mio socio e amico da Optimus
fixed - Christoph Schorr. Visita unicornland, optimus fixed e
segui il coniglio bianco (il capo).
Mianzi Rei
www.optimusfixed.com
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TEAM RIDER Ric Bell
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PHOTO Szymon Nieborak
SUPERIOR QUALITY
UNPARALLELED STRENGTH
HAND-MADE IN YORKSHIRE, ENGLAND
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INTERVISTA DI:
RICCARDO VOLPE
ELIA VIVIANI
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FOTO DI:
BETTINI
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Quando ed in che occasione è scattata in te la “molla” della pista, raccontaci di quella volta che hai proprio
pesato: “wow, è questo il ciclismo che
voglio praticare!”
Quale bagaglio in più si porta dietro un
ragazzo che ha corso in pista quando
si trova a gareggiare su strada?
Partiamo dal raccontare che fin da piccolo sono sempre
come in quello di Guardini o di Cavendish, è il colpo d’oc-
andato in pista, e mi è sempre piaciuto ma la molla mi è
chio, il colpo di pedale sempre molto agile, l’intuizione del
scattata da Juniores, all’età di 17 anni, alla prima mani-
momento giusto per lanciare lo sprint, l’abilità con la bici
festazione internazionale. Era un campionato europeo ad
nelgli sprint ma anche in discesa, il pelo sullo stomaco di
Atene, sulla pista che due anni prima avevano corso le
infilarsi in uno spazio che qualsiasi stradista non farebbe
olimpiadi, un emozione unica, sono salito in pista per lo
mai; per quanto riguarda atleti di caratteristiche differenti
scratch, la gara più simile alla strada, e mi sono divertito,
dalle mie, ad esempio Wiggins, il bagaglio in più riguarda
l’adrenalina, la tecnica, la velocità mi hanno colpito subito,
la sensibilità della bici, la marcia in più nelle crono, la pre-
abbiamo attaccato in sette atleti e io ho avuto la meglio.
cisione e la cura dei minimi particolari e ancora una volta
Cosa ti dà una gara in pista a differenza di una su strada? Se vuoi mi piacerebbe approfondire questo aspetto
soprattutto dal punto di vista emozionale.
La differenza sostanziale è che le gare in pista essendo
di una durata minore, ti emozionano dal primo giro, anzi
dal momento in cui termini il riscaldamento e sali sulla pista, paragonandole alla strada mi viene da pensare ai finali di corsa delle gare su strada, quindi agli ultimi km. Le
emozioni sono sempre difficili da raccontare, ma la pista
è un concentrato di adrenalina,freddezza nel scegliere il
momento giusto, di sconforto se non si è azzeccato l’at-
Il bagaglio, o meglio chiamarla la “marcia in più” che ha
un pistard e che può sfruttare poi su strada, nel mio caso,
l’agilità nelle salite in questo caso.
A me piace molto la tua idea di aver
scelto l’omnium come disciplina principe (e guarda caso dà anche il nome al
mio piccolo blog), mi chiedevo se volevi parlarci un po’ del perché di questa scelta e, soprattutto, di quanto sia
difficile doversi allenare in discipline
così diverse, dallo sprint alla corsa a
punti in un ambiente dove sempre più
spesso ci si iperspecializza invece di
cercare buoni risultati in tutto il panorama che la pista offre.
tacco giusto, ma è anche furbizia, scaltrezza, visione di
Le mie specialità sono sempre state le più simili alla strada
corsa. Se penso alle olimpiadi di Londra, lo scorso Agosto
quindi scratch, corsa a punti e americana, la scelta dell’Om-
, ho provato emozioni fortissime ogni giro di pista fatto,
nium è arrivata in un secondo momento, e devo essere
sia di allenamento che di gara, negli allenamenti nella mia
sincero, è stata un po’ obbligata dai regolamenti, io avevo
testa giravano mille domande, sul pubblico, sulle gare, su
come grande obbiettivo l’olimpiade, e l’omnium è l’unica
come andranno, saranno tutti al top, abbasseranno di mol-
possibilità di medaglia individuale per un atleta endurance.
to i tempi e via via, ma allo stesso tempo la tranquillità di
Confermo comunque che è una specialità spettacolare e
essere al top e non vedevo l’ora di correre. Per quanto
bellissima, premia alla fine il più forte fisicamente e di testa,
riguarda l’attività su strada io provo delle emozioni simili
è una specialità per metà specialistica e per metà tattica e
alla pista solo quando si vanno ad affrontare finali di corsa
resistente. Io ho dovuto lavorare sodo nelle specialità con-
dove io posso essere protagonista, tutte le altre giornate
tro il tempo, starci dietro sempre, anche d’inverno, anche
sono giornate di fatica e di sacrificio.
durante le gare su strada (facevo lavori di specializzazione), non è bastato tutto ciò per una medaglia alle olimpia-
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di, hanno avuto la meglio gli specialisti solo pistard, l’ultima
scratch, bisogna sapere quando si può recuperare e quan-
prova, il km da fermo, è stata fatale, troppo specialistica,
do invece c’è da entrare in un attacco a tutti i costi, ecco
troppo uno sforzo diverso da tutta la mia attività abituale.
in questa specialità la testa ti può far vincere anche se
Nel 2016 se resteranno gli stessi regolamenti olimpici, ci
le gambe non sono al top. L’eliminazione è una specialità
riproverò, non sono uno che si arrende al primo tentativo.
fisica per contatti e sforzo massimale, ma è la specialità
Quando capita (e penso capiti) di doverti allenare comunque controvoglia,
o per dover uscire al freddo come in
questa stagione o per il dover affrontare una serie di esercizi magari noiosi
e pesanti, qual è la frase che ti risuona
in testa e che ti spinge ad impegnarti
in quello che fai nonostante tutto?
regina per quanto riguarda l’abilità con il mezzo e la tattica,
il modo di correre.
A tuo avviso, in gare di gruppo come
la corsa a punti o lo scratch, quanto
conta il mezzo meccanico e quale particolare della tua bici da pista curi con
maggior attenzione?
Io sono dell’idea che in pista il mezzo meccanico sia im-
Io penso che ad ogni sportivo capitino durante la stagione
portantissimo e conti tantissimo; questo è un lato che a
delle giornate “NO”, e in quelle giornate solitamente piutto-
me piace curare, e che per le olimpiadi ci ho lavorato ve-
sto che fare dei lavori fatti male, giro la bici e torno a casa,
ramente tanto quanto la preparazione fisica. Per quanto
nelle giornate invernali invece il freddo lo si combatte bene,
riguarda le gare di gruppo (corsa a punti, scratch, elimina-
perché si è a inizio stagione, gli stimoli sono alle stelle e
zione e americana) io ho chiesto espressamente di creare
quindi ci si allena sempre come si deve. Capitano anche
un telaio come volevo io, le geometrie molto simili a quelle
quelle giornate in cui non hai voglia, ma devi, perché sai
da strada, ma molto più rigido sia sulla guidabilità sia nella
che se non lo fai potresti compromettere qualcosa, un ri-
zona movimento centrale e con profili aerodinamici eviden-
sultato per esempio, e li allora si cercano gli stimoli e le
ti perché oramai anche una corsa a punti viene affrontata
motivazioni per uscire e fare tutto come si deve, pensando
a 52km/h di media, la bici allo stesso tempo doveva avere
agli obbiettivi personali di solito riesco a sorpassare queste
una guidabilità super reattiva, sensibilissima a qualsiasi mio
giornate di crisi, e mi ripeto “ELIA DEVI ARRIVARE Là, VUOI
spostamento, soprattutto per l’eliminazione e devo dire che
ARRIVARE Là, QUINDI ALE ALE ALE”.
sono felice di essere riuscito a realizzarla. Un altro compo-
Si dice spesso che in pista la testa e la
rapidità di prender decisioni son importanti tanto quanto le gambe. Quanto ti trova d’accordo questa frase e in
quale disciplina la testa incide maggiormente?
Sono d’accordissimo con questa affermazione, ovviamente
partendo dal fatto che senza gambe non si va da nessuna
parte, ma la testa ti fa vincere. In pista nelle prove contro
il tempo è tutta questo di tecnica, regolarità, gestione dello
sforzo, ma se non sei preparato fisicamente non ti inventi
niente, nelle prove come la corsa a punti la testa conta
tantissimo, le scelte prese in gara in attimi di secondo si
possono rivelare decisive, parlo del momento di fare un
attacco, parlo di individuare il faro della corsa, di fare uno
sprint piuttosto che un altro; nello scratch è fondamentale la visione della corsa, il colpo d’occhio ti fa vincere lo
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nente su cui ho lavorato molto sono le ruote soprattutto
sull’anteriore, ho cercato un compromesso tra rigidità, guidabilità e aerodinamica. Con Fsa abbiamo sviluppato delle
pedivelle “Super” e anche un manubrio che mi permetteva
posizioni comode ma redditizie. Per le prove contro il tempo invece ho ricercato “solo” rigidità massima e aerodinamica. Par farvi capire quanto contano i minimi particolari, ho
voluto sviluppare in prima persona con l’aiuto degli sponsor
tecnici anche soluzioni aerodinamiche per caschi, scarpe
e body/vestiario.
A prescindere dagli sponsor, se ti proponessero di correre in pista con un
telaio in acciaio realizzato al meglio e
con concezioni moderne accetteresti?
Per la tua esperienza pensi che nello
stretto ambito pista ci siano davvero
marcate differenze nei materiali con
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cui si costruiscono i telai?
Per come sono io alla proposta accetterei di fare subito
delle prove, dei test, sono aperto a qualsiasi soluzione tecnica che possa migliorare quello che già uso. Si si, ti posso confermare che le differenze tra i materiali utilizzati ci
sono, solo se parliamo di carbonio,ce ne sono di tantissimi
tipi, tantissimi modi di utilizzo e di tantissime qualità, differenze che si sentono tantissimo poi quando sali in bici.
Restando sul lato emozionale, ci diresti in poche parole quali sono le tue
sensazioni quando ti trovi a dover
pedalare su di una bici a scatto fisso?
Appena salgo sulla mia bici da pista penso “per fortuna che
sono all’interno di un velodromo” altrimenti chissà dove finirei. Le emozioni sono sicuramente più forti di quando salgo
su una bici da strada, solo la sensazione di smettere di spingere dopo una volata e avere le gambe che frullano ancora
a 120rpm è una sensazione fantastica, un’altra sensazione
che mi piace quando sono in pista è nelle gare di gruppo,
essere li evitare qualsiasi movimento brusco dell’avversario,
ti mette un adrenalina in corpo altissima.
Ti è mai capitato di dover usare una
scatto fisso al di fuori del velodromo,
magari anche in città?
In città devo essere non mi è ancora successo, ma ho una
bici a scatto fisso e al mio paese ci giro spesso ma il freno
anteriore l’ho messo.
Conosci il movimento che stà prendendo molto piede in questi ultimi
anni delle criterium urbane che si corrono in Italia e nel mondo su circuiti cittadini, chiusi al traffico, con sole
bici da pista?
Mah dire che conosco questo movimento sarebbe una parolona, ma ne ho sentito parlare e ho visto dei video, beh
sono, passami il termine, una “figata” quelle gare cittadine
in circuiti chiusi al traffico, stimo questi ciclisti di città.
Sei sia su twitter che su face book,
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deduco che abbia un buon rapporto
con essi. Pensi che il mondo dei social
network possa aiutare il ciclismo ed
in particolare la pista ad esser avvicinata di più alle nuove leve e a “svecchiare” l’immagine che spesso i media
danno del mondo pro del pedale?
Si penso che i social network possano aiutare molto in
questo senso, io spesso parlo solo di pista, o comunque
faccio girare immagini belle, immagini strane che dia modernità al nostro bellissimo sport, ad esempio se vedo un
video di un criterium cittadino con bici da pista, beh lo
condivido all’istante, ai miei tifosi sono sicuro che piace.
Tutti di solito concludono chiedendo
quali consigli puoi dare per avvicinarsi alle gare su pista, noi vorremmo
chiederti invece quali sono gli errori
da evitare per riuscire ad allenarsi,
gareggiare e divertirsi con il ciclismo
su pista.
Con l’attività su pista tutto, o per lo meno tanto viene determinato dall’approccio, l’importante è andarci, provare la
pista perché si ha voglia di provare qualcosa di nuovo,
andarci per divertirsi, con lo stesso spirito che in questo
periodo magari si prende e si va a pattinare sul ghiaccio,
una volta azzeccato questo, la pista ti prende, la velocità
che ti da la pista ti diverte, essere li e girare dentro uno
stadio per ciclisti, salire e scendere le paraboliche, lanciarsi
dal punto più alto e misurarsi, questa è la pista.
Elia Viviani
www.eliaviviani.com
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INERVISTA DI:
CLAUDIO DI SANTO
APIS JYEAH
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FOTO DI:
APIS JYEAH
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Chi è Apis Jyeah?
Il mio nome completo è Muhamad Hafiz Bin Ahmad Temizi.
C’è un movimento sullo scatto fisso
nella tua città / paese?
Ho fatto adesso 27 anni. Sono nato in Malesia il 16 ottobre
Sì, c’è. Una scena che è cresciuta davvero molto negli ul-
1985, ascolto heavy metal. Vivo nella grande città di Kuala
timi 3 anni. Sono contento quando la comunità di fixed
Lumpur Malaysia. Alto, scuro di carnagione, mi diverto con
rider prende l’iniziativa di organizzare eventi, alleycat o cri-
la fotografia come hobby, facendo soprattutto paesaggi e
terium. Anche se non sono eventi di grande entità, vedo
ritratti. Sono un fixed rider dal 2000, più seriamente in
che riescono a tirare in mezzo sempre molti appassionati
questi ultimi 3 anni. Se mi volete conoscere meglio fate un
di ciclismo che prendono parte e supportano. È una buon
giro sui miei social network qui di sotto.
cosa per la scena della bici. Vorrei che la scena mantenga
questo slancio anche negli anni a venire.
1) facebook.com/Apisj
2) flickr.com/photos/mrhafizpic
3) apisj.tumblr.com
Che cosa ti ha spinto a provare una
bici da pista su strada?
Quale è il tuo campione olimpico
preferito?
Naturalmente il mio preferito su pista olimpica è Azizul
Hasni Awang aka The Pocket rocketman (Il razzo tascabile)
tamente a girare con una bici da pista in strada; facile per
Qualche consiglio su chi vuole approcciare una bici da pista?
gli spostamenti medio lunghi, poca manutenzione. Oltre
Conoscere bene la tua bici e sceglierla con la giusta di-
Beh, niente è impossibile di questi tempi. Ho iniziato diret-
a questo direi che volevo provare qualcosa di nuovo e diverso.
Con quanta frequenza ti alleni?
Per essere onesti, non ho una specifica tabella di allena-
mensione. Girare con una bici da pista sulla strada può
essere davvero pericoloso se non si ha un minimo di pratica. Sicurezza in primo luogo, indossare il casco e le scarpe
giuste. Se possibile utilizzare il freno.
mento. Faccio un lavoro dove ci sono dei turni…Ma appena
Attualmente, chi sono i tuoi sponsor?
ho un po’ di libero libero entro direttamente in modalità al-
Sono appena stato endorsato da Colossi. Una società di
lenamento duro. Sia in strada che in pista circa 80-100km
bici olandese ma con sede a Shenzhen in Cina. www.co-
almeno due o tre volte a settimana.
lossicycling.com
Preferisci le alleycat o le criterium?
Qualcuno da ringraziare in modo particolare?
Criterium.
Pensi che in futuro la bici potrà essere
considerata un’alternativa rivoluzionaria alla macchina?
Prima di tutto, grazie al potente Dio. La mia famiglia, gli
Sì, in futuro potrà essere una valida alternativa agli sposta-
ernfixed, pedalMalaya, GBK, e voi che siete la fuori, voi
menti. Se vivete in una grande città dove il traffico è il
sapete chi siete. Grazie!
amici, sponsor e ogni persona che mi consoce. Un grandissimo saluto alla comunità di fissati, 247bigtime, Yellowbikecompany, Wightset, Pedalgasm, troopers Mayhem, South-
problema più comune. Anche oggi, i paesi incoraggiano
attraverso iniziative a ridurre il traffico congestionato chiedendo di prendere mezzi di trasporto pubblici e bici.
Apis Jyeah
www.facebook.com/Apisj
www.colossicycling.com
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REPORT:
Christoph Schorr
CHROME BAGS
BERLINO OPENING
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FOTO DI:
Christoph Schorr
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L’Apertura del Chrome Hub Store è avvenuto in una tipica giornata invernale di Berlino. Neve per le strade, acqua mista ghiaccio e neve giù
dal cielo. Circa 25 riders e almeno il doppio di visitatori erano già arrivati
li intorno allo store quando sono arrivato io mentre la gara stava per
prendere il via. La normale preparazione pre gara era già partita invece:
intendo come al solito - sigarette, birra e qualche chiacchera sulle bici. Le
registrazioni erano all’interno dello store e mentre cercavo di attraversare
la strada e la folla, ho incontrato un sacco di amici e volti noti della scena
Berlinese.
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Dopo un avvio rapido della gara con doppi team, ho avuto il tempo di avvicinarmi a
guardare le vetrine dello shop. Dall’abbigliamento alle borse e accessori, la roba della
Chrome è stata posta in maniera impeccabile e ben visibile. Il DJ nella backroom, bevande praticamente gratis a donazione libera e un macchina per stampa della grafica a
caldo rende il negozio perfetto. E’ stato fatto un sacco di lavoro in un solo mese, ma ne
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vale la pena. Dedicato ai messengers c’è una galleria dal CWMC 2011 sul muro del negozio e c’è la possibilità di fare donazioni a favore dei prossimi Campionati del mondo.
Il negozio pieno di ciclisti, corrieri e cazzeggiatori in bici ha creato una bella atmosfera.
Ogni volta che andavo fuori, vedevo arrivare e partire ciclisti per via dell’Alleycat race.
Arrivavano sempre team di 2 persone alla ricerca di info sui checkpoints, che erano stati
tutti posizionati in strade nuove.
Senza una mappa aggiornata non si potevano trovare davvero. E’ stata una bella idea,
così ognuno ha avuto più possibilità di mettersi alla prova, infatti i vincitori e la seconda
squadra che ha vinto non proveniva dall’ambiente dei soliti couriers. Dopo la cerimonia
di presentazione il party è seriamente iniziato,racconti, bevande e warm up. Alle 23 circa la folla si è dispersa, il negozio ha chiuso e alcuni di noi sono andati al bar, mentre
altri a casa. All in all – un evento ben pianificato , un grande negozio e una bella serata.
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INTERVISTA:
NICCOLO’ POPPI
G I O VA N I M E C C A N I C I
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TADZIO PEDERZOLLI
Milano
Nome, professione e città
Tadzio Pederzolli, Meccanico di biciclette, Milano.
Quale è il tuo rapporto con la bicicletta?
Direi che è la cosa che vedo, tocco, monto ed utilizzo di
più (detto così suona un po strano ahah!) nell’arco della
mia giornata, è il mio unico e solo mezzo di trasporto, oltre
che essere ciò che mi fa portare la pagnotta a casa.
Quali sono state le esperienze che ti
hanno portato ad intraprendere il lavoro di meccanico?
In realtà è stato tutto molto casuale, quando stavo ancora
studiando all’università ho iniziato a frequentare le ciclofficine ed ad appassionarmi al mondo delle biciclette, e quasi per scherzo ho risposto ad un annuncio in cui cercavano
un meccanico…annuncio che poi si è trasformato nel mio
attuale lavoro!
Pensi che il ruolo di meccanico sia
cambiato molto in questi anni? Che
tipo di cambiamento hai potuto notare?
Penso che il mondo dello scatto fisso abbia aperto le porte
a vari e diversi tipi umani che si sono approcciati alla bicicletta in generale e talvolta alla meccanica, molti spinti
dall’estetica e dal lifestyle non hanno sicuramente avuto
le capacità di approfondire il mestiere…fare il meccanico è
una professione semplice e complicata allo stesso tempo,
mi sembra che la massificazione della bicicletta abbia in
La città in cui abiti ha influenzato il
tuo lavoro? In che maniera?
Direi che se non fossi vissuto a Milano non avrei mai intrapreso questo mestiere, questa è sicuramente una delle
città in Europa con il movimento piu grosso…essere costantemente a contatto con le evoluzioni e le varie “scene”
(per quanto io ne sia sempre rimasto abbastanza fuori) ha
sicuramente aiutato ad accrescere la mia conoscenza e le
mie capacità.
Come vedi questo nuovo boom del
movimento ciclistico urbano?
Lo vedo come una cosa positiva, nel senso che più bici
vedo in giro e meglio è per tutti, positivo anche perchè è
un passo in avanti per portare il nostro paese al livello culturale dell’estero, in cui la bicicletta non è un fenomeno di
costume passeggero ma un dato di fatto, e in quanto tale
è intoccabile. Sicuramente un’esplosione come quella del
ciclismo urbano porta anche aspetti negativi legati soprattutto al costume, però in fin dei conti lo trovo il minore dei
mali, e solo un motivo come un altro per lamentarsi di qualcosa che tutto sommato va bene…più bici per me significa
meno motori accesi, meno benzina consumata, meno inquinamento, più salute e meno pericolo sulle strade.
Quali sono le difficoltà maggiori nel
tuo lavoro?
Ci vuole sicuramente un sacco di pazienza e costanza (soprattutto per la parte di confronto con il cliente), e anche
un po’ di ordine e disciplina per riuscire a fare un lavoro
fatto bene e mantenere vivibile l’ambiente lavorativo…e anche fantasia e intraprendenza per risolvere i problemi più
impossibili!
qualche modo scalfito un pò la poesia del vecchietto-san-
Qualche meccanico che ti ha ispirato?
tone che aggiustava qualsiasi cosa con un gesto…nel bene
Direi in maniera indistinta tutti i meccanici, giovani e meno
e nel male, nel senso che con questi vecchietti, per quanto
giovani, della ciclofficina stecca di Milano.
possano essere molto poetici il più delle volte, ogni tanto
nel comunicare con loro. L’importante è che le nuove leve
Un consiglio per coloro che vogliono
intraprendere questo lavoro?
riescano a fare un buon lavoro e non facciano pedalare
Non abbiate paura di sporcarvi le mani!
sono il primo ad aver difficoltà nel sapermi raffrontare e
delle biciclette omicide (come mi è capitato molte volte di
vedere ahimè…) per come sono montate male!
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Luca
Perugia
Nome, professione e città
Luca Tomassini aka Tommy Boy. meccanico on the road.
Perugia
Quale è il tuo rapporto con la bicicletta?
La bici è prima di tutto il mio mezzo di trasporto favorito.
Cerco di preferirla alla macchina ogni volta che posso,
in città soprattutto. Amo vivere la mia città pedalando
per le sue strade, per i viottoli del centro improponibili
per le auto e su per le innumerevoli salite, quest’ultime
colpevoli del fatto che la bici (concepita come mezzo di
trasporto urbano) sia denigrata dalla maggior parte dei
perugini! La chiara prova che la bici possa essere usata
anche nelle città più collinari posso dire di averla avuta
durante un viaggio a San Francisco, la città “in pendenza” per eccellenza (in ambito ciclistico). La bici è pian
blicitario. Dopo un paio di anni sono andato a lavorare
nell’ officina di un vero negzio, ed è li che , ovviamente
ho imparato veramente a fare il meccanico!
Pensi che il ruolo di meccanico sia
cambiato molto in questi anni? Che
tipo di cambiamento hai potuto notare?
In questi anni il ruolo di meccanico è ovviamente cambiato, basti pensare a quanto la tecnologia è avanzata,
basti pensare al carbonio!!! Di conseguenza la meccanica della bicicletta è diventata fredda e calcolata. Mentre una volta ogni filettatura, ogni svaso e ogni calcolo
era unico. Prima si trattava di artigianato, ormani invece
si tratta quasi di ingegneria, il che ha i suoi lati positivi (senza dubbio) ma ha portato anche una perdita di
tradizione.
La città in cui abiti ha influenzato il
tuo lavoro? In che maniera
piano diventata soprattutto una filosofia di vita, un mez-
Come già avrete capito dalla risposta precedente, Pe-
zo semplice ed efficace per vincere l ansia, svuotare il
rugia non è una citta facile quando si parla di ciclismo
cervello e sentire il mio corpo. Mi fa sentire bene e amo
urbano. L’Umbria ha grandissima tradizione ciclistica
pensare in verde! Mentre pedalo in mezzo al traffico sp-
per quanto riguarda la corsa, ma il ciclismo è concepito
esso provo pena per i poveri automobilisti incastrati nel-
principalmente come sport e la bicicletta come mezzo di
le loro scatole a mangiarsi le unghie! Io pedalo!
trasporto di tutti i giorni resta riservata a pochi accaniti!
In questo senso ho sempre cercato di riportare questa
Quali sono state le esperienze che ti
hanno portato ad intraprendere il lavoro di meccanico?
Ho iniziato a mettere mani su una bici per la primissima volta nel 2007, nel garage di casa perchè volevo
tradizione trasformandola e riadattandola all’ambito urbano.
Come vedi questo nuovo boom del
movimento ciclistico urbano?
finalmente costruire la MIA bici con le MIE mani! Così,
Ovviamente lo trovo estremamente entusiasmante so-
con il mio caro amico Nico, abbiamo fatto il giro di tutti
prattutto per il fatto che è senz’altro un fenomeno in
i piccoli negozi di biciclette dell Umbria in cerca di due
crescita. I fattori che hanno determinato questa nuova
vecchi telai da restaurare! Li abbiamo trovati, li abbiamo
tendenza sono moltissimi: la maggior’sensibilità per la
rimessi a posto e trasformati nelle nostre prime biciclette
tutela dell’ ambiente, l’aumento del costo dei carburanti
fisse! E’ stata quella la prima volta che ho messo mano
ecc ecc e spero che con il tempo la gente inizi a consid-
su una bici, e giuro che non avevo la piu’ pallida idea di
erare la bicicletta veramente come un mezzo di traspor-
quello che stessi facendo ahahah! Poi mi sono reso con-
to valido e che possa sostituire l’ automobile in città.
to che mi stavo appassionando sempre di piu’, passavo
tarmi ed ho iniziato a valutare la possibilità che potesse
Quali sono le difficoltà maggiori nel
tuo lavoro?
diventare un lavoro. In quel periodo ero un grafico pub-
La maggior difficoltà che ho incontrato, che ancora in-
nottate intere in cerca di video e blog che potessero aiu-
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contro e incontrerò sempre è far capire alla gente che
arriva con pretese assurde che invece spesso il meccanico è un mestiere che necessita di tempo, di pazienza,
di ricerca e non sempre i problemi che sembrano così
scontati abbiano una soluzione immediata. Un buon
consiglio sarebbe quello di fidarti del tuo meccanico!
Qualche meccanico che ti ha ispirato?
Carlo, il meccanico della prima vera officina dove ho
lavorato. E’ stato lui ad insegnarmi i trucchi del mestiere!
E il signor Decio, un meccanico old school (nel vero senso della parola) che aggiustava le bici nel garage di casa
quando ero piccolo. Ricordo che rimanevo pomeriggi interi a guardarlo mentre aggiustava le bicicletta attaccate
alle camere d’aria che penzolavano dal soffitto.
Un consiglio per coloro che vogliono
intraprendere questo lavoro?
PASSIONE RAGAZZI!
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INSTAGRAB
DAYLIFE VISTO CON L’OCCHIO DEL VOSTRO CELLULARE
Invia le tue foto a:
[email protected]
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INTERVISTA:
NICCOLO’ POPPI
STEVEN JENSEN
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FOTO DI:
CODY HANSON
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Prima di tutto, chi è Steven Jensen e
da dove vieni?
Sono un ragazzo che è cresciuto su una bmx e questo è
novità fino a qualche anno fa.
Ci dici il tuo attuale setup?
praticamente tutto quello che ho fatto. Non ho mai fatto
Haha stà cadendo a pezzi. Mia bici sembra un carrello del-
sport di squadra. E io sono di Redmond Washington.
la spesa adesso. Il telaio è un mio pro model come anche il
Quando hai iniziato ad andare in bici
e quando hai scoperto il freestyle?
Prima ho iniziato a girare con le bmx, facendo delle gare.
Poi ho incontrato un ragazzo mentre facendo del “Dirt” che
mi ha portato al mio primo skatepark a circa 11 anni. Ho
smesso al volo di fare i percorsi di bmx dopo aver provato
manubrio, ruote della H+SONS, straps della Ynot, grip della
Zen, e tutto il resto è della Sadio. Quattro peg ( pedalini da
bmx ) con guida a sinistra e un 33-12 come rapporto.
Quale è il pensiero sui video clip? Pensi che sia un buon modo per spingere
i giovani a provare una fixed?
lo skatepark. Il primo nel quale ho girato è il parco di Red-
Penso che sia il modo migliore per spingere qualcuno ad
mon che è attualmente il mio preferito.
andare in bicicletta. I video di Bmx e delle Fisse, insieme
Cosa ti ha portato a prediligere la fissa per il freestyle?
Mi ero costruito una fissa per girare in città, ma alla fine
non smettevo di provare i trick grazie al mio background
alla musica che ascolto e pedalare con gli amici parlando
di bici è ciò che mi motiva ogni giorno a montare in bici e
affrontare qualche nuovo spot.
Nuovi Piani per il 2013?
con la bmx. La maggior parte dei pezzi si è rotta e quello
Spero di progredire nei trick senza incorrere in qualche
che vedete oggi è il risultato delle metamorfosi subite alla
pesante caduta, inoltre usciranno a breve alcuni dei miei
mia fissa.
prodotti. Voglio imparare il doppio “barspin” e migliorare il
Ci dici alcune differenze sostanziali
tra il Bmx freestyle e il fxed freestyle?
“tail-whip” sul terreno pianeggiante.
Qualche ultima parola?
L’unica cosa che mi blocca dal fare i trick come sulla bmx,
Voglio solo ringraziare tutti gli amici, la famiglia e le aziende
è la ruota fissa e il fatto che non posso avere i miei piedi
che mi hanno aiutato ad arrivare fin qui.
dove li vogliono. Per il resto, devo dire che non ci sono
A presto
differenze sostanziali e fare trick sugli spot è praticamente
uguale.
Come consideri la comunità fixed in
questo periodo che sembra tornata di
moda la bicicletta? Hai notato qualche differenza dagli esordi?
Credo che un sacco di persone si siano fatti la “Fixie” solo
per seguire la moda che questo tipo di bici ha portato con
se, piuttosto di farsi una bici da strada. Credo però che la
fissa usata per il freestyle sia sopra qualsiasi moda e sia
collegata più al girare in bici. Il fixed freestyle è sempre
stato separato moltissimo da quel tipo di fissa fighetta,fin
dai tempi in cui fare i trick con la fissa era considerato una
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INTERVISTA:
NICCOLO’ POPPI
FRANCOIS ROLAND
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FOTO DI:
JULIENNE LEYRELOUP
ANGUS SUNG
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Prima di tutto, chi è Francois R. e perché è su una rivista di bici?
Come è il tuo approccio con la città e
il suo eccessivo traffico?
Ho 27 anni e faccio il “curier” a Bruxelles, e credo che il fat-
Io sono innamorato della mia città, la conosco (sì, Bruxelles
to di aver ricevuto un braccio amovibile è forse un indizio
di rispondere al perché sono in CYKELN.
Dal nostro punto di vista , tu ridefinisci
la parola “determinazione”. Cosa ti ha
portato a girare in fissa e quali sono
state le maggiori difficoltà agli inizi?
è come se fosse una ragazza ) abbastanza bene, ma tutte
le volte che scopro qualcosa di nuovo mi trovo ad amarla
ancora più profondamente. È una città a misura d’uomo
con veri esseri umani che ne fanno parte. Naturalmente, il
miglior modo per conoscerla bene è girarla in bici e sarò
lieto di essere il vostro cicerone se vorrete dare un’occhiata
con i vostri occhi! Come ho già detto alla fine Bruxelles è
Ho iniziato a girare un sacco a Bruxelles su una single-
piccola ed è un vero piacere da guidare, un po’collinare
speed convertendo una vecchia bici da corsa e poi at-
devo dire, con un sacco di piccole cose che condiscono le
traverso internet naturalmente ho scoperto il movimento
nostre passeggiate quotidiane come ciottoli, binari del tram,
dello scatto fisso e ci sono entrato dentro piuttosto veloce-
buche grandi... ma è dannatamente divertente!! Il traffico di
mente, grazie anche a video come : mash e macaframa e
Bruxelles è stupido, non ho altre parole per definire questo
alla prima alleycat a cui ho partecipato a Bruxelles. Me la
tipo di comportamento. Ognuno vuole essere a casa prima
sono presa comoda, ho ordinato un kit telaio e cominciato
degli altri o arrivare prima in ufficio, dando priorità ai loro
a raccogliere componenti prima di iniziare a montarla e
piccoli confort. Quindi se volete unirvi alla comunità di bici,
completarla. Anche se non avevo mai messo il mio culo
vi toccherà affrontare due scelte: vestire in fluo, provare
su una scatto fisso, già sapevo che l’avrei amata. E avevo
a utilizzare la pista ciclabile (quando c’è...) e aver paura
ragione perché da quando ho iniziato ad andare in fissa,
che uno di quei piloti passi vicino a voi a tutta velocità
tutto il mio punto di vista sull’andare in bici è collassato.
mettendo in pericolo la vostra vita, oppure potete diventare
Ho scoperto qualcosa che posso a malapena descrivere,
parte del chaos e del traffico pretendendo il vostro posto
sentimenti, sensazioni, velocità, controllo... La difficoltà
sulla strada, girando veloci e prendendo in giro tutto il caos
maggiore forse è stata trovare i componenti giusti, anche
intorno... La mia scelta è stata facile da fare.
se siamo in Belgio (... eddy merckx, birre, patatine...) ma
trovare le parti giusti è stato davvero un bel casino.
Qual è il tuo punto di vista sul movimento urbano della bici dopo tutti
questi anni corse?
Hai avuto la possibilità di girare un pò
all’estero in Europa o USA? Che scenario hai incontrato?
Sì, provo a visitare città differenti in bici ogni anno quando
è possibile...e mi piace anche fare lunghi percorsi. Spesso
In realtà non concepisco il movimento urbano della bici,
parto in bici insieme al mio amico Bina e sempre in fissa
vedo solo persone che vanno in bici e persone che non
per il momento. Ho fatto Parigi insieme a circa 10 ragazzi
lo fanno, e ad essere onesti, quelli che vanno in bici sono
qualche anno fa in due giorni e 14 ore di pedalata. Abbia-
spesso i più felici! Scherzi a parte, vedere il un movimento
mo fatto anche Bruxelles-Amsterdam in un giorno e tentato
dell’urban bike (non solo fixed gear) crescere a Bruxelles
Bruxelles-Londra in un giorno l’anno scorso ma ci siamo
è veramente bello, mi dà qualche speranza per una città
fermati a Canterbury e finito in treno perché non c’era suf-
diversa nel futuro, ma abbiamo ancora un sacco di cosa da
ficiente luce per continuare. L’estate scorsa ho vinto alcuni
fare prima di affermarci al posto della supremazia nell’im-
biglietti per andare a vedere le Olimpiadi, così abbiamo pi-
pero dell’auto. Bruxelles è una delle città europee con più
anificato tutto il viaggio che sarebbe durato in tutto circa
traffico, e trovo che così tante auto in una città che non è
10 giorni, lasciando il Belgio con le nostre borse e la nostre
certamente così grande è davvero un non senso.
bici naturalmente, più la roba da campeggio e un sacco di
energia. I lunghi viaggi sono davvero emozionanti, anche
perché non avevamo realmente pianificato dove dormire
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così così via...Siamo riusciti comunque ad arrivare a Londra, ma prima abbiamo fatto una piccola deviazione nel
Nord della Francia durante il week-end, preso una barca
a Dover mettendo la tenda davanti alla bianca scogliera
e poi ci siamo diretti a Londra. Tanti bei ricordi, storie e
sentimenti. Questo tipo di vacanze sono le migliori, in assoluto! Abbiamo anche fatto Berlino (ma senza bici questa
volta) e devo dire che è una città sorprendente per girare;
bike friendly, piatta e i ciclisti sono davvero davvero molto
rispettosi. Ma per il momento Londra prende il premio premio, adoro davvero il loro modo guidare, il traffico è fluido,
veloce ma fluido, è davvero emozionante da girare, tra i taxi
neri e autobus rossi, prendendo una rotonda ho realizzato
dopo che la direzione era sbagliata e che dovevo andare
sul lato sinistro, ma mi sono divertito davvero molto in bici
per Londra!
Un sacco di ragazzi (con due braccia),
trovano davvero difficile skiddare,
come hai imparato? Ha modificato anche il riser vero ?
Non so davvero come sono riuscito a skiddare, infatti all’inizio ero solo in grado fare piccoli saltini per rallentare, ma
suppongo che andando tutti i giorni in sella alla bici ho
imparato a conoscerla meglio e ad averne un controllo più
preciso... il giorno che impari è finita, una volta che hai imparato il movimento non ci si ferma non voglio bruciare gli
pneumatici! Ora come ora skiddo meno perché giro molto
di più e perché non voglio cambiare gli pneumatici ogni
settimana (…hai mai provato a cambiare uno pneumatico
con una mano sola? ) ma è cmq sempre divertente. E’ sì, un
giorno in un negozio di bici locale, il gestore mi dice che
vuole offrirmi un nuovo manubrio, ma ho dovuto dirgli che
avrei dovuto tagliarlo a metà in quanto io non uso il lato
sinistro. Ma siccome le parti gratis sono sempre benvenute
Ho visto alcune foto di te in sella nel
velodromo. Com’è girare in pista con
un solo arto?
Non ho mai girato in pista quando il mio braccio sinistro
era ancora al suo posto, quindi non posso dire se è più
difficile o quali siano le differenze, ma quello che posso
dire è che è stupefacente. Ho girato su un telaio di Eddy
Merckx a Gand un paio di anni fa ma quest’anno ho avuto
la grande opportunità (ringrazio Fixerati) di mettere le ruote
sulle tavole del “kuipke” che è un pista più corta, davvero
sottile anche più di Gand, ed è incredibile, senti il vento
martellare sul tuo viso e prendi il tuo turno di giro a 3meters
da terra, porca miseria voglio tornare lì! Ho avuto davvero
paura all’inizio ma giro dopo giro, si inizia a capire come ci
si deve muovere e pochi accorgimenti che ti fanno sentire
più sicuro e di conseguenza anche più veloce.
Possiamo aspettarci di vederti anche
in gare come le Criterium?
Probabilmente, dovrei smettere di essere spaventato dal
pedalare con un intero gruppo di ragazzi intorno a me.
Mentre girare in tra le vetture non è davvero un problema,
ma in questo caso, senza freni e con tutti che vanno nella
stessa direzione, devo ammettere che ho un po’ paura di
toccare qualcuno o di essere buttato giù da altri piloti...
ma forse fa parte del gioco. Ad ogni modo, sarò a Berlino
nel mese di marzo per i fixed days, non mi sono ancora
registrato per la gara ma chissà... e quest’estate il posto
dove essere è certamente Lausanne perché ci saranno i
CMWC2013, io sarò lì per la CRIT. Se volete vedere i migliori rider urbani sulla terra, sapete dove dovete essere!
Che cosa è Hush Rush? E quale è il tuo
approccio con il web?
abbiamo subito preso la sega ed è nato il mio primo half-
HUSH RUSH è la nostra agenzia di consegne in bici a Brux-
bar. Non cambia nulla per girare in bici, è solo divertente,
elles. È stata fondata dal mio amico e compagno di crimini
curioso e se lo vedete sapete che è mio!
François Tusseki nel 2011. Mi sono unito alla sua avventura
pochi mesi più tardi, quando ho abbandonato il mio lavoro
Come vai con nuovi tricks?
Non sono molto per i trick in bici come si può facilmente
capire, ma come qualcuno (non so chi, scusate) ha detto:
“il trick migliore su una bici da pista è solo quello di andare
veloce “
per trasformare la passione del ciclismo in un lavoro vero
e proprio (più o meno). Usiamo il web per diversi scopi,
abbiamo fatto un sito ufficiale, che permette ai nostri clienti di ordinare direttamente online una consegna e ottenere informazioni sui prezzi ecc... ma siamo davvero più
attivi sulla nostra fan page di Facebook dove postiamo e
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condividiamo cose sulle bici, la musica o le stronzate che
vediamo per le strade, o comunque tutto ciò che ci passa
per la testa. Piani per il futuro?
Ho in mente molti progetti, come il fixed days e CMWC,
come ho già detto, ma il mio progetto più grande lo sto
realizzando proprio ora! Mentre scrivo queste righe non
sono a Bruxelles, ma in Francia, a Clermont Ferrand, città di
origine di Victorie Cycle. Ho incontrato questi veri e propri
alchimisti di Bruxelles circa un anno fa e siamo diventati
amici quasi subito, quest’anno mi hanno chiesto di venire
qui per qualcosa di veramente grande... Sono davvero eccitato e orgoglioso di annunciare la prima collaborazione
fra me e Victorie, un marchio di fabbrica a mio nome che
parte da zero. Considerando che questa bici deve essere
veloce e aggressiva, il risultato è impressionante e questi
ragazzi sono davvero i migliori in questo! Abbiamo appena
finito di costruirla in realtà e le foto che state vedendo
non sono ancora state pubblicate. Ora non riesco proprio
a descrivere le mie sensazioni, visto che domani è il D-day,
la fine, ma anche l’inizio di un progetto incredibile. Molte
grazie a loro per tutto! FAYA!
Ci auguriamo di vederti in Italia il prima possibile per fare un giro insieme,
ma fino a quel momento dì qualcosa
ai nostri lettori!
Sono felice di dirvi, visto che mi sta balenando in testa da
un po’, che voglio venire a Torino e correre sul Lingotto,
la vecchia fabbrica Fiat, dove facevano i vecchi test sulle
auto. Penso di non dirvi niente di nuovo, ma questa pista
è costruita sul tetto della fabbrica, ed offrendo una vista
mozzafiato della città e una sorprendente esperienza.
Voglio anche visitare altri luoghi che hanno a che fare con
la bici (e l’Italia è un posto così importante nella storia del
ciclismo), ma tempo permettendo, prometto di saltare su e
di venire a fare un giro con voi!
Grazie per l’intervista e grazie anche a tutti i lettori!
PRENDI I SOLDI E SCAPPA!
Il bandito con un braccio solo François
Francois Roland
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wwwwww.hushrush.be
www.o-a-b.tumblr.com
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Con oltre 25 anni di esperienza nel mondo del cicloturismo ed escursionismo Ortlieb risulta un punto di riferimento per tutti
coloro che cercano un prodotto di qualità e pronto ad ogni tipo di agente atmosferico. E’ proprio per questo motivo che, dopo
numerose ricerche per trovare la mia borsa “ideale”, ho soffermato la mia attenzione sul loro modello messenger bag PRO,
zaino di capienza infinita pensato per soddisfare le esigenze di numerosi ciclisti urbani. La Pro è il modello “pimpato” della
sorella messenger bag disponibile in varie colorazioni come giallo, arancione, rosso ecc. Lo dice appunto il nome attribuito
alla bag che è stata concepita per un utilizzo lavorativo ma che a mio parere risulta molto versatile in tutte le situazioni. Non
è certo difficoltoso quindi fare una descrizione della suddetta borsa che salta all’occhio immediatamente per la sua capienza.
E’ dannatamente enorme! Composta da un compartimento principale, che l’azienda dichiara di 30 litri espandibili circa a 40
allungando la parte superiore, è costruita e pensata per resistere all’acqua, alla polvere e probabilmente a molti altri agenti
atmosferici a noi sconosciuti! Lasciando da parte gli scherzi la bag è completamente impermeabile. Sulla parte anteriore
una tasca in pvc trasparente termosaldata permette di inserire documenti o pubblicità fino al formato A3. I laterali e il fondo
presentano 3M riflettenti per aumentare la visibilità anche quando la bici la si usa nelle ore notturne. La parte migliore della
borsa risulta lo schienale semi rigido con delle fasce in gomma molto distaccate che permettono alla nostra amata schiena
di respirare senza rinunciare alla confortevole sensazione che la messenger pro offre anche quando viene riempita di oggetti
molto pesanti. E l’aderenza al corpo? No problem! Ortlieb ha pensato anche a questo con due fasce a chiusura in vita e sul
torace semplicemente regolabili e semplicemente comode.Nel compartimento principale nonché unico è presente un organizer dedicato ad eventuali agende, maps, penne e attrezzi estraibile come il porta documenti che può contenere fogli fino al
formato A3. Per quelli che la borsa la utilizzano. Nel vero senso della parola. Personalmente mi trovo benissimo, posso sfruttarla
per andare a lavoro, per fare la spesa e molto altro. Al suo interno ci metto vestiti, il mio pranzo, casco, penna, lock, portatile
o ipad che sia. Non ho più il problema di portarmi dietro lo stretto necessario. Con la messenger bag PRO qualunque cosa
al suo interno torna a casa al sicuro e soprattutto all’asciutto.In fine il prezzo, 140€. Vi sembra troppo?!... provatela e sarete
immediatamente ripagati della spesa fatta. Che dire, per il lavoro o per un pick-nick con la fica. Per le consegne o per il tempo
libero. Ortlieb messenger bag PRO è la borsa ideale. Visitate il sito ufficiale e troverete tutte le specifiche tecniche della bag.
Io intanto la metto in spalla e vado a fare un giro con la mia bike. Soddisfatto.
Review: Manuel Gatto
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LE MURATE CAFFÈ LETTERARIO Firenze