“La Comunità Ebraica di Napoli, 1864/2014: 150 anni di storia”

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“La Comunità Ebraica di Napoli, 1864/2014: 150 anni di storia”
Con l'adesione del Presidente della Repubblica
Comunicato stampa
“La Comunità Ebraica di Napoli, 1864/2014:
150 anni di storia”
Mercoledì 14 gennaio ore 11.00
Archivio di Stato di Napoli
Nuovo allestimento per la mostra che celebra un secolo e mezzo dalla nascita della
Comunità Ebraica napoletana.
Inaugura il 14 gennaio alle 11 presso l'Archivio di Stato di Napoli (piazzetta Grande Archivio 5), il
nuovo allestimento della mostra “La Comunità Ebraica di Napoli, 1864/2014: 150 anni di storia”.
Negli spazi del Chiostro del Platano, proprio nel cuore dei quartieri che videro il forire delle
antiche giudecche dal VI secolo d.C. alla cacciata dal Viceregno Spagnolo, nelle aree di San
Marcellino e Porta Nova, si ripropone l'allestimento della mostra inaugurata lo scorso novembre
alla Biblioteca Nazionale, riveduta ed ampliata nei contenuti.
La narrazione della storia della Comunità napoletana prende le mosse proprio dalla nascita di
questi quartieri, rimasti cuore della vita ebraica fno alla grande cacciata degli ebrei nel 1510.
Numerosi documenti mai esposti fnora raccontano la riammissione degli ebrei nel Regno nel 1740,
sotto il governo di Carlo di Borbone, e la successiva espulsione nel 1746.
Ampio spazio è dedicato alla vicenda della famiglia di banchieri tedeschi Rothschild, artefci della
rinascita della vita comunitaria, primi a prendere in ftto i locali dove tutt'oggi la Sinagoga ha sede,
in seguito acquistati con il contributo di tutti gli iscritti. In mostra troviamo la corrispondenza dei
fratelli James e Carl Rothschild in merito al prestito accordato al Regno delle due Sicilie, così come
le piante ed i prospetti della sede della loro banca aperta a Chiaia, quelli della Villa, oggi Pignatelli,
dove presero dimora, ed il bellissimo ritratto della fglia di Carl, Charlotte, del pittore Moritz
Oppenheim, e sullo sfondo un golfo di Napoli da cartolina.
Molti i personaggi illustri, rabbini ed imprenditori che presero parte attivamente alla vita
comunitaria. Tra i tanti ricordiamo l'amatissimo Rabbino Kahn, tra i primi ad interessarsi a studi di
archeologia che defnissero il ruolo degli ebrei a Pompei e nell'impero romano. Così come, di
qualche anno precedente, l'imprenditore Giorgio Ascarelli, fondatore del Calcio Napoli; in mostra
troviamo le inedite piante dello Stadio Partenopeo, da lui costruito e, tra le tante curiosità, un
fascicolo, anch'esso inedito, della Questura, proprio su Ascarelli, scagionato dalle accuse di essere
un sovversivo poiché iscritto al partito socialista. Ancora molte testimonianze della vita
imprenditoriale ebraica, attraverso fotografe, oggetti e documenti d'epoca.
Con l'adesione del Presidente della Repubblica
Il capitolo doloroso delle leggi razziali e della Shoah è trattato in un'ampia sezione dove si è scelto
di narrare la vicenda dei Procaccia, un'intera famiglia fuggita da Napoli a Lucca e da lì deportata e
sterminata ad Auschwitz.
La rinascita nel dopoguerra è infne documentata attraverso diverse testimonianze di vita e di
incontri importanti, come la storica visita alla Sinagoga del Cardinale Ursi, primo uomo di Chiesa a
mettere piede nel 1966 in un luogo di culto ebraico.
All'inaugurazione interverranno, Imma Ascione, Direttrice dell'Archivio di Stato, Simonetta Buttò,
Direttrice della Biblioteca Nazionale, Elda Morlicchio, Rettore dell'Università degli Studi di Napoli
l'Orientale, il Consigliere dell'Unione della Comunità Ebraiche Italiane Sandro Temin, il Presidente
della Comunità Ebraica di Napoli, Pier Luigi Campagnano e Giancarlo Lacerenza, del Centro di
studi ebraici dell'Università l'Orientale, curatore della mostra.
La mostra sarà aperta dal 14 gennaio al 28 febbraio il lunedì e il giovedì alle 9.30 e alle 11.30.
Ingresso gratuito.
Visite guidate alla mostra su prenotazione: tel. 0815638256 e-mail: [email protected]
Per le scuole 0817643480 - [email protected]
Adesione del Presidente della Repubblica, il patrocinio della Regione
Campania, dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e della Fondazione
Beni Culturali Ebraici.