23 settembre 2010 (ff) l`iperico o erba di San Giovanni prospera con

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23 settembre 2010 (ff) l`iperico o erba di San Giovanni prospera con
23 settembre 2010
(f.f.) l’iperico o erba di San Giovanni prospera con diverse specie sulle nostre montagne. La
fioritura dona particolare rilevanza a queste piante per i loro abbondanti fiori gialli. Qualche
incertezza nella distinzione delle specie che viene risolta osservando attentamente la pianta. Alcune
specie sono protette.
IL GENERE HYPERICUM
Famiglia Clusiaceae (o Guttiferae)
Hypericum L. fu classificato da Linneo nel 1753.
Il nome generico Hypericum deriva dal termine latino hypĕrīcon o hypĕrīcum a sua volta derivato
dal greco ύπερεικον, questa parola, probabilmente1, è composta da ύπερ (= sopra) e da είκών (=
immagine). Forse per il fatto che venisse usata per adornare l’immagine della casa con significato
apotropaico. È certo che il termine era già in uso per i greci con un significato simile.
Il genere Hypericum comprende circa 400 specie di piante erbacee o arbustive, annuali o perenni, a
foglia caduca o sempreverdi con fioritura estiva e fiori generalmente gialli con molti stami. Il
genere è cosmopolita ed è presente in quasi tutte le regioni eccetto i poli, i deserti e le montagne
molto alte.
Le piante sono ricche di ghiandole ben visibili secernenti resine e oli essenziali di odore non sempre
gradevole.
Alcune piante sono usate per motivi ornamentali ed esistono diversi cultivar.
Alcune delle piante di questo genere, conosciute collettivamente come erbe di San Giovanni (in
particolare l’Hypericum perforatum), hanno importanti proprietà farmacologiche per cui sono usate
come antidepressivi e antisettici, inoltre sono in corso ricerche anche per trovare principi attivi
contro gravi malattie come tumori e AIDS.
Festa di San Giovanni
Viene celebrata il 24 giugno e ricorda la nascita di San Giovanni Battista, uno dei santi più
importanti del cristianesimo e, in passato, era di poco meno importante del Natale. L’anomalia è il
fatto che il giorno della nascita del Santo sia più importante di quello della morte (avvenuta per
decollazione il 29 agosto) come avviene per tutti i santi cristiani per i quali la morte rappresenta il
vero dies natalis, cioè la nascita alla vita eterna.
Ma questo si spiega bene se consideriamo che le festività cristiane (compreso il Natale) andarono a
sostituire antiche festività pagane nel tentativo della chiesa di sradicare le antiche tradizioni
sostituendole con quelle cristiane.
Infatti la nascita di Giovani Battista venne fatta coincidere con il Solstizio d’Estate, che veniva a
cadere, nell’antico calendario giuliano, il 25 (come il 25 dicembre cadeva il solstizio d’inverno) e
che progressivamente si spostò indietro a causa dell’errore di detto calendario per cui quando si
iniziò a festeggiarlo era, probabilmente, spostato al 24.
1
Dico questo poiché alcuni testi e dizionari propongono etimologie diverse.
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La festa del solstizio d’estate coincide con il punto più alto raggiunto dal sole nella sua orbita e il
solstizio stesso diventava il simbolo di passaggio tra il mondo reale e il mondo infero: la festa era la
via simbolica che conduceva l’uomo nell’aldilà. Le manifestazioni della festa avevano quindi il
compito di proteggere il creato: falò accesi nei campi per favorire raccolti copiosi, erbe speciali
(erbe di San Giovanni) con proprietà curative e profetiche, esposizione alla guazza notturna che
avrebbe avuto proprietà straordinarie.
Erba di San Giovanni
Il nome di Erba di San Giovanni era attribuito a diverse piante come aglio, artemisia, iperico e ruta
per citare solamente le principali.
Esse avevano diversi utilizzi: funzione divinatoria che permetteva alle ragazze di sapere se si
sarebbero sposate presto, serviva per vincere la resistenza di donne ritrose, per avere buona salute,
per la fecondità e la lunga vita, per scacciare streghe e diavoli, per proteggere le culle dei neonati, le
stalle, le greggi e i raccolti.
Le specie del genere Hypericum erano conosciute con il nome di cacciadiavoli poiché ritenute
efficaci contro gli incantesimi proteggendo da streghe, demoni e fate. Erano usate sin dall’antichità
nelle antiche feste pagane del solstizio d’estate come simboli del sole.
Nella notte di San Giovanni sotto la camicia si infilavano le erbe di San Giovanni come protezione
dalle streghe che in quella notte si recavano a frotte ai loro convegni diabolici. Già i greci le
usavano contro le apparizioni dell’oltretomba cioè del mondo infero.
L’iperico era considerato utile contro il morso dei serpenti, contro l’epilessia e le bruciature, gli si
attribuivano proprietà antisettiche, decongestionanti e vermifughe. Veniva appeso alla casa con
funzione apotropaica cioè come protezione della stessa.
HYPERICUM ANDROSAEMUM
Hypericum androsaemum L.
Classificato da Linneo nel 1753.
Conosciuto volgarmente come: erba di San Giovanni (arbustiva), erba sana, ruta selvatica, tuttasana.
Il nome specifico androsaemum deriva dal greco άνήρ, άνδρός (= uomo, nel senso di mortale) e da
αίμα (= sangue) a causa del succo rossastro secreto dalle sue bacche che somiglia a sangue umano.
Questa pianta, frequente in tutta Italia, veniva raccolta per la sua resina lattiginosa e balsamica che
trasuda dalla pianta, considerata rimedio contro tutti i mali.
HYPERICUM CORIS
Hypericum coris L.
Classificato da Linneo nel 1753.
Conosciuto volgarmente come: erba di San Giovanni (aghifoglia), cacciadiavoli
Il nome specifico coris è termine dotto latino derivato dalla parola greca κόρης2. Sia il temine latino
che quello greco erano riferiti a una pianta simile all’iperico o forse all’iperico stesso. Quindi
Linneo usò questo nome pensando di riferirsi proprio alla pianta che i greci chiamano in questo
modo facendola coincidere con l’Hypericum coris: iperico dalla foglie strette. C’è da aggiungere
che esiste anche un genere Coris (famiglia Primulaceae) attribuito però con etimologia diversa.
2
Lo stesso termine significa anche cimice ed è usato anche per nominare un pesce.
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HYPERICUM MONTANUM
Hypericum montanum L.
Classificato da Linneo nel 1755.
Conosciuto volgarmente come: erba di San Giovanni (montana)
Il nome specifico montanum deriva dal latino montānus, -a, -um (= montano, di montagna) in
riferimento a quella che era considerata la sua zona di crescita.
HYPERICUM PERFORATUM
Hypericum perforatum L.
Classificato da Linneo nel 1753.
Conosciutovolgarmente come: cacciadiavoli, erba di San Giovanni, iperico, millebuchi
Il nome specifico perforatum deriva dal latino perfŏrātum (= perforato) in riferimento
all’apparente perforatura delle foglie dovuta a ghiandole traslucide, questa perforatura è presente
anche nei sepali e nei petali.
HYPERICUM RICHERI
Hypericum richeri Vill. subsp. Richeri
Classificato da Domenique Villars3 nel 1779.
Conosciuto volgarmente come: erba di San Giovanni (di Belleval)
Il nome specifico richeri fu attribuito in onore dell’insigne botanico Pierre Richer de Belleval4.
Per tutte le quattro piante
Così riporta il botanico apuano Pietro Pellegrini5:
265. - Hypericum Androsaemum – L.
= Androsaemum officinale – All.
= Hypericum anglicum – Bert.
(luoghi in cui è stata osservata:) A Montignoso lungo il canale nel tratto a monte del ponte della via
Aurelia, alla Rocca, alle Grazie, al Boscone e alle sorgenti di Canal Magro, lungo la valle del
Frigido dal Ponte Vecchio a Canevara.
3
Domenique Villars (1745-1814) fu medico e botanico francese, fu direttore del giardino botanico di Grenoble e, in
particolare, studiò le piante del Delfinato.
4
Pierre Richer de Belleval (1555-1632) fu medico e botanico francese e fondò il giardino botanico di Montpellier. In
un progetto riguardante la flora della Linguadoca fece realizzare circa 500 lastre in rame per le illustrazioni i cui
originali sono ancora esistenti mentre l’opera non vide mai la luce.
5
Pietro Pellegrini “Flora della Provincia di Apuania ossia Rassegna delle piante fanerogame indigene, inselvatichite,
avventizie esotiche e di quelle largamente coltivate nel territorio di Apuania e delle crittogame vascolari e cellulari,
con la indicazione dei luoghi di raccolta”, Stab. Tip. Ditta E. Medici, Massa, 1942. Il testo è stato ristampato in copia
anastatica nel maggio 2009 dalla Società Editrice Apuana di Carrara per conto della Fondazione Cassa di Risparmio di
Carrara. Pag. 66-67.
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Alle sorgenti del Frigido (Bert.), a Resceto (Somm.), nella valle di Antona fra Altagnana e il
Banditello, lungo i ruscelli a Pò e a Pariana, nel M. Brugiana lungo il fosso di Bergiola, fra
Bedizzano e Codena e fra Carrara e Castelpoggio. Frequente altresì nel restante territorio della
Provincia, in più punti della Valle del Lucido, a Fivizzano, a Bagnone, a Mulazzo lungo i torrenti
Mangioia e Geriola, in Val Gordana e a Molinello presso Pontremoli.
Fiorisce da giugno a agosto. Pianta legnosa.
266. - Hypericum perforatum – L.
(luoghi in cui è stata osservata:) Comune nei luoghi aridi e lungo le strade campestri, così; lungo la
ferrovia a Montignoso, a Canal Magro, alla Rocca, a Massa Vecchia, ai Quercioli, al Bagaglione e a
Turano, alla Brugiana e nella valle del Frigido alle Capannelle, a Canevara, al Forno. Frequente
altresì alla Foce di Carrara, sopra il Mirteto e nei colli tra Mirteto e Codupino, alla Bassina di
Avenza e al Fossone. In valle della Magra ad Albiano e a Bettola di Caprigliola, ad Aulla, a Bibola,
a Soliera, a Moncigoli e Agnino, a Barbarasco e al Castello di Tresana, a Villafranca e in tutto il
territorio di Bagnone e di Filattiera, a Scorcetoli e nel Pontremolese a Pracchiola, alla Cisa (Bert.).
Volg. iperico, cacciadiavoli, erba di S. Giovanni.
Fiorisce da giugno a settembre. Pianta erbacea perenne.
269. – Hypericum Coris – L.
(luoghi in cui è stata osservata:) Abbonda nelle Alpi Apuane, così alle Sorgenti del Frigido (Bert.),
a Gronda e a Resceto (Somm.), nella valle del Biforco, sopra il Forno di Massa, al M. Rasori, alla
Foce di Vinca, al Solco di Equi e lungo il Lucido di Monzone, al M. Carchio e nella valle di
Antona, lungo il canale di Bergiola nel M. Brugiana. Già citato al Pizzo d’Uccello (Vitm.), alla
Tambura (P. Sav., Ad. Targ.), al Sagro (Bert.) e lungo la via tra Carrara e Massa (Bert.).
Fiorisce da giugno ad agosto. Pianta erbacea perenne.
270. – Hypericum montanum – L.
(luoghi in cui è stata osservata:) Nelle selve di Montignoso e di Massa, alla Brugiana, alle Grazie,
alla Rocca, a Pariana, ad Antona e lungo il Frigido al Ponte Vecchio, alle Capannelle, a Canevara,
al Forno, a Gronda, a Radecesi. In territorio di Carrara tra Codena, Bedizzano e Bergiola Foscalina.
Frequente alle cave di Carrara e fra Gragnana e Castelpoggio, tra Tendola e San Terenzo di
Bardine, nelle selve di Fivizzano, a Casola, a Comano, ad Aulla e a Podenzana in loc. “La Chiesa”,
a Barbarasco di tresana. Già citato al Sagro e alle sorgenti del Frigido (Bert.).
Fiorisce da giugno ad agosto. Pianta erbacea perenne.
271. – Hypericum Richeri – L. [Hypericum Richeri L. subsp. Richeri]
= Hypericum fimbriatum – Lam.
(luoghi in cui è stata osservata:) Nelle Alpi Apuane al Sagro, alla Tambura (Bert.) , alla Focolaccia
(Somm.) e al Cavallo (Bert.), in Lunigiana al M. Orsaio a Borra d’Ossalo (Cal.), nella valle de
Biforco sopra il Forno, nel monte sopra Gronda e nella valle di Renara, tra Aiola e Vinca lungo il
Lucido e al Solco di Equi.
Fiorisce da giugno ad agosto. Pianta erbacea perenne.
Pellegrini cita anche: Hypericum quadrangulum L.; Hypericum humifusum L.
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LA PIANTA 1 (H. ANDROSAEMUM)
Classificazione: Superdivisione:
Spermatophyta;
Divisione:
Magnoliophyta (Angiospermae);
Classe:
Magnoliopsida;
Sottoclasse: Dilleniidae; Ordine:
Theales; Famiglia: Guttiferae;
Genere
Hypericum;
Specie:
Hypericum androsaemum
Forma biologica: Nano-fanerofita
(simbolo: NP). Le fanerofite
(simbolo P) sono piante perenni e
legnose con gemme svernanti poste
a un’altezza maggiore di 30 cm dal
suolo. Le nano-fanerofite hanno le
Figura 1: Hypericum androsaemum
gemme poste tra 30 cm e 2 metri
d’altezza.
Descrizione: pianta perenne legnosa con fusti lignificati alla base e alti fino a 1 metro di colore
rossiccio. Le foglie sono opposte, ovate e lunghe fino a 10 cm, glabre nella pagina superiore e
glauche in quella inferiore. I fiori sono gialli con 5 petali e sono posti su un’infiorescenza
corimbosa. Il frutto è una bacca carnosa verde-gialla, poi rossa e infine nera.
Antesi: maggio-luglio
Tipo corologico: pianta dell’Europa occidentale e meridionale, presente praticamente su tutto il
territorio nazionale.
Habitat: vegeta nei boschi, nei luoghi umidi e ombrosi e lungo i corsi d’acqua.
Conservazione: la specie non è compresa nella LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali
protette.
LA PIANTA 2 (H. CORIS)
Classificazione: Superdivisione:
Spermatophyta;
Divisione:
Magnoliophyta (Angiospermae);
Classe:
Magnoliopsida;
Sottoclasse: Dilleniidae; Ordine:
Theales; Famiglia: Guttiferae;
Genere
Hypericum;
Specie:
Hypericum coris
Forma
biologica:
Camefita
suffruticosa (simbolo: Ch suffr).
Camefita (simbolo Ch): piante
perenni e legnose alla base, con
gemme
svernanti
poste
ad
un'altezza dal suolo tra i 2 ed i 30
cm. Suffruticosa (simbolo: suffr):
le parti erbacee seccano ogni anno
e rimane in vita la parte legnosa.
Figura 2: Hypericum coris
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Descrizione: piccolo cespuglio erbaceo perenne alto fino a 40 cm. Esso è costituito da fusticini
ascendenti, legnosi alla base, le foglie, di color verde-glauco, sono lineari, lunghe circa 1 cm e
disposte in verticilli. I fiori sono disposti in pannocchie, sono giallo intenso, hanno 5 petali e
numerosissimi stami. Invece i sepali presentano caratteristiche punteggiature nere. Il frutto è una
capsula.
Antesi: giugno-agosto
Tipo corologico: pianta orofila dell’Europa sud-occidentale. In Italia vegeta sull’arco alpino, in
Liguria e sulle Alpi Apuane che rappresentano il limite meridionale della sua distribuzione.
Habitat: prospera su terreno calcareo, rupi e rocce aride, in ambienti ben illuminati dalle basse
colline della costa fino a 1700 metri, senza giungere alle vette.
Conservazione: la specie è compresa nella LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali
protette insieme alle congeneri: Hypericum helodes L.; Hypericum hircinum L. ssp. Hircinum;
Hypericum mutilum L.
LA PIANTA 3 (H. MONTANUM)
Classificazione: Superdivisione: Spermatophyta; Divisione: Magnoliophyta (Angiospermae);
Classe: Magnoliopsida; Sottoclasse: Dilleniidae; Ordine: Theales; Famiglia: Guttiferae; Genere
Hypericum; Specie: Hypericum montanum
Forma biologica: Emicriptofita cespitosa (simbolo: H caesp). Emicriptofita (simbolo H): pianta
erbacea biennale o perenne con gemme svernanti a livello del suolo che sono protette dalla lettiera o
dalla neve. Cespitosa (simbolo caesp): pianta che presenta ciuffi fitti di foglie che si dipartono dal
suolo.
Descrizione: è un piccolo cespuglio erbaceo perenne alto 30-80 cm. I fusticini sono ascendenti e
legnosi alla base e ramosi solo alle infiorescenze. Le foglie sono sessili, opposte e lanceolate con
abbondanti ghiandole nere lungo il margine. Gli internodi sono piuttosto allungati. I fiori sono
riuniti in pannocchie corimbose e hanno 5 petali giallo-pallido senza ghiandole nere, presenti invece
nei sepali. Il frutto è una capsula.
Antesi: giugno-agosto
Tipo corologico: la pianta è presente praticamente in tutta Europa. In Italia manca solo nelle isole
principali.
Habitat: vegeta nei boschi, sia in collina che in montagna, su terreni argillosi e calcarei.
Conservazione: la specie non è compresa nella LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali
protette.
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LA PIANTA 4 (H. PERFORATUM)
Classificazione: Superdivisione:
Spermatophyta;
Divisione:
Magnoliophyta
(Angiospermae);
Classe:
Magnoliopsida;
Sottoclasse: Dilleniidae; Ordine:
Theales; Famiglia: Guttiferae;
Genere
Hypericum;
Specie:
Hypericum perforatum
Forma biologica: Emicriptofita
scaposa (simbolo: H scap).
Emicriptofita (simbolo H): pianta
erbacea biennale o perenne con
gemme svernanti a livello del suolo
che sono protette dalla lettiera o
dalla neve. Scaposa (simbolo
Scap): pianta dotata di asse fiorale
Figura 3: Hypericum perforatum
eretto e spesso senza foglie.
Descrizione: pianta erbacea perenne alta 20-80 cm. Il fusto fiorifero è legnoso alla base e
ramificato e secca dopo la fruttificazione mentre resistono i fusti sterili e privi di foglie. Le foglie
sono sessili e opposte, lanceolate e ovali con ghiandole scure lungo i margini e traslucide in
trasparenza. I fiori sono raccolti in corimbi e sono gialli. Il frutto è una capsula.
Antesi: maggio-agosto.
Tipo corologico: pianta diffusa in tutta Europa e su tutto il territorio nazionale.
Habitat: vegeta su terreni asciutti, ai margini delle strade, nelle radure, dal piano fino alla
montagna.
Conservazione: la specie non è compresa nella LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali
protette.
LA PIANTA 5 (H. RICHERI)
Classificazione: Superdivisione:
Spermatophyta;
Divisione:
Magnoliophyta
(Angiospermae);
Classe:
Magnoliopsida;
Sottoclasse: Dilleniidae; Ordine:
Theales; Famiglia: Guttiferae;
Genere
Hypericum;
Specie:
Hypericum richeri
Forma biologica: Emicriptofita
scaposa (simbolo: H scap).
Emicriptofita (simbolo H): pianta
erbacea biennale o perenne con
gemme svernanti a livello del suolo
Figura 4: Hypericum richeri
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che sono protette dalla lettiera o dalla neve. Scaposa (simbolo Scap): pianta dotata di asse fiorale
eretto e spesso senza foglie.
Descrizione: pianta erbacea perenne alta 20-40 cm. Il fusto è eretto e robusto senza ramificazioni.
Le foglie sono ovato-lanceolate, opposte e sessili orlate di ghiandole nere. L’infiorescenza è un
corimbo e i fiori hanno 5 petali gialli. Il frutto è una capsula.
Antesi: giugno-agosto
Tipo corologico: la pianta è presente sulle montagne dell’Europa meridionale. In Italia è presente
in tutte le regioni esclusa la Sicilia.
Habitat: vegeta nelle praterie e nelle brughiere dai 1000 ai 2000 metri.
Conservazione: la specie non è compresa nella LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali
protette.
Nota: la distinzione tra l’Hypericum montanum e l’Hypericum richeri essenzialmente si fa
considerando gli internodi molto più lunghi nel montanum. L’Hypericum perforatum presenta la
tipica bucherellatura in controluce e ha fusti ramificati. L’Hypericum coris ha foglie lineari e,
infine, l’Hypericum androsaemum è arbusto legnoso che produce bacche.
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