BUDDA 18 1x12 Combo SuperDrive Series II
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BUDDA 18 1x12 Combo SuperDrive Series II
46_47 27-10-2010 15:38 Pagina 46 AXE TEST COMBO VALVOLARE BUDDA SUPERDRIVE 18 SERIES II Avere tra le mani un amplificatore di una marca che negli anni si è guadagnata un'ottima fama in campo “boutique” non è cosa da poco. Di particolare interesse il fatto che la Budda Amplification e la Peavey hanno siglato un accordo che prevede da parte dei primi la progettazione dei prodotti, e da parte dei secondi la loro produzione e distribuzione: questo permette a tutti di avere un Budda dentro casa! Questi amplificatori sono made in USA, realizzati nel custom shop della Peavey. Il Budda Superdrive 18 II oggetto della nostra prova è un combo importante, a cominciare dalla grandezza del solido cabinet in pino, che è rivestito in tolex nero e aperto posteriormente per circa un terzo; ospita un cono Budda Phat da 12”. Il peso è contenuto in circa 18 kg., rendendo il combo di facile trasporto a dispetto delle dimensioni. La potenza dichiarata è di 18 W in classe AB, ovvero quanto basta per potersela cavare praticamente in qualunque contesto, anche perché questi 18 Watt urlano parecchio... Le valvole che danno voce al nostro Superdrive sono tre 12AX7 come preamplificatrici, una 5U4 come rettificatrice e due EL84 nel finale, cablato a mano; si avvale del sistema proprietario Dual-class Hot-Bias per donare le qualità della classe A a un ampli in classe AB. Come vedremo, funziona… Nella serie Superdrive II troviamo diversi modelli di combo e testate con potenze fino a 80 W. CONTROLLI DI BUDDA I due canali Rhythm e HiGain del Superdrive hanno i controlli di tono in comune, quindi il bel frontale porpora risulta molto semplice. Le manopole sono una versione moderna Info di quelle tipo chichen head. Peavey Italia srl V. P. La Torre, 21 - Z.I. Cerretano Abbiamo il Master Volume, 60022 Castelfidardo (AN) che agisce su tutti e due i Tel. 071 7823442 canali dell’ampli, i controlli www.peavey.it di bassi, medi e alti, il gain del canale distorto e quello del canale pulito. Il potenziometro Master è un push-pull e può essere usato per cambiare canale quando non si sta usando il footswitch, in dotazione insieme a un ottimo cavo VTG americano (la presa è sempre sul frontale). 46 AXE NOVEMBRE_2010 Anche il controllo dei medi è di tipo push-pull e attiva la funzione Modern sul canale distorto, che varia la risposta timbrica dell'amplificatore abbassando leggermente i medi ed enfatizzando gli alti e i bassi. Push-pull anche per il controllo di PREZZO SUGGERITO AL PUBBLICO gain del canale pulito, che, se euro 1.535,00 estratto, attiva il bright sul canale pulito (Brite). Il pannello posteriore presenta le prese Send/Return del loop seriale, un'uscita Slave post-power amp con livello regolabile, utile a pilotare altri finali di potenza, due prese per collegare altrettanti altoparlanti, una delle quali occupata dal cono interno dell'amplificatore; un selettore a tre posizioni permette di scegliere l'impedenza giusta per le casse: 4, 8 o 16 Ohm. DINAMICA DI BUDDA Dopo aver fatto scaldare le valvole, cominciamo con il suono pulito e una chitarra con gli humbucker. Effettivamente la pasta sonora di questo combo è molto bella, si capisce subito suonando con i controlli di tono a metà corsa: il suono è di una dinamica e un’espressività rare. Le note sono tutte ben rappresentate, con un timbro che sembra tagliato apposta per la ripresa in studio con un microfono. Il dettaglio delle dinamiche impresse alle corde viene reso senza pietà: il Superdrive è un ampli abbastanza difficile da suonare, ma, quando 46_47 27-10-2010 15:38 Pagina 47 si suona bene, le soddisfazioni sono immense. La caratterizzazione estrema di ogni posizione del selettore della chitarra ci ricorda che un buon amplificatore deve far sentire bene quale pickup si sta utilizzando... L'attacco del plettro è molto ben rappresentato, mentre la divisione delle note in accordi complessi rende questo combo adatto anche a suonare jazz in piccoli locali. L'azione dei controlli di tono non è estrema, serve più che altro a mettere a fuoco un suono che di base è già stato ben scolpito dal progettista. Un suono bellissimo, sul quale si può scegliere di intervenire aumentando o togliendo varie gradazioni di chiaro-scuro. Il controllo degli alti sembra il più “attivo”, mentre i bassi e i medi lavorano sui dettagli. Andando su con il gain nel canale pulito, riusciamo a ottenere degli splendidi crunch che sembrano fa rinascere la storia del rock'n'roll con rinnovata energia: un suono ottimo anche per fare blues, di una dinamica eccezionale (sì, ci stiamo ripetendo…), ma che si giova in equilibrio anche della leggera compressione fornita dalle finali: visto il wattaggio, possono essere spremute un po' più del solito... DISTORTO COME BUDDA COMANDA Il canale distorto comincia dove finisce quello pulito, ma è leggermente più rabbioso e impertinente, con una punta sulle alte che rende il tutto perfettamente intellegibile e “spinto” in avanti. È difficile esprimere a parole questo suono... C'è molto attacco, e con i controlli di tono possiamo anche, con regolazioni estreme, ottenere un'ottima versatilità, passando da suoni liquidi e flautati a vere e proprie aggressioni di alti. Il gain a disposizione, con il controllo al massimo, è un po' più di quello sufficiente a suonare qualunque cosa: diremmo quindi che è decisamente high-gain, anche se non esasperato. Con un'equalizzazione a V e il controllo dei medi su Modern, si può suonare metal moderno in maniera seria, mentre con i controlli a metà abbiamo un suono buono per qualsiasi occasione e molto reattivo al tocco del chitarrista: al variare della pressione e dell'inclinazione del plettro, il suono cambia, anche nei toni. Con i medi e gli alti al minimo e i bassi al massimo, abbiamo un timbro per niente ingolfato, molto utile a suonare melodie ispirate ricche di bending e vibrati. Con i bassi e i medi a zero, e gli alti al massimo, si possono anche “segare” i timpani di chi ascolta. Dobbiamo ammettere che questo amplificatore, a dispetto della semplicità dei controlli, è adatto a suonare praticamente qualunque cosa. fettivamente averne più d’una può servire a qualcosa (se l'ampli è buono...). Abbiamo messo il Superdrive al massimo del volume con diverse regolazioni e con entrambi i canali: i suoni che abbiamo ottenuto sono degni di meraviglia. C'è tanto suono e tante armoniche. Tanta vibrazione e tantissima dinamica. A questi volumi si può in tutta tranquillità suonare anche con batteristi di una certa potenza. Da notare che, sempre con il Master al massimo, il suono distorto con equalizzazione a V non è per niente ingolfato e slabbrato sulle basse: pare proprio che alla Budda abbiano avuto un occhio di riguardo per chi cerca un amplificatore ottimo per suonare qualunque cosa, ma anche eccezionale per suonare ritmiche “metallare” con il mi basso a vuoto. PER CONCLUDERE Al di fuori di qualsiasi discorso “tendenzioso” sull'accordo tra Peavey e Budda, dobbiamo dire che decisamente questo ampli vale tutti i soldi che costa. È solido e affidabile, estremamente versatile e neanche troppo pesante; può far parte del gear di un turnista così come di quello un bluesman o un metal kid raffinato. Quindi, non ci si azzardi a fare discorsi del tipo “mille e cinquecento euro per diciotto Watt…”, perché proprio non è il caso. Le cose serie hanno il loro costo, così come la qualità dei componenti e l'ottima progettazione. Andate nei negozi e provatelo. Se vi farà impazzire, risparmiate qualcosa in altri campi: ne vale la pena. [Alessandro Riccardi] BUDDA SUPERDRIVE 18 SERIES II Materiali BUDDA SINGLE-COIL Realizzazione Cambiamo chitarra e passiamo ai single coil. Il suono è letteralmente trasformato, tutto diventa, paradossalmente, un po' più compresso. Ottimi i suoni puliti, con cui ci siamo intrattenuti in ipnotici arpeggi con grandi risultati, e splendidi i crunch, dove si capisce che l'ampli è adattissimo a fare dell'ottimo blues e rock-blues sentito e vibrato. Il canale distorto forse diventa un pelino troppo “duro” sugli alti, ma il suono è sfruttabilissimo e decisamente adatto a diversi tipi di rock. Ciò che colpisce veramente è la radicale differenza di suoni che si ottiene usando diverse chitarre: come per dire che ef- Suono Versatilità Rapporto Q/P Impiego: deludente tutti i generi sufficiente eccellente Prova effettuata con chitarre Ibanez RGT220A e JS2400, Blade R4; overdrive Bixonic Expandora. AXE NOVEMBRE_2010 47