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La voce degli studenti Anno XVI ◆ Numero I◆ Ottobre 2015 Direttore: Guido Paoletti ◆ Vice-Direttrice: Elisa Guerra Copertina di Guido Contini co o p uo. r di gy A gy fh Ottobre 2015 Editoriale di Guido Paoletti E finalmente torno ad occupare un’intera pagina che sarebbe più utile come annuncio pubblicitario. Cosa ironica perché tecnicamente sarebbe contro il nostro regolamento. Ormai la scuola è cominciata. Tutti hanno preso le prime insufficienze a fisica, i rappresentanti di classe si sono già rilevati degli incompetenti e qualcuno grida di nuovo all’occupazione. Ma ormai novembre è alle porte. Winter is coming. E magari qualche primino è spaventato dalla materia in cui ha cinque e non sa come recuperare. Ed ecco che posso usufruire di uno spazio che con molta probabilità verrà letto più da professori in cerca di errori che da studenti incuriositi. Il trimestre è il trimestre. Troppo poco tempo per recuperare ma anche troppo poco tempo per preoccuparsi. Mi spiego meglio. Il fatto che non siate riusciti a recuperare qualche materia non vi deve spaventare. Avrete tutta la settimana dei corsi di recupero per disperarvi. L’unica cosa sensata da fare è darvi un momento per vinti. Cercate di capire il metodo di studio a voi più utile e regolatevi per rimettervi, ma senza andare nel panico: con un po’ più di tempo riuscirete a farcela. E in qualche modo sono arrivato a metà editoriale. Vediamo di continuare così. Oltre alle turbe del primino sconsolato ci tengo a parlare anche del nostro amatissimo giornalino. Oltre a essere stato invaso da nuovi arrivi di tutte le età il DeGe è stato invitato a partecipare a una conferenza della Rai alla Polizia Municipale. Probabilmente ne parleremo nel prossimo numero ma è una cosa di cui vado così fiero che volevo almeno accennare. Ma detto questo non ho altro 2 con cui parlarvi, e ringraziate che non ricomincio a lamentarmi di tutto come una ragazzina. Quindi suppongo che la pagina sarà costellata di disegni alquanto casuali e senza senso. Ma è il pensiero che conta, no? No? Forse è meglio se torno a studiare fisica... a avanti. So di non essere tra i più capaci e attenti direttori, quindi grazie. Per essere pazienti e per aiutarmi nel compito più difficile che in 15 anni mi sia mai stato assegnato. Grazie davvero a tutti. Ermes il Nunzio Ricordiamo a tutti i Castelnovini che: -Il 25 novembre ci saranno le olimpiadi di matematica: se avete intenzione di partecipare rivolgetevi al vostro docente di matematica. -A dicembre comincia il corso di improvvisazione teatrale: se avete voglia di provare e non vi siete ancora iscritti, rivolgetevi a Riccardo Dell’Omo in 4A! -l’11 dicembre ci saranno le olimpiadi di fisica: se avete intenzione di partecipare rivolgetevi al vostro docente di fisica. -Sono ancora aperte le iscrizioni al “laboratorio matematica premio Riccardo Ricci”. Gli studenti partecipanti dovranno preparare un progetto sulla matematica e le sue applicazioni. -Il professor Francesco Parigi sta organizzando un progetto di matematica. Per maggiori informazio ni chiedete ai vostri docenti di Mate. Ottobre 2015 4 6 7 8 10 12 14 15 16 18 Indice Destinazione?Australia! di Valentina Buccioni 4C Tokyo Ghoul dei Nipponici 1As Rete degli studenti medi di Edoardo Papa 5C L’arché di tutto sono i martelli di Edoardo Fè IIIAS Karou di Beatrice Rolfo IIIAS Scott Pilgrim vs the World di Guido Paoletti IIIAS Time Warp di anonimo Rubrica Della Tristezza di Gherardo Ulivieri 3AS e Marco Fusari 5G Ibam Forte via Sacra Di Marco Fusari 5G CruciDege Di Andrea Magnini, Taddeo Lensi 3H, Luna Gussari 3 Ottobre 2015 viaggi Destinazione? Australia! di Valentina Buccioni T utto è iniziato nell’agosto 2014, ma forse anche prima, quando ho deciso di partire e vivere sei mesi all’estero. Da quel momento in poi dovevo solo rendere questo sogno realtà. Dopo tanta attesa e burocrazia, il 7 luglio dell’anno dopo sono finalmente partita. Destinazione? Australia! Sono arrivata a Sydney, la città in cui vivo tutt’ora, in una nebbiosa mattina nel pieno dell’inverno, nella settimana più fredda in ventisei anni. Quantomeno la mia famiglia ospitante mi ha accolta calorosamente, servendomi deliziosi french toast per colazione e portandomi in spiaggia a cinque minuti da casa. Ma non ho fatto in tempo a riprendermi dal jet lag che ho iniziato a frequentare la mia high school. Come posso descriverla? Innanzitutto, è enorme. Dopo ben due settimane ho capito dove fosse la mia “roll class”, la classe dell’appello, l’unica che rimane sempre nella stessa stanza ogni giorno. Per tutte le altre materie, invece, ogni ora devo attraversare in tempi record come minimo tre edifici, superando bambini di dodici anni e decodificando i numeri scritti nella mia timetable che ancora, dopo tre mesi, non comprendo. Sorvolando su questi dettagli, è una scuola 4 buona e devo dire che c’è sempre da lavorare. Mai come al Castelnuovo, ma all’incirca. Ovviamente ci sono notevoli differenze con il sistema scolastico italiano: niente interrogazioni (ripeto: niente interrogazioni), quattro ore a settimana per ognuna delle sei materie che scegli personalmente, niente scuola il sabato e praticamente impossibile bocciare. Ma aspetta, non pensare di trasferirti subito dopo aver sentito tutto ciò. Ogni giorno di scuola va dalle 8.50 alle 15, tranne un giorno alla settimana, in cui le lezioni sono più brevi per dare spazio allo sport. Ciò significa che c’è poco tempo per fare altre attività al di fuori della scuola, ma non per questo il carico di compiti è minore. O meglio: se viene assegnato qualcosa, solitamente è un progetto o una ricerca che non è mai per la lezione successiva, ma da consegnare dopo due, tre o quattro settimane, in base alla difficoltà dell’assignment. L’unica eccezione è matematica. Giuro, non ho mai fatto così tanti compiti per il giorno dopo in vita mia per mathematics. L’unico vantaggio è che ho studiato con anticipo argomenti come le derivate (con l’opportunità di potersi vantare con quelli di quinta che ancora non hanno affrontato questo argomento) e i numeri complessi (ovvero quando magicamente spunta una “i” random che si confonde be- viaggi nissimo con gli 1). Ma se la matematica non è il tuo forte, al suo posto potresti scegliere hospitality, in cui ti insegnano come fare caffè e cucinare in un ristorante. E la scelta delle materie è molto vasta: dalla musica all’ ingegneria, dall’ economia allo studio del nucleo familiare, dall’ informatica al giapponese. Insomma, per tutti i gusti! Ma la parte più bella di questa esperienza è quando posso concedermi i miei momenti da turista durante i weekend: quando posso dedicare un’intera giornata a surfare, a prendere il sole in una delle tante spiagge di Sydney o a fare camminate nel Royal National Park. Ma in particolare adoro quell’attimo in cui scendo dal treno a Circular Quay Station e scorgo dalla finestra l’Opera House e l’Harbour Bridge. E proprio in quell’istante riesco a riflettere sulla mia breve parentesi di vita: qualche volta irrealmente perfetta, ma forse perché so che avrà una fine. Capisco che sto crescendo e, soprattutto, che sto scoprendo Ottobre 2015 me stessa. Per questo vi invito a vivere senza timore un’esperienza del genere, che sia il quarto anno di liceo o, se non avete avuto modo, l’erasmus all’università o altro. Per concludere vorrei salutare la mia classe, la IVC, i miei professori e la redazione del DeGeneratione. E non vi preoccupate, i canguri e i koala stanno bene! P.S. Quest’ anno la scadenza delle iscrizioni per accedere ad una borsa di studio è il 10 novembre 2015 se vuoi partire con Intercultura, mentre il 30 novembre 2015 se scegli WEP. Queste due sono le maggiori organizzazioni, ma ce ne sono molte altre affidabili che non sto qui ad elencare. Comunque sono sempre disponibile per eventuali domande, consigli, commenti o altro: basta scrivere una mail a redazione. [email protected] e io risponderò al più presto. See you later! 5 Lo sapevi che… Ottobre 2015 Attualità … il tasso di suicidi in Giappone è uno dei più alti al mondo?! Questo perché i giapponesi sono molto competitivi ed orgogliosi ed avvenimenti come il licenziamento, il non fare carriera e di veni in graduatoria , elementi che rendono un soggetto depresso, sono Giappone. di Andrè Campagna, Giacomo Spagna, Jose Gonzales,Sofia Medini, Andrea Olteanu,Adele Bianchi,Ludovica Frati Konnichiwa Min’ma! Buongiorno ragazzi ! Lo sapevi che… Siamo i Nipponici, gli autori di questa nuova rubrica. … Shuhei Morita fu candidato al premio Oscar proprio grazie al su Questa serie di articoli tratterà principalmente di recensioni riguardanti AnimeTokyo Ghoul?! e Manga di diversa fama e genere, senza dimenticare nozioni di cultura generale sul Giappone. TOKYO GHOUL Questa è la nostra prima apparizione sul DeGe e, in vista di Halloween, recensiremo Tokyo Ghoul. TOKYO GHOUL STAGIONI: due EPISODI: 12 episodi per stagione da 20 minuniti ciascuno REGIA: Shuhei Morita GENERE: HorrorFantasyDrammatico TRAMA: Ken Kaneki, studente universitario e vero topo di biblioteca, incontra un giorno in un bar una ragazza di nome Rize, coetanea con i suoi stessi interessi. I due ragazzi si avvicinano in breve tempo, ma in realtà Rize nasconde un mistero: è un Ghoul, un mostro che vive solo per cacciare e divorare carne umana! Quando una parte di lei chiamata “The Red Child”, verrà trapiantata in Kaneki, anche luidiventerà un Ghoul, intrappolato in un mondo deformato in cui gli esseri umani non sonoin cima alla catena alimentare. Curiosità sul Giappone Lo sapevi che... ...in Giappone è maleducazione soffiarsi il naso in luoghi pubblici ed in generale fare rumore?! Ken Kaneki, il protagonista dell’anime … il tasso di suicidi in Giappone è uno dei più alti al mondo?! … Shuhei Morita fu candidato al premio Oscar proprio grazie al suo anime/manga Tokyo Ghoul?! 6 varie Ottobre 2015 Di Edoardo Papa in qualità di rappresentante della rete degli studenti medi E’ arrivato l’autunno e come ogni anno tornano le proteste studentesche, con i loro pro ed i loro contro. Scuole che occupano senza un minimo di organizzazione, cortei, assemblee ed autogestioni. Tutte cose che sono certamente molto interessanti e che cercano di coinvolgere gli studenti ad una vita politica che sia attiva. Ma chi c’è dietro tutto questo? Ci sono i sindacati studenteschi, le associazioni studentesche e i collettivi. Molte di queste concludono le loro principali attività con la fine dell’autunno, altre continuano a lavorare e si riuniscono anche durante i mesi estivi, dando un’idea di continuità al lavoro svolto fino a quel momento. Voglio parlarvi adesso dell’associazione studentesca di cui faccio parte: la Rete degli Studenti Medi di Firenze. Questa è un sindacato studentesco che ha come obiettivo quello difendere e implementare i diritti degli studenti dentro e fuori dalla scuola, come singoli e come componente scolastica, dal livello del singolo istituto fino a quello regionale e nazionale. Siamo impegnati ad ottenere sempre maggiori spazi di democrazia dentro alle scuole, nonché spazi di partecipazione per gli studenti e per le attività da essi ideate. Siamo schierati per un autentico diritto allo studio per tutte e tutti. La cosa più importante e che ci caratterizza è che siamo un’associazione fatta da e per gli studenti delle scuole. Cosa non meno importante è che siamo laici, antifascisti e contro tutte le mafie. A livello nazionale esiste la Rete degli Studenti che è l’insieme delle associazioni di studenti delle scuole superiori attive in ogni città. Dunque tutti gli studenti e le studentesse possono aderire alla Rete indipendentemente dalla loro nazionalità, religione, appartenenza ideologica o di partito e orientamento sessuale. . ANCHE TU PUOI FAR PARTE DEL CAMBIAMENTO, E PER QUESTO TI INVITO AD ENTRARE IN RETE! Per qualsiasi domanda o dubbio non esitate a contattarmi! State tranquilli! Non vi mordiamo! Siamo quelli che hanno organizzato a livello nazionale il corteo del 9 ottobre! Contatti: -Pagina Facebook: https://www.facebook.com/ rsmfirenze -Ettore Macerini377/1252258 -Tina Fallani392/5060985 7 Ottobre 2015 Musica L'arche' di tutto sono i martelli di Edoardo Fè In principio Dio creò i martelli, ma poi per motivi puramente pratici dovette ritornare sui suoi passi e decise quindi di creare l’uomo: non vi immaginate quanto sia difficile far camminare dei martelli! Ma i martelli continuavano a stuzzicargli la mente quindi fece in modo che l’uomo nel corso della sua evoluzione avesse un infinito bisogno di uno strumento come il martello. Dovete però immaginarvi che nella sua mente questi non dovevano essere semplici oggetti per il bricolage ma esseri viventi a tutti gli effetti; ed è qui che entra in gioco Ruggero Acqua (Roger Waters all’anagrafe), un semplice ragazzino inglese nato verso la fine della seconda guerra mondiale (1943 per i fan più accaniti). Dio decise, senza un motivo apparente, che doveva essere lui a diffondere la voce che prima o poi gli uomini sarebbero stati rimpiazzati da dei martelli, per giunta rossi. Peccato che Ruggero inizialmente non se ne accorse e decise invece di suonare... il tutto però avrebbe potuto funzionare: poteva diventare una stella del rock (musica al tempo in cima alle classiche), ma tra tutti gli strumenti scelse il basso... “qual’è il problema” direte? Nessun bassista è mai stato davvero famoso, magari i chitarristi sì, i cantanti quasi sempre, ma i bassisti proprio no! Adesso però rimaniamo con un Ruggero che decide di suonare il basso (ed è anche bravo) e Dio che non sa come far diffondere il suo messaggio. Ecco che ad un tratto ebbe un’idea... affinchè possa anche Ruggero capire la magnificenza dei martelli deve fargli avere una visione e, dato che eravamo verso la matà degli anni ‘60 quale mezzo migliore delle droghe? (idea che si rivelerà un fallimento in seguito) entra quindi in gioco Syd Barret un chitarrista dal sound a dir poco psichedelico. I due fanno subito amicizia e fondano i The Pink Floyd (anche se inizialmente con nomi 8 completamente diversi) dove oltre ai due ci sono anche un tastierista di grande talento e fantasia (Rick Wright) e un portaborse (Nick Mason conosciuto anche come “Quindi i Pink Floyd avevano un batterista?!”). Si nota subito la grande “ispirazione” di Syd che lo porta a dirigere la produzione del primo album cioè “The Piper at the Gates of Dawn”. Per essere il loro primo disco non va affatto male, ma non compaiono ancora martelli per due motivi: il disco viene appunto scritto da Syd e ci vuole un bacino di utenza maggiore, perciò Dio decide di aspettare ancora un po’. Intanto Syd comincia a risentire del grande numero di “sostanze varie” di cui fa uso e finisce in un centro di cura e sopratutto viene cacciato dai Pink. Il suo ultimo brano compare nel secondo disco dei suddetti, “A Saucerful of Secrets”. Adesso però si mette male per i Pink e per Ruggero, che si trovano senza chitarra. Problema facilmente superato grazie all’inserimento nella band di colui che sarà uno dei più grandi chitarristi di sempre ossia David Gilmour. Questo non rassicura però i produttori che, perso Syd, hanno paura che siano andati persi anche i Pink, dato che era stato fin ora solo lui a scrivere TUTTO. Ma Ruggero riesce a dimostrare di essere alla pari o addirittura meglio di Syd scrivendo il terzo disco: “More” che è anche la colonna sonora dell’omonimo film. Grazie a questo piccolo capolavoro i produttori trovano fiducia in Waters il quale passa quindi al comando di una band che inizia ad essere piuttosto importante. Per siglare questo cambiamento cambia anche il nome della band da “The Pink Floyd” a “Pink Floyd”: un cambiamento radicale che di sicuro influirà nelle vendite dei dischi, adesso con il 2% di sconto grazie alle tre lettere di inchiostro da non dover più scrivere. Negli anni a seguire i Pink producono album pro- Musica venienti direttamnte dalle visioni di Ruggero (che al momento non prevedono martelli), iniziano con “Ummagumma” una parola priva di significato “biascicata” da Waters in uno dei sui trip, poi arriva il turno di “Atom Heart Mother”: tre parole senza il benchè minimo legame. Questo fatto creò non pochi problemi nel decidere che copertina usare e, solo alla fine di un litigio in cui Ruggero insultò la madre di Rick decisero di mettere come copertina una foto di una vacca (e per voi mal pensanti intendo una mucca). Le dosi di droga usate da Ruggero non sembravano diminuire e ciò si può notare nel disco “Animali” (“Animals” nella versione inglese e americana) dove i titoli dei brani sono: “Maiali nel Vento”, “Cani”, “Maiali (tre tipi differenti)” e “Pecore”. Tutto ciò stava a significare che la band era stanca della vita cittadina e volevano trasferirsi in montagna ma Ruggero ebbe alla fine troppa paura di congelarsi durante l’inverno. A questo punto Dio si rese conto che il bacino d’utenza era diventato abbastanza grande, decise di iniziare a programmare il metodo con cui inviare il messaggio agli uomini. Mentre Dio ragionava, i Pink scrissero altri due dischi: prima “The Dark Side of the Moon” in cui si notiamo subito che: nel brano “Money” Ruggero spiega subito a cosa ambisce nella vita e nella copertina c’è il segno che le droghe continuano a fare effetto, dato che il bassista immagina quali Ottobre 2015 possano essere i trip di un triangolo drogato. Il secondo dei due dischi è invece “The Wall”: da questo in poi l’influenza divina si inizia a sentire (o forse sono solo le droghe e ci siamo completamente sbagliati), dato che in alcuni brani lo sentiamo parlare con giudici dalle discutibili sentenze o lo sentiamo insultare la madre per dire alla fine di volerle bene... . Ma tutto ciò fa parte del piano di Dio che un paio di anni dopo fa in modo che Ruggero venga colpito da un irrefrenabile voglia di fare un film su questo suo ultimo disco ed ecco che Waters propone di fare un film in cui gli uomini intorno a “Pink” (il protagonista del film) siano martelli rossi. Questo è un successo e Dio sembra felice, ma poi si accorge che nessuno (o quasi, senno questo articolo non esisterebbe) ha capito che quello nel film è un messaggio divino. A questo punto rinuncia al suo piano e lascia libero Ruggero che però non troverà mai più l’ispirazione (forse aiutato anche dalla diminuzione del dosaggio delle droghe). Dopo alcuni anni Ruggero abbandonò la band per andare ad unirsi ai suoi familiari (fiumi, laghi e mari). Il resto della band ha provato un paio di volte a scrivere ancora, ma i risultati sono stati inferiori alle aspettative. Morale della favola? I martelli ci uccideranno tutti e Dio è un grandissimo scenografo. 9 Ottobre 2015 cultura Karou Significava “Speranza” nella lingua del nemico di Beatrice Rolfo La chimera di Praga è un libro fantasy, ovviamente, scritto dall’autrice americana Laini Taylor. La protagonista della storia è Karou, diciassettenne dai capelli azzurri, che insiste a sostenere crescano naturalmente di quel colore, studentessa dell’istituto d’arte di Praga. I capelli di Karou non sono l’unica cosa che attirano l’attenzione sul suo aspetto anticonformista, la ragazza infatti ha anche il corpo completamente ricoperto di tatuaggi, i più evidenti dei quali, quelli sui polsi, formano la frase “True Story”, mentre i grandi occhi dipinti con uno spesso inchiostro blu che ha sui palmi, le trasformano le mani in Hamsa, amuleti conto il malocchio della tradizione araba. Karou è un’abile artista e i suoi album da disegno sono sempre pieni di personaggi dalle fattezze mitologiche, chimere. Quando le viene chiesto come faccia a disegnare personaggi così realistici, lei risponde che ritrae dal vero, ma lo fa con un mezzo sorriso sul volto e per questo non viene mai presa sul serio. Non potrebbe essere più onesta di così, in quanto la verità è che fin da quando era bambina ha vissuto con quattro chimere, le stesse che raffigura ripetutamente nelle proprie opere. Sulphurus, con il suo aspetto da dio egizio, parte ariete e parte uomo, è la sua figura paterna di riferimento. E’ lui quello da cui Karou cerca consiglio ed è anche per lui che la ragazza spesso si assenta da scuola e viaggia in giro per il mondo trattando con bracconieri e profanatori di tombe per raccogliere i denti e le zanne di cui Sulphurus ha bisogno per mandare avanti la sua misteriosa attività. Sybilis, serpente dalla vita in giù e donna nella parte superiore del corpo, è stata come una madre per Karou ed è sempre 10 pronta a confortare la ragazza e darle consigli amorosi. Twiga, con il suo collo da giraffa e il monocolo, sempre intento a catalogare pietre preziose e denti, e Yasri, donna pappagallo che sembra aggirarsi perennemente con un vassoio di frutta tra le braccia. Nessuno crede alle storie della protagonista ovviamente, ed è questo uno dei motivi per cui non si preoccupa di mantenere la verità segreta. Nemmeno la sua migliore amica, un metro e mezzo di iperattività e rabbia repressa di nome Zuzana, immagina quanto sia fuori dalla norma la vita di Karou. La ragazza infatti non mente assolutamente quando afferma che i suoi capelli sono di un turchese naturale, frutto di un desiderio espresso qualche anno prima. La protagonista non ha bisogno di aspettare le notti di stelle cadenti per sperare che i suoi desideri si avverino, le basta stringere tra le dita una delle numerose perline magiche, i parvix, che compongono la collana che porta sempre al collo, concentrarsi su quello che vuole accada e pouf, da un momento all’altro il parvix è sparito e lei ha cambiato tinta, oppure aggiunto una nuova lingua alla dozzina che già conosce. Tralasciando l’elemento sovrannaturale, Karou vive una vita piuttosto normale, ma tutto si complica quando sulle porte del negozio di Sulphurus, numerose e sparse per il mondo, inizia ad apparire impressa l’impronta di una mano e i notiziari cominciano a riportare avvistamenti di figure avvolte dalle fiamme e le cui ombre mostrano ali. Non ci vuole molto perché inizi a girare la voce che gli angeli stanno visitando la terra. Per non parlare di quando la ragazza incontra uno dei suddetti angeli, Akiva, e inevitabilmente se ne innamo- cultura ra. Peccato che il serafino sappia molte più cose sul passato di Karou di quante non ne sappia lei stessa. Il ritorno della memoria la getta nel mezzo di una guerra sanguinosa tra chimere e serafini che va avanti da anni, universi paralleli, guerrieri reincarnati e collane di denti e pietre preziose. Alle vicende di Karou si affiancano quelle di Madrigal, chimera della razza Kirin, con eleganti ali di pipistrello, corna di gazzella e slanciate gambe da antilope, che tuttavia mantiene comunque un aspetto umano. La ragazza attira le attenzioni di Thiago, comandante dell’esercito delle chimere, ad una festa nella città di Loramendi, nell’universo di Eretz. Madrigal commette però l’errore di rifiutare le attenzioni del vendicativo uomo lupo e di innamorarsi di un serafino. L’amore tra le due razze non è una possibilità ovviamente, tant’è che tra le chimere essere chiamati “amante di un angelo” è considerato un grave insulto. I due si incontrano quindi segretamente nel tempio di Ellai, la dea degli amanti clandestini. Fino a quando il santuario viene violato e uno degli appuntamenti degli amanti finisce in modo tragico. Le storie delle due ragazze si combinano in modo imprevisto alla fine del libro, rendendo il romanzo degno di essere letto e riletto fino alla nausea. Per quanto mi riguarda, “La chimera di Praga” o “Daughter of smoke and bone” (perché in inglese è più figo, ma soprattutto perché una volta conclusa la storia il titolo originale ha molto più senso di quello “tradotto”), rientra nei miei tre libri preferiti, sia perché la trama è davvero originale, sia perché non viene usato un italiano troppo elementare, come a volte succede nei libri della categoria YA, ma soprattutto perché le descrizioni sono veramente realistiche, dettagliate e rendono perfettamente l’aria magica che pervade l’universo parallelo di Eretz e le creature che lo abitano. Inoltre la protagonista, Karou, è dipinta in modo molto credibile, così da renderla una Ottobre 2015 ragazza forte, ma allo stesso tempo bisognosa d’affetto e che si preoccupa più dell’incolumità dei propri amici che della propria. E nonostante sia l’eroina del romanzo, le sono attribuite le tipiche insicurezze di una persona a cui viene messo un peso inaspettato sulle spalle, perciò ritengo che il suo sia uno dei caratteri meglio delineati dell’intero libro. Il mio consiglio è quindi quello di dare una possibilità a questo splendido romanzo, soprattutto se siete stanchi dei classici personaggi fantasy quali vampiri sbrilluccicosi, elfi e guerrieri senza macchia e senza paura, e state cercando una storia più originale e che cattura la vostra attenzione. 11 Ottobre 2015 cinema Scott Pilgrim vs The World di Guido Paoletti Premetto che non sto per parlarvi di un altro film di cui nessuno ha mai sentito parlare. È tanto alternative quanto essere bisessuale, o almeno fino a qualche anno fa... Scott Pilgrim vs The World è una pellicola del 2010 diretta da Edgar Wright (avete presente un qualsiasi fim con Simon Pegg e Nick Frost insieme? Lui è il regista). La sceneggiatura non è originale in quanto l’intera storia è tratta da un fumetto (ora mio bene più prezioso) scritto da quel mangia-sciroppo-d’acero di Bryan Lee O’ Malley. La trama può non essere la più interessante, lo ammetto. Un 22enne disoccupato canadese il cui unico scopo è suonare musica alternative-indie con gli amici, il nostro Scott, si innamora di Ramona Flowers, un’americana che ogni 10 giorni si tinge i capelli di un colore diverso, pur rimanendo estremamente affascinante. Soprattutto nella scena in simil-lingerie. Ma nessuna storia d’amore diretta dal regista di Shaun of the Deads può essere banale. Il nostro protagonista deve infatti sconfiggere i “7 malvagi ex di Ramona che controllano la sua vita sentimentale” e che pensano ancora che il miglior modo per contattare qualcuno sia tramite mail... La fauna di questa “lega” è molto varia e affascinante. Il primo esemplare che ci viene presentato è un indiano con il magico potere di creare vampire hipster, sparare palle di fuoco dalle mani e cantare in rima. Questo, come poi gli altri ex, affronteranno Scott in battaglie mortali. Il primo scontro è ovviamente il più facile e il canadese sfigato può godersi la sua vittoria. O almeno fino a quando Wallace, il suo coinquilino gay che assolve da voce della ragione in qualche modo, non lo obbliga a lasciare la 17enne cinese che ha tradito con Ramona. Il giorno stesso dovrà però battersi con il suo secondo sfidante: un attore mediocre di film 12 d’azione idolo delle ragazzine e di Wallace interpretato da Chris Evans, Captain America per la plebe. Le straordinarie coincidenze eh? In ogni caso l’attore non brilla certo d’intelligenza e finisce per schiantarsi al suolo dopo un grind finito male. Successivamente entra in gioco la storica ex di Scott, che ha ancora il cuore spezzato per colpa sua, la quale è tornata a Toronto per un concerto insieme alla sua band indie pop e ne approfitta per dar fastidio al nostro eroe. Al concerto in questione si scoprirà infatti che il bassista e attuale fidanzato di Envy (la stronzetta di turno) è il terzo avversario della lista. Todd, così si chiama, sotto l’aspetto tenebroso da bassista indie con i capelli tinti, nasconde uno cinema dei più grandi poteri di sempre: è vegano. Non fate domande... Fatto sta che tra Bass Battle, battute scadenti e scontri impari Todd sembra avere la meglio. Fino a quando non fa il madornale errore di bere del latte e perdere di conseguenza tutti i suoi poteri dopo l’arrivo della Vegan Police. Ancora una volta Scott è il vincitore ma inizia a essere stanco di rischiare di morire ogni volta. Non ha però il tempo di riposarsi perchè la sera stessa a un party verrà attaccato dal quarto sfidante. Ciò che lo differenzia di più dai precedenti direi sono le abilità da ninja (anche se biondo), i problemi adolescenziali ritardati, il seno e il diverso organo sessuale. Roxy è infatti il prodotto del momento bi-curioso che evidentemente ogni ragazza americana ha quando va al college. Essendo una ragazza, o almeno lo sembra, Pilgrim è restio dall’attaccarla. Sarà toccandole un punto erogeno, sotto consiglio di Ramona, che riuscirà a batterla, incrinando però il rapporto con la sua ragazza. Poco tempo dopo dovrà sconfiggere in una battaglia Amp vs Amp (chi fa più rumore in pratica) due gemelli nonché numeri 5 e 6 della lista di ex. Ma una volta sconfitti e raggiunta Ramona per scusarsi e dirle che la ama, Scott scopre che è finita e che lei si è rimessa insieme al suo ultimo ex, Gideon. Distrutto dalla notizia l’eroe cade in depressione che supera grazie a una telefonata derisoria del numero 7. Spinto anche da Wallace, il nostro eroe si fa forza e va a sfidare il suo ultimo ostacolo per il suo grande amore. Una volta lì però è costretto Ottobre 2015 ad affrontare gli errori da lui fatti, tra cui l’aver tradito la minorenne cinese con Ramona all’oscuro di entrambe. Purtroppo con un colpo alle spalle Gideon mette fine alla vita di Scott portandolo in un limbo dove ha occasione di parlare con Ramona. Con un’extra life riesce quindi a rivivere l’ultimo scontro e finalmente sconfiggere il cattivone una volta per tutte. Il film si conclude con Scott e Ramona che finalmente possono stare insieme per sempre. Passiamo al commento. La sceneggiatura è davvero bella, è una commedia divertente e che scherza anche su vari luoghi comuni di questo periodo (hipster, esperienze omosessuali, gay in generale e musica indie). Gli attori sono azzeccati, da Michael Cera a fare Scott fino a Jason Schwartzman per Gideon. La musica poi è davvero buona per quelli a cui piace l’alternative o l’indie, sia i pezzi originali che le canzoni scelte per creare l’atmosfera in sottofondo. Ma di sicuro il pezzo forte di questo film, che lo fa entrare per diritto nei cult pop, sono i riferimenti ai videogiochi. Potete trovare tutto. La sigla della Universal in 8-byte, la pee bar, i combattimenti con i punti per le combo e ovviamente i gettoni per ogni avversario sconfitto. E se anche non siete un appassionato di questo mondo, di sicuro potrete apprezzarne i riferimenti. Sopratutto voi sfigati del 2000-2001. Penso che avrò fatto davvero bene il mio lavoro se nessuno verrà a cercarmi in classe.. “Break out the L-word” “Lesbian?” 13 Ottobre 2015 cinema TIME WARP (from “The Rocky Horror Picture Show”) di Anonimo “The Rocky Horror Picture Show” è un film del 1978 con attori superfighi e fantasmagorici come Tim Curry e Susan Sarandon. Film bellissimo, parla di due innamorati in viaggio che, in seguito alla foratura di una gomma, per chiamare aiuto decidono di entrare in un castello e chiedere di usare il telefono. Una volta conosciuto il proprietario (proveniente dal pianeta Bisexual), capiteranno una serie di strani eventi! Una delle canzoni più famose del film è “TIME WARP” e ora spiegherò come funziona il suo ballo (e sarà tutto in inglese!!! Eh, LOL) . “So come up to the lab and see what’s on the slab. I see you shiver with antici... pation.” It’s just a jump to the left And then a step to the right Put your hands on your hips You bring your knees in tight But it’s the pelvic thrust That really drives you insane Let’s do the time-warp again 14 varie Ottobre 2015 Un uomo entra in un caffe’.. splash! Rubrica di Gherardo Olivieri e Marco Fusari Il vulcano femmina ha lasciato il vulcano maschio perchè puzzava: non si LAVAva mai... Tristezza gratuita Freddure e battute trsti per farvi deprimere ancora di più e farvi rimpiangere le ore di Matematica e Geografia!( ma esiste ancora la geografia come materia?) Cosa ci fa un eschimese 12 mesi in un igloo? L’eschianno . L’insalata è condita? No è con mani! L’insalata russa, e il pomodoro non dorme... Due chitarre stanno parlando: A: ma come mai non sei venuta ieri in palestra? B: eh mi sono scordata Disegno di Sofia Agilati Un pò di notizie Una fabbrica di carta igienica chiude: gli affari andavano a rotoli! Nuovo tipo di lavatrice lanciata sul mercato, 15 morti e 25 feriti E’ morta la droga era spacciata Ragazza stufa scappa di casa, i genitori muoiono di freddo L’arancia non va a fare la spesa perchè mandaRino... Due cassaforti si incontrano per caso e gridano: ma che combinazione! Due maiali alla stazione di polizia: “ scusate, abbiamo saputo che avevate delle domande da porci 15 Ottobre 2015 Racconti Ibam Forte Via Sacra di Marco Fusari Me ne andavo a caso lungo Via Gino Capponi, come è mia abitudine fare, non mi ricordo pensando a cosa, ma tutto preso in quella, quando un uomo sulla quarantina, tutto scapigliato e con la cravatta storta, mi si parò davanti, bloccandomi il passo. “Mi scusi” mi disse subito “ Sta per caso andando allo spettacolo teatrale ? Quello di Pirandello delle ventuno e mezzo alla Pergola” “ No, sto andando a casa di un mio amico, mi dispiace” Tagliai corto io, e feci per riprendere il cammino, ma lo scocciatore, evidentemente non contento della risposta, mi sbarrò nuovamente la strada “ Ho visto un biglietto del teatro che sporgeva dalla tasca del suo cappotto ed ho pensato che stesse andando là” insistette lo sconosciuto “Come le ho detto” risposi io in tono pacato “sto andando da un mio amico. Le auguro qualsiasi cosa voglia” Stavolta feci un movimento più deciso e riuscii a superare lo scocciatore. Questi tuttavia, quasi senza badare alla mia fretta e al mio tagliar corto, cominciò a seguirmi,standomi a pochi passi di distanza. “Vuole qualcosa?” dissi io fermandomi, con un tono che nascondeva appena laseccatura. “Deve sapere che io sono un uomo curioso per natura, e la storia del biglietto non utilizzato mi intriga. Come mai ha deciso di non andare a teatro?” “ Le ho già detto” cominciai piano, scandendo bene le parole“ che stasera non avevo nessun teatro in programma. Devo vedermi con un mio caro vecchio amico” “ Come vuole lei “ fece un lieve cenno con la testa , quasi per annuire a qualcosa che gli ronzava in testa, e lo continuò a fare per qualche secondo. A Quanto pareva lo sconosciuto oltre ad uno scocciatore era pure un sociopatico. Dovevo liberarmene al più 16 presto. “ E dove sta questo suo caro amico?” “ Lontano, aldilà d’Arno” dissi subito io, complimentandomi con me stesso per la prontezza. “Saranno quasi più di cinquanta minuti. A quest’ora al buio forse anche due ore“ “Bene!” Esclamò lui felice, ed io realizzai solo in quel momento le sue allarmanti intenzioni. “Bene, Bene! Dovremmo allora incamminarci, non si può indugiare con una meta così lontana” disse con gran entusiasmo e , superandomi, cominciò a precedermi, mantenendo un passo sostenuto. Io, rassegnato e sconfitto, abbassai le orecchie, come un asino che è costretto a portare un peso ancora più gravoso, e cominciai a seguirlo, con lui che inventava per me la strada per arrivare da questo mio amico inesistente . Dopo qualche minuto che camminavamo, a disagio per il silenzio che si era formato e desideroso di ritornare a camminare da solo, provai il tutto per tutto: “ Lei non ha un amico che l’aspetta? Una moglie o una madre che la attenda? È tardi per starsene fuori da soli, senza una meta precisa… “ “Li ho seppelliti tutti. Mia moglie è morta due anni fa mentre i miei genitori se ne sono andati in un incidente d’auto quando ero ancora bambino… Ma che notte stupenda, guardi!” E Puntò il dito verso il cielo, indicando un gruppo di stelle vicino alla schiena della luna “Fortunati loro, ora rimango io “ Pensai, mentre scrutavo il cielo stellato. In quel momento però mi chiesi se lo scocciatore avesse davvero perso tutti e fosse rimasto realmente da solo,o se fosse solamente un’invenzione legata a quel suo comportamento irriverente. “Sì, proprio una notte stupenda, non trova?” continuò con aria trasognata “ Ma non crede che dovrei essere io a porgerle la domanda che lei ha posto a me poco fa? È tardi per Racconti starsene fuori da soli. Sa, non so se gliel’ho detto, ma oltre che curioso sono un ottimo osservatore” “E che cosa ha osservato?” chiesi io seccato, come se all’improvviso mi avesse messo a nudo, con tutte le mie ossa pronte ad essere analizzate e scrutate dagli occhi di uno sconosciuto “Oh, molte cose, molte cose” Fece una pausa, poi riprese “ Che bella notte,una notte davvero bella” Rimanemmo in silenzio per qualche altro minuto. Avevamo superato Santissima Annunziata e Raggiunto il Duomo “Ha ragione” Mi sorpresi a dire,incantato dalla bellezza e dall’atmosfera magica che pervadeva quel posto.“ è proprio una bella notte” dissi ancora. “Momento stupendo per pensare non crede? E per mettere le cose a posto. Trovo che la notte sia uno dei momenti dove l’uomo può entrare maggiormente in contatto con se stesso, trovare una strana confidenza con il proprio pensiero” “Suppongo… suppongo abbia ragione” Dissi io, sorpreso da quell’improvviso cambio di argomento. “Lo suppongo anch’io. Di giorno siamo così affannati, sempre impegnati a fare cose, a cercare di riempire vuoti che ci portiamo dentro. Siamo vittime di un continuo ciclo di riempimento di vuoti e delle conseguenti delusioni, sempre con un’insoddisfazione e una noia esistenziale dietro. Siamo tutti alla ricerca di qualcosa che non riusciamo a raggiungere e nemmeno a intravedere. E questa ricerca infinita perpetua e innata genera in noi insofferenza, disagio, agitazione ed un continuo bisogno di agire, di fare esperienza, di muoversi. Sentiamo che qualcosa ci manca e questa mancanza genera solo altra mancanza, un vuoto d’anima che ci porta a vivere tutto all’estremo , fino a finirci e a logorarci, fino al punto in cui viviamo tutto senza passioni, non più all’estremo ma con distaccamento e fatica. La notte è invece il momento del riposo, dove la nostra anima riprende fia- Ottobre 2015 to dopo gli affanni del giorno, dopo questo continuo moto perpetuo di ricerca. Di notte tutto è fermo, ormai ciò che si poteva fare è stato fatto o non fatto. Le altre decisioni verranno prese il giorno dopo. La notte è il momento in cui tutto tace, in cui il mondo dorme e si ferma per un attimo. Il momento in cui un viandante che non può far altro che amare la vita si prende per sé e solo per se stesso un attimo di tregua, in cui decide di non andare a teatro ma di fare una passeggiata,nell’attesa del domani e del nuovo ciclo di vuoti e di ricerche che inevitabilmente rinizierà. Gliel’ho detto, sono un curioso di natura e questo mi porta ad essere molto attento ai dettagli: sotto quel biglietto ce ne è un altro, motivo che mi spinge a pensare che lei dovesse andare a teatro con qualcuno questa sera, probabilmente una donna con cui aveva preso appuntamento a giudicare dal modo elegante e ricercato con cui è vestito. La domanda che ora le porgo è perché non ci è andato? Perché ha preferito andarsene solo e pensoso per quella via? Se lo sta domandando anche lei,glielo leggo negli occhi da prima, ma senza trovare risposta. Ebbene, lasci che glielo dica io: per l’irrequietezza che non la lascia mai, per quel sentimento che le descrivevo prima. E Mi permetta che le dica una cosa: viva, e non si aspetti altro dalla vita se non di vivere. Non si aspetti quel qualcosa che le riempirà il vuoto che sente, non lo cerchi così disperatamente, perché troverà solo ancora più irrequietezza, ancora più vuoto. Cerchi dentro di lei una prima felicità, cerchi di essere prima di tutto in armonia con lei stesso, di essere la persona che vuole essere,autosufficiente almeno per quanto riguarda se stesso.Viva il presente, colga il giorno così come viene, lo viva affondo, senza pensare a ricercare qualcosa di assoluto. Esso se deve venire verrà, per caso, inatteso, proprio come un uomo scapigliato e con la cravatta storta che mentre stai andando per caso lungo via Gino Capponi, tutto immerso nei tuoi pensieri, ti si palesa davanti. Per caso, si dice, per destino si spera.” 17 Giochi Ottobre 2015 I CrUcI dEgE di Andrea Magnini 1 2 3 4 5 6 13 7 8 9 10 11 14 16 15 17 21 22 25 29 18 23 26 19 27 28 31 32 33 37 34 35 36 38 41 39 42 43 ORIZZONTALI: 1. Un’affermazione che dà origine ad una contraddizione 10. Si elettrizza se strofinata con della stoffa 13. Il famoso scudo di Zeus 14. Espressione inglese che sta per: also know as 15. Forza in latino senza v 16. La città eterna 17. Lo è la membrana della cellula umana 21. Se non son trone son... 23. Antica città mesopotamica 24. Il ghepardo del nord America 25. Divinità egizia del sole 26. Il pronome te con il verbo chiamare 27. H2S: Idrogeno... 29. Un’operazione economica ben riuscita 31. Introduce la protasi in inglese 32. Tra le highway è famosa in 18 20 24 30 40 12 44 USA la 66 33. Una ragazza che è capace di capire gli altrui sentimenti 37.La moneta europea 38. Terribile 40. Incrocio tra due cose diverse 42. Edificio la cui arte di costruzione era sacra ai romani 43. l’arte con Socrate portava alla verità le persone 44 Qui e... VERTICALI: 1. sostenere, difendere con entusiasmo 2. Paura di stare in luoghi affollati 3. Tipica delle Poesie 4. Quello che si usa sulle prese di corrente straniere o a diverso voltaggio 5. Preposizione semplice 7. Un nome che potrebbe essere sale in latino 8. Pianeta natio dei Dalek 9. Quelle che si trovano nei deserti, senza una i 10. Lo usano nelle scuole elementari per far imparare le somme 11. Sembra stracchino ma è più acida e densa 12. Lo si usa per arare la terra 18. Attuale produttore esecutivo della serie londinese “Doctor Who” 19. Aggettivo che si usa parlando di calore e temperature 20. La fine della fila 21. Oh My God 22. Irlanda in Irlandese 26. Si pagano periodicamente 28. Famosa città della Sassonia 33. Lo sono quelli dell’Iliade 34. Congiunzione avversativa 35. Certo che sei proprio un bel... 36. se non è un cilindro è un... 39. colpevole 41. Abbreviazione di Lucrezia Giochi Ottobre 2015 Di Taddeo Lensi e Luna Gussari In questo cruciverba non esistono caselle nere e ogni parola va scritta dopo l’altra senza lasciare spazi. Le definizioni sono scritte per righe e colonne. ( es: 1° orizzontale: ci si abita - è l’amico dell’uomo ==> casacane ) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Orizzontali: 1: Non trasparenza - ha le proprietà di una base - il centro nel pepe 2: Si illuminano quando vengono illuminati - dispari in raro - sodio 3: Pende nella gola - ordino in latino - Bari - laughing out loud 4: Gemito - ne è presidente Michelle Bachelet - quello voluto non è mai troppo 5: Fornisce rimedi contro la tosse si mette sul focolare - capo senza vocali - ci in spagnolo 6: Radice a Londra - si dice di un cambiamento determinato - Distance Measuring Equipment 7: Lo... spagnolo - svestite - alto in centro - consonanti in lavo - prefisso indicante l’uguaglianza - Bario 8: Il Pisciottu rapper - non è pubblico - esame diagnostico 9: E’ di Diomede nel libro V dell’Iliade - spostare a se- dispari in raro 10: Parte del motore - vaso per le offerte di vino dei fedeli - la fine dell’Aloe - ... leonis Verticali: 1: Lo è la lesione all’occhio - multinazionale europea per la produzione di software 2: Professa la religione opposta al cristianesimo- uccelli della famiglia dei gabbiani 3: Sono indistruttibili - non off - ci comunicano i sordi (sigla) 4: Cagliari - supino di legere - saint 5: Username - cosa inedita 6: Sminuzzare - si inserisce nel telefono 7: Non si deve calpestare - consonanti in lira - dittongo latino 8: Sport invernale - verginità 9: Negano l’esistenza di Dio - ... 102.5 detergente polivalente per tutte le superfici lavabili 10: Larghe e lunghe strisce di pelliccia - imposta sul valore aggiuntivo - Ravenna 11: Loro in latino - l’aquila ce l’ha adunco croce di San Francesco 12: Contrattura - ammassi di pietre 13: E’ furioso - sta con quel 14: Prefisso che indica il vino - un tipo di anestesia 15: Ovvio, chiaro - equivale a 4840 iarde quadrate 19 a d zio e R n e: Redattori: Gemma Montaperto 1As Andrea Oteanu 1As Adele Bianchi 1As Sofia Medini 1As Ludovica Frati 1As Josè Turpo 1As Daniele Stellini 1As Sara Salvadori 1B Mariachiara Samorè 1D Marta Cannicci 1E Silvia Desideri 1E Gaia Magnini 1E Direttore: Guido Paoletti 3AS Vice-Direttrice: Elisa Guerra 4C Matilde Chiellini 1E Camilla Piersimoni 1G Camilla Mariani 1G Sofia Agliati 1G Silvia Quadretti 1H Niccolò Cocchi 1I Guenda Nocentini 1I Andrea Rigacci 2A Gherardo Ulivieri 2AS Ada Gianassi 2G Nicola Stellini 2H Guido Contini 2H Beatrice Rolfo 3As Il Direttore DICE: Finito di stampare il: 29/05/2015 alle ore: 18:00 In tiratura di 750 copie Lorenzo Galli 5G Andrea Magnini Francesco Di Giorgio Impaginatori: Collaboratori: Marco Fusari 5G Eleonora Scardiilo 3As Valentina Buccio 4C Lorenzo Catoni 1F Giorgia Cantini 3L Jacopo Magnini 2B Taddeo Lensi 3H Luna Gussari 3D Caterina Buda 3I Valentina Buccioni 4C Bernaro Cenetti 5B Salve a tutti voi che vi spingete sino ai più reconditi meandri del DeGe e leggete la quarta di copertina! Siete tutti invitati a scrivere sulla più importante testata giornalistica del Castelnuovo! Potete partecipare alle riunioni della redazione, aperta a tutti, ogni giovedì alle 14:30 in sede (a volte c’è del cibo). Per gli sfortunati che non potessero partecipare, è possibile pubblicare i propri contenuti in molti modi: potete dare una chiavetta USB a un redattore, mandare una mail ([email protected]) o usufruire dello Scatolone Fabbricone, presente in entrambe le sedi. Se avete qualche dubbio, contattate pure il direttore o uno dei redattori: contribuiremo a incasinarvi ancora di più le idee! “Gluten free since 2007” Scansiona questi codici QR per accedere al nostro sito (1) e scrivere una mail alla redazione (2)! Amy Lulli 3As Edoardo Fè 3As Perla Mu 3B Antonio Menale 3H 1 2