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La voce degli studenti
Anno XVI ◆ Numero I◆ Ottobre 2015
Direttore: Guido Paoletti ◆ Vice-Direttrice: Elisa Guerra
Copertina di Guido Contini
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Ottobre 2015
Editoriale
di Guido Paoletti
E
finalmente torno ad occupare
un’intera pagina che sarebbe più
utile come annuncio pubblicitario.
Cosa ironica perché tecnicamente sarebbe contro il nostro regolamento.
Ormai la scuola è cominciata. Tutti hanno preso le prime insufficienze a fisica,
i rappresentanti di classe si sono già rilevati degli incompetenti e qualcuno grida di nuovo all’occupazione. Ma ormai
novembre è alle porte. Winter is coming.
E magari qualche primino è spaventato
dalla materia in cui ha cinque e non sa
come recuperare. Ed ecco che posso
usufruire di uno spazio che con molta
probabilità verrà letto più da professori in
cerca di errori che da studenti incuriositi. Il trimestre è il trimestre. Troppo poco
tempo per recuperare ma anche troppo
poco tempo per preoccuparsi. Mi spiego meglio. Il fatto che non siate riusciti a
recuperare qualche materia non vi deve
spaventare. Avrete tutta la settimana dei
corsi di recupero per disperarvi. L’unica
cosa sensata da fare è darvi un momento per vinti. Cercate di capire il metodo
di studio a voi più utile e regolatevi per
rimettervi, ma senza andare nel panico:
con un po’ più di tempo riuscirete a farcela. E in qualche modo sono arrivato a
metà editoriale. Vediamo di continuare
così. Oltre alle turbe del primino sconsolato ci tengo a parlare anche del nostro
amatissimo giornalino. Oltre a essere
stato invaso da nuovi arrivi di tutte le età
il DeGe è stato invitato a partecipare a
una conferenza della Rai alla Polizia Municipale. Probabilmente ne parleremo nel
prossimo numero ma è una cosa di cui
vado così fiero che volevo almeno accennare. Ma detto questo non ho altro
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con cui parlarvi, e ringraziate che non ricomincio a lamentarmi di tutto come una
ragazzina. Quindi suppongo che la pagina sarà costellata di disegni alquanto casuali e senza senso. Ma è il pensiero che
conta, no? No? Forse è meglio se torno a
studiare fisica... a avanti. So di non essere
tra i più capaci e attenti direttori, quindi
grazie. Per essere pazienti e per aiutarmi
nel compito più difficile che in 15 anni mi
sia mai stato assegnato. Grazie davvero
a tutti.
Ermes il Nunzio
Ricordiamo a tutti i Castelnovini che:
-Il 25 novembre ci saranno le
olimpiadi di matematica: se avete
intenzione di partecipare rivolgetevi
al vostro docente di matematica.
-A dicembre comincia il corso di
improvvisazione teatrale: se avete
voglia di provare e non vi siete
ancora iscritti, rivolgetevi a Riccardo
Dell’Omo in 4A!
-l’11 dicembre ci saranno le olimpiadi
di fisica: se avete intenzione di
partecipare rivolgetevi al vostro
docente di fisica.
-Sono ancora aperte le iscrizioni
al “laboratorio matematica premio
Riccardo
Ricci”.
Gli
studenti
partecipanti dovranno preparare un
progetto sulla matematica e le sue
applicazioni.
-Il professor Francesco Parigi
sta organizzando un progetto di
matematica. Per maggiori informazio
ni chiedete ai vostri docenti di Mate.
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Indice
Destinazione?Australia!
di Valentina Buccioni 4C
Tokyo Ghoul
dei Nipponici 1As
Rete degli studenti medi
di Edoardo Papa 5C
L’arché di tutto sono i martelli
di Edoardo Fè IIIAS
Karou
di Beatrice Rolfo IIIAS
Scott Pilgrim vs the World
di Guido Paoletti IIIAS
Time Warp
di anonimo
Rubrica Della Tristezza
di Gherardo Ulivieri 3AS e Marco Fusari 5G
Ibam Forte via Sacra
Di Marco Fusari 5G
CruciDege
Di Andrea Magnini, Taddeo Lensi 3H, Luna Gussari
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Ottobre 2015
viaggi
Destinazione? Australia!
di Valentina Buccioni
T
utto è iniziato nell’agosto 2014, ma
forse anche prima, quando ho deciso di partire e vivere sei mesi all’estero. Da quel momento in poi dovevo solo rendere questo sogno realtà. Dopo
tanta attesa e burocrazia, il 7 luglio dell’anno
dopo sono finalmente partita. Destinazione?
Australia!
Sono arrivata a Sydney, la città in cui vivo
tutt’ora, in una nebbiosa mattina nel pieno
dell’inverno,
nella
settimana più fredda in ventisei anni.
Quantomeno la mia
famiglia ospitante mi
ha accolta calorosamente, servendomi
deliziosi french toast per colazione e
portandomi in spiaggia a cinque minuti
da casa. Ma non ho
fatto in tempo a riprendermi dal jet
lag che ho iniziato a
frequentare la mia
high school. Come
posso descriverla?
Innanzitutto, è enorme. Dopo ben due settimane ho capito dove
fosse la mia “roll class”, la classe dell’appello, l’unica che rimane sempre nella stessa
stanza ogni giorno. Per tutte le altre materie,
invece, ogni ora devo attraversare in tempi
record come minimo tre edifici, superando
bambini di dodici anni e decodificando i numeri scritti nella mia timetable che ancora,
dopo tre mesi, non comprendo.
Sorvolando su questi dettagli, è una scuola
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buona e devo dire che c’è sempre da lavorare. Mai come al Castelnuovo, ma all’incirca.
Ovviamente ci sono notevoli differenze con
il sistema scolastico italiano: niente interrogazioni (ripeto: niente interrogazioni), quattro
ore a settimana per ognuna delle sei materie che scegli personalmente, niente scuola il
sabato e praticamente impossibile bocciare.
Ma aspetta, non pensare di trasferirti subito
dopo aver sentito tutto ciò. Ogni giorno di
scuola va dalle 8.50 alle 15, tranne un giorno
alla settimana, in cui
le lezioni sono più
brevi per dare spazio allo sport. Ciò significa che c’è poco
tempo per fare altre attività al di fuori
della scuola, ma non
per questo il carico
di compiti è minore.
O meglio: se viene
assegnato qualcosa, solitamente è un
progetto o una ricerca che non è mai per
la lezione successiva, ma da consegnare dopo due, tre
o quattro settimane,
in base alla difficoltà dell’assignment. L’unica
eccezione è matematica. Giuro, non ho mai
fatto così tanti compiti per il giorno dopo in
vita mia per mathematics. L’unico vantaggio è che ho studiato con anticipo argomenti
come le derivate (con l’opportunità di potersi
vantare con quelli di quinta che ancora non
hanno affrontato questo argomento) e i numeri complessi (ovvero quando magicamente spunta una “i” random che si confonde be-
viaggi
nissimo con gli 1). Ma se la matematica non
è il tuo forte, al suo posto potresti scegliere hospitality, in cui ti insegnano come fare
caffè e cucinare in un ristorante. E la
scelta delle materie è molto vasta:
dalla musica all’ ingegneria, dall’
economia allo studio del nucleo familiare, dall’ informatica al giapponese. Insomma,
per tutti i gusti!
Ma la parte più bella di questa esperienza è quando
posso concedermi i miei
momenti da turista durante
i weekend: quando posso
dedicare un’intera giornata
a surfare, a prendere il sole in
una delle tante spiagge di Sydney
o a fare camminate nel Royal National
Park. Ma in particolare adoro quell’attimo in
cui scendo dal treno a Circular Quay Station
e scorgo dalla finestra l’Opera House e l’Harbour Bridge. E proprio in quell’istante riesco
a riflettere sulla mia breve parentesi di vita:
qualche volta irrealmente perfetta, ma forse
perché so che avrà una fine. Capisco che sto
crescendo e, soprattutto, che sto scoprendo
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me stessa. Per questo vi invito a vivere senza timore un’esperienza del genere, che sia
il quarto anno di liceo o, se non avete avuto
modo, l’erasmus all’università o altro.
Per concludere vorrei salutare la
mia classe, la IVC, i miei professori e la redazione del DeGeneratione. E non vi preoccupate, i canguri e i koala
stanno bene!
P.S. Quest’ anno la scadenza delle iscrizioni per
accedere ad una borsa di
studio è il 10 novembre 2015
se vuoi partire con Intercultura, mentre il 30 novembre 2015
se scegli WEP. Queste due sono le
maggiori organizzazioni, ma ce ne sono
molte altre affidabili che non sto qui ad elencare. Comunque sono sempre disponibile
per eventuali domande, consigli, commenti
o altro: basta scrivere una mail a redazione.
[email protected] e io risponderò
al più presto. See you later!
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Lo sapevi che… Ottobre 2015
Attualità
… il tasso di suicidi in Giappone è uno dei più alti al mondo?! Questo perché i giapponesi sono molto competitivi ed orgogliosi ed avvenimenti come il licenziamento, il non fare carriera e di veni
in graduatoria , elementi che rendono un soggetto depresso, sono
Giappone. di Andrè Campagna,
Giacomo Spagna, Jose Gonzales,Sofia Medini, Andrea Olteanu,Adele
Bianchi,Ludovica Frati
Konnichiwa Min’ma! Buongiorno ragazzi !
Lo sapevi che… Siamo i Nipponici, gli autori di questa nuova rubrica.
… Shuhei Morita fu candidato al premio Oscar proprio grazie al su
Questa serie di articoli
tratterà principalmente di recensioni
riguardanti AnimeTokyo Ghoul?! e Manga di diversa fama e genere, senza dimenticare
nozioni di cultura generale sul Giappone.
TOKYO GHOUL
Questa è la nostra
prima apparizione sul DeGe e,
in vista di Halloween, recensiremo Tokyo Ghoul.
TOKYO GHOUL
STAGIONI: due
EPISODI: 12 episodi per stagione da 20 minuniti ciascuno
REGIA: Shuhei Morita
GENERE: HorrorFantasyDrammatico
TRAMA:
Ken Kaneki, studente universitario e vero
topo di biblioteca, incontra
un giorno in un bar una ragazza di nome
Rize, coetanea con i suoi stessi interessi.
I due ragazzi si avvicinano in breve tempo, ma in realtà Rize nasconde un mistero:
è un Ghoul, un mostro che vive solo per
cacciare e divorare carne umana!
Quando una parte di lei chiamata “The
Red Child”, verrà trapiantata in Kaneki,
anche luidiventerà un Ghoul, intrappolato
in un mondo deformato in cui gli esseri
umani non sonoin cima alla catena alimentare.
Curiosità sul Giappone
Lo sapevi che...
...in Giappone è maleducazione soffiarsi il
naso in luoghi pubblici ed in generale
fare rumore?!
Ken Kaneki, il protagonista dell’anime
… il tasso di suicidi in Giappone è uno dei
più alti al mondo?!
… Shuhei Morita fu candidato al premio Oscar proprio grazie al suo anime/manga
Tokyo Ghoul?!
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varie
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Di Edoardo Papa in qualità di rappresentante della rete degli studenti medi
E’ arrivato l’autunno e come ogni anno tornano le proteste studentesche, con i loro
pro ed i loro contro. Scuole che occupano senza un minimo di organizzazione, cortei,
assemblee ed autogestioni. Tutte cose che sono certamente molto interessanti e
che cercano di coinvolgere gli studenti ad una vita politica che sia attiva. Ma chi c’è
dietro tutto questo?
Ci sono i sindacati studenteschi, le associazioni studentesche e i collettivi. Molte di
queste concludono le loro principali attività con la fine dell’autunno, altre continuano
a lavorare e si riuniscono anche durante i mesi estivi, dando un’idea di continuità al
lavoro svolto fino a quel momento.
Voglio parlarvi adesso dell’associazione studentesca di cui faccio parte: la Rete
degli Studenti Medi di Firenze. Questa è un sindacato studentesco che ha
come obiettivo quello difendere e implementare i diritti degli studenti dentro e
fuori dalla scuola, come singoli e come componente scolastica, dal livello del singolo istituto fino a quello regionale e nazionale. Siamo impegnati ad ottenere sempre
maggiori spazi di democrazia dentro alle scuole, nonché spazi di partecipazione per
gli studenti e per le attività da essi ideate. Siamo schierati per un autentico diritto allo
studio per tutte e tutti. La cosa più importante e che ci caratterizza è che siamo un’associazione fatta da e per gli studenti delle scuole.
Cosa non meno importante è che siamo laici, antifascisti e contro tutte le mafie.
A livello nazionale esiste la Rete degli Studenti che è l’insieme delle associazioni di
studenti delle scuole superiori attive in ogni città.
Dunque tutti gli studenti e le studentesse possono aderire alla Rete indipendentemente dalla loro nazionalità, religione, appartenenza ideologica o di partito e orientamento sessuale. .
ANCHE TU PUOI FAR PARTE DEL CAMBIAMENTO,
E PER QUESTO TI INVITO AD ENTRARE IN RETE!
Per qualsiasi domanda o dubbio non esitate a
contattarmi!
State tranquilli! Non vi mordiamo!
Siamo quelli che
hanno organizzato
a livello nazionale il
corteo del 9 ottobre!
Contatti:
-Pagina Facebook: https://www.facebook.com/
rsmfirenze
-Ettore Macerini377/1252258
-Tina Fallani392/5060985
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Musica
L'arche' di tutto sono i martelli
di Edoardo Fè
In principio Dio creò i martelli, ma poi per motivi
puramente pratici dovette ritornare sui suoi passi
e decise quindi di creare l’uomo: non vi immaginate quanto sia difficile far camminare dei martelli!
Ma i martelli continuavano a stuzzicargli la mente
quindi fece in modo che l’uomo nel corso della
sua evoluzione avesse un infinito bisogno di uno
strumento come il martello. Dovete però immaginarvi che nella sua mente questi non dovevano essere semplici oggetti per il bricolage ma
esseri viventi a tutti gli effetti; ed è qui che entra
in gioco Ruggero Acqua (Roger Waters all’anagrafe), un semplice ragazzino inglese nato verso
la fine della seconda guerra mondiale (1943 per i
fan più accaniti).
Dio decise, senza un motivo apparente, che doveva essere lui a diffondere la voce che prima o
poi gli uomini sarebbero stati rimpiazzati da dei
martelli, per giunta rossi. Peccato che Ruggero
inizialmente non se ne accorse e decise invece
di suonare... il tutto però avrebbe potuto funzionare: poteva diventare una stella del rock (musica al tempo in cima alle classiche), ma tra tutti
gli strumenti scelse il basso... “qual’è il problema”
direte? Nessun bassista è mai stato davvero famoso, magari i chitarristi sì, i cantanti quasi sempre, ma i bassisti proprio no!
Adesso però rimaniamo con un Ruggero che decide di suonare il basso (ed è anche bravo) e Dio
che non sa come far diffondere il suo messaggio. Ecco che ad un tratto ebbe un’idea... affinchè
possa anche Ruggero capire la magnificenza dei
martelli deve fargli avere una visione e, dato che
eravamo verso la matà degli anni ‘60 quale mezzo migliore delle droghe? (idea che si rivelerà un
fallimento in seguito) entra quindi in gioco Syd
Barret un chitarrista dal sound a dir poco psichedelico. I due fanno subito amicizia e fondano
i The Pink Floyd (anche se inizialmente con nomi
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completamente diversi) dove oltre ai due ci sono
anche un tastierista di grande talento e fantasia
(Rick Wright) e un portaborse (Nick Mason conosciuto anche come “Quindi i Pink Floyd avevano
un batterista?!”).
Si nota subito la grande “ispirazione” di Syd che
lo porta a dirigere la produzione del primo album
cioè “The Piper at the Gates of Dawn”. Per essere il loro primo disco non va affatto male, ma
non compaiono ancora martelli per due motivi: il
disco viene appunto scritto da Syd e ci vuole un
bacino di utenza maggiore, perciò Dio decide di
aspettare ancora un po’.
Intanto Syd comincia a risentire del grande numero di “sostanze varie” di cui fa uso e finisce in
un centro di cura e sopratutto viene cacciato dai
Pink. Il suo ultimo brano compare nel secondo
disco dei suddetti, “A Saucerful of Secrets”.
Adesso però si mette male per i Pink e per Ruggero, che si trovano senza chitarra. Problema
facilmente superato grazie all’inserimento nella
band di colui che sarà uno dei più grandi chitarristi di sempre ossia David Gilmour. Questo non
rassicura però i produttori che, perso Syd, hanno
paura che siano andati persi anche i Pink, dato
che era stato fin ora solo lui a scrivere TUTTO.
Ma Ruggero riesce a dimostrare di essere alla
pari o addirittura meglio di Syd scrivendo il terzo disco: “More” che è anche la colonna sonora
dell’omonimo film. Grazie a questo piccolo capolavoro i produttori trovano fiducia in Waters il
quale passa quindi al comando di una band che
inizia ad essere piuttosto importante. Per siglare questo cambiamento cambia anche il nome
della band da “The Pink Floyd” a “Pink Floyd”: un
cambiamento radicale che di sicuro influirà nelle vendite dei dischi, adesso con il 2% di sconto
grazie alle tre lettere di inchiostro da non dover
più scrivere.
Negli anni a seguire i Pink producono album pro-
Musica
venienti direttamnte dalle visioni di Ruggero (che
al momento non prevedono martelli), iniziano con
“Ummagumma” una parola priva di significato
“biascicata” da Waters in uno dei sui trip, poi arriva il turno di “Atom Heart Mother”: tre parole senza il benchè minimo legame. Questo fatto creò
non pochi problemi nel decidere che copertina
usare e, solo alla fine di un litigio in cui Ruggero insultò la madre di Rick decisero di mettere
come copertina una foto di una vacca (e per voi
mal pensanti intendo una mucca).
Le dosi di droga usate da Ruggero non sembravano diminuire e ciò si può notare nel disco
“Animali” (“Animals” nella versione inglese e
americana) dove i titoli dei brani sono: “Maiali nel
Vento”, “Cani”, “Maiali (tre tipi differenti)” e “Pecore”. Tutto ciò stava a significare che la band
era stanca della vita cittadina e volevano trasferirsi in montagna ma Ruggero ebbe alla fine troppa paura di congelarsi durante l’inverno.
A questo punto Dio si rese conto che il bacino
d’utenza era diventato abbastanza grande, decise di iniziare a programmare il metodo con cui
inviare il messaggio agli uomini.
Mentre Dio ragionava, i Pink scrissero altri due dischi: prima “The Dark Side of the Moon” in cui si
notiamo subito che: nel brano “Money” Ruggero
spiega subito a cosa ambisce nella vita e nella
copertina c’è il segno che le droghe continuano
a fare effetto, dato che il bassista immagina quali
Ottobre 2015
possano essere i trip di un triangolo drogato.
Il secondo dei due dischi è invece “The Wall”: da
questo in poi l’influenza divina si inizia a sentire
(o forse sono solo le droghe e ci siamo completamente sbagliati), dato che in alcuni brani lo
sentiamo parlare con giudici dalle discutibili sentenze o lo sentiamo insultare la madre per dire
alla fine di volerle bene... .
Ma tutto ciò fa parte del piano di Dio che un paio
di anni dopo fa in modo che Ruggero venga colpito da un irrefrenabile voglia di fare un film su
questo suo ultimo disco ed ecco che Waters
propone di fare un film in cui gli uomini intorno a
“Pink” (il protagonista del film) siano martelli rossi. Questo è un successo e Dio sembra felice,
ma poi si accorge che nessuno (o quasi, senno
questo articolo non esisterebbe) ha capito che
quello nel film è un messaggio divino. A questo
punto rinuncia al suo piano e lascia libero Ruggero che però non troverà mai più l’ispirazione (forse aiutato anche dalla diminuzione del dosaggio
delle droghe).
Dopo alcuni anni Ruggero abbandonò la band
per andare ad unirsi ai suoi familiari (fiumi, laghi
e mari). Il resto della band ha provato un paio di
volte a scrivere ancora, ma i risultati sono stati
inferiori alle aspettative.
Morale della favola? I martelli ci uccideranno tutti
e Dio è un grandissimo scenografo.
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cultura
Karou
Significava “Speranza” nella lingua del nemico
di Beatrice Rolfo
La chimera di Praga è un libro fantasy, ovviamente, scritto dall’autrice americana Laini
Taylor. La protagonista della storia è Karou,
diciassettenne dai capelli azzurri, che insiste a
sostenere crescano naturalmente di quel colore, studentessa dell’istituto d’arte di Praga.
I capelli di Karou non sono l’unica cosa che
attirano l’attenzione sul suo aspetto anticonformista, la ragazza infatti ha anche il corpo
completamente ricoperto di tatuaggi, i più
evidenti dei quali, quelli sui polsi, formano la
frase “True Story”, mentre i grandi occhi dipinti con uno spesso inchiostro blu che ha sui
palmi, le trasformano le mani in Hamsa, amuleti conto il malocchio della tradizione araba.
Karou è un’abile artista e i suoi album da disegno sono sempre pieni di personaggi dalle
fattezze mitologiche, chimere. Quando le viene chiesto come faccia a disegnare personaggi così realistici, lei risponde che ritrae dal
vero, ma lo fa con un mezzo sorriso sul volto e per questo non viene mai presa sul serio. Non potrebbe essere più onesta di così,
in quanto la verità è che fin da quando era
bambina ha vissuto con quattro chimere, le
stesse che raffigura ripetutamente nelle proprie opere. Sulphurus, con il suo aspetto da
dio egizio, parte ariete e parte uomo, è la sua
figura paterna di riferimento. E’ lui quello da
cui Karou cerca consiglio ed è anche per lui
che la ragazza spesso si assenta da scuola
e viaggia in giro per il mondo trattando con
bracconieri e profanatori di tombe per raccogliere i denti e le zanne di cui Sulphurus ha
bisogno per mandare avanti la sua misteriosa attività. Sybilis, serpente dalla vita in giù e
donna nella parte superiore del corpo, è stata come una madre per Karou ed è sempre
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pronta a confortare la ragazza e darle consigli
amorosi. Twiga, con il suo collo da giraffa e il
monocolo, sempre intento a catalogare pietre preziose e denti, e Yasri, donna pappagallo che sembra aggirarsi perennemente con
un vassoio di frutta tra le braccia.
Nessuno crede alle storie della protagonista
ovviamente, ed è questo uno dei motivi per
cui non si preoccupa di mantenere la verità
segreta. Nemmeno la sua migliore amica, un
metro e mezzo di iperattività e rabbia repressa di nome Zuzana, immagina quanto sia fuori
dalla norma la vita di Karou. La ragazza infatti non mente assolutamente quando afferma
che i suoi capelli sono di un turchese naturale, frutto di un desiderio espresso qualche
anno prima. La protagonista non ha bisogno di
aspettare le notti di stelle cadenti per sperare
che i suoi desideri si avverino, le basta stringere tra le dita una delle numerose perline
magiche, i parvix, che compongono la collana che porta sempre al collo, concentrarsi su
quello che vuole accada e pouf, da un momento all’altro il parvix è sparito e lei ha cambiato tinta, oppure aggiunto una nuova lingua
alla dozzina che già conosce.
Tralasciando l’elemento sovrannaturale, Karou vive una vita piuttosto normale, ma tutto
si complica quando sulle porte del negozio
di Sulphurus, numerose e sparse per il mondo, inizia ad apparire impressa l’impronta di
una mano e i notiziari cominciano a riportare
avvistamenti di figure avvolte dalle fiamme e
le cui ombre mostrano ali. Non ci vuole molto perché inizi a girare la voce che gli angeli
stanno visitando la terra. Per non parlare di
quando la ragazza incontra uno dei suddetti
angeli, Akiva, e inevitabilmente se ne innamo-
cultura
ra. Peccato che il serafino sappia molte più
cose sul passato di Karou di quante non ne
sappia lei stessa. Il ritorno della memoria la
getta nel mezzo di una guerra sanguinosa tra
chimere e serafini che va avanti da anni, universi paralleli, guerrieri reincarnati e collane
di denti e pietre preziose.
Alle vicende di Karou si affiancano quelle di
Madrigal, chimera della razza Kirin, con eleganti ali di pipistrello, corna di gazzella e slanciate gambe da antilope, che tuttavia mantiene comunque un aspetto umano. La ragazza
attira le attenzioni di Thiago, comandante
dell’esercito delle chimere, ad una festa nella città di Loramendi, nell’universo di Eretz.
Madrigal commette però l’errore di rifiutare
le attenzioni del vendicativo uomo lupo e di
innamorarsi di un serafino. L’amore tra le due
razze non è una possibilità ovviamente, tant’è
che tra le chimere essere chiamati “amante
di un angelo” è considerato un grave insulto.
I due si incontrano quindi segretamente nel
tempio di Ellai, la dea degli amanti clandestini. Fino a quando il santuario viene violato e
uno degli appuntamenti degli amanti finisce
in modo tragico.
Le storie delle due ragazze si combinano in
modo imprevisto alla fine del libro, rendendo
il romanzo degno di essere letto e riletto fino
alla nausea.
Per quanto mi riguarda, “La chimera di Praga” o “Daughter of smoke and bone” (perché
in inglese è più figo, ma soprattutto perché
una volta conclusa la storia il titolo originale
ha molto più senso di quello “tradotto”), rientra nei miei tre libri preferiti, sia perché la trama è davvero originale, sia perché non viene
usato un italiano troppo elementare, come
a volte succede nei libri della categoria YA,
ma soprattutto perché le descrizioni sono
veramente realistiche, dettagliate e rendono
perfettamente l’aria magica che pervade l’universo parallelo di Eretz e le creature che lo
abitano.
Inoltre la protagonista, Karou, è dipinta in
modo molto credibile, così da renderla una
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ragazza forte, ma allo stesso tempo bisognosa d’affetto e che si preoccupa più dell’incolumità dei propri amici che della propria. E
nonostante sia l’eroina del romanzo, le sono
attribuite le tipiche insicurezze di una persona
a cui viene messo un peso inaspettato sulle
spalle, perciò ritengo che il suo sia uno dei
caratteri meglio delineati dell’intero libro.
Il mio consiglio è quindi quello di dare una
possibilità a questo splendido romanzo, soprattutto se siete stanchi dei classici personaggi fantasy quali vampiri sbrilluccicosi, elfi
e guerrieri senza macchia e senza paura, e
state cercando una storia più originale e che
cattura la vostra attenzione.
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cinema
Scott Pilgrim vs The World
di Guido Paoletti
Premetto che non sto per parlarvi di un altro
film di cui nessuno ha mai sentito parlare. È
tanto alternative quanto essere bisessuale, o
almeno fino a qualche anno fa...
Scott Pilgrim vs The World è una pellicola del
2010 diretta da Edgar Wright (avete presente
un qualsiasi fim con Simon Pegg e Nick Frost
insieme? Lui è il regista). La sceneggiatura
non è originale in quanto l’intera storia è tratta da un fumetto (ora mio bene più prezioso)
scritto da quel mangia-sciroppo-d’acero di
Bryan Lee O’ Malley.
La trama può non essere la più interessante,
lo ammetto. Un 22enne disoccupato canadese il cui unico scopo è suonare musica alternative-indie con gli amici, il nostro Scott, si
innamora di Ramona Flowers, un’americana
che ogni 10 giorni si tinge i capelli di un colore
diverso, pur rimanendo estremamente affascinante. Soprattutto nella scena in simil-lingerie. Ma nessuna storia d’amore diretta dal
regista di Shaun of the Deads può essere banale. Il nostro protagonista deve infatti sconfiggere i “7 malvagi ex di Ramona che controllano la sua vita sentimentale” e che pensano
ancora che il miglior modo per contattare
qualcuno sia tramite mail... La fauna di questa
“lega” è molto varia e affascinante. Il primo
esemplare che ci viene presentato è un indiano con il magico potere di creare vampire hipster, sparare palle di fuoco dalle mani
e cantare in rima. Questo, come poi gli altri
ex, affronteranno Scott in battaglie mortali. Il
primo scontro è ovviamente il più facile e il
canadese sfigato può godersi la sua vittoria.
O almeno fino a quando Wallace, il suo coinquilino gay che assolve da voce della ragione
in qualche modo, non lo obbliga a lasciare la
17enne cinese che ha tradito con Ramona. Il
giorno stesso dovrà però battersi con il suo
secondo sfidante: un attore mediocre di film
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d’azione idolo delle ragazzine e di Wallace
interpretato da Chris Evans, Captain America per la plebe. Le straordinarie coincidenze
eh? In ogni caso l’attore non brilla certo d’intelligenza e finisce per schiantarsi al suolo
dopo un grind finito male. Successivamente
entra in gioco la storica ex di Scott, che ha
ancora il cuore spezzato per colpa sua, la
quale è tornata a Toronto per un concerto insieme alla sua band indie pop e ne approfitta
per dar fastidio al nostro eroe. Al concerto
in questione si scoprirà infatti che il bassista
e attuale fidanzato di Envy (la stronzetta di
turno) è il terzo avversario della lista. Todd,
così si chiama, sotto l’aspetto tenebroso da
bassista indie con i capelli tinti, nasconde uno
cinema
dei più grandi poteri di sempre: è vegano.
Non fate domande... Fatto sta che tra Bass
Battle, battute scadenti e scontri impari Todd
sembra avere la meglio. Fino a quando non
fa il madornale errore di bere del latte e perdere di conseguenza tutti i suoi poteri dopo
l’arrivo della Vegan Police. Ancora una volta
Scott è il vincitore ma inizia a essere stanco
di rischiare di morire ogni volta. Non ha però
il tempo di riposarsi perchè la sera stessa a
un party verrà attaccato dal quarto sfidante.
Ciò che lo differenzia di più dai precedenti direi sono le abilità da ninja (anche se biondo),
i problemi adolescenziali ritardati, il seno e il
diverso organo sessuale. Roxy è infatti il prodotto del momento bi-curioso che evidentemente ogni ragazza americana ha quando va
al college. Essendo una ragazza, o almeno lo
sembra, Pilgrim è restio dall’attaccarla. Sarà
toccandole un punto erogeno, sotto consiglio
di Ramona, che riuscirà a batterla, incrinando però il rapporto con la sua ragazza. Poco
tempo dopo dovrà sconfiggere in una battaglia Amp vs Amp (chi fa più rumore in pratica)
due gemelli nonché numeri 5 e 6 della lista di
ex. Ma una volta sconfitti e raggiunta Ramona
per scusarsi e dirle che la ama, Scott scopre
che è finita e che lei si è rimessa insieme al
suo ultimo ex, Gideon. Distrutto dalla notizia
l’eroe cade in depressione che supera grazie
a una telefonata derisoria del numero 7. Spinto anche da Wallace, il nostro eroe si fa forza
e va a sfidare il suo ultimo ostacolo per il suo
grande amore. Una volta lì però è costretto
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ad affrontare gli errori da lui fatti, tra cui l’aver tradito la minorenne cinese con Ramona all’oscuro di entrambe. Purtroppo con un
colpo alle spalle Gideon mette fine alla vita
di Scott portandolo in un limbo dove ha occasione di parlare con Ramona. Con un’extra
life riesce quindi a rivivere l’ultimo scontro e
finalmente sconfiggere il cattivone una volta
per tutte. Il film si conclude con Scott e Ramona che finalmente possono stare insieme
per sempre.
Passiamo al commento. La sceneggiatura è
davvero bella, è una commedia divertente
e che scherza anche su vari luoghi comuni
di questo periodo (hipster, esperienze omosessuali, gay in generale e musica indie). Gli
attori sono azzeccati, da Michael Cera a fare
Scott fino a Jason Schwartzman per Gideon.
La musica poi è davvero buona per quelli a
cui piace l’alternative o l’indie, sia i pezzi originali che le canzoni scelte per creare l’atmosfera in sottofondo. Ma di sicuro il pezzo forte
di questo film, che lo fa entrare per diritto nei
cult pop, sono i riferimenti ai videogiochi. Potete trovare tutto. La sigla della Universal in
8-byte, la pee bar, i combattimenti con i punti
per le combo e ovviamente i gettoni per ogni
avversario sconfitto. E se anche non siete un
appassionato di questo mondo, di sicuro potrete apprezzarne i riferimenti. Sopratutto voi
sfigati del 2000-2001.
Penso che avrò fatto davvero bene il mio lavoro se nessuno verrà a cercarmi in classe..
“Break out the L-word”
“Lesbian?”
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Ottobre 2015
cinema
TIME WARP
(from “The Rocky Horror Picture Show”)
di Anonimo
“The Rocky Horror Picture Show” è un film del 1978 con attori superfighi e fantasmagorici come Tim Curry e Susan Sarandon.
Film bellissimo, parla di due innamorati in viaggio che, in seguito alla foratura di
una gomma, per chiamare aiuto decidono di entrare in un castello e chiedere
di usare il telefono. Una volta conosciuto il proprietario (proveniente dal pianeta
Bisexual), capiteranno una serie di strani eventi!
Una delle canzoni più famose del film è “TIME WARP” e ora spiegherò come
funziona il suo ballo (e sarà tutto in inglese!!! Eh, LOL) .
“So come up to the
lab and see what’s on
the slab. I see you shiver with antici... pation.”
It’s just a jump to the left
And then a step to the right
Put your hands on your hips
You bring your knees in tight
But it’s the pelvic thrust
That really drives you insane
Let’s do the time-warp again
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varie
Ottobre 2015
Un uomo entra in un caffe’.. splash!
Rubrica di Gherardo Olivieri e Marco Fusari
Il vulcano femmina
ha lasciato il vulcano maschio perchè
puzzava: non si
LAVAva mai...
Tristezza gratuita
Freddure e battute trsti per farvi deprimere ancora di più e farvi rimpiangere le
ore di Matematica e Geografia!( ma esiste
ancora la geografia come materia?)
Cosa ci fa un eschimese 12 mesi in un
igloo? L’eschianno .
L’insalata è condita? No è con mani!
L’insalata russa, e il pomodoro non
dorme...
Due chitarre stanno parlando:
A: ma come mai non sei venuta ieri in palestra?
B: eh mi sono scordata
Disegno di Sofia Agilati
Un pò di notizie
Una fabbrica di carta igienica
chiude: gli affari andavano a
rotoli!
Nuovo tipo di lavatrice lanciata
sul mercato, 15 morti e 25 feriti
E’ morta la droga era spacciata
Ragazza stufa scappa di casa, i
genitori muoiono di freddo
L’arancia non va a fare la spesa perchè
mandaRino...
Due cassaforti si incontrano per caso e gridano: ma che combinazione!
Due maiali alla stazione di polizia: “ scusate, abbiamo saputo che
avevate delle domande
da porci
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Ottobre 2015
Racconti
Ibam Forte Via Sacra
di Marco Fusari
Me ne andavo a caso lungo Via Gino Capponi, come è mia abitudine fare, non mi ricordo
pensando a cosa, ma tutto preso in quella,
quando un uomo sulla quarantina, tutto scapigliato e con la cravatta storta, mi si parò davanti, bloccandomi il passo.
“Mi scusi” mi disse subito “ Sta per caso andando allo spettacolo teatrale ? Quello di Pirandello delle ventuno e mezzo alla Pergola”
“ No, sto andando a casa di un mio amico, mi
dispiace” Tagliai corto io, e feci per riprendere il cammino, ma lo scocciatore, evidentemente non contento della risposta, mi sbarrò
nuovamente la strada
“ Ho visto un biglietto del teatro che sporgeva dalla tasca del suo cappotto ed ho pensato che stesse andando là” insistette lo sconosciuto
“Come le ho detto” risposi io in tono pacato “sto andando da un mio amico. Le auguro qualsiasi cosa voglia” Stavolta feci un
movimento più deciso e riuscii a superare
lo scocciatore. Questi tuttavia, quasi senza
badare alla mia fretta e al mio tagliar corto,
cominciò a seguirmi,standomi a pochi passi
di distanza.
“Vuole qualcosa?” dissi io fermandomi, con
un tono che nascondeva appena laseccatura.
“Deve sapere che io sono un uomo curioso
per natura, e la storia del biglietto non utilizzato mi intriga. Come mai ha deciso di non
andare a teatro?”
“ Le ho già detto” cominciai piano, scandendo bene le parole“ che stasera non avevo
nessun teatro in programma. Devo vedermi
con un mio caro vecchio amico”
“ Come vuole lei “ fece un lieve cenno con
la testa , quasi per annuire a qualcosa che
gli ronzava in testa, e lo continuò a fare per
qualche secondo. A Quanto pareva lo sconosciuto oltre ad uno scocciatore era pure
un sociopatico. Dovevo liberarmene al più
16
presto.
“ E dove sta questo suo caro amico?”
“ Lontano, aldilà d’Arno” dissi subito io, complimentandomi con me stesso per la prontezza. “Saranno quasi più di cinquanta minuti.
A quest’ora al buio forse anche due ore“
“Bene!” Esclamò lui felice, ed io realizzai solo
in quel momento le sue allarmanti intenzioni.
“Bene, Bene! Dovremmo allora incamminarci, non si può indugiare con una meta così
lontana” disse con gran entusiasmo e , superandomi, cominciò a precedermi, mantenendo un passo sostenuto. Io, rassegnato e
sconfitto, abbassai le orecchie, come un asino che è costretto a portare un peso ancora più gravoso, e cominciai a seguirlo, con lui
che inventava per me la strada per arrivare
da questo mio amico inesistente .
Dopo qualche minuto che camminavamo, a
disagio per il silenzio che si era formato e
desideroso di ritornare a camminare da solo,
provai il tutto per tutto:
“ Lei non ha un amico che l’aspetta? Una moglie o una madre che la attenda? È tardi per
starsene fuori da soli, senza una meta precisa… “
“Li ho seppelliti tutti. Mia moglie è morta due
anni fa mentre i miei genitori se ne sono andati in un incidente d’auto quando ero ancora
bambino… Ma che notte stupenda, guardi!” E
Puntò il dito verso il cielo, indicando un gruppo di stelle vicino alla schiena della luna
“Fortunati loro, ora rimango io “ Pensai, mentre scrutavo il cielo stellato. In quel momento
però mi chiesi se lo scocciatore avesse davvero perso tutti e fosse rimasto realmente
da solo,o se fosse solamente un’invenzione
legata a quel suo comportamento irriverente.
“Sì, proprio una notte stupenda, non trova?”
continuò con aria trasognata “ Ma non crede
che dovrei essere io a porgerle la domanda
che lei ha posto a me poco fa? È tardi per
Racconti
starsene fuori da soli. Sa, non so se gliel’ho
detto, ma oltre che curioso sono un ottimo
osservatore”
“E che cosa ha osservato?” chiesi io seccato, come se all’improvviso mi avesse messo
a nudo, con tutte le mie ossa pronte ad essere analizzate e scrutate dagli occhi di uno
sconosciuto
“Oh, molte cose, molte cose” Fece una pausa, poi riprese “ Che bella notte,una notte
davvero bella”
Rimanemmo in silenzio per qualche altro minuto. Avevamo superato Santissima Annunziata e Raggiunto il Duomo
“Ha ragione” Mi sorpresi a dire,incantato dalla
bellezza e dall’atmosfera magica che pervadeva quel posto.“ è proprio una bella notte”
dissi ancora.
“Momento stupendo per pensare non crede? E per mettere le cose a posto. Trovo
che la notte sia uno dei momenti dove l’uomo
può entrare maggiormente in contatto con
se stesso, trovare una strana confidenza con
il proprio pensiero”
“Suppongo… suppongo abbia ragione” Dissi io, sorpreso da quell’improvviso cambio di
argomento.
“Lo suppongo anch’io. Di giorno siamo così
affannati, sempre impegnati a fare cose, a
cercare di riempire vuoti che ci portiamo
dentro. Siamo vittime di un continuo ciclo di
riempimento di vuoti e delle conseguenti delusioni, sempre con un’insoddisfazione e una
noia esistenziale dietro. Siamo tutti alla ricerca di qualcosa che non riusciamo a raggiungere e nemmeno a intravedere. E questa ricerca infinita perpetua e innata genera in noi
insofferenza, disagio, agitazione ed un continuo bisogno di agire, di fare esperienza, di
muoversi. Sentiamo che qualcosa ci manca
e questa mancanza genera solo altra mancanza, un vuoto d’anima che ci porta a vivere
tutto all’estremo , fino a finirci e a logorarci,
fino al punto in cui viviamo tutto senza passioni, non più all’estremo ma con distaccamento e fatica. La notte è invece il momento
del riposo, dove la nostra anima riprende fia-
Ottobre 2015
to dopo gli affanni del giorno, dopo questo
continuo moto perpetuo di ricerca. Di notte
tutto è fermo, ormai ciò che si poteva fare è
stato fatto o non fatto. Le altre decisioni verranno prese il giorno dopo. La notte è il momento in cui tutto tace, in cui il mondo dorme
e si ferma per un attimo. Il momento in cui un
viandante che non può far altro che amare la
vita si prende per sé e solo per se stesso un
attimo di tregua, in cui decide di non andare
a teatro ma di fare una passeggiata,nell’attesa del domani e del nuovo ciclo di vuoti e di
ricerche che inevitabilmente rinizierà. Gliel’ho
detto, sono un curioso di natura e questo mi
porta ad essere molto attento ai dettagli: sotto quel biglietto ce ne è un altro, motivo che
mi spinge a pensare che lei dovesse andare
a teatro con qualcuno questa sera, probabilmente una donna con cui aveva preso appuntamento a giudicare dal modo elegante e
ricercato con cui è vestito. La domanda che
ora le porgo è perché non ci è andato? Perché ha preferito andarsene solo e pensoso
per quella via? Se lo sta domandando anche
lei,glielo leggo negli occhi da prima, ma senza trovare risposta. Ebbene, lasci che glielo
dica io: per l’irrequietezza che non la lascia
mai, per quel sentimento che le descrivevo
prima. E Mi permetta che le dica una cosa:
viva, e non si aspetti altro dalla vita se non di
vivere. Non si aspetti quel qualcosa che le
riempirà il vuoto che sente, non lo cerchi così
disperatamente, perché troverà solo ancora
più irrequietezza, ancora più vuoto. Cerchi
dentro di lei una prima felicità, cerchi di essere prima di tutto in armonia con lei stesso, di
essere la persona che vuole essere,autosufficiente almeno per quanto riguarda se stesso.Viva il presente, colga il giorno così come
viene, lo viva affondo, senza pensare a ricercare qualcosa di assoluto. Esso se deve venire verrà, per caso, inatteso, proprio come
un uomo scapigliato e con la cravatta storta
che mentre stai andando per caso lungo via
Gino Capponi, tutto immerso nei tuoi pensieri,
ti si palesa davanti. Per caso, si dice, per destino si spera.”
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Giochi
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I CrUcI dEgE
di Andrea Magnini
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ORIZZONTALI:
1. Un’affermazione che dà origine ad una contraddizione
10. Si elettrizza se strofinata
con della stoffa
13. Il famoso scudo di Zeus
14. Espressione inglese che sta
per: also know as
15. Forza in latino senza v
16. La città eterna
17. Lo è la membrana della
cellula umana
21. Se non son trone son...
23. Antica città mesopotamica
24. Il ghepardo del nord
America
25. Divinità egizia del sole
26. Il pronome te con il verbo
chiamare
27. H2S: Idrogeno...
29. Un’operazione economica
ben riuscita
31. Introduce la protasi in
inglese
32. Tra le highway è famosa in
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USA la 66
33. Una ragazza che è capace
di capire gli altrui sentimenti
37.La moneta europea
38. Terribile
40. Incrocio tra due cose
diverse
42. Edificio la cui arte di costruzione era sacra ai romani
43. l’arte con Socrate portava
alla verità le persone
44 Qui e...
VERTICALI:
1. sostenere, difendere con
entusiasmo
2. Paura di stare in luoghi
affollati
3. Tipica delle Poesie
4. Quello che si usa sulle prese
di corrente straniere o a diverso voltaggio
5. Preposizione semplice
7. Un nome che potrebbe
essere sale in latino
8. Pianeta natio dei Dalek
9. Quelle che si trovano nei
deserti, senza una i
10. Lo usano nelle scuole
elementari per far imparare le
somme
11. Sembra stracchino ma è
più acida e densa
12. Lo si usa per arare la terra
18. Attuale produttore esecutivo della serie londinese
“Doctor Who”
19. Aggettivo che si usa parlando di calore e temperature
20. La fine della fila
21. Oh My God
22. Irlanda in Irlandese
26. Si pagano periodicamente
28. Famosa città della Sassonia
33. Lo sono quelli dell’Iliade
34. Congiunzione avversativa
35. Certo che sei proprio un
bel...
36. se non è un cilindro è un...
39. colpevole
41. Abbreviazione di Lucrezia
Giochi
Ottobre 2015
Di Taddeo Lensi e Luna Gussari
In questo cruciverba non esistono caselle nere e ogni parola va scritta dopo l’altra senza
lasciare spazi. Le definizioni sono scritte per righe e colonne.
( es: 1° orizzontale: ci si abita - è l’amico dell’uomo ==> casacane )
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Orizzontali:
1: Non trasparenza - ha le proprietà
di una base - il centro nel pepe
2: Si illuminano quando vengono illuminati - dispari in raro - sodio
3: Pende nella gola - ordino in latino
- Bari - laughing out loud
4: Gemito - ne è presidente Michelle
Bachelet - quello voluto non è mai
troppo
5: Fornisce rimedi contro la tosse si mette sul focolare - capo senza
vocali - ci in spagnolo
6: Radice a Londra - si dice di un
cambiamento determinato - Distance Measuring Equipment
7: Lo... spagnolo - svestite - alto in
centro - consonanti in lavo - prefisso
indicante l’uguaglianza - Bario
8: Il Pisciottu rapper - non è pubblico
- esame diagnostico
9: E’ di Diomede nel libro V dell’Iliade
- spostare a se- dispari in raro
10: Parte del motore - vaso per le offerte di vino dei fedeli - la fine dell’Aloe - ... leonis
Verticali:
1: Lo è la lesione all’occhio - multinazionale
europea per la produzione di software
2: Professa la religione opposta al cristianesimo- uccelli della famiglia dei gabbiani
3: Sono indistruttibili - non off - ci comunicano i sordi (sigla)
4: Cagliari - supino di legere - saint
5: Username - cosa inedita
6: Sminuzzare - si inserisce nel telefono
7: Non si deve calpestare - consonanti in
lira - dittongo latino
8: Sport invernale - verginità
9: Negano l’esistenza di Dio - ... 102.5 detergente polivalente per tutte le superfici
lavabili
10: Larghe e lunghe strisce di pelliccia - imposta sul valore aggiuntivo - Ravenna
11: Loro in latino - l’aquila ce l’ha adunco croce di San Francesco
12: Contrattura - ammassi di pietre
13: E’ furioso - sta con quel
14: Prefisso che indica il vino - un tipo di
anestesia
15: Ovvio, chiaro - equivale a 4840 iarde
quadrate
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zio
e
R
n e:
Redattori:
Gemma Montaperto 1As
Andrea Oteanu 1As
Adele Bianchi 1As
Sofia Medini 1As
Ludovica Frati 1As
Josè Turpo 1As
Daniele Stellini 1As
Sara Salvadori 1B
Mariachiara Samorè 1D
Marta Cannicci 1E
Silvia Desideri 1E
Gaia Magnini 1E
Direttore: Guido Paoletti 3AS
Vice-Direttrice: Elisa Guerra 4C
Matilde Chiellini 1E
Camilla Piersimoni 1G
Camilla Mariani 1G
Sofia Agliati 1G
Silvia Quadretti 1H
Niccolò Cocchi 1I
Guenda Nocentini 1I
Andrea Rigacci 2A
Gherardo Ulivieri 2AS
Ada Gianassi 2G
Nicola Stellini 2H
Guido Contini 2H
Beatrice Rolfo 3As
Il Direttore DICE:
Finito di stampare
il: 29/05/2015
alle ore: 18:00
In tiratura di 750 copie
Lorenzo Galli 5G
Andrea Magnini
Francesco Di Giorgio
Impaginatori:
Collaboratori:
Marco Fusari 5G
Eleonora Scardiilo 3As
Valentina Buccio 4C
Lorenzo Catoni 1F
Giorgia Cantini 3L
Jacopo Magnini 2B
Taddeo Lensi 3H
Luna Gussari 3D
Caterina Buda 3I
Valentina Buccioni 4C
Bernaro Cenetti 5B
Salve a tutti voi che vi spingete sino ai
più reconditi meandri del DeGe e leggete la quarta di copertina! Siete tutti
invitati a scrivere sulla più importante
testata giornalistica del Castelnuovo!
Potete partecipare alle riunioni della redazione, aperta a tutti, ogni giovedì alle
14:30 in sede (a volte c’è del cibo). Per
gli sfortunati che non potessero partecipare, è possibile pubblicare i propri
contenuti in molti modi: potete dare una
chiavetta USB a un redattore, mandare
una mail ([email protected]) o
usufruire dello Scatolone Fabbricone,
presente in entrambe le sedi. Se avete
qualche dubbio, contattate pure il direttore o uno dei redattori: contribuiremo
a incasinarvi ancora di più le idee!
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