articolo comparso su Frutticoltura

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articolo comparso su Frutticoltura
Tecnica
SPECIALE FRUTTICOLTURA SOSTENIBILE
Frutticoltura biologica:
riviste le normative
per la difesa fitosanitaria
PIERANGELA SCHIATTI1 - FLORIANO MAZZINI2
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Associazione Produttori Biologici e Biodinamici dell’Emilia-Romagna (Prober) - Bologna
Servizio Fitosanitario Regionale dell’Emilia-Romagna - Bologna
Migliorano le tecniche di
produzione grazie agli sviluppi
della ricerca applicata. Molto
dipende ancora dalle strategie di
difesa e dalla disponibilità di
adeguati prodotti fitosanitari. In
fase di revisione le norme di
autorizzazione delle sostanze
attive. Punti di forza e punti
deboli di un settore ancora in
bilico fra difficoltà tecniche e
riscontri commerciali.
L’
agricoltura biologica si propone
come un sistema di coltivazione in
grado di offrire un prodotto ad alto
valore aggiunto che corrisponde ai requisiti richiesti dal consumatore (sicurezza
alimentare, qualità del cibo, tracciabilità,
tutela ambientale). L’agricoltura biologica
può dare un impulso al settore primario,
non solo per la sostituzione dei mezzi
produttivi inquinanti, ma anche per i presupposti di sviluppo sostenibile che stanno alla base dell’attività in biologico.
Punti di forza e di debolezza
Le tecniche di coltivazione in biologico sono negli anni notevolmente migliorate e le difficoltà che si incontrano sono
oggi più contenute rispetto a quanto avveniva alla fine degli anni ’80 grazie sia ad
un miglioramento dei mezzi tecnici disponibili, sia ad una aumentata conoscenza delle strategie da attuare. L’applicazione con attenzione e professionalità delle
conoscenze che l’esperienza e la ricerca
hanno messo a disposizione permette la
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coltivazione in biologico di tutte le specie
frutticole.
In linea generale, nell’adozione delle
tecniche di agricoltura biologica il punto
di partenza è il suolo. Non si può prescindere, infatti, dalla corretta gestione delle
tecniche agronomiche di conduzione del
terreno, né dalla tutela della biodiversità
presente.
La gestione del suolo deve essere effettuata in modo da influire in maniera equilibrata sui processi di mineralizzazione e
umificazione della sostanza organica e da
limitare l’impatto dei mezzi meccanici
sulla struttura del terreno, nonché sulla
comunità di microrganismi che lo popolano e che trasformano la sostanza organica
in elementi nutritivi. La coltivazione biologica deve partire, quindi, dal mantenimento o dal ripristino della fertilità organica del suolo, soprattutto se il quantitativo
di humus non è sufficiente. Per ripristinare la fertilità organica del suolo nel frutteto si possono apportare ammendanti (letame e compost), impiegare l’inerbimento
permanente ed utilizzare il sovescio. Tali
interventi agiscono determinando modifiche nel terreno in tempi lunghi.
La riduzione delle rese della maggior
parte delle colture frutticole che si registra
nel passaggio all’agricoltura biologica
può essere di frequente connessa ad una
gestione del suolo che prescinde dalle
Agricoltura biologica: aiuti per 1,1 milioni
Sono state definite le modalità attuative dell’intervento pubblico (bando del MiPAAF)
previsto dal “Programma di azione nazionale per l’agricoltura biologica e i prodotti biologici”. Per tali interventi lo stanziamento disponibile è di 1.100.000 suddivisi in tre possibili azioni e cioè: 1) aggregazione telematica (import massimo 150.000 ); 2) sostegno
all’interprofessione per un importo massimo di 400.000 ; 3) organizzazione commerciale con importo massimo di 550.000.
I prodotti a cui si riferisce il progetto devono essere ottenuti nelle aziende aderenti all’organismo associativo proponente, comunque localizzato nel territorio delle Regioni
coinvolte e, infine, riguardare almeno tre filiere distinte.
Le Associazioni beneficiarie dell’intervento pubblico si devono impegnare a rendere
disponibili ad altre associazioni le esperienze e le soluzioni realizzate nell’ambito dei progetti finanziati, nel rispetto della normativa vigente e sulla base di specifici accordi.
considerazioni esposte. La nutrizione delle colture da frutto è di per sé complessa,
considerando che le frutticole sono colture poliennali, che l’adozione delle pratiche di ripristino della fertilità non dà esiti
immediati e che la scelta nell’ampia gamma di matrici organiche commerciali disponibili non è sempre facile.
Altro elemento di base per il biologico
deve essere l’adozione delle varietà adatte. Gli obiettivi cui puntare sono quelli di
indirizzarsi verso cultivar rustiche, dotate
di scarsa sensibilità alle principali malattie, di utilizzare prevalentemente varietà
precoci in grado di sfuggire agli attacchi
dei principali fitofagi e, nel contempo, tenere conto delle potenzialità commerciali
della cultivar scelta. La coltivazione del
pesco in biologico ha assunto una certa
diffusione, anche se è da rilevare che in
taluni ambienti risulta difficile il controllo
dei tripidi per le nettarine e il controllo
della monilia pre-raccolta dei frutti.
Albicocco, ciliegio e susino si adattano
bene all’agricoltura biologica. Per quanto
riguarda l’albicocco, di recente sono
emerse alcune avversità fitosanitarie di difficile controllo, come la “maculatura rossa” (Apiognomonia erytrostoma) ed il Capnodio. È opportuno realizzare i nuovi impianti dove sia possibile irrigare, per agevolare il controllo del capnodio, oltre ad
evitare le zone umide dei fondovalle e di
pianura in funzione dell’elevata suscettibilità della coltura agli attacchi di monilia.
Per il ciliegio è importante un’accurata scelta delle varietà e dell’ambiente di
coltivazione, considerando che la coltura
è particolarmente sensibile all’umidità
che favorisce le infezioni di monilia (fioritura e pre-raccolta). Altro fattore limitante,
in particolare in collina, alta collina e per
le varietà tardive, è la mosca del ciliegio.
Per la coltivazione del susino sono da preferire gli ambienti collinari, meno soggetti
a gelate e a ristagni d’umidità, e da evitare varietà di susino cino-giapponese tardive, più a lungo esposte e più sensibili a
Cydia funebrana.
Per pero e melo è in particolare complesso il controllo della carpocapsa, soprattuttoe per le cultivar tardive. Cultivar
precoci di pero ben si adattano all’agri-
Pfi in Alto-Adige: positivo il consuntivo di Agrios nel 2007
Al termine dei controlli dei raccoglitori aziendali è stato riconosciuto conforme alle direttive di Agrios il 97,8% delle superfici (pari a 16.844 ha) che risultavano iscritte in primavera. Pertanto il 91% dell’intera superficie frutticola dell’Alto Adige (circa 18.430 ha) è
stata disciplinata secondo le direttive della Produzione Integrata.
Iscrizioni: con la richiesta d’iscrizione di ben 7.867 frutticoltori per 17.219 ha di superficie frutticola (pari al 93% dei frutteti esistenti in Alto Adige) la superficie iscritta è aumentata di 83 ha rispetto al 2006.
Controlli: dal 02/05/2007 al 21/08/2007 il Controllo Qualità Alto Adige ha eseguito
controlli presso 814 aziende agricole (= 10,3% dei partecipanti); a seguito di tali controlli sono state escluse dal Programma Agrios 6 aziende e 5 appezzamenti singoli per un
totale di 13 ha.
Residui: tra i 734 campioni di foglie analizzati in laboratorio ne è stato trovato 1 con
un principio attivo non ammesso dal Programma Agrios; su altri 7 campioni sono risultati presenti principi attivi ammessi dal Programma, ma che non figuravano nel quaderno
di campagna; in questo caso sono stati esclusi 3 ha di superficie in produzione.
Raccoglitori aziendali: sono stati presi in esame complessivamente 7.717 raccoglitori aziendali e di questi 197 (2,6%) sono stati contestati. Ciò portava ad escludere dal
programma 44 aziende e 152 appezzamenti per una superficie complessiva di 144 ha. A
confronto con il 2006 la superficie esclusa dal Programma Agrios in seguito al controllo
dei raccoglitori aziendali è diminuita del 43%.
coltura biologica. Il melo è una coltura
che richiede, su varietà sensibili, un elevato numero di interventi per la ticchiolatura, che comunque risulta di solito ben
controllata. Ben si adattano alla coltivazione biologica le cultivar resistenti alla
ticchiolatura, che però non sono molto richieste dal mercato. Fra le varietà ticchiolatura resistenti si può segnalare Modì®,
della quale sarebbe interessante verificare
l’adattabilità alla coltivazione bio, in
quanto sembra possa avere buona valorizzazione commerciale.
In Emilia-Romagna sono attualmente
in corso due progetti sulla frutticoltura biologica realizzati tramite il coordinamento
di Crpv e Prober e con il contributo della
Regione; si tratta del progetto biennale di
“Adeguamento delle tecniche di coltivazione delle drupacee in agricoltura biologica” e del progetto triennale “Ottimizzazione della coltivazione del pero in agricoltura biologica”; per entrambi il 2008
rappresenta l’ultima annualità. Entrambi i
progetti si realizzano attraverso il contributo di un gruppo di lavoro interdisciplinare
costituito da tecnici esperti del settore e
docenti universitari, con l’obiettivo di qualificare e valorizzare le produzioni frutticole attraverso l’analisi e la risoluzione dei
TAB. 1 - SOSTANZE ATTIVE INSERITE IN ALLEGATO 1
Fosfato ferrico (esca lumachicida)
Microrganismi
- il virus della poliedrosi nucleare di Spodoptera exigua (per quest’ultimo non vi sono formulati in
commercio in Italia)
- Ampelomyces quisqualis
- Bacillus subtilis
- Coniothyrium minitans
- Pseudomonas chlororaphis
punti critici e delle problematiche connesse con la gestione globale del frutteto.
Le tematiche affrontate puntano a fornire il supporto tecnico per la scelta delle
matrici organiche commerciali, in particolare per quanto riguarda l’azoto e la sua
mineralizzazione nel terreno, indagando
sulla velocità e persistenza a diversi regimi di temperatura. I prodotti di maggior
interesse sono verificati su piante in vaso e
in pieno campo, sia per il pero che per il
pesco. Sono in corso le verifiche sull’applicazione del bilancio umico su pero e
l’influenza di alcuni composti naturali (in
particolare estratti vegetali) aventi funzione nutrizionale e biostimolante su pero.
Nell’ambito della difesa, si stanno svolgendo verifiche sulla fitotossicità dell’azadiractina in relazione alla varietà e alla diversa epoca di distribuzione su pero, sulla
tentredine del pero (miglior utilizzo di
prodotti e efficacia di nematodi entomopatogeni), sulla carpocapsa (conservazione e migliori condizioni d’impiego del virus della granulosi, verifica di prodotti) e
sulla tingide del pero. Sulle drupacee è in
corso la valutazione sulla sostanza organica in interventi di ammendamento e concimazione; sono valutate le caratteristiche
agronomiche e pomologiche di diverse
cultivar di ciliegio e, nel contempo, la loro differente suscettibilità alle avversità,
con particolare riferimento alla sensibilità
varietale verso la monilia. Sono in corso
indagini sullo spacco e sulla monilia del
ciliegio in pre-raccolta e, nell’ambito della difesa delle drupacee, valutazioni sulle
strategie da adottare per il corineo e le
batteriosi, nonché per la maculatura rossa
dell’albicocco.
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I prodotti per la difesa nell’ambito
della revisione europea
La Direttiva 91/414, recepita in Italia
con il D.Lgs. 194/95, ha avviato un programma di revisione delle sostanze attive
già in commercio prima del 1993 (sostanze attive note) e nel contempo ha armonizzato le procedure di registrazione dei
prodotti fitosanitari (autorizzazione ed immissione in commercio). La normativa ha
previsto, pertanto, la revisione delle sostanze autorizzate prima del 1993 ed
un’adeguata procedura per le sostanze
autorizzate dopo il 1993, al fine di costituire, in base alla valutazione, un elenco
di sostanze iscritte o escluse da un elenco
definito Allegato I.
Prodotti già in commercio prima
del 1993
Le sostanze attive commercializzate
nella Ue sono state suddivise in 4 liste, in
base ad un programma di revisione che
prevedeva una determinata tempistica.
Fra le sostanze registrate in Italia coinvolte nella revisione fino a settembre 2007,
sia le 86 sostanze incluse fino ad oggi in
Allegato I, sia le 175 non incluse, non vi
sono prodotti per l’agricoltura biologica.
I prodotti per l’agricoltura biologica
già in commercio a luglio 1993 (anno
zero per la revisione dei prodotti) sono
stati inseriti nella III e IV lista di revisione e saranno valutati nei prossimi mesi.
Le liste citate prevedono la valutazione
totale (non solo prodotti bio) di circa
270 sostanze. Entro il 31 dicembre 2008
le sostanze attive ancora da revisionare
saranno suddivise in 4 categorie in base
alle caratteristiche tossicologiche ed
ambientali, ai fini di una successiva valutazione come segue:
1) sostanze attive verdi: profilo favorevole; iscritte in Allegato I saranno valutate
entro il 2010;
2) sostanze attive rosso scuro: profilo
negativo; non incluse in Allegato I;
3) sostanze attive arancioni: profilo intermedio; iter normale di revisione;
4) sostanze attive rosse: profilo critico;
richiesta di rinuncia volontaria – 2 anni di
periodo di commercializzazione – nuovi
studi.
Il primo gruppo di sostanze attive, con
profilo favorevole, risulterà iscritto in Allegato I in modo transitorio, fino alla valutazione definitiva. I prodotti con profilo tossicologico ed ambientale negativo, saranno esclusi e quindi non più utilizzabili.
Quelli con caratteristiche intermedie saranno da valutare in base al normale iter
di revisione e quelle con profilo critico lasciate in commercio per un tempo più
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TAB. 2 - SOSTANZE ATTIVE CHE RISULTANO IN REVISIONE
Attrattivi sessuali (feromoni vari)
Azadiractina - tutelata da: Capiscol, NIM Distribution Center AB, Mitsui AgriScience International SA/BV,
Probelte SA, Sipcam Spa, Cerrus Sas, Alfarin Químíca SA, Investigaciones y Aplicaciones Biotecnológicas
SL, Trifolio-M GmbH, FiBL Berlin eV, Valagro Spa, Agrimix Srl, Procesos Bioquímícos Claramunt-Forner SL
(Stato membro relatore: Germania)
Proteine idrolizzate - tutelato da: Sicit 2000 Spa (Stato membro relatore: Grecia)
Oli vegetali/olio di colza - tutelato da: Scotts Celaflor GmbH, Cerrus Sas, Denka International BV, FiBL Berlin
eV, W Neudorff GmbHKG, Novance SA, pbi Home & Garden Ltd, Vitax Ltd (Stato membro relatore: Spagna)
Oli vegetali/olio di soia - notificato come repellente DeruNed bv, Denka International BV, Procesos
Bioquímicos Claramunt-Forner, SL (Stato membro relatore: Svezia)
Oli vegetali/olio di girasole - tutelato da: Denka International BV, pbi Home & Garden Ltd, La Toulousaine de
Recherche et de Développement (Stato membro relatore: Spagna)
Oli vegetali/olio di pino - tutelato da: Action Pin, Denka International BV, Intrachem Bio Italia Spa, Micro
Biomentor BV, Spiess-Urania Chemicals GmbH (Stato membro relatore: Svezia)
Olio minerale - tutelato da: Avenarius-Agro GmbH, BP Global Special Products Ltd, Cepsa, ChevronTexaco
Technology Ghent, Elefant Chemische Produkte GmbH, ExxonMobil, FiBL Berlin eV, Germicopa Sas, JP
Industrie, Petrogal SA, RAMOIL Spa, Repsolypf Lubricantes y Especialidades, Stähler Agrochemie GmbH &
Co. KG, Sun Oil Company Belgium NV, Total Solvants, W. Neudorff GmbHKG
Piretrine - tutelato da: Alfarin Química SA, BRA-Europe, Capiscol, FiBL Berlin eV, MGK Europe Limited,
Organic Insecticides, Procesos Bioquímicos Claramunt-Forner SL, Manfred Pfersich, Kenya Pyrethrum
Information Centre, Pyco SA, Samabiol SA, Serbios Srl (Stato membro relatore: Italia)
Rotenone - tutelato da: FiBL Berlin eV, Intrachem Bio Italia Spa, Saphyr, Serbios Srl, Scotts France Sas
(Stato membro relatore: Francia) - revocato Microrganismi:
- Streptomyces griseoviridi - tutelato da: Verdera Oy (Stato membro relatore: Estonia)
- Trichoderma harzianum - tutelato da: Binab Bio-Innovation AB, Investigaciones y Aplicaciones
Biotecnológicas SL, Intrachem Bio Italia Spa, Isagro Spa, Agrifutur Srl, Borregaard BioPlant ApS, Koppert
Beheer BV (Stato membro relatore: Svezia) - (lista IV)
- Trichoderma viride (lista IV) - tutelato da: Agribiotec Srl, Isagro Spa (Stato membro relatore: Francia)
- Bacillus thuringiensis aizawai - tutelato da: Isagro Spa, Sipcam Spa, Mitsui AgriScience International
SA/BV, Valent BioSciences (Stato membro relatore: Italia) - (lista IV)
- Bacillus thuringiensis kurstaki - tutelato da: Alfarin Química SA, Stähler Agrochemie GmbH & Co. KG,
Investigaciones y Aplicaciones Biotecnológicas SL, Mitsui AgriScience International SA/BV, Probelte SA,
Sipcam Spa, Valent BioSciences, Intrachem Bio Italia Spa, Isagro Spa (Stato membro relatore: Danimarca)
- (lista IV)
- Beauveria bassiana - tutelato da: Agrimix Srl, Agrichem SA, Calliope, Mycotech Europe LTD (Stato
membro relatore: Germania) - (lista IV)
- Bacillus thuringiensis tenebrionis - tutelato da: Valent BioSciences (Stato membro relatore: Italia)
- Cydia pomonella granulosis virus - tutelata da: Calliope, Mitsui AgriScience International SA/BV, Probis
GmBh, Intrachem Bio Italia, Sipcam Spa (Stato membro relatore: Germania)
- Adoxophies orana granulosis virus
- Paecilomyces lilacinus ceppo 251
- Metarhizium anisopliae - tutelato da: Agrifutur Srl, Intrachem Bio Italia Spa, Earth BioScience (Stato
membro relatore: Paesi Bassi)
Rame (rame da carbonato basico, rame da idrossido, rame da ossicloruro, rame da ossicloruto, rame da
ossido, rame da solfato) - tutelato da: European Union Copper Task Force - (lista III)
Sali di potassio di acidi grassi - tutelati da: FiBL Berlin eV, Investigaciones y Aplicaciones Biotecnológicas
SL, W. Neudorff GmbH KG, Denka International BV, Euroagro Srl, Duxon ApS, Tratamientos Bio-Ecológicos
SA, Valagro, Stephenson Group Limited, Cerrus (Stato membro relatore: Irlanda)
Polisolfuro di calcio - tutelato da: STI - Solfotecnica Italiana Spa, Polisenio Srl, FiBL Berlin eV (Stato
membro relatore: Spagna) - (lista IV)
Zolfo - tutelato da: Zolfital Spa, United Phosphorus Ltd, Agriculture Chimie Industrie International,
Gomensoro Químíca SA, Julio Cabrero y Cia, SL, Agrindustria Srl, Headland Agrochemicals Ltd, BASF
Aktiengesellschaft, Novigen Sciences Ltd, M/s Sulphur Mills Limited, Sapec Agro SA, Repsolypf
Lubricantes y Especialidades, Agrostulln GmbH, STI - Solfotecnica Italiana Spa, FiBL Berlin eV, Cerexagri
SA, Petrogal SA, Cepsa,Osku España SL, Syngenta (Stato membro relatore: Francia) - (lista IV)
(Fonte: http://fitorev.imagelinenetwork.com/; Reg. Ce 2229/2004 della commissione del 3 dicembre 2004)
lungo in modo da potere valutarle, in seguito, e definire il ritiro o l’iscrizione in Allegato I.
In una delle sessioni “Pesticides-Legislation” dello Standing Committee on
the Food Chain and Animal Health, te-
nutesi l’8-9 ottobre 2007 a Bruxelles, è
stata decisa la revoca di sostanze comprese nella IV lista di revisione, tra cui,
di interesse per il biologico, il rotenone.
Il documento con la revoca non è ancora stato pubblicato; dal momento della
pubblicazione ci sarà un anno per lo
smaltimento delle scorte. Nonostante a
gennaio 2007 i notificanti abbiano comunicato alla commissione la loro intenzione di non investire più risorse nella difesa di questa sostanza, per il rotenone la Francia, l’Italia e il Regno Unito
hanno ottenuto una proroga d’impiego
sino all’aprile del 2011 per usi essenziali su fruttiferi (melo, pero, pesco e vite),
probabilmente su pressione delle organizzazioni del biologico (Fonte: http://fitorev.imagelinenetwork.com/).
TAB. 3 - CATEGORIE DI SOSTANZE ATTIVE
Sostanze attive in commercio
dopo il 1993
zione del termine di smaltimento delle
scorte per commercio ed impiego (entro
12 mesi). Da tenere presente che la revisione europea dei prodotti fitosanitari si
andrà a sovrapporre, da un punto di vista temporale, con l’emanazione dei
nuovi allegati della normativa europea
sull’agricoltura biologica, prevista dal
nuovo regolamento Ce 834/2007 relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici, entrato
in vigore il 27 luglio 2007 ed applicabile dall’inizio del 2009. Pertanto, quanto
esposto è riferito ai prodotti presenti nell’attuale normativa, che presumibilmente subiranno qualche variazione.
L’attuale direttiva 91/414 sarà sosti-
Nell’Allegato I vi sono alcuni prodotti per l’agricoltura biologica che sono
stati inclusi come sostanze attive nuove;
sono state inserite in Allegato, quindi,
non in relazione alla revisione delle vecchie sostanze attive, ma come sostanze
che sono state autorizzate ex novo con
le nuove procedure previste dalla Direttiva 91/414 Ce (Tab. 1); tutti gli altri prodotti attualmente impiegabili in agricoltura biologica sono in revisione (Tab. 2).
Nel caso in cui, dopo la revisione, i
prodotti saranno esclusi dall’Allegato I,
l’iter nazionale prevede la revoca delle
registrazioni (entro 6 mesi) e la defini-
Categoria
principale
Sostanze a basso
rischio
Sostanze candidate
sostituzione
Sostanze
di base
Definizione
Sostanze
“standard”
Rischio ridotto per
la salute umana,
per gli animali e
per l’ambiente
Confrontate con
s.a. già autorizzate
con impatto più
favorevole
Non utilizzate
principalmente
come prodotto
fitosanitario e non
vendute come tali
Durata
approvazione,
rinnovo s.a.
10 anni + una
revisione completa
15 anni + una
revisione completa
7 anni e revisione
completa ogni 7
anni
Illimitata
Dati per i
formulati
Dati completi,
autorizzazione
zonale
Dati limitati,
autorizzazione
in 90 giorni.
Dati completi,
sostituzione.
Autorizzazione
non necessaria
tuita nei prossimi anni da uno specifico
regolamento europeo, attualmente in discussione, che prevede la suddivisione
delle sostanze attive in differenti categorie (Tab. 3). La versione attualmente in
discussione prevede appunto che vi siano sostanze a basso rischio con un iter
autorizzativo semplificato ed anche sostanze cosiddette “di base” per le quali
l’autorizzazione non sarà necessaria.
Questo tipo di suddivisione, tenendo
conto degli investimenti più limitati richiesti per queste tipologie di prodotti,
potrà probabilmente creare le condizioni per favorire lo sviluppo di prodotti fitosanitari specifici per l’agricoltura bio■
logica.
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