sezione odontotecnici

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sezione odontotecnici
SEZIONE
ODONTOTECNICI
ODONTOTECNICA ITALIANA D’ECCELLENZA
IPSIA G. Ceconi-Udine
Committente
I.P.S.I.A. “G. Ceconi“ di Udine.
Immagine di copertina: Medaglia Commemorativa, opera di Claudio Rodaro.
Pagina precedente: ingresso dell’Istituto “G. Ceconi“ di Udine.
A chi ha dato quel che ha potuto dare,
a chi ha dato molto,
a chi ha dato tutto…
Il presente volume, “50° Sezione Odontotecnici - Odontotecnica italiana d’eccellenza”, vuole raccontare i 50 anni della
Sezione Odontotecnica dell’IPSIA “G. Ceconi” di Udine ricordandone i protagonisti, focalizzandosi sui ricordi e le esperienze di chi ha vissuto e partecipato a vario titolo a queste
cinque decadi.
È dunque un modo insolito ma più umano, caldo e amichevole di rivivere una lunga storia radicata sul territorio ma soprattutto nei cuori e nei ricordi di tanti insegnanti, studenti,
collaboratori e famiglie. Proprio per questo trovano posto, oltre ad informazioni rigorose e dettagliate, tanti aneddoti che
contribuiscono a rivelare il volto leggero ma più nascosto di
un’istituzione, la scuola, che a volte pare un po’ distante.
Matteo Rodaro
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Introduzione del
DIRIGENTE SCOLASTICO
Il corso “Odontotecnici” dell’Istituto Professionale Giacomo Ceconi di Udine
compie 50 anni. Cinquant’anni di servizio al territorio friulano con la missione di
formare tecnici preparati ad entrare direttamente nelle aziende di settore e svolgere
l’attività imprenditoriale.
L’Istituto annovera, tra gli studenti di ieri, molti professionisti di successo a capo di
primarie aziende odontotecniche e studenti che, acquisito il diploma di odontotecnico, hanno proseguito gli studi universitari per poi affermarsi come stimati medici
specialisti in odontoiatria e in altri settori sanitari.
Il successo del corso nel passato e nel presente è legato alla “mission” che ha da
sempre caratterizzato il corpo docente ed i dirigenti scolastici che si sono succeduti
in questi 50 anni:
• collaborazione continua con le aziende e le associazioni di settore con lo
scopo di “portare a scuola” le migliori tecnologie presenti nel territorio;
• metodologia didattica dell’alternanza scuola-lavoro per offrire agli studenti la
possibilità di frequentare periodi di stage nelle aziende, un importante valore
aggiunto alla didattica laboratoriale.
IL FUTURO
La scuola ha l’ambizione di svolgere la funzione di motore propulsivo nella diffusione delle nuove tecnologie ed in questo senso è impegnata nell’acquisizione
delle strumentazioni e “know how” per fornire agli studenti ed ai professionisti le
competenze CAD CAM nella modellazione dentale computerizzata. Un futuro che
sono certo si possa concretizzare nei prossimi anni con l’impegno e la passione di
tutti gli attori.
È questa la promessa che mi sento di fare a tutti coloro che sono stati vicino alla
scuola in questi 50 anni ed a quanti sono attualmente impegnati ad assicurare al
corso “Odontotecnici” un grande futuro!
Il dirigente scolastico
Dott. Giovanni Francois
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PRIMA DELLE SCUOLE DI
ODONTOTECNICA
Fino agli anni cinquanta poche erano le scuole di odontotecnica in Italia:
la “Cesare Correnti” di Milano, il “Villaggio del Fanciullo” di Bologna, la “Fondazione
George Eastman” di Roma, l’istituto “De Amicis” di Roma e poche altre, perciò l’aspirante meccanico-dentista iniziava l’apprendistato direttamente in laboratorio.
I laboratori erano gestiti da un dentista o da un titolare che aveva l’autorizzazione
all’esercizio dell’arte ausiliaria sanitaria di odontotecnico avendo sostenuto un esame teorico e pratico nelle sessioni straordinarie che si tenevano a Milano, Roma o
Padova dopo il 1929 per regolarizzare la posizione di chi non aveva il diploma.
La professione si trasmetteva dall’operaio più esperto all’apprendista che, per
compensi minimi pur di imparare, faceva il fattorino o riordinava il laboratorio, ma
veniva anche inserito gradualmente nella produzione.
Iniziava a preparare modelli in gesso, occlusori, muffole, lucidava qualche piccola
protesi. Nei pochi momenti liberi “rubava il mestiere” guardando gli operai più esperti, aspettando un nuovo apprendista che lo avrebbe sostituito nelle sue mansioni per
poter finalmente creare una protesi con le proprie mani.
Nel settore della protesi fissa solitamente la prima vera protesi che uno poteva
ottenere era una corona stampata in acciaio. Era la trasformazione di un bossolo in
qualcosa di funzionale da collocare nella cavità orale: una corona dentale!
I più bravi ottenevano una corona non solo brillante ma che rispettava l’anatomia e
veramente funzionale perché dotata di punto o aree di contatto, in relazione occlusale e ben “incoppata”, tale da avere una sicura chiusura al colletto.
La tappa seguente era la preparazione delle cappette dette di Biaggi. Dimostrate
così le capacità manuali di base, poteva iniziare a modellare e rifinire corone fuse,
qualche veneer o un piccolo ponte.
I ponti circolari, le protesi mobili totali e gli scheletrati erano riservati ai titolari o
agli operai più esperti che potevano affiancare alla loro abilità anche nuove conoscenze frequentando corsi di aggiornamento.
In quegli anni si stava diffondendo anche in Italia la fama del dentista ticinese
dottor Augusto Biaggi, che esercitava l’odontoiatria a Brugg.
Era noto nel campo protesico per la sua genialità nel proporre innovazioni medico-tecniche di varia complessità nel campo odontoiatrico ed odontotecnico.
Egli si applicava particolarmente alle protesi di precisione, coadiuvato da Hans
Steimer, tecnico abilissimo.
Proponeva corone doppie con intarsi a tre quarti per ponti amovibili, inoltre divulgava la protesi ammortizzata con attacchi di sua invenzione. Suoi i libri “La protesi
ammortizzata” e “Il ponte amovibile”.
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Con il dottor Castagnola fondò l’associazione “Amici di Brugg”.
Avviò vari corsi a Brugg e convegni in
tutta Italia per diffondere la conoscenza
con un interscambio tecnico-scientifico
tra gli aderenti.
Molti erano i dentisti e i tecnici che
colsero questa opportunità, tra gli altri
il dottor Mario Fonzar e il tecnico Derio
Zannier di Udine che iniziarono a frequentare Biaggi nel 1957.
Zannier rimase conquistato dalla protesi di precisione, con attenzione ne acquisì le tecniche, le perfezionò e ottenne
protesi funzionali e altamente estetiche
con il suo noto e talvolta esagerato perfezionismo.
I risultati che otteneva lo convinsero
a presentare, nel 1961, un ponte amovibile al concorso “Spatola d’oro inter-
nazionale” di Milano e, confrontandosi
con laboratori di ottimo livello, conquistò un prestigioso secondo posto con la
sua squadra: la “Tecnodental” capitanata
da Remo Mesaglio. Nello stesso anno,
ad Acqui Terme, al convegno “Amici di
Brugg” ottenne il primo premio!
Queste affermazioni lo spinsero a divulgare la sua abilità e conoscenza, sollecitato anche da Biaggi suo maestro.
Dal 1963 tenne corsi per tecnici nel
suo laboratorio a Udine e, con il dottor
Fonzar per la parte medica, si presentò
in Germania, Svezia e in tutta Italia.
Nel 1966 fu invitato come esperto dal
preside ingegner Conti a insegnare nella neonata scuola di odontotecnica del
“Ceconi” di Udine.
Brugg, 1957: Zannier, Steimer, Egloff, Biaggi e Fonzar
Lab. TECNODENTAL, 1960
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IL CONTESTO STORICO
IL PANORAMA NAZIONALE
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale l’Italia si ritrovava sconfitta ed occupata,
però le logiche della Guerra Fredda e la favorevole posizione geografica le assegnarono un ruolo importante e ne favorirono la rinascita.
In meno di dieci anni il fabbisogno di metallo e la lavorazione di materie prime furono le basi per lo stimolo alla crescita dell’industria pesante italiana. Si erano poste così le basi di una crescita economica spettacolare, destinata a sfociare
nel cosiddetto boom economico, o miracolo economico italiano, in particolare nel
quinquennio 1958-1963.
Le richieste internazionali, la fine del protezionismo e l’apertura del sistema produttivo portarono ad un ammodernamento dei settori che erano già in movimento
e allo stesso modo causò un mutamento nel tessuto sociale, nella formazione e più
in generale nel mondo lavorativo.
Nonostante la vicinanza con gli anni cupi della guerra e una lunga serie di problemi da affrontare, quali la carenza di servizi pubblici e di infrastrutture, prevaleva un
clima di ottimismo e speranza per il futuro.
Tra il 1957 ed il 1960 il settore industriale registrò un incremento medio della produzione del 31,4%. L’aumento produttivo nei settori in cui prevalevano i grandi gruppi
fu ancor più straordinario: autovetture +89%; meccanica di precisione +83%; fibre
tessili artificiali +66,8%. A partire dalla fine degli anni cinquanta la situazione occupazionale mutò drasticamente: la crescita divenne notevole soprattutto nei settori
dell’industria e del terziario.
Infatti all’inizio del 1960 l’Italia si vede riconoscere i suoi sforzi: una giuria internazionale interpellata dal “Financial Times” attribuisce alla lira l’ ”Oscar” della moneta
più salda fra quelle del mondo occidentale. Idealmente possiamo collegare questo
premio alla moneta più famosa del nostro recente passato: le 500 lire d’argento del
bujese Pietro Giampaoli e Guido Veroi con le tre caravelle in navigazione verso un
clima di crescita.
Gli anni della grande espansione portarono un deciso aumento del tenore di vita
delle famiglie italiane e produssero anche straordinarie trasformazioni riguardanti lo
stile di vita, il linguaggio e i costumi degli italiani.
Quanti avevano a disposizione un lavoro stabile, e dunque potevano contare su
uno stipendio sicuro, iniziarono a comprare beni di consumo durevoli come le prime lavatrici ed i primi frigoriferi (il cui acquisto portava ad un ulteriore sviluppo della
produzione nazionale), la televisione ma soprattutto veniva esibito con orgoglio uno
dei simboli nazionali: la Fiat Nuova 500 (del 1957), poi comunemente chiamata Fiat
500, anche in versione familiare o giardinetta.
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LA REALTÀ LOCALE
Negli anni ’60 la Regione Friuli-Venezia Giulia, a quel tempo il trattino era
d’obbligo, presentava delle caratteristiche sociali e culturali che in parte rispecchiavano quanto accadeva nel resto
della penisola ma aveva anche degli elementi peculiari.
Nella provincia di Udine circa il 40%
della popolazione attiva era impiegata in
attività di tipo agricolo, ad esempio l’allevamento di bestiame e la coltura della
vite. Circa il 20% si dedicava ad attività
di tipo industriale, ricordiamo ad esempio le aziende come la Bertoli-Safau e la
Danieli, e una parte importante era attiva
nel settore ricoperto dal lavoro artigianale, spesso concentrato in distretti come
quello di Manzano per la lavorazione
del legno e quello di Maniago dedicato
alla fabbricazione di coltelli (attualmente
Maniago è un comune del Pordenonese
ma la Provincia di Pordenone venne istituita solo a partire dal 1968 come distacco dal territorio udinese).
Questa segmentazione segue quanto accadeva nel resto del territorio nazionale:
la fuga dalla campagna e dai suoi sistemi arcaici (sia culturali che lavorativi)
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porta a nuovi ingressi nel mondo industriale ma anche alla richiesta di nuove
competenze e un inaspettato e diffuso
miglioramento delle condizioni di vita
conduce a quello che prosaicamente è
definito il “Sogno italiano” ossia una casa
di proprietà ed un figlio laureato.
Ma come si concilia la mancanza
di formazione con la richiesta di competenza?
Con l’apprendimento sul campo!
In questo senso il ruolo dei vari laboratori
presenti sul territorio, di cui parleremo in
seguito, è di vitale importanza:
trasferire competenze e condividere saperi, occupare il vuoto istituzionale con
l’insegnamento informale.
Naturalmente, se mettiamo in relazione il contesto sociale e culturale con
le richieste del mondo del lavoro e la naturale necessità di miglioramento professionale, diventa evidente l’urgenza di
creare una scuola ove poter apprendere
in maniera formale e coerente una professione e ricevere l’attestazione delle
proprie competenze. Tutto questo sfocerà quindi nella volontà di dare a tanti
giovani, e non solo, una scuola:
l’Istituto “G. Ceconi” è pronto a fare la
sua parte e ad aprire le proprie porte!
I LABORATORI SUL
TERRITORIO
Udine, in via Mercatovecchio, già negli anni Venti poteva vantare un “Gabinetto
dentistico moderno”:
“L’unic a Udin c’al fasi i lavòrs di protesi secònt l’ultin sisteme Americàn”.
Specificava nella pubblicità che, oltre al friulano, si parlava italiano, inglese, tedesco,
slavo e proponeva una vasta gamma di cure dentali e protesi preparate sicuramente
dal laboratorio annesso.
Negli anni quaranta un altro laboratorio odontotecnico era pubblicizzato dal dottor Alfonso Rizzo di Tricesimo mettendo in evidenza che il laboratorio, perfettamente attrezzato e annesso al Gabinetto Dentistico, permetteva di eseguire lavori
di protesi con precisione e speditezza praticando “Prezzi miti”! L’odontotecnico era
Ermes Rizzo, che diventerà odontoiatra e sarà anche direttore di sezione al “Ceconi”.
(foto pag. 14)
Sempre in quel periodo a Udine c’era il laboratorio di Teodoro Michieli che in
seguito si trasferirà a Tolmezzo.
Molto conosciuti e apprezzati anche quelli di Giuseppe Eppinger, di Sergio D’Agostino, di Umberto Cavina e del dottor Clonfero.
I dipendenti di questi e di altri studi diedero origine ai laboratori odontotecnici più
importanti di Udine degli anni ’50 e ’60:
Cesca, Bertoni e Tecnodental
Negli anni ’50 il primo importante laboratorio odontotecnico era quello di Walter Cesca. Qui lavoravano, assieme ad altri dipendenti, tecnici di ottimo livello quali
Remo Mesaglio e Luigino Pelizzari, ed era concessionario Visil.
Gli fece seguito lo studio di Ferruccio Bertoni che, dopo aver lavorato dal dottor
Clonfero, nel 1954 aprì un suo laboratorio in via Trento con tre dipendenti che, nel
1961, aumentarono fino a 40. Aveva la concessione Ticonium.
Un altro importante laboratorio fucina di talenti fu la “Tecnodental”, di Piero Fignon e Derio Zannier, che prese avvio nel 1957 in via Leopardi. Era specializzato in
protesi di precisione, seguita personalmente da Zannier e famosi erano i suoi ponti
amovibili con faccette in porcellana. Aveva la concessione Ney.
Mentre il laboratorio Cesca, per alcuni anni molto in auge, subì un lento declino,
i laboratori “Bertoni” e “Tecnodental” si misero nettamente in luce.
Furono definiti “squadre vincenti” perché, oltre a fornire protesi all’avanguardia
per funzionalità ed estetica, fornirono formazione prima dell’avvento della scuola di
odontotecnica del “Ceconi”, preparando dal punto di vista tecnico molti giovani che
poi frequentando la scuola pubblica colmarono eventuali lacune culturali e si diplomarono con ottimi risultati: la maggior parte avviò e gestì attività in proprio.
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Il strolic furlan, 1922
Avanti cul brun, 1947
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Il strolic furlan, 1923
GLI INIZI
C’ERA UNA VOLTA...
Tutte le grandi storie
iniziano così,
come una fiaba!
Anche la scuola di odontotecnica di Udine è nata
così:
Enrico Galvani, nato a Bologna il 17 gennaio
1926, inizia nel 1941 la professione nel laboratorio di protesi dentale “Guizzardi, Neri, Gualandi”
di Bologna dove lavora fino al 1952, con una pausa dal 1950 al 1951 quando presta
servizio militare alla caserma “Spaccamela” di Udine.
Il 22 ottobre 1953 consegue il diploma di abilitazione all’esercizio dell’arte ausiliaria sanitaria di odontotecnica presso l’istituto Superiore “George Eastman” di Roma.
Su una cartolina alla futura moglie leggiamo:
“Sono passato a tutti gli esami, saluti Enrico 22/10/’53”.
In quel periodo l’odontotecnico Cesare Gifora, sapendo che al “Villaggio del fanciullo” di Bologna i sacerdoti dehoniani che gestivano l’istituto (religioso clericale
e apostolico di diritto pontificio) intendevano istituire un corso di odontotecnica,
propose come insegnante Enrico Galvani che venne assunto e vi insegnò dal 1953
al 1965.
Nel 1960 l’istituto, da privato, diventò parastatale e per l’insegnamento era indispensabile, oltre al diploma, la licenza di scuola media. Galvani lo conseguì dopo la
preparazione ricevuta con lezioni private da una professoressa di chimica, docente
nello stesso istituto: l’insegnate era la moglie dell’ingegner Orlando.
L’ingegnere V. Orlando era natìo di Tolmezzo e si era molto affermato come professionista: aveva sedi a Bologna, Roma e a Tolmezzo, conosceva quindi la realtà del
Friuli Venezia Giulia.
Era amico dell’ingegner Gastone Conti, allora preside del “Malignani” di Udine,
che, nel 1965, aveva ricevuto dalla Regione FVG l’incarico di coordinatore del servizio dell’istruzione professionale. Sempre nello stesso anno, era stato chiamato anche dalla Consulta Didattica Nazionale e dal Ministero della Sanità per progettare
il corso di qualificazione per odontotecnici presso l’IPSIA “G. Ceconi” del quale era
preside incaricato.
Conti e Orlando si stimavano reciprocamente e spesso si scambiavano esperienze e consigli. Sapendo che Conti intendeva aprire a Udine una sezione per odontotecnici (la prima nel Friuli Venezia Giulia), l’ingegner Orlando gli disse che conosceva
un ottimo insegnate molto motivato, in grado di avviare questa specializzazione e fu
così che gli presentò Enrico Galvani.
Nello stesso periodo, siamo all’inizio del 1965, Derio Zannier, titolare del laboratorio “Tecnodental” di Udine e affermato odontotecnico, fu contattato dal perito
Manlio Gallizia, insegnate e responsabile dell’ufficio acquisti del “Malignani”.
Il perito lo mise al corrente dell’intenzione del preside Conti e gli disse che cerca17
va una persona esperta e affidabile del
settore odontotecnico per avere chiarimenti e suggerimenti per l’allestimento
dei laboratori e per la stesura dei programmi didattici.
Derio con entusiasmo mise a disposizione le sue esperienze organizzative
e tecniche, ponendo come unica condizione per la sua collaborazione di poter avviare una “scuola di alta qualità”.
Il preside Conti si trovò a dover decidere a chi dare l’incarico:
o a Zannier per una scuola di alta qualità,
riservata a tecnici già esperti e a numero
chiuso, oppure a Galvani che, prendendo a modello la scuola di Bologna dalla
quale proveniva, proponeva una scuola
aperta a tutti dopo la licenza media.
Tra le vive polemiche di alcuni tecnici locali (infatti Galvani scriveva: “qui
i lavori stanno andando un po’ più alla
svelta, ma con Zannier la lotta è vivissima”), Conti scelse rapidamente la seconda alternativa, anche perché Trieste
premeva per avere il corso in quella città e non c’era tempo da perdere.
Chiarite le iniziali divergenze, il
preside poté far avviare l’anno scolastico 1965-1966 (che iniziò effettivamente a gennaio 1966). Nominò direttore di sezione il dottor Giannino
Pascoli, medico chirurgo ed odontoiatra, amico del signor Zannier e a
quest’ultimo prospettò l’apertura della
scuola pronta ad accogliere, una volta
avviata, corsi tenuti da specialisti, da
affiancare ai programmi ministeriali e
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rivolti anche a tecnici esterni.
A Galvani diede l’importante e gravoso incarico, degno della sua esperienza di insegnate e delle sue ambizioni, di coordinatore della sezione con la
facoltà di avvalersi, nel primo periodo,
di insegnati di sua scelta. Naturalmente
doveva anche insegnare e così il primo
anno faceva lezione al mattino ad una
classe e alla sera ad altre due (la complementare normale e quella speciale).
Provvisoriamente la sede era all’istituto “Sello” di piazza I° Maggio, dove
le esercitazioni pratiche si facevano
sui banchi normali modellando corone dentali in cera, avendo spiritiere ad
alcool per fonderla. Nei pomeriggi e
nelle ore libere dalle lezioni il professor
Galvani seguiva personalmente l’allestimento dei laboratori che si stavano
attrezzando e che sarebbero entrati in
funzione dal settembre 1966 nella sede
definitiva al “Ceconi”.
Le migliori attrezzature furono acquistate dai più importanti fornitori
locali sotto la coordinazione di Celso
Missio:
Gastone Fiorenzo, “Zampi” filiale
della ditta Crotti di Milano e Dino Almacolle; i banchi da lavoro furono commissionati alla ditta Giaiotti di Cividale
che, rispettando le richieste di funzionalità e costi contenuti, assolse l’impegno in brevissimo tempo con ottimi risultati, tanto che poté fornire in seguito
altre scuole in tutta Italia.
I PRIMI ANNI
Dopo la licenza media inferiore o di avviamento professionale, per il conseguimento del diploma di abilitazione all’esercizio dell’arte ausiliaria sanitaria di odontotecnica, la scuola proponeva corsi diurni di 4 anni ed un corso serale complementare normale di 5 anni, al quale poteva accedere chi aveva compiuto 18 anni e
documentava 2 anni di apprendistato. Un altro corso era invece riservato a chi aveva
compiuto 25 anni e aveva maturato 7 anni di professione. Nell’ottobre 1970 si aggiunse il 5° anno, cioè la maturità che dava accesso all’università.
Non era sperimentale, come si usava a quel tempo, ma era un anno istituzionale.
Un contributo notevole alla realizzazione del 5° anno fu dato dagli scioperi degli
studenti e, a questo proposito, ricordiamo il corteo in camice bianco nel centro di
Udine e l’occupazione della sezione 24 ore su 24 (foto pag.43).
Le manifestazioni erano pacifiche e le forze dell’ordine solidarizzavano con gli studenti, anche perché alcuni erano i loro figli e, nell’apertura all’università, vedevano
un riscatto sociale.
Le proteste degli studenti di Udine, Pesaro, Mestre, Reggio Emilia, Napoli, Torino,
Milano unite alle richieste delle famiglie portarono ad un risultato positivo: nel 1970
ebbe inizio la maturità, dopo il diploma (foto pag.46).
Sebbene fin dai primi anni le iscrizioni al neonato corso fossero numerose, con la
possibilità della maturità aumentarono notevolmente: arrivavano studenti anche dal
Veneto e dal Trentino e, nel 1973, si raggiunse l’apice delle iscrizioni alla classe prima
con quasi 200 nuovi alunni!
Purtroppo, per problemi logistici, fu impossibile accoglierli tutti e gli insegnanti consigliarono alla presidenza una prova pratica per poter selezionare e limitare l’accoglienza a 120 allievi e formare così quattro classi prime.
La prova consisteva nella squadratura con lima e carta abrasiva di un blocchetto
di gesso per ottenere un piccolo cubo, nasce così “la prova del cubo” ribattezzata
poi dagli studenti in “la prova del tubo”. Il cubetto veniva poi esaminato e valutato
dai periti meccanici della stessa scuola e costituiva un ulteriore punteggio per l’ammissione ai corsi.
In seguito, l’accoglienza nelle prime classi si dovette ridurre a 90 allievi, perché
nel 1974 si raggiunse un totale di oltre 300 iscritti che frequentavano la sezione e
non era possibile accoglierne di più.
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Bando del 12 agosto 1966
Del 1965 non esiste il manifesto, data l’incertezza dell’avvio dei corsi.
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I PROTAGONISTI
I Presidi e i Dirigenti Scolastici dal
1965 al 2015 dell’Istituto “G. Ceconi”
Gastone Conti, Gio Batta Morgante,
Michele Tedesco, Giuseppe Francesconi, Sante Amarena, Amedeo Lento, Paolo Battigello, Manrico Traversa, Giovanni Francois.
I direttori della Sezione Odontotecnica dei primi anni
Giannino Pascoli, Nino Miclavez, Antonio Paolo Travaglini, Ermes Rizzo,
Ennio Zingarelli, Antonio Rollo.
In seguito i direttori di sezione sono
nominati tra gli insegnanti interni e si
alternano periodicamente.
Insegnanti dei primi anni di Esercitazioni pratiche e disegno-modellazione
Enrico Galvani, Tonino Biondi, Edoardo Matteucci, Guerrino Tinarelli,
Giuseppe Rossignoli, Giuseppe Zoppi, Pietro Salerno, Paolo Munisso, Luciano Marioni, Derio Zannier, Giorgio
Puia, Sante Maraldo, Sandro Viezzi,
Ferruccio Bertoni, Franco Fiappo,
Claudio Rodaro, Giorgio Cantarutti,
Brunetto Mazzilis, Giacomo Ferrari,
Vittorio Nonino, Maurizio Fior, Sandro Fabbro e poi altri provenienti dalle graduatorie del provveditorato.
Gli attuali: Elena Dalino, Luigi Disnan,
Sergio Fain, Andrea Malaman, Barbara Paoletti.
Aiutanti tecnici dei primi anni
Aldo Zoratti, Gian Alberto Passoni,
Doriano Tuan.
Gli attuali: Mauro Carnesecchi, Anna
Langellotti, Giandomenico Pio Menossi, Giuseppe Mistretta.
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PRESIDE
DIRIGENTE ATTUALE
Ing. Gastone Conti di Albano Laziale,
nato il 21 marzo 1905.
Laurea in ingegneria civile a Bologna,
1927, e laurea a Roma in ingegneria
aeronautica due anni dopo.
Nel 1931 abilitazione in costruzioni
aeronautiche e all’insegnamento in
aeronautica.
Docente di aeronautica a Pisa fino al
1937. Dal 16 ottobre 1937 è preside
del Regio Istituto industriale “Locatelli” di Udine.
Preside dal 1947 dell’ITI “Malignani”
di Udine e dal 1962 al 1969 preside
anche dell’IPSIA “Ceconi” di Udine.
Promotore dell’istituzione del corso
per odontotecnici.
L’attuale dirigente Dott. Giovanni
Francois nasce a Udine nel 1955. Frequenta il liceo scientifico “Marinelli” di
Udine e si laurea in Scienze Forestali
a Padova nel 1979. Docente di ruolo
negli istituti di istruzione di I° grado
in Educazione Tecnica dal 1984. Dal
1985 è docente, nelle scuole superiori di II° grado, di Scienze Agrarie e
Tecniche di gestione aziendale presso l’Istituto Professionale di Stato per
l’Agricoltura e l’Ambiente di Pozzuolo
del Friuli.
Dal 2006 ricopre l’incarico di Dirigente Scolastico dell’IPSIA “G. Ceconi” di Udine.
Sua l’iniziativa dell’intitolazione della sezione odontotecnica alla memoria del Maestro Enrico Galvani
nell’anno 2008.
PRESIDE
Ing. Gio Batta Morgante nasce a Tarcento nel 1925. Studi liceali al “Marinelli” di Udine. Dal 1941 al 1943 lavora
a Tarcento presso uno studio tecnico
di progettazione della Luftwaffe.
Laurea in ingegneria meccanica industriale a Pisa.
Docente dal 1957 nella sede di Maniago dell’IPSIA “G. Ceconi”, poi incaricato della presidenza dell’IPSIA “G.
Ceconi” di Udine dal 1969 al 1979 e
dal 1983 al 1989.
Sotto la sua presidenza verrà istituito il Diploma di Maturità per il corso
odontotecnici. Sollecitò il prof. Galvani a pubblicare il libro “La modellazione dei denti umani”.
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Il professor Enrico Galvani è stato il fondatore ed il coordinatore della sezione
odontotecnica dell’Istituto “Ceconi” di Udine e tutti sono concordi nell’affermare
che era veramente l’uomo giusto al posto giusto.
Ricordiamo che anche per l’avvio delle sezioni odontotecniche di Pesaro, Mestre
e Reggio Emilia ha dato il suo contributo come consulente.
Come insegnante ha messo in campo l’esperienza maturata nella scuola di Bologna, da lui stesso avviata e condotta per dodici anni. Proponeva agli allievi la sua
grande capacità di ortodontista coltivata nel suo laboratorio, assieme alla vasta conoscenza delle varie branche dell’odontotecnica frutto di assidui corsi di aggiornamento.
Poteva infatti vantare collaborazioni come odontotecnico quale assistente del
professor Giordano Muratori di Bologna, nel campo degli impianti alloplastici in
odontostomatologia.
Frequentava il laboratorio di ceramica dentale di Luciano Trebbi di Bologna, al
quale si rivolgevano odontoiatri i cui pazienti erano importanti divi di Hollywood.
Collaborò con l’Istituto Odontostomatologico, diretto dal professor A. G. Bertolini di Reggio Emilia, continuando periodicamente a frequentare il laboratorio di
Vasco Cattani di Bologna, per aggiornamenti su “Protesi di precisione e ceramica
cotta su oro”. Fu anche valido ricercatore per la “Niraort”.
Con il prof. Nerio Pantaleoni sviluppò in campo ortodontico le tecniche del prof.
Edmondo Muzj. Il frutto di queste conoscenze lo hanno indotto, anche su sollecitazione del preside Gio Batta Morgante, a pubblicare un libro rivolto alle prime
classi dal titolo “La modellazione dei denti umani”. Questo perché riteneva che
la modellazione fosse fondamentale e andava proposta in modo razionale fin dai
primi mesi di scuola.
Il Maestro Enrico Galvani nell’ultima sua creatura: il laboratorio Antropo-Ort, attualmente gestito dal figlio Lorenzo.
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UOMO LIBERO, GENEROSO E MAESTRO DI VITA: ENRICO GALVANI
I primi anni della sua vita non furono facili ma, col costante impegno e guardando
avanti, si impose come uomo, tecnico, insegnante e ottimo organizzatore, contribuendo all’avvio della prima scuola di odontotecnica del Triveneto al “Ceconi” di
Udine nel 1965.
Come ogni persona anche lui aveva qualche difetto, ampiamente stemperato
dalle sue doti intellettuali e morali che gli permisero di gestire con gli stessi principi
da galantuomo la famiglia, il laboratorio, la scuola. Pur di sentirsi libero spesso rinunciò a proposte allettanti e non inseguì il superfluo.
Lui diceva spesso che si sentiva appagato perché, oltre al fondamentale supporto
e calore della famiglia che aveva costituito, aveva raggiunto quelli che definiva i cinque bisogni basilari per un uomo, ovvero: gli alimenti, l’abitazione, le cure sanitarie,
l’istruzione e la mobilità.
La mobilità… ricordiamo ad esempio la sua auto: la mitica Citroen AMI 6 di
ben 602cm3, col cambio a manico d’ombrello sulla plancia, che usò per molti anni
facendo la spola tra Udine e Bologna per mantenere e consolidare i contatti con
la scuola di provenienza. Ed il fatto di recarsi a sue spese, spesso con coincidenze
aeree avventurose, in Azerbaijan (URSS, al tempo) per creare un gemellaggio con la
scuola statale di odontotecnica di Bakù, mettendo a disposizione degli insegnanti
locali le conoscenze tecnico-scientifiche italiane e il materiale didattico da lui preparato: per questo fu nominato direttore degli studi di quella scuola. In seguito ci fu
anche l’incontro alla Camera di Commercio di Udine, presieduta da Gianni Bravo, tra
il presidente dell’Istituto Paramedico di Bakù, Dshafar Semedov, e i rappresentanti
del “Ceconi” il preside Amedeo Lento, gli insegnanti Luigi Disnan e lo stesso Galvani:
l’incontro avviò ulteriori collaborazioni e anche contratti commerciali.
A Mosca e Leningrado seguirono poi incontri di delegazioni di insegnanti della
scuola di Udine da lui guidate, così con la parola e l’azione generosa, continuò a
promuovere l’arte odontotecnica, assieme a benessere e libertà, ricavando grande
amicizia come uomo e notevole stima come insegnante, o meglio maestro.
Ricordiamo che l’appellativo col quale tutti lo definivano, e da lui particolarmente
gradito, era appunto Maestro!
Dal Messaggero Veneto
24
Incontro alla Camera di Commercio di Udine tra la delegazione di Bakù e i rappresentanti del Ceconi
25
Leningrado: Casa della Cultura,
gemellaggio tra la scuola di odontotecnica di Leningrado e il Ceconi, 5 settembre 1985
Leningrado, 1985
26
Dal Messaggero Veneto
27
Il dottor Giannino Pascoli, dopo aver guidato
l’avvio della sezione odontotecnica collaborando
alle iniziative del professor Galvani come primo direttore di sezione, il 5 maggio 1968 presenta ufficialmente la scuola di odontotecnica alla presenza
delle autorità e del preside ingegner Conti.
Sono presenti l’ing. Morgante, il prof. Miclavez presidente dell’AMDI di Udine, il dottor Volpe, altri medici
e tecnici che daranno vita all’ADISSO (Associazione
Direttori Insegnanti Scuole di Stato Odontotecnici),
organismo che si batterà per ottenere il quinto anno.
Nel 1970 si avvia la maturità e, per mettere ulteriormente in luce il “Ceconi”, il dottor Pascoli invita
relatori di livello mondiale quali il professor Celenza,
della New York University, che tiene un corso sui problemi inerenti la gnatologia.
Seguirà poi anche l’importantissimo intervento sullo “Studio dell’anatomia occlusale”
del professor Harry C. Lundeen dell’Università del Kentucky, seguace del professor
Peter K. Thomas.
In quel periodo prendono avvio collaborazioni e scambi culturali con altre scuole
ed istituti; tra questi è da ricordare l’incontro a Lubiana con i docenti della Facoltà di
Odontoiatria.
Incontro all’Università di Lubiana,
guidato dal Dottor Giannino Pascoli direttore della sezione Odontotecnica di Udine,
presenti anche i professori: Bertoni, Biondi, Maraldo, 1969
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RICORDI DELL’IPSIA “GIACOMO CECONI”
Nell’anno 1966 l’ITI “A. Malignani” traslocò in viale Leonardo da Vinci da via Manzoni.
Nell’estate di quell’anno tutta l’attrezzatura e le macchine della vecchia sede
dell’istituto “G. Sello” di piazza I° Maggio a Udine vennero trasferite nell’ex “Malignani” e a settembre tutto era pronto per iniziare le lezioni nelle varie sezioni. Nella
nuova sede non esisteva più il reparto edili mentre era nata la nuova specializzazione
odontotecnica.
Io ero stato assunto come aiutante tecnico con mansioni di disegnatore e tra i
vari compiti, oltre a predisporre i disegni per le esercitazioni delle varie sezioni, dovevo elaborare i disegni per l’impiantistica del neonato reparto odontotecnico.
Il grosso delle attrezzature venne acquistato presso ditte specializzate mentre
il montaggio e la messa in opera fu curata dal personale ausiliario e dagli aiutanti
tecnici.
All’epoca era preside l’ing. Gastone Conti e il suo vice era l’ing. G. B. Morgante
che, una volta entrato in ruolo, divenne preside dell’istituto “G. Ceconi”.
Parlando della sistemazione della nuova sezione che bisognava rendere operativa, specialmente nelle aule per le esercitazioni pratiche, io come disegnatore riportavo sulla pianta delle aule il percorso delle tubazioni del gas, dell’aria compressa, dei
cavi elettrici e le modifiche ai banchi di lavoro.
Chi eseguiva i vari lavori? Erano gli assistenti tecnici che, grazie alla loro esperienza acquisita anche nell’industria, collegavano tubazioni, sistemavano gli impianti
elettrici e modificavano i banchi che dovevano accogliere le varie attrezzature.
Alcune persone che desidero ricordare per il loro apporto:
Aldo Zoratti che con il suo passato nel campo dell’edilizia preparava le tracce nei
muri; Rinaldo Rodaro esperto nel collegamento delle tubazioni del gas e dell’aria
compressa; Piutti, Rinaldi e Peres che modificavano i banchi per sistemare trapani e
lampade; Adriano Fattori addetto alla parte elettrica.
Naturalmente il lavoro veniva svolto in orario normale quando non c’erano impegni negli altri reparti e, ovviamente, non veniva remunerato come extra: la soddisfazione era quella che tutto funzionasse!
Aldo Zoratti, ex capomastro, divenne poi magazziniere della neonata sezione e si
destreggiava tra manipoli, cere, resine e vari tipi di gesso.
Altri nomi importanti da ricordare sono il geometra Nonino che insegnava disegno ed il prof. Enrico Galvani specialista in ortodonzia; ricordo anche gli allievi che,
con il camice bianco, si sentivano molto “snob” e non legavano con gli altri studenti.
Nino Giammario
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Vittorio Nonino negli anni sessanta era insegnante e direttore all’ ”Istituto Sello”
nelle sezioni edili, tornitori e congegnatori meccanici.
Nel 1965 iniziò ad insegnare disegno e modellazione nella nuova sezione per
odontotecnici.
Per svolgere al meglio il nuovo incarico chiese chiarimenti al professor Galvani
e per una buona collaborazione lo ospitò spesso, nei giorni festivi, nella sua casa di
Tarcento. Si dice che in uno di questi incontri, gustando un piatto di gamberi appena
pescati nel vicino torrente Urana, pensarono di dare vita ad un testo per lo studio
della morfologia dei denti umani.
Mi piace pensare che questi crostacei di acqua dolce simili ad astici, quindi anatomicamente molto complessi ed interessanti, abbiano focalizzato la loro attenzione e
contribuito ad ispirare la creazione di un libro ricco di spiegazioni dettagliate dei più
piccoli particolari anatomici di ciascun elemento dentale.
Le tavole, disegnate con tratto sicuro, affiancano le spiegazioni e facilitano la
comprensione dell’anatomia. Ritengo fondamentale il disegno delle radici con le
loro inclinazioni rispetto alla corona e la loro posizione nel cavo orale: conoscenze
importantissime per la distribuzione del carico masticatorio di una futura protesi.
Come fondamentale è il disegno e lo studio della sezione della radice in corrispondenza del colletto per poter ottenere una ottima ricostruzione di ciascun elemento a partire della chiusura al colletto.
Dopo molti incontri, grazie alle indicazioni dell’esperto odontotecnico e la notevole perizia grafica del geometra, prese forma il libro “Il disegno dei denti umani” di
Vittorio Nonino.
Il volume fu molto apprezzato, tanto che fu adottato da tutte le scuole di odontotecnica e dalle università di odontoiatria italiane. Molti tecnici asseriscono di aver
colto da questo testo significative illuminazioni riguardanti la forma e la funzione dei
denti, migliorando la loro già notevole abilità al fine di proporre un prodotto veramente d’eccellenza.
Di LorenzaNimis
1968
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Quando cinquant’anni fa l’Istituto Professionale “G. Ceconi” volle ampliare il numero delle sezioni, introdusse quella degli odontotecnici nella quale fin dall’inizio
lavorai come insegnante di fisica.
Ricordo che, quando entrai per la prima volta nell’aula assegnatami, non mi trovai
di fronte a dei ragazzi, ma ad una classe di adulti. Rimasi alquanto perplesso perché
osservai che tra i numerosi allievi c’era più di qualcuno che certamente mi superava
di parecchio come età.
Forse anche loro non si aspettavano di trovarsi di fronte un professore così giovane.
In tutti ci fu un attimo di smarrimento, seguito da un silenzio impenetrabile. Io guardavo
loro e loro me; mi domandavo: ma che ci facevano a scuola persone così mature?
Lo compresi più tardi quando il geometra Vittorio Nonino, direttore dell’Istituto, mi
chiarì la cosa. Erano persone che già lavoravano ma non possedevano ancora un titolo
di scuola superiore e, per le vigenti leggi, l’averlo era per loro assolutamente necessario.
Mi rammento che mi trovai molto bene in quella classe:
trattavo con persone educate, attente e volenterose per cui il corso di tre anni si
svolse in modo soddisfacente.
Sotto la direzione del dottor Giannino Pascoli e con il coordinamento del professor
Enrico Galvani anche gli anni successivi furono positivi. Col passare degli anni però, dal
’70 in poi, gli allievi persero in parte la grinta ed il mordente iniziale ma quello fu un periodo particolarmente difficile anche per la politicizzazione della scuola e per i continui
scioperi. Ormai gli odontotecnici che frequentavano avevano la stessa età dei congegnatori, la mia sezione preferita. Chiesi allora al preside Giovan Battista Morgante di poter riprendere l’insegnamento solo con la sezione meccanica, cosa che mi fu accordata.
Tuttavia i primi tempi trascorsi con gli odontotecnici furono per me un periodo
di crescita professionale, in quanto ebbi a che fare con persone che, pur lavorando,
davano soddisfazione ad un insegnante alquanto intransigente quale io ero.
Forse più di qualcuno mi ricorderà ancora come tale e, per questo motivo, ora
che ho i capelli bianchi spero di venir perdonato.
Rodolfo de Chmielewski
Incontro conviviale, la classe prima speciale complementare
con i professori Nonino, Pascoli, De Chmielewski, 1966
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Tonino Biondi dopo il diploma lavora presso il laboratorio ortodontico NIRAORT
di Bologna. Nel 1966 viene chiamato da Galvani al “Ceconi” e diventa il suo primo
importante collaboratore.
In ottobre inizia l’insegnamento in classi diurne e serali. Consegue la maturità e,
come direttore di sezione, invita a tenere lezioni alcuni tecnici di provata esperienza
come Sandro Viezzi, Sante Maraldo, Giancarlo Garotti.
Anche Remo Mesaglio e Romano Candusso, titolari della “Dentalceramic”, danno
la loro disponibilità ad intervenire e ad accogliere nel loro laboratorio gli studenti più
motivati.
Biondi ha inoltre contatti con Trebbi, affermato tecnico di Bologna, che tiene vari
corsi ai quali interviene assieme ad altri insegnati di Udine.
Nel 1985 partecipa all’incontro ufficiale con i rappresentanti della scuola di odontoiatria dell’università di Leningrado. (foto pag. 24)
Due anni dopo vi ritorna assieme a Galvani e, per consolidare lo scambio culturale, offre ai colleghi sovietici materiale didattico.
Nel campo dell’ortodonzia ha avuto il merito di diffondere l’ortodonzia fissa,
poco considerata in Friuli negli anni sessanta, di cambiare la tecnica di costruzione
delle protesi ortodontiche mobili e ottenere la polimerizzazione della resina delle
placchette mediante pentola a pressione, riducendo notevolmente i tempi di lavorazione e senza l’impiego di muffole.
Il professor Tonino Biondi con la classe in gita a Sirmione, 1970
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Derio Zannier nasce il 6 novembre 1927. Nel 1948 apre il suo primo laboratorio
presso lo studio del dottor Piero Candussio. Inizia a conoscere i primi medici dentisti
tra i quali il dottor Giannino Pascoli con il quale ha per molti anni un ottimo rapporto
di lavoro e una cordiale amicizia.
Con l’amico Piero Fignon, nel 1957, avvia il laboratorio “Tecnodental”. Con la conoscenza tecnica acquisita in vari corsi e in particolare presso Hans Steimer (tecnico
del dottor Biaggi) e la notevole abilità manuale, può fornire protesi di alta qualità.
Nello spirito degli “Amici di Brugg”, dal 1963 tiene corsi sia nel suo laboratorio che
in tutta Italia, dispensando la sua esperienza. In virtù delle sue capacità e conoscenze
spesso è richiesto anche all’estero.
Nel 1966, su invito del preside Gastone Conti, si dedica all’insegnamento all’IPSIA
“G. Ceconi”, quale esperto del settore.
Continua nella professione per molto tempo e, per i suoi 50 anni di carriera ad
alto livello, può essere considerato uno dei grandi maestri dell’odontotecnica italiana: per questo gli viene conferito il prestigioso “Premio Biaggi”, consegnato dal
dottor Carlo De Chiesa, presidente degli “Amici di Brugg”.
Derio Zannier e il dott. Carlo De Chiesa, 1990
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Ferruccio Bertoni nasce il 13 settembre 1925 a Udine. Dal 1936 al 1941 è apprendista presso il laboratorio di Umberto Cavina a Udine, poi fino al 1943 lavora come
dipendente del dottor E. Clonfero.
Il 17 dicembre 1946, con sessione straordinaria, all’università di Padova riceve
l’autorizzazione all’esercizio dell’arte ausiliaria di odontotecnico.
Frequenta corsi di metallurgia, di ceramica e di ortodonzia.
Progetta e brevetta la vite odontotecnica “Bertoni”. Nel 1957 ottiene la concessione “Ticonium”. Riceve il diploma di merito nel 1958 al 1° concorso “La spatola
d’oro”.
Nel 1969 collabora con Martignoni alla “Tecnica di registrazione per l’articolazione T.M.”. Ha attività in proprio dal 1954 ampliando il laboratorio fino a raggiungere i
40 dipendenti.
Nel 1964 chiude con l’attività industriale e inizia a collaborare come tecnico col
dottor Federico Fattori.
Dal 1967 al 1971 insegna anche al “Ceconi”.
Continua a frequentare corsi: importante quello del 1970 tenuto al “Ceconi” dal
prof. Celenza, della New York University, sulla gnatologia. Consegue la maturità professionale.
Socio fondatore dell’Accademia di Kinesiografia e Elettromiografia cranio-mandibolare. Organizza a Udine un corso sull’occlusione neuromuscolare tenuto da
Robert Jankelson. (foto pag. 57) Costituisce il centro dentale Kinesio-ortoprotesico
con Mauro Mesaglio, mentre continua a tenere corsi e conferenze inerenti alla Kinesiografia.
Congresso Nazionale AIKEM Perugia
Sergio De Biase, Ferruccio Bertoni, Remo Mesaglio, Angelo Pierazzini, Mauro Mesaglio, Sandra Torresini
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Sante Maraldo nasce nel 1938 ed inizia l’apprendistato nel 1953 presso il laboratorio odontotecnico di Walter Simon a Pordenone. Nel 1958 inizia a lavorare come
dipendente nel laboratorio di Ferruccio Bertoni a Udine. Nello stesso anno passa alle
dipendenze della “Tecnodental” di Fignon e Zannier e vi rimane fino al 1963.
Desideroso di mettere a profitto quanto appreso in quegli anni, si reca a Roma
superando diverse difficoltà pur di poter conseguire il diploma di odontotecnico che
gli avrebbe permesso di svolgere l’attività in proprio. All’Istituto Superiore di Odontoiatria “G. Eastman”, frequenta il corso quadriennale sotto la docenza del prof. R. M.
Pizzitutti e del dott. G. E. Valenzano e si diploma nel 1965 con il prof. M. Martignoni
riportando 9/10 nell’esame finale.
Nel 1966 inizia l’attività professionale nel proprio laboratorio di Udine e, due anni
dopo, viene nominato commissario esterno per la prima sessione di esami della
Scuola Complementare Speciale per odontotecnici.
Successivamente riceve la nomina di “Insegnante Tecnico Pratico” presso l’Istituto Professionale di Stato “G. Ceconi” che esercita dal 1968 al 1972, pur continuando
la professione.
Nel 1977 consegue il diploma
di maturità presso l’Istituto Professionale di Stato “Ercole Marelli” di Milano.
Dagli anni settanta si dedica
allo sviluppo delle tecniche di
fusione a cera persa, ottenendo
significativi risultati sul controllo
della precisione e della compattezza delle fusioni.
In base a queste conoscenze
viene contattato da una ditta del
settore metallurgico che lo incarica, per oltre vent’anni, di organizzare corsi teorico-pratici, sia nella sede principale che presso i laboratori di tutta
Italia, su argomenti specifici inerenti all’uso corretto dei rivestimenti e al trattamento
delle leghe metalliche.
Con colleghi italiani, svizzeri, tedeschi e con la collaborazione e l’autorevolezza
del prof. F. Simionato, ha realizzato il vademecum di facile consultazione “Manuale
degli insuccessi – cause – rimedi – nelle fusioni in odontotecnica” edito dalla ditta
Fraccari spa.
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Sandro Viezzi nato nel 1940, inizia la sua carriera nel 1956 come apprendista
presso il laboratorio odontotecnico di Ferruccio Bertoni di Udine.
Nel 1958 passa al Laboratorio “Tecnodental” dove rimane fino al 1963, perfezionandosi in ogni tipo di protesi. Dopo il servizio militare, nel gennaio 1965 vi ritorna
ma solo per pochi mesi. In autunno inizia a lavorare come odontotecnico a Tolmezzo, presso lo studio dei dottori A. Lo Cuoco e L. Barazzutti. Su indicazione del
collega Sante Maraldo, per conseguire il diploma si reca a Roma presso la scuola
di odontotecnica dell’Istituto Superiore di Odontoiatria “G. Eastman” e consegue la
qualifica nel 1968 con il risultato finale di 8/10.
Segue vari corsi di approfondimento, tra i quali quelli tenuti all’Istituto Ceconi di
Udine con i relatori prof. F. Celenza dell’Università di New York ed il prof. Lundeen
dell’Università di Boston.
Nel 1971 sposta la sua attività a Udine e, dal 1969 al 1974 riceve l’incarico di insegnante tecnico pratico, prima nella sezione serale ed in seguito in quella diurna al
Ceconi. Continua con successo la professione,
alla quale affianca quella di dimostratore-ceramista per alcune ditte del settore.
Si fa conoscere ed apprezzare per la capacità
di sintesi, la rapidità di esecuzione, la genialità di
molteplici soluzioni e innovazioni, frutto di studio e continue sperimentazioni.
Nel 1977 consegue il diploma di maturità
presso l’Istituto Professionale di Stato “Ercole
Marelli” di Milano.
Con la collaborazione del collega Sante Maraldo progetta e realizza un idropolimerizzatore
a pressione innovativo riducendo così i tempi di
lavorazione al 50% e garantendo per qualsiasi
spessore delle resine da polimerizzare l’assenza
di porosità per evaporazione del monomero, sistema per il quale ottiene il brevetto sia per l’attrezzo che per il metodo.
Dal 1981 al 1996 viene nominato commissario esterno agli esami di qualificazione degli odontotecnici presso l’Istituto Ceconi;
inoltre per più di quindici anni è attivo dimostratore ceramista presso i laboratori
italiani per una ditta del settore.
Nel 2004 si laurea in odontoiatria presso l’Università degli Studi di Trieste.
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Ho trascorso molti anni della mia vita, 24 per essere precisi, alla sezione odontotecnici, prima come allievo e poi come insegnante.
Da allievo ho vissuto il periodo del “68” e ricordo che la nostra sezione è stata la
prima, fra tutte le scuole superiori del Friuli, ad essere occupata dagli allievi.
È stata una rivendicazione atipica poiché la contestazione degli studenti non era
di natura socio-politica, ma riguardava la richiesta dell’istituzione del 5° anno per il
conseguimento del diploma di maturità, in quel momento non previsto.
L’Obiettivo venne raggiunto grazie al sostegno di tutti: studenti, famiglie, istituzioni scolastiche e mondo del lavoro.
Oltre all’appassionato impegno profuso per la crescita e lo sviluppo della sezione
(rimarcato dall’allora Provveditore agli studi dott. Giurleo: ”Siete il fiore all’occhiello
della scuola friulana”), da insegnante voglio ricordare almeno due celebrazioni di
Santa Apollonia, protettrice degli odontotecnici, e gli eventi rappresentati dagli allievi
che hanno avuto risvolti esilaranti sia per i contenuti satirici sul mondo della scuola
che per le dinamiche studentesche.
In quegli anni si è lavorato con uno spirito positivo formando un gruppo che
quando si ritrova ha ancora spunti di simpatico ottimismo.
Giorgio Cantarutti
Prima di dirmi poche parole su se stesso, Pietro Salerno esordisce con:
“Desidero ricordare con grande rimpianto il professor Enrico Galvani, nel 50° anno
di fondazione della scuola Odontotecnica del Ceconi, ringraziarlo per la sua ferrea
volontà e per l’impegno profuso affinché il sogno mio e di molti di diplomarsi si realizzasse proprio a Udine. Grazie di cuore anche come maestro”.
Poi prosegue parlandomi della sua preparazione tecnica che affonda le radici a Vienna. In quella città frequenta il Policlinico e ha come maestro il professor
Schwarz, ortodontista di livello mondiale, del quale segue le lezioni anche nel suo
studio privato.
All’Università di Odontoiatria frequenta corsi di protesi mobile, modellazione,
tecniche di fusione; ha come insegnate anche il professor Nino Miclavez, col quale
in seguito avvia una collaborazione come tecnico.
Si diploma al “G. Ceconi” nel 1968 con ottima valutazione e, per le sue capacità,
viene invitato da Galvani ad insegnare assieme a Giorgio Puia e Franco Fiappo.
Come professore è molto apprezzato per le lezioni condotte con serietà e vasta
esperienza. È ricordato dai colleghi e dagli allievi per aver ottenuto l’eliminazione dai
programmi didattici dell’esecuzione delle corone stampate “appartenenti già all’archeologia dell’odontotecnica” come dice Paolo Moschioni in un commento sul programma delle classi prime.
Ultima corona stampata 1976-77
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“SIOR MESTRI”
Il “CECONI” visto da fuori non passa di certo inosservato: è una costruzione austera che si rifà ai canoni architettonici della fine ottocento, cresciuta insieme agli
altri edifici della zona nello sviluppo urbanistico ancor’oggi esistente su tutto il quartiere adiacente la stazione ferroviaria.
Nata nel 1879 come “Scuola di Arti e Mestieri” divenne nel 1918 “Scuola Professionale Giovanni da Udine”. Dal 1937 con l’ing. Gastone Conti, rappresentò il collegamento tra il mondo dell’istruzione e l’industria, diventando prima l’ITI Locatelli poi ITI
Malignani e successivamente prendendo il nome IPSIA G. Ceconi tutt’ora esistente.
Il mio incontro con Galvani avvenne a scuola nel 1967 e fu un momento indimenticabile: con molta calma mi spiegò che la scuola stava crescendo e che sarebbero
nate altre classi e laboratori, aumentati i corsi serali e quindi erano necessari nuovi
insegnanti.
Mi sembrava di volare: ero stato assunto ed avevo conosciuto il “Maestro”.
Più tardi capii che “lui” sarebbe stato per tutti il nostro maestro di scuola e di vita,
e fu veramente così.
I lunghi discorsi con il Maestro, percorrendo i corridoi, furono i migliori corsi di
formazione della mia vita. Non si stancò mai di ripeterci che le cose dovevano essere spiegate con grande semplicità e questi princìpi ritornavano come regole fisse
anche nelle nostre riunioni che analizzavano lo sviluppo e la crescita dei programmi
svolti nel corso delle lezioni a scuola.
Il suo sogno era di rendere facili e comprensibili le metodiche da noi già provate
e che si sarebbero potute trasmettere ad altre realtà. Infatti fu così che con il libro
sul disegno dei denti umani del geometra Nonino, le dispense scritte sui programmi
tecnico-pratici e con tutto il materiale di laboratorio, si potè già pensare al primo
distacco e all’avviamento negli anni Settanta della scuola di Mestre, diretta dal dottor
Edoardo Matteucci, (nostro insegnante) e di altre ancora in Italia. Persino Aldo Zoratti, figura fondamentale e tuttofare, già insegnante agli edili, aveva scelto questa
avventura restando a lavorare con noi. “Sior Mestri”, si rivolgeva a Galvani parlandogli
in friulano, e l’altro bolognese, non aveva bisogno del traduttore. L’entusiasmo e la
voglia era dentro tutti noi: ricordiamo quando dovettero fermare le martellate di
Aldo perchè nel corso degli scrutini che si svolgevano al piano terra, qualcosa cadeva dal soffitto.
In questo crescendo accademico non mancò la richiesta di un quinto anno per
parificare il corso di studi ed accedere all’università.
Naturalmente tutto questo fervore non passò inosservato nella scuola suscitando
una normale gelosia nella altre sezioni. Rimangono storiche le feste di compleanno e quella annuale di Santa Apollonia. Anche il clima tra noi insegnanti è sempre
stato legato da una forte goliardia, che coinvolgeva a volte la Mariucci e Gino nella
ricreazione al bar, o colleghi di altre sezioni come Rinaldo Rodaro e Vitaliano Peres
dei meccanici, Tonetti dell’ufficio tecnico con Miotto, e Doriano Tuan e Gian Alberto
Passoni aiutanti tecnici.
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Giuseppe Zoppi
S. APOLLONIA: FESTA DELLO STUDENTE DI ODONTOTECNICA 1979
Prima della celebrazione eucaristica, don Fabbro invita gli studenti, nel rispetto dei regolamenti e delle tecniche
che la professione richiede, ad avere nel
cuore la passione per un accumulo di
umanità da porre al servizio di tutti e non
solo dei beni materiali.
Segue il saluto del preside Morgante, prende poi la parola il dottor Ermes
Rizzo dichiarando di essersi diplomato
odontotecnico trent’anni prima e auspicando per gli anni seguenti una “Giornata dell’odontotecnico” con interventi
di medici e tecnici esterni che sviluppino concetti scientifici per una trasmissione di tecniche e di valori. Prosegue
il suo discorso parlando diffusamente
del martirio di Santa Apollonia alla quale
spaccarono mandibola e denti. Stando
alla leggenda, la santa invocò Dio a protezione degli afflitti dal mal di denti, per
questo venne in seguito scelta dai dentisti ed odontotecnici come patrona.
Gli studenti proseguirono con una
parte goliardica in cui venivano bonariamente presi di mira vari insegnanti.
Santa Apollonia: affresco di Gianfrancesco da
Tolmezzo. Da “Sot la nape”
Aula magna gremitissima per la 1ª festa di S. Apollonia, 1979
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Claudio Rodaro entra in contatto col mondo odontotecnico agli inizi degli anni
sessanta, presso il laboratorio “Tecnodental” di Udine che vanta l’importante riconoscimento “La spatola d’oro internazionale” per la specializzazione in protesi amovibili
di precisione.
Per la sua formazione, nel primo periodo può contare sulla collaudata esperienza
e abilità di tecnici quali Bruna, Gianna, Grazia, Bruno, Carlo, Giovanni, Ivano, Paolo,
Renzo, Roberto, Sandro, Sante, ciascuno con notevoli capacità nelle varie branche.
Sotto l’attenta e perfezionistica direzione dei titolari Pietro Fignon e Derio Zannier,
il gruppo con in testa il “capitano” Remo Mesaglio si può definire una squadra vincente per le protesi proposte e riconosciute da tutti di alto livello funzionale ed estetico.
Da ogni componente dello staff coglie con attenzione il meglio e dopo due anni
di apprendistato, concorre egli stesso alla formazione dei nuovi assunti. A diciotto
anni, pur continuando a lavorare, frequenta la neonata scuola per odontotecnici al
“G. Ceconi” ampliando la sua formazione tecnico-scientifica.
Ha come insegnanti Enrico Galvani, Ferruccio Bertoni, Vittorio Nonino, assieme a
De Chmielewski, Francesconi, Agostinelli, Lento, e gli odontoiatri Pascoli, Miclavez,
Lucca, Pittoni, Travaglini e altri professori molto validi.
Si diploma nei cinque anni previsti per il corso complementare, poi frequenta ancora un anno per conseguire la maturità, dedicando così alla sua formazione “sei anni
dei nostri vent’anni” come scrive nel suo libro di ricordi l’amico e compagno di studi
Lorenzo Nimis.
In seguito insegna nello stesso istituto per tredici anni, frequentando al tempo
stesso vari corsi di aggiornamento e di specializzazione, riguardanti protesi combinata di precisione e di ceramica su leghe nobili.
Lasciato l’insegnamento continua la professione di odontotecnico nel suo laboratorio assieme a Roberto Rodaro, specialista in protesi mobile.
Claudio, Lorenzo e “Brunet”,
detti ”Il triangolo di Bonwill”
Ceconi laboratorio 1, 1968
40
I miei primi ricordi dell’Istituto Ceconi risalgono al 1967 quando varcai timido la
soglia dell’austero edificio. Ero matricola del giovane corso di Odontotecnica inaugurato solo 2 anni prima grazie all’impegno di un uomo visionario e geniale che
sarebbe poi diventato un caro amico: Enrico Galvani.
Era stato mio padre a parlarmene, convinto che quel figlio scapestrato possedesse delle doti di manualità…
Posso dire che aveva visto “lungo”, infatti mi appassionai subito a quei lavori di
progettazione, modellazione, fusione… fino alla gratificazione di un risultato anatomicamente riuscito e bello!
Intorno a me vi era un ambiente di persone stimolanti e dinamiche che avevano
capito l’importanza di trasformare questo “artigianato” in una vera professione.
In quegli anni ci battemmo affinché il corso di studi si arricchisse di un 5° anno e
del conseguente titolo di Diploma di Maturità.
Poco tempo dopo, mentre mi accingevo ad intraprendere gli studi universitari
con l’obiettivo di diventare medico dentista (grazie anche allo stimolo e all’entusiasmo di alcuni insegnanti che ci motivavano a sempre nuovi traguardi), venni chiamato dall’Istituto per un incarico di insegnamento di “Esercitazioni Pratiche” che ricoprii
fino al 1982.
Per le cose che ho appreso e per la squadra di amici con cui l’ho condiviso, considero questo periodo della mia vita come uno dei più importanti e formativi, anche
per la mia odierna professione di odontoiatra, dove cerco di trasferire quella passione e quel… divertimento!
Brunetto Mazzilis
Brunetto Mazzilis
Classe 3ª odo.
1969
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Correva l’anno 1967 quando mi iscrissi alla scuola professionale “G. Ceconi” di
Udine nella sezione odontotecnica.
Mi piaceva la manualità, ma soprattutto in quegli anni la scuola di odontotecnica garantiva un posto di lavoro a chi dimostrava attitudine e capacità. Le ore di
esercitazioni pratiche e modellazione-disegno erano prevalenti su quelle dedicate
alle materie umanistiche: il fine era quello di preparare adeguatamente i ragazzi ad
inserirsi nell’ambito del lavoro.
Ricordo i professori Marioni, Galvani, Biondi, Zoppi, Maraldo, Salerno, Munisso.
In quel periodo gli insegnanti erano odontotecnici professionisti: veri e propri
maestri!
Sento ancora le risate del professore di prima Marioni che, mentre osservava e
giudicava le corone modellate da me e dai miei compagni, paragonava i nostri lavori
a fagioli o patate, facendoci rimanere molto male: dopotutto li avevamo preparati
con attenzione e delicatezza infinita! Furono bacchettate molto utili che ci spinsero
a migliorare continuamente. Erano anche gli anni delle prime assemblee studentesche, delle contestazioni, degli scioperi e delle occupazioni. Ricordo nel 1968 l’occupazione della scuola e quando ho sfilato per le vie di Udine assieme a Gabriele
Bobbera, Enzo Ciroi, Guglielmo Benedetti, Sandro Rodaro, Maurizio Fior, e molti altri
compagni di studio, per chiedere l’istituzione del 5° anno per avere accesso all’università.
Nel 1970 si ottenne l’anno della maturità ed io la conseguii. Poco tempo dopo,
un telegramma della scuola mi propose l’incarico d’insegnante tecnico-pratico ed
io accettai con entusiasmo.
Molti furono gli incontri con il
maestro Galvani ed i colleghi
per concordare i programmi e
aggiornare la didattica, al fine
di qualificare la sezione, che
sarà definita il fiore all’occhiello dell’istituto!
Affiancai all’insegnamento
gli studi universitari finché mi
laureai in medicina e chirurgia. In seguito, come direttore di sezione, per mantenere
il passo con i tempi, assieme ad alcuni collaboratori introdussi nuove tecnologie e
metodiche.
Dopo vent’anni terminai con la scuola per dedicarmi alla professione di medico
dentista.
Quello che più mi manca della scuola è il contatto con i ragazzi poiché li vedi
imparare e crescere sotto i tuoi occhi e ti sono grati per quello che fai per loro e con
loro. Ricordo con affetto la 4ª A, che mi salutò così:
“Un grazie ad una persona speciale” scritto su una magnifica torta!
Grazie a voi ragazzi!
Antonio Rollo
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RIVOLGIAMO
UN GRATO PENSIERO
AI PROFESSORI GIORGIO PUIA, LUCIANO MARIONI,
PAOLO MUNISSO, SERGIO FAIN.
Ora non sono più con noi, ma hanno lasciato a colleghi e studenti il bel ricordo
della loro sincera carica umana, e della ottima capacità tecnica profusa nell’insegnamento della professione odontotecnica.
Ringraziamo Sergio Fain per le preziose informazioni forniteci per la stesura del
presente libro, e lo ricordiamo con la lettera di saluto, letta dalla rappresentante degli
studenti il giorno del commiato:
Per il mitico Fain...
Il professor Fain non è stato soltanto un semplice insegnante, ma è stato per tutti
noi molto di più, è stato come un padre.
Il prof ci insegnava nel modo più semplice e divertente, come un padre che insegna ai propri figli a crescere con grande amore.
Un personaggio davvero indimenticabile, riusciva a strappare un sorriso a tutti.
Rimarrà la persona più semplice ma consistente che abbiamo mai conosciuto o
incontrato.
Lei prof sarà sempre nei nostri ricordi, continuerà ad ardere come una fiamma,
con una forza che darà sempre significato alle nostre vite.
Continuerà a vivere attraverso tutte le generazioni a cui ha insegnato, rimarrà un
pilastro base degli allievi odontotecnici.
La ringraziamo per tutti i momenti felici che ci ha regalato, per tutte le risate e per
tutte le battute che ci facevano dimenticare i nostri problemi.
Lei era una persona sempre presente, nel bene e nel male.
La ricorderemo appoggiato al termosifone che rideva sotto i suoi baffi.
Crediamo che lei sin dal primo giorno abbia voluto insegnarci come vivere la vita
oltre a come lavorare in laboratorio.
Sarà sempre nei nostri cuori prof, per sempre, le vogliamo un bene dell’anima e
mi raccomando insegni anche lassù tutto ciò che ha trasmesso a noi.
Un ultimo saluto, la sua amata 4ª B ODO
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Omaggio alla Sezione Odontotecnici.
Rinaldo Rodaro partecipa, con l’opera:
Scuola Udinese d’Odontotecnica, alla 3ª Triennale
Italiana della Medaglia d’Arte di Udine. 1973
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QUALCOSA MANCA ANCORA… IL QUINTO ANNO!
Manifestazione per le vie di Udine per chiedere la maturità, 1968
Io guidavo la mia Fiat 500 di seconda mano, bianca con fascia azzurra e allestita
tipo Abarth.
Dalla capottina aperta sbucavano, alternandosi, Bonelli e Fornasir che, con un
megafono regalato dallo studente delle serali Mario Lizzi, incitavano gli studenti delle classi prime a sfilare in camice bianco.
Ci fermammo presso il palazzo municipale, poi davanti al Provveditorato ed infine
vicino alla Prefettura. In quei punti i due improvvisarono una sorta di comizio e, pur redarguiti da qualche passante con un sonoro “Vait a vore!” (“Andate a lavorare”), riuscivano a spiegare
i motivi della manifestazione, conquistando i favori dell’opinione pubblica e dei media. In particolare il Messaggero Veneto seguì la vicenda con vari articoli.
Davanti alla Prefettura le forze dell’ordine bonariamente ci fecero concludere la
manifestazione non autorizzata.
Enzo Pauluzzi
Dal Messaggero Veneto
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Dal Messaggero Veneto
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Dal Messaggero Veneto
Lo stato di agitazione degli studenti di tutte le scuole Italiane di
Odontotecnica, sostenuti dalle famiglie, dagli insegnanti, dall’
A.D.I.S.S.O. e l’intervento dei Presidi presso il Ministero, dopo alcuni mesi darà il risultato sperato.
Finalmente viene approvata l’istituzione del 5° anno.
Si comincerà con la maturità nell’anno scolastico 1970-1971.
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LUNEDÌ 19 OTTOBRE 1970
SI INCOMINCIA CON LA MATURITÀ
Di Lorenzo Nimis
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UN PERCORSO
IN CONTINUA EVOLUZIONE
Con le associazioni di categoria e, in seguito, attraverso la rete di coordinamento,
la scuola ha proposto negli anni vari incontri di aggiornamento tenuti da Domenico
Lo Cuoco, Umberto Scilipoti, Renzo Revelant, Vincenzo Cuiuli, Piero Driussi, Umberto Sanfilippo, Rienzi Rosso, Andrea Zuliani e da molti altri odontotecnici.
Ha inoltre portato i migliori studenti a molteplici convegni quali al 3A di Tricesimo,
a Monastier, nei laboratori Michele Brollo di Gemona e Geas Impianti di Pozzuolo,
per citarne alcuni.
Stage all’Istituto Svizzero di Neuchatel, 1972 (Dal Messaggero Veneto)
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Dal Messaggero Veneto, 1990
Liliana Chis il giorno dell’esame
e Michele Brollo di fronte alla commissione
30 giugno 2000
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Nel nuovo laboratorio per gli odontotecnici il professor Giuseppe Cuman svolge lezioni di aggiornamento
sullo studio scientifico della mandibola (concetti gnatologici) e sulla ceratura statico-dinamica, 1994
Durante il 3° Congresso 3A Triveneto, Marinella Marigo è la prima allieva a tenere una relazione:
“La protesi mobile”, la accompagna il prof. Luigi Disnan, ottobre 1997
51
Dal Messaggero Veneto
Le classi quinte odontotecnici, anno 2000
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Importanti incontri con illustri professionisti, sia tecnici che odontoiatri,
permettono alla scuola di aggiornare
costantemente i programmi e quindi la
didattica.
Tra le varie relazioni di questi ultimi
anni ricordiamo la video-conferenza del
dottor Stefano Valbonesi: “Restauri estetici anteriori in ceramica integrale”.
La perfetta organizzazione dell’odontotecnico Maurizio Fior (già insegnante di disegno e modellazione negli
anni ’70), l’abilità tecnico-scientifica e la
brillante capacità divulgativa del dottor
Valbonesi hanno tenuto incollati alle sedie insegnanti ed allievi per ben tre ore!
Importante anche il “Convegno Regionale Odontotecnici”, tenuto in sala
Valduga (CCIAA di Udine), con relazioni
di Gianrico Cristante, Giancarlo Garotti,
Carlo Baldassi, Rudi Vittori. Alla manifestazione sono intervenuti i responsabili
degli Istituti professionali di Udine, Pordenone, Trieste assieme ad alcuni allievi.
L’odontotecnico Lanfranco Santocchidi Roma, titolare dei laboratori SA.VI.
DENT, si è fatto apprezzare per la rela-
zione “Naturalmente… anatomia”, proponendo la realizzazione di denti la cui
anatomia si avvicini il più possibile a
quella dei denti naturali.
Ricordiamo inoltre l’interessante lezione denominata “Dental Tattoo”, organizzata dall’insegnante di disegno Monica Piazza, che ha visto la coinvolgente
partecipazione dell’odontotecnico Massimo Bigolin di Gorizia.
Sempre presso la già citata sala Valduga, l’odontotecnico Marco Stoppaccioli e il dottor Massimo Frascaria hanno
proposto “L’implantoprotesi”, oggi tra i
nuovi percorsi clinici e nuove tecnologie: work-flow studio-laboratorio.
Molti altri incontri si sono succeduti e
tra questi ricordiamo l’intervento tecnico
al “Memorial Lo Cuoco”, a cura del dott.
Rodolfo Blasone e dell’odontotecnico
Umberto Scilipoti, dal titolo “Tecniche
computer assistite nella riabilitazione
delle arcate totali” a cui ha fatto seguito
il dott. Sandro Fabbro con la relazione:
“Da odontotecnico a docente universitario”.
II dott. Rodolfo Blasone
e l’odontotecnico
Umberto Scilipoti, 2013
53
Ricordo della giornata “Memorial Lo Cuoco”, 2013
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Cinquant’anni di attività rappresentano un traguardo di tutto rilievo per una istituzione scolastica:
Un percorso che si protrae così a lungo determina un valore unico e importante,
poiché ottimizza l’esperienza didattica, rivalutandola nel tempo e migliorandola di
anno in anno.
La mia esperienza personale inizia presto: frequento il primo anno di studi con un
piano didattico ancora embrionale, il laboratorio odontotecnico era rappresentato
da una semplice scrivania dotata di una spiritiera ad alcool!
È stato necessario un lungo cammino per passare dalle tecnologie artigianali
quali le corone stampate (ottenute attraverso la lavorazione di bossoli in acciaio) o
le fusioni, usando prima la fionda per la colatura del metallo ed in seguito la “supertecnologica” centrifuga, per arrivare alle straordinarie metodologie odierne quali il
CAD-CAM.
Questo percorso ha però permesso, a chi come me ha poi proseguito gli studi,
di acquisire un importante valore aggiunto per l’esercizio della professione di odontoiatra.
Il primo e più intuitivo è rappresentato dalla manualità richiesta nell’esercizio
dell’odontotecnica che, esercitata fin dalla giovane età, dà buoni frutti per un odontoiatra. Questa abilità, unita alla competenza protesica acquisita durante il piano di
studi odontotecnici, ha determinato una maggior facilità di approccio ai complessi
casi clinici quotidianamente incontrati.
La mia fruttuosa esperienza da allievo si è ulteriormente arricchita con una decennale attività didattica come docente delle materie tecniche; per questo devo
ringraziare i miei insegnanti per avermi voluto tra di loro. È stata un’opportunità molto utile per capire come un docente
deve porsi nei confronti dell’allievo,
sviluppando la capacità di calarsi nelle
sue problematiche e facendole proprie, per creare le condizioni di un apprendimento efficace.
Questa esperienza credo che abbia
determinato un efficiente e fattivo approccio con gli allievi anche in ambito
universitario, dove ho avuto l’onore di
essere chiamato all’insegnamento.
Credo che tutto ciò sia stato reso
possibile dal pregresso ricco di valori che la sezione “odo” ha dato a noi
tutti.
Sandro Fabbro
Il Prof. Dott. Sandro Fabbro
durante la sua relazione, 2013
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IPSIA “G. CECONI” VINCENTE AL
CONCORSO NAZIONALE DI ODONTOTECNICA
Accanto ai protagonisti dei primi anni
della scuola è importante mettere in
evidenza anche coloro che quotidianamente continuano a mantenerne alto il
livello. Ricordiamo dunque gli ottimi insegnanti di tutte le discipline scolastiche
che concorrono alla formazione degli
allievi proponendo loro una base culturale per ben figurare nella vita, nella professione e anche per affrontare gli studi
universitari e affermarsi come medici,
odontoiatri, igienisti ma anche come ingegneri o architetti.
Naturalmente la scuola ha come primo importante traguardo la formazione
di odontotecnici professionisti, molti dei
quali diventano titolari di laboratorio. In
questi ultimi anni hanno dato il loro contributo come docenti tecnico-pratici i
professori Elena Dalino, Luigi Disnan,
Sergio Fain, Andrea Malaman, affiancati
dagli aiutanti tecnici Mauro Carnesecchi, Anna Langellotti, Giandomenico
Pio Menossi, Giuseppe Mistretta. Molto
importante la docente di disegno-modellazione, l’architetto Barbara Paoletti,
che oltre il disegno dei denti fa realizzare graficamente parti anatomiche e
componenti protesiche (es. la mandibola e le protesi scheletrate) anche con
l’ausilio di nuove conoscenze e tecnologie agevolando l’apprendimento e la
conseguente realizzazione del lavoro
in laboratorio. Questa squadra, pur con
pochissime ore a disposizione, riesce
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a dare una buona preparazione pratica
agli allievi, avvalendosi talvolta anche di
tecnici esterni per approfondire la didattica in istituto. Allo stesso modo coordina periodi di stage per gli allievi delle
classi IV e V presso laboratori odontotecnici di ottimo livello.
Operando in questo modo la formazione professionale degli studenti risulta di alto profilo e pone l‘istituto ai primi
posti tra le scuola più premiate d’Italia al
“Concorso Nazionale di Odontotecnica”.
Dopo numerosi piazzamenti (tre secondi
e tre terzi posti) ricordiamo con immenso piacere ed orgoglio il prestigioso primo posto alla gara nazionale del 2008
tenutasi a Savona presso l’I.S. “Mazzini
Pancaldo Martini”.
Marina Savič, allieva della IV Odontotecnica, ha rappresentato il “Ceconi”
svolgendo brillantemente la prova multidisciplinare scritta e la prova di modellazione, totalizzando il punteggio di
96,25/100 vincendo il primo premio e
superando ampiamente gli studenti provenienti da 35 delle 55 scuole presenti
sul territorio nazionale.
La preparazione al concorso è stata
seguita, per le attività didattiche, dalla
professoressa Elena Dalino e dall’odontotecnico Umberto Scilipoti e dai suoi
collaboratori per le attività di stage (presso il laboratorio Real Dent di Tricesimo).
Tra gli allievi che meglio rappresentano quanto ricordato dal dottor Sandro
Fabbro, citiamo un’alunna molto dotata.
Marina Savič è nata in Serbia, a Petrovač, nel 1988 ed è arrivata in Italia nel
2005.
Nel suo Paese d’origine dopo gli studi
primari completa con ottimi esiti 2 anni
di scuola superiore nel settore infermieristico.
Trasferitasi a Udine si iscrive all’IPSIA
“G. Ceconi” nella sezione Odontotecnici
e viene inserita di diritto alla classe seconda.
teggio massimo, 100/100, portandola
così ad essere scelta quale rappresentante dell’Istituto alla Gara Nazionale
del settore meccanico odontotecnico, svoltasi a Savona nell’aprile 2008.
L’esito della Gara Nazionale l’ha vista conquistare il primo posto con uno
scarto di 10 punti sugli altri concorrenti
provenienti da tutta Italia.
Il superamento del 4° anno vede l’allieva Savič nuovamente come la migliore
della classe.
Al 5° anno scolastico alla fine del primo quadrimestre presenta una media
dell’8,54 con picchi di 10 in Matematica
Marina Savič, stage presso Umberto Scilipoti, 2008
Pur non conoscendo la lingua italiana si integra velocemente dopo solo un
anno scolastico che supera con buona
media.
Affiancata dall’insegnante Luigi Disnan, la classe terza viene completata con l’esame di qualifica con pun-
e Inglese, ottimi risultati, in seguito confermati all’Esame di Stato, brillantemente
superato con la valutazione di 100/100.
Terminati gli studi superiori si iscrive e
frequenta la facoltà di medicina e chirurgia presso l’Università di Udine.
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Marina Savič, prima classificata al Concorso Nazionale
con la prof. Elena Dalino. Savona, 2008
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ECCELLENZE
IN CONTATTO CON LA SCUOLA
Remo Mesaglio nel 1945 inizia l’attività di odontotecnico presso il laboratorio
di Walter Cesca. Dopo alcuni anni si trasferisce alla “Tecnodental” dove, con la sua
notevole abilità, introduce innovazioni nel campo delle protesi ammortizzate e di
precisione concorrendo nel 1961 alla conquista della “Spatola d’oro internazionale”.
Nel 1969 mentre frequenta il “Ceconi”, e dunque in rappresentanza della sezione
odontotecnici, partecipa al concorso “Expo Dental” di Genova e conquista la medaglia d’oro come primo classificato.
L’anno seguente consegue il diploma a conclusione del corso serale speciale.
Nel 1974 apre il laboratorio “Dentalceramic” in società con Romano Candusso,
esperto ceramista.
Oltre all’attività professionale è anche molto attivo come presidente in seno alla
Fe.Na.Od.I. ed è socio fondatore AIKEM (Accademia Italiana Kinesiografia-elettromiografia cranio-mandibolare).
Numerosi i riconoscimenti ottenuti negli anni; tra gli altri ricordiamo la medaglia
d’oro per l’anzianità artigiana UAF, la nomina di cavaliere del lavoro e l’attestato alla
carriera del 1991.
Stage presso Remo Mesaglio, anni ‘80
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Per essere economicamente indipendente, al termine della scuola media inferiore, Sergio Toscano iniziò a lavorare in una tipografia per un breve periodo. Poi,
tramite un amico che lavorava in laboratorio odontotecnico, fu assunto come apprendista “meccanico-dentista”.
Aveva diciassette anni e cominciò quello che sarebbe stato il suo lavoro ricco
di soddisfazioni, riconoscimenti e magnifiche esperienze. Nonostante l’impegno, la
buona manualità, l’elevata professionalità, gli mancava il diploma abilitativo per poter
essere titolare di un suo laboratorio protesico.
Fortunatamente, nel 1965, il professor Galvani di Bologna avviò una sezione per
odontotecnici a Udine, attualmente attiva all’istituto “G. Ceconi”. Mentre continuava
la professione presso il laboratorio Ticonium, fondato e diretto da Ferruccio Bertoni,
tecnico di fama internazionale, frequentò tale scuola e si diplomò al corso complementare speciale.
Della scuola rammenta la difficoltà nel riprodurre il primo premolare inferiore
nonostante le sue attitudini alla modellazione dei denti umani, dei quali seguiva la
morfologia nei minimi dettagli. Si ricorda con gratitudine della disponibilità del professore di disegno, geometra Vittorio Nonino, che gli mise a disposizione una tavola con denti da lui magistralmente disegnati che finalmente gli fecero apprendere
quella forma per poterla modellare perfettamente.
Dopo il diploma diventò socio del laboratorio “Unident” con sede a Feletto. Continuò la professione distinguendosi per lo studio della forma e la ricerca del colore
nella ricostruzione di elementi dentali in porcellana.
Importanti riviste del settore hanno evidenziato il suo talento artistico.
Sergio Toscano è rimasto in contatto con il “Ceconi”, dove ha tenuto conferenze
per gli alunni del 4° anno, introducendoli alle tecniche della ceramica su metallo.
Inoltre, il laboratorio Unident dove ancora lavora, accoglie ragazzi per stages e talvolta assume diplomati meritevoli.
Inaugurazione
del laboratorio
Ticonium.
Feletto Umberto,
1966
Molti dipendenti ed anche un titolare del laboratorio Ticonium hanno iniziato da
poco a frequentare la neonata scuola per odontotecnici di Udine, infatti all’inaugurazione sono presenti alcuni insegnanti: il dott. Giannino Pascoli, il geometra Vittorio
Nonino, il prof. Rodolfo de Chmielewski.
60
Da Il Gazzettino
del Friuli
61
Nel laboratorio dei genitori, Michele Brollo respira fin da bambino l’aria dell’arte
odontotecnica, rimanendone piacevolmente contagiato. Prima per gioco, poi collaborando attivamente, segue le orme del padre Amadio. Frequenta la scuola per
odontotecnici al “G. Ceconi” entrando in contatto con insegnanti molto validi che gli
permettono di consolidare le basi e lo stimolano a guardare avanti.
Si diploma e, diventato titolare del laboratorio “Smile”, decide di ammodernare le
tecniche di lavorazione adottando il sistema CAD-CAM.
Nell’ottobre 2001 conosce il sistema della KAVO:
in pochi mesi avvia la nuova lavorazione e riesce ad ottenere un ponte fresato di otto
elementi destando l’ammirazione di “Kavo Germania”, tanto che è nominato dimostratore, formatore e consulente tecnico per le aziende clienti della Kavo.
Un’importante esperienza che dura due anni ma, ritenendo il sistema limitativo, sposta la sua attenzione verso i fresatori industriali, adattando tali sistemi al dentale.
Dopo tre anni di sperimentazione, il suo laboratorio con sede a Gemona può vantare
la realizzazione del prodotto più noto: il toronto fresato denominato “Only blok” in
titanio, cromo-cobalto o zirconio. A questa seguono altre sperimentazioni, specie
su impianti.
Ora la ricerca e la produzione si focalizzano sui prodotti a barra e controbarra
realizzate per fresatura che vengono proposti, in forma gratuita, a tutti gli operatori
del settore nel convegno denominato “Conoscere per crescere” che si svolge ogni
anno in ottobre.
Michele Brollo inoltre divulga la sua conoscenza in forma diretta ed indiretta nelle
scuole di odontotecnica di Trieste, S. Vito al Tagliamento e al “Ceconi” di Udine, ed
accoglie studenti nel suo laboratorio per “moduli di approfondimento” partecipando
così al completamento della loro preparazione e formazione.
Marco Bonino titolare del laboratorio “Dentalica 80”, supportato dalla conoscenza che acquisisce frequentando numerosi simposi di aggiornamento, fin dall’inizio
dell’attività dedica molto tempo alla sperimentazione usando attrezzature, materiali
e tecniche all’avanguardia.
Oltre a gestire egregiamente il laboratorio e tenere corsi in Italia ed Europa, ha
proposto varie relazioni all’istituto “G. Ceconi” dal tema: “Protesi totale”, “Saldature
Laser”, “Modellazione con l’ausilio del verticolatore” alle quali seguiranno molte altre.
Dallo stesso istituto è stato nominato membro della commissione esaminatrice
agli “Esami di Abilitazione all’esercizio dell’Arte Sanitaria Ausiliaria di Odontotecnico” per l’anno 2004. Nel 2009, quale rappresentante del SNO-CNA, ha collaborato
come commissario esterno allo svolgimento della “Gara Nazionale per Operatore
Meccanico del settore Odontotecnico”.
Inoltre il suo laboratorio, potendo contare su uno staff di tecnici molto esperti,
propone una vasta gamma di protesi fino all’esecuzione di corone e ponti con uno
dei migliori sistemi CAD-CAM; è aperto anche al “modulo di approfondimento” per
gli allievi del corso post-qualifica.
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La nascita, nella nostra regione, del Coordinamento delle Associazioni Odontotecniche ha segnato un momento
di vitale importanza per una categoria, come quella degli odontotecnici, che mai aveva avuto nel comparto del
dentale un’esperienza del genere. Sono passati ormai 5
anni dal momento in cui i presidenti regionali di ANTLO, CIO CONFESERCENTI, FENAODI, CONFARTIGIANATO e SNO/CNA hanno sottoscritto l’accordo che ha dato
vita al Coordinamento. L’obiettivo primario di questo organismo è quello di diventare
un interlocutore capace di relazionarsi in maniera unitaria con le istituzioni sindacali, politiche ed economiche a livello regionale per la risoluzione delle tematiche di
interesse della categoria, volte anche al riconoscimento e alla valorizzazione della
professionalità odontotecnica presente sul nostro territorio, e si rende disponibile
a collaborare e sostenere con gli istituti professionali l’attività di tirocinio formativo
degli allievi dei corsi di odontotecnica. Nello specifico il Coordinamento, inoltre, ha
il compito di analizzare ed interpretare le nuove esigenze del mercato del lavoro, per
favorire l’attività progettuale a sostegno dell’imprenditorialità di settore, in relazione
a possibili modelli di sviluppo futuri legati all’innovazione tecnologica. La struttura di
Coordinamento è orientata a diffondere presso il cliente finale l’immagine, l’operatività e la qualità professionale dell’odontotecnico, nonché a sostenere, nel territorio
regionale e nazionale, il riconoscimento della professione attraverso il dialogo e la
collaborazione con l’intera filiera dentale.
I rappresentanti
del coordinamento:
Marco Bonino,
Alessandro Cuiuli,
Rienzi Rosso
e Franco Fabiani
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PROGETTO 92
Il Ministero della Sanità con il “Progetto 92” (data di entrata in vigore 1992) intende sviluppare una maggiore partecipazione dei laboratori odontotecnici nella
formazione professionale degli allievi odontotecnici. Infatti nel monte ore annuale
inserisce un minimo di 60 ore da svolgersi all’esterno della scuola.
Il Dirigente Scolastico architetto Paolo Battigello, intuendo che la portata dei nostri allievi è di valenza regionale, invita le associazioni di categoria ANTLO, FENAODI,
SNO, ad un incontro per stabilire l’attività da svolgere.
Le Associazioni di Categoria molto disponibili e con rara sensibilità creano un
COORDINAMENTO REGIONALE per gli ISTITUTI ODONTOTECNICI di UDINE, TRIESTE, SAN VITO AL TAGLIAMENTO. Danno l’adesione oltre 250 laboratori di tutte
quattro le province reginali.
Durante l’anno scolastico le scuole sospendono l’attività didattica per quindici
giorni, perché gli allievi possano fare esperienza presso i laboratori odontotecnici.
Grazie all’alta professionalità degli Associati, quello che ne consegue è un buon
risultato: dopo la partecipazione agli stages, da oltre vent’anni molti nostri allievi
hanno potuto essere assunti o avviare attività in proprio; inoltre questo contatto ha
stimolato molti bravi professionisti a rientrare nella scuola che li aveva diplomati per
portare il loro sapere attraverso conferenze tenute gratuitamente, ma con la soddisfazione impagabile di essere tornati, dopo molti anni, nella “loro” scuola.
Va ad essi il nostro grazie di insegnanti e colleghi, per aver saputo cogliere questa
meravigliosa opportunità.
Gli insegnanti Tecnico Pratici della
SEZIONE ODONTOTECNICI “ENRICO GALVANI”
5ª B, 2013-14 del prof. Disnan, ultimi diplomati “Progetto ‘92”
64
RICORDANDO
DOMENICO LO CUOCO
Ottobre 1972, Aula Magna dell’Istituto Professionale di Stato “G. Ceconi” di Udine: primo
giorno di scuola per un ragazzino mingherlino
e spaurito che si ritrova in mezzo ad un mare
di teste in attesa della chiamata d’appello per
la formazione delle prime classi del corso per
Odontotecnici che alla fine risulteranno essere
ben quattro.
Io mi vedo assegnato alla prima D assieme
ad un altro piccolo gruppo di cividalesi come
me. È così che incontro Domenico Lo Cuoco.
A Cividale capitava di incrociarsi al Ricreatorio ma non ci conoscevamo perché Domenico era di un anno più grande di me e aveva
iniziato le superiori allo Scientifico. Le nostre
famiglie però si conoscevano: suo zio medico
dentista e mio padre erano buoni amici, ed entrambi avevamo avuto dalla famiglia (io avevo
un cugino che faceva l’odontotecnico) qualche consiglio per poterci avvicinare non
proprio da ignoranti ad una scuola-professione che, al tempo, per molti ragazzi era
quasi sconosciuta.
Eravamo una classe bella numerosa: 30 o giù di lì, vivace per non dire turbolenta;
parecchi erano quelli più grandi che venivano da altre scuole e affrontavano questa
nuova prova con un po’ di sufficienza. Molti di noi erano motivati ed io mi dicevo che
se l’odontotecnica non mi avesse attratto potevo cambiare scuola.
Domenico era un ragazzo maturo e per niente timido, anzi, piuttosto metteva in
soggezione gli altri suoi compagni di quella prima Odo così numerosa.
Claudio Rodaro, il nostro professore di laboratorio, ebbe il compito di farci prendere confidenza con la materia e con materiali per noi nuovi: la cera, il gesso, la
moldina e il melotte…
Proprio in prima mettemmo in cantiere quella che ormai apparteneva già all’archeologia dell’odontotecnica: la corona stampata! Così tutti ci mettemmo a battere con
i martelli i bossoli d’acciaio dentro i mortai. Iniziammo anche a modellare in cera gli
otto elementi dentali di base, dopo averne studiato la forma e la funzione.
Durante il secondo anno la musica si fece ancor più interessante: noi avevamo capito che la scuola intrapresa era quella giusta ed il programma tecnico-pratico cominciava a diventare impegnativo.
Il prof. Giuseppe Zoppi fu il maestro che, con passione e capacità didattica, ci
insegnò i princìpi che stanno alla base della professione, i concetti di anatomia e
occlusione tradotti nella modellazione: cos’è e come dev’essere una chiusura marginale in protesi fissa, poi la fusione di un ponte ed il rivestimento estetico.
Zoppi aveva il carisma e la dote innata di saper trasmettere a noi la sua passione per
65
la professione ed erano molto coinvolgenti la sue grasse risate che scoppiavano improvvise durate le lunghe ore di
lezione nelle aule laboratorio dove non
mancavano mai le occasioni di sfottò.
Ricordo con piacere quell’anno in seconda D che fu anche l’ultimo che condivisi con molti amici che mi ero fatto in
quei primi due anni di “Ceconi”: infatti la
sezione D venne abolita per l’anno scolastico seguente ed i suoi allievi furono
divisi nelle altre tre sezioni superstiti a
seguito delle numerose bocciature e
ritiri che coinvolsero tutte le seconde.
Fu così che Domenico ed io, insieme a
qualche altro compagno della nostra ormai ex classe, ci ritrovammo ancora insieme nella mitica terza A, unica sezione
a presenza femminile dell’Istituto.
Fu proprio in quella bella terza A che
facemmo l’incontro con l’insegnante di
Laboratorio Enrico Galvani, che già allora era uno di quelli che avevano fatto la
storia della sez. Odo.
Sotto la sua guida, nel programma di Lab
affrontammo il montaggio della protesi
mobile totale, le classi delle protesi rimovibili e scheletrate con relativi ganci
e ancoraggi.
Galvani era un tipo che sapeva intimidire e farsi rispettare: durante le lezioni
c’era molta attenzione e non si sentiva
volare una mosca.
Lui era sempre calmo e pacato anche
se poteva capitare (e lo sapevamo dalle leggende scolastiche che i più anziani
ci raccontavano) che qualche modello
prendesse il volo dalla cattedra verso il
fondo dell’aula a causa di qualche errore
madornale che lo faceva infuriare.
Ricordo che proprio quell’anno facemmo una gita primaverile al Rifugio
alpino “Fratelli Grego” in Val Saisera,
accompagnati dal professore di Fisica.
Non era presente tutta la classe ma nelle rare foto che testimoniano l’evento si
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vede Domenico ed altri compagni intenti
nella cottura delle salsicce sul fuoco. In
quell’escursione, verso sera le ragazze
insieme al prof. ci salutarono per rientrare
a casa mentre noi baldi giovani in cerca
di esperienze forti e selvagge ci fermammo a continuare la festa pernottando nel
Rifugio che, essendo ancora chiuso per
la stagione invernale, era tutto per noi!
1975-76: eccoci arrivati in quarta,
anno scolastico che ci avrebbe portato al diploma di Licenza Professionale.
Il prof. di Laboratorio assegnatoci era
il giovane e fresco di nomina Giacomo
Ferrari, tecnico appassionato e abile
modellatore: con lui perfezionammo le
tecniche di modellazione di strutture più
complesse e affrontammo solo la teoria
della metal-ceramica. Il 6 Maggio mise
fine bruscamente alle nostre piccole fatiche di studenti e con una grande
scossa ci ritrovammo alla fine di quella
tragica primavera, tutti fortunosamente
promossi ma anche più maturi ed emotivamente coinvolti da quel catastrofico
terremoto che aveva sconvolto la nostra
Regione e gli abitanti delle zone più colpite, compresi molti compagni della nostra Scuola.
A quel tempo i diplomati potevano
accedere alla quinta sperimentale, al
termine della quale era previsto l’esame
di maturità che dava accesso agli studi
Universitari, così Domenico ed io ci ritrovammo ancora insieme per quell’ultimo anno di studio più intenso e specifico
sulle materie scientifiche. Di quell’anno,
ricordo in particolare il prof. Ronci di Italiano che ci coinvolse con grande passione nello studio della Letteratura del
Novecento: era un piacere assistere alle
sue lezioni, mai banali o scontate. Con
lui facemmo la prima vera gita scolastica
con destinazione Roma. Essendo la sua
città natale, la trasferta fu organizzata da
lui nei minimi particolari con bellissime
visite e perfino una cena a casa sua, tutti
ospiti della sua famiglia.
Eravamo una classe mista di circa
trenta elementi provenienti da tutta la
Regione, Domenico aveva come compagno di banco il suo amico Ferruccio
Piccoli col quale aveva legato fin dalla
prima per delle affinità caratteriali libere da conformismi, un’amicizia vera che
proseguì negli anni a venire con frequentazioni ed interessi comuni.
Dalla Maturità in poi ognuno prese la
sua strada: qualcuno continuò gli studi
ma non molti intrapresero la professione
Odontotecnica anche se allora era
abbastanza facile trovare lavoro nei
tanti laboratori che operavano a Udine e
Provincia.
Con Domenico ci perdemmo di vista
per parecchio tempo finchè ci incontrammo a Cividale e mi invitò nel suo
laboratorio di Montina. Lì mi presentò e
incontrai per la prima volta Renzo Revelant, il suo giovane socio nel 1986. Io
avevo bisogno di stratificare un ponte su
impianti con un composito che andava
per la maggiore a quel tempo, che non
avevo ancora acquistato, e che veniva
addirittura considerato un valido sostituto della ceramica e Dome ne sembrava
entusiasta, decantandone qualità e versatilità. Purtroppo da lì a poco il materiale avrebbe dimostrato tutti i suoi limiti
rendendoci, come sempre, tutti vittime
del mercato.
In quel laboratorio passai parecchie
ore insieme a Domenico e Renzo e fu
l’inizio di una grande amicizia, non solo
professionale, che da allora non è più
venuta meno.
A Renzo Revelant ho affidato la penna
per il ricordo che segue della variegata
e complessa carriera professionale di
Domenico:
Scrive Renzo Revelant:
Incontro Domenico per la prima volta nel Laboratorio Vanin e Beltrame nella primavera del 1983. Io lavoravo come dipendente ed il
laboratorio cercava un ceramista.
Avendo fatto alcuni anni come dipendente ed allievo di Sandro
Viezzi, Domenico arriva in laboratorio con un notevole bagaglio culturale e merceologico, dando un grande impulso alla revisione delle
metodiche utilizzate specialmente nel campo delle fusioni.
La sua preparazione era logica e scientifica e la stretta frequentazione con Sante Maraldo amplificò la sua conoscenza portandolo
ad essere, in giovane età, consulente tecnico della Degussa, al tempo indiscussa azienda leader nel campo della metallurgia odontotecnica.
Durante il primo anno di lavoro da Vanin e Beltrame, riceve la prima chiamata dall’Istituto “Ceconi”. A quel tempo l’essere chiamati ad
insegnare era basato su competenze odontotecniche riconosciute e
non unicamente in base a sterili graduatorie.
Con spirito ed acume raro per l’epoca, i suoi titolari gli concessero
la possibilità di gestirsi l’orario e Domenico si gettò anima e corpo in
quella che poi risulterà la vera missione della sua vita: l’insegnamento.
67
Nel 1984, iniziamo a ragionare sulla possibilità di creare insieme un
laboratorio che potesse permetterci di soddisfare la nostra ambizione
di crescita e di sviluppo professionale: nel maggio del 1985 ci licenziamo entrambi e nasce il nostro laboratorio a Montina di Torreano.
Lavoriamo insieme tre anni, intensi e pieni di iniziative; Domenico
si appassiona all’ortodonzia ed è molto impegnato come relatore in
diversi corsi e continua con l’insegnamento.
L’età e la spensieratezza ci portavano spesso a lasciare il lavoro e
a girare per le valli del cividalese con le moto da trial e recuperavamo
il lavoro di notte facendo a gara a chi cedeva prima al sonno, così ci
trovavamo spesso a fare mattina in quanto come cocciutaggine ci
difendevamo bene entrambi.
Come spesso succede nella vita, per tutti e due arrivarono proposte da direzioni diverse: Domenico trasferisce la sua attività a Cividale
mentre io porto la mia a Magnano in Riviera.
Seguono anni di frequentazione ridotta, entrambi avevamo informazioni sull’altro ma tempo e distanza non aiutavano il confronto
che avevamo prima. I nostri percorsi, pur seguendo strade completamente diverse, ci portarono dopo molti anni a rimettere in piedi alcune iniziative tuttora attive in cui si riconosce la sua grande capacità
di vedere il futuro.
Nel 1998, vediamo nelle nuove normative comunitarie la necessità
di rimodellare i laboratori secondo logiche di produttività ed efficienza: pur capendo la peculiarità e la forza intrinseca del saper fare bene
il proprio mestiere, intuiamo che non sarebbe bastato solo quello per
la gestione dell’impresa dentale del futuro.
Questo argomento era fonte di discussioni e di scontri accesi: io
credevo che la singola azienda dovesse ristrutturarsi in termini organizzativi ed amministrativi, lui sosteneva che bisognasse mirare
all’aggregazione con la condivisione di spazi e attrezzature che richiedevano investimenti sempre maggiori, se affrontati singolarmente da imprese che nel nostro settore sono per la maggiore di piccole
dimensioni.
Domenico era una persona che non si lasciava convincere facilmente e ti sfiancava con continue obiezioni ed osservazioni che non
avevano mai il sapore dell’acredine anche se era capace di mandarti
fuori di testa… ma anche la discussione più accesa finiva comunque
con una sigaretta e una birra!
Non l’ho mai visto covare rancore o senso di rivalsa, anche se la
sua battaglia contro gli incompetenti gli causò più di qualche dispiacere.
Credo risulti più facile capire ora come in lui nacque l’idea di Odoproject, la presenza di consulenti aziendali, il centro artigianale di
Amaro, la rete professionale… idee che ancora oggi stentano ad essere capite fino in fondo da una categoria che vede nell’individualità
l’unica soluzione.
68
Lascio per ultima l’avventura tecnologica che lo entusiasmò in
modo profondo.
Amante dei computer, l’avvento del CAD-CAM non lo trovò impreparato avendo fatto da autodidatta un percorso di formazione informatica certificato e riconosciuto a livello europeo.
Dopo più di trent’anni dal nostro primo incontro facemmo nuovamente un contratto di collaborazione: Domenico seguì per noi lo
sviluppo del CAD e in poco tempo una azienda leader mondiale del
settore lo notò e lo volle come consulente .
Se non venivano condivise, per lui le competenze non avevano
senso e così gli nacque l’idea dei corsi post diploma di tecnologie
CAD-CAM nel dentale, progetto concluso che volle con tutte le sue
forze e che a tutt’oggi risulta unico nel panorama scolastico nazionale.
Dopo questo prezioso contributo
di Renzo voglio terminare ricordando il periodo di stretta collaborazione
che abbiamo avuto a Cividale proprio
a seguito dei primi incontri organizzati da Domenico per la costituzione del
gruppo di lavoro che avrebbe dato vita
a Odoproject.
Fino alla primavera del 2011 ci siamo
frequentati costantemente, è stato sicuramente il periodo in cui abbiamo avuto
modo di conoscerci meglio e per me di
apprezzarne le doti; la sua voglia di conoscere e la sua disponibilità mi sono
state preziose per avvicinarmi ad argo-
menti che non avevo ancora affrontato, mi ha fatto conoscere la conometria
facendomi praticamente un corso individuale che mi ha dato la possibilità di
proseguire in un settore che senza i suoi
insegnamenti non avrei mai esplorato.
Ho raccolto eredità morali, umane e
tecniche preziose, e mi saranno sempre
da esempio la sua serenità e la forza con
le quali ha attraversato l’ultimo periodo
della sua vita. Grazie Dome.
Paolo Moschioni, compagno di classe,
collega e amico.
69
50 ANNI DI SEZIONE ODONTOTECNICI
di Luigi Disnan
Abbiamo imparato l’arte per metterla da parte?
Finisco la mia formazione nel 1976,
anno del terremoto. Aspetto l’inizio del
servizio militare in settembre ma una nuova scossa in quel mese cambia tutto: mi
dicono che con due rinvii sono congedato. Trovo subito lavoro, a quei tempi c’era
tanta richiesta, e inizio una collaborazione
trentennale con il maestro Enrico Galvani.
Nel frattempo nella scuola avviene un
cambio istituzionale importante: il Ministero impone una graduatoria per le assunzioni degli insegnanti tecnico-pratici
per laboratorio odontotecnico.
Con questo nuovo sistema inizia un
braccio di ferro tra la vecchia guardia e la
dirigenza: quanti possono abbandonano
l’insegnamento ed incomincia un intervallo in cui convivono docenti del gruppo
storico e nuovi arrivati.
Ha così inizio il progetto 92, fortemente voluto dall’Ispettore Canizzaro.
Da tutta Italia convergono a Roma gli
insegnanti delle varie sezioni odo. per definire la nuova figura professionale che da
artigiano si trasforma in operatore meccanico-odontotecnico, ausiliario della
figura medica. Cambia tutto: monte ore,
materie di studio, attività di laboratorio e
soprattutto introduce l’obbligo di attività
di stage presso laboratori odontotecnici
esterni alla scuola.
Si avvia così anche un progetto che
70
porta gli allievi d’Italia a partecipare ad una
gara di abilità nella realizzazione di un manufatto protesico. È inoltre previsto che,
l’anno successivo alla vittoria, il vincitore
e la scuola di provenienza debbano organizzare tale gara nella propria sede.
Quando abbiamo vinto e organizzato
la gara nazionale a Udine l’Ispettore Canizzaro, palermitano di nascita, napoletano
d’adozione e romano per lavoro, mi disse
che era contento di venire al “Ceconi” per
“respirare aria buona”. Certamente non si
riferiva allo smog delle città menzionate
ma alla situazione positiva che era certo
di trovare.
L’Ispettore era un uomo colto e, come
tutti i grandi, umile, fermo nei principi ma
aperto a qualsiasi innovazione che potesse aiutare gli allievi e responsabilizzare i
docenti. Per motivi istituzionali doveva incontrarsi spesso con il dirigente ma, appena libero, chiedeva “Dov’è?”. Tutti sapevano che mi cercava ma pochi conoscevano
il motivo.
Tutto ciò è durato sino al 2010 perché
da quella data è in atto un’ulteriore modifica non ben definita che forse conosceremo nell’Anno Scolastico 2014/15.
In questo momento risulta difficile capire se il progetto in atto porti ad una figura
professionale di matrice europea o risulti
invece, come spesso accade, un ibrido.
MENS SANA…
ATTIVITÀ SPORTIVA AMATORIALE, PRIMA DELLA SCUOLA DI
ODONTOTECNICA
Nel 1963 ci fu la storica sfida calcistica tra la rappresentativa degli odontotecnici
di Udine e quella di Padova Venezia organizzata dal patavino signor Rossi.
Al mitico campo da gioco “Moretti” il finale risultò infelice:
Udine 3 – Padova Venezia 5, mentre in trasferta a Mogliano Veneto l’incontro terminò Padova Venezia 0 – Udine 1.
I giocatori udinesi selezionati provenivano dai laboratori Cesca, Tecnodental e
Bertoni, con l’apporto di Celso Missio che fu determinante segnando il gol della
vittoria nella seconda partita.
Squadra di Udine: Dianti, Missio, Zannier, Toniutti, Fiorenzo, Pelizzari,
Venuti, Cojaniz, Taviano, Fignon, Janesi, 1963
71
SPORT DURANTE LA SCUOLA
Mentre frequenta il corso di odontotecnica Luca Toso si distingue nello
sport nella specialità atletica del salto in
alto partecipando ai “Giochi della gioventù”, alle “Gymnasiadi”, al “Mondiale
allievi” e ai “Juniores Europei”.
Nel 1982 consegue il titolo italiano e
l’anno successivo è presente come finalista ai campionati del mondo di Helsinki,
dove ottiene il 10° posto con 2,26m.
Diventa poi atleta delle fiamme oro
e il 21 luglio 1988 è primatista italiano
con il risultato di 2,32m.
Alle olimpiadi di Seul del 1988 è finalista con 2,25m classificandosi 13°.
Nella sua carriera conquista inoltre
due medaglie d’argento ai Giochi del
Mediterraneo, la prima a Latakia nel 1987
con 2,24m e la seconda ad Atene nel
1991 con 2,26m.
A questi si aggiunge il titolo italiano
indoor del 1992.
72
Altri odontotecnici si sono distinti nello sport, di seguito ne ricordiamo
alcuni.
iatria ed esercita la libera professione.
Luigi Buccino, 100 metri piani. Registra 10,8’ nel 1979 a Trieste.
Ferdinando Da Rin de Lorenzo, hockey in serie A.
Luca Pascoletti, salto con l’asta. 1°
ai Campionati Regionali a Trieste nel
1982 con 4,30m limite italiano. Rinuncia alla convocazione al campionato
italiano per conseguire il diploma di
qualifica. Presta servizio militare nell’aeronautica a Vigna di Valle proseguendo l’attività sportiva. Dopo il servizio di
leva inizia l’attività di odontotecnico e
successivamente si laurea in odonto-
Giulio Biasizzo, cestista in serie A con
la Snaidero.
Doriano Morsanutto, salto con l’asta.
Enzo Pauluzzi, allenato dal prof.
Faustino Anzil, per due anni partecipa
ai campionati studenteschi ottenendo
buoni piazzamenti nei 400 metri piani e
nel salto in alto. Ora è titolare del laboratorio Dentalprotesi assieme a Gianni
Zulli.
40
Campionati Studenteschi anni ‘70
Pallavolo, nella scuadra del Ceconi anche due odontotecnici:
Maurizio Fior, Paolo Nadbath
73
Campionato Provinciale di Corsa Campestre a Tricesimo allievi e juniores del Ceconi, anno 1973-74.
Tra gli altri Renzo Driussi e Ivano Monte, odontotecnici
Faustino Anzil, professore di Educazione Fisica, alla premiazione di fine anno
scolastico di tutti gli allievi che si sono distinti nello sport.
Sono presenti Cengarle, Morgante, Malambrin, Cargnelli, Pullini, Casarsa.
Ricordiamo che Anzil è stato assessore allo sport del Comune di Udine, presidente della sezione udinese ANAAI, preparatore atletico di Udinese e Lazio e della
specialità salto della Nazionale di atletica leggera.
74
I PRIMI ODONTOTECNICI
DIPLOMATI
I primi diplomati del corso diurno con gli insegnanti al
matrimonio dell’odontotecnico Luciano De Nobili nel 1969
75
ELENCO DEGLI ALLIEVI
QUALIFICATI E MATURATI
1967-1968
Abilitazione professionale sanitaria
di odontotecnica Udine
Aloi Vassili
Candusso Romano
Causero Bruno
Cossettini Dario
Ferraguti Giorgio
Fiappo Franco
Giorgetti Vanda Maria
Lindaver Giovanni
Magini Mario
Marioni Luciano
Peressini Bruno
Polese Serafini Giorgio
Puia Giorgio
Salerno Pietro
1968-1969
Abilitazione professionale sanitaria
di Odontotecnica Udine
Benato Renato
Bonelli Alfredo
Bertolini Alfredo
Bertolini Lucio
Boschetti Domenico
Campi Francesco
De Nobili Luciano
Fornasir Gianni
Mattiussi Tiziano
Menardi Ivano
Menegazzi Maurizio
Pauluzzi Enzo
Violino Paolo
Udine (serale)
Mauro Egisto
Munisso Paolo
Pennasilico Carlo
Prestianni Giovanni
Quinto Salvatore
Toscano Sergio
76
1969-1970
Abilitazione professionale sanitaria
di Odontotecnica
Udine (diurno)
Bosi Carlo
Cantarutti Giorgio
Ceccon Gianni
Cepile Furio
Colosetti Ado
Di Maria Fausto
Fabbro Paolo
Fantoni Rino
Gremese Franco
Horsky Rodolfo
Mischis Roberto
Mometti Leonardo
Russolo Bruno
Tagliapietra Paolo
Zossi Ivano
Udine (serale normale)
Bolzicco Mario
Bressan Giuseppe
Colussa Sergio
Colussi Tiziano
Cont Bruno
Nimis Lorenzo
Rodaro Claudio
Rossi Bruno
Santi Giorgio
Turini Giuliano
Udine (serale speciale)
Aloi Ivan
Antoniazzi Angelo
Carrer Giuseppe
Castelli Guido
Fiappo Cesare
Fiappo Tullio
Janesi Paolo
Lugo Enrico
Menazzi Aldo
Mesaglio Remo
Vizzutti Luigi
1970-1971
Abilitazione professionale sanitaria
di Odontotecnica Udine
Antonutti Elci
Chiarandini Maurizio
Cuiuli Vincenzo
Currò Antonino
Della Ricca Alberto
De Sabbata Giorgio
Fabbro Sandro
Ganzini Adriano
Mazzilis Brunetto
Peressini Franca
Pitasso Carlo
Rupil Ermes
Stella Remigio
Uvai Manrico
Vanin Ennio
Zamparini Angelo
Zoratti Maurizio
Zulian Vida
Zuliani Alfio
Bertossi Renzo
Bisotto Claudio
Carobolante Dino
Cian Adriano
Copiz Luigi
Cossaro Paolo
De Biaggio Bruno
Delli Zotti Piero
Diminutto Roberto
Dini Antonio
Fantoni Irto
Furlan Giovanni
Galluzzo Claudio
Gerussi Paolo
Paolini Gianpaolo
Rizzotti Adriano
Rossi Oscar
Tadiotto Ugo
Udine (serale normale)
Blasig Franco
Dusso Luigi
Flumiani Nidia
Picco Giuliano
Roveredo Franco
Vicedomini Pietro
Udine (serale speciale)
Angelin Alfeo
Atti Gianpaolo
Bierti Rinaldo
De Nobili Giuseppe
Lestani Gianfranco
Lizzi Mario
Mariuzza Olimpio
Mian Luciano
Nadalutti Ferruccio
Nonino Renato
Ostuni Pasquale
Toniutti Giorgio
Viezzi Aldo
Maturità professionale
odontotecnici Udine
Bressan Giuseppe
Campi Francesco
Cantarutti Giorgio
Cepile Furio
Colosetti Ado Roberto
Fornasir Gianni Paolo
Gianquinto Manlio (Privatista)
Gremese Franco
Horsky Rodolfo Demetrio Enrico
Mattiussi Tiziano
Mometti Leonardo
Nimis Lorenzo
Rasia Dani Luigi Pietro Antonio
Rodaro Claudio
Rossi Bruno
Tagliapietra Paolo
Turini Giuliano
1971-1972
Abilitazione professionale sanitaria
di Odontotecnica Udine
Bobbera Gabriele
Casarsa Mauro
Ciroi Enzo
Coccolo Enrico
Codutti Enzo
Cuberli Roberto
Francesconi Attillo
Mansutti Paolo
Orsaria Maurizio
Pavoncelli Leonardo
Peris Giorgio
Plos Massimo
Previt Andrea
Puzzolo Ennio
Rodaro Sandro
Rollo Antonio
Tavano Giorgio
Benedetti Guglielmo
Cocetta Pietro
Dozzi Pietro
Fior Maurizio
Giaiotto Corrado
Gortana Gianpietro
Grimaldi Franco
Grosse Ennio
Nadbath Paolo
Nardini Vinicio
77
Fumiz Fabrizio
Sommariva Rosanna
Tagliavini Clara
Tonetto Luciano
Zambotti Fulvio
Zavagni Carlo
Spangaro Renato
Tirelli Enea
Violino Marco
Zanello Ariann
Udine (serale normale)
Buratto Elvio
Cuberli Roberto
De Biaggio Bruno
Dini Antonio
Fior Maurizio
Grimaldi Franco
Nadbath Paolo
Rollo Antonio
Rumiz Fabrizio
Sever Giliano
Sommariva Rosanna
Tagliavini Clara
Toniati Walter
Zambotti Fulvio
Zamparini Angelo
Busetto Michele
Chisul Ermes
Coianiz Renato
Fior Pietro
Formentin Roberto
Pala Giorgio
Sabbadini Luigino
Scola Mario
Velikonia Miriam
Maturità professionale
odontotecnici Udine
Antonutti Elci
Bampi Fritz (Privatista)
Beer Romano Mosè (Privatista)
Carobolante Dino
Delli Zotti Pierino Domenico
De Sabbata Giorgio
Fabbro Sandro
Franzolini Ottorino
Galluzzo Claudio
Ganzini Adriano
Mazzilis Brunetto
Moser Erich Anton (Privatista)
Müller Carlo Roberto (Privatista)
Peressini Franca
Roberti Vincenzo
Rupil Ermes
Tadiotto Ugo
Vanzo Lionello (Privatista)
Zulian Vida
1972-1973
Abilitazione professionale sanitaria
di Odontotecnica Udine
Azzan Sebastiano
Battaini Luciano
Bertoli Emilio
Bortolotti Ettore
Bruni Giuseppe
Da Rin De Lorenzo Ferdinando
Di Giusto Daniela
Driussi Pietro
Magagnin Rosario
Marangone Doriano
Ninotti Nino
Pividori Luciano
Plet Gerardo
Saltarini Giancarlo
78
Maturità professionale
odontotecnici Udine
1973-1974
Abilitazione professionale sanitaria
di Odontotecnica Udine
Barbatello Paolo
Battello Giuseppe
Benedetti Plinio
Beretta Roberto
Biasutti Sergio
Bonanno Luigino
Cancian Gianpaolo
Colledani Pietro
Croatto Sergio
De Cecco Mario
De Mario Ada
Di Benedetto Flavio
Di Giusto Giorgio
Fabris Maurizio
Fain Sergio
Ferraro Giorgio
Frisone Luciano
Gori Sandro
Licit Delis
Mansutti Roberto
Martin Gioacchino
Masuino Flavio
Michielan Paolo
Minisini Alessandro
Nobile Carlo
Pandolfo Ermanno
Pojer Edoardo
Sello Silvano
Toso Maurizio
Venturini Giorgio
Vidigh Alberto
Vorano Andrea
Zilli Maurizio
Zuttion Roberto
Udine (serale)
De Re Sergio
Dusso Luciano
Grigoletto Edy
Licciardello Gianfranco
Rupil Franco
Maturità professionale
odontotecnici Udine
Azzan Sebastiano
Bandel Ferruccio
Battaini Luciano
Di Giusto Daniela
Micoli Paolo
Plet Gerardo
Puzzolo Ennio Paolo
Schiberna Giorgio
Schneider Roberto
Spangaro Renato
Tirelli Enea
Violino Marco
Zanello Arianna
Da Rin De Lorenzo Ferdinando
1974-1975
Abilitazione professionale sanitaria
di Odontotecnica Udine
Altoè Lucio
Baccin Loris
Bergantin Adriano
Bertoni Claudio
Bortolotti Edy
Buffoni Sandro
Casagrande Lino
Cesaratto Alberto
Cragnolini Roberto
De Negri Claudio
Disnan Luigi
Franti Fulvio
Giacomini Giacomo
Giannattasio Vincenzo
Giorgione Ezio
Gremese Andrea
Malisani Maurizio
Mansutti Emanuele
Monaro Franco
Morassut Roberto
Moro Tiziano
Movia Ezio
Murello Luigino
Palumbo Mario
Pastorello Claudio
Piccin Giovanni
Pontoni Lorenzo
Pretis Paolo
Ricci Silvano
Rosset Oriana
Salanitri Franco
Serafini Paolo
Simonutti Walter
Smiroldo Luigino
Tiezza Mariano
Toffoletti Marcella
Verzin Davide
Volpe Edi
Zanelli Antonino
Maturita professionale
odontotecnici Udine
Battello Giuseppe
Cancian Gianpaolo
Di Benedetto Flavio
Fabris Maurizio
Mansutti Roberto
Nardini Vinicio
Pojer Edoardo
Scodnig Giorgio
Scrazzolo Diego
Toso Maurizio
Venturini Giorgio
Vidigh Alberto
Zilli Maurizio
Coloni Rosa (Privatista)
Ferrari Giacomo (Privatista)
1975-1976
Abilitazione professionale sanitaria
di Odontotecnica
Udine (diurni)
Alt Giorgio
Anesi Sandro
Bassi Ettore
Bolzan Maurizio
Buttazzoni Gianna
Calligaris Maurizio
Camerotto Bruno
Cerioli Luigino
Cesarotto Caterina
Codarino Renato
Conte Claudio
Corrado Gian Luigi
Crapiz Mauro
Daniotti Rita
Degano Romano
Del Fabbro Sergio
Del Gobbo Damiana
Della Pietra Sandro
Della Ragione Bruno
Della Rossa Loris
De Nipoti Daniele
De Vora Ezio
Driussi Renzo
79
Duria Paolo
Faraci Giampaolo
Favaretto Roberto
Feletig Enzo
Feltrin Mauro
Floreani Andrea
Floreani Sergio
Giacometti Agostino
Granzotto Arrigo
Grinovero Ivano
Lavoro Gianluigi
Lo Cuoco Domenico
Martin Nadia
Mattiuz Paolo
Meroi Lucio
Modonutti Roberto
Molinaro Federico
Monte Ivano
Moroso Gianni
Moschioni Paolo
Noro Tiziana
Passaretti Bruno
Pasut Gastone
Pellegrinuzzi Luigi
Piccoli Ferruccio
Pigat Mario
Pilotto Sandra
Rasia Angelo
Roiatti Sergio
Rossi Severino
Rosso Giorgio
Sartori Gianna
Sbriz Daniela
Spessot Enrico
Spizzo Aldo
Tessaro Ezio
Troisi Giorgio
Valle Giancarlo
Valletta Carlo
Visintini Gloria
Zentilin Mauro
Zorino Loris
Zulian Ugo
Maturità professionale
odontotecnici Udine
Baccin Loris
Bergantin Adriano
Bonanno Luigino
Bonelli Alfredo (Privatista)
Bortolotti Edi
Buffoni Sandro
Casagrande Lino
Cragnolini Roberto
Disnan Luigi
Gori Sandro
Gremese Andrea
Mansutti Emanuele
80
Monaro Franco
Moretti Renato
Moro Tiziano
Murello Luigino
Palumbo Mario
Pastorello Claudio
Pontoni Lorenzo
Ricci Silvano
Rosset Oriana
Salanitri Franco
Simonutti Walter
Smiroldo Luigino
Tiezza Mariano
Volpe Edi
Zanelli Antonino
1976-1977
Abilitazione professionale sanitaria
di Odontotecnica Udine
Basso Fausta
Branz Carla
Brotto Giancarlo
Buiatti Sandro
Caravello Marco
Cardin Antonio
Ceschia Luciano
Clonfero Maria Antonia
Colosetti Alberto
De Colle Attilio
Degano Giordano
De Nardi Vittorio
De Poli Claudio
D’odorico Stefania
Duria Franco
Favot Alessandro
Ferini Luciano
Forte Vanni
Fraley Robert
Innocente Nico
Klavora Giampaolo
Marangone Nereo
Marcuzzi Franco
Marcuzzi Lorena
Mattaloni Enzo
Meneghin Pietro
Mesaglio Graziella
Mesaglio Mauro
Miani Andrea
Mio Alessio
Murando Nicoletta
Nadalet Alessandra
Nadalig Claudio
Nadalutti Roberto
Noacco Gianni
Novello Patrizia
Picco Giovanni
Polonia Romano
Rigo Guido
Rosset Paolo
Salbego Maria Luigia
Saltarini Gianfranco
Serafin Luigino
Tinor Antonia
Triches Maddalena
Tuti Nicoletta
Vecchiatto Mauro
Vivan Mauro
Zatti Fulvio
Zoratti Emilia
Zuliani Ennio
Udine (serale)
Borin Giorgio
D’antona Renato
Mariuzza Ivo
Morassi Roberto
Vizzutti Luigi
Maturità Professionale
Odontotecnici Udine
Alt Giorgio
Calligaris Maurizio
Daniotti Rita
Degano Romano
Del Gobbo Damiana
Della Rossa Loris
Driussi Renzo
Favaretto Roberto
Giacometti Agostino
Granzotto Arrigo
Lo Cuoco Domenico
Moschioni Paolo
Passaretti Bruno
Piccoli Ferruccio
Pilotto Sandra
Roiatti Sergio
Sbriz Daniela
Spessot Enrico
Troisi Giorgio
Zulian Ugo
Benedetti Daniela (Privatista)
Bussani Mauro (Privatista)
Cehic Aldo (Privatista)
Cumani Mauro (Privatista)
Donaggio Sergio (Privatista)
Harey Alessandro (Privatista)
Miliani Fabio (Privatista)
Pagani Roberto (Privatista)
1977-1978
Abilitazione professionale
di Odontotecnica Udine
Amato Venanzio
Balzano Albino
Bassutti Stefano
Bernardinis Gianni
Bocin Paola
Brigante Claudio
Buso Andrea
Casarin Edi
Cecchin Michele
Ceschia Franco
Coacci Andrea
Comino Alessandro
Cortolezzis Gianni
Da Re Milco
Del Negro Amedeo
Del Vecchio Giorgio
De Monte Roberto
Favilli Leonardo
Feruglio Giordano
Fiotti Nicola
Gasparino Giorgio
Gazda Marcello
Godeassi Angelo
Granieri Marco
Iacuzzi Edi
Iuri Paolo
Langellotti Anna
Maso Daniele
Menassi Giandomenico Pio
Molinaro Lorena
Montanari Paolo
Morettin Roberto
Ortolan Margherita
Piasentin Fabio
Pignatelli Luciano
Piron Maurizio
Portelli Rinaldo
Righini Alfano
Rosellini Giovanni Luca
Rossetto Furio
Sbrissa Flavia
Seretti Fabio
Toffoli Katia
Tomasin Flavio
Tondat Sandro
Trevisan Fabio
Vallar Giacomino
Vecchiatto Marco
Zanelli Cristina
Zenarola Claudio
Maturità professionale
odontotecnici Udine
Branz Carla
Camuffo Claudio
Cardin Antonio
Ceccato Alessandro
Cerchi Roberto
Clonfero Maria
De Colle Attilio
Favot Alessandro
Ferini Luciano
Innocente Nico
81
Klavora Gianpaolo
Marcuzzi Franco
Meneghin Pietro
Mesaglio Mauro
Nadalet Alessandra
Noacco Gianni
Novello Patrizia
Rosset Paolo
Vivan Mauro
Alberti Ferdinando (Privatista)
Aldrovandi Adriano (Privatista)
Allegretti Manuela (Privatista)
Alunno Laura (Privatista)
Andenna Maria (Privatista)
Antimi Danila (Privatista)
Arini Raberta (Privatista)
Cressevich Sergio (Privatista)
Eva Paolo (Privatista)
Perini Claudio (Privatista)
Sanzin Anna (Privatista)
Sellan Fabio (Privatista)
Sinatra Franco (Privatista)
Sodomaco Aldo (Privatista)
Stradiot Mauro (Privatista)
Zamboni Alessandra (Privatista)
Zavanone Luigi (Privatista)
Zoccatelli Edoardo (Privatista)
Zoni Raffaele (Privatista)
Zorzi Luciano (Privatista)
Zuccotti Luigi (Privatista)
1978-1979
Abilitazione professionale sanitaria
di Odontotecnici Udine
Arboit Tiziano
Bortolussi Franco
Brazzoni Roberto
Breda Isidoro
Burdin Marzio
Carnesecchi Mauro
Collovini Michele
Corazza Diego
Cossettini Gianpaolo
D’Agnolo Alberto
Dall’Anese Vittorino
Del Pin Antonio
Di Giusto Mauro
Disnan Andrea
Fiappo Stefano
Franzò Mario
Frattini Maria Luisa
Gazziero Maurizio
La storia continua...
82
Gelodi Marco
Leschiutta Enzo
Luc Maurizio
Marcuzzi Paolo
Marinutti Ferruccio
Mongiat Claudio
Monti Daniele
Moratti Lauro
Moro Claudio
Morsanutto Oriano
Pasini Michele
Passaretti Giovanni
Pellis Nicoletta
Perabò Maurizio
Peressutti Stefano
Rizzetto Stelio
Santarossa Antonello
Simonitto Ledino
Taverna Wilma
Tomat Daniele
Tonini Ennio
Toppano Fabrizio
Zancai Loris
Zorzit Germano
Maturità professionale
odontotecnici Udine
Bassutti Stefano
Bocin Paola
Brigante Claudio
Casarin Edi
Cecchin Michele
Ceschia Franco Giuseppe
Da Re Milco
Del Vecchio Giorgio
Fiotti Nicola
Godeassi Angelo Ivaldi
Lorenzoni Giorgio
Malaman Andrea
Maso Daniele
Menossi Giandomenico Pio
Montanari Paolo
Piasentin Fabio
Seretti Fabio
Tondat Sandro
Vallar Giacomino
Zenarola Claudio Augusto
Agostinelli Federico (Privatista)
Agostini Giovanni (Privatista)
Baffon Domenico (Privatista)
Pozzobon Massimo (Privatista)
RINGRAZIAMENTI
Ricordiamo con gratitudine tutti gli insegnanti, segretari, applicati, aiutanti tecnici, magazzinieri, ausiliari che in questi cinquant’anni, hanno favorito la crescita e l’affermazione della
sezione odontotecnica.
Un ringraziamento speciale alla signora Imelde Dalle Donne, consorte del Maestro Enrico
Galvani, per aver condiviso con noi tanti ricordi, e al nipote Giacomo Galvani che, nonostante la giovane età, ha raccolto e trascritto testimonianze importanti sugli inizi della scuola di
Odontotecnica di Udine e le ha gentilmente messe a nostra disposizione. Questo ci ha permesso di avviare nella giusta direzione quanto abbiamo scritto dopo il suo: “c’era una volta…”
Rivolgiamo un grazie ed un cordiale saluto a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto.
Note tecniche
Si ringrazia il Messaggero Veneto, il Gazzettino del Friuli e l’archivio scolatico “G. Ceconi“ per aver concesso la
riproduzione di testi e foto.
I testi non ad opera del curatore riportano l’indicazione dell’autore.
Il presente volume è stato realizzato senza fini di lucro. I contributi testuali e le fotografie sono stati concessi a
titolo gratuito ed ogni diritto rimane del rispettivo autore.
Bibliografia
Giurleo Valerio Tommaso, “Trent’anni di vita in Friuli - I protagonisti della scuola“, Chiandetti, 2010.
IPSIA “G. Ceconi”. “Trent’anni di vita-lavoro e cultura“. Numero unico, maggio, 1980.
83
INDICE
Prefazione 5
Introduzione del dirigente scolastico 7
Prima delle scuole di odontotecnica 9
Il contesto storico 11
I laboratori sul territorio 13
Gli inizi 15
I primi anni 17
I protagonisti 19
Un percorso in continua evoluzione 47
Eccellenze in contatto con la scuola 57
Ricordando Domenico Lo Cuoco 63
Mens sana… 69
I primi odontotecnici diplomati 73
Elenco degli allievi qualificati e maturati 74
Ringraziamenti, note e bibliografia 81
85
AFDS Udine
ASSOCIAZIONE
FRIULANA
DONATORI
SANGUE
Sezione
Istituto G. Ceconi - Udine
Nel 50esimo anniversario dalla fondazione della
sezione Odontotecnica dell’Istituto professionale di
stato Giacomo Ceconi, l’ANDI provinciale di Udine
esprime la sua viva partecipazione per il prestigioso traguardo raggiunto da questo storico e onorato
istituto della nostra città.
In questa scuola, negli anni, si sono diplomati numerosi odontotecnici, alcuni dei quali si sono distinti anche a livello nazionale.
L’ANDI vuole inoltre ricordare l’ottima collaborazione scientifica tra gli odontotecnici e gli odontoiatri
della provincia che, fin dagli esordi, hanno partecipato all’attività della Sezione sia come insegnanti
sia come direttori didattici.
Un sincero Augurio
Il Presidente ANDI Udine
Giorgio Balich
la banca della tua città
Una grande storia
legata alla nostra terra.
Una storia iniziata sessant’anni fa…
ALMACOLLE
Nasce dal coraggio e dalla lungimiranza di Dino Almacolle,
nel maggio del 1955, la “Dino Al­macolle Forniture Dentali”. Egli non aveva alcun accordo con i grandi distributori e
per rifornire i primi clienti si inge­gnò a passare il confine e
rifor­nirsi presso un deposito au­striaco. Aveva trasformato il
salotto di casa in “deposito” e viaggia­va a bordo di una Topolino usa­ta che un medico gli aveva venduto con un pagamento molto dilazionato. Nel ‘56 Dino Alrnacolle deci­se
di contattare una importante azienda di Milano. Recatosi
presso la direzione di questo grosso distributore raccontò
al­la direttrice la propria situazio­ne commerciale, la donna
capì di avere a che fare con una per­sona in gamba e accettò di affi­dargli il proprio listino per la zona di competenza.
Fu questa la prima grande spinta verso il successo. Almacolle acquisì sempre più credito
presso i clienti anche sfruttando gli errori commer­ciali commessi dai due grandi concorrenti. A causa di questi even­ti il salotto di casa divenne
troppo piccolo e così propose un accordo alla proprietaria
di un palazzo semi diroccato: “Lei mi dà tutto il primo piano
ed io faccio i lavori di ristrutturazio­ne”. Dino costruì su quel
piano la propria abitazione, il deposi­to e l’ufficio. Nel ‘62 il
deposito “Fioren­zo”, concessionario IVO­CLAR, vendette la
propria azienda. IVO­CLAR ritirò la concessione e la propose
alla Almacolle. Dino era al settimo cielo! In appena sei anni
era riuscito a dominare il settore nella pro­vincia di Udine e
nelle provin­ce limitrofe. Nel maggio del ‘72 entrò in Almacolle Angelo Gentilini e vi rimase fino alla quiescenza. Nel
‘75 si completò uno staff di tutto rispetto capitanato da Celso Missio, di cui Dino, ebbe sem­pre piena fiducia, al punto
da cedergli una quota societaria quando, nel 1981, decise di tra­sformare l’azienda in
una s.r.l. Assieme a Missio entrarono in società Giuseppe Rizzo e Luca, il figlio primogenito di Dino. Nel 1992 si rese necessario un nuovo tra­sloco, in locali più grandi. La
crescita continuò fino a suscitare interesse anche fuori dalla regione. Nel 2000, infatti,
la VSDental con sede a Verona, acquisì parte del pacchetto azionario di Almacolle, che
da quel momento si chiamò “Al­macolle 2000 s.r.l”. VSDental consentì ad Almacolle di
entrare nel club dei “primi” con tutti i vantaggi che ne conseguirono: moltepli­cità di
offerta, prezzo competi­tivo, costante aggiornamento del personale.
OGGI…
Oggi l’azienda VSDental S.p.A. di Udine, traendo linfa da più di sessant’anni di consolidata
esperienza, è gestita con rinnovata competenza da Maurizio e Monica Missio, assieme
a Giuseppe Rizzo, Ugo Zulian e Maurizio Fior
coadiuvati dai titolari e collaboratori della sede centrale di Verona. Ai prodotti di
alta qualità affianca l’organizzazione di congressi e il sostegno di corsi. Con questi
incontri culturali propone ad odontoiatri, odontotecnici ed a tutti gli operatori del
settore le migliori tecniche per l’utilizzo di nuovi materiali e attrezzature al fine di
conseguire, per funzione ed estetica, l’eccellenza della protesi dentale.
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I SENSI
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UNA PAUSA SENZA PENSIERI.
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È con rinnovata stima che Gruppo Illiria partecipa a contribuisce
alla ricorrenza dei 50 anni della Sezione Odontotecnici
È con rinnovata stima che Gruppo Illiria partecipa a contribuisce
dell’Istituto “G.Ceconi” di Udine, con la stesura di questo libro.
alla ricorrenza dei 50 anni della Sezione Odontotecnici
dell’Istituto
“G.Ceconi”
di scuola
Udine, con
la stesura
di questo
libro.
Un omaggio
all’eccellenza
della
Italiana
nel settore
odontotecnico.
Un omaggio all’eccellenza della scuola Italiana nel settore odontotecnico.
gruppoilliria.it
gruppoilliria.it
GRUPPO ILLIRIA S.p.A. Via J. Linussio 1, 33100 Udine (UD) tel. +39 0432 675735 fax +39 0432 675387 [email protected]
GRUPPO ILLIRIA S.p.A. Via J. Linussio 1, 33100 Udine (UD) tel. +39 0432 675735 fax +39 0432 675387 [email protected]
Curatore dei testi è Il dott. Matteo Rodaro, attualmente docente presso istituti
d’istruzione superiore in Messico. Collabora con l’Università di Udine (Italia) e
l’Università UQAM di Montreal (Canada). Ha curato la pubblicazione di libri e testi
in Italia e all’estero. Sue pubblicazioni recenti l’antologia “Scostamenti Assiali” e
“Oddlywood”. Collabora internazionalmente con varie realtà editoriali e culturali.
Il progetto grafico e l’impaginazione sono della graphic designer Tania Camarillo. Dopo l’esperienza canadese ed europea, è attiva sul territorio messicano. La
ricerca grafica e la cura dei dettagli sono parte integrante della sua opera così
come la ricerca di nuovi linguaggi cromatici. Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private. Collabora internazionalmente con scrittori e musicisti.
Finito di stampare presso la
Tipografia Marioni - Udine
Maggio 2015