Poteri forti

Transcript

Poteri forti
D IRETTORE R OBERTO B ERTOLDI
Spedizione in A.P. - 45% art.2 comma 20/b legge 662/96 Filiale di Verona
Ottimismo, l'unica
droga positiva
di Giovanni Coviello
Oggi c'è il sole mentre scrivo, e dopo tanti giorni di cieli cupi già
questa è una bella notizia.
Di buone notizie e di commenti ottimistici, fateci caso, i media
spesso, troppo spesso, fanno a meno.
Perché un coltello che ferisce o un pettegolezzo che uccide fanno
più clamore (e più audience) di un bacio che anima o di un elogio che rinvigorisce.
Ma in questo momento di crisi, economica e di valori (quelli
morali, non solo quelli di borsa), tutti avremmo più bisogno di
rimetterci in moto con un po' di ottimismo; anche sfrontato,
quando la crisi è più forte.
Ieri scendevo dal Costo, dopo aver incontrato il sindaco di
Asiago Andrea Gios a cui avevo appena presentato l'allargamento del progetto VicenzaPiù all'Alto Vicentino e al suo Altopiano,
e davanti a me non vedevo solo i difficili tornanti della strada:
vedevo anche, e soprattutto, il suo sorriso benevolo e ottimista
che mi aveva un po' ricaricato dalle normali delusioni quotidiane, insieme alla vista delle sue valli mezze verdi di erba e mezze
bianche di neve.
(continua a pagina 12)
Elezioni
Provincia,
lista No
Lobby
in campo
a pagina 4
Asiago,
quei parchi
naturali
che nessuno
vuole.
Ecco perché
a pagina 8
ro
0.50 Eu
Anno 2 nr. 53 - sabato 7 aprile 2007
Poteri forti
Con questo numero inizia un'inchiesta a puntate sul potere in città:
posti di comando e salotti buoni sotto la lente d'ingrandimento
per capire chi sono le persone che contano veramente
da pagina 6
Santoro
e Sì Dal
Molin,
le ragioni
che la Rai
ha tagliato
a pagina 3
Ciclismo:
Monsieur
Pozzato
punta tutto
sul Tour
in
VicenzaPiù
Sport
3 VICENZA PIÙ INTERVENTI
7 APRILE 2007
Il Comitato del Sì spiega come avrebbe difeso l'allargamento della base americana nella trasmissione Rai Anno Zero
Caro Santoro ti scrivo: la Ederle
è un'opportunità per Vicenza
Se il Sig. Santoro ci avesse
invitato alla recente puntata
di Anno Zero che aveva come
argomento il dal Molin
avremmo potuto esporre le
ragioni per le quali, come
Comitato del Si, siamo favorevoli all'allargamento della
Base americana di Vicenza;
purtroppo ha deciso diversamente ed ha riservato questo
spazio pubblico solo al
Comitato del No.
Ad Anno Zero avremmo
detto che:
- il nostro comitato è nato per
sostenere un'opportunità per
Vicenza e per dare voce a
quella parte della città che
non si oppone, per motivi
Direttore Responsabile
Roberto Bertoldi
REDAZIONE DI VERONA
[email protected]
Edizioni Locali srl
via Nizza 8 Verona
In redazione
Valentina Infante
Presidente
RAFFAELE SIMONATO
CONCESSIONARIO DI PUBBLICITÀ:
Tel. 045.8015855 Fax.045.8041460
REALIZZAZIONE GRAFICA:
Mara Giarola
[email protected]
REDAZIONE DI VERONA:
VIA NIZZA 8, 37121 VERONA
TEL. 045.8015855 - FAX 045.8041460
REDAZIONE DI ROVIGO:
Corso del Popolo, 84
telefono: 0425.419403; Fax 0425.412403
REDAZIONE DI TREVISO:
telefono 0422 58040; cell. 329.4127727
REDAZIONE DI TRIESTE:
Piazza Benco, 4
REDAZIONE DI MANTOVA:
Via Ippolito Nievo, 13
Tel. 0376.321989; Fax 0376.32183
REDAZIONE DI VICENZA:
Strada Marosticana, 3
Tel. 0444.923362
UFFICIO DI BRESCIA:
Via Benacense 7
tel.030.3762754; Fax 030.3367564
Supplemento della Cronaca di Trento
del 16/12/2006
Stampato dalla Pentagraph S.R.L.
Via Tavagnacco 61 - 33100 - Udine
La tiratura è stata di 10.000 copie
Autorizz.Tribunale C.P. di Verona
nr. 736/03 R.N.C. del 29/09/03
Associato all’USPI
Unione Stampa Periodica Italiana
Iscrizione al Registro Nazionale della stampa
ideologici, alla presenza
degli Americani, e che
al contrario li considera
alleati ed amici;
- abbiamo sempre cercato di trovare una soluzione ragionevole che
garantisse contemporaneamente il bene per la
città, la salvaguardia
dei posti di lavoro della
Ederle, il rispetto dei
trattati internazionali di
alleanza con gli Stati
Uniti;
- abbiamo sempre cercato di controbattere in
maniera pacata e civile
alla campagna di disinformazione
portata
avanti da alcuni esponenti del Comitato del No
interessati solo ai risvolti
politici e partitici della questione;
- contrariamente a quanto
pubblicizzato anche da un
settimanale nazionale, la
pista dell'aeroporto non può
essere utilizzata, per ragioni
tecniche, né per il decollo né
per l'atterraggio di jet e di
aerei da trasporto, in quanto
troppo corta
- le caserme avranno sola
funzione di dormitorio per i
soldati della 173ma brigata e
che non verrà aumentata l'attuale dotazione di armamenti, come pubblicamente ribadito dai più alti vertici militari americani;
- l'area rimarrà demaniale e
che quindi, restando di proprietà pubblica, potrà essere
riutilizzata dal Governo italiano se dovessero cambiare
in futuro le attuali condizioni
politico-militari che stanno
alla base della richiesta del
Governo Americano;
- la nuova caserma non "asseterà" la Città in quanto i dati
di consumo dell'acqua inizialmente forniti dal Governo
Americano riguardano la
stima di un utilizzo eccezionale, in casi eccezionali, come
durante l'incendio di tutta
l'installazione con contemporaneamente tutti i rubinetti
aperti. Il dato è stato poi drasticamente ridimensionato
- attualmente per i consumi
della caserma Ederle il
Governo Americano paga
alle Aim circa 5 milioni di
euro l'anno;
- i problemi di viabilità ordinaria, peraltro già esistenti,
potrebbero essere risolti con
il contributo del Governo
Americano;
- la città beneficerebbe di un
passaggio della Questura di
Vicenza ad una classe superiore, con un conseguente
aumento delle proprie dotazioni di personale e mezzi
garantendo una maggiore
sicurezza;
- in caso di mancato ampliamento
della
base,
gli
Americani
lascerebbero
Vicenza con un impatto economico sul territorio notevole in quanto l'indotto attuale
può essere stimato in: 10
milioni di euro per affitto di
appartamenti e magazzini al
Governo Americano; 25
milioni di euro per l'affitto di
appartamenti privati; 5 milioni di euro per il pagamento
della fornitura di energia; 1
milione di euro per servizi di
telefonia; 30 milioni di euro
per paghe ai dipendenti della
Ederle (di cui 9 milioni versati all'INPS); 70 milioni di euro
per fornitura di beni e servizi
da parte di ditte locali
Contrariamente a quanto il
prof. Licata trae da internet e
che quantifica in un 41%,
l'Italia non contribuisce con
spese vive alle cifre appena
esposte, come si può vedere
se si va ad analizzare il bilancio dello Stato italiano: non
c'è infatti nessun capitolo che
preveda spese per il sostentamento delle basi Usa o Nato
in Italia. La cifra esposta in
internet come "condivisione
degli oneri" consiste nel valore stimato degli affitti non
pagati per l'uso dei terreni
demaniali, nel mancato pagamento di diritti doganali, utilizzo di frequenze, tasse di
possesso, accise, IVA e tasse
su servizi e forniture, che
comunque gli americani
acquistano dai fornitori privati e pubblici a prezzi di
mercato.
Il livello occupazionale della
città risentirebbe seriamente
della chiusura della Ederle,
che come numero di occupati
è la prima "azienda" privata
del Vicentino. Resta difficile
credere che si possano ricollocare 750 dipendenti in
tempi brevi: lo stesso "progetto Vivian" prevede tre
generazioni (cioè 75 anni) per
un riuso civile della base.
Occorre anche ricordare che
il personale della base non
consiste solo di idraulici, elettricisti, fabbri, addetti alle
pulizie, manutentori, ma
anche di avvocati, ingegneri,
medici, infermieri professionali, ingegneri ambientali,
insegnanti, etc. Ci resta difficile vedere una facile collocazione di questo personale
all'interno degli 8 progetti di
Vivian.
Il comitato del Sì, infine, si e'
formato nell'agosto del 2006
per rappresentare quella
parte della cittadinanza
vicentina non contraria
all'ampliamento della base
americana. Questa rappresentanza è stata suffragata
dal sostegno delle oltre 1000
persone che lavorano all'interno della base e che hanno
raccolto nel giro di due mesi
più di 10.000 firme in tutto il
vicentino.
Anche alcuni sondaggi, promossi dai media locali e
nazionali, hanno rivelato che
almeno il 50% della popolazione era favorevole ad un
incremento della presenza
americana. Così come la
maggioranza delle categorie
economiche vicentine (industriali, piccoli industriali,
commercianti,
artigiani,
albergatori...) hanno dato il
loro appoggio simbolico a
questo comitato.
Questo a confutare quanti
sostengono che il comitato
del SI sia rappresentato da
poche persone spinte da meri
interessi economici.
La scelta di un unico portavoce è stata meditata e voluta
per dare un senso di unitarietà al comitato, ma non solo:
visto il clima ostile ed intimidatorio perpetrato ai danni di
coloro
che
apertamente
hanno espresso idee non
esattamente in linea con coloro che non vogliono l'ampliamento (vedi attacco all'ex
segretaria provinciale della
Cisl o ad alcuni esponenti dei
Ds) si è preferito mantenere
un profilo modesto per non
aumentare la spaccatura che
si è consumata in questi mesi
nella comunità vicentina.
Argomenti semplici e chiari
che avrebbero potuto aiutare
i Cittadini a formarsi una
opinione sull'argomento.
Roberto Cattaneo
Comitato del Si
4 VICENZA PIÙ
FATTI&NOTIZIE
7 APRILE 2007
Da comitati e associazioni parte l'invito a una forza indipendente dai partiti
La lista (quasi) No Dal Molin
per ora è solo un'idea
L'annuncio è arrivato, ora si
attendono i fatti.
Alle prossime elezioni provinciali c'è la possibilità che oltre al cartello Verdi-Comunisti ItalianiRifondazione a gareggiare sotto
le insegne del No Dal Molin vi
sia un'altra lista, "Iniziativa
Civica Provinciale" (http://icpvicenza.blogspot.com). Nome
provvisorio per un'alleanza di
associazioni e comitati sparsi nel
territorio vicentino stufi dell'accoppiata centrodestra-centrosinistra.
A fare da animatori a questo rassemblement dal basso sono la
consigliera comunale del capoluogo Franca Equizi (ormai lontana dalla Lega Nord), il combat-
tivo comitato di San Pietro di
Rosà contro la zincheria
Valbrenta (rappresentato dal
portavoce Lorenzo Signori),
Emanuele Rivellino, segretario
locale della Lif di Renato Ellero,
la
sezione
vicentina
di
Movimento Zero (fondato dal
pensatore Massimo Fini), e altri
circoli
civici
(Trissino,
Villaverla).
Le prime indiscrezioni parlano
di un progetto diretto a coinvolgere il numero più ampio possibile di realtà spontanee sorte
contro i potentati economici e i
loro protettori politici, cioè i partiti. Comitati contro le cave, contro il teatro a Villa Cordellina a
Montecchio Maggiore, contro il
canone Rai (capitanato dall'avvocato Bertacche), contro le multe
ad Altavilla, fino a Legambiente
e a Più Democrazia (i promotori
dei referendum a Vicenza): con
tutti costoro e con altri ancora i
firmatari dell'appello stanno
prendendo contatti.
I punti-chiave del programma
ancora in gestazione? Le prime
voci prefigurano una piattaforma politica esplosiva: oltre al
rifiuto categorico della Ederle 2,
il ricorso massiccio alla democrazia diretta (cioè ai referendum),
la moratoria a nuove costruzioni
e capannoni inutili, il taglio di
carrozzoni, consulenze e posti
negli enti pubblici e nella società
da essi controllati, l'eliminazione
dei consorzi di bonifica, il sì alle
energie rinnovabili e la lotta contro inceneritori e impianti inquinanti, la contrarietà a Valdastico
Sud e Tav, la denuncia di lobby e
la trasparenza nell'informazione.
Due sono però i problemi da
affrontare.
Uno, tutto pratico, è riuscire a
raccogliere firme e candidati in
appena due settimane, prima che
inizi il periodo caldo della campagna elettorale.
Il secondo è eminentemente politico: dove pescherà i voti una
forza ancora tutta da costruire, se
a coprire l'ala sinistra del malcontento è già in corsa l'icona
Emilio Franzina, i cui supporters
della sinistra radicale hanno
molti agganci nel fronte dei duri
e puri no-base? Senza contare
che il partito dell'astensione, già
tradizionalmente fortissimo nelle
tornate provinciali, questa volta
batterà tutti i record, rimpinguato dall'effetto-delusione per la
questione Dal Molin.
Per questo, a differenza dei tre
partiti della sinistra rosso-verde
(separatisi da Ds e Margherita),
gli anti-partitici di Iniziativa
Civica puntano non solo e non
tanto sulla ribellione contro la
base americana, ma sperano
invece di suscitarne una generalizzata adesione unendo le
numerose rivolte che punteggiano la provincia. Se ci riusciranno,
è tutto da vedere.
Divisi dalla sinistra radicale, i partiti che sognano il Pd votano solo ora il candidato alle provinciali. Una mossa "strategica"
L'Ulivo, il Centro e quelle
primarie piccole piccole
Mah, queste primarie vicentine
del centrosinistra. A dicembre
boccheggiavano,
mancando
loro l'indispensabile ossigeno
dei partiti dell'Unione - che
delle consultazioni interne, nonostante gli entusiasmi del 2005,
restano gli unici e soli régoli.
A febbraio erano definitamente
stecchite: "non c'è più tempo",
dicevano all'unisono i capi dei
riformisti diessini e margheritini. Oggi, a due mesi scarsi dalle
elezioni per il consiglio e il presidente della Provincia, ecco
che, come per magia, vengono
riscoperte. "Siamo i soli a dare
voci ai cittadini, ai propri elettori", hanno spiegato i Quattro
della
Primaria
Selvaggia
Doppio (Margherita), Sbrollini
(Ds), Quero (Repubblicani
Europei) e Arnaldi (Socialisti di
Boselli). Vero, e a confronto del
centrodestra, che la vittoria la
sente già in tasca e si concede il
lusso poco democratico di mercanteggiare sottobanco il nome
del capolista - ostaggio delle liti
interne alla Lega berica e fra
Lega e Udc a Verona - il tardivo
appello al popolo è già qualcosa. Ma non si può non rimarcare
il ripescaggio tattico, a congressi chiusi.
Quercia e Margherita hanno
confermato i loro vertici,
entrambi compatti nella faticosa
marcia verso il Partito (unico)
Democratico, schivando il
riflusso d'impopolarità dovuto
al sì di Prodi al Dal Molin americano. Soprattutto, hanno saggiamente evitato di dover sacrificare alle urne autogestite lo
strappo con Rifondazione,
Verdi e Comunisti Italiani, con
cui non s'è fatto l'accordo elettorale rompendo l'Unione nel
Vicentino.
E infatti, le "primariette" che si
terranno domenica 15 aprile
saranno circoscritte al solo
Ulivo-Pd, cioè ai quattro partiti
sopra citati.
Che avendo eliminato il problema di fare i conti con le ali radicali dello schieramento, potran-
no celebrare il rito in santa pace,
orientandolo verso temi e proposte allettanti per quel Centro
la cui alleanza e benevolenza si
cercano come l'oro.
Insomma, un gioco benriuscito
per far fuori gli indesiderati
"estremisti" di sinistra, dare una
sterzata verso la nascita del
Partito Democratico e guadagnarsi le credenziali presso l'e-
lettorato moderato rappresentato da Udeur, Ppe di Carollo e
Udc. Unico "buco" di questa
vincente strategia è stata la
"promessa mancata" che va
sotto il nome di Manuela Dal
Lago: altro che lista civica, l'astuta Manuela ha spiazzato
ancora una volta tutti e naviga a
vele spiegate verso altre e ben
più concrete mete (la presiden-
za della società autostradale
Brescia-Padova, è la voce non
smentita).
A competere nella primarie
fuori tempo massimo sarà sicuramente Matteo Quero, leader
locale del piccolo Mre (i
Repubblicani ulivisti): un'ottima occasione di autopromozione e legittimazione, tutto di
guadagnato per lui.
Per i Ds si pensa a Diego
Bardelli, uomo forte dei Ds in
Provincia, esponente della maggioranza fassiniana e ultramoderato per definizione.
Uno "scontro" (si fa per dire)
prestabilito. Perché prestabilito
è l'esito dello scontro vero, quello delle elezioni del 26-27 maggio: salvo la sorpresa eclatante
di un improbabile ballottaggio,
la Casa delle Libertà uscirà dai
seggi facendo il segno di vittoria, e le opposizioni di centro, di
sinistra e di centrosinistra si leccheranno le ferite. In vista delle
comunali di Vicenza 2008.
A.M.
5
7 APRILE 2007
intervista doppia
Volti e idee per le elezioni provinciali del 26-27 maggio. Sinistra radicale VS Giometto
All'assalto della Provincia
Uno spreco da eliminare
Emilio Franzina, il capolista Verdi-PdCIRifondazione comunista
Silvano Giometto, candidato per il cartello indipendente 'No
Privilegi Politici'
Dica età, professione, hobby e curriculum problemi di inquinamento e devastazione del
politico.
territorio che ne deriverebbero. Non sono con59 anni, professore universitario di storia con- trario a priori ma mi preoccupa il carico di traftemporanea, una volta giocavo a calcio mentre fico, chi fa affari non può avvelenare la salute
ora vado a correre. Sono, come tutti sanno, dei cittadini.
autore di spettacoli musicali. Non sono mai Bretella Ponte Alto-Isola: quasi vent'anni che
stato iscritto a nessuno partito né mai lo sarò. se ne parla, come mai non è stata neppure
Sono consigliere comunale, prima per cominciata?
Rifondazione Comunista ora nel gruppo Non me ne sono occupato, dovete darmi
misto. Mi ritrovo a sinistra perché è l'unico tempo di studiare i problemi coi miei collabospazio di decenza e legalità.
ratori e sostenitori.
Perchè si è candidato?
Tav: dati i costi e le distanze minime con
Dopo la scelta suicida di Margherita e Ds di Verona e Padova, è davvero conveniente?
isolare la cosiddetta sinistra "estrema" (che di Non capisco come non si sia pensato ad altre
estremo non ha proprio niente), mi sono soluzioni. Mi pare una questione capziosa
messo a disposizione con chiunque mettesse quella di guadagnare pochi minuti. Una volta
come primo punto il no alla base americana.
che mi assicurano la regolarità sull'orario e
Quali sono i tre punti qualificanti del suo sulla sicurezza mi va bene anche la linea attuaprogramma?
le, non vedo perché finanziare un altro spreco
Il primo è il no al Dal Molin americano. Il enorme.
secondo è la tutela ambiente e territorio, a par- Le provinciali sono tradizionalmente bottino
tire dalla viabilità, e poi la tutela delle risorse del centrodestra, mentre le opposizioni corprimarie come l'acqua e l'aria. Terzo: la difesa rono più divise che mai. Il suo non si riduce
dei più deboli, dei precari e degli immigrati a essere un ruolo di pura testimonianza?
stranieri.
C'è il rischio, però potrebbe avere alla lunga un
Una decisione che salverebbe fra quelle significato più importante di quello che si
prese dall'amministrazione Dal Lago?
pensa. E' certamente un errore andare divisi,
Faccio fatica a ricordarne qualcuna, ma questo ma è dipeso dagli altri. Il mio intervento in
dipende anche dal fatto che mi sono concen- consiglio comunale contro la base è andato su
trato più sul Comune di Vicenza.
You Tube ed è stato cliccatissimo: sarà testimoE quella che invece ritiene la peggiore in nianza, ma serve per informare.
assoluto?
La Provincia come istituzione ha ancora un
L'appoggio al Dal Molin, con tentativi risibili senso o è un semplice spreco di denaro pubdi cambiare la postazione: una mossa per dare blico?
l'idea che è una donna di buon senso, mentre E' uno spreco, confido e spero che un giorno
anche lei è coinvolta.
sia rimosso.
Perchè le elezioni provinciali non sono molto Dica in una frase perchè un elettore dovrebsentite dai cittadini?
be votare la sua lista.
Perchè vivono di più l'appartenenza al proprio Per garantire un futuro ai vicentini, un futuro
paese o città, hanno la consapevolezza dell'i- degno di essere vissuto.
nutilità dell'ente, che se aveva un
senso lo aveva prima delle Regioni.
Quanto conterà la questione Dal
Molin?
Conta moltissimo, prima di tutto
per Vicenza Caldogno e Dueville.
Ma anche se ci si allontana dalla
zona conta molto per i più informati, che sanno bene che la leggenda
metropolitana sull'antiamericanismo è una gran puttanata. Le motivazioni del No sono concrete.
Bloccare le ruspe non la vedo facile,
meglio azioni di pressione pubblica
come fa Rete Lilliput intorno ai siti
militari Usa sparsi per la provincia.
Ma se fosse esclusa ogni strada politica…
Autostrada Valdastico: come conciliare l'opposizione di ambientalisti e comitati cittadini con le esigenze di trasporto delle imprese?
Non è voluta dai trentini, capisco
che sia un vantaggio economico ma
mi domando come rispondere ai Emilio Franzina: "Dal Molin, questione centrale"
Dica età, professione, hobby e curriculum politico.
Sono nato il 23 luglio del 43, sono
pensionato, come hobby faccio il contadino. Non ho mai avuto nessuna
carica politica.
Perchè si è candidato?
Per procedere ad un oscuramento
totale della classe politica in
Provincia.
Quali sono i tre punti qualificanti
del suo programma?
Abolizione dei privilegi della classe
politica. Consegna del potere ai cittadini. Procedere per fare di Vicenza
una provincia autonoma esattamente
come la provincia di Trento.
Una decisione che salverebbe fra
quelle prese dall'amministrazione
Dal Lago?
Proprio nessuna.
E quella che invece ritiene la peggiore in assoluto?
Aver avuto il coraggio di presentarsi
alle elezioni.
Perchè le elezioni provinciali non
sono molto sentite dai cittadini?
Sono perfettamente inutili. La
Provincia è perfettamente inutile, e
solo diventando autonoma e amministrando il patrimonio e le risorse
locali si legittima.
Quanto conterà la questione Dal
Molin?
Nulla.
Autostrada Valdastico: come conciliare l'opposizione di ambientalisti
e comitati cittadini con le esigenze
di trasporto delle imprese?
I clan locali o i centri di interesse
spariranno perché saranno solo i cittadini e tutti gli oltre 800 mila cittadini residenti nella Provincia a decidere e conciliare le esigenze future.
Bretella Ponte Alto-Isola: quasi vent'anni che se ne parla, come mai non
è stata neppure cominciata?
Oggi gran parte dei politici oltre che
falliti nella vita, cocainomani e
parassiti hanno coefficienti di intelligenza da ripetenti di terza media.
Con questa gente non si va da nessuna parte. Il riferimento ovviamente è
in generale.
Tav: dati i costi e le distanze minime con Verona e Padova, è davvero
conveniente?
Saranno i cittadini a deciderlo.
Le provinciali sono tradizionalmente bottino del centrodestra, mentre
le opposizioni corrono più divise
che mai. Il suo non si riduce a essere un ruolo di pura testimonianza?
Tra 50 giorni saranno seppelliti dalle
nostre tre squadre che si chiamano
No Privilegi Politici, Solo Donne e
Vicenza Provincia Autonoma.
La Provincia come istituzione ha
ancora un senso o è un semplice
spreco di denaro pubblico?
Le province non hanno senso di esistere. Sono solo spreco e parcheggio
di lavoro per parentume politico.
Dica in una frase perchè un elettore
dovrebbe votare la sua lista.
Destra e sinistra sono le ali dello
stesso avvoltoio. Per mandarli tutti a
casa l'unica soluzione è votare o No
Privilegi Politici o Solo Donne o
Vicenza Provincia Autonoma.
Silvano Giometto: "Classe politica da abbattere"
6 VICENZA PIÙ
INCHIESTA
7 APRILE 2007
Prima puntata di un'inchiesta sui potenti vicentini. Alla scoperta di intrecci di interessi
dimenticati dall'informazione quotidiana ma anche di possibili opportunità trascurate da tutti.
Operazione verità:la mappa del potere
Eccoli qui, i cosiddetti "poteri
forti". Personaggi che "pesano",
che siedono su poltrone importanti, che decidono le sorti di
aziende e affari spesso decisivi
per la vita del cittadino qualunque.
Con questa "mappa del potere" comprensiva dei nomi di maggior spicco del panorama vicentino, o che sulla scena nazionale
portano, in alto o in basso a
seconda dei giudizi, la fama di
Vicenza - inizia una ricerca a
puntate per capire meglio
ombre e non detti della politica
e dell'economia della città del
Palladio.
Ma anche amnesie, perchè qualche volta ci si dimentica di un
'potente' che la città potrebbe
pure aiutarla, se la città si ricordasse di rivolgersi a lui.
Un viaggio all'insegna della
semplice trasparenza, senza
pregiudizi di alcun segno.
Per pura informazione.
(Note: I dati sono tratti dal regi-
stro delle imprese delle Camere
di commercio.
La scritta "fino al 31/12/2006"
indica che la carica è valida fino
all'approvazione del bilancio
2006: in quasi tutti i casi tutti gli
incarichi sono ancora validi)
7 VICENZA PIÙ INCHIESTA
7 APRILE 2007
8 VICENZA PIÙ
7 APRILE 2007
FATTI&NOTIZIE
Spirito di indipendenza, interessi turistici, lobby dei cacciatori. Ecco perché sull'Altopiano non vogliono i parchi naturali
Asiago,questi parchi
non s'han da fare
Dopo i No Base, i No Tav, i No
Mose, potrebbe esserci anche un
fronte No Parco. Fedeli allo spirito di autogoverno che da secoli
contraddistingue la Reggenza dei
Sette Comuni, le genti di Asiago e
dintorni non amano le decisioni
calate dall'alto: nemmeno quando
si parla di preti (ad Asiago il parroco proposto dal vescovo deve
essere votato dai capifamiglia) o
di parchi naturali, come in questo
caso. È bastato che nel ptcp, il
piano di indirizzo urbanistico
provinciale in discussione in questi giorni, rispuntasse la possibilità di creare dei parchi naturali
sull'Altopiano, per far sobbalzare
sulla sedia gli amministratori
della zona. E per far ripartire un
ritornello
che
all'ombra
dell'Ortigara si ripete uguale da
almeno vent'anni. "Un parco
naturale qui? No grazie". Il perché
è riassunto così dal sindaco di
Asiago Andrea Gios: "Abbiamo
col nostro territorio un rapporto
di grandissima gelosia, per cui la
tutela non deve necessariamente
passare attraverso un parco:
ognuno sente il bosco come proprio, e del resto stiamo parlando
di aree civiche, di zone che sono
effettivamente proprietà collettive. Per questo non amiamo sentir
parlare di parchi e di nuove regole che dovrebbero essere gestite
da terzi".
Parco nuovo; anzi, vecchio
Per capire cosa sta accadendo
bisogna fare un passo indietro.
Nel documento provinciale si
parla di tre nuovi parchi, il più
grande dei quali occuperebbe
tutta la zona Nord dell'Altopiano,
ma in realtà i parchi non sono
affatto nuovi. Dalla Provincia lo
spiegano a chiare lettere: il ptcp
non fa altro che recepire, come è
obbligo di legge, le normative e gli atti di indirizzo
già contenuti nel ptrc, il
Piano territoriale regionale
di coordinamento attualmente in vigore. In altre
parole, si tratta di indicazioni e direttive già esistenti. E in effetti il ptrc,
approvato dalla Regione
nei primissimi anni '90,
individua un elenco di
aree di tutela paesaggistica
dove è possibile creare
riserve protette di competenza provinciale (articolo
34). Tra queste ci sono
esattamente le tre fette
dell'Altopiano di Asiago la fascia a nord, con tutte le
vette più alte; la zona della Val
d'Assa, con i suoi graffiti preistorici; e l'area della Val Frenzela e
della Calà del Sasso -, finite adesso nel ptcp.
Insomma, i parchi erano già previsti, ma solo sulla carta. Ad essere in vigore sono invece alcune
tutele adottate dalla Regione in
ottemperanza alle direttive della
zione di eventuali parchi -. Sono
tutele che non consentono di fare
nulla se non la manutenzione dell'esistente. Non riteniamo opportuno creare ulteriori vincoli". "C'è
una sovrapposizione di vincoli
che non ha senso", gli fa eco Mario
Porto, sindaco di Roana. In realtà,
però, tra un parco naturale e una
zona Sic-Zps le differenze ci sono,
Comunità Europea. Si tratta delle
Zps, zone a protezione speciale, e
dei Sic, i siti di interesse comunitario, che tutelano la presenza di
particolari specie animali (soprattutto uccelli) e il loro habitat.
Nell'altopiano ce ne sono tre - i 15
mila ettari della fascia nord, la
zona di Granezza, e quella di
Valstagna -, mentre in tutto il
vicentino il conto arriva ad una
quindicina, tra cui figurano anche
il Grappa, il Pasubio, i Berici, e la
zona delle risorgive a nord della
città.
Basta lacciuoli
Ed è proprio dalla presenza di
queste aree vincolate che parte
l'opposizione
dei
comuni
dell'Altopiano. "Ci sono già le
zone Sic e Zps - spiega Matteo Dal
Pozzo, sindaco di Rotzo, uno dei
comuni più interessati dalla crea-
eccome: "Le Sic-Zps individuano
delle misure di conservazione, ma
non ci sono divieti a priori - confermano i funzionari della
Regione -. In una zona Sic o Zps i
piani di intervento devono essere
accompagnati da una valutazione
di incidenza ambientale, ma al
centro di tutto ci sono l'uomo e le
sue attività, per cui si può fare
molto, se non tutto. Un parco
pone invece vincoli ben più
pesanti". Per dirne una, in un'area
Sic si può cacciare, in un parco no.
Turismo, caccia, edilizia
I veri motivi del No al parco, in
effetti, sono altri, e coinvolgono interessi diffusi.
Alla base c'è il timore che
l'istituzione di un'area
protetta possa limitare lo
sviluppo di molte attività economiche di cui vive l'Altopiano. Il
turismo, perché potrebbe rendere
più complicato, ampliare o
ammodernare piste da sci e
impianti di risalita. O, in misura
minore, l'edilizia, perché il parco
arriverebbe a sfiorare i margini
dei paesi, interessando aree già
considerate edificabili e frenando,
almeno in parte, il proliferare di
seconde case e condomini.
"Questo non c'entra, perché si è
sempre costruito nei confini dei
paesi, senza intaccare boschi e
pascoli, e non è che con un parco
si costruirebbe di meno" ribatte
però Mario Porto. "Lo sviluppo
edilizio non c'entra - conferma
Andrea Gios -. Per quanto si
riguarda non si costruirà più, e
non solo nelle zone a nord, ma
nemmeno nella conca dove c'è il
paese".
Infine c'è la caccia, che in tutto
l'Alto Vicentino rappresenta una
delle lobby più influenti. "Se passasse la linea del parco e dovesse
essere vietata la caccia, ci sarebbe
la guerra con le associazioni venatorie", riconosce Matteo Dal
Pozzo.
Moti d'indipendenza
Insomma, un possibile parco
naturale, più che una carta in più
da giocare sul tavolo della competizione turistica, è visto come una
fonte di nuovi problemi. "Per noi
le prospettive sono solo peggiorative", ribadiscono i sindaci. Se poi
la proposta arriva come un fulmine a ciel sereno, senza nessuna
forma di consultazione preventiva, il gioco è fatto. "Se ne potrebbe
anche discutere, ma in questo
modo dà solo fastidio", ribadisce
il sindaco di Rotzo. E alla fine riaffiora anche lo spirito fiero e autonomo che ha sempre contraddistinto la Reggenza. "Noi il parco
ce l'abbiamo già da 800 anni - sottolinea il sindaco di Roana -. È
inutile che vengano ad insegnarci
come tenere il bosco, come proteggere la fauna, come curare le
malghe: lo sappiamo, l'abbiamo
sempre fatto. Perché non vanno
ad insegnarle a chi davvero ha
disboscato e costruito in modo
selvaggio? Mi sembra che ci si
consideri un po' con la politica
della riserva indiana: ci tolgono i
servizi, gli ospedali, i medici di
base, gli uffici pubblici, le scuole,
non abbiamo nemmeno l'adsl, e
poi ci dicono di stare qui a fare i
guardiani del faro. Se c'è tutta
questa voglia di Trentino è perché
siamo stanchi, vivere in montagna è impossibile, e venirci a parlare di parco è come andare a parlare di corda in casa dell'impiccato".
Luca Matteazzi
A ciascuno il suo,
Vicenza esclusa
A Verona c'è il parco regionale
dei Lessini, a Padova quello dei
Colli Euganei, Treviso e Venezia
si spartiscono il parco del Sile e
Rovigo può contare sul parco
del Delta del Po. Belluno, poi,
non ne parliamo: lì c'è l'unico
parco nazionale presente in
Veneto, quello delle Dolomiti
bellunesi. Così, alla fine della
conta, l'unica provincia a non
avere nemmeno un parco naturale è proprio il vicentino, se si
esclude il fatto che una parte dei
comuni di Crespadoro e
Altissimo, nell'alta valle del
Chiampo, rientrano nei confini
della riserva della Lessinia. E la
situazione non migliora nemmeno se, invece dei parchi naturali,
si considerano le riserve statali o
regionali: in Veneto sono una
quindicina, dal bosco del
Cansiglio alla foresta del Monte
Baldo, dalle Bocche di Po alle
rive del Piave, ma nel vicentino
non ce n'è nemmeno una.
Niente.
Da queste parti bisogna accontentarsi di quello che passa il
convento: le cosiddette zone sic
e zps, l'oasi naturalistica degli
stagni di Casale, le riserve gestite dalle associazioni venatorie
per garantire il ripopolamento
delle specie. E basta. "Il motivo è
ovvio - spiega Alberto Soldà,
responsabile provinciale del
Wwf -: la lobby dei cacciatori.
Finché hanno un sostegno così
diffuso nel territorio, di parchi
non se ne parla".
9 VICENZA PIÙ
FATTI&NOTIZIE
7 APRILE 2007
Alto Vicentino. Retroscena dell'affare dell'anno: chi guadagna e chi perde nella vicenda del traforo Schio - Valdagno
La vera storia di un
tunnel lungo 135 anni
Traforo Schio-Valdagno, una
storia che inizia 135 anni fa. Ne è
passata di acqua lungo l'Agno e
il Leogra: dal 1872, anno in cui il
valdagnese Luigi Valle presentava agli amici Marzotto il progetto per un tunnel sotto al
monte Zovo, ad oggi, data in cui
si "consuma" il passaggio che
porterà il traforo realizzato dalle
mani dello Stato a quelle della
Provincia. Per la modica somma
di 17 milioni di euro. E spulciando un po' nella travagliata storia
del "buso del Muccion" (così
veniva soprannominato il progetto, quando il traforo era ancora di là da venire) si scopre che
sono stati persi per strada circa
44 milioni di euro di debiti, abilmente "spalmati" sulle casse
dello Stato a vantaggio degli enti
locali che, ora, potranno ridurre
il pedaggio da 3,20 a due euro.
Spulciando ancor di più si scopre che all'inizio il prezzo stabilito era decisamente più basso,
ma la società di gestione ha
dovuto alzarlo perché l'amministrazione valdagnese, per tre
anni a tunnel realizzato, ha di
fatto impedito il transito ai
mezzi pesanti. Infine, si scopre
che le stime dei passaggi fatte
all'inizio, contrariamente a quello che si pensa, sono state
ampiamente rispettate, 3mila
veicoli al giorno. Ciò che invece
non si è avverato è stato l'aumento progressivo dei passaggi,
la previsione di un +5% all'anno:
3mila passaggi erano, nel 1999
all'apertura, e 3mila sono nel
2007.Anno domini 1872: il primo
progettoPartiamo dal principio,
cioè la fine dell'800. Schio e
Valdagno sono due città dove il
tessile laniero è in florido sviluppo, terra di due famiglie rivali
che lasceranno il segno: i Rossi e
i Marzotto. L'idea di Valle già da
subito attira molta attenzione,
ma finisce dentro a un cassetto e
lì rimane. Di traforo si torna a
parlare durante la Prima Guerra
Mondiale, a scopi bellici, e poi
negli anni '30, ma di nuovo è un
nulla di fatto. Nel secondo
dopoguerra, praticamente ad
ogni scadenza di legislatura il
problema della galleria riemerge
come elemento propagandistico
nelle
campagne
elettorali.
Sempre senza successo.
1988,
l'anno
della
svoltaQualcosa, tuttavia, inizia a
muoversi nel 1988. Sulle poltrone di primo cittadino dei due
comuni siedono Giuseppe
Berlato Sella, a Schio, e Lorenzo
Bosetti a Valdagno.Entrambi
sono dirigenti delle due grandi
aziende tessili: Sella della
Lanerossi,
Bosetti
della
Marzotto. Sono anni in cui il tessile "tira" ancora, la delocalizzazione e la Cina sono ancora di là
da venire. E il caso vuole che
proprio in quell'anno, agosto
1988, la Marzotto si "mangi" in
un sol boccone, al prezzo simbolico di una lira, l'antico rivale
tessile da tempo di proprietà
dello Stato, la Lanerossi che nell'industriosa cittadina ha ancora
centinaia di dipendenti. E allora
di tunnel si inizia a parlare sul
serio. A Schio c'è un'amministrazione Dc molto compatta, e convinta della necessità dell'opera.
A Valdagno a fare pressioni ci
pensa la Marzotto, ed è sufficiente. E da Roma, secondo i
bene informati, giunge la benedizione da chi di dovere.
Si sente parlare per la prima
volta nell'Alto Vicentino - ma
non sarà l'ultima - di project
financing: l'idea è che l'opera la
realizzi la società Condotte, partecipata dallo Stato, attraverso
mutui bancari da restituire in 35
anni, il tempo di recuperarli coi
pedaggi. II pedaggio, all'inizio,
doveva essere di 5mila lire. La
Condotte lavorerà dalla parte di
Schio, dall'altra parte invece ci
penserà l'analoga impresa
Ferrocemento. I mutui vengono
sottoscritti - per la maggior parte
da Condotte - con un interesse a
due cifre che ad oggi ci sembrerebbe esorbitante, ma che allora
era normale. All'epoca infatti
l'interesse sui Bot viaggiava sul
13-14%. E iniziano i problemi.
Un tunnel carico di problemiSe
il municipio di Schio il traforo lo
vuole, deve trovarsi a sedare gli
animi di un intero quartiere, Cà
Trenta, che protesta contro gli
espropri e l'impatto ambientale.
Anche nella "val de là" non sono
poi così convinti, anzi se possibile molto meno degli scledensi. A
Valdagno sorge addirittura un
comitato contrario, fomentato
da artigiani e piccoli imprenditori, che hanno paura che la loro
manodopera scappi in una
Valleogra in pieno sviluppo economico: in quegli anni i capannoni della futura zona industriale scledense - oggi spesso desolatamente vuoti - venivano venduti ancor prima di essere realizzati. Alla fine i lavori partono,
ma a questo punto c'è
Tangentopoli: la Ferrocemento
ne viene travolta, e la Condotte
non vuol più continuare. I lavori
del traforo costano troppo, è un
"buco" sì, ma di soldi. Nel 1992 il
cantiere si ferma per alcuni
mesi, poi entra in scena Fintecna
(sempre a partecipazione statale) a garantire l'opera e la
Condotte riprende i lavori.
Anche dalla parte di Valdagno.
Alla fine la spesa è di 82 milioni
di euro. Nel 1999 il traforo è
finalmente pronto e inaugurato.
Ma le sue ali vengono tarpate:
da Valdagno l'amministrazione
Bosetti intima subito l'altolà ai
mezzi pesanti. Fino a che la
Condotte non realizzerà a sue
spese le opere viarie intorno a
Valdagno, che permetteranno di
arrivare al tunnel bypassando il
centro cittadino, resta in vigore
un'ordinanza municipale che
vieta ai camion di transitare per
il centro. E i camionisti iniziano
a fare il passo di Priabona, poi
allargato, e quest'abitudine non
la perderanno più neanche a circonvallazione ultimata, nel 2002.
A.A.A. Vendersi tunnel
Per la Veneta Infrastrutture, la
società che gestisce l'opera, si
sarebbe trattato solo del 10% dei
transiti previsti, ma è una fetta
di 3 milioni e mezzo di euro
accumulato da Veneta Traforo.
L'affare è di quelli da non farsi
scappare, l'accordo è già siglato
e grazie all'assenza di perdite da
recuperare l'ente provinciale
garantisce che da luglio il
pedaggio sarà ridotto a due
euro. Fra tre anni il traforo
diverrà parte del Demanio provinciale. Qualche rimorso per
aver accollato allo Stato il "buco"
da 45 milioni? La leghista (e scledense) Manuela Dal Lago non
ne ha nessuno: "Non fatemi
ricordare tutte le opere viarie di
cui la nostra provincia avrebbe
bisogno, e che lo Stato non ha
mai realizzato - ha detto presentando l'acquisto - se per una
di transiti che avrebbe pagato il
doppio del pedaggio. Il prezzo
lievita, e la predizione di un
aumento dei transiti del 5%
annuo non si avverano. E i costi
sostenuti vengono recuperati a
passo di lumaca, contro ogni
previsione. Dati della Corte dei
Conti, Veneta Infrastrutture
accumula un debito di 44 milioni 600mila euro. Alla fine
Fintecna si accorpa il debito, e
passa la gestione (dipendenti
compresi) a una nuova società,
la Veneta Traforo. Arriviamo al
2007: Fintecna decide di porre in
vendita l'opera.
La prima a farsi avanti è la
Provincia di Vicenza, che con la
benedizione di Schio e Valdagno
- che di fatto non ci mettono una
lira - conclude un affare vantaggioso: acquista il tunnel per soli
17 milioni di euro, diluiti in due
tranche, senza interessi e con in
più sul piatto l'attivo di bilancio
volta Roma ci rimette qualcosa,
è tutto dovuto".
Bilancio di un'avventura
Soldi a parte, è innegabile che il
traforo sia utile: riduce il transito tra le due città da 40 a 10
minuti. E forse con un pedaggio
di due euro ora potrà finalmente
"decollare". Realizzarlo da metà
anni 80 in poi ha implicato un
travaglio enorme, e una perdita
di denaro pubblico imponente.
Ma è certo che allora si era quasi
alla scadenza massima per
poterlo fare: oggi la Lanerossi
non c'è più, la Marzotto non è
quasi più una ditta tessile e l'economia di Schio e Valdagno è
non è nemmeno paragonabile,
come vivacità, a quella di allora.
Quella era forse l'ultima occasione per realizzare l'opera, e nonostante tutto la politica è stata
lungimirante a coglierla.
Andrea Alba
10 VICENZA PI
FATTI&NOTIZIE
7 APRILE 2007
Dietro la nuova bufera sul PalaCia l'annosa questione della scarsa considerazione per gli sport "minori". Schiacciati dal calcio
Palazzetto, politica indifferente. Così, per sport
Il palazzetto dello sport di via
Goldoni è di nuovo al centro della
bufera. Un braccio di ferro che,
ancora una volta, oppone il
Vicenza Volley alle posizioni del
Comune. Da un lato la società di
Giovanni Coviello, che ha in
gestione il palasport con una convenzione triennale e che rischia
di trovarsi pesantemente danneggiata - sia in termini organizzativi
sia in termini economici - dalla
chiusura dell'impianto, causa
lavori di ristrutturazione, dal 30
aprile alla fine di ottobre.
Dall'altra l'amministrazione che,
per voce dell'assessore allo sport
Gianfranco Morsoletto, ribadisce
che questi erano gli accordi sottoscritti, e che non ci sono margini
di modifica: "Cambiare qualcosa
vorrebbe dire allungare ancora di
più i tempi: non è accanimento,
non c'è niente da fare".
Quando si tratta di sport, però,
non c'è solo l'impresa a essere
coinvolta: ci sono anche i tifosi, c'è
l'immagine della città, c'è il
mondo degli sport cosiddetti
'minori' che a Vicenza ha la sua
punta di diamante proprio nel
volley. La mancanza di sufficiente
dialogo fra Coviello e amministrazione comunale è all'origine
dell'impasse. Lo ammette anche
chi, come il presidente del Rugby
Vicenza e del consiglio comunale
Sante Sarracco (An), aspetta di
pronunciarsi perché vuole "capire
bene come stanno le cose. C'è una
gran confusione, ci sono versioni
diverse del problema, anche se
alla base credo vi siano incomprensioni sui modi e sui tempi dei
lavori". Aggiungendo: "Non c'è
una grande disponibilità in
Comune, è vero, ma bisogna capire come giungere a una soluzione".
Si tratta di "vecchie ruggini" fra
l'assessorato e Coviello, spiega
l'ex-assessore allo sport Federico
Formisano, oggi fra gli animatori
del
nascituro
Partito
Democratico: "Non è facile andare
d'accordo con lui, questo può
avere inciso in tutta la struttura
comunale, ad esempio nella mancata consegna del cronoprogramma dei lavori". Lavori che per
venire incontro alla squadra in
procinto di giocare i playoff e a
questo punto incerta sull'avvio
della prossima stagione, dovrebbero essere realizzati in meno
tempo. E proprio per questo
obiettivo Formisano propone,
come scorciatoia, una "vertenza"
che potrebbe riportare la gestione
dei lavori a un'azienda esterna:
"L'ho suggerito ai consiglieri
comunali di centrosinistra - spiega -: l'Ampcs (l'azienda municipale a cui è affidato il progetto) ha
restrizioni operative precise,
dovrebbe fare solo manutenzione,
non interventi più pesanti. In questo caso si può aprire una vertenza e affidare la ristrutturazione a
un'azienda esterna".
L'Amcps, infatti, vuoi per carenza
di personale, vuoi perché non
opera secondo la logica del privato, non è tenuta alla celerità. Lo
sottolinea il presidente del Coni
Umberto Nicolai, assertore di una
'terza via' che porti a una maggiore inclusione della società pallavolistica: "Se ci fosse un direttore
di lavori o comunque un tecnico
chiamato dalla società che mette
fiato sul collo a chi fa i lavori,
tutto andrebbe più veloce. Se
invece si butta fuori la società e si
affida l'opera a una pseudocomunale, ecco i risultati".
Nicolai non si capacita della
"mancanza di fiducia" dimostrata
dal Comune al Vicenza Volley:
"Senza fare le guerre sante, basta
essere razionali: spostiamo in
avanti di un mese o poco meno l'i-
nizio dei lavori, in modo da permettere i playoff. E vedi tu, gestore, come ristrutturare nel minor
tempo e costo possibile. Ci si
metta a discutere, insomma". Ma
è proprio questo, gli facciamo presente, il problema: il Comune ha
dato chiari segni di indisponibilità al confronto, ci si parla tramite
raccomandate. "Mi propongo io
stesso come mediatore per una
soluzione", ribatte Nicolai.
"Il fatto è che i nostri amministratori non sono inseriti nelle problematiche sportive, anzi, mi viene
da dire, nell'humus sportivo",
analizza Formisano. Che chiama
in causa la miopia da troppo calcio di molti politici vicentini: "La
mentalità è: il calcio è imperatore
unico dello sport, quando gli
abbonati di calcio quest'anno
sono 3 mila di cui 2 mila provenienti da fuori città, e con un'età
media di 60 anni (salvo la minoranza degli ultras). Il palazzetto,
se fosse a 1900 posti, sarebbe sempre pieno". In soldoni: vengono
considerati elettori, cioè degni
dell'attenzione della politica, solo
i fans del pallone da football. "A
Vicenza manca una politica sportiva - chiosa Nicolai - basti pensare che si trovano soldi per tutte
quelle rotatorie e poi non ce ne
sono per un palazzetto nuovo. Si
rinvia, si rinvia sempre: ogni
impianto è una croce".
A.M. L.M.
Il giallo delle date
Il Vicenza Volley deve lasciare il
palazzetto entro la sera del 30
aprile: così ha perentoriamente
intimato il Comune. Il problema
è che i probabili playoff impegneranno la squadra di A fino
alla metà di maggio. Per questo
la società chiede di organizzare
l'intervento in modo da consentire l'uso del campo da gioco
almeno per un quindicina di
giorni in più, quel tanto che
basta ad evitare i grossi disagi di
un trasferimento. "Non è possi-
bile, è già tutto deciso e approvato", risponde l'assessorato allo
sport. Solo che poi basta consultare il sito del Comune per scoprire che il bando di gara per
l'assegnazione dei lavori al
Palacia si chiude il 2 maggio, e
che le buste saranno aperte solo
l'8. Prima della metà del mese,
dunque, difficilmente si vedranno operai al'opera almeno per i
lavori previsti per la tranche
2007.
E allora, è davvero impossibile
organizzare il cantiere in modo
da permettere alla Minetti di
concludere il campionato sul
campo di casa? "Sì - ribattono al
riguardo dall'assessorato -. I
primi giorni di maggio servono
per completare i lavori rimasti
in sospeso l'autunno scorso". Lo
sfratto, insomma, è deciso. A
meno che non avvenga il miracolo della buona volontà nell'incontro finalmente concesso al
fotofinsh da Morsoletto a
Coviello.
11 VICENZA PIÙ ATTUALITA’
7 APRILE 2007
Nonostante il boom di sexy shop, satelliti e videomessaggi, le riviste vietate ai minori sopravvivono anche nell'era di Internet
Giornaletti per soli adulti,
la pensione può attendere
I tempi sono cambiati da
quanto Milly D'Abbraccio, una
delle prime attrici a luci rosse
ad ottenere visibilità anche al
di fuori del circuito vietato ai
minori, poteva affermare baldanzosa che fare la pornostar
le sembrava la strada più veloce per diventare parlamentare.
Oggi, le nipotine di Ilona
Staller non siedono più sugli
scranni di Montecitorio, ma le
loro foto non seguono uno
strada molto diversa da quanto accadeva negli anni '80.
Lucidi, incellofanati, patinati, i
giornali e le riviste per soli
adulti continuano infatti a fare
capolino nelle edicole delle
città. Immarcescibili, resistono
alla diffusione dei dvd, al dilagare di internet, al proliferare
di siti XXX, alle mode del file
sharing e del libero scambio di
filmati, all'affermarsi delle tv
satellitari con programmi notturni pensati apposta per chi
cerca la trasgressione facile.
Edicola che vai, giornaletto
che trovi
Nel mondo del sesso di carta
esiste una particolare geografia urbana che aiuta gli amanti
del genere ad orientarsi. Le
edicole non sono tutte uguali,
basta fare quattro passi in città
per rendersene conto. C'è chi i
"giornaletti" li nasconde dietro
il bancone, chi li imbuca in un
angolo secondario lontano
dagli sguardi di bambini e
signore perbene, e chi invece li
espone ben in vista senza farsi
troppi problemi. Senza dimenticare la via intermedia: imbucati sì, ma non troppo, ché
qualcuno potrebbe sempre
lasciarsi tentare. Così, la concentrazione maggiore di riviste con la X in copertina si
trova in alcune edicole vicine
ai punti più frequentati: nei
dintorni della stazione, nelle
piazze attraversate dai bus,
lungo la circonvallazione. È lì
che l'offerta è più varia, e gli
aficionados lo sanno.
Il porno non tira più. O quasi
Il risultato è che il mercato è
molto disomogeneo, e capire
se il settore dell'hard su carta
patinata funziona ancora non
Nove identikit per un mercato
da un miliardo di euro
Secondo l'ultimo rapporto
dell'Eurispes sulla pornografia
in Italia (datato al 2005), il mercato dell'industria a luci rosse è
in continua crescita ed è ormai
arrivato ad un fatturato superiore ai mille milioni di euro. Il
grosso riguarda internet, l'home video, le chat telefoniche,
ma la piccola nicchia delle edicole resiste e, anzi, fa registrare
un leggero aumento del 10 per
cento del proprio volume di
vendite. La cosa più interessante dell'indagine, però, è l'analisi
del consumatore tipo di materiale pornografico: l'Eurispes
individua nove tipologie di
clienti, eccole.
Il
giovane
principiante.
Appartiene a tutte le classi
sociali, si procura riviste e
fumetti da dividere con i compagni di scuola, sfrutta le possibilità di internet. L'incallito.
Uomo solo, di una certa età,
oppure militari e carcerati.
È affezionato alle vecchie riviste: al massimo si concede una
videocassetta o un dvd.
Il rapito dalla schermo.
è così immediato. "C'è poco
giro, molto poco - spiega
Lorella Sorgo, edicolante storica della zona dei Carmini -:
ormai di queste riviste ne arrivano sempre di meno, e se ne
vendono poche, pochissime".
"Si vende, si vende, la richiesta
c'è sempre - controbatte un
collega della zona di San
Bortolo - tanto che stavo quasi
valutando, nei mesi estivi, di
prolungare l'orario di chiusura
fino alle nove di sera.
Proprio per intercettare quei
clienti che chiedono riviste di
questo genere. Non è che l'idea mi convinca del tutto, ma
se le entrate non andassero
così bene potrei anche provare". In generale, la sensazione
è che le vendite siano calate, e
si siano concentrate solo in
alcuni punti "specializzati", o
quasi. E anche lì l'offerta è
molto diversa rispetto a quella
che si poteva trovare solo una
decina di anni fa: la formula
"classica" non funziona più,
mentre spopolano i dvd, in
genere offerti a prezzi decisamente concorrenziali rispetto
a quelli di videoteche e sexy
shop, i manga erotici giapponesi, e le riviste di annunci
che, sotto testate come
Contattami o Telefonami infilano inserzioni e foto senza
veli di escort, accompagnatrici
e coppie a caccia di emozioni
forti. "I giovani, in genere,
comprano i dvd, oppure i
fumetti - racconta un altro edicolante -. I clienti più anziani,
invece, si orientano sulle riviste tradizionali".
Identikit di un cliente qualunque
L'Eurispes, che ha monitorato
la situazione dell'industria del
porno in Italia negli ultimi
vent'anni, ha classificato nove
tipi di clienti a luci rosse, dal
giovane principiante alle single intraprendenti. Nel sondaggio probabilmente non
rientrano i clienti delle edicole
vicentine, perché qui la tipologia è sicuramente meno variegata: il cliente tipo è maschio,
di solito non giovanissimo (ma
le eccezioni non mancano), il
classico uomo della porta
accanto. Le donne non si fanno
vedere, e l'unica novità è l'arrivo, anche in questo settore,
della clientela immigrata. "Tra
i clienti ci sono sempre più
stranieri", confermano gli edicolanti.
Prima regola; mai sotto casa
Quello che non è cambiato,
invece, è il pudore, quasi il
senso di vergogna che ancora
accompagna il momento dell'acquisto. Certo, non c'è più
chi per comprare una rivista
vietata ai minori la infila tra
l'ultimo
numero
di
Giardinaggio, la nuova uscita
della collezione di modellini
di trattori d'epoca e il mensile
sui segreti della fauna ipogea
dell'Africa Sahariana.
Certo, il numero di quelli che
vanno dritti al sodo è in continuo aumento, ma in molti cercano ancora di mimetizzare
l'acquisto proibito, magari
infilandolo dentro al quotidia-
Giovane, con meno di 40 anni,
sempre incollato alla Tv o alla
pornorete.
L'habitué di coppia. Dai 30 anni
in su, benestante, acquista nei
sexy shop, spesso insieme alla
compagna. È quello che gira i
filmini in casa o scatta foto osé
con il telefonino.
La donna in coppia. In teoria è
la compagna dell'abitué di coppia. In realtà i due profili non
sempre combaciano.
La mosca bianca.
La donna single che non disdegna di frequentare sexy shop o
videoteche, o di navigare in
internet: più dei siti a pagamenti, preferisce però quelli di
annunci e i forum
Il
telefonista
irrequieto.
Benestante, sfrutta le nuove tecnologie dei palmari e dei videofonini. Usa anche internet ed è
un cliente fisso dei film in dvd.
Il telefonista metodico.
È il cliente delle linee telefoniche erotiche. Di solito acquista
anche tutti gli altri tipi di
porno.
Il surfista. Il cliente casuale, che
consuma porno una tantum,
per i motivi più diversi.
no o chiedendo all'edicolante
un sacchetto di carta per
nasconderlo da sguardi indiscreti.
Oppure, più semplicemente, si
allontanano dalla loro zona
abituale. "Quasi tutti quelli
che mi chiedono riviste di questo genere sono clienti di passaggio - sottolinea Antonio
Rigoni -. I clienti fissi sono
pochissimi, anche perché
quasi nessuno va a comprare
queste cose sotto casa". O,
ancora, ci si inventa scuse
quasi sempre completamente
prive di fantasia. Tipo: "Non è
per me, ma per un amico a cui
dobbiamo organizzare un
addio al celibato". Attenzione,
però, perché lo scherzo è sempre in agguato: "Ogni tanto
qualcuno la prende larga e mi
chiede se ho giornaletti particolari - conclude la signora
Sorgo -. E io, che quando mi
metto sono cattiva, faccio finta
di non capire per obbligarli a
spiegarmi per bene cosa intendo con particolari".
12 VICENZA PIÙ
FATTI E NOTIZIE
7 APRILE 2007
Confermata all'ultimo congresso, la segretaria provinciale Ds chiarisce compensi e ruolo in Provincia
Sbrollini: "Ecco come rispondo
ai veleni contro di me"
E' indignata per il livello a cui, a
suo dire, "si è abbassato lo scontro interno al partito". Ma alla
nostra richiesta di fare chiarezza
sulla sua situazione personale e
su quella che agita i rami di una
Quercia sulla via della scissione,
Daniela Sbrollini non si tira
indietro. Confermata segretaria
provinciale dei Ds con la assise
di sabato 31 marzo (70% dei
voti, contro il quasi 30% conquistato dal candidato della minoranza di sinistra, Dario
Vezzaro), la Sbrollini replica alle
accuse contenute nell'articolo di
Vicenza Più n° 52 dal titolo "Ds,
tutti i segreti di un partito spaccato. E che non si rinnova".
"Nella mia relazione finale ho
ricordato di aver chiesto di
andare sui giornali per parlare
di politica, non di veleni personali. Ed è scattato un applauso
liberatorio".
Ma politica significa anche trasparenza. Compensi compresi.
"Sì, ma questo allora deve valere per tutti".
Cominciamo da lei.
"Io sono impiegata dell'Anci
regionale, l'associazione dei
Comuni. Sono in aspettativa dal
2003 per mandato elettorale,
visto che sono consigliere provinciale. Non prendo alcuna
indennità per questo, ma solo
dei gettoni. Non più di 500 euro
al mese, visto che se dovessi
partecipare a tutte le sedute di
consiglio e di commissione si
arriverebbe a neppure 620 euro,
che con la penultima finanziaria
hanno avuto una decurtazione
del 10% e perciò sarebbero 560
euro circa. Un gettone è sui 62
euro netti, e io sono in tre commissioni. Io mi faccio 10 riunioni al mese in media, ecco perché
arrivo sì e no a 620. Il partito
regionale, non la federazione,
mi dà poi 500 euro circa come
compensazione".
Chiarito. Veniamo al suo partito, spaccato fra chi vuole sciogliersi nel Partito Democratico
con la Margherita e chi no. Non
sarebbe meglio dire chiaramente che ormai queste due anime
non possono più convivere?
"Un segretario, anche uno provinciale come me, non può
auspicare la scissione del proprio partito".
In privato lo dite senza mezzi
termini, e i congressi lo provano
inequivocabilmente.
Perché
ostinarsi a stare insieme?
"Anzitutto ci sono divisioni
anche nella minoranza: la
mozione Mussi è contraria a
priori, quella Angius è dubbiosa
su tempi e modi. Poi occorre
dire che non è stato ancora tutto
deciso, sappiamo solo che il
Partito Democratico lo dobbiamo costruire. Ho molto ammirato la Trupia (la deputata a capo
della sinistra interna veneta
contraria al Pd, ndr), che è stata
coerente dichiarando di non
voler entrare nella direzione
politica. Cosa ben diversa ha
fatto Rolando (consigliere
comunale dell'area Salvi, anche
lui contrario, ndr): uno non può
chiedere un posto per le provinciali in una lista che si chiama
Uniti nell'Ulivo per il Partito
Democratico".
Rolando ha mosso un'accusa
precisa ai vertici vicentini del
partito: manca il ricambio.
"Io parlo per me, e dico che ho
35 anni e non 60 quanti ne avrà
Rolando, faccio politica da 10,
sono segretaria dal 2001 e il partito mi ha rieletta democraticamente. Le sconfitte si accettano.
In Italia ci sono solo 3 segretari
di federazione donne, e io sono
l'unica a essere anche nella direzione nazionale essendo così
giovane. Rolando è meglio se ne
stia zitto".
Si dice che dietro ai giovani ci
sono in realtà i Grandi Vecchi, e
che le decisioni siano prese dai
soliti dirigenti, nel suo caso
Rizzato, Bardelli e Alifuoco.
"Troppo facile pensarla così.
Rizzato, il mio predecessore alla
segretaria dal '96 al 2000, è stato
l'unico a dare la possibilità a
vari giovani di fare politica, a
dar loro responsabilità nel partito. E' stata una piccola rivoluzione che allora ebbe chi la contrastò. E bisogna riflettere su un
fatto: la nostra generazione non
ha avuto una scuola di partito
per formarsi, l'esperienza oggi
la si fa sul campo. Alcuni sono
finiti a fare gli specchietti per le
allodole, lo ammetto, ma solo
perché abbandonati a loro stessi, e invece bisogna seguirli".
Lei è anche consigliere provinciale. La sinistra interna Ds,
assieme ai partiti della sinistra
radicale con cui avete rotto,
accusano i gruppi MargheritaDs di aver fatto poca opposizione in Provincia.
"Se vuole le mando le interrogazioni e le mozioni che ho fatto
contro le cave, per cui sono stata
anche minacciata. O contro le
discariche, visto che sono
un'ambientalista convinta".
Su autostrada Valdastico, bretella Ponte Alto-Isola, teatro di
Villa Cordellina, sullo stesso
caso rifiuti, non si ricordano
grandi assalti a Palazzo Nievo.
"Vorrei ricordare la battaglia
sulla viabilità che stiamo facendo all'Albera e un'altra simile a
Pozzoleone
e
Bolzano
Vicentino. Sulla Valdastico Sud
personalmente non sono mai
stata d'accordo, anche se altri
nel mio partito non la pensano
così. Altre opere sono state
adottate dal governo Prodi,
come la Tav".
Che costa troppo e non conviene in questa tratta. Non sarebbe
meglio un potenziamento della
linea esistente?
"Bisogna vedere come farla e
come salvaguardare il territorio.
Ma noi abbiamo cultura di
governo, non ci limitiamo a dire
no senza assumerci delle
responsabilità. Alcune opere
servono e altre non servono.
Contesto che abbiamo fatto
poca opposizione, il fatto è che
c'è meno visibilità mediatica per
la Provincia".
Alessio Mannino
Il sole, il sorriso di Zoe e quello
di don Mariano.
Finalmente delle buone notizie
(segue dalla prima)
E allora ho detto no agli ordini
del mio navigatore che mi
riportava in redazione e sono
andato a Cogollo del Cengio.
A respirare (a 'sniffare' direi
proprio) il profumo di sopresse locali pronte per la consegna, ma soprattutto a rubare
un altro sorriso, quello di Zoe,
la figlia di 4 mesi del sopressaro, circondato da tanto di
moglie, suocera, papà e figlia
di 3 anni. Una famiglia, insomma, piccola produttrice di
salumi locali ma grande per
serenità e voglia di fare, nonostante le parole 'crisi di mercato' e 'guerra dei prezzi' le
siano ben note. Col navigatore
sempre più incazzato con me,
ancora più di qualche potente
locale a cui qualche volta (solo
qualche volta, giuro) non
ubbidisco, ho poi diretto verso
Schio la rotta, scegliendo,
invece della strada più corta o
di quella più rapida, quella
che più mi piaceva in quel
momento. E sono andato in
via Lago di Vico 2, in Zona
Industriale, dove, fra centinaia
di capannoni, c'è anche il
Centro di Accoglienza Socche
alla Croce del Ceis di Don
Mariano.
Non vedevo da 2 anni almeno
questo prete vero, che non
pontifica troppo sui Dico, ma
che lotta sul campo contro le
devastazioni delle droghe:
"Giovanni - mi dice -, oggi
recuperare un giovane su 50,
su 100 è già un grande succes-
so perché le droghe di oggi
distruggono il cervello". E,
anche se la burocrazia nella
distribuzione delle risorse
dedicate al recupero dei tossicodipendenti è elefantiaca, e
spesso interessata, e prova
quotidianamente a distruggere la sua forza di volontà nell'aiutare i giovani senza valori
e senza famiglia ("questa è la
malattia grave da curare,
prima non dopo!"), lui è sempre
lì:
a
Marano,
a
Montemezzo di Sovizzo e
nelle sue case di dolore, a
distribuire sorrisi ed elogi alla
vita.
E stamattina c'è finalmente il s
ole, soprattutto nel mio cuore.
Giovanni Coviello
DIRETTORE GIOVANNI COVIELLO Spedizione in A.P. - 45% art.2 comma 20/b legge 662/96 Filiale di Verona
Noventa volley in B2,
ritorno al futuro
a pagina III
Anno 2 nr. 11 - sabato 7 aprile 2007 - Supplemento al numero 53 Vicenza più
Pippo Pozzato non ce l'ha fatta a bissare il successo nella Sanremo, ma
potrà presto rifarsi. Lo aspettano la campagna del Nord e la Grande Boucle
Il Tour nel mirino
Michele Ciresa, lama di ghiaccio
per i playoff dei Diavoli Vicenza
a pagina V
E con questo fanno tre: nuovo
alloro per le giovanili dell'Asiago
a pagina VI
Capitan Schwoch, il leader
della rinascita biancorossa
a pagina VII
Ne ha fatta di strada in bici. E
chissà quanta ne farà ancora.
Filippo "Pippo" Pozzato,
nato a Sandrigo il 10 settembre 1981, non è più una promessa
del
ciclismo.
"Dall'alto" dei suoi 25 anni è
già un professionista affermato.
Il curriculum parla da solo:
nel 2000 salta direttamente
dagli juniores ai professionisti, senza passare per i dilettanti; tre anni dopo ottiene
due importanti vittorie al
Trofeo Laigueglia e alla
Tirreno-Adriatico.
Nel 2004 vince di nuovo al
Trofeo Laigueglia e si impone
nella
tappa
Chateaubriant-Saint Brieuc
al Tour de France.
Pozzato continua a crescere e
nella scorsa stagione riesce
nell'impresa: la classicissima
Milano-Sanremo è sua.
Due settimane fa non è
riuscito a bissare la vittoria Pozzato sarebbe entrato nella
storia - a causa di problemi
intestinali prima e durante la
corsa.
"Gia alla notte ho cominciato
ad accusare problemi di stomaco - racconta -, e ne ho sofferto per tutta la gara.
Un peccato, perché le gambe
giravano a mille e anche la
squadra, come hanno dimostrato le belle azioni di
Pellizzotti e Quinziato, c'era.
Non ci voleva proprio".
Pozzato ha dovuto quindi
cedere la corona di re di
Sanremo ad Oscar Freire
Gomez (Rabobank), primo
allo sprint sul traguardo di
via Roma davanti all'australiano Allan Davis e all'ex
compagno di squadra, il
belga Tom Boonen.
Ma si rifarà: i suoi tantissimi
tifosi sparsi in giro per il
mondo
sono
avvisati.
Prossimi appuntamenti il
Giro delle Fiandre a Pasqua,
la Parigi-Roubaix una settimana più tardi e soprattutto
il Tour de France dal 7 al 29
luglio. Balza subito all'occhio
la mancata partecipazione al
Giro d'Italia; non è un caso:
fin d'ora Pozzato punta tutto
sulla prestigiosa corsa francese.
"È inutile che prepari più
competizioni - ci confida - mi
concentro su una, in questo
caso il Tour de France, e dò il
massimo in tal senso.
Altrimenti rischio di arrivare
già cotto.
Ora sto bene, ho ripreso ad
allenarmi dopo i disturbi
intestinali di qualche giorno
fa. Ringrazio di cuore la mia
nuova squadra, la Liquigas,
che mi sta vicino da quando
sono arrivato.
Mi sono inserito subito con i
compagni; con i dirigenti si è
instaurato un ottimo rapporto professionale: sanno quali
sono i miei obiettivi, ci stiamo aiutando a vicenda per
centrarli". Ti aspetti un
Pozzato "che se la tira", pronto a parlare solo delle sue
imprese. Invece, magia, non
funziona assolutamente così.
"A Vicenza, come nel resto
d'Italia, il ciclismo non andrà
mai in crisi - spiega Pippo -;
gli scandali degli anni scorsi
non possono e non devono
rovinare uno sport che ha
fatto storia.
In particolare, occorre avvicinare i bambini a questa disciplina; sono già andato più di
qualche volta nelle scuole
vicentine a portare la mia
testimonianza sul fascino del
ciclismo: mentre parlavo i
ragazzi rimanevano sbalorditi. Giovani e non solo. È
importante che la stampa dia
il giusto spazio anche ai
cicloamatori, a chi fa ciclismo
solo ed esclusivamente per
passione: sono loro i veri
protagonisti.
Da parte mia ci metto l'immagine, mi offro come testimonial. Il ciclismo non è solo
professionismo, nella grande
famiglia c'è spazio per tutti".
Francesco Cavallaro
7 APRILE 2007
II
Basket C1 maschile. Sconfitto per soli 3 punti dal Gallarate, il Vbg si concentra ora sul nono posto in griglia
Playoff addio: la rimonta è cominciata
DI
TOMMASO QUAGGIO
L'obiettivo è stato
mancato per un
nulla. La missione
del Vbg contro
Gallarate era quella
di vincere, conquistare due punti
fondamentali per mettersi dietro
la diretta rivale in classifica, e non
permetterle così di pareggiare gli
scontri diretti (all'andato il Vbg si
era imposto per 71 -59). Il tutto
nell'ottica di raggiungere il
miglior posto nella griglia dei playout. Non è stato così, anche perché i biancorossi si sono trovati di
fronte una squadra che sembra
aver risolto i problemi dovuti al
cambio di allenatore, ma c'è mancato davvero poco. L'incontro è
stato giocato tutto su ritmi alti, e
alla fine è rimasto solo un canestro
da tre a fare la differenza tra le due
formazioni.
Ora, dopo la pausa pasquale, il 15
aprile alle 18.00 il Vbg dovrà cercare di fermare il Marcora
Legnano nell'ultima partita casa-
certo esaltante. È presto
detto che se, numeri alla
mano, questa serie di
prestazioni fosse iniziata
già all'inizio della stagione, i vicentini avrebbero
potuto trovare un posto
sicuro nella griglia dei
playoff archiviando così
le due annate precedenti
che li hanno visto afferrare con le unghie la serie
C1.
Qualche comparazione
statistica con la stagione
'05\'06 mostra che anche
l'anno scorso i berici
riuscirono a conquistare
La società vicentina ha presentato tanti
appuntamenti: dai tornei al campo estivo 6 successi consecutivi
(allora la striscia positiva
iniziò l'8ª giornata di
linga del girone di qualificazione
per poi vedersela contro il San ritorno contro Gallarate e contiZeno Verona. Facciamo però un nuò fino alla terzultima della stapiccolo passo indietro e osservia- gione regolare; quest'anno invece
mo lo splendido girone di ritorno il Vbg ha iniziato a mietere succesdei vicentini, capolavoro della si alla 5ª di ritorno). A conti fatti
squadra e del tecnico Cristian quindi, considerando il solo giroFedrigo, che ha saputo pazientare ne di ritorno, il Vbg avrebbe 16
per vedere rinascere la formazio- punti (8 vittorie e 4 sconfitte) e
ne dopo un avvio di stagione non occuperebbe la quarta posizione
in griglia. Lo stesso Fedrigo ci
aveva confessato che la squadra
era migliorata molto per atteggiamento e approccio nei confronti
delle partite, aspetti su cui il tecnico ha lavorato fin da quando la
squadra non riusciva a trovare
continuità di rendimento. Le prestazioni sono cresciute anche grazie al contributo di quei giocatori
che l'anno scorso giocavano a
sprazzi di qualche minuto, e ora
tengono il campo con ottimi risultati.
Intanto la società biancorossa ha
presentato i prossimi appuntamenti dedicati agli appassionati di
basket. A partire dal 20 maggio in
Piazza dei Signori si svolgerà il
torneo di 3c3 di Minibasket Open
che prevede una formula facilitata. La manifestazione è rivolta agli
atleti appartenenti alla categoria
Aquilotti in regola con l'iscrizione
al CNMB e il regolamento sanitario. Vi partecipano 24 squadre
della nostra provincia (5 atleti per
squadra). La manifestazione è
riservata ai Centri Minibasket del
Comitato Provinciale di Vicenza
che ne facciano richiesta via e-mail
o fax allo (0444/291917), inserendo nell'adesione i dati anagrafici
degli atleti partecipanti.
A seguire Domenica 27 maggio al
PalaLaghetto ll VBG, in collaborazione con la FIP Comitato
Regionale Veneto, presenta la
quarta edizione del progetto legato allo sviluppo e ad un importante momento di visibilità della pallacanestro giovanile veneta
mediante
l'organizzazione
dell'All Star Game 2007 "Youth
Veneto League" per le categorie
Under 14, Under 16 e Under 18
Eccellenza. Ciascuna Società selezionerà tramite il proprio allenatore un giocatore da invitare alla
manifestazione. A giugno infine,
il VBG Basket Camp 2007 a Jesolo
in programma dal 10 al 16.
L'iniziativa è rivolta a ragazzi e
ragazze dai sei ai dodici anni.
Un'indimenticabile vacanza di
sport e divertimento a chiusura di
una stagione trascorsa assieme. I
posti sono limitati e ogni anno
sono andati esauriti. Affrettatevi
per le iscrizioni.
Basket A2 donne. Le vicentine dovranno vincere tutte le prossime gare. E sperare nella fortuna
As, le ultime possibilità si giocano in casa
In calendario restano ancora
una manciata di partite, e l'As
Vicenza si giocherà il tutto per
tutto in quest'ultima parte
della
stagione
regolare.
Determinanti saranno i due
impegni casalinghi, prima
contro Cervia, poi, all'ultimo
turno, con Treviso. Intanto,
anche le biancorosse osserveranno un turno di riposo per
la giornata di Pasqua, in attesa
di tornare in campo domenica
15 alle 18.30 contro Cervia. La
formazione di Corà è però
sempre più vicina al baratro
della retrocessione. L'accesso
alla zona playout sembra esse-
re agganciato ormai solo alla
matematica. Anche se, valutando le statistiche, la formazione biancorossa nella seconda metà del campionato non
ha più incassato sconfitte con
pesanti passivi. L'ipotesi della
retrocessione in serie B, dunque, sembra avvicinarsi sem-
Campionati provinciali, le partite della prossima settimana
Promozione maschile
-U.S. Angarano - Montebello Basket,
13/04/2007 21:15, Palazzetto Viale Asiagoquartiere Xxv Apr - Bassano del Grappa (VI)
-Zurlo S.R.L. - Primultini Basket, 13/04/2007
21:00, Palestra Via Mons. Filippi - Rosà (VI)
-Basket Malo - Quinto Basket, 11/04/2007
21:00, Palestra Comunale Via Deledda - Malo
(VI)
-Asd Basket San Giuseppe - Pall. Araceli
Vicenza,
13/04/2007
21:00,
Palestra
S.E.'C.Colombo' Via Colombo,42vill.sole Vicenza (VI)
-Pol. Aurora 76 - Pall. Breganze, 13/04/2007
21:00, Palazzetto dello Sport Via Stadio Camisano Vicentino (VI)
-Basket Thiene - Pall. Altavilla, 12/04/2007
21:15,
Palestra Vianelle Via Campania, 18 Thiene (VI)
-Nuovo L'argine 2001 - A.DIL. Summano
Basket, 12/04/2007 21:00, Palestra Scuole M.
Ferrovieri Via F. Baracca - Vicenza (VI)
-Pall. Bolzano Vicentino - Grissin Bon
Concordia, 13/04/2007 21:00, Palestra Via
Albereria - Lisiera (VI)
Prima divisione maschile, girone A
-Pol. Fulgor Thiene - New Basket Povolaro,
12/04/2007 21:15, Palestra Santa Maria
Maddalena - Thiene (VI)
-Basket S.Nazario - Pol. Sovizzo, 11/04/2007
21:00, Palestra Via Papa Giovanni - Solagna (VI)
-Trissinooro - G.S.Isola 91 Basket, 10/04/2007
21:15, Palestra Scuole Medie Via N. Sauro Trissino (VI)
-Basket Arzignano - Gobbo Impresa Edile,
09/04/2007 21:00, PalestraScuola Media
Motterle Via 4 Martiri - Arzignano (VI)
-A.D.7 Mulini Basket - Pall. Asiago, 11/04/2007
21:00, Palestra Scuole Medie Foscolo - Torri di
Arcugnano (VI)
-Pol. Carmignano - Albergo Giulietta Romeo,
12/04/2007 21:30, Palestra Via Boschi Carmignano di Brenta (PD)
obiettivo: vincere, quindi
pre di più.
"Nell'ultima partita- spiega andremo avanti a testa bassa
l'ala
biancorossa
Erica fino in fondo. Qualsiasi ipoteCaracciolo - non abbiamo di si di salvezza, del resto, è legacerto giocato male. Corà è ta al fatto che Treviso rimanga
stato soddisfatto della nostra dove è, e che la Valtarese non
prestazione ed è rimasto com- vinca più".
piaciuto anche dal nostro Ma stai già pesando al tuo
atteggiamento in campo. Noi prossimo futuro?
abbiamo giocato solo in cin- "Per ora il mio obiettivo prinque, alternando le difese, e cipale è quello di salvarci, non
non è stato facile. L'approccio c'è spazio adesso per queste
alla gara è buono, ma poi in cose. Di certo a maggio, quando il campionato sarà termicampo si perde qualcosa".
Settimana di pausa e poi ini- nato, deciderò il mio futuro".
zia la volato finale.
"Ci
alleneremo
sempre, fermandoci
solo per le festività.
Con Cervia, la
nostra
prossima
avversaria, all'andata abbiamo vinto
e dobbiamo replicare la vittoria, anche
perché ora non c'è
nulla da perdere.
Poi Ivrea e Treviso".
Quale di questi
incontri vi spaventa di più?
"Di sicuro quella
con Ivrea. In casa
loro non è di certo
facile, ma alla fine Erica Caracciolo: "L´approccio è buono,
noi abbiamo solo un ma in campo si perde qualcosa"
7 APRILE 2007
III VICENZA PIÙ SPORT
Serie C. Con due giornate di anticipo la società di Salvatore Fabio sbarca in B2
Bentornato Noventa Volley
Si riaffaccia al campionato nazionale di serie B2 un volto storico
della pallavolo italiana e soprattutto vicentina: il Noventa.
Quest'anno la società ha conquisto
con ben due turni di anticipo il
salto di categoria, traguardo che
era nell'aria da tempo visto il ruolino di marcia che la formazione
ha saputo tenere. Non è certo da
tutti infatti mettere in cassaforte
diciannove vittorie su venti con
un tabellino che si ferma, per ora,
a 55 punti. Certo da giocare ne
rimangono ancora due e il record
personale può essere ancora bat-
tuto. Una gioia immensa che
coglie di sorpresa anche l'eterno
presidente del club Salvatore
Fabio, alla guida della società dal
1970, e che cancella decisamente la
delusione per quella Coppa
Veneto sfumata poche settimane
fa a Belluno per il secondo anno
consecutivo. La speranza della
promozione nella scorsa solo era
stata solo di passaggio visto che la
società noventana ha solo sfiorato
il gran salto, con l'esclusione ai
play off.
Tornado al successo ottenuto però
c'è da dire che per il Noventa la
tradizione si rinnova visto che in
un passato non molto lontano la
società era il punto di riferimento
del volley femminile provinciale,
con una squadra che ha militato
prima in serie A1 e poi in serie
A2, prima di cedere il titolo a
Vicenza.
"Avevamo costruito una squadra
forte con l'intenzione di poter tornare finalmente a grandi livelli - ci
racconta il presidente -, ma forse
non credevamo possibile tutto
questo. Siamo diventati consapevoli delle nostre capacità poco a
poco e la nostra convinzione di
arrivare in alto è divenuta una certezza solo verso la fine del girone
d'andata. In squadra avevamo
quattro ragazze esperte, mentre il
resto è stato costruito attorno a
giocatrici giovani con tanta voglia
di vincere. Poi nel corso della stagione abbiamo dovuto fare i conti
anche con alcuni gravi infortuni.
Ci avevamo provato lo scorso
anno, ma all'ultimo non siamo
riusciti ad entrare nei playoff.
L'unico rammarico è la Coppa
Veneto che non siamo riusciti a
vincere. Ora ci aspetta una stagione davvero intensa e dura. Un
campionato di serie B2 non è di
certo una passeggiata. Ma in fondo chi
l'avrebbe detto che
saremmo arrivati fin
qui, io stesso ancora
stento a crederci".
Rinfreschiamo allora la memoria con
qualche ricordo storico: dopo i fasti
della massima serie
del Noventa Volley
con anni passati a
giocare in A1, la
retrocessione in A2 arriva nella
stagione '85\'86: la gara che segna
la svolta amara è quella contro Civ
& Civ Modena, incontro che ha
lasciato una ferita aperta tra i tifosi, non solo perché ha sancito l'amara retrocessione, ma anche perché è stata accompagnata dalla triste partenza di mister Guidetti
alla volta di Mantova. A Noventa
arrivò però l'argentino Carlos
Ricciardi, che ha trovato nella
forte brasiliana Luisa Machado la
trascinatrice per il pronto ritorno
in A1, conquistata con una sola
sconfitta. La stagione '89\'90 fu
davvero travagliata, con le dimissioni del tecnico Ricciardi, sostituito dal giovane Angelo Dotto.
Fu quella l'ultima stagione sul
prestigioso palcoscenico della A1
per un Noventa che da quel
momento non è più riuscito a risalire la china. Anzi. La società è
stata poi soffocata da problemi
economici che, nel 1992, hanno tristemente portato alla vendita dei
diritti.
L'humus però era fertile e dopo
una breve parentesi di lontananza
l'eterno
presidente
Fabio
Salvatore ha ricominciato a coltivare la sua passione e quella dei
giovani per questo sport. La società rinacque dalle ceneri della vecchia ed ad oggi conta ben 140
iscritti. E una formazione femminile di B2: Complimenti!
T.Q.
Manù: "Siamo allo sprint finale, chi fa passi falsi resta indietro"
Minetti a caccia del bis con Santeramo
DI PAOLO MUTTERLE
Dopo la rincorsa la Minetti
Infoplus è pronta a spiccare il
salto. Una rincorsa piuttosto
lunga: più di due settimane senza
gare ufficiali, in cui le ragazze di
Manù Benelli hanno potuto recuperare qualche acciacco, insieme
all'infortunio alla caviglia di
Valentina Arrighetti, e preparare
poi con calma la delicata sfida con
Santeramo. Quanto sia importante
la partita di sabato 7 aprile lo dice
anche la classifica: le biancorosse
sono attualmente al settimo posto
con 18 punti; la formazione barese
è invece decima con 14 punti, a tre
dalla zona play off e appena due
sopra quella retrocessione. Nella
parte bassa la graduatoria continua a essere molto schiacciata e
nessuna delle due squadre può
permettersi passi falsi se non
vuole perdere posizioni. Anche
perché di qui alla fine le occasioni
non sono tantissime; mancano cinque partite alla conclusione della
regular season, dopodiché per
potersi giocare lo scudetto bisognerà essere tra le prime otto squa-
Trofei Regas e Novello,
comunque vada sarà un successo
dre. "Quella di sabato è la prima
tappa di un periodo importante spiega coach Manù Benelli -, un
mese che sarà fondamentale per
decidere il nostro destino. E come
si dice, chi ben comincia…
Speriamo quindi di iniziare al
meglio. La classifica è lì, difficile
non guardarla, ma è ancora presto
per fare calcoli. Dobbiamo fare più
punti possibili, andare avanti cercando di vincere più partite delle
altre. Chi perde resta indietro".
All'andata in terra pugliese la
Minetti aveva trovato uno dei suoi
tre exploit esterni della stagione;
gli altri due sono quello di Chieri e
quello fresco fresco di Bergamo.
Le premesse fanno ben sperare: il
precedente favorevole dell'andata,
il probabile rientro di Piske, il pubblico del PalaCia, l'onda lunga dell'entusiasmo per l'impresa con la
Foppa. Insomma, gli ingredienti
per poter festeggiare il turno pasquale ci sono tutti. Ma attenzione:
le leonesse della Murgia non ci
stanno a fare la parte dell'agnello.
360 presenze alberghiere, circa 300
atleti partecipanti, 51 partite, 16
società da tutta Italia presenti, 16
squadre femminili, 6 maschili e 2
rappresentative provinciali coinvolte. Questi i numeri del 4°
Torneo di Pasqua organizzato dal
Vicenza Volley nei giorni 5, 6 e 7
aprile. Le coppe in palio sono in
realtà due: una, il Trofeo Novello,
riservato alla categoria under 14
femminile; il Trofeo Regas sarà
invece combattuto tra le formazioni maschili under 16.
Le gare hanno preso il via giovedì
con le fasi a gironi. Venerdì pomeriggio le semifinali e sabato la finalissima, che per il torneo femminile
si svolgerà al PalaCia prima del
match tra Minetti Infoplus e Tena
Volley Santeramo, a cui sono invitate tutte le squadre.
Al di là del lato sportivo, sono stati
dei giorni di festa in cui non sono
mancati momenti di svago come la
serata a sorpresa di giovedì, quando le squadre hanno incontrato
alcune giocatrici della serie A1, che
si sono prestate a un piccolo spettacolo orchestrato dall'animatore
Dario Tagliabue. Un'occasione
anche per rinsaldare l'amicizia tra i
club
affiliati
ai
Vicenza
VolleyCenter e Vicenza Volley
Friend e soprattutto tra le ragazze e
i ragazzi. Il tutto reso possibile dall'intervento degli sponsor Novello
e Regas, oltre che dal consueto pool
di aziende vicine alla pallavolo e
alla Minetti Infoplus in particolare.
Queste le società presenti, oltre alle
padrone di casa del Vicenza Volley
e di PiùSport Vicenza: Palermo
Provincia Turistica, Asti Kid
Volley, Vol-Lei Stella Rivoli,
Adolescere Voghera, La squadra di
Arturo Pordenone, Verdis Sigma
Antares
Verona,
Pallavolo
Longare, Virtus Carrarese, Us
Altair, Tirreno Power Volley Team
Finale, UISP Imola Volley,
Inglesina Altavilla, Zamberlan
Costruzioni Sovizzo, Acs Povolaro,
Rappresentativa Provinciale Rossa,
Rappresentativa
Provinciale
Bianca.
P. M.
7 APRILE 2007
IV
La società. Promessa mantenuta: le ragazze del volley si confermano in prima divisione
Piccoli mezzi, grandi risultati:
la Polisportiva Brendola
ANNA MOLON
(UFFICIO STAMPA FIPAV)
DI
Le avevamo lasciate la scorsa
stagione trionfanti ed elettrizzate per la storica promozione
in prima divisione.
Le ragazze della pallavolo
Brendola, una piccola realtà
sportiva che è riuscita a centrare per la prima volta nella sua
storia un risultato così lusinghiero, hanno mantenuto la
promessa.
"Le nostre atlete stanno tenendo
duro - dichiara la presidentessa
della Polisportiva Brendola
sezione pallavolo, Patrizia
Cappon - e ad oggi possiamo
dirci matematicamente salve".
L'obiettivo di riuscire a fare un
campionato decoroso è stato
quindi raggiunto, così come è
stata rispettata la volontà di
inserire nel gioco un numero
più consistente di giovani promesse.
"La prima squadra è composta
per metà da ragazze tra l'83 e
l'85 - spiega la presidentessa - e
per l'altra metà da ragazze del
'90-'91. Una grossa scommessa
che è stata ripagata in termini
di soddisfazioni e buoni risultati".
Oltre alla prima divisione, quest'anno la società brendolese ha
potuto contare anche sui campionati di categoria under 13
e16. "Puntiamo molto sulle
nuove leve -continua la Cappon
- e il nostro obiettivo è di continuare a svolgere un buon lavoro sul settore giovanile".
Tuttavia se l'impegno profuso
in questa direzione da allenatori, dirigenti e collaboratori è
indiscutibile, a creare un pò di
innocue "preoccupazioni" ci
pensano le ragazze dai 15 ai 17
anni.
"Nelle
formazioni
dell'Under 13 si riscontra molta
più voglia di giocare e di fare
piccoli sacrifici per la pallavolo
- conclude Patrizia Cappon -.
Una dedizione allo sport che
pare scemare in concomitanza
con l'inizio delle scuole superiori, ma più in generale con
l'entrata ufficiale nell'età adolescenziale, fase delicata per
antonomasia. E così capita sempre più spesso, rispetto ad un
tempo, che le ragazze si rivolgano ad altri interessi e diversivi, relegando l'impegno sportivo in secondo piano".
La Polisportiva Brendola, associata alla FIPAV dal 1996, regala momenti di aggregazione e
divertimento a molti giovani,
offrendo loro la possibilità di
spaziare dalla pallavolo al
Le ragazze dell'U13 del Brendola
basket, dal calcio al minivolley
e minibasket, fino a comprendere attività non agonistiche come
l'aikido, il karate, la danza e la
ginnastica. Durante il periodo
estivo, per non perdere l'allenamento e la voglia di divertirsi
assieme, la società organizza
anche dei tornei di beach volley
a livello amatoriale.
Calendari Fipav, le partite della settimana
Prima divisione Femminile girone 1
14/04/07 20.30, Flanet - Fado', S.M. "Virgilio" Camisano
Vicentino Vi
14/04/07 20.30, Pallavolo Longare - Banca C.C. Campiglia,
Palasport Longare Vi
14/04/07 20.00, U.S. Angarano Azzurra - Asd Pol. Brendola, "S.
Maria Immacolata" Bassano del Grappa Vi
14/04/07 20.30, Laserjet Orgiano - Carmet Schio Volley, S.M.
"Piovene" Orgiano Vi
14/04/07 20.00, Marzotto Sporting - Riviera Volley, Dams
"Marzotto" Valdagno Vi
14/04/07 19.30, Volley Cartigliano - As Pallavolo Caldogno, S.M.
"Antonibon" Cartigliano Vi
Classifica: Riviera Volley 49; Marzotto Sporting 45; Fado' 43; As
Pallavolo Caldogno 34; Banca C.C. Campiglia 29; Laserjet Orgiano
29; Asd Pol. Brendola 26; u.s. Angarano azzurra 23; Carmet Schio
Volley 18; Volley Cartigliano 10; Flanet 10; Pallavolo Longare 5.
Prima divisione Femminile girone 2
14/04/07 20.30, U.S. Costabissara - Asd Grumolo, Comunale
Costabissara Vi
14/04/07 20.30, Fulgor Thiene - Pgs Novale, Patronato "S.
Gaetano" Thiene Vi
14/04/07 18.00, U.S. Summano - Pall. Bassano Asd, Palestra
"Einaudi" campo 1 Bassano Del Grappa Vi
14/04/07 18.30, Pall. Arzignano - Rollmac Pall. Trissino, I.T.C."
M.Polo" Arzignano Vi
14/04/07 20.30, Ecoaria - Camec, S.M. "De Gasperi" Mason
Vicentino Vi
14/04/07 20.00, Sporting Alto Vicentino - Mobilfer Noventa, S.M.
S. Negro Chiampo Vi
Classifica: U.S. Costabissara 45; Pgs Novale 41; Pall. Arzignano
37; Fulgor Thiene 35; Mobilfer Noventa 35; Pall. Bassano asd 31;
U.S. Summano31; Rollmac Pall. Trissino 25; Camec 18; Sporting
Alto Vicentino 14; Asd Grumolo 13; Ecoaria 8.
Prima Divisione Maschile girone Unico
14/04/07 21.00, Volley Solagna - R & C Scientifica Castellana,
Comunale Solagna Vi
15/04/07 10.30, Finplast - Torrebelvolley, Comunale Campiglia
Dei Berici VI
14/04/07 20.30, Bioton P.G.S. Schio - Psf Volley, Palasport "Don
Bosco" Schio Vi
14/04/07 21.00, Zaitex Povolaro - Volley Cartigliano, Palasport
Povolaro Povolaro - Dueville Vi 14/04/07 20.00, Arreda In Legno
- Fulgor Thiene, S.E. "Ghirotti" Creazzo Vi
14/04/07 21.00, Volleyoung - Pallavolo Longare,
Liceo "Gb.
Quadri" Vicenza Vi
Classifica: R & C Scientifica Castel 52; Torrebelvolley 37;
Pallavolo Longare 36; Fulgor Thiene 36; Volley Cartigliano 31;
Zaitex Povolaro 29; Bioton P.G.S. Schio 27; Arreda in legno 25;
Volleyoung 25; PSF Volley 16; Finplast 9; Volley Solagna 4.
Seconda Divisione Femminile Girone 1
12/04/07 21.00, Volley Sottoriva - Pall. Arzignano, Com. "De
Marchi" - campo 1
Marano Vicentino Vi
14/04/07 17.00, Marzotto Sporting - Castelgomberto, Dams
"Marzotto" Valdagno Vi
14/04/07 18.00, Pgs Novale - San Vito Volley, S.M. "G.Lora"
Novale - Valdagno Vi
12/04/07 20.30, Pallavolo Malo - Yellow Wolley, S.E. "Rigotti"
Malo Vi
14/04/07 20.00,Villaverla-Santo - Pol. Cogollo, S.M. "Goldoni"
Villaverla Vi
Classifica: Yellow Wolley 45; Castelgomberto 42; Pol. Cogollo 39;
Volley Sottoriva 34; Villaverla -Santo 32; San Vito Volley 22;
Marzotto Sporting 21; Pallavolo Malo 18; Pgs Novale 17; Fulgor
Thiene 11; Pall. Arzignano 1.
Seconda Divisione Femminile Girone 2
15/04/07 11.00, Marchioro Sovizzo - Pallavolo Longare, Palasport
Sovizzo Vi
14/04/07 21.00, Il Grifone Volley - Riva Pallavolo, S.M. "Bortolan"
Vicenza Vi
14/04/07 20.30, Romec San Vitale - Uv Montecchio Maggiore,
S.M. "G.Galilei" Isola Vicentina Vi
14/04/07 18.30, Asd Grumolo - Volley Sandrigo, S . M .
Giovanni XXII Grumolo Delle Abbadesse Vi
Classifica: Riva Pallavolo 50; Il Grifone Volley 41; Chimica
Ecologica Vicenza 39; Marchioro Sovizzo 37; Romec San Vitale 25;
U.S. Astico 24; Asd Grumolo 20; Pallavolo Longare 17; Volley
Sandrigo 15; Fides Pallavolo 6; Uv Montecchio Maggiore 4.
Seconda Divisione Femminile Girone 3
14/04/07 20.30, Volley Towers - Off. Mecc. Zoppelletto, S.M.
"Ten. Laverda" Breganze Vi
14/04/07 20.30, A.S.D. Santa Croce - Usd Altair, Palestra
"Einaudi" campo 1 Bassano Del Grappa Vi
14/04/07 20.30, Acs Monticello - Pall. Belvedere, Palasport
Monticello Conte Otto Vi
14/04/07 19.00, Gs Pall. S. Nazario - Volley Cartigliano, S.M.
"Bombieri" Valstagna Vi
Classifica: Off. Mecc. Zoppelletto 50; Volley Towers 39; A.s.d.
Santa croce 38; Volley Cassola 35; Menotti Specchia 32; Prix Volley
Cesuna 25; Usd Altair 22; Pall. Belvedere 18; Volley Cartigliano 10;
Gs pall. S. Nazario 8; Acs Monticello 4.
Seconda divisione Maschile
14/04/07 18.30, Usd Altair - Samia Schio Sport, S.M. "Barolini"
Vicenza Vi
14/04/07 20.30, A.S.D. Santa Croce - Nanto Volley, Palasport
Barbarano Vicentino Vi
14/04/07 18.00, Volley Bassano - Fulgor Thiene, Comunale Casoni
Casoni - Mussolente Vi
14/04/07 20.30, Torrebelvolley - U.S. Castello, S.M.. "Carducci"
Torrebelvicino Vi
Classifica: A.S.D. Santa Croce 44; Nanto Volley 40; Volley
Bassano 35; Volley Ardens 33; Volley Sottoriva 29; Samia Schio
Sport 25; Usd Altair 24; Torrebelvolley 15; Volley San Marco 13;
Fulgor Thiene 13; U.S. Castello 2.
Terza Divisione Femminile Girone Unico
13/04/07 21.15, Volley Ardens - Castellana S.Pietro, S.M. "Zanella"
Bolzano vicentino vi,
14/04/07 18.00, Alimentas Lonigo - Volley San Marco, S.M.
Ridolfi Lonigo Vi
14/04/07 17.30, Villaverla-Santo - Sartorello, S.M. "Goldoni"
Villaverla Vi
15/04/07 10.30, Riviera Volley - Sportland Creazzo, Palasport
Barbarano Vicentino Vi
14/04/07 19.00, G.S.D. Pozzo - Gnr San Vitale, Comunale Pianella Poianella - Bressanvido Vi
14/04/07 18.00, A.S.D. Santa Croce - Robur Thiene, Palestra
"Einaudi" campo 2 Bassano Del Grappa Vi
Classifica: Castellana S. Pietro 50; Volley Ardens 40; Sartorello
39; Volley Nove 33; Sportland Creazzo 31; A.S.D. Santa Croce 29;
Robur Thiene 28; Gnr San Vitale 26; Riviera Volley 23; Alimentas
Lonigo 20; Villaverla - Santo 18; G.S.D. Pozzo 17; Volley San Marco
0.
Terza Divisione Maschile Unico
14/04/07 17.00, Crespadoro Volley - Usd Altair, S.E. Tiepolo
Vicenza Vi
15/04/07 11.00, Ardens Autoservizi Barbiero - Volley Rosa',
Comunale Lisiera Lisiera - Bolzano Vicentino Vi
14/04/07 16.00, Dueville Volley - Arreda In Legno Srl, S.M.
"Roncalli" Dueville Vi
14/04/07 17.30, A.D.POL. Cornedo - Artifer Zane', S.M. "Crosara"
Cornedo Vicentino Vi
Classifica: A.D.Pol. Cornedo 37; Pgs Novale 37; Arreda In Legno
srl 33; Pgs Cesuna C. Pennar 25; Crespadoro Volley 24; Volley
Rosa' 16; Dueville Volley 14; Volley Ardens 12; Usd Altair 11; Artifer
Zane' 1.
7 APRILE 2007
V
Hockey in line. Michele Ciresa, un'arma in più per i playoff dei biancorossi
Un bomber di "ghiaccio"
per i Diavoli Vicenza
ha giocato per sette anni
nelle fila del Fassa e lo scorso
anno è passato all'Asiago,
dove ha fatto sentire il suo
talento e la sua esperienza,
nonostante non sia stata una
stagione positiva per la formazione
dell'altopiano.
Nell'hockey in line ha giocato per due anni a Bologna, a
fine anni Novanta, poi è passato a Gallarate, per due anni
ha militato nei Ghosts
Padova e a gennaio di quest'anno è stato chiamato
dalla società vicentina per
rinforzare la squadra in vista
dei play off.
"Ho trovato subito l'accordo
con la società - spiega Ciresa
-, anzi devo anche ringraziarli per il loro impegno per
portarmi a Vicenza. Non
conoscevo la squadra, però
ho già giocato con Max
(Massimo Stevanoni) e mi
sono subito trovato bene con
tutti. D'altronde non sono un
tipo difficile". Con le quattro
reti nell'esordio dei
play off contro
Michele Ciresa,
Milano 24, ha conclasse
1980,
fermato le sue doti
attaccante nell'di goleador.
hockey ghiaccio
"Il mio punto di
e in line, è arriforza, sia nel ghiacvato a Vicenza a
cio che nell'in line,
due gare dalla
è fare gol.
conclusione della regular
A Vicenza ho iniseason per dare il suo contriziato bene, spero di
buto e maggior incisività
continuare così per
all'attacco
biancorosso.
dare il mio contriInserito molto bene da subibuto alla squadra".
to, è stato fra i protagonisti
Prossimo impegno,
delle ultime due gare di camdomenica 15 aprile
pionato, contro Torino e
in casa per gara
Forlì, aiutando la squadra a
due contro Milano,
conquistare altrettante vittobattuta per 8-2 in
rie con le sue reti, e goleador
trasferta.
in gara uno in trasferta a
"Toccando ferro,
Milano andando a segno
spero non ci siano
quattro volte, due per tempo.
problemi a passare Michele Ciresa, classe 1980, pattina da quando aveva 6 anni
Il ventiseienne di Cavalese è
il turno contro Milano, anche dell'Asiago.
ce la potevamo fare.
un "veterano", nonostante
se effettivamente il rischio di "Se va tutto bene, come Alla fine, anche se loro
l'età, sia sul ghiaccio che nelsentirci già sicuri c'è. In gara spero, ci troveremo ad hanno 25 giocatori bravi, si
l'in line. Ha iniziato a pattiuno, abbiamo vinto, ma loro affrontare l'Asiago che sicu- gioca con due, tre linee,
nare a sei anni ed ha esordito
hanno dimostrato di essere ramente è favorito. Noi quindi non dobbiamo sentirnella massima serie nel '99,
una squadra forte: il nostro dovremo giocare al meglio e ci sconfitti in partenza, anche
portiere ha parato poi bisognerà vedere.
perché non sempre vince chi
bene e abbiamo Arriva anche Max Ansoldi, parte favorito. E poi secondo
sfruttato al meglio quindi saremo più competiti- me, gli possiamo dare del
tutti i power play vi, ma la differenza la faran- filo da torcere".
e le occasioni, ma no i portieri. Infatti, impor- In attesa della sfida con i
gli avversari fino tante sarà non prendere gol, "cugini" asiaghesi, Caoduro
al
nostro
3-0 poi abbiamo dei buoni gioca- Diavoli Vicenza deve prima
hanno
tenuto tori e in una eventuale sfida affrontare e vincere contro
bene, provando con i Vipers dovremo giocar- Milano 24 Quanta per passapiù volte la con- cela.
re alle semifinali dei play off.
clusione a rete. Li ho incontrati per due anni Prossimo
appuntamento,
Per la prossima in finale e, in particolare l'an- quindi, con gara due, domepartita in casa, no scorso (con i Ghosts nica 15 aprile alle ore 18.00,
l'importante è non Padova), l'abbiamo buttata al Pattinodromo di Viale
prendere gol e via noi. Loro sono bravi, ma Ferrarin.
giocare
come
abbiamo fatto a
Milano".
E se si passa il
turno, ci sarà la
Prima del via: "Non conoscevo la squadra - dice Ciresa -, però sono subito
tanto attesa sfida
trovato bene"
con i campioni
DI
SABRINA NICOLI
E la Champions Cup fa rotta su Asiago
Intanto è arrivata la notizia che ancora una
volta l'inline internazionale potrebbe approdare in Italia, nel prossimo ottobre. Il CERILH,
il Comitato Europeo Hockey Inline, attraverso
il suo presidente, il francese Gilbert Portier,
ha, infatti, proposto ufficialmente agli Asiago
Vipers Tegola Canadese di organizzare un
girone di semifinale dell'edizione 2007 della
"European Champions Cup", il trofeo più prestigioso riservato ai club del Vecchio
Continente.
Insomma, un altro riconoscimento al lavoro e
alla professionalità, anche oltre la balaustra,
del club altopianese, che attraverso il presidente Fabio Forte conferma la possibilità di
accettare la proposta, anche se una decisione
ufficiale in tal senso sarà presa solo a conclusione di questo campionato.
I gironi di semifinale (tre o quattro gruppi a
seconda delle partecipanti) si disputeranno
dal 19 al 21 ottobre 2007. La fase finale (da
definire se a sei oppure a otto squadre) è in
programma nei giorni 30 novembre, 1 e 2
dicembre 2007.
VI
7 APRILE 2007
Hockey su ghiaccio. Anche i ragazzi di Zbontar vincono il campionato: è il terzo alloro per le giovanili dell'Asiago
Under 19, primo premio alla lotteria dei rigori
DI MICHELE BERARDI
Ad aggiungere prestigio alla
stagione appena conclusa oltre
alle splendide vittorie dell'under 16 e dell'under 10, anche il
campionato dell'under 19 si è
trionfalmente chiuso nel modo
più emozionante: ai rigori. Una
"lotteria" come viene spesso
definita dove non sempre contano bravura e talento ma, talvolta, anche la fortuna. La strada che ha portato i ragazzi di
Zbontar ai rigori di gara 3 è
stata lunga e tortuosa in quanto parecchi giocatori presenti in
squadra hanno difeso anche i
colori dell'under 16 mentre
altri sono stati promossi in
serie A dove hanno potuto
assaporare la vita da professionisti e soprattutto maturare al
fianco di grandi giocatori.
Questi motivi, uniti all'assoluta
levatura delle squadre avversarie, ha portato l'Asiago a chiudere la regular season di prima
divisione all'ultimo posto con 4
lunghezze di ritardo rispetto a
Brunico, Torino, Bolzano e Ora:
L'under 19 esulta dopo la vittoria: per le giovanili dell'Asiago è il
terzo successo in campionato
una manciata di punti in più
avrebbe permesso agli stellati
di giocare direttamente i play
off di prima divisione.
Nel master round di seconda
divisione l'Asiago ha trovato
nel proprio gruppo Fiemme,
Gardena e Feltre: con un bilancio di 3 vittorie e 3 sconfitte
l'Asiago ha chiuso in seconda
posizione alle spalle del
Fiemme ed a pari merito con il
Gardena su cui, però, gli stellati hanno conservato due reti di
vantaggio negli scontri diretti.
Nei quarti di finale l'Asiago a
superato, anche se con qualche
problema di troppo, il Cortina
in tre partite (6-5, 3-5 e 6-4)
mentre nelle semifinali c'è stato
il più agevole impegno contro
il Varese, battuto in soli due
incontri (6-3 e 3-2).
In finale si è arrivati ad affrontare il Gardena che non è stata,
sicuramente, la squadra più in
forma del campionato. Nella
prima gara di finale l'Asiago,
protagonista di una partita leggermente incolore, è incappato
in una sconfitta per 4 a 3.
Nella seconda partita, grazie
ad una grandissima affermazione di 7-2, l'Asiago aveva
riportato la serie in parità. Di
questo passo si arriva a gara 3,
giocata ieri sera. La partita
risulta essere molto equilibrata
e si sblocca solo al 24' grazie al
goal di Matteo Tessari.
L'Asiago gioca, evidentemente,
per difendere il risultato anche
se, al 55' arriva il pareggio, in
situazione di inferiorità numerica, del Gardena. La partita va
ai rigori: nella prima serie di
cinque tiri sono andati a segno
Ivan Demetz per il Gardena e
Mirko Presti per i padroni di
casa. Ad oltranza il primo tiro
viene sbagliato da Ivan Demetz
il cui errore ha concesso
all'Asiago un succulento match
point: Matteo Tessari non sbaglia ed insacca un rigore da
antologia che regala, tra il tripudio generale, il tricolore di
seconda divisione ad Asiago. I
ragazzi che hanno vinto questo
campionato sono: Pavone
Gianfilippo, Tura Alessandro,
Mantovani Edoardo, Testa
Fabio, Basso Vittorio, Gorza
Andrea,
Basso
Nicola,
Miglioranzi Enrico, Rigoni
Filippo,
Basso
Stefano,
Strazzabosco
Gianluca,
Zenobini Luca, Rigoni Andrea,
Mosele Filippo, Tessari Matteo,
Presti Mirco, Rigoni Andrea,
Sostizzo Mattia, Segafredo
Matteo,
Rizzotto
Jacopo,
Lievore Fabio, Frigo Marco e
Merli Marvin.
Quello dell'under 19 non è
stato l'unico trionfo in quanto
dopo il campionato veneto ed
il "torneo di primavera", i
ragazzi dell'Under 10 hanno
arricchito la loro bacheca vincendo anche il "trofeo città di
Asiago".
Per la società asiaghese anche
la soddisfazione di avere tra le
fila della nazionale italiana di
disciplina tre giocatori:
sono stati selezionati infatti gli
attaccanti Federico Benetti,
John Parco e Jon Pittis i quali
avevano partecipato anche allo
'stage' di portieri in programma lo scorso weekend.
7 APRILE 2007
VII VICENZA PIÙ SPORT
CALCIO. Il trascinatore della squadra sogna un altro anno in mezzo al campo e un futuro da dirigente
Schwoch, il leader che tutti vorrebbero
Dici Stefan Schwoch e pensi all'essenza del calcio. Perché l'attaccante di Bolzano, nato il 19 ottobre
1969, è un giocatore che è sempre
lì, in mezzo all'area. Pronto a buttarla dentro (e il più delle volte ci
riesce pure), con la voglia di giocare tipica dei ventenni. Per il
capitano del Vicenza davvero il
tempo sembra non passare mai;
ha una grinta che non si capisce
da dove venga, un entusiasmo
che contagia. Schwoch è il classico
leader che tutti vorrebbero avere
in squadra: non molla mai, sempre con le parole giuste per incoraggiare i compagni. Ad inizio
stagione, quando i biancorossi
non giravano proprio, l'attaccante
credeva comunque nella conquista della salvezza; ad inizio aprile
le cose si sono sistemate. Eccome.
Bastava solo fidarsi di lui quando
ripeteva: "Vedrete, questa formazione ha potenzialità tutte da scoprire". A distanza di qualche mese
i fatti gli hanno dato ragione.
È un gusto vederlo danzare al
limite dell'area, o quando innesta
il turbo e semina difensori che
hanno dalla loro dieci anni di
meno. Fa tutto questo con estrema
naturalezza; ti nasconde il pallone
che resti imbambolato, ti giri e ti
ha già superato. A quel punto il
portiere può solo sperare di fare il
miracolo. Altrimenti, per la gioia
dei suoi tantissimi tifosi (non solo
vicentini) è gol. In questa stagione
ne ha segnati nove (tre su calcio di
rigore), tutti - o quasi - decisivi.
L'ultimo è datato venerdì 30
marzo nell'anticipo casalingo contro lo Spezia: sono arrivati tre
punti che valgono letteralmente
oro. E intanto il Vicenza ha messo
in saccoccia un buon tre-quarti di
sicura salvezza. Vien da dire "peccato" che Schwoch e compagni si
siano svegliati così tardi. Tuttavia,
siccome con i se e con i ma non si
va da nessuna parte, lo stesso
capitano si tiene ben stretti i 39
punti, a meno 11 dalla zona playoff. "Va benissimo così, commenta
il capitano; ricordiamoci che ad
inizio campionato, dopo le sciagurate prime cinque giornate, nessuno avrebbe scommesso su di noi.
In quei momenti spronavo i miei
compagni a non mollare, soprattutto con la testa. Ero convinto che
avevamo dalla nostra i mezzi per
fare bene; e infatti, con un po' di
pazienza e molto lavoro, ne siamo
quasi venuti fuori del tutto".
Ma come fa Schwoch, 37 anni, a
correre sempre su e giù per il
campo senza accusare nemmeno
un po' di stanchezza? Risponde
Stefan: "Sono consapevole di fare
un mestiere da privilegiati e me lo
tengo ben stretto. Certo, comporta
anche dei sacrifici, ad esempio i
ritiri. Ma fin che mi diverto non ci
penso neanche al ritiro. E poi il
fisico risponde ancora abbastanza
bene; se va avanti così l'idea è di
continuare a giocare almeno un
altro anno". Qualche settimana fa
il preparatore atletico Alesando
Ciullini ci aveva confidato che è
un gusto allenare Schwoch: "È
sempre il primo, un vero e proprio trascinatore. Da parte nostra
dobbiamo stare addirittura attenti
che non esageri durante gli allenamenti. Fosse per lui starebbe in
campo all'infinito". Ricordiamo a
Schwoch le dichiarazioni del suo
preparatore atletico; il capitano
ride sotto i baffi: "Fa piacere che
dicano queste cose di me; è vero,
mi piace allenarmi al 100% durante la settimana, non mi risparmio
mai. Le varie sedute sono importantissime per arrivare pronti
all'appuntamento del sabato. So
che non devo esagerare; anche
perché alla mia età i tempi di recu-
pero si allungano esponenzialmente. Mi viene naturale dare
sempre e comunque il massimo".
Meglio così aggiungiamo noi.
Schwoch da grande? "Mi piacerebbe continuare a lavorare nel
mondo del calcio, ci rivela; quando appenderò le scarpette al chiodo vorrei intraprendere la carriera
di direttore sportivo. Il nostro ds
Sergio Vignoni mi sta già dando i
giusti consigli, le dritte. Lui è un
mago del settore: è preparatissimo, da lui posso solo che imparare i vari trucchi del mestiere". E il
Vicenza in serie A? "Sarebbe un
sogno - commenta Schwoch -; nel
2007 siamo la squadra della cadetteria che ha fatto meglio, significa
che i presupposti per fare bene ci
sono tutti.
L'anno prossimo sarà una sorpresa; penso che la società tenga
conto degli ottimi risultati di questi ultimi mesi". E chissà che non
programmi una scalata nella massima serie. A quel punto Schwoch
potrebbe anche ripensarci e
abbandonare il calcio alla veneranda età di 40 anni.
Davvero non male sognare il capitano in serie A.
Francesco Cavallaro
PALLANUOTO. Nonostante i rimpianti per le sconfitte iniziali, il Settebello punta ad arrivare in cima alla vetta
La Caoduro studia da grande
Gli uomini di Matteo Greco non
potevano chiudere il girone
d'andata nel modo migliore:
capitalizzando la sesta vittoria
consecutiva che permette al collettivo vicentino di mettersi al terzo posto in classifica, un solo punto sotto
la seconda, anche se
distante nove punti dalla
prima della classe. A questo punto il bilancio del
giro di boa è presto fatto:
pesano infatti quelle tre
sconfitte ad inizio campionato che avrebbero
proiettato il settebello su
in cima. Ma come dicevamo siamo solo a metà dell'opera. "È stata una bella
prova di tutto il collettivo
- spiega il tecnico genovese - che
nei primi due tempi è apparsa
cinico in attacco ed attentissimo
in difesa. Dopo un primo tempo
di studio caratterizzato da un
gran ritmo di nuoto, la Caoduro
ha continuato giocando in velocità e dopo il raddoppio di
Spaziano imbeccato bene da
Papasso. Notevole la prestazio-
ne di Roberto Boldrini che sale
in cattedra con un tripletta fa
secco il Milano che ha solo il
tempo di reagire su una ingenuità difensiva. Nel terzo tempo
si nota un certo rilassamento e i
piemontesi accorciano nuovamente, ma Melison con una bellissima rete dalla distanza e
Spaziano riportano la gara a
quattro lunghezze. Ora la pausa
di Pasqua per ricaricare le pile e
un complimento alla squadra
che non ha disatteso l'obiettivo
prefissato dopo le tre sconfitte
consecutive iniziali".
Per il setterosa invece si deve
registrare un pareggio che conferma la politica dei piccoli
passi della Geoplast. La bella
prestazione delle
ragazze di Sergio
Peri va al di là del
risultato:
nel
derby contro una
Mestrina
che
doveva
subito
recuperare lo scivolone interno, le
vicentine hanno
sfoderato una prestazione più che
esaltante. Questo
il commento del
tecnico: "Bene in
difesa 4 su 6 in
superiorità e tanta tanta voglia
di non perdere. Le ragazze
hanno capito subito l'importanza della gara ed a parte l'inizio
balbettante si sono subito rese
conto che l'avversario poteva
essere alla loro portata. Dopo lo
zero 2
Frizzarin, Barboni,
Barzon ed ancora Frizzarin
capovolgono
il
risultato.
Faggionato dopo un dribbling
alla Estiarte viene affondata da
portiere e difensore senza che
l'arbitro assegni la massima
punizione. Sul capovolgimento
di fronte rete avversaria e
momento difficile per le vicentine che si trovano a 5,41 dalla
fine sotto di 2 reti (4/6). Grande
prova di orgoglio specialmente
in difesa e prima Barzon dalla
distanza e Faggionato in superiorità pareggiano. È stato una
sorta di assalto del Mestrino ma
la Goplast ha finito con la palla
in mano per l'ultimo tiro". T.Q.
20 VICENZA PIÙ SPORT
Appuntamenti
Csi. Fasi finali calcio a 5
Dopo la giornata di riposo in occasione
delle festività pasquali, il campionato
dilettanti di calcio a 5 del Centro
Sportivo Italiano di Vicenza e provincia
riprenderà la settimana successiva in
modo regolare con i due gironi della
fase finale, che coinvolgono le dodici
migliori squadre del campionato, e con
il Trofeo Csi Vicenza, che offre la possibilità a tutte le compagini di proseguire
con l'attività sportiva sino a fine maggio.
Fase Finale - seconda giornata
Girone A
Italgrafica - Over, 13/04 ore 21,00,
Castelgomberto
T. Systems - Leon Bar N&G
Autoprestige, 13/04 ore 21,00, Longare
Casonense - BRPiazzo Five, 13/04 ore
21,00, Ca' Rainati (TV)
Girone B
Sporting Venezia - Se Po Restena, 14/04
ore 15,00, Zugliano
Sarcedo - C Due Chiampo, 12/04 ore
21,45, Sarcedo
Houston Soccer Team - Csi Tezze sul
Brenta, 13/04 ore 21,30, Sarcedo
Trofeo Csi Vicenza - seconda giornata
Girone A
Pol. Brendola - Futsal Montecchio,
14/04 ore 20,30, Zermeghedo
Real Camisano - Futura Futsal, 12/04
ore 21,30, Trissino
Blu Max DST - Metius, 13/04 ore 21,30,
Tezze s. Brenta
Girone B
Lusiana calcio - Caltrano, 12/04 ore
21,30, Lusiana
Flora S. Bortolo - Union Vicenza, 13/04
ore 21,00, Arzignano
Four Four - Villaverla, 14/04 ore 16,30,
Chiampo
Girone C
IFK Schiavon - Nacional 5, 13/04 ore
21,30, S. Giorgio di Perlena
Real Mantovano - Cobra Team, 12/04
ore 21,00, Zermeghedo
A. Bancone/Iron - Aston Villa, 14/04
ore 15,30, Lonigo
7 APRILE 2007
13
7 APRILE 2007
viaggi
OltreIlGiardino - 6. Luogo di vacanza per gli australiani, le due isole della Nuova Zelanda offrono un concentrato di Natura
Nella Terra di Mezzo, alla ricerca del diavolo
DI DANIELE BINAGHI
Il mio arrivo in Nuova Zelanda
mi confronta subito con la città
più popolosa, Auckland, dove
vive più del 50% della scarsa
popolazione di queste due grandi
isole ai limiti della zona antartica:
tanti vi cercano lavoro, l'allevamento delle pecore non offre più
grandi introiti e molti si spostano
in città nella speranza di un guadagno migliore. Io vi cerco
Natura, e forse qualche emozione;
con un annuncio in un ostello
riesco a trovare due ragazze con
cui spartire l'affitto di un camper
e qualche settimana di avventura.
Cominciamo dalla penisola
Coromandel, percorrendone le
tortuose strade fino ad arrivare
alle spiagge termali dove la gente
si scava una buca nella sabbia
calda e vi riposa mollemente. E'
poi la volta di Matamata, dove un
fan del fantasy par mio non può
non visitare il set di Hobbitville,
usato per le riprese dei film del
Signore degli Anelli; da lì, proseguiamo per Rotorua, apparentemente il punto focale del turismo
nell'isola Nord: parchi con pozze
d'acque colorate per i minerali
discioltivi, villaggi maori ricostruiti per chi vuole provare per
una sera a "vivere" come loro,
persino dei geyser attivati a
comando versandovi del sapone
in polvere (oltre che a fare più
schiuma, forse serve pure a fare
manutenzione…). E, dato che la
gente viene in questo paese per
superare i propri limiti, io vi faccio la mia prima esperienza di rafting, scegliendo ovviamente il
percorso con la cascata più alta
possibile (7 metri, ed il fatto che il
battello ne è lungo solo 4 vi fa
capire che c'è un terribile momento di verticalità prima dell'inabissamento). Ritornando verso
di piccozza e ramponi da
ghiaccio, riusciamo a risalirne abbastanza per perderci
nel suo bianco venato di
verdi ed azzurri. Poi, ripresa
la
via,
arriviamo
a
Queenstown, capitale dello
sport estremo, piena di aspiranti lanciatori nel vuoto, ma
la lasciamo presto per raggiungere il fiordo di Milford,
lungo il quale una motonave
ci porta a vederne le mille
cascate, spesso infilandoci il
muso da tanto si avvicina alle
scogliere; la notte è magica,
nessuna luce intorno, le stelle
del sud con la Grande Croce
e le Nubi di Magellano mi
ricordano le molte leggende
che ho sentito, come quella
Nella piazza principale di Christchurch, il
dell'isola Nord che sarebbe
Mago della Nuova Zelanda risveglia le
un pesce pescato da un dio
coscienze dei passanti
puntellatosi sull'isola Sud.
Dunedin ci offre altre danze
ovest, fluttuiamo su delle camere
d'aria all'interno di grotte il cui maori, e molti leoni marini lungo
soffitto è tappezzato di vermetti le coste della penisola di Otago,
luminosi, e poi raggiungiamo il mentre la zona interna del monte
lago Taipo, dove però le condizio- Cook, lo "spartinuvole", esibisce
ni avverse del clima impediscono dei laghetti con iceberg che galalle ragazze di lanciarsi col para- leggiano placidi in attesa di un'altra imbarcazione titanica. La meta
cadute.
Nel frattempo, tra una tappa e e punto di separazione è
l'altra facciamo scorta nei super- Christchurch: le ragazze rivolano
mercati e usiamo abbondante- a nord, io passo qualche giorno a
mente i luoghi per barbecue che visitare la città dove faccio la
troviamo un po' dovunque: a conoscenza con il Mago, una sorta
turno cuciniamo e laviamo i piat- di Beppe Grillo locale molto simti, con ricette italo-irlandesi o patico. Una nuotatina con le foche
semplicemente inventate (la a Kaukorua, e poi una settimana
nostra preferenza va però ai nella fattoria Bergli lavorando per
nachos con formaggio fuso, fagio- amici esperantisti sulle colline ed
li, carne e guacamole, di cui io andando in barca e kayak con
divento gran gourmet!). Gli inces- Max e gli altri ragazzi che vi
santi venti di Wellington ci alloggiano; tra una tagliatina
costringono ad usare robuste d'unghie agli alpaca (presi per
giacche, mentre l'amica esperanti- mescolarne la lana a quella delle
sta Jo, pur anzianotta, si diverte a pecore) ed una ai rami degli albescarrozzarci tra le tante attrazioni ri, arriva il giorno del mio ritorno
fino al set dove Peter Jackson sta in Australia, dove atterro a
girando King Kong; e da Sydney.
Wellington raggiungiamo, Vi resto di più dell'altra volta, e
con un traghetto notturno, così la visito un po' tutta, facendo
lunghe camminate sui sentieri che
l'isola sud.
Visitiamo il bel parco di circondano la baia e rifocillandoAbel Tasman, e, poi, le mi spesso a Chinatown, dove ho
Gli idoli Maori hanno lo sguardo fiero
e la pelle ricoperta di tatuaggi come
coloro che li hanno scolpiti
strane rocce a strati di
Punakaiki, dove le sule
fanno il nido senza essere
disturbate dagli umani,
tutti intenti a gustarsi deliziosi pancake con sciroppo
d'acero al calduccio delle
locande lungo la costa.
Perché qui fa fresco, se non
lo si era capito, e anche
quando non piove o nevica le nuvole in cielo
abbondano: un vero paradiso per le felci, che infatti
troviamo ovunque. Delle
guide ci portano a visitare
il ghiacciaio Fox, che
prima di cominciare a subire i mutamenti climatici
arrivava quasi fino al
mare, insieme al suo compagno Franz Josef: armati
scoperto un seminterrato con
moltissimi
ristorantini.
Raggiungo le Blue Mountains,
dove ospite di altri amici faccio
ancora un po' di trekking (durante uno d'essi, ho la fortuna di
avvistare due uccelli lira, dalla
lunga coda sottile come le corde
dello strumento omonimo), e poi
riparto verso Canberra, la capitale
costruita a metà strada tra le due
città più importanti della nazione:
la piscina dell'ostello offre sicuramente un diversivo, ma anche le
visite al Parlamento - dove vengono inscenati alcuni episodi storici
per il pubblico - ed alle parti dell'osservatorio di monte Stromlo
scampate ad un furioso incendio
sono piacevoli ed istruttive. Ma è
Melbourne il piatto forte: quando
rincontro l'amico Shane è gran
festa, si va insieme a visitare la
città ed a fare colazione alla
domenica mattina con tutti i suoi
parenti (buffet per 6 euri, una
cosa grandiosa!), al luna park di
Santa Kilda o a vedere i pinguini
e poi via, lungo la Great Ocean
Road, fino ai faraglioni dei 12
Apostoli. I Grampiani ci danno da
scarpinare, cosa che poi faccio
anche nei 7 giorni che passo in
Tasmania, sperando di avvistare
un "diavolo" o ancor meglio un
"tilacino" (entrambi gli animali si
tengono però ben nascosti alla
mia vista): da Launceston, con
una macchina a noleggio, visito le
grotte di Marakoopa, la contea
devastata dall'attività mineraria
di Queenstown, la costa ovest così
caratterizzata da rocce trasformate dall'effetto del mare in mosaici,
in ponti, in cattedrali, in soffioni,
e poi attraverso l'Eaglehawk Neck
(stretto passaggio, una volta chiuso da una guarnigione e da un
cordone di cani ferocissimi) per
raggiungere Port Arthur, la più
famosa colonia penale del continente. Hobart, in compenso, mi
appare spenta ed inutile. Ma
ormai non c'è più tempo, torno a
Melbourne ed affronto l'Oceano
Pacifico…
Gli hobbit sono davvero esseri piccolini, al loro cospetto mi sentivo come Gulliver di fronte ai lillipuziani
La scheda
Nuova Zelanda,
le isole estreme
Un mezzo di trasporto
autonomo, come un camper, offre molte opportunità di visitare la Nuova
Zelanda senza spendere
una cifra enorme e fermandosi dove si vuole;
come in Australia, i campeggi sono spesso gratuiti
ed offrono bagni e zone
per cucinare (attenzione
agli opossum, però, che
tendono ad assalire le
vostre provviste!). Il
tempo frescolino consiglia di vestirsi bene,
magari a strati, in modo
da potersi levare quanto
di superfluo nei momenti
in cui il sole riesce a bucare le nuvole e a raggiungere il verde della terra.
Gli interessati alla cultura
maori troveranno pane
per i loro denti, anche se è
praticamente impossibile
imbattersi in qualcosa che
non sia stato trasformato
in spettacolo: la Nuova
Zelanda vive oramai di
questo, di bungee jumping, di imprese impossibili, più che di pecore; ma
chi potrà godersela di più
saranno quelli che amano
la Natura, dai monti al
mare, dalle colline ai
fiumi: decine di parchi e
riserve, centinaia di sentieri, animali che vivono
abbastanza
tranquillamente da rendere frequente l'imbattersi in
leoni marini appisolati
sulla spiaggia o delfini
che vi nuotano accanto. E
semplicità, specialmente
nel sud: le città sono a
misura d'uomo, tranquille, ci sferragliano ancora i
tram su rotaia mentre i
turisti si guardano intorno, quasi increduli di aver
speso tutti i loro soldi in
due o tre attività sportive.
Per visitare il Paese serve
un biglietto di proseguimento di viaggio o ritorno, sennò non vi lasceranno entrare; in compenso,
ci sono ottime possibilità
per raggiungere le Fiji ed
altre isole a prezzi scontati, in particolare grazie a
degli
speciali
pass
dell'Air New Zealand.
14
7 APRILE 2007
giovani
Psicologia della nuova internet-mania: timidezza, noia e narcisismo adolescenziale. Tutto in una personal page
I fatti vostri a portata di click. Ecco My Space
DI
ALESSIO MANNINO
Ormai se non hai
la tua paginetta
non sei nessuno.
In senso letterale:
non esisti, non ci
sei, non sei connesso. Poche ciance: chi, fra i giovani magnagati,
non mette in mostra se stesso su
MySpace, alzi la mano. Pochi,
pochissimi resistono nella trincea dei non-myspacesizzati.
Perché questa immensa città virtuale (vedi articolo) dà il brivido
di avere a portata di mano il
mondo intero dalla tua stanzetta
di casa. Entri e, click dopo click,
puoi "conoscere" decine, centinaia, migliaia di persone.
L'onnipotenza della curiosità,
l'esibizionismo
informatico
come passatempo, la distruzione delle distanze di spazio e
tempo elevato a software per
nuove amicizie: tutto questo è
MySpace.
Magari per i vicentini fra i 15 e i
35 anni è anche qualcos'altro: è
guardare dal buco della serratura, protetti dallo schermo del
computer, senza poi trasformare la conoscenza online in amicizia reale. Gli eterni adolescenti
in quel di Vicenza, se confrontati con un padovano se non con
un milanese o un romano, mantengono ancora una mentalità
chiusa, una timidezza guardinga e molto poco affabile.
Insomma, sono poco socievoli.
Farsi tanti amichetti nella doppia vita internettiana è facile,
conoscerli dal vivo invece costa
fatica. Ecco allora che la cerchia
di persone che già si frequentano abitualmente si ricrea qui tale
e quale, e gli spazi personali
diventano il sostituto della posta
elettronica. Con una grande differenza: che quello che ci si scri-
Gli artisti usano MySpace per
raggiungere il grande pubblico
ve può essere letto
anche da altri. Si genera così un vero e proprio guardonismo di
massa, grazie al quale
uno può sapere cosa fa
non solo l'amico, ma
anche il suo conoscente e a sua volta questi
può sapere cosa farai
quella sera tu. Il segreto non esiste più, l'intimità viene abolita, il
privato diventa pubblico. Tutti possono
sapere tutto, o quasi.
Se almeno uno appro- Molti contestano il fondatore
Tom Anderson, che compare come "amico
fittasse di questa onnistandard" in tutti i profili
veggenza convertendo
il suo errare fra gli spazi perso- esiste perciò un MySpace vicennali in approcci concreti ("Ehy tino: ce ne sono tanti quanti
ciao, ieri ho visto la tua pagina, i sono gli utenti vicentini. Che
tuoi gusti musicali mi piacciono come tutti quelli sparsi sul
un casino") assisteremmo a una globo, non corrispondono
novità ciclopica: non ci sarebbe necessariamente al profilo di
più bisogno di presentarsi, nerds che compensano sul pc le
basterebbe aggiungere una per- sofferte sfighe esistenziali. Fior
sona all'elenco di 'friends'.
di gruppi musicali già abbastanOvviamente questo non accade. za noti sono sbarcati qui per
In generale perché - e per fortuna - le emozioni di pelle del visà-vis contano ancora qualcosa.
Nel caso degli smanettoni berici,
non c'è neanche questo pericolo:
i contatti myspace riflettono
quelli del proprio giro del weekend. Per rendersene conto
basta andare sulla pagina inteL'ultima frontiera del markestata a Vicenza (www.myspating? MySpace. Non c'è guru
ce.com/vicenzarock): il misteche alla domanda "qual è il
rioso autore ha inserito né più
futuro del web?" non vi
né meno le sue amicizie. E
risponda con il nome della
dev'essere
senz'altro
un
comunità online più grande
maschio, almeno a leggere la
del mondo. Non si capirebbe
parte dedicata a "chi mi piacealtrimenti perché il tycoon
rebbe conoscere": "tutte le
dei media Rupert Murdoch
fighette del Grottino", risponde.
nel 2005 abbia sborsato 580
Nella reticolo ironico e scanzomilioni di dollari per acquinato di MySpace non c'è un
stare
il
dominio
punto d'inizio né d'arrivo. Non
www.myspace.com e la piccola società che lo gestiva
(composta
da
Tom
Anderson, che è in automatico il primo "amico" quando
ci si iscrive, e Chris De
Wolfe). E' solo allora che tutti
hanno cominciato a chiedersi: ma cosa accidenti è
MySpace?
MySpace nasce nel settembre
2003. E' una piattaforma di
social networking, cioè un
sito creato per far incontrare
fra loro le persone che vi si
iscrivono. Consiste in un
programma che permette a
ciascuno di pubblicare gratuitamente una pagina web
in cui poter elencare i propri
MySpace si è velocemente trasformato in uno spazio pieno di
gusti in fatto di musica, film,
avere un filo diretto coi propri
fan. Lo stesso quelli che cercano
visibilità. Ragazzi di tutte le
tipologie e di tutte le tribù con
l'html ornano e decorano la propria pagina più per passare il
tempo che per altro. E per
ingannare la noia molti si perdono nei meandri delle liste d'amici altrui, provando lo spionistico
piacere di scoprire vita, preferenze e fatti di gente che abita a
un km da casa piuttosto che dall'altra parte dell'oceano.
A differenza della ormai declinante chat, tuttavia, MySpace è
un pianeta esclusivamente giovane.
E' rarissimo trovare
qualcuno che abbia
superato i 35 o 40 anni.
Un po' perché si tratta
di un programma
molto recente e ancora
sconosciuto ai più. E un
po' perché esibire il
proprio io idealizzato rimodellato secondo i
propri desideri, dato
che ciascuno ha la libertà di
mostrare solo ciò che vuole - è
quanto di più felicemente adolescenziale ci sia. Chissà qual è il
tasso di adolescenza di Ray, che
ha intitolato il suo spazio
www.myspace.com/vicenza
pur essendo lui del North
Carolina, di 47 anni d'età e con
appena 3 amici. Forse un omaggio alla sua città natale: "I was
born in Italy while my father
was stationed there". Lo supponiamo figlio di un militare americano di stanza alla Ederle. Ah
no, basi americane anche qui no
eh…
Come farsi amici in tutto
il mondo dal pc di casa
esibizionisti
libri, luoghi, sesso e quant'altro possa servire a definire le
sue caratteristiche personali.
In pratica, un formidabile
strumento per fornire ai pubblicitari una quantità pressocchè infinita di informazioni sugli utenti/consumatori.
Che oggi sono arrivati al
numero di quasi 100 milioni.
MySpace ha surclassato altri
siti o software orientati alla
ricerca di amici o dell'anima
gemella (come le chat). Per
un unico motivo: l'estrema
semplicità. Per creare un profilo-base con foto e note
generiche bastano pochi
minuti. Personalizzare il
design della pagina, elaborarla aggiungendovi video,
immagini o links, renderla il
proprio juke-box con le proprie quattro canzoni preferite (come avviene nelle homepage delle band musicali) è
più complesso, ma non
richiede abilità particolari.
A questo punto comincia il
perverso gioco di MySpace.
Si chiede a un altro utente
che ispira simpatia o di cui ci
è piaciuto il profilo "vuoi
essere mio amico?". Se
risponde di sì, è fatta. E via
così, ingrossando giorno
dopo giorno il numero dei
propri "friends", in teoria
all'infinito. La cosa ovviamente funziona anche al
rovescio: una volta inaugurata la propria pagina decine e
decine di visitatori busseranno per farsi "addare"
(aggiungere, in gergo) come
amici. Marketing virale allo
stato puro.
L'altro segreto del successo
di MySpace sta nella libertà
totale (fatto salvo il rispetto
delle leggi) nella scelta dei
contenuti: ognuno può riempire la propria pagina con ciò
che più gli aggrada. I gruppi
musicali possono così farsi
conoscere da ascoltatori,
locali ed etichette discografiche senza neanche bisogno
di inviare un demo. E ciascuno può assaporare l'ebbrezza
di un doppione informatico
in cui riversare le proprie
attività e il proprio mondo,
facendosi promoter di se
stesso.
A.M.
15
7 APRILE 2007
storie
Reportage da un inviato "poco speciale" sulla 41sima rassegna di Vinitaly a VeronaFiere
Questo rosso cileno
val bene un Giletti
"Ne valeva proprio la pena?",
chiedeva la mia gentile consorte. Domanda non inaspettata. Alla mia quinta volta al
Vinitaly, avevo deciso di
condividere con lei i miei
impegni di cronista, certo
che, da vicentina ed intenditrice di vini, avrebbe apprezzato questo immenso carrozzone fieristico. Pochi giorni
prima, in un Bàcaro dalle
parti di Corso Palladio, le
avevo fatto assaggiare un
rosso cileno, strepitoso ma
costosissimo. Perciò la possibilità di riprovare l'esperienza, aggratis, nel padiglione
allestito per i paesi sudamericani, l'aveva convinta a
seguirmi. "Poi si possono
degustare
quelli
della
California, quelli australiani,
georgiani, ungheresi e perfino i vini indiani: quando ti
ricapita più?".
Un arrivo difficile (e giornalisti Winnie Pooh)
Insomma, alle 7 di venerdì
mattina saliamo in macchina
per cominciare di buon mattino il tour alcolico. Solo che
alle 10 si era ancora in colonna all'uscita di Verona est.
"Diamine, non staranno mica
entrando tutti adesso, i 4300
espositori accreditati?". Il
dubbio di aver scelto la giornata sbagliata mi attanagliava, considerato anche il tempaccio infame. Eppure avevo
deliberatamente evitato il
week-end: dove avevo sbagliato? Forte la tentazione di
mollare l'auto in uno qualsiasi dei marciapiedi lungo il
viale verso la Fiera, sull'esempio dei tanti acrobatici
parcheggiatori che vedevo
dal finestrino mentre sfrecciavo a 10 metri l'ora. I tolleranti gestori delle pompe di
benzina avevano permesso
che si sostasse praticamente
in ogni pertugio, lasciando
libere solo le colonnine del
carburante; per il resto c'erano vetture ovunque e non
andava meglio a chi aveva
scelto il bus navetta, visto
che arrancava su una corsia
preferenziale già intasata.
Per riguardo alla mia signora, considerata la distanza e
la pioggia battente, ho deciso
di proseguire, nonostante il
navigatore mi facesse sconsolatamente notare che, di
quel passo, arrivavo a desti-
nazione attorno alle 12. Alla
fine, prevale il compromesso
del parking multilivello, a 1
km dall'ingresso. Zuppi, si
entra a ritirare i pass per la
stampa. Mi illudevo di trovare, almeno lì, una comoda
scorciatoia, invece scopro
che in Italia uno su due scrive o lavora per qualche testata: una cinquantina i "giornalisti" in coda, alcuni davvero
improbabili e con tanto di
pupazzetto Winnie Pooh che
pende
dal
cellulare.
Finalmente dentro la bolgia:
migliaia di addetti ai lavori,
hostess dalle gonne cortissime, esperti, semplici curiosi
che si precipitavano da uno
stand all'altro, spesso senza
una meta, solo per prendersi
meno pioggia possibile.
Sommelier, parla come
bevi!
Viste le esperienze degli altri
anni, quando per voler
assaggiare di tutto ero tornato a casa a becco quasi asciutto, questa volta avevo già
programmato nei dettagli le
mie tappe: Veneto, per l'assaggio grappe; Abruzzo,
dove una testata della mia
regione mi aveva fissato un
paio di appuntamenti; e
naturalmente Cile. Se avanzava tempo, una puntatina
dagli yankees californiani,
che la tv aveva detto tra i più
temibili concorrenti dei vini
di casa nostra. Però di fronte
a noi, il primo padiglione era
quello della Lombardia,
dove albergavano i guru
dell'Ais (i sommelier) e
dell'Onav (i più modesti
assaggiatori). "Cara, che dici
se ascoltiamo qualche loro
vaticìnio, tanto per arrivare
più smaliziati davanti ai calici? Insomma per non fare la
figura dei neofiti". Mi ero
riproposto di seguire in religioso silenzio il loro operato,
segnandomi a mente qualche
descrizione da poter sciorinare al momento giusto.
Così, forte del mio cartellino
stampa, mi infilo durante
una degustazione di bianchi
dell'Oltrepò.
"Un'unghia
tenue, denota la fugace sosta
fermentativa…spicca
un
sapore di frutta a bacca gialla, con un marcato retrogusto
di cuoio vissuto, tipo sella
appena usata...il perlage
sfuma in una nota di fieno".
Che? Ma 'sta gente, di cosa si
nutre? Come avrebbe detto
in coro, un celebre trio cabarettistico napoletano del
Drive In: "a me, me pare 'na
strunz.." Avrei voluto trovare il coraggio di alzare la
mano, scimmiottando il
grande Totò: "ma mi faccia il
piacere!". Invece, deluso, ho
abbandonato quasi subito
quel convivio di saggi, con
l'idea proletaria che il vino è
meglio berlo che parlarci
troppo
sopra.
Fortunatamente, nei padiglioni scelti ho trovato le
informazioni che mi interessavano, anticipando la mia
profonda ignoranza in materia; anzi, con garbo e rispetto, gli espositori hanno scelto
i vocaboli più semplici e concreti per descrivere le sensazioni che, indubbiamente,
evocano certi vini di qualità.
Il vino è meglio del vip (piacione)
Alle 15 ho detto stop, trascinando la consorte (che più
volte ho rischiato di perdere)
sull'unico pulmino ancora
libero. "Ci porti all'uscita 10",
ho urlato entrando, fradicio e
un po' barcollante per i fenoli ingurgitati. Pensavo di
rivolgermi al controllore,
invece mi trovo davanti il
vippone Massimo Giletti, che
naturalmente stava intrattenendosi con una delle
hostess sul predellino, di
fatto monopolizzando il bus.
Mentre mia moglie restava a
bocca aperta, forse anche in
apnea, abbozzo un "piacere",
col dubbio però che si tratti
della straordinaria imitazione della Gialappa's. Invece è
proprio lui, altissimo e riccioluto, che cerca pure di
spiegarmi che le uscite non
sono numerate come i padiglioni.
Non voglio sapere altro da
lui, anche perché mia moglie
continua a fissarlo immobile
ed atona. Durante la via del
ritorno, naturalmente è
scomparsa ogni recriminazione per code, traffico e
disagi
meteorologici.
Appena riprende colore e
conoscenza, lei mi degna
appena di uno sguardo,
rivolgendomi solo un: "Certo
che è proprio bòno!". Non
credo si riferisse al cabernet
cileno.
Andrea Genito
Alcune immagini del Vinitaly 2007, edizione record
per visitatori ed espositori
16
7 APRILE 2007
terza pagina
Pensieri contro. L'ultimo film del regista: un atto d'accusa contro l'Uomo. E contro la Cultura
I Chiodi del "pagano" Olmi.
Lezione di verità e bellezza
DI
GIULIANO CORÀ
E' difficile immaginare che Ermanno
Olmi possa, superandosi, superare
un'opera come questa, suo ultimo film.
E' il suo 'testamento
narrativo', un magnifico addio da
cui vale la pena di cogliere gli insegnamenti. Prima di tutto, quella
che Olmi considera la fondamentale inanità del sapere scritto, della
scienza accumulata nei libri. Essa
separa gli uomini più di quanto
non li unisca ("A cosa sono serviti i
libri? A ingannarci l'uno con l'altro"). Il Professore - così, senza un
nome, viene chiamato il protagonista - lui l'ha capito, ed il suo gesto
è emblematico: come Cristo è stato
crocifisso per aver commesso il
'peccato' dell'Amore, così egli crocifigge i libri, per punirli del peccato di superbia. Nel suo breve peregrinare per il mondo, non sarà più
la parola scritta a fargli da tramite,
bensì il linguaggio dell'oralità e
della gestualità: essenziale, primigenio, 'primitivo'. 'Orale' era
appunto la cultura nei popoli primitivi, gestuale e istintivo il loro
linguaggio: e 'primitivi' ed 'ignoranti' sono coloro presso i quali
egli si rifugia. Un popolo che si
situa agli antipodi di tutto ciò che è
stata la sua esistenza precedente;
un popolo la cui pace, egli dice,
non viene dal mondo, ma dal
cuore: 'In interiore hominis abitat
Deus'. E non solo nel cuore
dell'Uomo abita Dio: anche nella
Natura. Gli insetti abitano tra le
erbe, i cieli trascolorano nelle ore
del giorno, le acque del fiume scorrono lente, si gonfiano, si fanno
quasi carne, i pesci ridono, come
noi. Ma non è un acquerello
d'Arcadia, quello che Olmi vuole
mostrarci. Vibra continuamente,
sotto queste immagini, il basso
continuo della minaccia suprema:
l'avidità e il potere, incarnati sia nel
disordine che l'uomo ha introdotto
in questa perfetta armonia (il
pesce-siluro), sia nella Macchina.
Ogni volta che essa appare, è sempre per ferire, avvelenare, distruggere: l'elicottero, la grande benna,
la ruspa che si fa largo tra gli alberi. La Macchina è frutto di quel
sapere ostile racchiuso nei libri, ed
è ostile all'uomo, ai suoi bisogni
essenziali: un bicchiere di vino,
una carezza, una danza, un tetto di
canniccio. E poi c'è Dio. Dio ama
gli uomini? E' loro vicino, nelle
rigide istituzioni (la splendida
figura del Monsignore) di quella
Chiesa che si autodefinisce suo
'corpo mistico'? Allevia i loro dolori? Non lo crede, il Professore, ed al
vecchio prete che lo rimprovera
del suo atto getta in faccia quella
che sembra una suprema bestemmia, ed è un supremo monito: nel
Il regista Ermanno Olmi
Giorno del Giudizio, sarà Dio a
dover chiedere perdono agli
uomini per le loro sofferenze.
Eppure un Dio c'è, in questo film,
un Dio 'materno' e a noi vicino,
come diceva Giovanni Paolo I°: ed
è appunto quella Natura di cui
abbiamo già accennato. Il vero
'mistero' di questo film è di come
un Autore profondamente cristiano e cattolico, come Ermanno
Olmi, ci abbia dato, del Sacro,
una visione profondamente
'pagana', dipingendo una Natura
che non appare come 'Creatura',
come dono di Dio all'Uomo, ma
essa stessa Dio. E infine la 'civiltà'.
Coloro presso i quali il Professore
fugge sono le mille miglia lontani
dalla 'civiltà' quale la intendiamo
comunemente. Abitano una terra
e costruiscono case "perché ci
sono sempre stati", e tanto basta,
come diritto; bevono il vino che
essi stessi hanno cresciuto; mangiano cibi semplici, cotti da loro: i
pesciolini, pescati dal loro fiume
Una scena del film Centochiodi
ed offerti all'ospite. Uomini e
donne sono umili e sereni residenti di quella terra, riposano, dopo
un'esistenza di lavoro; la giovane
fornaia impasta farina, acqua e lievito - elementi primordiali di vita ed essa stessa offre amore; colui
che oggi è postino, prima era
muratore, costruttore di case, 'pon-
tifex'. A voler sintetizzare, ecco il
tema dominante di questo poema
olmiano: la Sacralità dell'esistenza
e del mondo, e un monito per noi
che l'abbiamo violata. I Centochiodi:
una di quelle rarissime opere che
appaiono come miracolosamente,
e ci offrono materia di riflessione e
meditazione infinita.
Ferrara l'ateo devoto: "Olmi blasfemo"
Il Cristo santone che crocifigge i libri e sceglie la
carezza della vita, il Cristo di Ermanno Olmi,
trionferà a Cannes, e nelle sale arriverà come
una grande epifania dei valori contro i delitti
concettuali e storici della cultura, dell'arte, della
teologia, contro l'aridità della religione che celebra il suo idolo tra gli incensi e sugli altari.
Ma quale figlio di Dio, Cristo è un uomo e basta,
amabile per di più, bello come Raz Degan, ci
libera perdonando, rifiuta di giudicare, e insegna soltanto l'amore come prossimità (che
parola di merda) e come ascolto (che parola
vuota, quando nessuno parla). Lo puoi incontrare dietro l'angolo, basta svestirsi dei panni
curiali di ogni possibile civiltà, basta indossare la
povertà come cilicio della salvezza, basta rendersi semplice, ignorante, stradaiolo, ed ecco
che la salute del cuore credente fa premio sulla
salvezza dell'anima come sistema complesso,
misterioso, come messaggio da decifrare nei
secoli, come tradizione vivente, come disciplina
liturgica, come dramma nel chiostro, esercizio
spirituale pensato, ripensato e sorvegliato.
Olmi è un poeta e un regista che merita il culto
tributatogli universalmente, non lo discuto, e
non vedo l'ora di vedere il suo film nel dvd che
mi porterà mia moglie tenendo in una mano,
carezzandolo, un libro del cardinale Newman
sullo sviluppo della dottrina cristiana e nell'altra, stringendolo nel suo spessore, l'introduzione al cristianesimo del cardinale Ratzinger,
insomma una specie di esorcismo laico contro
tutte le eresie, contro tutte le comunità di base e
di Bose, contro il business dell'irrazionalismo
irreligioso promosso dai cattivi lettori di Karl
Barth, poi entrerò nel web per avere notizie del
Giuliano Ferrara e il cardinale Scola
generale Petraeus, se mai riesca a scoraggiare gli
assassini che uccidono i civili affinchè sia abbattuta la democrazia esportata con l'onore delle
armi, e mi compiacerò delle legnate che il Papa
regnante ha assestato, ricevendo i ciellini, sul
basto asinino di quest'Europa salumiera.
Scherzi a parte, e a parte che c'è il Cristo ricco e
severo del cardinale Biffi, la sua gioia di cherubini che sale verso le cose di lassù raccontate per
la gente di quaggiù, un'alternativa convincente
alla mitologia della fede fai-da-te, del popolo di
Dio che fa a suo piacimento di ogni altare un'osteria e di ogni osteria un altare, a parte tutto
questo, sono davvero stupefatto della semplicità di cuore con cui passa sui giornali laicisti e atei
non-devoti l'appello controculturale e controrazionale di un soggetto cinematografico raccontato da tutti come la nuova rivelazione cristiana,
quella che spazza via la leggenda dell'incarnazione, il ciarpame ieratico dei sacramenti, e ci
dirige rapidamente verso l'umanità assoluta del
Messia, senza nemmeno il conforto protestante
della scrittura. Sola fide, e chiodi arrugginiti
conficcati sul corpo dei libri, sacri e profani.
La fede semplice e povera e l'amore di prossimità, che hanno tutto il diritto di vivere i loro assoluti in nome della libertà dell'uomo, sono però
diventati lo strumento perfetto, inconsapevole e
perciò tanto più efficace, demagogico, per il
compimento ideologico della secolarizzazione e
per l'apostasia occidentale. Il decalogo si fa catalogo, questo: credere senza studiare, amare
senza apprendere e senza insegnare, perdonare
senza giudicare, l'anarchia spirituale e
l'egoCristocentrismo in cui tutti possono essere
nazareni e nessuno deve essere propriamente
cristiano, fino alla crocefissione dei libri in nome
della salvezza dalla religione, questo strumento
di regno, questa istituzione terrena destinata di
per sé a ogni fallimento.
Sono certo che il film di Olmi mi piacerà, perché
è molto bravo e intenso e forte, ma non mi
lascerò ingannare dalla sua malia. Per noi atei
devoti Cristo non è un'icona a disposizione della
sensibilità individuale, uno che nasca per curare l'ansia e il timore e il tremore che nascono
dagli aut aut dell'esistenza, è semmai la più
grande delle ipotesi sul mondo e sulla trascendenza fondata su un avvenimento duro come
un fontanile di pietra, costruita in secoli di storia
teologica ed ecclesiastica, vissuta come tradizione e cultura e politica da generazioni bimillenarie. Un santone no. La crocefissione dei libri no.
Siamo troppo laici per questo tipo di devozioni.
Abbiamo ancora la memoria dei roghi di libri.
Preferiamo l'incenso.
Il Foglio 26 marzo 2007
17
edicola
7 APRILE 2007
Ogni settimana, tratto dalla stampa locale o nazionale, un articolo che fa riflettere, discutere o arrabbiare. O anche divertire
Comitati di tutta Italia, unitevi!
No Tav, No Mose, No Base Dal
Molin, No Ponte di Messina. E
pure No Scorie in Basilicata, No
Coke
a
Tarquinia,
No
Tangenziale a Magenta, No Triv
(trivellazioni) in Val Di Noto. E
prima di tutto No Tav, il popolo
contrario all'alta velocità, che
oggi torna a marciare da Trana,
in val Sangone, ad Avigliana, in
val di Susa. Dal Piemonte a
Bolzano alla Sicilia, non c'è grande opera senza un comitato di
cittadini che la contesti. Gente
comune, casalinghe, operai,
impiegati, studenti, spesso senza
tessera di partito e alla prima
esperienza politica, qualche volta
un passato di militanza che va fin
troppo stretto. (…)
Ogni comitato ha la sua storia.
Ogni storia si ripete. Più di settanta volte. Quanti sono i comitati che lo scorso dicembre hanno
firmato il "Patto nazionale di solidarietà e mutuo soccorso".
Ventinove righe e un sito web www.pattomutuosoccorso.org che stanno ridisegnando il modo
di fare politica e stanno dando un
nuovo senso alla parola "partecipazione". (…) . Specificano: "Il
Patto non è una sede decisionale,
è una cornice per valorizzare le
esperienze, è una sede in cui praticare la solidarietà e l'aiuto reciproco". Poi aggiungono, quasi a
dettare le regole di come rappor-
In questa pagina: la manifestazione di febbraio contro il Dal
Molin militare. (Foto Luigi De Frenza)
tarsi con i partiti: "Il Patto non è
un tentativo per infiltrarsi di soppiatto nella politica di palazzo nè
intende farsi ospitare nei palazzi
della politica. Il Patto non ha
governi amici a cui guardare con
fiducia, né ha partiti a cui consegnare deleghe in bianco". (…)
Spiega Alessandro Borzaga, del
comitato No Tav-Kein BBT di
Bolzano: "I partiti non rappresentano più gli interessi locali. Tutti
avvertono una forte delusione. Il
bello di queste iniziative lo abbiamo visto in Val di Susa quando a
lottare contro i cantieri c'erano
sindaci, preti, comunisti, anarchici, gente comune senza appartenenze di partito". Quelli del Patto
dicono che togliere i simboli della
politica ufficiale moltiplica le
adesioni alle iniziative: "Quando
non ci sono più bandiere di sinistra o di destra è facile che si trovino obiettivi comuni". (…)
"Quelli più in difficoltà sono i
dirigenti locali di partito, anche
quelli della sinistra radicale che
appoggiando il governo Prodi
che ha detto sì all'Alta velocità si
trovano davanti a un bivio:
seguire le direttive dei vertici
nazionali o dare ascolto alla
base?", infila il dito nella piaga
Alessandro Borzaga, 48 anni,
informatore medico scientifico.
Nella piaga c'era pure Franca
Equizi, consigliere comunale a
Vicenza, prima tessera della Lega
di Umberto Bossi nel 1992, espulsa dal partito l'anno scorso:
"Meglio così. Mai avuto dubbi. Io
continuo ad essere d'accordo con
l'autodeterminazione dei popoli
e per la salvaguardia dei territori". Formidabili i duelli tra la battagliera ex leghista e il sindaco
della città di Vicenza Enrico
Hullweck di Forza Italia, favorevole all'ampliamento della base
Usa, contrario a un sondaggio
che chiami i vicentini a dire la
loro.
Anche se per anni sono stati
insieme nella Casa della Libertà,
Franca Equizi non disdegna oggi
di manifestare con i No Global:
"Se è per questo anche dieci anni
fa la Lega era contro la guerra in
Kosovo. Sono i politici che
dovrebbero preoccuparsi. La tentazione è quella di fondare un
altro movimento". Una tentazione che nel Patto nazionale di solidarietà e mutuo soccorso viene
esclusa nero su bianco: "Non
intendiamo percorrere strade che
ci portino a diventare partito".
Ma contro ogni desiderio c'è già
chi ha pensato di correre ai ripari. Marina dell'Assemblea permanente contro l'ampliamento
della base Usa lo spiega chiaramente: ""No Dal Molin" è un
marchio registrato. Non ci potrà
mai essere un partito o un simbolo elettorale con questo nome".
(…) Aldo Bonomi, sociologo e
fondatore del consorzio A.A.Ster,
cita l'esempio più classico: "Di
fronte allo sviluppo di grandi
opere i primi ad andare in crisi
sono i sindacati. C'è chi giura che
la cosa più importante sia il lavoro e chi invece ritiene che sia il
rispetto della comunità". I sindacati si dividono allora di fronte
alle promesse di grandi
investimenti che porteranno ricchezza al territorio. È successo in Val
Di Susa con l'Alta
Velocità. Lo stesso sta
accadendo con l'ampliamento della base
Usa a Vicenza, dove il
console americano a
Milano Deborah E.
Graze pigia sull'acceleratore: "Nella città veneta siamo il primo datore
di lavoro a Vicenza.
Oggi spendiamo 176
milioni di euro l'anno,
nel 2011 saranno quasi
il doppio". Una proposta allettante destinata
però a frantumarsi
davanti a quel cartello
esibito al corteo dei 100
mila a Vicenza del 17 febbraio:
"Se ampliano la base americana
non si potrà più circolare più in
via Tasso".
Analizza il sociologo Aldo
Bonomi: "È la vittoria dei localismi. Di fronte alle spinte della
globalizzazione, ogni luogo ridisegna la propria dimensione.
Vale per i comitati contro le grandi opere come per le manifestazioni di quartiere per avere una
maggiore sicurezza. Gli unici
fuori gioco sono i politici che non
hanno imparato a mettersi in
mezzo". E allora si torna al punto
di partenza.
Ai partiti che non capiscono la
gente. Alla politica con la "P"
maiuscola spiazzata da questi
comitati dove si trovano fianco a
fianco il sindaco e il parroco, il
militante di sinistra e quello di
destra, i vicini di casa soprattutto.
(…) Il comun denominatore, dal
Piemonte al Veneto alla Sicilia,
diventa allora uno solo: "Questo
sviluppo infinito non ci piace".
Con la voglia di essere padroni in
casa loro, i comitati contro le trivellazioni petrolifere, i rigassificatori, il ponte di Messina, la
linea dell'Alta velocità che passa
dal Nord Ovest al Nord Est, da
Berlino alla Sicilia, tessono una
rete per scambiare idee ed esperienze. (…) Troppo spesso, sono i
partiti a guardare e non capire
quello che sta succedendo.
L'esponente dei No Tav della
Valle di Susa è esplicito: "I partiti,
di sinistra o di destra, hanno lo
stesso problema: non capiscono
più la gente che non vuole più
delegare scelte fondamentali
della propria vita". (…)
da Specchio
24 marzo 2007
19 VICENZA PIÙ
7 APRILE 2007
REGIONE
Cerimonia ufficiale a Parenzo per la consegna dello Stemma dalle mani del suo Presidente, Ivan Jakovcic
Riconoscimento istriano
per il presidente Galan
Il Presidente della Regione
del Veneto Giancarlo Galan
ha ricevuto, nel corso di una
cerimonia ufficiale a Parenzo
lo Stemma della Regione
istriana dalle mani del suo
Presidente, Ivan Jakovcic.
L'assegnazione al Presidente
Galan è stata deliberata lo
scorso 12 marzo dall'assemblea regionale come riconoscimento per gli eccezionali
meriti in relazione ai rapporti instaurati con la Regione
istriana e la Repubblica di
Croazia.
Leggendo le motivazioni
dell'assegnazione
il
Presidente dell'assemblea
regionale Anton Perusko ha
sottolineato che il Presidente
Galan ha contribuito in
modo particolare all'incremento della collaborazione
bilaterale tra la Regione del
Veneto e la Regione istriana.
Ha
inoltre
apertamente
sostenuto il processo di integrazione
europea
della
Repubblica di Croazia. La
Regione del Veneto e quella
istriana collaborano in molti
progetti bilaterali e multilaterali in ambito europeo,
riguardanti tra l'altro i settori dell'economia, della tutela
dell'ambiente, della pesca e
della cultura.
Inoltre, la Regione del
Veneto da dieci anni a questa
parte sta attuando un programma di finanziamento
per la tutela e il restauro del
patrimonio culturale nei territori adriatici che furono
sotto
l'influenza
della
Repubblica
Serenissima,
includendo molte testimonianze storiche e architettoniche presenti nel territorio
della Regione istriana.
La motivazione fa riferimento anche all'impegno con cui
il Presidente Galan e la
Regione del Veneto hanno
sostenuto il processo di
c o s t i t u z i o n e
dell'Euroregione adriatica,
con sede a Pola. In conclusione, l'assemblea ha voluto
assegnare il suo Stemma ad
un "amico convinto e sincero
della Regione istriana."
INIZIATIVE - E' stato inaugurato alla presenza di numerose autorità ed esponenti del mondo imprenditoriale
Un nuovo laboratorio per i materiali
sportivi e per le energie rinnovabili
Offrire alle imprese venete
una nuova e qualificata possibilità di puntare su nuovi
prodotti, certificati e molto
difficilmente riproducibili,
cominciando dal Distretto
Produttivo dello Sportsystem
e della Bicicletta, ma puntando ad una ben più vasta
gamma di interlocutori e, al
contempo, ad una nuova
occasione di sviluppo economico del bellunese.
E' questo l'obbiettivo che il
Consorzio di Certificazione
Certottica, attraverso la
Società Dolomiticert, punta a
raggiungere con l'entrata in
funzione dei nuovi laboratori
di ricerca e certificazione,
inaugurati a Longarone
dall'Assessore regionale alle
Politiche Economiche Fabio
Gava, alla presenza di numerose autorità ed esponenti
del mondo imprenditoriale e
sportivo,
tra
le
quali
l'Assessore all'Ambiente del
Land Carinzia Reinhart Rohr,
del Presidente di Certottica
Floriano Pra e dei campioni
degli
sport
invernali
Maurilio de Zolt, Silvio
Fauner, Chiara Simionato e
Gerda
Weissensteiner.
"Con Dolomiticert - ha
detto Gava - Certottica si
pone perfettamente in linea
con il futuro dell'economia
del Terzo Veneto: innovazione e ricerca di qualità
sono infatti gli elementi
fondamentali per garantire
lo sviluppo nei prossimi
anni, e per sfruttare al
meglio le occasioni fornite
dalla nuova programmazione europea 2007-2013
che, per il Veneto, assegna
allo sviluppo economica
500 milioni di euro, 200 dei
quali riservati proprio alla
ricerca e innovazione tecnologica".
Gava ha anche posto l'accento sulla necessità che il
mondo produttivo punti con
maggior forza sulla qualità
certificata come strumento di
lotta alle contraffazioni.
"Dolomiticert - ha annunciato
il presidente Pra - si aprirà
anche ad un nuovo straordinario fronte: quello delle
energie rinnovabili.
In questo senso la presenza
dell'assessore Rohr è partico-
larmente significativa,
perché la Carinzia è all'avanguardia europea nel
settore ed è partner privilegiato del Veneto nell'ambito della cooperazione
transfrontaliera
Italia-Austria".
In tema di energia rinnovabile,
CertotticaDolomiticert ha già presentato un progetto di
adeguamento alle energie rinnovabili del patrimonio edilizio bellunese,
e sta lavorando alla validazione di un nuovo
tetto fotovoltaico alla cui
realizzazione sono interessati già vari enti pubblici. La struttura, inaugurata oggi e realizzata
con un investimento di
1,5 milioni di Euro e con un
contributo della Regione di
420 mila, lavorerà sul fronte
dell'innovazione dei materiali, dei dispositivi e dell'attrezzatura sportiva, non limitandosi ai soli prodotti del-
l'occhialeria, ma ampliandosi
ad una vasta gamma di prodotti e di settori, come ad
esempio quello dei caschi
(industriali, per i Vigili del
Fuoco, per motociclismo, per
arrampicata e sci), dei materiali tecnici come i pellami
naturali e sintetici, degli sci
da discesa e da fondo, le cui
qualità costruttive vengono
testate da un macchinario
(unico al mondo) realizzato
appositamente per testare le
prestazioni dei materiali
sotto sforzo, messe in relazione con la muscolatura umana
grazie all'utilizzo anche di un
elettromiografo.
All'interno del laboratorio
prove è già stato selezionato
anche un team di esperti già
in possesso delle competenze
e del know how necessario
per progettare, realizzare ed
utilizzare la strumentazione
tecnologica, con il supporto
specialistico della facoltà di
ingegneria dell'Università di
Padova.
20
7 APRILE 2007
regione
L'attenzione alle esigenze dell'utente costituisce da sempre per Veneto Strade S.p.A. un obiettivo prioritario
I servizi di veneto strade
Veneto Strade S.p.A., costituita
nel 2001 è nata per volontà congiunta della Regione del Veneto,
delle sette Amministrazioni
Provinciali della Regione e di
quattro Società Autostradali
operanti nel territorio regionale.
E' una Società a partecipazione
pubblica e privata ed ha, tra i
principali scopi sociali, la progettazione, la costruzione, il
recupero, la ristrutturazione, la
manutenzione, la vigilanza sulla
rete viaria di interesse regionale
assegnata a seguito del trasferimento di competenze dallo
Stato alle Regioni ed agli Enti
Locali in materia di viabilità
.L'attenzione alle esigenze dell'utente costituisce da sempre
per Veneto Strade S.p.A. un
obiettivo prioritario.
La Società, a testimonianza dell'impegno assunto, nel 2004 ha
conseguito la Certificazione alle
UNI EN ISO 9001:2000. I servizi
resi agli utenti possono essere
così sinteticamente riassunti:la
manutenzione
ordinaria
e
straordinaria delle strade in
gestione, per la quale nel periodo 2002 - 2006 sono stati investiti oltre 105 milioni di Euro,
attraverso ispezioni di verifica
del piano viabile da parte delle
squadre di manutenzione almeno 3 volte alla settimana; interventi di pulizia di detriti sul
piano viabile entro 5 ore dalla
segnalazione almeno nel 90%
dei casi; interventi di ripristino
delle barriere danneggiate in
zone a rischio entro 48 ore dalla
segnalazione almeno nel 50%
dei casi; trattamento antigelo
mediante spargimento di sale 2
ore prima dell'evento previsto
almeno nel 90% dei casi; taglio
dell'erba dai bordi di scarpate e
banchine 3 volte l'anno, potatura delle piante almeno una volta
ogni 5 anni.Gli interventi di
ripristino della viabilità con
mezzi e risorse adeguate a risolvere le situazioni di emergenza
e con la pianificazione delle attività da svolgere nei diversi casi,
in particolare il ripristino della
viabilità dopo incidenti entro 3
ore dalla segnalazione in alme-
no nel 90% dei casi; lo sgombero
della neve entro 45 minuti dalla
segnalazione almeno nel 90%
dei casi e il Piano Neve, approntato annualmente, per consentire anche durante la stagione
invernale buone condizioni di
transitabilità attraverso il servizio di sgombero neve ed i trattamenti invernali preventivi del
piano viabile.Trattamenti preventivi antigelo sono previsti
ogni qualvolta le condizioni
meteorologiche facciano prevedere la formazione di ghiaccio
sulla
carreggiata
stradale.
Consistono nello spargimento
con mezzi automatizzati di sale
e ghiaino, in particolare in corrispondenza di curve pericolose,
di sovrappassi e sottopassi,
all'imbocco delle gallerie, nelle
aree di incrocio e nei tratti di
strada ove siano possibili rischi
per la circolazione stradale.Le
attività di sviluppo e potenziamento della rete. La gestione
della rete stradale veneta e il suo
adeguamento alle crescenti esigenze qualitative e quantitative
dell'utenza, comportano una
serie molto complessa di attività, con riflessi - diretti ed indiretti - di primaria importanza e
di enorme ed immediato impatto sul piano socio-economico. Il
Piano Triennale Regionale 2002
- 2004 approvato dal Consiglio
Regionale del Veneto, la cui realizzazione è affidata istituzionalmente a Veneto Strade
S.p.A., ha stanziato ingenti
finanziamenti per garantire adeguate caratteristiche di efficienza e sicurezza della rete viaria
trasferita dallo Stato.
Nel triennio 2002 - 2004 sono
state appaltate nuove opere per
oltre 342 milioni di Euro e con il
nuovo
Piano
Triennale
Regionale per gli anni 2006 2008, recentemente approvato
dal Consiglio Regionale, si prevede di raggiungere, al 30 giugno 2007, un importo superiore
ai 514 milioni di Euro per nuove
opere appaltate. Veneto Strade
S.p.A. è inoltre incaricata della
realizzazione delle opere complementari al Passante di
Mestre,
alla
A28
Sacile
Conegliano
ed
alla
Pedemontana Veneta.Le informazioni
sulla
viabilità.
Conoscere in anticipo le condizioni della strada e della situazione del traffico è requisito fondamentale di sicurezza e del
comfort di viaggio. Con tale presupposto Veneto Strade S.p.A.
ha attivato sul sito internet istit u z i o n a l e
(www.venetostrade.it) un servizio di informazione, denominato "Viabilità in tempo reale", che
riporta le condizioni di percorribilità della rete stradale principale del Veneto oltre che, nel
periodo invernale, le condizioni
meteorologiche. Sul sito è possibile reperire facilmente informazioni dettagliate sulle ordinanze
di chiusura o di deviazione del
traffico. Ciò consente quindi
all'utenza di accertare la percorribilità di ciascuna tratta stradale, la presenza di cantieri e di
ogni altra situazione che possa
incidere sulla capacità di assorbimento del traffico.
L'asse medio padano à strategico
per il futuro della nostra Regione
La Nogara Mare collegata a
Mantova e con la Valdastico Sud
è un'opera che serve a "sbottigliare" la Bassa Veronese e l'Alto
Polesine e i lavori potrebbero
partire alla fine del 2008.
Lo ha detto questa sera l'assessore alle politiche della mobilità
del Veneto Renato Chisso intervenuto al Convegno sullo
Sviluppo
Infrastrutturale
dell'Asse Medio Padano, promosso a Legnago in provincia di
Verona. "L'opera non ha problemi di finanziamento - ha sottolineato Chisso - perché è in regime di project financing al cui
interno era ipotizzato un contributo pubblico di 60 milioni di
euro, dei quali la Regione si è
fatta carico sin dallo scorso
anno. Nel frattempo abbiamo
dato il via a consultazioni continue con gli enti locali, con il
coordinamento delle province
di Verona e di Rovigo, per far in
modo che questa autostrada si
inserisca nel territorio nel modo
migliore e le esigenze locali
hanno trovato spazio nello
Studio di Impatto Ambientale
che è pronto".
"Ora dobbiamo formalizzare
l'inserimento
in
Legge
Obbiettivo di questo intervento
con la firma di un'intesa istituzionale quadro i cui contenuti
sono già definiti e che prevede
anche la terza corsia autostradale sulla A4 da Venezia a Trieste.
Se firmiamo l'accordo tra fine
marzo e i primi di aprile - ha
detto Chisso - dovremmo arrivare al pronunciamento del
CIPE sul preliminare per la fine
dell'anno - inizio 2008 e quindi i
cantieri potrebbero aprire prima
dello scadere del prossimo
anno".
"La Nogara Mare - ha sottolineato ancora l'assessore regionale sarà realizzata prevedendo il
pedaggio gratuito per i cittadini
residenti lungo l'asse per tratte
di 15-18 chilometri, mediante
l'utilizzo di forme di esazione
molto evolute; in fase di gara
finale cercheremo anche di
aumentare il chilometraggio.
Si tratta inoltre di un'opportuni-
tà per realizzare a livello locale
quegli interventi strutturali
magari piccoli dal punto di vista
dimensionale ma di enorme
importanza per la sicurezza e la
qualità della vita delle comunità".
L'assessore ha concluso ricordando che altri importanti interventi per l'area della Bassa
Veronese sono stati previsti nel
Piano Triennale della viabilità
regionale approvato nelle scorse
settimane in Consiglio.
"In questo modo noi intendiamo
rispettare un patto tra gentiluomini rispetto al quale ci attendiamo che venga rispettato
anche dagli altri interlocutori".
Veneto strade S.p.A.
www.venetostrade.it
SEDE LEGALE e DIREZIONE CENTRALE:
Via C.Baseggio, 5
30174 Mestre Venezia
Tel. 041 290 77 11
DIREZIONE DISTACCATA BELLUNO:
Via Villa Patt
32036 Sedico (BL)
Tel. 0437 868 111
21
Carciofini sott'odio
Abbasso il lavoro!
di Alessio Mannino
Annuncio: il Comune permette ai
commercianti di commerciare anche
la domenica, cioè di sgobbare e far
cassa nell'unico giorno libero della
settimana. La Chiesa berica fa sapere: non si può lavorare tutti i santi
giorni, bisognerà pure mantenerne
uno dedicato al riposo, merce oramai
in estinzione. I preti hanno ragione.
Al di là dei richiami di rito alla
sacralità del settimo giorno, era dai
tempi del vescovo Onisto che non si
facevano sentire sull'ennesimo segno
di rimbambimento collettivo da iperlavoro. Dov'erano negli ultimi quindici anni, l'epoca del boom dell'imprenditoria vicentina? Ingeriscano
pure negli affari politici, mica ci
scandalizziamo come certe préfiche e
comari di sinistra, sempre urtate dal
lobbistico interventismo degli orfani
di Ruini. Però, se devono farlo, che
lo facciano andando al nocciolo del
problema: il gregge cristiano di
Vicenza e in generale del Nordest
insegue il lavoro - e il frusciare di
contanti che ne zittisce lo stress come il nuovo vitello d'oro che contabilizza il tempo abolendo quel
poco che rimane "libero". E il
responsabile ha un nome preciso:
benessere. Il benessere fa rima con
malessere, anzi: sono diventati la
stessa cosa. Più si guadagna, più si
accumula, più si ha e meno si è, se
non felici, almeno sereni. Ecco le
possibili alternative agli straordinari domenicali. 1) Rigirarsi nel letto
fino a mezzogiorno 2) Abbandonarsi
a passatempi i più improduttivi possibili, come ad esempio pensare 3)
Ingurgitare pillole omeopatiche di
televisione: il piccolo schermo della
domenica pomeriggio garantisce
temporanee lobotomizzazioni che, se
assunte in piccole dosi, affinano il
senso critico 4) darsi ai piaceri terreni: la vita di coppia ringrazierà 5)
leggere un libro, quell'oggetto rettangolare composto da fogli uno attaccato all'altro con dentro delle scritte
6) uscire di casa e parlare coi propri
simili, scoprendo che non esistono
solo i colleghi, i vicini e i parenti 7)
farsi una passeggiata in silenzio in
posti non ancora cementificati 8)
spegnere il telefonino 9) giocare a un
gioco qualsiasi - freccette o bocce
vanno benissimo 10) sparire dalla
circolazione senza dire niente a nessuno, lasciando il seguente biglietto:
"Ne ho le scatole piene".
7 APRILE 2007
tempo libero
L'angolo dell'oste. Non solo Umbria e Toscana: anche nel vicentino oli di prima qualità
Dorato e piccantino,
l'olio Dop arriva dai Berici
Colore dorato, piccantino, leggermente amarognolo. L'olio extravergine d'oliva dei Colli Berici sta lentamente uscendo dal settore dei prodotti di nicchia, conquistandosi gli
apprezzamenti di una schiera sempre
più vasta di buongustai. Certo, la
strada per arrivare ai risultati dei più
blasonati olii del centro italia o del
Garda, se si vuole rimanere a latitudini più vicine alle nostre, è ancora
lunga, ma i primi risultati sono incoraggianti.
Arrivata nel vicentino duemila anni
fa insieme ai romani, incentivata dai
dogi veneziani all'epoca della
Serenissima, la coltivazione dell'olivo
in provincia di Vicenza è oggi in
pieno boom, con un totale di oltre 40
mila piante, distribuite tra le zone di
Pove, ai piedi del Grappa, e nei pendii dei colli Berici. Proprio nei Berici,
l'anno scorso, è stato prodotto il
primo olio a denominazione di origine protetta (Dop) del vicentino. Un
risultato importante, che premia gli
sforzi dei coltivatori locali e di quanti
- Pro loco, Provincia e istituto agrario
di Lonigo in testa - li hanno
aiutati a portare avanti questo
progetto. "È un esito importantissimo - conferma Lucio
Penzo, presidente della cooperativa Olivicoltori associati dei
colli del Basso Vicentino -, perché ottenuto da un gruppo di
olivicoltori motivati che hanno
selezionato e unito le loro
migliori produzioni aziendali
per creare un unico blend
ancora più complesso e ricco
di caratteri qualitativi".
L'olio dei Berici si ottiene
Anche tra le brumose terre beriche
attraverso procedimenti mec- si produce un olio d'oliva di qualità
canici da olive coltivate e raccolte in zona entro il 15 gennaio, pre- base - colore verde oro, aromi intensi
valentemente delle varietà Pertegaro, di cardo, erbe selvatiche e mandorle,
Coratina e Rosara. La qualità è assi- guasto leggermente amarognolo e
curata dai controlli di un'apposita piccante -, che lo rendono ottimo per
commissione, ma i numeri sono molti piatti tradizionali della cucina
ancora piccoli. La produzione, nel vicentina. Provate a versarne un filo,
2006, si è avvicinata ai 5000 mila litri, crudo, sulla carne alla brace, sul bacripartiti tra la linea "normale" (che calà, sulla polenta calda, sul mineassorbe i due terzi del totale), quella strone o anche su dei semplici crostidop e quella biologica. Tutte e tre ni di pane abbrustolito: non rimarrecondividono delle caratteristiche di te delusi. Garantito.
Appuntamenti. Pedalate ed escursioni per tutti nel lungo weekend di Pasqua
Gite tra castelli, ciliegi e vette innevate
Escursioni. Non c'è niente di
più classico, a Pasqua, di una
gita fuori porta. E infatti le
proposte per questo fine settimana abbondano. Si comincia domenica 8, con una rilassante pedalata a Malo organizzata da Tuttinbici. Si parte
alle 9 da piazza Matteotti, si
pranza al sacco, e si rientra nel In bici in Riviera Berica
tardo pomeriggio dopo aver
visitato anche il museo dell'arte seri- capitello del ciclista; il Cai di Thiene,
ca e laterizia. Lunedì 9, giorno di invece, chiama a raccolta gli appasioPasquetta, i più mattinieri si possono nati per una escursione sul Novegno.
divertire con le marce non competiti- Mercatini. Saranno regolarmente
ve di Montecchio Maggiore (dove la attivi in sei comuni della Provincia
festa continuerà per tutta la giornata, sei mercati del lunedì:
con giochi, mercatini, folclore e Nei centri storici di Thiene, Lonigo,
inziative per tutti i gusti) e di Mason Sovizzo, Torrebelvicino, Montegalda
Vicentino, oppure con la Ciaspolada e Tezze sul Brenta si
di Pasquetta che parte alle 9 dal rifu- potrà passeggiare in città
gio Piccole Dolomiti alla Guardia, all'aria aperta con la posper un ultima passeggiata nella neve sibilità di approfittare
prima dello sbocciare della primave- delle occasioni offerte
ra. Sempre lunedì, la Giovane dalle bancarelle dei comMontagna organizza una camminata mercianti ambulanti.
attorno a Marostica (ritrovo alle 9 nel Mostre. Chi vuole approparcheggio dell'ospedale), le pro loco fittare dell'occasione per
dei colli Berici hanno in programma conoscere qualcosa di
varie escursioni in zona (sul sentiero nuovo, può scegliere tra
delle rose a Castegnero, alla grotta di la mostra "Cinema e
San Bernardino a Mossano), mentre Fumetto", che negli spazi
a Malo c'è il classico cicloraduno al dell'ex Gil (teatro Astra)
espone tavole e manifesti
riguardanti alcuni dei più
celebri personaggi passati
dal mondo delle nuvole parlanti a quello del grande
schermo, e quella su "Il
Meraviglioso e la Gloria"che
nel
bassanese
palazzo
Bonaguro propone capolavori dei grani protagonisti
dell'arte del Seicento, da
Rubens a Bernini al Guercino.
Manifestazioni. Martedì 10 aprile,
infine, a Nanto si apre la 14° edizione
del simposio Nantopietra, con scultori da tutto il mondo impegnati a
lavorare la famosa pietra dei Berici. Il
tema di quest'anno è quello della
fontana.
22
tempo libero
7 APRILE 2007
Popcorn. Ne I vestiti nuovi dell'Imperatore (2001) una favola sull'insensatezza del potere e le gioie della semplicità
La storia fatta coi se: ecco il Napoleone "clandestino"
DI GIULIANO CORÀ
Si definisce "ucronìa" quel genere
letterario (e cinematografico) che
racconta
una
vicenda storica
non com'è realmente avvenuta, ma come
sarebbe potuta accadere 'se'.
Ovverosia: come sarebbe andato il mondo se i Persiani avessero vinto alle Termopili? O se
i Turchi avessero vinto a
Lepanto? O se Hitler avesse
vinto la Seconda Guerra
Mondiale? Qui l'ipotesi è che
Napoleone non sia morto a
Sant'Elena, ma sia rientrato
clandestinamente in Francia,
mentre al suo posto sull'isola
sarebbe stato collocato un
sosia, il quale ne 'interpreterà'
il ruolo fino alla morte. Storia
ucronica, prima di tutto, o
verosimile fantasia? A parte
questo, una storia raccontata
con grande delicatezza e poesia. Quella che avrebbe potuto
essere, e rimanere per tutto il
film, una garbata commediola
in costume, diventa pian piano
un apologo sulla 'disumanità' e
sulla follia del potere, e non a
caso la narrazione trova il suo
climax proprio nella scena
agghiacciante del manicomio.
Quasi impossibilitato, per la
bizzarria crudele degli eventi,
ad attuare il suo piano (una
versione 'per adulti' de Il principe e il povero di Mark Twain,
1881), l'Imperatore si trova a
dover scegliere tra i fasti di un
trono quasi
favoloso e la
concretezza
umana
di
una quotidianità intessuta di 'verità': lavoro,
casa, amore.
Cos'è
più
importante?
Gran parte
del
merito
bisogna riconoscerlo, va anche
all'ambientazione, talmente
raffinata e pittorica (e così elegantemente fotografata) da
ricordare più di una volta anche nei caldi interni - gli
splendidi fondali dipinti del
coevo La Nobildonna e il duca
di Eric Rohmer (2001), o certe
inquadrature dei Duellanti di
Ridley Scott (1977). Per non
parlare della recitazione: grande attore Ian Holm, che alterna
con maestria da Oscar tutti i
registri, dalla tracotanza all'ironia (e autoironia), fino a un
disperato
smarrimento.
Perfetta, delicata, dolcissima
nella sua autentica femminilità
è poi la semisconosciuta Iben
Hjejle. Una favola intelligente e
stilisticamente perfetta, un piccolo gioiello da riscoprire (a
noleggio) con piacere e commozione.
Sul comodino. L'inventore di Montalbano ricostruisce un evento dimenticato del primo dopoguerra siciliano. Con curiosità e rigore
Camilleri, lo storico che non t'aspetti
DI GIOVANNI MAGALOTTI
Lo
scrittore
Camilleri è solito
alternare ai romanzi con protagonista
il
commissario
Montalbano, opere
di taglio storico in cui indaga,
con curiosità e rigore, piccoli
episodi della scena italiana. Si
tratta di fatti spesso sconosciuti
al pubblico perché marginali ai
grandi eventi, ma che l'autore
ritiene significativi perché
emblematici di un'abitudine o di
una svolta sociale.
Le pecore e il pastore, uscito di
recente per l'editore
Sellerio, appartiene a
questa categoria di
testi.
Giovanni
Battista
Peruzzo, vescovo di
Agrigento nel primo
dopoguerra, strenuo
difensore dei contadini e fermo oppositore del latifondo
considerato "struttura di peccato", fu
vittima, negli anni
del suo mandato, di una vera e
propria aggressione, descritta in
un volume. In una nota di questo, si accennava
senza rilievo al
fatto che dieci
monache
del
monastero benedettino di Palma
Montechiaro, saputo delle sue preoccupanti condizioni
di salute, avrebbero
offerto a Dio il sacrificio della loro vita
per la sua incolumi-
tà.
Camilleri, durante la lettura di
questo libro, è sorpreso e turbato dalla banalità della citazione
che sembra non cogliere il peso
della circostanza nell'insieme
della vicenda. Vi si sofferma e
analizza parola per parola il
testo della lettera della badessa,
di dieci anni successiva all'evento. Dopo una breve indagine,
prova a mettere insieme i diversi tasselli dell'episodio e a darvi
un'interpretazione complessiva,
restituendole il dovuto rilievo.
Alla fine non pretende di arriva-
re a una conclusione, accontentandosi di fare partecipe il lettore del suo preoccupato percorso
di ricerca.
Compie così una scelta interessante che segnala in lui un'attitudine di storico: essa lo porta a
cercare di ragionare sugli eventi,
prescindendo da qualsiasi giudizio morale, e soprattutto rinunciando alla pretesa di accedere a
una verità assoluta.
Andrea Camilleri,
Le pecore e il pastore,
Sellerio, 144 pp., € 10
Sommiamo relazioni. Sottraiamo ostacoli. Moltiplichiamo idee. Condividiamo esperienze.
26-28 Salus - Salone della salute e del benessere
FEBBRAIO
10-18 Luxury & Yachts - Salone internazionale del lusso
10-18 Nauticshow - Salone internazionale della nautica
15-18 Legno & Edilizia - Mostra internazionale sull’impiego del legno nell’edilizia
23-25 Forum “Il nuovo club” - International congress & trade show for fitness, wellness and acquatic clubs
MARZO
29/3-2/4 Vinitaly - Salone internazionale del vino e dei distillati
29/3-2/4 Enolitech - Salone internazionale delle tecniche per la viticoltura, l’enologia e delle tecnologie
olivicole ed olearie
29/3-2/4 Sol - Salone internazionale dell’olio d’oliva extravergine di qualità
29/3-2/4 Anteprima Agrifood - Laboratorio per il salone internazionale dell’alimentare made in Italy
APRILE
17-19 Pte Expo - Progetto Terza Età - Fiera e congresso delle tecnologie, prodotti e servizi per la terza età
19-21 Greenbuilding - Mostra e convegno internazionale su efficienza energetica e architettura sostenibile
19-21 Solarexpo - Mostra e convegno internazionale su energie rinnovabili e generazione distribuita
MAGGIO
5-9 Siab - International techno-bake exhibition
10-12 Saldat - Mostra convegno della saldatura e taglio
16-17 Automotive Dealer Day - Informazione, strategie, strumenti per la commercializzazione
automobilistica
25-27 Veronafil 1 - Manifestazione filatelica, numismatica, cartofila
25-27 Verona Mineral Show Geo Business
GIUGNO
5-8 Pulire - Mostra internazionale delle produzioni e delle tecnologie per le attività dell’igiene ambientale
14-16 Saloni della verniciatura 2007: Polveri, Cleantech, Ecocoating
Mostre convegno sui prodotti, servizi e tecnologie di verniciatura e altri trattamenti superficiali
SETTEMBRE
20-24 Abitare il Tempo - Giornate internazionali dell’arredo
8-11 Fieracavalli - Fiera internazionale dei cavalli e salone delle attrezzature e delle attività ippiche
17-20 Agrifood - Salone internazionale dell’alimentare made in Italy
21-24 Bus & Bus Business - Salone internazionale del trasporto in autobus
22-24 Job & Orienta - Scuola, orientamento, formazione e lavoro
23-25 Big Buyer - Mostra convegno del settore cartoleria e cancelleria di prodotti ufficio/casa/scuola
per grandi compratori italiani ed esteri
23-25 Cartoshow - Mostra di prodotti e servizi per il mondo della cartoleria
DICEMBRE
*** Model Expo Italy - Fiera del modellismo
*** Elettroexpo - Mostra mercato di elettronica, radiantismo, strumentazione, componentistica informatica
*** Data da definire
MANIFESTAZIONI ALL’ESTERO
15 Vinitaly India - Mumbay - Salone dei migliori vini italiani
Gennaio
17-18 Vinitaly India - New Delhi - Salone dei migliori vini italiani
Gennaio
23-25 Marmomacc USA / Stonexpo East - Mostra internazionale di marmi, pietre e tecnologie
Marzo
17 Samoter Tour Polonia - Workshop e business meeting tra aziende italiane e aziende locali
Maggio dell’edilcantieristica
Giugno Samoter Tour Russia - Workshop e business meeting tra aziende italiane e aziende locali
dell’edilcantieristica
4-5 Vinitaly Russia - Mosca - Salone dei migliori vini italiani
Giugno
7 Vinitaly Russia - San Pietroburgo - Salone dei migliori vini italiani
Giugno
Settembre Fieragricola Eastern Europe Tour - Raid di 4.500 km con trattori e macchine agricole attraverso
Italia, Slovenia, Ungheria, Slovacchia, Polonia, Repubblica Ceca, Austria e Italia
Ottobre Vinitaly - US Tour - Salone di vini, olio d’oliva e prodotti tipici italiani
Novembre Marmomacc USA / Stonexpo - Mostra internazionale di marmi, pietre e tecnologie
8 Samoter Tour Romania - Workshop e business meeting tra aziende italiane e aziende locali
Novembre dell’edilcantieristica
Novembre Vinitaly Japan - Salone dei migliori vini italiani
Novembre Vinitaly China - Salone di vini, olio d’oliva e prodotti tipici italiani
CALENDARIO SUSCETTIBILE DI VARIAZIONI
IN COLLABORAZIONE CON
www.veronafiere.it
HANNO DETTO
"La corruzione è sempre stata
compagna di strada dell'uomo.
D'altronde, la stessa cultura
cattolica ci insegna: senza soldi
non si cantano messe.
Pensiamo all'obolo di San
Pietro. Il problema, per noi
politici (…) è gestire il proprio
percorso verso Dio cercando
una mediazione".
Paolo Cirino Pomicino
da Il Corriere della Sera 2 aprile 2007
"Il movimento noglobal è in
crisi, non esiste più nelle forme
in cui si è sviluppato a partire
dal Chiapas, da Seattle, dalla
stesa Genova. Ormai siamo in
una realtà globale irreversibile
e bisogna cercare di capire
come costruire qualcosa di
nuovo".
Toni Negri
da Il Corriere del Veneto 31 marzo 2007
"È possibile andare in una missione di guerra, anche se retoricamente denominata missione
di pace, con l'idea che salvare
una sola vita umana valga tutta
l'i-m-p-r-e-s-a?"
Marcello Veneziani
sul caso Mastrogiacomo
da Quotidiani Epolis 3 aprile 2007