A Paestum sono presenti poche tombe a camera, mentre la

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A Paestum sono presenti poche tombe a camera, mentre la
A Paestum sono presenti poche tombe a camera, mentre la
maggioranza è costituita da tombe a cassone, ossia composte di
quattro lastre coperte da un doppio spiovente, racchiudenti uno
spazio limitato, sufficiente ad ospitare il defunto con il suo corredo; esiste poi una forma intermedia fra i due tipi ricordati,
comprendente tombe a cassone più ampie e costituite da due
lastre per ogni parete, detta comunemente a semicamera (8); di
questi ultimi due tipi sono le tombe che c'interessano in questa
sede. Come è evidente, si tratta di tombe singole, e non familiari;
chiuse, e quindi invisibili già poco dopo la deposizione. Quest'ultima caratteristica può suggerire di considerare in primo
piano l'aspetto religioso delle pitture in esse contenute, e di svalutarne o addirittura negarne una funzione rappresentativa, ossia
rivolta verso l'esterno. Il fatto che il rito funebre si svolgesse in
pubblico e terminasse nel luogo di deposizione, evidentemente
ancora aperto, che quest'ultimo quindi partecipasse come punto
focale di una complessa cerimonia attesa da un largo pubblico,
induce invece a rivalutarne l'importanza proprio per quanto
riguarda l'aspetto rappresentativo. Le stesse tematiche, del resto,
concentrate negli ambiti del rituale funerario, dei giochi funebri,
del mondo militare e di quello femminile, escludono quasi del
tutto il mito e le allusioni all'oltretomba, e sembrano quindi
porre al centro il mondo dei vivi. Anche volendo ammettere che
le pitture non fossero pensate per essere viste, è comunque certo
che sono un rimando alle realtà rappresentate, dotate a loro volta
di valore tipico (9).
Delle quattro lastre dipinte che intendiamo esaminare, solo
due provengono da contesti noti, mentre le altre due sono adespote (fig. 1-4) (10). Il tema delle armi è attestato anche in altre
una regione antica, Milano 1982; Poseidonia - Paestum (Atti XXVII Congr. St.
Magna Grecia, Taranto-Paestum 1 9 8 7 ) , Taranto 1 9 8 8 ; F. Z E V I (a c. di), Paestum, Napoli 1990.
(8) Sulla tipologia tombale v. P O N T R A N D O L F O - R O U V E R E T , cit.
(9) Sui rapporti fra necropoli e società dei vivi, con particolare riferimento all'Italia meridionale, v. B . D ' A G O S T I N O , Società dei vivi, comunità dei
morti: un rapporto difficile, «Dialoghi di Archeologia» III Serie, III, 1985, 1,
pp. 4 7 - 5 8 ; I D . , Il rituale funerario nel mondo indigeno, in G. P U G L I E S E C A R R A T E L L I (a c. di), Magna Grecia III, Milano 1 9 9 6 , pp. 9 1 - 1 1 4 ; A. P O N T R A N D O L F O , L'escatologia popolare e i riti funerari greci, ibid., pp. 1 7 1 - 1 9 6 .
(10) Tomba 6 1 Andriuolo, lastra Sud (Paestum, Museo Archeologico
Nazionale, inv. 2 1 6 1 3 ) : C O R R I G A N , pp. 6 2 4 - 6 2 6 ; P O N T R A N D O L F O - R O U V E R E T , p..
118 fig. 1; p. 324-326; tomba 2 8 Andriuolo, lastra Nord (ibid., inv. 2 1 3 9 2 ) :
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