Imprenditori sul lastrico sommersi dai debiti
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Imprenditori sul lastrico sommersi dai debiti
In primo piano CRONACHE di NAPOLI EMERGENZA CRIMINALITA’ ‘NO WAY’ Arresti anche a Poggioreale, Barra e Pollena Trocchia Giovedì 5 Febbraio 2009 L’inchiesta segue il blitz avvenuto lo scorso 25 luglio Antonio Anastasio Giovanni Cantore Fabio Caruana Sergio D’Ambrosio Giuseppe Fonzo Angelo Fusco Antonio Improta I NUMERI 1 2001-2008 I reati di usura e di estorsione contestati sono avvenuti nel periodo tra il 2001 e il 2008: sette anni di lunga agonia 2 LE VITTIME Sette le vittime, operatori commerciali e imprenditori del Vesuviano, finiti nella morsa dell’usura della camorra 3 GLI ARRESTI Sono 17 le persone arrestate nell’operazione dei carabinieri avvenuta a luglio scorso, 15 quelle dell’altra notte Anna Sirico Rosa Solla Kuka Bukurije Usura ed estorsione, fermate 15 persone affiliate ai clan Sarno e Veneruso VOLLA - Nuovo colpo alla holding dell’usura e dell’estorsione operante tra Napoli, il Vesuviano e il Nolano facente capo ai clan Sarno e Veneruso. I carabinieri della tenenza di Cercola, diretti dal tenente Vito Ingrosso hanno eseguito un provvedimento di fermo emesso dalla direzione distrettuale antimafia della procura della Repubblica presso il tribunale di Napoli nei confronti di 16 persone indagate per i delitti di associazione a delinquere, caratterizzate dal metodo mafioso, finalizzato all’usura e all’e- In due hanno provato la fuga ma si sono costituiti nelle caserme di Orvieto e Livorno storsione. In realtà sono stati 15 i fermi effettuati, in quanto uno dei destinatari dell’operazione, Arturo Ardimentoso risulta irreperibile. Il blitz è stato portato a termine insieme ai militari dell’Arma della Compagnia di Torre del Greco, diretti dal capitano Pierluigi Buonomo e coordinati dal tenente Stefano Scartozzi. Due degli arrestati, Ferdinando Solla e sua sorella Annunziata erano già detenuti nel carcere di Poggioreale. L’altro fratello Giuseppe, invece, si è costituito dai carabinieri ad Orvieto, mentre Massimo Ilardi si è costituito dai militari a Livorno. Questi ultimi cercavano di sfuggire al provvedimento restrittivo. Le attività estorsive e usuraie si sono perpetrate, tra il 2001 e il 2008, ai danni di sette vittime, commercianti e imprenditori tra Volla, Cercola, Pollena Trocchia, San Senastiano al Vesuvio e Massa di Somma. Le indagini, coordinate dalla Dda partenopea, hanno evidenziato che gli estorsori concedevano alle vittime prestiti in denaro con l’applicazione di un tasso di interesse superiore a quello legale, calcolato sul capitale iniziale e in caso di ritardo nella restituzione, sul residuo del debito costituito da capitale e interesse dovuto alla scadenza non onorata. Scadenze che dovevano essere rispettate sotto la pressione di continue minacce. L’indagine - No Way’ - rappresenta la prosecuzione di altre inchieste sui sodalizi criminali attivi a Napoli, nei quartieri Barra e Ponticelli, e nei comuni di Pollena Trocchia, Cercola, IMPIEGATI OLTRE 100 MILITARI L’operazione antiusura dei carabinieri ha coinvolto 120 militari dell’Arma San Sebastiano al Vesuvio, Massa di Somma e Volla. Indagini che già lo scorso 25 luglio avevano portato all’arresto di 16 persone ritenute affiliate o collegate al clan Veneruso di Volla e ai Sarno di Napoli-Ponticelli. Nonostante l’operazione della scorsa estate, però, i due clan avevano continuato le proprie attività illegali sul territorio riorganizzando il gruppo criminale. Gli ulteriori sviluppi investigativi hanno consentito di ricostruire, infatti, le responsabilità a carico di altre 16 persone collegate sempre agli stessi clan camorristici. Tra i perso- naggi di maggior rilievo colpiti dal provvedimento eseguito oggi da carabinieri, ci sono Giovanni Cantore e Arturo Ardimentoso, rispettivamente il ‘cassiere’ e il finanziere di alcune di queste attività estorsive e usuraie, riconducibili al clan Veneruso di Volla oltre a Fabio Caruana e Ferdinando Solla del clan Sarno. Le indagini si sono avvale di intercettazioni ambientali, perquisizioni, sequestri di documenti e titoli di credito nonché appunti relativi all’attività estorsiva. Centoventi i carabinieri entrati in azione. Giuseppe Ronza ARTURO ARDIMENTOSO L’esponente del clan Veneruso è latitante Il finanziatore della cosca è sfuggito alla cattura VOLLA (rp) - Una sola persona è riuscita a sfuggire alla cattura: si tratta di Arturo Ardimentoso (nella foto) considerato dagli inquirenti il finanziatore del clan Veneruso. L’uomo fu coinvolto anche nell’operazione che a luglio scorso portò all’arresto di altri 17 affiliati alle due organizzazioni camorristiche. Sei mesi fa, però, Ardimentoso 47enne di Volla, finì in manette pochi giorni prima per aver preso parte al rapimento del costruttore Sono di Volla, Cercola, Sant’Anastasia, Casoria e Ponticelli di Achille Talarico 23 Il 47enne di Volla fu coinvolto nel sequestro di un imprenditore di Casalnuovo Domenico Pelliccia, nell’ambito dell’inchiesta sull’abusivismo edilizio a Casalnuovo. Tra quelle palazzine rase al suolo dalle ruspe ce ne era una destinata a un imprenditore di Volla che pur di riavere i suoi soldi non esitò a chiedere al clan Veneruso di intervenire. Pelliccia fu sequestrato, ma le telecamere fuori casa sua permisero l’identificazione degli autori: tra i tre fermati c’era anche Arturo Ardimentoso. IL FENOMENO Le organizzazioni malavitose concedevano prestiti pretendendo tassi d’interesse fino al 100% annuo Imprenditori sul lastrico sommersi dai debiti Per restituire cifre anche superiori ai 200mila euro le vittime costrette a vendere immobili e attività VOLLA (achitala) - Un’organizzazione criminale ben radicata sul territorio che approfittava della grave situazione economico-finanziaria di commercianti ed imprenditori di Volla, Cercola, Pollena Trocchia, San Sebastiano al Vesuvio e Massa di Somma per ridurli sul lastrico attraverso prestiti ‘a strozzo’. I gruppi malavitosi facenti capo ai Sarno e ai Veneruso concedeva prestiti che oscillavano da un minimo di mille euro mila ad un massimo di 120mila euro. Il tasso applicato variava dal 5 al 10 per cento al mese: il che significa che oltre alle cifra prestata si aggiungevano debiti che andavano dai 30mila ai 200mila euro: alcune vittime sono state costrette a vendere case ed aziende per cercare di contenere il debito. La situazione drammatica, però, non è servita per uscire dalla morsa degli usurai: l’odissea, l’agonia è finita solo grazie all’intervento dei carabinieri. I reati contestati sono associazione per delinquere, aggravata dal metodo e dalle finalità camorristiche, finalizzata all’estorsione ed all’usura in danno di sette vittime, operatori commerciali ed imprenditori del Vesuviano, costretti a pagare, di fronte ad odiose minacce, interessi usurari medi oscillanti tra l’80 e il 100% annuo, nel periodo compreso tra il 2001 e il 2008. Gli estor- DAL 5 AL 10% Sono i tassi di interesse mensile richiesti dai clan ai commerciantie agli imprenditori oltre alla cifra del debito: i debiti arrivati anche a superare i 200mila euro SUL LASTRICO Alcune vittime hanno venduto case ed aziende per cercare di contenere il debito. I gesti estremi non hanno però consentito loro di uscire dalla morsa degli usurai sori concedevano alle vittime prestiti in denaro con applicazione di un tasso d’interesse superiore a quello legale, calcolato sul capitale iniziale e, in caso di rotardo nella restituzione, sul residuo del debito costituito dal capitale e l’interesse dovuto alla scadenza non onoratam noncè esercitando minacce e pressioni dirette a costringere le persone offese alla corresponsione alle relative scadenze dei ratei d’interesse ed alla restituzione del capitale. Proprio il recente rapporto Eurispes ha reso evidente come la piaga dell’usura, soprattutto a Napoli e in provincia sia in forte crescita. I napoletani, dunque, stretti nella morsa dei cra- “ il rapporto ammonisce IL BUSINESS DELLA CAMORRA vattari: anche che la maggior parte dei casi Il recente rapporto Eurispes vede Napoli e la provincia in testa alla triste classifica dell’usura: il dato tiene conto dei casi risolti “ continua a rimanere sommersa, al punto che negli ultimi anni il numero delle denunce risulta addirittura in calo. Ed è proprio Napoli (con 62 casi risolti) in vetta alla triste classifica delle province italiane più interessata dal fenomeno. L’usura è il settore più in crescita nel giro d’affari dei reati che incidono direttamente sulla vita delle imprese: aumentano infatti gli imprenditori colpiti, sale la media del capitale prestato e degli interessi restituiti nonchè dei tassi di interesse applicati, facendo lievitare il numero dei commercianti colpiti.