Molière: la recita di versailles
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Molière: la recita di versailles
Corte Il più grande commediografo dell'età moderna, Molière, fatto rivivere con amore e ammirazione da un comico dei giorni nostri, Paolo Rossi. Il lavoro del teatro e dei teatranti raccontato dal dietro le quinte di una commedia improvvisata per accondiscendere a un ordine del re. Dal 9 febbraio al 14 febbraio Molière: la recita di Versailles Stefano Massini, Paolo Rossi, Giampiero Solari regia di Giampiero Solari Per saperne di più leggere vedere ascoltare Il romanzo buffo di Paul Scarron (Sellerio) La carrozza d’oro (1952) di Jean Renoir Ho visto un re di Enzo Jannacci e Dario Fo Il paradosso dell’attore di Denis Diderot (Audino) La presa del potere da parte di Luigi XIV (1966) di Roberto Rossellini Ma che aspettate a batterci le mani? di Dario Fo La carrozza del Santo Sacramento di Prosper Merimée (Liberlibri) Il viaggio di Capitan Fracassa (1990) di Ettore Scola L’istrione di Charles Aznavour Re Luigi XIV chiede a Molière una nuova commedia da rappresenIl testo tare a corte la sera stessa. Nasce il dramma del capocomico: come restare lucido, sfruttare il genio, correre contro il tempo e partorire in men che non si dica un capolavoro? In questo caso la crisi è a un passo. E certo tutto filerebbe molto più liscio se Molière avesse la testa sgombra, senza le angherie dei suoi avversari, senza le sfuriate delle sue donne, senza i morsi del portafoglio e delle mille trappole quotidiane. Basterebbe un po’ di pace, al capocomico. E allora sì che Sua Maestà avrebbe la sua recita. O meglio: un’ipotesi di recita. Una traccia? Un’improvvisazione, ecco. Riletta e fatta propria da Paolo Rossi, L’improvvisazione di Versailles (L’impromptu de Versailles) è una commedia scritta da Molière nel 1663, in cui mette in scena se stesso e la sua compagnia, dichiarando apertamente le proprie idee sull’arte drammatica e abbozzando quella “Comédie des comédiens” che da molto tempo, si dice, aveva intenzione di scrivere. Fondando la nuova commedia di carattere e di costume, Molière riassume l’esperienza del teatro comico italiano e in particolare della commedia dell’arte, ritenendo necessario realizzare opere che attraggano il pubblico, non soltanto quello della corte e di Parigi, ma anche tutta la “platea che si lascia coinvolgere”. La riscrittura della commedia in un atto di MoLo spettacolo lière, firmata da Stefano Massini, Paolo Rossi e Giampiero Solari, si prefigge di indagare l’arte comica, di fondere la tradizione e l’attualità con rigore e poesia. Ne nasce una divertente rappresentazione della vita quotidiana dei teatranti, tra brani tratti dalle commedie più celebri e stralci della biografia straordinariamente affascinante del grande capocomico francese. Un viaggio nel teatro, nelle opere e nella biografia di Molière, il racconto del dietro le quinte di una compagnia in prova che deve allestire uno spettacolo in tutta fretta, sortendone una nuova commedia che metta a confronto in un gioco di specchi temporali ed esistenziali il lavoro e la vita del capocomico Molière, ma anche dell'attore-personaggio Paolo Rossi, il quale a proposito di questo spettacolo ha dichiarato: «Molière mi piace, mi fa godere e mi consola. Mi affascinano soprattutto le voci che circolano sul suo lavoro, sulla sua vita privata, sulle scadenze, le commissioni, sui temi pericolosi da recitare in un ambiente ancor più pericoloso, sulle rivalità degli altri teatri; ma soprattutto sulle leggende – le chiamerei così – riguardanti la sua compagnia. Compagnia che mi è sempre apparsa come una famiglia che oggi chiamerebbero allargata. Ecco avrei voluto vivere e recitare con loro, anche se poi ho sempre voluto che le compagnie con cui ho lavorato diventassero una famiglia. Quelle belle famiglie con tante persone e non poche solitudini, al di là delle differenze, dell’ideologia, delle tensioni… Costrette a restare unite amorevolmente per affrontare nuove sfide. Magari improvvisando, per giocare con Le improvvisazioni di Versailles». Non era la prima volta che Jean-Baptiste Poquelin, detto Molière L’autore (1622-1673), metteva in scena una discussione diretta sulla sua poetica e sul suo modo di fare teatro. Lo aveva già fatto, ad esempio, pochi mesi prima e in modo esplicitamente polemico verso i suoi detrattori nella Critica della Scuola delle mogli, e lo propone ora in modo più pacato e articolato in questa Improvvisazione, dei cui toni autobiografici Paolo Rossi (Monfalcone, 1953) si appropria per rendere omaggio al teatro e al gioco degli attori. produzione Teatro Stabile di Bolzano interpreti Paolo Rossi Lucia Vasini Fulvio Falzarano Emanuele Dell’Aquila Alex Orciani Stefano Bembi Mariaberta Blasko Riccardo Zini Irene Villa Karoline Comarella Paolo Grossi scene e costumi Elisabetta Gabbioneta canzoni originali Gianmaria Testa musiche eseguite dal vivo I Virtuosi del Carso luci Gigi Saccomandi SOCI ISTITUZIONALI COMUNE DI GENOVA si ringrazia Liguria REGIONE LIGURIA