2010-04-16_Commento su nuove regole calendario

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2010-04-16_Commento su nuove regole calendario
20 CRONACHE
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IL RESTO DEL CARLINO - LA NAZIONE - IL GIORNO
VENERDÌ 16 APRILE 2010
CACCIA: VERSO LE NUOVE REGOLE. PRIMO SI’ ALLA COMMISSIONE DELLA CAMERA
Le doppiette
in Italia
L’età
media
Le associazioni
in campo
I cacciatori in Italia
sono circa 750mila
In Emilia Romagna
sono 70 mila
Alta l’età media dei
cacciatori: 65 anni
Negli ultimi tempi
aumentano i giovani
Sono sei. La
Federcaccia
raccoglie metà dei
praticanti
PIERO LOMBARDINI (PDL), CURATORE DELLA LEGGE
«Prelievo di animali
scelto sulle esigenze
del territorio»
— BOLOGNA —
L’INGEGNERE della controversa legge sulla caccia che ha incassato il primo sì alla commissione agricoltura della Camera (dopo essere
stata riscritta) è Piero Lombardini,
romagnolo purosangue di Forlì, ex
segretario particolare di Zaccagnini (quando la Balena bianca nuotava), e ora responsabile per caccia e
agricoltura del Pdl in Emilia Romagna e a livello nazionale accanto a
Valerio Carrara.
Come la mettiamo con l’accusa di caccia senza limiti?
«Sono solo attacchi politici. Recepiamo una direttiva europea e ci
adeguiamo a Paesi come Germania, Grecia, Croazia, Spagna».
E’ vero che la
stagione si allunga in modo spropositato?
«Falso. Oggi per
i volatili si ferma
alla fine di gennaio. Se passa la legge è possibile, ma
non obbligatorio, che le singole
regioni allunghino fino a fine febbraio per poche
specie».
Quali?
«Solo marzaiola, codone e tordo. E
basta. Ci sono pareri scientifici secondo cui la nidificazione di questi
volatili parte più tardi. Le regioni
valutano, succede già per gli ungulati».
Esempio?
«La caccia ai caprioli si chiude il 31
marzo e quest’anno la Regione
Emilia Romagna ha dato il via
all’abbattimento dei cinghiali il 15
aprile. Sono scelte motivate».
Le Regioni con mano libera?
«No, devono sentire, e la norma dice obbligatoriamente, il parere
dell’Ispra, l’istituto che tutela la
fauna selvatica. Il parere dell’istituto per legge non può essere vincolante, ma diventa obbligatorio. Le
Regioni agiranno con responsabilità. Vale sia per quelle di centrodestra che di centrosinistra».
LE NOVITA’
«Solo per poche specie si
allunga il periodo venatorio
Ma con parere scientifico»
Il periodo di caccia può essere anticipato?
«Per quaglie e tortore si può partire
dal 20 agosto, cioè quando questi
animali ci sono. Per la stanziale, come lepri e fagiani, le regioni potranno anticipare dal 20 settembre, come accade ora, fino al primo settembre. Ma possono anche posticiparla. Dipende».
Da cosa?
«Dal clima, dal patrimonio
della selvaggina. Le cose
possono cambiare da una
regione all’altra. E’ una
scelta federalista. E comunque le valutazioni
tra selvaggina stanziale
e migratoria seguono canoni diversi».
Col nuovo testo si
potrà imbracciare il
fucile a 16 anni?
«No, abbiamo tolto questo
articolo».
Il Pdl è spaccato sulla
caccia?
«Ci sono opinioni diverse, è segno di democrazia».
b. b.
LA NUOVA legge sulla
caccia è stata licenziata
dalla commissione
agricoltura della Camera.
Gli esperti l’hanno dovuta
riscrivere e rivedere in
alcuni punti dopo che
anche la maggioranza si era
divisa, soprattutto con le
critiche del Ministro
Stefania Prestigiacomo. Il
testo sarà presto esaminato
in aula a Montecitorio per
la votazione. Le nuove
norme consentono
soprattutto alle regioni una
ampia discrezionalità nel
calendario venatorio. Per
alcune specie, nella caccia
valliva, la chiusura
dell’attività può slitttare
dalla fine di gennaio alla
fine di febbraio. Anche
l’avvio della caccia alla
migratoria, ma anche qui
solo per un paio di specie
(dificili da cacciare in altri
mesi), può essere antcipata
ad agosto. Anticipo
previsto, ma non
obbligatorio, pure per la
stanziale (lepri, fagiani e
pernici). Sono possibili
alcune modifiche nel corso
dell’iter legislativo. Gli
ambientalisti sono sul
piede di guerra.
L’ASSESSORE MARIOLUIGI BRUSCHINI
«In Emilia Romagna
nessuna deregulation
Tutto come prima»
di ALESSANDRO GOLDONI
— BOLOGNA—
ALTOLÀ alla deregulation. Nessun allungamento del calendario
venatorio in Emilia Romagna.
E’ quanto promette Marioluigi
Bruschini, ormai “ex” assessore regionale alla sicurezza territoriale
con delega alla materia venatoria.
DEROGA
«Spari in agosto? Non se
ne parla. Diverso è quando
ci sono danni alle colture»
Non è detto che Bruschini venga
riconfermato nella nuova Giunta
che Vasco Errani sta apprestandosi a formare, ma la posizione
dell’assessore rispecchia in pieno
la politica sulla caccia portata avanti dall’Emilia Romagna. «Che cerca un punto di equilibrio — dice
— tra la conservazione della fauna e l’esercizio dell’attività
sportiva».
«Anche nella malaugurata
prospettiva che il testo approvato in commissione,
passi l’esame di Camera e
Senato — continua Bruschini — la nostra regione non devierà dalla linea stabilita».
Il calendario stabilito nel
2009 con legge regionale e
valido fino al 2012, fissa inderogabilmente alla terza domenica di settembre l’apertura della stagione di caccia e la
prolunga fino al 31 dicembre per
specie come lepre, starna, pernice
rossa, e fino al 31 gennaio per fagiano, colombaccio, germano, pavoncella.
Nessuna possibilità di posticipo,
dunque, ma neanche che le doppiette comincino a sparare in anticipo, come propone, per certe specie, il provvedimento firmato dal
relatore del Pdl Isidoro Gottardo.
«Dare il via libera ai cacciatori in
agosto — attacca Bruschini — significa incoraggiare una ‘strage degli innocenti’, poichè la riproduzione della selvaggina è appena terminata. Per non parlare dei danni
e dei rischi al turismo, con tutta la
gente ancora a spasso per boschi e
campagne».
Dunque, pollice
verso su tutta la
linea e la speranza «che forze interne alla maggioranza e contrarie al provvedimento aiutino
a bocciare il testo alla Camera».
Eppure, in altri
momenti,
l’orientamento dell’Emilia Romagna è stato tutt’altro che intransigente. Come per quel che riguarda
la caccia allo storno, specie protetta da Bruxelles e tranquillamente
impallinata nei nostri cieli.
«Ma in questo caso — dice Bruschini — la legge in deroga è giusta: lo storno è una calamità per
gli agricoltori. Come lo sono, in
certe aree, anche i cinghiali e i caprioli. Che comunque possono essere abbattuti in numero e con
tempi stabiliti rigorosamente».
DURISSIMO IL GIUDIZIO DEGLI AMBIENTALISTI, DECISI A DARE BATTAGLIA FINO IN FONDO
Il no del Wwf: «Un provvedimento sbagliato, legittima un massacro»
— BOLOGNA—
«UN PROVVEDIMENTO pericolossissimo, da contrastare assolutamente». Non risparmia avverbi e aggettivi,
Lorenzo Bruschi, vicepresidente del Wwf dell’Emilia Romagna, nell’attaccare la proposta di estensione dei calendari venatori.
«Ci siamo accorti che negli ultimi anni, a causa dei cambiamenti climatici, certe specie migratorie ritornano prima
— spiega il militante anti caccia — Vedi il tordo bottaccio
che si rivede addirittura in gennaio. E’ chiaro che allungare i termini per fucili e doppiette sarebbe un massacro. Andrebbe a colpire quei riproduttori che hanno superato l’in-
verno e si apprestano a nidificare».
L’affermazione di Bruschi sarebbe suffragata dall’attività
di controllo e vigilanza che decine di volontari del Wwf
compiono regolarmente andando a scrutare nei carnieri
dei cacciatori. «Un provvedimento da adottare urgentemente — continua Bruschi — dovrebbe essere quello di
accorciare e non allungare i calendari, ma evidentemente
la nuova proposta di legge se ne infischia degli aspetti tecnici per privilegiare quelli politici. Forse è un favore che il
Pdl vuol fare alla Lega.».
C’è poi la preoccupazione , da parte del Wwf, che consentendo le deroghe nei tempi venatori per determinate spe-
cie , i cacciatori si concentrino tutti su quella specie.
«Almeno oggi c’è chi spara al cinghiale, chi alla lepre, chi
al fagiano», sospira il vicepresidente del WWF emiliano romagnolo. Che si mostra pessimista per certe regioni come
Lombardia e Veneto «dove la deregulation va avanti come
un rullo compressore». Mentre è un po’ più ottimista per
l’Emilia Romagna: «Nel panorama generale, tiene ancora
qualche paletto». Però Bruschi non perde l’occasione per
una critica a Errani. «E’ da tempo che gli abbiamo chiesto
un incontro per regolamentare i nostri volontari nell’attività di vigilanza, ma non ci ha ancora ricevuto».
a. gold.