La Gazzetta dell`Economia
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la Gazzetta 01/11 new PDF Adobe ati su Registr t azeco.i www.g verla per rice il a -m e via Sistemi economici e sociali di Puglia e Basilicata Anno XVI – / gennaio –€ , Consumi – I dati – Settimanale di informazione economica – www.gazeco.it – Spedizione in abb. postale - % Art c. /B L. / – Filiale di Bari e le previsioni per il Un altro anno senza grilli per la testa SCHIRONE E DAPONTE ALLE PAGG. 12 E 13 LA PUGLIA ALLA PROVA DEL Serve coraggio per eliminare costi e pigrizie di FEDERICO PIRRO E se quest’anno decidessimo (finalmente) – sull’onda anche dello scrollone che Sergio Marchionne sta imprimendo alle relazioni industriali in alcuni impianti della Fiat – di dare (tutti) in Puglia un taglio a vecchie abitudini, consolidate pigrizie, luoghi comuni per imprimere una forte accelerazione all’economia regionale facendole superare così un tasso prevedibile di crescita che, nella migliore delle ipotesi, dovrebbe attestarsi fra l’ e l’ , % rispetto al , contribuendo anche al rilancio dell’occupazione? E intanto, come si prospetta il nuovo anno per il sistema economico locale? Fermi restando alcuni margini di incertezza – legati in primo luogo alle oscillazioni del cambio euro/dollaro e all’andamento dei mercati internazionali – si può ragionevolmente affermare, alla luce delle previsioni macroeconomiche più accreditate che dovrebbero ‘tenere’ le nostre vendite all’estero soprattutto di acciaio, prodotti chimici, componentistica per auto, macchine movimento terra, sezioni di aeromobili, aerogeneratori, mentre alcune difficoltà potrebbero incontrare ancora tac e mobilio, anche se le industrie con prodotti di maggiore qualità dovrebbero conservare o migliorare le loro posizioni. Le esportazioni agricole di prodotti allo stato fresco saranno prevedibilmente legate agli andamenti stagionali, ma quelle agroalimentari come pasta, vini, oli e conserve potrebbero attestarsi su livelli apprezzabili, poiché alcuni nostri marchi sono ormai abbastanza rinomati all’estero. Maggiore preoccupazione desta invece il prevedibile andamento del mercato interno per beni di consumo immediato e semidurevole, a causa della contrazione del potere d’acquisto dell’operatore SEGUE A PAG. 17 Un atteso provvedimento Un anno da dimenticare Wi-Fi libero Mercato auto c’è la svolta che catastrofe C C on l’arrivo, finalmente anche in Italia, della connessione Wi-Fi libera da vincoli e obblighi, si aprono molte e nuove prospettive per il mercato online. Il provvedimento sarà esecutivo a marzo. Guido Scorza, esperto in diritto delle nuove tecnologie, però avvisa: è un primo passo, una infrastruttura normativa, servirà una cultura dello “strumento” pubblico. Perplesso il procuratore antimafia Piero Grasso. l’immatricolazione di . autovetture nel mese di dicembre, che ha evidenziato una contrazione del , %, si è chiuso l’annus horribilis del settore automobilistico italiano. Secondo i dati pubblicati nei giorni scorsi dal Centro Studi Promotor di Bologna, infatti, il ha archiviato il bilancio con un calo generale del , %, risultando il periodo più buio degli ultimi anni nonostante la coda degli incentivi statali. TRAVERSA ALLE PAGG. 2 E 3 Export on SCHIRONE A PAG. 8 Unioncamere Il Web . Agli arabi piace la pietra di Puglia La ripresa del Paese partirà dal Nord Community e manager: un luogo per ascoltare Il Cipe rilancia il porto di Taranto GENOVESE A PAG. 5 COLELLA A PAG. 11 SPINELLI A PAG. 21 MILLARTE A PAG. 9 milioni 2 15-21 gennaio 2011 PrimoPiano Foto mikeleeorg_flickr Innovazioni – Ultimo passaggio alla Camera Wi-fi pubblico niente obblighi l’Italia si muove Il è iniziato con una svolta che finalmente accomuna l’Italia ai principali Paesi del mondo. Dopo anni di battaglie e ripetuti annunci la Gazzetta Ufficiale ha messo nero su bianco il testo contenuto nel decreto Milleproroghe con cui vengono aboliti quasi tutti gli obblighi che gravavano sugli hotspot wi-fi pubblici dal per via del decreto Pisanu. Gli esercenti non devono più, quindi, identificare gli utenti o registrarne il traffico. Sopravvive solo, fino al dicembre , un obbligo, esclusivamente per gli internet point: richiedere licenza al Questore per qualsiasi punto di accesso internet pubblico (wi-fi e non; il tipo di tecnologia non importa). Per “internet point” il decreto intende “gli esercizi pubblici che forniscono l’accesso ad internet in via principale”. Altri esercenti, cioè quelli che “lo forniscono in via accessoria” (come bar, ristoranti e hotel) non sono tenuti nemmeno a quest’obbligo: possono offrire wi-fi gratis (o altre forme di accesso internet, ma il wireless è il modo più consueto) senza più preoccuparsi di sottostare alle norme del Pisanu. Com’era la vecchia normativa All’indomani degli attentati terroristici di Madrid e Londra nel l’allora ministro dell’Interno Beppe Pisanu impone ai gestori di internet point (spesso entrati nelle indagini sugli attentati) ma anche di tutti gli esercizi (ristoranti, discoteche, alberghi, circoli privati) che mettono a disposizione del pubblico terminali internet di chiedere al questore la licenza per svolgere la loro attività. I gestori hanno inoltre l’obbligo di identificare le persone che accedono ai servizi telefonici e telematici offerti, adottare misure per impedire l’accesso a questi servizi in assenza di identificazione e conservare i dati a disposizione degli organi giudiziari e di polizia. L’orizzonte temporale di questa stretta dovrebbe terminare il dicembre ma la norma viene prorogata di anno in anno fino al dicembre . L’input di Maroni Il novembre il ministro dell’Interno Roberto Maroni, nel corso di una conferenza stampa, annuncia solennemente che il Governo ha, finalmente, deciso (dopo quasi cinque anni) di abrogare le disposizioni antiterrorismo contenute nel decreto Pisanu in materia di accesso a Internet attraverso postazioni wi-fi pubbliche, sostituendole con una nuova regolamentazione idonea a contemperare le esigenze di sicurezza e quelle di promozione dell’accesso alla Rete. Di fronte all’euforia politica, un magistrato d’esperienza come Piero Grasso, procuratore nazionale Antimafia, avanza timori: “Togliendo questi con- trolli riduciamo di molto la possibilità di individuare tutti coloro che commettono reati attraverso internet. Ora terroristi, pedofili e mafiosi possono nascondersi nella massa degli utenti non più identificabili”. La circostanza che successivamente il Governo abbia deciso di abrogare integralmente le disposizioni in materia di identificazione degli utenti di postazioni pubbliche wi-fi significa che le esigenze di sicurezza ed antiterrorismo non sono ritenute più così rilevanti. La conversione in legge Il Milleproroghe deve essere discusso in Parlamento e l’attenzione si sposta inevitabilmente sulla fase di conversione in legge, prevista entro inizio marzo. Esponenti della maggioranza hanno già annunciato la sostituzione delle vecchie norme con nuovi obblighi più “leggeri” e meno invasivi, attraverso emendamenti al decreto. Del resto già a novembre il ministro Maroni si era detto pronto ad accogliere le richieste delle forze dell’ordine, secondo cui servono comunque alcune norme per la sicurezza degli accessi pubblici a internet. L’orientamento prevalente è di imporre identificazione e registrazione del traffico degli utenti solo per specifiche esigenze investigative (e non a tappeto e a priori, com’è stato finora). Questo sarà il senso dell’emendamento che sarà presentato da Antonio Palmieri (Pdl), tra i parlamentari più attenti alla materia di internet. Le forze dell’ordine potrebbero quindi richiedere a certi esercenti, per un determinato periodo di tempo e per scopi precisi, di monitorare gli accessi. Un po’ come avviene per le intercettazioni telefoniche. Cos’è il wi-fi Wi-fi sta per wireless fidelity. È una tecnologia che permette la connessione a centraline pubbliche senza la necessità di un collegamento fisico tramite cavi. Vista la buona stabilità della Rete internet e la potenza regolabile del segnale radio, il wi-fi si è imposto come standard mondiale. Nella sostanza tutti gli apparecchi tecnologici mobili di nuova generazione (da smartphone a tablet e laptop) hanno già un’antenna al proprio interno che permette di intercettare il segnale dando l’accesso alla Rete. Accessi wi-fi sono disponibili in aeroporti, stazioni ferroviarie, internet cafè sparsi per il mondo. In Europa è diffusa la rete dei “Totem Freestation”. Esistono anche città, gruppi o singoli individui che hanno costruito reti wi-fi adottando un regolamento comune per garantirne l’interoperabilità (http://www.freenetworks. org/peering.html). FABIO TRAVERSA La scheda – In coda nella Ue L’Italia digitale cresce, ma poco L’ Istat, con il recente studio “Cittadini e nuove tecnologie”, conferma che l’Italia, pur migliorata rispetto al per quello che riguarda internet, resta ancora tra gli ultimi Paesi dell’Europa a . Il % delle famiglie con almeno un componente tra i e i anni, infatti, possiede un computer e il % accede a internet a banda larga, ma tali cifre ci collocano in fondo alla classifica europea, davanti solo a Grecia, Bulgaria e Romania. I bassi valori medi italiani, tuttavia, nascondono una realtà molto differenziata su base territoriale, demografica e sociale, differenze che bisogna aver presenti per definire strategie di contrasto efficaci. Al divario Nord-Sud (rispettivamente % e % di famiglie con accesso a internet) si affianca quello ancora maggiore tra città ( %) e piccoli centri ( %). Le famiglie di dirigenti, imprenditori e liberi professionisti hanno percentuali di possesso del computer e di accesso a Internet paragonabili alle medie del Nord Europa, ovvero, rispettivamente % e %. Un po’ al di sotto si collocano le famiglie con almeno un minorenne, % e %, mentre le famiglie operaie scendono di molto, ovvero % e %. Infine gli anziani soli: meno del % ha un computer e meno del % è connesso a internet. Tre sono i grandi divari che ostacolano la crescita dell’Italia digitale, come ha ricordato recentemente Juan Carlos De Martin, fondatore di Creative Commons Italia e co-fondatore di Nexa: infrastrutturale, economico e culturale. Il divario infrastrutturale coinvolge chi vorrebbe accedere a internet ma non può perché dove abita la banda larga non c’è: un problema che riguarda soprattutto chi vive fuori dai grandi centri urbani. Il divario economico riguarda quasi il % delle famiglie che non ha accesso a internet e trova troppo costoso il computer o l’accesso alla Rete o entrambe le cose. Quanto al divario culturale il % di chi non naviga lo considera inutile e non interessante, mentre il % vorrebbe andare online ma non ritiene di averne le capacità. Secondo De Martin occorre un piano di investimenti infrastrutturali con obiettivi concreti e una forte volontà politica di realizzarli in tempi certi: solo così si potrà portare la banda larga praticamente ovunque in Italia. f.t. PrimoPiano 15-21 gennaio 2011 3 Foto felibrilu_flickr Intervista – Guido Scorza docente e giornalista “Un primo passo adesso serve nuova cultura” G Foto nicolasnova_flickr Agcom – Tutela del copyright Pirateria in Rete c’è la linea dura T empi duri per i siti che favoriscono la pirateria di musica e film: l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha approvato, per la prima volta, un testo con norme per potenziare la tutela del copyright su internet, come richiesto dal decreto Romani sull’audiovisivo. Dopo i giorni di consultazione pubblica Agcom si riunirà ancora per rendere legge definitiva il testo. Il punto di partenza è il detentore del copyright: chiede a un sito o a un servizio web di rimuovere un contenuto che potrebbe favorire la pirateria. Si può trattare dell’opera vera e propria (musica, film, spettacoli, partite o altro), disponibile in download o in streaming, o anche di un semplice link o indicizzazione del file pirata presente su altri siti. Agcom scrive, infatti, che le nuove norme riguarderanno anche “l’indicizzazione di file audiovisivi, sonori e di testo protetti da copyright intesa ad agevolarne la diffusione gratuita tra gli utenti di internet senza il consenso dei titolari di diritti”. Si tratta cioè di quei numerosi siti che fanno da motore di ricerca di file torrent (per il peer-to-peer) o pubblicano link a file pirata scaricabili da siti esterni Rapidshare. Passate ore senza riscontri, il detentore di diritti si può rivolgere all’Autorità, che aprirà quindi un contraddittorio con il sito o il servizio. Accertato l’illecito, Agcom chiederà a sua volta la rimozione e, in caso di inottemperanza, applicherà sanzioni. Soprattutto per i siti stranieri, che difficilmente possono essere sottoposti a questa procedura, Agcom aggiunge una doppia opzione: oscurarli, dopo un contradditorio, tramite filtro dns o ip oppure lasciare questa scelta agli operatori. L’Autorità deciderà dopo la consultazione pubblica quale delle due strade intraprendere. Corrado Calabrò, presidente di Agcom, parla di “sintesi efficace tra le contrapposte esigenze di tutelare la libertà della rete e la titolarità dei contenuti, garantendo altresì il diritto dei cittadini alla privacy e l’accesso alla cultura e ad internet. Non si prevede alcuna forma di controllo sugli utenti o di censura del web, come qualcuno temeva, ma, ispirandoci soprattutto all’esperienza Usa, l’Italia si colloca tra gli esempi più moderni e avanzati, facendo proprio l’approccio che considera il mercato unico digitale come la quinta libertà il cui sviluppo va considerato prioritario”. f.t. uido Scorza è avvocato, dottore di ricerca in informatica giuridica e diritto delle nuove tecnologie, docente universitario e giornalista (collabora con Il Fatto Quotidiano, L’Espresso, Wired.it, Punto Informatico, PC Magazine, Win Magazine, Office Magazine, Computer Business Review, Internet Magazine, Quale computer, Corriere Giuridico). Ha fondato l’Istituto per le politiche dell’innovazione che presiede. Come giudica la nuova normativa sul wi-fi? Ci consentirà di superare il gap che ci separa da altri Paesi europei? “Da sola no. Certamente rimuove un ostacolo e ci rende meno arretrati sotto il profilo dell’infrastruttura normativa. La situazione è migliorata solo per il fatto che non serve più la carta di identità per identificarsi in un bar. D’altra parte, però, il nostro Paese non è stato abituato al wi-fi pubblico e non vedo come imminente una ressa di ristoranti, alberghi, locali pronti ad attivare e a mettere a disposizione del pubblico il wifi. La scommessa, allora, diventa proprio quella di diffondere la cultura del wi-fi pubblico e aumentare la domanda di internet da parte della popolazione. Negli Stati Uniti Starbucks e McDonald’s si contendono la clientela anche a colpi di wi-fi più veloce, performante e con maggiori servizi”. Condivide l’allarme del procuratore Grasso? “No. E possiamo dire che non lo condivide neanche il ministro Maroni: se ha abrogato totalmente l’art. del decreto Pisanu immagino che si sia consultato con i suoi investigatori. Inoltre è stato in Israele per parlare con i super-esperti dell’antiterrorismo telematico. Dubito, poi, che sia stato mai fermato un criminale in un bar sigenza di rivedere il sistema perverso delle finestre temporali di diffusione dei contenuti audiovisivi attraverso le diverse piattaforme, la necessità di scongiurare il rischio che l’accaparramento da parte di pochi di tutti i diritti d’autore sulle opere dell’ingegno comporti una sostanziale limitazione della circolazione delle stesse su talune piattaforme e l’opportunità di sperimentare nuovi meccanismi di licenza, restano, a leggere lo schema di regolamento, ambizioni, speranze ed obiettivi da perseguire nel breve periodo”. GUIDO SCORZA “La legge ci rende meno arretrati sul piano giuridico” per un uso scorretto e improprio del wi-fi”. Qual è il suo parere sul regolamento Agcom sulla nuova disciplina in materia di diritto d’autore? “L’Autorità finisce con il fare esattamente ciò che, nel nostro Paese, si è fatto sino a questo momento: ci si preoccupa, con urgenza, di reprimere il fenomeno della pirateria audiovisiva, rinviando ad un momento, successivo ed eventuale, ogni questione connessa alla promozione del mercato legale o, addirittura (come in questo caso) affidando tale compito a quegli stessi player di mercato che, sin qui, non hanno voluto o saputo promuoverlo. L’e- Cosa non la convince? “Sarebbe auspicabile un passo indietro: più che la consultazione pubblica sarebbe necessaria un’indagine conoscitiva sul fenomeno, recuperando i numeri e cercando di capire quanto sia vera e quanto no la leggenda che circola da un decennio secondo cui il peerto-peer produce un danno diretto all’industria audiovisiva. Quanto ai tempi né il ‘gestore del sito’ né il responsabile della pubblicazione sono, necessariamente, operatori professionali con la conseguenza che nelle ore a loro disposizione potrebbero non avere neppure modo di avvedersi della richiesta di segnalazione e, meno che meno, di prendere posizione sulle contestazioni loro indirizzate. Il rischio elevato è, dunque, che il gestore del sito, per sottrarsi ad ogni possibile contestazione ed al procedimento dinanzi all’Autorità, ricevuta la richiesta di rimozione, vi adempia senza neppure coinvolgere il singolo utente nella valutazione. Così non trionferà la legalità sull’illegalità ma, piuttosto, la convenienza economica e commerciale dei grandi intermediari sui diritti degli utenti più deboli”. f.t. Export Il settore lapideo – Sul mercato arabo aumento di richieste del 15-21 gennaio 2011 5 % Dalle cave pugliesi l’export che funziona S ettore tradizionale dell’economia pugliese, il lapideo dimostra una certa vivacità sul fronte dell’export, caratterizzandosi anche sul mercato nazionale per l’alta qualità. I volumi di materiale estratto, il numero di cave e la capacità di commercializzazione fanno della Puglia una regione leader nel settore, seconda solo alla Toscana, con un fatturato di quasi milioni di euro nel . L’export regionale nel corso del ha superato il valore di milioni di euro, e nei primi mesi del la pietra pugliese ha fatto registrare sul mercato arabo un aumento di richieste del %. Si riscontra un interesse crescente in Russia e negli Emirati Arabi, dimostrato anche dalla partecipazione della Regione alle fiere di settore del “Mosbuild” di Mosca e al “The Big ” di Dubai. Quanto ai bacini estrattivi che, nel complesso, occupano una superficie di oltre . ettari, si va dal marmo di Apricena nel foggiano, a quello Atteso l’ok per la nuova legge regionale di Trani e Bisceglie nel Barese, dalla calcarenite di Mottola nel Tarantino, al calcare di Fasano in provincia di Brindisi. E ancora, dalla pietra leccese della zona di Cursi e Melpignano, al carparo di Gallipoli, all’argilla di Cutrofiano. Aree estrattive di un certo pregio e di antica tradizione, accanto alle quali vanno considerate le numerosissime cave da cui si estraggono inerti e altri materiali per l’industria. ARIANNA GENOVESE Mezzi al lavoro in una cava di argilla Sostituiranno i piani urbanistici comunali Attività estrattiva Piani particolareggiati regole da rivedere si va verso i “via libera” O ltre cinque anni per un’autorizzazione estrattiva. Così un imprenditore della provincia di Lecce attende notizie sul destino di un’attività economica congelata. Un caso paradossale che non sembra essere affatto isolato, a causa dei numerosi pareri da acquisire e dei tempi di pronunciamento finora incerti. La difficoltà per gli operatori del settore lapideo è rappresentata da una vera e propria giungla normativa, in cui la legge regionale del dimostra tutti i segni del tempo prodotti dall’entrata in vigore di una serie di normative ambientali: dalla Valutazione di Impatto Ambientale (Via), alle norme contenute nel piano paesaggistico, a quelle per l’assetto idrogeologico, sino al piano di tutela delle acque. Per questo c’è grande attesa intorno all’approvazione del disegno di legge regionale che dovrebbe riorganizzare l’attività estrattiva. Licenziato dalla Giunta nel maggio del , esso contiene le nuove disposizioni per la disciplina del settore: “Nella proposta di legge ci sono moltissime novità, una definizione chiara delle competenze tra comuni, province e regione, l’introduzione del criterio di salvaguardia ambientale e il principio di ristoro per i comuni”, anticipa l’assessore regionale allo Sviluppo Economico Loredana Capone. Quanto all’iter legislativo, probabilmente il testo verrà esaminato il gennaio in sede congiunta dalle Commissioni Quarta e Quinta, per poi concludersi con il passaggio in Consiglio Regionale. Per andare incontro alle esigenze del settore, in Puglia dal è attivo il Surae (Sportello Unico Regionale per le Attività Estrattive) con l’obiettivo di semplificare procedure e adempimenti, e di far rispettare i tempi, quantificati in giorni lavorativi dalla presentazione dell’istanza. Ma sullo snellimento dell’iter autorizzativo, sembrerebbero continuare a pesare i tempi di pronunciamento in fatto di Via da parte dei comuni, competenti per legge: “Sebbene la legge abbia fissato un valore soglia al di sopra del quale la procedura di Via è obbligatoria, e al di sotto di tale parametro parli di assoggettabilità, spesso gli enti comunali preferiscono sottoporre comunque a Via i progetti, ritenendo in tal modo di aumentare il grado di protezione ambientale del proprio territorio”, spiega un tecnico del settore, l’ingegnere ambientale Massimo Selleri. “In questo modo però si allungano i tempi, anche in considerazione delle difficoltà di natura tecnica che, per mancanza di personale qualificato, costringono spesso i piccoli comuni a rivolgersi ad Arpa Puglia, già gravata da specifiche e numerose incombenze”. E conclude avanzando una proposta: “Per il rilascio della Via, si potrebbe imporre ai comuni con meno di mila abitanti, l’istituzione di commissioni sovra comunali, come già accade per il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica”. a.g. P Discarica abusiva in una cava dismessa Cava di pietra leccese a Cursi I bacini di Cursi e Melpignano tra i più antichi La pietra leccese arte da 500 anni Paesaggio estrattivo Cursi e Melpignano I l bacino della pietra leccese di Cursi è una delle più antiche aree di estrazione per uso ornamentale presente in Italia, tutt’ora attiva. “Qui ci sono cave di , anni, ed è evidente che nei centri storici di Cursi e Melpignano ce ne siano anche di più antiche, intorno ai , anni, visto che molto probabilmente, all’epoca, per poter costruire ad esempio le chiese avranno cavato la pietra nelle immediate prossimità”, dichiara l’ingegnere Tommaso Farenga. “Così si spiega nelle vicinanze la diffusione di frantoi ipogei e di altri ambienti sotterranei sopra i quali è stato successivamente edificato”. L’estrazione della pietra in questo territorio è un’attività antica, che si tramanda di generazione in generazione: “Rispetto alle famiglie del nostro comune, almeno un terzo lavora a vario titolo nel settore della pietra”, commenta il sindaco di Cursi Edoardo Santoro. “Si tratta di attività piccole ma anche di realtà più significative che hanno saputo investire e crescere sul fronte della qualità, con evidenti successi anche sui mercati internazionali”. Negli ultimi , anni il profilo dell’attività estrattiva è cambiata, la pietra leccese non è più quella che si usava in passato per la pavimentazione con le famose chianche di Cursi. Spiega l’ingegnere Farenga: “Gli operatori della zona sono stati in grado di adottare metodi di avanguardia, già in uso in aree di estrazione di grande valore come quelle di Carrara e Apricena. E questi, associati a metodi evoluti di lavorazione, producono una pietra molto più nobile rispetto al passato, un prodotto di grande qualità e di valore economico. Il risultato di oggi è una pietra diversa, molto apprezzata e ricercata sul mercato arabo, richiesta ad esempio in Inghilterra perché adatta per effettuare il recupero di alcuni monumenti d’epoca”. a.g. otrebbe essere il bacino della pietra leccese di Cursi uno dei primi Piani Particolareggiati (Pp) attivati in Puglia. Previsto come strumento attuativo del Piano Regionale delle Attività Estrattive (Prae), il Pp di Cursi è ormai ultimato. Seguirà adesso l’iter previsto, sino all’approvazione definitiva da parte della Giunta regionale e, una volta in vigore, sostituirà i piani urbanistici comunali. Fanno parte del bacino estrattivo individuato le municipalità di Castrignano dei Greci, Corigliano d’Otranto, Cursi, Maglie e Melpignano. Si tratta di una realtà territoriale già ampiamente sfruttata sotto il profilo estrattivo. Tra Cursi e Melpignano, il reticolo di cave e sentieri che attraversano le campagne appare come un labirinto, e in alcuni luoghi l’estrazione è stata così intensa negli anni che gli operatori non sono più in grado di stabilire i confini dei propri terreni. Si tratta di attività che rivestono un’enorme importanza non solo economica ma anche storica, dato che l’area interessata dalle cave di pietra presenta importanti testimonianze di archeologia industriale. “Il Piano è stato realizzato secondo un processo di condivisione e partecipazione che ha coinvolto i comuni e gli operatori economici interessati”, spiega l’ingegnere Tommaso Farenga, responsabile della redazione del Pp di Cursi. “Il criterio alla base della redazione del Piano è stato quello dello sviluppo sostenibile. Il futuro dell’area è stato pianificato immaginando la conciliazione delle attività economiche con i principi di tutela e salvaguardia ambientale, per ottenere uno sviluppo economico ordinato”. E sul fronte del controllo del territorio e del suo risanamento, sono previste azioni di riqualificazione ambientale: “Le cave dismesse devono essere considerate come delle grandi opportunità per il futuro, altrimenti queste porzioni di territorio rischierebbero di rimanere solo delle macchie sul territorio, a volte anche di grande impatto e di rischio, trasformandosi in discariche abusive”, dichiara Farenga. Nel Piano Particolareggiato di Cursi è stato definito il criterio di una fascia di rispetto di metri dalle aree edificatorie esistenti, e all’interno di questa zona di tutela si consentirà l’ultimazione delle coltivazioni di cave già autorizzate, nell’ottica però di una successiva riqualificazione, ad esempio divenendo zone di servizi, strutture sportive, ma non solo. Il Piano prevede la possibilità che, come stabilito dalla normativa regionale, trattandosi di aree industriali dismesse, le cave non più attive possano essere riconvertite ospitando parchi fotovoltaici a basso impatto visivo. Così nelle intenzioni, le grandi risorse associate al settore energetico rinnovabile potranno generare delle plusvalenze da utilizzare per interventi di riqualificazione del territorio. a.g. Dal sabato in edicola a1€ “Nel tempo dell’inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario” George Orwell www.gazeco.it Ambiente 15-21 gennaio 2011 7 Foto talks_flickr Una suggestiva sala alla Conferenza di Cancun Un momento della Conferenza con la presidentessa Espinosa Clima – Dopo la Conferenza di Cancun. Investimento per il futuro La scommessa del mondo da 130 miliardi di dollari S e Copenhagen deluse ampiamente le aspettative, lo stesso non può dirsi di Cancun, sede dell’ultima Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite, dato lo scetticismo generale che ha preceduto e accompagnato i dodici giorni (dal novembre al dicembre) di negoziati. Insomma, qualcosa si è mosso. Non basterà forse per preservare l’avvenire del pianeta e delle future generazioni, ma i Paesi presenti con le proprie delegazioni hanno trovato alcuni terreni di convergenza. E allora, il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto? Diciamo subito che non si tratta dell’agognato “balanced package”, di un patto giuridicamente vincolante (con annesse sanzioni) per tutti i contraenti. Niente di tutto ciò. È stato tuttavia approvato un pacchetto di iniziative per la lotta ai cambiamenti climatici. Un pacchetto che include una “visione condivisa” e un testo del gruppo di lavoro sul Trattato di Kyoto. Su Kyoto l’impegno è di non fermare le trattative per far sopravvivere oltre il l’accordo siglato in Giappone nel . Si riconosce la necessità di ridurre le emissioni di gas “serra” del - % entro il (rispetto al ), e dell’ % entro il , per fare in modo che l’aumento della temperatura globale, entro la fine del secolo, non sia superiore ai due gradi (ma non vengono specificati gli impegni che ciascun governo nazionale dovrà assumersi). L’Unione Europea eleverà probabilmente al %, in questo senso, il proprio target per il (Pacchetto - - ), come auspicano da tempo Gran Bretagna, Francia Spagna e Germania. L’Italia, le cui emissioni di gas serra sarebbero diminuite del , % tra il e il , non sembra ancora del tutto convinta della necessità di spingersi oltre il %. Per il resto, vengono stanziati (dai Paesi industrializzati) miliardi di dollari per il periodo per aiutare i Paesi in via di sviluppo, attraverso il finanziamento di interventi a breve termine (fast start): l’Italia (che si è distinta anche per aver firmato un accordo di coopera- zione con la Costa Rica) ha contribuito con milioni. Viene preventivata la mobilitazione di ulteriori miliardi l’anno fino al per azioni di lungo termine, così come la creazione di un fondo verde (Green Climate Fund), ancora non quantificato, da gestire attraverso un comitato di membri ( dei Paesi industrializzati, di quelli in via di sviluppo). Prende poi il via il piano REDD (Riduzione delle Emissioni da Deforestazione e Degrado forestale), con l’obiettivo di tagliare (finanziando la conservazione delle foreste invece della loro distruzione) le emissioni causate dalla deforestazione (rappresenterebbero un quinto delle emissioni globali di gas “serra”). L’accordo di Cancun, frutto del testo di compromesso proposto dalla presidenza messicana (l’apprezzatissimo Ministro degli Esteri, Patricia Espinosa), è stato osteggiato fino all’ultimo dalla Bolivia, il cui capo-delegazione, Pablo Solon, ha lamentato l’assenza di “misure idonee a tenere il riscaldamento sotto i due gradi”. “È una vittoria falsa e vuota – ha accusato – imposta senza consenso. Questo testo minaccia di aumentare il numero delle vittime dei cambiamenti climatici (attualmente oltre mila persone l’anno), portandolo a un milione. Dopo il fallimento di Copenhagen è stata messa in moto una campagna per abbattere le aspettative. Questo ci ha portato a qualcosa che è appena meglio di un Copenhagen II”. La Conferenza climatica in programma il prossimo anno a Durban (edizione numero ), in Sudafrica, potrà chiarire i tanti dubbi. Intanto, il è l’anno più caldo dal (da quando, cioè, sono disponibili dati al riguardo), secondo quanto rilevato dal Goddard Institute for Space Studies della Nasa. La temperatura del mese di novembre è stata superiore alla media del periodo di , gradi. La temperatura media della Terra si è innalzata di , gradi rispetto al . Gran parte (i due terzi) di questo aumento si è registrata dopo il . ANDREA BUONO I soldi per il taglio delle emissioni dei gas serra GIORGIO NEBBIA L’intervista – Il prof. Giorgio Nebbia, ambientalista storico “Per ottenere risultati efficaci bisogna limitare le produzioni” “O ccorre deporre le armi e far pace col pianeta. Ma, nonostante le dichiarazioni generiche di buone intenzioni, nessun Paese è sinceramente determinato a limitare in modo apprezzabile l’inquinamento atmosferico e la deforestazione”. Né gli accordi di Cancun, né tantomeno stato e prospettive della lotta ai cambiamenti climatici rassicurano Giorgio Nebbia, economista, professore emerito di Merceologia all’Università di Bari e personalità di spicco dell’ambientalismo italiano. Professor Nebbia, è fondato l’allarme sul riscaldamento globale? “Il riscaldamento globale è in atto per alcuni motivi difficilmente contestabili. La temperatura media terrestre dipende dall’equilibrio fra la radiazione solare che arriva attraverso l’atmosfera e il calore che la Terra re-irraggia (attraverso l’atmosfera) negli spazi esterni. Un delicato equilibrio che, da alcuni secoli, riesce a tenere intorno a gradi centigradi la temperatura “media” della Terra. Questa dipende, quindi, dalla composizione chimica dell’atmosfera e in particolare dalla concentrazione dei gas “serra”, fra cui l’anidride carbonica (CO ), che viene immessa nell’atmosfera dalla combustione di carbone, petrolio e gas naturale e dalla morte dei vegetali. La CO viene sottratta dall’atmosfera dagli oceani e dalle foreste in crescita. Se la quantità di CO immessa nell’atmosfera è maggiore di quella sottratta dai cicli naturali, la temperatura del pianeta aumenta ed aumentano piogge improvvise, desertificazione, alluvioni. La cosa è nota da oltre un secolo ed è stata precisata da oltre trent’anni; da una decina d’anni i governi cercano un accordo per frenare lo squilibrio. Le alterazioni del clima sono dovute non ad azioni perverse, ma ad azioni lodevoli: si bruciano carbone e petrolio per scaldare le case, produrre elettricità e merci e muovere le automobili; si tagliano le foreste per produrre carta, per aprire miniere e per estendere terreni da coltivare a mais e palma da olio. Una limitazione delle emissioni di gas serra richiede, quindi, un freno alla produzione di merci e alla crescita economica, di più nei Paesi industriali, molto nei Paesi emergenti come Cina e India, ma un po’ anche nei Paesi poveri”. Ritiene che la Conferenza mondiale sul clima dell’Onu, a Cancun, si possa considerare più un successo o più un fallimento? “Nonostante le dichiarazioni, nessun Paese ha dimostrato una sincera volontà di limitare inquinamento e deforestazione. Non c’è stato alcun impegno vincolante, quanto alla limitazione delle emissioni dei gas “serra” e ai tempi in cui tali azioni dovrebbero avvenire. Nessun impegno da parte del principale inquinatore del mondo, gli Stati Uniti, che vuole conservare la sua posizione dominante di grande produttore mondiale di merci e servizi, non da parte della Cina che sta cominciando ad uscire dall’arretratezza, che deve soddisfare i bisogni di oltre . milioni di cittadini e che vorrebbe diventare (ci sta riuscendo) il primo produttore mondiale di mer- ci industriali, agricole, minerarie. L’unica promessa è stata l’assegnazione di miliardi di dollari nei prossimi anni per risarcire chi dovrà affrontare un aumento di costi per alluvioni, siccità e per la rinuncia a distruggere le proprie foreste”. A chi fa comodo andare avanti senza trovare un accordo (vincolante) per il bene del pianeta e delle future generazioni? E chi per primo, invece, potrebbe pagarne le conseguenze? “Contro qualsiasi accordo vincolante stanno le grandi forze economiche e finanziarie che hanno tutto l’interesse ad espandere i consumi anche se sono “insostenibili e dannosi per l’ambiente”, come ha detto il Papa, ma anche i Paesi poveri che non intendono diminuire le prospettive di sviluppo necessarie per uscire dalla miseria, almeno finché i Paesi ricchi non smetteranno di inquinare”. È giusto cercare un accordo giuridicamente vincolante? Quante possibilità ci sono che sia trovato l’anno prossimo a Durban? “Se ci fosse una sincera volontà di limitare i danni, economici, ma soprattutto sociali e umani, dovuti al riscaldamento planetario, danni che colpiscono maggiormente i Paesi poveri, sarebbe necessario decidere tutti insieme di cambiare modi di produzione e di consumo, ciascuno di tanto all’anno, pena condanne internazionali. È una guerra che la comunità umana sta combattendo contro la natura e la Terra e, come in tutte le guerre, occorre deporre le armi e far pace col pianeta. È il titolo di un famoso e dimenticato libro del biologo Barry Commoner. Vedremo fra un anno se la conferenza di Durban fornirà anche proposta di pace col clima o si ridurrà alla solita sceneggiata turistico-ministeriale di generici discorsi”. Come valuta l’apporto fornito dall’Italia a Cancun? “Mi è sembrato modesto; ho letto solo la dichiarazione del nostro rappresentante nella discussione generale”. Uno studio presentato al Senato da AzzeroCO , Legambiente e Kyoto Club “vede” l’Italia prossima all’obiettivo della riduzione delle emissioni di CO del % entro il . In seno all’Ue, tuttavia, si preme per innalzare la soglia al %. Che ne pensa? “Gli accordi internazionali vorrebbero che le emissioni di CO e altri gas serra diminuissero rispetto a quelle del . Dal ‘ le emissioni italiane di gas serra sono andate aumentando, anche se l’entità dell’incremento è mascherata da artifizi contabili. Se alcune industrie, cioè, pagano qualche Paese arretrato per opere “di mitigazione dei danni ambientali”, è “come se” emettessimo meno gas serra. È l’acquisto della possibilità di continuare ad inquinare – una specie di commercio delle indulgenze, quello contro cui si scagliò Lutero nel ‘ – tanto alla fine pagano i consumatori per quello che sarebbe invece un loro diritto, quello di non essere travolti dala.b. le alluvioni e di non vedere inaridire i propri campi”. 8 Consumi 15-21 gennaio 2011 Foto Michael Shake_fotolia Mercato – Il crollo della domanda dopo lo stop agli incentivi Il dato Previsioni La crisi ferma le auto il 2010 anno nerissimo Recuperare il clima di fiducia I I n Italia, il quadro congiunturale, non sembra particolarmente solido. Almeno in questa fase. Il recupero del prodotto interno lordo, dopo la forte caduta a cavallo tra il e il ,è iniziato nel terzo trimestre del con una sequenza di dati che indica come sia lenta la ripresa. D’altra parte occorre considerare che indicazioni di segno opposto derivano, più che altro, dal clima di fiducia delle industrie manifatturiere ed estrattive, che a dicembre si è riportato sui livelli del febbraio (cioè sui livelli precedenti la crisi globale) e dal clima di fiducia dei consumatori che ha chiuso il , nonostante tutto, in recupero. a.s. primi dati dell’anno relativi al mercato italiano dell’auto sono abbastanza eloquenti. Il è stato il periodo più buio degli ultimi anni per l’intero settore. E sono proprio i numeri a confermare quanto sostenuto dal Centro Studi Promotor GL events di Bologna. A dicembre, per esempio, sono state immatricolate . autovetture con una contrazione del , %. Anche per questo motivo, il (terzo anno della crisi dell’auto e dell’economia) ha chiuso il bilancio con . . immatricolazioni. Ma soprattutto con un calo del , %. Questo risultato è la media fra il + , % registrato nel primo trimestre (a causa della coda degli incentivi ) e il - , % stimato nei tre trimestri successivi (causato proprio dalla mancanza di incentivi). Se pensassimo, inoltre, che senza la coda degli incentivi prolungatasi fino a marzo, le vetture immatricolate non avrebbero superato quota . . , il saldo sarebbe stato ancora più negativo. E certamente, con questi presupposti, non è ipotizzabile pronosticare un’immediata ripresa del settore nel a causa della Da aprile parte la ripresa? I n tema di previsioni, il potrebbe essere interessato dalla domanda di sostituzione di automobili. Se calcoliamo che, in media, si acquista una vettura nuova ogni sei anni, questo appena cominciato potrebbe essere l’anno più propizio per la sostituzione del mezzo comperato immediatamente dopo la crisi dell’economia italiana. Fino a marzo, però, il paragone col sarà senza dubbio negativo, perché l’anno scorso si registrava ancora la coda degli incentivi statali. Da aprile in avanti, però, si potrebbe sviluppare una moderata ripresa della domanda che, lentamente, riporterebbe il mercato italiano sui livelli ante-crisi entro il . Una situazione tutta da a.s. valutare. totale inconsistenza della domanda di autovetture nel nostro Paese. Un’inversione di tendenza, dunque, è legata esclusivamente all’eventuale ripresa dell’economia e al ciclo della domanda di sostituzione. Si calcola, infatti, che mediamente un cittadino cambi la sua auto ogni sei anni(ne parliamo nel box accanto). Se consideriamo che la crisi globale dell’economia si è arrestata nel , periodo in cui molti hanno optato per l’acquisto di una vettura, questo potrebbe essere l’anno in cui si riscontra più facilmente la domanda di sostituzione. Ovviamente bisogna fare i conti col fatto che, senza incentivi, è più difficile accollarsi una simile spesa. Ma buone ragioni per sperare che la situazione possa presto risollevarsi ce ne sono, ed il clima positivo dei consumatori potrebbe agevolare queste previsioni. Di contro pesa il basso reddito disponibile delle famiglie, legato alla precarietà del mondo del lavoro. Ma questa è un’altra storia. a.s. etta la Gazz /10 24w ne PDF e Adob ti su stra Regi o.it ww azec w.g erla ricev per e-mail via silicata ĚŝĂƌŝ glia e Ba йƌƚϮĐ͘ϮϬͬ>͘ϲϲϮͬϵϲʹ&ŝůŝĂůĞ ůĞϰϱ ali di Pu ici e soci njĞĐŽ͘ŝƚʹ^ƉĞĚŝnjŝŽŶĞŝŶĂďď͘ƉŽƐƚĂ econom ǁ͘ŐĂ Sistemi ĚŝŝŶĨŽƌŵĂnjŝŽŶĞĞĐŽŶŽŵŝĐĂʹǁǁ ŵĂŶĂůĞ ƫ ϭ͕ϬϬʹ^Ğ ϬϭϬʹΦ ŐŝƵŐŶŽϮ ʹϭϵͬϮϱ ŶŶŽys Sistemi economici e sociali di Puglia e Basilicata la Gazzetta 05/10 new La vostra nuova ed esclusiva concessionaria di spazi pubblicitari Sistemi economici e sociali di Puglia e Basilicata Anno XV - 06 / 12 febbraio 2010 - € 1,15 Se venduto in abbinamento con “La Gazzetta del Mezzogiorno” € 0,90 di Dionisio Ciccarese Le chiacchiere non servono Puglia svegliati! V ia via i sospetti stanno prendendo forma: questa campagna elettorale rischia di non dare alcun valore aggiunto alle prospettive della Puglia. La situazione diventa paradossale perché ci fa rimpiangere persino la stagione della comunicazione politica intrisa di promesse. Quella politica dell’annuncio che porta i vari esponenti a spararla sempre più grossa nel tentativo (spesso riuscito) di incantare un elettorato credulone e smarrito. Cambiali mai portate all’incasso. Ma oggi non è più così. mana Federico Pirro, docente di Storia dell’industria nell’Università barese, in un editoriale sul nostro giornale ha rotto gli indugi e, con l’eleganza che lo caratterizza, ha rivolto ai candidati una di quelle domande che una volta tra i banchi di scuola si definiva “a piacere”: per favore, diteci qualcosa di economico. Diteci, insomma: quale idea della Puglia avete in testa per i prossimi anni? Quali sono le strategie su cui si deve puntare per lo sviluppo? Come la Puglia intende allinearsi all’Europa? E se non bastasse in un al- Sì la Gazzetta 13/10 new Carte “revolver” Adobe ww Tel. 080.5857450 Fax 080.5857426 [email protected] € 1,15 Se venduto in abbinamento con “La Gazzetta del Mezzogiorno” € 0,90 Settimanale di informazione economica - Sped. in abb. post. 45% Art 2 c. 20/B L. 662/96 - Filiale di Bari Elezioni regionali – Scelte strategiche e operative fondamentali attendono il Governatore Vendola, una vittoria palese di Dionisio Ciccarese E Comunicazione, potere e governance h sì, è stata una vittoria palese. E anche annunciata. A dispetto dei giochini paracomunicativi che in preda alla disperazione si è tentato di fare per ribaltare un rapporto che non è mai stato in discussione. Vendola ha vinto, ma in realtà non è solo Palese ad aver perso. Piuttosto è stato il centrodestra Si può dire parte. Piepoli ne aveva sorriso e aveva sottolineato: “Bisogna solo aspettare qualche settimana. Vedremo”. Abbiamo visto. Non è certo questo il fulcro del nostro ragionamento, ma ne esprime perfettamente l’atteggiamento. Una miscela di ignoranza e supponenza con un esito scontato: il disastro elettorale Ora si la Gazzetta 08/10 new La vostra nuova ed esclusiva concessionaria di spazi pubblicitari Sistemi economici e sociali di Puglia e Basilicata Anno XV - 27 febbraio / 5 marzo 2010 - € 1,15 Se venduto in abbinamento con “La Gazzetta del Mezzogiorno” € 0,90 Tel. 080.5857450 Fax 080.5857426 [email protected] Settimanale di informazione economica - Sped. in abb. post. 45% Art 2 c. 20/B L. 662/96 - Filiale di Bari Vendola al comando io ebbra 27 f L’esito del nostro sondaggio: il Governatore uscente al 46,5%. A 6 punti di distanza Palese. La Poli Bortone all’11%. Servizi, grafici e tabelle alle pagine 15-16-17 e 18 A proposito di debito pubblico Foto: Carlo Cofano/Iesseppi Turismo – Una regione leader Confindustria – Ecco le “tesi” L’ora di sirtaki e flamenco BIT di Milano: Il Sud ora deve E la tarantella? Puglia sbanca voltare pagina N ell’autunno del in molti dissero “niente sarà più come prima” quando, nell’occhio del ciclone della crisi finanziaria più grave degli ultimi sessanta anni, persino i giganti di Wall Street mostravano piedi d’argilla. I governi di tutto il mondo venivano allora sollecitati al 09/10 new di GIOVANNI FERRI da quel turbinio, le gengive dei salvati addentano ora le mani dei salvatori pubblici. La memoria è breve, le situazioni cambiano rapidamente, occorre stare al passo con i tempi. Oggi, dunque, molti di quei governi che venivano lodati – si pensi all’Irlanda – per la celerità con cui si erano mossi L a Puglia in fatto di turismo è certamente una regione leader. È quanto merso con chiarezza nei giorni scorsi alla BIT di Milano., importante rassegna fieristica di settore. La regione ha fatto grandi passi in avanti sul piano della destagionalizzazione offrendo un ampio ventaglio di offerte che vanno ben oltre il “bel mare” che per troppi anni ha B urocrazia, criminalità e utilizzo fruttuoso dei fondi europei. Questi i temi al centro del confronto al Petruzzelli di Bari nel convegno “Il Sud aiuta il Sud”, organizzato per celebrare i anni della Confindustria. In quattro pagine l’analisi dei dati sull’economia del Mezzogiorno e le strategie di sviluppo pianificate da mondo delle imprese e isti- la Gazzetta Il presidente Nichi Vendola resta saldamente alla guida della Puglia. Gli elettori lo hanno confermato assegnandogli oltre il % delle preferenze. Più di punti rispetto al suo principale antagonista, Rocco Palese. Alla Poli Bortone è andato invece l’ , % dei voti. Un esito in totale sintonia con i risultati dei tre sondaggi che l’Istituto Piepoli aveva realizzato per il nostro giornale (e di cui pubblichiamo la riproduzione delle prime pagine). Ora dopo una breve pausa (che andrà qualche giorno oltre le festività) il presidente Vendola dovrà nominare la Giunta. Il che dovrebbe accadere intorno al aprile. È questa una fase delicata e il suo esito è tanto più atteso per i molti significati che avrà la composizione della nuova Giunta. Una lezione Ventura sale in cattedra 10/10 new la Gazzetta La vostra nuova ed esclusiva concessionaria di spazi pubblicitari ww I ( numeri) , ( numeri) Nome_______________________Cognome __________________ Via ___________________________________ Cap _____________ .it w.gazeco erla per ricev il via e-ma Ȃ° ntervista a “cuore aperto” de La Gazzetta dell’Economia a G. E PAG ACI ALL LEVANT Adobe Sistemi economici e sociali di Puglia e Basilicata Inferno usura grana ǯ PDF i su Registrat ŶŶŽysʹϮϵŵĂŐŐŝŽͬϰŐŝƵŐŶŽϮϬϭϬʹΦϭ͕ϬϬʹ^Ğƫ ŵĂŶĂůĞĚŝŝŶĨŽƌŵĂnjŝŽŶĞĞĐŽŶŽŵŝĐĂʹǁǁǁ͘ŐĂnjĞĐŽ͘ŝƚʹ^ƉĞĚŝnjŝŽŶĞŝŶĂďď͘ƉŽƐƚĂůĞϰϱйƌƚϮĐ͘ϮϬͬ>͘ϲϲϮͬϵϲʹ&ŝůŝĂůĞĚŝĂƌŝ GIAMPIERO VENTURA La vostra nuova ed esclusiva concessionaria di spazi pubblicitari desidero sottoscrivere un abbonamento annuale a La Gazzetta dell’Economia Tariffa per l’Italia € , Tariffa per l’Europa € la Gazzetta .it w.gazeco erla per ricev il via e-ma Sistemi economici e sociali di Puglia e Basilicata Anno XV - 3 / 9 aprile 2010 - Settimanale di informazione economica - Sped. in abb. post. 45% Art 2 c. 20/B L. 662/96 - Filiale di Bari Dati inquietanti dalla ricerca Assofin-Crif-Eurisko sulle “revolving” 21/10 new PDF i su Registrat che Grano, 6E7 ete io in R Territor isi alla cr Calcio EBREO 18 E 19 ǯ ǯȂ ALLE PAGG. renza Traspa nche ba test re e st ss ƤǦ ǡ Ǥ Ǥ Ǧ ° ǯ ǡ ° ǯǤ Ǧ Ǥ1 î ǡ Ǥ ǯ ǤǦ ǡ ¿ Ǧ 3 2E Ǥ ǡ ǡ PAGG. ALLE ǡ Ǥ Ǧ IRONE SCH ǡ ǡ ȋ Ƥ Ǧ ǡ Ǧ Ȍȋ ǡ ǡ ǯƥ Ƥǡ ȌǤǡƤ îǤ Ǧ ǡ Ǥ î Ǧ ǡ Ǧ Ȃ ǯǯ Ǧ Ȃ Ƭǯ dz Le difficoltà di accesso al credito bancario espongono famiglie e imprese l h d fi . 21 A PAG tuosa ia è virrisorse l g u P i La orto d ma a c SA TRAVER rno Ȃ zzogio re a... Me te Ricetta re per compe innova ǣ° e Pescam l coinvo 12 Pae Ǥ ǡ ǡ Ƥ ǡ ǡ Ǧ ǡ Forme di pagamento: versamento su CCP n° intestato a Sedit Srl - Servizi Editoriali Via delle Orchidee, Z.I. Modugno-Bari assegno non trasferibile Codice Fiscale o Partita IVA Città __________________________________ Provincia ________ (se si richiede fattura) Recapito telefonico ______________________________________ Data________________Firma_____________________________ Invii il coupon al fax I suoi dati nel rispetto della Legge o tramite posta indirizzandolo a Sedit Srl – Servizi Editoriali – Via delle Orchidee, – / Z.I. Modugno-Bari non saranno comunicati o diffusi a terzi e potrà richiederne, in qualsiasi momento la modifica o la cancellazione. Solo se Lei non desiderasse ricevere nostre comunicazioni lo segnali barrando l’apposita casella Infrastrutture 15-21 gennaio 2011 9 La scheda – Duecento iscritti nella regione Port Authority – Stop al commissariamento Il Distretto jonico Si attendono le nomine È a Taranto la sede del Distretto della Logistica Pugliese. Approvato poco più di un anno fa, oggi ha oltre iscritti da tutta la regione che guardano con estremo interesse alla realizzazione della piattaforma logistica nel porto tarantino. La Puglia è il ponte con le economie di Balcani e Medio Oriente e Asia Minore, Nord Africa ed Europa, con ben tre porti principali (Taranto, Bari e Brindisi) ai quali si affianca un’ampia rete ferroviaria di oltre . km, due nodi autostradali nazionali, due aeroporti maggiori (Bari e Brindisi) oltre allo scalo di Foggia e a quello di Grottaglie. a.m. C ommissariamenti, il porto di Taranto ora potrebbe dire basta alle gestioni (troppe) con poteri limitati. È già partita la corda per la poltrona della presidenza della Port Authority tarantina e i problemi da affrontare e risolvere sono tanti. Innanzitutto si spera che nomina, arrivi entro la primavera per dare impulso alla piattaforma logistica. Inoltre si spera che, almeno questa volta, non nasca una rissa sui nomi e che la nomina del presidente non diventi un ennesimo momento di divisione dagli ammiragli Salvatore Giuffrè (attuale commissario) e Giancarlo Olimbo, e dall’avv. Sergio Prete. a.m. Sviluppo – L’ottimismo di Giovanni Pugliese presidente della sezione marittimi portuali di Confindustria Le speranze di Taranto ancorate al porto 218 milioni del Cipe per la piastra logistica S i è spenta la speranza di un siderurgico che continui a tenere a galla l’economia, asfittica da decenni, di Taranto. Una volta tramontata l’Ilva per la crisi mondiale dell’acciaio ed il risveglio ambientalista locale, il capoluogo ionico punta senza esitazione verso il porto. Ma si tratta di un gigante che stenta a muoversi. La svolta potrebbe arrivare dalla logistica, una carta importantissima che Taranto dovrà cercare di mettere in gioco – almeno stavolta – con celerità e superando le barriere che finora hanno di fatto paralizzato il principale fattore della possibile ripresa ionica. L’ultimo tassello di questo intricato puzzle di infrastrutture, senza le quali la logistica è una aspirazione e non un concreto punto di partenza, è arrivato alla fine del con l’ok del Cipe al maxi investimento per la piastra logistica del porto di Taranto. Sono milioni di euro che, in una città dove il crack del Comune ha lasciato ferite profondissime, appaiono quasi come la manna dal cielo. Nella battaglia senza prigionieri per queste risorse destinate alla portualità, in cui il maggior concorrente che era il porto di Trieste è stato sconfitto, ha vinto il Mezzogiorno: ora bisognerà mantenere il passo, utilizzare le risorse, aprire i cantieri e soprattutto completare le opere senza indugi. Il muro a sostegno del porto di Taranto costruito dai parlamentari ionici e dal presidente della Regione Nichi Vendola, insieme all’assessore regionale Guglielmo Minervini, ha dato i suoi frutti. Gli scenari locali, però, restano ora tutti da disegnare anche se – fra tante incompiute e beghe che si trascinano da decenni – la città ionica ha già mostrato di saper fare squadra quando ha realizzato, in tempi record, gli spazi per il molo porta container in cui approdò il colosso taiwanese Evergreen. In questo decennio si è delineata con chiarezza la vocazione di Taranto alla movimentazione merci e quella della vicina Bari alla crocieristica, mentre Brindisi si è specializzata nelle merci non containerizzate e nei traffici ro-ro con la costa Balcanica e Mediorientale. Ma ora che gli oltre milioni di euro ci sono, cosa potrebbe bloccare il decollo tanto atteso del porto tarantino? Lo abbiamo chiesto a Giovanni Puglisi, che con la sua esperienza di capitano di lungo corso nonché di rappresentante di Confindustria Taranto, ha delineato una prospettiva positiva: “Per forza, non credo che Taranto abbia altre alternative se non far crescere il porto”. Puglisi, che è stato riconfermato nella carica di presidente della sezione marittimi portuali e trasporti di Confindustria ionica, è espressione del Gruppo Ormeggiatori Portuali. Chiarissima la sua opinione sull’enorme investimento: i finanziamenti sono un punto di partenza, e per arrivare al traguardo Taranto dovrà dimostrare di saper fare squadra. La piattaforma logistica è considerata un vero e proprio motore per lo sviluppo. Quanto tempo sarà necessario per completare le opere? “È una infrastruttura di primaria importan- za e va inquadrata in azioni strategiche con più interventi. Ferrovia, trasporto su gomma e aerei sono prospettive già concrete, e con cantieri già aperti o addirittura terminati”. GIOVANNI PUGLISI I numeri – In Puglia oltre mila aziende e mila addetti Una “voce” da 3 miliardi L a logistica pugliese vale oltre miliardi di euro, contribuisce a creare circa il % del valore aggiunto totale regionale. In Puglia ci sono oltre imprese attive in questo settore in cui lavorano circa . addetti. A Taranto la piastra logistica, oltre al Distripark, potrebbero dar vita ad una piattaforma intermodale ionica di rilevanza strategica nel Mediterraneo. Le attività principali saranno quelle destinate a implementare la logistica per stoccaggio, carico/ scarico, groupage/degroupage, consolidamento, imballaggio/disimballagio, riempimento/svuotamento, distribuzione. A tali attività si aggiungeranno controllo qualità, assemblaggio, perfeziona- mento finale e personalizzazione del prodotto, test di funzionamento, manutenzioni, servizi telematici e di telecomunicazione. Fra le opere da realizzare c’è la strada che collegherà moli. Il IV sporgente verrà ampliato con una nuova banchina di ormeggio e le aree retrostanti riempite per realizzare ampi piazzali. Con la piattaforma logistica il trasporto non sarà più suddiviso per modalità (marittima, terrestre, aerea) ma con riferimento ad un centro d’interscambio fra due o più modalità di trasporto in un’area dotata di specifici collegamenti diretti con la rete ferroviaria e stradale nazionale. a.m. Eppure il mancato completamento del raddoppio della linea ferroviaria Bari – Taranto è una delle grandi incompiute. Come si fa ad essere ottimisti? “Adesso nel piano straordinario per il Sud pare che sembra che questo intervento sia inserito tra le priorità. Ma già ora sul terminal TCT i containers viaggiano direttamente sul treno con binari che arrivano fino in testata, di fianco alle navi. Anche per il trasporto su gomma si sono fatti passi in avanti, con lavori realizzati per l’apertura del varco nord che permettono il collegamento diretto con le principali arterie stradali. Senza trascurare che sulla bretella di collegamento fra la SS e la SS all’altezza di Palagiano i lavori procedono velocemente. A giugno il ministero dei Trasporti, la Regione Puglia, le Ferrovie, l’Autorità Portuale e la società Distripark di Taranto hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per l’attrezzaggio ferroviario e il collegamento con la rete ferroviaria nazionale (PON ) finanziato con milioni di euro. E dobbiamo anche puntare all’utilizzo del trasporto aereo, facendo riferimento alla possibilità reale di utilizzare lo scalo di Grottaglie. È ben collegato al porto tarantino e dispone di una pista molto lunga e larga, già utilizzata dalla Alenia Composite di Grottaglie per le componenti del boeing”. Marcegaglia e Gavio sono fra i gruppi imprenditoriali di peso che, nell’ultimo decennio, si sono interessati al porto ionico proprio per la logistica salvo poi tirarsi indietro. E ora cosa si prospetta? “Il gruppo Gavio dalle informazioni in mio possesso continua ad essere interessato. Mentre per Marcegaglia, quando mostrò interesse allo yard della ex Belleli poi, ovviamente, si tirò indietro perché veniva richiesto all’imprenditore di farsi carico del costo di bonifica della zona. Questo ostacolo, oggi, è superato perché si punta alla bonifica integrale di questa area strategica con fondi della Regione Puglia che si farà carico di un costo di oltre milioni, disponibili da una delibera Cipe del . Ci sono poi altri milioni che l’Autorità Portuale ha messo a bilancio nel per la progettazione definitiva ed esecutiva della cassa di colmata anche con finalità di messa in sicurezza e bonifica, in cui depositare i dragaggi del molo polisettoriale, per i quali ci sono altri milioni resi disponibili dall’Autorità Portuale e dal ministero dell’Ambiente”. Cosa trainerà il porto tarantino? “Ci sarà un fermento che non si ricordava da anni, quando venne costruito il polisettoriale. Ma con i lavori al V sporgente, dopo la bonifica e la realizzazione della strada dei moli, lo spazio per i container raddoppierà e attirerà molti altri operatori”. ANTONELLA MILLARTE www.telefonoamico.it Il servizio è gratuito, a tuo carico solo il costo della chiamata: da telefono fisso € 0,06 alla risposta e € 0,024 al minuto, iva compresa. Per i cellulari il costo varia in funzione dell’operatore telefonico. Rapporti Scenario di previsione per la spesa per consumi delle famiglie, gli investimenti fissi lordi e le esportazioni di beni verso l’estero delle regioni italiane Spesa per consumi Investimenti fissi Esportazioni di beni Pil delle famiglie lordi verso l’estero Piemonte e Lombardia guideranno la ripresa italiana nel 2011. L’area infatti incrementerà il Pil dell’1,6%, contro una media nazionale prevista dell’1,3% Piemonte Valle d’Aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , - , - , -, -, - , -, - , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , - , - , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , 15-21 gennaio 2011 11 A spingere verso l’uscita dalla crisi sono le esportazioni, che dopo il recupero atteso per l’anno appena trascorso, dovrebbero proseguire la loro corsa nel 2011 Unioncamere – Nel centro Italia la crescita guidata dalle Marche. Il Sud al solito sarà indietro La locomotiva ripartirà da Ovest C ome evidenziano gli Scenari elaborati da Unioncamere e Prometeia, diffusi in occasione della esima Assemblea dei presidenti delle Camere di commercio, sarà il Nord-Ovest a suonare la carica della ripresa italiana nel . Qui, infatti, la macchina dell’economia sembra destinata a procedere a passo più spedito, portando l’area a incrementare il Pil dell’ , %, contro una media nazionale prevista dell’ , %. Mentre nel il risveglio dalla crisi sembra aver interessato prima e con maggior intensità il Nord-Est (+ , % l’aumento del Pil atteso per il a fronte di un incremento medio dell’ , %), nel saranno infatti le regioni del Nord-Ovest quelle che, nel complesso, dovrebbero registrare le performance migliori, incalzate a brevissima distanza da quelle del Nord-Est (+ , %). Alle spalle della Lombardia, che dovrebbe attestarsi a + , %, l’Emilia Romagna con l’+ , %. Quindi, a pari merito, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia-Giulia, dove il Pil dovrebbe crescere dell’ , % nel . Decisamente più lenta la ripresa al Centro (+ , %), dove solo le Marche potrebbero arrivare a superare, sebbene di poco, la media nazionale (+ , %). Passo lento e pesante, invece, quello del Mezzogiorno (+ , %), con la Sicilia (+ , %) che spinge più delle altre e la Campania (+ , %) che invece fatica di più. A spingere verso l’uscita dalla crisi sono soprattutto le esportazioni, che, dopo il sensibile recupero atteso per l’anno appena trascorso (+ , % il dato stimato per il ), dovrebbero proseguire la loro corsa nel , mantenendo un ritmo di crescita ancora consistente (+ , %). Le attese migliori si confermano quelle del NordOvest (+ , %), seguite da quelle del Nord-Est (+ , %). Più debole la dinamica, invece, del Centro (+ , %) e del Sud (+ , %). Sarà la Lombardia a proseguire e irrobustire il percorso di recupero delle esportazioni rispetto al : + % l’aumento atteso nel dopo il , % con il quale si è chiuso il . Alle spalle di questa regione e su valori superiori alla media nazionale si dovrebbero posizionare il Veneto (+ , %), l’Emilia Romagna (+ , %), la Calabria (+ , %). Molise ( %) e Valle d’Aosta (+ , %) mostreranno invece una sostanziale staticità. A rendere meno incisivo il consolidamento della ripresa saranno però soprattutto i consumi interni, che in tutte le ripartizioni dovrebbero registrare nel incrementi piuttosto modesti (+ , % il dato medio). Sopra la media si dovrebbero collocare soprattutto le regioni del Centro (+ , %), seguite da quelle del Nord-Est (+ , %). Tra le regioni, gli andamenti migliori sono attesi in Trentino-Alto Adige, Lazio ed Umbria (+ , %). Sul fronte opposto, la classifica regionale vede Sardegna, Molise e Abruzzo nelle posizioni di retroguardia (+ , %). Sembrano destinati a continuare il loro percorso di risalita gli investimenti fissi lordi (+ , % atteso nel ), rafforzando così il recupero previsto per il (+ , %). Più sensibile la propensione ad investire delle regioni del Nord (+ , % in entrambe le ripartizioni) seguite da quelle del Centro (+ , %). Sempre distaccato invece il Mezzogiorno (+ , %). A livello territoriale, emerge lo sforzo dell’Emilia-Romagna (+ , %), inseguita da vicino da Piemonte e Lombardia (+ , %). Sul fronte opposto si collocano invece Molise (+ , %) e Calabria (+ , %). Foto cico_Photoxpress La scheda/ – Un primato che resiste da Prime Numero d’ordine I La scheda/ – Le due Italie resistono… anni La provincia di Milano è sempre la più ricca Il Mezzogiorno guida la classifica dei poveri posizioni della graduatoria del Pil pro capite a prezzi correnti nel per provincia Province Valori assoluti in euro N.I. (Italia= ) Differenza di posizione rispetto al SANTA COLELLA Ultime Numero d’ordine posizioni della graduatoria del Pil pro capite a prezzi correnti nel per provincia Province Valori assoluti in euro N.I. (Italia= Milano . , Bari . , Bolzano . , . , Bologna . , Medio-Campidano Campidano Taranto . , Cosenza . , Aosta . , Roma . , Modena . , Bergamo . , Mantova . , Rimini . Forlì-Cesena . n anni di storia italiana, c’è una sola provincia in cui le cose non sono cambiate ed è Milano, prima nella classifica per Pil pro capite nel , prima in quella del , con oltre . euro di ricchezza per persona. Nella graduatoria delle province più ricche d’Italia nel , dopo il capoluogo lombardo si incontrano Bolzano (che migliora di posizioni rispetto al ), Bologna (+ ), Aosta (- ). Roma, quinta per ricchezza prodotta nel , compie un balzo di posizioni inserendosi (unica città - ) Differenza di posizione rispetto al - Caltanissetta . , Lecce . , Brindisi . , - Foggia . , - , Napoli . , - , Carbonia-Iglesias . , - - del Centro) nella pattuglia che guida la classifica. Se Milano si conferma la città più ricca, alle sue spalle questi anni di storia hanno registrato un rimescolamento di situazioni locali, con province che hanno messo a segno miglioramenti importanti (Rimini, Trieste e Lucca salgono nel di una trentina di posizioni rispetto al ) e retrocessioni davvero pesanti (come quelle di Pordenone, Biella e Lodi che perdono oltre posizioni). s.c. L’ Italia continua a viaggiare a due ben diverse velocità. Lo scorso anno il Pil pro capite del Mezzogiorno ( mila euro) si è rivelato poco più della metà di quello del Centro-Nord (attorno ai mila euro), risultando inferiore di oltre il % rispetto a quello medio nazionale ( mila euro). Del resto, le prime dieci province con il Pil per abitante più elevato (Milano, Bolzano, Bologna, Aosta, Roma, Modena, Bergamo, Mantova, Rimini, Forlì-Cesena) appartengono tutte, ad eccezione di Roma, al settentrio- ne, presentando valori che vanno dai . di Milano ai . di Forlì-Cesena. A queste, si contrappongono nelle ultime dieci posizioni tutte province del Meridione (tra cui Brindisi, Foggia), con valori oscillanti tra i . di Brindisi ed i . di Carbonia-Iglesias. Escludendo Roma, la prima provincia del centro è Firenze (al esimo posto), mentre la prima del Mezzogiorno è Olbia-Tempio con un valore di mila euro (al esimo posto). s.c. 12 15-21 gennaio 2011 Rapporti Spesa per le vacanze È annoverata fra le voci di consumo che ha subito una riduzione maggiore nell’ambito familiare % Spese per la salute - , Confcommercio – Nel biennio % + , È una voce che comprende la cura e il benessere della persona in un’ottica più ampia e articolata - consumi in calo del , per cento Per viaggi, cibo e vestiti il portafogli resta chiuso F anno meno vacanze, non sono fanatici dell’abbigliamento e risparmiano persino sugli alimenti. A primo impatto diremmo che non si tratta di noi. Perché il cittadino italiano è un grande viaggiatore, ama fare shopping e a tavola si lascia andare. Eppure, secondo il Rapporto Consumi pubblicato nei giorni scorsi dal Centro Studi di Confcommercio, si tratta solo di uno stereotipo diffuso. Perché oggi la situazione è diametralmente opposta. E meno male che i soldi spesi per elettrodomestici e ICT confermano la nostra decennale tradizione. I consumatori del nostro Paese, infatti, sono più attenti agli sprechi e soprattutto al rapporto qualità-prezzo. In poche parole, cominciano a badare al conto in banca. È questo quanto emerge dall’analisi del biennio nel quale è stato evidenziato un calo medio annuo dei consumi del , %. Un’inversione di tendenza paragonabile solo a quella rilevata oltre dieci anni fa. Nonostante tutto, le famiglie italiane hanno fronteggiato la crisi La previsione perdurante e la riduzione del reddito disponibile con grande reattività, ricorrendo talvolta anche a quote di risparmi. Limitare gli sprechi In estrema sintesi, il Rapporto Consumi pone sotto la lente d’ingrandimento il calo della spesa per le vacanze (- , %), dei pasti in casa e fuori casa (- , %), di mobilità e comunicazioni (- , %), ma anche dell’abbigliamento (- , %). A tenere, invece, sono le spese per la salute (+ , %), gli elettrodomestici e l’IT domestico (+ , %), ma anche quelle per beni e servizi telefonici (+ , %). Nell’ambito dell’analisi di lungo periodo, che va dal alle previsioni per il , aumenta di cinque volte la spesa per beni e servizi di telecomunicazioni (cellulari, abbonamenti telefonici e Internet su tutti) rispetto a quella per la mobilità (acquisto di auto e spese di esercizio, carburanti). Analogamente, ma con minore intensità, si è modificato il rapporto tra pasti consumati in casa e fuori. Nel , ad esem- - pio, ad ogni euro speso per l’alimentazione domestica corrisponderanno altri centesimi per consumazioni fuori dal proprio appartamento. Il quadro generale L’acquisto di automobili è crollato nel , dopo la fine degli incentivi. Che un settore abbia bisogno degli incentivi per mantenersi stabile sotto il profilo degli acquisti indica che le preferenze dei consumatori sono cambiate. L’auto è importante, ma forse meno di un tempo. Per non parlare di quanto accaduto in relazione al consumo alimentare domestico. Le vecchie classificazioni piramidali, che ponevano alla base i consumi necessari e al vertice quelli voluttuari, andrebbero aggiornate. Oggi si può rinunciare a una parte della qualità nell’alimentazione domestica mentre più difficilmente si opera un taglio drastico per la pizzeria o il ristorante (si riduce quasi certamente la frequenza, meno l’importo medio del pasto). Si rendono invece necessarie le spese per salute, assisten- Redditonominale za e servizi domestici. Non c’è recessione che ne riduca il volume richiesto. La congiuntura non scalfisce i trend di lungo termine. Nell’ambito della cura del sé, invece, rimane debole l’area dell’abbigliamento. Ad ogni modo, nel la “convalescenza” dell’economia dovrebbe terminare, in modo da alimentare il clima di fiducia dei consumatori. Ma la ripresa autentica dei consumi è collocata soltanto nel (+ , %), anno nel quale dovrebbe diventare concretamente apprezzabile una fase di crescita. Intanto, queste tendenze modificano la struttura della spesa. Crescono le quote di risorse devolute alle telecomunicazioni, così come cresce la quota di spesa per la salute a scapito di quella per il vestiario. Si riduce invece la quota destinata alla consumer electronics e all’IT domestico. Tutto questo è frutto di prezzi che dovrebbero risultare ancora decrescenti, sebbene non ai ritmi sperimentati nel recente passato. La domanda ALESSANDRO SCHIRONE Dopo il rientro Nel 2011 Sul Pil Nel 2012 Indietro Inflazione crescita inciderà risale come su altri in rialzo la spesa Paesi dell’1% nel 2007 nel 2010 L S N I N a crescita dell’anno in corso si colloca intorno all’ %, in linea con le proiezioni dei maggiori organismi internazionali e dello stesso Governo, ma risulta caratterizzata dalla cronica insufficienza della domanda interna, in particolare dei consumi, che non andranno oltre un modesto + , %. Anche l’altra fondamentale componente della domanda interna, ossia gli investimenti fissi lordi, denotano una dinamica modesta collocabile intorno all’ , % nell’anno incorso, anche a causa del persistere delle difficoltà di accesso al credito da parte delle PMI. Si tratta, quindi, di un incremento ben lontano da valori che potrebbero far recuperare, anche solo parzialmente, gli oltre dodici punti persi nel . Sul fronte della domanda estera netta, l’anno in corso potrebbe chiudersi con un contributo alla crescita moderatamente positivo che, tuttavia, sembra destinato ad annullarsi nel biennio / . Il tutto a causa delle crescenti difficoltà strutturali di agganciare il ciclo del commercio mondiale, tornato espansivo, da parte della manifattura a.s. italiana. econdo il Rapporto Consumi del Centro Studi di Confcommercio, la dinamica del Prodotto Interno Lordo del biennio / dipenderà quasi esclusivamente dall’andamento della spesa delle famiglie, previsto in modesta accelerazione dal + , % al + , % (nell’ipotesi che si consolidi la fase di ripresa avviatasi nel corso del e che dal mercato del lavoro non provengano impulsi negativi sotto forma di ulteriori flessioni occupazionali, con ricadute sul reddito disponibile delle famiglie). Gli investimenti proseguiranno ad un ritmo ancora modesto, anche se leggermente più dinamico rispetto all’anno in corso, ritornando su incrementi medi simili a quelli di oltre dieci anni fa. È da escludere, invece, che importazioni ed esportazioni incidano in qualche modo sul Pil a meno di politiche attive sul nostro territorio. a.s. el , il reddito disponibile nominale delle famiglie italiane ha conosciuto per la prima volta dal un arretramento, con una riduzione (rispetto al ) del , %. Questa evoluzione ha portato il valore complessivo su di un livello inferiore a quello registrato nel . La modesta ripresa in atto dovrebbe determinare un recupero molto lento, a partire dal (se si guarda ai dati per abitante e per famiglia). In particolare, le singole famiglie solo nel avranno a disposizione un reddito nominale analogo a quello del . Questi dati misurati a prezzi correnti, che incorporano cioè la dinamica dell’inflazione, non fanno piena luce sull’effettivo andamento del potere d’acquisto delle famiglie. Infatti, l’evoluzione di lungo periodo evidenzia una crescita media annua tra il e l’ultimo anno dell’orizzonte previsionale di poco superiore al %, che si riduce drasticamente ad un tasso medio annuo dello , % se si misura il reddito disponibile in termini reali, vale a dire a prezzi costanti. a.s. l Paese, al di là di quanto accaduto negli anni più recenti, non sembra in grado di generare tassi di crescita della domanda interna in linea con quanto si registra in altre economie industrializzate. Nelle previsioni che vengono illustrate nel Rapporto, i consumi delle famiglie sul territorio continueranno a mostrare un profilo di crescita modesta, con tassi di variazione che solo nel saranno in linea con le dinamiche di lungo periodo. Se si guarda ai consumi unitari (consumi reali per abitante e per nucleo familiare), le prospettive appaiono ancora meno favorevoli. In particolare i consumi per famiglia, in stagnazione dagli anni ’ , torneranno a mostrare una crescita solo nell’ultimo anno del periodo di previsione. Una situazione destinata a migliorare solo a partire dall’anno appena inaugurato. a.s. el l’inflazione italiana, dopo la forte accelerazione registrata nel , ha mostrato una rapida e decisa tendenza al rientro attestandosi, nei mesi estivi, sui minimi degli ultimi anni. Queste dinamiche, concentrate in un arco temporale molto limitato, hanno determinato nella media del periodo una variazione del , %, in linea con gli andamenti sostanzialmente contenuti registrati nell’ultimo decennio. La tendenza a registrare un’evoluzione moderata è confermata dagli andamenti dei primi mesi del in cui l’inflazione ha mostrato un incremento dell’ , %. Che l’inflazione sia un fenomeno sostanzialmente sotto controllo è una ipotesi confermata anche dal confronto tra le dinamiche registrate, da gennaio a settembre , dall’indice generale e dalla componente di fondo. Nell’ultimo biennio sono state le componenti volatili a guidare il repentino aumento e la brusca discesa dei prezzi, mentre la core inflation ha evidenziato una maggiore stabilità con una progressiva tendenza a.s. alla diminuzione. Rapporti Foto Y. Papadimitriou_fotolia Pasti in casa e fuori Le famiglie italiane riducono le uscite ma non rinunciano alla comodità del ristorante % 15-21 gennaio 2011 Elettrodomestici e IT - , 13 % + , Non esiste recessione che abbatta il volume di acquisto relativo a questo capitolo di spesa Interrogativo sulla qualità delle poche liberalizzazioni Intervista – Luca Scandale Foto Kurhan_stock.xchng Spese obbligate troppi aumenti T Foto Com Evolution_fotolia agli alle spese per vacanze, mobilità e comunicazioni, voci che pure appaiono nel periodo le aree a maggior tasso di sviluppo. Poche o nessuna sforbiciata, invece, ai consumi (meno comprimibili) per l’abitazione (che rappresenta ormai poco meno del % delle spese delle famiglie) e per i pasti in casa e fuori. Così gli italiani hanno risposto alla crisi secondo il Rapporto consumi di Confcommercio. Dopo la recessione tra il e il , infatti, con meno soldi in tasca, hanno ridotto le spese dell’ , % medio annuo (interrompendo una tendenza espansiva che durava dal ’ ) e hanno dovuto cambiare abitudini di consumo. La variazione media annua della spesa in volume, cioè al netto dell’inflazione, nel periodo è stata del + , %, valore che scende all’ , % se si includono anche gli anni dal al . E la ripresa prevista nel triennio , secondo l’as- sociazione dei commercianti, non sarà sufficiente a far recuperare alle famiglie i livelli di consumo precedenti la crisi (soprattutto se non si sbloccherà la situazione sul fronte del mercato del lavoro). Le voci più dinamiche, peraltro, nel triennio dovrebbero risultare quelle della mobilità, delle comunicazioni e del tempo libero. Non potendo comprimere i consumi per l’abitazione e la cura del sé e la salute, che hanno registrato un moderato recupero, gli italiani hanno ridimensionato le voci “meno necessarie” (tabacchi, abbigliamento, calzature, mobili, elettrodomestici, cultura, ricreazione, giornali, libri, istruzione ecc). La quota destinata alle spese “obbligate” (come affitti, manutenzione ordinaria e straordinaria della casa, acqua e altri servizi per l’abitazione, energia elettrica, gas, sanità, assicurazioni ecc.) è salita costantemente (soprattutto nel biennio di recessione) e si prevede Chi sale e chi scende La tecnologia a gonfie vele turismo male “T Foto FHKE_flickr oglieteci tutto ma non articoli audiovisivi, fotografici e computer”. Sembra questa, parafrasando un noto spot, la risposta degli italiani alla crisi. L’analisi di lungo periodo, infatti, ha evidenziato per gli “elettrodomestici bruni e It” i tassi di crescita più elevati rispetto a tutte le voci di spesa dei consumi e dunque anche del capitolo di cui fanno parte, il tempo libero, che sta assumendo un peso crescente nella spesa complessiva delle famiglie (dal , % del all’ , % nel ). Per la spesa “tecnologica” tra il e il il tasso di variazione medio annuo è stato del %. Grazie al passaggio al digitale terrestre e alla flessione dei prezzi (- , %), nel biennio la categoria ha tenuto bene, pur con un rallentamento (+ , %), dovrebbe confermarsi agli stessi livelli nel e mostrare ritmi più sostenuti nel e . La crisi ha indebolito, invece, altre voci del “tempo libero”, che, infatti, nel ha segnato un - , % e nel un - , %. Ma la tendenza, secondo Confcommercio, dovrebbe invertirsi nel prossimo triennio, il si ritiene potrà chiudere già con un + , %. A soffrire di più la crisi, tra gli altri, viaggi e vacanze (- , %), soprattutto per il calo della domanda dei turisti stranieri (- , %), e abbigliamento e calzature (visti in modesto recupero nel ). Solida, invece, la crescita dei consumi per la casa e per la mobilità (mezzi di trasporto e assicurazioni), riflesso degli incrementi dei prezzi e dei rincari energetici. Agli italiani la crisi ha tolto anche un po’ l’appetito (- , % la spesa media annua). Ma la voce pasti in casa e fuori casa non è troppo comprimibile: nel è previsto un calo di minore intensità e g.d. per gli anni successivi un recupero. “Dobbiamo valorizzare i nostri Steve Jobs” arriverà a quasi il % del totale dei consumi nel . In parte, questa dinamica è legata alla corsa dei prezzi delle spese obbligate, una volta e mezzo più veloci dei prezzi di beni e servizi non necessari (detti anche commercializzabili). Il che, rileva Confcommercio, pone un interrogativo sulla qualità delle poche liberalizzazioni finora adottate nel Paese, che avrebbero dovuto incidere in particolare sul primo aggregato. Ma anche a prezzi costanti, il differenziale tra consumi obbligati e commercializzabili, nato nei primi anni ’ , non ha mai smesso di allargarsi. Confcommercio , tuttavia, per il triennio di previsione confida in una controtendenza rispetto al lungo periodo, ossia in una più elevata crescita della domanda di beni e servizi commercializzabili che dovrebbe progressivamente ridurre il divario. GIUSEPPE DAPONTE LUCA SCANDALE Meno contributi e più sacrifici “D Passi indietro dall’istruzione Foto Stas Perov_fotolia S u istruzione e sanità, pubblica amministrazione e istituzioni senza scopo di lucro (Isp) concentrano l’ % del proprio contributo ai consumi delle famiglie. Per questi due servizi, infatti, i cittadini spendono direttamente “solo” il % circa dei consumi totali, indirettamente (attraverso la spesa della pubblica amministrazione e delle Isp) circa il %. Se, tuttavia, il contributo pubblico nella sanità continua a crescere dal , nell’istruzione ha fatto un passo indietro nel e da allora resta invariato e, dunque, chiede più sacrifici alle famiglie. Lo rilevano i dati sui consumi effettivi delle fami- glie di cui l’Istat ha diffuso, per la prima volta, le serie in valore dal ‘ (l’analisi è in base ai valori correnti e incorpora quindi anche l’inflazione). Più in generale, si evince come poco più dell’ % dei consumi sia speso direttamente dalle famiglie, mentre amministrazioni pubbliche e Isp coprirebbero il restante %. Di questo, la fetta maggiore è riservata a servizi sanitari e assistenza (aree in cui il valore dei servizi è aumentato in misura più rilevante), anche per effetto dell’invecchiamento della popolazione e della frammentazione dei nuclei familiari. g.d. i fronte al calo dei consumi di auto, ai danni ambientali e al rincaro delle assicurazioni, e visti i profitti nel settore delle tecnologie applicate alla comunicazione, mi chiedo se convenga seguire Marchionne o non sia meglio valorizzare i nostri Steve Jobs”. Lo rileva Luca Scandale, economista dell’Università Lum-Jean Monet di Bari, nell’analizzare il Rapporto consumi di Confcommercio. La contrazione dei consumi, effetto della recessione o della situazione italiana e pugliese? “L’economia oggi è sempre più interconnessa. La recessione sta avendo effetti devastanti generati dalla speculazione finanziaria. Ma il caso Italia è peculiare: la nostra crisi è più endogena. E anche in Puglia la contrazione dei consumi deriva dalla flessione dei redditi reali. Per ripartire la leva non sono tanto i consumi quanto la produzione. Mi preoccuperei di favorire le nuove imprese ad alto valore aggiunto. Ci vuole una pianificazione sbilanciata e selettiva degli investimenti pubblici”. Il contributo pubblico nella sanità cresce sempre, nell’istruzione resta al palo. Segno di invecchiamento del Paese? “Sì, l’Italia è una piramide al contrario. Anziana la testa, poco giovane la base. Ma è grave che da noi non si investa in formazione, scuola e università. E non si dice che il contributo ai consumi delle famiglie arriva dal canale previdenziale. Prima o poi la bomba delle pensioni esploderà: una generazione, dopo la beffa del precariato, rischia di restare senza pensione”. Cala la domanda anche nel turismo. “In Italia, il mercato è in crisi da tempo. Ci hanno scavalcato quattro nazioni in pochi anni. Ci manca la competitività delle relazioni, non dei singoli: l’industria turistica è una tipica attività a rete. Si deve pensare anche a cultura e turismo come industrie. Per Tremonti ‘con la cultura non si mangia’. Per noi, si mangia e si ricava anche il contorno! La Puglia, invece, sta vivendo una stagione felice. È apprezzata anche all’estero. Gli aeroporti stanno facendo un lavoro straordinario, possono essere il g.d. vero driver per lo sviluppo regionale”. 14 15-21 gennaio 2011 Imprese&Mercati L’azienda speciale ha l’obiettivo di implementare il listino dei valori immobiliari Mercato delle case sott’esame dall’Aicai un progetto di analisi H a preso il via un nuovo progetto analisi del mercato immobiliare. L’iniziativa è della Borsa Immobiliare della Camera di Commercio di Bari, gestita dall’Aicai, azienda speciale dell’ente camerale. Il progetto ha come fondamento un processo di stretta collaborazione tra i professionisti del settore immobiliare, in particolare con coloro che si occupano dell’intermediazione, con l’obiettivo d’implementare il listino ufficiale dei valori immobiliari con uno studio capillare del territorio. A tale scopo è stata formalizzata una convenzione con la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Bari al fine di dotare il documento anche dei valori fondiari. Il progetto è molto ambizioso anche perché richiederà la collaborazione di tutti i protagonisti del settore e sarà unico nel suo genere in Italia. L’avvio della fase operativa è avvenuto con il seminario “Il mercato immobiliare: un nuovo progetto d’indagine ed analisi”, al quale seguiranno altri incontri, finalizzati all’esplicazione delle fasi del progetto stesso. I lavori del seminario hanno avuto inizio con i saluti della Dott.ssa Ida Borrelli, coordinatrice dell’Aicai, e del Prof. V.N. Savino, preside della Facoltà di Agraria di Bari. Hanno sviluppato l’argomento l’Ing. A. Mignini, che ha relazionato sulle nuove potenzialità del listino della Borsa Immobiliare, ed il Prof. C. Acciani, intervenuto sulla rilevazione ed elaborazione dei dati. Il progetto nelle sue fasi operative è stato illustrato dal Dott. Giuseppe Mangialavori mentre le conclusioni sono state tracciate dal Prof. V. Fucilli. La Borsa Immobiliare è uno dei servizi della Camera di Commercio di Bari. Lo sportello è un valido strumento operativo nato per essere dalla parte di cittadini, operatori, imprese, istituzioni. L’intento è rendere più accessibili le informazioni e più chiare le quotazioni, attraverso l’unico listino ufficiale per l’area barese e le valutazioni effettuate dai suoi periti ed esperti. I servizi offerti sono la possibilità di sottoscrivere incarichi di vendita e locazione, perizie estimative, ricevere informazioni professionali e consulenze, consultare il listino ufficiale, aggiornato semestralmente, o la banca dati nazionale. Sono accreditate alla Borsa agenzie immobiliari di Bari e provincia selezionate in base a requisiti di qualificata professionalità, etica deontologica e correttezza commerciale. Le agenzie sono coordinate da un comitato di vigilanza e cooperano fra loro secondo una chiara e prestabilita metodologia, mentre il comitato di listino è responsabile della redazione del listino ufficiale, un valido strumento istituzionale di riferimento che fornisce l’orientamento di massima sul valore commerciale degli immobili di Bari e provincia. Tra le problematiche di stretta attualità oggi in Italia, infatti, quello della casa riveste grande importanza. Si tratti di compravendita o di locazione, i timori e le esitazioni nel muoversi rappresentano una costante nell’atteggiamento del cittadino. Parimenti, chi offre i servizi atti a risolvere questo stato di cose, il più delle volte non riesce ad arrivare al destinatario. È al fine di fornire un valido supporto sia per gli operatori iscritti, che per le imprese del settore, che l’ente offre un rilevante contributo per una regolazione armonica del mercato locale. Attraverso uno Sportello dedicato all’utenza, presente all’interno del salone della Camera di Commercio, la Borsa immobiliare provvede a fornire servizi trasparenti di compravendita, locazione, perizie estimative e tutte quelle attività di supporto e di orientamento. Le Agenzie Immobiliari di Bari e provincia accreditate alla Borsa Immobiliare di Bari sono trentatre e sono selezionate in base ai requisiti di esperienza, correttezza e professionalità. Foto dinostock_Photoxpress Specializzato su tessile abbigliamento, partirà il Foto .shock_Photoxpress S pesso quando i mercati sono saturi e le aziende locali e nazionali non tirano più l’internazionalizzazione è vista come l’ultima spiaggia a cui ricorrere: si va all’estero per cercare di vendere i propri prodotti dando il colpo di grazia ad una situazione già critica. Internazionalizzare è un progetto pluriennale e progettare significa analizzare e catalizzare le risorse umane, finanziarie e tecniche dell’impresa per giungere ad un giudizio consapevole sulla situazione attuale della propria azienda e sulle sue potenzialità future. La presenza sui mercati esteri deve essere gestita strategicamente e non lasciata al caso, pianificando le attività da svolgere e valutando le potenzialità dei vari mercati e delle risorse a disposizione. Per questo l’Aicai e l’Ifoc, aziende speciali del- gennaio Via al corso di export per non improvvisare la Camera di Commercio di Bari, propongono quest’anno la nuova edizione del Corso Specialistico che sarà dedicato esclusivamente al settore tessile abbigliamento, che avrà inizio il gennaio e si svilupperà nei mesi di gennaio e febbraio. S’intende fornire ai partecipanti conoscenze e strumenti per intraprendere e sviluppare un percorso di business all’estero. I destinatari sono imprenditori, export manager, quadri dirigenti, professionisti del settore e personale delle aziende che intendono accrescere e perfezionare le proprie competenze nell’ambito dell’export. La metodologia didattica predilige l’apprendimento attivo grazie al continuo riferimento alla pratica ed alla esperienza professionale del formatore e dei partecipanti anche con l’analisi di particolari casi di studio. I partecipanti riceveranno materiale didattico e un attestato di partecipazione. Il programma sarà sviluppato dal Dr. Luca Testoni – Dr. Michele Lenoci “La moda italiana, davvero rischia l’ultima sfilata? Mercati internazionali: opportunità o minaccia?), Dr. Giorgio Barbon (Management e pianificazione strategica: modelli e metodi per un corretto approccio all’internazionalizzazione), Dr. Gianfranco Lai (Marketing: cosa deve fare l’esportatore per avere successo. Opportunità e rischi dell’internazionalizzazione), Dr. Antonio Olivieri (Pagamenti internazionali e assicurazione crediti: strumenti e tecniche di pagamento. Assicurazione e smobilizzo dei crediti all’export), Dr. Antonio Olivieri (Trasporti internazionali e assicurazione merci), Dr. Giuseppe De Marinis (La tutela del contratto nelle operazioni con l’estero: formalità e procedure legate all’import/export, teoria generale del contratto e tecniche di redazione), Dr. Michele Lenoci (Focus Paese d’interesse: scenario politico, culturale ed economico della nazione; analisi del contesto geo – economico e delle opportunità per le PMI del settore tessile ed abbigliamento). Per informazioni ed iscrizioni è possibile rivolgersi alle segreterie organizzative dell’Aicai (Via Emanuele Mola , Bari - Tel. / Telefax / e-mail: [email protected]. it) o Ifoc (Via Emanuele Mola Bari - Tel. / - Telefax / e-mail: [email protected]). ilPianetaCdcBari La Camera di Commercio di Bari, allo scopo di fornire all’utente la migliore assistenza nell’esercizio del diritto ad ottenere informazioni sullo stato di avanzamento dei procedimenti e delle pratiche, ha istituito un Ufficio per le Relazioni con il Pubblico. UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO Presidente: Luigi Farace Primo piano Orari di apertura al pubblico della C.C.I.A.A. Tel. . / (Capo Servizio/Responsabile) Fax . / e-mail: [email protected] *** A.I.C.A.I. Presidente: Carlo Maria Martino Assistenza Imprese Commerciali, Artigiane e Industriali Palazzo dei Servizi, Via Emanuele Mola n. BARI Quinto piano Tel. . / Fax . e-mail: [email protected] *** I.F.O.C. Presidente: Pietro Di Cillo Secondo piano – Terzo piano Agenzia di Formazione – Istituto di Formazione CCIAA Bari Palazzo dei Servizi, Via Emanuele Mola n. – BARI Tel. . / . Fax . e-mail: [email protected] *** S.A.M.E.R. Presidente: Michele Di Benedetto Piano terra – Primo piano Servizio Analisi Chimico-Merceologiche Palazzo dei Servizi, Via Emanuele Mola n. BARI Tel. . Fax . e-mail: [email protected] – ORARI DI APERTURA SPORTELLI MATTINA – tutti gli uffici dal lunedì al venerdì dalle ore . alle ore . POMERIGGIO – Registro Imprese – Diritto Annuale dal lunedì al giovedì dalle ore . alle ore . POMERIGGIO – altri uffici lunedì e giovedì dalle ore . alle ore . Interventi I mercati finanziari si accaniscono ormai contro l’Europa e i suoi “pigs”, ma la crisi delle finanze pubbliche, in realtà, si rivela acuta anche oltreoceano. Nella nazione a stelle e strisce ci sono Stati in condizioni finanziarie davvero preoccupanti, anzi alcuni sarebbero già in bancarotta se non giungesse in soccorso il provvidenziale sostegno federale. California, Alabama, New York, Illinois, Arizona, Hawaii, sono questi e altri i singoli governi oggi impegnati a colmare le falle nei bilanci, cedendo edifici pubblici per riprenderli in affitto, mettendo in piedi collette tra i cittadini per evitare la chiusura di biblioteche pubbliche, facendo uso delle videoconferenze per risparmiare sulle trasferte, oltre che riducendo i giorni lavorativi per i dipendenti statali e in generale diminuendo il numero dei dipendenti pubblici. La California del governatore Schwarzenegger sta peggio di tutti, poiché ha chiuso il con un deficit di miliardi di dollari, a cui sono da aggiungere i preventitati miliardi del , in quanto da una parte si sono ridotte progressivamente le entrate, mentre dall’altra sono aumentate ulteriormente le spese. Il sistema pensionistico presenta un deficit di miliardi di dollari, mentre la sanità non è da meno con un passivo di ben miliardi! Per legge negli Stati Uniti i singoli Stati sono obbligati a Usa-Europa – Paesi in difficoltà dalla California all’Irlanda La crisi è globale nel mondo di “pigs” ricondurre il bilancio in parità, sorge perciò la necessità di far quadrare i conti in qualche modo. In questo senso le strade percorribili sono fondamentalmente tre: a) aumentare le tasse, b) tagliare le spese, c) chiedere aiuto al Congresso federale. I vari Stati in difficoltà hanno già agito in tutte e tre le direzioni, ma i risultati non sono confortanti, soprattutto riguardo alla terza opzione c’è da dire che i trasferimenti federali non sono scontati ma subordinati alle decisioni della politica...e secondo le previsioni nel diminuiranno di ben , miliardi di dollari rispettto al . Appare evidente, quindi, che non c’è solo l’Irlanda che ha bisogno di essere salvata, non ci sono solo i “pigs” europei, ma ci sono situazioni di pesante difficoltà anche oltreoceano: eppure, nonostante questo, gli investitori comprano titoli di Stato USA come salvagente di fronte alla crisi europea! L’altro aspetto della questione, inoltre, consiste nel ARNOLD SCHWARZENEGGER fatto che lo Stato federale, da parte sua, non è che sia messo in condizioni migliori dei singoli Stati che dovrebbe salvare. Questo è il motivo per cui il governo centrale si vede costretto a ridurre i trasferimenti in favore dei governi locali: il debito pubblico statunitense, infatti, è una montagna giunta a . miliardi di dollari, una cifra pari a oltre il % del Prodotto Interno Lordo, con le spese per interessi che toccano i miliardi di dollari, ovvero l’ , % del Pil, mentre a ciò va aggiunto un deficit di bilancio arrivato al % del Pil con la tendenza ad aumentare nei prossimi anni. La Federal Reserve ha iniziato a stampare dollari, come è noto, questo potrebbe arrecare un certo beneficio alla situazione economica, ma non è ricorrendo alla sola zecca federale che si risolve il problema. Secondo un’analisi recente, se la Casa Bianca non avvierà un percorso virtuoso per riassestare le finanze corre il rischio di perdere il controllo Azioni È stato recentemente pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del settembre disciplina l’attuazione dell’articolo del decreto-legge giugno , n. , convertito, con modificazioni, dalla legge agosto , n. , inerente la semplificazione degli strumenti di attrazione degli investimenti e di sviluppo d’impresa. Il Decreto stabilisce dunque i criteri, le condizioni e le modalità per la concessione delle agevolazioni finanziarie nella forma di contratti di sviluppo. I Contratti di Sviluppo sono tipicamente finalizzati a favorire la realizzazione di investimenti rilevanti per il rafforzamento della struttura produttiva del Paese, del Mezzogiorno in particolare. I contratti di sviluppo possono essere proposti da una o più imprese. Una delle novità rispetto a precedenti strumenti – quali i Contratti di Programma – è costituita dalla possibilità per le imprese costituite all’estero di proporre direttamente contratti di sviluppo a condizione di istituire una sede secondaria con rappresentanza stabile nel territorio italiano nell’ambito del programma di sviluppo e a mantenerla per almeno cinque anni dalla ultimazione del programma di sviluppo (tre anni nel caso di piccole e medie imprese). Sulla base di quanto previsto dal Decreto, beneficiari delle agevolazioni sono il soggetto che promuove l’iniziativa (soggetto proponente), e le eventuali altre imprese partecipanti ai progetti d’investimento (soggetti aderenti). Ove vi siano programmi proposti e realizzati da più imprese, il soggetto proponente ne assume la responsabilità verso il Ministero dello Svilupppo Economico anche in termini di coerenza tecnica ed economica. La proposta di contratto di sviluppo, la cui valutazione spetta all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa (Invitalia spa), deve essere finalizzata alla realizzazione di uno delle seguenti tipologie di programmi: a) programma di sviluppo industriale: un’iniziativa imprenditoriale finalizzata alla produzione di beni e/o servizi, per la cui realizzazio- 15 sui conti pubblici. Per stabilizzare il debito pubblico, infatti, ci vorrebbe una riduzione della spesa federale, oppure un aumento delle tasse in misura opportuna. Invece, in prospettiva delle elezioni del , l’amministrazione Obama sta facendo l’esatto contrario. Infatti è in discussione la proposta di prorogare sgravi fiscali per miliardi di dollari... La tesi a sostegno di questo indirizzo è che grazie alla Federal Reserve e ai suoi miliardi di liquidità l’economia possa ripartire sistemando tutti i problemi, ma gli analisti ritengono che il risultato di questa politica nel medio e lungo periodo sarà l’opposto, con una diminuzione dell’occupazione, un freno della crescita e discesa dei consumi. Tutti continuano perciò a guardare con preoccupazione verso l’Europa e comprano i titoli del Tesoro USA come benirifugio, ma è invece negli Stati Uniti che i dati economici rivelano le maggiori difficoltà. Ci sono ancora determinati punti di forza a vantaggio degli States, prima di tutto la conferma che il dollaro rimane la valuta di riserva mondiale, tutttavia restano i dubbi su un contesto che non può essere trascinato a lungo portandosi dietro tutti i rischi ad esso collegati. FRANCESCO ANTONIO SCHIRALDI (con la collaborazione di Michele Loglisci – options and derivates strategist) a cura di Iniziativa advisors Le novità del Decreto del ministero dello Sviluppo Economico Per i contratti di sviluppo gli strumenti più semplici Foto Valentin Mosichev_Photoxpress ne sono necessari uno o più progetti d’investimento ed eventualmente progetti di ricerca industriale e prevalente sviluppo sperimentale, strettamente connessi e funzionali tra di loro in relazione al processo di produzione dei prodotti finali; b) programma di sviluppo turistico: un’iniziativa imprenditoriale finalizzata allo sviluppo dell’offerta turistica, attraverso il potenziamento e il miglioramento della qualità dell’offerta ricettiva, delle attività integrative l’offerta ricettiva e dei servizi di supporto alla 15-21 gennaio 2011 fruizione del prodotto turistico per la cui realizzazione sono necessari uno o più progetti d’investimento, ed, eventualmente, progetti di ricerca industriale e prevalente sviluppo sperimentale, strettamente connessi e funzionali tra di loro in relazione alla definizione di offerta turistica per il territorio di riferimento; c) programma di sviluppo commerciale: un’iniziativa imprenditoriale finalizzata allo sviluppo del settore commerciale, attraverso il potenziamento e la qualificazione dell’offerta distributiva del territorio, per la cui realizzazio- ne sono necessari uno o più progetti d’investimento ed, eventualmente, progetti di ricerca industriale e prevalente sviluppo sperimentale strettamente connessi e funzionali tra loro in relazione alla definizione dell’offerta distributiva per il territorio di riferimento. Il programma di sviluppo può prevedere anche la realizzazione di opere infrastrutturali, materiali e immateriali, funzionali all’oggetto del contratto di sviluppo, con i relativi oneri posti a carico delle risorse pubbliche. Per ciascuna delle tipologie di programma individuate, il decreto stabilisce l’importo complessivo delle spese e dei costi ammissibili degli investimenti oggetto del contratto di sviluppo (a parte il costo delle eventuali opere infrastrutturali): a) milioni di euro, con riferimento ai programmi di sviluppo industriale ovvero , milioni di euro, qualora tali programmi riguardino esclusivamente attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli; b) , milioni di euro, con riferimento ai programmi di sviluppo turistico; c) milioni di euro, con riferimento ai programmi di sviluppo commerciale. Il Decreto stablisce inoltre l’importo minimo delle spese di investimento a carico dei soggetti definiti proponenti: a) milioni di euro, a parte eventuali progetti di ricerca industriale e prevalente sviluppo sperimentale, con riferimento ai programmi di sviluppo industriale, ovvero milioni di euro se tali programmi riguardano esclusivamente attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli; b) milioni di euro, a parte eventuali progetti di ricerca industriale e prevalente sviluppo sperimentale, con riferimento ai programmi di sviluppo turistico; c) milioni di euro, a parte eventuali progetti di ricerca industriale e prevalente sviluppo sperimentale, con riferimento ai programmi di sviluppo commerciale. Le agevolazioni sono concesse nelle forme e secondo le intensità previste dal Regolamento (CE) n. / del agosto . 16 15-21 gennaio 2011 Opinioni di Vito RAIMONDO L’ultima polemica generata dalla stampa vicina al Governo Cachemire anticomunista diciamolatutta ma D’Alema non lo sapeva Cachemire e vacanza a Saint Moritz Così D’Alema tradisce i lavoratori… MASSIMO D’ALEMA Il bell’articolo di Oscar Iarussi (“La Gazzetta del Mezzogiorno” dell’ gennaio) dedicato al successo strepitoso del capursese Luca Medici (Checco Zalone) ricorda, ad un certo punto, una formidabile battuta del grande attore Massimo Troisi. Alla domanda “Lei è un emigrante?” rispose: “No, qua sembra che un napoletano non possa viaggiare, può solo emigrare”. Il tutto in perfetto dialetto partenopeo. Penso che questo episodio calzi per la vicenda di quel comunistone di Massimo D’Alema che ha pensato (male, secondo i suoi detrattori) di trascorrere un breve periodo di vacanza nientemeno che a Saint Moritz. È stato, poi, beccato e fotografato con una sciarpa di cachemire al collo. Apriti cielo! Si sono scatenati i direttori dei giornali di proprietà del premier “Chi” (Signorini) e “Il Giornale” (Sallusti) oltre a Berlusconi. “Il dirigente di un partito che è così vicino ai lavoratori in cassa integrazione o disoccupati con quale faccia (tosta) va in quel posto in vacanza?” gli è stato rimproverato. E giù lazzi e sberleffi-Sallusti e Signorini quello sfizio possono toglierselo, ovviamente. Berlusconi neanche a dirlo: una Saint Moritz la trova ad ogni piè sospinto. O no? Che brutto spettacolo quello di certa stampa nostrana! Cresce il rendimento dei Btp Così aumenterà il debito pubblico Non si riescono a comprendere i toni di soddisfazione di certi osservatori economici a proposito dell’ultimo collocamento – il dicembre scorso – di Btp decennali e triennali pervenuti a rendimenti del , % e del , %. A parte la capacità dimostrata dal Paese di collocare il debito pubblico, rimane il dato che il costo del finanziamento risulta sempre più caro in coincidenza dell’ulteriore incremento dello spread tra i Btp decennali e i Bund tedeschi. Insomma, continuerà ad aumentare il debito pubblico. Il che non è proprio il miglior prologo per la problematica vicenda economica pubblica del . venzione dell’evasione fiscale e alla Prestigiacomo uno per prevenire i disastri ambientali e, magari, alla Federazione Calcio un piano anti-risse? Ma dove l’hanno pescato questo ministro perlomeno ilare che ricorda il Catalano di “Quelli della Notte”? La campagna subliminale di Silvio Berlusconi Il ministro Paolo Romani sulle orme del Catalano arboriano Il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, essendo amico stretto di Silvio Berlusconi, pensa, forse, di imitare il premier tentando di camminare sull’acqua! A proposito della Responsabilità Civile sull’auto, ha parlato di tagli tariffari del % a fronte di un ulteriore aumento, nel . Sapete qual è lo strumento individuato? “L’istituzione di un sistema di prevenzione delle frodi”. Mi chiedo: se ciò è possibile, perché Romani non suggerisce a Tremonti un sistema di pre- SILVIO BERLUSCONI Silvio Berlusconi grida ai quattro venti che il Paese non può permettersi il lusso di andare a votare anticipatamente e, intanto, di soppiatto introduce la campagna elettorale. Oltre alle apparizioni nelle sue TV, giorni fa, è approdato sulle colonne de “La Gazzetta dello Sport” e i colleghi della “rosea” si sono prestati: diciamola tutta! Due vistosi messaggi più che subliminali. In prima pagina campeggiava il titolo: “Io voto Antonio”, riferito a Cassano. A seguire (pag. ) “Silvio slow. Lezione di un’ora. Milan che vince fa bene al Paese”. Inutile aggiungere qualcosa! La vera campagna acquisti del premier: Torregiani PAOLO ROMANI Mentre i suoi ministri – La Russa in testa – sferrano feroci attacchi all’ex presidente del Brasile, Lula, che ha negato l’estradizione dell’assassino italiano Cesare Battisti, il no- “Non vi offendo, perché io non vi ho insultato, ma vi ho descritto” Il casi della vita. Il destino. Filippo Melchiorre, fervido consigliere del Comune di Bari, qualche giorno fa, percorrendo i corridoi dell’Ufficio Anagrafe si è trovato di fronte ad una coppia che desiderava sposarsi. Detto fatto. Melchiorre ha controllato le carte e ha agito, secondo legge. Nel frattempo,ha scoperto che l’uomo è, nientemeno, il vice presidente del colosso russo del gas Gazprom e lei una connazionale sociologa. C’è qualcuno che – una volta andati via gli sposi - lo ha sentito imprecare: “Proprio a me doveva capitare di unire in matrimonio due eredi di Stalin!”. Ricordiamo che l’officiante proviene da An i cui antenati vedevano come il fumo negli occhi gli eredi dei bolscevichi. Comunque, si tranquillizzi il buon Melchiorre: il suo grande capo (il premier) è molto amico del diretto referente dello sposo, Putin. Non gli arriverà nessun rimbrotto. Anche questa è globalizzazione. Ce ne fossero altri di questi buoni esempi. Vito Raimondo DICIAMOLA TUTTA Vito Raimondo V o DICIAMOLA TUTTA Un giornalista racconta e le loro malizie... VIP i Quelle nozze celebrate da un consigliere ex An Indro Montanelli In libreria DICIAMOLA TUTTA stro premier, conscio dei danni che potrebbero derivare alla nostra economia a causa di un eventuale embargo sollecitato dagli iscritti al Pdl nei confronti di un Paese in cui molti Gruppi industriali nostrani (Telecom, Fiat e altre) operano da anni con grandi risultati economici, ha deciso – sotto la spinta della sua cara amica Daniela Santanchè – di incontrare Alberto Terregiani, in carrozzella dal per colpa di Battisti. Uno spot fantastico da tycoon eccelso. E lì Berlusconi ha dichiarato: “Con Brasilia i rapporti sono solidi”. Ha zittito così i suoi improvvidi ministri e, nel contempo, ha guadagnato un parlamentare alla sua causa nel prossimo Governo: il paralitico Torregiani che, di corsa, ha inneggiato alla frase del premier: “Non mi sento più solo. Mi ha capito e dato maggior fiducia aver sentito la sua sincera volontà di far sì che la giustizia venga attuata”. Benvenuto nel Pdl, Torregiani! conta Un giornalista race le loro malizie... i VIP Rubriche 15-21 gennaio 2011 17 segue dalla prima Serve coraggio per eliminare... famiglia (blocco retributivo nel pubblico impiego, persistenza di cassa integrazione, impoverimento di alcuni settori della società, vincoli del patto di stabilità interno). Se partiranno invece i cantieri di alcune grandi opere infrastrutturali già finanziate (stradali, idriche, portuali, ferroviarie, aeroportuali) e l’edilizia pubblica anch’essa già finanziata – insieme alle opere minori coperte da risorse già disponibili di Comuni e Province, e ad alcune vaste lottizzazioni in città come Bari – tutte le filiere collegate al comparto delle costruzioni potrebbero trarne giovamento anche sotto il profilo occupazionale. Il turismo dovrebbe proseguire la sua crescita sia pure diseguale fra le sei province – Capitanata e Salento resteranno ancora in testa per arrivi e presenze rispetto tutti gli altri territori – apportando benefici ormai apprezzabili in termini di pil, con il trascinamento della domanda di una vasta gamma di beni e servizi. La Regione potrebbe accelerare la sua spesa, conoscendo già ora la liquidità iniettabile nel sistema, pari a poco più di , miliardi di euro – al netto cioè di quella imponente per la sanità – e, con il Piano del lavoro, ulteriore impulso sarebbe impresso dall’Ente all’innalzamento dei livelli occupazionali. Ma diciamoci con franchezza tutta la verità: il per l’economia pugliese sarà in gran parte quello che tutti noi faremo in modo che sia. Se ci limiteremo infatti solo a secondare con vecchi comportamenti i trend provenienti dall’esterno, potremo anche crescere, ma ciò avverrà a tassi contenuti. Dobbiamo invece – lo dicevamo all’inizio – compiere un salto di qualità nel nostro modo di agire: dovremmo snellire, ad esempio, tutti gli iter burocratici nella pubblica amministrazione (ma non solo in essa), razionalizzare il lavoro collettivo ovunque esso si svolga, aggredire con consorzi e reti di imprese nuovi mercati, destagionalizzare ancor più il turismo con politiche di allotment, attrarre con progetti qualificati investimenti di grandi capitali, come ad esempio quelli di alcuni Fondi sovrani, o altre aziende multinazionali con azioni di scouting che la Puglia – unica fra le Regioni italiane – può sostenere con incentivi che altre non hanno, cominciando peraltro a sbloccare – per quanto di competenza locale – quelli fermi da anni come il rigassificatore di Brindisi, la statale , l’ammodernamento della raffineria dell’Eni Refining&Marketing a Taranto e la riconversione a metano della sua vecchia centrale elettrica, oggi funzionante ancora ad olio combustibile. Ma lo dobbiamo volere – si diceva – superando pigrizie, vecchie abitudini, luoghi comuni e autoindulgenze, smettendola di addossare sempre e soltanto al ‘nordismo’, al Senatore Bossi e al Governo responsabilità che sono e resterebbero (quasi tutte) soltanto nostre. FEDERICO PIRRO docente di Storia dell’Industria nell’Università di Bari e di Politiche economiche territoriali nell’Ateneo di Lecce. leNewsdaTerritorioeImprese inviate le vostre notizie a [email protected] PUGLIA Piano Straordinario per il Lavoro: Regione contro la disoccupazione È stato presentato il Piano Straordinario Lavoro della Regione Puglia per affrontare la grave situazione regionale in materia di disoccupazione e di salvaguardia dell’occupazione esistente: sono state previste risorse per milioni di euro distribuite su linee di intervento, declinate a loro volta in interventi che interesseranno circa . potenziali destinatari. Il governo regionale ha voluto fornire una risposta immediata a una situazione sempre più difficile e insostenibile: nel terzo trimestre del il tasso di disoccupazione regionale, secondo la rilevazione Istat, è del , %, sale al % per le donne. Ancora più gravi i recenti dati forniti dall’Istat per la disoccupazione giovanile in Italia salita a novembre al , %, il dato più elevato dal . Principi Attivi 2010: pubblicata graduatoria È stata pubblicata la graduatoria definitiva dei progetti ammessi alla valutazione di merito del bando “Principi Attivi ” della Regione Puglia. La graduatoria è stata approvata, insieme con l’elenco definitivo dei progetti non accoglibili ed esclusi dalla valutazione di merito perché non rispondenti ai requisiti richiesti dal bando. Presentato il piano di riordino della rete scolastica pugliese “Abbiamo compiuto scelte che non ferissero al cuore il diritto alla scuola e all’apprendimento e il diritto delle comunità ad avere nella scuola l’architrave del tessuto civile, perché la scuola è il più importante presidio di democrazia e legalità”. Lo ha detto il presidente della regione Puglia, Nichi Vendola, presentando, insieme all’assessore competente, Alba Sasso, il piano di riordino della rete scolastica per l’anno scolastico / , approvato in giunta. Il piano presenta importanti novità per il mondo della scuola in Puglia ( le scuole per una platea di mila studenti) non solo da un punto di vista metodologico ma anche da un punto vista contenutistico e di merito. Bari-Palese: in autunno all´aeroporto con la metro L’assessore regionale ai Trasporti Guglielmo Minervini ha sottolineato che in merito al collegamento ferroviario tra la stazione centrale www.gazeco.it Direttore responsabile: Dionisio Ciccarese Direttore editoriale: Vito Raimondo Redazione: Via delle Orchidee, 3 - 70026 - Z.I. Modugno-Bari – Tel. 0805857444 Fax 0805857428 - [email protected] Responsabile trattamento dati personali: Dionisio Ciccarese di Bari e l’aeroporto Karol Wojtyla i lavori procedono più velocemente del previsto e sono giunti nella fase di posa dei binari. Il collegamento, secondo Minervini, si materializzerà per l’autunno di quest’anno, con largo anticipo rispetto ai primi sei mesi del , periodo in cui Ferrotranviaria doveva chiudere il cantiere. Il “risultato eccezionale” ottenuto nel da Aeroporti di Puglia – più di milioni di passeggeri nei tre scali della regione – imprime un’accelerata lungo la strada che porta al “potenziamento delle infrastrutture” e verso l’organizzazione di “servizi migliori tra le aerostazioni e le città”. Promozione prodotti agroalimentari: ok al programma regionale 2011 Approvato dalla Giunta regionale il Programma delle attività di educazione alimentare e di promozione dei prodotti agroalimentari pugliesi di qualità, valido per l’anno , con l’obiettivo di valorizzare e sostenere detti prodotti (DOP, DOC, IGT, IGP, biologici, tipici e tradizionali), con particolare riguardo al progetto del marchio collettivo “Prodotti di Puglia”. È inoltre prevista la partecipazione del sistema delle imprese agroalimentari pugliesi alle principali manifestazioni fieristiche specializzate, in Italia e all’estero. Il Programma sarà realizzato in regime di convenzione con l’Unione regionale delle Camere di Commercio Puglia è sarà operativa la convenzione già stipulata fra Regione, Unioncamere Puglia e Veronafiere. Saranno infine stipulati protocolli d’intesa con i partner storici quali il CIHEAM – IAM Bari, lo Slow Food Puglia, il Movimento Turismo del Vino Puglia e l’Associazione Italiana Sommelier Puglia e una convenzione con l’Istituto per il Commercio Estero. BASILICATA Provincia di Potenza: bilancio di previsione 2011 Innovazione e concretezza per una Basilicata connessa, competitiva e solidale, capace di guardare al futuro. Sono i punti di forza di un bilancio coerente con gli impegni assunti e con il programma di mandato, nonostante l’insostenibile taglio ai trasferimenti statali di milioni e mila euro che viene recuperato senza aumentare le tasse. La proposta di bilancio , cui è allegato il piano annuale e triennale delle Opere Pubbliche, è stata adottata dalla Giunta provinciale ed approderà nelle prossime settimane in Consiglio per l’approvazione, puntando su tre punti fondamentali e azioni ad essi connessi: riduzioni dei costi ed innovazione; viabilità, edilizia, patrimonio e rifiuti; identità, cultura, turismo e formazione. Censimento dell’agricoltura: incontro Ordine Agronomi Matera Si è tenuto martedì scorso nella sede dell’Ordine dei dottori Agronomi e dottori Forestali di Matera l’incontro fra il Consiglio dell’Ordine e i Coordinatori Intercomunali del Censimento Agricoltura appartenenti alla categoria per discutere dell’esperienza di Censimento che sta volgendo al termine. Un’esperienza che sta permettendo di censire le aziende agricole del territorio nazionale per riaggiornare la situazione agricola in Italia. Nel corso della riunione sono stati discussi gli aspetti professionali che hanno consentito di svolgere tale esperienza evidenziando eventuali proposte necessarie a migliorare l’interazione professionisti/Istituzioni. Acquedotto Lucano 2010: appalti ed energia rinnovabile Assemblea dei soci di Sel per autosufficienza energetica L’assemblea ordinaria dei soci di Acquedotto Lucano ha approvato la relazione sulle attività e sugli investimenti e la modifica statutaria. Nella relazione il direttore generale, Gerardo Marotta, ha illustrato il lavoro svolto nel corso del da Acquedotto Lucano: la Società si è confermata la prima stazione appaltante della Basilicata e una delle prime nell’intero panorama meridionale. Ammontano, infatti, a circa milioni di euro i lavori per i quali sono state definite o sono in corso di definizione le procedure di aggiudicazione che corrispondono ad oltre mila giornate uomo di lavoro. Il è stato anche l’anno della scelta di Acquedotto Lucano di investire nella produzione di energia alternativa per far fronte agli elevati costi sostenuti per il funzionamento degli impianti indispensabili alla gestione del Servizio Idrico Integrato. A maggio, infatti, è stato attivato il primo impianto a fonti rinnovabili: la centralina idroelettrica nel serbatoio di San Giuliano a Brienza (PZ). Ridefinire gli investimenti per gli anni e il per meglio proseguire il percorso avviato verso la sostenibilità e l’autosufficienza energetica regionale: sono questi i temi affrontati e approvati dall’assemblea dei soci della Società Energetica Lucana (Sel). In questi anni di gestione, la Società ha definito numerosi accordi con gli enti pubblici lucani, ha svolto nelle scuole attività di educazione alla sostenibilità e soprattutto ha garantito servizi e di management energetico valle pubbliche amministrazioni regionali. Tra questi: l’acquisto aggregato di energia elettrica per economizzare le forniture energetiche degli Enti Pubblici della Regione grazie al quale è stato possibile realizzare un risparmio annuale di circa mila euro; un Piano per la costruzione di impianti fotovoltaici sugli ospedali; la gara per l’acquisto aggregato di gas per le utenze pubbliche della Basilicata; il monitoraggio ed il controllo nella vendita delle royalties gas. Ogni riproduzione anche parziale è vietata ai termini di legge – Chiuso in tipografia il 13 gennaio 2010 Società editrice: Via delle Orchidee, 1 70026 - Z.I. Modugno-Bari Tel. 0805857439 - Fax 0805857427 [email protected] Registrazione Trib. Bari n. 1276 del 19/4/1996 Certificato ADS n. 6793 del 1/12/2009 Pubblicità: Area 4 S.r.l., Impaginazione grafica e prestampa: Fotolito38 Via delle Margherite n. 20/22 70026 Modugno (BA) tel. 080.5857450 fax 080.5857426 e-mail: [email protected] Unione Stampa Periodica Italiana Abbonamenti: Tariffa per l’Italia € 48,00 Tariffa per l’Europa € 144,00 (48 numeri) da versare sul ccp n. 11019700 intestato a: SEDIT srl - Servizi Editoriali Via delle Orchidee, 1 70026 - Z.I. Modugno-Bari Numero arretrato € 2,77 18 15-21 gennaio 2011 Itinerari Foto Michele Cannone_flickr Sono le più grandi d’Europa: una fascia lunga venti chilometri Noi viaggiatori estasiati nel bianco delle saline Vos estis sal terrae, disse Gesù agli apostoli. (Matteo In omni oblatione tua offres sal. (Levitico : ) Angela Corcelli (Università Bari) “Margherita di Savoia miniera per la scienza” L e acque madri delle saline di Margherita di Savoia sono una “miniera” alla quale attingere per la produzione di farmaci, cosmetici o addirittura per la memoria dei computer al posto del silicio. La professoressa Angela Corcelli del Dipartimento di Biochimica Medica, Biologia e Fisica Medica (Università di Bari), diretto dal prof. Sergio Papa, si dedica alla ricerca nella “miniera” delle saline in collaborazione con il prof. Aharon Oren della Hebrew University di Gerusalemme, del Cnr di Lecce e ATIsale di Margherita di Savoia. Del frutto delle ricerche è costantemente informata la comunità scientifica internazionale di biologi, microbiologi, biotecnologi e fisici che potranno anche disporre, per eventuali brevetti, di ceppoteche di microrganismi isolati nelle saline di Margherita di Savoia. Le acque madri sono quelle che rimangono nelle vasche di decantazione dopo la raccolta del sale. Creano paesaggi di straordinari contrasti con le colline di sale nell’azzurro di cielo e mare. Rosse come rame vecchio e immobili, sprezzanti persino delle brezze marine, quelle acque sembrano mortifere. Eppure, nonostante l’alta concentrazione di cloruro di sodio vicino al limite di solubilità, pullulano di microrganismi alofili archeali della famiglia delle Halobacteriaceae, detti anche archeobatteri: almeno dieci milioni di cellule per millimetro di acqua. Sono loro a conferire alle acque madri il caratteristico colore per i pigmenti derivati del beta-carotene, presenti nelle loro membrane. La biomassa che sboccia nelle saline (ospitano anche l’alga Dunaliella di color arancione), rappresenta il primo anello della catena alimentare di questi ambienti da cui dipendono l’artemia salina, il minuscolo crostaceo di cui si nutrono i fenicotteri facendoli diventare rosa. E sale sia. Andiamo, “curiosi viaggiatori”, a vederlo nelle saline di Margherita di Savoia, in provincia di Foggia. Sono le più grandi d’Europa insistendo su una fascia lunga venti chilometri per una profondità massima di cinque. La produzione media annua di sale è di circa sei milioni di quintali, milioni le confezioni di sale che arrivano ogni anno nelle nostre case. Hanno una superficie evaporante di . ettari e una salante di ettari. La prima serve per portare le acque del mare a saturazione che si raggiunge alla temperatura di ° C riducendo l’acqua di circa / del suo volume iniziale. Il periodo più favorevole per questo procedimento è, ovviamente, quello estivo. La zona salante è continuamente alimentata con acqua satura preparata nella zona evaporante. Le saline erano conosciute già nel III secolo a.C. e si estendevano in parte del lago Salpi sulle cui sponde fu fondata dai greci Salapia. La città dovette essere abbandonata e ricostruita (dai Romani) più all’interno, perché invasa dalle acque palustri provocate da uno straripamento del Carapelle. Le acque malsane e malaria condannarono, però, anche quella nuova città e nel XVI secolo Salapia fu definitivamente abbandonata al suo destino. , - ) Nel XII secolo i templari di Barletta s’impossessarono della zona definita “Casale di Sancta Maria de Sailinis”, ma anche loro, nonostante l’importanza del commercio del sale, dovettero abbandonare la zona, a causa della malaria. Nel il territorio fu di nuovo popolato. Gioacchino di Murat nel dette al “Casale” un’amministrazione civica indipendente e le saline ebbero un direttore, con potere di sindaco. Nel Carlo Afan de Rivera bonificò buona parte del lago Salpi. Il nome Margherita di Savoia fu scelto dagli abitanti di quella parte della Puglia ed elessero anche un loro sindaco. Si era nel novembre del . Quando poi si scoprì che a Margherita di Savoia c’erano anche bacini termali di grandi capacità terapeutiche, la città del sale fu conosciuta in Italia e all’estero. È per il sale in zucca d’alcuni docenti e operai in pensione, “Gli amici del Museo” che a Margherita di Savoia è stato allestito in una torre del ‘ il Museo del sale. Sia pur piccolo è grande per far rivedere, e ricordare, dalle fotografie dell’epoca, gli attrezzi dei quali si servivano gli operai. Così pale di legno, picconi, cesti di vimine, scarpe chiodate, blocchi di sale a strati, raccontano delle fatiche, delle tradizioni, di un intero paese dedito al sale dal quale aveva sostentamento. L’excursus – Da Plinio a Plutarco, elogi costanti nella storia La giusta riabilitazione per il sale simbolo di saggezza e serenità N ulla si cucina di buono senza il sale. Senza il sale molti cibi andrebbero a male, senza sale niente baccalà, la pizza napoletana sarebbe scipita, e quale il sapore di una parmigiana o di un’insalata, o del pane o di un piatto d’asparagi, che sapore le olive senza la salamoia o un pesce arrostito sulla brace? E poi il sale è indispensabile per l’organismo umano e animale perché nella traspirazione perdiamo buona parte dei sali del nostro corpo e se non li reintegrassimo con il cloruro di sodio, ma ce ne incoglierebbe. Nella preistoria si riuscì ad allevare alcuni animali approfittando della loro necessità di sale che trovavano là dove l’uomo aveva urinato. Di qui a spargere sale in alcuni posti circoscritti, attirarvi gli animali e poi chiuderli in recinti, non ci volle molto genio. Rendiamo allora gli onori dovuti al sale che di storia ne ha da raccontare. Plinio lo paragonò al sole e Plutarco lo pose al pari del pane, “di modo che potendo vivere gli uomini di solo pane e sale, uno stesso tempio fu eretto a Cerere e a Nettuno. Sale simbolo di saggezza e di dottrina evangelica, di discrezione, di pace e di serenità. Ebbe tale e tanta importanza nell’antichità e non solo come alimento che in suo nome si fecero guerre ed era dato in dono agli dei. Gli Israeliti lo usavano nei sacrifici, perché simbolo d’eternità e di alleanza con Dio. Per il sale nel a.C. si pagavano tasse... salatissime che i Giudei chiamavano “ghavel”, cioè legge iniqua e si crede quindi che da quella fraBoschi,SentierieTorrenti Novoli intorciata e focàra * Fischi e fischietti, maskere e suene per Sand’Anduene, maschere e suoni per Sant’Antonio Abate a Rutigliano. Giorni di festa, organizzati dagli Assessorati Cultura e Turismo del Comune di Rutigliano per annunciare il Carnevale alle porte e per onorare il taumaturgo protettore degli animali e degli ammalati di herpes zoster, detto fuoco di Sant’Antonio. La festa comincia il gennaio e sino al dello stesso mese tante le iniziative che non mancheranno di attirare i “curiosi viaggiatori” estimatori dei fischietti di terracotta. Il dalle , alle , mostra mercato nelle stradine del Centro Storico, la domenica successiva dalle , alle , , sempre negli stessi posti, mostra dell’artigianato rutiglianese della terracotta. In questa occasione le strade saranno animate da artisti girovaghi, da musicisti folk e i visitatori troveranno punti di ristoro dove gustare dolci, biscotti, braciole, vino e altre delizie della cucina locale. Nel programma anche il concorso nazionale tra artigiani del fischietto. *A Novoli (Le) la devozione per Sant’Antonio Abate, detto l’Orologiaio per gli orologi donati dai devoti e attaccati alla sua veste, è rappresentata dall’intorciata e della focàra. E allora ecco dal al gennaio tre giorni di fuoco con l’intorciata, lunga quanto emozionante processione al seguito della statua del santo, durante la quale devoti o gli adepti delle confraternite, portano enormi ceri. L’aspetto più spettacolare dei festeggiamenti resta la focàra: un enorme torre di fascine di tralci di vite per raccogliere le quali si è cominciato a lavorare nei mesi scorsi: non meno di persone sono coinvolte per preparare la focàra alta metri ed è composta da almeno mila fascine. A predisporla sono pignunai da pignu per la forma di covone che ha. È così grande la focàra che la processione è fatta passare dentro una galleria realizzata alla base della pira. * Musica, piatti tipici a Roseto Valfortore illuminato dai falò in onore di Sant’Antonio. Il paese accoglierà oltre equipaggi di camperisti che assisteranno all’evento. Ogni vicolo e piazza del borgo, saranno preparati i falò artistici che concorreranno all’assegnazione dei premi dedicati alla manifestazione. Attorno ai falò, e nello stand enogastronomico della Pro Loco con tavolini e posti a sedere, sarà possibile degustare le pietanze della tradizione rosetana. parola ebraica sia derivata la nostra altrettanto odiata gabella. I Romani per il sale realizzarono una grande strada, la Salaria. Scrisse Cassiodoro, prefetto del pretorio d’Italia nel VI secolo al tempo dei Goti: “Ben può esser l’oro meno cercato da taluno, ma non vi ha alcuno che non desideri il sale, al quale devesi ogni cibo più grato”. Venezia costruì sul sale la sua grandezza mercantile. Per molto tempo (e tanto tempo fa ormai), il pane lo s’impastò con l’acqua di mare che veniva raccolta in botti trasportate da carretti e venduta casa per casa. Con l’acqua marina si salava il pane sempre al punto giusto e si risparmiava sull’acquisto del sale. Parco Nazionale del Gargano Oasi Lago Salso natura intatta L’ Oasi Lago Salso è a breve distanza dalle saline in territorio del Comune di Manfredonia e insistendo nel Parco Nazionale del Gargano. È una delle zone umide di Capitanata, tra le più importanti dell’Italia Meridionale. L’Oasi di ettari è, infatti, di elevato valore naturalistico, formata da un alternarsi di specchi d’acqua e folti canneti, in tre vasche arginate di profondità variabile da a cm, a seconda del livello stagionale e delle esigenze gestionali. Nell’Oasi di Manfredonia (come pure nelle saline) gli ornitologi, e purtroppo anche i bracconieri, hanno catalogato diverse specie di uccelli migratori. E quando nelle vasche delle saline, in primavera, è cambiata l’acqua, per alcune settimane si forma un’immensa distesa di fango con granchietti, vermetti e larve ghiotto pascolo per ingrassare gli uccelli limicoli. Info: . . Sanità 15-21 gennaio 2011 19 Il caso – L’ANDID: “Nuova cura per cibo e salute” Sprechi alimentari una questione etica L e feste dello spreco. Confermato anche per quest’anno, nonostante la crisi. Dei , milioni di tonnellate di alimenti freschi e consumabili, imballaggi compresi, che, ogni anno, finiscono nelle pattumiere degli italiani, nove tonnellate ( % di natura organica) si concentrano tra dicembre e gennaio ( kg. a testa: . calorie gettate, ogni giorno). Il loro valore complessivo sfiora miliardi €, circa % del PIL. Si butta il % del pane, % di pasta, % di carne, % di frutta, % di verdura: cibo ancora buono. Le persone che potrebbero essere sfamate con il cibo (ancora utilizzabile) buttato, sono milioni. Ma lo spreco non è solo quanto si butta inutilmente nella spazzatura ma anche nell’esagerazione di consumo. “Un attentato ad ambiente, salute, risparmi, alla propria vita. Se si vuole esorcizzare la paura del futuro – dice la presidente dell’associazione dietisti ANDID, Giovanna Cecchetto – si scelgano altre vie, non quella dello spreco a tutti i costi, programmato, pianificato con lucidità mesi prima. Questa tendenza allo spreco non sente ragioni, economiche o scientifiche. È in crescita perché il nostro stile di vita sta inesorabilmente cambiando. E, mentre oltre milioni di italiani vivono sotto la soglia di po- vertà relativa, si buttano al macero cibi buoni (nel % dei casi se ne sono comprati troppi, nel % perché allettati da offerte”). Il cibo gettato è anche problema ambientale, sociale ed economico. Per produrre il cibo finito nella spazzatura sono serviti più di un quarto dell’acqua consumata e milioni di barili di petrolio. “Di fronte a questi dati vogliamo invitare – dice Stefania Vezzosi, componente direttivo ANDID – gli italiani a ritenere “regola etica” il “non sprecare” cose tangibili, come cibo, e beni più immateriali, come tempo e salute, ed imparare ad acquisire atteggiamento di cura verso il cibo e il suo acquisto”. Foto Koriolis_Photoxpress Adottata una “Scheda Sanitaria” per gli under Indagine del prof. Santamato (Di Venere, Bari) C S Adolescenti e la salute La Sclerosi multipla c’è il modello siciliano una sofferenza sociale rescono, i ragazzi crescono e diventano adolescenti. Chi deve seguirli dal punto di vista medico? Attualmente essi sono affidati al Pediatra di Famiglia (fino ai - anni) ed al Medico di Medicina Generale (dai ai anni in poi). La fase di transizione, dall’adolescenza all’età giovane adulta – dice il dr. Piernicola Garofano (Palermo) – ingloba pazienti con malattie croniche endocrine, esordite in età pediatrica e che permangono nelle età successive. La transizione, realtà assistenziale complessa, richiede cultura specifica e programmazione sanitaria compiuta. Mancano cultura specifica allargata agli amministratori e luoghi stessi della transizione che, spesso, diventa realtà disattesa od omessa il cui peso ricade anche economicamente sulle famiglie ed è quantificabile fino a euro al mese. “Si impone la sperimentazione di modelli applicabili per formare ed attivare servizi per l’adolescenza”. Foto Ivan Hafizov_Photoxpress La Regione Sicilia ha adottato la “Scheda Sanitaria Adolescenziale”, strumento, unico in Italia, di raccolta dei principali dati sulla salute dell’adolescente, mezzo di comunicazione tra famiglia, pediatra ed altri operatori sanitari, dispositivo di razionalizzazione e verifica degli interventi sanitari sull’adolescente. offerenze invisibili sopportate in proprio anche economicamente e trascurate dalla società. Nel mondo milioni di persone e, in Italia, mila ( . nuovi casi l’anno) sono colpiti dalla sclerosi multipla (SM), malattia infiammatoria del sistema nervoso centrale a decorso cronico che provoca inabilità fino, spesso, alla sedia a rotelle. Il costo sociale annuo è di miliardi e mezzo e – secondo indagine del prof. Vito Santamato (primario neurologo ospedale Di Venere, Bari Carbonara) – . € (con modulazioni per gravità) quello individuale. Il % dei malati è pensionato ( % pensione di anzianità), % ha abbandonato il lavoro. Un’indagine a livello europeo (Barometro della European Multiple Sclerosis Platform) sottolinea le lacune assistenziali per i pazienti. È emerso un divario tra i Paesi in termini di accesso alla cura e al trattamento. I risultati migliori, quest’anno, in Austria, Germania e Islanda. L’accesso a trattamento e terapie vede al quarto posto l’Italia dove l’ % dei pazienti riceve trattamento sintomatico, il % ha accesso a cen- L’ % degli italiani cerca su internet informazioni mediche tri di riabilitazione (il rimborso copre - % dei costi), è legalmente possibile mantenere il posto di lavoro e c’è un fondo pensioni in caso di prepensionamento da disabilità. Nonostante non vi sia una cura, la patologia è, ora, più gestibile da parte dei pazienti grazie ai farmaci modificanti il decorso della malattia. Ma meno del % dei pazienti, in Europa, li utilizzano: in Italia, pazienti su ed il costo è rimborsato. Ma questi farmaci, tutti somministrati per iniezione quotidiana, necessitano di accurata gestione degli eventuali effetti collaterali. Per questo, il % dei pazienti non è costante nella terapia a lungo termine. Gli stessi farmaci via orale sono usati in Stati Uniti, Russia e ed Australia. Ma, in Europa – dice il dr. Antonio Messina, amministratore delegato Merck Serono (Società con vendite per , €; un miliardo€ in Ricerca e Sviluppo, nel ) – essi sono in valutazione da parte delle autorità competenti. Dopo l’approvazione, per la rimborsabilità, necessitano, in Italia, - mesi, altrove non più di tre. Foto dinostock_Photoxpress Antibiotici sotto accusa tra ricerca ferma e abusi S peranze deluse, illusioni perdute. Rischiamo di perdere definitivamente la lotta contro i batteri che, con gli antibiotici, credevamo aver vinta. È aumentato il numero dei ceppi di germi resistenti e ricerca e la disponibilità di nuovi ed efficaci antibiotici si è quasi nulla mentre usiamo male quelli disponibili. È di milioni di euro la spesa evitabile del legata a consumi e costi non appropriati degli antibiotici. Disponiamo di antibiotici e la ricerca di nuovi antibatterici si è, quasi completamente, fermata da anni a questa parte. Le resistenze sono state, in gran parte, indotte dal consumo inappropriato ed eccessivo di antibiotici e questo minaccia di farci restare senza cura per le infezioni le più banali. Alcuni germi patogeni importanti hanno già sviluppato livelli di antibioticoresistenza che sfiorano il % e si profilano cosiddetti superbatteri come NDM- (New Delhi Metallo-beta-lactamase- ) già presente in Europa. Uno studio dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) vede l’Italia è ai primi posti in Europa per consumo di antibiotici e registra particolare aumento di consumo ospedaliero. Costituita, in novembre – dice il prof. Rasi, direttore generale AIFA – una task force transatlantica per affrontare a livello globale il problema resistenze. Circa - % del ricorso agli antibiotici, si ha in medicina generale e, tra le prime cause di prescrizione, vi sono malattie delle prime vie aeree causate spesso da virus su cui gli antibiotici non hanno efficacia. Negli Usa, . morti per anno, in ospedale, sono da infezioni da batteri resistenti. “La sospensione precoce della terapia – dice Rasi – è tra le principali cause di sviluppo delle resistenze, perché uccide i batteri più deboli e ‘’seleziona’’ quelli più forti. Evitare il “fai da te”. Gli antibiotici, per esempio non sono indicati per raffreddore o influenza: assumerli mette a rischio la salute favorendo lo sviluppo di germi resistenti”. Il sovrautilizzo improprio di antibiotici causa seri rischi alla salute ed anche un eccesso di spesa per il SSN (spesa per antibiotici, nel , circa . milioni €) Lo studio ha mostrato differenze regionali nel consumo: valori meno elevati in Liguria, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Valle d’Aosta, la P.A. Trento e di Bolzano con , dosi giornaliere ogni abitanti e più elevati in Puglia, Calabria, Basilicata, Sicilia e Campania con , ogni abitanti). dosi giornaA livello nazionale, un sovraconsumo di . . liere e a livello della Campania di . . dosi giornaliere. Campania, Puglia e Sicilia insieme determinano quasi il % di tutto l’eccesso di consumi in Italia. “Se tutte le regioni si allineassero al consumo medio delle sei “vir- tuose”, risparmieremmo , milioni € e, se il costo (per dose media giornaliera) divenisse in tutte le regioni pari a quello della Lombardia ( , euro), si otterrebbe un risparmio di , milioni €”. Il risparmio complessivo derivante dall’effetto congiunto di una maggiore appropriatezza dei consumi e della riduzione dei costi è di , milioni € ( , % di spesa farmaceutica convenzionata ). In ogni regione, inoltre, il risparmio ottenibile inciderebbe sul valore dello sfondamento della loro spesa: nel Lazio per il %, Puglia %, Sardegna %”. Si ridurrebbero anche le malattie ed i costi da reazioni avverse da antibiotici che sono state . nel e, dal e , ne sono state segnalate con morti. Anche Internet ha proprie colpe. L’ % degli italiani gli si affida e il % si informa sui farmaci (ricerca internazionale sui servizi della London School of Economics). Ma solo uno su controlla le fonti col rischio di imbattersi in contenuti di cui non fidarsi. A gennaio i consigli medici online raggiungono il loro picco massimo. Necessario investire per lo sviluppo di nuovi antibiotici. Si tenga presente che, per renderli disponibili, necessitano - anni. Strategica un’alleanza tra sistema regolatorio sull’uso appropriato. Libri&Riviste 15-21 gennaio 2011 21 Community Management Processi informali, social networking e tecnologie Enterprise . per la gestione della collaborazione nelle organizzazioni Autore: Emanuele Scotti, Rosario Sica Editore: Apogeo Collana: Percorsi di Studio Pubblicazione: Numero di pagine: Prezzo: € EMANUELE SCOTTI Il saggio – Un approfondimento tra innovazione e strategie Arriva l’Enterprise 2.0 il web sarà trasversale L’ evoluzione di Internet, il cosiddetto Web . , comporta nuove modalità di accesso alle informazioni, di relazione, di gestione della conoscenza. “È rimasta celebre la copertina del Time che, al tradizionale appuntamento con il personaggio dell’anno, nel , ha scelto l’utente come nuovo protagonista del Web e dello scenario economico. Se confrontata con un’altrettanto celebre copertina di quasi venticinque anni prima – quando protagonista era il personal computer – osserviamo il passaggio da una tecnologia che interconnette hardware a una tecnologia che interconnette persone”. La differenza sta nell’approccio degli utenti (non più meramente “lettori”): dalla semplice consultazione alla possibilità di contribuire popolando il Web e alimentandolo con i propri contenuti. La rivoluzione si estende al funzionamento dei mercati e delle imprese, determinando un ambiente complesso e in continua ridefinizione. I siti di social networking, Facebook in testa, sono tra i più significativi fenomeni della Rete: comunità in cui gli utenti, sulla base di affinità personali o professionali, stabiliscono relazioni, comunicano, condividono contenuti. Questi meccanismi trovano riscontro anche in ambito aziendale, influenzando l’evoluzione dei modelli organizzativi e di management. L’Enterprise . è una nuova modalità di gestione, basata sulle specificità del Web . , in cui le community e il community management giocano un ruolo centrale. Realizzando la profezia del Cluetrain Manifesto, i mercati e i prodotti si sono trasformati in conversazioni. I consumatori parlano tra loro del prodotto/ servizio, si organizzano per acquistarlo a condizioni più interessanti e per utilizzarlo al meglio. Nei forum, ad esempio, gli appassionati si confrontano sull’esperienza di utilizzo e scambiano trucchi e consigli. Le procedure e le regole, così, finiscono col costituire solo una parte del processo grazie al quale le organizzazioni crea- no il loro valore. L’altra parte, quella informale, fatta di networking, di community non formalizzate, di reti di fiducia e di passione, rappresenta un asset di importanza crescente, perché in grado di garantire l’agilità, la robustezza, l’innovazione, la circolazione delle idee e delle conoscenze di successo. Affrontare questi temi all’interno delle organizzazioni non è semplice. I benefici, efficienza e maggior adeguatezza al contesto, comportano un forte cambiamento culturale, hanno bisogno di coraggio e di respiro, risorse scarse nell’attuale panorama socio-economico. L’Enterprise . è un approccio multidisciplinare, trasversale rispetto ai dipartimenti aziendali, che si concretizza tanto all’interno dell’azienda quanto nella sua proiezione esterna. Nell’organizzazione, community e network sono la leva per migliorare la collaborazione: iniziative di Intranet . , di performance improvement, di organizational network analysis. Verso l’esterno, si sviluppa una nuova idea di marketing conversazionale. Molte aziende hanno cominciato a sperimentare delle azioni coerenti con questo nuovo scenario. Modalità innovative di commercializzazione, di comunicazione, innovazione, post vendita e assistenza sul prodotto: tutto mira alla creazione di un dialogo tra l’organizzazioni e l’ambiente circostante. Emanuele Scotti e Rosario Sica esplorano le trasformazioni in atto, sottolineando come queste aprano grandi spazi di innovazione per tutti i processi strategici aziendali e, in particolare, per la gestione della conoscenza e dei meccanismi di apprendimento. Concretamente, il manuale racconta esperienze italiane di enti pubblici e privati. E fornisce strumenti e metodologie di lavoro utili a progettare, lanciare e alimentare community aziendali. Degna di nota la prefazione di Giorgio De Michelis, digressione storico-antropologica sul concetto di comunità. GIANDOMENICO SPINELLI Intervista – La tesi di Emanuele Scotti, Phd in semiotica “Adesso la nuova frontiera è l’ascolto del consumatore” “O ggi, nel marketing, ascoltare è più importante che parlare. La Rete ha plasmato consumatori più ‘cattivi’ perché ha reso il meccanismo meritocratico e trasparente. Per citare Chris Anderson: le formiche hanno megafoni. L’azienda deve saper essere trasparente, deve immergersi nelle community e nelle conversazioni, prendere atto delle critiche e, di conseguenza, risolvere i problemi”. Phd in Semiotica nel , Emanuele Scotti si è specializzato in Open and Distance Education nel presso la Open University (UK). Ha gestito progetti di community management e di innovazione per Allianz, Barclays Italia, BTicino, Comune di Firenze, Comune di Venezia, Eurizon, Fiat Group, Fiera di Milano, Intesa Sanpaolo. Con Rosario Sica, coautore del libro, Scotti ha fondato Open Knowledge, società di consulenza e di servizi nata a gennaio per portare all’interno delle organizzazioni le idee e gli strumenti del Web . . Che ruolo può avere, ai fini del successo di un’azienda, una strategia di community management? “Direi fondamentale. L’organizzazione delle imprese è in evoluzione. I modelli tradizionali, nati con l’impresa tayloristica, restano legati alla gerarchia, ai ruoli, al controllo. Sono strutture indipendenti dalle persone. Ora, rispetto all’era del fordismo, l’azienda opera diversamente. Sono cambiati i prodotti, è cambiata la concorrenza, è cambiato il cliente. In questo nuovo contesto, la rigidità diventa un rischio. Una strategia basata sulle community garantisce la flessibilità necessaria per affrontare il cambiamento. L’approccio Enterprise . è modellato sulle peculiarità del Web . ”. Quanto interesse riscontra, da parte delle imprese italiane, nei confronti dell’Enterprise . ? “C’è più attenzione da parte delle funzioni aziendali rivolte verso l’esterno (marketing, relazioni, pubblicità). Il mercato funziona in modo diverso rispetto anche solo al recente passato. Il consumatore non è più un target. I clienti si uniscono, si condizionano, si scambiano opinioni. È come avere centinaia di migliaia di persone che lavorano gratis per la buona riuscita del prodotto. Le tradizionali logiche di vendita e di marketing sono obsolete. Qui, dunque, c’è più sensibilità. Verso l’interno, invece, prevale ancora l’organizzazione gerarchica, basata sul ruolo, sulla funzione. Lavoriamo molto con piccole e medie imprese, che spesso mancano di una struttura definita. Questo, paradossalmente, è un bene. Non bisogna rincorrere il modello della grande azienda, ma costruire un sistema più agile”. La viralità della Rete rappresenta il presupposto imprescindibile dei nuovi modelli? “La Rete ha dimostrato che sono possibili meccanismi di comunicazione, interazione e collaborazione nuovi, impensabili fino a poco tempo fa. Pensiamo a Wikipedia: è la più grande enciclopedia mai vista ed è stata costruita senza budget, è venuta fuori da un apparente caos. Gli interventi sono, anche qualitativamente, molto buoni. D’altra parte, Internet ha fornito l’infrastruttura necessaria a questi processi. Il Web è, dunque, allo stesso tempo, un modello e una struttura che abilita”. Nell’era del social network, il marketing conversazionale garantisce l’orientamento al mercato? “Facebook ha circa milioni di utenti nel mondo. In Italia, quasi milioni. È un mondo in cui chiunque può entrare e ascoltare quello che le persone dicono. Dunque, rappresenta una grande opportunità ai fini del prodotto. È un osservatorio incredibile, gratuito, più fedele rispetto ai sondaggi, alle interviste telefoniche. La reputazione del marchio, oggi, si costruisce sul Web. Ci si fida del parere di chi ha usato un prodotto piuttosto che della brochure. Nel turismo, c’è un fenomeno incredibile: TripAdvisor. Lo spostamento di reputazione su TripAdvisor ha ricadute molto concrete sulle strutture ricettive”. Cambiano pure i modelli di apprendimento e di gestione del personale. Il capitale umano ne esce riqualificato? “Si tratta di un processo più complesso, ma inevitabile. Tutti quelli che fanno impresa hanno in mente il modello della grande azienda. Su questo terreno, sembra più difficile fare a meno della gerarchia. Ma la nuova visione restituisce potere alle persone, alle loro competenze, alla loro passione. C’è più motivazione, perché tutti beneficiano dell’impegno di tutti. Il lavoro diventa meno alienante e più gratificante. Non è tanto importante la responsabilità che deriva dalla posizione ricoperta, quanto la richiesta che arriva del problema specifico. Cambiano i metodi di valutazione, l’organizzazione, la remunerazione. Non bisogna correre dietro modelli standard, affermati, vecchi, ma ripensarli alla luce del potere fondamentale delle persone”. Cambia anche il ruolo del consumatore. Quali le caratteristiche del prosumer? “Parlerei, piuttosto, di social customer. È un consumatore più connesso, più informato, più consapevole e ha un ruolo attivo, perché produce parte del valore insito nel prodotto o nel servizio. Spesso, oggi, chi compra è molto più preparato di chi vende. C’è grande competenza. Il social customer appartiene a una community cui può chiedere consigli. I mercati sono conversazioni perché i clienti parlano del prodotto ancora prima che l’azienda lo sappia”. Qual è il prodotto o l’azienda simbolo del nuovo approccio? “Citerei il caso di Lago, firma veneta dell’arredamento. Il libro racconta l’integrazione, nei processi manifatturieri, di una logica più efficiente e snella, quella della community. Logica che ha pure una sua proiezione esterna, con la community dedicata ai consumatori. È un luogo di interazione e dialogo e costituisce una fonte di informazioni preziose. I numeri parlano chiaro: l’azienda cresce del - % annuo”. g.s. 22 15-21 gennaio 2011 Fiscalmente Fisco – Telefonia e microprocessori: come cambia la fatturazione Inversione contabile sarà così dal 1° aprile D al °aprile nuove regole per le cessioni di telefoni cellulari e microprocessori. È prevista, infatti, l’applicazione del meccanismo del “reverse charge”, che comporta lo spostamento degli obblighi fiscali in capo al cessionario e non al cedente come avviene normalmente. L’applicazione del meccanismo dell’inversione contabile, infatti, comporta che il destinatario della cessione, (se soggetto passivo d’imposta nel territorio dello Stato), sarà obbligato all’assolvimento dell’Iva, in luogo del cedente. Ciò, in deroga al principio di carattere generale secondo cui debitore d’imposta nei confronti dell’Erario, ai fini Iva, è il soggetto che effettua la cessione di beni o la (prestazione di servizi). Pertanto, i cedenti di detti beni saranno tenuti ad emettere fattura senza addebito d’imposta, con l’osservanza delle disposizioni di cui agli artt. e seguenti del D.P.R. n. del e con l’indicazione della norma che prevede l’applicazione del reverse charge (art. , comma , lett. c,). Il committente, a sua volta, “dovrà integrare la fattura con l’indicazione dell’aliquota e della relativa imposta” e annotarla nel registro delle fatture emesse o in quello dei corrispettivi, di cui agli artt. o del D.P.R. n. del , entro il mese di ricevimento ovvero anche successivamente, ma comunque entro quindici giorni dal ricevimento e con riferimento al relativo mese. Lo stesso documento, ai fini della detrazione, dovrà essere annotato anche nel registro degli acquisti di cui all’art. del D.P.R. n. del . Soggetti esclusi Al fine di semplificare la riscossione dell’Iva e di contrastare le frodi e l’evasione fiscale, l’Italia è stata autorizzata dal Consiglio dell’U- nione europea a rendere debitore dell’Iva direttamente l’acquirente dei telefoni cellulari e microprocessori. Obiettivo delle deroga richiesta dall’Italia e autorizzata con la decisione del Consiglio è quello di rendere debitore dell’IVA il soggetto passivo-cessionario, ma solo a determinate condizioni e unicamente in relazione a determinati prodotti. Ciò, in quanto, “Un numero significativo di operatori (…) evade il pagamento dell’IVA all’erario dopo la vendita dei loro prodotti. I loro acquirenti, tuttavia, hanno il diritto di beneficiare di una detrazione fiscale in quanto sono in possesso di fatture valide. Questo tipo di evasione fiscale assume una forma più aggressiva quando gli stessi beni sono ceduti più volte, in base a uno «schema a carosello», senza alcun versamento IVA all’erario”. Designando, in questi casi, il destinatario dei beni quale debitore del pagamento dell’IVA, la deroga autorizzata eliminerebbe la possibilità di praticare questo tipo di evasione fiscale che si verifica, di regola, nelle cessioni che precedono il commercio al dettaglio, nel quale i beni sono ceduti all’ultimo cessionario ossia all’utilizzatore finale del ciclo distributivo. È noto, infatti, che “l’uso di un meccanismo di inversione contabile comporta un minor rischio di spostamento della frode sul commercio al dettaglio dei prodotti in questione, dal momento che i telefoni cellulari sono generalmente forniti dalle grosse società di telefonia e che la misura si applica ai circuiti integrati prima della loro installazione in prodotti destinati al consumatore finale”. Con la circolare /E il Fisco ha fornito perciò tutti i chiarimenti in merito all’applicazione dell’art. , comma della Legge Finanziaria , anche alla luce della Decisione del Consiglio che restringe il campo d’applicazione della norma per quanto riguarda i personal Foto robert lerich_Photoxpress computer e i loro componenti e accessori. In particolare, la circolare chiarisce che l’applicazione del meccanismo del reverse charge per i cessionari residenti in Italia si applica per quanto riguarda i personal computer soltanto ai componenti che costituiscono dispositivi a circuito integrato come i microprocessori e le unità centrali di elaborazione prima della loro istallazione in prodotti destinati al consumatore finale. L’Agenzia precisa che il reverse charge si applica per le sole cessioni di beni “effettuate nella fase distributiva” e quindi non si applica “alla fase del commercio al dettaglio”. Sono inoltre escluse le cessioni dei beni effettuate da contribuenti minimi. EMILIA CIMINIELLO CHIARA DAMMACCO a cura di Giuseppe Ciminiello FiscoinAula L a pronuncia dalla Corte di Giustizia UE (causa C- / ), che ha definitivamente dichiarato incompatibili con il Sistema Comunitario dell’IVA le norme “condonistiche” italiane, contenute negli artt. e della L. n. / , deve essere recepita d’obbligo dalla giurisdizione nazionale. Pertanto, i nostri organi giurisdizionali sono tenuti, tout court, a disapplicare la disciplina contraria alle norme europee e per effetto di tanto “l’istanza di definizione automatica degli anni pregressi in materia di IVA” deve ritenersi invalida. Stessa sorte per le cartelle esattoriali emesse per la riscossione degli importi dovuti per il condono “IVA” in parola. Questa, in soldoni, la decisione innovativa e sotto alcuni profili energica resa dalla Commissione Tributaria Regionale di Torino (Pres. Bonadies, Rel. Onano) sull’attualissimo tema della in/compatibilità della normativa fiscale italiana rispetto ai precetti contenuti nelle omologhe disposizione comunitarie. Il fatto Il Sig. Ve.Ed. con apposito ricorso si opponeva alla cartella esattoriale con cui erano state iscritte a ruolo le somme dovute (ai fini IVA) a seguito della definizione Condono IVA: l’Europa non fa sconti operata ai sensi dell’art. della legge / per gli anni d’imposta dal al . Osservava che, a seguito della cessazione dell’attività avvenuta il / / , allo scopo di chiudere definitivamente le proprie posizioni fiscali con l’Erario, decise di aderire al cosiddetto condono tombale quale regolato dall’art. della legge / . Dopo aver valutato l’utilità di definire sia le imposte sui redditi che l’IVA decise di condonare solamente le prime. Tuttavia, in data / / , presentava erroneamente dichiarazione di adesione alla definizione di cui all’art. della legge / (cosiddetto condono tombale) sia per le imposte sui redditi che per l’IVA. Accortosi dell’errore, in data / / presentava dichiarazione rettificativa con la quale rese nota all’Amministrazione la propria effettiva intenzione di definizione delle sole imposte sui redditi. Ritenendo pacificamente sanato l’errore commesso, provvedeva, entro le previste scadenze, al versamento di quanto dovuto limitatamente alle imposte sui redditi. In particolare il contribuente osservava che in materia di dichiarazioni tributarie affette da errori, la Corte di Cassazione ne ha sempre ammesso l’emendabilità purché avvenute entro i termini di decadenza, come nel caso di specie. La Commissione provinciale respingeva il ricorso, ed a seguito di tanto il contribuente proponeva appello insistendo sulla emendabilità della dichiarazione integrativa, avvenuta esattamente dodici giorni dopo la sua presentazione, appena il tempo di rendersi conto dell’errore commesso. A supporto era citata la sentenza della Corte di Cassazione SS.UU. n. / che ha ritenuto corretto il principio sulla base del quale viene affermata l’emendabilità e la ritrattabilità di ogni dichiarazione tributaria che risulti frutto di un errore del dichiarante sia esso testuale o extratestuale, di fatto o di diritto, quando da tale dichiarazione possa derivare l’assoggettamento del dichiarante medesimo ad oneri contributivi diversi e più gravosi di quelli che per legge devono restare a suo carico. Il contribuente, inoltre, osservava che nelle more del giudizio era intervenuta la sentenza del luglio della Corte di Giustizia delle Comunità Europee (Causa C- / ) che aveva rilevato l’illegittimità nel sistema comunitario del meccanismo del condono in materia di IVA. Chiedeva quindi di disapplicare le regole sulla sanatoria in quanto contrarie alla normativa comunitaria, secondo quanto stabilito dalla Suprema Corte, Sezione V Civile, con sentenze del settembre , n. e . La decisione A parere del Collegio le doglianze del contribuente riferite al diritto Comunitario sono risultate fondate. Invero, la Corte di Giustizia CE, con la sentenza C- / , pronunciata in una procedura di infrazione promossa dalla Comunità Europea, ha ritenuto incompatibile la legge / , artt. e , con l’art. del Trattato e con gli artt. e della VIA Direttiva in materia di IVA. In particolare ha rilevato che gli artt. e della citata legge pregiudicano seriamente il corretto funzionamento del sistema comune dell’IVA, introducendo rilevanti differenze di trattamento tra i soggetti passivi sul territorio italiano, alterando il principio di neutralità fiscale e violando l’obbligo di garantire una riscossione equivalente dell’imposta in tutti gli Stati membri. A parere della Corte “le contestate disposizioni, introducendo una misura di condono appena dopo la scadenza dei termini entro cui i soggetti passivi avrebbero dovuto pagare l’IVA e richiedendo il pagamento di un importo assai modesto rispetto a quello effettivamente dovuto, consentono ai soggetti passivi interessati di sottrarsi definitivamente agli obblighi ad essi incombenti in materia di IVA, anche se le autorità fiscali nazionali avrebbero potuto individuare almeno una parte di questi contribuenti durante i quattro anni precedenti alla data di prescrizione dell’imposta normalmente dovuta”. Il Collegio torinese ha dunque preso atto della circostanza che le disposizioni in parola erano state dichiarate contrarie alla VI Direttiva Comunitaria. Accertato ciò, il Collegio ha poi ricordato che la sentenza n. / della Corte Costituzionale, ha stabilito che il valore giuridico delle pronunce della Corte UE è assolutamente vincolante per i giudici nazionali. Eppertanto, la normativa in questione doveva essere disapplicata. Invero, anche per consolidata giurisprudenza della Corte di Giustizia il giudice nazionale è tenuto in ogni caso ad applicare integralmente il diritto comunitario, disapplicando le disposizioni eventualmente contrastanti della legge interna, sia anteriori sia successive alla norma comunitaria. Occorre ricordare, poi, che le sentenze interpretative della Corte di Giustizia hanno effetto ex tunc, in quanto definiscono la portata della norma comunitaria così come avrebbe dovuto essere intesa sin dalla sua entrata in vigore e, conseguentemente, estende i suoi effetti anche ai rapporti sorti in epoca antecedente alla pronuncia della sentenza interpretativa, purché ne pendano ancora gli effetti. Le conclusioni La Commissione, acclarata la portata e l’efficacia temporale delle decisioni della Corte Europea, non ha potuto che dichiarare l’invalidità della dichiarazione di condono ai fini IVA inizialmente formulata dal contribuente e, conseguentemente, dichiarare la nullità della cartella esattoriale impugnata. LE SCADENZE FISCALI SABATO GENNAIO Annotazione, sul registro IVA degli acquisti, del documento riepilogativo relativo alle fatture di ammontare unitario inferiore a € , ricevute nel mese di dicembre. Emissione e registrazione delle fatture differite relative ai beni consegnati o spediti nel corso del mese di dicembre e risultanti da Ddt (documenti di trasporto) o altro documento e- quivalente. Le fatture differite devono recare la specificazione della data e del numero dei documenti cui si riferiscono e possono essere riepilogative di tutte le cessioni poste in essere fra due soggetti. LUNEDÌ GENNAIO Termine per la regolarizzazione dei versamenti di imposte, ritenute e ICI non effettuati o effet- tuati in misura insufficiente entro il dicembre scorso. Comunicazione all’Agenzia delle Entrate dei dati relativi alle dichiarazioni d’intento inviate dagli esportatori abituali e ricevute nel mese di dicembre. Versamento, da parte degli amministratori di condominio, delle ritenute d’acconto operate a titolo di IRES (cod. ) e IRPEF (cod. ) nel mese di dicembre sui corrispettivi corrisposti per prestazioni inerenti ai contratti di appalto di opere e servizi. Versamento, da parte dei sostituti d’imposta, delle ritenute operate nel mese di dicembre sui redditi di lavoro dipendente e assimilati, di lavoro autonomo e sulle provvigioni. Pagamento dell’IVA, se il debito è superiore a € , , relativa al mese di dicembre (cod. ) da parte dei contribuenti mensili. Chi va&Chi viene Destinazione Compagnia Ryanair Bologna Bucarest Volo Part. Arr. : : FR Partenze da BARI Frequenza L M M G V S D da Alitalia CT : : Alitalia CT : : L MM G V S Tarom RO : : L Carpatair V : : W!ZZ W : : L Cagliari Ryanair FR : : L Dusseldorf Weeze Francoforte Hahn Genova Londra Stansted Madrid Malta Milano Lin Airberlin AB : : Airberlin AB : : Ryanair : : FR Pisa : : L MM G V da / / a / / Tarom RO : : L D da / / a / / Carpatair V : : V da / / a / / Budapest W!ZZ W : : L V da / / a / / Cagliari Ryanair FR : : L Airberlin AB : : da / / a D da / / a da / / a : Ryanair FR : : L M V da / / a / / Ryanair FR : : L M V da / / a / / Ryanair FR : : da / / a / / Ryanair FR : : Ryanair FR : : Ryanair FR : : Alitalia CT : : Alitalia XM : : Alitalia XM : : L MM G V Alitalia VE : : L M M G V S D da / / a / / Alitalia VE : : L MM G V D da / / a / / Air One AP : : L M M G V S D da / / a Alitalia AZ : : L MM G V Easyjet U : : : : : : L M M G V S D da / / a / / : : D da / / a / / U AP G S da / / a / / S da / / a / / S L da / / a / / G M : : Ryanair FR : : D da / / a / / Ryanair FR : : M G Francoforte Hahn Genova Londra Stansted Ryanair FR : : M G S S / / a / / da / / a / / da / / a / / Ryanair FR : : L M V da / / a / / FR : : L M V da / / a / / Ryanair FR : : da / / a / / Ryanair FR : : G S L da / / a / / Alitalia XM : : L MM G V / / Alitalia VE : : Malta da Ryanair / / G da / / a / / da / / a / / da / / a / / L M M G V S D da / / a / / M S Alitalia VE : : L MM G V D da / / a / / Air One AP : : L M M G V S D da / / a / / / / Alitalia AZ : : L M M G V S D da / / a / / / / a / / Alitalia CT : : L MM G V / / L MM G V S da / / a / / Lufthansa LH : : L MM G V da : L MM G V da / / a / / Easyjet U : : L MM G V S da / / a / / : L M M G V S D da / / a / / Air One AP : : L M M G V S D da / / a / / D da L M M G V S D da / / a / / L MM D da / / a / / Ryanair FR : : L M M G V S D da / / a / / Ryanair FR : : L M M G V S D da / / a / / Ryanair FR : : L M M G V S D da / / a / / Lufthansa LH : : L M M G V S D da / / a / / Airberlin AB : : Airberlin AB : : Airberlin AB : : Ryanair FR : : Ryanair FR : : Ryanair FR : : V L M da / / a M L M M da / / a / / Ryanair FR : : da / / a / / D da / / a / / Ryanair FR : : D da / / a / / da / / a / / Praga W!ZZ W : : da / / a / / da / / a / / Ryanair FR : : da / / a / / S D da / / a / / Roma Ciampino Ryanair FR : : MM G S D da / / a / / / / Alitalia AZ : : L MM G V da / / a / / Alitalia AZ : : / / a / / Alitalia AZ : : L MM G V da / / a / / / / da / / a / / da / / a / / / / a / / AZ : : L MM G V da / / a / / : : L MM G V da / / a / / Alitalia AZ : : L M M G V S D da / / a / / L M M G V S D da / / a / / S M S : : Ryanair FR : : Ryanair FR : : Alitalia CT : : V da / / a / / da / / a / / da / / a / / FR : : L M V da / / a / / Ryanair FR : : L M V da / / a / / Ryanair FR : : da / / a / / Ryanair FR : : Ryanair FR : : Alitalia AZ : : L MM G L Air Italy I : : Air Italy I : : Air Italy I : : Air Italy I : : : : Airberlin AB : : Airberlin AB : : Torino Carpatair G S M S V M / / Alitalia CT : : L MM G V Ryanair FR : : M / / a / / Ryanair FR : : D da / / a / / Ryanair FR : : Ryanair FR : : L M Ryanair FR : : L M Ryanair FR : : Ryanair FR : : da D da / / a / / da / / a / / da da / / a / / / / a / / / / a / / D da / / a / / Trapani Treviso Valencia Venezia da / / a / / / / da / / a / / da / / a / / L M M G V S D da / / a / / Verona Zurigo L / / a / / da / / a / / da / / a / / da / / a / / / / da / / a / / da / / a / / S D da / / a / / da / / a / / G / / da da / / a V da / / a D da / / a V / / M D da / / a S D da MM G L M M G V S D da / / a : : Ryanair G V : : : : L : FR FR / / : : AZ Ryanair / / a FR : Alitalia Ryanair : Ryanair CT / / : : Alitalia D da / / a CT : G L MM G V Alitalia S D da G V S : S FR M : : Ryanair L AZ : M : / / Alitalia FR L MM G V : L M M G V S D da / / a Ryanair : : L M M G V S D da / / a / / : : : : / / / / a : CT : : : : FR AZ : / / a / / AZ LZ da / / Alitalia Belleair Tirana / / a Alitalia M CT Alitalia S D da M FR Ryanair V L da G L L Alitalia M S : / / Timisoara M : / / a S Stoccarda S : da V Siviglia G : Ryanair L Roma Fiumicino M LZ / / S Pisa da D da / / a V / / G Parigi Beauvais M Belleair da / / a da / / a V M da / / a / / / / AZ LZ L / / a Alitalia Belleair : da Alitalia M : V D da M Airberlin AB M : L / / L : L / / : AZ : / / a L M M G V S D da / / a : Alitalia : L M M G V S D da : FR S : : : Ryanair L MM G V S : : / / : LZ FR Lufthansa LH / / a : V / / da : Belleair L M M G V S D da / / a / / : Carpatair Ryanair : / / a AZ : : da AZ : FR / / V Alitalia AB Ryanair / / a M Alitalia Airberlin L M M G V S D da L L M M G V S D da / / a : : : : : : : : AB FR FR AZ Airberlin / / Ryanair D da / / a Ryanair Alitalia G L MM G V / / : M / / : / / a : : L M M G V S D da / / a : S D da FR : : U : Ryanair : : Easyjet : V MM G / / : S L / / D da / / a : S M Monaco L M M G V S D da / / a Airberlin AB V G / / : : Airberlin AB : : Milano Orio al Serio AP : : / / : AZ Air One U / / / / FR FR Easyjet / / a / / a V Ryanair Alitalia Milano MXP Lufthansa LH D da / / a da D da / / a L Roma Ciampino Ryanair Milano Lin da / / a / / : / / / da / / a : / / / a S D da / / a : AL da : : L V : : / / / / : U helvetic da / / a : : Zurigo V FR Easyjet ORARI IN VIGORE dal M FR W Verona / / Ryanair W!ZZ Venezia da / / a Ryanair Praga Valencia V Girona Barcellona Londra Stansted / / : Treviso / / / / : Trapani D da / / a / / a : Torino Ginevra / / a : Tirana / / G Airberlin AB / / da / / a V Dusseldorf Weeze Madrid / / / / da FR Timisoara M / / / / a da S L MM G V FR Stoccarda M da / / a da V / / a / / D da / / a / / da / / a D da / / a V da S / / / / / / a / / da / / a / / da / / a / / D da M / / a / / Ryanair FR : : Ryanair FR : : Alitalia CT : : L G V S da / / a / / Alitalia CT : : L G V da / / a M G da / / a / / G S D da / / a / / Alitalia AZ : : L MM G V Air Italy I : : L MM G Air Italy I : : Air Italy I : : : : helvetic ORARI IN VIGORE dal / / L AL / / Destinazione Compagnia Ryanair Bologna Ryanair Ryanair Brussels Ryanair Charleroi D da / / a / / a Ryanair Siviglia Colonia S da Ryanair Roma Fiumicino / / / / : G Bucarest / / FR Air One Parigi Beauvais : : Ryanair Easyjet Monaco CT Bologna Note L M M G V S D da CT : Milano MXP Lufthansa LH : Alitalia : AP : FR Arrivi a BARI Frequenza Alitalia FR Air One Arr. / / G M Part. / / V M Ryanair / / Volo / / a G M Destinazione Compagnia D da / / a V da / / a Ryanair Lufthansa LH Milano Orio al Serio M M Budapest Colonia Note / / D da / / a / / da / / a / / D da / / a / / da / / a / / L M M G V S D da / / a / / V Volo FR FR FR Part. : : : Partenze da BRINDISI Arr. : : : Frequenza Note LM G S da / / a / / M D da / / a / / V da / / a / / FR : : Easyjet Easyjet U U : : : : M Ryanair FR : : M Ryanair FR : : VE CT AZ U AP U AP AP FR FR FR AB AB FR FR FR FR FR FR FR CT CT AZ BV AZ AZ BV FR FR FR AZ FR FR : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : Part. : : : Arr. : : : FR : : U U : : : : M FR : : M FR : : VR CT AZ U AP U AP AP FR FR FR AB AB FR FR FR FR FR FR FR AZ BV AZ AZ BV CT FR FR FR AZ FR FR : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : Alitalia Alitalia Alitalia Easyjet Air One Milano MXP Easyjet Air One Air One Ryanair Milano Orio Ryanair al Serio Ryanair Airberlin Monaco Airberlin Ryanair Pisa Ryanair Ryanair Ryanair Roma Ryanair Ciampino Ryanair Ryanair Alitalia Alitalia Alitalia Roma Fiumicino bluexpress Alitalia Alitalia bluexpress Torino Ryanair Ryanair Treviso Ryanair Venezia Alitalia Ryanair Verona Ryanair Milano Lin ORARI IN VIGORE dal / / Destinazione Compagnia Ryanair Bologna Ryanair Ryanair Brussels Ryanair Charleroi Easyjet Ginevra Easyjet Girona Ryanair Barcellona Londra Ryanair Stansted Alitalia Milano Lin Alitalia Alitalia Easyjet Air One Milano MXP Easyjet Air One Air One Ryanair Milano Orio Ryanair al Serio Ryanair Airberlin Monaco Airberlin Ryanair Pisa Ryanair Ryanair Ryanair Roma Ryanair Ciampino Ryanair Ryanair Alitalia bluexpress Alitalia Roma Fiumicino Alitalia bluexpress Alitalia Torino Ryanair Ryanair Treviso Ryanair Venezia Alitalia Ryanair Verona Ryanair ORARI IN VIGORE dal / / Destinazione Compagnia AL / Volo FR FR FR AL / L M M L L L L V S G MM G MM G MM G MM G S V V V V L MM G V L MM G V M G L M V M L L L L L L L L L M G M M G MM G MM G MM G MM G MM G MM G M M G M V V V V V V V V G L / V V da / / a / / da da / / a / / a / / / / D da / / a / / da / / a S D da / / S D da / / S D da / / S da / / S da / / D da / / D da / / da / / da / / S da / / D da / / da / / S da / / da / / D da / / da / / D da / / da / / da / / S da / / S D da / / S D da / / S D da / / da / / S D da / / S D da / / D da / / S da / / da / / D da / / S da / / D da / / da / / a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / Arrivi a BRINDISI Frequenza Note LM G S da / / a / / M D da / / a / / G da / / a / / L M M L L L L V S G MM G MM G MM G MM G S V V V V L MM G V L MM G V L M V M G M L L M G V V M L L L L M G MM G MM G MM G MM G V V V V L MM G V M G L V M M G L V da / / a / / da da / / a / / a / / / / D da / / a / / da / / a S D da / / S D da / / S D da / / S da / / S da / / D da / / D da / / da / / da / / D da / / S da / / da / / S da / / da / / D da / / da / / da / / D da / / da / / S da / / S D da / / da / / S D da / / S D da / / D da / / S D da / / S da / / da / / D da / / S da / / D da / / da / / a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / Partenze da FOGGIA Part. Arr. Alidaunia LID : : L M M G V S D da / / a / / Alidaunia Darwin/ Alitalia Darwin/ Alitalia Milano Mxp Darwin/ Alitalia Darwin/ Alitalia Darwin/ Alitalia Darwin/ Palermo Alitalia Darwin/ Alitalia Darwin/ Alitalia Torino Darwin/ Alitalia LID D AZ D AZ D AZ D AZ D AZ D AZ D AZ D AZ D AZ : : L M M G V S D da / / a / / : : L MM G V / / : : : : : : Isole Tremiti ORARI IN VIGORE dal / / Destinazione Compagnia Volo 23 15-21 gennaio 2011 AL / MG V LM : : : : : LM LM : : : : da / / a S : M Note V G S da / / a / / D da / / a / / da / / a / / da / / a / / D da / / a / / da / / a / / da / / a / / da / / a / / / Arrivi a FOGGIA Part. Arr. Alidaunia LID : : Alidaunia Darwin/ Alitalia Darwin/ Alitalia Milano Mxp Darwin/ Alitalia Darwin/ Alitalia Darwin/ Alitalia Darwin/ Palermo Alitalia Darwin/ Alitalia Darwin/ Alitalia Torino Darwin/ Alitalia LID D AZ D AZ D AZ D AZ D AZ D AZ D AZ D AZ D AZ : : L M M G V S D da / / a / / : : LM da / / a / / : : L MM G V da / / a / / : : da / / a / / D da / / a / / Isole Tremiti ORARI IN VIGORE dal / / Volo Frequenza AL / / Frequenza Note L M M G V S D da / / a / / S : : MG V : : M : : : : LM : : LM : : V da / / a G S / / D da / / a / / da / / a / / da / / a / / da / / a / /