9. il matrimonio, un dono dell`eden

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9. il matrimonio, un dono dell`eden
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sabato 23 febbraio
Preghiamo per: Caciula Negrea Robert (P)
Meditazione del mattino: Proverbi 18:4
23 febbraio - 1 marzo
9. IL MATRIMONIO, UN DONO DELL’EDEN
Letture: Genesi 2:18-25; Marco 10:7-9; Efesini 5:22-25; Matteo 5:27-30
«Poi Dio il Signore disse: “Non è bene che l’uomo sia solo; io gli farò un aiuto
che sia adatto a lui”» Genesi 2:18
Riflettiamo sulle benedizioni di un matrimonio felice e di un focolare nel
quale regni l’amore. Beati quelli che vivono un’esperienza di questo tipo!
Purtroppo, per molti individui, il matrimonio ha significato una parentesi
fondamentalmente dolorosa e rabbiosa più che di gioia e pace. Ma non erano queste le intenzioni originali, non è così che doveva essere. Il triste stato
nel quale versano tante unioni matrimoniali esprime efficacemente il degrado che il peccato ha introdotto nell’umanità.
«Il matrimonio fu dunque istituito da Dio che celebrò la prima unione tra
un uomo e una donna. “Il matrimonio tenuto in onore da tutti…” (Eb 13:4),
Esso fu infatti uno dei primi doni di Dio all’umanità, l’istituzione che, insieme al sabato, Adamo portò con sé oltre le porte dell’Eden, dopo la caduta.
Quando nel matrimonio i princìpi divini sono riconosciuti e rispettati, diventa una benedizione. Assicura l’integrità e la felicità dell’uomo, soddisfa le
sue esigenze sociali, lo nobilita dal punto di vista fisico, psichico e morale» - PP,
pp. 46 [32].
Che concetto meraviglioso! Questa settimana studieremo alcuni dei principi a esso collegati.
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domenica 24 febbraio
Preghiamo per: Cacciatore Vincenzo (E)
«LO TOV» (NON BUONO)
Meditazione del mattino: Matteo 12:37
Dall’abisso primordiale Dio ha creato il nostro mondo mediante la potenza
soprannaturale della sua Parola. Scorrendo l’intero racconto della creazione,
leggiamo, che ogni cosa era «buona» fino a quando l’opera è stata completata; in quel momento tutto ciò che Dio aveva creato fu reputato «molto buono» (Gn 1:31).
Eppure, in questo contesto, una cosa era «lo tov», «non buona». Leggere Genesi
2:18. Che cosa «non è bene» e perché? Quali sono alcune implicazioni di questo
passo?
Dio aveva dichiarato «buono» ogni aspetto della creazione fino a quando
crea Adamo, che in quel preciso momento era l’unico essere umano. Pur essendo stato fatto a immagine di Dio, nella propria solitudine non poteva riflettere appieno l’immagine del Creatore, il quale esiste in relazione ad altre
parti della divinità. La trinità include Padre, Figlio e Spirito Santo. Adamo
aveva bisogno di qualcuno simile a lui con il quale intraprendere una relazione contrassegnata da amore e collaborazione reciproci, per riflettere il
rapporto amoroso messo in pratica da Dio stesso.
Leggere Genesi 2:19-21. Dopo quale atto Dio fa dormire Adamo e poi, dalla sua
carne, crea la donna? In che modo l’atto precedente può essere collegato al
fatto che Dio crea una moglie per Adamo?
La chiave, forse, si trova nell’ultima frase del versetto 20: mentre dà un nome agli animali, Adamo deve aver notato che tutti erano accoppiati, maschio
e femmina, solo lui si trovava nella condizione di creatura singola. Il Signore
aveva sicuramente l’intenzione di dare una moglie ad Adamo. Forse desiderava stimolare nell’uomo un desiderio, fargli percepire la sensazione che
mancava qualcosa nella sua esistenza, che gli avrebbe fatto apprezzare molto di più il dono che il Signore stava per fargli sotto forma di una moglie.
Considera il contrasto tra il «buono» del resto della creazione e la dichiarazione «non è bene» in riferimento alla solitudine di Adamo. Che valore conferisce
alle relazioni tutto ciò? Cosa puoi fare per rinsaldare quelle relazioni nelle quali sei convolto e che vale la pena preservare?
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UNA COMPAGNA PER ADAMO
Preghiamo per: Gruppo di Avellino
lunedì 25 febbraio
Meditazione del mattino: 2 Corinzi 4:13,14
In Genesi 2:20, Adamo dà un nome agli animali e in questo modo possiamo
comprendere l’enorme divario tra esseri umani e bestie della terra. Nessun
animale è paragonabile ad Adamo, e nemmeno tra le scimmie c’era una creatura che gli somigliasse, perché Adamo non somigliava a una scimmia. è un
punto importante, perché tante voci della nostra attuale società sostengono
che gli uomini non siano altro che primati evoluti. Non siamo delle scimmie,
e una scimmia non sarebbe stata la compagna ideale per Adamo, come non
lo sarebbe per nessuno di noi.
Leggere Genesi 2:21,22. Quale rilevanza assume il metodo scelto da Dio per
creare una compagna ad Adamo?
Come ha personalmente modellato il corpo di Adamo partendo dalla polvere della terra, Dio forma anche quello di Eva, usando una delle costole dell’uomo come punto di partenza. Una costola non costituisce un corpo intero
e così Dio aggiunge ulteriore materiale per completare il corpo di Eva. Forse
modella con maestria anche il corpo della donna servendosi della polvere,
come ha fatto con Adamo. Dio non aveva bisogno della costola di Adamo per
creare Eva, gli sarebbe bastato riproporre quanto già fatto con l’uomo.
Ma il Signore ha un motivo per inserire una delle costole di Adamo nel
corpo di Eva; se fossero stati creati in modo del tutto separato, la cosa avrebbe potuto fare pensare a una natura totalmente indipendente per i due individui. Ma la condivisione della carne in entrambe le persone indica che i due
dovevano essere uniti e preposti a essere «una sola carne».
Dopo essere stata creata, Eva viene presentata ad Adamo, per essergli «di aiuto» (v. 18). Viene creata a partire da Adamo (v. 22) e donata a lui (v. 22). Il meccanismo mediante il quale Dio crea Eva dimostra chiaramente che egli avrebbe
potuto garantire ad Adamo qualunque compagna di cui avesse bisogno. Questo
elemento assumerà importanza più avanti, quando Adamo è posto dinanzi un
bivio: unirsi a Eva nel mangiare il frutto, oppure confidare che sia Dio a gestire
quella situazione. Adamo aveva motivi sufficienti per presumere che Dio si sarebbe potuto prendere cura di lui e ciò rende ancora più atroce il suo peccato.
Leggere Genesi 2:23. Come reagisce Adamo davanti a Eva?
Adamo è così entusiasta nel vedere Eva da dedicarle un poema, il primo in
assoluto della Bibbia, che riflette la considerazione per la moglie e l’intimità
di quella relazione. Avrebbe dovuto essere equivalente a lui e avere le stesse
opportunità, un altro aspetto del creato deturpato dalla caduta.
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martedì 26 febbraio
MATRIMONIO IDEALE
Preghiamo per: Anziani di Parma
Meditazione del mattino: Proverbi 25:11
Lo scrittore William Faulkner definì il matrimonio «un fallimento» e scrisse che
«l’unico modo per ottenervi un po’ di pace è… conservare la prima (moglie) e tenersene il più possibile alla larga, con la speranza un giorno di sopravvivere a
lei». Che triste commento sulla condizione di molte unioni matrimoniali.
Leggere Marco 10:7-9. Gesù, quali testi cita in questo brano? Quali caratteristiche di un buon matrimonio si riscontrano nelle parole del Maestro?
I benefici derivanti dal distacco con i propri genitori per formare un nucleo
familiare con la propria sposa sono talmente noti che è quasi superfluo ricordarli. I problemi che sorgono con i suoceri sono una delle cause scatenanti la disarmonia coniugale. Una delle prime cose da fare per partire con
il piede giusto è rispettare l’indipendenza dei due coniugi, che dovrebbero
andare ad abitare in un appartamento separato dai rispettivi genitori, quando è possibile. In caso contrario, devono comunque essere preservate la privacy e l’intimità del rapporto di coppia.
Un altro elemento determinante per un buon matrimonio è l’unità. Non
significa che i due coniugi debbano rinunciare a pensare con il proprio cervello, ma che siano uniti dal proposito di dare il meglio l’uno per l’altro e per
la loro unione.
Gesù ha sottolineato anche la durata del matrimonio. Esso non è una relazione casuale, dalla quale si può entrare o uscire a proprio piacimento, ma un
impegno che dura tutta la vita. Chi non è preparato a impegnarsi per la vita dovrebbe posticipare un passo del genere fino a quando non si sentirà pronto.
Leggere Efesini 5:22-25. In che senso questo brano rivela i princìpi alla base di
una buona unione matrimoniale?
è un privilegio da parte del marito donarsi alla propria moglie in amorevole servizio, così come Cristo si è donato alla chiesa. La moglie, a sua volta, è chiamata a rispettare il marito e a collaborare per il raggiungimento dei reciproci obiettivi. è questa la soluzione alle divergenze che il peccato ha fatto entrare nel matrimonio. L’amore disinteressato si materializzerà grazie a rispetto e felicità vicendevoli. I nostri focolari possono costituire un assaggio del cielo.
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PROTEGGERE CIÒ CHE È PREZIOSO
Preghiamo per: Caffi Gabriella (Cr)
mercoledì 27 febbraio
Meditazione del mattino: 1 Corinzi 2:12,13
Uno dei più grandi esempi dell’amore di Dio per l’umanità è quello della sessualità. Si tratta davvero di un dono meraviglioso che il Signore ci ha fatto;
eppure, come tutti i doni ricevuti, non è incondizionato. Ovvero, non possiamo fare quello che vogliamo, perché Dio ha stabilito alcune regole. In realtà,
è stato molto chiaro: l’attività sessuale deve riguardare marito e moglie, maschio e femmina e solo all’interno del contesto matrimoniale. Ogni diversa
espressione del sesso si configura come peccato.
Leggere Matteo 5:27-30. Guardate quanta solennità Gesù attribuisce al tema.
Qual è la vera posta in gioco?
Per quanto ci piaccia sottolineare (e giustamente) la grazia e il perdono che
Gesù ha concesso ai peccatori, non possiamo dimenticare gli elevati princìpi
etici in base ai quali egli ha vissuto e predicato. è difficile pensare ad altre
parole capaci di esprimere più efficacemente di così il suo severo monito
contro l’immoralità sessuale. «Cavare l’occhio», «tagliare la mano»? Se è
quello che occorre per essere puro, vale la pena farlo, altrimenti il rischio è
quello di perdere l’eternità.
«Se tutti quelli che professano ubbidienza alla legge di Dio fossero liberi
dall’iniquità, il mio animo sarebbe libero; ma non è così. Alcune persone che
dicono di osservare tutti i comandamenti divini sono addirittura colpevoli di
adulterio. Cosa posso dire per scuotere il loro discernimento intorpidito? Il
principio morale, strettamente applicato, diventa l’unica salvaguardia della
nostra persona» - Counsels on Health, pp. 622,623.
Il monito di Gesù pare particolarmente severo, ma non dobbiamo scordarci
dell’episodio della donna colta in flagrante adulterio (Gv 8:1-11). Come raggiungere il corretto equilibrio tra il rispetto dei livelli di moralità di cui parla il
Maestro e la grazia e la compassione dovute a chi cade?
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giovedì 28 febbraio IL MATRIMONIO, UNA METAFORA PER LA CHIESA
Preghiamo per: Divisione Euro-Asiatica
Meditazione del mattino: Colossesi 3:8-10
Chi ha studiato la Bibbia sa bene che in numerose circostanze, nell’Antico
come nel Nuovo Testamento, l’immagine del matrimonio viene usata come
simbolo della relazione tra Dio e il popolo del patto. Ecco perché, per esempio, la Scrittura ricorre più volte all’immagine della donna infedele per simboleggiare l’apostasia e l’allontanamento assai diffusi nell’antico Israele. Per
citare un episodio, in Esodo il Signore ammonisce il popolo di non avere nessun tipo di rapporto con i pagani, perché si trattava di persone molto corrotte che avrebbero potuto sviare Israele.
Leggere Esodo 34:15,16. Quale immagine usa Dio in questo preciso avvertimento? Come la si può interpretare nel contesto di un popolo di Dio «sposato»
con lui? (cfr. Geremia 3:14)
L’immagine della chiesa in quanto sposa di Cristo, rimanda invece all’unità
tra credenti e Salvatore, soprattutto se compresa nell’ambito dell’ideale biblico per il matrimonio, ovvero di un uomo e una donna impegnati in un
rapporto di reciproco amore disinteressato.
Leggere Efesini 5:28-32 e Apocalisse 19:5-9. Che cosa si dice?
In questi passi, il rapporto all’interno del matrimonio ideale viene paragonato a quello tra Dio e il suo popolo. Il Signore invita quest’ultimo a unirsi a
lui in una relazione personale. Un’immagine straordinaria che testimonia
l’interesse da parte di Dio per il suo popolo e il desiderio di coinvolgere ciascuno di noi nella sua comunione.
Quali scelte possono avvicinarti al Signore e all’ideale rappresentato nell’idea
biblica del matrimonio? Perché si tratta di scelte che solo tu puoi fare?
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APPROFONDIMENTO
Preghiamo per: Calà Angela (U)
venerdì 1 marzo
Meditazione del mattino: Luca 3:21,22
Tramonto del sole: ore 18,03
Per molti versi, uno studio appropriato della moralità, in particolare di quella sessuale, è chiaramente legato a una corretta comprensione delle nostre
origini. Per esempio: la filosofia evoluzionistica non offre alcuna base oggettiva per un qualsiasi legame tra attività sessuale e moralità. Gli animali ricorrono a diversi «sistemi di accoppiamento». Alcune specie sono poligame,
altre promiscue. Poche risultano monogame, ma studi genetici hanno rivelato come molte specie in apparenza monogame in realtà non lo siano affatto. In tanti casi, una femmina può dare alla luce una serie di cuccioli che non
appartengono allo stesso padre. Senza i princìpi etici stabiliti dal Creatore,
nessuno è in grado di valutare se il comportamento sessuale sia moralmente valido o errato. L’attuale spinta per l’approvazione delle coppie omosessuali chiarisce il problema. Solo alla luce della creazione il matrimonio può
essere compreso correttamente.
«Nell’Antico e nel Nuovo Testamento il matrimonio serve come simbolo
dell’unione affettuosa e sacra che esiste fra Cristo e il suo popolo. La gioia di
una festa nuziale evocava nella mente di Gesù la gioia del giorno in cui
avrebbe introdotto la sua sposa nella casa del Padre e i riscattati si sarebbero seduti con lui alla cena nuziale dell’Agnello» - DA, p. 151 [103].
Domande per la condivisione
1. Il darwinismo nega la creazione biblica. Quali norme offre in materia di comportamento sessuale e in che cosa contrastano con l’ideale biblico?
2. Cita alcuni esempi biblici di matrimonio fedele e focolare gioioso e altri di
matrimonio infelice. Quali lezioni possiamo trarre da entrambi
3. Rileggi la descrizione della donna virtuosa in Proverbi 31:10-31. Quale dovrebbe essere il carattere del marito di una donna simile?
4. In che senso la tua chiesa può essere il luogo adatto per affermare e rafforzare gli ideali del matrimonio?
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