Il territorio di Vittoria fra natura, liberty, storia, cibo e vino

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Il territorio di Vittoria fra natura, liberty, storia, cibo e vino
Il territorio di Vittoria fra
natura, liberty, storia, cibo
e vino
L’area di produzione della Cerasuolo di Vittoria, unica Docg
siciliana, è un viaggio che da Camarina raggiunge Catania,
ripercorrendo 4 mila anni di storia. Una zona che ingloba
larga parte delle province del ragusano, catanese e del
nisseno, ma tutto ruota intorno al territorio di Vittoria.
L’area di produzione della Cerasuolo di Vittoria, unica Docg
siciliana, nella “Guida al turismo del vino in Italia”, edita
dal Touring Club Italiano nel 1999, fu definita “strada dei
due mari” e riportando le dichiarazioni dello studioso
Salvatore Cosentino, che afferma: “È un itinerario storico,
che ricalca una plurimillenaria via di commerci enoici tra
Catania e Camarina, punti di sbocco a mare, rispettivamente
sullo Ionio e sul mare di Sicilia, delle produzioni
dell’entroterra isolano”.
Un viaggio che da Camarina raggiunge Catania, ripercorrendo 4
mila anni di storia. Un’area che ingloba larga parte delle
province del ragusano, catanese e del nisseno, ma tutto ruota
intorno al territorio di Vittoria. 4 mila anni di storia
testimoniate nel museo archeologico di Camarina, ricco di
numerose anfore vinarie e dal suo vicino porto.
Qui si comprende come, il vino prodotto nelle località di
Acate, Vittoria, Caltagirone e anche dell’Etna, veniva
raccolto nelle anfore e poi commercializzato in tutto il
Mediterraneo. Il vitigno Murgentia (che è il padre
dell’attuale “Nero d’Avola” e del “Cerasuolo) era conosciuto
in tutte le regie del Mediterraneo, come racconta anche Plinio
il vecchio, continua lo storico.
Camarina, è sbucata dall’oblio, per il grande pubblico, circa
un decennio fa e grazie a questo, Vittoria ha riscoperto,
anzi, ha iniziato a conoscere e valorizzare la sua
storia. Fondata agli inizi del VI secolo a.C. dai siracusani,
su un promontorio che domina il mare di Sicilia, posizione
strategica che le consentì per un lungo periodo di difendersi
dagli attacchi dei pirati, ma non da chi voleva soggiogarla a
causa della sua ricchezza, costruita grazie ai terreni fertili
attraversati dai due fiumi Ippari e Dirillo. Ed è per questo,
che quest’area è denominata Plaga Mesopotamium, al pari della
fertile mezzaluna delle coste nord Africane.
Dopo la sua distruzione a causa di Roma nel II secolo a.C.,
quest’area non fu più ripopolata. Si dovette attendere il XVII
secolo perché in questi territori risorgesse un nuovo nucleo
urbano, che grazie all’editto di Vittoria Colonna, assegnava
due tumuli di terra a chiunque volesse colonizzare quest’area,
di cui uno doveva essere coltivato a vigneto, affinché si
riprendesse la produzione di vino come ai tempi di Camarina.
Vittoria nasce il 24 aprile 1607, da una mescolanza di genti
proveniente dai comuni limitrofi e da altre aree della
Sicilia. Ogni quartiere aveva tradizioni, usi e costumi
differenti, che ha creato un mix di cultura e architettura,
ancora esistente. Vittoria, negli anni si sviluppò e progredì
sino a raggiungere il suo apogeo nell’800. Questo benessere ha
lasciato la sua eredità nei palazzi liberty, nel teatro
comunale Vittoria Colonna (per acustica il terzo in Europa),
nel suo affascinante centro storico, nella Villa Comunale che
domina l’amena valle dell’Ippari, attraversata dall’omonimo
fiume.
Vittoria, nel Giornale di viaggio dell’abate Paolo Balsamo, è
descritta, “… come un centro urbano progredito, che rispetto
alle altre aree della Sicilia presenta una ricchezza quasi
omogenea, senza quindi troppi divari e che il vino prodotto
era il migliore di tutta la Sicilia”. Oggi è possibile
visitare Vittoria, Camarina e Scoglitti, dal cui porto
nell’800 salpavano battelli attraverso cui si esportava il
vino in Francia e in Brasile.
In quest’area, il vino e nello specifico la Cerasuolo di
Vittoria torna a essere un protagonista indiscusso; volano
indispensabile per il rilancio del territorio e dell’economia.
Proprio a Vittoria, un’associazione culturale denominata
Grotte Alte, attraverso dei tour ben organizzati, svolge
un’intensa azione di valorizzazione del territorio, ricco di
storia e di enogastronomia, oltre ai siti naturali ricchi di
antichi palmenti, serie e mulini.
La sede dell’associazione si trova in piazza Henriquez presso
il Castello Vittoria Colonna. Ed è In questa sede che
l’associazione organizza periodicamente eventi, denominati i
“Conviviali…vino e cibo”, attraverso cui è possibile conoscere
il territorio, assaporare le pietanze preparate dagli chef del
ragusano e degustare i vini delle cantine della zona. “Siamo
convinti che Plinio il vecchio, sarebbe contento, finalmente,
che dopo 2 mila anni, qualcuno si interessi del suo tanto
amato e decantato territorio”.
Giacomo Alberto Manzo
Maria Antonella Arangio Mazza Corallo