Project Work IPE - IPE - Istituto per ricerche ed attività educative

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Project Work IPE - IPE - Istituto per ricerche ed attività educative
Project Work
I.P.E.
MASTER IN FINANZA AVANZATA
METODI QUANTITATIVI E RISK MANAGEMENT
Napoli, giugno 2013
PROJECT WORK – MASTER IN FINANZA AVANZATA
- IPE
Aziende partner
Introduzione
Il Project Work (d’ora in poi PW) consisterà nella stesura di un lavoro su di un argomento a scelta
dell’azienda partner. Obiettivo del PW è quello di stimolare i corsisti nella formazione di un lavoro di
ricerca utile all’approfondimento di un argomento preventivamente individuato dall’azienda sulla base delle
proprie necessità operative.
Organizzazione
Ogni Azienda Partner proporrà un PW da affidare ad un gruppo di minimo due massimo quattro corsisti
del Master Finanza. Tutte le Aziende Partner presenteranno in classe il PW che intendono far sviluppare al
gruppo di lavoro. Successivamente verrà sottoposto agli allievi un modulo con l’elenco delle Aziende
Partner che hanno aderito ed il relativo argomento di PW.
Ogni allievo potrà scegliere tra i PW proposti. Nel caso che per un singolo PW ci siano più persone
rispetto ai posti disponibili, verranno selezionati coloro che hanno registrato nei test di valutazione un
punteggio più alto. Ogni gruppo di lavoro dovrà stilare un documento di non più di 40-50 pagine secondo
un format già predisposto con la guida di un tutor aziendale che dovrà fissare gli obiettivi per
l’avanzamento del progetto.
Ad Aprile ci sarà la presentazione dei PW da parte delle aziende. Cominceranno i lavori con la
partecipazione dei tutor delle aziende che saranno presenti all’IPE per presentare i PW. Alcune Aziende
presenteranno il proprio PW prima, durante il regolare svolgimento delle lezioni.
Nella settimana successiva si formeranno i gruppi che verranno comunicati sia ai responsabili aziendali
che ai corsisti. Le riunioni di lavoro potranno avvenire sia all’IPE che presso le sedi delle aziende partner
sulla base di autonomi accordi.
Ogni gruppo consegnerà il lavoro definitivo, nella prima settimana di luglio inviandolo via e-mail a
[email protected]. Entro quella stessa data il responsabile d’azienda invierà una scheda con le valutazioni
per ogni singolo componente del gruppo sulla base di una scheda che verrà fornita successivamente.
Valutazione
Il Tutor aziendale esprimerà una valutazione per ogni singolo componente del gruppo. Tale valutazione
varia da un minimo di 18 ad un massimo di 30. Il punteggio sarà assegnato sulla base dei seguenti criteri: a)
efficacia delle soluzioni proposte; b) valore degli strumenti d’analisi adottati; c) impegno dimostrato da
parte del gruppo; d) capacità di leadership del singolo candidato all’interno del gruppo. La direzione
scientifica dell’MFA raccoglierà le valutazioni elaborate dal tutor aziendale. Il punteggio elaborato dal
tutor aziendale andrà ad influire sulla votazione finale dell’MFA.
Presentazione
Entro il 10 luglio ogni gruppo presenterà il PW elaborato alla presenza della direzione scientifica del
Master Finanza. La presentazione, da svolgersi attraverso 10-15 slide in power point, dovrà essere tenuta
da tutto il gruppo e non dovrà superare i venti minuti. Al termine di ogni relazione è previsto uno spazio
di cinque minuti per eventuali domande.
Tempistica
Fine aprile
I settimana di maggio
I settimana di luglio
Entro il 10 luglio
presentazione PW in Aula
creazione dei gruppi di PW
consegna PW
presentazione PW
Responsabile IPE
Dott. Andrea Iovene 081-2457074;
[email protected]
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MASTER IN FINANZA AVANZATA 2013 - XI EDIZIONE
BCC Napoli
“La redditività e il rischio di alcuni prodotti bancari per la clientela retail”
In un quadro congiunturale particolarmente negativo, le BCC hanno
continuato a sostenere Soci e clientela, soprattutto PMI e famiglie,
infatti, a fine 2012, l’ammontare degli impieghi e della accolta diretta è
in leggera crescita rispetto alla fine del precedente esercizio. L’attenzione della presente ricerca è
rivolta alla BCC di Napoli con un focus sul margine di intermediazione ed in particolar modo sul
risultato delle commissioni nette, le quali, rispetto all’esercizio chiuso al 31/12/2011, sono
cresciute poco più del 17%. Il risultato, seppur positivo, non è in linea con le aspettative della
dirigenza, che fissa obiettivi più ambiziosi per il 2013. Nel seguente lavoro sono stati realizzati: 1)
un’analisi dettagliata delle commissioni attive e passive relative ai servizi finanziari e la loro
evoluzione rispetto all’esercizio precedente; 2) un’analisi della fidelizzazione della clientela; 3) il
re-pricing dei prodotti che mostrano bassa redditività attraverso un’analisi di simulazione.
Banca Popolare del Mediterraneo
“Studio di fattibilità per predisposizione di un conto corrente Home Banking”
Questo lavoro nasce in risposta alle esigenze di Banca Popolare del
Mediterraneo di ampliare la propria clientela, raggiungendo soggetti
ubicati in territori distanti dalla sede centrale. L'esigenza si è ritenuta
potesse essere pienamente soddisfatta attraverso l'offerta di un “conto
corrente on line” da offrire quale plus competitivo nell'ambito dei classici servizi di home banking
già offerti alla clientela BPMed. Per rispondere a tale esigenza si è resa indispensabile un’analisi di
mercato dei principali competitors, lo studio delle principali normative nonché dei rischi bancari.
Infine si è provveduto alla redazione del contratto ed allo sviluppo di una strategia di
comunicazione per la promozione del prodotto bancario.
Banca Promos
“Le attività rivolte alla copertura del rischio di mercato (prezzo e tasso) nel Fixed Income e gestione
della tesoreria unificata della banca”
Il rischio di tasso d'interesse ha assunto un ruolo centrale nella
letteratura degli ultimi quarant'anni, incontrando lo sviluppo di nuove
teorie di pricing atte a stimare l'andamento dei tassi d'interesse e di
modelli di hedging utili a contrastarne gli effetti sfavorevoli. Un'analisi dettagliata dei Fixed Income,
oggetto principale dell'operatività di Banca Promos, ha consentito di isolare le dinamiche dei tassi
d'interesse ed i rischi da esse derivanti. Uno studio approfondito delle modalità di copertura da
tale rischio ha permesso di discriminare tra le diverse opportunità e di focalizzare l’attenzione
sull’utilizzo degli strumenti derivati. Il modello presentato, infatti, fondandosi sullo studio degli
strumenti derivati Futures e sfruttandone le caratteristiche e le funzionalità, propone un metodo di
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copertura statica su portafogli obbligazionari. Testato con false ipotesi, ha comprovato la sua
robustezza ed efficacia.
The Boston Consulting Group
“Migliorare il rischio attraverso la gestione attiva del collaterale Real Estate”
Le recenti dinamiche dei mercati finanziari hanno evidenziato la necessità
di studiare e implementare idonee operazioni di valorizzazione e
smobilizzazione delle attività detenute nei bilanci bancari a garanzia di
crediti non performing. Il presente lavoro vuole contribuire a tale percorso di ricerca andando in
primo luogo ad analizzare le azioni implementabili ai fini di una gestione “attiva” del Real Estate
Management, con un focus particolare sulle best practices internazionali. La parte sperimentale del
lavoro di ricerca si incentrerà sulla valorizzazione dei distressed assets detenuti dal Gruppo
Unicredit implementando sugli immobili di natura industriale a garanzia di crediti non
performing la forma contrattuale del lease back immobiliare, misurandone gli impatti in termini di
assorbimento di capitale secondo le previsioni di Basilea 2 e di convenienza economica. Ai fini di
un’analisi più puntuale, sarà inoltre simulata una serie di scenari alternativi rispetto all’adozione
della modalità del leasing, combinando tale opzione con l’ipotesi di vendita anticipata degli
immobili.
Cassa Depositi e Prestiti
“L’andamento del risparmio in Italia: il caso specifico del risparmio postale. L’allocazione
territoriale e il profilo del rischio dei buoni fruttiferi postali”
Il Risparmio Postale rappresenta una quota significativa dei risparmi delle
famiglie italiane. Per oltre cento anni l’offerta non ha subito variazioni, ma
l’evoluzione intrapresa negli ultimi anni da Cassa Depositi e Prestiti ha posto
nuove sfide e opportunità. In un contesto economico in cui il settore bancario
rappresenta il principale competitor, emerge la necessità di comprendere le esigenze dei
risparmiatori e le loro scelte comportamentali. Il presente lavoro ha l’obiettivo di analizzare, su
base regionale, l’allocazione del Risparmio Postale, sia in termini assoluti che per tipologia di
prodotto, ed individuare le sue relazioni con gli aggregati macroeconomici più significativi.
L’analisi si conclude con la valutazione del profilo di rischio e liquidità dei portafogli di Buoni
Fruttiferi Postali relativi a ciascuna regione italiana.
Deloitte Consulting
“Analisi di scenario per valutare la possibile crescita dei crediti deteriorati: l’evoluzione delle
sofferenze rettificate nel sistema bancario italiano “
Nell'ambito della disciplina sul processo di controllo prudenziale è
previsto che le banche effettuino prove di stress al fine di valutare la
propria adeguatezza patrimoniale a fronte dell’esposizione ai rischi e migliorare i sistemi di
monitoraggio e gestione degli stessi. Il rischio di credito, in particolare, riveste un ruolo cruciale
per la stabilità del sistema bancario italiano. L’obiettivo del presente lavoro consiste nel valutare
l’impatto di scenari avversi sull’evoluzione del rischio di credito assunto dal sistema, misurato
attraverso l’ammontare annuo dei nuovi ingressi in sofferenza segnalati dalle stesse banche alla
Centrale dei Rischi. Partendo dall’individuazione di un insieme di variabili macroeconomiche in
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grado di spiegare i volumi in sofferenza, è stato selezionato un modello econometrico attraverso
cui quantificare gli effetti dello stress sulla variabile oggetto di studio.
MACFIN Group
“Il regolamento EMIR (European Market Infrastructure Regulation) per i derivati”
A seguito di quello che è stato definito come “il più grande shock dai tempi
della Grande Depressione” (Fondo Monetario Internazionale 2008), i paesi
del G20 hanno risposto con una serie di regolamentazioni per arginare le
problematiche legate alla mancanza di trasparenza, stabilità ed efficienza del mercato dei derivati
non regolamentato (OTC, over the counter). L'UE ha inteso risolvere buona parte di queste
problematiche mediante il Regolamento EMIR (Regolamento UE n. 648/2012 “European Market
Infrastructure Regulation”). Nel seguente lavoro si analizzano i punti chiave dell'EMIR, partendo
da un’introduzione sugli strumenti derivati e i mercati in cui tali strumenti sono negoziati.
Successivamente, dopo un cenno alla situazione statunitense, viene analizzato in dettaglio il
Regolamento EMIR, con un focus sugli impatti generati sul mercato sia a livello micro che a livello
macro. E' lasciato alla conclusione il compito di presentare le problematiche ancora aperte.
Unicredit Group
“Il rapporto banca-impresa nell’ attuale fase di crisi. Metodologie per la misurazione della
rischiosità dei Consorzi Fidi”
La crisi economica, insieme al recente downgrade dell'Italia, ha determinato
una forte diminuzione del peso riconosciuto alle garanzie rilasciate dai
Consorzi Fidi, istituzioni finanziarie che affiancano e supportano le PMI al fine di favorire l'accesso
al credito bancario. L’acuirsi delle problematiche relative alla prevenzione e alla gestione dei rischi
da parte delle banche che operano con suddette garanzie, determina la necessità di apportare delle
modifiche agli assetti organizzativi delle divisioni crediti, introducendo, in particolare, nuove
figure manageriali, responsabili della gestione delle garanzie ricevute dai Confidi. Una di queste è
il Collateral Risk Manager, altamente specializzato nell’analisi e monitoraggio del livello di
rischiosità dei Consorzi Fidi. Altro obiettivo di primaria importanza, è la creazione di un modello
di misurazione e monitoraggio del rischio degli istituti garanti che permetta di definire un plafond
massimo di garanzie acquisibili dalla banca per ciascun Confidi.
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MFA 2012
MASTER IN FINANZA - X EDIZIONE
Banca Popolare del. Mediterraneo
“Analisi comparata e studio di fattibilità per l’emissione dei titoli di debito”
Il presente lavoro ha avuto come obiettivo l’implementazione delle
procedure e la pianificazione delle attività necessarie per un’emissione
in blocco di certificati di deposito da parte della Banca Popolare del
Mediterraneo. L’emissione, denominata “CDMed – Certificati di
deposito”, si avvale delle agevolazioni previste dalla comunicazione Consob del 2 aprile 2012,
avente ad oggetto «Titoli di risparmio per l’Economia Meridionale», con riferimento all’aliquota di
imposizione sugli interessi prodotti. L’emissione, nel rispetto delle previsioni del D. L. 70/2011,
costituirà una forma di raccolta bancaria esclusivamente destinata a sostenere i flussi di credito per
gli investimenti a medio - lungo termine delle piccole e medie imprese del territorio. La futura
diffusione del prodotto sarà supportata da un’attenta politica commerciale volta ad enfatizzare
l’importanza della raccolta per l’economia locale.
Banca Promos
“Analisi del mercato e reportistica per la clientela istituzionale di Banca Promos”
Il project work si pone l’obiettivo di creare e strutturare un sistema di
reporting sul mercato fixed-income corporate e governativo che può
rappresentare un valido servizio informativo aggiuntivo per la clientela
istituzionale della Banca.
Il sistema di Reporting prevede la creazione di due documenti, FIXED INCOME GOV MARKET
DAILY REPORT e FIXED INCOME CORP MARKET QUARTELY REPORT.
Il primo prevede la presenza di piu sezioni, in cui saranno inseriti dati puntuali aggiornati e grafici
di andamento elaborati su serie storiche relativamente recenti
Il Quartely Report invece si concentrerà sulla rischiosità del comparto Corporate del mercato
Fixed-income, prendendo come proxy l’evoluzione dei prezzi dei CDS di un panel di emittenti
(quattro per i comparti Banking, Energy e Industrial) e l’analisi della loro struttura prendendo in
esame i dati da bilancio trimestrale ed i ratios rappresentativi della struttura patrimoniale e
finanziaria.
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BCC Napoli
“Creazione di un moderno sistema di controllo di gestione all’interno di una Banca di Credito
Cooperativo”
L’insediamento della prima BCC in una grande metropoli ha
rappresentato una vera e propria scommessa che oggi conta circa 3200
soci. Nel 2009, nel pieno della crisi, quando i grossi gruppi bancari
erano sotto i riflettori, nasceva questa piccola realtà destinata in soli tre anni a chiudere già in utile.
Oggi nasce l’esigenza di implementare un moderno sistema di controllo di gestione all’interno
della banca. L’obiettivo è esaminare, data la profittabilità già raggiunta, le prospettive di crescita
della stessa. Alla luce dell’obiettivo prefissato, tre sono le leve sulle quali si è deciso di focalizzare
l’attenzione: break even analysis relativa all’istallazione e gestione di un ATM, analisi andamentale
del risultato di gestione dell’emissione di carte di credito e bancomat, costi e ricavi connessi
all'utilizzo POS con relativo transato necessario per il raggiungimento del Break Even Point e
verifica costi e benefici inerenti le condizioni offerte ai clienti con elevata redditività.
Deloitte Consulting
“Sviluppare un modulo qualitativo per la valutazione di rating di una banca regionale”
L’elaborato è una sintesi del lavoro di ricerca, definizione e analisi di
indicatori di natura qualitativa, da utilizzare per la definizione di un
rating che sintetizzi il merito di credito di un istituto bancario a carattere regionale, da integrare
con una valutazione quantitativa/finanziaria preesistente. La prima sezione è dedicata alla
presentazione delle peculiarità delle banche regionali italiane e alle problematiche relative alla
definizione di un rating qualitativo. La seconda sezione è finalizzata all’individuazione di
indicatori che possano spiegare in modo significativo il default di tale tipologia di istituto bancario.
Nella terza e ultima sezione si definiscono le analisi di tipo uni-multivariato finalizzate alla
determinazione di un modello di previsione della probabilità di default.
Intesa Sanpaolo
“Officine Formative: dall’idea di business al business model”
Il project work ha l’obiettivo di realizzare il business model del
progetto Officine Formative (OFF), la startup del gruppo Intesa
Sanpaolo, attraverso l’acquisizione del metodo Learning Startup,
con la possibilità di applicarlo ad ogni idea di Business. A tale scopo sono state definite ipotesi poi
analizzate, confermate o modificate fino a giungere alla validazione delle stesse che hanno
consentito di elaborare il business model di OFF.
Il lavoro è terminato con l’esperimento “OFF – POINT” presso la filiale superflash del Vomero in
cui si è avuto modo di validare le ipotesi del processo awareness/acquisition precedentemente
definito.
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KPMG Advisory
“Una simulazione dei requisiti di capitale dei Confidi: la solidità patrimoniale come presupposto per
il rafforzamento del ruolo di garanzia nel rapporto tra banca e impresa”
Con l’applicazione dell’accordo di Basilea II al sistema bancario italiano, il
ruolo dei Confidi è stato determinante nel rapporto banca-impresa al fine di
garantire alle imprese clienti ed associate un adeguato accesso al sistema del
credito. Il lavoro si propone di simulare i requisiti patrimoniali di un Confidi, valutando la sua
esposizione ai singoli rischi al fine di determinare il capitale interno complessivo, elemento
indispensabile per rafforzare il ruolo delle garanzie nel rapporto banca-impresa.
In ultima analisi si procederà ad individuare possibili azioni di capital management volte ad
accrescere la solidità patrimoniale.
The Boston Consulting Group
“Capitale, funding e liquidità: le sfide per le banche Italiane nel 2012-2015”
Intento del project work è quello di valutare la situazione del funding e
della liquidità delle quattro principali banche italiane, sia in un’ottica
retrospettiva sulla base di quanto emerso dai piani industriali, sia dal
punto di vista prospettico con l’utilizzo di logiche di stress test e worste case scenario.
Il lavoro si articola in tre parti. La prima focalizzata sulla riclassificazione dei bilanci e finalizzata
alla costruzione dell’indicatore prudenziale introdotto da Basilea III, il Net Stable Funding Ratio
(NSFR), nonché di ulteriori ratios che consentono la comparabilità tra le quattro banche oggetto
dell’analisi. La seconda parte evidenzia l’impatto delle Long Term Refinancing Operations (LTRO)
sui bilanci riclassificati e sui diversi indicatori presi in considerazione. L’ultima parte è improntata
sulla costruzione di un duplice scenario: il primo relativo all’effettiva realizzazione delle previsioni
presenti nei singoli business plan, il secondo basato sulla formulazione di ipotesi estreme di
oscillazione di diverse variabili di mercato.
Unicredit Group
“C.R.E.W. Credit Risk Early Warning: predittività e tempestività del sistema di sorveglianza
sistematica per il monitoraggio andamentale del rischio di credito”.
L’attuale contesto di crisi impone l’adozione di strumenti di analisi critica
delle strutture di sorveglianza adottate dalle banche per il monitoraggio
andamentale del rischio di credito. L’analisi svolta esamina dapprima l’organizzazione, i processi e
gli strumenti a tal fine utilizzati da UniCredit Group, avvalendosi, inoltre, di un benchmark delle
soluzioni adottate su base nazionale dai principali players bancari. Sulla base delle classificazioni
dei crediti monitorati nel tempo si è poi effettuato un back test al fine di valutare l’efficienza del
gestore della posizione e dell’algoritmo utilizzato. In ultimo, in virtù delle evidenze emerse si è
proceduto a definire una possibile evoluzione dell’attuale modello.
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MFA 2011 – MASTER IN FINANZA AVANZATA –IX EDIZIONE
1. Banca di Credito Cooperativo di Napoli
Costruzione ed emissione di un prestito obbligazionario per la BCC di Napoli: una Banca che dà
valore.
Il lavoro ha avuto ad oggetto la definizione delle caratteristiche principali
per l’emissione di un prestito obbligazionario da parte della Banca di
Credito Cooperativo di Napoli. L’emissione, denominata “BCC Napoli
Jubilaei”, collegata all’evento giubilare partenopeo indetto per l’anno 2011
dal Cardinale Crescenzio Sepe, permetterà di ottenere un contributo da destinare alle numerose
iniziative in programma, attraverso un’ azione congiunta della banca e dei sottoscrittori. Al fine di
ottenere una diffusione capillare, il prestito obbligazionario sarà sostenuto da un efficace piano di
marketing atto ad assolvere il duplice obiettivo di riaffermare con forza i valori di cooperazione e
localismo che caratterizzano il mondo cooperativo nonché di conferire una forte identità distintiva
all’emissione.
2. Banca Promos
Rischio di liquidità: novità, implicazioni ed applicazioni.
Secondo Basilea 3, le banche dovranno stimare il proprio rischio di liquidità
per prevenire possibili crisi finanziarie come quella del 2007.
Pertanto, l’obiettivo di tale lavoro è stato la valutazione del rischio di
liquidità di Banca Promos in tre differenti periodi (30 giugno 2010, 31dicembre 2010, 31 maggio 2011),
mediante la misurazione di due indici quantitativi, il Liquidity Coverage Ratio (nel breve termine) e il
Net Stable Funding Ratio (in un periodo di un anno). I risultati di tale analisi sono stati eccellenti per
la banca, confermando la corretta gestione del rischio di liquidità.
3. Commercio & Finanza Leasing e Factoring
La funzione del risk management in una società di leasing: rischio di credito, operativo e reputazionale.
Questo lavoro ha lo scopo di fornire un’analisi di risk managment all’interno di
una società di leasing e factoring. Nello specifico:
Il rischio di credito è stato affrontato con un'analisi preliminare delle esposizioni
della società, verificando successivamente l’adeguatezza dei presidi organizzativi e
patrimoniali in linea con le disposizioni normative della Banca d’Italia. Il rischio operativo: l’analisi
ha visto prima una descrizione generale di questo tipo di rischio, per poi analizzarlo all’interno di una
società di leasing e factoring, nel nostro caso in Commercio e Finanza. In primo luogo ci si è
focalizzati sull’allocazione del credito durante il processo di leasing, in seguito abbiamo analizzato il
recupero del credito all'interno dell'ufficio legale. Il rischio reputazionale è stato trattato in questo
lavoro secondo due approcci. Il primo, analizzando il sistema organizzativo interno e suggerendo
miglioramenti volti ad evitare rischi reputazionali. Il secondo invece, mira a segnalare cosa CLFL
potrebbe fare, a prescindere dall’analisi, per migliorare la propria reputazione verso l’esterno.
4. ELLE SGRp.A.
SGR e Fondi Immobiliari: la gestione della liquidità e l’analisi delle opportunità di investimento
Obiettivo del presente lavoro è quello di analizzare l’operatività in Italia delle
Società di Gestione del Risparmio e dei fondi comuni di investimento. Si è
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proceduto ad una descrizione specifica dell’operatività di ELLE SGRpA in prospettiva anche del
lancio del suo primo fondo immobiliare speculativo ELLE UNO, che permette di garantire ai
partecipanti una redditività pari almeno al 7-8% investendo la propria liquidità in titoli
obbligazionari.
Inoltre, numerosi progetti di investimento ad apporto al fondo compatibili con le linee guida stabilite
dal CdA sono vagliati per ottimizzare il rendimento complessivo: si sono analizzati in particolare due
progetti di investimento sui quali è stata effettuata un analisi quali-quantitativa per valutarne
l’opportunità. L’ultima parte del progetto, invece, ha visto costruire, a titolo esemplificativo, un
portafoglio di titoli obbligazionari di varia natura. L’obiettivo è quello di porre in evidenza i criteri di
selezione di titoli in portafoglio, in ottemperanza al principio cardine di pronta e sicura liquidità,
nonché l’attività di monitoraggio giornaliero creato secondo un modello definito su canoni prefissati
da ELLE SGRpA, ed effettuato al fine di evidenziare un eventuale plus/minusvalenza netta del
portafoglio.
5. Ernst & Young
Tecniche di Project Financing per il finanziamento delle infrastrutture.
Il presente Information Memorandum si propone di descrivere in modo
analitico lo sviluppo di un progetto di costruzione del tratto autostradale
Rosignano-Civitavecchia (A12) da realizzare in Project Financing (PF). Il
preliminare studio di fattibilità ha l’obiettivo di verificare se vi siano le condizioni a livello
ambientale, di mercato e finanziarie necessarie e sufficienti alla realizzazione di un’opera in PF:
rientra in questa fase, il calcolo di un indicatore, il Public Sector Comparator. In seguito si è svolta
un’analisi economico-finanziaria sulla base dei flussi di cassa generati dal progetto, allo scopo di
valutare la convenienza economica e la sostenibilità finanziaria dell’operazione e determinare il mix
di risorse maggiormente adeguate al caso specifico in esame.
6. Iniziativa Value S.r.l.
Analisi di portafoglio dei principali fondi di Private Equity e valutazione delle partecipazioni a rischio.
Il presente lavoro cerca di inquadrare il mercato del Private Equity in Italia,
le sue dinamiche e soprattutto i trend che lo hanno caratterizzato negli
ultimi anni. Attraverso quest’analisi, compiuta principalmente servendosi
di dati di bilancio delle partecipate dei vari fondi, si vuole valutare l’impatto della crisi economica
mondiale nel mercato del Private Equity. I risultati ottenuti mostrano sia la presenza in molti fondi di
un numero elevato di partecipazioni in condizioni critiche, sia un forte incremento del capitale
raccolto dai fondi nel 2010. Ciò lascerebbe presagire una leggera ripresa del mercato, a cui non è però
corrisposto un aumento dell’attività di investimento.
7. KPMG Advisory
La misurazione del rischio creditizio di un portafoglio di titoli governativi: l’approccio del Credit VaR.
La minaccia più grave alla stabilità finanziaria risiede nelle forti interconnessioni
tra le vulnerabilità delle finanze pubbliche in alcuni Stati e il sistema bancario.
Attualmente il maggior rischio per i portafogli bancari è legato alla crisi del
debito sovrano. E’ necessario, pertanto, considerare la potenziale rischiosità derivante da una
possibile migrazione del merito creditizio dei titoli governativi, o addirittura del loro default, quando
si vuole stimare il rischio di credito di un portafoglio di titoli corporate e governativi. Il presente
lavoro si basa sul calcolo del Credit-VaR di un portafoglio di titoli governativi europei mediante due
modelli, il “modello benchmark” e “il modello di Tarashev e Zhu”, i quali si differenziano per la
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stima delle asset correlation tra gli emittenti. Tale differenza impatterà sul calcolo del Credit-VaR. L’
approccio seguito è quello di Credit-metrics.
8. Monte dei Paschi di Siena
Basilea III: norme attuative, principali novità, implementazione di un sistema di capital forecasting.
La presente trattazione si prefigge l’obiettivo di individuare gli impatti che le
grandezze patrimoniali e finanziarie dei principali gruppi bancari italiani
subirebbero qualora le misure di rafforzamento del capitale regolamentare
introdotte dalla normativa di Basilea 3 fossero ad oggi pienamente in vigore.
In particolare l’attenzione è focalizzata sulla dinamica del nuovo coefficiente patrimoniale previsto
dal Comitato, e cioè il Common Equity Tier 1 Ratio.
9. The Boston Consulting Group
L'esperienza multi-canale nei servizi finanziari: un caso concreto nell'offerta dei mutui.
Nel presente lavoro è stata analizzata l’esperienza multi-canale bancaria
applicata ad un caso concreto e cioè l’accensione di un mutuo. Per fare
ciò, gli autori hanno condotto un’analisi su dodici istituti di credito che è
durata all’incirca un mese e che si avvalsa principalmente di “mystery
shopping” in filiale e al call center, oltre allo studio dei siti internet delle banche e alla raccolta di
feedback diretti da parte dei clienti attraverso forum, blog ed interviste. Nel corso dell’attività di
sintesi è stata poi realizzata una matrice di posizionamento utile ad identificare il grado di
soddisfazione ed efficienza complessiva del servizio offerto.
MFA 2010 – MASTER IN FINANZA AVANZATA – VIII EDIZIONE
1. Banca Popolare di Sviluppo
La copertura di un portafoglio di mutui fondiari con i derivati
L’obiettivo del presente lavoro è quello di individuare le alternative di copertura
più efficienti, per una banca, per la copertura di un portafoglio di mutui a tasso
variabile con opzione Cap. L’attesa di incremento dei tassi è tra le maggiori
preoccupazioni degli intestatari di finanziamenti a tasso variabile che vedrebbero
aumentare l’importo delle rate nel caso in cui le attese di rialzo si verificassero. Per questo motivo,
aumentano sempre più coloro che scelgono l’alternativa proposta da numerosi istituti di credito, ossia
quella del mutuo con Cap.
Banca Popolare di Sviluppo non propone tale alternativa, ma intende svilupparla, il che implica, per
la banca stessa, la necessità di coprirsi, a sua volta, dal rischio di rialzo dei tassi. Il presente lavoro si
apre con un’analisi dell’offerta dei prodotti offerti dalle altre banche; quindi, ipotizzando un
portafoglio di nuovi mutui con cap offerti da Bps, analizza le due principali tipologie di copertura,
ovvero quella dei Cap e quella dei Covered Warrant Euribor Cap valutandone le principali differenze
e gli effetti contabili.
2. Banca Promos
I modelli di misurazione e gestione del rischio di tasso di interesse
La crescente volatilità dei mercati finanziari e l’incertezza sul livello dei
prezzi hanno accresciuto l’attenzione di banche ed aziende verso la gestione
del rischio associato alla dinamica dei tassi d’interesse. Nel presente elaborato
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si presentano due dei principali modelli che, nel sistema bancario, vengono utilizzati per quantificare
l’esposizione al rischio di tasso d’interesse. L’applicazione del repricing gap model e del duration gap
model avrà ad oggetto il banking book di Banca Promos S.p.A. Sulla base dei risultati ottenuti si
valuteranno, poi, eventuali strategie di copertura mediante l’utilizzo di strumenti derivati su tassi
d’interesse.
3. Commercio e Finanza Leasing e Factoring
La crisi dei mercati finanziari: i riflessi sulle società di leasing operanti nel comparto immobiliare
Il seguente lavoro si propone di analizzare i riflessi della crisi immobiliare
sull’attività delle società di leasing e individuare possibili soluzioni alle
problematiche inerenti la gestione e la svalutazione degli immobili rinvenienti dai
crediti non performing.
Partendo dalle cause che hanno generato tale crisi e prendendo in considerazione la situazione attuale
e prospettica del mercato immobiliare sulla base delle previsioni dei principali operatori del
comparto, si è posto l’accento sulle strategie implementate dai principali competitors al fine di
individuare possibili soluzioni consone alla specificità dell’attività di CFLF. Oggetto di attenzione e
studio sono state l’ipotesi della costituzione di un fondo immobiliare consortile chiuso e l’ipotesi di
outsourcing immobiliare.
4. Ernst & Young (Divisione Transaction Advisory Services)
Le attività di due diligence in operazioni di finanza straordinaria in condizioni di mercato normali e
distressed
La due diligence è un processo per la riduzione delle asimmetrie informative
in un contesto di Merger and Acquisition. Il project work ha lo scopo di
approfondire, attraverso l’analisi di due imprese che vertono in condizioni di
mercato differenti, le principali tematiche di un’attività di due diligence. Lo scopo ultimo è quello di
agevolare l’assunzioni di decisioni informate circa un’opportunità d’acquisizione, massimizzando il
probabile ritorno della transazione.
5. Iniziativa srl
Clusterizzazione delle situazioni finanziarie delle imprese campane e definizione di strategie di
ottimizzazione del rating in ottica di Basilea
Il lavoro svolto ha come obiettivo quello di clusterizzare le aziende
campane e sviluppare strategie di miglioramento del rating in ottica Basilea
II. Una prima scrematura delle aziende è stata effettuata applicando i filtri
utilizzati dal sistema creditizio. Aggiungendo, poi, ulteriori due variabili, rapporto di indebitamento
e debito/ebitda, è stata individuata la popolazione statistica di riferimento da cui è stato estratto e
sottoposto ad analisi un campione rappresentativo di 700 bilanci aziendali. L’output è stato una
matrice di posizionamento da cui sono stati ricavati dei cluster con problematiche di scoring
omogenee e per ogni cluster sono state proposte le possibili soluzioni per migliorare il punteggio
finale.
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6. Intesa srl
Reti d’Impresa: opportunità e difficoltà di accesso al credito bancario in ottica di Basilea
Il presente lavoro si concentra sulla tematica della diffusione ed implementazione
delle reti d’impresa. Vengono trattati, infatti, gli aspetti giuridici scaturenti dal
recente riconoscimento legislativo del contratto di rete, con la legge 33\2009, per poi
approfondire le motivazioni economiche che, nel corso del tempo, hanno spinto le
imprese verso l’adozione di tale modello organizzativo, ritenendolo maggiormente idoneo al nuovo
contesto globale di solidarietà sociale, condivisione dei profitti e del valore. La parte successiva del
lavoro si sofferma sulle problematiche relative allo sviluppo sostenibile, prendendo ad esempio il
settore del packaging. Infine, il lavoro tratta la questione dell’accesso al credito delle reti d’imprese,
fornendo alcune proposte su strumenti di finanziamento innovativi e analizzando,
contemporaneamente, il potenziale interesse del sistema creditizio.
7. KPMG Advisory
Banche e Basilea 3: definizione delle strategie di ottimizzazione dei ratio patrimoniali nel nuovo
contesto normativo e macroeconomico
Basilea III introdurrà più alti requisiti in merito alla qualità del capitale
regolamentare, rendendo così più complesso per le banche gestire il rischio di
credito attraverso il proprio capitale. Per queste ragioni le banche avranno
bisogno di comprendere quali saranno gli effetti di variazioni delle variabili macroeconomiche sulla
rischiosità del credito.
A tal fine questo lavoro si pone l’obbiettivo di dimostrare l’esistenza di un legame tra ciclo economico
e rischiosità del credito, sia in condizione di scenari normali che stressati; andando a valutare come
potrebbero cambiare i requisiti patrimoniali regolamentari in ottica Basilea III per un banca del centro
Italia.
8. Pentar S.p.A.
“LBO vs Expansion capital: the private equity approach”
L’obiettivo del Project Work è quello di verificare quale tra le due tipologie di
investimento all’interno del mercato del private equity, LBO e Expansion
Capital, ha comportato una maggior creazione di valore nelle imprese target. Lo
studio è stato condotto attraverso l’analisi di un campione di nuovi investimenti realizzati da
investitori istituzionali in Italia nel 2005 e nel 2006 e caratterizzati da un enterprise value almeno pari
a 10 milioni di euro. In seguito alla definizione di indici economico-finanziari si è attribuito a ciascuna
società acquisita un punteggio indicativo del valore globale pre e post operazione al fine di valutare la
creazione di valore. La sintesi dei dati, effettuata tramite l’elaborazione di un bilancio aggregato per
categoria di transazione, ha permesso di evidenziare come le operazioni di Expansion abbiano creato
più valore.
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9. PricewaterhouseCoopers
BAF - Business Analysis Framework nelle Banche
Il presente lavoro consiste nella Business Analysis Framework (BAF) di tre Banche:
Banca Popolare di Sviluppo, Banca Popolare di Bari e Banco di Napoli. La BAF è
un'attività svolta preliminarmente alla revisione di bilancio con il fine di pervenire
ad una visione d’insieme del business e del contesto in cui operano le stesse Banche e
per poter focalizzare l’attenzione sui principali rischi individuati durante questo
primo livello di analisi. Lo studio è stato condotto attraverso il confronto su quattro aree principali,
ovvero Market Overview, Strategy, Value Creating Activities e Financial Performance. I risultati
ottenuti mostrano situazioni differenti per ciascuna delle Banche.
10. Vertis sgr
L’operatività dei fondi di venture capital: esame di un’operazione di investimento
Lo scopo del progetto consiste nella valutazione di operazioni di investimento
effettuate dal fondo di Venture Capital Vertis S.g.r. La principale iniziativa valutata
riguarda la start up Poseidon intenzionata ad inserirsi nel mercato dei viaggi di lusso
di alta gamma. A seguito della presentazione del business plan, il fondo ha svolto le
dovute analisi, per verificare la fattibilità e la convenienza economica dell’idea
imprenditoriale. Il Venture Capital Method è stato, poi, applicato ai diversi scenari allo scopo di
determinare il valore finale atteso dal fondo.
MFA 2009 – MASTER IN FINANZA AVANZATA – VII EDIZIONE
1. Bank Insinger
“La tutela dei depositi bancari: aspetti organizzativi e di modello”
Dopo una necessaria panoramica sulla corporate governance delle
investment firms (sotto il duplice profilo civilistico-commerciale e reg.
congiunto Consob-Banca d'Italia) ed una altrettanto doverosa analisi del
servizio d'investimento di gestione di portafogli e delle caratteristiche dei
relativi contratti, il presente elaborato si è concentrato sulla progettazione e sulla descrizione di un
processo d'investimento relativo alle Gestioni Patrimoniali Mobiliari ("GPM"), tenente conto delle
novità introdotte dalla direttiva 2004/39/CE (Markets in Financial nstruments Directive, "MiFID") e
dalla normativa ad essa connessa.
2. Banca Popolare di Sviluppo
“Gestione del rischio di liquidità nell'azienda bancaria Integrazione degli approcci di Cash Flow
Matching e Liquid Asset ”
L'obiettivo del lavoro è stato quello di analizzare i diversi approcci utilizzati dalle
banche, in particolare Banca Popolare di Sviluppo, per il monitoraggio e la gestione
del rischio di liquidità, in linea con le nuove disposizioni del Pillar II di Basilea.
Attraverso l'analisi di serie storiche di dati utilizzati dalla banca si è potuta
costruire una maturity ladder e calcolare alcuni indicatori essenziali per capire il grado di esposizione
della banca verso tale tipologia di rischio; su questi indicatori si è poi cercato di simulare una serie di
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scenari possibili (what if), con l'obiettivo di evidenziare la capacità o meno della banca di rimanere
liquida in particolari situazioni di mercato.
3. Banca Promos
“Redazione del contingency funding plan”
La rapida trasmissione dello shock dei subprime dagli Stati Uniti all’Europa
ha richiamato l’attenzione del mondo operativo sul rischio di liquidità. Esso
riguarda la probabilità di mismatching tra entrate e uscite che possono
compromettere la redditività dell’intermediario. Il Contingency Funding Plan (circolare Banca d’Italia
263/2006) ha quale principale finalità la protezione del patrimonio della banca in situazioni di
drenaggio di liquidità, permettendo all’intermediario di farvi fronte senza incorrere in eccessivi oneri
straordinari. Il presente lavoro si concentra proprio sulla redazione del CFP di una realtà bancaria
napoletana in crescita: Banca Promos.
4. Commercio e Finanza Leasing & Factoring
“Trasformazione di una società di Leasing e Factoring in Banca: vantaggi e svantaggi”
Il lavoro di PW è stato finalizzato alla valutazione della trasformazione in banca di
una società di Leasing e Factoring (CFLF). Le condizioni congiunturali del mercato
hanno reso particolarmente onerosa la principale fonte di finanziamento di tale
società: le cartolarizzazioni; da qui è nata la necessità di ricercare ulteriori fonti di
finanziamento al fine di evitare una riduzione sistematica degli impieghi. La valutazione è stata
svolta da un punto di vista sia qualitativo, analizzando i principali vantaggi e svantaggi, sia
quantitativo, attraverso la costruzione di un modello semplificato economico-finanziario che ha
permesso di prevedere i risultati della società nel triennio successivo all’ipotetica trasformazione in
banca, con la simulazione di diversi scenari futuri.
5. Ernst & Young (Divisione Transaction Advisory Services)
“Le attività di due diligence, nell’ambito delle operazioni di finanza straordinaria, in situazioni di
mercato normali e distressed”
Il lavoro svolto offre un esempio dell’attività tipica di due diligence svolta al
fine di comprendere e analizzare al meglio i rischi che emergono dalla
compravendita di aziende o rami di esse.
Il progetto è stato svolto facendo riferimento a due aziende target operanti in settori diversi, ma
soprattutto con livelli di profittabilità diversi. L’attività di due diligence ha previsto l’analisi dei
bilanci delle due società, con particolare attenzione all’EBITDA, alla PFN e al CCN.
6. Financial Innovations SIM
“La disclosure sui rischi delle banche: analisi delle principali banche quotate”
L’obiettivo di tale ricerca è quello di fornire un’analisi dei principali tre
gruppi bancari italiani (Unicredit, Intesa SanPaolo, Monte Paschi)
relativamente alle loro esposizioni al rischio. Nello specifico ci si è
concentrati sullo studio del bilancio consolidato e del documento relativo al pillar 3 di Basilea II, nei
quali è contenuta l’informativa prodotta dalla funzione di risk management in merito all’esposizione
al rischio bancario, declinato in tutte le sue componenti quali rischio di credito, di mercato, di
liquidità ed operativo. Strettamente connessa a tale studio vi è l’analisi relativa al livello di
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Disclosure, quest’ultima intesa come trasparenza della banca nel fornire informazioni relative alle sue
attività.
7. Iniziativa srl
“Clusterizzazione delle situazioni finanziarie delle imprese campane e definizione di strategie di
ottimizzazione del rating in ottica di Basilea 2”
L'obiettivo del lavoro è stato quello di clusterizzare le aziende campane in
ottica di rating Basilea 2. Una prima scrematura delle aziende è stata
effettuata applicando i filtri utilizzati dal sistema creditizio per individuare le imprese
corporate; aggiungendo poi ulteriori due variabili: rapporto di indebitamento e debito/ebitda, è stata
individuata la popolazione statistica di riferimento. I bilanci delle 675 aziende sono quindi stati
analizzati ed è stata creata una matrice di posizionamento. Da questa matrice sono stati ricavati dei
cluster con problematiche di scoring omogenee e per ogni cluster sono state proposte le possibili
soluzioni per migliorare il punteggio finale.
8. Intesa S.r.l
“La crisi del sistema della Banca Universale. Il ritorno al credito territoriale e le opportunità locali nate
dal Credit Crunch”
Grazie alle aggregazioni bancarie, che hanno caratterizzato tutti gli anni 90, le
banche del Nord hanno creato grossi colossi bancari (Unicredit, Intesa-SanPaolo),
spesso svantaggiando le banche del Sud: la “Bancarizzazione” ha così
inevitabilmente comportato l’allontanamento dei centri decisionali dal territorio
locale. A seguito poi della crisi e del credit-crunch si è resa necessaria una modalità di finanziamento
più vicina alle esigenze delle PMI campane. Grazie a studi effettuati e con l’ausilio di interviste a
esperti del settore bancario, è emerso che la BCC risulta essere la tipologia di banca più congeniale al
problema, poiché locale, solidale, di piccole dimensioni e caratterizzata da scopo mutualistico.
9. KPMG Advisory
“La tutela dei depositi bancari: aspetti organizzativi e di modello”
Il presente lavoro ha come scopo la determinazione di un modello di rating per la
valutazione del merito creditizio delle banche. Il modello scelto per l’analisi è
quello statistico della regressione logistica, estrapolante il legame tra l’evento di
default e una serie di variabili bilancistiche, particolarmente connesse allo stato di salute della banca.
L’analisi ha portato alla definizione di una short list, utilizzata come input per la costruzione di
modelli logistici multivariati, di cui si sono valutate le prestazioni.
10. PricewaterhouseCoopers
“Business Analysis Framework”
Il presente lavoro ha previsto la stesura di una Business Analysis Framework per 3
banche di diversa dimensione (Banca Popolare di Sviluppo, Banca Popolare di Bari e
Banco di Napoli), al fine di pervenire a una visione d’insieme del contesto bancario
campano, risultante da un’ottica di confronto su 4 principali aree: Market overview;
Strategy; Value creating activities; Financial performance and measures.
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11. Unicredit Group
“Evoluzione del sistema di rating e Pricing Advisory per la clientela Small Business”
Poiché con l’introduzione di Basilea il pricing effettuato dalla banca diventa
maggiormente correlato all’effettivo rischio di credito del cliente, il gruppo
Unicredit ha sviluppato il Benchmarking Advisory Tool (BAT), uno strumento
che si basa sull’analisi economico-finanziaria del cliente, individuando possibili
soluzioni concrete per migliorarne il profilo creditizio e il relativo pricing. In particolare, nello
strumento sono state individuate alcune leve di bilancio su cui poter agire per migliorare il
posizionamento creditizio delle aziende Corporate. Obiettivo del presente lavoro è di ideare nuove
leve su cui agire da accompagnare alle precedenti, in ottica di miglioramento del merito creditizio,
pensate ad hoc per la valutazione delle PMI e parallelamente di sviluppare un questionario
qualitativo ad integrazione del BAT, al momento esclusivamente quantitativo.
12. Vertis s.g.r
“Operatività di un fondo di venture capital”
Il lavoro svolto ha come oggetto l’analisi, prima da un punto di vista teorico e poi da
uno pratico, delle fasi che caratterizzano l’operatività di un fondo di venture capital.
Nella parte teorica sono stati trattati i caratteri distintivi delle attività di venture
capital, descrivendo le fasi che caratterizzano il processo di investimento, con un
particolare focus sull’analisi della redditività e della fattibilità delle iniziative target e
sul metodo di valutazione da applicare in fase di valorizzazione delle quote di capitale da acquisire.
Nella seconda parte è esposta l’analisi di tre iniziative di investimento presentate alla Vertis sgr, nella
quale si è messa in pratica la metodologia appresa in via teorica.
MFA 2008 – MASTER IN FINANZA AVANZATA – VI EDIZIONE
1. Banca Popolare di Ancona
“Banca delle reti”
2. Banca Popolare di Sviluppo
“Limiti dei modelli teorici di misurazione del rischio basati sulle serie storiche”
3. Banca Promos
“La misurazione del rischio di mercato di un portafoglio titoli obbligazionario”
4. Banco di Napoli
“Il rating: analisi dell’evoluzione, da indicatore di affidabilità aziendale a strumento gestionale”
5. Commercio e Finanza Leasing & Factoring
“Le operazioni fuori bilancio: rischi e richiami in bilancio”
6. Financial Innovations
“I Driver per l’utilizzo dei derivati nelle blue chip”
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7. GA.FI.Sud
“Analisi competitiva e benchmark nei confidi”
8. Nettuno Solutions
“Implementazione di un algoritmo di rating per la determinazione dell’affidabilità dell’ impresa”
9. PricewaterhouseCoopers
“Business Analysis Framework”
10. ULN SIM
“Analisi, monitoraggio e riclassificazione di fondi/gestori nella piattaforma base proprietario”
11. Vertis s.r.g
“Valutazione di un’operazione di venture capital in relazione ad un case study”
MFA 2007 – MASTER IN FINANZA AVANZATA – V EDIZIONE
1. Banca Popolare di Sviluppo
“Progettazione e realizzazione di un modello evoluto di valutazione del “rischio di mercato” sul
portafoglio di strumenti finanziari della Banca Popolare di Sviluppo S.c.p.A (dalla Modified
Duration al VAR).”
2. Banca Popolare di Ancona
“La realizzazione di una banca per reti d'impresa”
3. Commercio e Finanza
“La trasformazione di una società di leasing in banca. Analisi comparativa degli effetti anche alla luce
della normativa “Basilea 2””
4. PricewaterhouseCoopers
“Business Analysis Framework (Market Overview, Strategy, Value Creating activities, Financial
Performance)”
5. Intesa San Paolo
“Basilea II: la costruzione di un rating”
6. Vertis
“Le aziende del settore moda/abbigliamento nella provincia di Napoli: aspetti principali e grado di
evoluzione dei modelli gestionali”
7. Banca Promos
“Predisposizione di un “Prospetto Informativo” per l’offerta al pubblico di azioni della Banca Promos
spa ai sensi dell’art.94 TUF”
8. Banca di Roma
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“Studio di un distretto industriale del territorio campano: analisi di mercato, prospettive e soluzioni
finanziarie per la crescita futura”
9. Lazuli Solutions
“Italian M&A: Can we build a generic model?”
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