PRONTI, ATTENTI .... EURO
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PRONTI, ATTENTI .... EURO
1250( 5,%87, 7 STUDIO SAPIA DOTT. UMBERTO SAPIA RAG. ANDREA SAPIA COMMERCIALISTI WWW.NORMEETRIBUTI.IT PRONTI, ATTENTI .... EURO (domande e risposte sulla nuova moneta – fonte Ministero dell'Economia e delle Finanze, Comitato Euro) 1. Che cosa accadrà tra il 1° gennaio 2002 e il 28 febbraio 2002? Il 1° gennaio 2002 inizieranno a circolare le banconote e le monete metalliche in euro. Fino al 28 febbraio 2002, l’euro circolerà parallelamente ai “pezzi” nazionali, che verranno cambiati contro banconote e monete metalliche in euro. Dal 1° marzo 2002, le banconote e monete nazionali perderanno valore legale. 2. Si potranno effettuare pagamenti in lire dopo l’introduzione dell’euro? Dal 1° gennaio al 28 febbraio 2002 si potranno effettuare pagamenti contanti sia in lire che in euro. Dal 1° marzo 2002, i pagamenti potranno essere fatti soltanto in euro. 3. Compilare un assegno in euro Occorre sapere che dal 1° gennaio 2002 non sarà più possibile emettere assegni in lire. Richiedete già oggi un carnet di assegni in euro alla vostra banca. I carnet in euro sono diversi da quelli in lire. Nel compilare un assegno in euro occorre sempre indicare i centesimi dopo la virgola, anche quando la cifra è tonda. Facciamo un esempio Per compilare un assegno di 560 ! "# $ % " &('() Importo in cifre (sull’assegno, in alto a destra) L’importo si scrive in cifre indicando sempre, dopo la virgola, i centesimi: 560,00 Importo in lettere (al centro dell’assegno) L’importo si scrive in lettere, con i centesimi espressi in cifre, dopo la barra: cinquecentosessanta/00 1250( * 5,%87, + ,-./ 0 12+3 + 4 53+ 65/ 0 17 -53 , 5/13 654 + 789, + STUDIO SAPIA DOTT. UMBERTO SAPIA RAG. ANDREA SAPIA COMMERCIALISTI WWW.NORMEETRIBUTI.IT 4. Calcolare in euro Per ottenere da un importo in lire il valore in euro basta dividere per 1936,27. Il risultato va poi arrotondato al secondo decimale in base al valore del terzo decimale. Occorre guardare la terza cifra dopo la virgola: se è maggiore o uguale a 5, l’arrotondamento va fatto per eccesso; se è inferiore a 5 bisogna arrotondare per difetto. Facciamo un esempio 50.000 £ : 1936,27 = 25,822 = 25,82 : l’arrotondamento avviene per difetto perché la terza cifra dopo la virgola è inferiore a 5. 100.000 £ : 1936,27 = 51,645 = 51,65 : l’arrotondamento avviene per eccesso perché la terza cifra dopo la virgola è uguale a 5. Lo stesso sarebbe se la terza cifra fosse superiore a 5. 5. Con l’introduzione dell’euro, il denaro vale più o meno di prima? Non c’è nessuna variazione del valore del denaro, dei nostri risparmi o del potere di acquisto dei nostri redditi. Così come possedere un ettaro di terra equivale a possederne 10.000 metri quadrati, il potere di acquisto delle lire nei nostri portafogli è uguale al potere di acquisto degli euro che le sostituiscono. Cambia solo l’unità di misura. 6. Quali sono le banconote in euro e come sarà possibile riconoscere le contraffazioni? Le banconote in euro hanno sette tagli (5, 10, 20, 50, 100, 200 e 500 euro) e i colori prevalenti sono, rispettivamente, grigio, rosso, azzurro, marrone, verde, giallo e viola. La dimensione dei biglietti è proporzionale al loro valore, anche per facilitarne il riconoscimento da parte dei non vedenti. Le banconote hanno su una facciata la bandiera dell’Unione europea e un doppio riferimento alla Banca centrale europea: la firma del Presidente e l’acronimo della Banca riprodotto nelle cinque possibili varianti (Bce, Ecb, Ezb, Ekp, Ekt) in modo che esso possa corrispondere a tutte le lingue usate nell’Unione europea. Infine, le banconote recano il nome “euro” nei caratteri degli alfabeti latino e greco. I disegni delle banconote illustrano particolari architettonici di ponti, portali e finestre nei vari stili delle epoche che hanno caratterizzato la storia dell’arte europea. I disegni non si riferiscono a opere effettivamente esistenti, ma a tipi ideali in modo da evitare riferimenti a specifiche realtà nazionali. Il tema prescelto sottolinea il carattere dell’Europa, aperto agli scambi e ai contatti. 7. Quali sono le monete in euro? Le monete metalliche in euro sono otto; il loro valore è di 1, 2, 5, 10, 20 e 50 centesimi e di 1 e 2 euro. Diversamente dalle banconote, le monete hanno una faccia comune e una faccia “nazionale”. La faccia comune porta impressa una carta geografica dell’Unione europea sullo sfondo di linee trasversali a cui sono attaccate le 12 stelle della bandiera dell’Unione europea. La scelta del disegno della faccia nazionale è lasciata ai vari Paesi. In Italia sono stati scelti, anche attraverso un sistema di televoto aperto a tutti i cittadini, i seguenti soggetti: · 1 centesimo di euro Castel del Monte, presso Andria in Puglia · 2 centesimi di euro La Mole Antonelliana, Torino 1250( ; 5,%87, < =>?@ A BC<D < E FD< GF@ A B7 >FD = F@BD GFE < HIJ= < STUDIO SAPIA DOTT. UMBERTO SAPIA RAG. ANDREA SAPIA COMMERCIALISTI WWW.NORMEETRIBUTI.IT · 5 centesimi di euro Il Colosseo, Roma · 10 centesimi di euro Particolare della “Nascita di Venere” di S. Botticelli · 20 centesimi di euro Simbolo tratto da “Forme uniche nella continuità dello spazio” di U. Boccioni · 50 centesimi di euro Marco Aurelio, monumento equestre del II sec. D.C. · 1 euro L’Uomo vitruviano, disegno di Leonardo da Vinci · 2 euro Il ritratto di Dante Alighieri dipinto da Raffaello Tutte le monete sono circolari e la loro dimensione, il loro spessore e peso varia a seconda del valore, in modo da facilitarne il riconoscimento da parte dei non vedenti. 8. Che cosa succede agli affitti e agli altri contratti indicizzati al costo della vita? Attualmente, molti contratti contengono clausole di indicizzazione al costo della vita. Siccome l’introduzione dell’euro consente di continuare a calcolare l’indice del costo della vita, il meccanismo di indicizzazione degli affitti e degli altri contratti continua ad operare come in passato 9. L’introduzione dell’euro rappresenta un vantaggio per chi si reca all’estero? L’introduzione dell’euro comporta notevoli vantaggi per chi viaggia nei Paesi dell’UEM. Ad esempio, per un italiano che vorrà recarsi in Olanda attraversando la Francia e il Belgio non sarà più necessario effettuare operazioni di cambio in tre valute (dalla lira al franco francese, al franco belga e al fiorino) in quanto la stessa moneta, l’euro, circolerà in Italia, Francia, Belgio e Olanda. Il viaggiatore eviterà così di pagare i costi delle transazioni in cambi e inoltre non dovrà compiere complessi calcoli prima di decidere un acquisto all’estero, in quanto tutti i prezzi saranno espressi in euro. Anche per chi si recherà in Paesi extracomunitari vi saranno alcuni vantaggi. Infatti, è prevedibile che l’euro acquisti nel tempo una circolazione pari a quella del dollaro. In tal modo, il cittadino europeo potrà recarsi all’estero potendo disporre di una valuta che verrà accettata di buon grado in tutti i Paesi del mondo. 10. Quando saranno obbligatoriamente espressi in euro i prezzi e le tariffe? I prezzi e le tariffe dovranno obbligatoriamente essere espressi in euro al momento dell’immissione in circolazione delle banconote e monete in euro, cioè dal 1° gennaio 2002. 11. Bancomat e Carte di credito Gli sportelli Bancomat (ATM) inizieranno a distribuire banconote in euro dal 1° gennaio 2002. Le banche resteranno chiuse lunedì 31 dicembre 2001 per permettere di caricare gli sportelli Bancomat con le banconote in euro. A seconda della scelta della singola banca, verranno distribuite banconote da 10 e 50 KML(N(N(O(P QR(SUTV e 10 W X Bancomat e Carte di credito non dovranno essere cambiati poiché verranno automaticamente ridenominati in euro. 1250( Y 5,%87, Z [\]^ _ `aZb Z c dbZ ed^ _ `7 \db [ d^`b edc Z fgh[ Z STUDIO SAPIA DOTT. UMBERTO SAPIA RAG. ANDREA SAPIA COMMERCIALISTI WWW.NORMEETRIBUTI.IT 12. Cosa accade ai mutui, in lire ed in ECU, e alle altre forme di indebitamento? L’introduzione dell’euro non incide sulle condizioni contrattuali pattuite in precedenza. Per i mutui in lire, durante il periodo di transizione, il debitore può scegliere se mantenere il mutuo nella valuta originaria o richiedere alla banca la conversione in euro. A partire dal 1° gennaio 2002, i mutui in lire residui saranno convertiti automaticamente in euro. I mutui in ECU sono divenuti sin dal 1° gennaio 1999 automaticamente mutui in euro, e per le rate residue non ci sarà più alcun rischio di cambio. In generale, la riduzione dei tassi di interesse italiani, che accompagna e segue l’introduzione dell’euro, renderà sempre meno onerose le diverse forme di finanziamento 13. Cosa cambia per gli scontrini fiscali? I registratori di cassa , dal 1 gennaio 2002, dovranno esprimere (e contabilizzare) valori in euro, eventualmente riportando anche il saldo complessivo in lire, se lo si desidera. Ciò potrebbe comportare un intervento sul registratore di cassa o, se questo non fosse sufficiente, la sua sostituzione 14. Conversioni e arrotondamenti Il 31 dicembre 1998 la Commissione Europea ha fissato i tassi di conversione irrevocabili tra l' euro e le monete degli Stati "In". Per evitare da parte di qualunque soggetto comportamenti speculativi nello svolgimento di operazioni di conversione e di arrotondamento, durante la fase di transizione sono state fissate alcune regole fondamentali. • Fino al 1° gennaio 2002 per passare dalla lira ad un' altra delle 12 monete dei paesi facenti parte dell' area dell' euro, occorre convertire prima la lira in euro, utilizzando almeno 3 decimali, quindi l' euro nell' altra moneta. Tale meccanismo è detto ' triangolazione' . Poiché già dal 1° gennaio 1999 le singole valute nazionali non hanno più vita autonoma, il meccanismo di triangolazione va applicato anche per i cambi con valute di paesi non appartenenti all' area dell' euro. Per cambiar e lire in dollari occorrerà dunque convertire le lire in euro, quindi l' euro in dollari. • Gli arrotondamenti dell' euro devono avvenire al centesimo troncando gli importi da contabilizzare o da pagare al terzo decimale, arrotondando poi il risultato ottenuto al secondo decimale, per eccesso se gli importi terminano con valori compresi fra 5 e 9 e per difetto se gli importi terminano con valori compresi tra 0 e 4. A livello nazionale sono stati definiti i criteri di arrotondamento da utilizzare nei calcoli intermedi. Per evitare che la conversione di importi in lire di ammontare modesto possa comportare vistose distorsioni dovute al fatto che ogni centesimo di euro è pari ad oltre 19 lire si è stabilito che quando l' importo da convertire non costituisce unmporto i monetario da pagare o da contabilizzare autonomamente (ad esempio l' importo di una voce parziale presente in fattura), l' importo va convertito come segue: 1250( i 5,%87, j klmn o pqjr j s trj utn o p7 ltr k tnpr uts j vwxk j STUDIO SAPIA DOTT. UMBERTO SAPIA RAG. ANDREA SAPIA COMMERCIALISTI WWW.NORMEETRIBUTI.IT Valore in LIRE • Unità di lire (es.5) in EURO: almeno 5 cifre decimali • Decine di lire (es.50) in EURO: almeno 4 cifre decimali • Centinaia di lire (es.500) in EURO: almeno 3 cifre decimali • Migliaia di lire (es.5000) in EURO: almeno 2 cifre decimali 15. Differenze di arrotondamento Questo problema emerge quando si convertono in euro i saldi di ogni singolo sottoconto di contabilità generale e, in relazione alle esigenze della singola azienda, le singole partite aperte che compongono il saldo del sottoconto (esempio: le singole partite aperte di un singolo cliente). Con questa operazione si generano, a seguito degli arrotondamenti, una serie di differenze in quanto la somma dei singoli crediti verso clienti convertiti in euro non coinciderà con il valore convertito in euro del totale riportato dal partitario clienti o dalla voce di bilancio corrispondente. Il saldo netto delle differenze di arrotondamento che originano in questo modo può essere imputato direttamente a riserva. In considerazione dell'esiguità degli importi, questa facoltà è concessa in alternativa all'imputazione al conto economico. Naturalmente è necessario segnalare la conversione dei saldi di conto nelle scritture contabili riportate nel libro giornale. Dal 1° gennaio 1999 le sanzioni pecuniarie penali o amministrative in lire sono anch'esse espresse in euro e, quando necessario, sono arrotondate all'euro inferiore. 16. Riapertura dei conti in euro Se il passaggio all'euro avviene in sede di riapertura dei conti, all'inizio dell'esercizio occorre riaprire i saldi in euro, evidenziando la differenza derivante dagli arrotondamenti di conversione. Se il passaggio all'euro avviene nel corso dell'esercizio sarà opportuno stampare e conservare agli atti il bilancio di verifica riportante i saldi in lire immediatamente precedenti alla conversione degli stessi in euro, per poi procedere alla chiusura dei conti in lire e all'apertura dei conti in euro, con apposite registrazioni contabili.