Salvatore Ferragamo
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Salvatore Ferragamo In meno di sei mesi è diventata una blue chip 20 gennaio 2012 Salvatore Ferragamo, storica azienda calzaturiera di Firenze, è stata quotata sul mercato azionario a fine giugno 2011 (unica matricola dell'anno), in un momento in cui la crisi dei debiti sovrani non era ancora stata conclamata. Ciononostante, il titolo è stato uno dei pochi del listino a poter vantare nel 2011 una performance positiva (+13,2%), con l’indice FTSE MIB che ha perso il 24% (-25,2% nell’intero anno). Inoltre il 19 dicembre la società ha fatto il suo ingresso tra le blue chip entrando a far parte dell’indice FTSE MIB. Il controllo della società è saldamente in mano alla famiglia, che, attraverso Ferragamo Finanziaria, detiene il 56,24% del capitale, e il flottante sul mercato è limitato al 25%. Le azioni sul mercato potrebbero forse aumentare, considerando che a fine 2011 è scaduto il lock-up sul pacchetto del 10,75% sparso in varie quote tra diversi membri della famiglia; in tal caso, però, l’andamento del titolo ne potrebbe risentire. La società è stata premiata dagli investitori che ne apprezzano la focalizzazione sulla qualità (il gruppo produce pressoché tutto in Italia), e la forte presenza distributiva nei Paesi Emergenti. Commercialmente il gruppo è presente in circa 90 paesi. La quota dei ricavi realizzati in Asia e Oceania è molto elevata: il 48,5%, rispetto al 25,7% rappresentato dall'Europa (Italia compresa) e al 22% del Nord America. Nota societaria Inizio di copertura Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche Ricerca per Investitori privati e PMI Ester Brizzolara Analista Finanziario Le promesse di crescita, fatte in sede di IPO, hanno trovato un primo riscontro già nei risultati dei primi nove mesi dell'esercizio. Il fatturato netto è infatti cresciuto del 27,6% (a 701,3 milioni di euro). L’EBITDA è salito del 67,8% (a 132,4 mln di euro), il risultato operativo è migliorato del 93% (113,1 mln di euro), più dei principali titoli confrontabili. Ferragamo però ha ancora da lavorare sulla marginalità: nei nove mesi l'incidenza dell'EBITDA sui ricavi è migliorata infatti al 18,9%, ma i livelli dei competitori sono decisamente superiori (25-26%). Ci attendiamo una chiusura 2011 positiva con crescite sostenute sia del fatturato che dei margini. I risultati preliminari sui ricavi saranno comunicati a fine mese mentre quelli definitivi saranno noti a metà marzo. I multipli di borsa di Ferragamo ai prezzi attuali (P/E 2012E e EV/EBITDA2012E pari rispettivamente a 20,5x e 9,0x) risultano sostanzialmente allineati alla mediana dei titoli comparabili; avviamo pertanto la copertura del titolo con un giudizio Neutrale. I principali rischi per il gruppo Ferragamo sono legati a un eventuale rallentamento del settore Lusso sui mercati emergenti e ai maggiori costi rispetto a quelli stimati per il piano di espansione dei nuovi negozi. Scheda società Dati società N. azioni ordinarie (mln) Prezzo (euro) Dati Mercato Capitalizzazione (mln di euro) Max-Min a 12 mesi (euro) Altre informazioni Settore Rendimento Ultimo dividendo (euro) Rendimento dividendo (%) Fonte: Bloomberg Performance Ferragamo vs. FTSE All Share 168,41 11,09 1.868 13,7-8,7 Lusso 14 13 12 11 10 9 ND ND 8 7 6 JUL AUG SEP OCT NOV DEC JAN SALVATORE FERRAGAMO FTSE ITALIA ALL SHARE - PRICE INDEX Source: Thomson Datastream Fonte: Thomson Reuters - Datastream I prezzi del presente documento sono aggiornati al 17.01.2012. Performance % Assoluta Relativa FTSE Italia All Share 1m 10,8 1m 5,1 3m 1,3 3m 4,5 12m ND 12m ND Nota: ND= non disponibile. Fonte: Thomson Reuters - Datastream Salvatore Ferragamo 20 gennaio 2012 Profilo societario Fondato nel 1927, Ferragamo è uno dei gruppi del lusso italiani più noti e maggiormente esposti a livello internazionale, con circa 3 mila dipendenti. Il Gruppo è attivo nella creazione, produzione e distribuzione di calzature di lusso, abbigliamento pret-a-porter, articoli in pelle, articoli in seta (foulard, cravatte, sciarpe), e accessori, quali orologi e occhiali, nonché fragranze da donna e da uomo. Gruppo del lusso italiano tra i più noti al mondo L’offerta di prodotti del Gruppo è a forte contenuto artigianale e totalmente made in Italy, una caratteristica che distingue Ferragamo da altri gruppi del settore; infatti, i prodotti Salvatore Ferragamo sono realizzati fin dagli anni '60 presso una rete selezionata e fidelizzata di laboratori. Prodotti made in Italy Il gruppo Ferragamo è presente in circa 90 paesi nel mondo attraverso una rete capillare di 586 punti vendita mono-marca, di cui 317 gestiti direttamente (canale retail) e il resto gestito da terzi (canale wholesale). Il settore di attività storico di Ferragamo è rappresentato dalle calzature di lusso da donna, e le calzature rappresentano il segmento più importante per il Gruppo in termini di ricavi, responsabili del 43% del fatturato di gruppo nei primi 9 mesi del 2011. Gli articoli in pelle e il pret-a-porter hanno invece generato rispettivamente il 31% e 10% dei ricavi di gruppo nei primi 9 mesi. Le attività più recenti del Gruppo, ossia gli articoli in seta e altri accessori, e le fragranze, rappresentano insieme circa il 15% dei ricavi netti consolidati. Gli occhiali e gli orologi su licenza generano il rimanente 1% dei ricavi. I prodotti per donna sono ancora preponderanti, e rappresentano circa il 60% dei ricavi, rispetto al 40% dei prodotti per uomo. Core business: le calzature da donna Quotata dal giugno 2011 Ferragamo è quotata alla Borsa di Milano dal 29 giugno scorso. Con l'IPO è stato collocato sul mercato il 25% del capitale al prezzo di 9 euro per azione. Tutte le azioni sono state poste in vendita dall'azionista di maggioranza Ferragamo Finanziaria, che fa capo alla famiglia, la cui quota si è ridotta al 56,24%. Un altro 8% è nel portafoglio di un distributore cinese, Peter Woo (legato a Ferragamo da accordi strategici di distribuzione del marchio in Asia). Il 10,75% appartiene a svariati componenti della famiglia Ferragamo, tutti vincolati a una clausola di lockup (vincolo a non vendere), che però è scaduta a fine 2011. Non è escluso che qualcuno di questi soci minori decida di monetizzare nel medio termine la propria quota, anche se il prezzo attuale, pur essendo superiore a quello di collocamento, risulta inferiore rispetto al massimo di 13,7 euro raggiunto nel periodo estivo (minimo 8,7 euro toccato in ottobre). Quotata lo scorso giugno a 9 euro, ha fatto il suo ingresso nel FTSE MIB a dicembre Esposizione geografica ben bilanciata Nel corso della propria storia, il Gruppo ha ampliato internazionalmente le proprie attività con successo, e può ora contare su un’esposizione geografica molto ben bilanciata. Grazie alla penetrazione sul mercato della Grande Cina (Cina continentale, Hong Kong, Macau, Taiwan, Singapore e Malesia), da cui deriva il 35,4% del fatturato, buona parte dei ricavi sono generati dai mercati emergenti. I mercati tradizionali del gruppo, Europa, Stati Uniti e Giappone, rappresentano complessivamente circa il 60% dei ricavi. Per quanto riguarda l’Europa, sottolineiamo che il contributo dell’Italia come fonte di ricavi non supera il 9%. Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 2 Salvatore Ferragamo 20 gennaio 2012 Struttura organizzativa L’organizzazione del Gruppo verte su una sede centrale, dove vengono definite e gestite le strategie, le collezioni, la produzione, la logistica e il marketing, e cinque divisioni/aree geografiche responsabili per ciascun prodotto/linea di attività. Riteniamo importante evidenziare, all’interno della struttura del Gruppo, il ruolo svolto dall’equipe di designer, capeggiata dal direttore creativo Massimiliano Giornetti, responsabile del design delle linee pelle uomo e donna, pret-a-porter e accessori. Posizionamento di settore Il settore del Lusso e, in particolare, quello made in Italy non ha conosciuto crisi negli ultimi anni, fornendo una garanzia di costante aumento di ricavi e profitti. Non sono ancora disponibili i dati sul 2011 ma, considerando l’andamento dei nove mesi delle principali società quotate, che nel complesso hanno mostrato tassi di crescita a doppia cifra sia per il fatturato che per i margini, rimaniamo ottimisti. Ferragamo vanta un’elevata esposizione ai paesi in cui la crescita del mercato del lusso è più forte Osservando i dati del mercato globale del lusso del 2010, si nota come l’America rappresenti l’area più importante in termini di valore per tale settore (31%) ma l’Asia offra i tassi di crescita più elevati. Rispetto alla struttura geografica complessiva del mercato del lusso, Ferragamo risulta maggiormente esposta all’area asiatica, che ha registrato il tasso di crescita più forte nel 2010. Nel 2011, le dimensioni del mercato del lusso dovrebbero essere cresciute del 7,5% raggiungendo un valore totale di 185 mld di euro; l’area asiatica dovrebbe aver sovraperformato il settore nel suo complesso registrando una crescita del 18%, seguita dall’America con un tasso di sviluppo dell’8%. La scomposizione dei ricavi di Ferragamo per paese conferma come il Gruppo sia già ben posizionato nei mercati in cui il settore del Lusso sta registrando i tassi di crescita più sostenuti: tra cui Hong Kong, Cina, Giappone e Stati Uniti. Il forte posizionamento di mercato è visibile anche a livello di prodotto, poiché il Gruppo è maggiormente focalizzato su articoli quali gli accessori, tra cui anche le calzature e gli articoli in pelle, che rappresentano una quota importante (circa il 25%) del valore totale del settore del Lusso e che nel 2010 sono cresciuti del 17%. Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 3 Salvatore Ferragamo 20 gennaio 2012 Dati di bilancio Risultati 9 mesi 2011 Nei primi 9 mesi 2011, Ferragamo ha registrato uno dei tassi di crescita tra i più sostenuti di tutto il settore del Lusso, ottenendo un incremento dei ricavi netti del 27,6% a/a (+26% a effetto cambi costante), a 701,3 mln di euro. Cosa più importante, il Gruppo è cresciuto in modo convincente in tutte le principali aree geografiche (con la sola eccezione del Giappone, colpito dal terremoto) e in tutte le categorie di prodotto. Uno dei migliori performer del Lusso La scomposizione per area geografica evidenzia un incremento dei ricavi del 29,3% in Europa, con una performance ancora più sostenuta nell’Asia Pacifico (escluso il Giappone), pari a +36%. Nonostante le calamità naturali l’impatto negativo sul fatturato è stato contenuto. Nel complesso, la crescita è stata alimentata dal forte contributo del canale retail (462 mld di euro), nonché da un deciso rialzo, su tutti i mercati internazionali, del canale all’ingrosso (negozi mono-marca gestiti da terzi), il cui peso sui ricavi totali si è attestato al 32,5% rispetto al 30% nei primi 9 mesi 2010. Gruppo Ferragamo - Ricavi dei primi 9 mesi per area geografica Peso % Mln euro 9 mesi 2010 Peso % 9 mesi 2011 Europa Nord America Giappone Asia Pacifico America Latina Totale 139,6 117,4 90,0 182,8 20,0 549,8 25,4 21,3 16,4 33,2 3,6 100,0 180,6 153,9 91,6 248,6 26,7 701,3 25,7 21,9 13,1 35,4 3,8 100,0 Var. % a/a 29,3 31,1 1,7 36,0 33,3 27,6 Var. %a/a a cambi costanti 28,6 28,4 -2,9 37,4 30,6 26,0 Fonte: dati societari Per categoria di prodotto, le calzature hanno registrato la performance migliore (vendite +32,8% a cambi costanti) a conferma degli sforzi compiuti dal Gruppo nell’enfatizzarne il ruolo. Il peso del segmento delle calzature sui ricavi totali è aumentato al 43% rispetto al 40,9% dei primi 9 mesi 2010. Da notare anche il recupero nel segmento delle fragranze, in aumento del 24,2% a/a. Gruppo Ferragamo - Ricavi dei primi 9 mesi per tipologia di prodotto Mln euro 9 mesi 2010 Peso % 9 mesi 2011 Peso % Calzature Articoli in pelle Pret-a-porter Seta e altri accessori Fragranze Licenze Affitti Totale 225,1 168,2 61,6 45,2 38,2 5,2 6,3 549,8 40,9 30,6 11,2 8,2 6,9 0,9 1,2 100,0 302,1 216,1 71,9 52,6 47,2 5,9 5,5 701,3 43,1 30,8 10,3 7,5 6,7 0,8 0,8 100,0 Var. % a/a 34,2 28,5 16,7 16,5 23,8 14,7 -13,8 27,6 Var. % a/a a cambi costanti 32,8 26,5 14,1 14,7 24,2 14,7 -7,7 26,0 Fonte: dati societari Il forte aumento dei volumi, insieme all’impegno speso sul fronte dei costi operativi fissi, si è tradotto in un deciso miglioramento dell’EBITDA di gruppo, che nonostante i costi dell’IPO è comunque aumentato del 67,8% a/a, determinando un innalzamento del margine operativo lordo di oltre 400pb, al 18,9%. Infine, nonostante l’impatto degli oneri finanziari legati all’aumento del debito, l’utile consolidato del Gruppo è balzato (+77,6% a/a) a 62,75 mln di euro. Nel periodo in esame il Gruppo ha beneficiato di un’aliquota fiscale (28,8%) inferiore Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche Nei primi 9 mesi il margine è migliorato nonostante gli oneri di IPO 4 Salvatore Ferragamo 20 gennaio 2012 rispetto all’anno precedente (29,2%), a seguito della contabilizzazione di un rimborso d’imposte. Gruppo Ferragamo – Risultati dei primi 9 mesi 2011 Mln euro 9 mesi 2010 Ricavi 549,8 EBITDA 78,9 Margine EBITDA (%) 14,4 EBIT 58,6 Margine EBIT (%) 10,7 Risultato ante imposte 59,7 Utile netto 42,3 Utile di terzi 7,0 Utile netto di gruppo 35,3 Debito netto 18,1 9 mesi 2011 701,3 132,4 18,9 113,1 16,1 109,9 78,3 15,6 62,7 43,3 Var. % a/a 27,6 67,8 93,0 84,0 85,0 122,1 77,6 - Fonte: dati societari Il periodo chiuso al 30 settembre 2011 mostra un peggioramento del debito finanziario netto a 43,3 mln di euro rispetto ai 18,1 mln dell’anno precedente a causa della contabilizzazione dell’opzione (che sarà esercitata a inizio 2013) per rilevare dal partner strategico di Hong Kong, Peter Woo, le quote detenute in una serie di joint venture in Estremo Oriente a un prezzo conveniente, già stabilito in 41,2 milioni di euro. Il debito netto include l’opzione per acquisire partecipazioni in Asia Stime di consenso Secondo le stime di consenso, Ferragamo dovrebbe registrare un CAGR dei ricavi netti consolidati nel periodo 2010-13E pari al 14,6% (rispetto a una media di settore prevista al 7%), con un fatturato di circa 1.177 mln di euro nel 2013E, sulla scorta di un consolidamento delle quote di mercato di Ferragamo a livello globale. La crescente affermazione del marchio e la qualità del prodotto dovrebbe continuare ad attirare sia gli attuali clienti che clienti nuovi. I principali driver di tale crescita dovrebbero essere: a) la positiva esposizione geografica ai mercati a più rapida crescita e la ricettività dei mercati asiatici e latino-americani; b) il piano di nuove aperture di negozi; c) la piena espressione del potenziale di uno dei marchi globali del Lusso più noti a livello internazionale, considerati anche gli attuali volumi relativamente bassi. L’esposizione ai mercati emergenti dovrebbe sostenere la crescita a doppia cifra Nel complesso, il marchio Ferragamo si distingue per l’elevata qualità e la manifattura artigianale interamente italiana, e può contare su vantaggi legati alle dimensioni, alla distribuzione e all’innovazione. Gruppo Ferragamo – Dati di bilancio e stime di consenso Milioni di euro 2010 2011E Ricavi 782,0 962,0 EBITDA 113,0 173,3 Margine EBITDA (%) 14,5 18,0 EBIT 86,0 147,0 Margine EBIT (%) 11,0 15,3 Risultato ante imposte 89,2 141,0 Utile netto 49,0 74,2 Utile netto rettificato 49,0 75,9 Debito netto 18,0 24,8 2012E 1.075,0 203,2 18,9 171,6 16,0 169,0 90,0 91,7 -28,7 2013E 1.177,0 242,3 20,6 205,0 17,4 200,5 119,0 121,8 -71,0 Fonte: dati societari e stime di consenso FactSet (E= expected, atteso) Il miglioramento della marginalità dovrebbe derivare dall’interruzione della politica di sconti adottata negli ultimi anni e da una migliore gestione dei negozi, oltre al previsto riacquisto di alcuni negozi concessi in franchising, con un mix geografico e distributivo interessante. Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 5 Salvatore Ferragamo 20 gennaio 2012 Per quanto riguarda i costi, nonostante l’attuale inflazione dei prezzi delle materie prime (soprattutto cotone e seta, a fronte di prezzi essenzialmente stabili per pelle e cuoio), il Gruppo dovrebbe mostrarsi in grado di assorbire in buona parte gli aumenti, grazie a un processo di outsourcing già ben definito. Strategia Il piano industriale per il triennio 2011-13 prevede il consolidamento del marchio Ferragamo nel mercato del lusso ponendo sempre l'accento sulla qualità del made in Italy, e l'espansione della struttura distributiva nei Paesi Emergenti, rafforzando in particolare la presenza in Cina. Altre aree di interesse sono Vietnam, Filippine e Sud America. Il piano industriale La strategia di Ferragamo fino al 2013 dovrebbe poggiare su quattro punti principali, illustrati di seguito. 1) Consolidamento del posizionamento di mercato Nel prossimo biennio la Società si concentrerà sul consolidamento del posizionamento competitivo del Gruppo, facendo leva soprattutto sulle proprie caratteristiche peculiari rispetto al resto del settore, ossia il prestigio associato al marchio Ferragamo, all’artigianato italiano, e alla lunga esperienza e tradizione nella produzione di calzature e accessori di alta gamma. Valorizzazione del marchio 2) Ottimizzazione dell’offerta di prodotti L’ottimizzazione dell’offerta di prodotti rappresenta uno degli strumenti più efficaci per migliorare i volumi di vendita e la redditività. Il Gruppo è impegnato a massimizzare la propria concentrazione sulle calzature da donna e sugli articoli in pelle, valorizzando i segmenti di fascia più alta. Queste azioni verranno supportate da un maggiore coordinamento tra le collezioni. Più concentrazione sulla categoria core 3) Iniziative a livello della rete distributiva Per accrescere i volumi, il Gruppo intende fare leva sulla rete distributiva, agendo su canali e aree geografiche diverse. Le principali iniziative riguardano: Grande impegno in entrambi i canali di vendita Canale retail: Ferragamo mira a incrementare la performance dei propri canali di vendita al dettaglio attraverso: a) una migliore gestione delle diverse categorie di prodotto nei negozi; b) un aumento della dimensione media dei punti vendita; c) l’apertura di negozi solo uomo e solo donna; d) un deciso aggiornamento dell’immagine del Gruppo e dei suoi prodotti, soprattutto nei mercati del lusso più maturi, quali il Nord America e l’Europa; Canale wholesale (vendite all’ingrosso a negozi gestiti da terzi): Ferragamo intende proseguire sul programma di consolidamento della propria presenza nei grandi magazzini più prestigiosi. Inoltre, il Gruppo intende fare leva sul canale all’ingrosso per conservare un forte posizionamento di mercato nei segmenti travel retail, soprattutto nei mercati emergenti. Infine, nel segmento all’ingrosso Ferragamo intende focalizzarsi sullo sviluppo del canale ecommerce in nuovi paesi e nuovi mercati. Area geografica: un aspetto chiave della strategia futura di Ferragamo è la crescente penetrazione da parte del Gruppo nei mercati emergenti, soprattutto nell’Asia Pacifico (Grande Cina, Cina continentale, Corea) e in America Latina. In entrambe queste aree, l’obiettivo di Ferragamo è di ampliare il proprio canale retail per raggiungere tutte le città capitali, rafforzando al contempo la propria posizione nelle città di primo piano. In Cina, come nel resto dell’Asia e dell’America Latina, questa strategia verrà implementata anche attraverso l’acquisizione progressiva di negozi attualmente in franchising. Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche Ulteriore espansione in Asia e America Latina 6 Salvatore Ferragamo 20 gennaio 2012 4) Strumenti di comunicazione Il gruppo Ferragamo è intenzionato a incrementare gli investimenti in comunicazione, soprattutto nei mercati ad alto potenziale di crescita, allo scopo di ampliare la clientela di riferimento e attirare un pubblico più giovane. Oltre a un rinnovato impegno per incrementare le sponsorizzazioni di personaggi noti e di eventi di livello mondiale, Ferragamo intende fare leva sul ruolo delle fragranze e dei prodotti per la cura della persona per raggiungere un pubblico più vasto. Valutazione Per la valutazione basata sui multipli abbiamo selezionato società con marchi di alta notorietà posizionati nel segmento alto e medio-alto del mercato della moda/lusso (Tiffany, Richemont, LVMH, Hermes, Prada e Tod’s), per garantire significative similarità sia in termini finanziari che operativi nell’analisi del settore e della società stessa. Riteniamo ragionevole paragonare Ferragamo ai principali player del settore del Lusso nel periodo 2011-13E, considerando maggiormente significativi i multipli mediani di mercato (con uno sconto di circa il 20% rispetto ai ratio medi), per tenere in considerazione l’effetto dei ratio anomali di Hermes conseguenti a una “lotta di potere” per il controllo della società. Ferragamo si confronta con i protagonisti del Lusso che vantano marchi noti a livello mondiale Ferragamo opera a livello internazionale come creatore e distributore di articoli di lusso. In particolare, per fare un raffronto sui multipli abbiamo individuato un campione di società del Lusso quotate, che godono di una forte notorietà di marchio a livello globale nella vendita di prodotti di lusso, presenti anche nel segmento degli orologi e dei gioielli. Le tabelle sotto riportano i principali indicatori finanziari e i multipli dei principali concorrenti di Ferragamo. Gruppo Ferragamo – Raffronto con i principali concorrenti CAGR % 2011-13E CAGR % 2011-13E Ricavi EBITDA LVMH 9,9 9,3 Tiffany&Co. 9,9 11,2 Hermes 10,6 10,2 Richemont 8,5 10,0 Tod’s 7,6 9,5 Prada 18,9 22,3 Media 10,9 12,1 Mediana 9,9 10,1 Ferragamo 10,6 18,2 CAGR % 2011-13E Utile netto 13,3 12,5 11,4 16,5 11,1 26,2 15,2 12,9 26,7 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet Gruppo Ferragamo – Raffronto margini con i principali concorrenti Margine EBITDA % 2011E 2012E LVMH 25,7 26,0 Tiffany&Co. 24,7 25,1 Hermes 33,6 33,8 Richemont 25,5 25,8 Tod’s 25,8 26,3 Prada 28,6 29,6 Media 27,3 27,8 Mediana 25,8 26,2 Ferragamo 18,0 18,9 Margine netto % 2011E 13,4 12,8 19,5 15,7 14,7 15,9 15,3 15,2 7,9 2012E 13,7 12,9 19,7 17,3 15,0 17,2 16,0 16,1 8,5 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 7 Salvatore Ferragamo 20 gennaio 2012 Il comparto del Lusso ha sempre mantenuto buoni fondamentali, guidato soprattutto da una notevole crescita degli acquisti da parte di clienti asiatici, sia sui mercati domestici che all’estero. Una maggiore attenzione alla gestione dei costi e al fabbisogno di capitale circolante, a seguito della recente crisi economico-finanziaria, costituisce un ulteriore driver alla base del trend positivo registrato negli ultimi trimestri. Gruppo Ferragamo – Raffronto multipli con i principali concorrenti Mln di euro Capitalizzazione EV/ricavi (x) di mercato 2011E 2012E LVMH 59.516 2,6 2,4 Tiffany&Co. 5.946 2,3 1,9 Hermes 26.661 8,3 7,9 Richemont 24.575 2,3 2,2 Tod’s 1.974 2,0 1,9 Prada 8.951 3,4 2,7 Media 3,5 3,2 Mediana 2,4 2,3 Ferragamo 1.868 1,7 1,7 EV/EBITDA (x) 2011E 10,0 9,4 24,8 9,0 7,9 12,0 12,2 9,7 10,0 Ferragamo cresce più della media delle società confrontabili ma mostra una marginalità inferiore P/E (x) 2012E 9,3 7,6 24,3 8,8 7,2 9,5 11,1 9,1 9,0 2011E 18,9 16,7 48,5 17,9 15,1 21,2 23,0 18,4 25,2 2012E 17,0 15,0 44,3 14,9 13,8 16,6 20,3 15,8 20,5 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet Le stime di consenso su Ferragamo ipotizzano un tasso di crescita medio annuo 2011-2013 superiore alla media dei competitori, mentre la marginalità (incidenza dell’EBITDA e dell’utile netto sui ricavi) risulta inferiore. I multipli di borsa di Ferragamo ai prezzi attuali risultano sostanzialmente allineati alla mediana dei titoli comparabili; avviamo pertanto la copertura del titolo con un giudizio Neutrale. Il titolo quota in linea con i multipli dei principali competitor Punti di forza/opportunità – Punti di debolezza/rischi Punti di forza/opportunità Nel complesso, riteniamo che i principali driver di Ferragamo siano: La consolidata reputazione e notorietà come famoso produttore di calzature, realizzate interamente in Italia e con un elevato contenuto di artigianalità, capace di performare bene anche durante la recente crisi economico-finanziaria; Una forte presenza nelle primarie località del mondo e nei principali aeroporti internazionali, in un contesto di crescita del segmento travel retail, e con ulteriori margini di espansione della rete; Una buona esposizione ai mercati emergenti a forte sviluppo, che si stanno confermando aree geografiche stabili in cui operare; Elevata esperienza del management, come base dalla quale partire per far emergere appieno il potenziale delle attività correnti. Punti di debolezza / rischi I principali rischi, a nostro giudizio, possono essere i seguenti: Inatteso rallentamento dei mercati del lusso nei paesi emergenti dell’Asia, accompagnato da una contrazione del ricco business del travel retail asiatico e delle attività collegate negli aeroporti; Un altro fattore di rischio potrebbe essere un calo della crescita del fatturato, soprattutto nei mercati maturi, anche a riflesso dell’implementazione delle strategie di riduzione del debito pubblico in Europa come negli Stati Uniti, che comporta naturalmente un rallentamento, o comunque una maggiore cautela, nei consumi; Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 8 Salvatore Ferragamo 20 gennaio 2012 La difficoltà a trovare le ubicazioni giuste per i nuovi negozi da aprire e gli affitti sempre più cari rispetto a una durata sempre più corta dei contratti potrebbero limitare la redditività attesa per il futuro; Mancanza di una piena percezione del marchio in tutte le aree geografiche e necessità di aggiornare alcune linee di prodotto; Rischio valutario in particolare verso dollaro USA e yen. Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 9 Salvatore Ferragamo 20 gennaio 2012 Definizioni principali Benchmark Blue chip Buy-back Buy-out BV CAGR Capital employed Combined ratio Corporate governance Cost/Income ratio Cover ratio Default De-listing Downgrade DPS Due diligence EBIT EBITA EBITDA EPS Embedded Value EV EYR Expense ratio Free cash flow IPO Leverage Loss ratio Margine di interesse Margine da servizi Margine di intermediazione Market cap Multiplo NAV NAVPS P/E Pay-out ratio Placement (private) Private equity Profit taking Profit warning Public company Rating Risultato di gestione ROCE ROE Small/Mid cap Spin-off Target price Tier 1 Tier 2 Upgrade Valore Intrinseco (VI) Yield Parametro di riferimento Titoli a larga capitalizzazione Riacquisto Acquisizione dall’interno Book Value: mezzi propri della società Compound Average Growth Rate: tasso composto medio di crescita Capitale investito: mezzi propri + debiti netti Rapporto che tiene conto del Loss ratio (sinistri / premi) ed Epense ratio (spese di amministrazione, raccolta / premi) Norme che regolano il processo decisionale societario Costi operativi/Margine di Intermediazione (settore bancario) Riserve totali/premi (settore assicurativo) Insolvenza Eliminazione dal listino Peggioramento delle stime oppure del giudizio oppure del merito di credito Dividend Per Share: dividendo per azione Fase di controllo dei bilanci che precede la chiusura di operazioni straordinarie Earnings Before Interest and Ta: utile operativo Earnings Before Interest, Ta, Amortisation: utile ante oneri finanziari, tasse e ammortamenti su immobilizzaz. mater. Earnings Before Interest, Ta, Depreciation, Amortisation: margine operativo lordo Earnings Per Share: utile netto per azione Valore intrinseco delle compagnie: al patrimonio netto vengono aggiunte le plusvalenze non realizzate e l’attuale portafoglio vita in forza Enterprise Value: capitalizzazione + debito netto Rapporto tra rendimento dei titoli privi di rischio (Btp 10 anni) e il rendimento del mercato azionario (espresso dal reciproco del P/E stimato a fine 2004) Spese di amministrazione rapportate ai premi Reddito operativo + ammortamenti – imposte +/- variazione del capitale circolante netto Initial Public Offering: offerta iniziale al pubblico Debiti netti/mezzi propri Indice di sinistralità, rappresentato dal rapporto sinistri/premi Interessi attivi – Interessi passivi (settore bancario) Commissioni attive – commissioni passive +/- profitti (perdite) da attività finanziarie +/- altri ricavi netti + dividendi (settore bancario) Margine di interesse + Margine da servizi (settore bancario) Capitalizzazione: prezzo numero azioni Rapporto tra valori di mercato (Prezzo, Enterprise Value) e particolari grandezze di bilancio (ad esempio, utili, margine operativo lordo, risultato operativo, ecc) Net Asset Value: valore patrimoniale netto Net Asset Value Per Share: valore patrimoniale netto/totale azioni Price/Earnings: prezzo/utile netto Quota di utili distribuita Collocamento (privato) Acquisizione di partecipazioni in società non-quotate Presa di profitto Annuncio di revisione di stime al ribasso Società a capitale diffuso Raccomandazione/ giudizio Margine di intermediazione – costi operativi (settore bancario) Return On Capital Employed: utile operativo dopo le tasse/capitale investito Return On Equity: utile netto/mezzi propri Titoli a bassa/media capitalizzazione Scorporo Prezzo obiettivo Patrimonio di base (capitale versato, riserve e fondo rischi bancari generali) rapportato al complesso delle attività ponderate per il loro rischio creditizio. Deve essere pari almeno al 50% del capitale totale (settore bancario) Patrimonio supplementare (riserve di rivalutazione, strumenti ibridi, passività subordinate e fondo rischi su crediti) rapportato al complesso delle attività ponderate per il loro rischio creditizio (settore bancario) Miglioramento delle stime oppure del giudizio oppure del merito di credito Embedded value = valore attuale netto società + valore attuale della proiezione degli utili generati dal portafoglio premi vita in essere, o a portafoglio “chiuso” (settore assicurativo) Rendimento: dividendo per azione/prezzo azione Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 10 Salvatore Ferragamo 20 gennaio 2012 Avvertenza generale Il presente documento è una ricerca in materia di investimenti preparata e distribuita da Intesa Sanpaolo SpA, banca di diritto italiano autorizzata alla prestazione dei servizi di investimento dalla Banca d’Italia, appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo. Il presente documento è anche distribuito da Banca IMI, banca autorizzata in Italia e soggetta al controllo di Banca d’Italia e Consob per lo svolgimento dell’attività di investimento, appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo. Le informazioni fornite e le opinioni contenute nel presente documento si basano su fonti ritenute affidabili e in buona fede, tuttavia nessuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, è fornita da Intesa Sanpaolo relativamente all’accuratezza, completezza e correttezza delle stesse. Le opinioni, previsioni o stime contenute nel presente documento sono formulate con esclusivo riferimento alla data di redazione del presente documento, e non vi è alcuna garanzia che i futuri risultati o qualsiasi altro evento futuro saranno coerenti con le opinioni, previsioni o stime qui contenute. Qualsiasi informazione contenuta nel presente documento potrà, successivamente alla data di redazione del medesimo, essere oggetto di qualsiasi modifica o aggiornamento da parte di Intesa Sanpaolo, senza alcun obbligo da parte di Intesa Sanpaolo di comunicare tali modifiche o aggiornamenti a coloro ai quali tale documento sia stato in precedenza distribuito. Le stime di consenso indicate nel presente documento si riferiscono alla media o la mediana di previsioni o valutazioni di analisti raccolte da fornitori di dati quali Bloomberg, Thomson Reuters, FactSet (JCF) o IBES. Nessuna garanzia, espressa o implicita, è fornita da Intesa Sanpaolo relativamente all’accuratezza, completezza e correttezza delle stesse. Lo scopo del presente documento è esclusivamente informativo. In particolare, il presente documento non è, né intende costituire, né potrà essere interpretato, come un documento d’offerta di vendita o sottoscrizione, ovvero come un documento per la sollecitazione di richieste d’acquisto o sottoscrizione, di alcun tipo di strumento finanziario. Nessuna società del Gruppo Intesa Sanpaolo, né alcuno dei suoi amministratori, rappresentanti o dipendenti assume alcun tipo di responsabilità (per colpa o diversamente) derivante da danni indiretti eventualmente determinati dall’utilizzo del presente documento o dal suo contenuto o comunque derivante in relazione con il presente documento e nessuna responsabilità in riferimento a quanto sopra potrà conseguentemente essere attribuita agli stessi. Le società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, i loro amministratori, rappresentanti o dipendenti (ad eccezione degli Analisti Finanziari e di coloro che collaborano alla predisposizione della ricerca) e/o le rispettive famiglie possono detenere posizioni lunghe o corte in qualsiasi strumento finanziario menzionato nel presente documento ed effettuare, in qualsiasi momento, vendite o acquisti sul mercato aperto o altrimenti. I suddetti possono inoltre effettuare, aver effettuato, o essere in procinto di effettuare vendite e/o acquisti, ovvero offerte di compravendita relative a qualsiasi strumento di volta in volta disponibile sul mercato aperto o altrimenti. Con il presente documento Intesa Sanpaolo dà avvio nell’ambito della produzione di report rivolti alla clientela retail alla copertura delle informazioni relative a Salvatore Ferragamo. Il presente documento è distribuito da Banca IMI e Intesa Sanpaolo, a partire dallo stesso giorno del suo deposito presso Consob, esclusivamente a soggetti residenti in Italia e verrà messo a disposizione del pubblico indistinto attraverso il sito internet di Banca IMI (http://retailhub.bancaimi.com/retailhub/COMMENTI-E-ANALISI.html) e di Intesa Sanpaolo (www.intesasanpaolo.com). Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 11 Salvatore Ferragamo 20 gennaio 2012 Comunicazione dei potenziali conflitti di interesse Intesa Sanpaolo dichiara i seguenti interessi e conflitti di interesse ai sensi degli articoli 69-quater e 69-quinquies, del regolamento adottato con delibera Consob n. 11971 del 14.05.1999, e successive modificazioni ed integrazioni e dell’art. 24 del “Regolamento della Banca d’Italia e della Consob, Regolamento in materia di organizzazione e procedure degli intermediari che prestano servizi di investimento o di gestione collettiva del risparmio”: Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha erogato finanziamenti significativi a favore di SALVATORE FERRAGAMO S.p.A. e del suo gruppo di appartenenza ed è uno dei principali finanziatori; Banca IMI S.p.A. ha svolto il ruolo di Coordinatore nell’Offerta Globale di Vendita, di Joint Bookrunner nell’ambito dell’Offerta Istituzionale, di Joint Lead Manager nell’Offerta Pubblica e di Garante del collocamento delle azioni di SALVATORE FERRAGAMO S.p.A oggetto dell’Offerta Globale avvenuta a giugno 2011. La Banca ha posto in essere idonei meccanismi organizzativi e amministrativi (information barriers), al fine di prevenire ed evitare conflitti di interesse in rapporto alle raccomandazioni prodotte. Per maggiori informazioni si rinvia al documento “Policy per studi e ricerche” e all’estratto del “Modello aziendale per la gestione delle informazioni privilegiate e dei conflitti di interesse” a disposizione sul sito internet di Intesa Sanpaolo (www.intesasanpaolo.com). Certificazione dell’analista L’analista che ha predisposto la presente ricerca in materia di investimenti, il cui nome e ruolo sono riportati in prima pagina, dichiara che: (a) le opinioni espresse sulle Società citate nel documento riflettono accuratamente l’opinione personale, obiettiva, indipendente, equa ed equilibrata dell’analista; (b) non è stato e non verrà ricevuto alcun compenso diretto o indiretto in cambio delle opinioni espresse. Altre indicazioni 1. Né l’analista né qualsiasi altra persona della sua famiglia hanno interessi finanziari nei titoli delle Società citate nel documento. 2. Né l’analista né qualsiasi altra persona della sua famiglia operano come funzionari, direttori o membri del Consiglio d’Amministrazione nelle Società citate nel documento. 3. L’analista citato nel documento è socio AIAF. 4. L’analista che ha predisposto la presente raccomandazione non riceve bonus, stipendi o qualsiasi altra forma di compensazione basati su specifiche operazioni di investment banking. Note Metodologiche Il presente documento è stato preparato sulla base della seguente metodologia. Dati societari e stime di consenso I commenti sui dati societari vengono elaborati sulla base di notizie e dati societari disponibili tramite strumenti informativi quali Bloomberg e Thomson Reuters. Le stime di consenso relative alle previsioni sulle crescite dei dati societari (utili, dividendi, prezzo di libro) vengono desunti dal provider FactSet (JCF) e rielaborati e commentati dal Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. Definizioni e storia delle raccomandazioni Raccomandazioni equity View Definizione Orizzonte Positiva Si riferisce ad un target più alto del 10% rispetto al prezzo attuale di mercato. 12 mesi Moderatamente Positiva Si riferisce ad un target in un range contenuto tra il 5% e il 10% rispetto al prezzo attuale di mercato. 12 mesi Neutrale Si riferisce ad un target in un range contenuto tra il -5% e il +5% rispetto al prezzo attuale di mercato. 12 mesi Moderatamente Negativa Si riferisce ad un target in un range contenuto tra il -5% e il -10% rispetto al prezzo attuale di mercato. Negativa Si riferisce ad un target più basso del 10% rispetto al prezzo attuale di mercato. 12 mesi Non No Rating La Società viene coperta dal desk Retail Research senza esprimere alcuna raccomandazione o per scelta o per attenersi a precise disposizioni che riguardano circostanze particolari (ad esempio se Intesa Sanpaolo significativo ha interessi o conflitti di interesse particolari nella Società oggetto del documento o ricopre ruoli in operazioni di mercato che riguardano la Società). Rating sospeso La raccomandazione sulla Società viene sospesa se non esistono elementi di natura fondamentale sufficienti per esprimere un giudizio sul titolo. Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche Non significativo 12 Salvatore Ferragamo 20 gennaio 2012 La ricerca retail equity presenta dei giudizi la cui interpretazione è riportata nella tabella precedente. L’attribuzione del giudizio si basa sull’analisi fondamentale. Quest’ultima tende ad individuare il valore intrinseco delle azioni di una società quotata. Tale valore viene confrontato col prezzo espresso dal mercato, per individuare i titoli sottovalutati, ipotizzando che il mercato possa riportare la quotazione a tali valori. I metodi applicati sono di tipo quantitativo e qualitativo. Metodo quantitativo: approccio utilizzato per quantificare il valore della società; scaturisce dalla media delle valutazioni rivenienti dai diversi metodi applicati, quali i Multipli, il Discounted Cash Flow, la Sum of Part (onde necessario se il gruppo è presente su business differenti). Per metodo dei “Multipli” si intende la comparazione con un paniere di titoli di riferimento quotati comparabili il più possibile simili alla società da valutare, tenendo conto delle prospettive di crescita e della redditività. La peer analysis viene svolta con i seguenti criteri: 1) si individua un paniere di titoli comparabili (per settore e dimensione); 2) si calcolano i principali multipli del paniere di riferimento sulla base dei dati di consensus JCF ed altri consensus (IBES); 3) si realizza la mappa dei valori che solitamente associa il multiplo EV/Ricavi, margine EBITDA e EBIT, P/E, ecc. per l’anno corrente e quelli prospettici, oltre a multipli particolari come ad esempio il P/BV nel caso di banche ed il P/EV nel caso di assicurazioni, ecc.; 4) si valuta il posizionamento del titolo al di sopra, al di sotto o sulla retta di regressione che indica il benchmark di riferimento, o la media, del paniere individuato. Il DCF (Discounted Cash Flow) misura la valutazione dei flussi di cassa scontati ad oggi secondo il criterio tale per cui il valore del capitale di un’azienda è dato dal valore attuale dei flussi di cassa che la società sarà in grado di generare in futuro, scontati ad un tasso di attualizzazione (definito come costo medio ponderato del capitale, WACC). Il calcolo del DCF prevede la determinazione del valore attuale dei flussi di cassa operativi attesi per un periodo di previsione esplicito, al quale si aggiunge un valore finale di lungo periodo (“Terminal value”) e si sottrae l’indebitamento. La SOP (somma delle parti) è un metodo che prevede la valutazione effettuata per singole divisioni: ogni divisione viene paragonata ai propri peers e infine si effettua la somma delle valutazioni dei singoli business. Metodo qualitativo: il metodo qualitativo viene integrato da una serie di considerazioni legate a: Rendimento atteso (yield%); Analisi della contendibilità (struttura dell’azionariato); Analisi della posizione competitiva; SWOT analisi (punti di forza/debolezza; rischi/opportunità). A completamento dell’analisi fondamentale viene elaborata anche una parte relativa all’analisi tecnica, come illustrato di seguito. Analisi tecnica Valutazione della struttura grafica di indici, settori e titoli che viene desunta dalle quotazioni disponibili tramite strumenti informativi quali Bloomberg e Thomson Reuters. Le previsioni sui livelli tecnici sono realizzate dal Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo tramite modelli tecnici dedicati che forniscono indicazioni relative alla tendenza sia di medio che di breve periodo, i livelli di supporto/resistenza e le varie “Figure Tecniche” che possono favorire indicazioni operative in base all’esperienza dell’analista. Si definisce supporto un livello che tende a sostenere i prezzi e dal quale potrebbe scaturire un rimbalzo: la sua violazione al ribasso provoca generalmente un’ulteriore discesa delle quotazioni. Si definisce resistenza una barriera che tende a fermare l’aumento delle quotazioni e, se non superata, potrebbe provocare un’inversione di rotta; al contrario, la sua violazione al rialzo di regola implica un’accelerazione dei prezzi. Storia delle raccomandazioni (12 mesi) Emittente Salvatore Ferragamo Raccomandazione Neutrale Distribuzione dei rating/rapporti bancari (dicembre 2011) Numero di società coperte: 39 Distribuz. Copertura Desk Retail con riferimento all’ultima raccomandazione Clienti Intesa Sanpaolo * Data di assegnazione/conferma raccomandazione 20.01.2012 POSITIVO MODERATAMENTE POSITIVO 26% 43% 70% 47% NEUTRALE MODERATAMENTE NEGATIVO 31% 67% NEGATIVO - - - Nota: * Società alle quali Intesa Sanpaolo o altre società del Gruppo hanno fornito servizi di Corporate e Investment Banking negli ultimi 12 mesi; in questo caso la percentuale indica quante società (sulle quali il Desk Retail Research ha un giudizio) sono anche clienti del Gruppo. Il presente documento è per esclusivo uso del soggetto cui esso è consegnato da Banca IMI e Intesa Sanpaolo e non potrà essere riprodotto, ridistribuito, direttamente o indirettamente, a terzi o pubblicato, in tutto o in parte, per qualsiasi motivo, senza il preventivo consenso espresso da parte di Banca IMI e/o Intesa Sanpaolo. Il copyright ed ogni diritto di proprietà intellettuale sui dati, informazioni, opinioni e valutazioni di cui alla presente scheda informativa è di esclusiva pertinenza del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, salvo diversamente indicato. Tali dati, informazioni, opinioni e valutazioni non possono essere oggetto di ulteriore distribuzione ovvero riproduzione, in qualsiasi forma e secondo qualsiasi tecnica ed anche parzialmente, se non con espresso consenso per iscritto da parte di Banca IMI e/o Intesa Sanpaolo. Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 13 Salvatore Ferragamo 20 gennaio 2012 Chi riceve il presente documento è obbligato a uniformarsi alle indicazioni sopra riportate. Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche - Responsabile Gregorio De Felice Responsabile Retail Research Paolo Guida Analista Azionario Ester Brizzolara Laura Carozza Piero Toia Research Assistant Cecilia Barazzetta Analista Obbligazionario Serena Marchesi Fulvia Risso Analista Valute e Materie prime Mario Romani Editing: Cristina Baiardi Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 14