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FINE UTILIZZO CREDITO
Il normale funzionamento dei prospetti compensazione prevede che alla conferma di un prospetto venga automaticamente riportato
e utilizzato l’eventuale credito residuo del prospetto precedente (a meno che non sia impostato ad S il parametro contabile o di
pratica redditi “Gestione manuale dei crediti residui F24”).
Questa operatività è corretta fino a quando il credito può essere utilizzato, ma quando il credito non è più fiscalmente utilizzabile
(perché ne viene determinato uno nuovo, come nel caso del modello IVA11) la compensazione con il vecchio credito non deve più
avvenire.
A seguito di questo alla conferma di un prospetto compensazione nel quale il programma eseguirebbe una compensazione tra uno o
più debiti e un credito IVA11 dell’anno precedente, viene richiesto se si desidera effettuare la compensazione:
E’ stato rilevato un credito IVA (6099) di un anno precedente.
Lo si vuole utilizzare in compensazione?
(Rispondendo ‘NO’ il credito verra’ marcato con ‘*’
E non sara’ piu’ utilizzato) (S/N):N
Rispondendo “S” il credito viene utilizzato nel prospetto che si sta gestendo; rispondendo N, viene marcato come “trasferito” e non
sarà più utilizzabile.
In ogni caso si precisa che l’elaborazione IVA11 provvede a marcare automaticamente come “trasferito” l’eventuale credito IVA11
di ogni pratica, in modo da non utilizzarlo più nei prospetti compensazione che saranno creati successivamente.
Il campo fine Utilizzo è presente solo nei tributi a credito, se è valorizzato con un ‘*’ significa che l’eventuale credito residuo non
sarà utilizzato in compensazione nei prospetti successivi.
Tale campo viene impostato in automatico dalla procedura quando si esegue la prima elaborazione IVA11 dopo il rilascio delle
nuove dichiarazioni; lo stesso avviene per i crediti redditi dopo il rilascio dei nuovi dichiarativi REDDITI, in modo da bloccare le
compensazioni dei crediti residui di questi dichiarativi, che non sono fiscalmente più utilizzabili.
Il campo può in ogni caso essere impostato/azzerato manualmente se necessario (ad esempio non si desidera più utilizzare in
compensazione un determinato credito o se si desidera sbloccare il fine utilizzo impostato dal programma). L’operazione si effettua
attraverso il comando Fine utilizzo [F6].
Vediamo come il programma gestisce i crediti provenienti dalla precedente dichiarazione, e come avviene la memorizzazione
degli utilizzi.
Per ogni credito il programma imposta la barratura di fine utilizzo, e nel quadro acconti, crediti, utilizzi, compila in automatico il
prospetto degli utilizzi andando a leggere tutte le deleghe in cui compare un utilizzo.
Il tutto si avvia nel momento in cui si accede al quadro "generazione deleghe F24" e lo si attiva confermando i messaggi in base
all’esigenza di generare i versamenti delle imposte a giugno oppure a luglio.
Il programma si comporta in modo differente a seconda che il credito risulti essere stato utilizzato oppure no.
In caso di utilizzo, il flag viene impostato nell'ultima delega in cui risulta esserci stato un utilizzo.
In caso di mancato utilizzo, il flag viene impostato nella delega in cui è stato inserito all'origine.
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CREDITI UTILIZZATI PIU’ DEL DISPONIBILE
E’ presente un controllo in base al quale al calcolo della dichiarazione viene segnalato se, nelle compensazioni effettuate, è stato
utilizzato un credito più del consentito.
Nota bene: il caso esposto si verifica solo se viene attivato il quadro ‘Generazione delega F24’.
Questa situazione può verificarsi quando a giugno vengono effettuate delle compensazioni nei prospetti dell’acconto IMU oppure
del diritto camerale con crediti risultanti dalla dichiarazione redditi (crediti che possono essere fittizi in quanto la dichiarazione può
non essere ancora stata compilata interamente). Se successivamente al pagamento dell’IMU e/o diritto camerale i crediti risultanti
dalla dichiarazione diminuiscono di importo rispetto a giugno oppure diventano debiti, il programma tiene conto delle
compensazioni precedentemente effettuate e se risulta un utilizzo eccessivo del credito viene opportunamente segnalato.
Esempio: a giugno viene compensata l’IMU con un credito IRPEF di 1.000 Euro e la delega viene stampata/inviata in modo
definitivo.
Dalla compensazione emerge un credito residuo di 565 da utilizzare nei prospetti successivi.
Successivamente compilando la dichiarazione emerge un minor credito IRPEF (400 Euro) rispetto al calcolo effettuato al momento
del versamento IMU. Considerato che 435 Euro sono già stati utilizzati in compensazione dell’IMU, nel prospetto ora risulta un
credito residuo negativo di 35 Euro:
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Tale situazione è segnalata con un messaggio ad ogni calcolo della dichiarazione:
XXX: Il credito YYYY
ha un importo degli utilizzi maggiore del disponibile.
Ricontrollare gli importi dei prospetti di compensazione
indicando gli interessi e le eventuali sanzioni dovute, operando eventualmente dalla funzione di ravvedimento operoso a cui si
rimanda.
Per correggere questa condizione ed eliminare il messaggio, occorre creare un nuovo prospetto compensazione nel quale utilizzare
il comando Correggi residuo negativo [Shift+F7]. Questa funzione riporta nel prospetto su cui si è posizionati, i codici tributo
che hanno un residuo negativo nei prospetti precedenti e li imposta come debito. L’utente dovrà poi integrare il versamento
La situazione sopra descritta si verifica anche quando dalla dichiarazione emerge un debito invece di un minor credito. Il
messaggio visualizzato dal programma in questo caso è il seguente:
XXX: Il tributo YYYY
e' a debito, ma risulta un credito utilizzato con questo codice.
Ricontrollare gli importi dei prospetti di compensazione
Questa condizione si regolarizza sempre con il comando “Correggi residuo negativo”, riversando la parte di credito che è stata
erroneamente utilizzata.
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