II D Italiano - Liceo Classico D`Azeglio

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II D Italiano - Liceo Classico D`Azeglio
CLASSE 2D - COMPITI DELLE VACANZE ITALIANO 2013
ITALIANO
Sul libro di testo studio/ripasso (puoi aiutarti con gli appunti forniti in fotocopia)
- L’Arcadia pp. 169; 173-174; 179-182; 188-189
- La trattatistica (Muratori-Giannone): pp. 195-197
- Illuminismo e Neoclassicismo: pp.287-293; 296-300; 304-307; 311-324; 340-345; 378-381; 390-392
- Verri (pp. 326-327); Beccaria (pp.331-332); Monti (pp. 393-394)
- Preromanticismo: pp. 400-401; 404-405
- G. Parini; pp. 419-467 (parti teoriche); testi: T16 p. 431 e T17 p. 437; T18 p.448, T19 p. 455; T20 p. 460
- C. Goldoni; pp. 470-543 (parti teoriche); testi: T 23 p. 497; lettura integrale de La locandiera
- V. Alfieri; pp. 545-578 (parti teoriche); testi: T29 p. 556; T30 p. 568; T31 p. 572
- U. Foscolo; pp. 581-653 (parti teoriche); testi: T33 p. 591; T34 p. 592; T35 p. 594; T36, T37, T38 da p.
602; T41 p. 618; T43, T44, T45 da p. 633 (Foscolo verrà ripreso all’inizio del prossimo anno scolastico)
QUESTA PARTE SARA’ OGGETTO DEL TEST D’INGRESSO DEL PROSSIMO ANNO SCOLASTICO
• Analisi del testo allegate in fotocopia: Goldoni, Foscolo-Alfieri
• Un tema tradizionale e/o saggio breve/articolo di giornale sul tema “Il viaggiatore” secondo le indicazioni
fornite sulla fotocopia.
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Lettura dei seguenti libri:
a) N. Ginzburg, La famiglia Manzoni
b) L. Pirandello, Il fu Mattia Pascal
c) C. Cassola, La ragazza di Bube
d) I. Calvino, Le cosmicomiche
e) E. Ibsen, Casa di bambola
PER I PRIMI DUE TESTI E’ RICHIESTA LA SCHEDA-LIBRO
E POI – “NONOSTANTE TUTTO” - BUONE VACANZE!!!
Torino, 6//06/2013
Giuliana Besso
[email protected]
1) ANALISI DEL TESTO
U. Foscolo, [Autoritratto]
Solcata ho fronte, occhi incavati intenti,
crin fulvo, emunte guance, ardito aspetto,
labbro tumido acceso, e tersi denti,
capo chino, bel collo, e largo petto;
giuste membra; vestir semplice eletto;
ratti i passi, i pensier, gli atti, gli accenti;
sobrio, umano, leal, prodigo, schietto;
avverso al mondo, avversi a me gli eventi:
talor di lingua, e spesso di man prode;
mesto i più giorni e solo, ognor pensoso,
pronto, iracondo, inquieto, tenace:
di vizi ricco e di virtù, do lode
alla ragion, ma corro ove al cor piace:
morte sol mi darà fama e riposo.
a) Comprensione del testo
Dopo una prima lettura, riassumi il contenuto informativo del testo in non più di dieci righe.
b) Analisi del testo
Delinea il ritratto analizzando i singoli aspetti che l’autore ha voluto sottolineare. Come sono ordinati? Su quali qualità
si sofferma Foscolo? Poni particolare attenzione all’uso dell’accumulazione (ad es. vv. 6,7,11), agli aggettivi utilizzati,
alle coppie di opposti.
c) Interpretazione complessiva e approfondimenti
Questa poesia è collocata non a caso al centro della raccolta dei sonetti e rappresenta una sintesi dei motivi
autobiografici presenti in tutta la produzione dell’autore. Analizzali alla luce dei testi foscoliani, in prosa o in poesia,
che conosci. Perché i commentatori dell’opera di Foscolo hanno definito questa rappresentazione “eroica”? Delinea con
particolare attenzione i temi presenti nell’ultimo verso.
Foscolo si è ispirato, nella composizione di questo sonetto, al ritratto poetico di V. Alfieri, riportato qui di seguito. Poni
a confronto i due testi stilisticamente e contenutisticamente e metti in luce l’originalità della composizione foscoliana.
Sublime specchio di veraci detti,
mostrami in corpo e anima qual sono:
capelli or radi in fronte e rossi pretti;
lunga statura, e capo a terra prono;
sottil persona in su due stinchi schietti;
bianca pelle, occhi azzurri, aspetto buono;
giusto naso, bel labbro, e denti eletti;
pallido in volto, più che un re sul trono:
or duro, acerbo, ora pieghevol, mite;
irato sempre, e non maligno mai;
la mente e il cor meco in perpetua lite:
per lo più mesto, e talor lieto assai,
or stimandomi Achille e or Tersite:
uom, se’ tu grande, o vil? Muori, e il saprai.
2) TRACCIA PER TEMA (scrittura documentata) O SAGGIO BREVE/ARTICOLO
Parti dalla traccia fornita per scrivere un testo secondo la tipologia che preferisci (la tipologia scelta dev’essere
indicata). I documenti che ti servono per svolgerlo devono essere allegati e comunque ben evidenti dal testo.
IL VIAGGIATORE. Un viaggio reale o metaforico che comincia da un romanzo, da un film, da un brano musicale.
Questi sono il casello o la stazione ferroviaria o il gate di partenza verso luoghi suggeriti, evocati, recuperati anche
nella memoria. Viaggiare vuol dire inoltre mettere in evidenza stati d'animo, suscitare riflessioni sociali, culturali,
antropologiche, uscire da noi stessi per capire gli altri e così capire meglio anche noi. Il viaggio è sempre e
comunque sorprendente e rivelatore.
Analisi del testo Carlo Goldoni, Si preparano i bagagli (Le smanie per la villeggiatura, atto II, scena I)
La commedia Le smanie per la villeggiatura è la prima di una “trilogia” dedicata, come dice il titolo stesso, alla villeggiatura. In questi testi Goldoni tende a sottolineare il bisogno della borghesia di apparire a ogni costo esibendo il proprio benessere, spesso al di sopra delle reali possibilità. Nella prima commedia fervono i preparativi per la partenza. Nella scena che segue è presentato il dialogo tra Vittoria, sorella del padrone di casa (Leonardo), e Paolo, cameriere del fratello. Atto II -­‐ Scena I Camera di Leonardo. Vittoria e Paolo. Vittoria: Via, via, non istate più a taroccare1. Lasciate, che le donne finiscano di fare quel che hanno da fare, e piuttosto v'aiuterò a terminare il baule per mio fratello. Paolo: Non so, che dire. Siamo tanti in casa, e pare ch'io solo abbia da fare ogni cosa. Vittoria: Presto, presto. Facciamo, che quando torna il signor Leonardo, trovi tutte le cose fatte. Ora son contentissima, a mezzogiorno avrò in casa il mio abito nuovo. Paolo: Gliel'ha poi finito il sarto? Vittoria: Sì, l'ha finito; ma da colui non mi servo più. Paolo: E perché, signora? Lo ha fatto male? Vittoria: No, per dir la verità, è riuscito bellissimo. Mi sta bene, è un abito di buon gusto, che forse forse farà la prima figura, e farà crepar qualcheduno d'invidia. Paolo: E perché dunque è sdegnata col sarto? Vittoria: Perché mi ha fatto un'impertinenza. Ha voluto i danari subito per la stoffa e per la fattura. Paolo: Perdoni, non mi par che abbia gran torto. Mi ha detto più volte che ha un conto lungo, e che voleva esser saldato. Vittoria: E bene, doveva aggiungere alla lunga polizza2 anche questo conto, e sarebbe stato pagato di tutto. Paolo: E quando sarebbe stato pagato? Vittoria: Al ritorno della villeggiatura. Paolo: Crede ella di ritornar di campagna con dei quattrini? Vittoria: È facilissimo. In campagna si gioca. Io sono piuttosto fortunata nel gioco, e probabilmente l'avrei pagato senza sagrificare quel poco che mio fratello mi passa per il mio vestito. Paolo: A buon conto quest'abito è pagato, e non ci ha più da pensare. Vittoria: Sì, ma sono restata senza quattrini. Paolo: Che importa? Ella non ne ha per ora da spendere. Vittoria: E come ho da far a giocare? Paolo: Ai giochetti si può perder poco. Vittoria: Oh! io non gioco a giochetti. Non ci ho piacere, non vo applicare3. In città gioco qualche volta per compiacenza; ma in campagna il mio divertimento, la mia passione, è il faraone4. Paolo: Per quest'anno le converrà aver pazienza. Vittoria: Oh, questo poi, no. Vo' giocare, perché mi piace giocare. Vo' giocare, perché ho bisogno di vincere, ed è necessario che io giochi, per non far dire di me la conversazione5. In ogni caso io mi fido, io mi comprometto di voi6. Paolo: Di me? Vittoria: Sì, di voi. Sarebbe gran cosa, che mi anticipaste qualche danaro, a conto del mio vestiario dell'anno venturo? Paolo: Perdoni. Mi pare che ella lo abbia intaccato della metà almeno. Vittoria: Che importa? Quando l'ho avuto, l'ho avuto. Io non credo, che vi farete pregare per questo. Paolo: Per me la servirei volentieri, ma non ne ho. È vero che quantunque io non abbia che il titolo, ed il salario di cameriere, ho l'onor di servire il padrone da fattore e da mastro di casa. Ma la cassa ch'io tengo è così ristretta, che non arrivo mai a poter pagare quello che alla giornata si spende; e per dirle la verità, sono indietro anch'io di sei mesi del mio onorario. Vittoria: Lo dirò a mio fratello, e mi darà egli il bisogno. Paolo: Signora, si accerti che ora è più che mai in ristrettezze grandissime, e non si lusinghi, perché non le può dar niente. Vittoria: Ci sarà del grano in campagna. Paolo: Non ci sarà nemmeno il bisogno per fare il pane che occorre. Vittoria: L'uva non sarà venduta? Paolo: È venduta anche l'uva. Vittoria: Anche l'uva? Paolo: E se andiamo di questo passo, signora... Vittoria: Non sarà così di mio zio. Paolo: Oh! quello ha il grano, il vino e i danari. Vittoria: E non possiamo noi prevalerci di qualche cosa? Paolo: Non signora. Hanno fatto le divisioni. Ciascheduno conosce il suo. Sono separate le fattorie. Non vi è niente da sperare da quella parte. Vittoria: Mio fratello dunque va in precipizio. Paolo: Se non ci rimedia. Vittoria: E come avrebbe da rimediarci? Paolo: Regolar le spese. Cambiar sistema di vivere. Abbandonar soprattutto la villeggiatura. Vittoria: Abbandonar la villeggiatura? Si vede bene che siete un uomo da niente. Ristringa le spese in casa. Scemi la tavola in città, minori la servitù; le dia meno salario. Si vesta con meno sfarzo, risparmi quel che getta in Livorno. Ma la villeggiatura si deve fare, e ha da essere da par nostro, grandiosa secondo il solito, e colla solita proprietà. Paolo: Crede ella, che possa durar lungo tempo? Vittoria: Che duri fin che io ci sono. La mia dote è in deposito, e spero che non tarderò a maritarmi. Paolo: E intanto?... Vittoria: E intanto terminiamo il baule. Paolo: Ecco il padrone. Vittoria: Non gli diciamo niente per ora. Non lo mettiamo in melanconia. Ho piacere che sia di buon animo, che si parta con allegria. Terminiamo di empir il baule. (Si affrettano tutti e due a riporre il baule.) 1.
2.
3.
4.
5.
taroccare: brontolare. polizza: fattura. non vo applicare: non voglio dedicarmici. faraone: gioco di carte. per … conversazione: perché non si sparli di me. 6. io mi comprometto di voi: vi rendo partecipe di un’azione rischiosa.
Comprensione del testo 1. Presenta in sintesi il contenuto della scena in massimo dieci righe. Analisi del testo
2. Dalle parole della signorina Vittoria e da quelle di Paolo, cameriere del fratello di lei, emergono alcuni atteggiamenti negativi propri della borghesia del tempo: individuali e commentali. 3. Quali mansioni svolge Paolo all’interno della casa? 4. Rintraccia e commenta la battuta del dialogo che giustifica il titolo della commedia. 5. Tema importante del dialogo è il denaro. Indica il diverso atteggiamento che nei suoi confronti hanno la signorina Vittoria e il cameriere Paolo. 6. Goldoni nelle sue Memorie, parlando degli anni di composizione della "trilogia" della villeggiatura (1761-­‐1763) scrive: «È proprio in Italia e specialmente a Venezia che questa mania di andare in villa, con susseguenti avventure e rimpianti, fornisce situazioni così strambe che si prestano alla commedia». Vi sono situazioni di questo tipo anche all’interno della scena che hai appena letto? L’osservazione di Goldoni potrebbe essere valida anche ai giorni nostri? Motiva la tua risposta. Interpretazione complessiva e approfondimenti 7. Goldoni ambienta la commedia a Livorno, città diversa da Venezia, per evitare che il pubblico sia indispettito, riconoscendosi eventualmente nei personaggi, e quindi non accolga con favore lo spettacolo. Spiega come questo avvenga anche ne La locandiera. Delinea poi un quadro della riforma teatrale di Goldoni, soffermandoti in particolare sull'attenzione che egli riserva al nuovo ruolo dell’attore. 5