Beethoven-Mendelssohn-Dukas
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Beethoven-Mendelssohn-Dukas
L.V.Beethoven,Sinfonian.5indominoreop.67 Genesienotegenerali Laquintasinfoniaindominoreop.67diBeethovenèdisicurounodeibranipiùcelebridel repertorio sinfonico di tutti i tempi. Malgrado o forse in virtù dei toni cupi dell’incipit,le cui enigmatiche note sono riconosciute dal grande pubblico come “il bussare del destino alla porta”,il branoè riuscito ad influenzare notevolmente l’immaginario collettivo e persino la cultura pop, tanto da suscitare la composizione di arrangiamenti musicali di ogni genere. Celebrelaversionediscodel1977“AfifthofBeethoven”diWaltherMurphy,utilizzatacome colonnasonoradelfilm“Lafebbredelsabatosera”. Composta tra il 1807 ed il 1808 (anche se i primi appunti musicali risalgono al 1804), la quinta è in assoluto la sinfonia che costò maggiore tribolazione al compositore di Bonn. Eseguita per la prima volta a Vienna il 22 dicembre del 1808, non riscosse un immediato successo, soprattutto a causa di problematiche organizzative: il concerto all’interno del quale venne eseguitarisultò eccessivamente duraturo (più di quattro ore),laserataalTheateranderWienfuparticolarmentefredda, e per via della penuria di prove a disposizione dello stesso Beethoven,l’esecuzionedell’interoconcertononfueccelsa. Tuttavia la sinfonia, come si evince da innumerevoli Figura1:L.V.Beethoven testimonianze, non tardò ad essere unanimemente acclamata neidecennisuccessivi.Eloquentel’immaginificacriticadiT.E.Hoffman,pubblicataanonima suAllgemeinemusikalischeZeitungcircaunannoemezzodopolaprima: Fasci luminosi si irradiano attraverso la notte profonda di questa regione, e ci accorgiamo di gigantesche ombre che, dondolandosi avanti e indietro, chiudono e struggonotuttodentrodinoi,eccettoildesideriodidoloreinfinito,unabramaincuiogni piacereertosicontonigiubilantiaffogaesoccombe.Èsoloattraversoquestodolore,che consuma ma non distrugge l'amore, la speranza e la gioia, squarciandoci il petto con armoniepregnantidituttelepassioni,cheriusciamoasopravvivereediventareidolatri spettatorideglispiriti. Sebbene la letteratura si sia concentrata su affascinanti aspetti romanzeschi legati alla composizione della quinta, probabilmente si tratta di vaticinia ex eventudi stampo romantico,ovvero illazioni atte ad enfatizzare la componente interiore dell’opera beethoveniana.ÈilcasodellapresuntaispirazionescaturitadallafinedellarelazioneconT. vonBrunswickoG.Guicciardiadesempio.Riguardoall’incipitdellasinfonia,celebreèinvece latestimonianzadiAntonFelixSchindler,segretarioeprimobiografodiBeethoven,ilquale riferì: Il compositore stesso ci ha fornito la chiave di lettura dei misteri [della quinta sinfonia]quandoungiorno,inmiapresenza,egliindicòl'iniziodelprimomovimentoed espresse in queste parole l'idea fondamentale del suo lavoro: "Così il destino bussa alla porta" Schindler interpretò le presunte parole del compositore alla luce della sordità che in quegli anni andava disperatamente acuendosi. Per quanto suggestive e verosimili, sia la citazione che l’ipotesi avanzata appaiono inattendibili. Più fondata risulta invece la tesi patriottica, secondolaqualelasinfoniaavrebbetrattolinfavitaledall’occupazionenapoleonicadiVienna. Non si deve infatti dimenticare l’interesse politico di Beethoven in quegli anni, manifestato ampiamentedallaprecedentesinfonia“Eroica”. Aldilà delle supposizioni legate al vissuto beethoveniano, la quinta è effettivamente una sinfonia resa immensa dal grande equilibrio tra pregnanza tecnico‐formale e somma ispirazioneartistica:lagenialeinventivamelodicaedarmonica,iforticontrastitematicilegati alla concezione beethoveniana (di kantiana ispirazione) dei due principî vitali contrapposti, rendonolasinfoniaunadellevettepiùaltedellamusicaoccidentale.Laquintasipresentain quattrotempiilterzodeiquali,differentementedallatradizioneclassica,èunoscherzoenon un minuetto.L’organico orchestrale, accanto ai consueti archi, timpani, trombe, fagotti, clarinetti,oboieflauti,contemplaperlaprimavoltanellastoriadellasinfoniailtrombone,il controfagotto ed il flauto piccolo (nel quarto movimento, come vedremo). La scelta della tonalità di impianto, il do minore, non è affatto casuale né dettata da motivazioni esclusivamente tecniche. Si tratta in verità di un “colore tonale” che riveste un’importanza particolareinBeethoven.ComescrisseilmusicologoGeorgeGrovenel1898: LatonalitàdidominoreoccupaunaposizionepeculiarenellecomposizionidiBeethoven. I brani [del compositore]in do minore sono, con pochissime eccezioni, notevoli per bellezzaeimportanza. Beethoven era ossessionato dall’idea che persino il più cupo accanimento del destino (simboleggiato appunto dal do minore), potesse essere sconfitto dall’uomo‐nuovo ottocentesco, il cui trionfo, musicalmenterappresentato dalla transizione finale in do maggioredelquartomovimento,èinevitabile.Selaterzasinfonia“eroica”narradeltrionfodi unsingolo,laquintadecantalavittoriadell’umanitàintera. Il principio musicale del cambio di tonalità da minore a maggiore, innovativoed ispirato sicuramenteagliassertidelpositivismoilluminista,rappresentòall’epocaunaveraepropria rivoluzionemusicale,cheintrodussequellochesarebbedivenutounodeitòpoipiùricorrenti della musica romantica e tardo‐romantica (si pensi a tutta l’opera di F. Schubert, ma anche alla quarta sinfonia di Čajkovskij, al secondo concerto per pianoforte di Rachmaninov, alla quinta di Šostakovič ed al concerto per pianoforte di Grieg).In un certo senso, si tratta di un’estensione iperdilatata del concetto barocco di cadenza piccarda, diffusissimo in Händel(autoreperaltromoltoammiratodaBeethoven)esimboleggianteiltrionfodiDiosulle tenebre.L’autorecosìsiesprimeatalproposito: Molti affermano che ogni pezzo con tonalità d'impianto minore dovrebbe terminare in minore.Nego!Alcontrario,trovochelatransizioneinmaggioreabbiauneffettoglorioso. D'altrondelagioiaseguesempreildolore,ilsolelapioggia. Figura2:Firmadelcompositore Analisi Primomovimento Il celeberrimo incipit in do minore,costituito dalla ripetizione di due incisi dal ritmo contrastantepausa‐croma‐croma‐croma‐minimacoronata,hacostituitodasempreunenigma interpretativo per i direttori d’orchestra. La difficoltà è ingenerata in primis dalla cruciale determinazionedelladuratadelleduenotecoronate:lasecondaègeneralmente“tenuta”piùa lungodellaprima,invirtùdelladiversagrafiasceltadaBeethoven.Insecundis,duescuoledi pensieroriguardanoiltempodaadottareperlecinquebattuteiniziali:laprimasostieneche, invirtùdellasolennitàdell’inciso,siad’uoposcegliereuntempopiùmaestosodelsuccessivo AllegroconBrio;lasecondaimponeinveceilrispettodellavolontàbeethoveniana,avallando l’esecuzione delle prime misuresenza variazioni di tempo. A tal proposito, già il direttore d’orchestra e musicologo F.A. Weingartner nel suo saggio del 1906 “Sull’esecuzione delle sinfoniediBeethoven”siscagliòpesantementecontroisostenitoridellaprimatesiinvirtùdi argomentazioninon tanto filologiche quanto di logicamusicale. Oggi quasi l’unanimità degli interpretiprotendeversolasecondateoriainterpretativa. Ilgiàcitatoincisoinizialerappresentaunmotivoconduttorepresentepertuttaladuratadella sinfonia,equestatrattazionecompositiva“cellulare”rivelatuttalagenialitàbeethoveniana. Figura3:L'incipitdellasinfonia Tuttavia,comefanotareilmusicologoSirDonaldTovey,<<lapotenzasconfinatadellamusica di Beethoven non sta nell’immensa efficacia del frammento proposto, ma nella maestria di Beethovenacrearefrasiampieelungheapartiredaesso>>.Ilprimomovimentosipresenta informasonata,eciòvuoldirecomesappiamo,chel’autoreesponeduetemi,lisviluppaeli riproponealterminedelmovimento.Ilprimotemarisultacompostodadueparti:laprima(il già citato incipit)presenta in embrione il materiale tematico sviluppato nella seconda, ed in generaleintuttalasinfonia.Dopolaritmicaimpulsivaelastabilitàtonalechecaratterizzano l’esposizione del primo tema, si passa, attraverso un sempliceponte modulante mediato da accordi di settima diminuita, ad uncontrastante secondo inciso tematico in mi bemolle maggiore,dalcaratteredisteso,melodicoedall’armoniamenostabile. Figura4:Lasecondaideatematica L’avvento della seconda idea tematica è “annunciato” dai corni, che ripropongono un frammentoritmicosimileaquelloiniziale,allargandoneperògliintervalli.Lapreponderanza del primo tema rispetto al secondo è chiara, non scomparendo durante lo svolgimento di quest’ultimol’idearitmicainiziale,ripropostadaibassiincontrappunto.Ariprovadiquanto detto,persinolosvilupposibasaquasiesclusivamentesullaprimaideatematica,anchesea differenza di quanto affermato dalla maggior parte dei musicologi, elementi provenienti dal secondotemasonofacilmenterintracciabili,adesempiol’intervallodisecondaaumentata,ed ingenerale,lastaticitàritmicarappresentatadagliaccordidibattutaintera: Figura5:Accordidellosviluppo Allo sviluppo segue, come prevedono le regole della forma sonata, la ripresa. Notevole la cadenza dell’oboe tra le due sezioni del primo tema, forse a sottolineare la rassegnazione iniziale dell’essere umano di fronte all’ostinatezza del fato. Nella ripresa, ad annunciare la seconda idea tematica non saranno più i corni ma i fagotti. La ragione del mutamento compositivoèoggettodidiscussionetraimusicologi,macongrandeprobabilitàfudettatada ragioni di strumentazione: all’epoca di Beethoven i corni naturali erano strumenti dalle possibilità limitate, e per poter eseguire la frase voluta dall’autore, gli esecutori avrebbero dovutocambiarestrumentodacornoinmibemolleacornoindo,comeperaltroavvienenel quarto movimento. In questo caso però, essi non avrebbero avuto il tempo materiale per effettuarelasostituzione,avendoadisposizionesolounapausadiunquartointempoveloce per farlo. F. A. Weingartner suggerisce perciò nel già citato saggio “Sull’esecuzione delle sinfonie di Beethoven” di restituire oggigiorno ai corni la frase, permettendo ormai gli strumenti moderni la risoluzione della problematica esecutiva. Tuttavia non tutti i direttori concordanoconquellachedamoltièconsiderataunaviolenzaallapartiturabeethoveniana. La coda, dal carattere contrappuntistico e solenne, testimonia una delle poche eredità mozartiane vive nel compositore di Bonn, ovvero la volontà di espandere notevolmente le sezionifinalidi sonate, concerti e sinfonie, quasi da renderle motivicamente indipendenti. In particolare,lacodadelprimomovimentodellaquintasinfoniarisultapiùlungadiognialtra porzionedelmovimentoeforse,insiemeall’incipit,neèlasezionepiùsignificativadalpunto divistadelgestomusicale. Figura6:Ultimedodicibattutedellacoda,Iviolino Secondomovimento Il secondo movimento, in la bemolle maggiore, è un brano in forma di doppia variazione, duranteilqualecioè,duetemivengonoespostievariatiasezionialterne.Lastrutturaèquindi costituitadaduetemivariatipiùunacodarelativamentelungachepresentaanch’essaprecise connotazioniritmiche,melodicheedarmoniche. Il primo tema, che armonicamente fa largo uso dell’ambiguità modale e delle dominanti secondarie,ècompostodaduefrasiinpiano,laprimadellequali,eseguitadaviole,violoncelli ebassi,risultaascendenteedalritmopuntato;laseconda,legata,discendenteecaratterizzata daidilliacheappoggiaturediquartasuaccordiinfondamentale,chiamaincausailegni. Figura7:Primafrasedelprimotema Figura8:Secondafrasedelprimotema Il secondo tema ricordaper contro un inno dai caratteri marziali, armonicamente stabile e semplice, strutturato anch’esso in due frasi, questa volta dalle dinamiche contrastanti: in pianolaprima,infortelaseconda. Figura9:Secondotema,secondafrase(trombaindo) É d’uopo ricordare che molti musicologi considerano la prima frase un interludio e solo la seconda il vero tema, essa rappresenta ad ogni modo il culmine espressivo del secondo movimentoedèeseguitadauntuttiorchestraleinfortissimo. Un’assai suggestiva modulazione per moto contrario diatonico‐cromatico ricollegherà più volteduranteilbrano,ilsecondotemaalprimovariato.NellevariazioniBeethovensirivela maestrodellagestioneritmica:ilprimotema,espostooriginariamenteinsemicromepuntate, viene dapprima “ridotto” in semicrome lisce e legate, le quali già appaiono molto più scorrevoli,perpoiessereulteriormente“diminuito”intrentaduesimilegati.Allostessomodo, delsecondotemavieneridottol’accompagnamento,dapprimainterzinedisemicrome,poiin quartine di biscrome, mentre la melodia viene espansa. É però nella variazione del ponte modulantecheBeethovendàilmegliodisé:allaprecedenteomoritmiacontrapponeinfattiun commentoritmicodeivioloncellicheriprendedefactol’incipitdelprimomovimento. Figura10:Pontemodulantevariato Di particolare importanza infine, la cosiddetta “variazione a follia”, nella quale Beethoven utilizza ritmo ed armonia di una danza barocca da molti autori utilizzata come tema per variazioni.1Gradualmente le riduzioni ritmiche si estinguono riportando alla bucolica tranquillitàinizialeilbrano,cheormaigiuntoallacoda,terminaconuncrescendoedunfinale infortissimo‐nostalgicoricordodell’eroismodelsecondotema. Terzomovimento Sitrattadiunoscherzo‐trioin¾conschemaABA’intonalitàdidominore.Unaformaquindi tripartita, derivata dal minuetto e trio di epoca classica. Già alcuni minuetti di Haydn presentavano le caratteristiche dello scherzo, e di fatto, il terzo movimento della prima sinfoniadiBeethovenèatuttiglieffettiassimilabileataleforma,èperòsoloapartiredalla seconda sinfonia (1802) che il compositore adotterà la grafia “Scherzo, Trio”. Nella quinta avviene quindi una rivoluzione estetica più che formale: gli scherzi precedenti e molti dei successivi sonoinfatti utilizzati dal compositore come brani distensivi, atti a spezzare la tensioneprimadelquartotempo,eperciòpresentanounapersonalitàgiuliva,leggera.Nella quinta invece lo scherzo assume una funzione diametralmente opposta, riproponendo le atmosfere cupe e taglienti del primo movimento in preparazione all’esplosione magnocum gaudio dell’allegro finale. In nessun’altra delle sinfonie di Beethoven, eccezion fatta per la nona, la tonalità d’impianto dello scherzo si presenta in minore, e lo scherzo dell’ultima sinfoniadiBeethovenregalaatmosferedicertopiùgiovialidiquellodellaquinta. Il movimento si apre con un arpeggio di violoncelli e contrabbassi all’unisono, probabile citazionedell’incipitdellasinfonian.40insolminorediMozart2. Figura11:Mozartn.40BeethovenV(IIImovimento) Adessosegueunarispostadeglialtriarchiedeilegni.Lafrase,leggermentevariata,èripetuta una volta prima di passare alla seconda idea melodica, drammatica ed aulica, sviluppata a partiredall’incipitdelprimomovimento.Iltemaconsisteintrenoteribattute,seguitedauna minimacolpunto,iltuttoaffidatoprimaaicorniinfortissimoedpoiall’orchestracompleta. Figura12:Secondotema L’interoperiodosiripeteinsibemolleminoreepoinellatonalitàd’impianto.Segueunbreve sviluppo contrappuntistico che riconduce alla seconda idea melodica in fortissimo a conclusione della prima sezione (A). Dopo la ripetizione dell’intera prima parte come da prassiesecutivasettecentesca,haluogoiltrio,chediversamentedallatradizioneclassicanon propone una strumentazione contrastiva: gli stessi strumenti protagonisti della sezione A, ovverovioloncelliebassi,enuncianoinfatti,seguitidaviole,secondieprimiviolini,untema fugato in do maggiore che sviluppando elementi precedentemente esposti riconduce gradualmenteallaterzasezione(A’). Figura13:Trio,fugato L’eredità settecentesca avrebbe previsto la ripetizione integrale della prima parte senza variazioni, confermando una tradizione di economia compositiva utilizzata nelle danze dei secoliXVIIeXVIII.Beethoveninvece,consciodell’importanzacrucialediunagiustasuspencein attesadelsuccessivomovimento,riproponelasezionecontonimoltosmussati,prescrivendo pizzicati agli archi e pianissimi staccati ai fiati. Ciò conduce magistralmente ad una delle transizioni più memorabili della storia: una settima di dominante di sol risolve inaspettatamente sul VI grado abbassato (la bemolle), ed introduce quindici battute di rarefazioneassoluta:solamenteunpedaletenutodaibassiedunritmoincalzantedeitimpani, iltuttointriplopiano… Figura14:BattutepreparatoriealIVmovimento …indiexabruptoiprimivioliniripropongonolaprimaideatematicadelloscherzostringendo progressivamente l’altezza degli intervalli. Il ponte conduce ad un crescendo improvviso e, senzasoluzionedicontinuità,alquartomovimento. Quartomovimento Sitrattadiunbranoinformasonatadalledimensionicolossali.Indomaggiore,eroico,nobile e grandioso, il quarto movimento (un allegro in due) risulta innovativo sotto molti punti di vista. Geniale ne è certamente la strumentazione, che annovera per la prima volta in una sinfonia(eccezionfattaperalcuniesempiminoriprecedenti)ilcontrofagotto,ilflautopiccolo ediltrombone.Diparticolareinteresserisultaanchel’architetturaformale.Sebbenesitratti infatti di una forma sonata tripartita e bitematica, particolare importanza riveste il ponte modulante tra il primo ed il secondo tema, che assume proporzioni e carattere melodico propri.Nonacaso,leterzineseguitedaunanotapiùlungachelocaratterizzano,sonotratte dall’incipit iniziale della sinfonia. Come spesso accade in Beethoven, il primo tema è melodicamente ascendente, stabile armonicamente ed incisivo dal punto di vista ritmico. Il secondoèinvecepiùdistesoedinstabile,ariprovadellegiàcitateteoriedelcompositorecirca idueprincipîvitalicontrappostididerivazionekantiana. Figura15:Primotema Figura16:Pontemodulante(Iviolino) Figura17:Secondotema All’esposizione segue la sezione dello sviluppo, all’interno del quale è interessante notare l’uso melodico del piccolo e del trombone. A seguire, d’improvviso il compositore propone unasospensionedelladrammaturgiainterna,inserendounacitazioneinpianodelmateriale tematico dello scherzo, alla fine della quale fa coincidere la ripresa. Una tale sospensione si eragiàvistanellasinfonian.84diJ.Haydn,cheBeethovenconoscevabene,tuttavial’usoche ilcompositoretedesconefarisultaoltremodomirabile.Laripresaappareallineataaidettami dellaformasonata.Moltopiùinteressantedaunpuntodivistaanaliticorisultainvecelacoda, preceduta da una stretta, che grazie ad un consistente accelerando porta al presto finale in uno ed alle celeberrimedodicibattutedicadenzaV‐Ieleventinove battute di conferma del do maggiore. Queste ultime sono probabilmente mutuate dall’ouverture dell’opera “Eliza”di L. Cherubini, il preferito da Beethoven tra i suoicontemporanei.Laragioneditaliproporzioninella cadenza finale sono da ricercare nella volontà del compositore di estinguere completamente la tensione accumulata all’interno di una sinfonia così mastodontica. F.Mendelssohn‐Bartholdy.Concertoper violinoinmiminoreop.64 Genesienotegenerali Il concerto per violino in mi minore op. 64 di Felix Mendelssohn‐Bartholdyè a buona ragione considerato il primo grande concerto romantico della storia, ed uno dei capolavori della letteratura violinistica di ogni tempo. Scritto per ed in collaborazione con l’amico Ferdinand David, concertmeister dell’orchestra del Gewandhaus di Lipsia(altempodirettadallostessoMendelssohn),il concerto fu eseguito per la prima volta nel 1845, un anno dopo la scoperta da parte del compositore, del concerto per violino di Beethoven, da decenni Figura18:F.Mendelssohn‐Bartholdy dimenticato.Lapresuntainfluenzadelcolossoinremaggioredel 1806 sul più recente concerto in mi minore è oggetto di discussione. Di certo Mendelssohn feceperlaprimavoltamenzionedellavolontàdicomporreilbranonel1838,seianniprima della data di esecuzione. Considerati i ritmi compositivi di Mendelssohn, si tratta di un intervalloditempopiuttostoingente,eleragioniditalestasivannoprobabilmentericercate neinumerosiimpegnidelcompositoreedirettored’orchestrainqueglianni,duranteiquali scriveva contemporaneamente la sua terza sinfonia e svolgeva un’intensa attività concertisticaedamministrativa.Considerandocheilconcertoinmiminoreèinrealtàl’ultimo lavoro orchestrale del compositore, scritto due anni prima della sua morte, è possibile ipotizzarecheleprecariecondizionidisalutegliabbianoimpeditodidedicarsiassiduamente alla composizione. A riprova di ciò, durante la prima Mendelssohn non poté dirigere per problemi di salute, e ad accompagnare al violino Ferdinand David provvide il danese NielsGade. Il concerto venne finalmente diretto dal suo creatore circa sei mesi dopo, il 25 ottobre 1845, con al violino lo stesso David. Dalle cronache del tempo deduciamo che la seconda esecuzione irretì un successo molto Figura19:FerdinandDavid piùconsistentedellaprima. Sebbenel’organicoorchestraleprevistorisultiparticolarmentetradizionale,ilconcertorisulta certamente innovativo. I primi duemovimenti sono collegati tra loro, e per quanto la tradizione musicologica attribuisca a questa scelta motivazioni extra‐compositive – sembra infattichel’autorefosseparticolarmentedisturbatodall’usanzaottocentescadiapplaudiretra imovimentidiunacomposizione,epensasseperciòconlacontinuitàdelbranodievitarela turpe consuetudine – probabilmente la ragione di tale indirizzo artistico consistetteinvece nella volontà dell’autore di portare alle estreme conseguenze il concetto di ciclicità compositiva. Ciò è peraltro confermato dagli stretti legami che intercorrono tra tutto il materialetematicodelconcerto. Altra innovazione, l’abolizione delle “battute d’aspetto” introduttive lungo tutti e tre i movimenti. Mendelssohn rinuncia quindi all’atmosfera creata da una possibile introduzione orchestrale facendo entrare il violino già alla seconda battuta. La bellezza lirica del tema iniziale in mi minore esposto dal solista colpisce da subito lo spettatore e giustifica ampiamente l’assenza di un’apertura orchestrale. Infine, il concerto è il primo della storia a presentare una cadenza scritta appositamente dal suo compositore,inserita per altro in posizioneinsolita,tralosviluppoelaripresainvecechedopolaripresaesubitoprimadella coda.Ricordiamo che la prassi settecentesca e primo‐ottocentesca prevedeva l’improvvisazionedellecadenzedapartedegliesecutori. Molte delle innovazioni proposte dal brano di Mendelssohn furono assorbite dai concerti romanticisuccessividiJ.Sibelius,P.I.ČajkovskijesoprattuttoM.Bruch. Essendo stato scritto consultando un violinista professionista, il concerto di Mendelssohn risultaparticolarmente“violinistico”,compostocioèrispettandolepossibilitàdellostrumento ed ottenendo il massimo effetto da tecniche relativamente agevoli.Sull’esempio di Mendelssohn,J.BrahmsannidopoconsulteràJ.Joachimperlastesuradelsuoconcertoinre maggiore, per quanto i risultati non abbiano raggiunto il medesimo livello di comodità esecutiva,adettadigrandiviolinistiqualiH.WienawskyeP.deSarasate. Adognimodonel1906Joachimscrisse: I Tedeschi possiedono quattro concerti per violino. Il più grande ed intransigente è quello di Beethoven.IlconcertodiBrahmsgareggiaconessoinprofondità.Ilpiùricco,seducente,èstato scrittodaMaxBruch,mailpiùintrospettivo,gioiellodelcuore,èilconcertodiMendelssohn. Analisi Primomovimento Si tratta di una forma sonata piuttosto classica, le cui uniche particolarità come già detto risiedononellaposizionedellacadenzaenell’ordined’esposizionedeigruppitematici.Infatti, a differenza dei concerti classici, il primo tema in mi minore è esposto dal solista e ripreso dall’orchestradopounaseriediscaleedarpeggivirtuosisticidelviolino,iqualicontemplano l’usodiottaveeterzineinvelocità. Figura20:Entratadelviolinoallasecondabattuta Ilpontemodulante,caratterizzatodaunsemplicearpeggioriccodiappoggiaturecromatiche inferiori,attraversounaseriedifunamboleschicontrappuntisolisticiconducealladominante di sol maggiore e quindi al secondo tema sulla tonica della stessa tonalità. La prima volta l’ideatematica,dalcarattereintimo,èespostadailegniesostenutadaunpedaledisolgrave delviolino,lasecondavoltaèinveceripresadalsolistaedaccompagnatadailegni.Sigiunge quindiallosviluppo,nelqualeMendelssohnfondeelementidelprimotema,delsecondoedel pontemodulante,creandounascritturaviolinisticadirarabellezza.Iltuttoconvergedunque nella cadenza, notevole per l’utilizzo degli arpeggi in ricochet, introdotti anni prima da Paganini,cheaccompagnanolaripresadelprimogruppotematicoadoperadell’orchestra. Figura21:Arpeggiinricochet Seguequindiilpontemodulante,variatoinmododacondurrealladominanteepoiallatonica di mi maggiore, tonalità nella quale è trasportato il secondo tema, che viene eseguito come nell’esposizione prima dai legni e poi dal violino solista. Infine, mediante un’assai efficace transizionemodale,siritornaallatonalitàdiimpiantodimiminoreperlalungaevirtuosistica codafinale. Secondomovimento Ilsicentraledelfagottorimanelegatopernonspezzareilprimodalsecondomovimento.La nota sale di semitono diatonico conducendo di fatto ad una transizione melodica a do maggiore, tonalità d’impianto, subito confermata da una serie di passaggi cromatici di wagneriana reminiscenza. Formalmente si tratta di una romanza senza paroledallo schema ABA’,generemusicaledelqualeMendelssohnèstatosicuramenteilmassimoesponente.La prima e l’ultima sezione in do maggiore presentano un carattere spiccatamente lirico e slanciato melodicamente, mentre la parte centrale, in la minore, è caratterizzata da una maggiorestaticitàintervallareoltrechedall’usodeltremolo,chepermettealviolinosolistadi suonarecontemporaneamentelamelodiael’accompagnamentodellastessa. Figura22:Usosolisticodeltremolo Dopo la ripresa della sezione A’ si arriva alla coda, ed a conclusione di quest’ultima, ad un allegretto transitorio di quattordici battute, nelle quali il violino solista è accompagnato dai soli archi. Il materiale tematico è visibilmente derivato dalla sezione B, e le corone alla fine dellesemifrasiricordanoicoraliluteranitedeschi,tantocariaMendelssohn,checonvertitosi insieme alla sua famiglia alla religione protestante, ne abbracciò il culto con fervore (senza tuttaviamairinnegarelesueoriginiebraiche). Terzomovimento Disicuroilpiùvirtuosisticodeitremovimenti,l’allegromoltovivace,dalcaratterefestosoe frizzante,presentanotevolidifficoltàtecniche:passaggisullaquartacorda,detachédipiùnote invelocità,picchettativolantifinoaquattordicinote(ereditàdiNicolòPaganini),arpeggiin ricochetescaledipiùottaveeseguiteagrandevelocità.Laformautilizzataèunaparticolare variantedelrondò‐sonata,cheinvecedipresentarsinelconsuetoschemaABACABA,mostra unastrutturaditipoABCABAD.Analizzandodalprincipio:unafanfaraditrombeintroducela sezioneinizialeA,nellatonalitàd’impiantodimimaggiore.Sitrattadiun’ideatematicalegata‐ picchettatadicromeesemicrome,variatainseguitodalviolinosolista. Figura23:TemaprincipaledellasezioneA SeguelaporzioneB,insimaggiore,cheesponeuntemadalritmopuntatocontinuandoperòa citare il materiale della sezione precedente. A questo punto, la tradizione prevedrebbe la ripetizione di A nella tonalità d’impianto, ma Mendelssohn passa invece direttamente allo sviluppo,citandoilprimotema,propostoinsolanzichéinmimaggiore. Estintosiilbrevesvilupposiarrivaconvenzionalmenteallaripresanellatonalitàd’impianto, che propone sostanzialmente lo stesso materiale iniziale, arricchito però da una serie di trovate musicali di grande eleganza, come la melodia degli archi che accompagna e contrappuntailprimotema.Unaserieditrilliintroduce infine un’insolitamente lunga coda finale nella quale il solistasiprodigainribattutiinvelocità,sequenzebasso‐ accordodisaltoebicordidinonfacileesecuzione. P.Dukas,“L’apprentisorcier” Per comprendere appieno la valenza artistica dello scherzo sinfonico “L’apprendista stregone”di Paul Abraham Dukas, è necessario analizzare l’opera da molteplici punti d’osservazione, tanto interessante risultailsubstratoculturalecheneprecedeesuccedela composizione. L’autorefrancese,natonel1865,nonfupropriamenteunenfantprodige.Perquantoamasse infattilamusicaedavessestudiatoilpianofortesindallateneraetà,soloaquattordicianni iniziò a manifestare una certa predisposizione per la composizione. Fuallora che decise di intraprendere la carriera musicale, entrando al conservatorio di Parigi nel 1981, compagno peraltrodelcoetaneoC.Debussy.Unavicendaparticolarepuòservireadintrodurreunadelle caratteristiche peculiari del carattere di P. Dukas, ovvero l’eccessiva ambizione ed il patologico perfezionismo: nel 1888, vinse infatti il secondo premio all’ambitissimo Prix de Romeper la composizione. Paul fu talmente deluso di non aver vinto la medaglia d’oro da decidere di abbandonare il conservatorio un anno dopo. Per tre anni Dukas si isolò dalla musica, ma successivamente, nel 1892, incapace di rinunciare all’amore per l’arte decise di dedicarsi alla doppia carriera di critico musicale (peraltro con estrema arguzia ed eleganza nellascrittura)ecompositore.Dal1927insegnòcomposizionealconservatoriodiParigiefu insegnantestimatissimo,maestroementorediOlivierMessiaentrainumerosiallievi.Dukas fu un compositore dotato di grande talento ma insufficiente autostima, come testimoniato dall’esiguo numero di lavori pubblicati (quattordici in tutto), soprattutto in paragone con il numerodilavoridistruttieincompiuti(dieci)enonpubblicati(quattordici).Probabilmente l’ambiente familiare estremamente rigido e conservativo (il padre era un ricco banchiere di religione ebraica), e la sua vocazione di critico intransigente non giovarono alla carriera compositivadiPaulDukas. Ad ogni modo, i concorrenti od anche i semplici riferimenti musicali tra conoscentidi Dukasfurono tantissimi e di grande talento, per citarne alcuni:J. Massenet, C. Debussy, M. Ravel, C. Franck ed i suoi allievi. La Parigi di fine Ottocento – inizio Novecento era un crogiuolodiispirazioneeproduzionemusicale,unacapitaleculturalecheavrebbeintimidito chiunque. Tra l’altro Dukas era un musicista aperto alle contaminazioni europee, e recepì l’influenza di sommi musicisti passati ed a lui contemporanei quali Wagner, R. Strauss e J. Brahms. La musica di Dukas risulta in effetti un’interessante commistione tra l’impressionismofranceseediltardo‐romanticismodistampotedesco. L’apprendista stregone, (titolo originale “L’apprentiSorcier, scherzo symphonique”) è uno scherzo sinfonico a programma in fa minore, scritto nel 1897, di gran lunga la più famosa composizione di Dukas. Per quanto il poema sinfonico fu un successo clamoroso già al suo debutto,elostessocompositoreannidopodichiaròilsuorammaricoperilsuccessodiuna solasuacomposizione,“L’apprendistastregone”divennefamiliarealgrandepubblicosoloa partire dal 1940, anno in cui il film animato “Fantasia” di Walt Disney ne incorporò una versione diretta da L.Stokovsij. La registrazione detiene tra l’altro il primato di prima incisionestereofonicadellastoria3. Il soggetto del brano è tratto dall’omonima ballata in quattordici stanze di W. Goethe “DerZauberlehrling”,composta esattamente cento anni prima. A riprova delle origini ancestralideltematrattato,Goethetrasseilsoggettodaltesto“Ilmentitore”(Philopseudes)di LucianodiSamostata,cheasuavoltanedesunseilcontenutodaunalegendaegizia,“Eucrate l’apprendista stregone”. Sebbene la trama in Luciano sia leggermente diversa da quella trattata daGoethe, e nel racconto dell’autore greco non sia possibile rinvenire intenti etico‐ moralicomenellaversionedelpoetaromantico,nonv’èdubbiocheilriferimentodiGoethe siastatoproprioilsofistaateniese. La trama della ballata (grazie a Dukas ed alla versione Disney) è nota a tutti: uno stregone lascia dei compiti da svolgere al suo apprendista, che per risparmiare tempo medita di affidarsiallastregoneria.Decidequindididarvitaadunascopa(nellaversionediLucianoun pestello),affinchésirechialpozzoariempiredeisecchid’acquaeliriversisulpavimentoper pulirlo. L’entusiasmo iniziale dell’apprendista è subito stroncato dall’evidenza: la scopa sembra non volersi fermare, ed egli ha dimenticato la parola magica con la quale revocare l’incantesimo. Sopraffatto dalla paura decide di mettere fuori uso la scopa con un’ascia, colpendola e scindendola in due. Il risultato dell’azione è però controproducente, in quanto entrambe le due parti prendono vita e raddoppiano l’azione disastrosa. Solo il ritorno dello stregoneponefineall’incresciosasituazione. ÈinteressantenotarecheleultimeduestanzedellaballatadiGoethenonfannocennoaduna punizioneodun’arrabbiaturadapartedelmaestro: Maeccochelesto ritornailmaestro: calmeràlostregone lagranconfusione? “Scope,nell’angolo! Spiriti,fateattenzione: All’ordineorvirichiama ilvostropadrone!” Nella versione di Luciano di Samostata invece lo stregone, deluso dal suo discepolo, lo allontana non permettendogli di terminare l’apprendistato. La traslitterazione musicale di Dukas, confermata dall’animazione Disney, sembra propendere per la versione di Luciano, comevedremoinseguito. Dal punto di vista musicale ci troviamo di fronte ad una partitura ben scritta e ben strumentata. Notevole è l’uso comico dei legni bassi (tre fagotti, controfagotto e clarinetto basso) che assolvono a funzioni prettamente solistiche e tematiche. Interessante anche la partedelGlockenspiel,cheperviadellasuaenormedifficoltàtecnicaprevedel’impiegodiuno strumentoappositamentecongegnato.DalpuntodivistaarmonicoDukasdàilmegliodisé, offrendo un linguaggio sapientemente commisto: da Wagner mutua l’uso drammatico degli accordidiquintaaumentata,chenonacasovengonoutilizzatiduranteilclimaxdelbrano;da Debussy(maancorprimadaglistuditrascendentalidiLiszt)trael’impiegodellascalaatoni interi ed in genere delle scale modali. Da Franck e Brahms sembra mutuare l’uso delle transizionidaminoreaminore,comeadesempionellaparteinizialedelbrano,nellaqualeil materialetematicoespostoinfaminorevienetrasportatoelegantementeuntonoesemitono sopra,inlabemolleminore. Lo scherzo sinfonico è fondato su tre temi principali, che possiamo semplicemente identificarecome: Tema della scopa (o delle forze soprannaturali). Celeberrimo, eseguito dai tre fagotti in registro basso, ritmicamente semplice e melodicamente caratterizzato dall’ostinata involuzionedellamelodiasusestessaedall’enfasidataall’intervallodiquartaaumentata. Figura24:Temadellascopa Temadellostregone (o dell’incantesimo). E’ il primo tema che si ascolta nella composizione, eseguitodaiviolini.L’incisoècostituitodaunaseriediintervallidiscendentidisecondafioriti daunmordenteinferiore. Figura25:Temadellostregone Tema dell’apprendista (o dell’impudenza giovanile). Derivato dal tema dello stregone, ed eseguito da diversi impasti strumentali lungo la stesura del brano, consta di una serie di intervallicromaticiacciaccati,chesfocianoinunascalacromaticadiscendente. Figura26:Temadell'apprendista Temadellasciagura (o del contro‐incantesimo). Eseguito dagli ottoni, costituisce il culmine dellatensionedrammaticadelbrano,econsisteinunaseriedisquilliinfortissimo.L’armonia utilizzataèbasatasullascalaatoniinteri. Figura27:Temadeldisastro L’architetturadelbranoèsempliceecomegiàdetto,fortementeaprogramma.Iltuttosiapre conun’atmosferararefattacaratterizzatadauntappetodiarmoniciartificialieseguitidaviole, violoncelli e bassi, sui quali svettano i violini che espongono il tema dello stregone in fa minore.Iltemaèpoitrasportatountonoesemitonosopra,inlabemolleminore.Inquesta sezioneilcompositoresembravolerricrearel’atmosferamagicadiunostudiodistregoneria. Il tutto è bruscamente interrotto dal brillantetema dell’apprendista, eseguito dai legni, che presenta ilpersonaggio principale del racconto. Segue la riproposizione, per cinque battute, dell’atmosfera rarefatta iniziale alla quale sopravviene ancora il tema dell’apprendista, in 9/16 in tempo vivo. I toni espressionistici e la premonizione della sciagura, annunciata durante il primo sviluppo del brano mediantela citazione del tema del contro‐incantesimo, sembrano voler descrivere apertamente le trame incoscienti dell’apprendista, che dopo una sarcasticacadenzasospesaII‐Vsirivelano.Eccoinfattichelascopaprendevita,accompagnata dalmisteriosotemain3/8deifagotti.Iltuttosisviluppagradualmentefinoadarrivarealla prima culminazione del brano, con il tema dellasciagura in fortissimo, a descrivere l’ avventata azione dell’apprendista nel dimezzare la scopa con un’ascia. Nella ballata di Goethe: Eccola!Tornadalfiume, contuttiisuoisecchi! Orprendol’accetta, uncolpodeciso… …eseisistemata! “Eccoqua,tihospaccata!” Manientedafare iduepezzisonvivi! L’ultima stanza goethiana preannuncia il fallimento dell’azione riparatoria, ed infatti nel brano di Dukas, dopo una pausa di due battute avremo la ripresa,prima frazionata, poiper intero, del tema della scopa, questa volta eseguito non solo dai fagotti ma anche dal controfagotto e dal clarinetto basso, a simboleggiare la moltiplicazione dello sciagurato utensile. Avremo quindi uno sviluppo ulteriore ma di proporzioni e volumi maggiori, fino a giungereallaveraapoteosidelbrano,marcatadaDukasconl’indicazioneAssezlent,moinsde l’introductionchefacciamocoinciderevisivamenteconilritornodelmaestro,ilqualeriescein virtùdellasuaesperienzaarevocarel’incantesimoedarginareidanni. La parte conclusiva del brano è assai pittorica: i due strumenti più “tristi” dell’orchestra, ovvero la viola ed il clarinetto, espongono in pianissimo e con melanconia, il tema dell’apprendista,adindicarnel’umiliazionedifrontealmaestro,chebonariamentepuniràil suo allievo. La “sculacciata” (od il colpo di scopa come nella versione Disney), è resa musicalmente mediante una cadenza perfetta dominante‐tonica in fortissimo, tra l’altro melodizzata. Si tratta di una conclusione parossisticadigrandeeffetto. Figura28:Conclusionedelbrano Unospuntodiriflessioneinteressanteèdatodallaprobabilesimbologianumericacelatatrale notedelloscherzosinfonico:lastrutturaèin3/8elebattutesonoraggruppatea3pertuttoil brano. L’autore avrebbe potuto scrivere in 9/8 come la logica compositiva suggerirebbe, tuttavianonlofece.Ifagottisono3diversamentedalleorchestrazioniconvenzionalichene prevedono 2, ed il soggetto trattato deriva dall’esoterismo egizio. Inoltre l’allegoria del sentiero iniziatico che il discepolo deve compiere con modestia, la simbologia della pietra grezza da smussare, e la metafora della subordinazione dell’ apprendista, nel cui cuore la materia prevale sullo spirito, al maestro,nel cui cuore lo spirito prevale sulla materia, risultanoalla basedeiriti massonici. Non abbiamo prove tuttavia dell’appartenenza diDukas alla libera muratoria, anche se è arduo non presumerequantomeno un suo interesse per la numerologia o il cabalismo. Nota e comprovata è invece l’appartenenza di Walt Disneyalla Massoneria americana. Egli, lo ricordiamo, diede forma ed immortalità al brano di Dukas, condannando però il compositore al livido limbo Figura29:Ilmitomassonicodell'apprendistaal deimusicistinotiperunasolacomposizione. lavoro SUGGERIMENTIPERL’ASCOLTO: L.v.Beethoven,Sinfonian.5indominoreop.67 https://www.youtube.com/watch?v=P08rkJ5Ugf0 [BerlinerPhilharmoniker,Direttore:HerbertvonKarajan,1977] F.Mendelssohn‐Bartholdy,Concertoperviolinoinmiminoreop.64 https://www.youtube.com/watch?v=ZwW4oruwyJU [PhiladelphiaOrchestra,Direttore:EugeneOrmandy,Solista:IsaacStern,1958] P.A.Dukas,L’apprentisorcier https://www.youtube.com/watch?v=C6D9RbD_jp8 [OrchestrenationaldeFrance,Direttore:GeorgesPrêtre,1997] 1:https://www.youtube.com/watch?v=5BPhkY6xIP8 (ArcangeloCorelli,Sonataop.5n.12,TrioSonnerie) https://www.youtube.com/watch?v=EQIVWhKhwPA (L.V.BeethovenVsinfonia,IImovimento,6:00‐6:27,variazione“afollia”) 2:https://www.youtube.com/watch?v=_vJPjUqWjjg (W.A.Mozart,sinfonian.40insolminoreK550,IVmovimento,WPHeKarlBöhm) 3:https://www.youtube.com/watch?v=T8gOh0wEgLg (IlcortometraggioanimatoDisneysullenotede“L’apprendistastregone”,da“Fantasia”) Acuradi CristianFrattima