Diapositiva 1
Transcript
Diapositiva 1
TEORIA DELL’ORGANIZZAZIONE PER RECORDS MANAGER Un framework essenziale di descrizione e analisi per la progettazione Alfredo Biffi (Università dell’Insubria, Dip.to di Economia) Procedamus – Pavia 30 Giugno 2015 Procedamus 2015 1 Il concetto di organizzazione aziendale CHE COS’È UN ORGANIZZAZIONE? Le organizzazioni sono entità sociali, guidate da obiettivi, progettate come sistemi di attività deliberatamente strutturati e coordinati che interagiscono con l’ambiente esterno. (R. Daft). Le tre domande di base: Si descrive un’organizzazione attraverso le persone? Il compito dei manager è perseguire prioritariamente l’efficienza? E’ compito dei manager progettare l’organizzazione? Procedamus 2015 2 I livelli di analisi dell’organizzazione Ambiente esterno ( contesto interorganizzativo, comunità) Organizzazione B Organizzazione D Organizzazione A Livello di analisi organizzativo Livello di analisi di gruppo Organizzazione C Unità A Unità B Unità C Livello di analisi individuale Teoria Organizzativa Approccio MACRO all’organizzazione Comportamento Organizzativo Approccio MICRO all’organizzazione Sistemi: HR Management Approccio MICRO all’organizzazione Sistemi: IS Management Approccio MICRO all’organizzazione Procedamus 2015 3 Le tipologie di organizzazioni CRITERIO TIPOLOGIA DI ORGANIZZAZIONE Natura dell’organizzazione Organizzazioni PUBBLICHE o PRIVATE Grado di formalizzazione Organizzazioni FORMALI o INFORMALI Dimensione Organizzazioni di PICCOLE, MEDIE o GRANDI DIMENSIONI Complessità Organizzazioni SEMPLICI o COMPLESSE Fine Organizzazioni PROFIT o NON PROFIT Output fornito Organizzazioni MANIFATTURIERE o DI SERVIZI Procedamus 2015 4 Le sfide dell’organizzazione QUALI SONO LE SFIDE PER LE ORGANIZZAZIONI DI OGGI? - Globalizzazione - Etica e responsabilità sociale - Rapidità di risposta - La fabbrica e l’ufficio digitali - Diversità COSA STA ACCADENDO OGGI? - Chi comanda spesso non vuole occuparsi di organizzare - Chi opera non ha le conoscenze per organizzare - Si taglia su chi ha le competenze per organizzare Il dilemma dell’organizzazione: la divisione del lavoro in vari compiti da eseguire e il coordinamento di questi compiti per portare a termine l’attività Procedamus 2015 5 Le cinque componenti base di un’organizzazione Vertice strategico Tecno struttura Linea intermedia Staff di supporto Nucleo operativo COME SI POSIZIONA IL RECORDS MANAGER? 1. 2. 3. 4. 5. Struttura semplice Burocrazia meccanica Burocrazia professionale Struttura divisionale Adhocrazia 5 configurazioni TIPO . Fonte: Henry Mintzberg, The Structuring of Organizations. Procedamus 2015 6 Le dimensioni dell’analisi e progettazione organizzativa Organizzazione Ambiente Obiettivi e strategia Dimensione Cultura Tecnologia Assetto organizzativo Struttura organizzativa - MICRO: mansione - MACRO: formalizzazione, specializzazione, gerarchia, centralizzazione, professionalità, indicatori del personale Meccanismi/sistemi operativi Programmazione, controllo, comunicazione, coordinamento, sistemi informativi, gestione del personale Potere e cultura organizzativa Procedamus 2015 7 Le dimensioni dell’analisi e progettazione organizzativa (segue) + DIMENSIONI STRUTTURALI DIMENSIONI CONTESTUALI Forniscono etichette per descrivere le caratteristiche interne di un’organizzazione. Esse creano la base per misurare e confrontare le organizzazioni. Sono dimensioni che caratterizzano l’intera organizzazione e che rappresentano sia l’organizzazione che l’ambiente. Esse sono viste come un insieme di elementi sovrapposti che stanno alla base della struttura e dei processi di lavoro dell’organizzazione. Struttura organizzativa -MICRO: mansione; -MACRO: formalizzazione, specializzazione, gerarchia, centralizzazione, professionalità, indicatori del personale Meccanismi/sistemi operativi : Programmazione, controllo, comunicazione, coordinamento, sistemi informativi, gestione del personale Potere e cultura organizzativa Cultura Ambiente Obiettivi e strategia Dimensione Tecnologia (ICT e Non ICT) Procedamus 2015 8 La progettazione organizzativa COS’è LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA? – “Progettare un’organizzazione significa stabilire in anticipo come essa dovrà concretamente funzionare, scegliendo in che modo attuare la divisione del lavoro e quali meccanismi di coordinamento impiegare” (Benassi 1997); – Significa ricondurre la realtà aziendale alle regole e agli algoritmi dei modelli teorici; – Consiste nella combinazione delle leve manageriali hard e soft e nella capacità di separare la validità delle soluzioni dalle “mode” manageriali. GLI OBIETTIVI DELLA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA Obiettivo della progettazione organizzativa è quello di ottenere alti livelli di: – Performance – Efficacia E’ compito dei manager progettare l’organizzazione? SI Procedamus 2015 9 Il processo di progettazione organizzativa GLI STEPS DEL PROCESSO DI PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA SONO: – identificare gli obiettivi principali dell’azienda; – configurare la struttura organizzativa a partire dal vertice, stabilendo una scala di autorità e responsabilità (top – down); – configurare la struttura organizzativa a partire dalla base, iniziando dalle attività elementari procedendo per sintesi successive (bottom-up); – controllare che la distribuzione di risorse tra i diversi organi sia bilanciata; – determinare l’ampiezza appropriata del campo di controllo; – determinare i meccanismi operativi. Procedamus 2015 10 Gli obiettivi e le aspettative dei principali Stakeholders PROPRIETARI –Ritorno finanziario DIPENDENTI – Soddisfazione – Compenso – Supervisione ORGANIZZAZIONE – Valore – Capacità di credito – Responsabilità fiscale – Ricavo dagli acquisti COMUNITÀ – Qualità dei beni e dei servizi CREDITORI FORNITORI – Transazioni soddisfacenti CLIENTI GOVERNO MANAGEMENT – Responsabilità sociale – Rispetto di leggi/regolamenti • Efficienza – Contributo alle questioni della comunità – Concorrenza leale • Efficacia Stakeholders interni Stakeholders interni Procedamus 2015 11 Due approcci di progettazione organizzativa Approccio del sistema meccanico Approccio del sistema biologico Struttura orizzontale Struttura verticale Compiti di routine Sistemi formali Cultura rigida Strategia competitiva Ambiente stabile Prestazioni efficienti Cambiamento organizzativo a servizio delle prestazioni Cultura adattiva Arricchimento dei ruoli Informazioni condivise Strategia collaborativa Ambiente turbolento Learning organization Fonte: Adattato da David K. Hurst, Crisis and Renewal: Meeting the Challenge of Organizational Change (Boston, Mass.: Harvard Business School) Procedamus 2015 12 Il contesto di riferimento (anche) per il records Manager! a) Concorrenti, dimensione del settore e competività, settori collegati b) Fornitori, produttori, beni immobili, servizi c) Mercato del lavoro, agenzie di collocamento, università, scuole di formazione, dipendenti in altre aziende, sindacalizzazione d) Mercato azionari, banche, risparmi e prestiti, investitori privati e) Consumatori, clienti, potenziali utilizzatori di prodotti e servizi f) Tecniche di produzione, conoscenze scientifiche, computer, IT, e-commerce (j) Settore internazionale (a) Settore di appartenenza (i) Settore Area socioculturale Area di influenza di influenza (h) Settore governativo ORGANIZZAZIONE (g) Settore delle condizioni economiche (f) Settore tecnologico (b) Settore delle materie prime (c) Settore delle risorse umane (d) Settore delle risorse finanziarie (e) Settore del mercato g) Recessione, tasso di disoccupazione, tasso di inflazione, tasso di investimento, parametri economici, crescita h) Città, Stato, leggi e regolamenti, tasse, servizi, sistema giudiziario, meccanismi politici i) Età, valori, convinzioni, educazione, religione, etica del lavoro, movimenti dei consumatori ed ecologisti (j) Competizione e acquisizioni da parte di aziende straniere, ingresso in mercati esteri, dogane, regolamentazioni, tassi di cambio Daft,2004 Procedamus 2015 13 Modelli di riferimento: il tema dell’allineamento Ambiente esterno Progettazione organizzativa Opportunità Minacce Incertezza Disponibilità di risorse Gestione strategica Amministratore delegato, Team di Top Management Definizione della missione e degli obiettivi ufficiali Selezione degli obiettivi operativi e delle strategie competitive Struttura organizzativa micro e macro Risultati di efficacia Risorse Efficienza Meccanismi / Sistemi operativi Potere e cultura organizzativa Raggiungimento degli obiettivi Stakeholder Valori competitivi Ambiente interno Punti di forza Punti di debolezza Competenza distintiva Stile del leader Performance passata Fonte: Adattato da Arie Y. Lewin and Carroll U. Stephens, “Individual Properties of the CEO as Determinants of Organization Design,” manoscritto inedito, Duke University, 1990; e Arie Y. Lewin and Carroll U. Stephens, “CEO Attributes as Determinants of Organization Design: An integrated Model,” Organization Studies 15, no. 2 (1994): 183-212 Procedamus 2015 14 Modelli di riferimento: approcci all’efficacia organizzativa STRUTTURA Flessibilità Modello delle relazioni umane Valori obiettivo: sviluppo delle risorse umane Sotto-obiettivi: coesione, morale, formazione F O C Interno U Modello del processo interno S Valori obiettivo: stabilità, equilibrio Sotto-obiettivi: gestione della informazione, comunicazione Modello dei sistemi aperti Valori obiettivo: crescita, acquisizione di risorse Sotto-obiettivi: flessibilità, prontezza, valutazione esterna Esterno Modello degli obiettivi razionali Valori obiettivo: produttività, efficienza, profitto Sotto-obiettivi: pianificazione, scelta degli obiettivi Controllo Adattato da Robert E. Quinn and John Rohrbaugh, “A Spatial Model of Effectiveness Criteria: Toward a Competing Values Approach to Organizational Analysis,” Management Science 29 (1983): 363-377; and Robert E. Quinn and Kim Cameron, “Organizational Life Cycles and Shifting Criteria of Effectiveness: Some Preliminary Evidence,” Management Science 29 (1983): 33-51. Procedamus 2015 15 Modelli di riferimento: incertezza ambientale e assetto organizzativo AMBIENTE SEMPLICE E STABILE ASSETTO ORGANIZZATIVO MECCANICO COMPLESSO E INSTABILE ORGANICO Burns e Stalker, 1961 Procedamus 2015 16 Modelli di riferimento: varietà e descrivibilità Tecnologie a livello di unità e tipici contesti d’uso Insegnamento universitario Specialistiche ANALIZZABILITA' Bassa Alta (lavorazioni artigiane di elevata qualità) Management generale Non routinarie (aerospaziale, biomedico) Routinarie Ingegneristiche (lavorazioni siderurgiche standard, meccanica generale) Bassa (impiantistica, produzione di macchine utensili su commessa) VARIETA’ (numerosità eccezioni) Alta Perrow, riadattato da Daft, 2004 Procedamus 2015 17 Modelli di riferimento: interdipendenze Thompson, 1967 Forma di interdipendenza Generica (es. banca) Tipo di tecnologia Tecnologia di mediazione Necessità in termini di comunicazione orizzontale Basso livello di comunicazione Tipo di coordinamento richiesto Priotrità di collocare le unità vicine le une alle altre Standardizzazione, regole, procedure Bassa Struttura divisionale Cliente Sequenziale (es. linea di assemblaggio) Cliente Tecnologia sequenziale Medio livello di comunicazione Piani, programmazione, feedback Media Task force Reciproca (es. ospedale) Tecnologia intensiva Alto livello di comunicazione Adattamento reciproco, riunioni inter-unità, lavoro di gruppo Alta Cliente Struttura orizzontale Procedamus 2015 18 Modelli di riferimento: elementi di cultura organizzativa La cultura è il “modello di assunzioni di base (inventate, scoperte, sviluppate da un gruppo determinato nel momento in cui apprende come fare fronte a problemi di adattamento esterno o di integrazione interna) che ha funzionato “abbastanza bene” da poter essere considerato valido e perciò tale da essere insegnato ai nuovi membri come modo corretto di percepire, pensare e sentire In relazione a situazioni analoghe (E. Schein) SI COMPONE DI: artefatti valori dichiarati assunti taciti e condivisi Procedamus 2015 19 Modelli di riferimento: le relazioni interorganizzative Ma nel modello, la relazione fra ambiente e assetto organizzativo non era “bidirezionale”? L’ambiente è sempre solo “subito”? Non può essere “influenzato” a sua volta dall’impresa/dalla funzione SI? Stabilire collegamenti interorganizzativi 1. proprietà 2. contratti, joint ventures 3. cooptazione, consigli/comitati concatenati 4. recruitment dei dirigenti 5. pubblicità, pubbliche relazioni Differente Competitiva Controllare la sfera ambientale: 1. cambiamento dell’ambiente di riferimento 2. attività politica, regolamentazione 3. associazioni di settore 4. attività illecite Tipo di org.ne Simile Dipendenza dalle risorse Ecologia delle popolazioni Network collaborativo Istituzionalismo Tipo di relazione Cooperativa Procedamus 2015 20 Trend organizzativi: process e project management INTERDIPENDENZE ICT based Knowledge based Process based Project based Area dei progetti Area dei processi Zona di forte attenzione per la progettazione congiunta Mutuo aggiustamento Piani e programmi Standard Generica Sequenziale Tipo di interdipendenza Reciproca Meccanismi di coordinamento Evoluzione dei Sistemi Informativi: • • • Meccanizzazione Automazione Digitalizzazione Biffi, 2004 Procedamus 2015 21 Un framework cognitivo su Information Systems Management? TOP 3. Arma strategica Trasformazione INTERNA ESTERNA – Networking – Extranet – Intranet – E-business – Enterprise resource planning – Struttura di network – Knowledge management – Integrated enterprise – CRM (strategia, piani, compiti non programmati) 2. Risorsa di business – Sistemi informativi gestionali(MIS) – Sistemi di supporto alle decisioni (DDS) – Sistema informativo direzionale (EIS) – Balanced scored Livello di management 1. Supporto alla produzione – Sistemi di elaborazione delle transazioni – Data warehousing Direzione dell’evoluzione dei sistemi informativi PRIMO LIVELLO (aspetti di BASSA produzione eventi passati, compiti programmati Meccanizzazione e programmabili) Complessità del sistema Automazione ALTA Digitalizzazione Procedamus 2015 22 Il framework cognitivo per le attività di HR Mgmt Di quali persone abbiamo bisogno? Come sviluppare le competenze? Come motivare i nostri tecnici? Quale il ruolo dei capi nella funzione? Quali comportamenti sono consentiti? Analisi, progettazione delle mansioni Pianificazione del personale Reclutamento e selezione Formazione e sviluppo Retribuzione Gestione delle prestazioni (valutazione) Relazioni interne Rielaborazione da Noe et alii, 2006 Risultati di Funzione/ Azienda E’ possibile fare carriera come records Manager? Come acquisire e trattenere le persone? Cosa devono sapere le nostre persone? Di quante persone abbiamo bisogno? Quali le fonti delle competenze? Procedamus 2015 23 Quale approccio all’HR Mgmt? Gestione contrattuale vs gestione amministrativa vs sviluppo della persona come asset Focus strategico/ orientamento al futuro PER RIPARTIRE Gestione HR in chiave strategica Gestione del cambiamento e della evoluzione aziendale Enfasi sui processi Gestione dei sistemi, dei Gestione del contributo processi e delle OGGI dei dipendenti procedure relative alle IERI HR Focus operativo/ orientamento alle attività correnti Enfasi sulle persone Rielaborazione da Ulrich, 1998 Procedamus 2015 24 Knowledge management NUOVO MODO DI PENSARE ALL’ORGANIZZAZIONE: – l’impresa può essere considerata come un insieme di risorse di conoscenza e di relazioni da combinare per produrre valore (prospettiva resource based); – sforzo sistematico di trovare, organizzare e rendere disponibile il capitale intellettuale di un’azienda (somma di informazioni, esperienze, conoscenze, relazioni, processi, ecc.); – tensione verso una cultura dell’apprendimento continuo e della condivisione della conoscenza; – la comunicazione e l’accesso diffuso alla conoscenza sono presupposto fondamentale per trattare la complessità e l’informalità che caratterizzano gran parte della conoscenza utile in impresa; – il sapere più importante è la capacità di creare continuamente nuova conoscenza dalle capacità esistenti, piuttosto che conservarle (Teece, 1990). Procedamus 2015 25 Knowledge management (segue) LA CONOSCENZA – L’informazione non sempre si trasforma in conoscenza: il risultato finale dipende dagli schemi cognitivi e dalla passata conoscenza che la elaborano – L’acquisizione di nuova conoscenza viene filtrata dalle opinioni, dai frames, dalla cultura dell’individuo e delle organizzazioni – La conoscenza è legata ad un contesto specifico ed è spesso intangibile: tale conoscenza è definita da Nonaka (1994) conoscenza implicita – È possibile distinguere, pertanto, la conoscenza in: esplicita, è la conoscenza formale e sistematica che può essere codificata implicita (o tacita), si basa su esperienza personale, intuizioni e giudizi soggettivi ed è la gran parte della conoscenza presente in azienda; per essere utilizzabile, deve essere diffondibile e comprensibile anche in altri contesti Procedamus 2015 26 Knowledge management - Il processo SECI (adattato da Nonaka e Takeuchi, 1995) Conoscenza implicita Conoscenza esplicita Conoscenza implicita Conoscenza esplicita SOCIALIZZAZIONE ESTERIORIZZAZIONE Condividere e creare conoscenze tacite grazie all’esperienza Articolare conoscenze tacite attraverso il dialogo e la riflessione Da individuo a individuo Dall’individuo al gruppo INTERIORIZZAZIONE COMBINAZIONE Apprendere e acquisire nuove conoscenze tacite con la pratica Sistematizzare e applicare conoscenze esplicite ed informazioni Dall’organizzazione all’individuo Dal gruppo all’organizzazione Procedamus 2015 27 QUALE FUTURO PER IL RECORDS MANAGER? … … … … … … Progettista dei sistemi per la conoscenza Custode e garante della conoscenza Protagonista della trasformazione digitale Procedamus 2015 28 DOVE INCIDE L’ «UMANESIMO » DEI MANAGER NELL’ORGANIZZAZIONE (LA CONDIZIONE PER LA TRASFORMAZIONE) SULL’USO DELLE VARIABILI ORGANIZZATIVE (strutture, sistemi, stili, poteri) CREA FIDUCIA NEL VIVERE LE LOGICHE DI H.R.M SUI COMPORTAMENTI ORGANIZZATIVI Procedamus 2015 29 GRAZIE DELL’ATTENZIONE! Procedamus 2015 30